Jey n 2/2016

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L’ambiente non va in vacanza L’estate ricca di avventure ambientaliste proposte da Legambiente di Gianluca Barberio Tutto pronto per quest’estate? Mancano ormai pochi giorni alla fine della scuola e con la testa già ci immaginiamo con pinne e maschera in acque cristalline, con lo zaino sulle spalle a respirare aria di montagna o sulla nostra due ruote preferita con il vento in faccia. Legambiente sa bene cosa significa andare in vacanza e anche quest’anno vi consiglia delle esperienze davvero speciali: i campi estivi 2016! Non conosci i campi estivi di Legambiente? Non conosci i centri di educazione ambientale che ci sono in giro per l’Italia? Non conosci la banda di educatori del cigno verde? Perfetto, allora questa è la notizia che fa per te. Ogni estate Legambiente organizza nei centri di educazione ambientale, nelle oasi e riserve naturali, nei rifugi e nei centri natura, nelle aree archeologiche e geologiche di tutta la penisola, delle settimane ricche di giochi, laboratori e avventure di volontariato che ti renderanno protagonista di esperienze e conoscenze indimenticabili. Perché lo facciamo? Perché la cura dell’ambiente non va mai in vacanza e anzi, l’estate può essere un’occasione in più per divertirci insieme e fare più bella questa nostra Italia. continua a pag. 6 UNMONDOTUTTOATTACCATO

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Petrolio in mare! Il petrolio è la fonte di energia che più utilizziamo per svolgere le nostre attività quotidiane, dall’industria ai trasporti fino alla produzione di energia elettrica. L’Italia non possiede sul suo territorio grandi riserve di questa fonte energetica ed è infatti considerato a livello internazionale un paese importatore. Questo significa che per ottenere il quantitativo necessario a soddisfare la richiesta energetica, il nostro Paese importa petrolio da altre nazioni: attraverso gli oleodotti, enormi tubature che trasportano il petrolio attraversando i confini di molti Paesi e attraverso le navi petroliere che invece lo trasportano via mare. Il trasporto comporta molti rischi per l’ambiente. Il 17 aprile 2016, proprio

In viaggio ma non per vacanza Storie di mare e di bambini rifugiati

UN MONDO TUTTO ATTACCATO 2

di Chiara Gasparoni In un centro di accoglienza per i rifugiati a Roma, c’è un lungo corridoio sul quale affacciano le stanze con i letti a castello e i bagagli dei migranti. Entrando c’è un cartone appoggiato per terra. Sul cartone si vede un disegno fatto dai bambini, sembra un disegno qualsiasi, ma osservandolo con più attenzione si apre davanti a noi uno spettacolo incredibile. In basso c’è il mare, un mare profondo e blu, un gigante maestoso e terrificante agli occhi dei bambini. Nella parte alta del cartone un sole enorme e giallo, e poi nel mezzo, due imbarcazioni che galleggiano sulle onde. L’imbarcazione sulla destra è grande e tutta colorata, si vedono due bandiere italiane che sventolano e la scritta “Croce Rossa Italiana”, con gli autografi dei due piccoli artisti in alto. Ma il particolare più impressionante lo si scorge solo guardando con attenzione. Sulla sinistra infatti, c’è una barca disegnata a matita, piena di persone a bordo, non solo a poppa, ma anche nello scafo, ben disegnate su due strati. E al centro della barca uno di questi omini sta al

timone: è lo scafista. I bambini che vivono in questo centro di accoglienza hanno vissuto, loro malgrado, una grande avventura: hanno attraversato il mare e sono arrivati in un paese molto diverso da quello in cui sono nati. La maggior parte di loro resterà qui per un periodo breve, in attesa di ripartire con i propri familiari verso il nord Europa. Questi bambini hanno disegnato la loro avventura perché ce l’hanno dentro, ormai fa parte della loro identità. Secondo l’Unicef (2016) il numero di bambini rifugiati e migranti che arrivano in Europa dopo lunghi, pericolosi ed estenuanti viaggi, è sempre più alto; soltanto nel 2015 oltre 400.000 bambini hanno richiesto asilo in Europa. Interi popoli stanno fuggendo dai loro paesi, e non dobbiamo dimenticarci che tra questi ci sono moltissimi bambini che vivono la loro infanzia in viaggio, mentre i loro familiari cercano di portarli in salvo. Nel loro bagaglio di piccoli adulti il mare non è un luogo di vacanza e divertimento, ma un gigante mostruoso e molto pericoloso.

La solidarietà può rendere il mondo un posto bellissimo Mimmo Lucano il sindaco dell’accoglienza di Vincenzo Bordino In Calabria, c’è un piccolo paesino situato lungo la costa ionica, che si chiama Riace, un posto conosciuto in tutto il mondo per i suoi Bronzi, due statue di provenienza greca, del V secolo a.C., ritrovate in un eccezionale stato di conservazione il 16 agosto 1972 nel mare di Riace Marina, in provincia di Reggio Calabria e considerate tra i capolavori scultorei più significativi dell'arte greca. Ma la notizia è un’altra. Il sindaco di Riace Mimmo Lucano, nei mesi scorsi è stato inserito all’interno della classifica delle persone più influenti del mondo stilata da una rivista chiamata “Fortune”. Questo riconoscimento è dovuto al fatto che il signor Mimmo ha trovato un modo molto intelligente di accogliere i migranti, questi

nostri fratelli che arrivano in Italia, dopo essere fuggiti dalle guerre e dalla fame, e dopo aver attraversato il mare superando moltissime difficoltà. Negli anni gli sbarchi sono aumentati e allo stesso tempo il centro storico di Riace, che già si era quasi completamente svuotato negli anni 60’- 70’ ha perso tutti i suoi abitanti, trasferitisi nella zona marina. Così Mimmo ha compreso che il suo comune poteva rivivere e per questo ha pensato bene di accogliere le persone che arrivano a Riace dal mare offrendo loro una casa e un posto sicuro dove poter ricominciare una nuova vita lontana dalla guerra, dalla paura e dove potersi ricongiungere con le proprie famiglie. L’accoglienza ha riportato in vita Riace, che


nel giorno in cui si votava per il referendum sulle trivellazioni petrolifere nei nostri mari, in Liguria, precisamente a Genova, c’è stato uno sversamento di 700 metri cubi di petrolio alla foce del torrente Polcevera nel mar Ligure causato dalla rottura di un oleodotto della raffineria Iplom. Questo oleodotto trasporta il petrolio dal porto, dove le navi petrolifere sono attraccate, verso le raffinerie. (Continua a pagina 4)

Jey periodico bimestrale on-line a cura di Legambiente

Disegni realizzati dai bambini rifugiati

Testata registrata presso il tribunale di Roma n.214 in data 18.05.2000

Direttore Responsabile: Enrico Fontana

Hanno collaborato a questo numero:

Amarisse Giulia Barberio Gianluca Boccadamo Flavia Bordino Vincenzo Cappelletti Sara Cellini Flavia Ceriani Natalia Furlan Federica Il BarbaGiallo Gasparoni Chiara Ingrosso Danilo Mattoccia Stefano Moreno Do Nascimento Jandira

altrimenti sarebbe divenuto un paese fantasma. Mimmo vuole dare un esempio e un messaggio di umanità al mondo attraverso la sensibilità umana, senza avere pregiudizi o secondi fini. Gli abitanti di Riace hanno dimostrato che nonostante le difficoltà è possibile vivere meglio accogliendo. Il paese è piccolissimo e i problemi sono tanti, ma si è riusciti a dare una risposta intelligente ad una situazione di emergenza. Ci sono realtà diverse da quella di Riace, dove le persone non vengono trattate come tali, ma qui, in questo minuscolo paesino della Calabria, sicuramente il mondo ha riconquistato la sua dimensione umana e così la solidarietà lo può rendere un posto bellissimo.

Presidente: Rossella Muroni Direttore Amministrativo: Nunzio Cirino Groccia Sede legale: Via Salaria 403, 00199 Roma Tel. 0686268352 Fax 0623325782 www.legambientescuolaformazione.it

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Domenico Lucano, sindaco di Riace

Coordinamento di redazione: Cristina Vecchi ragazzi@legambiente.it tel. 0686268352

UN MONDOTUTTOATTORNO

Editore Legambiente Onlus Via Salaria 403 00199 Roma tel. 06862681


… continua dalla pagina 2 Fin da subito i vigili del fuoco e poi anche gli addetti della Iplom, hanno cercato di limitare i danni sistemando delle barriere di contenimento, delle panne assorbenti e hanno scavato fossati con mezzi meccanici con l’obiettivo di fermare il corso della macchia oleosa. Imbarcazioni e pompe idrovore si sono messe a lavoro per aspirare il petrolio. I danni per l’ambiente sono risultati purtroppo fin da subito molto gravi: il petrolio ha ricoperto gli argini del fiume danneggiando la flora e intossicando moltissime specie di uccelli e di pesci. Fin da subito i volontari dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione

Cvtà street art fest e B_lab Civitacampomarano si trasforma nel “borgo che vorrei”

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AUTOSCATTO

di Gianluca Barberio Alberi, case colorate, giardini pubblici, cinema... Questo potrebbe essere l’inizio di una lista dei desideri delle cose che ci piacerebbe avere nella nostra città o nel nostro quartiere. Ma si può fare? Legambiente dice di sì. O almeno questo è quello che è successo sabato 23 aprile a Civitacampomarano (CB) in Molise in occasione della prima edizione del festival “CVTà – Street Fest”. Una passeggiata per riscoprire un borgo antico e la bellezza dimenticata del territorio dove sorge, ma soprattutto l’opportunità di disegnare la mappa dei desideri e delle idee creative per il borgo che vorrei: ecco cos’è stato il B_Lab! Ma il festival non è stato solo questo… “CVTà – Street Fest” è stato un abbraccio tra il passato ed il futuro, tra un paesino di 500 persone e sei street artists internazionali: il milanese Biancoshock, l’uruguaiano David de la Mano, lo spagnolo Pablo S. Herrero, il romano Hitnes, il molisano Icks e Uno e la romana AliCè. Durante i giorni dell’iniziativa sono stati realizzati dei mu-

rales che hanno lasciato un segno di bellezza moderna sui muri antichi delle case di Civitacampomarano. Tra le opere lasciate in eredità al borgo, ci sono quelle dell’artista Biancoshock che prendono in giro i social network utilizzati ogni giorno da milioni di persone e che sembrano così indispensabili. In una cittadina dove internet scarseggia, Facebook diventa la bacheca in piazza dove leggere gli annunci pubblici, WhatsApp una cabina telefonica, Twitter una panchina dove poter chiacchierare liberamente e le cassette della posta si trasformano in account di posta elettronica Gmail. Tutte queste belle iniziative non sono altro che esempi di come dare una nuova vita a luoghi che si stanno spegnendo, sono dei piccoli passi di un cammino di cambiamento che prende il nome di rigenerazione urbana; perché una città più bella e funzionante è una città dove si vive meglio e dove vogliamo continuare a vivere.

Appia Day A piedi e in bici lungo la Regina Viarum di Jandira Moreno Do Nascimiento

E se vi proponessimo di visitare un parco archeologico a piedi o in bicicletta che si trova a Roma su una delle strade più antiche d’Italia che ne direste? Il parco è quello dell’Appia e la strada si chiama Appia Antica, costruita nel 312 a.C. per collegare Roma al porto di Brindisi, in Puglia. Ad oggi questa strada è accessibile anche alle macchine e il traffico che si crea è insostenibile per lo smog che crea e i danni che arreca ai monumenti che si trovano nel tratto che attraversa la capitale. Ma domenica 8 maggio abbiamo fatto uno strappo alla regola: il comune ha chiuso la strada al traffico permettendo l’ingresso solo a biciclette e pedoni. Cos’è cambiato? Abbiamo potuto fare una festa in onore della Regina Viarum, l’Appia è chiamata la regina delle

strade, con musica, teatro, passeggiate in biciclette, tour archeologici guidati, tanto cibo e tanto divertimento! Così vorremmo che fosse l’Appia tutti i giorni, un luogo nel quale festeggiare e imparare la storia di Roma allo stesso tempo!


Animali) si sono impegnati per ripulire la zona e salvare il maggior numero di animali, cercando di lavare via il petrolio dalle piume degli uccelli. In futuro la salvaguardia dell’ecosistema e della biodiversità del luogo dovrà essere la priorità per poter ripristinare gli equilibri ambientali. (di Stefano Mattoccia)

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Biancoshock Web 0.0 (foto tratte dal web)


… continua dalla copertina Ogni anno sono migliaia i ragazzi che con la scusa di una vacanza diversa dal solito imparano a fare moltissime cose e conoscono tanti amici che condividono la passione per l’ambiente. Alcuni esempi? Nel parco dei Colli di Bergamo si impara ad esplorare il bosco seguendo le tracce degli animali e osservando al microscopio gli abitanti più piccoli. Se preferisci il mare, nel parco delle Cinque Terre con l’attività di seawatching potrai vedere con i tuoi occhi le specie che vivono nell’ambiente marino e costiero. In Toscana, nella riserva Cantagallo potrai dormire in tenda sotto le stelle e ascoltare attorno al fuoco storie e leggende antiche; ad Amandola potrai andare

Diario di bordo 2015/2016 Pronti per un altro anno insieme?

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ZOOM

di Legambiente Scuola e Formazione L’anno scolastico è praticamente finito, proviamo a guardarci indietro per vedere cosa è successo in questo 2015/2016… Allora, per prima cosa abbiamo pulito le nostre aule, i nostri parchi, i giardini pubblici e tutte le nostre città indossando i guanti e il berretto giallo in testa in occasione di Puliamo il Mondo. Poi abbiamo festeggiato, negli orti urbani e in quelli nati negli spazi delle scuole, il ritorno alla terra con Orti in Festa. Il nostro amore per l’ambiente ci ha spinti fino al punto di abbracciare simbolicamente (ma anche praticamente) gli alberi più belli dei nostri quartieri, piantandone di nuovi da lasciare in eredità, durante la Festa dell’Albero. Non contenti, ci siamo di nuovo rimboccati le maniche in occasione di NonTiScordarDiMé, per riscoprire la bellezza delle scuole italiane: perché le vogliamo colorate, personalizzate e che raccontino la storia degli studenti che le vivono. Non possiamo dimenticarci poi di tutti quegli studenti che hanno letto e giudicato i libri sull’ambiente con il Premio Libro per l’Ambiente. Per finire possiamo aggiungere tutte le opere d’arte come disegni, vi-

deo e foto che in tantissimi ci avete mandato aderendo ai nostri concorsi. Si, quest’anno è volato, abbiamo vissuto l’ennesima avventura tutti insieme costruendo la bellezza di una comunità viva che vede nella scuola il trampolino di lancio per innescare quel processo di cambiamento che spesso ci viene nominato ma difficilmente poi viene vissuto. Questo numero di Jey è iniziato ricordandoci che l’ambiente non va in vacanza, allora ancora più convinti, possiamo dire che il cambiamento non finisce mai e non può interrompersi sul più bello, non si può e non si deve fermare… Settembre è vicino e noi saremo di nuovo pronti ad accogliervi con le nostre storiche campagne e a chiamarvi di nuovo Classi per l’Ambiente e Scuole Sostenibili per l’anno scolastico 2016/2017. Continuate a seguirci sul sito Legambiente Scuola e Formazione e sul nostro profilo facebook perché abbiamo bisogno dei vostri passi per continuare ad essere protagonisti del cambiamento!


in canoa e praticare sport a stretto contatto con la natura. Se sei ancora piÚ temerario ad Anticoli Corrado potrai fare rafting sul fiume Aniene! Ma non finisce qui, tante avventure ti aspettano anche nelle terre lucane, nel parco del Monte Barro e a Prim’alpe di Canzo. Convinto? Allora fai un salto sul sito http:// www.legambientescuolaformazione.it/articoli/campi-estivi-ragazzi2016 e scegli il campo che fa per te. Buone vacanze!

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Speciale - I Concorsi di Legambiente La scuola in un click

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L’11 e il 12 Marzo, come saprete, ci siamo colorati le mani (e probabilmente le scarpe) per migliorare le scuole in occasione dell’iniziativa NonTiScordarDiMè—Operazione Scuole Pulite. Per raccontare le vostre imprese vi abbiamo chiesto di inviarci delle foto, e in tantissimi avete partecipato al nostro concorso “La scuola in un click”. Non è stato facile scegliere le tre scuole vincitrici, ma ci teniamo a ringraziare calorosamente tutti i 90.900 alunni che hanno partecipato a queste giornate della bellezza. I selezionati per questo concorso sono stati: l’Istituto Comprensivo Ovidio di Roma, l’Istituto Comprensivo Polo 2 di Casarano in provincia di Lecce e l’Istituto d’Istruzione Superiore L. Einaudi di Alba in provincia di Cuneo. Tra grandi progetti, banchetti, vasi colorati e smorfie irriverenti, avete fatto veramente un ottimo lavoro. Congratulazioni!


Da sinistra a destra: i grandi progettisti dell’IIS Einaudi di Alba, i decoratori seriali dell’Istituto Comprensivo Polo 2 di Casarano e i piccoli artisti dell’Istituto Comprensivo Ovidio di Roma.

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Buon compleanno Goletta, ormai da 30 anni sei la guardiana dei nostri mari! Ogni estate, la Goletta Verde di Legambiente naviga lungo le coste italiane per denunciare, informare e sensibilizzare i cittadini. Durante il suo viaggio si monitora scientificamente la qualità delle acque prelevando e analizzando più di 500 campioni. I risultati delle analisi vengono diffusi e pubblicati in tempo reale. In ogni tappa della traversata vengono proposti eventi per parlare con la popolazione locale di tutte le questioni che influenzano la salute del mare: dalle attività di pesca alle attività turistiche, dalla cementificazione selvaggia delle coste al fenomeno dell’erosione. Il compito della goletta è anche quello di promuovere e valorizzare il ruolo fondamentale delle aree marine protette

Beach Litter 2016 A caccia di rifiuti! Beach Litter è un'indagine condotta da Legambiente nell'ambito della campagna Spiagge e Fondali Puliti – Clean-up the Med. Si tratta di un vero e proprio monitoraggio che si pone l'obiettivo di indagare la quantità e la tipologia di rifiuti presenti sulle nostre spiagge, al fine di contribuire alla Direttiva europea sulla Marine Strategy. Che cos'è la Marine Strategy? E' una direttiva, entrata in vigore nel 2008, sulla strategia per l'ambiente marino. Rappresenta un importante e innovativo strumento per la protezione dei nostri mari e delle nostre spiagge al fine di prevenirne il degrado o, dove possibile, procedere al ripristino degli ecosistemi marini danneg-

giati. Con il termine “Beach Litter”, si fa riferimento al rifiuto da spiaggia. Questo tipo di rifiuto può avere diverse provenienze: lo spiaggiamento può essere dovuto alle mareggiate o al vento o causato dall’abbandono consapevole in loco. L'indagine Beach Litter, condotta lo scorso anno da Legambiente, ha evidenziato un'elevata percentuale di plastica presente sui nostri lidi. Sulle 29 spiagge monitorate, l'80% dei rifiuti è, appunto, plastica: si tratta prevalentemente di bottiglie, shopper, tappi, polistirolo e bottiglie usa e getta. A far compagnia a bottoglie&Co ci pensano mozziconi di sigaretta, rifiuti da mancata depurazione come i cotton fioc, rifiuti da pesca e pure

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ABCIGNO

di Flavia Cellini

(Continua a pagina 11)

#Schifidaspiaggia Spiagge e Fondali Puliti, un weekend per salvare le nostre spiagge di Sara Cappelletti Si sta avvicinando la fine dell’anno scolastico. Ci aspetta una lunga e bella estatate piena di sole, giochi e divertimento. Ma avete visto in che condizione sono le nostre spiagge? Bottiglie, tappi, mozziconi di sigaretta a non finire. Si può trovare di tutto. Una miniera di spazzatura al posto di quello che dovrebbe essere un luogo di sterminata bellezza. Ma la spiaggia come diventa una discarica? In prima battuta diremmo che la colpa è delle persone non rispettose che lasciano oggetti indesiderati in spiaggia. Sicuramente hanno le loro responsabilità ma questo tipo di comportamento non è la principale fonte. I rifiuti spiaggiati, infatti, provengono perlopiù da molto lontano. I fiumi portano sulle spiagge tutto ciò che trovano lungo il loro corso. Inoltre tutti gli oggetti non biodegradabili che vengono gettati erroneamente nel wc (es. bastoncini cotonati, salviette ecc.) possono arrivare direttamente in mare, anche a causa dell’inefficienza dei sistemi di depurazione. Inoltre molto spesso i rifiuti che si trovano in spiaggia provengono da attività svolte

direttamente in mare come la pesca. Difronte a quest’emergenza noi non rimaniamo con le mani in mano! Grazie all’iniziativa di Legambiente Spiagge e Fondali Puliti abbiamo l’opportunità di fare un importante gesto di volontariato ambientale. Diventiamo protagonisti nella pulizia di spiagge, scogliere e fondali, per difendere e proteggere il nostro mare spesso oltraggiato. Legambiente coordina anche la versione internazionale dell’iniziativa: Clean up the Med. Dal 1995 le associazione, le scuole e le Istituzioni locali di 21 Paesi del Mediterraneo si impegnano a ripulire le spiagge ogni ultima settimana di maggio. Con la consapevolezza di non essere soli armiamoci di sacchi e guanti e andiamoci a riprendere i nostri territori! Un modo diverso per passare una giornata di primavera che ci permette di fare qualcosa per l’ambiente, per gli altri e per noi stessi. Miglioriamo le nostre spiagge e prepariamoci all’estate! Cliccate qui per conoscere tutti gli appuntamenti.


per la conservazione del delicato ecosistema marino. Tra i suoi obiettivi c’è anche quello di incentivare un turismo sostenibile nel rispetto dei territori e degli ecosistemi. Presto saranno pubblicate sul sito: www.legambiente.it/golettaverde tutte le tappe e le informazioni relative all’edizione 2016 della Goletta Verde. Vi aspettiamo! (Di Sara Cappelletti)

mattonelle e calcinacci. I rifiuti spiaggiati, fanno male all'ambiente, alla fauna, al turismo e all'economia. Ad esempio, tartarughe marine, uccelli e mammiferi marini possono restare intrappolati nelle reti da pesca e negli attrezzi di cattura professionale oppure morire per soffocamento dovuto all’ingestione accidentale di rifiuti (in particolare buste di plastica) scambiati per cibo. Possiamo fare qualcosa per evitare tutto questo? Si! Ogni comportamento negativo per il nostro ecosistema provoca un danno all'intera comunità, mentre un insieme di azioni “mirate”, come ad esempio ricordarsi di non abbandonare i rifiuti in spiaggia e gettarli negli appositi contenitori, produce un ambiente sano ed una società migliore. Bastano pochi gesti quotidiani per conquistarsi un ambiente più sano in cui vivere!

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ABCIGNO

11 Fotografa i rifiuti più insoliti che trovi in spiaggia, pubblicali su Instagram, Twitter e Facebook con l’hashtag #schifidaspiaggia. I migliori scatti saranno pubblicati sul sito di Legambiente.


In nome della Rosa Gialla, rossa, bianca, rosata, la rosa è la regina dei nostri giardini. La sua storia comincia nell’antichità: veniva coltivata già dai Babilonesi e nell’antica Persia, in Egitto le rose venivano esportate a Roma, dove erano usate per la produzione di profumi e ghirlande. Le rose hanno perfino dato il proprio nome ad una guerra fra dinastie reali: la guerra “delle due rose” che nel 1455 vide le bianche nello stemma degli York combattere le rosse dei Lancaster! La rosa è uno dei fiori più facilmente riconoscibili e conta fino a 150 specie, dalle vellutate e rare rose Meilland alla più comune rosa canina. Come ogni anno, Grandi Giardini Italiani pro-

C’era una volta... Un mondo con tanti elefanti di Giulia Amarisse

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IMPRONTE E RADICI

“Un bambino che nasce oggi vede un mondo con

50.000 specie viventi in meno di uno nato 40 anni fa”. A svelarcelo è Greenpeace, associazione che affianca Legambiente in tante battaglie in difesa dell’ambiente e della natura. La notizia è davvero triste. Come ci sentiremmo, infatti, se i bambini che nasceranno fra qualche anno vivessero in un mondo senza elefanti? Milioni di anni fa la Terra era abitata da diversi animali che appartenevano all’ordine dei Proboscidati. Solo due specie di questa categoria sono sopravvissute fino ad oggi e sono l’elefante africano, il più grande mammifero terrestre, e l’elefante asiatico. L’elefante africano ha zanne d’avorio che possono raggiungere una lunghezza di 2-3 metri, mentre gli elefanti asiatici sono più piccoli e solo gli esemplari maschi hanno le zanne. Oggi questi pachidermi sono vittime di uno spietato bracconaggio proprio a causa dell’avorio che si ricava dalle loro zanne, materiale con cui fin da tempi antichissimi si realizzano piccoli

oggetti di artigianato come gioielli, pettini e suppellettili per la casa. Nonostante il suo commercio internazionale sia vietato dal 1989, l’avorio continua ad essere venduto illegalmente soprattutto tra Cina e Thailandia. In Africa Meridionale la vendita di avorio è anche una delle principali fonti di guadagno per gruppi criminali e terroristici, a costo di molte vite umane. Ogni anno vengono uccisi 25.000 elefanti e, rispetto ai circa 500.000 esemplari rimasti al mondo nel 2006, oggi se ne può contare appena la metà. Si calcola che se la caccia continuerà a ritmi così veloci, gli elefanti si estingueranno entro il 2025. Per questo, negli ultimi mesi la lotta al bracconaggio è stata al centro di una grande mobilitazione internazionale chiamata “Ivory Crush”, “distruzione di avorio”, che ha portato a frantumare o bruciare, in Africa e nelle piazze di grandi città come Roma, New York e Parigi, tonnellate di avorio sequestrato ai trafficanti. Un segnale forte per dire no al bracconaggio.

Mele e fragole Piccoli segreti di natura di il BarbaGiallo È nato prima il fiore, il seme o il frutto? Questa è una domanda diversa dalla più famosa “è nato prima l’uovo o la gallina?”, ma a questa, possiamo dare una risposta precisa soprattutto visto che siamo in una stagione dove vediamo spuntare fiori colorati sugli alberi e sentiamo nell’aria gli odori dei frutti in maturazione. Andiamo con ordine, tutto inizia con i fiori colorati e profumati che hanno il compito di attirare gli insetti responsabili dell’impollinazione. Il polline, trasportato dalle zampe degli insetti, feconda gli ovuli contenuti nell’ovario del fiore e si forma un embrione della pianta che è racchiuso dal seme. All’interno del seme si trovano anche le sostanze nutritive per l’embrione e i tessuti che lo proteggono. A questo punto, i petali del fiore cadono e l’ovario accresce sempre di più, fino a formare il frutto vero e proprio. Dunque, un singolo fiore svilupperà un frutto, ma non tutti i frutti sono uguali.

Ci sono i frutti chiamati drupe che contengono un nocciolo che protegge il seme, come ad esempio la pesca, e ci sono i bacche frutti come gli acini dell’uva. Esistono infine i falsi frutti, come la fragola, che sono i frutti che non si sviluppano solo a partire dall’ovario ma coinvolgono anche altri organi del fiore. Se noi osserviamo bene la fragola, vediamo che ci sono dei semini gialli sulla superficie, ecco quelli sono i frutti della pianta! Quello che noi chiamiamo frutto in realtà è un organo che si chiama ricettacolo che sostiene e accoglie un grandissimo numero di frutti. Un altro falso frutto è la mela: lo sapevate che il vero frutto del melo è il torsolo? Proprio così, perché è il frutto che avvolge e contiene i semi e si forma a partire dall’accrescimento dell’ovario. Quindi possiamo dire che per fare un frutto ci vuole un fiore, ma inevitabilmente si passa sempre dal seme!


muove la visita dei più bei roseti italiani nei mesi di maggio e giugno, mesi nei quali le rose profumano e colorano questi angoli di paradiso. Dal Trentino Alto Adige alla Sicilia, sarà possibile visitare ben 34 giardini che ospitano rose antiche e rare. Collegati al sito di Grandi Giardini per vedere più da vicino questo inconfondibile fiore! (Di Federica Furlan)

IMPRONTE E RADICI

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Il fotografo e regista montenegrino Daniel Csobot ha documentato per quattro mesi in time lapse, la crescita di diverse specie di piante. Poter vedere lo sviluppo dal seme ai fiori è davvero uno spettacolo unico. Per vedere il video andate su: https:// vimeo.com/69225705


Gli Scienziati Pazzi di Flavia Boccadamo e Natalia Ceriani

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LABORATORIO

Esperimento 1. Il limone segreto Occorrente: Succo di mezzo limone Un foglio di carta bianco Un pennello Una fonte di calore, come una candela Procedimento: Prendere un bicchiere e metterci il succo di limone. Utilizzare un pennello per scrivere con questo succo su un foglio di carta. Adopera la tua fantasia!!! Ora aspettate che il foglio si asciughi e a questo punto non potrete più leggere la scritta. Mettere la fonte di calore sotto il foglio e vedrete apparire di nuovo la vostra frase.

Spiegazione: La fonte di calore provoca una parziale carbonizzazione del succo di limone, che quindi si scurisce e permette di leggere la scritta. La carbonizzazione è una reazione chimica che, grazie all’azione del calore, trasforma le sostanze organiche (come quelle contenute nel succo di limone) in carbone. Avvertimenti: Per questo esperimento è necessaria la supervisione di un adulto, soprattutto per l’utilizzo della fonte di calore.


Lo sapevi che...

S.O.S. Lacrime di Sirena

http://www.nurdlehunt.org.uk

LABORATORIO

Occorrente: Un contenitore trasparente (tipo bottiglia o barattolo) Acqua Olio di semi (o altro olio economico) Colorante alimentare blu Una pasticca o polvere effervescente Procedimento: Riempire il contenitore con 1/3 di acqua e aggiungere il colorante fino ad ottenere la colorazione desiderata. Aggiungere l’olio fino a riempire il recipiente (i restanti 2/3). Ed infine aggiungere la pasticca o la polvere effervescente. Vedrete la formazione ed il movimento delle bolle. Spiegazione: L’acqua e l’olio formano due strati perché non sono miscibili tra di loro, ovvero se mescolati non formano una miscela omogenea, ma rimangono separati l’uno dall’altro. Inoltre i due liquidi hanno densità diverse: l'olio ha una densità superiore rispetto all’acqua e quindi resterà sopra. Quando si aggiunge la pasticca o polvere effervescente, nell’acqua, si formano bolle di anidride carbonica (sostanza gassosa) che salgono verso l’alto portando con sé parte dell'acqua colorata attraverso l'olio. Il gas esce da sopra e l'acqua ricade verso il basso. Questo processo continua e genera il movimento delle bolle nel contenitore. Avvertimenti: Si consiglia la supervisione di un adulto.

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Esperimento 2. Mille bolle blu

Sono la materia prima da cui si ricavano gli oggetti di plastica che tutti noi utilizziamo quotidianamente. Il loro aspetto è simile a delle lenticchie. Piccole e leggere vengono disperse da venti e correnti che le portano su tutte le spiagge del mondo. Pericolose perché... • Assorbono sostanze inquinanti dall'acqua di mare come i PCB • Vengono ingerite dagli animali e dagli uccelli marini, entrando così nella catena alimentare • Non scompaiono né si dissolvono, bensì si frammentano in pezzi sempre più piccoli a causa degli agenti atmosferici, i raggi UV e l'azione del mare Cerchiamole in spiaggia Possiamo trovarle tra gli altri rifiuti e la vegetazione. Lungo la linea di marea, i sentieri e ai piedi delle dune. Aiutaci a scovarle! Scrivi su scientifico@legambiente.it e descrivici dove le hai trovate (nome della spiaggia, comune e località) e allega una foto!


Olimpiadi: il gioco dei giochi Dall’antica Grecia a Rio 2016 a cura di Danilo Ingrosso Dal 5 al 21 agosto 2016 si terranno a Rio de Janeiro le Olimpiadi, la celebre competizione sportiva in cui si sfidano i migliori atleti del mondo. Le Olimpiadi devono il loro nome ad Olimpia, città dell’antica Grecia che, in onore di Zeus, organizzò nel 776 a.C. i primi Giochi Olimpici. Questi, da semplice evento locale, divennero in breve una manifestazione di grande importanza che vide gareggiare atleti in differenti discipline sportive

fino al 393 d.C., anno in cui l’Imperatore romano Teodosio I vietò lo svolgimento dei Giochi in quanto ritenuti uno spettacolo pagano. Ma il mito di questa competizione non morì con questo episodio e, dopo alcuni tentativi di organizzazione su piccola scala, le Olimpiadi fecero il loro grande ritorno nel 1896, con i primi Giochi Olimpici dell’era moderna di Atene. La grande fama delle Olimpiadi sta nell’aver raccolto nel tempo le discipline

FILM Cool Runnings—Quattro sotto zero

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Il film è ispirato alla vera storia della Nazionale di bob della Giamaica che partecipò ai Giochi olimpici invernali di Calgary 1988. Quattro ragazzi con risorse esigue e zero esperienza decidono di recarsi nel-

la fredda Calgary per cimentarsi nella competizione. A differenza degli altri partecipanti per loro la neve è una novità assoluta. Se la vedranno contro atleti provenienti da tutto il mondo, esperti di sport invernali e preparati al meglio per la manifestazio-

GIOCHI OLIMPICI GIOVANILI Lo sport come lingua universale I Giochi Olimpici Giovanili (GOG, in inglese Youth Olympic Games) sono una manifestazione sportiva ispirata ai Giochi Olimpici che vede protagonisti i ragazzi tra i 14 e i 18 anni. Ne esiste una versione estiva e una dedicata agli sport invernali, proprio

come per le Olimpiadi, ed entrambe si svolgono ogni quattro anni. La prima edizione dei Giochi estivi si è svolta nel 2010 a Singapore, mentre si sono da poco conclusi i GOG invernali di Lillehammer (Norvegia) ai quali hanno partecipato circa 1100 giovani atleti provenienti da 71 Paesi del Mondo.

UN GIOCO DA RAGAZZI Orienteering Si può gareggiare individualmente o in squadra. E’ chiamato lo Sport dei Boschi, perché il suo campo di gara ideale è la natura incontaminata da esplorare. È caratterizzato da una gara a cronometro dove i partecipanti usano una mappa dettagliata per sce-

gliere il percorso e raggiungere i punti di controllo prestabiliti. Sul terreno ogni punto di controllo è segnalato con una bandiera numerata e colorata, nel gergo chiamata lanterna. Per registrare il proprio passaggio l’atleta deve “punzonare” il cartellino testimone oppure inserire il chip elettronico

MUSEO OLIMPICO A Losanna, per conoscere la storia olimpica Passeggiando tra le verdi sponde del Lago Lemano nel quartiere Ouchy di Losanna (Svizzera) si viene colpiti da una bandiera bianca sospinta dal vento sulla quale sono visibili cinque grandi e identici cer-

chi. Sono i cerchi della bandiera olimpica e accolgono i tanti visitatori che annualmente si presentano al Museo Olimpico di Losanna. Inaugurato nel 1993, questo museo vuole far vivere le Olimpiadi da vicino mettendo in risalto anche le emozioni degli atleti. È il maggiore centro di informazioni sui


… continua da pagina 16 sportive più rappresentative del mondo e nel livello di eccellenza raggiunto dagli atleti che vi partecipano. Ai Giochi Olimpici di Rio 2016 parteciperanno 10.500 atleti provenienti da 204 Paesi; il programma è composto da 28 sport e 42 discipline che vanno dall’atletica leggera alla vela, passando per la pallanuoto, la scherma e due nuovi arrivi, il golf ed il rugby a 7. Sarà l’evento dell’anno, 17 giorni di agonismo e passione, di gioie e delusioni, tra vinti e vincitori, all’insegna di un evento cha dai suoi albori ha mantenuto un’impronta sacra. Il Gioco dei Giochi. Le Olimpiadi.

ne olimpica. I quattro giamaicani si assicurano però la cooperazione di un ex campione americano che cede alla tentazione di allenare un team “di semidisperati”. Tanta passione, coraggio a non finire che va al di là dei pregiudizi, e grande cuore.

nell’apposita stazione. Vince chi impiega il tempo minore; in questo sport non vince sempre il più veloce, ma colui che è in grado di orientarsi più rapidamente e di fare le scelte di percorso migliori. In Italia l’orienteering viene praticato da molte associazioni affiliate alla Federazione Italiana Sport Orientamento.

Giochi Olimpici a livello mondiale e la storia dei Giochi è illustrata attraverso foto e filmati d'epoca, medaglie originali (donate dagli atleti), francobolli e cimeli vari. Il museo unisce sport e cultura e, inserito in un contesto paesaggistico unico, è il luogo ideale per far rivivere lo spirito della competizione più antica del mondo.

CALEIDOSCOPIO

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I GOG hanno lo scopo di riunire atleti di talento provenienti da tutto il mondo per partecipare a competizioni di alto livello, ma anche per promuovere lo sport come sano fattore di crescita, fisica e mentale e come mezzo di comunicazione universale che accomuna ogni cultura.



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