Numero 55

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La Strepitosa 5 5

2 Caro Lettore... 3 La stagione estiva 2012 4 16^ rassegna "Appuntamenti con la banda" 5 70° concertone delle Bande fiemmesi 6 I Suoni delle Dolomiti 7 L’acqua de Le RĂź: concerto-racconto per Stava 8 S. Bartolomeo 2012: un'edizione da dimenticare o un nuovo punto di partenza?

10 La banda cresce 11 Se avisa che... 12 Musica, Mare...Marche! 14 10 domande a... 15 Santa Cecilia tra tradizione e innovazione 16 Lezione ISEB 18 Crucibanda 19 La rassegna stampa



La stagione estiva 2012 La stagione estiva 2012 ha portato ancora la Banda Sociale “E. Deflorian” di Tesero ad esibirsi in numerosi concerti sia in Valle che fuori. Il repertorio scelto dal M° Fabrizio Zanon è stato molto vario e comprendeva anche alcuni brani ripresi dal concerto di Natale/Capodanno e da quello di Pasqua. In quelle due occasioni il programma musicale era costruito seguendo due temi particolari: musica e movimento per il primo e musica in letteratura per il secondo. Il pubblico dell’estate ha potuto, dunque, ascoltare le note di pezzi che ricordano il movimento, tra i quali ricordiamo “Danza colorista”, “El Camino Real”, “Children’s March” e “ Gammatique”, ed alcune composizioni ispirate invece a dei famosi romanzi per ragazzi come “Tom Sawyer Suite”, “Rapunzel”, “Le avventure di Don Quixote” e “Il magico mondo di Oz”. Come da tradizione, uno dei primi concerti della stagione è stato quello di San Eliseo in occasione della sagra del paese di Tesero. Questo appuntamento ha rappresentato, per così dire, la “prova generale” in vista dei due impegni bandistici più importanti dell’estate: quello del 7 luglio per “I Suoni delle Dolomiti” e quello del 19 luglio in occasione del 27° anniversario della catastrofe di Stava. Un’occasione unica per la nostra banda è stata l’esibizione nel magnifico scenario naturale del Passo di Lavazé con il Quintetto di Ottoni del Teatro dell’Opera di Milano. Questo sodalizio, reso possibile nell’ambito della manifestazione “I Suoni delle Dolomiti”, ha sicuramente lasciato il segno, non solo nel pubblico, ma anche in tutti i nostri bandisti che ricordano quella giornata con emozione ed orgoglio. I brani d’assieme erano delle composizioni per fiati: “Concerto per tromba e banda” di Amilcare Ponchielli e “Evolution Suite” di Belloli Paolo. Il secondo appuntamento più significativo dell’estate è stata la serata in memoria delle vittime della catastrofe di Stava dal titolo “L’acqua de Le Rü ­ La Valle di Stava: parole, immagini e musica”, sorta dalla collaborazione della banda con la Filodrammatica “Lucio

Deflorian” di Tesero e la Fondazione Stava 1985. Il filo conduttore del concerto­racconto era l'acqua del Rio Stava, che scorre lungo l'omonima valle e attraversa l'abitato di Tesero nei pressi della via Mulini, rione del paese quasi completamente distrutto nel 1985, e le attività che vi si svolgevano. La rappresentazione, molto apprezzata dal pubblico, è stata riproposta il 9 ottobre, anche a conclusione della “Giornata nazionale in memoria delle vittime di disastri ambientali e industriali causati dall’incuria dell’uomo”. Quest’anno il concertone delle bande di Fiemme è giunto alla sua 70^ edizione ed è stato organizzato dalla banda di Molina, guidata dalla giovane presidente Fiorella Mich. La particolarità del 2012 è stata l’esibizione il sabato sera. Dopo la consuetudinaria sfilata delle bande è seguito il concerto nella piccola frazione di Predaia. I sei complessi musicali di Fiemme, diretti dai sei maestri che si sono alternati tra loro, hanno presentato nove brani musicali particolarmente graditi dal numeroso pubblico presente. La serata si è conclusa in festa ed allegria presso il tendone allestito per la cena. Nel complesso, la stagione concertistica dell’estate 2012 è risultata davvero ricca di incontri: il Maestro e i bandisti si sono impegnati nel portare a termine con successo una lunga serie di appuntamenti. Oltre a quelli sopra citati, ricordiamo la sfilata e concerto a Volano, l’uscita a Valdagno (VI), la breve sfilata a Soraga seguita dal concerto “disturbato” dall’incessante pioggia, i concerti di Trento e Riva del Garda e il tradizionale concerto estivo presso il teatro di Tesero. Per concludere, a fine agosto è arrivato il momento della tanto attesa trasferta nelle Marche, occasione per ricambiare la visita ai nostri amici della Banda Comunale “Piero Giorgi” di Montecassiano (Macerata). Anche qui la Banda Sociale “Erminio Deflorian” di Tesero ha potuto godere degli applausi calorosi del pubblico in un concerto serale. Elena Ceschini e Marta Zanon


16^ Rassegna "Appuntamenti con la banda" Anche quest'anno la nostra cara banda si è vista impegnata nell'ormai assodata manifestazione della rassegna bandistica “Appuntamenti con la Banda”, che raggiunge la 16^ edizione. Tale appuntamento nasce nel lontano 1997 su iniziativa dell'allora presidente Lauro Ventura. L'intento era quello di creare concerti con delle bande ospiti per poter far assaporare alla nostra comunità realtà musicali bandistiche diverse da quelle valligiane. Questo avrebbe creato delle ottime corrispondenze e amicizie con altre bande alle quali si sarebbe, successivamente, restituita la visita con grande piacere. Un modo intelligente ed attivo per promuovere la musica bandistica altrui ma anche nostra. E così, tra novità e prime esperienze, quest'appuntamento si è man mano evoluto. Fin da subito si è deciso di fissare tale rassegna la seconda e la quarta domenica di maggio presentando, quindi, due bande in due giornate diverse. Il tutto culminante, poi, nel gran concerto finale tenuto dalla Banda di Tesero nella giornata di S. Eliseo. Nel 2006 vi è stata, però, la prima occasione in cui due bande suonavano la stessa sera: Mezzolombardo e Levico. Interessante è poi notare come questa rassegna non si sia fermata entro i confini regionali o comunque nazionali, ma abbia addirittura coinvolto realtà bandistiche straniere. È il caso della Banda di Leonstein, invitata nel 2007 e che, a sua volta, ha ospitato la nostra Banda nel 2009. Tante altre bande sono state invitate e tante altre hanno ospitato i “tiézeri”. Nel corso del tempo l'appuntamento si è spostato dalla domenica al sabato, in quanto il pubblico non era molto numeroso la domenica pomeriggio. Per ovvie ragioni di concomitanza con le proiezioni cinematografiche, passando dalla domenica al sabato sera, la rassegna doveva condensarsi in una solo serata. Arriviamo così all'appuntamento dello scorso 9 giugno, che ha visto esibirsi sul palco del Teatro Comunale di Tesero la Banda di Mezzocorona e quella di Trento, dopo aver sfilato per le vie del paese seguite dalla nostra banda. Il Corpo Musicale “Città di Trento”, diretta dal M° Michele Cont, vanta la più lunga storia tra le bande della provincia, essendo stata fondata nel 1801. Ben più giovane è la Banda Musicale di Mezzocorona, nata agli albori del secolo scorso e diretta ora dal M°

Giuliano Moser. È stato un concerto piacevole ed interessante. La rassegna organizzata dal nostro sodalizio è un'occasione preziosa per noi bandisti (ma anche per l’intera popolazione) per dare uno sguardo ad altre bande, per affinare il nostro orecchio musicale, per capire in che direzione lavorano le altre realtà bandistiche e per passare una serata all'insegna della musica che tanto amiamo ed apprezziamo. Ciò è davvero importante per poter assorbire da altri pregi e qualità utili alla formazione e crescita di ogni musicista. La serata si è conclusa con un'ottima pasta all'amatriciana cucinata dai nostri favolosi cuochi Luca e Nicola. Il catering bandistico si è dimostrato all'altezza della situazione, offrendo un servizio ai tavoli coi fiocchi. Buffet di dolci alla fine e, salutati gli ospiti musicisti, alcuni nostri bandisti si sono visti coinvolti in una partitina di calcetto per concludere la serata in bellezza! Nella serata di giovedì 14 giugno ha avuto luogo il tradizionale concerto di S. Eliseo che quest'anno racchiudeva una novità: l'estrazione dei biglietti della lotteria organizzata dalla banda allo scopo di contribuire all'autofinanziamento della propria intensa attività. Lotteria che ha visto ogni singolo bandista impegnato nella vendita sfrenata dei biglietti. E così, tra le note di “Themes from The Wizard of Oz” e quelle di “Gammatique”, vi è stata la tanto attesa estrazione. I biglietti sono stati pescati in una "pigna" dalla fortunata mano della meravigliosa Emma. Tra i vincitori dei premi in palio anche tre nostri bandisti: Alberto Zeni, Marta Molinari e Marcello Zanon (quest'ultimo ha vinto un robot da cucina con il quale deve ancora prepararci una succulenta cena!). Dal punto di vista del programma musicale proposto in questa occasione dalla banda, ricordiamo l'esibizione dei solisti Paolo Trettel in “Concerto per tromba e banda op. 123” di Amilcare Ponchielli, Alberto Zeni in “Morceau Symphonique” di Alexandre Guilmant e il quintetto di ottoni (composto da Jacopo Molinari e Paolo Trettel alle trombe, Alberto Zeni al trombone, Marcello Zanon al corno e Michele Vinante al basso tuba) nel brano “Evolution Suite” di Paolo Belloli. Carla Vargiu


70° Concertone delle Bande fiemmesi Ricordando gli impegni bandistici in programma nell’estate musicale di Tesero, come non parlare del tradizionale, ormai storico, Concertone delle Bande di Fiemme? La manifestazione, patrocinata dalla Magnifica Comunità di Fiemme è giunta con nuova vita alla sua 70ma edizione, si è tenuta quest’anno nei suggestivi scorci di Predaia, nel vicino comune di Castello­Molina di Fiemme, lo scorso 30 giugno. Ai più attenti di certo non sarà sfuggito come la data faccia riferimento ad un sabato. Dopo la precedente esperienza del convegno di Predazzo nel 2009, anche la Banda di Molina ha pensato di proporre un Concertone in versione serale. Il programma prevedeva infatti il ritrovo di tutti i musicisti presso Piazza Verdi per il classico rinfresco per poi spostarsi, attraverso la Via dei Tigli, fino alla vicina frazione di Predaia. L’atmosfera particolarmente suggestiva della piazza, accoglieva così i sei complessi musicali di Fiemme che, davanti ad un pubblico attento e incuriosito, hanno proposto nove brani musicali d’assieme diretti, a turno, dai maestri delle varie realtà bandistiche presenti. Parole di grande soddisfazione sono state rivolte dallo Scario Giuseppe Zorzi e dalle altre autorità presenti alla giovane presidente della Banda Sociale di Molina, Fiorella Mich che, con coraggio ed emozione nel suo primo anno alla guida della banda, ha portato avanti un progetto ambizioso e particolarmente riuscito. I musicisti sono stati quindi accolti sotto al tendone dei giardini Kennedy di Molina per una apprezzata cena, accompagnata dalle note musicali di alcuni artisti del posto. Da sottolineare la premiazione di alcuni nostri amici menzionati nel corso della manifestazione. Trattasi di Luca Deflorian, Vittoria Deflorian e Silvana Volcan per i loro 30 anni di attività, Antonio Iellici, Nicola Ventura, Michele Vinante e Igor Zeni per 20 anni e Andrea Zanon per i 10. La minela della Magnifica Comunità è andata invece a Francesco Sartorelli per i suoi lunghi 50 anni di musica. Importante infine la menzione speciale in onore del nostro ex bandista ed ex presidente Lauro Ventura che da poco ha lasciato il suo ruolo di referente di zona della Federazione, posto occupato per lungo periodo (dal 2003 al 2012) con grande passione e dedizione, al sostituto Donato Calligari. Un sincero ringraziamento a tutti ma, in particolare, alla Banda di Molina per l’organizzazione e a tutti i partecipanti per aver contribuito a tingere di musica e colore la notte di quel 30 giugno! Flavia Vinante


Da ormai 18 anni circa, “I Suoni delle Dolomiti” rappresentano la rassegna musicale per eccellenza dell’estate trentina. Un continuo susseguirsi di grandi big della musica leggera, pop, jazz, classica, etnica e popolare tra cui trova posto adesso anche la nostra banda sociale. Ebbene sì, quest’anno abbiamo avuto la grande occasione, e il grande onore, di partecipare a questa bella manifestazione e per di più assieme al Quintetto d’Ottoni del Teatro dell’Opera di Milano formato da: Gianni Dallaturca e Mauro Edantippe alla tromba, Roberto Miele al corno, Giuliano Rizzotto al trombone e Giovanni Gatti alla tuba. Il concerto ha avuto luogo sabato 7 luglio 2012 alle ore 14.00 presso il “campìol” al Passo Lavazé. Saliti a metà mattina per una prova acustica della “sala”, i nostri bandisti hanno potuto godersi una piacevole scampagnata prima del concerto tra un panino, due chiacchiere e na sbalonada. Giusto l tempo de ngiotìr l’ultimo bocon ed ecco subito arrivare il momento di dare inizio al concerto: il programma prevedeva l’alternarsi di pezzi eseguiti dalla banda, dal quintetto d’ottoni e dalle due compagini assieme. Abbiamo eseguito: “Evolution Suite” di Paolo Belloli per quintetto d’ottoni e banda, “Concerto per tromba e banda” di Amilcare Ponchielli (solista per l’occasione è stato Gianni Dallaturca del quintetto dell’opera di Milano), “Canone in Re maggiore” di Johann Pachelbel, “Marcia trionfale” dall’opera “Aida” di Giuseppe Verdi (in cui i nostri bravi trombettisti hanno potuto cimentarsi nel suonare le trombe egiziane tipiche di questo melodramma), “Habanera” e “Les Toreadors” dalla “Carmen” di Georges Bizet, la colonna sonora del film “La vita è bella” musicata da Nicola Piovani, “Rapunzel” di Bert Appermont e per finire la “Radetzky Marsch” di Johann Strauss Sr. Un concerto molto apprezzato sia dal numeroso pubblico intervenuto che da tutti noi che abbiamo avuto il piacere di partecipare attivamente. Credo sia stato l’appuntamento più emozionante e prestigioso del nostro ricco calendario 2012 e che ci ha permesso di lavorare assieme ad un gruppo di veri professionisti con la quale speriamo di tenere e portare avanti un bel legame di amicizia. Un doveroso ringraziamento va al Quintetto d’Ottoni del Teatro dell’Opera di Milano e all’organizzazione del festival “I Suoni delle Dolomiti” e all’APT Val di Fiemme per averci dato la possibilità di partecipare. Un ringraziamento speciale va al nostro portabandiera e alle nostre vallette che sempre ci accompagnano nei nostri concerti e che sono un po’ il biglietto da visita della nostra banda; nello specifico della manifestazione un doppio grazie perché stare in divisa sotto il caldo sole estivo di montagna non è piacevolissimo (noe sonadori par fortuna se l’aon cavada parché erean vestidi con gins e magia dale maneghe corte…e n belisimo, anzi, meeeraviglioso capelin bianco dal visier). Infine l’ultimo ringraziamento va ai bandisti che hanno collaborato nell’allestimento del parco percussioni e nell’organizzazione del pranzo al sacco. Alessandro Delladio

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Tesero, 19 luglio 2012: 27° anniversario della tragedia di Stava. Quasi trent’anni dalla catastrofe. Il tempo scorre, aiuta a lenire il dolore, ma non si dimentica. Nessuno può né deve dimenticare. È questo il senso della giornata di lutto cittadino, la volontà delle associazioni del paese che in questi ultimi anni si sono alternate per presentare un tributo in questa triste ricorrenza. Quest’anno la nostra Banda in collaborazione con la Filodrammatica “Lucio Deflorian” e la Fondazione Stava 1985 ha proposto uno spettacolo con un taglio diverso rispetto a quello degli anni scorsi. Più di una commemorazione si è voluto creare una sorta di rievocazione, presentando la storia della Val di Stava come si è evoluta con gli anni nel corso del ventesimo secolo fino alla Tragedia. Storia presentata con foto, filmati, musica e parole, in modalità cinema anni ’20: mentre le immagini scorrono sullo schermo, la banda lavora il sonoro e gli attori presentano la storia. Come si evince dal titolo, il filo conduttore è l’acqua de Le Rü, cioè quello che oggi è noto come Rio Stava. E’ stata proprio l’acqua che, come in ogni era della storia dell’umanità, ha incoraggiato gli insediamenti lungo le rive del torrente, per sfruttarne l’energia gratuita e completamente rinnovabile. Anche Tesero aveva il rione dei mulini, la via Mulini appunto, o come era chiamata in dialetto, Le Rü. L’acqua muoveva i mulini, le segherie, gli opifici, i magli dei fabbri, alleggerendo il lavoro dei nostri avi, per secoli. Tutto ciò ovviamente prima delle rapidissime innovazioni che nell’ultima parte del secolo scorso hanno cambiato radicalmente la vita nelle nostre valli. Quelle innovazioni che hanno notevolmente migliorato la vita, ma che ci hanno fatto schiavi della fretta e dello sviluppo a tutti costi. La Val di Stava punteggiata dai masi e abitata perlopiù d’estate ha cominciato a ospitare i primi villeggianti, diventati poi turisti con l’avvio del turismo di massa e la trasformazione di alcuni degli opifici de Le Rü in strutture ricettive. La stazione sciistica di Pampeago portò alla costruzione dei primi alberghi nati con questo scopo. A questo si aggiunse nella seconda metà del passato secolo lo sviluppo industriale, con le estrazioni minerarie da Prestavel e la costruzione dei bacini. Quei maledetti bacini il cui crollo ha cancellato in pochi minuti secoli di storia e ha cancellato tante vite. Dopo si è potuto solo ricominciare da capo, e poco a poco la Val di

Stava ha ripreso vita fino a diventare quella che conosciamo adesso. Tutto questo è stato raccontato dal narratore (Michele Longo, regista della rappresentazione) e da due attori (Maddalena Longo ed Enrico Vinante), i quali davano voce a due larici nella piana di Stava: si scoprirà poi che erano gli unici due larici rimasti in piedi dopo la colata di fango. Le immagini (video e fotografie) provengono invece da alcuni stralci del documentario “Tesero 1977” realizzato da Padre Vittore De Godenz e Mario Deflorian (e altri collaboratori), dall’archivio privato di Silvano De Marco, dall’archivio della Cassa Rurale di Fiemme, ma anche riprese del paesaggio attuale girate da Michele Longo. Immagini condite da una musica accuratamente selezionata dal M° Fabrizio. Brani dal repertorio della banda o semplicemente parti di esso. Ecco che l’acqua del Rio Stava è impersonata da un frammento del “Die Abenteuer des Don Quixote” di H.W. Henze e un altro per i mulini, il temporale da “Music from Aurora” di S. Melillo, la Val di Stava da “Rivers” di S. Hazo, il fabbro dalla “Second Suit in Eb” di G. Holst, il lavorio della gente di Stava dalla “Children’s March” di P.A. Grainger, sagra dalla “Festa Paesana” di J. De Haan, il lavoro dei minatori dalla “Tom Sawyer Suite” di F. Cesarini, la frenesia degli sciatori dal “Mago di Oz” di J. Barnes, la il crollo dei bacini da un tratto del “Rapunzel” di Bert Appermont, il ricordo di Sgorigrad da “Balkanya” di J. Van Der Roost, e come brano finale di buon auspicio dopo l’ingresso dei due giovani alberi impersonati da due bambini (Alessandro Longo e Beatrice Zanon), “Helios” di J. Van Der Roost. Visto il buon gradimento del pubblico, il concerto­racconto è stato riproposto il 9 ottobre, anniversario del disastro del Vajont, in occasione della “Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall’incuria dell’uomo”. La giornata è stata dedicata alle vittime della Val di Stava e dei disastri della funivia del Cermis del 9 marzo 1976 e del 3 febbraio 1998. Il racconto è stato proposto con alcune variazioni nelle immagini per raccontare anche della funivia del Cermis. Peccato per la scarsa affluenza di pubblico. Arianna Longo


Della festa di San Bartolomeo si è detto e scritto molto negli anni e per questo non voglio redigere una mera rassegna stampa riportando e raccontando come si è svolta quest’ultima edizione. Vorrei invece soffermarmi e ragionare sul perché, come ho riportato nel titolo, questa debba essere un’edizione da “dimenticare”. Mi preme sottolineare che non voglio far passare in secondo piano quello che è lo spirito organizzativo della festa e il prezioso lavoro fatto da tutte le associazioni coinvolte e da tutti i volontari che, per una settimana, si dedicano con passione ed animosità alla buona riuscita dell’intera manifestazione. Anzi a tutti quanti va un grande GRAZIE!!! Detto questo, però, l’attenzione non può che spostarsi su di un fenomeno che da ormai qualche anno interessa la festa di S. Bartolomeo e che quest’anno possiamo dire sia giunto al suo minimo storico per quanto riguarda la popolarità e la partecipazione. Fatta esclusione per la giornata di domenica, molto sentita soprattutto dalla popolazione di Tesero, le due serate antecedenti hanno visto uno scarso afflusso di persone, poche consumazioni e quindi, sotto un aspetto puramente economico, entrate scarse. Perché tutto ciò? Già, perché…beh le motivazioni a riguardo possono essere tante e tutte veritiere; in questo piccolo spazio voglio discutere di quelle più gettonate (secondo le critiche che giungono sia dall’interno al gruppo organizzativo sia dall’esterno) e di quelle che, a mio modesto parere, hanno peso e “responsabilità” maggiore nell’organizzazione di un evento del genere. ENTRATA A PAGAMENTO La maggior parte delle osservazioni hanno riguardato la scelta di far pagare l’ingresso. Una scelta questa molto criticata ma che è dovuta al fatto di avere un introito sicuro con cui poi poter pagare il compenso al gruppo musicale della serata. Può essere questa una motivazione valida per lasciare l’entrata a pagamento? Assolutamente no, per una ragione molto semplice: lo scopo per chi organizza una manifestazione di questo tipo è quello di far sì

che ci sia un’ampia partecipazione di pubblico, che questo consumi e si diverta. Se a fronte di un biglietto d’ingresso mi ritrovo con un tendone vuoto e una festa molto blanda è presumibile che chi arriva a Pampeago torni a casa con un brutto ricordo e che l’anno successivo molto probabilmente non ritorni. Il pagamento di un biglietto di ingresso è uno strumento che posso usare (con cautela), quindi, solo nei casi in cui sono sicuro di avere una grande partecipazione e risposta da parte del pubblico; per questo l’attenzione si deve spostare sull’offerta della manifestazione, sulla sua personalità. PERSONALITÀ DELL’EVENTO Un aspetto assolutamente da non sottovalutare è l’identità che si vuol dare alla festa: voglio che sia una festa campestre tradizionale del tipo che si è andato sempre più a consolidare negli ultimi 20 anni o voglio invece trovare un tema centrale su cui poi costruire attorno tutta la manifestazione? Entrambe le tipologie hanno le loro caratteristiche, i loro pro e i loro contro, ma mi sembra evidente che la seconda proposta sia quella a cui si debbano dare maggiori attenzioni e su cui sviluppare un discorso più serio. È curioso come la sagra di San Bartolomeo sia nata come “festa della birra” (quindi era chiara la direzione che si voleva intraprendere) ma che poi sia andata sempre più scemando verso un’anonima festa campestre. La direzione da intraprendere è quella di tornare a riavere un ruolo all’interno dell’offerta turistica (e non) estiva della valle. Proprio perché sono tante le feste che ormai vengono organizzate in Fiemme, bisogna trovare quella peculiarità, quel tema appunto, che permettano alla sagra di San Bartolomeo di distinguersi da tutte le altre, riconquistando pubblico e fiducia. LUOGO E ACCESSIBILITÀ Un’altra variabile importante (e a mio dire fondamentale) è la scelta del luogo dove si svolge la manifestazione. Il pregio di Pampeago è senz’altro quello di poter organizzare una festa senza avere la preoccupazione di disturbare il vicinato; è una zona tranquilla che permette il protrarsi della festa anche a notte inoltrata. Ora, la festa di S. Bartolomeo esiste


perché c’è Pampeago. Organizzarla da un’altra parte significherebbe stravolgere completamente l’idea di base con cui è nata la sagra stessa. Qual è allora il problema di Pampeago? La sua accessibilità. Pampeago dista circa 7 km da Tesero, 16 km da Predazzo e 12 km da Cavalese; la distanza non è elevata e quindi non è una questione di “kilometraggio”. Il fatto è che essendo un luogo isolato si è più portati a considerare l’Alpe di Pampeago una meta molto distante; è un fatto psicologico che però incide sulla scelta di venire alla festa da parte del pubblico. Il ragionamento che ognuno fa è: “Se vado fino a Pampeago voglio essere sicuro di divertirmi e di trovare tanta gente”. Ecco che entrano di nuovo in questione i primi due punti: l’entrata a pagamento e la qualità della festa. Sicuramente può incidere anche il problema di chi, giustamente, non vuole mettersi alla guida avendo bevuto un bicchiere di troppo. Un’ottima soluzione adottata negli ultimi anni è stata quella di mettere a disposizione un bus navetta fra Tesero e Pampeago. Però ne usufruiscono quasi esclusivamente i “tiézeri”; per far sì che sia un servizio accessibile o per meglio dire appetibile anche da coloro che abitano negli altri centri si potrebbe ipotizzare un doppio servizio navetta che parta rispettivamente da Cavalese e da Predazzo. Certo ciò vorrebbe dire un costo di gestione più alto ma che potrebbe trovare (in parte) un compenso tramite una tariffazione simbolica (2­3 euro) del biglietto del pullman. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di far partire la navetta da Lago usufruendo quindi di più ampi spazi a parcheggio per i mezzi privati. MUSICA Un breve ragionamento va fatto anche sul gruppo musicale chiamato ad animare la serata. Contattare un gruppo conosciuto può sicuramente fare da eco alla manifestazione fra gli appassionati del genere; ma anche contattare gruppi nuovi o poco conosciuti può talvolta portare un grande successo alla festa. La questione è però quella di non chiamare un gruppo a scatola chiusa senza sapere con sicurezza che siano in grado di gestire una serata. Il gruppo deve essere coinvolgente e, per quanto sia possibile, deve essere eterogeneo nei generi musicali.

Prima nel suo genere nelle nostre valli, la sagra di

San Bartolomeo vanta all’oggi numerose “imitazioni” alcune delle quali hanno grande successo. Mi riferisco per esempio alla “Sagra de Sèn Vile” a Moena; alla “Gran festa da d’istà” a Canazei o alla “giovane” Oktoberfest a Predazzo. Cos’hanno di diverso dalla nostra sagra di San Bartolomeo? Beh un primo punto comune a tutte e tre è quello di svolgersi all’interno di un paese (inteso come centro abitato) e ciò permette loro di avere una più ampia offerta di eventi di contorno e di richiamo. Secondo, hanno tutte e tre una loro tipicità: la prima è una festa per il patrono, la seconda è l’apoteosi della “ladinità”, la terza invece propone un divertimento in una “tipica” (e qua si potrebbe aprire un discorso a parte) atmosfera bavarese. Terzo e ultimo punto di divergenza con S. Bartolomeo è il periodo in cui vengono organizzate queste grandi manifestazioni: a Moena il patrono si festeggia il 26 giugno e quindi siamo agli inizi della stagione estiva, a Canazei si fa festa a metà settembre e quindi a conclusione della stagione estiva, a Predazzo, invece, si parla di fine ottobre. A Pampeago il periodo è quello di fine agosto e quindi la concomitanza con altre feste e manifestazioni in genere non può che essere inevitabile. Dunque le tre variabili che giocano a sfavore della sagra di Pampeago, se rapportata ad altri eventi del suo genere, sono: luogo dell’evento; personalità e carattere della festa; periodo scelto. È evidente che nel nostro caso, per come è nata la manifestazione le variabili uno e tre vanno a braccetto per cui se cambio il luogo posso cambiare il periodo e viceversa. L’attenzione si deve quindi per forza spostare sul tipo di festa che si vuole organizzare, sulla sua peculiarità su cui costruire l’intero evento.

Probabilmente l’analisi qui svolta può sembrare priva di sostanza e a tratti esagerata, ma è sotto gli occhi di tutti il momento di crisi che questa manifestazione sta vivendo. Per questo l’articolo che ho scritto non vuole essere una visione polemica ma, invece, vuole essere una base di partenza su cui discutere e avviare un ragionamento che porti alla rinascita della sagra di San Bartolomeo; un nuovo punto di partenza.

Alessandro Delladio



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Pio g g ia. U na s c ro s c iant e p io g g ia p ic c h ie t t a s u l l a ve l u x d i c ame ra mia. O t t i mo t e mp o p e r re s t are ac c o c c o l at a s o t t o l e c o p e rt e . E inve c e u n ap p u nt ame nt o b e n p iù imp o rt ant e e invit ant e d e l l e c and id e l e nzu o l a mi f a al zare al l e t re e me zza d e l mat t ino : l a t ras f e rt a ne l l e M arc h e ! U n viag g io ins id io s o , avve nt u ro s o , ric c o d i s o rp re s e ... N aaa, in re al t à s i t rat t a d i u na s e mp l ic e t ras f e rt a c o n l a Band a d i Te s e ro . Pe rò , i p re s u p p o s t i p e rc h é s ia u n viag g io d avve ro d ive rt e nt e , c i s o no t u t t i. Ap ro l a p o rt a d i c as a c aric a d i d ivis a, t ro l l e y e s t ru me nt o e u n d il u vio u nive rs al e mi d à il b e nve nu t o . F o rs e , no n p ro p ri o t u t t i i p re s u p p o s t i c i s o no ... M a no n d e mo rd iamo ! O re 4.20 arrivano l e d u e c o rrie re in qu e l d i C aval e s e e u n p re s id e nt e u n p o ' ac c ig l iat o c i invit a a s al ire s u l l a s u a c o rrie ra. Al d iavo l o l a s u d d ivis io ne d e l l e c o rrie re Ve c i vs S o e ni, ve t e rani e nu o ve l e ve s i t ro vano s u l l o s t e s s o me zzo d i t ras p o rt o , c re and o u n amb ie nt e p iù c h e p iac e vo l e ! Lu ng a d o rmit a f ino al l a p au s a­ c o l azio ne in au t o g ril l e p o i via p e r M irab il and ia. Tro p p o s p e ranzo s i, arriviamo al p arc h e g g io d e l p arc o d ive rt ime nt i d i Rave nna p re g and o in u n mirac o l o d e l l a nat u ra, ma il t e mp o ral e no n ne vu o l e p ro p rio s ap e re d i ab b and o narc i. S al u t iamo “ M irac h il ac qu a” e p art iamo al l a vo l t a d e l l e G ro t t e d i F ras as s i. N e l f rat t e mp o il c l ima in c o rrie ra s i è e vo l u t o , c o n g io c h i d a “ s e d il e ” c o me c ru c ive rb o ni, c art e e immanc ab il i g io c h i t o u c h s c re e n o f f e rt i g e nt il me nt e d al Pao l o . Il d ive rt ime nt o è as s ic u rat o . O re 11.25 s c e nd iamo d al l ' au t o b u s e u na f o l at a d i ve nt o c al d o c i c o l p is c e , f ac e nd o s p e t t inare anc h e l a f o l t a c h io ma d e l no s t ro mae s t ro , c h e imp re c a s e nza rit e g no . C h e il mal t e mp o c i ab b ia ab b and o nat o ? Po ve ri il l u s i, il t e mp o d i t e rminare u n p ranzo ve l o c e e s f izio s o , e d e c c o d i nu o vo l a no s t ra p io g g ia amic a at t e nd e rc i s u l l ' u s c io d e l l ' au t o g ril l . Il no s t ro viag g io p ro s e g u e e , d o p o ave r l as c iat o i p u l l man ne l p arc h e g g io e ave r p re s o l a nave t t a, rag g iu ng iamo l e f at id ic h e G ro t t e d i F ras as s i. La me ravig l ia e l o s t u p o re s o no e no rmi. U no s p e t t ac o l o inc re d ib il e , u na nat u ra nas c o s t a e p p u r c o s ì ric c a d i u na b e l l e zza s c o nc e rt ant e c i ac c o g l ie . S t al ag mit i mil l e narie , s p e c c h i d ' ac qu a, g ig ant i d i p ie t ra al t i o l t re 20 m. Il t e mp o s e mb ra e s s e re s vanit o , ris u c c h iat o d al c u o re d e l l a t e rra, e l o s p azio s e mb ra inf init o . A ro vinare l ' at mo s f e ra id il l iac a vi è l a no s t ra g u id a, c o n u n' e nf as i ine s is t e nt e e u n p arl are mac c h ino s o e as e t t ic o . Be h , t u t t o no n s i p u ò ave re d al l a vit a! E c o s ì, t ravo l t i d a qu e s t a me ravig l ia d e l l a nat u ra, e c c o s al ire s p o nt ane o u n c ant o l ie ve , d o l c e , s inc e ro . U n e l o g io al l a nat u ra. U n e l o g io ag l i S l avazi ? Anc h e . Tu ris t i s p iazzat i, c o n o c c h i l u c id i, g o d o no d e l l e s o avi vo c i d e i no s t ri c ant o ri e u n p e ns ie ro af f e t t u o s o s al e al l e me nt i d i t u t t i: “ C o g no n p ro p rio f arne ric o g no s e r d ap art ü t o ! ” e u n ap p l au s o s p o nt ane o ac c o mp ag na qu e s t i c o ris t i g e nial i c h e , o vu nqu e , t ro vano il mo d o d i f ar mu s ic a. Pau s a b irre t t ina al b ar me nt re at t e nd iamo u n S art o re l l i p e rs o ne l l e vis c e re d e l l a t e rra. E , l o g ic ame nt e , anc h e qu i u n b e l c ant o c i s c ap p a, in c o mp ag nia d i u n “ b o n b ic e rin” ! Rip art iamo , e qu e s t a vo l t a d e s t inazio ne al b e rg o ! D o c c ia ve l o c e e via a c e na p e rc h é ...l a f ame l a b at e ! E c h e c e na! U n ric c o b anc h e t t o c i as p e t t a...e d è s o l o l ' ap e rit ivo ! Pas t a p ic c ant e , c o t o l e t t e e p at at ine , d o l c i d i o g ni s o rt a. Q u i ne l l e M arc h e “ i s a f ie t e rar p o l it o ” ! A me t à c e na s iamo g ià p iù c h e s azi... L' o s p it al it à marc h i g iana s i f a s e nt ire . Anc h e l a t ave rna d o ve h a l u o g o l a


c e na è u n l u o g o p iac e vo l e , f re s c o e t ip ic o . Q u at t ro ris at e , u n b u o n b rind is i e l a s o rp re s a d i al c u ni me mb ri d e l Band in c h e al l ie t ano l a s e rat a c o n qu al c he b e l l a s u o nat a. C o me no n ap p ro f it t are d i u n b al l o ? E c o s ì, t ra b al l e rini p ro ve t t i e t ra c h i t e nt a d i no n inc iamp are ne l l ' “ u nd u e t rè ” , t e rmina l a s e rat a al l a t ave rna. M a l a no t t e è anc o ra g io vane ... C i t ras f e riamo al l a S e p t e mb e rf e s t , p aro d ia d e l l a c e l e b re f e s t a mo nac e ns e d e l l a b irra. U n b u o n b o c c al e d i b irra (F o rs t , p e r l ' e s at t e zza) e via s u g l i au t o s c o nt ri ne l vic ino Lu naPark. E s al t at i c o me b imb i, d o p o u na s e rat a al l ' ins e g na d e l d ive rt ime nt o , rit o rniamo al l e no s t re c ame re . La mat t ina s e g u e nt e u n c ie l o g rig ias t ro e t ris t e c i d à il b u o ng io rno . Anc h e o g g i il t e mp o no n vu o l e e s s e rc i amic o , no no s t ant e t u t t i s p e ras s imo in s e t t e s o l i p e r qu e s t a, t ant o at t e s a, g io rnat a al mare . M a i mo nt anari no n s i f anno mic a f e rmare d a qu at t ro g o c c e ! Il b ag no s ' h a d a f are , p io g g ia o s o l e . G iu ng iamo c o s ì al l id o , ris e rvat o int e rame nt e a no i. Le o nd e s ' inf rang o no s u i c io t t o l i d e l b ag nas c iu g a, b o rb o t t ant i e rab b io s e . N o i c i g u ard iamo e u no s g u ard o c o mp l ic e , ac c o mp ag nat o d a u n me zzo s o rris e t t o , p as s a d i vo l t o in vo l t o . C i t o g l iamo i ve s t it i e , p ro nt i a s f id are l a f o rza d e l l a nat u ra, c i b u t t iamo in u n' ac qu a c h e , c o n no s t ra g rand e s o rp re s a, è p u re p iac e vo l me nt e c al d a. U n b e l b ag ne t t o rig e ne rant e , s o t t o l ' at t e nt a s u p e rvis io ne d e l l a no s t ra p e rs o nal e b ag nina, Zia Lu c ia. Al c u ni u o mini s i c ime nt ano in u n' imp e g nat iva p art it a a Be ac h f o o t b al l , ma b e n p re s t o qu as i t u t t i s i l as c iano s c ivo l are t ra l e vio l e nt e o nd e d e l mare . Ap e rit ivo in c o mp ag nia e p o i via a p ranzo , t ra p as t a e c o zze . La f e s t a p re nd e il s o p ravve nt o ne l d o p o p ranzo c o n g ave t t o ni, b al l i e mu s ic a ap re s ki ( s u c o ns ig l io d e l l a no s t ra d j Al ma Zano n) . E p u re i l s o l e , a qu e s t o p u nt o , s i d e c id e a f ar c ap o l ino , re g al and o c i u n b e l p o me rig g io variab il e . È o ra d i rie nt rare e il no s t ro F ab ri s e mb ra p iu t t o s t o p re o c c u p at o , ve d e nd o l e “ f ac c e d a mare ” s t ravo l t e d e i s u o i b and is t i. Pre o c c u p azio ne inu t il e . I s u o i mu s ic is t i, rig e ne rat i d al l o io d io , re g al ano u n c o nc e rt o c o i f io c c h i ad u n p u b b l ic o b e n f o l t o in u na s al a c o mu nal e c o n p al e s i e u n p o ' inqu ie t ant i ric h iami al l ' e ra f as c is t a. N o no s t ant e c iò , g rand e s o d d is f azio ne , g ran b e l l a mu s ic a! S c amb i is t it u zio nal i d e i d o ni e d anc h e l ' u l t ima s e ra vo l a via. F e l ic i e c o nt e nt i t ras c o rriamo u n p iac e vo l e p o s t ­ c o nc e rt o d i nu o vo al Lu na Park. La d o me nic a mat t ina c aric h iamo l e val ig e e p art iamo al l a vo l t a d i M o nt e c as s iano , p e r s c o p rirne l u o g h i e s e g re t i. Vis it iamo c h ie s e , e d if ic i ant ic h i e d ammiriamo p re zio s e t e l e e ve c c h i af f re s c h i. Il p ranzo al l a Tave rna c i re g al a u n' al t ra o t t ima o c c as io ne p e r c ant are al l e g rame nt e , g o d e nd o d i qu e s t e u l t ime o re as s ie me . U n p o ' int o nat i è u n p o ' s t o nat i b rind iamo a qu e s t a t ras f e rt a c h e , ah imè , s i ap p re s t a a f inire . Rit o rniamo in val l e ve rs o l e 22.30 f o rs e u n p o ' t ris t i, f o rs e u n p o ' amare g g iat i c h e qu e s t a g it a s ia g ià f init a. M a c e rt i c h e , c o n u na c o mp ag nia c o me qu e l l a d e l l a Band a, c i s aranno t ant e al t re t t ant e b e l l e t ras f e rt e ad at t e nd e rc i. ...S e no mo ro n t ü t i nant e ... C arl a Varg iu


1. In c h e anno s e i e nt rat o a f ar p art e d e l l a no s t ra b and a? P enso d i esser e ent r at o nel ' 94 , ma sono passat i t roppi anni q uind i non r ic ord o bene. 2. Q u al ' è s t at o il t u o p e rc o rs o d i f o rmazio ne ? H o f at t o sol f eggio c on F r anc o Z anon poi ho iniz iat o a suonar e il f l ic or no c on P aol o T r et t el . A c ausa d el l ' appar ec c hio, per ò, sono passat o a suonare il sassof ono c ont ral t o c on A d r iano Z anon, ma in band a sono ent r at o c on il t enor e. Dopo al c uni anni ho per ò r ipr eso c on il c ont r al t o, anc he se a vol t e ho suonat o anc he c on il bar it ono e il sopr ano. 3. C o s a t i h a s p int o ad e nt rare a f ar p art e d i qu e s t o g ru p p o mu s ic al e ? B oh, no sae! ! ! = ) L' anno prec ed ent e aveva iniz iat o i c orsi mia sor el l a e poi mol t i d el l a mia et à hanno int r apr eso t al i c orsi, q uind i ho iniz iat o anc h' io. F or se sono ent rat o anc he gr az ie a mia mamma c he aveva suonat o in prec ed enz a. 4. C h e s t ru me nt o s u o ni? “ G ir a c he t e gir a” sono ar r ivat o al sassof ono c ont ral t o. 5 . C o me t i t ro vi c o n i t u o i c o mp ag ni d i s e zio ne ? Le mie c ompagne d i sez ione (A l ma e Sar a) sono piut t ost o “ st r ambe” ma mi t r ovo mol t o bene e si r id e t ant o. 6. Q u al i s o no i mo me nt i p iù b e l l i c h e h ai p as s at o c o n l a no s t ra b and a? Dir ei l e t rasf er t e a M al t a e l ' ul t ima f at t a nel l a M ar c he. U na mol t o bel l a è st at a anc he q uel l a a Siena. In general e l e t r asf er t e sono i moment i più bel l i e “ ril assant i” . 7 . C o s a ne p e ns i d e l l a nu o va d ivis a? B el l a è bel l a. La prima vol t a c he ho vist o il gil et sono rimast o “ sc ioc c at o” , ma una vol t a f at t o l ' oc c hio risul t a pr opr io un bel l ' abbinament o. 8 . S e i me mb ro d e l l ' at t u al e d ire zio ne , h ai d e i c o ns ig l i d a d are ai s u o i c o mp o ne nt i? Le c ose f unz ionano e vengono f at t e bene, q uind i non ho nient e d a d ire. 9. C o n l a b and a s e i mo l t o ind af f arat o , inf at t i f ai anc h e p art e d e l l a re d azio ne d e l g io rnal ino . Hai qu al c h e o s s e rvazio ne d a f are ai t u o i c o l l e g h i? Il c apo è bravissimo, sost it uisc e d egnament e q uel l o pr ec ed ent e. C i sono mol t e nuove l eve c he par t ec ipano al l a st esur a d egl i ar t ic ol o q uind i signif ic a c he “ La St repit osa” god e d i ot t ima sal ut e. 10. Vu o i d are qu al c h e s u g g e rime nt o ai nu o vi e nt rat i? A i nuovi ent r at i: ar mat evi d i t ant a vogl ia d i f ar e e god et evel a! ! !

Int e rvis t a e t ras c rizio ne a c u ra d i C ris t ina Zano n


Il 24 novembre scorso la nostra banda ha preso parte, assieme alle altre numerose associazioni musicali di Tesero, alla celebrazione della Messa in onore di Santa Cecilia, Santa Patrona e protettrice della musica. La liturgia è stata accompagnata non solo dal coro parrocchiale, ma da tutti i cori riuniti e dalla banda, che nei vari momenti hanno eseguito alcuni passi della Missa Brevis per coro e banda del compositore olandese Jacob de Haan. In particolare sono stati da noi proposti il Gloria e il Sanctus et Benedictus. Per compensare le parti della Missa che non abbiamo eseguito sono stati inoltre svolti alcuni corali. In seguito, dopo la conclusione della funzione, ha avuto luogo il tradizionale concerto a cui hanno preso parte le varie realtà musicali di Tesero. L’ensemble “Penta Brass” (gruppo di ottoni della Scuola di Musica “Il Pentagramma” all’interno del quale militano anche alcuni membri della banda), curato dal prof. Paolo Trettel, ha preparato un’atmosfera meditativa con un’ottima esecuzione del celebre Adagio di Albinoni (trascritto per ottoni). In seguito si sono alternati il Coro Parrocchiale “Santa Cecilia” con Le nozze dell’agnello di Carlo Deflorian diretto da Paolo Deflorian, il Piccolo Coro “Le Millenote” di Miriam Vinante e il Coro Giovanile, diretto da Alessia Mich, che ha eseguito Signore del Cielo di Daniele Ricci. Il Coro Slavàz, con il maestro Alberto Zeni ci ha proposto un classico bachiano, lo splendido Komm Süsser Tod, in un’interessante e profonda versione per coro maschile. Il Coro Genzianella, diretto dal maestro Ezio Vinante, ci ha invece commosso con una toccante interpretazione del celebre Sui Monti Scarpazi. All’interno della serata sono intervenuti anche il Sindaco di Tesero, Francesco Zanon e il Presidente della Federazione dei Cori del Trentino, Sergio Franceschinelli, che hanno portato il saluto delle istituzioni e si sono molto complimentati per la riuscita della serata. La nostra banda ha poi eseguito un bel brano che ci ha accompagnato nel corso dell’estate, Rivers, del compositore Samuel Hazo. Le allegre note del Bandin hanno poi concluso il concerto sul sagrato della Chiesa. Strumentisti e cantori si sono infine recati alla Sala Bavarese, dove ha avuto luogo la cena offerta dal CML di Tesero. Matteo Scalet


Lo scorso ottobre la nostra banda ha avuto ancora una volta la splendida opportunità di poter essere la cavia per una lezione dell’ISEB, Istituto Superiore Europeo Bandistico. Il piano di studi dell’ISEB prevede una parte teorica (affrontata come una normale lezione scolastica) e una parte pratica, in cui gli studenti si trovano davanti a una banda che non conoscono e imparano a dirigere, mettendo in pratica quanto hanno studiato precedentemente in classe. Nelle lezioni teoriche viene affrontato infatti lo studio dell’analisi formale, dell’armonia, della strumentazione e della tecnica della direzione. Nelle prove pratiche, quando gli studenti hanno acquisito una buona preparazione, ci si concentra più su quello che in Germania definirebbero il “musizieren”, ossia il fare musica decantando la bellezza del fare musica. È fondamentale anche per i bandisti entrare in contatto con i maestri di domani e i loro insegnanti: si impara a prestare più attenzione ai movimenti del direttore, ci si può confrontare con pensieri musicali diversi, si può trovare qualche spunto di riflessione e qualche idea musicale nuova, e perché no, si apprende un po’ di lessico musicale inglese, che al giorno d’oggi male non fa. Il docente che quest’anno ha seguito gli allievi nell’occasione dell’incontro del 19 ottobre scorso è stato Alex Schilling, direttore olandese. Ha iniziato gli studi presso il Conservatorio di Maastricht e nel 1985 ha vinto “la bacchetta d’argento” al Concorso Internazionale per Direttori al World Music Contest a Kerkrade (NL). Ha diretto importanti corpi bandistici quali la Banda Militare “Johan Willem Friso” ad Assen e la Banda Militare Reale all’Aja. Spesso è membro di giuria nei concorsi bandistici internazionali più importanti, ed è frequentemente chiamato come direttore ospite in tutto il mondo. Accanto all’attività concertistica trova comunque il tempo per dedicarsi all’insegnamento, oltre al suo impegno con l’ISEB insegna presso il conservatorio ArtEZ a Zwolle e al Conservatorio Reale all’Aja. Nel corso della prova il maestro Schilling ha dato prova di una vastissima conoscenza musicale, ma anche di grande sensibilità e tatto nel guidare e nel consigliare i suoi studenti. I giovani direttori erano visibilmente agitati, sembravano quasi a disagio nel dirigerci, perché era evidente che non tutti riuscivano a “tirar fuori” dalla banda quello che volevano. Così, pazientemente, Schilling mostrava loro come interagire con noi con successo, attraverso il giusto gesto e una conseguente espressione corporea coerente. Citava come esempio il pensiero di grandi Maestri del passato, uno su tutti il grande direttore romeno Celibidache, dimostrando ancora una volta quanto una solida formazione classica sia fondamentale per lo sviluppo completo del musicista. Una preparazione totale, da Bach a Ligeti, da Debussy a Holst, che passa anche attraverso la Filosofia. Già Severino Boezio, filosofo tardo­romano, affermava a gran voce che “solo chi ha con la musica un rapporto intellettuale è musicus, trae la propria denominazione dal nome della disciplina; chi ha con la musica un rapporto materiale, il citharedus, il tibicem, trae la propria denominazione dagli strumenti che adopera”. Ma d’altro canto quest’idea ha


o rig ini ant ic h e , g ià i G re c i, c o n S o c rat e in p rima l ine a, as s e rivano c h e l a F il o s o f ia no n f o s s e al t ro c h e M u s ic a al s o mmo g rad o .Tra al t i mo me nt i d i s p e c u l azio ne f il o s o f ic a e al t ri d i p iu ̀ s p e ns ie rat a l e g g e re zza, s i e ̀ avvic e nd at a s u l p o d io anc h e u na g io vane d ire t t ric e d o nna c h e h a s f at at o il f al s o mit o s e c o nd o c u i l e d o nne s are b b e ro d e l l e p e s s ime d ire t t ric i. Ha d imo s t rat o f in d a s u b it o d i ave re u n c h iaro p e ns ie ro mu s ic al e ac c o mp ag nat o d a u na g rint a e d a u n c aris ma c h e inve c e ad al t ri s u o i c o l l e g h i e ̀ inve c e manc at o . La f ig u ra f e mminil e s u l p o d io e ̀ u n e ve nt o raro , p iu ̀ c h e al t ro p e r rag io ni s t o ric h e : l a f ig u ra d e l d ire t t o re e ̀ nat a in amb it o e c c l e s ias t ic o , qu and o u no d e i me mb ri d e l c o ro c h e ac c o mp ag nava l ’as s e mb l e a re l ig io s a e ra ad ib it o a me t ro no mo u mano , c h e b at t e va p e r t e rra u n g ro s s o b as t o ne c o n c ad e nza re g o l are . E o vviame nt e in qu e i t e mp i i c ant o ri e rano s o l o u o mini! C o n il p as s are d e l t e mp o l a f ig u ra d e l d ire t t o re e ̀ e nt rat a anc h e in amb it o s t ru me nt al e . D ap p rima e rano g l i s t e s s i c o mp o s it o ri c h e c u ravano l ’e s e c u zi o ne d e l l e l o ro o p e re , f inc h e ́ il l ing u ag g io mu s ic al e e ̀ d ive nt at o t ant o e l ab o rat o d a arrivare a ric h ie d e re u n’e nt it à au t o no ma p ro f e s s io nis t a (e p ro f e s s io nal e ! ) p e r c o o rd inare g l i e ns e mb l e . C io no no s t ant e l a d ire zio ne e ̀ rimas t a s e mp re u na p re ro g at iva mas c h il e . S o l o in s e g u it o , c o n l ’avve nt o d e l l ’e manc ip azio ne f e mminil e , s i c o minc iaro no ad ave re l e p rime d ire t t ric i d o nne . Anc o ra ai no s t ri g io rni, t u t t avia, s e vo g l iamo azzard are u na p e rc e nt u al e , rimang o no il 5 % d e i d ire t t o ri. E ̀ ind u b b io c h e l a l e zi o ne IS E B s ia s t at a anc h e in qu e s t ’o c c as io ne u n’at t ivit à s t imo l ant e p e r t u t t i no i, s ia s u l p iano mu s ic al e c h e s u qu e l l o c u l t u ral e .

M at t e o S c al e t


Aiu t and o t i c o n l a t ab e l l a s o t t o s t ant e me t t i ins ie me g l i ind izi f o rnit i u s and o l a l o g ic a p e r s c o p rire c h e s t ru me nt o h a s u o nat o , u no d e i b rani c h e h a c o mp o s t o e d i c h e nazio nal it à è o g nu no d e i c inqu e c o mp o s i t o ri.

Legenda: C: cornetta, O: organo, P: pianoforte, T: trombone, V: violino; C: Colonial Song, H: The Hounds of Sprigs, M: A Moorside Suite, R: Ross Roy, S: Sinfonia Hungarica; A: australiano, B: belga, I: inglese, O: olandese, U: americano; Indizi Holst è inglese o australiano. De Haan ha composto Ross Roy, ma non suona il trombone. Reed è americano ma non suona il violino. Van Der Roost non ha composto "The Hounds of Springs". Grainger Suonava il piano. Chi suona il trombone è belga. L'australiano ha composto "Colonial Song". Chi suona l'organo non ha composto "The Hounds of Springs". Il violinista ha composto "A Moorside Suite".

Riccardo Longo














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