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Amici animali L’orso bruno

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Il Quiz

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L’orso bruno

* L’orso è un animale timido e diffidente, che si muove soprattutto al calare della sera: non è aggressivo con gli umani. Solo se si sente minacciato mette in atto un falso attacco: allora corre verso l’avversario per metterlo in fuga facendo un verso chiamato ruglio; arrivato però a pochi passi dal pericolo, si ferma e se ne va.

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* Di solito sta seduto o sdraiato e cammina sulle quattro zampe: si solleva in piedi per cogliere la frutta dagli alberi, per osservare i dintorni o intimidire un avversario, facendo a volte anche qualche passo. * Mammifero solitario e molto intelligente, ha il cervello più grande, in proporzione al peso, di tutti i carnivori terrestri. Fortissimo e resistente, può correre più veloce di un cavallo e si arrampica senza problemi sugli alberi: si sposta anche per centinaia di chilometri, alla ricerca di cibo.

* È in grado di cacciare e pescare, ma per il 90% mangia vegetali: bacche, frutta, ghiande, radici e tuberi, oltre ai funghi. Un’altra importante fonte di nutrimento sono gli insetti: può mangiarne parecchie migliaia al giorno, tra formiche, api, falene, coleotteri… Quando si avvicina la stagione fredda divora tantissimo cibo, per accumulare il grasso indispensabile durante il letargo, quando trascorre l’inverno nella tana senza mangiare o bere nulla. * Non ha una buona vista, ma l’olfatto è eccezionale, cento volte superiore al nostro! Spesso cammina fiutando con il naso a terra: sente l’odore del cibo anche a chilometri di distanza.

I numeri dell’orso bruno europeo

50-200 Kg il suo peso 2 metri l’altezza in piedi 25 anni la durata della sua vita 200 mila il loro numero nel mondo 100 il loro numero in Italia

Fecero una riunione segreta in una radura del bosco, in una notte in cui la neve cadeva lieve sugli alberi, silenziosa e soffice.

C’era pure la strega Brunella.

Si consultarono e decisero di mettere insieme i propri poteri per far vedere a tutti con che cosa avevano a che fare.

Il giorno dopo, in mezzo alla piazza, c’era di nuovo il barbiere Salvoni col suo striscione di protesta.

La maestra Ludmilla si avvicinò: «Ma lei è proprio sicuro che il virus non esista?», chiese.

«Certamente! Perché lei ha dubbi?» rispose il Salvoni.

Senza farsi vedere Betulla, Brunella, il tasso, il cinghiale e gli gnomi se ne stavano dietro i vasi di fiori del bar chiuso.

Betulla fece un segno e tutti concentrarono la loro magia nel punto che indicò.

Ed ecco che all’improvviso cominciò ad apparire un puntino violaceo. Si ingrandì e si ingrandì fino ad arrivare alle dimensioni di un pallone. Aveva tante piccole corna scure, dalla forma di coni, che si irradiavano dalla sua superficie; in breve era diventato grosso come un’automobile e se ne stava alle spalle della maestra Ludmilla.

Il barbiere Salvoni vide quella cosa e sbiancò.

Cercò di puntare un dito, come per avvertire la maestra Ludmilla della presenza dietro di lei; ma prima di poterlo fare si lanciò di corsa nella direzione opposta, gridando a squarciagola.

La maestra Ludmilla rise. Betulla, Brunella e gli gnomi saltarono fuori e si unirono a lei.

Quella sera Ludmilla chiese al sindaco di poter presentare il virus agli abitanti. Fece un discorso dalla terrazza del palazzo comunale, spiegando che finché cattureremo e imprigioneremo gli animali per le nostre esigenze, potranno sempre nascere pericoli come quello.

«Anche se non lo vedete, il virus esiste» disse. «Ma per convincervi ve ne ho portato uno bello grosso!».

Da quel momento il barbiere Salvoni non disse più nulla, tanta era la paura che aveva avuto.

Le persone ammalate guarirono, ma capirono che la loro malattia era venuta dagli errori di tutta l’umanità verso la natura e gli animali.

«Potremo mai cambiare?» chiese la maestra Ludmilla alla fata Betulla.

«Chissà?» rispose Betulla. «Ma se non lo faremo ci sarà un nuovo virus a ricordarci che siamo sulla strada sbagliata…».

Giacomo Bottinelli, 48 anni, vive a Grosseto e lavora nell’Ufficio “A scuola con LAV”. Ama molto la letteratura di fantasia e da sempre scrive storie. È un salvanimali fin da bambino. I suoi uccelli preferiti sono i piccioni. Già in un tema della scuola media voleva abolire caccia e vivisezione.

Angela Congiu, in arte Haryuu, vive a Ravenna. È un’artista di 22 anni che fin da piccola ama i cani: per questo lavora in canile e fa la dog sitter, ma tiene alla salvaguardia di qualsiasi creatura. Ogni giorno cerca di lottare per l’ambiente e gli animali. Il suo sogno è aprire un rifugio per cani abbandonati.

Animali prigionieri negli zoo

Lo sapevi che

* Nel mondo ci sono milioni di animali prigionieri, rinchiusi in strutture di reclusione solo per essere osservati da noi umani. Possono chiamarsi giardini zoologici, zoo, parchi, zoosafari ma sono tutti luoghi di reclusione dove gli animali hanno perso per sempre la libertà.

* Secondo uno studio dell’associazione inglese Born Free Foundation, la maggior parte dei recinti non ha attrezzature o arricchimenti per le specie recluse. Numerosi animali appaiono in cattive condizioni: malattie della pelle, obesità, malnutrizione, segni di automutilazione, aggressività con i loro compagni di gabbia, comportamenti stereotipati (azioni inutili ripetute ossessivamente, come ad esempio camminare su e giù). È diventato virale il triste video della tigre in uno zoo di Pechino che, camminando per ore in cerchio nel ridottissimo spazio a disposizione, ha tracciato per terra un perfetto cerchio. * Negli zoo gli animali sono prigionieri in gabbie e recinti, dove i bisogni delle loro specie sono negati per sempre. Non possono muoversi liberamente, esplorare il territorio come in natura, avere una vita sociale, esprimere i loro comportamenti naturali. La conseguenza? Noia, tristezza, depressione e grande sofferenza.

* Molte strutture non rispettano nemmeno i parametri minimi di benessere. Secondo uno studio della Born Free Foundation, dei 98 giardini zoologici presenti nel nostro Paese, solo sedici risultano a norma. Eppure l’ultimo sondaggio Eurispes rivela che il 54,9% degli italiani è contrario agli zoo. * Negli ultimi anni si stanno progettando e realizzando giardini zoologici di nuova generazione. Allo zoo di Filadelfia hanno creato centinaia di tubi e piste per permettere agli animali di muoversi in sicurezza lungo l’intera struttura, mentre i visitatori rimangono nascosti dietro pannelli riflettenti. A Zootopia, in Danimarca, ci saranno tre grandi e distinti percorsi circolari intrecciati, circondati da un percorso pedonale rialzato per gli spettatori, all’interno dei quali gli animali vivranno in qualche modo “liberi”.

* La volontà di superare le gabbie è positiva, soprattutto per il benessere degli esemplari reclusi. Ma ogni animale deve vivere libero, nel proprio habitat naturale: non dobbiamo essere noi a gestire e controllare la loro esistenza. Il futuro sta invece nei meravigliosi zoo virtuali, nella visione dei documentari naturali (sempre più incredibilmente belli), nell’osservazione delle webcam che ci mostrano la vita vera, minuto per minuto, di molti animali selvatici nel mondo.

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