LA CONTROCOPERTINA
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Caro Gesù, niente di speciale. Tu ormai mi conosci da quand’ero bambino e, tutto sommato, malgrado non creda alla tua divinità, mi pare che i nostri rapporti restino buoni. Ti scrivo semplicemente per pregarti di dire ai tuoi agiografi di smetterla di dire che sei nato in una mangiatoia, altrimenti la gente pensa che tu sia nato o alla Camera o al Senato dove, di riffe o di raffe, si mangia sempre. Obbligali a dire che sei nato in una grotta nella quale il tuo padre putativo Giuseppe ha portato un po’ di fieno sia per scaldarti, e sia per pascere quell’asino e quel bue che nel presepe mio di bambino s’accaparravano una buona parte dello spazio. Ma tu ridevi lo stesso e quel tuo sorriso inclinava alla bontà. A questo punto, prima che tu mi chieda perché ti scrivo, ti dico subito che lo faccio per avere la soddisfazione di rivolgermi a te con un confidenziale “caro” mentre i nostri capataz pretendono l’Illustrissimo, l’Eccellentissimo ed alcuni che sistemano figli e nipoti nelle varie università si presumono addirittura più magnifici del Magnifico per antonomasia. Solo a noi gente comune tocca l’inflazionato signor. E non è solo un vezzo dei laici. Macché, i tuoi ministri sono ancor più pretenziosi: il più insignificante di essi è minimo reverendo, poi si sgranano arcipreti, canonici, monsignori, eccellenze ed eminenze. Una delle quali, il cardinal Bertone non vive a Versailles o nella Reggia di Caserta, ma, coerente al suo voto povertà, intristisce in misero superattico di soli 500 metri quadrati a Roma, offrendo miseri aperitivi da 18.000 euro. Roba da pitocchi insomma, ed allora come si fa a non volergli bene? A proposito di titoli altisonanti, ti rammento che i tuoi vicari – ma non l’attuale -, pur se ne hanno combinate d’ogni colore ed ucciso una miriade di persone, sono sempre Santità. Un altro tuo ministro che staziona dalle parti di Cipro, piuttosto modesto, si contenta del titolo di Sua Beatudine. Gesù, io tra tutti questi quasi semidei mi ci perdo. Ed allora, ammiro te che sei nato povero tra i poveri ed umile tra gli umili. E che pur essendo, a differenza di queste magnificenze un semplice Dio Onnipotente, Creatore del cielo e della terra, ci concedi il familiare caro. Mario Nirta
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Fine dell’anno, tempo di bilanci...
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Caro Gesù ... umilmente ti scrivo
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DOMENICA 27 DICEMBRE
La fine dell’anno è sempre tempo di bilanci e, spesso e volentieri, la gente ne approfitta per cercare di ritoccare in positivo quello della rivoluzione solare che volge al termine. Il sindaco di Locri ci prova cercando di sistemare le strade del proprio paese (4), Oliverio bevendo per dimenticare (5), l’attore Antonio Tallura “sgraffignando” qualche cimelio dallo spogliatoio della Roma (10) e Giuseppe Pedà, primo cittadino di Gioia Tauro, insieme a Rosario Schiavone, partecipando alla cena di Natale del GioiaSport (2). Reggio Calabria, dal canto suo, si divide ancora una volta tra tradizione e politica così, mentre Cavallaro suona la Novena per le strade cittadine (9), le nuove leve dei socialisti (Catanzariti e Zavettieri) e comunisti (Falcomatà e Irto) presentano in conferenza stampa il nuovo libro di Valdo Spini (3) e Federica Roccisano, Sebi Romeo e Katy Belcastro già si fregano le mani al pensiero delle campagne elettorali dell’imminente 2016 (7). A Siderno si continua a pensare al lavoro anche in piene festività, tanto che il membro della segreteria nazionale della CISL Gigi Sbarra deve fermarsi per pochi istanti in mezzo alla strada per scambiare due chiacchiere con il vecchio amico Mario Diano (1). Chissà, infine, che bilancio avrà fatto Elisabetta Gregoraci di questo 2015, dopo aver avuto la conferma di avere le carte in regola per un futuro da attrice (6). Tuttavia, non siamo sicuri che avrebbe espresso la medesima felicità la danzatrice e agente segreto olandese della prima guerra mondiale Mata Hari, che la soubrette moglie di Flavio Briatore andrà a interpretare nella sua prima pellicola (8). Jacopo Giuca
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RIVIERA
Roccella: torna a vivere la Chiesa del Castello di Carafa È stata inaugurata ieri sera con il concerto di June & The Sionettes Gospel Singers la Chiesa del Castello di Carafa, ritornata alla vita dopo un accurato restauro durato diversi anni. Resa nuovamente agibile grazie al ripristino della parti crollate e dotate di nuova copertura, pavimentazione, vetrate, portone, moderni impianti tecnologici e arredi, la Chiesa Matrice sarà adibita a sala polifunzionale per ospitare eventi culturali di vario genere quali mostre, convegni, spettacoli musicali.
ATTUALITÀ
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INTEGRAZIONE GIUDIZIARIA
Strategie contro un “pentito” Alla vigilia della presentazione di un collaboratore di giustizia davanti alla Corte di Assise d’Appello di Reggio Calabria, dove era chiamato a raccontare quanto di sua conoscenza con riferimento a un delitto “eccellente” avvenuto molti decenni or sono, gli “uomini d’onore” spediscono una missiva al “pentito” con alcuni consigli. Era il 1997, come da timbro postale, che al collaboratore, ristretto nel carcere di Roma, giungeva un anonimo del seguente tenore: “Ciao P, vengo subito al dunque visto che quello che stiamo per chiederti e (sic) una cosa molto importante per tutti noi. Noi non sappiamo ancora oggi del perché tu abbia fatto questo passo. Purtroppo hai preso questa decisione e non crediamo che tu possa tornare indietro ma una cosa te la vogliamo dire: tu per noi sei stato un amico, però come ti dicevo, tu eri un amico. Vogliamo darti un consiglio. Noi sappiamo tutto quello che tu hai detto e come tu sai noi sappiamo tutto quello che vogliamo. Il consiglio è che puoi dire tutto quello che vuoi sulla guerra che abbiamo fatto, tanto un ergastolo in più o in meno non cambia nulla. Ma per quanto riguarda l’omicidio L. … ti conviene cambiare testimonianza se ci tieni alla tua famiglia. Ti vogliamo anche dire che se tu rettifichi quello che hai già detto sull’omicidio, noi ti possiamo promettere quello che vuoi. Tu sei un ragazzo molto intelligente e siamo sicuri che farai la cosa più giusta per tutti. La cosa più importante per noi e che tu dica solo che sei stato mandato da F. B. per motivi suoi e che lui per pagarti ti ha comprato la macchina e un gioiello che tu hai regalato a tua moglie e che noi faremo avere a lei come riscontro a quello che tu vai a dichiarare. Ci auguriamo che tu faccia ciò che noi ti stiamo consigliando di fare. Renditi conto che se questa lettera va nelle mani dei giudici puoi dire addio alla tua famiglia. Stai attento che noi possiamo arrivare anche da te. Facci sapere la tua decisione.” La missiva veniva consegnata agli inquirenti ma il collaboratore si mostrava molto preoccupato del messaggio. Le dichiarazioni rese in appello da quel collaboratore costituiranno l’asse portante dell’impalcatura accusatoria. E la sentenza di secondo grado riconoscerà “piena affidabilità” alle dichiarazioni del collaboratore il quale aveva fornito “una narrazione razionale, coerente, reiterata con insistita determinazione e sempre disposta a scendere nel dettaglio”, tenendo testa “senza apprezzabili sbavature a un controinterrogatorio particolarmente serrato e incisivo, condotto con consumata abilità dialettica”. In virtù del suo contributo la Corte di Appello condannerà all’ergastolo, per concorso nell’omicidio “eccellente” anche un imputato assolto in primo grado, che secondo la tesi dell’accusa sarebbe stato «il tramite tra i mandanti mafiosi e quelli “politici”» che avevano voluto quel delitto. Alle sollecitazioni del collaboratore di commentare il delitto eccellente, l’interlocutore, ovvero l’imputato che sarà condannato all’ergastolo in appello, avrebbe “tagliato corto”: «di questo fatto ci dobbiamo dimenticare. Io ho fatto un favore a determinate persone…».
DOMENICA 27 DICEMBRE
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Tutto ciò che troverete in questo piccolo spazio parla del mondo, anzi di come questo potrebbe essere e non è. Qui non troverete il Paradiso ma un laboratorio dove“mani”che implorano aiuto e mani di colore diverso si stringono insieme.
Il messaggio di Natale nel villaggio globale di Riace ILARIO AMMENDOLIA on ho la presunzione di interpretare la volontà di Gesù, ma se Egli devesse rinascere gli consiglierei di scegliere il “villaggio globale di Riace”. Nei giorni scorsi, il vicepresidente del Parlamento Europeo, on. Gianni Pittella, visitando Riace ha definito il suo sindaco un “visionario”. Si può essere d’accordo! Anche Tommaso Campanella fu visionario immaginandosi la “Città del Sole” ma non ebbe la possibilità di sperimentare le sue teorie. Certamente “visionari” furono gran parte dei nostri ribelli definiti “briganti”, così come lo furono i contadini che occuparono i latifondi incolti oppure i giovani che, anni più tardi, andarono all’assalto del Cielo sognando “la fantasia al potere”. Mimmo Lucano incarna la continuità di un pensiero ribelle. Egli amministra un piccolo paese ma i confini dentro i quali si muove sono quelli del mondo o meglio dell’Umanità. Visitate Riace. Nel “villaggio globale” si entra da una piccola porta di legno con sopra scolpite le vicende degli uomini di oggi che fuggono dalle guerre e dalla fame alla ricerca di pace. Tutto ciò che troverete in questo piccolo spazio parla del mondo, anzi di come questo potrebbe essere e non è. Tutto è allestito come in un presepe. Al centro non c’è la Grotta ma l’Idea. Gesù è assente ma nello stesso tempo è presente con un Inno all’amore e alla pace tra tutti gli uomini. Un messaggio che trasuda da ogni angolo del piccolo “villaggio”. Non troverete i classici pastori ma le indicazioni per un viaggio nello spazio e nel tempo. La storia che si divincola le tante mani dei disperati delle terra raffigurati mentre stanno per essere inghiottiti dal mare. Un veliero alla deriva. Poi lo sconforto si trasforma in speranza nei catoj, divenuti laboratori, e in cui ragazzi del posto e rifugiati di ben 23 nazionalità lavorano e vivono insieme. Riace non è il Paradiso ma un laboratorio dove “mani” che implorano aiuto e mani di colore diverso si stringono insieme. Si potrebbe onorare il Natale in maniera migliore? Alcuni murales sono particolarmente significativi: le madri di Plaza de Maio con il volto della Madonna che si incarna in ogni mamma. Non c’è odio in quei murales ma un ammonimento: “Erode” può sempre rincarnarsi e uccidere degli innocenti. E ogni “potere” tende a diventare Erode! Al centro di un altro murales, la storia di un calzolaio di Riace: Cosimo un “fuorilegge”!Anche Gesù è stato “fuori” dalle legge dell’Impero e infatti è stato condannato a morte. Egli ha avuto il coraggio di ribadire l’uguaglianza di tutti gli uomini in un mondo diviso tra “liberi” e “schiavi”, “patrizi” e “plebei”. Mimmo Lucano ha scolpito in un murales la storia di Cosimo. L’anarchia e l’utopia di un
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calzolaio che ha trascorso in carcere ben quindici anni della sua vita. La sua ultima impresa è stata il furto di un furgone di formaggi della Galbani rubato a Milano per distribuire la “refurtiva” tra i barboni della stazione centrale. In una società ipocrita, bacchettona e perbenista, come quella attuale, chi avrebbe avuto il coraggio di mettere al “centro” di una scena un fuorilegge come Cosimo? Il viaggio si potrebbe concludere ammirando il bellissimo recupero di una antica valle ai margini di Riace. A guardare questa valle da lontano sembrerebbe un angolo di Betlemme che ha lasciato la Palestina, sconvolta dalla guerra, per rinascere in Calabria. Amo i presepi e ho un legame profondo con la Grotta dove Gesù ha scelto di nascere compiendo una scelta di campo: la “grotta” rispetto ai “palazzi”. Il popolo rispetto al “ potere”. Proprio per tutto ciò che ho detto, Riace è un presepe moderno costruito con i “mattoni umani” scartati da una società in cui prevale l’egoismo e la cinica indifferenza. Sono sicuro che piacerebbe tanto a Papa Francesco se solo potesse vederlo. Ho detto all’inizio che, forse, Gesù oggi potrebbe scegliere di (ri)nascere a Riace. Ho sbagliato. Gesù nasce e trova rifugio e pace ogni giorno nel villaggio globale di Riace. È lì che la Grotta trionfa sul palazzo di Erode, sulle legge di Pilato, sulle folle ignoranti e sulla ipocrisia dilagante. (A lato: Gianni Pittella, Capogruppo dei socialisti al Parlamento Europeo, in visita a Riace, ammira i lavori realizzati dai giovani artisti - in alto - Stefania Romeo e Francesco Trimboli)
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L’intervista
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Un’analisi implacabile quella che il Sole24 Ore ha pubblicato a inizio settimana. Da Milano vengono a dirci che a Reggio si vive male e, infischiandosene della spinta di Archimede, col palmo della mano ci mandano a fondo.
a Mimmo Gangemi
«La Calabria è stata fatta di Sabato»
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“Qui c’è una bellezza dei luoghi distribuita a piene mani dal Padreterno, che doveva essere in un giorno di buona, forse forgiò la Calabria il sabato, quando il riposo Gli soccorse la fantasia”
MARIA GIOVANNA COGLIANDRO inalmente scopriamo che giorno della settimana fosse quando Dio “teso in un maschio vigore creativo” con un pugno di “15000 km2 di argilla verde con riflessi viola”, come si era ripromesso, creò quel capolavoro che è la Calabria. Era Sabato, non poteva essere altrimenti, il giorno della fantasia, la figlia diletta della libertà. A rivelarcelo lo scrittore Mimmo Gangemi, un fiero del Sud. - Il Sole 24Ore ha bollato Reggio Calabria peggiore d’Italia quanto a qualità della vita. Lei ribatte: “Io al Nord non andrei mai a vivere”. Perchè resta al Sud? Resto al Sud perché appartengo al Sud, ne riconosco gli aspetti positivi, e provo a combattere le tante negatività, ma rivendicando il diritto di non essere eroe. Mi lega anche il peso dei ricordi, e i miei morti al cimitero, che incatenano più dei vivi. E ritengo che, nonostante le brutture, il degrado, i disservizi e una certa dose di inciviltà, qui resistano valori e particolarità positive difficili da trovare altrove. Qui la famiglia è ancora solida, qui c’è calore umano, c’è solidarietà, accoglienza, gioia di vivere. Qui c’è senso di appartenenza. E una bellezza dei luoghi distribuita a piene mani dal Padreterno, che doveva essere in un giorno di buona, forse forgiò la Calabria il sabato, quando il riposo Gli soccorse la fantasia. Poi, il Nord è freddo, e non soltanto come clima. Se tra i parametri adottati da Il Sole 24 Ore ci fosse il calore dei sentimenti, ed esistesse un’apparecchiatura in grado di misurarlo, le nostre città si assesterebbero molto più in alto nella classifica. Inoltre, se un giornale del Nord decide di determinare la qualità della vita, è naturale adotti criteri e indici che si adattano alla mentalità lì esistente, a quel sistema di vita e di quotidianità incorporato dall’abitudine. Se la stessa indagine l’avesse redatta un quotidiano del Sud avrebbe dato maggior peso ad altre peculiarità e considerazioni e i risultati sarebbero stati decisamente diversi. Ugualmente non ci saremmo trovati nei primi posti, ma neppure così in fondo. Milano al secondo posto, nonostante l’aria irrespirabile, si giustifica solo perché si è radicata l’idea che lo smog entri in un’ottica di normalità, e invece esso incide, eccome, sulla qualità della vita. - Il legame forte e viscerale con le proprie radici è un tratto distintivo del calabrese e in generale della gente del Sud. Secondo lei si
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tratta solo di amore allo stato puro per la propria terra o piuttosto di un amore mascherato di codardia, magari influenzato da quell’ideale dell’ostrica elaborato da Verga (“Allorquando uno di quei piccoli, o più debole, o più incauto, o più egoista degli altri, volle staccarsi dai suoi per vaghezza dell’ignoto, o per brama di meglio, o per curiosità di conoscere il mondo; il mondo, da pesce vorace com’è, se lo ingoiò, e i suoi più prossimi con lui”)? Il legame con le origini è nelle viscere di ciascuno di noi. Tutti amano la propria terra, a prescindere. Noi forse la amiamo un po’ di più, sebbene le facciamo male, sebbene assistiamo indifferenti, o impotenti, alla rovina operata da pochi, però in grado di avvelenare le esistenze dei più e di abbattere il livello di civiltà. Sulla Calabria grava anche un pregiudizio che va oltre le colpe reali. Non credo che chi rimane lo faccia per codardia, per non affrontare l’ignoto e rischiare magari di essere ingoiato da un mondo che avverte ostile, se non altro perché distante e perché allontana dagli affetti, dal ventre protettivo che dà certezze. Fosse vero, significherebbe ammettere che la nostra è una terra invivibile e disgraziata, senza riparo e senza prospettive. E non è così. Ha difetti terribili, la ’ndrangheta su tutti e, con la ’ndrangheta, l’amara constatazione che quaggiù, in certe aree, si viva una sorta di libertà condizionata, liberi finché non si impatta in un interesse anche minimo di crudi assassini che hanno la sfacciataggine di definirsi uomini d’onore. Ha difetti terribili ma la si ama come un figlio ama una madre acciaccata da non rico-
noscerlo più. E si rimane. È invece fondamentale che si inverta la tendenza, che l’amore per le origini induca i giovani a restare. Non c’è ferita più sanguinante delle forze migliori che vanno via. Dovesse continuare l’esodo, allora sì la Calabria non avrebbe un futuro. - Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e il Presidente della Provincia Giuseppe Raffa, in occasione della festa patronale in onore della Madonna della Consolazione, lo scorso 15 settembre hanno invocato l’aiuto della Vergine, l’uno affinchè fosse “facile completare i lavori in corso relativi alla messa in sicurezza di alcune scuole, riavviare i lavori del nuovo palazzo di Giustizia e completare i lavori della Diga sul Menta per porre fine all’annosa emergenza idrica”, l’altro “perché aiuti questa terra a superare quei mali atavici che impediscono una nuova condizione umana e lo sviluppo sociale, culturale ed economico delle nostre comunità”. Capisco un vescovo ma un amministratore può affidarsi a un cero posto ai piedi di una statua sperando che Dio salvi i reggini? Ho stima di entrambi. Si fanno pensare il nuovo che può soccorrere a imboccare la svolta. In queste dichiarazioni sono stati però antichi. Più che il soccorso della Madonna, occorre che ci adoperiamo noi, per primi i politici e quanti hanno responsabilità istituzionali, per risolvere i problemi, per far avanzare il progresso, per eliminare le mentalità stantie, lasciando al Cielo le incombenze di Cielo. Tuttavia, li capisco, e voglio intendere le parole un atto di fede espresso in malo
modo. - “A partire dalla metà degli anni Ottanta, rapidamente tutto ciò che riguardava il Sud, a cominciare dalla sua classe politica, ha acquistato un sapore di imbroglio, di corruzione, di raccomandazioni”. Così si espresso Ernesto della Loggia, lunedì scorso, sul Corriere della Sera. In che misura, secondo lei, il pregiudizio si è messo in mezzo per dividere Nord e Sud? Ernesto Della Loggia attribuisce al Sud un male che appartiene all’intera nazione. Negli ultimi decenni, la moralità, il senso di giustizia, il decoro hanno avuto un tracollo verticale, con la vergogna e il pudore che sono in via di estinzione, in particolare nella classe politica. Ovunque. Scaricare sul Sud, e specularci sopra, le disgrazie che affondano l’Italia tutta è la conferma di un pregiudizio che certo non soccorre, e che sa tanto di razzismo. Le immagino parole dettate anche dal volerci colpevolizzare per aver esportato ’ndrangheta avvelenando presunti paradisi esterni alla Calabria. Dissento e mi allineo a pensieri autorevoli secondo cui se la ’ndrangheta si è spostata al Nord è perché c’è stata richiesta sociale di ’ndrangheta, di quei servizi delittuosi che necessitavano ai padroncini di lì e nei quali la malapianta ha grande maestria. Certo, una volta là la ’ndrangheta, che sempre va appresso ai soldi, ha allungato i tentacoli. Che Della Loggia alimenti il pregiudizio – non è nuovo a esternazioni esageratamente negative – non aiuta a risolvere, ghettizza e appanna l’idea di nazione. - “Un acre odore di aglio” - il titolo del suo ultimo romanzo che probabilmente allude un po’ a quel gusto amaro che avvolge, asfissiandola, l’esistenza del Sud - va a viene senza dare tregua ai meridionali. Come si potrebbe eliminare quel “puzzo”? L’odore dell’aglio, nel mio romanzo, è la metafora della morte. Vi ho sempre visto una connessione perché, quando ero ragazzino e facevo il chierichetto, avvertivo un tanfo simile nell’entrare assieme al prete nella casa del defunto affollata di parenti e amici accorsi al bisogno. Detto questo, riconosco che nella nostra aria ristagna un puzzo che appesantisce la vita. È il puzzo dei nostri difetti e delle nostre vergogne, che non riusciamo a eliminare da soli e su cui l’Italia non ci supporta davvero, e allarga anzi sul mucchio la condanna. Ed è anche un puzzo sparso ad arte da chi trova utile farlo anche quando è immeritato, o non meritato nella misura in cui ce lo spalma addosso.
INTERVISTA IMMAGINARIA AD ERNESTO DELLA LOGGIA
"De tanto ntanto te fa sta mejo buttà merda sur Sud “ - Grazie di averci dedicato un po’ del suo tempo, dottor della Loggia… - Di quale loggia? - Come di quale loggia? - Di quelle di cui sono membro, quelle che presiedo, quelle che possiedo o di quelle di cui riscuoto l’affitto? Sii più specifica per favore! - No, ma che ha capito! Intendevo il suo cognome! - Ah, scusa! Faccio ancora confusione! È da quando ero ragazzo, non mi sono mai abituato! - (‘u porcu sempi ‘a ghianda si ‘nzonna) Aehm, volevamo sapere, cioè, il giornale per cui scrivo vorrebbe sapere… - Ah, scrivi per un giornale? Sei una collega allora! Pubblicista o professionista? - Pubblicista, dottore… no, ma scusi, volevo chiederle… riguardo all’articolo che ha scritto sul “Corriere” lunedì scorso… - Scusame ché te blocco, gioia bella, ma sei in regola col pagamento all’albo? - Sì dottò.
- Sidacato? Inpgi? Corsi d’aggiornamento? - Maddeché? Già faccio i salti mortali così! - Eh, ma così non va, gioia bella. Eh, no. Queste tasse vanno pagate, altrimenti come vado in pensione? - Come… non ho capito bene. Che c’entra la sua pensione? - Sai quanto prendeva Andreotti di Inpgi? - Mi pare attorno ai novemila euro mensili, dottò. Ma è in base a quanto si versa. Certo che lui non aveva problemi a versarsi le quote previdenziali! - Ma quanto sei polla! Perché secondo te le tasse Inpgi de Andreotti so’ uscite dale tasche sue? Sono le tue tasse che servono a mantenere me e gli altri editorialisti di livello. Quando andremo in pensione, se tu non hai versato le tue quote, io non avrò quanto mi spetta! Perciò devi d’a pagà, hai capito? - Ma mi scusi dottore, lei deve pagarsi le sue quote, io le mie! - Se, ciao! Ma da dove vieni, dall’albero del sapone? I giornalisti veri la previdenza la rubano a quei buzziconi pezzenti come te,
che lavorano aggratis perché “ce credono”. Ammazza quanto me fate ride. Ve sfruttiamo tutta la vita, ve spremiamo la passione, ce costruiamo ville, se famo il conto alle Cayman, mentre voi ve scassate er culo davanti ai vostri screnchi laptop de provincia, o ve passate la notte in questura pe’ trovà ‘na notizia de nera. A me basta svuotà ‘na cartella de stronzate in prima pagina: manco me lo ricordo quello che ho scritto lunedì. Che poi, oggi si parla di questo, domani di quello: devi sapè fa’ un po’ de tutto. È un mestiere duro, il trend cambia di ora in ora, devi d’a stà attento agli ashtag, te devi seguì certi profili che onestamente manco sotto tortura… Insomma devi sempre essere pronto a colpì là dove pensi che atterra la palla, no? Me segui? Voglio dì, ci vuole intuito, è una specie di oroscopo politico/giornalistico. Dopotutto la notizia la crea il giornalista, e io ho una mente molto creativa, dove mi tocchi suono. E poi per fortuna ce sta sempre Wikipedia a portata de mano. Se nun me ricordo l’anno
dell’Unità d’Italia, zac, controllo lì e sto a posto. Ho un iPhone con una connessione velocissima, con un’ottima tariffa interamente a carico dei contribuenti. E poi, che te devo dì, ogne tanto dire che il Sud è in una fossa fa sempre bene, così ve lo ricordate in che posizione state. Capito? Pure pe’ voi, dico: così nun ve vengono strane idee, nun ve fate illusioni, nun ve viene ‘n fremito de speranza. Così continuate a mannà i figli a studià alle università del Nord, e poi a fare i camerieri a Londra. Ma poi lo faccio pure per il bene tuo e di tutti quei poveracci come te: così ve do quarche cosetta da commentare, ce tiri giù dumila battute, c’enfili dentro du’ dati ISTAT, un poco de indignazione, de linguaggio colorito, me dai addosso (tanto io non ti sento), così te sei sfogata e hai pure fatto bella figura col caporedattore der giornaletto tuo. Ma di più che vuoi che faccia per te, gioia bella? - C’ha ragione dottò, più de così nun se po’ proprio chiedere… Lidia Zitara
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Resilienza
nella Locride
DOMENICA 27 DICEMBRE 08
Sette attentati in sette anni, un bilancio che avrebbe fatto gettare la spugna a tutti ma non all’agriturismo bio di Monasterace, ancora in piedi tra chi parla di una storia troppo bella per essere vera e uno Stato che arriva sempre dopo la tempesta
‘A Lanterna:
l’eternoritornodellabuonavolontà Dopo la botte, gli appartamenti e il capannone, tocca a un magazzino e al trattore per la raccolta delle arance prendere fuoco nello sgomento generale
JACOPO GIUCA n fronte temporalesco si avvicinava alla Locride la notte del 31 ottobre.La tempesta in arrivo, però, non era solo quella dell’alluvione che tanti danni avrebbe causato alle infrastrutture del territorio, ma anche quella dell’attentato subito dall’agriturismo ‘A Lanterna, che si sarebbe svegliata la mattina dopo osservando per la settima volta in altrettanti anni i propri sforzi andare in fumo. Dopo la botte, gli appartamenti e il capannone, questa volta tocca a un magazzino e al trattore per la raccolta delle arance prendere fuoco nello sgomento generale, in un macabro processo di “eterno ritorno” nietzschiano che fa fermare la conta dei danni a 30.000 €. Dopo averla vista ricominciare daccapo per
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sette volte, nessuno avrebbe biasimato Annalisa Fiorenza se avesse deciso di gettare la spugna. Eppure così non è stato e, a partire proprio dal quel temporalesco 1° novembre, tutto lo staff de ‘A Lanterna si è rimboccato le maniche deciso a ricominciare da dove un’ombra aveva deciso di apporre coercitivamente un punto. Duro lavoro e collaborazione con la cooperativa sociale Goel hanno garantito la realizzazione di un vero e proprio miracolo natalizio, ribattezzato“Festa dalla ripartenza”, che ha avuto luogo il 19 dicembre scorso. Al simbolico grido di “Te lo faccio vedere io l’eterno ritorno”, ‘A Lanterna è ripartita per l’ottava volta nella sua storia, rialzandosi come un campione di pugilato affetto da analgesia congenita: visibilmente ferito, ma incapace di provare dolore. Alla presenza di massime autorità del governo nazionale e regionale, di rappresentanti della magistratura, di istituzioni civili, religiose e militari provenienti da ogni
parte della Calabria e d’Italia, ‘A Lanterna ha mostrato di nuovo il volto dell’imprenditoria onesta, coraggiosa perché non ha nulla da nascondere e per questo degna della fiducia di chi ha voluto tenderle la mano per aiutarla a ricominciare. Monasterace, per un pomeriggio nuova frontiera della legalità e dell’indignazione dinanzi a qualunque forma di intimidazione conosciuta, è stata teatro di una manifestazione di solidarietà totalitaria, che ha coinvolto tutta la sua cittadinanza e anche venti grandi penne della nostra bellissima e sfortunata terra. «Abbiamo dovuto gridare forte perché si capisse che è inaccettabile l’aggressione continua alle aziende agricole della nostra terra - ha affermato il presidente del gruppo Cooperativo Goel Vincenzo Linarello in apertura di manifestazione - Questa festa è di chi non si arrende e non vuole rinunciare alla dignità della nostra gente di Calabria. Siamo di fronte a un vero e pro-
prio braccio di ferro tra ‘ndrangheta e Stato e deve vincere lo Stato». Un’affermazione di forza che ci auguriamo di vedere presto trasformata nella concretezza non solo dei fondi che Goel è riuscita a raccogliere per ‘A Lanterna (quasi 70.000 € a detta della stesso Linarello) ma anche in una dimostrazione di resilienza paritetica a quella di Annalisa Fiorenza da parte di uno Stato rappresentato, sabato scorso, da Giuliano Poletti, Filippo Bubbico, Graziano Delrio, Mario Oliverio e, per estensione, Nicola Gratteri. Certo è che questo Stato, almeno fino ad oggi, è sempre stato più capace nelle passerelle post apocalisse che non nel supporto preventivo a questi imprenditori. Questa volta riuscirà a cambiare rotta o dovremo assistere all’ottavo attentato subito da ‘A Lanterna e nell’ulteriore gonfiarsi delle speculazioni relative alla possibilità che tutta questa forza di volontà sia “costruita”?
GERENZA
Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14
Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili.
Direttore responsabile: MARIA GIOVANNA COGLIANDRO Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Lidia Zitara, Cristina Caminiti, Eleonora Aragona, Franco Parrello, Domenico Spanò, Sara Leone, Sara Jacopetta, Katia Candido.
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Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl info 0964383251 GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: Se.Sta srl: 73100 Lecce
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DOMENICA 27 DICEMBRE
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VIGILIA INDIGNATA
Blocchiamo la 106 per la sanità nella Locride È stata con ogni probabilità la manifestazione popolare calabrese più grande di sempre. Eppure la mobilitazione di circa 10.000 persone che protestano per le condizioni in cui versa il nostro ospedale (spoke?) avvenuta a Locri lo scorso 17 ottobre, come i più scettici avevano preventivato, non ha comunque cambiato nulla. La sfilza di promesse snocciolate pappagallescamente da regione e governo sono scoppiate come una bolla di sapone, lasciando l’impressione che l’unico prodotto concreto
BUFERA GARANTISTA
Arrivano i soldi, ma se li prende tutti De Rose Sempre più critica la situazione del Garantista. Nonostante il giornale continui a sopravvivere, soprattutto grazie alla buona volontà dei suoi articolisti, ancora non si riesce a uscire dalla totale mancanza di retribuzione. In settimana è scoppiata una nuova polemica dopo l’annuncio di un finanziamento di 700mila € di fondi pubblici che andranno a ingrossare le casse del quotidiano senza tuttavia che un solo centesimo venga utilizzato per le 12 mensilità e due tredicesime che i lavoratori avanzano…
di quel giorno sia stata la dichiarazione di solidarietà del presidente della provincia Giuseppe Raffa. Dopo che si sono sedate le polemiche per il contenzioso Roccisano-Calabrese, che si sono placati gli animi degli studenti e che il riverbero dell’evento, replicato a Polistena la settimana successiva, è completamente svanito, la sensazione è che la popolazione sia stata tenuta di conto dagli esponenti di governo come un chihuahua che abbaia troppo: lo si lascia sfogare un po’, poi lo si
rimette in gabbia. Nessuna risposta da Reggio, nessuna risposta da Roma. Tanta indignazione da parte di (alcuni) cittadini e (pochi) amministratori locali, tanta rabbia per Giovanni Calabrese e Pietro Fuda che si ergono a difesa della Locride, decidendo di risvegliare le coscienze con una conferenza stampa straordinaria e urgente, come dimostra la data in cui è stata indetta, lo scorso 24 dicembre. Durante l’incontro con i giornalisti, i due sindaci, riunitisi al comune di Locri, hanno allora ripercorso i propri sforzi per il
nosocomio, invitando colleghi e cittadini a fare il pieno di indignazione contro un governo che continua a predicare legalità, ma insiste nel non praticarla. «Siamo parte dello Stato e non rapinatori» ha affermato Fuda durante la conferenza, soffermandosi su quanto infruttuose siano state la mobilitazione popolare e la visita al viceministro Bubbico. E allora? Allora Bisogna ricominciare daccapo, bisogna tornare a Roma e organizzare una nuova manifestazione con la quale, questa volta, bloccare la 106 all’in-
gresso dei paesi, bloccare la nuova variante tra Caulonia e Locri, bloccare la Jonio Tirreno per sputare in faccia al governo la nostra indignazione creando disagi veri, che facciano comprendere che la popolazione della Locride non è composta da quaquaraquà, ma da gente dignitosa e onesta che, se sente il bisogno di scendere in piazza, non è perché vuole perdere una giornata di lavoro, ma perché ha un bisogno reale e vuole che i piani alti gli prestino orecchio. Jacopo Giuca
Parte la raccolta fondi per riportare Carlo Iannuzzi a casa Era a Buenos Aires per una vacanza, il roccellese Carlo Iannuzzi, programmatore aggredito lo scorso 27 novembre per un tentato omicidio a scopo di rapina. In questo mese, anche dalla Locride, molto è stato fatto per cercare di riportare a casa Carlo, le cui condizione vanno lentamente ma progressivamente migliorando. Non da ultimo, la fondazione di un comitato dal significativo titolo “El Puente per Carlo” che, questa settimana, ha fatto partire persino una raccolta fondi attraverso Poste Italiane.
Bergamotto:le aziende aspettano i finanziamenti Botta e risposta tra l’assessore provinciale all’agricoltura Gaetano Rao e il governatore Mario Oliverio. Oggetto del contenzioso 700mila € stanziati per 22 aziende che si occupano di bergamotto. Rao affida a un comunicato accuse all’indirizzo del presidente Oliverio, che non si risparmia di giustificare il proprio operato. Ad oggi, in ogni caso, la cosa che più ferisce è che le aziende bergamotticole si vedano costrette ad avviare procedure legali per ottenere la liquidazione degli investimenti.
La Monasterace della tradizione Natale delle tradizioni, a Monasterace, dove i bambini della scuola elementare hanno in settimana chiuso l’anno (solare) con un delizioso concerto natalizio svoltosi alla Biblioteca comunale alla presenza del sindaco Cesare Deleo. Da Jingle Bells a Bianco Natale questi bambini hanno saputo riproporre l’intero repertorio nella gioia di parenti e amici accorsi per non perdere questo imprescindibile appuntamento. Adesso che Natale è passato, è il momento di cominciare a pensare a come riempire la calza!
Roma, tangenti in basi dell’Aeronautica: 8 arresti Nuova storia di mazzette, a Roma. Questa volta, a risultare coinvolti una serie di imprenditori vicini alla Cpl Concordia. Nelle intercettazioni ambientali, a spiegare il meccanismo, è l’ex segretario di Marco Minniti, che parla di attribuzione del 15% della tariffa per entrare nel giro degli appalti. Nove milioni di euro la cifra d’affari contestata dal procuratore di Velletri Francesco Prete per altrettanti appalti. Ovviamente, essenziale al funzionamento del meccanismo era l’aggancio politico…
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All’Istituto Pascoli -Alvaro
progetto Unicef "Adotta una pigotta"
uest’anno l’Istituto comprensivo Pascoli-Alvaro ha voluto contribuire alla realizzazione della campagna di aiuti Unicef. Attraverso i progetti “Insieme per la vita” e “Adotta una pigotta” si è proposto di informare e sensibilizzare gli allievi sui diritti umani, con particolare attenzione ai temi del diritto alla vita, all’istruzione, alla salute e a promuovere valori di solidarietà e attenzione verso i bambini che vivono nei Paesi del Sud del mondo. Sono stati attivati dei laboratori che hanno visto coinvolti docenti, alunni e familiari nella realizzazione delle Pigotte, tipiche bambole di stoffa che potranno garantire ai bambini in Africa una serie di interventi salvavita. È stata un’esperienza fantastica e indimenticabile attraverso la quale la scuola, trasformatasi in una grande palestra di vita, ha fatto prendere coscienza delle situazioni di bisogno presenti nel mondo e divenire protagonisti attivi nell’aiuto concreto di chi vive tali situazioni. Con l’adozione di ogni Pigotta, l’Unicef potrà garantire a un bambino la somministrazione di vaccinazioni contro le principali malattie Killer per l’infanzia, la somministrazione di vitamina A contro la cecità, terapie per la reidratazione, sale iodato, la fornitura di antibiotici in presenza di infezioni, nonché zanzariere per prevenire la malaria e assistenza alle madri durante la gravidanza e il parto. Si ringraziano per la collaborazione i familiari degli alunni dell'Istituto comprensivo PascoliAlvaro, il Presidente provinciale dell’Unicef, dottor Pietro Marino e i suoi c o l l ab o rat o ri, dott.ssa Ornella Attisano e prof.ssa Giovanna Triunvari.
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1 27 dicembre grande musica tra Siderno, Locri e Roccella Jazz A Siderno superiore convegno sui prodotti a km 0 a Palazzo Falletti, alle ore 18,00, alle 22,00, all'anfiteatro musica folk degli Skunchiuruti (4) che chiuderà la manifestazione della consulta giovanile “Catoji aperti”. A Locri, invece toccherà al Lokron Mood Quartet & friends esibirsi. A Marina di Gioiosa dalle ore 21,30, in piazza Zaleuco concerto dei Gioia Popolare - Etno Folk. A Benestare il concerto di Paolo Sofia, alle 18,30 chiesa di San Giuseppe. Invece per Jazz Christmas all’auditorium di Roccella Jonica alle 21,00 “Tai Small Crowd e alle 22,15 “The Bell” 28 dicembre: Tocca a Shark & Groove A Siderno concerto di Shark & Grove (3). I due giovanissimi artisti finalisti a Italia’s Got Talent, Piazza Portosalvo ore 19:30. A Marina di Gioiosa dalle ore 20:00, sfilata a cura di Lukà Look ed alle 21:30 concerto dei Faber Quartet. Invece per Jazz Christmas all’auditorium di Roccella Jonica alle 21,00 “Greta Panettieri Quintet” ed alle 22,15 Roberto Cecchetto Core Trio. 29 dicembre: Festival del Vino A Siderno la tombolata per famiglie, che si terrà alle 17,00 in piazza Portosalvo. A Benestare la tradizionale “gara del panettone” ore 21,00 in Piazza San Giuseppe. A Sant’Ilario il festival dei vini “Tastevin” alle ore 16,00 a Palazzo Speziali-Carbone con la musica di Francesco Sicari. Invece per Jazz Christmas all’auditorium di Roccella Jonica alle 21,00 “Luca Ciarla Quartet” ed alle 22,15 Franco D’Andrea Trio 30 dicembre: Rap di fine anno Concerto rap di Flyers & Rapper, a Piazza Postosalvo, alle 19:30. A Marina di Sant’Ilario “Sapori e suoni della terra” dalle ore 14,00, Oratorio del Sacro cuore, alle 21,00 live di Mimmo Cavallaro. Invece per Jazz Christmas all’auditorium di Roccella Jonica alle 21,00 “Antonio Farao Quartet” ed alle 22,15 Rossana Casale 31 dicembre: Buongiorno, 2016! Salutiamo l’arrivo del 2016 con due grandi veglioni di piazza: quello di Siderno e quello di Locri. a Piazza Martiri (2) con Santino Cardamone (5), star di X-Factor! 1 gennaio: divertimento a suon di musica a Locri A Piazza Portosalvo le note dei Giovani Cantori. A piazza Martiri, a Locri, musica con la Jumpin up Live band di “Tu sì que Vales"(1). Portigliola: È cominciata la magia del presepe meccanico È attivo dalla notte di Natale il presepe Meccanico di Portigliola (6), che fino al giorno dell’Epifania, affascinerà la Locride con le sue figure a grandezza naturale
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ATTUALITÀ
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Swing: una nuova musica o l’ennesimo contentino? Natale ormai alle porte e anche nella costa dei gelsomini si respira quel clima misto di festa e frenesia alla ricerca di momenti conviviali da vivere con il resto della comunità o degli ultimi regali, quelli più difficili, per i quali sembra quasi che l’illuminazione arrivi solo a poche ore dal 25. Niente di nuovo, o forse si…Quest’anno registriamo con piacere un presente, quanto mai gradito, da parte di Trenitalia e della regione Calabria, il potenziamento della linea regionale con, udite udite ben “un” nuovo treno dal 22 in funzione sulla linea Reggio-Sibari. Si tratta dell’ATR 220, per gli amici Swing, costruito dalla polacca Pesa, un treno alimento a diesel, capace perciò di portare un assaggio di progresso anche in linee non elettrificate come la nostra. Il salto di qualità a ben vedere è notevole: mirabolante velocità massima di 130 km/h, sedili (probabilmente dovrei aggiungere per dovere di cronaca nuovi e puliti), sistema di ingresso studia-
to per facilitare l’accesso anche dei passeggieri disabili e posti dedicati loro all’interno dei vagoni, video sorveglianza interna ed esterna ed ancora prese da 220 volt e impianto audiovisivo di comunicazione con i pendolari, SCMT (Sistema di Controllo della Marcia del Treno) e SSC (Sistema di Supporto alla Condotta) che tanti problemi, a causa di una cattiva comunicazione con il software di controllo delle stazioni, hanno causato nella tratta Lucca-Aulla, ma che ad oggi dovrebbero funzionare alla perfezione, grazie alla correzione dei bug riscontrati, e garantire una maggiore sicurezza durante la percorrenza. Dimentico qualcosa? A già…il giubilo della cittadinanza calabrese al passaggio del treno, il sensazionalismo con cui i media parlano dell’evento, l’esaltazione smodata di ciò che dovrebbe essere un normale e doveroso ammodernamento dei mezzi su una linea di vitale importanza per l’economia e la vita sociale della regione.
I FANTASMI
Perché pensare all’irreale, perché voler andare oltre il tangibile ogni giorno, circondato da decine di figure strane? Noto impotente l’inesorabile scorrere del tempo! Mi rivedo nei vari passaggi epocali, dall’infanzia alla maturità mai raggiunta perché forse non sentita. Ed ora, nel frastuono di evanescenti mete, tento di afferrare il presente per renderlo più esteso ma, aprendo le mani, i ricordi mi sfuggono e mi ritrovo con il nulla! B.G.
Intendiamoci ciò che lo Swing porta con sé è positivo su tutti i fronti: maggiore comodità, sicurezza, standard di efficienza al passo con i tempi e optional che garantiscono una permanenza piacevole all’interno del mezzo. Quello che mi lascia basito è l’impatto che tutto ciò ha avuto sulla nostra comunità che quasi si sente in dovere di celebrare l’evento, come fossimo nell’Inghilterra dei primi dell’ottocento, dove la vista del mostro di ferro fumante destò, giustamente, paura e meraviglia, con vedute alla Lumiere postate su you tube o dichiarazioni di soddisfazione che hanno del parossistico, se rapportate alla piccola valenza che pochi nuovi mezzi e quattro corse totali, avranno sull’economia complessiva del sistema di trasporto su rotaia della Reggio-Sibari. Molto più interessante, e di prospettiva, ho trovato invece l’intervista, rilasciata durante il viaggio inaugurale dell’Atr 220, dal presidente della regione Calabria Oliverio, il quale parla di un piccolo passo verso la “normalizzazione” di una regione, che ha la necessità e soprattutto il “diritto”, visto che le tasse versate dai calabresi non sono meno ingenti di quelle degli altri italiani, di raggiungere quegli standard di modernità e qualità dei servizi pubblici, normali appunto altrove, ma che ancora noi vediamo come un’elemosina che ci viene fatta e per i quali ringraziamo oltremodo genuflessi. Detto ciò è pur sempre Natale, siamo tutti più buoni, così dicono, perciò vorrei chiudere mettendo da parte questa nota polemica, doverosa a mio avviso, dando il benvenuto a Swing, con l’augurio che la musica che Trenitalia e la regione Calabria ci faranno sentire sia sempre più orecchiabile, sempre più parte del nostro quotidiano, sempre più la normale colonna sonora delle nostre giornate e non il capolavoro estemporaneo di un Paganini che non vuole ripetersi. Vincenzo Larosa
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Tante parole in quella stretta di mano DALLA PAGINA FB
DI
RENATO LIZZI
Ciao Lele, sono appena rientrato a casa ed ho sentito la necessità di scriverti qualche parola, ovvero quelle parole, anche poche, che avrei voluto dirti quando ci siamo stretti la mano alla fine del concerto che con il coro diocesano abbiamo fatto come ogni Natale, nel teatro dell'istituto dove purtroppo ti trovi e dove trascorrerai quest'anno il tuo Natale, ti auguro l'ultimo lontano dai tuoi cari e dai tuoi affetti. Durante il concerto ho cercato spesso il tuo sguardo ma tu invece eri così tanto preso e concentrato su ciò che si stava svolgendo davanti ai tuoi occhi, quasi partecipe di tutto quanto, cogliendo ogni piccola parola dei canti natalizi che il coro eseguiva e ogni gesto che ognuno di noi esercitava. Nei tuoi occhi brillava una intensa luce e mille espressioni che esprimevano sentimenti così profondi, di gioia, di commozione e anche di amore per qualche cosa che certamente si trova racchiuso nel profondo del tuo cuore. Io non so cosa sia, ti conosco poco, solo di vista e anche di fama per ciò che ho letto e appreso dai giornali sul tuo conto, ma oggi credo di poter dire di conoscerti molto di più. Credo di aver conosciuto un uomo capace di grandi sentimenti e ricco di genio profondo, che solo gli occhi, nella tua condizione, possono svelare. Avrei voglia di dirti tante altre cose Lele, e ti chiedo scusa per la semplicità con cui ti rivolgo queste poche righe, ma spero di avere modo di fare due chiacchiere con te in modo diverso e in luogo diverso, magari per strada o al bar sul lungomare davanti a un buon caffè. In quell'attimo di stretta di mano ti ho detto che ti avrei scritto su fb e ho mantenuto la promessa. Non ho avuto il tempo di porgerti gli auguri di un santo Natale, di pace interiore e serenità nell'animo. Lo faccio adesso augurandoti affettuosamente BUON NATALE. Renato Lizzi Continua... Dimenticavo Lele... credo che in quella stretta di mano ci fosse la stretta e anche l'abbraccio di tutti i tuoi amici sidernesi come me!!! Ciao
PEOPLE OF THE YEAR - DI MARIA GIOVANNA COGLIANDRO
SHARK & GROOVE (TOP)
FEDERICA ROCCISANO (FLOP)
Il duo che cambierà il mondo
La miss itinerante
Antonio Callà di Mammola e Giuseppe Costanzo di Siderno hanno dato a tutti una lezione con i controfiocchi debuttando a marzo sul palco di Italia's got Talent e conquistando un bronzo che vale più dell'oro. "Cambieremo il mondo" questo il messaggio lanciato dalle loro anime immacolate pregne di spiazzante semplicità. Un calcio morale a quei nani linguacciuti che ruminavano con goduria maldicenze, insalivandole come le mucche fanno col bolo, e uno schiaffo sonoro a quegli orologi a pendolo che si sono presi gioco di loro e ai quali non resta che impiccarsi ai loro amovibili sepolcri.
Noi di Riviera l'abbiamo battezzata simpaticamente "la nuova processionaria". Ha trascorso un anno da "special guest" sempre in giro come una miss itinerante di Enzo Mirigliani, risucchiata da improcrastinabili impegni: oggi sopralluogo a Gardaland, domani taglio di nastro alla Fiera dell'Inutile, dopodomani tavolo tecnico su chi ha scoperto l'acqua calda. Un anno di intenso lavoro da assessora il suo... e pensare che è iniziato a luglio! Insomma il 2015 ha mietuto un'altra vittima di quell'effetto soubrette che "imbambola" un rappresentante nel momento stesso in cui rileva il proprio incarico. Le auguriamo di non fare la fine di una nota farmacista.
È l'ora di premiare i personaggitop, flop e shock che s
del20 GIUSEPPE COMMISSO
Il laureato carcerato Giuseppe Commisso arrestato con le operazione “Pusher” e “Dolly Show” si è laureto nel carcere di Cagliari con 105 su 110. Oggi è contemporaneamente un detenuto e un agronomo. Giuseppe Commisso, giovane sidernese, ha vinto. Il carcere di Cagliari ha vinto, perché non solo ha permesso a un giovane di 35 anni di riscattarsi, ma perché attraverso Giuseppe Commisso si è tramandata una possibilità: anche i “cattivi” possono diventare migliori, possono affacciarsi al mondo, possono ancora giocarsela, sognare, progettare. Attraverso l'esperienza di Giuseppe Commisso i detenuti possono guardare oltre il basso e cupo orizzonte a cui il sistema carcerario italiano e non solo ci ha abituati. È una grande boccata d'ossigeno per chi attualmente può permettersi solo un'ora d'aria.
MASSIMO SCURA (FLOP)
La scure oscura della sanità La sua cattiva condotta da carbone nero e lucente gli è stata rimproverata su Quinta Colonna di fronte all'Italia intera, a scanso di ogni dubbio, da Del Debbio. La scure oscura di Scura quest'anno si è abbattuta furente sulla sanità calabrese imbalordendo la già scriteriata e ributtante pappatoria fatta di conclamati sistemi clientelari, concorsi truccati, ospedali decrepiti, ospedali costruiti e mai aperti, sempre più morti in corsi, negligenza e fiacca metodica. In regime di pieno rientro per la nostra sanità, il commissario ad acta, ha avuto il barbaro coraggio di scialacquare senza ritegno cercando di rimediare al disordine regnante nell'Asp di Reggio Calabria nominando un consulente da 1000 euro al giorno, Pietro Evangelista. Una caduta a piombo verso l'indecenza.
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FRANCESCA CHAOUQUI (SHOCK)
LUCA ROTONDI (TOP)
La spia che invita i preti a fare sesso
Il commissario laborioso
"Citta e muta" le dicevano in Calabria ma Francesca Chaouqui non è riuscita a soffocare la sua indole da comare figurando tra gli "autori" di una spy story che ha come sfondo il Vaticano. Non solo, è anche coinvolta in un'indagine riguardante un giro di estorsioni per la gestione delle pratiche su canonizzazioni e beatificazioni, leggasi tangenti per diventare Santi. Ma non finisce qui. La Chaouqui dispensa pure consigli alla Freud. A Mons. Balda su Whatsapp avrebbe consigliato in tutta scioltezza di abbandonarsi a una sana e rinvigorente scopata come rimedio alla sua depressione. E in un altro gli avrebbe anche indicato la potenziale partner: "Mia mamma ti porta da Silvana. È perfetta, 36 anni. Morbida". Tutto questo perchè: "Ha detto lo psichiatra che devo farti divertire. Lunedì Negroni fino alla morte...".
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Ci sono sindaci che amministrano peggio del più fiacco e demotivato commissario e commissari che reggono un paese con l'entusiasmo del sindaco più laborioso. È questo il caso di Luca Rotondi, commissario di Platì al suo secondo mandato. Rotondi, originario di Napoli, adora gli "scugnizzi" che ha avuto modo di conoscere nella meravigliosa vallata, un amore assolutamente ricambiato. Nessuno a Platì vede, infatti, Luca Rotondi come un usurpatore, al contrario il commissario è molto apprezzato per l'impegno dimostrato in questi due anni. Due anni in cui si è dato da fare per Platì senza pretendere di spirare soffi di civiltà e democrazia o di salvare i platiesi ergendo la statua di un Cristo redentore.
si sono distinti durante l'anno che sta per concludersi Iprotagonisti
2015 ROBERTO FURFARO (SHOCK)
Il conquistatore del sistema solare È oggi uno dei massimi scienziati al mondo. Nel 1998 lascia la sua Roccella per l'università dell'Arizona, a cui la Nasa appalta i progetti più ambiziosi. Oggi si occupa di sperimentazioni e ricerche su Marte e gli altri pianeti e il suo obiettivo è conquistare il sistema solare. È lui che lo scorso settembre ha confermato che sul pianeta rosso è stata scoperta acqua allo stato liquido. È a lui che il regista Ridley Scott si è rivolto per girare il film campione di incassi "The Martian". Attualmente Roberto lavora a un progetto, Mars Lunar Greenhouse, che si propone di creare serre idroponiche che in assenza di gravità saranno in grado di produrre verdure e ortaggi sulla Luna e su Marte. C'è la mente e l'ingegno di Roberto Furfaro anche in un altro straordinario progetto: prelevare un frammento da un asteroide per carpire i segreti del Big Bang.
ACHILLE GIANNITTI
Il notaio coraggioso Se l'A.S. Roccella ha raggiunto la serie D di calcio lo si deve quasi esclusivamente a lui. Il notaio Achille Giannitti è uno di quei personaggi sportivi che merita grandissimo rispetto e ammirazione soprattutto per quanto è riuscito a fare in un piccola realtà cittadina come quella di Roccella Jonica. È da più di vent'anni che lui è lì con coraggio e immensi sacrifici (anche economici) ricevendo tante gioie ma anche qualche piccola delusione. Per meriti sportivi acquisiti si è dimostrato uno dei pochi all'altezza di poter fare calcio ad alti livelli nella nostra zona. Continuerà a essere sempre lui il presidente che tutti vorrebbero avere, quello che non si esalta nella vittoria ma non si deprime neanche nella sconfitta. Un uomo di sport, semplicemente un grande!
RIVIERA
LA COOP CALABRIA FILM CONFERMA IL SUCCESSO DE“IL DIARIO DI SILVANA”CON“L’INDEMONIATO” La “Coop Calabria Film”, replica il successo dello scorso anno al “Roma New Fest 2015” dove, il 26 ottobre, il corto “L’indemoniato” ha ottenuto il primo premio tra le pellicole in concorso, provenienti da tutto il mondo. Il film, prodotto nella Locride e diretto dal regista Pino Gambardelli, ha visto la partecipazione degli interpreti Alessandro, Giuseppe e Giancarlo Saccomando, Roberto Polito, Orazio Scarfò, Loredana Iachino, Anna Maria Poveromo e Vincenzo Panetta, scomparso poco dopo le riprese.
CULTURA E SOCIETA’
Eventi
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Dopo 33 anni di musica straordinaria la grande artista approda al Jazzy Christmas di Roccella Jonica, che le affida il grande concerto di chiusura, coincidente con l’ultima tappa del suo tour natalizio. Tra la passione per il jazz e nuove frontiere della musica la Casale ci anticipa ciò che vorrebbe raccontarci nel suo concerto del 30 dicembre…
ROSSANA CASALE a Roccella per
raccontarci il Natale con le note del jazz Il prossimo 30 dicembre sarà al Roccella Jazz. Sarà la prima volta per lei? Sì, e devo ammettere di aspettare la data con ansia, considerato che sarà per me un grande piacere partecipare a una manifestazione della quale ho sentito parlare un gran bene ma alla quale non ho mai avuto modo di prendere parte. Sappiamo che è ancora in corso il suo tour natalizio: Roccella sarà una delle sue tappe? Sì, la mia partecipazione al Festival costituirà l’ultima tappa di “Round Christmas” e sono davvero molto felice di chiudere qui, perché potrò presentare un concerto collaudato, in cui la possibilità di imprevisti sarà ridotta al minimo e potrò concentrarmi sull’intrattenimento per il pubblico. Il tour si incasella bene nella manifestazione perché, come sarà facile immaginare, non si tratta di un concerto da “cartolina”, ma di un evento che si inserisce in differenti filoni musicali, tutti uniti dal jazz e dai suoi caratteri di improvvisazione. Grazie a questa sua caratteristica, il jazz mi aiuta a comunicare e a esprimermi senza barriere, una cosa fondamentale per fare in modo che il mio concerto lanci un messaggio e faccia riflettere attraverso il racconto di storie diverse, raccontate con le parole di grandi artisti come Maria Bethania, George Brassens, Gilberto Gil o Edith Piaf. Non dobbiamo attenderci solo canzoni allegre, dunque… Non sempre. Un testo al quale mi sento molto legata, ad esempio, è “Le Père Noël Et La Petite Fille”, una canzone toccante, che narra di un bambina attirata con splendidi doni da un “Babbo Natale” interessato solo ad abusare di lei. È una denuncia di quella parte del mondo maschile che costruisce la propria società sul dominio, un modo per affermare che il Natale non deve essere una festività in cui è lecito girare la testa dall’altra parte, ma in cui bisogna cominciare a costruire le basi per un futuro in cui questi drammi non esistano più. In un intervista rilasciata a un quotidiano marchigiano un paio d’anni fa si è augurata di vedere la fine della spettacolarizzazione del
canto. Ritiene che sia dannosa per la musica? Non ricordo di aver affermato esattamente questo. La spettacolarizzazione della musica è una cosa valida, che aggiunge sempre qualcosa ai concerti. Penso, ad esempio, a Luca Tommassini, che monta le sue scene con l’aiuto di scenografi e scultori grafici di altissimo livello creando eventi eccezionali. Questo vale anche per i talent show? Ho lavorato e lavoro per i talent show e non li ritengo qualcosa di deleterio per la musica. Sono un percorso di crescita ormai molto sfruttato nel nostro come in altri Paesi e, in quanto tali, ugualmente validi a quelli condotti attraverso lo studio. Conoscendo il lavoro che c’è dietro un talent non mi sento di criticarlo, piuttosto un monito andrebbe fatto alle case discografiche, che ormai prendono in considerazione solo chi passa attraverso i talent e li vince. Spesso, invece, ci sono elementi validi anche tra chi è stato eliminato nelle fasi preliminari ma questo non interessa a nessuno. Il vero problema della musica di oggi, piuttosto, è l’assenza cronica di autori. Chi scrive musica, oggi, la conosce veramente poco. I compositori veri sono pochi e tutti all’estero (penso, ad esempio, a Maurizio Fabrizio, con il quale ho lavorato e che oggi è negli Stati Uniti), mentre a noi rimangono autori convinti di poter scrivere canzoni con solo due accordi e che finiscono per fare musica banale e, paradossalmente, più commerciale. Questa situazione non rischia di ricadere anche su generi maggiormente di nicchia, come il jazz? Il jazz, fortunatamente, vive di altro ossigeno. I processi di scrittura del jazz sono completamente differenti e non contemplano una perdita di qualità scontata come può essere quella della musica contemporanea. Attendiamo solo un’inversione di tendenza, insomma Certamente sì e grazie anche ad artisti validi che comunque gravitano all’interno del panorama musicale italiano. È avvenuto negli anni ’80 e ’90, non vedo perché non debba accadere anche oggi. Jacopo Giuca
Il jazz mi aiuta a comunicare e a esprimermi senza barriere, una cosa fondamentale per fare in modo che il mio concerto lanci un messaggio facendo riflettere
Chi scrive musica, oggi, la conosce poco. I compositori sono pochi e tutti all’estero. Ci rimangono autori convinti di poter scrivere canzoni con due accordi
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La tracina Siamo nei fondali sabbiosi di Siderno, qui troviamo un bellissimo esemplare di Tracina. Bisogna fare attenzione a non avvicinarsi troppo a questo pesce in quanto le spine dorsali e quelle opercolari sono collegate a delle ghiandole velenifere che usa sia per difesa che per offesa. Carlo Codispoti
3 per quattro… Ecco gli stakanovisti della telefonia: anche in periodo natalizio non esitano a proporre vantaggiose offerte dal loro stand alla Gru!
Fasciata Il vicesindaco di Caulonia, Katy Belcastro, fa le veci del primo cittadino durante una manifestazione
Interessato alla medicina Deve essersi ripromesso di passare più tempo a Siderno, Giuseppe Raffa, che in questa foto posa con Gigi Giugno e Riccardo Ritorto alle giornate mediche
zero-zero-brindisi Il sottosegretario ai servizi segreti Marco Minniti brinda a Catanzaro con il nostro barone (Macrì) più simpatico!
Senza fondo… Le feste, si sa, sono un periodo di eccessi. Ne sanno qualcosa Niutta e il suo amico che, durante un evento a Caulonia non sono riusciti proprio a fermarsi in tempo…
Pacchi e pacchetti Da Marina di Gioiosa (Cristina Commisso) a Portigliosla (Alessia Mandarano) tutte le ragazze sono accorse a Siderno per la shopping Night
Natale a Donisi Emily Candido, Agostino Baggetta e Rocco Ierinò prendono parte alla grande festa del Natale a Siderno che si allarga a macchia d’olio fino alla contrada di Donisi
Professionisti Willy Il mondo non è niente se non hai una brava guida turistica a spiegartelo!
SETTIMANALE
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Itinerante… Wanda Ferro sta girando come una trottola pur di rifondare Forza Italia. Ci riuscirà? Intanto fa tanti saluti da Caulonia.
Acquisti da ogni dove Il sindaco di Portigliola Rocco Luglio ha subito il fascino dei mercatini sidernesi, che ha fatto visitare a un amico di Copenaghen Per un mondo più pulito Gli operatori ecologici della Locride, schierati in buon ordine, dimostrano l’efficienza del servizio locale
Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi Può uno scoglio arginare il mare? Il sindaco Felice Valenti è convinto di poterlo fare con la sua sola persona…
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YMCA d’altri tempi La squadra di Basket della "Mario Pagano" che vinse un Torneo cittadino svoltosi, a metà degli anni sessanta, presso il campo - in terra battura allora - dell'YMCA di Siderno. Quattro passi di Natale Michele Macrì, attore e presentatore tra i più famosi, e la sua fidanzata si godono il Natale a Siderno.
Oh, happy days! Gli amici dell’Associazione ALI posano con Will Weldon Robertson e gli Italian Gospel Singers al termine del concerto del 20 dicembre
Cheers! Paolo e Martina direttamente dallo Speak Easy, non possono che augurarvi Buone Feste!
Serate Stellari Alla Shopping Night di Siderno, Jacopo si lascia tentare dal Lato Oscuro posando con il personaggio di Star Wars Kylo Ren.