FRANCO FILANCI&CARLO SOPRACORDEVOLE DOMENICO TAGLIENTE
MANUALE CATALOGO SPECIALIZZATO DEGLI INTERI POSTALI DELL’AREA ITALIANA
ITALIAN POSTAL STATIONERY SPECIALIZED CATALOGUE
Edizione Ottimizzata Refined Edition
LASER INVEST
© 2022 Franco Filanci, Domenico Tagliente, Lorenza Tagliente, Laser Invest Copertina, impostazione e realizzazione grafica di Franco Filanci Coordinamento redazionale di Lorenza Tagliente
Edizioni Laser Invest Sede: via Londra 14 — 46047 Porto Mantovano MN — Tel. +39.0376.399.901 Show-Room: Galleria Unione 5 — 20122 Milano MI — Tel. +39.02.8412.0035 eMail: info@laserinvest.com — Sito: www.laserinvest.com Stampa: Seven Seas - San Marino Thanks to the friends of the United Postal Stationery Society for the Lewandowski Award 2008 A perenne ricordo di Luigi Pertile e Carlo Sopracordevole con la gratitudine che ognuno di noi deve a chi ha saputo aprirci nuovi orizzonti Uno specialissimo ringraziamento a Valter Astolfi, Riccardo Bodo, Beniamino Cadioli, Ennio Cavazzoni, Richard Harlow, Giorgio Migliavacca, Nicolino Parlapiano, Flavio Pini, Mario Pozzati, Enio Spurio, Tommaso e Domenico Tagliente per l’aiuto fornito nella redazione di tutte le edizioni di questo volume. Un sentito grazie a tutti coloro che con le loro segnalazioni hanno collaborato, oggi e in passato, al suo perfezionamento: Cesare F. Alberti, Vincenzo Altavilla, Norman Ames, Helmut Avi, Enrico Angellieri, Enrico Bertazzoli, Danilo Bogoni, Gesullo Bonucci, Maurizio Caimmi, Giancarlo Casoli, Piero Corsi, Vittorio Coscia, Bruno Crevato-Selvaggi, Giorgio D’Agostino, Mauro della Casa, Beppe Ermentini, Claudio Fabbroni, Giovanni Fulcheris, Emanuele Gabbini, Francesco Gerini, Lucio Ghisellini, Franco Giannini, Ezio Gorretta, Angelo Lanza, Giuseppe Likar, Giuseppe Li Vigni, Alfredo Manzini, Sergio Masiero, Maurizio Mero, Mauro Mirolli, Fabio Petrini, Francesco Previati, Ezio Sandroni, Orazio Sillano, Pietro F. Stracchi, Jeff Trinidad, Valentino Vannelli, Enrico Veschi, Gaspare Nello Vetro, Paolo Zanetti. Un ringraziamento va anche agli inserzionisti che, oltre a garantire ai loro annunci una audience attenta e intelligente, hanno assicurato la pubblicazione del presente volume: Aste Laser Invest, Accademia Italiana di Filatelia e Storia Postale, A.F. Milano di Franco Gazzi, Giacomo Avanzo, Helmuth Avi, Diego Carraro, Cherrystone Auctions, CIF Unificato, Sebastiano Cilio, Coll.it srl, DSC Daolio Assicurazioni, Enzo Diena srl, Filatelia Fischer, Paolo Gazzera, Fiorenzo Longhi, Filatelia Mazzini, Alessandro Orlandini, Philasearch.com, Raybaudi Experts, Alberto Rovida, Sassone, Gabriele Sintoni, Silvano e Manuela Sorani, Transecurity Service, Tuscanphila, UFI, Silvia Vaccari, Vaccari srl, VIPA di Giuseppe Vitale.
Nota – È stato variato l’ordine dei capitoli relativi a uffici all’estero, possedimenti e occupazioni per consentirne una miglior comprensione storica e filatelica. Le quotazioni sono in euro e si riferiscono a esemplari in buone condizioni di conservazione, non rifilati per migliorarne i margini, non sporchi né macchiati o alterati nel colore (confrontarne la tonalità con l’interno o il verso dell’intero postale), venduti da un operatore serio a un collezionista preparato: in senso inverso è ovviamente previsto uno sconto, tanto più elevato quanto più comune o modesto è il materiale ceduto. Prices in euro are for fine items, not trimmed to improve the edges, and not blurred or discoloured, sold by a professional dealer to an informed collector. When the seller is a collector a discount is calculated, higher for common items
Come stanno gli interi postali? Bene, grazie. Anzi, più che bene, tranquillamente sistemati negli album, nei classeur e nei contenitori di collezionisti e commercianti amanti di una filatelia totale, intelligente, senza pregiudizi e sanamente lontana da smanie affaristiche e mode passeggere. Una filatelia in cui il francobollo è impresso direttamente sull’oggetto di corrispondenza o sul modulo postale, e risulta persino più classico del suo gemello adesivo anticipando di oltre vent’anni – e proprio in Italia – il penny black. Una filatelia senza sbalzi, dove il materiale ha valutazioni dettate più dall’effettiva disponibilità che dalla richiesta, come mostra anche questa nuova edizione dell’ormai classico (a livello internazionale) catalogo dovuto alle conoscenze e all’esperienza non solo dei tre autori ma dell’élite collezionistica dell’Unione Filatelisti Interofili che da sempre lo supporta. E che ha reso l’InterItalia molto più del solito catalogo specializzato d’Italia: adottando per primo al mondo regole di catalogazione precise e dichiarate; fornendo informazioni supercontrollate e l’illustrazione di tutto il materiale catalogato, dal francobollo in formato reale fino a tutte le vignette Opere del Regime o turistiche, i tasselli pubblicitari e le franchigie; inserendo settori collaterali (dalla “futura Italia” alle collezioni del capitolo Italiana) che aggiungono fascino e interesse alla nostra interofilia, basilare per una seria conoscenza della comunicazione umana; inserendo per la maggior parte dei testi la versione inglese, dovuta a Giorgio Migliavacca, per rendere InterItalia fruibile anche fuori dei confini nazionali. Più che un catalogo, oggi naturalmente riveduto e aggiornato al 2021, un manuale, per seminare il verdeggiante campo dell’interofilia. Meglio ancora, un libro fatto per essere goduto in santa pace. E per molti semplicemente l’occasione di sostituire una precedente edizione, ormai troppo sciupata dall’uso.
How is postal stationery doing? Fine thanks. Actually, more than well, leisurely arranged in the albums, in the stock-books and display albums of collectors and dealers who love an all-encompassing and creative philately, without prejudice and healthily far from business fads and fleeting trends. A philately in which the stamp is printed directly on the postal item or on the postal form, making it even more classic than its adhesive twins, predating with the Italian “cavallini” the penny black and the Mulreadys by over twenty years - right here in the Kingdom of Sardinia. A seamless philately, where the evaluations are dictated by the actual availability rather than by the demand; this transparent approach is the parameter of the new edition of this classic and internationally acclaimed catalogue imbued with the knowledge and experience not only of the three authors but also of the collectors’ elite of the Union of Postal Stationery Philatelists who have always supported this publication. That precious collaboration has elevated InterItalia well above the specialized Italian catalogues by being the first in the world to adopt precise cataloguing parameters, providing meticulously checked information and high quality illustrations of all the catalogued material, from the life-size postage stamp to all the Works of the Regime, Tourist Attractions and advertising strips; inserting corollary aspects such as the “future Italy” as well as the collections of the “Italiana” chapter which add charm and interest to collecting postal stationery: a fundamental requisite for profound appreciation of human communication. InterItalia global success is vastly attributable to the English translation of most of the text, kindly provided by Giorgio Migliavacca. This enables us to share the information included in this catalogue with an international audience. To conclude: you are reading more than a catalogue, now duly revised and updated for 2021; this publication has become a standard reference actively spreading our unremitting enthusiasm for Italian postal stationery. Better yet, this is a handbook created for peaceful enjoyment. And for many, it simply is the opportunity to replace a previous edition, now too worn out by regular use.
Chiarezza, innanzi tutto Clarity, first and foremost Il francobollo, per cominciare Il peccato originale della filatelia è l’amatorialità: si considerano esperti coloro che possiedono o managgiano francobolli in quantità, possibilmente rari, e si accetta per buono quanto dicono o scrivono, persino sui cataloghi, senza accertarne la veridicità e nemmeno l’oggettiva razionalità. Il che risulta evidente dal fatto che a tutt’oggi si naviga nel vago persino per quanto riguarda la definizione di francobollo: così che qualcuno riesce a far passare per nuovo francobollo anche semplici varietà, erinnofili o patacche. O a definire “impronta” quella che figura sugli interi postali. E allora cominciamo proprio da qui: che cos’è esattamente un francobollo? Una definizione inequivocabile è “il francobollo è l’impronta a stampa che indica l’importo dovuto per fruire di un servizio postale”: un’impronta che di solito comprende un’immagine ma può anche essere fatta di sole scritte, e che di norma è racchiusa in uno spazio circoscritto ma può anche assumere altre forme. E il francobollo può presentarsi in due modi: impresso su fogli di carta gommata, e da una certa data normalmente dentellato, in modo da poter essere staccato e incollato su corrispondenze e moduli postali d’ogni tipo, peso e formato, ed è il francobollo adesivo ben noto a tutti, anche ai giovani fino a non molto tempo fa, spesso semplicemente come francobollo. Oppure impresso direttamente su oggetti di corrispondenza e moduli postali, che così sono già pronti all’uso nel momento in cui tornano utili, e che sono diventati noti in Italia come interi postali (in Francia entiers postaux, in Germania Ganzsachen, nel mondo anglosassone Postal Stationery). Ma se cambia il nome dell’oggetto che si usa per godere di un servizio postale, non cambia quello dell’elemento che rappresenta il valore dell’affrancatura: sempre francobollo è, non importa se adesivo o stampato su una cartolina postale, come dimostrano le stesse autorità statali quando nei decreti relativi agli interi descrivono l’impronta di affrancatura chiamandola per l’appunto francobollo. E a guardarlo poi dal punto di vista degli interi postali, il francobollo acquista persino dei meriti particolari, diventando precursore di se stesso. Se osserviamo con la dovuta attenzione i Cavallini provvisori del Regno di Sardegna, anno 1819, le prime carte-valori postali emesse al mondo, ci accorgiamo che lo strombettante postiglione a cavallo è affiancato dal valore e incorniciato in modo distintivo a seconda del valore proprio come nei francobolli che cominceranno ad apparire vent’anni dopo: e se manca il paese emittente (come d’altro canto nel Penny black) è solo perché l’uso di questa carta postale bollata era limitato all’interno del regno sardo di terraferma.
The stamp, to begin with The original sin of philately is amateurishness: those who own or handle stamps in quantities, possibly rare, are considered experts, and what they say or write is accepted as good, even by catalogues, without checking the truthfulness and rationality of their claims. Even in our twenty-first century, we are vague when it comes to giving the definition of postage stamp. As a result of such ambiguity, it becomes expedient for some audacious entrepreneur to pass off even simple varieties, cinderellas or pieces of junk as a new entry to be listed in standard catalogues. The same shaky ground applies to the definition of the “imprint” that appears on postal stationery. So let’s start right here: what exactly is a postage stamp? An unequivocal definition is “a stamp is the printed impression that indicates the amount of postage paid to the post office”: a stamp usually features an image, it can also consist of plain writing which in most instances is enclosed in a limited space but can also take on other forms. The postage stamp can be printed in two ways: initially printed on sheets of gummed paper, and at a later date routinely perforated to simplify the separation from the sheet and the affixing on a piece of mail or postal form of any type, weight and format; this adhesive postage stamp is widely described by old and young people as a postage stamp. Stamps are also printed on governmentally produced postcards and lettersheets which can be purchased for postal use; these security printed items are known as postal stationery (in Italy interi postali, in France entiers postaux, in Germany Ganzsachen). But suppose the name of the item used to enjoy postal delivery is changed. In that case, the name of the element that represents the postage paid does not change: it is always a stamp, no matter if it is an adhesive stamp or if it is printed on a postcard; in fact, governmental authorities themselves describe in their decrees the impression of the postage stamp on postal stationery as postage stamp. Looking at it from the point of view of postal stationery, the stamp even acquires particular merits, becoming a precursor of itself. If we look carefully at the 1819 provisional Cavallini of the Kingdom of Sardinia, the first security printed pre-paid postal stationery issued in the world, we realize that the trumpeting postillion on horseback depicted on the impression struck on the address panel includes the postage amount to be paid and is enclosed by a distinctively shaped frame according to the face value, just like in the postage stamps that will begin to appear twenty years later: and if the issuing country is missing (as is the case of the Penny Black) it is simply because the use of this stamped postal stationery was limited to the Sardinian Kingdom regions of the mainland. However, even if we ignore the Sardinian Cavallini and the letter sheets of New South Wales of 1838, in the context of the same Great British Postal Reform, the 1d and 2d Parliamentary envelopes precede the adhesive stamp by
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Comunque, anche senza scomodare i Cavallini sardi e i fogli da lettera della Nuova Galles del Sud del 1838, nell’ambito della stessa grande Riforma postale britannica le buste parlamentari da 1 penny e 2 pence precedono di vari mesi il francobollo adesivo, e buste e fogli-lettera Mulready gli sono contemporanee, avendo debuttato insieme il 1º maggio 1840. E insieme interi postali e francobolli viaggiano nei gusti dei collezionisti e nei loro album per tutto l’800 e anche oltre, fino alla Grande Guerra. Poi improvvisamente le strade divaricano: probabilmente è il sempre crescente numero di emissioni a far preferire ai collezionisti i più maneggevoli e sovente clamorosi francobolli. Tanto che con la seconda Guerra mondiale persino cartoline e biglietti postali scompaiono dalla scena collezionistica, restando in vita solo per servizio: ricordo ancora nel 1969 l’italico Direttore generale delle poste dichiarare che in Italia non se ne emettevano più da tempo, in barba all’evidenza! E si deve solo alla costanza degli appassionati – in Italia Poggio Poggi, Melchiorre Ferrari-Trecate, Luigi Pertile e Carlo Sopracordevole – se l’interofilia arriva a godere della favorevole congiuntura collezionistica degli anni Sessanta con il crescente interesse per la storia postale, da cui gli interi proprio non possono essere esclusi, che porta anche alla ripresa delle emissioni interòfile celebrative. Tuttavia la filatelia tradizionale mantiene a lungo una visione dell’intero postale alquanto limitata, in pratica riferita alla sola cartolina postale, e guarda con diffidenza gli interi creati per altri usi, rifiutando persino quelli con impronte diverse dal consueto francobollo (come i moduli vaglia o cartoline e biglietti postali militari in franchigia) o che presentano forme, soluzioni e utilizzi postali particolari (come i buoni risposta internazionali e i cartoncini di controllo). Soprattutto è a livello collezionistico e commerciale che resta un profondo disinteresse – se non un evidente ostracismo – verso gli interi postali. Qualcuno arriva a dire che non hanno nulla a che fare con i francobolli: e quello che c’è impresso sopra che cos’è? un paralume? Qualcuno tenta di scantonare l’evidenza definendola “impronta di affrancatura”; come se non fossero impronte di affrancatura anche quelle stampate in fogli, minifogli e foglietti e di solito dentellate. Per fortuna i collezionisti del nuovo millennio stanno perdendo questa pessima forma mentis, e anche se non collezionano gli interi – fra l’altro sempre meno presenti fra le nuove emissioni – almeno ne conoscono l’esistenza e l’interesse, anche grazie alle pubblicazioni filateliche che ormai trattano francobolli e interi quasi con lo stesso impegno. E c’è solo da sperare che anche i cataloghi li trattino insieme, come nel nuovo Maillennial, e che soprattutto questa impostazione abbia successo.
several months, and envelopes and letter-sheets known as Mulreadys are contemporary to the postage stamp, having postally debuted together on 6 May 1840. The Mulreadys and 1d and 2d postage stamps went on sale on 1 May and were postally valid from 6 May. Together, postal stationery and adhesive postage stamps captivated collectors who carefully placed them in their albums throughout the 19th century and beyond, up to the Great War. Then suddenly, the roads diverged: it was probably the ever-increasing number of stamp issues that made collectors prefer the more manageable and often thrilling stamps. So much so that with the Second World War even postcards and lettercards disappeared from the collecting scene, remaining alive only for postal use: I still remember in 1969 the Italian Director General of the post office declaring that in Italy they had not issued postal stationery for a long time, despite unequivocal evidence! And it is only due to the perseverance of the enthusiasts – such as Poggio Poggi, Melchiorre Ferrari-Trecate, Luigi Pertile and Carlo Sopracordevole – that postal stationery collecting saw its great revival in the Sixties as a result of the growing interest in postal history, from which postal stationery cannot be excluded. These developments ushered in the vibrant invigoration of commemorative postal stationery. However, traditional philately maintained for a long time a relatively narrow vision of the postal horizon, in practice, referring only to the postcard, while looking with suspicion at postal stationery created for other uses, rejecting even those with imprints other than the usual stamp (such as postal money order, and armed forces lettersheets and postcards). The same approach was adopted for special forms and postal uses (such as international reply coupons, and meter cards). Above all, it is at the collector and commercial levels that there remains a profound lack of interest - if not evident ostracism - towards postal stationery. Someone goes so far as to say that they have nothing to do with postage stamps, which justifies the question: what is stamped on postal stationery? A lampshade? Someone has attempted to dismiss the evidence by calling it “franking imprint” as if the same description does not apply to postage stamps, miniature sheets, and souvenir sheets – which in most cases enclose perforated stamps. Fortunately, the collectors of the new millennium are discarding this lousy mindset, and even if they do not collect postal stationery – less and less prominent among the post office new issues – at least they know its existence and relevance, also thanks to philatelic publications, which now place postage stamps and postal stationery almost at the same level. It is to be hoped that the catalogues will also list them in the same lineup, as is the case for the new Maillennial, and that above all this approach will be successful.
Gli interi postali italiani Stando alla definizione essenziale ed esauriente a suo tempo fornita dall’Unione Filatelisti Interòfili, frutto del lavoro dei suoi esperti, “l’intero postale è una carta-valore emessa dallo Stato o da un’Amministrazione Schema della matrice di un biglietto postale impresso in tipografia, con gli spazi per l’inserimento delle parti mobili – Scheme of a lettercard die, with spaces for mobile elements (stamp, value, millesime)
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postale sotto forma di oggetto di corrispondenza o di modulo con valore di anticipazione totale o parziale della tassa richiesta per usufruire di un servizio svolto dalle Poste o per pagare un diritto postale”. Una definizione che esclude tutti gli oggetti che non possono in alcun modo considerarsi carte-valori postali, e come tali soggetti a controllo: dai moduli postali, anche se in uso a enti pubblici, alle cartoline destinate al Re o al Papa (tutta la posta loro indirizzata godeva di franchigia); da cartoline e buste con dicitura «conto corrente con la posta» o «in abbonamento postale» alle cartoline militari di produzione privata del 1915/16 o in uso nella RSI, quando ogni cartolina e ogni busta spedita dalla Posta da Campo viaggiava in franchigia. Anche se talvolta è bene riportarle, con opportune note, proprio perché ci si renda conto di che cosa sono esattamente. Come ogni carta-valore, gli interi postali italiani sono autorizzati ed emessi in base a leggi postali e appositi decreti. A partire dagli anni ’30 invece di un unico decreto di emissione (talvolta posteriore alla distribuzione se non dimenticato) si hanno due diversi decreti: uno reale che autorizza l’emissione ed uno successivo, ministeriale, indicante le caratteristiche tecniche e l’eventuale termine di validità. Dagli anni ‘40 tale prassi è limitata ai commemorativi; per gli ordinari basta il decreto ministeriale. Gli interi postali italiani sono di norma realizzati dalle Stamperie ufficiali dello Stato: fino al 1928 l’Officina governativa carte-valori di Torino (OCV), dal 1926 lo Stabilimento Poligrafico per l’Amministrazione dello Stato di Roma, dal 1929 l’Officina carte-valori dell’Istituto Poligrafico dello Stato (IPS-OCV) poi anche Zecca (IPZS) e ora SpA. San Marino e il Vaticano si valgono anche di altre stamperie, solitamente estere. Fino al 1930 le stamperie di Stato italiane hanno utilizzato per gli interi postali il sistema tipografico, impiegando matrici di stampa contenenti i soli testi, in cui di volta in volta venivano inseriti il cliché del francobollo (ottenute da speciali galvani), la dicitura con il valore e — dal 1881 al 1927 — anche l’anno di stampa (il millesimo). La tiratura avveniva in fogli contenenti più esemplari, come per i francobolli adesivi, che poi erano rifilati e all’occorrenza gommati e perforati. Il numero di tavola, di solito presente in uno dei margini, finiva eliminato in fase di taglio. Dal 1931, con l’avvento della stampa in rotocalco, le lastre sono ottenute con riduplicazione fotografica di esemplari completi. Anche in tal caso nei cilindri vi sono più esemplari, ma stampati in continuo su rotativa. Oltre al colore distintivo del francobollo, a fine ‘800 raccomandato dalle norme UPU, fino agli anni Trenta fu anche usato un cartoncino di colore diverso a seconda dell’uso a cui l’intero era destinato. Come per i francobolli, anche la distribuzione degli interi postali avveniva in Italia tramite il Magazzino centrale carte-valori: unica eccezione le cartoline militari, distribuite tramite i comandi e i reparti, di cui dovevano recare il bollo per ragioni di controllo. Le norme postali ammettono la stampa sugli interi postali di intestazioni, fregi e testi da parte dei privati, col solo limite di non colpire il francobollo e lo spazio circostante: queste stampe aggiuntive (i cosiddetti repiquages) sono di un certo interesse se prodotti dal Senato o dalla Camera (dopo l’abolizione
What is a postal stationery item? The FIP definition of postal stationery is still the result of many compromises, as is made evident by its provisos. To that end we have opted to use here the Unione Filatelisti Interofili definition, which is the result of input from many Italian experts and specialists, and which we deem to be more accurate and comprehensive. “A postal stationery item is a security printed postal object issued by the postal authorities as a lettersheet, envelope or postcard, or as a postal form, denoting part or full pre-payment of postage for the purpose of either delivery or the performance of a service carried out by the postal system.” On the other hand, the following items cannot be considered postal stationery: forms used by government agencies or departments, privately produced postage free cards addressed to the King or the Pope (both enjoyed free frank privilege on incoming mail in any case), privately produced postcards supplied to armed forces during the years 1915-16, and military postcards and lettersheets of the Italian Social Republic era. By the same token, postcards or envelopes bearing inscriptions such as conto corrente con la posta (post office checking account) or abbonamento postale (bulk rate) and the like cannot be considered postal stationery. Italian Postal Stationery Under normal circumstances an Italian postal stationery item is authorized by a decree that indicates all the specifics and date of issue. Customarily, postal stationery is printed by the Government Printing Works, from 1874 to 1928 the Officina Carte Valori at Turin and then the IPSOCV, Rome. Until 1930 they were printed by letterpress: printing plates had the standard inscriptions only, while the postage stamp consisted of electros inserted in the plate along with the denomination and from 1881 to 1927 the millesime or last two digits of the year of printing. The plate included as many as thirty postcards or lettercards; printed sheets were then trimmed and cut, and where applicable perforated and gummed. Unlike stamps, the plate number was trimmed as it fell on one of the outer margins. Beginning in 1931, with the introduction of rotogravure, the plates were photographically produced and duplicated. Watermarked cardboard was limited to but a very few instances. Current postal regulations envisage the use of privately applied overprints such as return address, sender’s address, logos and special messages. These overprints, however, must not affect the postage stamp. Privately overprinted items, called Repiquages, are of some interest when produced by Parliament, for commemoration or propaganda, for enquiry purposes or bear some illustration or symbol. Perforation of the stamp with initials or devices of private origin (perfin) is envisaged by the regulations but scarcely used. The Catalogue’s Criteria and Guidelines Catalogue editors traditionally assign a number to the main types; these often include reprints and re-issues with minor and major changes in the text, lay-out, colours and perforations. Basically the criteria is a rather subjective one and what may look like a variety or a sub-type to one editor is often considered a main type by another. This leads to confusion, and we have seen catalogues where the same type of stamp (for example, with a slightly different colour) at page 25 is assigned a number and at page 50 only an “a”. Of course various aspects come into play, one of them being marketing the product in this respect, as we all know,
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dei tipi speciali), o a scopo di pubblicità, propaganda, commemorazione, o per l’uso come questionari. Ugualmente ammesso, ma poco utilizzato dai privati, il sistema di perforare il francobollo con sigle o fregi (i perfin) per evitarne il furto e la rivendita. Criteri di compilazione del catalogo Un’antica abitudine dei cataloghi filatelici è quella di considerare esemplari-tipo, con numero a sè, non solo i valori di nuova emissione ma anche tipi precedenti ristampati con qualche variante nei testi, nell’incisione, nei colori o nella perforazione. In tal modo i criteri di distinzione risultano del tutto personali, e arbitrari: la variante che per un catalogo è tanto rilevante da far attribuire all’esemplare un numero a parte, può non esserlo per un altro che lo considera un sottotipo se non auna semplice varietà (si vedano i primi francobolli del Lombardo-Veneto in numero variabile da 5 a 22 a seconda del catalogo!). E spesso nello stesso volume la variante che a pag. 15 crea un esemplare-tipo a pag. 25 distingue soltanto un sottotipo (è il caso del ferro di cavallo del 1865 e del semaforo del 1957, entrambi derivanti da matrici visibilmente diverse). Per coerenza e per non disorientare il collezionista o far pensare a chissà quali interessi del compilatore (per consuetudine l’esemplare-tipo, con numero a sé, non può mancare in una raccolta definibile completa), fin dal 1987 abbiamo fissato a priori delle regole di catalogazione ispirate alla logica e alla storia postale. 1. È considerato tipo ogni intero postale che si distingue dai precedenti per quegli elementi di carattere postale o politico-istituzionale che sono di norma segnalati nei decreti: valore nominale, disegno del francobollo, diciture istituzionali o stemma, colore di stampa o del cartoncino, formato, soprastampa. Ogni intero-tipo è distinto da un proprio numero progressivo e da un titolo in grassetto. 2. Sono considerati sottotipi quegli esemplari che presentano varianti dovute a ragioni tecniche o funzionali, che non mutano le caratteristiche essenziali della carta-valore né sono rilevate a livello ufficiale: varianti dei testi, dei caratteri e della loro disposizione, nell’incisione del francobollo o nelle soprastampe, nella gradazione di colore della stampa o del cartoncino, oltre a illustrazioni accessorie e millesimo di stampa. I vari sottotipi di uno stesso intero sono elencati in grassetto, ciascuno distinto da una lettera maiuscola: fanno eccezione vignette e tasselli pubblicitari, numerati a parte per comodità, e i millesimi, che servono da soli come distinzione. 3. Sono elencati come non emessi, di norma con numero preceduto da NE, solo i tipi regolarmente approntati dallo Stato ma non posti in vendita all’epoca per ragioni talvolta non chiarite, oppure venduti in modo irregolare o dati solo in omaggio ad autorità. 4. Le varietà sono distinte in due gruppi: quelle costanti, presenti in determinate posizioni della tavola o in buona parte della tiratura, sono riportate insieme al tipo o sottotipo cui si rifanno, precedute da lettera minuscola. Quelle occasionali, che sfuggono a una precisa catalogazione, sono elencate a parte senza lettera distintiva, potendosene sempre scoprire altre. 5. Anche prove e saggi sono elencati a parte, senza numerazione, dopo i valori a cui si riferiscono.
our collection cannot be considered complete unless we have all the main types — “a” and “b” numbers belonging mainly to the realm of specialised collections. From the first edition in 1985 we have, therefore, decided to use conservative guidelines strictly based on postal history and common sense. Our criteria in compiling this catalogue are as follow: 1. Main type: any postal stationery item which is deemed distinctively different from its predecessors because of postal or political and/or institutional elements usually highlighted by a decree authorizing its issue. These elements include: face value, the design of the stamp, main inscription and coats of arms, format and size, ink colour/s, pasteboard colour, and colour of overprint (if any). Each main type is assigned a standard progressive number, and its description is in bold lettering. 2. Sub-type: any item of postal stationery which features minor variants due to technical/administrative or production needs. These variants do not affect or alter the overall character of the item so much so that are not endorsed by the issuance of a specific decree. Falling into this category are items featuring variations in the text, printer’s type or font, as well as minor changes affecting the stamp design or the overprints, and nuances of printing inks or of the pasteboard. Also included are additional illustrations, and the routine change of the last two digits of the millesime. Sub-types are listed in bold typefont with a distinctive capital letter (i.e. A, B, C). Advertisements and pictorial elements are listed after the main type with distinctive numbers; millesimes are simply listed in chronological order. 3. Unissued or irregularly issued items are given separate number preceded by NE (Non Emesso, Unissued). 4. Varieties are divided into two categories. Constant
Rotocalco Rotogravure
Tipografia Letterpress
Litografia Lithography
Rotocalco - Disegni e scritte sono retinati, cioè composti di piccoli punti, così che le lettere hanno contorni zigrinati e tutte le linee risultano puntinate / Rotogravure features lines and letter edges made of little dots Tipografia - Disegni e scritte sono completi e con contorni netti, e a forte ingrandimento l’inchiostro appare più scuro sui bordi esterni delle lettere e delle linee che al loro interno. Può notarsi anche il segno della pressione al verso / In letterpress line and letter edges are sharp, and darker than the inside Litografia - Disegni e scritte sono completi e con contorni netti, e a forte ingrandimento l’inchiostro appare distribuito con intensità uniforme. Nessuna pressione al verso / Litho features sharp edges and an even inking.
bodoni BODONI With serif
bastone BASTONE Sans serif
Uno stesso carattere può essere “tondo” oppure “corsivo”, a seconda dell’inclinazione, o anche “chiaro” o “neretto”, a seconda dello spessore / The same type can be regular, italic, bold, bold italic. Con il termine bodoniano indichiamo i caratteri da stampa che presentano le grazie, cioè i trattini di delimitazione alle estremità delle lettere / With serif Col termine bastoncino indichiamo i caratteri da stampa senza grazie, cioè senza trattini di delimitazione alle estremità / Sans serif
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I diversi interi e come valutarli Le cartoline postali, create dall’Amministrazione postale austro-ungarica nel 1869, furono introdotte in Italia nel 1874. Fino agli anni Trenta il colore del cartoncino distingueva gli usi cui erano destinate: avorio o camoscio quelle per l’interno, rosa quelle con risposta pagata per l’interno, verdi o grigie quelle per l’estero. La tassa agevolata per le cartoline scomparve nel 1995. Le quotazioni sono per esemplari nuovi o usati in buone condizioni di conservazione. Gli esemplari usati recanti fori d’archivio valgono un quarto. Le cartoline commemorative o pubblicitarie con scritte o francobolli sulle vignette valgono proporzionalmente di meno. Le cartoline postali con risposta pagata, istituite per la prima volta dal Württemberg, apparvero in Italia insieme alla prima cartolina. Nel luglio 1971 l’Unione Postale Universale le ha abolite dal regime Tariffe per l’interno, le colonie e San Marino
1.1. 1874
1.8. 1889
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varieties, typically occurring in the same position of the printing plate for the entire production or part of it, are listed after the type or sub-type to which they belong and are identified by a low case letter (i.e. a, b, c). Occasional varieties are listed in a smaller font at the very end of each issue and with no number assigned to them. 5. Proofs, essays and items overprinted Saggio or Campione (Specimen) are listed separately at the very end of each issue and with no number assigned to them. Different types of postal stationery Postal cards — Introduced by Austria-Hungary in 1869, they were first issued in Italy in 1874. The special postal rate for postcards was discontinued in 1995. The retail values shown in this catalogue are for mint and used copies in very fine conditions. Items showing filing punch-holes are worth 25% of the retail value. Commemorative or adverti1.9. 1905
1.1. 1916
1.3. 1919
1.4. 1920
1.2. 1921
1.1. 1923
16.3. 1925
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.05 .05 .05
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.10 .05 .05
.15 .10 .05
.15 .156 .10
.20 .20 .10
Biglietto postale - Letter card – entro distretto o militari - reduced rate –
.20 .05
.15 .05
.20 .103
.25 .15
.25 .15
.40 .20
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Stampe - Printed matter
.02
.02
.02
.05
.05
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Avviso di ricevimento - Return receipt .20 .20 entro il distretto - within district .101
.20 .10
.20 .10
.25 .15
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.40 .40
.50 .50
.60 .60
Raccomandazione - Registration fee entro il distretto - within district corrisp. aperte - unsealed mail
–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Cartolina postale - Post card .10 .10 .10 .10 .15 .15 .25 .30 .40 idem, entro distretto - within district – .05 .05 .05 .10 .10 .15 .15 .40 diretta a militari, sent to soldiers – – .10 .10 .10 .10 .15 .15 .20 con Risposta pagata - Reply post card .15 .15 .15 .203 .30 .30 .50 .60 .80 idem, entro distretto - within district – – – – .20 .20 .30 .30 .40 Cartolina illustrata - picture postcard entro il distretto - within district solo firma e data - only signature
.02
.30 .30
.25 .101
.25 .10
.25 .10
.30 .15
.30 .30
.40 .40
.50 .50
.60 .60
Assegno - Cash on delivery fee entro il distretto - within district
– –
.251 .151
.25 .15
.303 .15
.30 .15
.30 .30
.30 .30
.40 .40
.50 .50
Espresso - Special delivery/Express fee
–
.251
.25
.25
.50
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.50
.60
.70
Posta pneumatica - Pneumatic post fee
–
–
.10
.10
.10
.15
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.15
.20
Fermo posta in partenza - Poste restante –
–
–
.054
.05
.10
.20
.20
.20
2
Posta aerea interno - Domestic Air mail .607 idem per espressi - Express air delivery – ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Tariffe per l’estero
1.4. 1879
1.9. 1893
1.2. 1921
1.1. 1922
1.1. 1923
1.1. 1926
1.7. 1930
1.9. 194410
1.4. 1945
Stampe - Printed Matter
.05
.05
.15
.15
.20
.25
.25
–
Raccomandazione - Registration fee
.25
.25
.60
.80
1.–-
1.25
1.50
3.–
Ricevuta di ritorno - Return receipt
.25
.25
.60
.80
1.–-
1.25
1.25
–
5.–-11
.303
1.20
1.60
2.–-
2.50
2.50
–
10.–-11
.30
–
–
2.–
2.50
–
–
–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Cartolina postale1 - Post card .10 .10 .40 .50 .60 .75 .75 1.50 3.– con risposta - Reply post card .20 .20 .80 1.–– 1.20 1.50 1.50 – – tariffa particolare - special rate .152 – – .405 .455 .606 .508 – – idem con risposta - ditto, reply .302 – – .805 .905 1.206 1.––8 – –
Espresso - Special delivery/Express fee
Buono risposta - Int. Reply Coupon
4
—10—
7
9
1.5011 10.–-
internazionale, potendosi ottenere lo stesso servizio con i buoni-risposta; il D.M. 3.5.1976 le ha poi abolite anche nel regime interno. Per un certo periodo sono state distinte dal colore del cartoncino: rosa per l’interno (fino al 1906), verde per l’estero (fino al 1932). Le quotazioni del nuovo si intendono per esemplari in buono stato di conservazione, con le due parti unite; con perforazione aperta, ossia parzialmente divise, valgono di meno, mentre le due parti separate valgono un quarto (per gli esemplari più rari) o anche meno. Per l’usato è indicata una quotazione per la domanda e una per la Risposta, ovviamente separate. Se le due parti usate sono ancora unite, l’esemplare merita un plusvalore. Relativamente comuni sono invece gli esemplari con le due parti unite, di cui la sola domanda usata per posta mentre la Risposta è tuttora nuova, o al massimo con il solo indirizzo scritto: valgono poco più 1.9. 1926
sing postcards with illustrations covered by postage stamps or affected by postmarks or handwriting also suffer a depreciation depending on how the illustrations are affected. Reply Paid Postcards — First introduced in Württemberg, they were adopted by Italy when it issued its first postal stationery in 1874. Reply paid postcards started to be discontinued on a global scale in July 1971 as mandated by the UPU, since the same service was satisfactorily performed by IRCs. Inland use was terminated in Italy with the publication of a decree dated 3 May 1976. The retail values shown in this catalogue for mint copies refer to items in very fine conditions and with the reply card attached. When the perforation separations are partly split or reinforced, the depreciation is proportionally related to the degree of the problem. When the reply card is completely separated the retail value of the double card drops to 25% for the more elusive types, and less for the more common ones. For
16.8. 192710
1.10. RSI
1944 Regno
1.4. 194511
1.2. 1946
25.3. 1947
1.8. 1947
11.8. 1948
10.4. 1949
.20 .20 .10
.20 .20 .10
.25 .25 .20
.40 .40 .20
.80 .80 .40
2 2 1
3 3 2
5 – 3
6 – 5
6 – 5
.60 .30
.50 .25
1.–– .50
1.–– .50
2.–– 1.––
512 412
712 412
1112 612
.10
.10
.20
.20
.40
1
2
3
5
5
.60 .60
.50 .50
1.–– 1.––
1.–– 1.––
2.–– 2.––
4 4
6 6
10 –
15 –
20 –
1.25 1.25 .60
1.25 1.25 .60
1.50 1.50 1.50
2.50 2.50 1.20
5.–– 5.–– 2.40
10 10 5
15 15 7
20 – 10
35 – 20
453 – 303
.50 .60
.50 .50
1.–– 1.––
1.–– 1.––
2.–– 2.––
4 4
6 6
8 –
10 –
10 –
1.25
1.25
––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– .40 .30 .50 .60 1.20 3 4 8 12 15 .20 .15 .25 .30 .60 2 2 – – – .20 .15 .25 .30 .60 2 2 4 6 7.50 .80 .60 1.–– 1.20 2.40 6 6 16 24 30 .40 .30 .50 .60 1.20 4 4 – – –
1712 9.5012
222 122
2.50
2.50
5.––
10
15
25
35
40
.20
.15
8
.30
.30
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2
3
3
5
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.20
.158
.30
.30
.60
2
3
5
8
8
.60 .50 1.–– 1.–– 2.–– 4 6 6 10 10 .259 1.–– .50 1.–– 4.–– 6 6 10 5 ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––—–– 1.4. 1946
1.9. 1947
11.8. 1948
11.1. 1950
1.9. 1951
––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– 10 20 25 35 35 20 40 50 70 70 14 – – – 15 2015 – – – – – 3
6
8
10
12
20
40
60
60
65
15
30
40
55
60
30
60
80
80
85
3012
6013
80
110
110
Postal rates for inland, Colonies and San Marino 1874-1951
* come stampe Dal 21.7.1890 Dal 1913 3) Dal 1.12.1916 4) Dall’1.11.1915 5) Dall’1.8.1918 6) Dall’1.1.1924 7) Dall’1.4.1926 8) Dal 21.6.1927 9) Dall’1.5.1934 10) Per l’AOI fino all’11.1.1939 poi diversificate 11) In vigore nell’Alta Italia dall’1.7.1945 12) Compreso il sovrapprezzo di 1 lira 1) 2)
Postal rates for abroad 1879-1957 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8)
9) 10) 11) 12) 13) 14) 15)
Tariffa variabile in base alle Convenzioni fino al 31.3.1879 Paesi UPU di oltremare (tranne USA e Canada) e Paesi non membri dell’UPU Dal 21.7.1890 dall’Italia Dall’1.10.1907, aumentato a 40 e 60 cent. tra il 1916 e il 1919 Dal 1.6.1922 per Austria, Ungheria, Romania e Cecoslovacchia Dal 1929 per Austria, Ungheria e Iugoslavia Dal 1.7.1929 Dal 1.1.1942 con la Germania e dal 1.4.1943 con gli altri paesi dell’Unione Europea Postale Dal 1937 Tariffe del Regno Dal 15.10.1945 Dal 16.8.1946 Dall’1.11.1947 Dall’1.6.1950 per Francia, Algeria e Principato di Monaco (tariffa interna / domestic rate) Dall’1.8.1951 per Francia ecc. e Sarre dall’1.7.1953 (tariffa interna / domestic rate)
—11—
della Domanda usata, fino a un massimo del doppio per gli esemplari rari allo stato di nuovo. Le cartoline postali militari in franchigia furono introdotte durante la campagna di Libia e in via definitiva nel 1915 per limitare e controllare l’esenzione concessa ai militari in servizio attivo in periodo di guerra. Erano emesse a cura dello Stato con appositi decreti come ogni altra carta-valore (“assumono un valore virtuale di cent. 10 e acquistano perciò le caratteristiche di carte-valori postali”, ribadì l’Intendenza Generale il 31 luglio 1916) e distribuite agli aventi diritto in numero prefissato. L’obbligo del bollo di reparto o dell’inoltro tramite uffici di posta militare o assimilati era solo un ulteriore controllo. Sono d’interesse interòfilo solo i tipi ufficiali, emessi dallo Stato anche se stampati in appalto o a cura di Armate e comandi. Per comodità sono anche catalogati alcuni tipi che non possono considerarsi veri interi postali, ma sempre preceduti da chiare precisazioni sul loro status. Sono da considerare nuovi anche gli esemplari non usati recanti un bollo di reparto. I biglietti postali, nati in Belgio il 15 dicembre 1882, furono introdotti in Italia nel 1889. Fino al 1955 erano in forma di Lettercard, cioè un cartoncino doppio
used copies the two parts are priced separately. A moderate premium is expected in the rare event of a used item with its reply portion still attached, but duly postally used. Used items with reply part still attached but not postally used command a very small premium. Armed Forces Privilege Postcards — Only the officially issued types are relevant to a postal stationery collection. They must have been authorized by the central authority and issued as reflected in a specific decree. Lettercards — They were first issued by Belgium on 15th December 1882, and made their first appearance in Italy in 1889. Until 1955 they were produced as standard lettercards consisting of a folded pasteboard with gummed selvedges and perforation on the outer margins. Until 1945 they were sold at the going letter rate without extra charge. In 1955 their status changed to lettersheets using letter bond paper, with gummed flaps very much like aerogrammes. The small extra charge introduced during the post-war years to offset production costs was discontinued in 1975; and between 1976 and 1997 this postal stationery enjoyed a reduced postal rate, lower than a basic letter rate. Until 1951 mint copies showing gummed margins on different sides do not command any premium, but a modest premium can be bestowed when the instructions line is
Tariffe per l’interno e San Marino 1
1.8. 1.10. 1.7. 1.8. 16.8. 25.3. 1.1. 1.11. 1.1. 1.10. 1.10. 1951 1957 1960 1965 1967 1975 1976 1976 1981 1981 1982 ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Cartolina postale 20 20 254 30 40 70 100 120 150 200 250 con Risposta 40 40 504 60 80 — — — — — — 4 diretta a militari 10 10 13 15 20 35 50 60 75 100 125 Cartolina illustrata solo firma e data
10 10
15 15
15 15
20 20
256 25
70 50
100 50
120 60
150 75
200 120
250 150
Biglietto postale diretto a militari
272 152
302 182
352 202
452 252
552 302
100 50
100 50
120 60
150 75
200 100
250 125
5
10
10
15
25
30
40
70
80
120
150
Stampe Avviso ricevimento
20
20
25
30
40
70
100
120
150
200
300
Raccomandazione corrispondenze aperte
55 35
85 60
85 60
90 —
1307 —
200 —
250 —
350 —
400 —
600 —
700 —
Espresso
50
75
75
120
1507
2508
300
350
500
700
800
5
10
10
20
20
50
50
50
—
—
—
10
15
15
30
30
40
50
100
100
150
150
Posta pneumatica Fermo posta (anticipato)
3
Posta aerea interno 10 *3 105 10 10 *8 * * * * * idem, per espressi 10 *3 105 10 10 *8 * * * * * –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– 1.10. 1.7. 1.8. 1.1. 25.3. 1.1. 1.10. 1.7. 1.1. 1.8. 10.2. 1957 1960 1965 1966 1975 1976 1976 1978 1981 1981 1982 –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Cartolina postale1 35 40 55 55 100 120 130 150 200 250 300 con Risposta pagata 70 80 110 1105 — — — — — — —
Tariffe per l’estero
Aerogramma Europa paesi extraeuropei
653 1203
70 110
90 130
1106 1106
150 150
180 200
200 200
220 220
300 300
400 400
450 450
Stampe e cart. illustrate
15
15
20
407
50
50
70
80
100
150
200
Raccomandazione
90
90
130
130
150
350
400
450
600
900
1000
Ricevuta di ritorno
60
70
90
90
150
200
220
250
300
400
450
100
100
135
180
300
350
400
450
600
900
1000
Espresso
160 300 350 400 500 600 700 Buono risposta internazionale 120 120 120 1407 ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
—12—
con i margini gommati e perforati: fino al 1945 non era dovuto alcun sovrapprezzo. Dal 1955 presero la forma di fogli-lettera (Lettersheet), cioè normali fogli di carta piegati più volte e con una o più alette gommate di chiusura. La soprattassa fu abolita nel 1975, e dal 1976 al 1997 ebbero una tassa inferiore a quella della lettera. Negli esemplari nuovi, fino al 1951 non rappresenta varietà né plusvalutazione il posizionamento della gommatura, che può trovarsi indifferentemente sui lembi interni superiore o inferiore. Un modesto plusvalore si può attribuire agli esemplari decentrati in cui le istruzioni si trovino sopra la perforazione. Le quotazioni dell’usato si intendono per esemplari senza i margini perforati (fino al 1955) o con i bordi regolarmente tagliati. Gli esemplari usati con i bordi integri o le alette complete meritano un plusvalore, specie se non derivanti da usi filatelici. Durante la 2ª guerra mondiale si ebbero anche dei biglietti postali militari in franchigia, che sono i primi apparsi in Italia del tipo lettersheet e gli unici su carta filigranata. Gli aerogrammi, dei fogli-lettera su carta leggera sperimentati in Iraq nel 1933, furono adottati dall’Italia nel 1952. Le quotazioni del nuovo sono per esemplari
printed above the perforations. The price for used items is for lettercards with the margins neatly removed; those with full margins or flaps still attached command a moderate premium with the proviso that they be postally used. Aerogrammes — Lightweight lettersheets, first used in Iraq in 1933 and later adopted by South Africa in June 1941. Aerogrammes were introduced in Italy in 1952; in 1960 they benefitted from a preferential lower rate at first and then, beginning on 25 March 1975, they enjoyed the added bonus of no extra charge for air speed delivery. The retail prices given in this catalogue for mint copies are meant for neatly folded items. For used items read the comments made for lettersheets. Envelopes — This type of postal stationery premiered in Great Britain in 1840, and was also the first type of postal stationery introduced in many countries, where usually preceded the introduction of postcards. In Italy, however, they generated little interest and only a few issues are recorded. Our retail prices for used envelopes refer to neatly opened items. International Reply Coupons — Adopted by the UPU Congress held in Rome in1906, these coupons are produced by the UPU in Switzerland and supplied to the postal administrations of the member-countries joining this ser-
1.2. 1.6. 13.11. 16.11. 1.3. 1.1. 1.7. 1.6. 5.5. 1.10 1983 1984 1985 1986 1988 1990 1990 1995 1997 2000 ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– 300 400 450 500 550 650 7009 750 800 800 — — — — — — — — — — 150 200 225 250 275 325 3509 375 400 400
Postal rates for inland, San Marino, Vatican City 1951-2001 (1) (2)
300 200
400 250
450 350
500 380
500 400
600 450
600 500
750 750
800 800
800 800
300 150
400 200
500 250
550 275
550 275
650 325
7009 3509
70010 35010
800 400
800 400
(5)
200
250
350
380
400
450
500
500
65011
650
(8)
350
400
550
600
650
700
750
750
800
800
(10)
1000 —
1500 —
2000 —
2200 —
2400 —
2800 —
3200 —
3400 —
4000 —
4200 —
1000
1500
2000
2400
2400
2800
3000
3000
3600
360012
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
150
250
250
250
250
300
300
300
300
300
* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
(3) (4)
(6) (7)
(9)
(11) (12)
Postal rates for abroad 1957-2001 Tariffa interna per Francia, Algeria e Monaco, dall’1.8.1965 per il Belgio, dal 15.8.1865 per la Repubblica Federale Tedesca, dal 1.1.1966 per Olanda e Lussemburgo, dal 1980 per Danimarca, dal 1987 Gran Bretagna e Irlanda, dal 1990 Grecia, Portogallo e Spagna, dal 1992 la Germania, dal 21.6.1999 per Austria, Finlandia, Norvegia, Svezia e Svizzera. (3) Dall’1.9.1959 (5) Abolita dall’1.7.1971 (6) Dall’11.4.1971 (7) Dal 31.3.1974 (11) Dal 1.7.1990 (12) Dal 1.1.1991 (13) Cartoline illustrate ecc. a tariffa lettere. (14) Soppresso dal 14.2.2000 (15) Dal 12.5.1997 (1)
1.1. 1.1. 1.1. 2.1. 2.1. 1.3. 2.1. 16.1. 1.6. 5.5. 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1990 1992 1995 1997 ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– 350 400 400 450 500 550 650 700 850 900 — — — — — — — — — — 500 500
550 550
600 600
650 650
700 700
750 750
800 800
850 850
850 850
90014 90014
250
300
350
400
400
450
600
600
60013
60015
1200
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800 900 1000 1500 1500 1500 1500 180012 1800 1800 –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
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E Città del Vaticano dal 1951 Compreso sovrapprezzo Dal 1.12.1955 Dal 1.9.1959 Dal 1.9.1961 A 40 L. dal 31.3.74 Dal 1.1.1966 Dal 31.3.1974 Dal 16.1.1992 Non segnalato nelle variazioni Dal 12.5.1997; fra città 450 Soppresso dal 14.2.2000
piegati, così come venduti agli sportelli postali. Per alcuni esemplari a foglio disteso e con le alette non piegate sono indicate valutazioni a parte. Per l’usato vale quanto scritto per i biglietti postali. Le buste postali, apparse in Gran Bretagna persino prima dei francobolli e delle Mulready, in Italia sono state oggetto di rare emissioni. Le quotazioni dell’usato sono per esemplari aperti in modo regolare. I buoni risposta internazionali, istituiti a Roma dal Congresso UPU del 1906, sono in vendita negli uffici postali di tutti i Paesi aderenti al servizio; e tutti i Paesi, anche se non li emettono, sono tenuti a effettuarne il cambio con i francobolli necessari ad affrancare una lettera per l’estero. Questi coupon réponse – che non sono il semplice equivalente d’un francobollo ma comprendono anche il costo del servizio, cioè una tariffa postale – fino agli anni ‘80 erano venduti previa apposizione del bollo a data, poi divenuta facoltativa. Più difficili a trovarsi, sebbene parificati nella quotazione al nuovo, sono i veri usati, recanti anche il bollo dell’ufficio di cambio e l’eventuale demonetizzazione, di solito un foro. Nei valori provvisori, integrati con francobolli applicati e bollati al momento della vendita, il tipo di francobollo aggiunto non influisce sulla quotazione. Nei cartoncini di controllo, speciali carte-valori usate per il funzionamento di affrancatrici meccaniche, eventuali francobolli aggiunti sono spesso debordanti. I bollettini di spedizione per pacchi postali sino al 1968 rappresentavano le tariffe di maggior uso in tale servizio, integrabili all’occorrenza con gli speciali francobolli doppi, mentre i tipi in uso dal 1957 a fine secolo, a targhetta o a decalco, avevano un valore equivalente alla «tassa di accesso» al servizio. Essendo normalmente composti di due o tre sezioni, gli esemplari nuovi si intendono completi di tutte le parti, mentre le quotazioni dell’usato sono per esemplari mancanti dell’avviso o, dal 1914, della sola ricevuta, posta a destra e quotata a parte. Gli esemplari usati dal 1914 in poi e mancanti anche della cedoletta valgono il 20% in meno. Dopo il 1914 sono di un certo interesse anche le ricevute usate, recanti la metà destra degli speciali francobolli: la presenza di francobolli non influenza la quotazione dell’intero, tranne quando siano usati completi delle due parti come segnatasse. Le cartoline-vaglia furono create per consentire l’invio di modeste somme di denaro. La presenza di francobolli nel tassello inferiore non muta il valore dell’intero; se invece i francobolli sono applicati nella parte superiore, per l’invio in raccomandazione o per espresso, il pezzo diventa di elevato interesse. Le quotazioni del nuovo sono per esemplari completi di tutte le sezioni; quelle dell’usato per pezzi mancanti delle cedolette laterali. Gli esemplari ancora recanti la cedoletta di sinistra, che poteva essere distaccata dal destinatario, valgono il 30% in più. Gli esemplari nuovi con bollo ANNULLATO, venduti all’epoca per collezione, sono quotati a parte. I moduli vaglia, in uso già nel Regno di Sardegna, acquistano interesse interòfilo solo agli inizi del 1900, quando viene ammessa la possibilità di comunicazioni scritte senza alcuna sovrattassa, e assumono la caratteristica di veri e propri interi dal 1924. Le quotazioni del nuovo sono per esemplari integri
Eccezione
Normale
vice. IRCs enable foreign correspondents to exchange them at post offices for a stamp of the appropriate airmail (or letter) rate for the reply; all post offices of UPU-member countries have to change them, even if not joining the service. IRCs cost more than their equivalent of the appropriate postal rate, since their price includes a service charge. No distinction is made between mint or used IRCs, although specialists are very much aware that IRCs showing both the postmark of the issuing and of the receiving post office and an invalidating hole are more difficult to find. Technically only IRCs with both postmarks are considered “used”. From 1948 when postal rates change the IRCs are issued with postage stamps applied; the type of postage stamp does not affect the market value of the coupon. Meter mark card — This is a particular type of postal stationery that has been in use in Italy and a handful of other countries. Meter mark cards serve as purchase vouchers for obtaining meter mark impressions from Francotyp franking machines. They are inserted into the machine and once the face value of the meter mark card is reached the machine stops making postage impressions. A few Francotyp machines were still in use in late ‘90s. Parcel Post Despatch Cards — Until 1968 these items of postal stationery had denominations reflecting the more frequently used parcel-post rates; for higher rates parcel-post stamps were applied to the cards. Beginning in 1957 a new type of parcel-post despatch card was introduced and eventually replaced the earlier types. This new type is formatted like a shipping label and its price reflects a fee for accessing the parcel post service. Later on a three-sheet carbonless form was also used. Parcel-post dispatch cards are usually formatted into two or three sections one of which is the receipt stub given to the sender. Prices for mint copies are for cards without any of the sections removed, while prices for used copies are for cards without the notice of dispatch section. The receipt stub is priced separately. The half-stamps affixed on them do not influence their retail price except when both sections of the parcel post stamps are present to perform as postage-due stamps. Postal Money Order Cards — These cards were introduced to facilitate the transfer of small amounts of money. Their cashable value could be increased by supplementing the card with postage stamps affixed on the allotted spaces at the bottom of the card. It must be pointed out that since these stamps were not used to comply with a postal rate but only to increase the value of the money order they, therefore, do not increase the value of the card itself as a collectible. The item’s price is affected only when really scarce
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di tutte le sezioni, in buono stato di conservazione anche se con leggere pieghe verticali dovute al grande formato (privi di pieghe valgono il 20% in più) e di norma con i bolli lineari dell’ufficio mittente. Gli usati mancano invece della matrice e della ricevuta: sono pregiati se recano francobolli aggiunti. Interessanti le matrici e le ricevute, specie se recano francobolli per l’inoltro in raccomandazione, per espresso o via aerea. I buoni postali fruttiferi sono titoli di credito emessi dalle Poste, e pertanto rientrano di diritto fra gli interi postali. Gli esemplari nuovi recano sempre i bolli lineari e a data dell’ufficio che li ha venduti, gli usati anche del bollo o della perforazione PAGATO e simili. Formulari per telegrammi, buoni telefonici e altri interi particolari mai adottati dalle Amministrazioni postali dei Paesi italiani compaiono solo nei capitoli relativi alle occupazioni o in Italiana. Descrizione e quotazioni Di ogni emissione sono indicati gli elementi salienti, con l’illustrazione al naturale del francobollo e in formato ridotto dell’intero, ove utile o necessario. La data d’emissione che precede la descrizione — o in caso di sottotipi figura tra parentesi nell’elencazione — è riportata in neretto solo quando risulta da decreti o altre comunicazioni ufficiali. Perciò il giorno e/o il mese in carattere normale indica che si tratta solo della data più antica finora nota, e pertanto suscettibile di ulteriori anticipi. I quali, seppur consistenti, non comportano necessariamente una plusvalutazione. Saremo grati a chi segnalerà date anteriori o più precise, allegando riproduzioni del recto o del verso per il controllo del testo e degli annullamenti. L’eventuale perforazione è indicata secondo l’uso filatelico, con il numero di fori o trattini presenti nello spazio di 2 centimetri, approssimati al quarto di foro. Il valore nominale dell’intero può essere indicato con due cifre nei seguenti casi: cartolina con risposta pagata da 20 c. idem da 15 c. con R, Risposta, senza indicazione di valore c. 20 + 5 intero da 20 c. con sovrapprezzo di 5 c. c. 20 (+ 5) idem, sovrapprezzo di 5 c. non indicato nel francobollo o sull’intero c. 20 + c.20 intero con impressi due francobolli da 20 c., e quindi venduto a 40 c. c. 20 + c.20 idem, con il secondo francobollo di sola beneficienza c. 10 + 10 c. 15 + R
I colori sono indicati in carattere normale quello di stampa e in corsivo quello del cartoncino. In entrambi i casi si sono usati i termini più comuni e comprensibili, così come si sono indicate solo le differenze di colore più sensibili; queste possono essere infatti numerose se si procede a un confronto diretto tra vari esemplari, e talvolta non sono originali ma imputabili all’influenza della luce o di altri agenti esterni. Solitamente un confronto con il colore del retro può essere utile.
avorio ivory
crema cream
paglierino greenish
camoscio buff
stamps are affixed on these cards. Items sent registered or by special delivery mail with stamps reflecting the postal rates for these services affixed on the upper portion of the card are very uncommon. Retail prices for mint cards are for items with all the sections still attached. Prices for used cards refer to the central section without the side stubs. Those items with the left hand-side stub still attached (which should have been detached by the addressee) command a 30% premium. Mint items with the overprint ANNULLATO (cancelled) to be sold to collectors are priced separately. Postal Money Order Forms — These forms gained their status as postal stationery collectibles at the beginning of the 1900s when their use afforded the sender the possibility of adding a short message without paying extra charges. They then ranked as fully-fledged postal stationery in 1924 when the right of adding a short message was officially granted to the sender. Our prices for mint items refer to forms that have all the sections intact; they must be in very fine condition, although minor vertical creases are acceptable because of their large size. Flawless items, without creases, command a premium. Used items missing the receipt side and the stub side are the rule. Receipts are quite interesting, especially if supplemented by postage stamps for special delivery, air mail or registered delivery. Telegraph Forms and other items of postal stationery can be only found in the chapters of Italian occupations. Listing & Pricing The date of issue is in bold typefont and precedes the description; for sub-types the date is normal typefont in parenthesis at the end of the description. The date in bold typefont is ascertained by a decree or an equivalent official document. When the month and/or day of issue are in normal typefont, it means the earliest known date, which is, of course, subject to change on the basis of new finds; earlier dates are not necessarily rare and often times command a rather modest premium. The perforations described in this catalogue are measured in the conventional manner, by the number of holes in the space of 2 centimeters. The face value of the postal stationery item is sometime given in two amounts using normal and bold typefont depending on circumstances. For example: reply paid postcard costing 20c. ditto but with an undenominated reply card 20c. postal stationery item sold at 25c., with an extra 5c. charge c. 20 (+ 5) ditto but with no indication of the extra charge printed on the item c. 20 + c.20 item with two 20c. postage stamp vignettes and therefore sold at 40c. c. 20 + c.20 ditto, but with the extra 20c. as relief or welfare fundraiser c. 10 + 10 c. 15 + R c. 20 + 5
The colours are fully described using a normal type for those concerning the stamp vignette and inscriptions; the colour of the card is given in italics. In both cases we have endeavoured to use a simple terminology; in this respect, we have listed only the major colour variants. Although there often are appreciable and genuine colour variants due to various production factors, it is not unusual to discover that what appears to be a variant is actually due to aging of the item or its exposure to harmful external agents. Before
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Usi postali e servizi accessori su interi
1874/89
1889/96
1897/1902
1903/15
1916/30
RACCOMANDATA 200 100 75 20 15 idem nel distretto 200 125 35 20 ESPRESSO 150 100 25 10 RACCOMANDATA ESPRESSO 350 250 75 25 POSTA PNEUMATICA 300 150 VIA AEREA 75 con campione 150 100 125 150 — fermo posta in partenza 75
Le quotazioni, espresse in euro, registrano il più fedelmente possibile la situazione del mercato al momento della pubblicazione. Sono normalmente su due colonne: la prima per l’esemplare nuovo, la seconda per l’usato regolarmente viaggiato per posta (gli esemplari con il solo annullo o con bollatura di evidente origine filatelica, anche se 1º giorno, hanno un valore ridotto). Quando compare una terza colonna, l’intestazione ne chiarisce il motivo. Per gli esemplari più rari, e soprattutto per varietà, saggi, usi postali inconsueti — non sempre disponibili sul mercato — le quotazioni sono soprattutto indicative del maggior pregio. L’assenza del prezzo segnala che l’esemplare non è noto in quella condizione, mentre un trattino indica che la mancanza di dati impedisce una valutazione attendibile. Gli interi postali, in particolare quelli sotto forma di oggetti di corrispondenza, sono di norma creati in base alle relative tariffe postali e pertanto, se usati in via ordinaria, non dovrebbero recare francobolli aggiunti per integrare la tariffa. Talvolta, per sopravvenuti aumenti tariffari, è più facile reperirli con francobolli aggiunti. Le quotazioni dell’usato si riferiscono alla condizione più comune, con o senza francobolli aggiunti: quando uno dei due casi presenta un maggior interesse, ne è indicata a parte la valutazione. Di particolare pregio, anche se difficilmente quantificabile, sono alcuni usi poco consueti delle cartoline postali: come stampe, come ricevute di ritorno, come cedole di commissione libraria, come cartoline illustrate (in particolare quelle con vignetta) in base alle relative tariffe. Lo stesso vale per i biglietti postali dimezzati e usati come cartoline postali o ricevute di ritorno, specie durante l’ultima guerra. Una valutazione più precisa può essere invece fornita per cartoline, biglietti postali e aerogrammi con integrazione di affrancatura per uno o più servizi accessori. L’utilizzo di tali servizi è variato nel tempo, così che il plusvalore da aggiungere alla quotazione dell’esemplare usato cambia a seconda dell’epoca. Negli usati può rivestire una certa importanza la presenza di annulli particolari o di bolli accessori, il cui valore — desumibile da opere specializzate sui vari tipi di bollatura — andrà aggiunto a quello dell’intero. Nei testi sono stati utilizzati per comodità i seguenti simboli e abbreviazioni:
1931/43
1944/46
1947/56
5 10 5 25 75 25 — 75
30 40 25 40 — 150 — 125
15 10 30 150 50 — 100
jumping to conclusions the collector should examine both sides of the item. The retail prices quoted here are in euros. Our pricing policy is aimed at scrupulously reflecting the market trends at the time of publication. As customary, prices in the left-hand column are for unused items and those in the right-hand column are for postally used items. Cancelled to order or philatelically used items are worth only a fraction of the price quoted here. When two prices are shown in the right-hand column, these refer to the two parts of a postally used reply paid postcard, with the price of the message quoted in the middle column. Given the scarcity of certain items, including proofs, specimens, varieties, and unusual postal uses, our prices reflect a polite estimate of what such items may be worth, but upward or downward adjustments are not to be ruled out when such items surface on the market. When no price is quoted, it simply means that the item is not known in that condition. A dash — instead of a price — simply indicates that there are insufficient elements to formulate a reliable retail value. The following abbreviations and symbols are encountered in this catalogue: D F I L P S T V W DCPS
Disegno Design Formato Size Incisione Engraving Legislazione Legislation Perforazione Perforation Stampa Printing Tiratura Quantity printed Validità Validity Filigrana Watermark Decreto del Capo Provvisorio dello Stato Provisional Head of the State’ Decree DL Decreto Legge Decree with the force of law DLg Decreto Luogotenenziale Lieutenancy Decree DM Decreto Ministeriale Ministerial Decree DPR Decreto del Presidente della Repubblica President of the Republic’ Decree RD Regio Decreto Royal Decree FC formula-card Domanda Message, outward part of a reply paid card D R Risposta Reply, second part of a reply paid card fr.llo francobollo postage stamp mill. millesimo, ultime cifre dell’anno di stampa millesime, the last two digit of the year of printing sopr. soprastampa overprinting or surcharge • varianti nella numerazione e nella catalogazione numbering or listing changed & new entries
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❆❆REPUBBLICA DI VENEZIA❆❆ REPUBLIC OF VENICE
I fogli AQ — The AQ lettersheets
Questi fogli-lettera, istituiti nel 1608 e rimasti in uso fino alla caduta della Repubblica nel 1797, servivano a pagare una tassa di 4 soldi a favore del Magistrato delle Acque (da cui l’intestazione AQe) per finanziare le opere di bonifica e drenaggio dei fiumi Brenta, Muson e Bottenigo. La tassa di 4 soldi “di più dell’ordinario”, cioè oltre al porto e al dazio, era dovuta per ogni lettera “che sarà fatta a qualsivoglia Magistrato, Offitio, Collegio et Consiglio di questa città tanto a San Marco quanto a Rialto”, ed era incassata dai “Nodari de’ Magistrati” che poi usavano tali fogli per le lettere “remissoriali”, ossia le risposte a istanze, cause ecc. Il foglio o “taglio” poteva essere usato per scrivervi direttamente o anche come sovraccoperta, per includervela. Pur non rappresentando i 4 soldi una tassa postale, l’uso obbligatorio li rende simili ai francobolli di beneficienza apparsi in Grecia, Romania e altri paesi (che in certi periodi dell’anno, pur non avendo valore di affrancatura, dovevano essere applicati a tutte le lettere e cartoline, pena il mancato inoltro) i quali sono regolarmente catalogati e collezionati. Le quotazioni sono le stesse per esemplari nuovi o usati, e si riferiscono a pezzi in discreto stato di conservazione, tenuto conto della loro età. These letter-sheets remained in use for almost two-hundred years, between 1608 and the fall of the Venetian Republic in 1797. A 4 pence levy was collected for each of them and the revenue from their sale was allotted to the Magistrate of Waters (Acque, whence the heading AQe). Funds were then used for dredging and land reclaiming projects of the Brenta, Muson and Bottenigo Rivers. The 4 soldi
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levy was to be paid in addition to “ordinary” charges (i.e. delivery charges and customs duty), and was collected from all governmental departments and agencies that used these lettersheets, or “taglio” (cut), for their official correspondence. The AQ lettersheet could be used both to write correspondence on it or as an envelope. Although the 4 soldi levy was not a postal charge, the mandatory nature of this measure places the AQ lettersheets in the same category of semi-postal stamps issued by Greece, Romania and other countries to raise welfare funds, which had to be used to ensure delivery. The prices quoted here refer to average-to-fine condition AQ lettersheets, keeping in mind that these are truly antique items; there is no difference in price between mint or used copies.
1º.2.1609 — Tagli delli soldi 4 per lettera. Leone di San Marco tra A e Qe — “Four pence sheets for letters”, Lion of St-Mark between letters A and Qe Vari tipi e formati, e testo della delibera istitutiva. Fogli di carta bianca a mano di circa 31 x 21 cm. In calce al foglio o al decreto, o dal 1706 in alto, figura il nome dell’appaltatore (Dacier) o del Conduttor, oppure i termini della Condotta, o l’indicazione “Per la Serenissima Signoria” quando la gestione è diretta. Numerati – S Tipografia. con matrice del Leone da incisione xilografica o (n° 24B) calcografica – L Terminazione 12.11.1608. 1 4s. Sebastian Provaglio Dacier in calce al foglio, Leone volto a destra A. formato orizzontale, testo su 7 righe ... 300 B. formato verticale, testo su 11 righe ...... 500 2 4s. idem con REGOLATIONE in alto A. formato orizzontale, testo su 8 righe ... 200 B. formato verticale, testo su 12 righe ...... 500 Rifatti poiché l’esenzione era stata estesa agli Auditori Vecchi e ai Conservatori delle leggi. La dicitura REGOLATIONE serviva a distinguere i nuovi tipi. 3 4 s. idem testo su 8 righe senza REGOLATIONE, formato orizzontale (1610) A. Leone volto a destra, come precedenti B. Leone volto a sinistra, di nuovo tipo ....
4 4 s. Gierolamo Provaglio Dacier, Leone volto a destra (1613) A. nome in calce al foglio .......................... B. nome in calce al testo, a sinistra ........... C. idem, a destra ......................................... 5 4 s. Gabriel Coradin Dacier (1614). A. Leone volto a destra, in un quadrato ...
a. Leone coricato o capovolto .........................
B. Leone volto a sinistra, di tipo normale
200 250
200 200 300 250 500
125
6 4 s. Gabriel Coradin Dacio II, stampa in rosso, Leone volto a sinistra (1617) ....................
400
7 4 s. Gabriel Coradin Dacio III, Leone volto a sinistra (1619) ........................................ 8 4 s. Gabriel Coradin Dacio IIII (1621) A. Leone normale volto a sinistra .............. B. Leone frontale in tondo (Moleca) .......... 9 4 s. Antonio Pantaleo Dacio I, e Moleca (1623)
70 150 200
10 4 s. Zan Andrea Scarpa Dacio I (1624) A. Leone di mm 30x20 volto a sinistra ....... B. idem, nuovo tipo di mm 56x36 ..............
150 135
100
11 4 s. Bartolamio Leonardi Dacio I (1627) A. Leone volto a destra ............................... 100 B. Leone volto a sinistra .............................. 100 12 4 s. Iseppo Coradin Dacio I e “Non potendo servir ad altro Officio, che per l’Officio di ...” (1629) 1. Acque ................................................................ 2. Biave ..................................................................
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55 55
3. Cataver ............................................................ 4. Cazude ............................................................ 5. Consoli di mercanti ........................................ a. con Leone volto a destra ........................... 6. Datio del vin ................................................... 7. Esaminador ..................................................... 8. Forestier .......................................................... 9. Formento a Rialto .......................................... 10. Formento a S. Marco ...................................... 11. Giustitia vecchia ............................................. 12. Governatori delle intrade .............................. 13. Legne .............................................................. 14. Mobile ............................................................. 15. Petition ........................................................... 16. Piovego ........................................................... 17. Procurator ....................................................... 18. Proprio ............................................................ 19. Proveditori di Comun ..................................... 20. Purgo .............................................................. 21. Signori di Notte Civil ...................................... 22. Sopra Consoli .................................................. 23. Sopra Gastaldo ............................................... 24. Sopra le Camere ............................................. 25. Intestazione cancellata e cambiata a penna 26. Intestazione cancellata e cambiata con timbro
13 4 s. Francesco Millo Dacio I, Leone sin. (1632) 14 4 s. Per la Sereniss. Signoria, Leone sin. (1634)
15 4 s. Francesco Millo Dacio II (1634) A. Leone volto a sinistra, vari tipi ............. B. Leone volto a destra .............................. 16 4 s. Francesco Millo Dacio III (1636) ................. 17 4 s. Francesco Millo Dacio IIII (1637) ................ 18 4 s. Francesco Millo Dacio V (1639) ................. 19 4 s. Francesco Millo Dacio VI (1641) ................ 20 4 s. Francesco Millo Dacio VII (1644) ............... 21 4 s. Francesco Millo Dacio VIII (1645) .............. 22 4 s. Senza nome del Dacier, per gestione diretta, testo AQe (1645) .....................................
40 55 35 45 40 40 40 80 80 35 55 80 35 40 55 35 45 40 55 55 35 45 90 180 180
55 40
45 85 20 20 20 20 55 55
29 4 s. Francesco Cesana Datio I (1658) ................ 30 4 s. Domenico Torre Datio I (1659) ................... 31 4 s. Domenico Torre Datio II (1661) .................. 32 4 s. Per la Sereniƒƒima Signoria (1662) ............ 33 4 s. Marco Lachini Datio Primo (1662) .............. 34 4 s. Marco Lachini Datio Secondo (1663) ......... 35 4 s. Piero Gavardini Datio Primo (1664) A. Leone volto a sinistra ............................ B. Leone volto a destra ..............................
25 25 20 20 20 25 35 150
36 37 38 39 40
4 s. 4 s. 4 s. 4 s. 4 s.
Marc’Antonio Loredan Datio Primo (1666) Marco Loredan Datio Primo (1668) ............ Marco Loredan Dacio Secondo (1669) ....... Marco Loredan Dacio Terzo (1670) ............ Steffano Violin Dacio Primo (1672) ............
30 30 30 35 30
41 42 43 44
4 s. 4 s. 4 s. 4 s.
Antonio Bonoli Dacio Primo (1674) ........... Nicolo Memo Condutor (1676) .................. Zuanne Cindri Condutor (1680) ................. Prospero Urbano Condutor (1682) ............
30 30 25 25
45 4 s. Per la Sereniƒsima Signoria (1685) ............
15
20
a. riutilizzato nel 1660/61.....................................
25
23 4 s. Paulo Rodolfi Dacio I (1648) ...................... 24 4 s. Francesco Ferro Dacio I (1650) A. Leone in xilografia, senza contorno .... B. Leone inquadrato in calcografia ..........
50 80 275
a. Leone simile a una macchia, da legni usurati 15 b. Leone “in negativo”, da legni usurati e ritoccati 15 Esistono diversi tipi di incisione del Leone. In uso fino al 1709.
25 4 s. Bernardo Marchiori Dacio I (1651) A. Leone normale, con fondo in alto ....... B. Leone di nuovo tipo su fondo bianco .. 26 4 s. Bernardo Marchiori Dacio II (1653) ........... 27 4 s. Olivio Zini Dacio I (1655) ............................ 28 4 s. Troilo Loredan Governator (1657) .............
20 50 30 30 30
46 4 s. Giulio Zampieretti Conduttor (1686) ......... 55 47 4 s. Andrea Doria Condutor (1688) ................... 45 48 4 s. Bernardo Barbaleni Conduttor (1690) ....... 55 49 4 s. Condotta Prima. Principia Primo Genaro 1705, finirà ultimo Decembre 1707. Conduttor D. Paulo Buratta. Pieggio D. Marco Brusa 150 50 4 s. Condotta Seconda ...1707 ...1709, stesso Conduttor e Garante ............................... 35
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51 4 s. Condotta Principia Primo Genaro 1709 ... in alto, senza più nomi ................................
30
52 4 s. Condotta Principia Primo Genaro 1711, finirà ultimo Decembre 1713 .................. 53 4 s. idem, 1713... 1715 ....................................... 54 4 s. idem, 1715... 1717 ....................................... 55 4 s. Per Serenissima Signoria sopra il Leone (1718)
30 30 30 30
56 4 s. Per Serenissima Signoria. Condotta Seconda Anno 1720 ............................................... 57 4 s. Condotta principia primo Aprile 1721 ....... A. idem più finisse ultimo Marzo 1723 ..... 58 4 s. Per Serenissima Signoria. Condotta 1723 . 59 4 s. Condotta principia primo Aprile 1726, terminerà ultimo Marzo 1728 ................ 60 4 s. idem, 1728... 1730 ....................................... 61 4 s. idem, 1730... 1732 ....................................... 62 4 s. idem, 1732... 1734 ....................................... 63 4 s. idem, 1734... 1736 ....................................... 60 4 s. idem, 1736... 1738 ....................................... 65 4 s. idem, 1738... 1740 .......................................
25 35 20 20 20 20 20 20 20 30 40
66 4 s. idem con Per la Serenissima Signoria (1739) 67 4 s. idem, 1740... 1742 ....................................... 68 4 s. idem, 1742... 1744 ....................................... 69 4 s. idem, 1744... 1746 ....................................... 70 4 s. idem, 1746... 1748 ....................................... 71 4 s. idem, 1748... 1750 ....................................... 72 4 s. idem, 1750... 1752 ....................................... 73 4 s. idem, 1752... 1754 ....................................... 74 4 s. idem, 1754... 1764 senza Per la Serenissima Signoria ................................................... 75 4 s. idem, 1764... 1774 ....................................... 76 4 s. idem, 1774... 1780 ....................................... 77 4 s. idem, 1780... 1786 ....................................... 78 4 s. idem, 1786... 1796 ....................................... 79 4 s. senza indicazioni (1786) ............................. 80 4 s. come 75-78 con 1796... 1806 ......................
15 15 15 15 15 15 25 15 15 20 20 25 40 40
L’uso dei due ultimi tipi termina con la caduta della Repubblica fdi Venezia, il 12 maggio 1797. Diversi tipi esistono con il Leone in forme leggermente diverse, provenienti da una differente incisione xilografica. Varianti si hanno anche nelle lettere AQ (che verso il 1740 perdono la “e” esponenziale di abbreviazione) e nel testo, che talvolta presenta errori di composizione. Nelle date occorre tener conto che fino al 1720 a Venezia si continuò con l’antico sistema di cambiare l’anno a partire dal 1° marzo, mantenendo quindi nei primi due mesi lo stesso millesimo dell’anno precedente: ad esempio il giorno dopo il 28 febbraio 1620 era il 1° marzo 1621. N. 79 and 80 were used until the fall of Venice, on 12th May 1797. In placing dates on these items one has to bear in mind that until 1720 the Venetian year started on March 1st. For example: the day after the 28th day of February 1621 was March 1st, 1622.
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❆❆❆REGNO DI SARDEGNA❆❆❆ KINGDOM OF SARDINIA
Carta postale bollata — Fiscal Lettersheets Il cavallino è il primo esempio di carta-valore bollata al mondo, anche se non in funzione di un servizio ma per riscuotere un diritto di tipo fiscale relativo alla posta. L’editto del 12 agosto 1818, fissando il monopolio di Stato sulla posta nei “territori di terraferma” (Piemonte, Savoia, Liguria e Nizzardo), proibiva ai privati di trasportare lettere, a meno che non fossero prima presentate a un ufficio di posta per la bollatura, la registrazione e il pagamento del diritto postale. Poiché tuttavia il sistema aveva molti inconvenienti, soprattutto a causa dello scarso numero di uffici postali esistenti, nel 1819 furono emessi fogli da lettera già bollati, usabili esclusivamente per tali corrispondenze “in corso particolare” senza ulteriori formalità. I diversi valori corrispondevano al diritto dovuto in base alla distanza: 15 cent. fino a 15 miglia (37 km.), 25 cent. da 15 a 35 miglia, 50 cent. oltre le 35 miglia (86 km.). Per atti e scritture doveva usarsi in ogni caso il valore da 50 cent. come sovraccoperta. Il costo effettivo del trasporto da parte del messaggero privato era ovviamente a carico del mittente o più normalmente del destinatario. Dopo la loro soppressione, questi fogli furono impiegati per usi vari da uffici statali, spesso con intestazioni a stampa. Il prezzo degli usati, che per regola non recano bolli postali, s’intende per fogli interi, doppi: quelli dimezzati valgono tra i 100 e i 200 euro. Eventuali tracce di piega d’archivio all’altezza dell’impronta non costituiscono un difetto, se leggere; con piega pesante valgono un quarto; senza piega il 50% in più. The Ordinance issued on 12 August 1818 sanctioned the state monopoly of the postal service for Piedmont, Savoy, the Genoese Riviera and the Nice region. The measure also banned the private delivery of mail unless such mail had first been submitted to the nearest post office at departure point; in such an event the mail was stamped, recorded and postage had to be paid. As simple as it may sound, this procedure had its down-sides and was not easy to implement due to the limited number of post offices. To curtail these shortcomings, in 1819 it was decided to issue pre-stamped lettersheets, later on nicknamed “cavallini” (little horses) by collectors because the stamps struck on them invariably depicted a post rider on horse-back. Technically the procedure of delivering mail through private parties is, to this day, called “in corso particolare” (by private delivery). The pre-stamped lettersheets were available in three denominations, in relation to the distance between point of departure and final destination: 15c. for a maximum distance of 15 miles (37 kilometers), 25c. from 15 to 35 miles, and 50c. beyond 35 miles (86 kilometers). For notarized and legal papers only the 50c. lettersheet could be used as an envelope. The “cavallini” were invalidated in 1836, and to clear the remaining and rather sizable stocks it was decided to utilise them for official correspondence. The price for used “cavallini” – often times without a postmark – refers to full lettersheets consisting of two pages; half lettersheets consisting of one pre-stamped page are worth between 100 and 200 euros. Filing creases affecting the “cavallini” stamps do not affect their value, as long as the crease is a very minor one; stamps affected by a heavy crease are worth only 25% of the price quoted here; lettersheets with a “cavallini” stamp not directly affected by a filing crease command a 50% premium.
1º.1.1819 — Cavallino. Postiglione a cavallo in azzurro — Little Postillion in blue D /I Amedeo Lavy – S Bollo a mano – F mm 250x385 circa – C a mano di diversi tipi e spessori, anche vergata o con filigrana – L Regia Patente 7.11.1818 e Manifesto Camerale 3.12.1818 – V 31.12.1819 3 c. 50 azzurro, ottagonale 11.000 a. carta vergata ........ 11.500 b. carta filigranata .... 17.500 c. carta fil. stemma .... 20.000
3.500 5.000
4.000 5.500 — 10.000 — 15.000
400
500 600 1.000
Quest’emissione provvisoria fu approntata con carta acquistata sul mercato e di varia provenienza.
con intest.
entro
dopo
7.500
—
650
400
1 c. 15 azzurro, circolare ...
il 1819
a. carta vergata ........ b. carta filigranata .... c. carta fil. stemma ....
8.000 11.000 12.500
700 1.200 1.500
500 600 1.000
2 c. 25 azzurro, ovale ....... a. carta vergata ........ b. carta filigranata .... c. carta fil. stemma ....
9.500 4.000 1.500
400
9.500 12.000 14.000
— — —
il 1819
4.500 — —
1.750 2.500 3.500
500 600 1.000
I DIVERSI TIPI DI CARTA NOTI c.15 c.25 carta bianco giallognola forte ..................... O O carte sottile azzurrognola ............................ O carte sottile giallo-verdastra ........................ O fil. lettere GMM (cartiera Massola, Valduggia) O O fil. lettere RP (cartiera Regio Parco) ............ O O idem con C al di sotto (Capuccino) .............. O O fil. lettere FM corsive (cartiera Molino) ....... fil. monogramma FA (cartiera Avondo) ....... O fil. effigie di Napoleone e aquila imperiale O carta vergata azzurrata, vergatura larga .... O O carta vergata con lettere AD e N ................. O idem con BRICHERASIO (cartiera) ................ O O idem con Giovanni/De/Biaggi e V (cartiera)
—21—
c.50 O O O O
O O O
(segue tipi di carta noti) c.15 idem con monogramma HIL (cart. Luchinat) O idem con Holande in un angolo ................. O idem con M (o BM) e un cappuccino .......... O idem con M o MV poco visibile ................... O idem con RP a doppio filo ........................... idem con SC e scudo con mano aperta ....... O idem e grande stemma coronato di Savoia O idem idem con al centro 4 teste di mori .... O idem con stemma e effigie di Vitt. Emanuele O
c.25
c.50
O O O O O
O
La tiratura complessiva fu di 335.000 fogli di cui circa 110.000 venduti entro il 1819 (circa 70.000 da 15 cent., 30.000 da 25 cent. e 9000 da 50 cent.). Le impronte appaiono anche sul Manifesto Camerale, di piccolo formato, edito sia in italiano che in francese, per la Savoia. VARIETÀ c. 15 stampa recto-verso .................... c. 15 tripla stampa, due in albino ....... — c. 25 stampa in albino ...................... — c. 25 tripla stampa, due in albino ....... — c. 50 doppia stampa, una in albino .... 20.000 MANIFESTO CAMERALE / DECREE Edizione in italiano ......................................................... idem riproduzione anastatica (1969) ............................. Edizione in francese ........................................................
350 10 1.000
1º.1.1820 — Cavallino in rilievo, contorno a perline — Little Postillion, same designs embossed D /I Amedeo Lavy – S Impressione a secco al torchio – F mm 260x400 C con grande filigrana aquila sabauda e Direzione Generale Delle Regie Poste entro cornice a greche con dicitura CORRI-
2 a 3½ prima di AUTORIZZATA e da 3 e 2½ a 4½ fra PARTICOLARE e PER PEDONI. Pregiati anche gli esemplari con la prima A di PARTICOLARE o la N di PEDONI speculare. I fogli erano impressi senza badare alla filigrana, che perciò può essere in 4 posizioni: diritta, speculare (lettere al contrario), capovolta, capovolta e speculare. Osservando il foglio intero dal fronte, col cavallino sulla sinistra che corre verso il basso, le due prime posizion sono alquanto più rare. L’uso di questa carta postale bollata andò sempre più calando con il diffondersi del servizio postale, favorito dall’istituzione di uffici e distribuzioni postali anche nei centri minori o fuori dalle strade principali. Ne furono complessivamente stampati 500.000 fogli, di cui 65.000 venduti nel 1820 e già soltanto 27.000 nel 1821: in tutto ne furono utilizzati 345.000 da 15 cent., 100.000 da 25 cent. e 5.000 da 50 cent. Le impronte furono impresse anche sul Manifesto Camerale, sia in italiano che in francese.
SPONDENZA AUTORIZZATA IN CORSO PARTICOLARE PER PEDONI E ALTRE OCCASIONI
prodotta dalla Cartiera Fratelli Capucino, Regio Parco, Torino – L Manifesto Camerale 13.11.1819 – V 31.5.1836
dal 7.1837
4 c. 15 cornice circolare ............ 6.500 450 5 c. 25 cornice ovale ................. 9.000 800 6 c. 50 cornice ottagonale ........ 11.000 4.000
— — 700
Le impronte hanno gli stessi disegni e forme dei tipi provvisori ma realizzati a rilievo e con il contorno a perline. Per la filigrana furono usate sei diverse forme, ognuna recante quattro impronte. Si possono perciò distinguere 24 tipi di filigrana dalla forma dell’aquila e della corona e dal diverso numero di greche (i meandri a forma di T, considerati avendo come base il centro del foglio) che separano le varie parole nella cornice. Secondo la catalogazione di Silvio Sella, presente nella sua opera La carta postale bollata (Papier de poste timbré) degli Antichi Stati di Terraferma del Re di Sardegna pubblicata a Torino nel 1914, le filigrane più pregiate sono quelle della II e della III forma, che mostrano 2 greche prima di CORRISPONDENZA, da
The full sheet watermark features the Savoy crowned Eagle with General Management of the Royal Mail and a frame with Correspondence authorized by private hand through foot passengers and other means. Six watermark plates were used, with 4 different marks each. So there are 24 watermarks with differences in the Eagle and crown design, and in the number of T-shaped frets between the words of the frame. In some cases there are mirror letters – N of PEDONI and the first A of PARTICOLARE – and these are worth a premium. VARIETÀ c. 50 impronta sdraiata, in verticale .......................... — c. 50 impronta al retro (filigrana speculare) .............
— —
RISTAMPE - REPRINTS Esistono ristampe dai punzoni originali eseguite nel 1870 e nel 1875 su ritagli di carta filigranata. Valore minimo. MANIFESTO CAMERALE / DECREE Edizione in italiano ......................................................... idem riproduzione anastatica (1969) ............................. Edizione in francese ........................................................
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350 10 1.000
avi helmut inserzione 3.qxp_Layout 1 19.06.19 15:25 Pagina 1
Lombardo-Veneto, 1850, 30 centesimi bruno, I tipo, prima tiratura in blocco verticale di otto con due croci di S. Andrea in basso, francobolli annullati d’ufficio a penna. Il più grande blocco proveniente dall’unico foglio conservato al museo postale di Vienna e l’unico con due croci in basso. Una delle massime rarità del Lombardo-Veneto.
Dr. Helmuth Avi
Via Baldassare Longhena 3 - P.O. Box 4349 6904 Lugano - Switzerland helmuthavi@sunrise.ch ESPERTO E COMMERCIANTE DI FRANCOBOLLI RARI O UNICI DEGLI ANTICHI STATI ITALIANI, ITALIA ED AREA ITALIANA PERIZIE, STIME E VALUTAZIONI, CONSULENZE, VENDITE ACQUISTIAMO COLLEZIONI IMPORTANTI O FRANCOBOLLI SINGOLI RARI DI TUTTI GLI STATI EUROPEI.
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❆REGNO LOMBARDO-VENETO❆ KINGDOM OF LOMBARDY-VENETIA Buste postali — Postal Envelopes
Queste buste, primo esempio di intero postale per corrispondenza apparso in Italia, furono emesse dopo che il Regno Lombardo-Veneto, creato dal Congresso di Vienna del 1814 e posto sotto la corona austriaca, aveva perso la Lombardia con la guerra del 1859 riducendosi al Veneto, al Friuli e al Mantovano orientale, anch’essi poi annessi all’Italia nel 1866. These postal envelopes — the first postal stationery ever issued in Italy —were on sale only after the Kingdom of Lombardy-Venetia was reduced by the war of 1859 to the territory, east of Lake Garda.
15.1.1861 — Effigie a rilievo di Francesco Giuseppe in ovale a sinistra —Embossed head of Emperor Francis Joseph I in oval frame at left Buste con aletta di chiusura sagomata recante una rosetta a secco a 20 petali di vario diametro, e gommatura solo al centro D e I Josef Tautenhayn – S tiporilievografia, K.K. Hofund Staatsdruckerei, Vienna – L Ordinanza 21.12.1860 – V 31.5.1864
1 3 s. verde A. formato 147x85, rosetta I
a. idem, rosetta III di mm 17 /....
225
/∆
/
500 6.000
250
—
B. formato 148x118, rosetta II 3.500 500 20.000 R. ritaglio del fr.llo/cut-out .... 125 5.000 10.000 2 5 s. rosso A. formato 147x85, rosetta I 125 15 175
a. idem, rosetta III di mm. 17 ...
125
—
B. formato 148x118, rosetta II R. ritaglio del fr.llo/cut-out .... 3 10 s. bruno rossiccio A. formato 147x85, rosetta I
650 75
B. formato 148x118, rosetta II R. ritaglio del fr.llo/cut-out .... 4 15 s. azzurro A. formato 147x85, rosetta I
650 75
25 1.300 500 5.000
150
150 1.500
a. idem, rosetta III di mm. 17 ...
a. idem, rosetta III di mm. 17 ...
125
15 1.100 500 5.000 25
150
175
250 —
1.600
B. formato 148x118, rosetta II 1.300 150 3.000 R. ritaglio del fr.llo/cut-out .... 75 2.750 20.000
5 20 s. arancio A. formato 147x85, rosetta I
850
150 10.000
B. formato 148x118, rosetta II 7.500 R. ritaglio del fr.llo/cut-out .... 200 6 25 s. bruno scuro A. formato 147x85, rosetta I 1.000
150 20.000 —
B. formato 148x118, rosetta II 2.750 R. ritaglio del fr.llo/cut-out .... 200 7 30 s. violetto grigio A. formato 147x85, rosetta I 1.000
250 —
—
300
—
B. formato 148x118, rosetta II 2.750 R. ritaglio del fr.llo/cut-out .... 200 8 35 s. bruno chiaro A. formato 147x85, rosetta I 1.000 B. formato 148x118, rosetta II 2.750 R. ritaglio del fr.llo/cut-out .... 200
300 —
— —
300 300 —
— —
a. idem, rosetta III di mm. 17 ...
850 11.500
a. idem, rosetta III di mm. 17 ... 1.000
a. idem, rosetta III di mm. 17 ... 1.000
250 25.000 —
—
Fino al 31 novembre 1862 queste buste furono vendute con sovrapprezzo di 1 soldo, poi abolito a seguito delle vendite limitate. Usate con integrazione in francobolli valgono il 50% in più. Di tutte si conoscono ritagli usati come francobolli, specie nell’ultimo periodo, dato che non erano ammesse al cambio. Le buste da 10, 15 e 25 soldi tipo A sono note usate in Austria; sono rarissime. I conî da 5 e 10 soldi furono poi usati anche per i francobolli. PROVE E SAGGI - PROOFS Esistono prove di conio senza valore, in diversi colori, e prove dei singoli valori in nero: sono rare. RISTAMPE - REPRINTS Furono eseguite in varie riprese con le matrici originali. 1866 — Formato originale 147x85, frammenti di filigrana. Lembi laterali curvi in alto. Aletta meno arcuata, tutta gommata. Rosetta III. Tiratura 500 di ogni valore. Ciascuno .......... 100 1870 — Formato 154 x 85, frammenti di filigrana. Rosetta IV. Buste da 10 e 15 s., tiratura 2500. Ciascuno ................... Altri valori, tiratura 1000 esemplari. Ciascuno ............... 1884 — Formato originale 147 x 85. Lembi come originali ma più distanziati. Gommatura su metà dell’aletta. Rosetta II. Buste da 3 e 5 s., tiratura 3000. Ciascuno ...................... Altre buste, tiratura 2.000. Ciascuno ............................. Idem, formato originale 148 x 118. Carta grigio giallastra, gomma media, rosetta V a 19 petali. Buste da 3 e 5 s., tiratura 3000. Ciascuno ....................... Altri valori, tiratura 2000. Ciascuno ................................
—24—
25 40
20 25
20 25
1885 — Formato originale 147x85. Lembi originali ma distanziati, gommatura media, rosetta V a 19 petali. Solo la busta da 3 soldi, tiratura 3000 ............................. idem, formato orig. 148 x 118, gommatura media, rosetta IV. La busta da 3 s., tiratura 3000 ...................... ................... Gli altri valori, tiratura 6000. Ciascuno ............................ 1887 — Formato originale 147 x 85. Come precedente ma con rosetta V a 19 petali. Solo la busta da 3 soldi, tiratura 10.000 ..........................
20 20 15
10
1º.7.1863 — Aquila bicipite (stemma austriaco) in ovale a destra — Two-headed Eagle (Arms of Austria) in oval frame at right Buste con aletta di chiusura sagomata recante una rosetta a secco a 20 petali di vario diametro e gommatura su tutta l’aletta. Lembi laterali diritti (A) o arcuati in alto (B) – D e I Josef Tautenhayn – S Tiporilievografia, K.K. Hof-und Staatsdrucherei, Vienna – F 147x85 mm – W Senza o con parte di filigrana BRIEF COUVERTS a lettere filettate del I tipo (interno delle lettere sottile) sui lembi laterali – L Ordinanza 15.5.1863 – V in Italia fino al 10.10.1866
11 10 s. azzurro A. senza filigrana, rosetta III
100
450
500
B. con filigrana, rosetta I .....
100
—
1.200
a. con rosetta I ........................ b. con rosetta II .......................
a. con rosetta II ....................... b. con rosetta III ...................... c. con rosetta IV ......................
R. ritaglio del fr.llo/cut-out ...
120 120
120 120 120
500 500
1.250 1.250 1.250
50 2.750 20.000
12 15 s. bruno A. senza filigrana, rosetta III
150
100
1.000
B. con filigrana, rosetta I .....
150
250
1.600
a. con rosetta I ........................ b. con rosetta II ....................... a. con rosetta II ....................... b. con rosetta III ......................
175 175
175 175
1.000 1.000
1.750 1.750
R. ritaglio del fr.llo/cut-out ... 75 6.000 25.000 13 25 s. violetto grigio, senza fil., ros. III 225 1.000 — a. con rosetta I ........................ b. con rosetta II .......................
R. ritaglio del fr.llo/cut-out ...
250 250
75
—
—
Emesse insieme ai francobolli di ugual tipo. Per quanto vietato, anche di queste si conoscono ritagli usati come francobolli. Dall’1.12.1863 queste buste furono distribuite anche agli uffici postali austriaci nel Levante, dove la lingua franca era l’italiano, in cui ebbero corso fino al 31.8.1869. Le valutazioni sono molto diverse, a seconda dell’annullo che vi compare. From December 1863 these envelopes and the Eagle stamps, issued at the same time, were on sale also in the Levant P.O.s, were the Italian was the lingua franca, up to August 1869. Prices are rather different. Filigrana lettere filettate I tipo
9 3 s. verde A. senza filigrana, rosetta III B. con filigrana, rosetta I .....
a. con rosetta II ....................... b. con rosetta III ......................
R. ritaglio del fr.llo/cut-out... 10 5 s. rosso A. senza filigrana, rosetta III B. con filigrana, rosetta I .....
a. con rosetta II ....................... b. con rosetta III ...................... c. con rosetta IV ...................... d. senza rosetta ......................
R. ritaglio del fr.llo/cut-out ... I II III IV
20 petali 20 petali 20 petali 20 petali
/∆
/
150 150
200 200
2.250 2.000
150 150
75 10.000
2.250 2.250
—
75 50
10 10
125 100
40
500
3.000
60 60 60 75
RISTAMPE - REPRINTS Sono tutte nel formato originale, senza filigrana. Si distinguono soprattutto dai lembi laterali molto distanziati. 1884 — Tutti i valori, rosetta I, gommatura media. Tiratura 2500 di ogni valore. Ciascuno ............................
20
1885 — Solo il 3 soldi, rosetta V a 19 petali. Tiratura 6000 ...
15
1887 — Solo il 3 soldi, carta bianchissima, rosetta I. Tiratura 10.000 .........................................................
10
120 120 120 —
Ø mm 12½ Bottone piccolo (mm 11/2) e un cerchio esterno Ø mm 13½ Bottone grande (mm 3) a contorno liscio Ø mm 14½ Bottone grande (mm 3) a contorno smerlato Ø mm 14½ idem, e due cerchi esterni di uguale spessore
V 18 petali Ø mm 11½ VI 19 petali Ø mm 12½ VII 16 petali Ø mm 12
Bottone piccolo Bottone piccolo con anello di contorno idem
I tipi V/VII, più piccoli e con un numero inferiore di petali, non vengono riprodotti poiché furono in uso soltanto successivamente, quando si procedette alle ristampe per collezionisti.
—25—
LE ROSETTE