ContempoArte
Il Magazine ContempoArte è una rivista nata dal Blog L’ArteCheMiPiace.
Periodicamente propone articoli, interviste e approfondimenti dedicati all’arte e alla cultura.
La Raccolta ContempoArte presenta opere di artisti selezionati dalla redazione e pubblicati a pagina intera.
La nuova Raccolta di ContempoArte si propone come una vetrina, dove ogni artista selezionato ha libertà di manifestare la sua idea, il suo sentire e il suo pensiero attraverso una sua singola opera.
Il risultato è un incontro corale, nonostante le apparenti variazioni stilistiche, uno sguardo, un’interrogazione su come si inter preti il concetto che scardina l’importanza del reale per addentrarsi più profondamente a un sentire dell’anima o della mente. All’interno di questa Raccolta si trovano bellissime voci dell’arte contemporanea attuale: artisti poetici che riescono a raccon tare emozioni infinite attraverso le loro immagini.
Queste nuove selezioni sono manifestazione libera di creatività, un percorso che esplora correlazioni tra stili e tecniche più va riegate e che mette in atto spunti riflessivi sui temi della forma e del pensiero creativo nell’arte attuale.
Il suo obiettivo è quello di tracciare un percorso che presenti le principali tendenze degli artisti contemporanei, connessi tra loro da quell’ impulso generativo che non può essere trattenuto, e da quell’importante denominatore comune che è l’emozione.
Artisti di questa Raccolta:
Thomas Saliot, Isabelle Savineau, Monica Marioni, Gisella Biondani, Giorgio Mercuri, Ilaria Pisciottani, Joanne Huxford, Tina Bellini, Francesca Falli, Ivana Urso, Mariada Perrucci, Beatrice Meoni, Ida Di Pasquale, Carlo Ferrara, Stefano Sommariva, Laura Visigalli, Noemi De Angelis, Francesco Tadini, Linda De Luca, Rosanna Casagrande, La_Maky, Mariella Sapienza, Emi lia Di Stefano, Lino Rusciano, Luisa Greco, Michele Palma, Stefano Montinaro, Ernesto Blotto, Barbara Cecchini, Paola Fran cesca Barone, Gabriel Keresztesi, Barbara Sgavicchia, Paola Rizzi, Stefania Piccoli, Sax Palumbo, Giovanna Mavilia, Iolanda Morante, Nikolina Grabez, Michele Straface, Barbara Businaro, Michele Coccioli, Maria Rosaria Suma, Gianpia Affaitati, Giu seppe Basile, Mauro Mikulin.
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ContempoArte Magazine is a magazine born from the Blog L’ArteCheMiPiace.
It periodically offers articles, interviews and insights dedicated to art and culture.
The ContempoArte Collection presents works by artists selected by the editorial staff and published in full page.
The new ContempoArte Collection is proposed as a showcase, where each selected artist has the freedom to express his idea, his feeling and the thought of her through a single work of his.
The result is a choral meeting, despite the apparent stylistic variations, a look, a questioning on how to interpret the concept that undermines the importance of reality to go deeper into a feeling of the soul or mind.
Within this collection there are beautiful voices of contemporary contemporary art: poetic artists who are able to tell infinite emotions through their images.
These new selections are a free manifestation of creativity, a path that explores correlations between the most varied styles and techniques and which implements reflective ideas on the themes of form and creative thinking in current art.
Its goal is to trace a path that presents the main trends of contemporary artists, connected to each other by that generative impulse that cannot be held back, and by that important common denominator which is emotion.
Artists of this Collection:
Thomas Saliot, Isabelle Savineau, Monica Marioni, Gisella Biondani, Giorgio Mercuri, Ilaria Pisciottani, Joanne Huxford, Tina Bellini, Francesca Falli, Ivana Urso, Mariada Perrucci, Beatrice Meoni, Ida Di Pasquale, Carlo Ferrara, Stefano Sommariva, Laura Visigalli, Noemi De Angelis, Francesco Tadini, Linda De Luca, Rosanna Casagrande, La_Maky, Mariella Sapienza, Emi lia Di Stefano, Lino Rusciano, Luisa Greco, Michele Palma, Stefano Montinaro, Ernesto Blotto, Barbara Cecchini, Paola Fran cesca Barone, Gabriel Keresztesi, Barbara Sgavicchia, Paola Rizzi, Stefania Piccoli, Sax Palumbo, Giovanna Mavilia, Iolan da Morante, Nikolina Grabez, Michele Straface, Barbara Businaro, Michele Coccioli, Maria Rosaria Suma, Gianpia Affaitati, Giuseppe Basile, Mauro Mikulin.
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A cura di Giuseppina Irene Groccia
Il Leopold Museum si trova nel MuseumsQuartier di Vienna ed è uno dei musei più im portanti d’Europa. Qui si trova la più grande collezione d’arte di Egon Schiele esisten te al mondo.
Al suo interno è ospitata la collezione di Rudolf Leopold (1925-2010), colui che ha rac colto insieme alla moglie Elisabeth, più di 5400 opere d’arte dai primi anni ‘50 fino agli anni ‘90.
La struttura museale progettata da Ortner & Ortner, già artefici dell’intero Museum squartier viennese, dispone anche della più importante collezione privata dei principali artisti del XX secolo. Si tratta di collezioni speciali che danno una visione unica della produzione artistica viennese intorno al 1900 con capolavori di Klimt, Moser e Hoff mann, e dell’espressionismo austriaco come appunto Schiele, Kokoschka e Gerstl, tutti presenti nella esposizione permanente denominata “Wien 1900Aufbruch in die Moderne”. Oltre ai dipinti e alla grafica, il museo mostra anche l’artigianato e i mobili di design della Wiener Werkstätte.
La spettacolare collezione dedicata ad Egon Schiele offre una concentrazione unica delle principali opere dell’artista austriaco. Questa presenta opere di tutti i periodi cre ativi dell’artista e permette una visione speciale del suo genio artistico e della sua ri cerca della linea e del colore.
La mostra propone una panoramica degli argomenti più importanti del lavoro del pit tore e poeta nato in Bassa Austria nel 1890. Schiele era un espressionista radicale. Durante i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Vienna, rifiutò presto gli stili classici. Da un punto di vista personale era schivo ed introverso, non amava idealizzare esseri e oggetti ma riusciva con successo ad esprimere la vita interiore dei suoi soggetti. I suoi dipinti esprimono tratti crudi della vita, della morte, della rinascita, dell’erotismo, del sesso e della maternità. Tante delle sue opere sono espressione di una psiche tor mentata, ben visibile nei suoi autoritratti come anche nella rappresentazione di figure umane, soprattutto nei ritratti e nei nudi femminili che appaiono distorti e pieni di an goscia.
Schiele fu uno dei più importanti pittori figurativi del 20° secolo creò più di 3.000 opere su carta e circa 300 dipinti, spesso considerati scioccanti e offensivi a causa del loro erotismo esplicito e senza compromessi. Le sue linee inclinate e le sue combinazioni di colori lo segnano come il primo rappresentante dell’espressionismo austriaco, che
Già all’età di 25 anni, il collezionista riconobbe l’importanza superiore di Egon Schiele, così che nel giorno della sua laurea in oftalmologia rifiutò un Maggiolino VolksWagen offertogli da sua madre, preferendo come regalo l’acquisto del suo primo Schiele dal titolo “ The Hermits”.
Quello che iniziò con il primo acquisto di un dipinto da parte dello studente di medici na, si sviluppò in una vera e propria passione per l’arte. Nei decenni successivi raccolse centinaia di opere di Schiele che andarono a forma re il nucleo della sua collezione, lavorando instancabilmente per far sì che il genio di questo artista fosse riconosciuto con successo nel mondo dell’arte internazionale. Nel 1994, la sua collezione di 5400 opere è stata raccolta al Leopold Museum trovan do il posto definitivo nel più grande e più visitato museo tra quelli presenti nel Museum Quartier di Vienna
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rifiutò l’ideale tradizionale di bellezza introdu cendo distorsioni figurali e il disprezzo certo di tutte le norme di grazia e splendore.
Se l’atto accademico, ben proporzionato, era stato considerato la base dell’arte, che do veva essere implementata in modo naturali stico fin dal Rinascimento, Schiele decise di staccarsi dall’Art Nouveau, ancora tanto in voga nella fine del primo decennio influenza to dalla Belle Èpoque, mettendo in discussio ne la visione dell’atto pittorico con immagini del corpo in modo radicale e rivolgendo il suo sguardo ai corpi nudi ed alla loro esistenzia lità. Con una linea sicura, il giovane artista analizzò la fisicità e la transitorietà esposte in centinaia di fogli e di tele.
Oggi le sue immagini raggiungono prezzi esorbitanti. Ma cosa rende questo artista così affascinante e desiderato? Uno sguardo alla sua biografia aiuta a sviluppare una migliore comprensione della sua arte, dei corpi esau sti e troppo allungati, dei suoi disegni di ra gazze nude e quelli di giovani donne in mo menti intimi in cui adorava dipingerle.
Schiele è famoso non solo per le sue opere spiritualmente ed eroticamente cariche, ma anche per la sua tormentata storia personale: il suo modo di vivere lascivo, carat terizzato da problemi giudiziari con capi d’accusa come il rapimento della minorenne Tatjana von Mossig ed esposizione di materiale pornografico in un luogo accessibile ai minori, divenne una questione che entrò nella storia dell’arte viennese come il co siddetto “Neulengbach-Affäre”, si concluse con il proscioglimento dall’accusa più pe sante del presunto abuso e la condanna a 3 giorni di carcere per la presentazione di disegni immorali in pubblico e non dopo una permanenza in carcere di 24 giorni. Tut to questo suscitò gravi polemiche da parte degli ambienti conservatori portando Egon Schiele a non raggiungere mai un vero successo in vita.
All’età di 17 anni Egon Schiele incontra il 45enne Gustav Klimt. La loro differenza di età non impedirà loro di diventare ottimi amici e di sviluppare un’ammirazione recipro ca l’uno per l’altro.
I due diventeranno i più grandi esponenti del modernismo viennese e pionieri dell’arte moderna.
Il significato fondamentale del disegno per entrambi gli artisti è inteso come “espres sione di nuove idee sulla modernità, la soggettività e l’erotismo”. Entrambi si sono concentrati sull’esplorazione non convenzionale del corpo umano.
In termini di contenuto, Schiele si è concentrato sulle donne e sull’erotismo in modo simile al suo mentore e amico Gustav Klimt. Il pittore adulto e famoso e il giovane Egon Schiele condividevano un insaziabile ap petito sessuale che influenzò fortemente la loro arte. In contrasto con le superfici scin tillanti e colorate di Klimt e le rappresentazioni sofisticate delle forme femminili che avevano plasmato in modo significativo l’Art Nouveau europeo, Schiele, più emotiva mente inesperto, cercò con grande zelo metodi pittorici per spiegare il funzionamento interno dei suoi ritratti. Queste intuizioni spesso inquietanti e intense sull’anima diven nero il suo idioma espressionista.
Le immagini intime si presentano come allegorie sull’esistenza umana. Più di tremila disegni testimoniano l’ambizione di Schiele di catturare ed esaminare in modo unico la sessualità umana e le profondità della psiche nei suoi ritratti e nelle sue pitture.
Schiele viene spesso paragonato al padre della psicanalisi, perché nello stesso pe riodo storico, Sigmund Freud sviluppò la sua teoria della libido e come lui “scoprì” la sessualità dei corpi e diede vita, attraverso l’analisi delle espressioni e dei gesti dei soggetti, ad una profonda indagine dell’Io.
Come uno dei principali pittori dell’espressionismo austriaco, Schiele crea un colle gamento tra emozioni profonde e rappresentazione artistica, usando il corpo come mezzo per rappresentare drammaticamente il disagio umano e i suoi relativi stati d’a nimo.
Questi dipinti carichi eroticamente e psicologicamente sono tra le opere d’arte più in solite dei primi anni ‘20.
Egon Schiele ha lasciato una ricchezza di immagini notevole che sono testimonian za della partenza artistica verso la modernità. L’erotismo spietato e voyeuristico del le sue opere ha ancora oggi un’attrazione incomparabile per la sua stessa sostanza provocatoria.
Con la collezione Wien 1900, il Leopold Museum, rende omaggio alla figura di Schie le e ad un epoca ricca di fervore culturale meglio noto come Modernismo, che fece di Vienna, dal 1900 ai primi anni Trenta, una delle capitali mondiali dell’arte moderna, del design, della letteratura e dell’architettura.
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ISABELLE SAUVINEAU___
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___THOMAS SALIOT
L’arte di Isabelle Sauvineau ha la capacità di lasciarci assaporare le immagini. La sua ricerca sulla figura femminile ha qualcosa di magico e surreale. Le sue opere riflettono una personale indagine sul rapporto tra il visibile e l’immaginario.
Un percorso sperimentato nella profondità poetica degli sguardi e dei colori, definizioni che mettono in scena l’indicibile che è intessuto nel profondo di ognuno di noi e che ri usciamo a raggiungere solo facendo viaggiare lo spirito. I suoi personaggi ce lo consentono pienamente. Immerse in colori sontuosi, le sue don ne sono portatrici di emozioni che si dispiegano in trame armoniose di naturale elegan za.
La sua ispirazione scaturisce da una spinta emozionale che le consente di approdare in un mondo creativo autonomo e intensamente inventivo. I suoi lavori sono fortemente ispirati dalle opere di artisti come Modigliani e Tamara de Lempicka, con i quali condivide il fascino per il corpo umano, per i colori della terra, ric chi e caldi e per la loro capacità di trasgredire le norme.
La pittrice ci avvolge e ci affascina con visioni introspettive che ritornano come punti di riferimento nella scoperta di sè.
In uno spazio scenico, troviamo apparizioni evanescenti; volti e sguardi sostenuti da una energica volontà rappresentativa con cui Isabelle mostra di sapere ben dosare colori, sfumature e luce.
Giuseppina Irene Groccia www.lartechemipiace.com Biografia
Nata nel 1965 a Touraine, giardino di tutti i castelli di Francia, Isabelle Sauvineau vive quasi da sempre in Quebec. Figlia di una famiglia di immigrati, i suoi primi anni sono quelli di una bambina a cui la madre porge le matite per riempire il tempo. In quel periodo il disegno le permetteva di tenersi occupata ma anche di scappare dal la realtà. Ancora oggi la sua pittura oscilla tra le funzioni di rappresentare la realtà e quella di evadere da essa.
Autodidatta, la sua carriera di pittrice è decollata circa trent’anni fa e la sua produ zione, riconosciuta per la sua folgorante poesia, è oggi distribuita in diverse gallerie del Quebec. Ha partecipato a numerosi simposi e mostre, in particolare alla galleria Amsterdam Withney International Fine Art di New York, a Chelsea.
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I S A B E L L E S A U V I N E A U
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Thomas Saliot è un artista francese, nato a Parigi nel 1968. Attualmente vive e lavora tra Parigi e Marrakech dopo aver trascorso gli ultimi vent’anni viaggiando e dipingendo. Nelle sue opere impiega principalmente una tecnica ed uno stile classico, sebbene occasionalmente aggiunga elementi di richiamo astratto o pop.
Dopo una formazione in grafica presso L’ESAG e Beaux-Arts di Parigi, Thomas Saliot si è subito lanciato nell’esposizione e nella vendita delle sue opere in vari luoghi, come bar, ristoranti e club.
Tra il 1990 e il 2000 apre una sua galleria a Parigi e inizia anche un percorso espositi vo tra Marrakech, Strasburgo e Lipsia... nel frattempo decide di disporre la loro vendita su una nota piattaforma online, dove poter essere acquistati come pezzi unici originali, oppure anche in edizioni di stampa grafica ad un costo più accessibile.
La pittura di Thomas Saliot si muove tra uno stile classico e una iconografia contempo ranea. La sua tematica è sorprendentemente diversificata, con soggetti ritratti nella normalità del proprio quotidiano.
Il suo portfolio artistico è composto da numerose opere, tutte riconoscibili dal suo stile inconfondibile. Sono opere che respirano la propria essenza, la propria storia, e così, sebbene l’artista li classifichi perfettamente in serie diverse, finiscono per essere un in sieme di storie per le quali ci lasciamo incantare, ringraziando l’artista per la generosità creativa con cui è capace di deliziarci.
Thomas Saliot sceglie solitamente online, su siti come Tumblr, le immagini con le quali si identifica e che poi decide di riprodurre.
Con grande abilità riesce a renderci partecipe del suo linguaggio artistico e delle emozioni che è in grado di trasmettere.
La sua spiccata sensibilità verso il mondo femminile e l’equilibrata composizione del colore fanno cogliere l’anima dietro le figure e la vita oltre le cose.
I suoi lavori sono coniugati da una tecnica pittorica che predilige l’uso dei pennelli e delle dita alla spatola, una scelta per percepire in modo primario la libera gestualità.
La sua pittura potrebbe essere descritta come un ibrido tra realismo classico e pop, con alcune particolarità, come quella leggera sfocatura che crea nei suoi dipinti e che afferma ulteriormente il suo stile personale e identificabile.
Erotismo e sensualità fluttuano costantemente in tutte le sue opere. Il maggior nu mero delle sue opere è dedicato al genere femminile, che rappresenta con momenti delicati o pieni di provocazione, altre volte cariche di nostalgia ma tutte caratterizza te da una bellezza sobria ed elegante. Nonostante ciò, Saliot non ci lascia l’impres sione di un pittore di un genere specifico, nei suoi lavori troviamo tanti altri passaggi quotidiani, dai richiami al jazz, al cinema e a culture diverse che rispecchiano i suoi viaggi e le sue stesse esperienze.
Sebbene lo studio principale di Saliot sia a Marrakech, il suo lavoro è più concentra to a Parigi, anche se l’artista stesso confessa di aver effettuato gran parte della sua ricerca artistica fuori dalla Francia.
Giuseppina Irene Groccia www.lartechemipiace.com
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T H O M A S S A L I O T
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Atmosfere tenui e poetiche
Gisella Biondani
Gisella Biondani è un’artista di profonde sensazioni, intuizioni che affiorano nei suoi temi e nelle equilibrate armonie dei suoi acquerelli. Evanescenti, delicati, quasi sfuggenti nelle forme e nei colori, gli acquerelli dell’artista Gisella Biondani confermano l’appartenenza di questa tecnica ad un genere di nicchia. In una tecnica pittorica difficilissima dove non è possibile commettere errori Gisella si muove con abilità riuscendo ad esprimersi con sicurezza e personalità. Nei suoi lavori tutto si intreccia in un racconto che va a comporsi di diversi elementi, quali la scelta dei colori, la composizione e il pensiero creativo da cui tutto ha inizio. Un talento sincero che attiva vibrazioni profonde e che smuove “aria”, teneramente li quida, che trasfigura i soggetti in intime epifanie che risalgono in superficie.
Grazie allo studio della calligrafia il suo linguaggio espressivo si accosta ad un con cetto molto simile alla poesia. Questa contaminazione l’ha portata ad acquisire una maggiore padronanza nell’ accostare il colore al segno.
Il suo linguaggio grafico sceglie la via dell’ improvvisazione, storie a cui affida flussi di vita, di sogni che trasformano le opere in diari di poesia dipinta. Nei suoi soggetti floreali si mescolano echi di pura astrazione e un’indiscussa sapien za decorativa. I segni d’inchiostro raccolgono alfabeti immaginari che alludono all’om bra del linguaggio in una scrittura ai confini dell’immaginario. Il suo è un percorso di ricerca fatto di passione e tanta pratica che l’ha portata a di ventare padrona del colore, delle linee e dei segni. Questo suo bagaglio artistico ama metterlo a disposizione attraverso i vari workshop che tiene periodicamente con lo scopo di far emergere voce e stile di questa affasci nante tecnica pittorica.
Oggi nelle sue opere ritroviamo, ancora più rafforzata, la ricercatezza nel cogliere il particolare il quale diventa punto di partenza e occasione per dar vita ad una propria esplorazione su carta, seguendo il fluire di colori e segni e delle emozioni che da essi una pennellata dopo l’altra ne scaturiscono.
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INTERVISTA a cura di Giuseppina Irene Groccia
Ciao Gisella! Vorrei sapere prima di tutto com’è nata la tua passione per l’arte e per gli acquerelli.
Nasce dall’osservazione, mi piacciono le cose belle. Gli oggetti le immagini, gli scorci nei paesaggi, i dettagli delle piccole cose, e con loro i colori. I colori dei tessuti, dei materiali, del cielo, della natura in autunno... Ho avuto, fin da piccola, la fortuna di viaggiare, di visitare posti con atmosfere e colo ri differenti, sono fotografie scattate nella mia mente che mi hanno insegnato a guar dare, a vedere veramente permettendomi di strutturare il mio senso critico. Ed è questo senso critico che mi impedisce di accontentarmi, che mi spinge ad an dare oltre a fare di più e meglio.
Come si è articolato il tuo percorso nel mondo dell’arte? Che formazione hai avuto?
Gli studi artistici mi hanno introdotto in questo mondo formando le mie basi: liceo arti stico, Illustrazione all’ Istituto Europeo di Design a Milano e Graphic design imparata lavorando in uno studio Grafico sempre a Milano. Ho lavorato molti anni in questi settori seguendo le richieste e le necessità dei clien ti, poi ho avuto la necessità di essere libera, di poter decidere autonomamente cosa dire e come rappresentarlo. Il mio percorso è servito come base, la tecnica e l’occhio per la composizione non si possono improvvisare, quello che ho aggiunto è stato il mio pensiero, il mio modo di interpretare le forme.
Raccontaci del tuo percorso. Sei sempre stata un’ acquerellista oppure hai sperimentato anche altre tecniche pittoriche?
L’acquerello è sempre stato nelle mie mani. Ho avuto modo di lavorare con altre tecniche, tempera, acrilico e anche olio, ma sono sempre tornata da lui, fedele alla sua delicatezza e alla sua impagabile trasparenza. Negli anni ho utilizzato l’acquerello in modi completamente diversi e questo mi ha permesso di conoscerlo tecnicamente. Fondamentalmente sono un’autodidatta, la vorando con l’acquerello ho deciso cosa volevo ottenere e come ottenerlo, è da que sto lavoro che è nato il mio stile. Oggi un pochino più matura ho voglia di rompere qualche schema e portare quello che so dell’acquerello in altre tecniche. E’ sempre importante sperimentare e ancora più importante è avere nuove strade da percorrere.
La tecnica pittorica che hai scelto è quella più difficile che non consente errori. Qual è la parte più impegnativa? Quale, invece, la più appagante?
La parte più impegnativa è quella di ottenere il massimo contrasto mantenendo la delicatezza e la trasparenza della pennellata. Quando questo succede diventa la cosa che appaga di più, sia per me che l’ho rea lizzato sia per il pubblico che lo guarda.
Come ho detto ci sono diversi modi di utilizzare l’acquerello, quello che ho scelto di fare io è un unico passaggio di asciugatura, tutto deve succedere nello stesso mo mento.
Questo permette di “pulire” il lavoro da troppi passaggi che rischiano di appesantir lo e irrigidirlo.
Hai ragione non è semplice ma come per tutte le cose bisogna avere le idee chiare in partenza.
E’ il soggetto che fa la differenza, sapere cosa si vuole ottenere, in pratica riprodur re l’immagine che abbiamo creato nella nostra mente.
Per farlo, poi, è solo una questione tecnica, e la tecnica si può tranquillamente im parare!
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Conosciamola meglio attraverso questa intervista, approfondendo le sue esperienze creative e il suo lavoro
Chi, tra gli artisti del passato, sono le tue ispirazioni?
Adoro i libri, ho tantissimi volumi con raccolte di acquerelli, carnet di viaggio, libri di decorazioni e arredamento dove si possono trovare piccole perle di artisti sconosciu ti...
In tutte queste pagine trovo sempre un dettaglio differente che cattura la mia attenzio ne, sono un’ispirazione inesauribile. Volendo fare qualche nome posso dire l’armonia e la leggerezza delle illustrazioni del belga Jean-Michel Folon, le atmosfere sugge stive dell’americano Andrew Wyeth, e la sintesi delle composizioni del tedesco Oscar Koller, senza dimenticare la purezza del tratto dell’arte pittorica orientale.
Ami soffermarti esclusivamente sui soggetti floreali. Ci spieghi perché?
E’ una cosa che mi sono spesso chiesta anche io, poi pensandoci ho capito che i fiori o le foglie sono vivi e si muovono nel loro spazio. Permettono di creare composizioni che spaziano in infinite direzioni e si raccontano con tutti i colori.
Non è necessario descriverli nel dettaglio, al contrario permettono un’interpretazione personale dell’osservatore che ne legge la delicatezza come se fosse un profumo. E’ molto difficile per me staccarmi da questi soggetti perchè hanno veramente tanto da raccontare.
Che aggettivi useresti per definire il tuo stile?
Spero di trovare una vostra conferma nel descrivere il mio stile come forte, delicato in elegante equilibrio.
Quali sono le fasi preliminari nella realizzazione di una tua opera?
Come prima cosa la ricerca, il progetto.
Come ho detto il soggetto e il suo equilibrio nello spazio sono tutto, quindi molti schiz zi a matita, disegno i volumi e definisco gli spazi, trovo il testo e la composizione, il bianco gioca un ruolo fondamentale nel mio lavoro.
Poi seleziono i colori, pochi 2, massimo 3 principali e uno a contrasto e nuovamente altri schizzi fino a quando l’immagine che ho creato nella mia mente si riflette nel fo glio e la mia mano ha imparato il gesto.
A questo punto il foglio vuoto non spaventa più e posso fare il lavoro definitivo...
Cosa ti ha avvicinata alla calligrafia?
Sono state più cose: da bambina più che disegnare amavo scrivere, amavo le penne. Quindi è una passio ne che mi ha sempre accompagnato, poi con un occhio più matura (ho iniziato a stu diare calligrafia nel 2013), ho capito e riconosciuto il tratto, il gesto calligrafico. Mi ha catturato la sintesi di queste linee, un movimento che si può fare con le dita, il polso, il braccio o con l’intero corpo. Da subito il mio obbiettivo era la calligrafia gestuale per integrarla ai miei acquerelli perché si completassero a vicenda. Così ho iniziato a studiare calligrafia formale perché per rompere una regola prima è necessario conoscerla e allo stesso tempo ho fatto la stessa cosa con l’acquerello, ho rotto le regole che mi legavano e sperimentato nuovi tratti.
L’intero mondo della calligrafia è veramente affascinante.
Qual è il tuo rapporto con i materiali e gli strumenti? Tra i diversi tipi di pennelli, penne, carte e inchiostri quali sono quelli che preferisci maggiormente?
Per poter miscelare due tecniche tanto diverse (acquerello e calligrafia) ho dovuto cercare un supporto cartaceo che funzionasse bene per entrambe, questo mi ha per messo di aprirmi a nuove tipologie di carte e strumenti.
Ho cercato dei pennelli che mi permettessero di realizzare un gesto più ampio, il pelo naturale è ancora il mio preferito, così ho optato per il pelo di Vaio, altra novità sul mio tavolo sono i pennelli orientali che utilizzo a supporto dei tradizionali.
Gli acquerelli sono gli stessi da sempre, Extrafini, ma ho triplicato le dimensioni del godet, di ogni colore ho una marca preferita.
Anche per gli inchiostri ho fatto molta ricerca, lavorando sempre con il colore i miei preferiti sono gli stick giapponesi da sciogliere sulla pietra. Pennino quasi uno solo lo Speedball... flessibile e fluido.
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Cosa credi abbia portato al tuo stile caratteristico così delicato ma pregnante allo stesso tempo?
Probabilmente perché sono riuscita a trasmettere nel mio lavoro quello che sono, la continua ricerca di me come artista e l’evoluzione come persona. I miei lavori mi so migliano e mi raccontano, il colore, la luce, il gesto sono in grado di esprimere tantis sima forza ed energia pur mantenendo la loro natura delicata.
Riassumendo, quali sono le analogie e le differenze tra la pittura ad acquerello e la calligrafia?
Nel mio lavoro non sono due cose separate ma un connubio: il tratto calligrafico a pennino e il tratto a pennello ad acquerello nascono da un unico gesto, il primo descrive il dettaglio il secondo il volume della forma. Nel contenuto, la calligrafia gestuale racconta con delle parole (non per forza leggibi li) e l’acquerello descrive con la forza del colore. Ma i ruoli si possono anche invertire così la calligrafia realizzata a pennello diventa volume e l’acquerello è la sua ombra.
Credi che la calligrafia unità al linguaggio del colore possa avere un aspetto terapeutico?
Si sicuramente. La fluidità del tratto calligrafico unito all’armonia del colore hanno la capacità di coinvolgere mente e corpo in una danza fluida. Serve molta concentrazio ne e calma per realizzare questi tratti, questo permette di staccare la mente dai pen sieri dai problemi che girano sempre intorno a noi.
Come si è sviluppato il tuo percorso di ricerca negli anni?
Inizialmente è nato come ribellione alla routine lavorativa, poi ha acquisito un signifi cato più profondo, mi piace raccontare e celare nei miei lavori i miei pensieri, le emo zioni, frasi che descrivono un momento. Ora, dopo un anno piuttosto difficile che mi ha lasciato poco spazio da dedicare alle mie opere, ho voglia di fare un passo avanti e sperimentare nuovamente!
Per quanto riguarda i tuoi workshop... come li organizzi e come li gestisci?
I workshop hanno avuto un ruolo importate nello sviluppo del mio lavoro, dovendo in segnare la mia tecnica per poterla spiegare al meglio sono stata costretta a smontare ogni passaggio ogni gesto automatico. Rendermi conto di ogni ragionamento dare una motivazione ad ogni scelta mi ha reso consapevole e mi ha permesso di migliorare. Quando insegno trasmetto ai miei studenti il più possibile, il percorso è per gradi di dif ficoltà, salito un primo gradino c’è il successivo, così alla fine del percorso guardando i primi fogli è evidente il miglioramento ottenuto. Dopo aver spiegato la parte tecnica non mi limito a dire come fare esattamente una cosa ma chiedo loro di pensare, di riflettere su come risolvere una forma. Il mio in tento è di renderli il più possibile autonomi in modo che una volta soli davanti al foglio bianco abbiano un metodo da seguire non una copia da realizzare. In periodo di pandemia ho deciso di non aderire alla modalità di insegnamento On-li ne, questo mi ha sicuramente penalizzata ma la mia scelta è dettata dal fatto che a mio parere o quantomeno per insegnare la mia tecnica è necessario vedere, sentire la carta, il colore l’acqua, il peso del pennello e tutte le sfumature che uno schermo non più trasmettere.
Stai lavorando su nuovi progetti?
Si, è mia intenzione buttarmi su nuovi lavori, mi piacerebbe poter fare una mostra per sonale con acquerelli, inchiostri e anche tele.
Contatti dell’artista
Email: gisella@biondani.com
Adress: Monza ITALY Website: www.gisellabiondani.com
Instagram: gisellabiondani
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G
Agli esordi di quella che noi storici dell’arte curiosamente chiamiamo arte moderna, che va da Giotto al Settecento, il paesaggio è stato sfondo e contorno delle scene sacre o profane.
Solo alla fine del Cinquecento ha assunto un valore auto nomo, attraverso un nuovo sentimento della natura, che si evolve fino all’ immersione cosmica ed emozionale nell’età romantica.
Fra questi due estremi temporali sono, all’origine, la raffi gurazione quasi astratta del paesaggio colto, perché frut to del lavoro dell’uomo, dei Lorenzetti o di Paolo Uccello, e alla fine della parabola, gli impressionisti.
Nella nostra contemporaneità solo l’astrazione della fo tografia di Giacomelli o una reinvenzione dell’immagine come archetipo culturale, che è anche visivo, può riper correre questa strada.
È questo l’aspetto più interessante dell’opera di Giorgio Mercuri, che rielabora gli spazi colti e geometrici del pa esaggio marchigiano, parte integrante del nostro esse re, in una riflessione razionale ed astratta, che pure non prescinde dal senso cosmico della natura.
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I O R G I O M E R C U R I
Lorenza Mochi Onori Soprintendente per il Polo Museale Napoletano
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GIORGIO MERCURI
Sono nato a Senigallia il 10 agosto 1962, mi sono laureato al DAMS di Bologna e pit turo dal 1979.
Dopo una breve esperienza come scenografo in RAI 2 per la trasmissione “Il filo d’A rianna” condotta da Lorenza Foschini, mi dedico completamente alla pittura.
Partecipo all’Expo Shanghai del 2010, al Fuori Salone di Milano e alla 54^ Biennale di Venezia.
Ho partecipato a mostre in gallerie puppliche e private, si sono interessati al mio lavo ro: Mario Giacomelli, Vittorio Sgarbi, Giorgio De Marchis, Lorenza Mochi Onori e Cri stiano Toraldo di Francia.
Vivo e lavoro a Senigallia nelle Marche.
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ContempoArte 21 ___GIORGIO
MERCURI
ContempoArte 22 IVANA URSO___
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___MARIADA PERRUCCI
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BEATRICE MEONI___
ContempoArte 25 ___IDA DI PASQUALE
ContempoArte 26 CARLO FERRARA___
ContempoArte 27 ___STEFANO SOMMARIVA
M O N I C A M A R I O N I
Personalmente trovo Monica Marioni una delle più inte ressanti artiste contemporanee italiane, il suo è un cam mino di indagine altamente introspettivo e identitario.
Inizialmente la sua ricerca si orienta verso un percorso improntato all’interazione di diverse tecniche espressive.
La fusione di pittura, fotografia e arte digitale le permet te di realizzare in modo geniale opere fuori dagli schemi dell’ordinario.
L’espressività dei volti presente nelle sue opere, è spes so specchio della sua psiche.
È una metamorfosi armonica dell’inconscio dove le os sessioni si mescolano alla necessità e al sogno di espor re le sue paure e i suoi pensieri.
Negli anni successivi indaga nell’ambito della video arte
e delle installazioni artistiche raggiungendo un linguag gio visuale dall’impatto originale e introspettivo.
L’introspezione onirica e gli esperimenti tecnici, di cui la sua arte è colma, ci regalano ingredienti essenziali per una continua e fruttuosa evoluzione sempre in divenire.
Un impegno il suo, che non è passato inosservato ai cu ratori della 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinemato grafica di Venezia, ambito in cui il suo cortometraggio #LaPreda ha ricevuto il Riconoscimento Speciale “LOG TO GREEN MOVIE AWARD - VENEZIA 2021”
Giuseppina Irene Groccia www.lartechemipiace.com
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VISIGALLI___
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___NOEMI DE ANGELIS
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FRANCESCO TADINI___
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___LINDA DE LUCA
ROSANNA CASAGRANDE___
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CUORE PURO di ILARIA PISCIOTTANI
Il progetto d’arte Cuore Puro nasce dalla voglia di comprendere cos’è il co sidetto cuore puro, quello che potrebbe salvarci tutti dalle tenebre e rendere migliori noi e di concerto la società. Cosa vuol dire cuore puro, purezza di cuore?
Un “cuore puro” non consiste solo nei sentimenti, ma è il luogo più intimo dell’essere umano, lo spazio interiore dove una persona è veramente sé stes sa o ritrova se stessa perdonandosi se occorre.
Il puro di cuore si riconosce perché vive e possiede una vita “unificata”, line are, non tortuosa ma semplice.
Il cuore purificato è il risultato di un processo che implica una liberazione e una rinuncia.
Il puro di cuore non nasce tale, ma è colui che è stato in grado di lavorare nel
suo profondo ed ha infine vissuto una semplificazione interiore, imparando a rinnegare in sé il male.
Colui che è riuscito a circoncidere il suo cuore. Questa purificazione interio re implica un grande esercizio mentale e il riconoscimento di quella parte del cuore che è sotto l’influsso del male, riconoscere la parte brutta, la parte che è annuvolata dal male, per apprendere l’arte di lasciarsi sempre ammaestra re e condurre nella propria luce divina.
Nel cammino dal cuore malato alla pienezza della luce del cuore c’è una di mensione futura, escatologica, come in tutte le beatitudini: la gioia di sape re chi siamo e dove andiamo, ma anche il dono di riuscire a provare pietà verso chi soffre ma anche verso noi stessi.
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Ilaria Pisciottani, classe 1975, Marketing Manager e Visual Artist fluxus, scopre fin da bambina l’esistenza della videoripresa e della fotografia. È l’ideatrice e fondatrice del gruppo d’arte contemporanea NewFormatArt Grazie alla fotografia, esorcizza e dà sfogo ai suoi complessi pensieri.
Le sue immagini, sebbene forti e graffianti, non urlano ma sussurrano, non si impongono ma suggeriscono e catturano ed emozionano sempre. Ha esposto diverse opere fotografiche in vari contesti internazionali tra cui il C.A.R Ruhr Museum in Germania nel 2018; all’Israele Photo Festival; alla Qlick Gallery di Amsterdam; alla Galleria BluBerlino; Al Matca in Vietnam, allo Studio Galerie di Parigi, alla GAM di Roma, all’Agorà Gallery di New York, all’Am basciata del Bahrain a Roma, al Museo del cedro ,alla galleria della Biblioteca Angelica di Roma. Alcuni suoi scatti sono stati pubblicati su riviste di fotografia come Digital Camera, Creative Light, 121 Clicks. Palingenesi è la sua più importante opera fotografica e di arti visive, presentata con successo tra il 2019 e il 2020 in diverse mostre personali in Gallerie Ro mane di Trastevere; Campo De Fiori e Rione Monti e a Paratissima Torino, un appuntamento importante oggi nel panorama artistico contemporaneo italia no.
Altro suo progetto fotografico importante è stato “Recordis” presentato nell’ottobre 2021 a Roma a Palazzo Velli Expo per la Rome Art Week, conteneva l’o pera “Cuore Puro” da cui ha preso vita, l’omonimo cortometraggio in corsa per il David di Donatello 2022, fuori concorso al Festival di Cannes e tra i finalisti al Pinewood Studios Festival di Londra 2022
“Il riscatto della pace”
è il suo ultimo progetto fotografico finalista al Premio Fondazione Amedeo Modigliani 2022/2023
Dal progetto fotografico nasce anche un video d’arte/Cortometraggio omonimo ora in lizza ai Premi David di Donatello 2023, alla 17^ Ediz. di Arte Laguna Prize e all’ultima edizione del premio Alberoandronico di Roma
Premi ricevuti:
• 1° Premio per la critica “bateau tiberis” 2020 Roma per la sezione fotografia
• 5° Premio albero Andronico 2021 per la sezione fotografia
• 1° Premio Rotary Club Catania 2021 per la sezione fotografia
• 1° Premio “Ariccia Città d’Arte” per la sezione fotografia 2022
• Finalista al premio Fondazione Amedeo Modigliani sez. Fotografia
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La sua arte si nutre degli immaginari più differenti. Il suo lavoro caratterizzato da una chiara impronta astratta, è articolato dalla spontaneità delle composizioni che inglo bano la figura in spazi sospesi, volti che affiorano tra i colori, figure e oggetti che na vigano in un orizzonte di luce e colore. Ricorrente è l’utilizzo dei cappelli come og getto ornamentale, con imprescindibile funzione retorica, passionale e surrealista. La sperimentazione di Joanne ci guida in un universo di colori e spiritualità, dove gli accostamenti tra elementi apparentemente incompatibili, si intrecciano, si incastra no e si giustappongono per creare storie e immaginari conosciuti oppure completa mente ignoti. Sono composizioni che sfidano il fruitore a cogliere il filo, a leggere il messaggio, parlando all’io vigile e allo stesso tempo al pensiero subliminale. Joanne Huxford ha una grande abilità nel coniugare la sua arte con l’Interior Desi gn. In questo nuovo catalogo trovate ogni sua opera ambientata in una soluzione di arredo.
Questo permette di assaporare emozioni e sensazioni che un’opera può dare in un contesto domestico, migliorandone la percezione.
Versione cartacea disponibile su Amazon Books
Versione digitale disponibile su ISSUU
Giuseppina Irene Groccia www.lartechemipiace.com
Joanne Huxford fonde la sua passione per la pittura
digita li per dare vita a originali opere che raccontano una nuova e più audace illusione della realtà visibile.
Le sue opere affascinano per la loro estetica contemporanea e per le emozioni trasmes se attraverso la forza vibratoria del colore.
Si tratta di un sapiente utilizzo del versante cromatico, intento a comporre immagini che fanno muovere la fantasia e spostare lo sguardo dell’osservatore in spazi ben più este si di quanto appare sulla tela.
La sua ricerca espressiva diventa campo di prova per scomposizioni e composizioni di figure, corpi e volti femminili dal chiaro stile surrealistico e pop.
È una caratteristica peculiare dell’artista, quella delle sue donne passionali e libere, dal la segreta e maliziosa sensualità che sbocciano libere dalle tele.
L’elogio del sogno si oppone all’immanenza del reale diventando un inno alle mille sfu mature dell’esistenza. Un percorso stilistico con punti di vista molto interessanti che aprono allo sguardo sulle cose da diverse angolazioni. Con la scelta del digitale quale modulo espressivo, Joanne Huxford crea una nuova idea di estetica, che mostra le realtà trascendentali dietro il mondo fisico.
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E’ uscito in questi giorni il nuovo Catalogo dell’artista Joanne Huxford, intera mente ideato e prodotto da LartecheMipiace Blogartecultura!
con quella degli strumenti
N U O V O C A T A L O G O
CATALOGO PERSONALE ARTISTA
La sezione Catalogo Artisti ospita il nuovo format divulgativo del Blog, si tratta di uno spazio dove all’artista che ne farà richiesta, verrà data l’opportunità di poter realizzare e pubblicare un Catalogo personale in versione digitale e cartaceo.
Una accurata selezione delle proprie opere potrà essere presentata all’interno del Blog in versione impaginato con la possibilità di aggiungere testi critici o interviste. La versione sfogliabile online verrà pubblicata sulla piattaforma in ternazionale ISSUU.
Inoltre l’elaborato grafico impaginato in PDF potrà essere utilizzato anche per le successive stampe cartacee e nel caso l’artista lo desidera potrà essere aggiunta, previa liberatoria, nella nostra libreria online su Amazon Books
Il catalogo digitale è ormai un Must per ogni artista, un efficace ed elegante strumento di presentazione delle proprie opere.
In linea con questa tendenza ormai consolidata e che è diventata ormai aspettativa di tutti, il catalogo digitale offre dei notevoli vantaggi agli artisti che lo utilizzano per acquisire più contatti e visibilità
Diffondere un catalogo digitale è più semplice rispetto ad uno cartaceo. Basta un click per condividerlo con potenziali acquirenti, gallerie e curatori.
La condivisione sui social media ne permette inoltre una diffusione praticamente gratuita.. tutto al fine di preservare e rendere accessibili ad un maggior numero di persone le informazioni fondamentali di un artista e sulla sua intera produzione.
Questa strategia permetterà di presentare i propri lavori artistici nei migliore dei modi possibili, con canali diversi e quindi con una più completa rappresentazione degli stessi.
La pubblicazione di un catalogo cartaceo è altrettanto importante perché è un mezzo di promozione che va a inter ferire con altri sensi. Il profumo di una stampa, la grana della carta sono aspetti sensoriali capaci di attivare altri ca nali percettivi. Inoltre, le copie stampate diventano indispensabili in occasione di eventi espositivi dove la loro distribuzione a fine evento è fondamentale per chi vorrà far rivivere in modo più intimo e completo le emozioni percepite dal fruitore durante il percorso espositivo.
Il Catalogo ideato, prodotto e divulgato da L’ArteCheMiPiace è munito di Codice ISBN, questo aspetto è molto impor tante in quanto fa del prodotto finale una Pubblicazione e non una semplice stampa. Sarà possibile quindi commer cializzare sia il Volume stesso, come anche le opere in esso contenute, ai fini di promuovere, divulgare e vendere la propria Arte.
Per info scrivi a : gigroart23@gmail.com
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ContempoArte 42 MARIELLA SAPIENZA___
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___EMILIA DI STEFANO
ContempoArte 44 LINO RUSCIANO___
ContempoArte 45 ___LUISA GRECO
T I N A B E L L I N I
La scultura “Infinito” dell’artista Tina Bel lini sarà protagonista a Doha in Qatar in concomitanza dei Mondiali di Calcio.
Tra i suoi studi riguardo la simbologia e la numerologia non poteva mancare di certo uno dei numeri piu’ signifi cativi e antichi, il numero 8.
Il primo significato attribuito è l’infinito ma esso è indisso lubilmente legato al karma, alla fecondità, alla ‘prosperità. Ma questo simbolo è basato anche sulla cultura araba. Le curve sinuose del logo rappresentano le onde delle dune del deserto.
Prima forma un cerchio (come il pianeta e un pallone da calcio), poi si intreccia formando un 8 (come gli stadi del
la competizione) che rimanda all’infinito e che riflette la n atura interconnessa dell’evento, oltre a ricordare la forma dell’iconico trofeo della Coppa del Mondo FIFA, il desi gn del logo prende ispirazione da uno scialle di lana tra dizionale ricamato con motivi floreali che durante i mesi invernali vengono indossati in tutte le regioni arabe del Golfo, da varie persone e con diversi stili.
Per l’artista italiana, che da sempre studia, interpreta e utilizza i simboli è stata una naturale evoluzione creare la sua scultura riflettente, rendendola fonte di luce e mi raggio per l’anima…
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Alessio Musella
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MICHELE PALMA___
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___STEFANO MONTINARO
ERNESTO BLOTTO___
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___BARBARA CECCHINI
PAOLA FRANCESCA BARONE___
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ContempoArte 53 ___GABRIEL
KERESZTESI
B A R B A R A P A C I
Barbara Paci, quando l’amore per la cultura, il bello e l’Arte si incontrano.
Barbara Paci, Gallerista, amante dell’arte, preparata, ca pace di coinvolgere platee semplicemente parlando con il cuore di un argomento che ama da sempre e che la vede tra i più accreditati professionisti del settore, il suo sguar do appare immediatamente attento, allenato, capace di comprendere fin dal primo incontro cosa si nasconde die tro ad una forma, un colore, una luce o un’ombra. “Nasce a Venezia, sua madre insegnava educazione ar tistica, sua nonna era pittrice...
L’arte le è entrata dentro fin da bambina; dopo Venezia arriva la Toscana, decisamente la sua infanzia e la sua adolescenza le ha trascorse respirando luoghi nei quali era impossibile non vedere e non “toccare la cultura del bello”.
Laureata a Firenze in Lettere moderne con indirizzo storico artistico incentrato sull’arte contemporanea, ha frequen tato successivamente numerosi corsi istituzionali che le hanno permesso di allestire mostre ed eventi da Milano, a Bruxelles, da Parigi ad Amsterdam, collaborando a lun
go con enti museali italiani e esteri.
Arriva il momento in cui decise che la sua esperienza, la sua passione, la sua voglia di essere parte sempre più presente nell’universo Arte doveva concretizzarsi con l’apertura di uno spazio tutto suo, ma non solo: aperto a chi, come lei, volesse conoscere, sentire e “toccare” l’ar te”….
Oggi è Direttrice e titolare di Due Gallerie a Pietrasanta… Per Barbara Paci il gallerista resta un lavoro fondamen tale, una figura in grado di scavare molto più a fondo di quanto non possa fare oggi la Rete.
Il gallerista parla, racconta, incontra, si interfaccia con il territorio e ne diventa parte. Instaura un rapporto umano con l’artista, un dialogo che porterà lui – e noi – a crescere.
Nonostante l’evoluzione tecnologica, per Barbara la gal leria d’arte resterà sempre un luogo fondamentale dove l’arte parla con il pubblico.
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Alessio Musella
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BARBARA SGAVICCHIA___
ContempoArte 57 ___PAOLA RIZZI
ContempoArte 58 STEFANIA PICCOLI___
ContempoArte 59 ___SAX PALUMBO
F R A N C E S C A F A L L I
Francesca Falli e la Pollarte
Il suo primo approccio con l’arte è stato molto prematuro: fin da bambina, prima ancora di imparare a leggere, ha iniziato a guardare le immagini di artisti famosi nelle col lezioni dei libri d’arte del nonno materno.
Lui aveva un laboratorio d’arte e di cornici e il suo atelier era frequentato da artisti famosi.
L’atmosfera che Francesca respirava nell’atelier la affa scinava, anche e soprattutto perché vi transitavano artisti affermati, collezionisti e molti appassionati d’arte. Rapita da questo ambiente sognava già di diventare un’ar tista.
Fin da bambina amava visitare mostre ed era incuriosita da tutti i generi artistici.
Facciamo un salto temporale e arriviamo ad oggi, dopo molte sperimentazioni in questi ultimi anni l’elemento che ama ritrarre è la figura del Pollo.
Per Francesca il Pollo, nella sua semplicità appare provo catorio e per questo lo collega ai contesti e alle composi
zioni più disparate, che vanno da quelle che sono tipica mente pop a quelle sacre, che vengono poi dissacrate. Ama giocare con le parole che ricordano il termine “Pol lo”, sia nelle composizioni delle opere sia nella scelta dei loro titoli.
Sicuramente il movimento artistico della Pop Art è quello che ha influenzato maggiormente il suo pensiero. Ha creato un linguaggio tutto suo ricercando dei conte nuti che meglio si adattassero alla sua personalità.
La passione per la grafica pubblicitaria, unita alla pittura e all’uso del computer, ha dato vita a un suo nuovo modo di creare, documentando con ironia le contraddizioni del la nostra società.
A differenza di alcuni artisti Pop che lavoravano in modo seriale, le sue opere sono uniche.
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Alessio Musella
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ContempoArte 62 GIOVANNA MAVILIA___
___IOLANDA MORANTE
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L’arte ha varie forme con cui presentarsi e tra le più contemporanee c’è l’arte digita le, che occupa sicuramente un posto concreto e importante.
In questa nuova serie di opere intitolata Impeto_Blue, l’artista Giuseppina Irene Groccia dimostra di possedere ottime capacità nell’esercizio della sua sperimenta zione artistica, applicandola in modo specifico al linguaggio delle arti visive digitali e della New Media Art.
L’artista sfrutta i nuovi media digitali per piegarli al suo estro creativo con un approc cio fortemente sperimentale, rimanendo nella consapevolezza di poter ampliare un messaggio attraverso la trasversalità che questa tecnica offre.
Attraverso l’osservazione meditata delle quattro opere che compongono questa se rie, otteniamo un’esperienza sensoriale particolarmente significativa. La densità espressiva racchiusa nei volti femminili (questo è il tema ricorrente e mol to caro all’artista), dona eleganza ai lineamenti minimali, puntando sulla corporeità dei sensi, solo attraverso alcune piccole distrazioni blu. Il flusso armonioso delle forme è una rappresentazione importante di una forza de
scrittiva divisa tra candore struggente o mistero impenetrabile.
Il titolo dato a questa piccola raccolta tematica ci ricorda che l’impeto è la forza che porta tutto all’anima, il suo flusso impetuoso ci trasporta nella nostra interio rità, nella silenziosa area di confine tra subconscio e coscienza vigile, dove i due lati del nostro essere si possono entrare in contatto tra loro, generando quell’ener gia vitale necessaria per contrastare il conflitto e chi sa anche trovare quella sor ta di dialogo interiore, riuscendo così a placare quell’eterna dualità conosciuta da ogni donna.
Giuseppina Irene Groccia tratta con delicatezza aspetti che toccano la sfera emotiva, conferendo alle sue opere una sottile eleganza, attraverso la sua perso nale reinterpretazione delle immagini e la sua attenta ricerca stilistica.
La tecnologia cambia quindi solo la forma in cui si presenta l’arte ma non il pro cesso creativo, il gesto tecnico è solo un veicolo per un linguaggio artistico volto ad amplificare un messaggio dal respiro fortemente contemporaneo.
La serie Impeto_Blue è stata pubblicata sulla Rivista inglese FLUX REVIEW, pre zioso progetto editoriale di stampo internazionale che abbraccia i lavori di molteplici rappresentanti del panorama artistico contemporaneo.
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G I U S E P P I N A I R E N E G R O C C I A
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NIKOLINA GRABEZ___
___MICHELE STRAFACE
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BARBARA BUSINARO___
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___MICHELE COCCIOLI
MARIA ROSARIA SUMA___
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___GIANPIA AFFAITATI
ContempoArte 72 GIUSEPPE BASILE___
ContempoArte 73 ___MAURO
MIKULIN
ContempoArte è una Rivista cartacea dedicata interamente ai contenuti digitali proposti in precedenza sul Blog L’ArteCheMiPiace.
Il Magazine ospita articoli, approfondimenti e interviste dedicati all’arte e alla cultura.
Ampio spazio è riservato alle opere degli artisti selezionati per la Raccolta ContempoArte, progetto di supporto artistico che affian ca alla divulgazione online la pubblicazione a pagina intera all’interno del Magazine.
Le selezioni per la Raccolta ContempoArte sono a cura di Giuseppina Irene Groccia, Founder del Blog L’ArteCheMiPiace. Le can didature avvengono attraverso l’utilizzo dell’hashtag #Lartechemipiacecontest al momento della condivisione delle proprie opere sui social Facebook e Instagram, oppure inviando l’opera che al momento più vi rappresenta all’email di redazione: gigroart23@gmail.com, indicando nell’ Oggetto “Submission ContempoArte”.
Nella Raccolta trovano spazio anche quelle selezionate direttamente dal direttivo, dove i criteri fondamentali di valutazione sono la qualità, l’originalità e la coerenza del percorso artistico.
Questo è un servizio di supporto artistico che il Blog L’ArteCheMiPiace offre a titolo completamente gratuito.
Per chi desidera più spazio, con la pubblicazione di una intervista o la presentazione di un progetto artistico o letterario, può invia re la sua candidatura alla seguente email: gigroart23@gmail.com.
Il Magazine ContempoArte è reperibile su Amazon Books, il passaggio alla versione cartacea avviene in seguito alla pubblica zione digitale disponibile online sulla piattaforma internazionale ISSUU.
Questo progetto editoriale mira ad un supporto completo di divulgazione che va ad integrarsi con quello precedentemente propo sto online.
ContempoArte
ContempoArte is a printed magazine entirely dedicated to the digital contents previously proposed on the Blog L’ArteCheMiPiace
The Magazine hosts articles, insights and interviews dedicated to art and culture.
Ample space is reserved for the works of the artists selected for the ContempoArte Collection, an artistic support project that combines online dissemination with full-page publication within the Magazine.
The selections for the ContempoArte Collection are curated by Giuseppina Irene Groccia, Founder of the Blog L’ArteCheMiPia ce. Applications are made through the use of the hashtag #Lartechemipiacecontest when sharing your works on Facebook and Instagram, or by sending the work that most represents you at the moment to the editorial email: gigroart23@gmail.com, indicating “Submission ContempoArte” in the Subject.
The Collection also includes those selected directly by the management team, where the fundamental evaluation criteria are the quality, originality and coherence of the artistic path.
This is an artistic support service that the Blog L’ArteCheMiPiace offers completely free of charge.
For those who want more space, with the publication of an interview or the presentation of an artistic or literary project, they can send their application to the following email: gigroart23@gmail.com.
The ContempoArte Magazine is available on Amazon Books, the transition to the paper version takes place following the di gital publication available online on the international ISSUU platform.
This editorial project aims at a complete dissemination support that integrates with the one previously proposed online.
ContempoArte