Quello che ci accingiamo a festeggiare sarĂ un Natale diverso, un Natale sicuramente piĂš sobrio ma non per questo meno sentito. In questo periodo dell'anno non si manca di pronunciare belle parole, pensieri positivi e auspici tipici del clima natalizio. continua a pagina 4
CONTROCOPERTINA
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LA SFIDA
GIUSEPPE
DOMENICA 21 DICEMBRE
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Calabrese punta sul baricentro Siderno-Locri. Strangio crede nel colpo di coda dell’Associazione dei sindaci
GIOVANNI
STRANGIO VS. CALABRESE È discrepanza di vedute sul ruolo della Locride rispetto alla città metropolitana JACOPO GIUCA
L’
incombente realizzazione della città metropolitana sta facendo correre ai ripari diversi sindaci della Locride e l’incontro di domenica scorsa, organizzato dal nostro giornale, è forse il tentativo più concreto di avere voce in capitolo nella nuova organizzazione provinciale. Quanto affermato in quella sede e nelle scorse settimane dal sindaco di Locri Giovanni Calabrese, che auspica un’organizzazione verticistica del distretto Epizephiri, guidato in futuro dalla conurbazione Siderno-Locri, è perfettamente in linea con la poca considerazione che il primo cittadino ha nei confronti dell’Assemblea dei Sindaci della Locride, fino a oggi riunitasi soltanto per affrontare delle emergenze. “L’Assemblea del 118”, come è stata definita per questo motivo da
Calabrese, sarebbe stata in questi anni così poco incisiva da rendere inutile il tentativo di ripartire da essa per dare nuova linfa vitale al nostro territorio. «Per la Locride - ha detto Calabrese - è indispensabile avere un punto di riferimento concreto e questo non vale solo a livello politico, dove le ultime elezioni regionali dimostrano quanto i nostri candidati abbiano fallito, ma anche a livello territoriale. Operare una semplice “unione”, in questo ambito, potrebbe non essere sufficiente e creare ancora più confusione di quanta già non ci sia». Eppure esiste, nella Locride, chi la pensa assai diversamente. Un primo esempio di timido dissenso è stato dato dal sindaco di Agnana in sede di convegno, proprio domenica scorsa, quando Caterina Furfaro, pur sostenendo a gran voce la necessità di realizzare al più presto il progetto in questione, ha esternato le proprie preoccupazioni relative alla possibilità che il suo paese venga socioeconomicamente “trainato” da due cittadi-
a rischio dissesto. Se Calabrese ne In questi giorni, tuttavia, la contrapposiziopiù autoritaria all’opinione di Calabrese afferma che la ne è pervenuta da S. Agata del Bianco, dove il cittadino e presidente Locride possa primo dell’Associazione dei sindaci Giuseppe forte del successo dell’Unione ripartire solo Strangio, dei comuni operata dai centri della Vallata Torbido, ha reclamato a gran voce la con un punto del necessità della Locride di ripartire da, e a, un’organizzazione maggiormente di riferimento, grazie orizzontale che, non dimentica dell’operato dell’Assemblea dei sindaci, ritorni con Strangio maggiore decisione sul progetto “42 comuni, un’unica città”. preferisce «Credo - ha affermato Strangio sulle pagidel Quotidiano della Calabria - che non pensare a un ne sia interesse di nessuno tentare di fare fughe in avanti che certamente non territorio più delle serviranno a nulla. Semmai bisogna orgaper fare fronte unico su un’ipotesi “democratico” nizzarsi progettuale capace di dare più forza al territorio». All’istituzione di un’organo centrale, dun-
que, si contrappone una visione maggiormente democratica. Alla locomotiva di Calabrese, Strangio vuole opporre un gruppo di maratoneti pronti a partire non appena il giudice esploderà il colpo di pistola. La rivoluzione programmata a Locri vorrebbe essere ripensata dalla visione maggiormente conservatrice di S. Agata del Bianco, che potrebbe però risolversi nella formula: “cambiare tutto affinché nulla cambi”. L’unione dei comuni del Torbido ha dimostrato e sta dimostrando che l’operazione è certamente valida, ma siamo sicuri che il successo della Valle possa essere garanzia del buon funzionamento dello stesso tipo di amministrazione anche nel nostro distretto? Attendiamo con ansia che gli annunciati incontri operativi e convegni come quello della scorsa settimana garantiscano ai due oppositori di approfondire le proprie posizioni e, perché no, confrontarsi direttamente.
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ATTUALITÀ GIUDIZIARIA
Dal bar Italia alla conquista del nord Minotauro è il nome in codice con il quale la Procura distrettuale di Torino ha chiamato la corposa operazione antimafia contro i presunti appartenenti alle nove locali di 'ndrangheta operanti nel Piemonte. Questo processo è il terzo maxi filone, dopo “Il Crimine” in provincia di Reggio Calabria e “Infinito” nell'hinterland di Milano, contro la pervasività delle consorterie criminose calabresi nei territori di riferimento. Il filone di Milano, quello istruito dalla dottoressa Ilda Bocassini per intenderci, è in pratica chiuso con le sentenze che attendono il responso della Cassazione, tant'è che nei giorni scorsi, su richiesta della Dda meneghina sono stati eseguiti nuovi arresti, alcuni anche clamorosi se fosse vero il livello del tentativo di infiltrazione nel catering del Milan. Anche il filone reggino, quello che riguarda la presenza della presunta “cupola”, che sarebbe temuto anche dai “romani”, è in fase di definizione nei due tronconi. Il processo “Minotauro”, invece, inizia l'appello a tamburo battente, evidentemente per concludersi al più presto e giungere alla definizione di ben 63 posizioni. Entro gennaio si prevede la camera di consiglio, quindi la decisione sulla presenza di clan calabresi nel tessuto produttivo piemontese. In appello la procura ha chiesto di sentire un collaboratore di giustizia, si tratta di Nicodemo Ciccia, detto Nicareddu, 44 anni, originario di Mammola ma da anni residente a Fravia, un paesino del torinese. L'indagine Minotauro, seguendo il solco delle operazioni “Infinito” e “Il Crimine”, ha delineato i rapporti territoriali e di affari che insistono tra la presunta cupola della 'ndrangheta, detta “Provincia” e le locali distaccate operanti fuori dalla Calabria, in questo caso in Piemonte, dove operano da diversi anni nove locali, aventi come referenti le strutture organizzative riconducibili alle famiglie storiche della criminalità organizzata, le cui ipotizzate infiltrazioni nella politica piemontese hanno portato allo scioglimento “per mafia” dei comuni di Leinì e Rivarolo Canavese, che giungono a 17 anni dal primo che ha riguardato quello di Bardonecchia nel 1995. La base strategica della 'ndrangheta a Torino sarebbe stato il bar Italia, gestito da Giuseppe Catalano, presunto boss originario di Siderno, morto suicida nell'aprile del 2012, poco dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari. Il bar Italia è stato confiscato e assegnato all'associazione “Libera” presieduta da don Luigi Ciotti.
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DOMENICA 21 DICEMBRE
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Auguri di Natale dal TUOsettimanale Quello che ci accingiamo a festeggiare sarà un Natale diverso, un Natale sicuramente più sobrio ma non per questo meno sentito. In questo periodo dell'anno non si manca di pronunciare belle parole, pensieri positivi e auspici tipici del clima natalizio. Quest'anno (a causa del perdurare della crisi economica) molti Comuni non hanno addobbato con le luminarie le nostre strade o l'hanno fatto in maniera non eccessivamente sfarzosa. Anche le vetrine dei negozi appaiono diverse rispetto agli anni passati, quando le stesse risplendevano di regali. Ma il Natale non è fatto solo di regali, ci sono quelle tradizioni che per noi cristiani rappresentano i veri e sinceri valori di questa festa. Il “mistero” della nascita di un bambino venuto al mondo per salvare l'umanità dovrà rendere tutti più buoni. Ognuno di noi, in questi giorni, avverte una strana malinconia che ci porta a riflettere sulle poche o molte cose fatte e su quelle che ci sono scivolate tra le dita. Ogni anno tutti noi ci sforziamo di ritrovare il vero senso di questa festa e quello della nostra vita quotidiana, cercando magari di trovare un motivo in più per andare avanti oppure darsi una spiegazione per ciò che succede. Questo è l'affascinante mistero del Santo Natale che, a prescindere dal senso religioso che può riguardare alcuni, alla fine riesce magicamente a coinvolgere tutti quanti noi. Per questo vorrei semplicemente augurare ai nostri lettori un Buon Natale con il piacere di festeggiare e godersi, almeno ogni tanto, la dolce sensazione di serenità, pace e gioia che tutti, indistintamente, ci meritiamo. Tantssimi auguri di buon Natale da parte mia e da parte di tutta la redazione di “Riviera”. Antonio Tassone
Ogni anno tutti noi ci sforziamo di ritrovare il vero senso di questa festa e quello della nostra vita quotidiana, cercando magari di trovare in questi giorni un motivo in più per andare avanti oppure darsi una spiegazione per ciò che succede.
SIDERNO IN PANICO
Piccola città, piccola centralina Durante la mattina del 16 dicembre - il giorno della scadenza IMU - a Siderno “cade la linea”. POS morti o in stato vegetativo, lottomatica (se presente) più lenta di una littorina, Postamat serrati in un grave silenzio, perfino le linee private erano a terra. Una tragedia. Terrore e panico hanno invaso gli ultimi ritardatari che dovevano pagare l'IMU, affollati negli uffici postali, poste private o tabacchini abilitati. Lunghe code e scontento palpabile. Il pensiero più frequente? “Già non vi basta che ci state f***endo quei quattro soldi di tredicesima, devo pure stare tre ore in coda per darveli. Andate a £#!!@%!!”. Dal canto mio, visto il buco nero tra le lucine del modem, proprio nel punto dove avrebbe dovuto brillare la spia “Internet”, ho chiamato il 187 con il preciso intento di minacciare un'azione legale. L'operatrice, una signora dalla voce stanca e menefreghista, con accento cosentino, mi fa fare un po' di prove “Accenda, spenga, vada al controllo gestione modem”, e infine mi chiede: “Ma lei da dove chiama?” “Siderno!” rispondo stupita.
“E scusi, questa Siderno è una grande città o un piccolo paese?” “Be', è un piccolo paese, signora, ma questo cosa c'entra?” “Eh! Che vuole: piccolo paese, piccola centralina. Non so se mi spiego. Tanti problemi derivano da là”. AH -deduco tra me e me- dunque “piccolo paese, piccola centralina” significa che se tutti corriamo a pagare l'IMU il 16 dicembre, quando ci arriva la pensione perché prima non avevamo i soldi, e il sistema va appena appena in sovraccarico, la “piccola centralina” salta e deve arrivare l'omino Telecom, con furgoncino rosso e la scaletta bianca, che sembra tanto il camioncino dei pompieri dei Lego? “Piccola centralina” ci descrive pienamente: completamente fuori da ogni diritto, tanto che si potrebbe applicare a tutto: ai treni, agli ospedali, alle strade, al giro di danaro, al lavoro e alla cultura. Siderno, come tutto il Sud d'Italia, paga le grandi centraline del Nord, facendo la fila per l'IMU. Lidia Zitara
RIVIERA
IL CASO
Pediatria a Siderno
700 bambini sembrano essere stati“dirottati”da un pediatra a un medico di famiglia. Il sindacato spinge affinchè venga attivato per pediatria un secondo incarico provvisorio, dopo quello affidato alla dottoressa Giordano, ma si continua a fare melina.
AAA Cercasi pediatra per 220 bambini
L
unedì scorso verso l'ora di pranzo è giunta in redazione la telefonata di un genitore che ci invitava a interessarci di un caso: a fine dicembre la pediatra Patrizia Bettaccini andrà in pensione e circa 800 bambini rischiano di rimanere senza assistenza qualora non venisse nominato in tempo un sostituto. Mi sono immediatamente attivata per verificare quanto mi era stato riferito. Ho contattato il dott. Vincenzo Zappia, segretario regionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) Calabria che con grande gentilezza mi ha accolto e fornito ogni delucidazione. "L'Italia è l'unico paese al mondo ad avere il pediatra di base che garantisce a ogni bambino un'assistenza specializzata già a livello di cure primarie - esordisce con un certo orgoglio il dott.Zappia - L'Asl, in base al territorio e alla popolazione di riferimento assegna i pediatri; si calcola 1 pediatra ogni 600 bambini di età fra 0 e 6 anni. Di regola, ogni pediatra può avere fino a 800 assistiti, con possibilità di deroga a 880. Il pediatra è obbligatorio per i bambini da 0 a 6 anni; per i bambini tra i 6 e i 14 anni, invece, la scelta può essere tra pediatra e medico di famiglia. Inoltre, in Calabria, una legge permette che gli adolescenti fino a 16 anni possano continuare a essere assistiti dal pediatra. Circa il 98% dei bambini rimane con il pediatra anche dopo i 6 anni, sebbene l'inserimento si calcoli tra 0 e 6 anni. I pediatri sono "intasati" non perchè ci siano troppi bambini, anzi negli ultimi anni c'è stato un decremento delle nascite, ma perchè assistiamo tutti i bambini dalla nascita fino all'ultimo giorno di assistenza pediatrica". Dopo questa infarinatura per capire come funziona la nomina di un pediatra, siamo passati al caso "pediatria" di Siderno. Ma prima di discutere del pensionamento della dottoressa Bettaccini, il dottor Zappia ha fatto riferimento al trasferimento a Como del pediatra Ilario Bombardieri. "Il nostro accordo regionale prevede anche la carenza assistenziale dovuta al raggiungimento del proprio massimale da parte dei pediatri inseriti. In questo caso la ASL potrà richiedere la pubblicazione di una zona carente straordinaria d'intesa con il sindacato". Questa situazione di carenza di assistenza si è verificata nel momento in cui il pediatra Ilario Bombardieri ha chiesto il trasferimento a Como. Il dott. Bombardieri era, infatti, un massimalista con 1000 pazienti. Stando alla documentazione fornitaci dal dottor Zappia, il dottor Bombardieri alla fine di luglio ha comunicato all'Asp che l'8 settembre si sarebbe trasferito. Dalla fine di luglio fino all'8 settembre non si è fatto nulla. Il 19 settembre il sindacato sollecitava il commissario straordi-
Stando alla documentazione fornitaci dal dott. Zappia, il dott. Bombardieri alla fine di luglio ha comunicato all'Asp che l'8 settembre si sarebbe trasferito. Secondo la dottoressa Falvo, invece, il dottore Bombardieri ha informato il Distretto solo una settimana prima. nario dell'Asl a una convocazione urgente del comitato aziendale per la pediatria di libera scelta. "Il sollecito si rende necessario in quanto - recita il documento - risulta che ad oggi non ci sia stato riscontro all'analoga richiesta inoltrata al direttore del Distretto della Locride in data 04/09/2014 al fine di risolvere la situazione di carenza dell'assi-stenza pediatrica territoriale". Alla fine il comitato aziendale si è riunito e si è deciso per l'incarico provvisorio affidato alla dottoressa Giordano lunedì 15 dicembre, ovvero a oltre 3 mesi dal trasferimento del dottor Bombardieri. Nel giro di tre mesi dei 1000 bambini assistiti da Bombardieri sono rimasti senza pediatra circa 300 perchè nel frattempo gli altri (di età compresa dai 6 ai 16 anni), spinti dalla necessità, hanno finito per dirottare la loro scelta verso un medico di famiglia, in quanto i due rimanenti pediatri di Siderno, Vittoria Profiti e Vincenzo Oppedisano, sono saturi. Arriviamo adesso alla dottoressa Bettaccini. Stando alla documentazione del dottor Zappia, il 28 ottobre scorso, la Bettaccini ha comunicato al direttore generale dell'Asp di Reggio Calabria che il 2 gennaio sarebbe andata in pensione per raggiungimento dei limiti di
età. Il 29 ottobre il sindacato ha mandato un sollecito a livello regionale per richiamare l'attenzione sulla situazione. Il sindacato spinge affinchè venga attivato il secondo incarico provvisorio e vengano pubblicate due zone carenti. "Ma continua il dottor Zappia - l'Asl frena: fin quando non si riempirà la dottoressa Giordano, non ha necessità di nominare". Il giorno dopo ho sentito al telefono la dottoressa Falvo, direttore del Distretto della Locride, la quale ha precisato immediatamente: "Appena c'è stato il problema della carenza, il nostro distretto ha attivato subito la procedura. Abbiamo inviato una lettera a tutti i pediatri e a tutti i medici di famiglia, ai quali abbiamo chiesto di andare incontro a queste mamme anche gratuitamente, visto il disagio. Una lettera è stata inviata pure al dottore Mammì dell'ospedale di Locri avvertendolo di accogliere le mamme con i loro bambini perchè a Siderno era in corso l'iter per verificare chi avesse diritto ad essere nominato. Dopodichè abbiamo saputo che dal 02/02/2015 - questo è quanto c'è scritto sul verbale - andrà
in pensione la dottoressa Bettaccini. Per nominare un nuovo pediatra abbiamo due obblighi: seguire la procedura regolare - secondo l'accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici pediatri di libera scelta - e assicurare alla nuova pediatra, che in questo caso ha lasciato il suo posto di dirigente ospedaliero a Reggio per venire a Siderno, di poter assistere dei bambini. Se noi nominiamo una seconda pediatra, lei rischierà di rimanere con pochi bambini e dopo qualche mese deciderà di andarsene. Fino ad ora ha 200 bambini ma può assisterne altri 680. Nel 2015 verrà attivata la procedura e verrà nominato il titolare. Non capisco perchè sia stato sollevato questo polverone. Vengono creati attorno al Distretto problemi che non esistono. Il disagio è stato risolto". Ricordiamo che la Bettaccini aveva 800 pazienti. 680 andranno con la Giordano e gli altri 120? Oppedisano e Profiti, lo ripetiamo, sono saturi. Opteranno per il medico di famiglia? E poi di Bombardieri non erano rimasti “scoperti” 300 pazienti? Gli altri 100? Medicina generale anche loro? Chiedo poi alla dottoressa Falvo come mai l'8 settembre, al momento del trasferimento a Como di Bombardieri, non era già stato nominato un sostituto? Non si sarebbe potuto procedere con l'iter da luglio quando il dottore ha avvertito l'Asl di Reggio, così da superare le lungaggini burocratiche per tempo e cosicchè 1000 bambini non si ritrovassero improvvisamente "in mezzo a una strada"? Questa la risposta della dottoressa Falvo: "Il dottore Bombardieri non ci ha preavvisati. È venuto qui una settimana prima, ha portato dei dolci, e ci ha presentato la sua domanda di trasferimento". Ma come?! Il dottor Bombardieri ha avvertito l'Asl da luglio! "Noi - continua la dottoressa Falvo tempestivamente abbiamo attivato la procedura, come da regola. Ma non abbiamo la bacchetta magica." Niente bidibi bodibi bù al Distretto della Locride. Il 21 novembre scorso il Comando provinciale dell'Arma dei Carabinieri di Pisa ha arrestato 12 pediatri con l'accusa di corruzione. Inducevano le mamme a utilizzare latte artificiale di note ditte al posto del latte materno, in cambio di viaggi e regali di ogni genere, come tablet, cellulari, condizionatori, televisori. "Dottore, più lei ci soddisfa, più noi la soddisfiamo"- funzionava così tra gli informatori scientifici e i 12 professionisti, che per esercitare si sottopongono a un giuramento. A un giorno dall'arresto dei 12 pediatri, dopo la loro sospensione a tempo indeterminato, l'Asl 5 di Pisa nominò immediatamente 12 sostituti. Bidibi bodibi bù. Maria Giovanna Cogliandro
SETTIMANALE
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DOMENICA 21 DICEMBRE
CUSTODIA CAUTELARE
PANETTONE ALLA CALABRESE
Ancora un
Natale in carcere
C
ertamente prenderanno messa, nella sera di vigilia: mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa, ripeteranno meccanicamente, ancora una volta. Ma che razza di reati pesano sulle groppe dell’ex consigliere regionale Cosimo Cherubino, dell’ex consigliere provinciale Rocco Agrippo e degli ex sindaci di Siderno e Gioiosa Marina Sandro Figliomeni e Rocco Femia, e su quelle di tantissimi altri detenuti che trascorreranno l’ennesimo Natale in carcere senza una condanna definitiva? Mistero del codice di Procedura Penale italiano… da Punta Pellaro a Punta Stilo. «Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta» ripeteranno battendosi il petto, forse in ginocchio, Cherubino, Agrippo, Figliomeni, Femia e gli altri detenuti in regime di custodia preventiva, forzatamente devoti. Nonostante non sia stata ancora accertata nessuna responsabilità criminale, nonostante potrebbero essere assolti, loro si rivolgeranno al Signore sperando nel miracolo: un prossimo Natale in famiglia. Ma non sarà facile. Ai carcerati di stirpe calabra comun-
que non rimane che la fede; eppure la statistica, che è parente della scienza esatta, sui detenuti reclusi preventivamente e poi assolti, acceca, in alcuni passaggi, addirittura più della fede. Basta mungere le ultime sentenze. Numeri impressionanti e latte crudele: figli di dio, sorelle e fratelli come li ha definiti Papa Francesco, rimasti dietro le sbarre per più di tre anni, e poi assolti. È difficile, se non impossibile, trovare numeri così tragicamente importanti nel resto d’Italia o in Europa, dove col piede libero non si va in cancrena. Il Purgatorio Calabro è diabetico. C’è sempre qualcosa d’insanabile nel mostro, ma anche in chi lo subisce e in chi ne approfitta. L’amputazione è letteratura pericolosa, perché semplice, veloce e grossolana. Al cospetto, per esempio, dell’Argentina di qualche decennio fa senza libertà su cauzione né piede libero, bisogna voltarsi dall’altra parte, tappandosi occhi e orecchie. Il ricordo di una tortura mentre una nazionale di calcio si preparava, si allenava e vinceva nel 1978 il campionato del mondo grazie a Mario Kempes, è ancora crudo per chi scrive. Come può sfumare la degenerazione della custodia cautelare in una nevicata mortale che ha annientato un popolo già assog-
Cherubino, Agrippo, Femia, Figliomeni e tantissimi altri in regime di custodia cautelare, per l’ennesimo anno e senza una condanna definitiva, non mangeranno il panettone insieme alle famiglie.
“
Il Purgatorio Calabro è diabetico. C’è sempre qualcosa d’insanabile nel mostro, ma anche in chi lo subisce e in chi ne approfitta. L’amputazion e è letteratura pericolosa, perché semplice, veloce e grossolana.
gettato a Jorge Rafael Videla, inventore della tragica e drammatica parentesi dei Desaparecido? L’intelligenza calabrese non è coraggiosa: spesso corvée, invece, cede dinanzi alla paura di intervenire, di approfondire la situazione di una Locride che non muore, ma che è sotto garrotta; non discute dei passaggi no limits contenuti dal codice di procedura penale italiano e sperimentati nella sostanza e con frequenza pericolosa quasi esclusivamente verso quelle cavie calabresi, presunte intime di una ‘Bestia che, nell’ultimo decennio, non ha mostrato, nelle maggior parte delle sue prestazioni, pistole, cocaina, riciclaggio, appalti truccati, ma coppole, capretti, pungitine, tagli di coda, riti di fertilità, il sole maschio e la terra femmina. E dove le ha mostrate, spesso non c’è stata giustizia centellinata, ma pinte di aceto o toppe corte. Bisogna aggiungere per amor di verità, anche il voto di scambio, che più della ‘Ndrangheta sembra essere figlio di sistemi elettorali partoriti nelle stanze segrete, tra sfarzi e arazzi di ogni tipo e gusto, quasi fatti a misura, per calarli con decine di sfumature e malafede sulle urne della Piana di Gioia, su quelli di Reggio Città, spesso nella Locride, dove elettori poveri, ammanicati, ma
sostanzialmente deboli e limitati, speravano, disponendo di consensi, vincoli di sangue e comparaggi moltiplicati, di migliorare le condizioni di vita di almeno uno in famiglia, di contare. Ma basta voler contare e scambiare parole d’ordine, per gettare la chiave quando - scrive bene Ilario Ammendolia – uno scandalo come il Mose di Venezia che è costato ai contribuenti italiani centinaia di milioni di euro e dove l’ex sindaco Orsoni, pur avendo ammesso di aver ricevuto dei soldi, non ha fatto solo un giorno di carcere. Orsoni, Scajola, Belsito, Zambetti e tantissimi altri tutti a piedi libero dinanzi all’accusa e ai processi che si svolgono nel rispetto della libertà individuale, oltre Lagonegro, se si esclude l’altro territorio di origine infernale e vulcanica dei Casalesi. Perché in Cosimo Cherubino, Alessandro Figliomeni, Rocco Femia, Rocco Agrippo etc, c’è il pericolo di inquinamento probatorio, di reiterazione del reato, di fuga e in Orsoni, Scajola, Belsito, Zambetti, no? Perchè in Italia ci sono presunti colpevoli o presunti innocenti che possono mangiare il panettone, mentre ad altri è impedito per colpa di una tessera d’identità con residenza di origine controllata? ErcoleMacri
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RIVIERA
IL RACCONTO
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Un braciere a Natale perché i ricordi diventino“pane” “ S
i era svegliato all'alba, come sempre. Fece per alzarsi, ma si sentì mancare le forze e rimise la testa sul cuscino lasciandosi trasportare dal tempo. Non avrebbe voluto lasciare il “Paese”, ma la sua unica figliola non gli aveva lasciato scelta. Erano passati tanti anni da quando aveva raggiunto Torino. Gli avevano fatto vedere tantissime cose belle e tantissimo era l'affetto della famiglia ma... il paese, il suo paese, gli mancava tantissimo. Nella notte lo sognava, durante il giorno lo ricordava. A mancargli era soprattutto il paese della sua infanzia e della sua gioventù, che in poco tempo aveva visto rarefarsi e svanire sotto i suoi occhi. Era dicembre un mese a lui particolarmente caro. Restò nel letto e sapeva che tra poco la casa sarebbe ripiombata nel silenzio. Guardare, pensare, ricordare. Aspettava con ansia l'arrivo dei nipoti e come la principessa di “Mille e una notte” narrava per non morire, lui narrava perché il suo vecchio paese non morisse. Non voleva che scomparisse una grande civiltà, un umanesimo contadino di cui era stato testimone… Narrare significava non dimenticare. Narrare per trasmettere ai propri nipoti i tratti di una civiltà antica con la speranza che, come un lievito, la tenessero al caldo in modo che un giorno potesse diventar “pane”. Ogni giorno un racconto, ogni giorno un ricordo che trasferiva dalla sua testa a quella dei nipoti, facendosi trasportare sulle onde del tempo: dicembre, il freddo pungente, il vento che si incanalava e scendeva dai monti verso il mare.
In quel“piccolo-grande Paese”non c'era la musica trasmessa dalla televisione ma si udiva il dolce rumore di pialla del falegname, il martello del calzolaio, l'incudine dei fabbri, il canto delle sartine.
Natale! Un piccolo, povero presepe in ogni casa ma, contemporaneamente, il paese intero che diventava un “grande presepe”. Non c'erano ancora gli addobbi natalizi nelle strade e nelle case, ma supplivano i colori di migliaia di farfalle e di uccelli e i chiaroscuri di una luce fioca che usciva da ogni casa. Non c'era la musica trasmessa dalla televisione, ma si udiva il dolce rumore di pialla del falegname, il martello del calzolaio, l'incudine dei fabbri, il canto delle sartine. Il suo era un paese palpitante, riscaldato dal respiro degli asini che ogni alba mischiavano il loro raglio al canto di migliaia di galli, al belare di tantissime capre. Un Paese da cui si alzava un concerto che il tempo distillava da secoli. Nessuno lo avrebbe detto, ma allestire il presepe rappresentava un modo per contestare una società ingiusta e costruire con le sue mani una società migliore. I suoi pastori erano tutti uguali e nel suo presepe la società non era divisa in classe. Non c'erano i dominatori e quindi neanche gli oppressi. Tutti uguali, tutti a rendere onore a un Bambino che aveva scelto di nascere
Il racconto di Natale di Ilario Ammendolia sottolinea l’importanza dei ricordi per la sopravvivenza delle tradizioni.
in una stalla per contestare re, principi e imperatori, sacerdoti, giudici e soldati dell'impero più grande del mondo. La scelta degli “ultimi” come scelta di vita e affinché ci fosse un mondo senza più i “primi” e quindi senza lasciare nessuno indietro. La novena annunciata da zampogne e ciaramelle, l'odore di zeppole, di vino cotto, di mandorle, di noci. La Chiesa strapiena di gente. Il suono dell'organo, l'odore dell'incenso e della cera fusa. Il canto virile degli uomini, e quello strozzato delle donne che somigliava a un pianto. Festa di poveri e in paese tutti erano poveri e umiliati da un potere tiranno e nemico. Il Natale è bello ovunque ma nel suo vecchio paese era autentico, vero, vissuto. Vecchi ricordi, alcuni crudeli: il pianto dei bimbi per fame, le orme di piedini scalzi sulle strade sterrate. I sospiri degli ammalati senza cure, le nuvole di mosche, l'immane fatica degli uomini e delle donne, la loro tenacia, gli insulti dei “forti” che si scontrava con la muta dignità e l'autentica “spiritualità” di “giganti” di
altri tempi. Poi la narrazione si rifaceva dolce e nel suo interminabile racconto, le campane riprendevano a suonare l'Ave Maria quasi per accompagnare il rumore dei passi stanchi dei contadini che ritornavano dai campi battendo sul marciapiede i colpi sordi dei loro scarponi chiodati. Infine, il racconto riprendeva di nuovo dal Natale, dalle serate al braciere a guardare la fiamma che cambiava colore: il rosso cedeva al viola della brace sul punto di diventar cenere. Metafora della vita che lascia il posto alla morte. Tutti sapevano che i morti erano ancora lì, in quelle case. Non avrebbero mai abbandonato il paese finché l'ultimo braciere non si fosse spento. A tutti coloro che avevano attraversato l'invisibile barriera del tempo egli pensò anche quella mattina , lasciando che la testa sprofondasse tra i cuscini. Per molti anni aveva raccordato le corde di un tempo lungo che era passato in un attimo. Aveva rammendato ciò che altri avevano strappato. Avrebbe voluto che altri lo facessero, che altri cucissero le sfilacciature del suo Paese e curassero le piaghe vecchie e nuove... ma da tempo aveva perso ogni speranza. La sua voce era divenuta sempre più flebile, ormai era quasi impercettibile. Quella mattina comprese che era giunto il tempo del silenzio e che il suo “piccolo-grande paese” lo richiamava a sé per un abbraccio senza fine. Non si alzò. Lo trovarono a letto, immobile, sereno, quasi felice. Lo riportarono a ricongiungersi con la sua Terra, con le ceneri delle persone che aveva tanto amato, con il Paese che con tanto amore aveva narrato. Riposa con la speranza che il suo lievito possa diventare un pane per la Terra che aveva tanto amato.
Lui narrava per trasmettere ai propri nipoti i tratti di una civiltà antica con la speranza che, come un lievito, la tenessero al caldo in modo che un giorno potesse diventar “pane”
TERRITORIO
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DOMENICA 21 DICEMBRE 10
De Gaetano Bregantini Nino tradito dalle conoscenze ammonisce Napolitano A seguito degli stravolgimenti socio-politici di cui è stata protagonista Roma, la Conferenza Episcopale Italiana ha ritenuto opportuno rivolgersi al Quirinale attraverso monsignor Giancarlo Maria Bregantini. «Corruzione e antipolitica - ha tuonato il vescovo dalle frequenze di Radio Vaticana - sono il medesimo risultato triste di un fenomeno di mancanza di etica all’interno della politica. Dobbiamo creare un’economia dove le dicisioni non siano prese da pochi in stanze oscure, ma che siano trasparenti. Ci devono essere organi di controllo, la partecipazione della base. È il buio che crea la corruzione o l’antipolitica.» La preoccupazione di Bregantini si accompagna alla speranza di una forte reazione morale, già in parte dimostrata a seguito degli eventi di “Mafia Capitale”. Sarà sufficiente a raddrizzare la situazione?
Siderno ha aperto un registro per le unioni gay? Era l'11-11-2014. Se l'è fatto tatuare sulla mano “perché da quel giorno la mia vita è cambiata!”. È tornata a trovarci Elvira Ruso a oltre un mese dall'annuncio sul nostro settimanale della sua intenzione di unirsi con la donna della sua vita, Annarita. Prima di passare dalla redazione è stata in comune perché, sebbene la legge preveda
“La Riviera” ne aveva già parlato sul numero del 30 maggio 2010, sforzandosi di credere alle parole del candidato di centro sinistra relative alla sua estraneità a conoscenze di stampo mafioso, ma la verità su Nino De Gaetano, probabilmente, è venuta a galla solo nei giorni scorsi. Le illazioni relative ai favoritismi goduti dal candidato alle elezioni regionali del 2010 sarebbero, secondo i giudici, tutte vere, così come il legame d’amicizia con esponenti della cosca Tegano di Reggio. A questo punto, non sappiamo se considerare una fortuna l’esclusione di De Gaetano dalle liste del PD per le elezioni regionali appena avvenute.
La via Panoramica è ancora ostruita
La frana su via Panoramica di c.da S.Francesco a Siderno Sup. è ancora lì, a oltre un anno da quando è venuta giù. Tanto che è diventata ospite di numerose specie vegetali colonizzatrici, quali Inula viscosa, Ferula communis, e molte specie di graminacee e giuncacee. È molto gradevole a guardarsi, si ha l'impressione che la vegetazione sia venuta giù con la parete rocciosa: una cosa che sarebbe piaciuta molto al paesaggista Gilles Clément. Ma visto che di frane così è già piena la strada, potremmo ammirare quelle più piccole, e possibilmente, transitare senza ammazzarci su via Panoramica? No, così, giusto per chiedere. L.Z.
Più forza alle taglie forti V
estite una taglia sopra la 48? Quante volte entrando in un negoziola commessa vi ha squadrate dall'alto verso il basso, con lo sguardo disgustato, come se sapesse che a pranzo avete fatto bis della parmigiana? “Posso esserle utile?”, vi chiede lei, che ha vent'anni meno di voi e indossa una 38 che le va anche larga. “Cercavo un paio di pantaloni eleganti…” dite voi, un po' intimidite. “Ma sarebbero per lei?” E rieccolo, quel sorrisetto di disgusto. “…sssì” ammettete, ormai colme di vergogna. “Siamo spiacenti - afferma trionfante - ma non c'è niente della sua taglia, qui”. Peccato, la vetrina vi era piaciuta e quel maglione, se fosse stato un po' più grande… È la storia comune di molte donne (ma anche uomini) che dopo un paio d'anni di ricerche nei negozi locali, hanno rinunciato, preferendo un acquisto più aleatorio ma meno umiliante, su cataloghi on-line di taglie comode. I cinesi? “No tua taglia” è l'unica risposta che sanno darti se gli
dici che cerchi una maglia. Elena Mirò? Benissimo, se puoi spendere da tre a quattrocento euro per comprarti un giubbottino e la tua taglia non supera la 52. Eppure, visto che il mondo viaggia verso la pinguedine (da alimentazione o iatrogena) non converrebbe (anche ai cinesi) estendere le loro taglie almeno fino alla 64? Oppure facciamo così: niente più precotti nel banco frigo, niente più gastronomia, patatine, cioccolato. Chiudano tutte le pasticcerie, i bar, i ristoranti e le pizzerie. Eh sì, perché se da una parte il mercato ti spinge ad essere magra per vestire una trovabilissima 44, dall'altra ti sprona a gonfiarti di snack e patatine. Il mercato dell'abbigliamento si è fermato al numero 52, mentre il mondo ha superato il numero 64. Dignità alle taglie forti, più forza alle taglie forti! Taglie forti, uniamoci! Lidia Zitara
Un tuffo nel blu del nostro mare… Anche in inverno! Il presidente dell’associazione Zephyria Annunziato Gentiluomo propone anche quest’anno il Cimento invernale della Locride per sabato 27 dicembre 2014. In quella data, nell’area Parco Giochi presso il Lungomare Lato Sud di Locri, tutti coloro che vorranno partecipare avranno la possibilità di riunirsi alle ore 11.40 per un momento di socializzazione prima di avere l’occasione di tuffarsi nelle limpide acque del nostro Mar Jonio. L’iniziativa, patrocinata dal comune di Locri, prevede come sempre la presenza di un servizio si assistenza medica e di giovani bagnini pronti ad affrontare qualunque evenienza. Dopo una breve nuotata di cinque o, per i più temerari, dieci minuti, sarà offerta dagli organizzatori un’ottima tisana calda. Alle ore 17.30 di domenica 28 dicembre, poi, presso il Palazzo della Cultura della stessa Locri, verrà regalata una scultura dell’artista Antonio Lagamba ai nuotatori più coraggiosi. Sarà un incentivo sufficiente ad affrontare questo brivido di fine anno?
che avrebbe dovuto ricevere entro un mese una risposta dai commissari in merito alla richiesta protocollata l'11-11, ancora tutto tace. Silenzio assenso? Il comune di Siderno ha accolto la domanda di Elvira e ha finalmente un registro per le unioni civili? Elvira può, quindi, procedere con l'acquisto delle bomboniere?
BURRACO- U.N.I.T.A.L.S.I, LAVITA È BELLA L'ASD
Burraco SidernoLocri questa volta vince in solidarietà. Dopo che il mese scorso aveva vinto con la coppia Barbucci Lucia e Antonio Rappoccio il secondo torneo provinciale organizzato all'Hotel President dall'Ymca, la scorsa domenica, nel suggestivo salone delle feste di Locri, al primo torneo “Caritas Unitalsi”, l'ASD Burraco ha conquistato le due prime posizioni. Al primo posto la coppia Francesco Macrì-Milena Trapasso, seconda piazza, invece, per la Francesco Ruso-Barbara Lucà. Medaglia di bronzo all'Ymca di Siderno grazie a Enzo Antico e Nico Sansalone. Ma la vera vittoria va oltre medaglie, smazzate e il ricco buffet che ha concluso la competizione. Il ricavato (oltre mille euro) è stato devoluto in beneficienza alla “Caritas Unitalsi” di Locri. Il gesto di solidarietà consentirà a due ragazzi portatori di handicap di avere un posto sul Treno Bianco 2015, destinazione Lourdes. (Carmelo Carabetta)
Grazie al torneo svoltosi a Locri due ragazzi si recheranno a Lourdes
Platì ci mette il cuore Lo scorso weekend Telethon, in collaborazione con la pro loco Platinsieme, ha organizzato due manifestazioni di raccolta fondi a favore della ricerca per combattere la distrofia muscolare e le altre malattie generiche. A piazza Matrice di Cirella e in piazza Duomo per ogni donazione il "buonissimo" cuore di cioccolato che, con lo slogan "Io sostengo la ricerca con tutto il cuore", racconta l’impegno al fianco di Telethon.
GERENZA
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DOMENICA 21 DICEMBRE 14
Domani la 1ª edizione della Festa dei Colori Entusiasmo e voglia di iniziare hanno accompagnato l'incontro avvenuto ieri presso la Kollmax, avente come scopo la consegna dei materiali ai gruppi degli imbianchini volontari, attori principali della Festa dei Colori. Gli ottanta competitors si sono dimostrati carichi e pronti ad affrontare un appuntamento così importante. Tante mamme e tanti papà già da diversi giorni stanno riparando le pareti delle classi dei propri figli, così da tenerle pronte per essere tinteggiate e, nella giornata di lunedì, decorate a tema. Il loro intervento sarà valutato dalla Giuria Tecnica presieduta dall'Ing. Tito Albanese. Lunedì, intorno alle ore 18.00, sapremo chi sarà la classe che risulterà vincitrice dell'evento e che a sua volta si aggiudicherà il premio messo in palio dall'azienda organizzatrice Kollmax Srl di Siderno: un Viaggio d'Istruzione di quattro giorni e tre notti a Venezia che si svolgerà nel periodo di aprile o maggio 2015.
L’ANGOLO DI PARRELLO
Un bimbo piange... Un bimbo piange, il piccolo dito in bocca. Sì, perché quando i bambini piangono spesso mettono il dito in bocca. Specialmente quando sono “arrabbiati” con le loro mamme, per usare le loro parole quando da questa si “sentono traditi”. A me, in oltre trent'anni d'insegnamento, è capitato che più
di qualche bimbo avesse del risentimento nei confronti della madre: ho cercato, certo con prudenza, vista la delicatezza della situazione dal punto di vista psicologico, di aiutarlo quanto più possibile, ma certo non è stato semplice. Nel caso specifico di Loris, forse anche lui tradito dalla sua mamma, siamo tutti pervasi da
sentimenti di sgomento e incredulità, non comprendendo come sia possibile che possano accadere alcune terribili cose. Ecco, allora, che la ragione umana vacilla e si finisce con il trovare conforto solo nell'immensità dell'ignoto. Franco Parrello
Una "Prima" di musica sacra
La tradizione secondo Sicari al Palazzo della Cultura di Locri Un evento sorprendente quello che, il 23 dicembre prossimo, a partire dalle ore 21, al Palazzo della Cultura di Locri (RC), vedrà l'attesissima presentazione dell'album d'esordio di Francesco Sicari, "Spartenza". Tra passione, fede e peccato, i testi affondano nelle radici della tradizione popolare attingendo alla preziosa opera di Raffaele Lombardi Satriani, mentre le musiche originali esprimono l'anima contemporanea. Ad accompagnare Francesco Sicari una band di grandi musicisti con la partecipazione speciale di Mimmo Cavallaro. L'evento, realizzato con la produzione artistica di Alessandro Luvarà, avrà come ospiti d'eccellenza l'antropologo Luigi M. Lombardi Satriani e il magistrato e autore teatrale Salvatore Cosentino.
Una "Prima" particolare si è svolta a Siderno nei giorni scorsi. La Messa vespertina di una domenica di Avvento è stata animata dai canti composti da Giovanni Gardini: per la prima volta è stato possibile ascoltare dal vivo le composizioni già raccolte in un cd: "Signore solo Tu!". L'ambiente raccolto e luminoso della chiesa di Santa Maria dell'Arco in Siderno Marina e la calma dell'ora serale, hanno reso ancor più facile seguire la musica e i testi. La liturgia è stata animata nel migliore dei modi: segno di un grande lavoro di preparazione dell'autore, dei musicisti, Carmelo e Giovanna Scarfò, Emanuele Barillaro, di tutto il coro, con la voce solista di Chiara Ferraro, che non si sono risparmiati in impegno serio e prolungato. I canti si sono succeduti, durante la messa, sottolineando i momenti salienti della sacra funzione: Il Signore è la Luce del mondo, Signore pietà, Alleluia, Voglio offriti amore, Santo e, ovviamente, Signore solo Tu, il canto che dà il titolo al cd. I testi, in armonia con la musica, hanno fatto riferimento ai pilastri della vita cristiana: amore, donazione, ringraziamento, pace, perdono. La poeticità dei versi ha dato espressione alla luce esistenziale che dà la vera fede: parole nate, di certo, da un percorso di vita e non da esercitazione di stile. Apprezzamenti convinti sono giunti, al termine, dal parroco don Massimo Nesci che ha ben accolto e reso possibile questa "Prima" e da tutti i fedeli presenti: l'evento ha dimostrato, ancora una volta, come sia sempre vivo il desiderio di creare e ascoltare buona musica. Come tutte le arti, la musica non nasce dalla cultura della produttività o da qualche forma di utilitarismo, ma dalla dinamica dello spirito dell'uomo, sempre alla ricerca di verità e bellezza, di un "qualcosa", o forse di un "Qualcuno", che riempia l'esistenza dandole senso. E se questo vale per la musica in generale, ancor più vale per la musica sacra, come in questo caso: musica che è preghiera, che aiuta a pregare, che esprime il Mistero che si sta celebrando: Mistero che riassume verità e bellezza in una Persona che possiamo riconoscere come quel Qualcuno che cerchiamo, anche quando non si ha piena avvertenza. Gardini giunge alla musica sacra dopo un'esperienza di musica pop, iniziata negli anni 70 in Inghilterra, e proseguita, tra alterne vicende anche negli anni successivi, poi a fine anni 80 inizia l'animazione musicale delle liturgie della parrocchia sidernese di Salvi, per giungere, oggi, a questo importante traguardo. Dal pop al sacro, quindi, secondo un percorso esistenziale che non è strano poiché "nulla è più vicino a Dio della musica", come sosteneva Lucio Dalla, inclusa la musica profana. Il lavoro di Giovanni Gardini dimostra che è ancora tempo, che è sempre tempo, di creare musica, di comporre testi che, integrandosi con la liturgia, aiutino le persone a "capire" e "sentire" la realtà del Santo Sacrificio, partecipando una Bellezza che è Amore, senso e gioia. E pensare che questo progetto è nato ed ha avuto la sua Prima nella Locride non ci meraviglia, ma rende tutto ancor più bello! Giuseppe Giarmoleo
RIVIERA
PRIMO PIANO
IL CONVEGNO: SIDERNO-LOCRI“UNA GRANDE CITTÀ PER
IL MURO È INFR
IL CONVEGNO DI DOMENICA SCORSA HA EVIDENZIATO LE POTENZIALITÀ DI UNTERRITO
JACOPO GIUCA
S
iderno e Locri sono un unico centro abitato. Mettetevelo bene in testa. La domenica che il nostro settimanale ha voluto dedicare al tema “fusione dei comuni” non ha avanzato nessuna idea inedita, ma ha voluto sottolineare quanto tale iniziativa debba essere fatta in tempi brevi se vogliamo che il nostro territorio rialzi la testa. Sono questi i punti nodali dell’introduzione del nostro direttore Antonio Tassone, che sogna un futuro in cui la parola “Calabrese” non venga più detta in termini spregiativi, ma sia il complimento sincero di connazionali che ci invidino e ricordino le nostre qualità. La Locride sogna che le parole di Tommaso Campanella, riportate nel discorso del direttore vendite della “Riviera” Rosario Condarcuri, sottolineanti le eccellenze di un territorio che dovrebbe essere menzionato per primo in quanto culla della civiltà italica, diventino verità riconosciuta da tutti. La Locride sa che questa operazione sarà lunga e complessa, che siamo abbandonati a noi stessi e non basterà un dibattito di due ore per risolvere magicamente la questione. Ma la Locride sa anche che questo è un ottimo punto di partenza. L’unico punto di partenza possibile. L’unione dei comuni della Valle del Torbido attualizza un tema che ricorre dalla fine degli anni ’60, dibattuto in modi diversi e per le necessità più svariate. Per quanto gli attori coinvolti siano cambiati, tuttavia, il tema è sempre lo stesso: fare fronte ai comuni problemi della Locride significa unificare l’apparato politico-amministrativo. Semplice, vero? Non proprio; e le decadi trascorse dal momento in cui questa idea è apparsa per la prima volta in un documento ufficiale a oggi paiono testimoniare questa difficoltà. Il campanilismo dei comuni del nostro territorio ha più volte rallentato un’unità di intenti che sapeva di avere un nemico già nell’apparato burocratico e nel desiderio di dominio più volte espresso dagli amministratori reggini, troppo interessati a portare avanti il progetto “città metropolitana” per preoccuparsi della periferia. Alle porte del 2015, però, farsi rallentare dal
campanilismo e supportare una strategia di rottura pare più che mai anacronistico, a maggior ragione quando le buone pratiche coincidono con le buone intenzioni e la crisi, che ci ha tirato un ulteriore calcio in faccia quando già eravamo in ginocchio, ci ha fatto salire una rabbia che dobbiamo riuscire a tramutare in sana voglia di riscatto e non in semplice desiderio di vendetta. La scelta di ospitare una manifestazione così importante al Centro Sportivo Kampus non è stata casuale. I vertici di “Riviera”, che si sono occupati dell’aspetto organizzativo, non hanno scelto l’edificio per la sua bellezza o perché, dalle ampie finestre della stanza in cui il convegno ha avuto luogo, i nostri ospiti potevano godere di una vista
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mozzafiato, che garantiva di abbracciare con un solo sguardo il Mar Jonio, a sinistra, e l’Aspromonte, sul quale si ergeva orgogliosa Gerace, a destra. La significatività del luogo si traduce nel suo essere perfettamente equidistante dalla Locri di Giovanni Calabrese, che ha invocato con fermezza la realizzazione di un tale progetto, e la Siderno dell’assente commissario Tarricone, chiamato fuori città da impegni di ben altra rilevanza. L’Italia è uno Stato al collasso, costretto ad affrontare problematiche economicoamministrative di una gravità inaudita. È naturale che la Locride, nolente fanalino di coda del Paese, abbia subito più di altre zone lo schiaffo di una condizione drammatica, ulteriormente aggravata da quanto accaduto in queste settimane a Roma. Stanchi di essere trasportati dalla corrente, mai come oggi i cittadini locridei dovrebbero fare quello sforzo necessario a garantire un futuro ai propri figli, sentendosi parte di una macchina sì difettosa, ma in grado di ripartire anche grazie al loro impegno. Le considerazioni di Francesco Carnuccio, esperto del settore giuridico ed ex sindaco di Locri, partono proprio da questi presupposti e dall’accoglienza che una zona amministrativamente dispersiva come la nostra debba riservare a proposte di legge come
GIOVANNI CALABRESE sindaco di Locri
“NON VOGLIO ESSERE RICORDATO, TRA 40 ANNI, COME CHI HA PROPOSTO NUOVAMENTE LA FUSIONE”
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quella del ministro Delrio. L’accorpamento, l’unione o la fusione di più comuni, sono infatti la declinazione di una stessa normativa che possa garantire l’abbattimento delle spese, incrementare l’efficienza dei servizi e creare un ente territoriale-giuridico che possa dialogare direttamente con la Regione. Il vero punto di forza di questo atto? È a costo zero! Le spese di due, quattro, otto, dieci comuni potrebbero diventare le spese di un’unica zona conurbata, un grande agglomerato dalla massima efficienza la cui amministrazione sia affidata a un collegio di rappresentanti in grado di riportare con celerità le esigenze di ogni zona dell’hinterland all’orga-
PASQUALE BRIZZI sindaco di S.Ilario
“NON SIAMO PIÙ DINANZI ALL'ULTIMO TRENO, MA DOBBIAMO RINCORRERE QUELLO APPENA PASSATO”
no centrale. Ciò di cui stiamo parlando non è un semplice accorpamento tra Siderno e Locri che, per numero di abitanti, stando alla legge Delrio, potrebbero anche evitare l’unione, ma un vero e proprio agglomerato che faccia del frutto della fusione tra le due città un solido punto di riferimento per i paesi limitrofi. L’urgenza della messa in pratica di questa norma è dettata dall’incombere della resa effettiva dell’area metropolitana che, come paventato dal sindaco Calabrese, rischia di metterci ulteriormente da parte continuando a trattarci come “coloni” e dimenticando le nostre esigenze, alle quali dobbiamo dare voce anticipando le mosse di Reggio Calabria. Ciò che ha impedito fino a oggi la realizzazione di questo progetto è da ricercarsi nelle continue modifiche alle normative urbanistiche apportate negli ultimi ventisei anni. In questo lasso di tempo, ha sottolineato il senatore ed ex presidente della provincia di Reggio Calabria, Pietro Fuda, Siderno e Locri sono state indicate dapprima come locomotiva della ripresa calabrese per poi essere escluse dal progetto di realizzazione delle “Zone Franche Urbane” (aree infracomunali contenenti almeno 30.000 abitanti, sulle quali operare un processo di defiscalizzazione che garantisca lo sviluppo delle piccole e medie imprese, favorendo la cre-
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GIUSEPPE VARACALLI sindaco di Gerace
“SOGNO CHE QUESTA FUSIONE POSSA AVVENIRE RICORDANDO IL PESO CULTURALE DELLA MIA GERACE”
SETTIMANALE
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ER CRESCERE”
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DOMENICA 21 DICEMBRE 17
OLA R A P LA AL BLICO PUB
RANTO
ORIO CHE DEVE IMPARARE A RAGIONARE INTERMINI COMPRENSORIALI
scita economica). La lungimiranza degli amministratori che, già negli anni ’60, avevano immaginato un’unione dei comuni, era stata azzerata da uno stupido numero, che ci avrebbe fatto perdere il primo treno, colto all’epoca dall’unione dei comuni da cui nasce Lamezia Terme, oggi centro forse più importante della Calabria. Perché oggi queste prospettive sono di nuovo concrete? Innanzitutto perché è iniziato il cablaggio dei comuni, che dovrebbe incrementare, anche per i più piccoli centri della Locride, l’efficenza comunicativa, il risparmio energetico e il rispetto dell’ambiente. Si tratta di un obiettivo già raggiun-
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to dalla piana di Gioia Tauro venti anni fa e, probabilmente, non ci sarà riscontro immediato per la cittadinanza. Avere anche un piccolo comune meglio collegato al resto del Paese grazie a una linea telefonica e informatica più efficiente, però, costituisce un passo importante verso la fusione degli enti locali di cui stiamo discutendo. La possibilità di sviluppo in questo ambito, inoltre, potrebbe garantire anche al nostro territorio di entrare a far parte delle “Zone Economiche Speciali” (una regione geografica che possa fregiarsi di una legislazione economica differente rispetto a quella della nazione di appartenenza per favorire l’investimento di capitali stranieri), che garantirebbe il reperimento dei fondi utili a completare le infrastrutture di cui ancora necessitiamo. Tutto questo deve essere compiuto senza dimenticare un corretto investimento dei fondi già presenti e, soprattutto, esprimendo concretezza anche attraverso il coinvolgimento dei cittadini, finora tenuti fuori da questo progetto amministrativo. Dal canto loro, gli amministratori reggini, comprendano una volta per tutte che l’area metropolitana che vogliono andare a creare non è la propria città di appartenenza ma la periferia, motivo per il quale la Locride, che nel frattempo deve impegnarsi a risollevarsi con
CATERINA FURFARO sindaco di Agnana
“VOGLIO CREDERE IN QUESTA INIZIATIVA, MA RITENGO CHE PER AGNANA SAREBBE MEGLIO UN'UNIONE”
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le sole proprie forze, dovrà riacquistare visibilità agli occhi della Provincia, convincendola a indire bandi e a trovare fondi utili a permetterle di affrontare le sue necessità. La mancanza di un rappresentante territoriale a Palazzo Campanella a seguito delle ultime elezioni regionali non deve scoraggiarci, ma essere incentivo al progresso e al perseguimento di un obiettivo che rincorriamo da mezzo secolo. Che si cominci a ragionare come cittadini di una grande comunità, come individui che sentono di appartenere non più a Siderno, Locri, Agnana, Canolo, Gerace, Antonimina, Portigliola, Sant’Ilario o Ciminà, ma a un grandioso centro conurbato di 40.000 abitanti che si fregi del suo
GIUSEPPE GIUGNO sindaco di Careri
“SIAMO STANCHI DI ASSISTERE ALLA MALAPOLITICA CHE CI IMPEDISCE DI REALIZZARE I NOSTRI SOGNI”
sole, del suo mare, della sua montagna, della sua storia meravigliosa! Non vogliamo più perderci in stupidi e tendenziosi campanilismi, ma sentire solo di cittadini che, facendo appello alla loro risorsa più grande, quella solidarietà che non ha eguali nel resto del Paese, comprendano che i problemi di un comune sono quelli dell’altro, che le risorse di un paese sono quelle di tutti. Non possiamo più fossilizzarci sulla storia politica del nostro territorio o sulle differenti ideologie politiche, perché questo atteggiamento rischia di farci aspettare un aiuto che difficilmente arriverà o che, comunque, non sarà risolutivo. Raccogliamo le idee, raccogliamo le forze, facciamoci guidare da persone capaci, come gran parte dei nostri sindaci si sono dimostrati in questi mesi e rimbocchiamoci le maniche affinché questo progetto possa realizzarsi. Facciamo in modo che le nostre convinzioni cambino, affinché i nostri figli possano crescere in un territorio nel quale è possibile trovare tutto, ricco di mezzi e non solo di risorse. Ricordiamo il 14 dicembre 2014 come il giorno della rinascita della Locride e non soltanto come l’ennesima iniziativa che ha fatto un buco nell’acqua. Non aggiungiamo i nostri nomi all’albo delle dichiarazioni di intenti. Abbattiamo il muro. Costruiamo il futuro.
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ROCCO LUGLIO sindaco di Portigliola
“DOBBIAMO CAMBIARE PER I PICCOLI CENTRI, DIPENDENTI DAL BUON FUNZIONAMENTO DI LOCRI E SIDERNO”
Il convegno di domenica è stato un momento di confronto anche con chi la Locride la vive ogni giorno da cittadino, osservandone costantemente i pregi e i difetti. Alfredo Cappuccio, rappresentante ASCOA, ha dato voce a tutti i commercianti rappresentati dalla sua associazione, mettendo in evidenza una situazione notoriamente difficile, che può e deve essere risolta in tempi brevi. Il fratello e la figlia di Domenico Baggetta hanno espresso irritazione per il mancato riconoscimento in sede di convegno dell'impegno di questi nella promozione del progetto in questione. A tale proposito, è doveroso ricordare che Mimmo, collaboratore mai dimenticato de “La Riviera”, non è stato citato come tanti altri autori di lotte politiche non per faziosità, ma perché l'evento non voleva essere un riconoscimento al merito di nessuno. Franco Lombardo, esponente di “Siderno Libera”, sente la possibilità di questa fusione tra i due centri come un'occasione di accorpamento dell'intera Locride, motivo per il quale vorrebbe assistere a un f r o n t e comune cittadino che possa più velocemente risolvere i problemi che affliggono il nostro territor i o . L'assessore Isidoro Napoli ha precisato come il migliore assetto istituzionale sia quello che riesce a rispondere alla complessità sociale, evitando la delegittimazione delle istituzioni rispetto alla società stessa. Il professore Michele Vumbaca ha sottolineato che, dinanzi alle esigenze della nostra terra, non debba più esserci né destra né sinistra, ma una sinergia che coinvolga la cittadinanza e permetta di non cadere più in basso. Antonio Guerrieri, fondatore dell'associazione culturale Giovani per la Locride, sogna che questo progetto possa mettere la parola fine alla mancanza di armonia e scambio tra i diversi paesi della zona, i cui cittadini si sono più spesso incontrati fuori, in ambito universitario, che non nel luogo di appartenenza. Il segretario di Forza Italia di Siderno, Michele Vitale, ha sottolineato che, ritrovata fiducia nel sistema, potremmo vivere come Montecarlo. Ha concluso Anthony Reale, imprenditore canadese di origini calabre che è voluto tornare nella sua terra per investirci. La sua analisi lucida ha evidenziato che il cambiamento, oggi, possa partire solo dal basso, attraverso il recupero di un codice morale e del patrimonio che ci appartiene.«L'Italia siamo noi e queste difficoltà sono solo ciò che ci garantirà di stare in piedi nella tempesta!» ha concluso Anthony. Speriamo che la Locride ci creda.
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CULTURA E SOCIETA’
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Pillole
Il sogno di Andrea Ar si trasforma in musica
Naturopatiche A cura di: Patrizia Pellegrini Naturopata Bioterapia Nutrizionale® Presidente Associazione Culturale Tone
Il PANETTONE
punta dell'iceberg, piccole regole per uscirne vincenti! Il Panettone dà profumo al Natale, è un prodotto che sta a metà tra l'arte della panificazione e la pasticceria. Il panettone, infatti, secondo la ricostruzione storica più accreditata, nacque nel forno di un panettiere, un certo 'Toni' che per la prima volta impastò il suo pane con le uova, il burro e i canditi forse per una ragazza, creando il primo 'pane-de-toni', che è diventato il panettone che conosciamo. La ricetta del panettone si è diffusa in tutta Italia e viene prodotto ovunque in versioni anche molto diverse tra loro. Come succede quasi sempre il consiglio è che lo scegliate di qualità. Nel periodo Natalizio siamo sottoposti a molteplici stimoli nutrizionali. Il Panettone è solo la punta dell'iceberg e il nostro corpo potrebbe uscirne sconfitto ma... se prestate attenzione a piccole regole che durante l'anno hanno caratterizzato questa mia piccola rubrica naturopatica forse potremo limitare i danni. Vi ho sempre detto che il nostro corpo, come una macchina, ha bisogno di energie già dal primo mattino. Confermo, ma visto che nei giorni di festa i pasti saranno più abbondanti nella colazione facciamo uso di una bella tisana con un LIMONE spremuto e qualche mandorla. Se non si riesce a far a meno dei dolci, inserite quelli casarecci nella colazione dei giorni non festivi, e concedetevi una buona passeggiata di almeno 30 minuti. Nei pasti delle feste, se volete mangiare un po’ di tutto, limitate i carboidrati e inserite ricchi piatti di verdure crude condite con olio EVO. Anche nei pasti di recupero, preparate un carpaccio di carciofi rucola e pompelmo, una insalatona colorata con 4-5 mandarini, oppure un’insalata di ananas, finocchi e olive. Vedrete che il corpo ringrazierà... IMPORTANTE: mai il digiuno!!! Approfitto per augurarvi un Sereno Natale e ringraziarvi per l'attenzione.
Dalla curiosità per la chitarra del padre al primo videoclip, la storia di un idraulico a cui lo sturalavandini non bastava...
A
ndrea non ha un passato glorioso né una famiglia di artisti di cui vuole ricalcare le orme. Si tratta di un semplice idraulico di Siderno che, assieme alla professione che gli dà quotidianamente il pane, ha coltivato con perseveranza la passione per la musica e il canto, realizzando un suo piccolo sogno. L’amore per i suoni, eredità del padre, sarebbe nato dalla corte che, fin da bambino, Andrea faceva alla chitarra che il genitore teneva in casa, nella speranza, un giorno, di poter imparare a suonare. Un giro di conoscenze avrebbe permesso ad Andrea di imparare qualche accordo e di avere un’infarinatura di conservatorio, sufficiente a comprendere come gli accordi possano produrre un suono armonico. Le sorti altalenanti della sua vita umile, purtroppo, lo hanno condotto sulla strada della libera professione, che ha dovuto seguire sacrificando del tempo alla passione che ha continuato a tormentarlo in tutti questi anni. La sua prima scrittura musicale è nata da un incontro fortuito risalente a quasi venti anni fa, quando la sua strada si incrociò con quella di una ragazza che lo colpì con la propria grazia. Come nella più classica delle favole, Andrea si fece ispirare da questo incontro fugace e, intenzionato a scrivere una canzone, cercando il supporto di una voce amica, si rivolse a un anziano maestro di musica, un insegnante vecchia scuola, brillante ma burbero, che subito ne smorzò l’entusiasmo affermando con crudezza che non sarebbe mai riuscito a produrre nulla di buono in ambito musicale. La determinazione del nostro superò la delusione di un giudizio tanto severo e, anzi, fu incentivo alla scrittura e alla messa in musica della canzone che, una volta terminata, lasciò di stucco persino il vecchio insegnante. A partire da quel momento, Andrea avrebbe dato la sua disponibilità a partecipare con la propria voce a tutte le feste di paese alla sua portata, facendosi conoscere da Locri ad
Ardore senza pretese di guadagno. Tutto ciò che Andrea ha prodotto fino a oggi, ivi compresa la bella “Sognando te”, musicata dal maestro Enzo Sainato, è frutto del proprio impegno e delle proprie risorse economiche, motivo per il quale solo oggi è riuscito a realizzare un video musicale che traduca in immagini ciò che diceva quella canzone d’amore e a mostrare anche a noi la sua “Raffaella”. A tale proposito, Andrea sottolinea con il suo ampio sorriso che Raffaella è un nome simbolico, l’ombra della donna bellissima che riempie la vita di ognuno di noi e nulla
Natale con i bambini dell'Istituto Comprensivo di Bianco“Elvira Medici” È sempre una grande gioia trascorrere, durante la giornata, un po' di tempo con i bambini. Ed è ancora più bello quando i bambini sono quelli di una scuola dell'Infanzia di eccellenza come quella di Bianco, intitolata all'illustre concittadina “Elvira Medici”, Educatrice. Nei giorni scorsi, in un'atmosfera natalizia, si è ripetuta la cerimonia della consegna, a ciascuno dei 110 bambini, di un piccolo panettone offerto, anche quest'anno, dall'Associazione Pensionati Bianchesi “Antonino Versace”. In questo festoso momento abbiamo constatato come i bambini siano scrupolosamente assistiti da un'equipe di insegnanti veramente straordinarie che li curano e li guidano con dedizione e con amore autenticamente materno.
La cerimonia, semplice e profondamente sentita, si è svolta in modo sobrio e affettuoso. All'indirizzo di saluto, di ringraziamento e di augurio di buone feste del Dirigente Scolastico, prof. Sebastiano Natoli, ha risposto il Presidente dell'Associazione, prof. Filippo Sganga, contraccambiando gli auguri ed estendendoli ai bambini e alle gentili insegnanti. Dopo la consegna del piccolo dono, da parte di “Babbo Natale”, impersonato da Enzo Versace, la breve e significativa cerimonia si è conclusa con un improvvisato e allegro girotondo a cui, ai bambini e alle insegnanti, si è associato il nutrito gruppo di rappresentanti dell'Associazione presenti alla gioiosa festa. Buone Feste lr
Il“Metodo integrato Marchio-Patti” in un corso di formazione gratuito La dottoresse Maria Marchio e Sonia Patti, fondatrici del “Metodo integrato Marchio-Patti”, avente come obiettivo l'educazione psicopedagogica operata attraverso l'arte, annunciano con immensa soddisfazione l'avvio del primo Corso di formazione per animatore o educa-
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tore in ambito artistico-culturale. Il corso gratuito, che prevederà lo svolgimento del programma a Locri, accosterà a lezioni frontali e laboratori pluridimensionali, un approfondimento interdisciplinare cui seguirà un tirocinio pratico per un complessivo di 900 ore distribuite in
due anni. Patrocinato dall'Associazione Città del Sole di Locri e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il programma è rivolto a laureati e diplomati in ambito socioeducativo di età compresa tra i 22 e i 35 anni.
di più. Mentre continua a frequentare la scuola del maestro Sainato, Andrea aspira a seguire il percorso appena imboccato, augurandosi di poter al più presto produrre una nuova canzone e un nuovo videoclip. Non pretende di diventare milionario grazie a questa sua attività, né di arrivare a Sanremo o lasciare tutto per andare all’estero. Nella sua infinità umiltà, l’aspirazione più grande di Andrea è continuare a fare l’idraulico per amore dei propri clienti, andando a serate organizzate da amici come quella di domenica scorsa a Vibo Valentia, dove il suo video è stato mostrato a un pubblico molto nutrito. Per scaramanzia non fa progetti per il futuro, Andrea, ma vuole soltanto che la sua musica continui ad aiutarlo a superare un momento di difficoltà trascorso di recente. In attesa e nella speranza di vedere passare il suo video anche in televisione, non possiamo che augurare al nostro conterraneo che le sue speranze siano ben riposte e che la sua perseveranza accresca il suo già grande talento. J. G.
Giuseppe Cavallo riconfermato responsabile del “Gruppo di difesa personale nazionale” Il maestro Giuseppe Cavallo è stato riconfermato responsabile per il Sud Italia nel “Gruppo di difesa personale nazionale”. È l'unico calabrese a comparire nelle commissioni tecniche nazionali dopo il cambio di guardia alla guida della federazione italiana di arti marziali e discipline affini, riconosciuta dal CONI e presieduta dal maestro Donato Milano. Cavallo dirige l'Accademia di Arti Marziali di Caulonia Marina, sua città di origine, Siderno e Polistena. Considerato uno dei massimi esperti di difesa personale, è stato formatore di otto campioni mondiali europei e italiani, oltre che membro della commissione mondiale dei Grandi Maestri ed è responsabile nazionale di diverse organizzazioni marziali quali l'International Sport Jujitsu Association. Soddisfazione per la nomina ricevuta dal maestro federale è stata espressa da tutti i dirigenti regionali e da quanti ne riconoscono le virtù di formatore d'eccellenza delle nuove generazioni.
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CULTURA
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Natale in Torna“La magia del presepe” Un percorso concerto tra i Catoji a Gioiosa di Siderno Superiore Jonica La consulta giovanile città di Siderno organizza, nell'incantevole atmosfera del Borgo Antico di Siderno Superiore, un evento di Natale con percorso guidato tra gli antichi Catoji, in cui troveremo artigiani quali il fabbro, u scarparu, u pagghiaru, u ricottaru, il cestaio, costruttori di lira calabrese… Verranno esposti oggetti in porcellana, vari prodotti tipici a chilometro zero e predisposte degustazioni di vini e frittuli. A palazzo de Moja assieme alla tradizionale mostra dei presepi, una mostra fotografica sulla Calabria, sull’archeologia, sulla ceramica Raku e le pitture di un’artista sidernese. Zampogne, pipite e tamburelli allieteranno le vie del borgo assieme agli odori e ai profumi della cucina locale. L’appuntamento è per oggi, domani, e martedì 23 dicembre al borgo di Siderno Superiore, a partire dalle ore 17.00
Il giorno di Natale, a partire dalle 21:30, il Teatro di Gioiosa Jonica aprirà le sue porte per il Gran Concerto di Natale, messo in atto dal maestro Robert Gutter alla guida dell'Orchestra Filarmonica rumena di Bacau. In scaletta sono previste musiche di Strauss, Waldteufel, Cajkovskij e Strauss jr. I posti sono limitati!
L'Istituto Comprensivo “M.Bello - G.Pedullà Agnana” organizza anche quest’anno, nella suggestiva location di Palazzo de Mojà di Siderno Superiore, la rassegna di arte presepiale “La magia del presepe”. Saranno presenti più di cento presepi, realizzati con materiali e tecniche diverse dalle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Reggio Calabria. L'iniziativa si pone l'obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni ai valori e alle tradizioni natalizie. Ogni scuola gareggerà con una o più opere sul tema “La Natività nel mio ambiente di vita tra arte, fede e antiche tradizioni ”. Una giuria di esperti valuterà i lavori, esposti da domenica 21 dicembre al 6 gennaio.
Battesimo del fuoco per i Lions di Roccella Una giornata di formazione e informazione è stata organizzata dal club Lions di Roccella Jonica, il cui distretto è guidato dal governatore Liliana Caruso. Si è trattato di un momento di confronto costruttivo e di un importante battesimo per il club roccellese, da poco inaugurato e già impegnato in un profondo e appassionato servizio verso gli altri. A discutere con i neofiti sono arrivati autorevolissimi dirigenti Lions calabresi e non. L'impegno dei Lions, il loro agire nelle comunità, l'etica del comportamento sono stati i punti discussi dal seminario, che ha trovato riscontro immediato negli uditori. “Lions” uguale “impegno e sacrificio” si è concluso. Una filosofia di vita proiettata verso la costruzione di una società migliore e verso l'opera di risanamento morale. Ed è in ragione di questo che non si è trascurato un passaggio che si reputa fondamentale: l’adesione ai Lions, che avviene sulla base di una richiesta di chi già vi fa parte, deve essere considerata rampa di lancio verso il prossimo e non realizzazione di carriere o ambizioni sociali. L’ambizione deve essere collocata in un percorso professionale che non escluda mai gli altri, basato sul merito e non sulle strategie sleali. La lealtà deve essere elemento ispiratore
Quattro ore di confronto hanno dato ossigeno alla passione che accomuna i soci fondatori del club roccellese, interessati a un confronto costante e significativo con le altre realtà lionistiche del territorio interprovinciale e regionale. Condivisione di impegno e amicizia, nel segno di una credibilità che deve essere sempre più vasta, basata su una leadership convinta e convincente. L’avvocato Armando Veneto, precedente amministratore del distretto, ha riccamente illustrato la vita quotidiana di un socio Lions, evidenziando quanto arricchisca una esperienza come quella lionistica e quanto serva sentire interiormen-
te il senso nobile dell'impegno che si deve porre in essere. Non ci sono finzioni, non ci deve essere spazio per bizantinismi. C'è solo il traguardo significante dell'altruismo. Il seminario ha anche affrontato i percorsi di verifica sull'opera dei soci Lions e si è ipotizzata la creazione di un organo sovrastrutturale. Nel corso della giornata è stata organizzata anche una escursione a Placanica, alla "Madonna dello Scoglio", per visitare i luoghi sacri dove è avvenuta l'apparizione Mariana, meta di fedeli provenienti da ogni angolo del mondo.
In ricordo di Francì La Pro Loco di Mammola ricorda il suo amico Francì, ricordandolo come un elemento sempre valido del suo organismo. “Hai sempre dato il tuo contributo a qualsiasi manifestazione venisse organizzata scrivono i suoi amici nella nosta stampa -. È anche grazie alla tua sapienza, alla tua collaborazione e al tuo spirito di coesione se, oggi, la Pro Loco può salire gradini importanti, ma sei stato tu a raggiungere il gradino più alto di tutti, varcando le porte del Paradiso. Riposa in Pace e grazie di vero cuore per tutto quello che hai fatto per noi e per la nostra popolazione!”
Il meravigliosoTeatro Cilea di Reggio Calabria Palcoscenico Calabrese: il Teatro Cilea di Reggio Calabria L'antico teatro reggino ha origini molto antiche, risalenti ai primi anni del ‘900. Presenta un fastoso stile classico con foyer molto elegante, un grande sipario rosso sul proscenio. Il teatro "F.Cilea" ha un'architettura raffinata, con arredi imperiali, splendente e funzionale dopo l'ultimo restauro. L'inaugurazione avvenne nel lontano 1931. Nel secondo
dopoguerra la sala del Teatro Cilea veniva ampliata, data nuova forma alla linea dei palchi, il soffitto diventava sontuoso imponente, e il boccascena con la nuova cavea per l'orchestra molto elegante; il Cilea divenne così una struttura tra le più belle e funzionali d'Italia. Moltissime le opere rappresentate, gli artisti in scena, nomi importanti del panorama nazionale e internazionale susseguitasi in più di un secolo di arte teatrale. Come
non citare tra le stelle anche Maria Callas? In scena in questa stagione: Christian De Sica con lo spettacolo “Cinecittà” dal 14 Marzo 2015. Il teatro ha una sua interessante storia costruttiva caratterizzata da numerosi intralci, interruzioni e varianti in corso d'opera. Dal punto di vista funzionale degli spazi si articola in tre grandi corpi: il primo, quello che si affaccia sul corso Garibaldi, è quello che maggiormente esprime i caratteri di monumentalità dell'edificio, la “grande opera”. Costituito da un corpo centrale sporgente porticato al piano terra con scalinata centrale e due rampe laterali carrabili di accesso. Dal portico si passa poi all'atrio realizzato su due livelli e caratterizzato da colonne pregiate e ricche con rivestimenti interamente in marmo. Dopo l'atrio si accede al secondo corpo di fabbrica, la sala centrale, che presenta la caratteristica forma ottocentesca a ferro di cavallo, raccordata al palcoscenico da un boccascena. L'apoteosi dell'arte teatrale in un luogo magico ricco di enfasi e sugges-
tione. La grande sala si sviluppa in altezza in tre ordini di palchi e un loggione interrotti nella parte centrale da un palco d'onore. La sala, sottoposta a diverse varianti, aveva una copertura a cupola con capriate a calotta metallica. Dalla sala si arriva alla torre scenica costituita dal palcoscenico, dai camerini e dai depositi. Esternamente l'edificio mantiene la divisione in tre elementi, valorizzandone il gioco dei volumi. Il prospetto del corpo anteriore è caratterizzato da due parti distinte che segnano i due piani: la prima costituita da una serie di fasce orizzontali in graniglia martellata che terminano in una trabeazione con decorazioni a triglifi; la seconda invece caratterizzata dall'andamento di colonne composite abbinate e alternate da finestre arcuate o con trabeazione a timpano. Al disopra delle colonne si legge una trabeazione ed un frontone sul quale, in corrispondenza delle colonne, si trovano dei bassorilievi con testa di musa. Domenico Spanò
Dolcemente Gioiosa Torna l'appuntamento più dolce dell'anno! Gioiosa Ionica, “Capitale del gusto dolce” accosta nuovamente dolci della tradizione a passiti calabresi. E questo anno si è scelto di scendere in piazza, nel salotto di Piazza Plebiscito, dove oggi verranno allestiti gazebo che accoglieranno i banchi di assaggio e un concerto musicale. Dopo una serata all’insegna della degustazione infatti, chiuderanno l’evento le note di “Mr. Muscolo ed i suoi estrogeni”. Non mancate!
Altrimenti ci arrabbiamo! Maria Rosaria«Aprite!» Uomo alla porta «Perché...? Altrimenti vi arrabbiate?» Mittica e Strangio «Siamo già arrabbiati e pure con la Riviera visto che la volta scorsa non ci ha messo la foto!»
Foreste di fiori spinosi violacei come dipinti dalla mano inquieta di Van Gogh, quaggiù in Calabria accadono i miracoli dell'Ulivo maestoso a precipizio su castelli diroccati e laggiù, in fondo una fiumara che sembra fiume. La terra è feconda di bellezza e si può ascoltare il vento tenue. La bellezza non fa auguri, al massimo si limita a sorridere. Auguri, Calabria.
Ercole, impara! L’amico Andrea Cannatello in quanto ad eleganza sull’abbigliamento da lavoro se la gioca con il nostro Ercole. Il professionista della comunicazione davanti al fascino misterioso del muratore decade miseramente. Un lavoro molto pesante che Cannatello esegue con stile ed eleganza in jeans, camicia classica e scarpe Hogan. Ercole, impara!
Domenico Sisto in mostra Il musicista cauloniese Domenico Sisto, beccato a Roma in occasione della mostra del grande artista incisore Escher. Una foto tridimensionale che evidenzia i giochi logico-matematici dell’artista olandese.
La Calabria che vogliamo Meritatissimo secondo posto a Roma per il “Diario di Silvana”. Qui nella foto il presidente della cooperativa “Calabria film” Paolo Sanci e il regista del corto-metraggio Pino Gambardelli. In bocca al lupo!
Sempre al servizio Il presidente dell’associazione sidernese “Amici del Libro”Cosimo Pellegrino è sempre al servizio di amici e conoscenti. Tra lettura di un buon libro ed un’altra, il nostro amico mantiene sempre la giusta concentrazione, anche davanti a delle invitanti “patatine”. Sono fritte!!!
Riciclando a Natale L’albero ecologico costruito con le lattine riciclate in quel di Bocale. Se il nome del paese fosse stato Boccale si sarebbe pensato a un consumo esclusivo di birra. Invece si chiama Bocale e, pertanto, si beve di tutto. Evviva le lattine.
Daniela Ferraro e la serata “Telethon”
La “pasionaria” della Pellegrina ed il “re Giorgio ”
La professoressa Daniela Ferraro di rosso vestita e con il suo sorriso smagliante ha mostrato i suoi dipinti e sue poesie nel calendario solidale Telethon 2015 che è stato presentato domenica scorsa in quel di Vibo Valentia.
Maria Rosaria Tino Puntillo e il presidente di Assocomuni Giorgio Imperitura. La “pasionaria”della contrada Pellegrina, a capo del movimento dei cittadini anti-discarica, si é detta disposta a lottare con tutte le sue armi (notare il coltellaccio da cucina). Il presidente, da buon ex democristiano, ha pensato di tenersela bene.
A Natale puoi... Recita il gingle di una famosa pubblicità in onda in questo periodo sui nostri schermi: “a Natale... puoi fare quello che non puoi fare mai...” e il nostro Massimo Riccio non ha perso un attimo e si è così “potuto” infilare dentro questa nicchia votiva. Santo Massimo
Natale salvo a Siderno Non sono particolarmente “ricche” e qualcuno le ha anche criticate per la loro estetica non esaltante. Eppure le luminarie di Siderno un primato ce l’hanno: sono il prodotto della buona volontà e solidarietà dei commercianti, uniti per cercare di sopperire alle mancanze di un comune che voleva toglierci anche il Natale.
I cavalli della Panda Quanti cavalli ha la Panda? Tra cavalli fiscali e cavalli veri, questo modello Fiat a trazione integrale ci dimostra (semmai ce ne fosse stato bisogno) che l’uomo è al servizio dell’animale e non viceversa. Somaro!
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Don Achille Il compianto prete di Siderno don Achille, in una foto presa dal gruppo facebook “Agesci”, viene ritratto in un momento di giovialità durante un campeggio, esprimendo così tutta l’umanità che si addice a un grande uomo come lui.
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Questione di banca Il direttore della filiale del Monte dei Paschi di Siderno, Valerio beccato a Messina al “Rosso Pomodoro” in occasione di un pranzo di lavoro. Alla fine l’estratto conto chi lo pagherà? Eccoci pronti!!! Tutti a tavola la sera della Vigilia, aspettando Babbo Natale con la speranza che anche quest'anno sia stato magnanime,nonostante qualche nostra malefatta! Come ogni anno, tutte le tavole saranno festosamente decorate e bandite con ogni prelibatezza, e anche io aspetterò l'arrivo di Babbo Natale e lo scoccare della mezzanotte con mille bontà pronte sulla tavola, assieme alla mia famiglia "Francese”. Molto attenti alla dieta, dal palato finemente meticoloso, oltre che con le mille bontà presenti sulla tavola, proverò a stupirli con i miei dadini di salmone con verdure, pesto di pinoli e basilico! Francia vs. Italia... Chissà chi vincerà! Ingredienti: • • • • • • • • •
La 127 Calabria Come parco macchine piu’ vecchio, la Calabria é la quarta regione italiana. Percorrendo la tranquilla strada statale 106 puo’ capitare di imbattersi nella visione del modello “Calabrian ever-blue”.
“Mi chiamo Antonio, bella presenza…”
Direttamente dalla fascia jonico-reggina, ecco a voi Francesco Galea detto “pirata” e gentile consorte a bordo della prestigiosa Mini Cooper Coupé. Una macchina sinonimo di avventura che adora le strade ricche di curve strette e lunghi rettilinei. E il divertimento è completo con l’apertura della capote. Così ogni accelerata è un piacere anche per le orecchie. Per questo indossano lo “zuccotto” ?
Auguri alla neo laureata La famiglia di Tania esterna tutto il proprio entusiasmo dinanzi al traguardo appena raggiunto dalla giovanissima neodottoressa. Congratulazioni da mamma, papà e tuo fratello Salvatore, cara Tania!!
Il presepe meccanico di Portigliola Dal 25 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 Portigliola si trasformerà in un grande presepe fatto di personaggi meccanici per la realizzazione della primo “ Presepe meccanico a grandezza naturale”. Il presepe è stato realizzato da tanti volontari con la collaborazione dell'Associazione Culturale "Don Fabio Falduto" ed il contributo dell'Amministrazione comunale , che, con l'utilizzo di apparecchiature elettroniche e tecnologiche hanno voluto ricreare l’evento della nascita di Gesù Bambino, con oltre 20 figure diverse. Si tratta di un presepe tutt’altro che classico, anche se per certi aspetti potrebbe sembrarlo, fatto di personaggi a grandezza naturale che si muovono ed i cui meccanismi, abiti e volti, sono stati realizzati rigorosamente a “mano”.
L’amore d’oggi può sapesare e chi non vuole affrontare la vita in solitudine potrebbe ricorrere al classico volantinaggio. La pensa così Antonio che, palesando serietà, cerca in questo modo una vera e propria moglie!
Abbracciamose! Mario e Maurizio Baggetta sono i protagonisti di questo scatto e di un'amicizia datata. Come diceva conconvinzione il filosofo Epicuro: “Di tutte le cose che la saggezza procura, la più grande è l’amicizia”. Cin cin...
Siderno, ritorna il biliardo Un centro culturale ricreativo è stato aperto a Siderno. Il ritorno del biliardo classico, con il panno verde, caldo, in legno lamellare e châssis in mogano, garantito Mari. Come una volta. Chi con la stecca di legno chi con quella di alluminio. Reale, non virtuale. Il centro culturale ricreativo è stato voluto fortemente da un gruppo d'amici, nostalgici di quella sana evasione che nell'era di Facebook è quasi svanita. Fortemente voluto, ribadiamo, per non far scomparire un gioco passionale che ha ispirato decine di film tra cui “Io, Chiara e lo Scuro” in Italia e “Lo Spaccone” e “Il Colore dei Soldi” con Paul Newman, in America. Nel cuore di Siderno, quindi, nei locali di palazzo Zannini. E non solo biliardi, nel Centro è presente anche una sala lettura e una spazio destinato ai giochi collettivi.
700gr di salmone 5 zucchine piccole 4 patate 50 gr di olive nere sale pepe una manciata di foglie di basilico pinoli olio extravergine di oliva
Preparazione: Tagliate il salmone in dadi uguali e conditelo con sale e pepe. Rosolatelo con fiamma medio-alta in una padella antiaderente con olio, finché non sarà dorato e croccante all'esterno ma morbido all'interno. Lavate le zucchine, le melanzane e le patate, tagliatetele e scaldatele a fiamma vivace in una padella antiaderente con poco olio e un aglio schiacciato finché non diventeranno ben rosolate e caramellate. Fatto ciò possiamo preparare il pesto frullando in un mixer il basilico e i pinoli tostati aggiungendo sale e pepe. A questo punto possiamo dividere nei i patti i dadi di salmone (3-4 a testa per ogni piatto) adagiandolo sulle verdure. Condite i dadini con il pesto decorando il piatto con una manciata di olive! A questo punto, non resta che augurarvi buon appetito e buon Natale! A cura di Maria Angela Restretti