Manuale della sostenibilità

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“Madre Foresta” nasce dall’esigenza di far comprendere l’importanza delle foreste quale fattore di sviluppo ed elemento di tutela del territorio. Le foreste, infatti, contribuiscono in maniera essenziale alla conservazione della biodiversità e attenuano gli effetti del cambiamento climatico, ma sono troppo spesso esposte a rischi derivanti dalle attività antropiche. La costruzione di una società sostenibile passa inevitabilmente attraverso la presa di coscienza del ruolo fondamentale assunto dalle foreste per la stabilità ambientale. E’ per questo motivo che all’interno di Madre Foresta nasce l’azione dell’Ecosportello, sportello informativo dedicato ai temi dell’energia, dei rifiuti e degli “acquisti verdi”, con l’intento di supportare cittadini, pubbliche amministrazioni ed enti locali nell’adozione di buone pratiche e comportamenti sostenibili. Per arricchire l’azione informativa dell’Ecosportello si è realizzato questo Manuale della sostenibilità, concepito come una guida per rendere più sostenibili e coerenti, per noi e per il mondo, le nostre scelte di vita quotidiana. Diventando, così per l’Ecosportello un valido strumento capace di proporre, con esempi concreti, piccoli ma importanti tasselli per la costruzione di una società più sostenibile.

Viale Firenze 60/C 85100 Potenza 0971444793 3279434520 ecosportello@legambientebasilicata.it Responsabile Tempone Valeria

Elaborazione testi: Valeria Tempone, Giuseppe Verrastro, Vittorio Rosa


Premessa Quando si parla di sviluppo sostenibile si fa riferimento ad un complesso processo che coinvolge tanto le istituzioni quanto la società civile e i singoli cittadini. Fondamentale in tal senso è che le scelte politiche di carattere globale vengano integrate da un comportamento più «virtuoso» da parte degli uomini. Infatti, nei Paesi del nord del mondo, l’eccessivo consumo di risorse esauribili è spesso caratterizzato da inutili e dannosi sprechi. Il cambiamento di cattive abitudini consolidate diventa, pertanto, elemento centrale nell’ambiziosa sfida di «alleggerire» il peso dell’umanità sull’ambiente. Non ci viene chiesto di rinunciare a qualcosa, ma di porre una sempre maggiore attenzione alle ricadute che le nostre scelte e i nostri gesti quotidiani comportano in termini di impatto ambientale. Se è vero che nell’ambito della «vita privata» il cittadino non può essere giuridicamente obbligato a tenere un determinato comportamento, ciò non lo esime dalla sua personale responsabilità nei confronti del rispetto dell’ambiente e dell’intera comunità. È inoltre necessario liberarci dal senso di impotenza che spesso ci coglie quando parliamo di tematiche complesse come il surriscaldamento globale, e convincerci che un nostro piccolo gesto di attenzione, unito a quello di altri milioni di persone, può contribuire in maniera significativa alla soluzione di tali problemi. Per queste ragioni il nostro impegno è finalizzato principalmente alla realizzazione di azioni tese non solo ad informare, ma ad incidere sugli stili di vita individuali e sulle abitudini collettive, affinché ci si possa rendere finalmente conto che un cambio di rotta, sull’atteggiamento da avere nei confronti dell’ambiente, oltre che auspicabile, è ormai divenuto improrogabile. Nasce così l’idea di redigere questo breve vademecum con semplici consigli e buone pratiche da adottare quotidianamente, nella convinzione che a volte sia sufficiente fornire poche e concrete informazioni per dare impulso al cambiamento. La nostra speranza è che tali suggerimenti non rimangano «lettera morta», ma diventino sostanza viva nei gesti e nei pensieri delle persone, in modo da innescare un meccanismo virtuoso che dal singolo cittadino si espanda all’intera società.


L’acqua è una risorsa rinnovabile, ma rischia di esaurirsi nella sua forma adatta agli usi umani: l’acqua potabile. La crescita demografica della popolazione mondiale, l’aumento del consumo d’acqua nei paesi più ricchi e l’inquinamento delle risorse idriche stanno, infatti, creando uno squilibrio tra le risorse e le richiesta di acqua potabile che rende impossibile, per molte persone, l’accesso a questo fondamentale bene. L’acqua è un bene comune dell’umanità e va protetto da ogni spreco. Ecco una serie di utili consigli per riuscire in questo intento:

1. L’aria è un’ottima alleata dell’acqua, applicando ai rubinetti di casa un «rompi getto» una famiglia di tre persone può risparmiare fino a 6000 litri d’acqua ogni anno, perché l’aria aumenta il volume dell’acqua diminuendone la quantità impiegata. 2. Quando il wc perde bisogna chiamare subito l’idraulico e, se non si può riparare, meglio sostituire la cassetta dell’acqua con una a getto differenziato. Se invece il wc non perde attenzione a non perdere troppa acqua per un uso eccessivo. Il 30% dei consumi domestici ha luogo con lo scarico wc. Ogni volta che viene azionato se ne vanno almeno 10 litri d’acqua e, spesso, solo per un pezzettino di carta. 3. È bene ricordare che il wc non va mai usato come una discarica di sostanze tossiche (vernici, lacche, prodotti chimici, sigarette, solventi) perché sono molto inquinanti e compromettono la funzionalità del sistema fognario 4. Ogni tanto è bene andare a caccia di perdite nascoste: basta chiudere tutti i rubinetti e controllare il contatore, se gira vuol dire che qualcosa non va lungo il tragitto nelle tubazioni e bisogna chiamare urgentemente un tecnico. Un foro di un millimetro in una tubatura provoca in un giorno una perdita di 2328 litri di acqua potabile. 5. Un rubinetto che gocciola non è solo fastidioso, al ritmo di 90 gocce al minuto spreca 4000 litri d’acqua all’anno. Una corretta manutenzione o, se necessario, una piccola riparazione, faranno risparmiare tanta acqua potabile.


6. È meglio fare la doccia invece del bagno: si possono risparmiare fino a 150 litri d’acqua. Ricorda di chiudere l’acqua quando ti insaponi. 7. Per l’igiene dentale e la rimozione del dentifricio non è necessario lasciar scorrere inutilmente l’acqua, basta riempire un bicchiere. 8. Innaffiare i fiori, gli orti e i giardini di sera. Farlo di pomeriggio, quando la terra è riscaldata dal sole, fa evaporare l’acqua e non disseta le piante. Meglio ancora se si irriga con acqua piovana raccolta in appositi contenitori o si recupera l’acqua usata per lavare frutta e verdura. Si possono risparmiare fino a 6000 litri di acqua potabile l’anno. 9. Lavatrici e lavastoviglie consumano in media 80-120 litri d’acqua indipendentemente dal carico. Per risparmiare acqua utilizzarli sempre a pieno carico, diminuendo la frequenza dei lavaggi il risparmio annuale sarà di oltre 8000 litri l’anno. 10. Per la pulizia della casa non fare un uso eccessivo di prodotti chimici, per eliminarli serve una maggiore quantità d’acqua. Meglio usare detersivi biodegradabili e nelle minime dosi indispensabili. 11. Per lavare l’automobile utilizzare sempre un secchio pieno d’acqua piuttosto che la canna del giardino. Si possono risparmiare circa 130 litri d’acqua potabile ad ogni lavaggio. Quando possibile, meglio ricorrere agli autolavaggi autorizzati: hanno un sistema di raccolta e depurazione dell’acqua usata. 12. Quante volte aperto il rubinetto dell’acqua calda la lasciamo scorrere via finché non arriva alla temperatura voluta? Eppure basta isolare le condutture dell’acqua calda per diminuire il tempo necessario per ottenere la temperatura desiderata. 13. L’acqua di cottura della pasta è ottima per lavare i piatti e le stoviglie, ha un forte potere sgrassante e permette un risparmio idrico e di detersivi. 14. Si possono scongelare i surgelati togliendoli dal freezer qualche ora prima di cucinarli, invece di lasciarli qualche minuto sotto il flusso dell’acqua tiepida corrente. Si possono risparmiare fino a 100 litri d’acqua l’anno. 15. È inutile sprecare tanta acqua per lavare la frutta: invece di lasciarla sotto l’acqua corrente, si può mettere a bagno in un contenitore con del bicarbonato. 16. Anche per lavare i piatti è sufficiente riempire una bacinella o il lavello e utilizzare il getto d’acqua solo per il risciacquo.


La maggior parte dell’energia che utilizziamo proviene dalla combustione di risorse fossili come il carbone, il petrolio e i gas naturali, che oltre ad essere esauribili, hanno un rilevante impatto ambientale. È quindi opportuno sia puntare sulla produzione di energie più pulite (rinnovabili), sia ridurre i consumi di energia proveniente da fonti tradizionali. In ogni caso è assolutamente necessario evitare gli sprechi, in particolare quelli «invisibili». UTILIZZO DEGLI ELETTRODOMESTICI Se hai intenzione di acquistare un nuovo elettrodomestico presta attenzione all’etichetta energetica (uguale in tutti i paesi dell’Unione europea) che fornisce importanti informazioni sul consumo energetico del prodotto che ci interessa, permettendoci di operare una scelta consapevole. La nuova normativa europea (entrata in vigore il 29 giugno 2010) prevede la suddivisione di quasi tutti gli elettrodomestici in sette classi di consumo energetico che vanno dalla A+++ (minor consumo) alla D (maggior consumo). Oltre che dalle caratteristiche tecniche del prodotto, il consumo di energia elettrica dipende anche dall’uso che ne facciamo. Ecco una serie di consigli, divisi per gli elettrodomestici più comuni, che ci permettono sia di risparmiare energia sia di risparmiare in bolletta. Lavatrici per uso domestico: 1. Fai funzionare la lavatrice di notte, sempre che non disturbi il sonno: con la tariffa bioraria, consente di risparmiare e di alleggerire il già alto carico elettrico diurno. 2. Se possibile, collega la lavatrice direttamente all'acqua calda. 3. Evita il mezzo-carico, utilizzando sempre la massima capienza del cestello, o, in alternativa, serviti del tasto “mezzo carico” (non dimezza i consumi ma permette di ridurli del 20 %). 4. Separa il bucato in base al tipo di tessuto e di sporco e scegli correttamente il programma. 5. Evita il pre-lavaggio se il bucato non è molto sporco, in questo modo si risparmia energia, acqua e detersivo. 6. Preferisci i programmi di lavaggi a temperature non elevate (40° C- 60° C). 7. Lava a 90° solo biancheria veramente molto sporca e molto resistente: questa temperatura comporta elevati consumi di acqua, di detersivo e di energia elettrica (per alzare la temperature dell’acqua). 8. Pulisci regolarmente il filtro. 9. Usa detersivi adeguati al tipo di acqua. 10. Usa prodotti anti-calcare se l'acqua è particolarmente dura. Il calcare depositato compromette il funzionamento della lavatrice. 11. Evita, se possibile, l'uso del programma di asciugatura automatico.


Frigorifero: 1. Posiziona il frigorifero nel punto più fresco della cucina, lontano dal forno o dal piano cottura, facendo attenzione a lasciare uno spazio di almeno 10 centimetri sul retro per favorire il ricambio d'aria lungo la serpentina posteriore. 2. Regola il termostato in posizione intermedia e mai su temperature troppo fredde, specialmente d'estate: eviterai inutili sprechi di energia (anche del 10-15%). 3. Leggi bene le istruzioni, posiziona i cibi, mai caldi, negli scomparti consigliati, non riempire il frigorifero mai completamente, specie se non si tratta di un modello nofrost. 4. Organizzati per aprire il frigorifero il minor numero di volte e per chiuderlo prontamente: l'apertura prolungata della porta è la prima causa dell'aumento del consumo di energia. 5. Controlla le guarnizioni di gomma e sostituiscile se scollate o deteriorate; spazzola una volta all'anno il condensatore (serpentina) posto sul retro. Sbrina il congelatore periodicamente se non è no-frost: con uno spessore di 5 mm di ghiaccio si consuma il 20% in più di elettricità. Lavastoviglie: 1. Utilizza le fasce orarie con tariffe energetiche più basse. 2. Usa il ciclo di lavaggio appropriato (meglio evitare il ciclo intensivo) a temperature non superiori a 40º o 50º C. 3. Fai funzionare la lavastoviglie a pieno carico. 4. Evita il pre-lavaggio se le stoviglie non sono molto sporche. 5. Evita di “pre-lavare” sotto un getto di acqua calda corrente piatti e pentole prima di inserirle nella macchina. Così facendo, il tempo, l'energia e l'inquinamento del lavaggio a mano si sommano a quelli prodotti dal lavaggio con la macchina. L'operazione, indispensabile, invece da svolgere prima di caricare si definisce in gergo tecnico “raschiamento” del residuo di cibo e si compie a mano o con una spazzola morbida, anche a secco subito dopo il pranzo. 6. Elimina l'asciugatura con aria calda: basta aprire lo sportello alla fine del lavaggio quando le stoviglie sono ancora calde per asciugarle! Si risparmia anche il 40-45% di elettricità per ogni lavaggio. 7. Pulisci periodicamente il filtro. 8. Utilizza con regolarità il sale.


Forno: 1. Non aprirlo durante la cottura. 2. Evita il pre-riscaldamento. 3. Spegni il forno poco prima che la cottura sia completa per sfruttare il calore residuo. 4. Puliscilo periodicamente usando acqua e aceto. 5. Controlla l’usura delle guarnizioni con cadenza mensile

6. Utilizza, quando possibile, un forno a microonde che consuma meno energia. Televisioni, computer, stampanti ed altri apparecchi Il consumo di energia di apparecchi come televisori, computer e stampanti dipende molto sulle caratteristiche tecniche del prodotto, è quindi essenziale ottenere quante più informazioni è possibile. Ancora una volta ci viene in soccorso l’etichetta energetica che ci permette di optare per i prodotti con il minor impatto ambientale. Uno dei classici esempi di consumo “invisibile” è quello legato allo stand-by (la famosa lucina rossa): si è calcolato che le apparecchiature collegate alla rete elettrica, spenti o non in uso, arrivano a consumare l’11% di tutta l’elettricità di una casa. È necessario, quindi, ridurre al massimo gli sprechi e non lasciare che questi apparecchi consumino tantissima energia senza che vi sia nessuno ad utilizzarli. Per queste apparecchiature è sufficiente quindi fornire pochi, essenziali consigli: 1. Se non usi frequentemente un apparecchio, disconnettilo dalla rete. 2. Ricordati di spegnere completamente questi apparecchi quando non li utilizzi e di staccare la presa; per facilitarti il compito potresti applicare una multi presa con interruttore o con funzione di autospegnimento automatico. 3. Spegni sempre il computer se non l’utilizzi per almeno mezz’ora. In caso di tempi più brevi spegni solo il monitor. Non lasciare mai quest’ultimo in stand-by, ma assicurati che sia completamente spento. ILLUMINAZIONE Un consumo di energia estremamente “silenzioso” ma cospicuo è quello legato all’utilizzo delle lampadine; anche in questo ambito è necessario rivedere le nostre cattive abitudini che spesso si traducono in un vero e proprio spreco. La normativa europea (direttiva 2005/32/EC) ha progressivamente dismesso le classiche lampadine ad incandescenza caratterizzate da un elevatissimo consumo energetico (nel 2009 sono state messe al bando quelle da 100 W, nel 2010 quelle da 75 W, nel 2011 quelle da 60 W e nel 2012 quelle da 40, 25 e 15 W). Nonostante ciò esiste ancora la possibilità di scegliere tra diversi modelli, con differenti tipi di consumi e costi:


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Lampadine a incandescenza migliorate: hanno la stessa forma e qualità di luce delle lampadine a incandescenza tradizionale, ma sono più efficienti; in base alla normativa europea è consentita la vendita fino al 2016; lampadine fluorescenti compatte: sono molto efficienti e durano a lungo; LED: lampadine estremamente efficienti che durano a lungo anche se leggermente più costose.

È sempre, comunque, opportuno consultare l’etichetta informativa delle lampadine che ci permette di conoscere la classe energetica, l’emissione luminosa (ora espressa in lumen) e la durata. Anche per le lampadine, quindi, il consumo dipende, in primo luogo, dalle caratteristiche proprie di ogni modello, ma ciò non toglie che il nostro comportamento possa essere più responsabile in merito al loro utilizzo: 1. Cerca di utilizzare la luce del sole il più possibile, anche attraverso un’organizzazione strategica degli ambienti che utilizzi più spesso. 2. Lascia aperti scuri e tapparelle: la luce naturale è sempre la migliore. Nei locali che si desiderano ben illuminati, tinteggiare le pareti e i soffitti di bianco o con colori chiari ti consentirà di risparmiare sulla potenza delle lampade. 3. Non tenere accesa la luce quando non serve. Orienta bene quelle del cortile o del giardino, evitando di generare inquinamento luminoso, come ormai previsto da diverse leggi regionali. 4. Studia attentamente i punti luce necessari nelle varie stanze della casa sulla base delle diverse attività che vi si svolgono, in modo da scegliere i flussi luminosi e la tonalità di colore più indicati. Ad es. in cucina possiamo avere un punto luminoso sul piano di lavoro, uno sul lavandino e uno sul tavolo. La luce diretta è da preferire per cucina e ambienti di lavoro, quella riflessa può bastare per camera da letto e salotto. 5. Sostituisci le normali lampadine con quelle a fluorescenza compatta, cominciando dai locali in cui stanno accese di più: la convenienza aumenta con l'aumentare delle ore di utilizzo. 6. Nei locali di passaggio (toilette, cortili o garage), valuta l'installazione di sensori di presenza che accendono la luce solo quando c'è qualcuno. 7. Pulisci, staccando la corrente, lampadine e corpi luminosi: polvere, fumo e vapori di cucina riducono la luce erogata anche del 20%. 8. Ricordati che le lampade a fluorescenza sono veri e propri apparecchi elettronici che non vanno buttati nella spazzatura, ma riconsegnati al negoziante (in cambio di una nuova) o agli appositi centri di raccolta attrezzati dal Comune. I materiali sono quasi tutti riciclabili e anche pericolosi (sali di mercurio).


RISCALDAMENTO E CONDIZIONAMENTO Le prime fonti di energia sono efficienza e risparmio. Per evitare inutili sprechi energetici ed economici gli impianti di riscaldamento necessitano di una manutenzione costante e di piccole accortezze, indispensabili per abbattere i consumi ed evitare che il nostro impianto diventi “energivoro”. Per evitare inutili sprechi e per preservare la salute dei cittadini una normativa nazionale prevede controlli periodici obbligatori sulla sicurezza e sull’efficienza degli impianti di riscaldamento. Di seguito proponiamo una serie di suggerimenti utili per ottimizzare l’efficienza del nostro impianto: 1. Applica ad ogni termosifone valvole termostatiche per regolare la temperatura dei diversi ambienti in base alle specifiche necessità ed all’esposizione. Così potrai risparmiare fino al 20% dell’energia. 2. Chiudo le tapparelle quando inizia a fare buio, per evitare la dispersione del calore verso l’esterno. 3. Non coprire i termosifoni con mensole o tende, né nasconderli dietro mobili evitando così che l’aria calda circoli nella stanza. 4. L’arieggiamento dei locali deve avvenire con le finestre spalancate (tenere le finestre semi chiuse è controproducente) e con i termosifoni spenti. 5. Utilizza le apposite valvole per far uscire l’aria presente nei termosifoni affinché non ostacoli il passaggio dell’aria calda. 6. Applica doppi vetri alle finestre eliminando tutte le dispersioni di calore dovute a guarnizioni in gomma, silicone o metallo. Ecco, adesso, una serie di consigli per affrontare il caldo estivo senza ricorrere all’utilizzo del condizionatore: 1. Chiudi le finestre. Può sembrare un controsenso, ma quando fuori fa molto caldo, una finestra aperta rischia di far aumentare la temperatura all’interno. Apri le finestre durante la notte per far circolare aria fresca, chiudendole al mattino insieme a serrande e persiane, per riaprirle dopo il tramonto. Potete anche collocare piante in vaso di fronte alle finestre: assorbiranno parte del calore prodotto dal sole. 2. Se proprio non puoi rinunciare ai ventilatori, usali in maniera strategica: posizionalo relativamente vicino per poterli tenere al minimo, spegneteli quando uscite dalla stanza.


3. Mangiare cibi freddi aiuta a mantenere bassa la temperatura corporea, così come bere liquidi freddi (ma non troppo). Via libera dunque a insalate, zuppe fredde, angurie e meloni ben refrigerati. Evita di usare il forno e di cucinare cibi che richiedono lunghi tempi di cottura; approfittate invece, se ne possedete uno, del microonde. 4. Spegni le luci, specialmente le tradizionali lampadine a incandescenza, che producono molto calore. Tutti gli strumenti elettronici, anche se lasciati in standby, producono una minima quantità di calore: una ragione in più, oltre al risparmio energetico, per spegnere e staccare tutti gli elettrodomestici che non state utilizzando. 5. Fai una doccia fresca. Sarebbe più efficace e gradevole fare un bagno al mare o in piscina, ma se non ne avete la possibilità, una breve doccia fresca sortirà l’effetto desiderato. In alternativa, immergi i polsi e le mani nell’acqua fredda: poiché i vasi sanguigni in queste parti del corpo sono molto superficiali, la sensazione di refrigerio si comunicherà rapidamente al resto del corpo. 6. Coibenta la tua abitazione, in particolare il tetto, in modo da limitare la penetrazione del calore dalla superficie su cui batte il sole. Se sono presenti molte condotte di aerazione, chiudi quelle non necessarie, specialmente se sboccano su pareti esterne soleggiate. 7. Se hai un giardino, piantate alberi in modo strategico. Lascia che la natura ti aiuti a sopportare il caldo e a ridurre le bollette: alberi e piante cedue collocati lungo le pareti est e ovest della vostra casa, d’estate produrranno l’ombra desiderata, mentre in inverno lasceranno passare i raggi del sole. In generale, piante e piantine su terrazzi e balconi aiutano ad assorbire il calore. 8. Installa delle tende esterne sopra le vostre finestre e portefinestre, o in alternativa piazzate un ombrellone sul terrazzo, di fronte alla portafinestra più soleggiata.


Negli ultimi anni l’automobile ha sbaragliato la concorrenza dei suoi diretti concorrenti: mezzi pubblici, trasporti su rotaia e trasporti aerei, ponendosi al centro della mobilità, divenendo una delle spese maggiori sostenute dalle famiglie e rappresentando il più alto contenuto individuale all’inquinamento atmosferico. Secondo numerosi studi condotti dalle agenzie ambientali europee e nazionali, il trasporto su strada contribuisce mediamente in Europa al 51% delle emissioni di ossidi di azoto ed al 65% di quelle di monossido di carbonio. Le emissioni prodotte dalle autovetture sono fortemente dipendenti dal tipo di motore (per i quali la comunità europea ha stabilito una griglia con quattro categorie di appartenenza), tuttavia una guida intelligente ed una corretta manutenzione dell’autovettura, consentono di ridurre i consumi e le emissioni di CO2 del 10-15%. Ecco alcuni consigli utili: 1. Usa l’automobile solo quando è strettamente necessario, usando il più possibile i mezzi pubblici e la bici. 2.

Non accelerare bruscamente, mantenendo una velocità moderata, può diminuire il consumo di carburante.

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Evita l’aria condizionata ed i portapacchi che aumentano i consumi rispettivamente del 15% e dell’ 8%

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Non viaggiare mai da solo, cercando di organizzare gli spostamenti con amici o colleghi per diminuire il numero di autovetture che compiono lo stesso percorso.


Negli ultimi anni si è assistito ad un generale aumento della produzione di rifiuti. Nei paesi dell’Unione Europea si calcola che ogni individuo produce circa 500-550 Kg di rifiuti all’anno (in Italia ogni abitante produce 590 Kg di rifiuti) rifiuti possono essere suddivisi in alcune grandi categorie: RIFIUTI URBANI E SPECIALI – sono i rifiuti provenienti dalle attività industriali, artigianali e commerciali, dalle strade e dai parchi. RIFIUTI PERICOLOSI – sono i rifiuti che contengono sostanze potenzialmente nocive e che per essere smaltiti necessitano di appositi trattamenti. RIFIUTI ORGANICI – sono rifiuti composti da sostanza organica e quindi biodegradabile. RIFIUTI INORGANICI - rifiuti che non derivano da esseri viventi quindi non biodegradabili:

Spesso dimentichiamo che il concetto di “rifiuto” non è presente in natura poiché nei cicli biologici ciò che viene scartato da un organismo diventa una preziosa risorsa per altri esseri viventi, così che nulla viene sprecato, ma tutto si trasforma. Il rifiuto come lo intendiamo noi perciò è un qualsiasi materiale derivato da un’attività umana e destinato all’abbandono o alla distruzione. Le attività umane sono infatti basate su un modello dove, a fronte di un prelievo di materia ed energia dall’ambiente, fa seguito una produzione di rifiuti da dover poi smaltire nell’ambiente stesso, divenendo così un serio problema per il pianeta. La soluzione del problema della gestione dei rifiuti non è sicuramente semplice ma è tuttavia chiaro che sotterrare i rifiuti in discarica o incenerirli è impresa costosa ed accompagnata da rischi non trascurabili. Il corretto approccio invece vede nella gestione integrata, che contempla il concorso di più modalità operative e la collaborazione di tutti, singoli e istituzioni, la migliore strategia e nel rispetto delle quattro priorità introdotte dal Decreto Ronchi, la regola delle "quattro erre", l'enucleazione del processo da adottare: Riduzione - Riutilizzo - Riciclo - Recupero.


RIDUZIONE: minore produzione di rifiuti all'origine Non bisogna sottovalutare il nostro potere come consumatori, con le nostre scelte possiamo orientare l'andamento commerciale generale su prodotti eco compatibili.

Pertanto, siamo chiamati in prima persona a:  preferire prodotti con imballaggi costituiti da minor materiale;  evitare prodotti in cui le singole porzioni da consumare sono a loro volta contenute in involucri singoli;  andare a far la spesa con la borsa di juta o cotone portata da casa;  scegliere prodotti di uso quotidiano sfusi, non confezionati;  preferire le eco ricariche disponibili per alcuni detersivi;

Mentre i produttori a:  impiegare tecnologie pulite nella produzione dei beni che utilizzino meno materie prime, meno energia e determinino meno scarti;  progettare prodotti di lunga durata, facilmente riutilizzabili, recuperabili o smaltibili senza rischi per l'ambiente;  ridurre ed eliminare gli imballaggi superflui; RIUTILIZZO: il prodotto va utilizzato più volte così da diminuirne il bisogno di nuovo. Noi consumatori possiamo:  usare un determinato materiale più volte;  preferire i contenitori con vuoto a rendere;  preferire le pile con ricarica o comunque gli apparecchi alimentati sia a batteria che a rete;  preferire gli imballaggi recuperabili e riutilizzarli il più possibile in casa per altre necessità domestiche;


RICICLO: il materiale che non serve più al suo scopo viene trasformato per essere utile ad un altro. A noi consumatori sta il compito di selezionare le diverse tipologie di materiale dai rifiuti, adottando la raccolta differenziata, in modo che possano essere in seguito sottoposti a processi di lavorazione per produrre nuovi materiali. Una buona selezione è indispensabile per poter lavorare i materiali senza ulteriori passaggi tecnologici volti a rimuovere le impurità. RECUPERO: valorizzazione del rifiuto per ricavare materia seconda o energia. Il recupero di materia attraverso il riciclo è sempre da preferire, tuttavia i materiali non riciclabili e gli scarti derivanti dai processi di riciclaggio possono essere bruciati per produrre energia. Tutte queste politiche di riduzione e l’avvio di nuove raccolte differenziate devono necessariamente prevedere interventi di informazione e di educazione ambientale sui singoli cittadini e sulle categorie economiche, in quanto la produzione di rifiuti dipende in gran parte dall’adozione di comportamenti corretti e virtuosi da parte di tutte le parti interessate, dal sistema economico-produttivo allo stile di vita dei singoli cittadini.

Ecco alcuni consigli su quali prodotti possono essere riciclati e la loro destinazione. INDIFFERENZIATO Cosa buttare:

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In genere tutto quello che non può andare nei contenitori della raccolta differenziata. Rifiuti composti da più materiali diversi (spazzolini da denti, lamette da barba, etc.) Rifiuti sporchi di residui alimentari Giocattoli rotti CD/DVD Oggetti in gomma Pannolini Mozziconi di sigarette

Cosa non buttare:

 Tutti i materiali che si possono differenziare (imballaggi in plastica, carta e cartone, vetro e lattine, rifiuti organici, rifiuti elettrici ed elettronici, rifiuti pericolosi)


PLASTICA Cosa buttare:

 Contenitori per liquidi (bottiglie e bevande)  Flaconi dei prodotti per l’igiene personale e pulizia della casa quali shampoo bagnoschiuma, detersivi, ecc.

     

Vaschette per l’asporto di cibi confezioni per alimenti (es. yogurt) Polistirolo espanso degli imballaggi e simili Borse e sacchetti per la spesa Plastica in pellicola in genere Vasetti

Contenitori per cosmetici Tutti questi materiali vanno buttati puliti, è necessario quindi sciacquarli (facendo però attenzione a non sprecare acqua) Cosa non buttare:

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Giocattoli Custodie per cd Musicassette e videocassette Tutti quei rifiuti che presentano residui di materiali organici (ad esempio cibi) o di sostanze pericolose (ad esempio vernici, colle, ecc.)

ALLUMINIO E METALLI

 Barattoli e lattine per bevande ed altri alimenti  Contenitori, vaschette e scatolette per la conservazione ed il congelamento dei cibi (scatole di legumi, pelati, tonno, alimenti per animali, pasti pronti, alcune bevande e caffè)

 Scatole in acciaio (di biscotti, cioccolatini e caramelle, dolci e liquori)  Foglio di alluminio da cucina, involucri per il cioccolato o coperchi dello yogurt

 Chiusure metalliche per vasetti di conserve (confetture, miele, passate di pomodoro)

 Tappi a corona e tappi per bottiglie di olio, vino, liquori e bibite Cosa non buttare:

 Barattoli con resti di colori o vernici  Bombole e bombolette, filtri  Contenitori TFC


VETRO Cosa buttare:

 Barattoli, bottiglie e vasetti di vetro  Bicchieri in vetro Cosa non buttare:

 Vetri per finestre, specchi     

Oggetti di ceramica e porcellana Oggetti in cristallo Lampadine e tubi al neon Barattoli con resti di colori o vernici Bombole e bombolette, filtri

CARTA E CARTONE Cosa buttare:

 Giornali e riviste  Tabulati e fotocopie  Carta da pacchi  Imballaggi in carta e cartoncino in genere  Sacchetti di carta  Scatole e scatoloni in cartone (anche ondulato)  Cartone per bevande (quali latte, succhi di frutta e vino)  Libri, quaderni e opuscoli  Astucci e fascette in cartoncino Cosa non buttare:

 Carta sporca  Carta oleata o plastificata  Carta chimica dei fax  Piatti di carta  Carta autocopiante  Carta con residui di colla  Sacchetti di plastica  Polistirolo  Pellicola


RIFIUTI ORGANICI Cosa buttare: A) Gli avanzi alimentari (es.: gusci d’uovo, bucce di frutta e noccioli, scarti di verdura, ecc.) B) Carne ed ossa C) Pesce e lische D) Fondi di caffè E) Bustine di tè e tisane F) Fiori G) Foglie H) Erba I) Tovagliolini di carta J) Stuzzicadenti Cosa non buttare: A) B) C) D) E) F) G) H) I) J) K) L) M) N)

Liquidi Metalli Vetro Porcellana e terracotta Giornali Riviste Imballaggi di carta e cartone Plastica Prodotti chimici Tessuti Medicinali Garze e cerotti Lettiere per cani e gatti Gusci delle cozze o frutti di mare in genere

UN PO’ DI NUMERI 33,4 % - Percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani (anno 2011) 44,9 % - Percentuale raccolta differenziata al nord (anno 2011) 30,7 % - Percentuale raccolta differenziata al centro (anno 2011) 19,5% - Percentuale raccolta differenziata al sud (anno 2011) 82,8 % - Comuni la cui popolazione è servita dalla raccolta differenziata (anno 2011) 33,4 % - Percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani (anno 2011) 10.687.154 – Tonnellate di rifiuti urbani raccolte nel complesso dei comuni capoluogo di provincia (anno 2011)


Dare una direzione sostenibile al progresso è innanzitutto una grande sfida di cultura e di civiltà. Il nostro attuale benessere è ingannevole, perché si basa su un consumo di risorse che pregiudica la stabilità ecologica, la giustizia mondiale ed il futuro delle prossime generazioni. Per modificare quest’inutile spreco di risorse Legambiente Basilicata Onlus ha istituito l’Ecosportello energia e rifiuti. L’Ecosportello è uno sportello informativo che esercita in via stabile un’attività di scambio di servizi di utilità sociale sulla raccolta differenziata, le energie rinnovabili e sul risparmio delle risorse idriche. Queste attività sono rivolte ai cittadini, alle istituzioni locali ed al mondo delle imprese in modo da creare un dialogo tra le parti, formare nuove alleanze, codificare il sapere scientifico e promuovere le buone pratiche. Uno degli obiettivi principali è rendere capillare la raccolta differenziata su tutto i territorio nazionale, coadiuvando i Comuni nell’impegno di raggiungere gli obiettivi imposti dalle norme nazionali e regionali vigenti; favorendo così una nuova cultura nella gestione dei rifiuti che evolva secondo criteri di maggiore sostenibilità ambientale e si trasformi in possibilità occupazionali concrete, innescando circoli virtuosi tra le amministrazioni locali e le capacità operative di imprese, terzo settore e consorzi. Altro importante obiettivo dell’Ecosportello è il miglioramento della condizione informativa dei consumatori e degli utenti relativa all’ecocompatibilità di prodotti di largo consumo, alle possibilità di utilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale (che consentano un risparmio energetico ed idrico) ed alle tecniche e possibilità effettive di riciclaggio dei rifiuti.

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Il manuale è stato stampato con macchina ecologica base cera


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“Madre Foresta” rientra fra i progetti sostenuti dal programma EPOS della Regione Basilicata “Programma strategico 2010-2013 per l’Educazione e la Promozione della Sostenibilità Ambientale”. Il programma prevede proposte educative, moduli formativi, progetti di animazione territoriale, attività scolastiche ed extra scolastiche che coniughino conoscenza scientifica e creatività, informazione e comunicazione e rappresenta un valore aggiunto per tutto il territorio, sia per la scelta strategica di rafforzare e promuovere il tema dell’educazione alla sostenibilità in modo trasversale e sia per l’idea di dare nuova linfa alla Rete di Educazione alla Sostenibilità della Basilicata.


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