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2.3 Disseminazione e integrazione attraverso gli interventi di Sedi e Servizi Territoriali

UTENTI SEGUITI E ORGANIZZAZIONI COINVOLTE DAI SERVIZI E DALLE SEDI TERRITORIALI NEL 2019

NUMERO UTENTI SEGUITI

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LESMO 101

PADOVA 55

MODENA 56

ROMA 96

OSIMO 52

MOLFETTA 74

TERMINI IMERESE 43

NAPOLI 171 UTENTI PER CUI È STATO ATTIVATO UN PROGETTO SPECIFICO*

LESMO 37 (-30%) PADOVA 11 (+22%)

MODENA 29 (-15%)

ROMA 57 (-5%)

OSIMO 37 (+16%)

MOLFETTA 55 (+4%)

NAPOLI 74 (+1,4%)

TERMINI IMERESE 22 (-12%)

* Con variazione rispetto al 2018

ORGANIZZAZIONI COINVOLTE

LESMO 71

PADOVA 21

MODENA 28

ROMA 50

OSIMO 145

MOLFETTA 10

TERMINI IMERESE 38

NAPOLI 129

erogate passano da 58 a 178 nel 2019. L’incremento è ascrivibile essenzialmente alla riduzione delle assenze degli utenti, con conseguente intensificazione degli interventi.

Nel 2019 il Centro Socio Sanitario Residenziale di Lesmo ha completato l’inserimento di quattro nuovi ospiti a seguito della concessione di finanziamento dedicato da parte dell’ATS Brianza. Questo ha rappresentato un importante momento di passaggio, dato lo sforzo di adeguamento sia per gli utenti e le loro famiglie presenti da lungo tempo in struttura sia per il personale dedicato ai nuovi ingressi. L’équipe del Centro è riuscita a rispettare i tempi programmati. Prosegue la progressiva entrata a regime del Centro Socio Riabilitativo Residenziale di Modena, che ha ospitato 20 utenti a tempo pieno, a cui si sono aggiunti 5 utenti in ricovero di sollievo. Sono stabilmente occupati i 40 posti a tempo pieno presso il Centro Socio Sanitario Residenziale di Molfetta, cui si aggiungono 15 utenti in servizio diurno. Nel Centro Sanitario di Riabilitazione Residenziale di Termini Imerese sono stati 32 gli utenti ospitati, di cui 8 in regime diurno. Continua la progettazione per l’ampliamento dei posti disponibili.

2.3

DISSEMINAZIONE E INTEGRAZIONE ATTRAVERSO GLI INTERVENTI DI SEDI E SERVIZI TERRITORIALI

L’obiettivo riabilitativo legato all’autonomia è inscindibile dallo sviluppo della capacità degli utenti di relazionarsi e socializzare, partecipando alla vita del gruppo e delle comunità territoriali di riferimento. Per questa ragione, la Lega del Filo d’Oro lavora incessantemente con i territori in cui è presente, sia per ampliare le possibilità di contatto con gli utenti potenziali sia per favorire l’integrazione di quelli già ospitati presso i diversi servizi. Rientrano in tali attività le uscite periodiche volte alla conoscenza del territorio, la partecipazione

PASSI AVANTI Così ci è cambiata la vita

Edoardo

Mani curiose di esplorare

Edoardo è stato due volte a Osimo per un intervento precoce, a un anno e mezzo e a tre anni. «Siamo arrivati alla Lega del Filo d’Oro che usava solo la mano destra, adesso tocca i peluches con entrambe le mani, si vede che il gesto è fatto con consapevolezza», racconta mamma Caterina. «A Osimo aveva iniziato anche a masticare, poi però ha passato un brutto periodo e ogni crisi cancella i progressi fatti. Adesso inizia a stare seduto, poiché è molto ipotonico tende a “crollare” su un lato, ma ha imparato ad appoggiare una mano per sorreggersi».

Giona

Più fiducia in me stessa

«Grazie alla Lega del Filo d’Oro di “passi in avanti” ce ne sono stati tanti», afferma Giona. Da quando partecipa ai soggiorni estivi, per esempio, «ho acquisito fiducia in me stessa, mi sono aperta a ciò che la vita mi regala». Nel settembre 2017 ha fatto un’esperienza di vita indipendente nella città in cui studia, Trento: «Ho vissuto momenti di grande difficoltà ma grazie alla costante presenza della “Lega” sono riuscita a portarla a termine». Ora Giona è tornata in famiglia ma è sicura che prima o poi realizzerà il suo «progetto di vita autonoma».

Francesca

Un euro per allenarsi a scegliere

Francesca è una giovane donna che ha bisogno di essere continuamente rassicurata su quello che accadrà “dopo”. Alla Lega del Filo d’Oro le hanno suggerito di scrivere in Braille le sue attività, in un’agenda che la aiuta a “tenere sotto controllo” lo scorrere del tempo. Nell’ultimo trattamento è stato introdotto un “listino”: ogni sera decide se spendere subito il suo euro quotidiano per un succo o una brioche oppure se tenerlo da parte per arrivare a comprarsi un trancio di pizza o uno smalto per le unghie. Piccoli esercizi di libertà.

La Lega del Filo d’Oro è un luogo di rinascite. Ad ogni età è possibile raggiungere piccoli ma importantissimi traguardi, che fanno la differenza nella qualità della vita di ogni giorno. Questi risultati sono il frutto di un lavoro costante e sono perseguiti nella cornice di un progetto personalizzato che fa leva sulle potenzialità di ciascuno.

Thomas

Una scatola piena di autostima

Thomas alla Lega del Filo d’Oro lo hanno visto fiorire. Non guardava le persone in viso ed era molto chiuso, mentre ora comunica con efficacia. Nell’ultimo soggiorno a Osimo è stato impostato un programma sull’indipendenza: per esempio in laboratorio Thomas ha creato da solo una scatola per il pout pourri, che poi ha regalato alla nonna, «sperimentando la soddisfazione di vedere una cosa realizzata interamente da lui, grazie a piccoli passaggi svolti in autonomia. Questo lo ha reso orgoglioso e ha aumentato la sua autostima».

Angelica

Lettere e numeri, attenti a me

«Non stava ferma e non guardava: ora è più presente, mangia da sola con il cucchiaio e sta seduta per tutto il pasto. Ha imparato a esprimersi usando le foto: quando è nervosa basta portarla davanti a un tabellone con le foto di alcuni bisogni o attività che lei ama fare. Lei stacca la foto e così ci intendiamo». Sono tanti i progressi fatti da Angelica nel suo primo anno e mezzo al Centro Diurno della Lega del Filo d’Oro. La piccola sa anche discriminare le lettere e formare le quantità corrispondenti ai numeri 1 e 2.

Francesco

Più si sa, più si va avanti

Ha quasi 73 anni e nel 2019, a giugno, si è sposato. Francesco ha la sindrome di Usher, è nato sordo ed è diventato cieco a 51 anni. «Ho lavorato, sono stato tutor di altre persone con disabilità, ho viaggiato molto. In paese esco da solo con il bastone; a Milano no, c’è troppo traffico. Con i treni invece sono tranquillo», racconta. Autonomia per lui è «essere libero. Spostarmi, andare in palestra, leggere notizie di sport, curare i fiori… Consiglio a tutti i sordociechi di fare esperienze nuove, con un po’ di coraggio. Perché più si sa, più si va avanti».

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