Riviera n° 51 del 20/12/2015

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LA CONTROCOPERTINA

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Natale nella

DOMENICA 20 DICEMBRE

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Locride

La Locride dei Miracoli

Nella Locride dei miracoli può capitare di imbattersi nei personaggi più peculiari dello showbiz nazionale. Facendo una passeggiata per le strade di Siderno, ad esempio, si può incrociare l’ex sindaco di Casignana Pietro Crinò a colloquio con la “iena” Giulio Golia (4) o il presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa, (2) per la prima volta in visita nella nostra ridente città dopo moltissimi anni (almeno questo afferma lui…). Salendo di qualche metro sul livello del mare, invece, la suggestiva Gerace fa da perfetta cornice all’apertura della “nostra” porta santa, dando avvio anche nella Locride al Giubileo della Misericordia (3). Se la religione si prende sul serio, nella Locride dei miracoli non fa altrettanto la politica: che dire, infatti, del presidente Oliverio (9) che si concede un momento di pausa da suoi innumerevoli impegni sorridendo sornione alle fotocamere con due splendidi cedri in mano? Voleva fare dell’autoironia relativa alla sua sempre ordinata capigliatura?

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Aspettando il Natale

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Anche nella Locride si aspetta il Natale: lo dimostra Vincenzo, che abbraccia un “life-size Santa” (1), ma anche il sindaco Varacalli, che non ha atteso la vigilia per regalare alla ministro Lorenzin una penna “targata” Gerace (5). Sempre restando in tema regali, la Pro Loco di Gioiosa Jonica ha regalato alla sua città la bella iniziativa “A cena con l’autore”, primo appuntamento con Carmine Abate (6), mentre l’Osservatorio Ambientale ha regalato ai cittadini di Siderno Superiore la certezza di bere acqua pulita esplorando i tunnel delle acque bianche a costo di immani sacrifici (8). Wanda Ferro, dal canto suo, vorrebbe regalare alla Locride una Forza Italia nuovamente degna di portare il suo vessillo a testa alta, volontà più volte sottolineata nell’incontro di Ardore (7). Il presidente del Coni Condipodero, la cui espressione trasbordante modestia non nasconde la soddisfazione di aver appena recuperato 100 milioni per l’impiantistica, regala infine alla Calabria più sport per tutti (10)! Jacopo Giuca


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OSPEDALE DI LOCRI: GIUDIZIARIA

Indagine “Supergordo” le origini e gli sviluppi A far data dal gennaio 2002 il Gruppo Operativo Antidroga della Guardia di Finanza svolgeva sotto la direzione della Dda reggina l’operazione denominata “Borsalino”, finalizzata alla disarticolazione di un’organizzazione criminosa composta da connazionali, alcuni dei quali residenti all’estero, risultati in grado di introdurre nel territorio dello Stato ingenti partite di stupefacente del tipo cocaina, che successivamente provvedevano a smistare in Calabria e in Sicilia. L’attività investigativa, largamente basata sulle intercettazioni telefoniche e sui relativi riscontri, consentiva di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti di promotori, organizzatori, finanziatori e aderenti all’organizzazione. L’illecito traffico di stupefacenti risultava svilupparsi attraverso Olanda, Belgio e Germania e da tali Paesi all’Italia, secondo direttrici ben definite. L’operato del Goa consentiva, dapprima, di individuare in un napoletano e nel sanluchese S.S., i soggetti emersi in posizione verticistica in seno al sodalizio criminoso ipotizzato. Successivamente, tra il febbraio e il maggio dello stesso 2002, gli investigatori delle fiamme gialle riuscivano a operare una serie di sequestri di sostanza stupefacente ai danni del gruppo di persone prettamente riconducibili al napoletano (oggetto dell’operazione di polizia giudiziaria denominata “Borsalino”), la qual cosa determinava una netta frattura dei rapporti tra il campano e il sanluchese. Questo ultimo, presunto broker, veniva individuato quale punto di riferimento di un gruppo operante in Lombardia, con soggetti tutti originari della fascia jonica reggina e da tempo stabilitisi in provincia di Milano, secondo una strategia adottata dalla moderna ‘ndrangheta, creando tutti i presupposti per l’importazione, la gestione e lo smistamento di enormi quantitativi di droghe pesanti, provenienti dal nord Europa e dall’America Latina. Ben presto, dunque, si delineava un nuovo ed ampio quadro investigativo, marcatamente distinto da quello iniziale e che richiedeva un’autonoma trattazione. In tale ottica, aveva inizio l’operazione antidroga denominata “Supergordo” (in spagnolo “grassone”) dal soprannome con il quale una parte degli associati erano soliti far riferimento a un personaggio di presunta alta caratura criminosa, in grado di diversificare i propri canali di approvvigionamento, trattando personalmente l’acquisto delle partite di stupefacente ed effettuando frequenti viaggi in Italia e all’estero. Oltre che nell’hinterland milanese, infatti, l’ipotizzato broker si recava spesso nella regione tedesca della Nordrhein-Westfalen (Westfalia nord-occidentale), ove sembra fosse anche in contatto con esponenti della malavita locale. Quando egli aveva necessità di trattare personalmente oltre confine l’acquisto dello stupefacente, poteva contare sull’appoggio di alcuni prossimi congiunti, residenti in una città tedesca non distante da Duisburg e, dunque, dal Belgio e dall’Olanda. Attesa la notevole “mobilità” del soggetto veniva attivata la procedura di rogatoria internazionale con l’Autorità Giudiziaria tedesca, dalla quale scaturiva una proficua collaborazione con la Bundeskriminalamt (B.K.A. – polizia criminale) di Düsseldorf e Wiesbaden, che informava il GOA che l’indagatosi era recato con certezza in Colombia, con ogni probabilità al fine di definire personalmente i dettagli di una consistente importazione di cocaina con i cartelli sudamericani.

Dall’ortofrutta all’orto... pedia! Questa settimana una nostra lettrice ci ha inviato una foto in cui è ritratto il cugino al quale è stata praticata un’ingessatura alla gamba rotta. Il ragazzo si trova presso il reparto di ortopedia dell’ospedale di Locri e a fare da poggiapiedi per un’intera giornata una comune cassetta della frutta. Si tratta di un esempio di riciclo creativo ed ecosostenibilità che colora di “green” l’ospedale della Locride o è l’ennesima conferma della sua annosa situazione di degrado?

La Calabria che “vale” poco I professionisti calabresi guadagnerebbero il 65% in meno rispetto a quelli della Lombardia o delTrentino

Se l’occupazione è in continua decrescita, lo sono anche iguadagni deiliberi professionisti

Se il recentissimo rapporto Svimez dell’ottobre 2015 sottolineava, senza mezzi termini, la differenza, a livelli di guadagni e influenza sul PIL, tra le Regioni del Meridione italiano e tra quelle del Settentrione, con una Calabria sempre più fanalino di coda di una schiera di Regioni che consumano, guadagnano e producono sempre meno, l’ennesima stangata per la Calabria viene dall’Adepp e dal suo Presidente, con gli orgogli per quel +0,002% di apporto “meridionale” al PIL nazionale evaporati e scomparsi. Piove sul bagnato, ancora. In particolare per la Calabria, ancora. Se l’occupazione, sia nel settore terziario che nell’imprenditoria, è in continua decrescita,

lo sono anche i guadagni di una categoria che, un tempo simbolo del lusso e del guadagno economico, adesso soffre come tutti gli altri: i liberi professionisti, in particolare quelli iscritti alle casse previdenziali private. Così come riferito dal presidente del Centro Studi Adepp – Associazione casse previdenza private - , Andrea Camporese, la situazione dei professionisti calabresi non è delle più rosee, in quanto da noi ingegneri, avvocati, architetti, notai e il resto della platea dei liberi professionisti guadagnerebbero il 65% in meno rispetto a quelli della Lombardia o del Trentino. In generale, il reddito medio degli iscritti alle casse previdenziali private è crollato, con una perdita in termini reali del 18,35%, tra

2007 e 2014, anno per cui sono disponibili gli ultimi aggiornamenti. Considerando il valore netto dell’inflazione, il reddito dei liberi professionisti iscritti all’Adepp è sotto quota 30mila, fermandosi a 28.960,02 euro annui. La flessione è dovuta, come si spiega nel rapporto presentato da Camporese stesso, agli effetti erosivi della crescita dei prezzi, che negli anni passati, a differenza di adesso, si è fatta sentire. “Il valore nominale dei redditi tra il 2015 e il 2014 non è cresciuto, pertanto l’inflazione cumulata nel periodo di analisi ha provocato un decremento considerevole del reddito reale”, quindi del potere d’acquisto. Antonio Cormaci

TRATTA FERROVIARIA REGGIO - TARANTO

Siamoquinti...Matraipeggiori! Fine anno è sempre un buon momento per fare un riesame di fatti e misfatti occorsi durante le 12 mensilità precedenti e per stillare classifiche che tanto attraggono molti lettori grazie a quel loro sinottico modo di presentare la realtà sotto forma di elenco puntato. Lega ambiente non si esime da questo cliché rilasciando una classifica sulle linee ferroviarie Italiane che vede la nostra regione piazzarsi finalmente bene…la Reggio Calabria-Taranto strappa un meritato quinto posto, su un campione di dieci linee nazionali prese in esame. Basta lamentarsi per ogni cosa calabresi, metà classifica è “buono”, metà classifica è un risultato di tutto rispetto! Dimenticavo…l’enfatico titolo della classifica è: “Dalla Roma-Lido alla Chiasso-Rho, dalla MessinaCatania-Siracusa alla Genova-Acqui Terme: ecco le linee da incubo per i pendolari italiani”. Va bene, cambio di prospettiva, ricominciamo, proviamo a guardare il bicchiere mezzo pieno… siamo solo quinti, poteva andare peggio! Ciò che classifiche come questa, sciorinano in dati percentuali e medie ponderate, sono le storie di un Giuseppe, che sistematicamente timbra il cartellino per ultimo e ripete come fosse un jingle attenuante l’annuncio robotico di ritardo del treno al suo capo; di

una Paola, allergica alla polvere che viaggia sempre in piedi per evitare il contatto con gli “sterili sedili” ferroviari; di una Iolanda che è costretta a viaggiare in macchina, visto che la continua soppressione di corse regionali ha fatto divergere drasticamente gli orari consoni alle sue esigenze lavorative, da quelli consoni alle politiche delle ferrovie italiane; di un Luca, che non avendo più una fermata nel paese dove lavora, deve farsi scendere alla stazione precedente e proseguire in macchina con un collega.

Potrei continuare a lungo senza essere esaustivo e senza dire niente che l’esperienza personale di tanti di noi non conosca già, o potrei sciorinare anche io le cifre ufficiali che caratterizzano la Reggio-Taranto, partendo dal dire che c’è un solo treno diretto al giorno che impiega 7 ore e 12 minuti ad una velocità media di 66 km/h e proseguire dicendo che i pochi treni utilizzati in Calabria hanno un’età media di 20 anni, o ancora, che delle 26 tratte soppresse dal 2014 in poi, solo 10 sono state parzialmente ripristinate operando molteplici tagli sulle stazioni servite. Ciò che il nostro vissuto, la denuncia di lega ambiente o le altre miriadi di informazioni a riguardo, dalle quali siamo periodicamente bombardati, ci mostrano è l’incapacità, mista ad una triste indifferenza, della politica italiana nei confronti del trasporto ferroviario locale tagliato completamente fuori dalle dinamiche di investimento che favoriscono propagandisticamente il rinnovo continuo, ed una sempre migliore gestione, dei servizi ad alta velocità, fiore all’occhiello di un progresso tecnologico, tanto decantato, che per ora non si è ancora “fermato” in nessuna delle nostre piccole stazioni. Ma suvvia, continuiamo a guardare il bicchiere mezzo pieno… magari è solo in ritardo! Vincenzo Larosa



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Dai social alla Leopolda

DOMENICA 20 DICEMBRE 7

Elegante e casta.Con indosso pizzo e perle Anna Rita Leonardi è salita sul palco della Leopolda per essere incoronata eroina davanti a tutta Italia dal suo Matteo. La sua performance è stata ineccepibile, una vera lezione di oratoria.

L'amazzone che friggeva patatine alle Feste dell'Unità Adesso ci auguriamo che la Leonardi vada davvero avanti per il piacere di vederla fare centro. Per poi magari scoprire che in quel suo centro c'è il vuoto assoluto.

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO mpeccabile. Anna Rita Leonardi è salita sul palco della Leopolda ostentando ingenuità e innocenza ma anche tanto coraggio e sfoggiando un’efficacissima ars oratoria. Con le giuste pause. Con le giuste parole, pregne di retorica. Demagogia e populismo sotto spirito. Esasperata l’ingenuità, l’innocenza e ovviamente il coraggio. C’è in Anna Rita Leonardi il germe di questi tre caratteri ma non la pianta fiorita e rigogliosa. Quel poco Pd che le sta dietro li ha visti e li ha coltivati quei caratteri. E lei ha lasciato fare in cambio di un cucchiaino da dessert di gloria. Un prodotto del Pd la Leonardi, di quel Pd che se ne infischia di segreterie provinciali e regionali, se ne infischia della democrazia, punta a visi puliti con quel lieve strato di talco di piacevole insipidezza (un tempo prerogativa della destra) e approfitta di corsie preferenziali che conducono dritti a Roma per l’investitura e l’incipriatura ufficiale. E così per non lasciarsi scappare il treno che passa una volta sola Anna Rita Leonardi è salita a bordo. Prima fermata Leopolda, la più antica stazione fiorentina costruita nella metà dell’800, da dove il giovane Matteo Renzi nei suoi raduni insieme all’amico Pippo Civati, qualche annetto fa, sognava di rottamare la vetusta politica italiana. Confortata dall’abbraccio avvolgente della Leopolda che non la fa sentire sola, la Leonardi inizia il suo discorso. “Dedico questa mattinata a Salvatore e Angela”. Eccola che apre la sua orazione con il giusto exordium nel tentativo di accattivarsi il pubblico, come la retorica classica insegna. Cavalca Platì da mesi, perché non farlo anche con l’intimidazione a Salvatore Fuda e il tentato femminicidio di Bianco? Un’amazzone delle sventure altrui. Poi passa alla narratio, l'esposizione dei fatti, ben argomentati e in ordine cronologico, descritti utilizzando parole semplici ma d’effetto (bambini, speranza, sogno,

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bellezza, paura e naturalmente ‘ndrangheta) e chiamando i platiesi per nome così da mettere in risalto la confidenza nonché la fiducia che si è conquistata in questi mesi vivendo Platì quotidianamente. Segue l'argumentatio in cui fornisce le prove che le hanno dato conferma di aver preso la decisione giusta. Narra le sue scoperte eclatanti: “Le donne di Platì sanno ricamare a mano come si faceva un tempo”; i momenti che l’hanno fatta emozionare: “I bambini di Platì mi hanno fatto piangere chiedendomi come primo atto da sindaco di ridipingere il palazzo del Comune con i colori della bandiera italiana. E quando ho chiesto perchè mi hanno risposto: perchè anche noi siamo italiani come i bambini di Milano, di Roma e vogliamo sentirci italiani ogni giorno guardando quel palazzo”. Su, siamo seri, possono mai dei bambini avanzare simili richieste? Ma del resto chi cavalca Platì, le intimidazioni e i tentati

femminicidi perché dovrebbe farsi scrupoli a cavalcare anche l’innocenza dei bambini? Infine la peroratio, l’epilogo, il momento in cui l’emotività dell’uditorio va strizzata fino all’ultima goccia creando pathos. Beh diciamo che era partita bene: “Su questo palco ho portato con me Annamaria, Giuseppe, Padre Masino, Padre Peppe e tutti i bambini (insiste!) di Platì”. Poi, però, conclude: “Abbiamo un sogno e, perdonatemi, questo sogno si chiama speranza”. Perché invochi il perdono non è dato saperlo. Sarà che il tono vittimistico e il penelopismo insopportabile con cui ha tenuto tutto il suo discorso ha chiesto un acuto finale che è risultato un tantino stonato. Piccola stecca ma per essere la prima esibizione su un palco nazionale gliela perdoniamo. Torna a casa soddisfatta Anna Rita. La Leopolda le è valsa una gratificazione tale da domare il fuoco nemico già divampato

e quello che divamperà. Torna ai suoi social la Leonardi perchè adesso è tempo di far fruttare nuovi "mi piace". Ha tanti followers da sfamare, tra non calabresi (la maggioranza) e qualche profilo falso. Un suo post post-Leopolda ha totalizzato oltre 780 "mi piace". Un vero investimento questa Leopolda. Non ci crede nemmeno lei. Ma ovviamente oltre a chi la loda c'è anche chi la imbroda. Quella brutta bestia dell'invidia che fa parlare anche i muti. E Anna Rita ha un'unica risposta per tutti che naturalmente posta su facebook. Ribadisce che ha soli 30 anni e fa politica da 16 (sic!). Ha sempre militato nel PD, prima DS, poco importa se dondolando tra sinistra social democratica bersaniana e renzismo, ed è solo per il PD che ha attaccato manifesti e fritto patatine alle feste dell'Unità. Poi conclude: "C'è più bellezza e dignità in ogni respiro di Platì che in tutte le vostre meschinità". Inviterei ad analizzare con attenzione la sua amaca di parole per scoprire che la sviolinata le è venuta veramente male. Stavolta la stecca è madornale. Nel frattempo durante quella che per la Leonardi è stata una lunga settimana di tweet e retweet, si scopre che il circolo PD di Platì è diventato un negozio di collanine, sante e madonne. E Il Fatto Quotidiano riporta anche che Anna Rita a Platì avrebbe già i suoi body guards a cui bisognerebbe chiedere il permesso prima di entrare con le telecamere a fare giornalismo. Tonf. Ho avvertito la spugna fare il suo capitombolo in mezzo al ring. Ma non è stata la Leonardi a gettarla. Lei non molla. Lei #vaavanti. È stato l'ultimo briciolo di speranza di buongusto a finire a terra. Adesso non resta che augurarmi che la Leonardi vada davvero avanti per il piacere di vederla con la fascia da sindaco, per il piacere di vederla fare centro. Per poi magari scoprire che in quel suo centro c'è il vuoto assoluto. Intanto di un vuoto siamo certi. Quello del PD a Platì.



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DOMENICA 20 DICEMBRE 08

La Calabriatra fiamme e oscure manovre LE QUERCE, I CASTAGNI SECOLARI BRUCIATI, GLI ULIVI DECIMATI, I BOSCHI DISTRUTTI ACCUSANO. ACCUSANO LA REGIONE CALABRIA CHE STA PER PERDERE 32 MILIONI DI EURO, DESTINATI ALLA LOTTA E ALLA PREVENZIONE DEGLI INCENDI. ACCUSANO I DISCUTIBILI VERTICI DI CALABRIA VERDE, UNO DE TANTI CARROZZONI CREATI A FINI CLIENTELARI ED ELETTORALI.

ILARIO AMMENDOLIA

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ignor Presidente del consiglio Regionale,Non so se Ella ha fatto l’esperienza, ma le assicuro che non è per niente bello veder bruciare una quercia. Intorno all’incendio si alza un vento cupo che sembra trasportare un grido di morte. La quercia aggredita dalle fiamme sembra un gigante che lotta contro il fuoco. I rami assomigliano a braccia alzate verso il cielo quasi ad implorare aiuto. Prima di cadere a terra, il tronco si attorciglia su stesso, emette un sibilo di dolore quindi cade morto al suolo.. Il giorno dopo il “cadavere” carbonizzato giace a terra. Non darà più cibo per gli animali e, indirettamente, per gli uomini. Non sarà più un rifugio per gli uccelli. Secoli di vita e di lavoro delle precedenti generazioni sono andati perduti in poche ore. Immagini, signor Presidente, quando a essere distrutti dal fuoco è un intero bosco, centinaia di castagni secolari, ulivi centenari, ettari di macchia mediterranea. È un dramma che la Calabria conosce bene da quando una politica miope e dissennata ha spinto all’emigrazione di massa e al conseguente abbandono delle campagne. Ogni anno noi perdiamo centinaia e centinaia di ettari. Non è ricchezza facilmente rinnovabile e con essa si perdono centinaia di sani posti di lavoro, bellezza, ossigeno. Si perde il verde delle campagne facendo scivolare a valle le montagne. In questo contesto bisogna collocare la grave notizia rilegata in seconda pagina, snobbata dalla politica, trascurata dal governo regionale: la Calabria sta per perdere 32 milioni di euro, destinati alla lotta e alla prevenzione degli incendi. Si parla a vanvera della Calabria futura e si assiste impotenti al degrado e alla distruzione della Calabria di oggi. L’opinione pubblica è sbadata e sbandata ma com-

prende perfettamente che non sono più tollerabili la superficialità, la burocratica indifferenza, il freddo distacco, gli oscuri traffici, le meschine manovre che si consumano a danno della nostra Terra. Noi siamo garantisti, senza se e senza ma. Non pensiamo minimamente che qualcuno abbia voluto condizionare il bando di gara di Calabria Verde. Però

abbiamo il dovere di capire cosa è veramente successo. Gli errori sono possibili e perdonabili. Se qualcuno ha commesso un errore, pur grave, lo si dica con chiarezza e l’opinione pubblica comprenderà eventuali manovre oscure bisogna chiarirle anche perché potrebbero essere solo la punta di un iceberg ben più insidioso.

Rinvii, battute, mezze parole, allusioni non sono assolutamente sufficienti. Qualcuno ci deve spiegare perché bisogna annullare un bando, perdere 32 milioni di euro e rinunciare a importanti strumenti di lotta agli incendi? Finora intorno a questo discorso ci sono stati solo cortine fumogene e interventi esoterici. Più che cercare la verità ci sono stati segnali di fumo per addetti ai lavori. Sembra che la classe politica responsabile, unita come un sol uomo, sia disponibile a perdere i fondi pur di mettere a tacere ogni cosa. Verrebbe la voglia di chiedersi: cosa bisogna nascondere? Quali responsabilità bisogna coprire? Il venerabile Licio Gelli è morto, ma in Calabria è ancora vivo e gode di ottima salute. I poteri decisionali restano sempre occulti e si muovono come garanti della continuità. Presidente Irto, Ella è giovane e non ha alcuna responsabilità su quanto è successo in passato. Lei ha più volte detto che vuole essere protagonista di una “svolta” rispetto alla sciagurata politica che ha impregnato tanta parte della storia regionale della Calabria. Lo Statuto regionale Le da il potere di un autorevole intervento e, comunque, di fare chiarezza. Ci creda Presidente, non ha alcun senso mandare in diretta i lavori del consiglio regionale (pur con cinque ore di ritardo) se poi intorno a fatti di tale gravità resta il mistero. Sono andato a cercare sui vari siti ufficiali della Regione e su quello di Calabria Verde, li ho trovati ridondanti di notizie di poca importanza se non assolutamente inutili ma della problematica di cui abbiamo parlato neanche un accenno. La stagione estiva si avvicina e con essa la possibilità di rovinosi incendi. Non dobbiamo, non possiamo, non vogliamo restare inerti, passivi e silenti rispetto a quanto abbiamo denunciato. Non vogliamo essere complici quando altri alberi saranno distrutti dal fuoco e non saranno le vuote parole a spegnere gli incendi.


Alla Cascina il Party di Natale più esclusivo della Calabria rendete gli artisti della musica internazionale, l'intrattenimento migliore, la capacità di tenere il pubblico con il fiato sospeso. Aggiungete una cucina di alto livello con i suoi sapori ricercati e i profumi che incantano. Completate con la travolgente raffinatezza rustica di una masseria in pietra e la voglia di regalarvi emozioni e serate tutte da raccontare. Il ristorante La Cascina di Roccella Ionica ha deciso di fondere insieme l'arte della musica e l'arte della cucina. Due filosofie di vita diventano un unico sistema per dare vita alla formula dinner + show (cena + spettacolo). E così immersi in una straordinaria location, tra i profumi del bergamotto e della zagara, sarà possibile prendere parte a percorsi enogastronomici locali assistendo al meglio della musica live internazionale, spaziando dal blues, al jazz, al rock and roll. "Cascina in musica" è il nuovo polmone e la nuova scommessa di una realtà già di per sè straordinaria che da anni delizia i palati più esigenti offrendo menu raffinati e succulenti oltre ai prodotti di un delizioso laboratorio artigianale che ha riscoperto e valorizzato l'oro verde della Calabria, il bergamotto, proveniente direttamente dall'aziende agricola che sorge alle spalle del ristorante. "Cascina in musica" ha stilato per voi un programma di eccellenza che a cadenza mensile vi farà vivere turbinose serate di cena e spettacolo. Dopo aver ospitato il 21 novembre scorso l'irresistibile boogie-wogie, il blues per pianoforte, di Antonio Sorgentone, per il prossimo 22 dicembre "Cascina in musica" ha in mente il Party di Natale più esclusivo della Calabria con il Rock'n' Roll Christmas di Matthew Lee. Definito dalla stampa internazionale come il "Genius of Rock and Roll", Matthew Lee ha già regalato ai clienti della Cascina una strepitosa serata lo scorso 12 agosto durante la quale portò un'intera sala a scatenarsi sulle sue note travolgenti. Dopo di lui altri eccezionali artisti di caratura internazionale vi faranno compagnia ogni mese regalandovi serate che sarà difficile dimenticare.

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Recupero territoriale

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La scorsa settimana Siderno è stata teatro di una riunione nella quale si è parlato delle possibilità di rifondazione e dello stato dell’arte dei GAL, organi istituzionali che dovrebbero salvaguardare il benessere del nostro territorio

Un nuovo GAL per valorizzare la Locride o scorso 7 dicembre la sala consiliare del Comune di Siderno, su iniziativa del sindaco Pietro Fuda, ha ospitato una riunione con lo scopo di definire le linee guida utili all’istituzione di un nuovo GAL (Gruppo di Azione Locale) per la Locride, in riferimento ai processi di sviluppo locale sostenuti dalla Regione Calabria. Il primo cittadino di Siderno, eletto per l’occasione presidente della seduta, ha illustrato l’iter di istituzione di un nuovo GAL per la Locride, le attività si qui svolte in merito e l’esigenza di imprimere una forte accelerazione

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Ginnastica ritmica e integrazione culturale nel Gran Galà di questa sera aIn Locri un periodo difficile come quello che stiamo purtroppo vivendo a livello internazionale, lanciare messaggi di pace e di integrazione, soprattutto nel periodo natalizio, è il dovere morale di chiunque voglia provare a migliorare il nostro mondo. È proprio con questo spirito che l’associazione sportiva “Raggio di Sole”, fondata ormai cinque anni fa da Chiara Porvazníkova e da sempre impegnata nella promozione della ginnastica ritmica, ha organizzato un Galò che si terrà oggi pomeriggio, alle ore 18:00, presso la palestra del Liceo Scientifico di Locri. I partecipanti, bambini provenienti da tutti i Paesi d’Europa, s’impegneranno in una meravigliosa coreografia che, oltre a mettere in evidenza le capacità di questi piccoli atleti, intende anche lanciare un messaggio di pace e che dimostri l’importanza dell’integrazione, nella sempiterna convinzione che l’unione faccia la forza, indipendentemente dal luogo di origine o dalle convinzioni socio-culturali di ogni singolo individuo.

alle attività che gli competono. Messi a conoscenza i presenti delle finalità, del lavoro da svolgere e della necessità di attivazione di un Comitato Promotore, Fuda ha evidenziato come il Gruppo di Azione Locale ricada in un territorio vasto, per amministrare il quale si devono concertare gli sforzi di tutti i comuni del comprensorio, già legati da consolidate esperienze di comune collaborazione, del Comitato dei sindaci della Locride, dell’Ente per la gestione ambientale “Locride Ambiente” e del consorzio per il Patto Territoriale “Locride Sviluppo”. La Locride è costituita da un insieme di ambiti comunali legati da analoghe

vicende storiche e da un’omogeneità morfologica, culturale, ambientale e socio-economica. È un territorio ricco di risorse e con un paesaggio rurale riconoscibile, un patrimonio storicoculturale di pregio per caratteri insediativi e tradizioni delle comunità locali, un territorio caratterizzato da significativa presenza economica e da interrelazione e interdipendenza produttiva delle imprese agricole e dei soggetti che operano nel settore della ruralità, e che da molti anni si trova unito nei processi dello sviluppo e condivide linee di programmazione. Per tutto questo insieme di ragioni, ha sottolineato Fuda, l’analisi delle esi-

genze e dei valori che l’area esprime fa emergere la necessità di puntare alla massima integrazione fra le risorse materiali e immateriali del territorio rurale e lo sviluppo di attività socio-economiche, compiti generalmente affidati proprio ai GAL. Ma, ha continuato il sindaco, il nostro territorio è caratterizzato anche da un ulteriore carattere distintivo: un ambiente marino diffuso e bisognoso di attenzioni non dissimili da quelle da dedicarsi all’ambito rurale. Proprio per questa ragione, è stato affermato in conclusione di intervento, sarebbe opportuno istituire un partenariato tra GAL e GAC (Gruppo di Azione

Costiera) per integrare le soluzioni alle problematiche della ruralità alle quelle per le questioni legate all’ambiente marino, che nella nostra regione costituiscono un unicum imprescindibile. È stato inoltre fatto un invito a valutare le azioni più opportune da intraprendere per il recupero e lo sviluppo delle attività legate alla pesca, che costituivano una delle principali attività economiche dei paesi della Locride e che possono tornare a rivestire un ruolo di primo piano qualora adeguatamente supportate a livello socio-economico. Jacopo Giuca

Giornate Mediche della Locride: la XXXIII edizione guarda al futuro Appuntamento imprescindibile della professionalità medica made in Locride da ormai 33 anni, le Giornate mediche sono l’appuntamento medico-scientifico più importante della provincia. Un momento di confronto non solo tra i nostri medici, ma con i maestri della medicina contemporanea. Come ogni anno, questa occasione di aggiornamento e formazione permette ai professionisti della nostra terra di mantenere la loro professionalità al passo con i tempi. Come ogni anno, le giornate si sono svolte nel secondo week-end di dicembre, tra il 12 e 13, presso il Grand Hotel President di Siderno. Nei vari anni l'appuntamento ha visto la partecipazione di luminari della medicina, come Luigi Condorelli, uno dei cardiologi più grandi di tutti i tempi; Giuseppe Labò, fondatore della gastroenterologia; Giovanni Gasbarrini, pioniere nella fisiopatologia dei disturbi gastrici, o Paolo Carpeggiani, Direttore dell'Unità Operativa Complessa dell'AUSL di Modena, ospite sia lo scorso anno che in questa edizione. Il convegno, come nell’edizione precedente, ha avuto un successo davvero impressionante, attirando le attenzioni dei moltissimi medici presenti, degli infermieri e dei numerosi esponenti del mondo politico. L’incontro, diviso come di consueto in quattro

sessioni distribuite su due giorni, è stato introdotto dalla dottoressa Tiziana Procopio, Presidente dell'A.M.L. Grande attenzione, in questa 33ª edizione, è stata data alla sanità del futuro, ai nuovi farmaci per il trattamento del diabete, delle cardioaritmie, alla diagnostica dell’Alzheimer e ai progressi nel trattamento del carcinoma alla mammella, solo per citare gli argomenti più caldi. Particolarmente interessanti, a detta dei presenti, sono state le relazioni del dottor Malavolta relativa all’algodistrofia (un processo infiammatorio che crea un disturbo al microcircolo), del dottor Versace su anticoagulanti orali che regolamentino la fibrillazione arteriale, il tipo di aritmia cardiaca più frequente, del dottor Carpeggiani sulla trombectomia, un nuovo tipo di terapia in grado di frantumare gli emboli che ostruiscono le arterie dei pazienti affetti da ictus e del dottor Nichelli sulle novità in ambito Alzheimer. La presentazione dei diversi argomenti, dopo un momento di analisi e di riflessione, si è proposta di intraprendere un processo di svolta in tutti gli argomenti trattati, ripromettendosi di coordinare quanto prima le risorse utili a incrementare anche nel nostro territorio l'attenzione e l'efficacia assistenziale verso di esse.

L’angolo di Parrello

Ho amato sempre il lavoro Ci incontriamo spesso con Renato Minniti, amico di lunga data. L'altro giorno, scherzando, gli ho chiesto :" Renato, nella vita cosa hai amato di più, le donne vero?"-"No professore, ho amato il lavoro; da ragazzo, ho iniziato a lavorare presso una stazione di servizio e sono sempre stato preciso. Poi, assunto dal Comune come operatore ecologico, ho ricevuto elogi da tutti e mai un rimprovero; molti, forse proprio per questo modo di fare, mi vogliono bene. Vivo in una famiglia tranquilla e serena, per cui ho praticamente tutto professore." - " Grazie Renato, per questo breve colloquio.....". Franco Parrello





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"A Famigghia" di uno 'ndranghetista a sua insaputa Vincenzo Carrozza, che si definisce uno “ndranghetista a sua insaputa, ha deciso di pubblicare un libro "A Famigghia". Lo farà con Bookabook, la prima piattaforma italiana di crowdfunding del libro. Qui, un po’ come succede per il britannico Unbound o lo statunitense Pubslush, è la community che sceglie un libro e ne sostiene dal basso la pubblicazione, realizzando un modello di business partecipato. Viene proposta un'anteprima: se stuzzica abbastanza la tua curiosità e vuoi andare avanti a leggere, puoi partecipare con un’offerta minima di 5 euro. Ogni libro per essere pubblicato ha 30 giorni di tempo. In questo breve tempo deve raccogliere la somma necessaria per coprire i costi della piattaforma e di chi ci lavora, di redazione e revisione dei testi, di lavorazione grafica e tecnica. Intanto per chi volesse avere un assaggio sulla vita dell'autore ecco una sua breve descrizione: "A dieci giorni dalla nascita sono stato battezzato criminale d’onore. A Walfburg, Germania, non in Aspromonte, Kalabria. Quando gli uomini d’onore di tutti i locali riconosciuti dalla “Mamma” hanno saputo che avevo una croce da cavaliere sulle spalle, hanno fatto la fila per vedermi e darmi la dote. A Walfburg, zio Gaetano dice che mi hanno riconosciuto la carica di Santista...Io Sono Ruggero e faccio parte della Famigghia…"

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Locri, parte il Natale a Siderno “Music Village” entra nel vivo! Tanti gli appuntamenti, soprattutto musicali

In prossimità delle festività, Locri On Ice dedica serate al divertimento e all’intrattenimento. È il “Music Village”, che vede i locali della movida estiva pronti a riempire anche l’inverno locrese. Primo appuntamento sabato 19 dicembre, alle 22:00, con “Disco Inferno Live Music”. Mercoledì 23 spazio a Rocco Barbaro. Rimangono attivi la pista di pattinaggio e i mercatini natalizi, con Piazza dei Martiri che si riempie di strutture al coperto idonee ad ospitare chi prenderà parte alle serate.

Stasera Gospel e mercoledì Matthew Lee Entriamo nella fase più intensa del “Natale a Siderno”. Babbo Natale vi aspetta alle 9:30 di oggi in piazza Municipio; a Palazzo de Mojà inaugurata la mostra “La Magia del Presepe”; in piazza Portosalvo, alle 19:30 il Gospel degli Italian Singers e Will Weldon Roberson. Domani tutti in piazza dell’Emigrante per la Festa del Dolce Natalizio e il concerto della cover band di Laura Pausini; mercoledì 23 sarà Matthew Lee a riscaldare piazza Portosalvo. Catoji aperti a Siderno Superiore nel fine settimana.

Le vacanze di Natale e la maledizione dei compiti a casa Perché un carico così eccessivo di lavoro ai nostri ragazzi quando nessuno accetta di essere infastidito da ansie e impicci lavorativi durante le ferie?

Arriva il Natale, arrivano le vacanze tanto attese dagli alunni di ogni scuola. Due settimane di pausa dallo stress quotidiano delle levatacce mattutine, degli orari da rispettare, dalle gerarchie imposte. Due settimane in cui sei libero, se ti scappa la pipì, di andare a farla, così, semplicemente, senza doverti giustificare con nessuno. Due settimane in cui se ti muovi in gruppo non c’è nessuno che ti costringe a metterti in fila indiana. Ci sono soltanto due posti dove si usa questa pratica, la scuola e la galera. La cosa potrebbe essere spunto di riflessione. Comunque ora arriva Natale, due settimane senza brutti pensieri, se non fosse per quella maledizione dei compiti delle vacanze. La cosa divertente è che il Ministero dell’Istruzione con Circolare Ministeriale n.177-prot n.4600 del 14/5 del lontanissimo 1969, rifacendosi alla precedente circolare n.62 del 20/2 dell’ancora più lontano 1964, richiamava “l’attenzione dei Capi d’istituto e degli insegnanti sulla necessità di non sottoporre gli alunni ad un carico eccessivo di lavoro per compiti scolastici da svolgere a casa”. La vita domestica è momento formativo ed educativo, afferma la circolare, citando l’importanza delle

pratiche familiari di organizzare attività nel fine settimana. Considerato tutto ciò, il “Ministero è venuto alla determinazione di disporre che agli alunni delle scuole elementari e secondarie di ogni grado e tipo non vengano assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo, di guisa che nel predetto giorno non abbiano luogo interrogazioni”. Invece a ridosso delle vacanze molti professori ne fanno un punto d’onore della quantità di lavoro che assegnano. Eppure nessun lavoratore accetta di vedersi commissionare del lavoro da svolgere durante le ferie. Si obietterà che l’allenamento costante sia necessario a padroneggiare la disciplina e a non dimenticare quanto appreso. Poi capita il caso in cui, per sedare un momento di euforia fuori controllo in classe, l’insegnante assegni per punizione il doppio dei compiti. Che corto circuito pedagogico si crea nella mente del ragazzo che si vede assegnato tanto lavoro per punizione o peggio per rappresaglia? Però i compiti servono anche a stimolare l’alunno al lavoro autonomo, all’iniziativa personale. Esempio tipico: la ricerca. Quella che un tempo ti impegnava a

sfogliare le enciclopedie e a ricopiare o fare il riassunto sul quaderno. Poi vennero i computer. Il fatto è che oggi l’era dei computer è finita, non sono più un prodotto di massa, dopo l’avvento di smartphone e tablet. I professori però non lo sanno e commissionano ricerche da fare ai computer. Ma i ragazzini di elementari e medie non usano questi aggeggi, col risultato che il genitore o il cugino digita sul browser la parola chiave e stampa la prima pagina risultante. Che nessuno leggerà. Ma chi lo spiega ai professori che i ragazzini di oggi non sanno cosa sia un editor di testo? È partito in Italia il movimento “Basta Compiti”, promosso da psicologi, educatori, insegnanti, associazioni di genitori. Perché la vita là fuori ha tanto da insegnare e un bambino di 10 anni dovrebbe usare più il corpo che il cervello per crescere sano e dovrebbe correre e saltare per non ritrovarsi con la schiena rovinata anzitempo. E il pomeriggio potrebbe aiutare il papà o fare uno sport oppure coltivare una passione piuttosto che stare ore seduto a litigare con la mamma per la noia e odiare tutto: la scuola, gli insegnanti, penna, calamaio e tutte quelle stramaledette scartoffie. Daniele Mangiola



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Nata per caso da una sana voglia di riscatto, l’edizione invernale del Roccella Jazz Festival cerca il bis grazie a una squadra di talenti che renderà magiche le nostre feste.

Roccellachiude l’anno in bellezza con Jazzy Christmas ato dalla necessità di recuperare parte del programma andato perduto durante la fallace edizione estiva del 2014 e forte di un risultato di pubblico eccezionale, lora che la crisi è definitivamente dimenticata la parentesi invernale del Roccella Jazz Festival non poteva che replicare anche quest’anno. Adattando un celebre detto, “formula vincente non si cambia”, motivo per il quale la struttura del Jazzy Christmas 2015 ricalcherà quella già collaudata lo scorso anno, presentando, ovviamente, nomi diversi (ma non per questo meno eccellenti) del panorama jazzistico internazionale. La sapiente e sempre oculata direzione artistica di Paola Pinchera e Vincenzo Staiano, garantirà ancora una volta una sei giorni dedicata interamente alla musica, nelle sue molteplici sfaccettature, dal 25 al 30 dicembre. Appuntamento inaugurale, allora, la sera di Natale, all’ex convento dei Minimini, presso il quale, dalle 21:15, si esibiranno il MLC Elias’ Trip Tour e Antonio Pascuzzo. Sabato 26 dicembre, sempre all’ex Convento, toccherà al giovane roccellese Federico Placanica esibirsi alle 18, prima che la scena, alle 21:15, si sposti sul Main Event alla Chiesa Matrice Palazzo Carafa, appena restaurata e aperta per la prima volta al pubblico, presso la quale si esibiranno Roberta Alloisio e Xena Quartet e June & The Sionettes Gospel Singers. Le note del chitarrista Filippo Cosentino saranno protagoniste, il 27 dicembre alle 18, ai Minimi, prima che l’Auditorium Comunale, alle

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21:15, apra le sue porte a Tai Small Crowd e Tai No-Orchestra, cui seguiranno, in anteprima europea, Ches Smith, Craig Taborn e Mat Maneri. arà una giornata interamente dedicata all’Italia quella di lunedì 28 dicembre, quando il duo composto da Massimiliano Milesi e Giacomo Papetti, darà il via alla serata all’ex Convento dei Minimi, terminando la sua esibizione giusto in tempo di spostarsi all’Auditorium per Greta Panettieri e al Roberto Cecchetto Core Trio. Il 29 novembre la serata di aprirà come di consueto alle 18 con Savino – Angiuli – Liberti, mentre l’Auditorium Comunale ospiterà il quartetto di Luca Ciarla e, a seguire, il trio di Franco D’Andrea, tra i più stimati pianisti italiani del nostro tempo. Gran finale, il 30 dicembre, con il Blue Africa Trio, che chiuderà il ciclo di concerti all’ex Convento dei Minimi e ai titoli di coda del Festival affidati ad Antonio Faraò Quartet e, a seguire, a Rossana Casale. Insomma, la musica torna ad essere protagonista in ogni sua forma al festival internazionale di Roccella, a maggior ragione se consideriamo che questa edizione di Jazzy Christmas sarà arricchita da sei master classes, appuntamenti speciali di Jazz e Fotografia con mostre, presentazioni di libri e il concorso Roccella Jazz Ten Years After. Roccella Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Jonica Onlus, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo della Regione Calabria, della Provincia di Reggio Calabria e del Comune di Roccella Jonica.



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Con la torre d’avvistamento e il castello messi lì a far da chioccia alle povere casupole, da qualche anno Condojanni vive un fermento culturale grazie a Claudia e Pasquale. I due, che o sono geni o sono pazzi, puntando sulla cultura e sul turismo, superbamente supportati dalla nostra arcaica gastronomia hanno avviato delle interessanti attività che tutti noi Locridei abbiamo il dovere morale di sostenere.

Pasquale Caminiti e Condojanni: un’accoppiata vincente. MARIO NIRTA a disgrazia della Locride è che tutti vogliono salvarla. E per farlo, ovviamente, si formano delle commissioni, rigorosamente a spese nostre, i cui membri se li prendi ad un ad uno ti dicono che non possono far niente, se invece li interpelli tutti insieme ti dicono che non c’è niente da fare. Dopo di che, con grandi promesse e nessuna speranza, si chiudono i lavori al ristorante, ovviamente a spese nostre altrimenti non c’è nemmeno gusto, e “arrivederci alla prossima alluvione”. Ne consegue che ormai la Locride sta diventando talmente irraggiungibile che quando qualche volenteroso v’arriva, telefona agli amici con la stessa aria trionfale d’uno scalatore arrivato in cima all’Everest. Eppure, in questa nostra terra ormai allo stremo. In questa nostra terra della quale da tempo aspettiamo un riscatto che ormai sospettiamo non verrà mai. In questa nostra terra, dicevo, che amiamo con furore talvolta, con disperazione spesso e contro ragione sempre, esistono ancora delle persone che sanno regalarti ugualmente un po’ ottimismo circa il nostro futuro con una fantasia e un entusiasmo talmente accentuati da divenire contagiosi. Ha perle impensate e pressoché sconosciute al grande pubblico la nostra Locride. Ha dei borghi nascosti e pittoreschi che se dislocati in altri luoghi ne farebbero la ricchezza. E la parte antica di Condojanni, adagiata lassù su un montarozzo che le consente di sovrastare un panorama jonico mozzafiato, che va da Roccella a Capo Bruzzano, è una di queste perle che creduta ormai morta, torna a rivivere grazie a Claudia e Pasquale Caminiti che vi hanno investito il loro amore per la propria terra con una dedizione davvero fuori del comune. Distante due o tre chilometri dal mare e con alle spalle le fascinose montagne aspromontane, questo piccolo borgo è ricco di storia e di potenzialità che potranno portarlo ad emergere sino a diventare un gioiello. È bella Condojanni di notte dormiente lassù su un crinale con le ormai vuote case sistemate a ferro di cavallo e con al centro la stupenda piazza Uria. È fiabesca Condojanni quando i venti invernali soffiando da Montalto annunciano la prossima neve e le rare stelle sembrano più vicine che in ogni altro posto del mondo. È triste, però, Condojanni quando ne percorri i vicoli di notte e qualche luce accesa qua e là nelle rare case ancora abitate ne accentua l‘incommensurabile solitudine, tipica dei paesi agonizzanti. Ma da un po’ di tempo a questa parte, grazie a Claudia e Pasquale, il borgo fornisce evidenti segni di resurrezione. I due, che o sono geni o sono pazzi, hanno intuito le potenzialità del luogo e puntando sulla cultura e sul turismo, superbamente supportati dalla nostra arcaica gastronomia, hanno avviato delle interessanti attività che tutti noi Locridei abbiamo il dovere morale – se davvero vogliamo bene alla nostra terra, se davvero vogliamo evitarne la scomparsa - di sostenere. Andiamo dunque a vedere meno all’ingrosso e più al dettaglio le attività intraprese da questi due

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intrepidi pionieri. Dunque, esposta al sole dall’alba al tramonto e con la torre d’avvistamento e il castello messi lì a far da chioccia alle povere casupole, da pochi anni Condojanni vive un fermento culturale, che desta un notevole interesse da parte di tutta la provincia reggina, e non solo, grazie anche ai pochi residenti rimasti ed alla nascita di associazioni, soprattutto la Condokore che in collaborazione con Gròmu e Arangara bar, sostengono e organizzano durante l’arco dell’anno parecchi eventi culturali. La Condakore, una benemerita associazione fondata da un gruppo di amici che hanno deciso di trascorrere le loro vacanze a Condojanni, in pochi anni ha apportato i primi cambiamenti e case e zone completamente disabitate e abbandonate hanno iniziato a rivivere e alcune zone sono state completamente restaurate. Una vera rivalutazione e soprattutto un esempio di concretezza. Claudia, poi, è davvero speciale e non paga di aver fondato la Condokore, apre anche due attività: il Gròmu, un vero laboratorio gastronomico che rivaluta e riscopre la cucina calabrese, per cui quando ci vai a mangiare con quel mare immenso di fronte e con quei sapori ti sembra di partecipare a un simposio con gli antichi greci, e l’Arangara bar, una graniteria con la specialità delle granite agli agrumi, dal mandarino al limone, dal cedro alle arance. È la graniteria l’orgoglio di Claudia e Pasquale e chi ne ha assaggiato le granite non può che dar loro ragione. Naturalmente tutto questo non avrebbe alcun senso, o ne avrebbe uno molto limitato, se non fosse accompagnato da un’intensa attività culturale che rende il posto molto diverso dagli altri. Qui in estate ci sono dei masters musicali molto frequentati, presentazioni di romanzi e incontro con l’autore come “Il cielo resta quello” di Francesco Leto. E poi vari gruppi musicali come Arangara e i Mad Vintage. E inoltre corsi di pittura dell’Accademia “La Gioconda” a cura Di Stefano Bernardelli. E poi come non bastasse masterclass di improvvisazione sul violoncello, a cura del Mo. Enrico Melozzi e infine, ciliegina sulla torta il nostro Paolo Sofia con i Quarta aumentata a insegnare il bel canto. E poi tantissimi concerti e artisti coinvolti: Stefano Mujura, Fabio Maccagnino, Manuela Cricelli, Massimo Mazzone, Sandro Leone, Fabio Storino, Luisa Miroglio, Claudia Mazzone, Salvatore Gullace, Massimo Cusato e tanti altri. E il silenzio tra gli alberi della notte che rende ancora più magica Condojanni quando le luci delle rare abitazioni sembrano le antiche lucciole di una volta. Ecco in breve il miracolo, e l’esempio, di Claudia e Pasquale Caminiti che stanno resuscitando, aiutati dagli amici, un paese ormai dato per morto, grazie a due associazioni che alimentano la cultura e un ristorante veramente diverso da tutti gli altri dove la portata principale è lo stoccafisso. Adesso, venerdì 18 il Gromo riapre i battenti. Ma se con tutto ciò che Pasquale, Claudia e i loro amici offrono sul pian culturale, uno si reca a Condojanni solo per mangiare lo stocco, allora dev’essere proprio un autentico baccalà. marionirta@alice.it





RIVIERA

Alle giornate Mediche… … incontriamo il vicesindaco di Bianco Pasquale Ceratti, il capo della segreteria della Ministro Lorenzin Roberto Scrivo e il “padrone di casa” Gigi Giugno.

La Cassiopea Mediterranea Siamo a Siderno, in una bellissima giornata di giugno. Questa medusa pelagica, a dispetto delle sue grandi dimensioni (circa 30 cm di diametro) non risulta essere urticante. Carlo Codispoti

Diamo i numeri! L’assessore Lanzafame e Pino Curciarello, non tradiscono la loro natura di ragionieri e, quando si incontrano, si esprimono in codice binario!

Sfara e Rana Giovanni Sfara, nella sua consueta eleganza, posa fiero atteggiandosi al suo omonimo Giovanni Rana

Buona volontà L’Assessore Gerace posa in compagnia dei vertici di A.N.A.S. Italia, ma non si tratta della ditta che si occupa di strade, bensì di Azione Sociale! I Tennisnators Il Kampus Suderno miete vittime sportive ed eccelle nel tennis! Forza Ragazzi!

Arriva Pietro “Vengo a prenderti stasera, sulla mia Twingo blu, l’automobile compatta che mi dà un tono di gioventù”

Merda! Dà fastidio leggerlo, figuriamoci calpestarla… Sidernesi, dimostrate un po’ di senso civico pulendo dove i vostri amici a quattro zampe sporcano…

Una scuola buonissima! The fake ‘Teo Renzi, da Striscia la Notizia, richiama l’abbraccio del premier agli insegnanti della buona scuola


SETTIMANALE

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Gli allievi posano con il maestro Giovanni Calabrese e Domenico Vestito, rispettivamente sindaci di Locri e Marina di Gioiosa si contendono il titolo di allievo preferito del maestro Ninì Scordino

Slitte a sue ruote Oltre alla più tradizionale sfilata di magi e babbi natale, queste festività saranno sicuramente ricordate anche per i babbi natale in motorino! Come nel cartone animato! Dopo Belle e Sebastien arrivano Lillo e Dunga in piazza Portosalvo per la gioia di tutti i bambini!

Pieni di impegni Domenico Calabrò, Vincenzo Schirripa e il dottor Mirarchi sono così pieni di impegmni da non essere nemmeno del tutto certi di sapere dove si trovano.

DOMENICA20 DICEMBRE

Un duo musicale inedito Shark & Groove si intrecciano al nuovo duo Cosanzo & Macrì composto dall’assessore alla cultura di Siderno e dal papà dello stesso Shark… Riprendi e sarai ripreso! Maurizio Nardi e la sua fida telecamera è prontissimo a realizzare il suo prossimo servizio!

Attrezzate per Natale La nostra collaboratrice di vecchia data Patrizia Pellegrini sorride felice in compagnia di due amiche… Pronte a fare compere! Principessa Sara La famiglia Pellegrino cresce!!! Giorno 1 diucembre è nata una Stella! Benvenuta alla nostra principessa Sara!

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