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Diversi ma uguali
a cura del dott. Roberto Marchesini, etologo e direttore della SIUA
L’incredibile magia del volo
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Il mondo degli uccelli è magico, con i suoi voli fantasiosi e precisi, le sintonie dei grandi stormi che disegnano coreografie nel cielo, le acrobazie che possiamo ammirare anche in città tra i palazzi.
Sopra, uno storno e, qui in basso, tre gruccioni posati su un ramo di pesco in fiore.
Senza gravità
L’essere umano ha sempre sognato di volare come gli uccelli e, in effetti, gli amici alati non ci hanno insegnato solo a volare ma, ancora prima, ci hanno detto che si può volare! La prima macchina volante pensata da Leonardo da Vinci si chiamava “ornitottero” (dal greco órnis, cioè uccello), proprio perché ispirata a questi animali. D’altra parte, sono numerose le cose che ci hanno insegnato con la loro leggerezza: per esempio la danza, la musica, i costumi... Gli uccelli sono leggerissimi: il loro corpo è nato per volare. Hanno ossa cave, sacche aeree all’interno dei visceri, un becco privo di denti e un cervello con neuroni molto ravvicinati tra loro, il tutto per abbassare il peso e sfidare la gravità. Lo sapevate che gli uccelli derivano dai dinosauri? Questi bestioni scomparsi milioni di anni fa assomigliavano più agli uccelli che ai rettili: molti dinosauri erano coperti di piume variopinte e alcuni erano persino in grado di volare. I primi dinosauri-uccelli (da non confondere con lo pterosauro, il Petrie della saga di Piedino, che era un rettile) avevano ancora i denti e le zampe anteriori che sporgevano dalle ali! Il più conosciuto è l’Archeopterix, ma attenzione: anche il Velociraptor era piumato e il Microraptor volava con quattro ali, perché anche le zampe posteriori erano alate.
Gli abitanti dei nostri cieli
Ogni stagione ci delizia con il canto di uccelli differenti. In inverno arrivano lo scricciolo e il pettirosso, in primavera fanno capolino verdoni, verzellini e rondini. Altri uccelli, come cince, merli e passeri, sono stanziali: non migrano e li possiamo vedere tutto l’anno. Alcuni uccelli sono diventati anche cittadini, perché la città ha i suoi vantaggi: i rondoni costruiscono il nido dentro le fessure dei palazzi, i merli si trovano bene in parchi e giardini, i colombi movimentano le piazze.
Papà fringuello mentre accudisce i suoi pulcini nel nido su un albero.
Purtroppo, i nostri amici di penna sono sempre più minacciati dai nostri comportamenti e molte specie rischiano l’estinzione. Non solo a causa della caccia, ma anche per la distruzione del loro habitat: la nostra agricoltura distrugge cespugli e alberi, rendendo l’ambiente sempre più brullo e desertico, rendendo difficile trovare cibo e rifugi. Proprio quando gli uccelli avrebbero più bisogno di riparo e di bacche per nutrirsi, gli umani potano gli alberi e tagliano le siepi, spazzando via tutti i semi delle graminacee estive. Gli uccelli sono inoltre molto sensibili alla purezza dell’aria, mentre noi siamo maestri ad inquinare ogni spazio di vita... Insomma, dobbiamo cambiare le nostre abitudini o il meraviglioso mondo degli uccelli scomparirà per sempre!