Riviera n° 52 del 24/12/2016

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CULTURA NATALIZIA A CURA DI JACOPO GIUCA

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L’omaggio di Peppe a Otello I Miti contemporanei sbarcano a Locri

Ne avevamo già dato notizia nelle scorse settimane e, dopo l’annuncio, il nostro Peppe Voltarelli ha finalmente ritirato il Premio Tenco 2016 per gli interpreti delle canzoni non proprie. Grazie al suo Voltarelli canta Profazio, il più originale interprete della canzone popolare Calabrese ha prevalso sui concorrenti proprio poche settimane prima della consegna a Profazio della cittadinanza onoraria di Reggio Calabria. Un doppio riconoscimento (locale e nazionale) che permette di chiudere in bellezza l’anno della musica made in Calabria!

Grande successo ha riscosso anche questa edizione del Festival dei Miti Contemporanei, contenitore teatrale di splendidi spettacoli che rielaborano i grandi classici greci e magnogreci e li presentano al pubblico sempre attento e appassionato della provincia di Reggio Calabria. Tappa conclusiva di questa ricchissima edizione è stata la nostra Locri, in cui giovedì sera, tra il Museo Archeologico e il Palazzo della Cultura si è potuto godere della prima nazionale di Circe e della replica di Clitennestra o del crimine, meraviglioso monologo di Paolo Cutuli che, ispirato a un’opera di Marguerite Yourcenar, ha incantato il pubblico delle grandi occasioni, accorso al Municipio nonostante la piéce avesse già fatto il tutto esaurito nell’edizione 2015 di Portigliola teatro.

Da Platì, Domenico Barbaro conquista il Molise con il suo libro

Successo annunciato, a Lamezia, per Giuliana De Sio È stato acclamato dal nutrito pubblico accorso al Politeama di Lamezia Terme Notturno di donna con ospiti, dramma di Annibale Ruccello, interpretato dalla inossidabile Giuliana De Sio. Lo spettacolo, di altissimo livello, consolidato dalle oltre 800 repliche e dall'innata bravura degli attori ha emozionato il pubblico, tenuto con il fiato sospeso dalla rappresentazione avvincente e catartica nel suo finale drammatico. Fuori programma della rassegna Vacantiandu, organizzato dai Teatri calabresi associati, questa perla si è rivelato certamente un gradito regalo natalizio per gli amanti del teatro.

Da tanti anni a Isernia eppure originario di Platì, Domenico Barbaro, la scorsa settimana, ha presentato la sua terza pubblicazione, dall’evocativo titolo La pedagogia dell’onnipotenza, trattato dalle sfaccettature medico-filosofiche in grado di delineare gli aspetti peculiari dei nuovi processi educazionali, sempre più influenzati dai media, dalla televisione, da internet. Durante la presentazione, Barbaro ha ottenuto anche il prestigioso riconoscimento Premio Cultura 2017, consegnatogli dall’Università delle Generazioni di Agnone del Molise, per la quale il dottore ha concesso una intervista sul tema del suo trattato.

Pino Insegno porta i grandi della TV al Cilea di Reggio Calabria

È lo spettacolo C’era una volta… Signore e Signori buonasera, di Pino Insegno, il vero successo invernale della stagione teatrale 2016-2017 organizzata dall’Officina dell’Arte. Con la sua istrionici l’attore e doppiatore Romano ha fatto rivivere con simpatia i grandi della televisione italiana dagli anni ’60 agli anni ’80, trattenendo il pubblico con sketch e risate, che hanno lasciato il posto a una bellissima riflessione finale: “La risorsa di questa Nazione - ha affermato Insegno prima di congedarsi - è la cultura, l’architettura, i paesaggi. Qui abbiamo tutto, dobbiamo solo valorizzarlo meglio. Tenete alto il nome di questa terra straordinaria e state vicino a persone belle e competenti come gli attori dell’Officina dell’arte che vi stanno lasciando una grande eredità”.


ATTUALITÀ

GIUDIZIARIA

Frodi carosello Recenti indagini eseguite con il coordinamento di procure antimafie nazionali hanno portato alla scoperta di frodi del regime Iva, denominate “carosello”. Il particolare regime Iva applicato ai paesi aderenti alla comunità europea, prevede che in caso di acquisti intracomunitari l’operazione sia soggetta ad Iva nello Stato di destinazione del bene (l’acquirente riceve la fattura senza addebito Iva e liquida l’imposta, con l’aliquota vigente, contabilizzandola, con la cosiddetta doppia registrazione, nel registro acquisti ed in quello vendite), mentre nel caso di cessioni intracomunitarie l’operazione non è soggetta ad Iva nello Stato di origine del bene (il cedente emette la fattura senza addebito Iva). Nel corso di un’indagine veniva scoperto l’utilizzo di una logistica austriaca che secondo gli inquirenti consentiva l’applicazione del regime Iva più favorevole, alla base della “frode carosello”. Nelle operazioni di acquisto dei prodotti informatici da parte delle società riconducibili agli indagati, si interponeva, in talune occasioni, una società sita in Francia, gestita dal sedicente soggetto, considerato un mero prestanome perché non partecipava al finanziamento delle operazioni. Le operazioni commerciali si erano susseguite in modo vorticoso e le triangolazioni finanziarie variavano a seconda del ruolo svolto dalle società, che poteva essere indifferentemente di acquirente o fornitore. Le fatture emesse nei confronti delle società compiacenti erano necessarie per ottenere diversi affidamenti e crediti. Le compravendite erano decise a tavolino da un soggetto che contattava le varie imprese affinché venisse dato inizio ad un nuovo giro di fatturazioni. Le operazioni commerciali erano spesso veloci ed approssimative, tanto da risultare inverosimili e fuori da ogni logica di mercato. Gli indagati dichiaravano, infatti, la disponibilità di numerosi pezzi di prodotti tecnologici che venivano compravenduti, tra di loro, in modo velocissimo. In generale, le fittizie compravendite prevedeva una imbastitura relativamente semplice con l’interposizione di un numero limitato di imprese. La società dei P. assumeva il ruolo di società filtro, perché si interponeva tra la cartiera e la società beneficiaria delle false fatturazioni. La P. eseguiva l’effettivo calcolo del saldo Iva, pari alla differenza fra il credito derivante dall’acquisto della merce - corrispondente all’Iva che formalmente avrebbe dovuto versare la società cartiera - e l’Iva a debito determinata dalla cessione della merce alla società beneficiaria. L’illecito profitto non era quindi determinato dal computo dell’Iva a credito, a tutto vantaggio della società beneficiaria, bensì dalle percentuali di guadagno applicate ad ogni singolo passaggio documentale della merce, quantificabile complessivamente nel 6/7% del valore della fattura finale, emessa nei confronti della società beneficiaria, che in tal caso compensava il costo dell’operazione con l’Iva a credito percepita dal godimento della fattura medesima. Una delle società pur essendo una svizzera, sfruttava un deposito in Austria dove la merce arrivava e ripartiva, così che le numerose compravendite di prodotti informatici divenivano intracomunitarie. Di conseguenza, la disciplina applicata per vendite ed acquisti con l’Italia era quella degli stati intracomunitari, con libero transito, senza l’obbligo di pagamento delle imposte doganali. La movimentazione era circolare e la merce tornava al punto di partenza, pronta per ripetere il percorso Le operazioni fatturate erano quindi inesistenti, perché la merce che circolava era sempre la stessa. I trasporti da e per l’estero erano effettivamente eseguiti, per documentare le compravendite, ma le scatole contenevano sempre materiale di scarso valore.

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La raccolta differenziata spinge sull’acceleratore

Siderno, il sistema porta a porta di raccolta dei rifiuti solidi urbani fa vedere i suoi frutti.

La raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani inizia a produrre i benefici auspicati dall’Amministrazione e dai cittadini. Infatti sono stati consegnati quasi tutti i kit dei mastelli alle famiglie, rimangono ancora da consegnare alcuni per i non residenti; anche per le attività commerciali si stanno concludendo le consegne dei relativi kit. Il cambio di sistema è stato avviato a Settembre quando la percentuale del mese era ferma ad un asfittico 10%, già nel mese di Ottobre si è visto un piccolo incremento raggiungendo il 15%, per poi nel mese di Novembre passare ad un discreto 33%. La progressione del-

l’incremento delle percentuali della raccolta differenziata è continua e nei primi 22 giorni di Dicembre è stato raggiunto un soddisfacente 63%. L’Amministrazione porrà in essere ulteriori accorgimenti già dal mese di Gennaio affinché le percentuali possano consolidarsi oltre il 65%; infatti sarà attivo l’Albo dei Compostatori comunali e saranno distribuite le compostiere domestiche, sia a chi ha già fatto richieste che a chi farà richiesta presso il comune. Saranno distribuiti alle scuole dei cestini in modo che gli alunni e studenti possano differenziare in aula. Inoltre con l’inizio del nuovo anno sarà attiva la tracciabilità

con il codice a barre e questo renderà possibile il passaggio alla tariffazione puntuale per ogni singola utenza, in modo tale che chi più differenzia meno paghi. Ci sono ancora degli aspetti da calibrare ma la strada che si sta percorrendo è quella corretta e ogni disservizio sarà affrontato con tempestività trovando immediatamente la giusta soluzione. L’Amministrazione rivolge un plauso a tutti i cittadini, infatti la maturità nello svolgere quotidianamente le operazioni di esposizione dei mastelli fa vedere i suoi frutti con una città più pulita e l’aumento considerevole delle percentuali di differenziata.

L’Associazione Sphera organizza la riscoperta degli antichi mulini calabresi Ha raccolto numerosissime adesioni il progetto La rete dei mulini del parco dell’Associazione Sphera. Nato con l’intento di valorizzare gli antichi mulini in pietra presente sul territorio, il progetto ha permesso di organizzare visite guidate presso le macine del Duca di Giffone, del Mulino del Vecchio a Mammola o della Serra a San Giorgio Morgeto, il cui funzionamento è stato illustrato da esperti del settore e mugnai che hanno eseguito la molitura dei grani antichi messi a disposizione dei visitatori.

È mancato un linguaggio elementare

L’ANGOLO DI PARRELLO

"Ciao Matteo, ti vedo un po' giù..." - "Non hai saputo, Franco, del risultato del Referendum? Ho perso..." "Certo che l'ho saputo; ti avevo avvisato di utilizzare un linguaggio elementare, anziché frasi del tipo "Cambierò la Carta Costituzionale ". Bastava dire che occorreva ridurre il numero dei Senatori, o che le Province sono inutili o, ancora, che ci sono Enti da abolire perché ormai fuori corso; invece ti sei speso in paroloni spesso incomprensibili. In molti si sono chiesti quale tipo di riforma intendessi fare perché non era affatto chiaro…" - "Hai ragione Franco, forse sarei dovuto venire qualche anno a scuola con te, per acquisire un linguaggio semplice". "Adesso, Matteo non ci pensare più; auguro Buone Feste a te, alla tua famiglia e a tutto il popolo italiano"... Franco Parrello



COPERTINA

Se Gesù dovesse rinascere sceglierebbe il villaggio globale di Riace

C’è chi ritiene che la Calabria debba emergere in una sola dimensione: quella criminale. Noi no! Noi siamo per una lotta senza quartiere alla cattiveria, alla calunnia organizzata.

Il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, incarna la continuità di un pensiero ribelle. Egli amministra un piccolo paese ma i confini dentro i quali si muove sono quelli del mondo o meglio dell’Umanità. Questo ci obbliga moralmente a difendere - se sarà necessario con le unghie e con i denti - l’esperienza di Riace.

ILARIO AMMENDOLIA Questa settimana avevo intenzione di scrivere solo lo stretto necessario per porgere a ognuno di voi gli auguri di un sereno Natale, ma non me la sono sentita di ignorare la vicenda del sindaco di Riace, oggi sotto un prevedibile attacco. Consentitemi di riportare qualche stralcio di un mio articolo sul “Natale di Riace” scritto prima che Mimmo Lucano venisse inserito dalla rivista “Fortune” tra le quaranta persone più autorevoli del mondo e, molto prima, della lettera di Papa Francesco: «Non ho la presunzione di interpretare la volontà di Gesù, ma non credo che se Egli dovesse rinascere potrebbe scegliere una stanza di albergo di quattromila euro a notte. Forse opterebbe per una cella di carcere o per una stazione centrale dove si trovano gli “scarti” dell’umanità. Povero Gesù si è fatto uccidere perché gli uomini fossero uguali e trova oggi un mondo dove le disuguaglianze sono più marcate che mai. Comunque, se fossi nelle condizioni, gli consiglierei di scegliere il villaggio globale di Riace…”. Il sindaco di Riace incarna la continuità di un pensiero ribelle. Egli amministra un piccolo paese ma i confini dentro i quali si muove sono quelli del mondo o meglio dell’Umanità. Nel “villaggio globale” si entra da una piccola porta di legno con sopra scolpite le vicende degli uomini di oggi che fuggono dalle guerre e dalla fame alla ricerca di pace. Tutto ciò che troverete in questo picco-

lo spazio parla del mondo, anzi di come questo potrebbe essere e non è. Tutto è allestito come in un presepe. Al centro non c’è la Grotta ma l’Idea. Gesù è assente ma nello stesso tempo è presente con un Inno all’amore e alla pace tra tutti gli uomini. Un messaggio che trasuda da ogni angolo del piccolo villaggio. Riace, non è il Paradiso ma un laboratorio dove “mani” che implorano aiuto e mani di colore diverso si stringono insieme. Si potrebbe onorare il Natale in maniera migliore? Non c’è odio nei murales di Riace ma un ammonimento: “Erode” può sempre rincarnarsi e uccidere degli innocenti. E ogni “potere” tende a diventare Erode! Al centro di un murales, la storia di un calzolaio di Riace: Cosimo un “fuorilegge”! Anche Gesù è stato “fuori” dalla legge dell’Impero e infatti è stato condannato a morte… Nel centro di Riace, su un murales si può leggere la storia di Cosimo. L’anarchia e l’utopia di un calzolaio che ha trascorso in carcere ben quindici anni della sua vita. La sua ultima impresa è stata il furto di un furgone di formaggi della Galbani, rubato a Milano per distribuire la “refurtiva” tra i barboni della stazione centrale. In una società ipocrita, bacchettona e perbenista, come quella attuale, chi avrebbe avuto il coraggio di mettere al “centro” della “scena” un fuorilegge?». Non ho dubbi: nessuno, o quasi, se non Mimmo Lucano!

Questo ci obbliga moralmente a difendere - se sarà necessario con le unghie e con i denti - l’esperienza di Riace. C’è chi ritiene che la Calabria debba emergere in una sola dimensione: quella criminale. Tutto ciò che non appartiene all’antimafia militante e trionfante va demolito per far spazio ai soliti eroi. Noi no! Noi siamo per una lotta senza quartiere alla cattiveria, alla calunnia organizzata, all’odio e alla maldicenza che tanto male hanno fatto alla Calabria. Il popolo non è plebe assetata di sangue, rabbiosa, assatanata e che tende a distruggere ogni cosa. Il popolo è una forza consapevole che lotta democraticamente e tende a costruire una società migliore e sempre più giusta. Concludo: Personalmente, continuo a credere che la figura “Gesù”, nella sua dimensione storica, appartenga all’Umanità, sicuramente più agli oppressi che agli oppressori, più agli sfruttati che agli sfruttatori, più ai carcerati che ai carcerieri, più alle vittime della giustizia che ai loro giudici. Infatti, anche quest’anno - come sempre - ho allestito la Grotta. A una certa età il Natale è un evento pieno di fascino ma con un leggero velo di malinconia perché è il momento in cui senti la mancanza delle persone che non ci sono più e avverti gli scarponi chiodati del tempo che passa. Viene spontanea una domanda: può nascere Gesù in tanta disuguaglianza, in tanta violenza

e sopraffazione. Può nascere mentre ad Aleppo, a Bagdad, a Tripoli i bambini vengono massacrati come mosche ? Parole che sembravano appartenere ormai alla preistoria come “guerra”, “razza”, “lotta di religione”, irragionevoli disuguaglianze ritornano a minacciare l’Umanità. Non restiamo indifferenti! I nostri padri restarono in silenzio alla vigilia della seconda guerra mondiale e il prezzo fu un fiume di sangue con sessanta milioni di morti. Così come dobbiamo avere piena consapevolezza che la Calabria è la nostra Terra e non dovremmo consentire ad alcuno di sfregiarla. Auguro un Natale sereno a tutti ma quando rimetteremo gli addobbi natalizi negli scatoloni ricordiamoci che la pace, la libertà, l’uguaglianza, la “giustizia giusta”, non sono doni che portano i Re Magi. Sono conquiste che noi dobbiamo difendere! Dinanzi alla “Grotta” solitamente si fanno tanti buoni propositi, quest’anno, vi chiederei di aggiungerne uno in più: l’impegno straordinario di salvaguardare la pace nel mondo, lo Stato di diritto in Italia e in Calabria, la sacralità e l’inviolabilità della persona umana. Fatelo in nome dei vostri figli, delle persone a cui volete bene, delle donne e gli uomini di tutto il mondo. Forse – e per alcuni – avrà meno valore di una Messa o di una Preghiera, ma sarà il modo migliore per rendere onore alla Grotta di Betlemme. Buon Natale a Tutti!


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Lucanu “

‘A maru

Qualcuno non è riuscito a digerire che Mimmo Lucano si trovi nell'alveo delle eccezioni, in caselle su cui non tutti possono sostare e così, ammorbato dall'invidia, vorrebbe appestare Riace.

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Ho sempre classificato i luoghi in base all’ora in cui mi piacerebbe trascorrerci del tempo. Riace è da crepuscolo. Il crepuscolo è l’ora in cui forse ci vediamo un po’ più a nudo. Le nuvole si sfilacciano per diventare lingue di colori e ladri di pensieri. Ma il crepuscolo di Riace dura più degli altri perchè oggi nel cielo sopra Riace c’è un sole spavaldo che prende a calci la notte e prolunga all’infinito i toni più caldi del giorno. Questo sole è Mimmo Lucano, sindaco di un borgo risorto. A qualcuno questo non va giù e invoca un sole blando, una pallida semola che non scalda. Mimmo Lucano è oggi preda di torbide manovre. Qualcuno che si nasconde dietro il nome di Rocco Sapienza, ha pubblicato su Youtube una registrazione “rubata” e montata ad arte in cui a discutere sono Mimmo Lucano, l’ex vicesindaco Maurizio Cimino e l’ex assessore ai lavori pubblici Renzo Valilà. Si fa riferimento a una presunta turbativa d’asta e si cerca di far credere che il sindaco di Riace abbia tentato di dirottare soldi destinati a risolvere il problema del dissesto idrogeologico per realizzare un campo sportivo. Il video di Rocco Sapienza inizia con una breve e diffamatoria presentazione del sindaco: “Questo è l’uomo della legalità, lestofante. Domenico Lucano l’uomo che ha saputo prendere per il culo il mondo intero”; in sottofondo, una registrazione piuttosto confusa, un lavoro di taglio e cucito confezionato ad hoc. Il sarto sicuramente non sarà stato Lucano, almeno che non si sia rincretinito tutt’a un tratto... quindi a girare il ditino che invita a indovinare chi è stato sono gli altri due. Sempre che qualcun altro non abbia piazzato una cimice prima che la discussione avesse inizio. Comunque sia, quel che è certo è che a fine maggio Lucano ha azzerato la giunta e oggi quella sua decisione si scioglie schifosamente in una sorta di vendetta appiccicosa. In una lettera aperta Mimmo Lucano prova a chiarire il contenuto della registrazione: “Stavo

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spiegando come da un contributo regionale finalizzato alla mitigazione del rischio idrogeologico lungo il torrente che attraversa Riace Marina era possibile valorizzare la superficie da mettere in sicurezza e renderla fruibile per attività ricreative, scolastiche, sportive. Addirittura nel futuro con uno specifico contributo sarebbe stato possibile completare l’opera e farla diventare un vero campo sportivo e fare felice i ragazzi di Riace e i numerosi ragazzi che vengono da ogni parte del mondo. Dove sta il male di tutto questo?”. Poi aggiunge: “Mentre sto scrivendo mi viene da ridere, ma se mi fermo a riflettere mi viene la tristezza e penso che in questi ultimi periodi stanno accadendo attorno a Riace e al messaggio politico che rappresenta tante incomprensioni e si stanno addensando strane ombre. A chi da fastidio?”. Non tutti sono riusciti a digerire che Lucano si trovi nell’alveo delle eccezioni, in caselle su cui non tutti possono sostare. E non perchè lui sia chissà chi. La meraviglia di Mimmo Lucano è l’aver gettato ponti tra gli uomini, un merito che gli è stato riconosciuto anche da Papa Francesco, e i ponti si reggono se a sostenerli c’è la forza di un seme non di un innesto. Nel progetto di Riace, che ha fatto sì che Mimmo Lucano venisse inserito tra i 50 uomini più influenti al mondo, volevano innestarsi in troppi perchè non è concesso tenerti la fama tutta per te. Tanti, tra salamelecchi e inchini, avrebbero voluto provare il delizioso brivido della celebrità. Peccato, però, che tra quegli innesti c’è gente a cui l’elogio dell’utopia di Lucano scandalizza tanto quanto la sua condanna. Politica di qualità assai dubbia, gente della peggior risma, invidiosi. Quando l’invidia ci avvolge come il domopak, la nostra anima può diventare tossica. L’invidia la cucina al cartoccio e a quel punto il bene evapora - perchè il Bene tende sempre verso l’alto. Così, quando scarti l’involucro di stagnola, ritrovi la tua anima con i bordi bruciacchiati, croccanti ma cancerogeni. C’è chi con la propria anima infetta vorrebbe appestare Riace. Fermiamolo, chiunque sia, prima che gli sforzi di Lucano si rivelino vani. Mimmo non è uno di quei politici che è possibile incolonnare nella medesima somma, sfugge ad ogni calcolo. Ed è questo che da fastidio, il non poterlo controllare. In un’epoca in cui la politica si perde in circonlocuzioni sterili e didascalie asettiche cercando di spiegare l’inammissibile, Mimmo Lucano ha deciso di FARE, lui che più volte si è sentito fuori luogo negli apparati istituzionali, come dichiara nella sua lettera, ha scelto di essere “sindaco di strada”. Questo ha determinato negli animi più boriosi uno stato di entropia assoluto che ha finito per condurli alla pazzia. Facciamo in modo che la follia sana di Mimmo Lucano non venga fatta fuori da una cimice impazzita e letale. Facciamo in modo che il crepuscolo di Riace da ipnotizzante pavone multicolore non si trasformi in uno sperpero cromatico da pappagallo insaponato.


SIDERNO

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L’INTERVISTA/ ETTORE LACOPO PRESIDENTE ODCEC DI LOCRI

I commercialisti, protagonisti del cambiamento! Abbiamo incontrato presso la redazione, Ettore Lacopo, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Locri, che si appresta a chiudere un anno da “protagonista” e da promotore - insieme a tutto l’Ordine dei commercialisti - di tante iniziative che avranno certamente una ricaduta economica e sociale in positivo sul nostro territorio. Dott. Lacopo, ci faccia una sintesi delle iniziative più significative che nel corso del 2016 hanno visto impegnato l’ODCEC di Locri? Innanzitutto mi preme ricordare che recentemente (a novembre nel corso delle elezioni), si è rinnovato il Consiglio dell’ Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili di Locri, riconfermando la mia persona nella qualità di presidente e, dove, accanto alla conferma di tre colleghi del precedente consiglio, si sono aggiunti cinque nuovi consiglieri, quale segno tangibile di continuità, ma anche di rinnovamento nella politica e nella programmazione dell’attività dell’Ordine. In questo ultimo anno, tante sono state poi le iniziative avviate e sostenute, ricordo l’ Organismo di Mediazione (ADR Commercialisti Locri) e l’Organismo di

Composizione della Crisi da Sovraindebitamento (OCC Commercialisti Locri) con i quali si è voluta dare una opportunità ai giovani colleghi, incrementando le funzioni professionali per i colleghi più giovani, che potranno, altresì, svolgere una funzione sociale per i cittadini della Locride. Funzione sociale del Commercialista che ci porta ad uscire dagli studi professionali, per dare un contributo utile e diretto al territorio. Sviluppo economico del territorio, per l’appunto: ci pare questa una delle principali preoccupazioni della categoria! Si, dice bene! E’ in un certo senso la priorità della nostra programmazione, anche perché ne va di mezzo la “sopravvivenza” delle nostre imprese e dei nostri studi professionali! Un primo passo in tale direzione è stata la costituzione, avvenuta a luglio con il festeggiamento del trentennale dell’Ordine, dell’Organismo di cooperazione interistituzionale sottoscritto da tutti gli Ordini della Calabria e la relativa proposta di partenariato con la Regione Calabria. Un segnale per cosi dire “politico” che il Consiglio, all’unanimità, ha voluto portare avanti, in direzione di

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uno sviluppo economico del nostro territorio. Sempre in occasione del Trentennale, ci siamo proposti di costituire una o due reti d’impresa tra i produttori del nostro territorio, ed per questo che il 2 dicembre scorso abbiamo incontrato i produttori del “Greco di Bianco “ al fine di portarli a conoscenza del nostro progetto, illustrando i vantaggi che può portare la costituzione di una Rete d’imprese. Siamo comunque ben consapevoli delle difficoltà che potremmo incontrare nel portare avanti simili progetti, vista la diffidenza che in genere caratterizza il popolo calabrese. Un’ulteriore azione che il consiglio uscente (unitamente ai consiglieri eletti) ha deciso di portare avanti, è stata quella di aderire come Ordine al partenariato del GAL “Terre Locridee” e, al fine di essere ancora più attivi e propositivi, si è deciso di diventare soci della costituenda società cooperativa consortile a r.l. Terre Locridee . E’ stato quindi necessario costituire l’Associazione Commercialisti della Locride (organismo di diritto privato), con la quale abbiamo sottoscritto 10 quote sociali e con la partecipazione all’assemblea costituente ho manifestato la volontà di candidarmi quale componente del Consiglio di Amministrazione della società in rappresentanza della componente privata. Con tenacia, con l’aiuto di tutti i colleghi e con un “pizzico” di fortuna, siamo riusciti a realizzare questo nostro obiettivo. Obiettivo centrato o anche punto di partenza per un’azione sempre più incisiva sul territorio da parte dei Commercialisti? E’ senza dubbio un punto di partenza! Ora si dovrà lavorare in modo più sinergico con gli altri componenti del CdA e, con l’aiuto di tutti i colleghi, dovrò lavorare in prima persona, affinché il nostro contributo all’attività del GAL sia fattivo, trasparente e performante. L’associazione dei commercialisti della Locride, costituita per entrare come soci nella società del Gal , ha altre iniziative da portare avanti, tutte indirizzate per migliorare e tutelare la professione del Commercialista. Abbiamo in cantiere altre iniziative da portare avanti sia con l’Ordine, sia con l’ Associazione! Per contribuire alla crescita del territorio, diviene sempre più indispensabile che i cittadini della Locride prendano coscienza e maturino l’idea che ognuno di noi è l’artefice del proprio destino e tutti insieme siamo gli artefici del destino della nostra terra. Non voglio anticipare nulla ....ma presto sentirete parlare di nuovo dei commercialisti della Locride .

La A3 è (in)finita! Renzi l’aveva promesso, Gentiloni ha mantenuto l’impegno della sinistra di governo: il 22 dicembre c’è finalmente stata l’inaugurazione in pompa magna dell’Autostrada A3, Salerno-Reggio Calabria. Di vedetta su un autobus imbottito di giornalisti, il premier ha guidato la spedizione perlustrativa del percorso autostradale, supportato dal cicerone Gianni Vittorio Armani, presidente ANAS che ha fatto toccare con mano l’assenza di cantieri. L’apertura della galleria di Laurìa (CS) segna la fine del lunghissimo periodo di edificazione e aggiornamento della strada di grande comunicazione ma, si badi bene, non la definitiva conclusione del lavori. Al più tardi dopo le feste, infatti, nuovi (piccoli) cantieri punteggeranno i 443 chilometri che separano Salerno da Reggio Calabria per ordinari lavori di manutenzione che, viene assicurato dagli addetti ai lavori, non creeranno comunque grossi disagi agli automobilisti. Valeva davvero la pena fare questa inaugurazione, allora? A quanto pare sì, considerato che la A3, da giovedì scorso, è la strada più smart d’Italia, con un sistema Wi-Fi che agevolerà la guida autonoma dei veicoli e preverrà incidenti e ingorghi. Inoltre, rivela a sorpresa Armani, il percorso Salerno-Villa San Giovanni verrà ribattezzato A2 Autostrada del Mediterraneo, naturale prosecuzione della A1 Milano-Napoli e percorso in grado di far raggiungere ai turisti tutte le bellezza della nostra costa tirrenica.

SIDERNO: CRONACA DI UNATENTATA TRUFFA SEGUITA DALLA CALUNNIA Questa vicenda riguarda il caso di due fratelli Vincenzo e Francesco D’Agostino di Siderno (RC). Vincenzo, che aveva costruito, a partire dagli anni 50, il maggiore Gruppo industriale calabrese che dava lavoro a circa n. 250 lavoratori per poi cedere i tutto negli anni 90 al gruppo Italcementi, aveva finanziato con cospicue somme il fratello Francesco quando le modeste attività imprenditoriali di quest’ultimo erano in difficoltà economica. Quando questi finanziamenti non fruttiferi (che avevano raggiunto la ragguardevole somma di Lire 2.288.879.146) vennero a scadenza alla fine degli anni 90, il sig. Francesco, nonostante le sue predette difficoltà economiche fossero ormai superate, si rifiutò di adempiere agli impegni di restituzione delle somme che il fratello gli aveva generosamente concesso. Francesco, al fine di sottrarsi all’obbligo di restituzione, oppose al fratello Vincenzo un documento falso che riportava la rinuncia di Vincenzo. Con grande rincrescimento Vincenzo si vide costretto ad adire le vie legali ed aprire una causa contro il fratello Francesco. Quest’ultimo, sempre al fine di sottrarsi ai propri doveri di debitore, produsse in giudizio un documento che si dimostrò falso nel contenuto e nella firma. In ragione di ciò la procura di Locri ha incriminato Francesco per calunnia rinviandolo a giudizio che si è chiuso con la condanna a 3 anni di reclusione di Francesco per il reato di calunnia commesso contro il fratello, giusta sentenza emessa in data 29/09/2016 dal Tribunale Penale di Locri. Francesco sempre in ordine agli stessi fatti è stato condannato a 1 anno di reclusione per falso in atti giudiziari e falso in scrittura privata con sentenza emessa in data 05/06/2014 dal Tribunale Penale di Bologna. La vicenda potrà avere ulteriori sviluppi nelle cause civili che gli eredi di Vincenzo (nel frattempo deceduto) potranno intentare contro D’Agostino Francesco per danni morali e materiali. Antonio D’Agostino

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SOCIETÀ

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CON RIFERIMENTO ALLA COPERTINA DELLA SCORSA SETTIMANA"MARCO MINNITI, UN'ALTRA OMBRA FUGACE PER LA CALABRIA?"

Monsignor Oliva: "Minniti, svolga il suo alto servizio istituzionale con la tenacia del calabrese” Aprire le porte del “Palazzo” è rendere il “Palazzo” vicino a chi quelle porte non varcherà mai. Se la Calabria è la regione più meridionale della Penisola, la Locride è il sud del sud, l’area più periferica. E come tutte le aree periferiche può avere duplice destino: essere eternamente relegata all’emarginazione o divenire riflesso di un Paese ove tutti hanno pari dignità. Ma se l’Italia vanta una costituzione moderna dai nobili principi, la Locride affonda le sue radici nella nobilissima cultura greco-romana, abitata da gente tenace che non ama essere schiacciata. Che non accetta che quei nobili irrevocabili principi, posti dai Padri costituenti, saggi uomini politici, siano relegati tra i diritti negati. Neppure è la terra del NO al cambiamento, del NO allo Stato e alle istituzioni, del NO allo sviluppo. E se diciamo NO alla mala vita orga-

nizzata, diciamo SI a una democrazia che affermi i diritti degli ultimi e dei più svantaggiati. SI a un processo di sviluppo da tempo negato. Il sogno dei Calabresi non è avere “politici come tutti gli altri”, ma politici che sanno guardare lontano, che sognano la politica come l’arte del vivere insieme, del sostegno a ogni iniziativa di crescita e di sviluppo e del dare speranza ai più svantaggiati. Avvicinare le periferie al centro è l’unica via politica di rinascita di questo territorio. È certo che chi vuole male all’Italia lascia che questo Sud regredisca nel più assoluto abbandono. Una terra non ha futuro, se non fa delle sue povertà una risorsa, delle sue fragilità un’opportunità. Ciò vale per la Locride e non solo. Non chiedo all’onorevole Minniti (cui auguro di svolgere il suo alto servizio istituzionale con la tenacia del calabrese) qualche euro

Buon Natale 2016! Buon Natale anzitutto a Voi tutti della “Riviera”, al Direttore, ai giornalisti e redattori. Grazie per la possibilità che mi date di far pervenire gli auguri del Santo Natale ai vostri lettori e alle loro famiglie e a quanti la ricevono ogni domenica. Consentitemi che mi rivolga direttamente alle famiglie. Carissime famiglie, buon Natale. Anche se mi piacerebbe poter accogliere le vostre attese e speranze e le sofferenze che portate nel cuore so di poter fare poco in questo momento, per fronteggiare le difficoltà della vita. Conosco i ritmi vorticosi, in cui la vostra vita è costretta a barcamenarsi. Poco è il tempo di stare insieme, di ascoltarsi, pregare e di creare relazioni. Tante sono le angosce, le povertà e miserie che vi affliggono! Non meno le delusioni o i fallimenti che intaccano l’unità coniugale e familiare! Vorrei dire a ciascuno di voi: “Rallegriamoci tutti nel Signore, perché è nato nel mondo il Salvatore. Oggi la vera pace è scesa a noi dal cielo”. Il Verbo di Dio si fa uomo, entra nella storia grazie ad una famiglia! E’ in una famiglia che si è celebrato il “primo” Natale: la povera ed umile famiglia di Nazareth. Maria e Giuseppe hanno fatto del loro amore l’unico vero rifugio per quel Bambino. In questa famiglia Gesù ha sperimentato la tenerezza dell’amore paterno e materno. La bella notizia del Natale è proprio questa: Gesù si è incarnato in una famiglia. Ecco allora, carissime famiglie, la vostra missione: essere nel mondo. Vorrei condividere con voi la certezza che non siamo di fronte ad una fiaba, quanto ad una storia che ci appartiene e ci interpella. Gesù è nato povero per raggiungere anche le famiglie in difficoltà: per voi c’è un messaggio del profeta Isaia: “Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio. Egli viene a salvarvi” (Is 35,4). Cari genitori, doni preziosi sono i vostri figli, accompagnateli nella loro crescita. Siate aperti alla vita! Nel nostro tempo i natali sono sempre pochi, la vita non nasce, la popolazione invecchia. Il Signore non farà certo mancare il pane sulle vostre mense. Sogno che la nostra Locride recuperi la dimensione cristiana della famiglia e torni ad essere la terra dove fiorisce la vita, con la vita la speranza, e con la speranza la gioia. In famiglia si vive l’amore, anche quando si sperimenta l’umana fragilità e la fatica di ricostruire legami deboli e vacillanti. Voi papà, non lasciatevi scoraggiare dalle difficoltà, ma non state a guardare e non lasciatevi rubare il bene grande della famiglia. Siate guide sagge dei vostri figli e insegnate loro la via della vita, dell’onestà e della giu-

stizia. Voi mamme, con la vostra tenerezza e l’affetto indicate ai vostri figli la via della carità e dell’amore, tenendoli lontani dalla ricerca delle soluzioni facili e dei sotterfugi. Auguro a tutti: questo Natale sia una festa di gioia, di pace, portatrice di speranza. Come cambierebbe il mondo se ci lasciassimo guidare dalla logica dell’amore! La cosa più bella è fare qualcosa per gli

altri. Davanti alla grotta della Natività cerchiamo Dio e lasciamoci interpellare seriamente: ha ancora a che fare con noi quel Bimbo? Che ne sarebbe della nostra vita senza di Lui? È il Natale del Signore: accogliamolo nelle nostre case col cuore semplice e umile. Il Vescovo

in più, ma “l’alta velocità”. Questa terra ha bisogno dell’alta velocità. Non della TAV, quanto di decenti vie di comunicazioni, di strade percorribili, di treni più veloci e di doppio binario. Diversamente questo sarà un paese senza una vera Costituzione. Sappiamo che non c’è area di emarginazione più insopportabile di quella abitata da chi vive senza un lavoro o da chi un lavoro l’aveva e l’ha perduto e sa di non riaverlo mai più. Di chi, con la speranza di sogni irrealizzabili, consuma il suo tempo alle slot machine e ai tanti marchingegni che defraudano le già povere casse domestiche. Ma – come affermava Pietro Ingrao – non basta indignarsi. Occorre reagire. Ecco perché ci si aspetta qualcosa di più da chi, calabrese, varca quella porta. È un sogno anche questo? Non ci resta che attendere. ✠ Monsignor Francesco Oliva

Natale: luce preziosa GIUSEPPE GIARMOLEO esteggiare il Natale, in terra di Calabria, secondo tradizione. Al di là delle difficoltà economiche, delle tante forme di violenza e della laicizzazione, abbiamo sempre viva la volontà di ritrovarci con i familiari, anche se questo comporta, in modo particolare coloro che vivono fuori regione, il dover affrontare tante difficoltà. I segni e gli eventi pubblici si uniscono al vissuto personale e familiare, secondo i valori di sempre, nonostante tutto. Ed è chiaro per noi il significato del Natale, anche se i media cercano in tutti i modi di oscurare la nascita di Cristo, deviando l'attenzione verso altri significati. Per certi aspetti è anche vero che quanto detto non è una "notizia", ma la normale ricorrenza, secondo tradizione. Invece, è opportuno rendersi conto che così non è per tanti cristiani che subiscono ogni genere di persecuzione, troppo spesso nell'indifferenza generale. In molti Paesi del mondo la persecuzione è esplicita e si contano un numero incredibile di vittime, in altri il divieto di vivere la fede non riguarda solo le sue manifestazioni pubbliche, ma è reato anche possedere nella propria casa un testo sacro o riunirsi, anche in luoghi privati, per pregare. Alcuni di questi Paesi sono importanti "amici" del "mondo libero". L'occidente liberale, peraltro, proclama libertà e tolleranza secondo una logica che, a volte, risulta autoritaria e intollerante. Un concetto distorto di rispetto ha portato, in alcune nazioni europee, alla decisione, per non offendere le altre religioni, di vietare manifestazioni pubbliche del Natale, confinando la ricorrenza nell'ambito della coscienza personale. Anche in Italia c'è chi ha omesso riferimenti religiosi ai canti natalizi dei bambini: una festa dove si nega il festeggiato! Così, in modo subdolo, ma costante si cerca di far dimenticare la Persona che ricordiamo il 25 dicembre: alle persecuzioni esplicite si affiancano le persecuzioni sottili nel segno del "politicamente corretto". A secondo il Paese la persecuzione gentile di marca liberale assume forme diverse: la "laicità" in Francia, la tolleranza buonista in Italia. Vi è anche una versione calabrese dell'intolleranza anticristiana: l'arma della criminalità. Nel giorno di Natale, quando la presenza cristiana sembra consolidata e ben radicata, è opportuno ricordare che i tentativi di ridurre la fede all'insignificanza, impedendo ai cristiani di annunciare il Vangelo e agire con coerenza, sono presenti anche nella nostra terra: polemiche sulle processioni, su presunti silenzi e ancora più presunti coinvolgimenti della Chiesa con ambienti malavitosi. Così è stato che l'errore di una persona diviene la colpa di tutta la Chiesa, oppure si imbastiscono campagne di stampa che denunciano "reati" che non trovano seguito in alcuna procura, come nel caso delle processioni. Mentre festeggiamo la nascita di Gesù vogliamo ribadire che con questa Nascita è iniziata la più grande rivoluzione che l'umanità abbia conosciuto, una rivoluzione che ha affermato un concetto prima sconosciuto: tutti gli uomini hanno la stessa dignità e sono chiamati, da un Dio Amico e Padre, ad un futuro di eternità felice. Questa bella notizia non la possiamo tenere solo per noi: vogliamo dirla a tutti e verso tutti vogliamo cercare di usare misericordia, manifestando una scintilla, di più forse non siamo capaci, di quell'amore che questo Bambino ci ha dato. I tentativi di indirizzare o vanificare l'azione dei cristiani, anche in terra di Calabria, sono sbiaditi dalla Luce di questo giorno.

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REDAZIONALE

24 DICEMBRE - 7 GENNAIO

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Christm on th STREET FOOD MUSICA DJ SET EVENTI CONCERTI INTRATTENIMENTO MERCATINI DI NATALE


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SABATO24 DICEMBRE 13

È finalmente Natale a Siderno! A partire da questa sera, e fino al 7 gennaio, in Piazza Portosalvo, chioschi di street food, eventi, concerti e i classici mercatini di Natale animeranno le feste grazie a una tensostruttura che accoglierà al suo interno i chioschi dei più importanti locali di food and beverage della città! Sotto questo grande gazebo, coperto e riscaldato per non interrompere la festa nemmeno con condizioni meteorologiche avverse, l’evento Christmas on the Square ricreerà la magia di un Natale in piazza all’insegna del divertimento e della buona musica, grazie a DJ set giornalieri e al ricco programma musicale che culminerà nel grande concerto di Capodanno. Grazie al patrocinio del Comune di Siderno e alla collaborazione con associazioni specializzate nell’organizzazione di eventi, importanti personalità della musica locale si alterneranno su un palco pronto a farvi scendere in piazza tutte le sere e ad offrirvi divertimento e leccornie allietandovi con un programma che crede nella rivincita della nostra Siderno e che spera nel successo con l’esclusivo scopo di donare nuova linfa vitale alla città. Il Natale che mancava adesso c’è, non vi resta che godervelo alla grande!


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Natale a Natile... il futuro è il passato Uno spettacolo natalizio che riprende i valori del passato per guardare con fiducia al futuro

Non c’è stato sicuramente bisogno di nessuna sveglia quel giorno, sabato 17 dicembre: e chi è riuscito a dormire per l’emozione? Il grande giorno era arrivato: tutti pronti… via! ed è andato in scena lo spettacolo natalizio del plesso di scuola secondaria di Natile nuovo, dell’Istituto comprensivo “E.Terrana” Ardore-BenestareCareri-Ciminà. Lo spettacolo si è aperto con la musica dal vivo: il benvenuto natalizio dei flauti degli studenti diretti dalla professoressa Paola Fumagalli. Ha poi avuto inizio la recita... e che recita! Genitori, amici e soprattutto i nostri nonni non credevano ai loro occhi: i protagonisti erano proprio loro! Ebbene sì, la geniale idea della prof. Pina Nucara ha voluto ricreare una scena all’ufficio postale ai giorni di oggi, e noi imitavamo ciascuno i nostri nonni e nonne che, aspettando di ritirare la pensione, chiacchieravano dei tempi passati ricordandoli con nostalgia perché li confrontavano con i tempi così troppo moderni per loro. E così… largo spazio alla fantasia: ognuno di noi ha imitato la propria nonna che critica i pantaloni strappati o che guarda con incredulità noi quando usiamo il tablet. Dopo l’inizio comico vi è stato il momento di riflessione: in passato, quando si pensava di stare peggio, in realtà, si stava meglio perché c’era solidarietà e non ci si perdeva in cose futili come l’abbigliamento firmato. Non esistevano le palestre di oggi, ma le nonne erano tutte in forma perché portavano carichi pesanti dentro la “cofana” in testa e l’amicizia era quella vera, fatta di discorsi veri, mentre lavavano i panni alla fiumara o ricamavano sotto casa… niente a che vedere con i freddi messaggi dei telefonini di oggi. Un altro momento significativo è stato poi la creazione del Presepe Vivente, contornato da tutti noi che rappresentavamo i bambini sofferenti al giorno di oggi: i bambini soldato, le spose bambine, i bimbi in stato di povertà e di abbandono… e noi che ci lamentiamo per delle stupidaggini quando abbiamo tutto! Ma il momento clou deve ancora arrivare: avevamo in serbo una SORPRESA, una lettera che ognuno di noi ha scritto alla propria mamma, dietro suggerimento della prof. Nucara. E chi mai ci

aveva pensato prima? Sappiamo sempre solo lamentarci e pretendere… che stupidi che siamo. Con l’aiuto dei prof. Maria Rosaria Zappia, Rosita Taliano, Francesco Maviglia, Rocco Macrì e Manuela Raschellà, abbiamo creato delle composizioni natalizie con al centro la nostra lettera, scritta con il cuore. Ma alla fine la sorpresa ce l’hanno fatta loro… le nostre mamme! Su

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incoraggiamento della prof. Nucara e delle catechiste, le mamme si erano riunite giorni prima e avevano scritto tutte insieme una commovente lettera per noi, che è stata letta da una mamma proprio sul palco. Per noi è stata un’emozione grandissima! Sì, eravamo tutti con gli occhi lucidi… A conclusione di tanta emozione c’è stato il bellissimo discorso che

ha fatto la nostra Dirigente, la prof.ssa Anna Delfino. Siamo stati felicissimi che sia venuta ad assistere al nostro spettacolo e quello che ci ha detto lo porteremo sempre con noi, ci ha incoraggiati a continuare su questa strada, la strada dei valori, della cultura, della famiglia. Noi che amiamo le nostre tradizioni, il dialetto, la musica tradizionale, ma anche la musica moderna, noi che amiamo studiare l’inglese con la tecnologia, per noi ha significato molto quello che la Preside ci ha detto, ma soprattutto quel “io a voi ci tengo” che noi non dimenticheremo mai. Grazie alla Dirigente e a tutti quelli che credono in noi Buone Feste dai giornalisti della 3A Scuola secondaria di Natile nuovo

“ LA POESIA

SPERANZA

E venne in mezzo a noi. All’improvviso una luce abbagliante… poi la stella… Da una grotta un soave sorriso, portò al mondo la buona novella. E la speranza vola per il mondo pieno di lotte, guerre, di dolori, parla nei nostri cuori, nel profondo, pace! Sussurra al canto dei pastori. Chissà se questa musica si sente tra i bimbi abbandonati del Brasile, un attimo, cullarli dolcemente…

Se tra i rifiuti di Manila vola dove i bambini vivono di niente e nessuna speranza li consola. Siciliano Giuliano

Con riferimento all'articolo Caulonia Superiore di continuo “all’asciutto” pubblicato sul numero di Riviera dell’11/12/2016, pag.8

I Governi Nazionali dal 1980 al 1990 concedevano appositi finanziamenti annui affinché tutti i Comuni potessero rinnovare le proprie reti idriche che già erano considerate “colabrò”. Oggi, per far sì che non accadano altri dieci, cento, mille casi analoghi a quello di Caulonia Superiore, è necessario che gli amministratori municipali, compresi i dirigenti degli uffici tecnici, anche essi responsabili, considerino il problema delle reti idriche come prioritario. Chi amministra deve guardare non solo avanti ma anche in basso e in alto. In

basso ci sono le buche stradali e tutte le reti, interrate, di distribuzione dei servi pubblici ( tubazioni idriche, fognature, cavi elettrici, telefonici, ecc.). In alto, oltre alle linee elettriche e telefoniche, esistono anche le grondaie e i balconi cadenti che mettono a rischio la pubblica incolumità. La Città Metropolitana lascia intendere che al momento dispone di elevate risorse finanziarie. Se io fossi un amministratore della “Città metropolitana”, proporrei che una notevole parte di dette risorse venisse ripartita, proporzionalmente, in modo che cias-

cun Comune potesse iniziare con priorità a rinnovare la propria rete idrica; rinnovo che già era stato programmato, per tutti i Comuni italiani, dai Governi Nazionali dal 1980 al 1990. Infatti, durante gli anni ‘80/’90 svolgevo l’attività di geometra comunale e al mio paese, Sant’Agata del Bianco, d’intesa con gli amministratori e grazie agli appositi predetti finanziamenti annui dello Stato, è stata rinnovata quasi tutta la rete idrica comunale, compresi gli allacci delle utenze. Antonio Signato

Da gennaio nelle scuole della Locride il progetto “Educazione all’Affettività e Sessualità” per contrastare la violenza sulle donne Partirà anche quest’anno a gennaio il progetto “Educazione all’Affettività e Sessualità”, rivolto ai ragazzi di età compresa tra gli 11 ai 18 anni frequentanti le scuole della Locride che vi hanno aderito. Il progetto rientra nel quadro generale degli interventi di promozione alla Salute ed è svolto, come gli altri, dalla dott.ssa Giulia Audino, ginecologa in servizio presso i consultori familiari della Locride. Se si fa riferimento agli ultimi dati ISTAT, l’importanza di questo intervento di informazione e formazione è quello di cercare di ridurre le gravidanze indesiderate nella fascia di età adolescenziale, epoca in cui i ragazzi non sono ancora maturi e quindi pronti fisicamente e psicologicamente a

tutto ciò che comporterebbe una gravidanza. Diminuire le gravidanze indesiderate vuol dire anche diminuire l'aborto che negli adolescenti determina quasi sempre problemi psicologici, comportamentali e relazionali. L’intento del progetto è anche quello di ridurre le MST (malattie sessualmente trasmissibili) che gli ultimi dati ISTAT riportano in aumento tra i giovani; altre finalità del progetto sono quelle di educare i giovani all’affettività, al rispetto reciproco, imparare ad aspettare e rispettare gli spazi reciproci, imparare ad accettare di sentirsi dire un “no” e quindi non reagire in maniera violenta ai rifiuti. Educare all’affettività vuol dire, soprattutto, lavorare per contrastare la vio-

lenza sulle donne, i cui casi purtroppo affollano le cronache. In famiglia, nelle scuole, sempre più spesso i ragazzi vengono lasciati soli a gestire le proprie emozioni; non di rado capita che rimangano in balia di informazioni distorte

reperite su internet e non trovino risposte adeguate alle loro paure, alle loro curiosità e ai loro interrogativi: in questa età la comunicazione, infatti, avviene tra coetanei e quindi risulta piuttosto confusa. La negata educazione all’affettività e alla sessualità rappresenta un handicap nel progetto di crescita del minore e lo rende indifeso di fronte ai numerosi pericoli legati a una sessualità inconsapevole, consumata spesso sotto l’effetto di alcol e altre sostanze. Lo scopo prioritario di questo percorso è quello di educare all’affettività e quindi ad una sessualità sana evitando quei silenzi alle difficoltà che i ragazzi incontrano nel loro processo educativo e che possono pregiudicare seriamente il loro sviluppo psicofisico.



SERVIZIO A CURA DI MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Il 2016 tra TOP, FLOP e SHO

E ANCHE QUEST’ANNO È ARRIVATO IL MOMENTO DI PESCARE DAL NOSTRO CILINDRO I PE Giorgio Sotira

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Roccellese, 35 anni, Giorgio Sotira a marzo viene designato Amministratore Unico della Società Porto delle Grazie S.r.l. In nove mesi fa risorgere lo scalo della Locride tanto da renderlo uno dei cinque (unico in Calabria) in cui il Giornale della Vela consiglia agli appassionati di trascorrere la bassa stagione. Sorretto dalla sua indole da perfezionista, Giorgio Sotira di recente ha reso possibile l'approdo al Porto delle Grazie della Arethusa, nave da crociera maltese che potrebbe diventare la prima di una serie di navi passeggeri a fare scalo al nostro comprensorio, aprendo la strada a tratte commerciali che ci permetterebbero di dare un’importante spinta all’economia dell’intero territorio. Inoltre, per la prima volta, il Porto delle Grazie ha potuto partecipare al Salone Nautico di Genova che ci ha reso finalmente visibili al pubblico esperto. Questo è solo l'inizio: Giorgio ha issato le vele verso il futuro e farà di tutto perchè il nostro porto occupi un posto di rilievo sul panorama internazionale.

Mimmo Lucano

A marzo la rivista americana "Fortune" segnala Mimmo Lucano, sindaco di Riace, tra i 50 leader più influenti della Terra. È l'unico italiano inserito nella classifica e insieme a lui tanta bella gente, uno tra tutti Papa Francesco. Il motivo? Mimmo Lucano ha riportato la vita nel suo paesino dove erano rimasti solo i vecchi. Per fare risorgere Riace, ha puntato su qualcosa che fa parte del nostro DNA: l’ospitalità. Mimmo Lucano ha spalancato le sue porte per regalare agli ultimi una seconda possibilità. Ha dato loro una casa e servito personalmente pasti caldi. Ha iniziato a parlare il loro italiano senza coniugazioni, per gettare ponti e creare unione. Gettare ponti, non c’è sfida più nobile secondo Papa Francesco, il quale nei giorni scorsi ha espresso gratitudine al sindaco di Riace per aver fatto trionfare l'accoglienza che oggi corre scalpitante per le vie del borgo di Riace Superiore e che ha fatto conoscere Mimmo Lucano al mondo intero. Una fama che "u Curdu" è stato in grado di gestire, qualcun altro un po' meno...

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flop

Anna Rita Leonardi

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Ernesto Magorno

Nella copertina del 12 giugno lo abbiamo messo a mollo dentro un pentolone circondato da una tribù che traballa, sventolando la bandiera del Pd. Ernesto Magorno fa parte di quella fitta schiera di oligarchi impegnata ad affossare la democrazia dopo aver reso la Sinistra un Organismo Geneticamente Modificato. Magorno è il classico esempio di una politica passata dal voler essere "popolare" al voler "spopolare". Una politica che parla, interminabilmente parla, dei molti argomenti del nulla. "Non ho niente da dire ma lo so dire benissimo". Questo sembra essere oggi il motto di lorsignori della politica, affetti da una logorrea al cloroformio e capaci di gioire nell'intascare i tanti intorpiditi clap di cittadini diventati semplici spettatori dei loro teatrini.

Si era autoinnalzata sulla vallata di Platì come un cristo redentore. Lei l'avrebbe salvata. Invece vi ha riversato l'ennesima camionata di capricci, sbandate colleriche e narcisismo, misti a letame pregiato Gran Riserva. A un passo dalle elezioni, avvertendo la puzza pungente della sconfitta, ha cambiato aria e abbandonato la sua nobile missione. Dopodichè silenzio tombale. Sparita. Pensavamo sbucasse per le elezioni di Africo e riattaccasse il disco ma evidentemente non avrà trovato nessuno disposto a farle da grammofono. Poi, quando stavamo per rivolgerci a "Chi l'ha visto", ha ridato fiato alle trombe spiegando ad Alessandro Di Battista, in una lettera ripresa persino dall'Unità, perchè il M5S non ci piace (dal basso della sua umiltà ha parlato a nome di tutti). E giù una carrellata di motivazioni a cui fa da contraltare - a suo avviso - la bella, bellissima, faccia del Pd. "Il Pd - scrive - non scappa dalle aule del Parlamento per andare nei talk show ad urlare". E come darle torto! Quelli che nel Pd sono della sua stessa pasta fanno l'esatto contrario: partecipano ai talk show sperando di andare un giorno nelle aule del Parlamento.

Monsignor Oliva

Il vescovo di Locri Monsignor Oliva ha dimostrato quest'anno di essere un uomo di chiesa assai attento alle questioni sociali e politiche ancor più dei politici di professione. A marzo decide di scrivere a Matteo Renzi per parlargli del nemico numero uno da sconfiggere nella nostra terra: la burocrazia. La burocrazia che accoppa, ingabbia, uccide. "Uccide la speranza dei giovani e il futuro di una terra già provata". Oliva chiede all'ex premier di salvare il Progetto Locride, un progetto nato con lo scopo di diffondere i valori di legalità e giustizia attraverso la realizzazione di opere a sostegno della formazione dei giovani. "Eccellenza, ho ricevuto il suo grido di dolore. Farò di tutto, mi creda, per i giovani della Locride" - sarà la risposta di Renzi, giunta come un fulmine. Meno fulmineo l'intervento: i giovani della Locride restano in attesa. Sua Eccellenza, Le tocca riformulare la richiesta a Gentiloni.

Michele Caccamo

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Nel maggio 2013 Michele Caccamo, poeta, scrittore e proprietario di una grossa realtà imprenditoriale nel porto di Gioia Tauro, viene accusato da un suo ex dipendente di essere il responsabile della merce rubata e frutto di una serie di truffe, ritrovata all'interno del suo capannone. Michele finirà in carcere. Dopo tre anni viene assolto con formula piena. Il vero colpevole è l’ex dipendente, che operava all’insaputa di Michele approfittando della notte o delle sue assenze dal complesso industriale. Lo scorso maggio Michele da alle stampe “Pertanto accuso”, un capolavoro di stile in cui racconta gli anni della sua “custodia cautelare”, un libro che è diventato testo universitario. Ma gli shock per Michele non finiscono qui. A giugno, mentre si trova a Genova, ospite al Festival Internazionale della Poesia, non appena effettua la registrazione alla reception dell'albergo, subito trasmessa alla sala operativa della questura, due volanti piombano all'ingresso e sei uomini in divisa fanno irruzione in camera sua nel cuore della notte. Nell'archivio del Comando di Polizia di Genova non era stato registrato che Michele era ormai un uomo libero e si è pensato che fosse evaso.


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ERSONAGGI CHE SI SONO DISTINTI NEL BENE, NEL MALE E TRA LO STUPORE GENERALE

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Orlando Sculli

Di lui abbiamo parlato in più occasioni. Orlando Sculli è un professore di lettere in pensione che dal 1988 si occupa di biodiversità e da 14 anni va in cerca di vitigni autoctoni da salvare, scrutando pazientemente in piccole vigne marginali della Locride. Ma Orlando non ha a cuore solo i vitigni: è riuscito a salvare dall'estinzione tantissimi frutti e ortaggi dimenticati, di cui ogni settimana ci racconta con cura a pag.21 di Riviera. Inoltre, al professore Sculli va riconosciuto il merito di aver restituito al territorio della Locride oltre 750 palmenti, che ha personalmente schedato in maniera dettagliata. Scavate nella roccia, queste vasche raccontano la storia di un mondo contadino e pastorale illustrando le tecniche di trasformazione dell’uva dal periodo greco ai giorni nostri. È grazie a lui se oggi possiamo dire che la Locride possiede il patrimonio di palmenti più ricco del mondo.

IN& Out 20 16

ABBIAMO CHIESTO A TUTTI I NOSTRI COLLEGHI GIORNALISTI QUALI SONO SECONDO LORO I PERSONAGGI “IN” E “OUT” DEL 2016. ECCO LE RISPOSTE CHE CI SONO ARRIVATE Per Gianluca Albanese (Lente Locale)

“IN” SALVATORE FUDA. Forse la rivista americana “Fortune” non gli dedicherà nemmeno un rigo ma rappresenta un mirabile esempio di amministratore capace, concreto e illuminato. La sua elezione al consiglio metropolitano è solo il punto di partenza per i grandi traguardi che merita. “OUT” TOTÓ CARIDI. Dopo l’arresto conseguente all’operazione “Mammasantissima” della DdA di Reggio Calabria lo hanno dimenticato tutti gli “amici”. Anche quelli che sottoscrivevano patti elettorali con lui poche ore prima che scattasse l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Per Ilario Ammendolia (nostro direttore editoriale)

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Giorgio Imperitura

A chiusura dello scorso anno ci eravamo augurati che la Bella Addormentata si svegliasse, si rinnovasse radicalmente e che, soprattutto, iniziasse a mostrare qualche frutto, smettendo di cibarsi di mele avvelenate. Purtroppo duole constatare che siamo rimasti fermi a un palo con cui ci si continua a masturbare come scimmie allo zoo, in attesa di non si sa cosa. L’Associazione dei comuni della Locride - guidata da Sir Giorgio Imperitura, che non intende mollare la presa - anche quest'anno ha ricacciato in un sonno profondo ogni fermento di cambiamento, ha colpevolmente disamalgamato i Sindaci del territorio e tragicamente contribuito ad ampliare il livello di scissione dei cittadini con le istituzioni democratiche. Qualcuno si faccia avanti per baciare la Bella Addormentata, il vecchio principe non ha l'antidoto giusto per risvegliarla.

Marco Minniti

Inaspettata la sua nomina a Ministro dell'Interno. Ma non così tanto. Marco Minniti contava più del Ministro dell'Interno, Esteri e Difesa messi insieme già durante il governo Renzi I! Era l'unico del PD a cui fosse rimasta la poltrona attaccata al coccige dopo il saluto al governo Letta. Il suo ruolo nel Renzi I era paragonabile a quello del Segretario della Sicurezza Interna degli Stati Uniti d'America, figura nominata direttamente dal Presidente USA, per la quale non serve il via libera del Senato. Un sottosegretario, il Minniti, simile a una piovra che con i suoi tentacoli teneva per la gola Viminale, Farnesina e Palazzo Baracchini. Cosa abbia fatto il buon Marco per meritarsi cotanta riverenza e fin quasi venerazione non è dato saperlo. Così come non ci si spiega quest'ennesima promozione: l'unica sua uscita pubblica e infelice che ricordiamo dell'anno che sta per concludersi è quando prese la parola a un tavolo allestito d'urgenza per dichiarare che il livello di radicamento del terrorismo jihadista a Molenbeek è come quello della 'ndrangheta a Platì? Sì, la sparò grossa ma in fondo lui è Minniti, ergo boom!

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“IN” I.P. E FRANCESCO GIORGI. Metterei in risalto due ragazzi, uno si chiama I. P. Si trova in carcere. Ci siamo già occupati di Lui. Ha poco più di vent'anni e ha collezionato una decina di mandati di cattura. È nato in una "grotta" cadente, da persone più che povere e portatori di handicap. I suoi reati sono "nulla" ma il carcere è la sua casa. Segno di un fallimento di questa nostra società repressiva che emargina i deboli e gli indifesi. Il secondo ragazzo si chiama Francesco Giorgi di San Luca, in carcere da presunto innocente. “OUT” ASSOCIAZIONE DEI SINDACI. Metterei coloro che chinano la testa dinanzi alla Costituzione ferita. Metterei l'Associazione dei sindaci della Locride in crisi a tal punto che i "primi cittadini" non sono stati invitati alla cerimonia solenne di Gerace. Per Ilario Balì (Cronache delle Calabrie) “IN” CARLO IANNUZZI. Il giovane ingegnere informatico roccellese, vittima di una brutale aggressione a Buenos Aires un anno fa, con una straordinaria forza d’animo ha superato il momento critico ed è finalmente tornato a casa, tra la sua gente e i suoi amici. “OUT” IL PONTE ALLARO. Simbolo della burocrazia lumaca tutta calabrese. Gli effetti dell’alluvione del novembre 2015 sulla statale 106 si toccano ancora con mano. Dopo un anno nulla è cambiato, nell’indifferenza generale. Per Aristide Bava (Gazzetta del Sud) “IN” FUDA E CALABRESE. Indicherei in stretta comproprietà i sindaci di Siderno e Locri Pietro Fuda e Giovanni Calabrese perché in qualche modo, tra alti e bassi, sono riusciti a far rimanere a galla l'assemblea dei primi cittadini barcamenandosi alla meglio tra polemiche, assenze e diserzioni che certamente non fanno bene alla Locride, e che pur con caratteri completamente diversi sono riusciti ad accantonare il campanilismo e diventare insieme riferimenti del territorio. L'augurio è che nel prossimo anno puntino insieme al rilancio dell'associazione. “OUT” GIORGIO IMPERITURA. Prendiamola simpaticamente: per una stretta conseguenza, come rovescio della medaglia (leggi indicazione di Fuda e Calabrese) devo andare direttamente all'amico Giorgio Imperitura che, malgrado la sua lunga esperienza politica non è riuscito nei momenti più importanti e più delicati dell'assemblea dei sindaci a imporre la svolta necessaria per dare il necessario assestamento all'importante Istituzione. Non me ne voglia, ma ritengo che uno con la sua lunga esperienza poteva, e potrà, fare molto di più ed evitare che, come è avvenuto, qualche suo collega continui a definirlo un organismo inutile. Per Pino Albanese (Quotidiano del Sud) “IN” FEDERICA ROCCISANO: I suoi denigratori erano sicuri che non sarebbe arrivata a Natale da Assessore Regionale. Lei, invece, si è tenuta lontano dalle polemiche ed ha sconfessato tutti i chiaroveggenti presenti anche tra i Democrat e così passerà il Natale da Assessore Regionale e mangerà il panettone. “OUT” NICOLA LIMONCINO. Se Giorgio Imperitura è sindaco di Martone e quindi anche Presidente dell’assemblea dei sindaci la colpa è sua. Limoncino si candida sempre contro Imperitura e gli elettori a Martone votano Imperitura per non votare lui.


CULTURA

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Siderno: Mercoledì presentazione di "Caro papà ti scrivo perché"

IL MERCATINO DELLA SOLIDARIETÀ

Un piccolo contributo alle popolazioni colpite dal terremoto da parte degli allievi dell’I.C. Pascoli- Alvaro di Siderno

Venerdì 16 dicembre, presso i locali della Scuola Secondaria di primo grado C. Alvaro di Siderno, è stato inaugurato il mercatino della solidarietà. I manufatti realizzati sono stati destinati alla raccolta fondi per le popolazioni colpite dal terremoto. Un grande gesto di solidarietà da parte degli allievi che, spinti da quell’amore fraterno che non ci può far rimanere indifferenti difronte alle difficoltà altrui, hanno sentito il bisogno di dare un piccolo aiuto a quelle persone che si sono ritrovate improvvisamente prive di ogni affetto. La Dirigente dell’Istituto, Dott. Rosita Fiorenza, si è complimentata con gli allievi per i lavori realizzati e ha ringraziato i genitori che hanno premiato l’iniziativa dando il proprio personale contributo che ha permesso di far si che la solidarietà non rimanesse solo una bella parola, ma si trasformasse in un gesto d’amore e di altruismo. Si ringraziano la Cartoleria Papermoon, la Cartoleria Mazzone e il Fioraio Ocello per la gradita collaborazione.

Sarà presentato mercoledì 28 dicembre 2016 alle ore 16:30, presso la Sala del Consiglio Comunale di Siderno il libro "Caro papà ti scrivo perché" di Patrizia Itri. Interverrano il sindaco di Siderno Pietro Fuda, l'avvocato Domenico Romeo, la professoressa Caterina Mammola, l'autrice Patrizia Itri, la dottoressa Maria Febronia Russo, Presidente Delegazione Airc di Milazzo.

PRESENTATO IL CALENDARIO DEI GIOVANI CON DIABETE Nei giorni scorsi , presso il salone del Centro Pastorale Diocesano e la graditissima partecipazione del Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, S.E. Mons. Francesco Oliva, l' Associazione Giovani con Diabete della Locride ha presentato, in occasione dello scambio di Auguri per il Santo Natale, il Calendario AGD 2017. Un calendario che attraverso le foto e le scritture dei ragazzi con diabete e dei loro genitori vuole essere testimonianza dell'impegno quotidiano che caratterizza la gestione complessa di una malattia cronica come il diabete che può insorgere anche nei primissimi anni di vita. Ma anche un modo per ringraziare tutti coloro che hanno condiviso e condividono le azioni e le attività messe in campo dall' Associazione a favore di bambini, ragazzi , giovani con diabete. Scrittura di una ragazza con diabete “ Lui arri-

va così, tanta sete, la pipì che ti scappa continuamente e che ti disturba il sonno, l’incapacità di stare attenta in classe, la stanchezza esagerata dopo la scuola, così si presentò e sinceramente non mi fu molto simpatico sin dall’inizio, ma poi ti ci abitui, prendi confidenza e te lo fai andare bene…” . Scrittura di un genitore “ il diabete è entrato nella nostra famiglia come una tempesta di vento, che ha spazzato via tutte le nostre certezze e routine quotidiane; i primi momenti, i primi giorni, un enorme smarrimento e segno di impotenza ci hanno accompagnato; tanti pensieri, timori, ansie ci sono passate per la testa, ma grazie all'aiuto dei medici oggi sappiamo che il nostro bambino dovra’ fare un percorso un po’ più complicato ma potrà comunque realizzare i suoi desideri "

APPUNTAMENTI

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Caulonia – 19:30, Chiesa SS Silvestro e Barbara: CONCERTO DI NATALE

Gioiosa Jonica – 21:30, Teatro Gioiosa: GRAN CONCERTO DI NATALE Orchestra sinfonica di Sofia Locri - 18:00, Piazza Martiri: VIETATO VIETARE LIVE BAND + DJ SET

Marina di Gioiosa Jonica – 20:00, Piazza Ex Calabro

APPUNTAMENTI

Lucane: CHRISTMAS VILLAGE

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CAMINI – 17:00, SALA POLIFUNZIONALE: NUTELLA PARTY DEGUSTAZIONE DI PANE E NUTELLA, ANIMAZIONE A CURA DI “NEMO’S GROUPONLUS” LOCRI - 18:00, PIAZZA MARTIRI: SOGNI DI ROCK’N’ROLL + DJ SET; 20:00, PALAZZO DELLA CULTURA: CONCERTO DI NATALE CORO POLIFONICO DIOCESANO PORTIGLIOLA - 17:00 GLI OTTONI DI BREMA E I “SUONI DI NATALE” I GIULLARI DEL 2000 IN “LA MAGIA DELLE FIABE, DEGUSTAZIONE DEI SAPORI DELLA TRADIZIONE MARINA DI GIOIOSA JONICA – 20:00, PIAZZA EX CALABRO LUCANE: CHRISTMAS VILLAGE ROCCELLA – 16:30, PIAZZA SAN VITTORIO: FIT CHRISTMAS 2016; 21:00, AGRITURISMO “LA PIETRA DI FONTE”: ROCCELLA JAZZETTE 2016 SANT’ILARIO – 19:00, PALAZZO SPEZIALI CARBONE: CONCERTO DI FRANCESCO LOCCISANO SIDERNO - 19:00, CHIESA SANTA MARIA DELL’ARCO: PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ENZO ROMEO SIDERNO SUPERIORE - 20:00, PALAZZO DE MOJÀ: EVENTO MUSICALE



CULTURA E SOCIETÀ

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I FRUTTI DIMENTICATI

A CURA DI ORLANDO SCULLI E ANTONINO SIGILLI

Solanum melongena L. Famiglia solanaceae

La melanzana rossa di Mormanno La melanzana è originaria dell’India da cui fu introdotta nel VII sec. d.C. nel nascente impero arabo dei califfi per diffondersi poi in Europa a partire però dal XV ( 1400 ) sec.; quella rossa invece, la rotonda, pare provenga dall’Africa. La prima parte del nome ricorda il termine malum, mela, che deriva dal latino, mentre la seconda parte è costituita da un termine arabo. Da quando però la melanzana si radicò nei paesi del bacino del Mediterraneo essa fu accolta sulle mense dei ricchi e su quelle dei poveri e cominciò a differenziarsi in varietà a seconda dei territori e ogni comunità cominciò a rivendicare come propria una varietà differente rispetto a quelle di comunità vicine e lontane. In Italia capitò che le regioni a clima più caldo furono più privilegiate rispetto a quelle più fredde in quanto la melenzana ama il caldo e naturalmente la favorita fu la Sicilia che fu la prima a coltivare tale varietà ortiva in

quanto essa, a prescindere dal caldo, a partire dal 827 cominciò a essere conquistata dagli arabi, coloro che dall’India avevano introdotto nel mondo arabo-islamico la melanzana; e la Sicilia cominciò a sperimentarla nella cucina con ricette numerose: polpette alla siciliana, involtini di melanzana alla siciliana, sugo alle melanzane, sugo alla Norma, melanzane ripiene alla siciliana ecc. In definitiva un centinaio sono le ricette con l’utilizzo di tale ortaggio in Sicilia. Naturalmente le altre regioni d’Italia non mancano di ricette particolari con tale ortaggio e la più famosa in tutt’Italia è la ricetta di Parma che da tale città viene denominata Parmigiana. Anche la Calabria, non con la ricchezza della Sicilia, ha le sue ricette che non sono poche, ma ricalcano da vicino quelle siciliane. Essa però, forse per le difficoltà di comunicazione, anche tra paesi vicini tra loro, ha saputo invece mantenere delle

differenze notevoli, per cui ogni paese poteva vantare una novità rispetto ad un altro. Naturalmente nello spazio di pochi decenni, dalla fine della seconda guerra mondiale, quando cominciò a scomparire velocemente la civiltà contadina, con le sue tradizioni, tramandate per millenni, parimente cominciarono a estinguersi tante varietà di grano, di legumi, di ortaggi e assieme ad essi tante varietà di melanzane. Anche i colori avevano una certa rilevanza, per cui a parità di sapore erano preferite le melanzane dai colori vivaci quali potevano essere il violaceo con sfumature rosee o biancastre, rispetto alle nere ad es. Le forme destavano anche un certo interesse e naturalmente quelle allungate erano sfavorite rispetto a quelle più tondeggianti. A Bova fino a circa trent’anni addietro, sopravviveva nelle contrade più conservative, quale poteva essere Cavalli, una varietà di Melanzana candida, che superava agevol-

L’intima poeticità dell’arte di Corrado Armocida GIOVANNI PITTARI Non finisce mai di stupire Corrado Armocida. Dopo una lunga e brillante carriera artistica che lo pone all’attenzione della critica più qualificata, continua a riscuotere unanimi consensi sulla sua ricca e variegata produzione pittorico-plastica. In questi ultimi tempi, infatti, ha riscosso meritati e motivati riconoscimenti a Dublino (Irlanda), Berlino (Germania), Borga (Grecia), Montecarlo e, in Italia a Taranto, Foggia, Roma, Venezia, Firenze, dove è stato premiato da Rosanna Biancavalli, Emilio Bianchi (Direttore della Rivista “Accademia” e Lucia Mazzetti (Presidente degli “Oscar della Cultura e dell’Arte”). Corrado Armocida è un artista poliedrico, dall’inesauribile umanità, con una spiccata visione politica rinsaldata nel tempo, elementi, questi, che costituiscono i tratti fondamentali presenti nelle sue opere. Da ragazzo frequenta la bottega del padre, dove apprende i primi elementi della pittura, l’arte del decoro, l’uso dei materiali e la composizione dei colori. Si tratta di un periodo di formazione che lo porterà a compiutezza nelle opere della maturità. In questo periodo, infatti, le opere del Maestro di Gioiosa Jonica riflettono una pittura prettamente gojesca. Realizza affreschi per i locali alla moda e tanti disegni originali con l’intento di pervenire a un’intima poeticità e come espressione diretta di ricerche formali. Allora gli spunti si diradano, le figure assumono un forte carattere narrativo e aneddotico, le costruzioni si erigono piuttosto articolate e difficili con uno spiccato compiacimento per i colori forti e per le forme vigorose. Questa fase dai contorni impressionistici, risulta alquanto compartecipata con una schietta aderenza alla realtà quotidiana. I suoi pittori preferiti sono Manet, Degas, Matisse, Cézanne. Nello stesso periodo realizza affreschi per l’Albergo Moderno, l’Albergo Ristorante Reale, Bar Crimeni a Gioiosa Jonica e tanti altri lavori per alcune case gentilizie del comprensorio. Possiamo affermare che Corrado Armocida continua a dipingere con la passione di sempre, con uno stile tutto proprio perfezionato nel tempo, schivo da qualsiasi conformismo o accettazione acritica e libero da schemi fittizi. Non mancano paesaggi e personaggi del natio borgo, composizioni che hanno come tema dominante il centro storico di Gioiosa Jonica con su in alto la Chiesa Matrice o il castello medioevale, la Porta Falsa o uno dei tanti caratteristici vicoletti della “città fortificata”, ragazze in costume o scene campestri che fanno parte di quel “socialismo reale” di cui il Nostro rimane un nostalgico sognatore. Le vedute denotano un’immediata naturalezza di osservazione, i ritratti non si riducono a una fedele riproduzione del modello, ma si risolvono in una morbida ricerca di effetti di luce. Come pure i personaggi che presenta nelle sue “crete” rendono noti gli strati più umili della società del nostro tempo (contadini che ritornano dai campi con una fascina o gli arnesi di lavoro sulle spalle, pescatori che tirano le reti, donne protese a lavare i panni nelle acque del Gallizzi, popolane che attingono acqua alla fonte o impegnate nella raccolta delle olive). Ispirazione tutta volta a tracciare scene di una civiltà contadina e artigiana, di un mondo che ci appartiene e ci induce a riflettere sul nostro passato, quando eravamo poveri economicamente, ma ricchi di una grande umanità. Tuttavia dobbiamo osservare che Corrado Armocida, a volte, trae lo spunto anche dallo studio dei pittori rinascimentali, dai quali ha preso a prestito le linee guida che si sono impresse nella sua fervida mente, tanto da spingerlo a continui ripensamenti della sua arte. Abbiamo osservato il buon Corrado ore e ore nei Musei Vaticani a scrutare i particolari delle stanze affrescate da Raffaello o nella

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mente 1 kg di peso; aveva una forma quasi globulare. I siciliani hanno conservato una varietà bianca, ma di molto più piccola, che hanno diffuso in tutt’Italia, mentre in Calabria stanno per estinguersi le varietà delle comunità interne e marginali, grazie al fatto che i consorzi agrari offrono a prezzi esigui le piantine di ogni genere di ortaggi. Infatti solo per pigrizia si stanno estinguendo le varietà ortive nostrane, in quanto era impegnativo preparare i semenzai. Infatti i semenzai di peperoni, di peperoncini, di pomidori, melenzane, di basilico, peperoncini piccanti, venivano preparati alla fine di febbraio in vasi larghi riempiti di terra mista a letame ben matura di mucca o di pecora; le piantine erano pronte non prima di aprile o maggio. Una varietà che dà frutti dal grande effetto scenico è la melenzana di Mormanno, che sorge a sud del Pollino, elegantissima, piccola, di un rosso fulgente, non valorizzata. Sul versante opposto della stessa montagna, in Basilicata, sorge invece Rotonda, che ha saputo valorizzare la sua melanzana rossa, più piccola e quasi perfettamente sferica; essa addirittura è diventata una D.O.P. (denominazione d’origine protetta). Sette anni addietro Fedele Lamenza, assieme alla moglie, titolare dell’azienda olivicola Pompilio nel cosentino portò allo scrivente delle melanzanine rosse di Rotonda e altre di Mormanno, da cui ha ricavato i semi, che diffonde nel territorio. A proposito ancora della melanzana di Mormanno, essa oltre a essere bellissima, è molto odorosa e quando viene cucinata quasi un profumo si espande nell’ambiente in cui è cucinata; l’unico difetto che essa evidenzia è costituito dall’amaro accentuato che risiede nella buccia, ma basta che si sbollenti appena, tuffandola per qualche secondo in acqua bollente e l’amaro per incanto va via. Come si sa le piante di melanzana amano il caldo e quando la temperatura scende al di sotto dei 12 gradi, esse deperiscono o muoiono. La melanzana di Mormanno invece, riesce a resistere a temperature più basse e facilmente supera l’inverno nelle aree costiere della Calabria e già ai primi di giugno, dopo una potatura adeguata, ricomincia a produrre.

PITTORE E SCULTORE DI GIOIOSA JONICA, NELLE SUE OPERE TRACCIA SCENE DI UNA CIVILTÀ CONTADINA E ARTIGIANA, DI UN MONDO CHE CI APPARTIENE E CI INDUCE A RIFLETTERE SUL NOSTRO PASSATO. SI ISPIRA A TIZIANO, MANET, CÉZANNE. calca della Cappella Sistina ammirare con occhi velati e appassionati l’arte di Michelangelo. Come pure l’abbiamo visto pensoso e sognante nella Galleria degli Uffizi, a Firenze, dinanzi alle opere di Caravaggio o all’Annunciazione di Leonardo, che presenta una scena vivificata d’emozionanti segni chiaroscurali e uno sfondo permeato d’alberi e pezzi architettonici. Ma, ahimè il tempo è tiranno. Degni di nota sono pure i “murales”, come quello raffigurato a Martone, “splendida perla nel cuore della miseria”. Dieci secoli di storia - scrive Vincenzo Frascà - percorsi attraverso la fantasia di un pittore: colori che sintetizzano tradizioni e manifestazioni popolari. Personaggi, luoghi e momenti di vita quotidiana sembrano invitarci a spasso nel tempo, a ritroso negli anni, risvegliando memorie e ricordi di chi quegli anni li ha vissuti in prima persona e stuzzicando la curiosità di chi, invece, di quegli anni, ha solo sentito dire. Non sembrerebbe, ma le opere realizzate da questo brillante pittore - fa notare Stefano Scarfò - sono tantissime, quasi tutte collocate nei vari paesi della Calabria, i temi spaziano dalla Madonne serafiche in pieno turbinio di luci e colori, ai paesaggi pittoreschi e luminosi fino ad arrivare alle mitiche figure delle maddamme, forse dipinte a memoria, d’impeto, in una solarità tutta mediterranea in cui le cromature si mescolano, si crogiolano, sempre nel rispetto della realtà ambientale, mai artefatta, sempre rispondente al bisogno interiore dell’artista, attento anche alla volontà di una vasta platea nella quale sa di godere di un alone di notorietà. Allo stesso modo non possiamo fare a meno di apprezzare la recente produzione del maestro, in specie le quattro tele dal titolo molto pertinente: “Donna dea ispiratrice”. Si tratta di dipinti che mostrano una vigorosa freschezza e un mondo irrequieto e magico. Potrebbero pure essere definite un inno alla gioia e all’amore, e perché no, alla musica, alle arti e alle lettere. E quel volto di giovane donna posto in primo piano (sempre il bel viso della stessa modella), sembra quasi voler cagionare peccaminose immaginazioni, tra le pieghe di una tenda dischiusa, tanti libri sparsi su un tavolo, i cui titoli racchiudono un motivo di fondo, una chitarra o un violino e uno sfondo raffigurato da personaggi che hanno contrassegnato la nostra epoca. Da rilevare, ancora, che i lavori sono impostati su linee diagonali con una tonalità di colori basati su tinte calde e basse. Molto interessante è, anche, il dipinto di proprietà del Maestro San Rocco incontra gli angeli. Una trattazione a parte meritano i tanti nudi affrescati da Corrado Armocida in locali pubblici e abitazioni private, opere che non sono un oltraggio ai principi della prospettiva e della morale. In queste opere l’artista spesso s’ispira alla Venere di Tiziano, a Olimpia di Manet o alla Moderna Olimpia di Cézanne. Fatto sta che qui i colori sono splendidi e raggianti, le pennellate ora piene e consistenti, a volte attenuate e disciolte per conferire movimento all’intera composizione. Infine ci sia consentito proporre ai turisti che giungono per la prima volta a Gioiosa Jonica di soffermarsi un poco in Piazza Vittorio Veneto e degustare un caffè in una delle tante sale del rinomato Bar Panuccio, o un dolce tipico gioiosano in uno dei tanti tavoli graziosamente disposti nell’elegante sala conferenze del Bar Gatto ubicato nella centralissima Via Lazio. Non guasta, poi, far visita alla casa signorile di Cipriano Scarfò, posta nel centro storico della cittadina. Infine è d’obbligo una visita a Palazzo Amaduri per ammirare le decorazioni nel salone delle feste e rivivere quella memorabile giornata del 6 settembre 1847 che ha visto protagonisti i Cinque Martiri di Gerace, sul cui balcone fecero garrire al vento il Tricolore d’Italia. In questi luoghi, l’arte di Corrado Armocida rifulge di luce propria e lo colloca, a pieno titolo, tra gli artisti più importanti del nostro tempo.



RIVIERA

La solidarietà natalizia della casa di riposo San Francesco La casa di riposo San Francesco di Siderno e il suo presidente Domenico Ruggia, nella convinzione che il Natale debba essere una festa di solidarietà e armonia con tutti, nei giorni scorsi, nell’ambito del servizio di mensa per i poveri recentemente avviato, il personale medico e paramedico ha colto l’occasione di regalare a tutte le persone indigenti che hanno avuto necessità di usufruire di questo servizio un panettone e uno spumante con l’augurio che queste feste e il prossimo anno possano portare felicità e benessere anche a loro. Da sempre parte della cittadinanza attiva, Ruggia e i suoi collaboratori, assieme agli ospiti della casa di riposo, hanno voluto con questo gesto essere l’esempio di una comunità solidale, alla quale vogliono porgere i migliori auguri di buone feste e felice anno nuovo.

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Un binomio tra cucina e cultura Il proprietario della Cascina Salvatore Agostino e l’autrice Teresa Cricelli posano all’hotel Kennedy dopo la presentazione del libro di Teresa.

Pro Loco Professionali Nicodemo Vitetta, presidente della Pro Loco di Marina di Gioiosa Jonica dall’orecchio incandescente, posa con il suo vice Mazzaferro.

Consiglio segreto L’ex consiglio provinciale (del 2005) riunito in località segreta. Si riconosce in primo piano Riccardo Ritorno e, lungo la tavola, Luca Maria e altri consiglieri.

Libri indimenticabili La presentazione del libro Gli indimenticabili. Assieme al nostro direttore Maria Giovanna Cogliandro, Cosimo Pellegrino, Ercole Macrì e Pino Albanese.

Aggregato da tre punti Arnolds Siderno, la nuova squadra di vecchie glorie del basket sidernese, in una bella foto di gruppo che ben rappresenta la spirito aggregativo con il quale il team si è formato.

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Doppiati e doppioni Il dottore Giorgio Calvi, tra i più presenti nel nostro BLOB 2016 assieme all’attore e doppiatore Francesco Pannofino

A Santo Stefano la sfida al mare d’inverno! L’Associazione Zephyria, Salvamento Locride Mare e ArtInMovimento hanno lavorato in sinergia per il quinto anno consecutivo per organizzare il Cimento Invernale della Locride. L’appuntamento è come sempre a Locri, Lungomare Lato Sud, lunedì 26 dicembre 2016 alle ore 12:00. L’appuntamento per i partecipanti e alle 11:40 per un momento di socializzazione e ascolto corporeo. Coraggiosi, non mancate!

Un Natale Superiore A Siderno Superiore crea atmosfera natalizia questo evocativo presepe, realizzato nella vecchia chiesa di San Carlo Borromeo.

500 di questi calendari Il club fiat 500 di Locri ha presentato in settimana il calendario 2017 sotto la guida del suo sapiente presidente Domenico Tallura , fratello del celebre attore Antonio.

Politici di qualità Durante la recente presentazione di un convegno sulle biodiversità al comune di Siderno ha relazionato il consigliere Peppe Figliomeni, una delle belle consacrazioni politiche di questo 2016. Vergognatevi! La barca cassonetto, sconsolante simbolo della curva evolutiva che ha assunto quest’anno l’inciviltà sidernese. Per parafrasare Goya: “Il sonno della differenziata genera mostri”.

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Ironie natalizie Qualcuno si è perso il sindaco, a Reggio Calabria, ma alla mossa di Casa Pund Giuseppe “Belli Capelli” Falcomatà risponde con (sapiente?) ironia sui social




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