JEY N.2 2013

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L’EDITORIALE a cura delle ragazze e dei ragazzi del servizio civile Un anno di servizio civile! Sembra passato tanto tempo, o forse troppo poco: quest'esperienza giunge ora al termine. A Roma, nella sede di Legambiente Nazionale, abbiamo cominciato proprio in questo periodo, con il parco di Villa Ada in fiore di fronte a noi. Alcuni si sono subito immersi nelle menti fantasiose di chi tra voi ha partecipato al concorso "l'Albero racconta", altri sono stati coinvolti nelle campagne. Durante l'estate il gruppo ormai rinominato "dei servizievoli" ha partecipato a Festambiente in varie località del territorio, così abbiamo avuto occasione e modo di conoscere in parte e comprendere meglio la rete di Legambiente, fatta da volontari che, come noi, sono cittadini attivi pronti ad agire ed essere parte di una possibile soluzione... magari indossando una maglietta gialla! Quest'esperienza è stata per ciascuno di noi molto ricca: tante le competenze acquisite, le persone conosciute e i momenti condivisi sono ciò che più ha caratterizzato questo anno. Ad accompagnarci c'è stato anche Jey, sul quale abbiamo riportato un po' delle nostre attività, in ufficio e fuori. Potremmo parlare a lungo del Servizio Civile, o forse no. Non sappiamo per quanto ancora sarà infatti possibile scegliere di dedicare un anno alla "difesa della patria", attraverso il servizio civile. Tutti noi ricordiamo ancora i lunghi giorni di attesa trascorsi nel dubbio ma con tanta speranza. Giorni in cui non sapevamo se e quando avremmo cominciato... Oggi le opportunità sono sempre di meno, ma noi come allora abbiamo speranza: nel nostro Paese, nel nuovo governo, nelle istituzioni, affinché nei prossimi anni altre migliaia di giovani potranno vivere quest'occasione!

Vado a scuola con gli amici! Il 4 e 5 maggio torna 100 strade per giocare

Grazie a tutta la banda del Cigno! Emanuela, Federico, Francesco, Laura e Valerio

Lasciamoci alle spalle il freddo e le piogge invernali e scendiamo Per approfondire le questioni appena nelle strade e nelle piazze con un unico obiettivo: stare all’aria aperta accennate sul futuro del Servizio Civile potete leggere il dossier redatto da Arci senza il traffico delle città. Servizio Civile http://www.reset.it/articolo/ …….….continua a pag. 2 breve-storia-del-servizio-civile

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LABORATORIO CREATIVO

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Vado a casa con gli amici!

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Il 4 e 5 maggio torna 100 strade per giocare “100 strade per giocare” è una delle storiche campagne di Legambiente che ogni anno coinvolge centinaia di scuole e migliaia di ragazzi. L’obiettivo fondamentale è quello di sensibilizzare la cittadinanza chiudendo strade e piazze liberandole dall’invasione delle automobili e per fare in modo che gli spazi pubblici tornino ad essere luoghi belli e piacevoli da frequentare, spazi di socializzazione e di aggregazione, e perché no, di gioco e divertimento. Nelle scorse edizioni abbiamo chiuso al traffico automobilistico strade e piazze per aprirlo a percorsi a piedi o in bicicletta. Negli spazi adibiti all’evento, anche grazie al fantastico lavoro dei circoli di Legambiente presenti sul territorio, abbiamo realizzato le più svariate attività: dai blitz fotografici, alle multe simboliche per reprimere i comportamenti pericolosi degli automobilisti; dai segnali stradali ad hoc per vietare comportamenti scorretti e suggerirne altri più rispettosi di pedoni e ciclisti, alle decorazioni per rendere la strada più colorata; dai disegni di percorsi ciclabili, ai laboratori e agli spettacoli di simpatici artisti di strada… L’iniziativa si concentrerà nel week end del 4-5 maggio, puntando come sempre nel coinvolgimento attivo delle scuole, degli alunni e degli insegnanti. In questo modo, accanto alla classica iniziativa di chiusura al traffico di

uno spazio pubblico solitamente realizzato la domenica, sfrutteremo il sabato per realizzare iniziative negli spazi antistanti gli edifici scolastici. Sabato 4 maggio in occasione della manifestazione di Milano della Rete per la #MobilitàNuova, Legambiente chiederà al Sindaco di accompagnare i bambini a scuola a piedi o in bicicletta. Un’ottima idea da replicare in tutta Italia per esaudire il desiderio di tutti i dei bambini di andare a scuola a piedi o in bici! Mamme, papà, nonni e zii in tutta Italia accompagneranno i bambini a piedi o in bicicletta: un corteo festoso colorerà le strade del quartiere per chiedere una mobilità più sicura e sostenibile per tutti. Per partecipare alle iniziative, chiedi al tuo insegnante di collegarsi al nostro sito www.legambientescuolaformazione.it e di scegliere una delle modalità di adesione previste. Ma fai presto: la scadenza è il 20 aprile! Se per varie ragioni non potrete dar vita all’iniziativa nelle giornate proposte, potete organizzarvi in altre date, previa comunicazione al momento dell’adesione.


Jey periodico bimestrale on-line a cura di Legambiente Testata registrata presso il tribunale di Roma n.214 in data 18.05.2000

Direttore Responsabile: Enrico Fontana Coordinamento di redazione: Cristina Vecchi, Luciano Ventura ragazzi@legambiente.it tel. 0686268352 Hanno collaborato a questo numero: Fulvia Avaltroni Laura Giovanrosa Valerio Romani Giulia Romano Francesco Ruscito Emanuela Verginelli Presidente: Vittorio Cogliati Dezza Direttore Amministrativo: Nunzio Cirino Groccia Sede legale: Via Salaria 403, 00199 Roma Tel. 0686268352 Fax 0623325782 www.legambiente.scuolaformazione.it

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Editore Legambiente Onlus Via Salaria 403 00199 Roma tel. 06862681


Cos’è una “smart city”? Il termine smart city (in italiano “città intelligente”) indica un ambiente urbano che agisce attivamente per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. Una smart city deve essere in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni, grazie all’impiego diffuso e innovativo delle telecomunicazioni, all’adozione di una mobilità sostenibile, al rispetto dell’ambiente e all’uso corretto dell’energia.

Arriva un treno carico carico di…

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Il Treno Verde è partito: il futuro è già qui! Siete pronti per un inedito viaggio in una vera smart city su rotaie? Trasformare le nostre città in luoghi sani e vivibili è possibile! Vi raccontiamo come a bordo della 25esima edizione del Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane tutto questo è realizzabile: una grande mostra itinerante che porta nelle principali stazioni di tutta Italia le città del futuro. Da Bari a Torino, il convoglio partito l’8 marzo, solcherà otto tappe fondamentali (Bari per l’appunto, Reggio Calabria, Salerno, Roma, Firenze, Bologna, Milano e Torino). Gli obiettivi principali sono: accrescere la cultura ambientale, combattere l'inquinamento e i mutamenti climatici, costruire insieme un futuro migliore ripensando il modo di spostarci, costruire e vivere. Il Treno Verde è una consolidata campagna di monitoraggio scientifico che mette sotto la lente d'ingrandimento il livello d'inquinamento acustico ed atmosferico nelle città. Il Treno è una mostra speciale che vi conduce, carrozza dopo carrozza, alla scoperta della mobilità e del costruire sostenibili, dell'energia pulita, degli stili di vita virtuosi, dell'importanza del verde urbano, all'insegna della tutela dell'ambiente e della qualità della vita. Una vera e propria smart city su rotaie pensata

per grandi e piccini, l'esempio concreto che vivere meglio si può. E non è per niente difficile. L'ingresso alla mostra nei vagoni del Treno Verde è gratuito. Tale esposizione è aperta tutti i giorni tranne la domenica dalle 8,30 alle 14,00 solo per le scuole prenotate. Dalle 16,00 alle 19,00 per tutti i cittadini. Dall’8 marzo all’11 aprile il convoglio ambientalista monitorerà l'inquinamento acustico ed atmosferico in ognuna delle otto città in cui farà tappa. L'obiettivo è mettere a nudo il problema principale che affligge la maggior parte dei nostri centri urbani: l’insostenibilità del trasporto privato e la necessità di spostare la mobilità su mezzi pubblici. Così come è indispensabile intervenire sulle principali fonti di inquinamento, individuare un obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni, promuovere le energie pulite, l’efficienza e il risparmio energetico, contrastare il consumo di suolo e gli sprechi: è questo il modello per la città del futuro che viaggia a bordo del Treno Verde 2013.


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Ecco le tappe: Bari Centrale (Binario I Ovest) - 8, 9 marzo Reggio Calabria (Binario I) - 13, 14 marzo Salerno Centrale (Binario III tronco) - 18, 19 marzo Roma Termini (Binario I) - 21, 22 marzo Firenze Campo di Marte (Binario IX) - 25, 26 marzo Bologna Centrale (Binario VI Ovest) - 3, 4 aprile Milano Porta Garibaldi (Binario I tronco) - 6, 8 aprile Torino Porta Nuova (Binario I) - 10,11 aprile Vi aspettiamo. Prima fermata: migliorare la qualità dell’aria, la mobilità e il trasporto pubblico. Sali a bordo, il futuro passa anche nella tua città, non perderlo!


Non ci scordiamo di Nontiscordardimé

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Alunni, insegnanti e genitori uniti per rendere le scuole più belle! Anche quest’anno, il 16 marzo, le scuole italiane hanno festeggiato con noi la campagna di Legambiente più partecipata: Nontiscordardimé! E’ con orgoglio che abbiamo celebrato il quindicesimo anno dell’iniziativa, che storicamente coinvolge migliaia di alunni in tutta la penisola. Giusto per avere un’idea, quest’anno hanno partecipato 587 scuole di tutta Italia con 4.099 classi e circa 94.145 bambini. Impressionante, non è vero? Come di consueto, Nontiscordardimé è stata la giornata in cui gli edifici scolastici sono stati messi al centro di una serie di attività e iniziative volte a rendere più vivibili le aree dedicate ai bambini e ai ragazzi che quotidianamente vivono nelle loro mura. Nontiscordardimé è una giornata di grande festa e di sensibilizzazione dedicata allo svolgimento di una serie di attività che avranno lo scopo di migliorare l’edificio scolastico, partendo dalle aule fino ad arrivare ai cortili. Tema di questa edizione è “la scuola come laboratorio di bellezza” dato che la scuola è

uno dei luoghi principali in cui si produce bellezza: bellezza degli spazi scolastici che Nontiscordardimé promuove attraverso azioni di riqualificazione di aule, corridoi e cortili; la bellezza dei gesti che ogni giorno studenti ed insegnanti promuovono nel costruire una comunità scolastica coesa e sensibile ai bisogni del proprio territorio; la bellezza degli oggetti che la scuola all'interno della sua attività di ricerca, e di produzione didattica genera ogni giorno valorizzando il talento e la creatività dei ragazzi. Visto il successo degli anni scorsi, la campagna ha riproposto anche quest’anno il concorso fotografico “La scuola in un click” con il sottotitolo “La bellezza dei gesti, degli oggetti e dei luoghi” in cui abbiamo invitato le classi e le scuole a inviarci un reportage con cinque immagini che raccontano come la bellezza ha migliorato la vita della scuola. Le attività svolte dagli istituti scolastici di tutta Italia, assistiti da moltissimi circoli di Legambiente presenti sul territorio, sono state delle più svariate: dalle tinteggiature delle pareti delle aule, alla piantumazione di fiori e piante nei cortili; dagli interventi di manutenzione ordinaria delle aiuole, alla pulizia dei giochi da giardino; dalle verniciature delle recinzioni, alla realizzazione negli ingressi di murales e graffiti. Quest’anno la tua scuola ha partecipato a Nontiscordardimé? Se la risposta è negativa, non preoccuparti; il prossimo anno ricorda di chiedere alla tua insegnante di aderire all’iniziativa, così anche tu potrai dire con orgoglio: “quant’è bella la mia scuola”!


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Cos’è un Borgo Antico? Borgo è storicamente sinonimo di centro abitato, denominazione nei secoli scorsi riservata a quei paesi che a differenza dei semplici villaggi possedevano un mercato e una fortificazione. Erede dei piccoli borghi è quel 72% degli oltre 8.000 comuni italiani che conta meno di cinquemila abitanti. Un’Italia dove vivono più di dieci milioni di persone e che rappresenta il 55% del territorio nazionale. Questi 5.835 piccoli borghi non solo svolgono un’opera di presidio e cura del territorio, ma sono portatori insostituibili di cultura, saperi e tradizioni.

Voler Bene all’Italia

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Torna la festa dei Piccoli Comuni Italiani I Piccoli Comuni, i borghi e le aree protette rappresentano un patrimonio fondamentale per il nostro paese, sono le radici più profonde della nostra identità. Borghi e piccoli comuni, sono realtà caratterizzate da coesione sociale, convivialità, laboriosità, custodi principali delle tradizioni culinarie ed artigianali, bellezze naturali nonché antichi saperi, fatti di storie popolari, di racconti tramandati e non solo, che in molte occasioni i nostri nonni e le nostre nonne ci hanno raccontato fotografando alcuni dei momenti più belli ed intensi della nostra vita familiare. A queste piccole realtà Legambiente dedica Voler Bene all’Italia (www.piccolagrandeitalia.it/volerbene-allitalia)la campagna nazionale che si impegna a valorizzare i tesori dei nostri borghi sempre al fianco e con il preziosissimo aiuto sia dei più giovani sia di chi ha qualche “ capello bianco “ in più. Il decennale della festa dei Piccoli Comuni quest’anno coinciderà con la Festa della Repubblica Italiana il 2 Giugno 2013 in cui mi-

gliaia di Comuni da nord a sud apriranno le loro piazze per questa grande giornata di accoglienza e condivisione dove i prodotti tipici, i paesaggi ma anche le buone pratiche adottate dalle amministrazioni saranno i protagonisti principali. All’interno di Voler bene all’Italia viene promossa il 31 maggio la giornata Piccoli comuni grande scuola, in cui le scuole di città sono invitate a visitare i piccoli borghi e in quest’occasione a creare dei gemellaggi proprio con le scuole dei Piccoli comuni. Quest’anno le scuole parteciperanno ad un concorso per valorizzare le tipicità dei piccoli centri attraverso ricette locali o ingredienti caratteristici, in cui emerga la storia che lega il piatto tipico al piccolo comune di riferimento. Per info www.legambientescuolaformazione.it


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Il Bacio. Per l’edizione 2012, Legambiente aveva lanciato “Più Italia, più baci”, per celebrare anche con un bacio questa festa! Vi proponiamo lo scatto che ritrae l’autore (è quello sulla destra!) dell’articolo alla pagina 8!


Laboratorio creativo Il riccio porta carte, documenti, foto, porta-quello-che-vuoi-tu! È primavera, i ricci si sono svegliati dal letargo e… a breve uno sarà sulla nostra scrivania.

Cosa serve: un giornalino che non usiamo più colla forbici due fogli di carta pennarello nero

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Cominciamo! Apriamo il nostro giornalino alla prima pagina, pieghiamola dal basso, portando l’angolo esterno e la base della pagina a filo della piega centrale. Pieghiamo nuovamente la stessa pagina in due, portando il bordo esterno a filo della piega centrale del giornalino. Facciamo lo stesso su tutte le pagine del giornalino.

Incolliamo sulla copertina il foglio bianco per coprire le scritte e tagliare con le forbici la parte in eccesso. Disegniamo due cerchi per fare gli occhi su un foglio di carta e ritagliamoli, disegniamo poi due cerchi più piccoli che saranno le pupille del riccio e colorarli di nero. Assembliamo il tutto e incolliamoci sopra il nasino del nostro amato animaletto. Abbiamo finito! Vi piace il risultato?

Mandaci le foto delle tue creazioni per e-mail a ragazzi@legambiente.it, pubblicheremo quelle più originali sul prossimo numero di Jey!


Laboratorio creativo La musica del riciclo: costruiamo strumenti musicali da oggetti che non utilizziamo più

SI PUO ’ FARE

Queste sono solo alcune idee che puoi seguire. Dimostra quanto sei fantasioso e dai vita alla tua orchestra riciclata!

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Quante volte gettiamo via degli oggetti poco usati nella spazzatura? Quel tonfo sordo di un bidone percosso dal nostro lettore cd comperato per due soldi e subito rotto ci trova spesso indifferenti e ci prepara e induce ad un nuovo acquisto. Piuttosto, hai mai gettato qualcosa che invece di quel sordo tonfo abbia generato un suono? Tipo una lattina di olio! Bene, quel suono potremmo secondo te definirlo musica? Se la tua risposta a questa domanda è si, allora sei pronto per questo laboratorio! Prima di tutto, deve iniziare a nascere in te la consapevolezza che quel che gettiamo per il 99% può essere riutilizzato e che quella lattina, con un po’ di buona volontà, potrebbe diventare magari un Bombolofono (un magico strumento che nasce da una lattina o da una bombola generando suoni simili ad un metallofono). Materiali musicali di una volta… materiali riciclati per la musica di oggi! Pensa che nelle tribù indigene di ieri, gli strumenti musicali come ogni strumento di vita (per esempio per la caccia o per cucinare) nascevano da materiali che si trovavano nell’ambiente di vita comune: legno, ferro, corda, pelle di capra, zucche. Erano strumenti semplici e per forza di cose biodegradabili…e noi invece? Noi ci siamo inventati la “musica industriale”: per costruire uno strumento musicale usiamo i più disparati materiali che di certo daranno sonorità particolari, ma che altrettanto certamente non saranno ecocompatibili con l’ambiente in cui viviamo. Che cosa possiamo fare per rientrare in sintonia con Madre Natura? Abbiamo due possibilità: o andiamo a vivere in Africa centrale o in Papua Nuova Guinea, oppure dobbiamo applicare il concetto del riutilizzo dei materiali. Passiamo all’azione: allestiamo un piccolo banco da lavoro (piccolo trapano a torretta, lime, forbici, carta vetrata ecc.) e con la supervisione di qualche adulto, possiamo sbizzarrirci con tutti gli oggetti che non utilizziamo più. Ecco alcuni esempi: ➢ TUBOFONO: attraverso il taglio di varie misure di tubi di plastica eseguiremo un simpatico “plasticofono” che, percotendolo con delle ciabatte (ad esempio), genererà un suono alquanto singolare e intonato; ➢ TEMPORATTOLO: attaccheremo nel centro dell’interno di un barattolo metallico una molla abbastanza lunga (almeno 15 cm); scuoteremo il tutto e avremo suoni simili ad un temporale; ➢ MARACAS: con barattoli, pezzi di bamboo o contenitori di plastica riempiti con semi o pietre; ➢ GUIRO: prendendo pezzi di tubi di plastica o pezzi di bamboo e facendo degli intarsi paralleli con una lima a tondino, vedremo nascere una simpatica percussione a frizione che suoneremo con un bastoncino; ➢ TUBO SIBILANTE: con un tubo da elettricista a “molla” abbiamo già un suggestivo strumento che facendolo roteare in aria genererà un suono alquanto singolare; ➢ GRAPPOLI E CREPITACOLI: tappi, conchiglie, gusci di noci e altro possono essere uniti da uno spago diventando così uno strumento ritmico.


Pannello fotovoltaico e pannello solare Il pannello fotovoltaico è un dispositivo costituito da materiali conduttori (come il silicio), che riesce a convertire i raggi del sole in energia elettrica. Il pannello solare, invece, converte le radiazioni solari in energia termica per la produzione di acqua calda e/o riscaldamento. Possiamo trovare questi pannelli sui tetti di moltissime abitazioni, e tra qualche anno, lo troveremo anche sulle nostre case.

Dal 1 al 19 maggio possiamo festeggiare il nostro più grande amico: il Sole! Al via gli European Solar Days 2013

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Finalmente siamo in primavera: belle giornate e il caldo che ha sconfitto il freddo. Ma tutto questo sapete grazie a chi è stato possibile? Certo che lo sapete! Al Sole che si è svegliato dal suo sornione letargo ed è tornato a splendere sulle nostre teste. Che il Sole sia la fonte energetica più importante per il nostro pianeta, non ne avevamo dubbi. Per dare il giusto valore a questa importante risorsa, anche quest’anno Legambiente e Ambiente Italia organizzano la la sesta edizione degli European Solar Days, la più importante campagna di informazione su scala nazionale ed europea, finalizzata alla promozione dell’utilizzo dell’energia solare sotto forma di calore (solare termico) e di elettricità (fotovoltaico). La campagna, che coinvolge contemporaneamente 17 Paesi, ha avuto da sempre moltissimo successo. In Italia in questi anni sono state organizzate più di 1000 iniziative a cui hanno partecipato circa 350.000 cittadini. Anche la vostra scuola è invitata a partecipare alla campagna organizzando un evento, che abbia come tema centrale l’energia solare. Potreste ad esempio organizzare, con l’aiuto dei vostri insegnanti e dei vostri genitori, una o più giornate di formazione sull’energia solare; una visita/gita agli impianti fotovoltaici; dei laboratori didattici sulle energie, e via dicendo. Per la prima volta quest'anno, Legambiente e Ambiente Italia organizzano il concorso di disegno “Solar Days”: la divertente competizione che mira a coinvolgere e a far esprimere la creatività di bambini e ragazzi delle scuole che parteciperanno all’iniziativa, sul

tema del rapporto tra il sole e l’energia solare, attraverso il disegno, che è allo stesso tempo gioco e strumento didattico. Il titolo dei disegni sarà “Il sole come motore di energia”, e potrete partecipare inviando singolarmente anche più di un disegno, ma non dimenticate di riportare dietro ad ogni rappresentazione il vostro nome, la vostra età, la Scuola, la classe, il Comune e la Provincia. La partecipazione al concorso è gratuita. Il vincitore riceverà in premio un gioco solare e il disegno vincitore sarà utilizzato per promuovere la campagna nazionale Solar Days 2014. Tutte le scuole che intendono realizzare un evento, possono registrare la propria iniziativa nel sito dei Solar Days www.eusd.it, o potranno avere maggiori informazioni cercando la campagna sul nostro sito www.legambientescuolaformazione.it Se volete contattare direttamente i responsabili dell’iniziativa: Segreteria Nazionale Tel. 0644340129 solardays@ambienteitalia.it Il sole è senza dubbio la nostra più grande risorsa ed è anche il nostro più grande amico. Diciamogli grazie nel giusto modo!


L’energia del sole L'energia solare è l'energia associata alle radiazioni del sole e rappresenta la fonte primaria di energia sulla Terra, poiché rende possibile la vita di tutti gli organismi animali e vegetali che la popolano. È una fonte rinnovabile (ci sarà per sempre), pulita (per produrla non emettiamo inquinamento) e soprattutto gratuita (il sole non appartiene a nessuno!). È l’energia più antica della storia e sarà sempre più l’energia del futuro.

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“A me non piace l’acqua con le bolle” Ai bambini non piace l'acqua "non-naturale" eppure spesso e volentieri sono proprio gli adulti a procurare l'acqua minerale in bottiglia. Come far capire a chi è cresciuto con la cultura dell'acqua in bottiglia che questa non serve? L'acqua in bottiglia danneggia l'ambiente e ha un costo che non giustifica la materia prima, ma copre tutte le altre voci che gravitano attorno al business dell'acqua: pubblicità, trasporto (sono centinaia i km che vengono percorsi da camion che consumano petrolio), imballaggio e smaltimento (sono almeno 150.000 le tonnellate di bottiglie di plastica che devono essere smaltite ogni anno!). Ecco quindi due proposte: la prima è un video in stile fumettistico

Il 22 marzo abbiamo festeggiato il nostro bene più prezioso

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XX Giornata Mondiale dell’Acqua Tra tutte le risorse presenti in natura, l’acqua è sicuramente quella più importante: ogni uomo, ogni animale e ogni pianta ha bisogno di acqua per poter vivere. Questo bene dal valore inestimabile, assieme alla Terra e al Sole, forma una stupefacente macchina a vapore che dà vita al “ciclo dell’acqua”: quel movimento continuo di particelle che assumendo di volta in volta forme differenti, danno linfa vitale all’Universo. La Giornata Mondiale dell’Acqua (in inglese il World Water Day), è una ricorrenza istituita nel 1992 dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo. Tutti i membri delle Nazioni Unite dedicano questo giorno alla promozione di attività concrete all’interno dei propri Paesi, per salvaguardare questa preziosa risorsa. In aggiunta agli stati membri, organizzazioni non governative e associazioni, tra cui Legambiente, utilizzano il giorno internazionale per l'acqua come un momento per sensibilizzare l'attenzione del pubblico sulla critica questione dell'acqua nella nostra era, con occhio di riguardo all'accesso all'acqua dolce e alla sostenibilità degli habitat acquatici. Il tema scelto per l’edizione dello scorso anno è stato “Acqua e Sicurezza Alimentare”. Per tale motivo, in varie parti del mondo sono stati organizzati eventi e manifestazioni, volte a informare le popolazioni sul fondamentale tema del rispetto di tale risorsa, e per cercare di evitare gli sprechi. Esemplificativo, a tal proposito, è stato lo slogan della campagna: “The World is Thirsty Because We Are Hungry”, vale a dire “Il mondo ha sete perché siamo affamati”. Se sei curioso, guarda l’interessante video con i sottotitoli in italiano a questo indirizzo www.yourself.it/video/84

Il Tema dell’edizione di quest'anno, è stata la cooperazione: occorre costruire un consenso condiviso e dare risposte adeguate. L'obiettivo è stato quello di sensibilizzare le persone sulla necessità di una maggiore cooperazione per affrontare le sfide che pongono sia i problemi legati all’accesso della risorsa da parte delle popolazioni più povere, sia il problema degli sprechi. Il progetto intende mettere in evidenza le iniziative di cooperazione di successo, ma anche tutte le problematiche legate all'uso sostenibile delle risorsa e ai conflitti per il suo possesso e uso. L'UNESCO è stato invitato a guidare le iniziative, proprio per il suo approccio multidisciplinare che unisce aspetti culturali, educativi, scientifici, etici, sociali, politici, giuridici, istituzionali ed economici. Hanno avuto luogo le più svariate attività e iniziative in tutto il mondo, soprattutto a Roma, in cui sono stati organizzati diversi convegni a favore della risorsa più importante del Pianeta. Se vuoi informazioni più dettagliate, ecco il link ufficiale della giornata: www.unwater.org/watercooperation2013/ media.html


ideato da The Story of Stuff Project e rilasciato in occasione della giornata internazionale dell'acqua 2010. In soli 7 minuti mostra una chiara spiegazione a "come è possibile che la popolazione (americana) acquisti più di mezzo miliardo di bottiglie d'acqua ogni settimana quando l'acqua scorre dal rubinetto?". Puoi guardarlo qui www.youtube.com/watch?v=oa4VJFtPrUY. La seconda è proprio qui sotto!

Protagonista dell’avventura è Marco, un ragazzino che all’inizio considera inutile e noiosa ogni forma di attenzione verso le risorse idriche ma che, grazie ad un viaggio fantastico, scopre come funziona il ciclo dell’acqua. In questo sogno segue il percorso che fanno le gocce d’acqua, vede l’azione degli agenti inquinanti e scopre l’importanza di un corretto e responsabile uso dell’acqua. Il risultato è una consapevolezza nuova, che porta Marco a dare il giusto valore all’«oro blu». È possibile vedere il video qui www.youtube.com/watch?v=apaiw9G8XiI E sfogliare e scaricare il fumetto qui https://docs.google.com/viewer? a=v&pid=sites&srcid=ZGVmYXVsdGRvbWFpbnxkb2Nzd WJ0aXRsZXN8Z3g6NmI0ZTQxMWVlMDI3MWU1OQ

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Un progetto voluto da Acque Veronesi e sostenuto dall'assessorato all'ambiente e all'ecologia della regione Veneto che con un semplice video della durata di 10 minuti intende comunicare informazioni corrette riguardanti il ciclo dell'acqua, diffondere una cultura basata sull'importanza del risparmio delle risorse idriche e l'utilità del bere l'acqua di rubinetto.

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Avventura nel ciclo dell’acqua: un video e un fumetto Il far crescere nei cittadini di domani il senso civico basato sul rispetto dell’ambiente, ed in particolare dell’acqua, può passare anche da un’opera di informazione e formazione costruita attorno ad un fumetto ed un cartone animato.


Quanto costa davvero un telefonino? Non parliamo di offerte, sconti o promozioni, ma del suo impatto, delle conseguenze, di ciò che chiunque ne possieda uno dovrebbe sapere… Cosa è il Coltan? Si tratta di un minerale, o per meglio dire di una combinazione di minerali ( columbite e tantalite), essenziale per la fabbricazione di tutti i gadget elettronici, serve ad ottimizzare il consumo della corrente elettrica nei chip di nuova generazione. L’Onu si occupa delle metodologie di estrazione senza successo fin dal 2002,

Consumo, ecologia e scelta etica, quale il futuro dei libri? Dagli ebook al bookcrossing pensiamo all’ambiente

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Chi ama la lettura, nella maggior parte dei casi, non ama solo il contenuto dei libri, ma anche il loro involucro, l'odore e il suono dello sfogliare delle pagine. Da diverso tempo si discute "sull'ecologia del libro": abbandonare per sempre il cartaceo e passare alla lettura digitale, è questo il futuro? Non possiamo parlare solo di abitudine e nostalgia, tecnologia e innovazione, nelle nostre scelte c'è sempre una componente che spesso sottovalutiamo o non consideriamo affatto: l'impatto ambientale. Partendo da un libro ci vien facile pensare agli alberi, ma in realtà siamo assolutamente all'oscuro dei processi di estrazione, lavorazione e produzione della carta. Allo stesso tempo siamo inconsapevoli dei materiali che compongono un e-reader e delle effettive emissioni di CO2 causate dalla sua produzione. Uno studio di David Reay, docente britannico ed esperto di gestione delle emissioni di gas serra, ha calcolato che un libro da lettura comporta un'emissione pari a 3 kg di CO2. Un altro studio, riportato sul New York Times, ha dato rilevanza anche ad altri fattori. Risulta che un e-reader richieda l'estrazione di 15kg di minerali, tra cui il coltan, e 299 litri d'acqua per la produzione delle batterie e altri componenti. Inoltre, la produzione utilizza ben 100 chilowattora di combustibili fossili, pari a 30 kg di CO2, contro i 2 chilowattora richiesti per la produzione di un libro cartaceo.

Lo studio affronta anche il problema "salute". Nella produzione sia di un libro sia di un ereader vengono utilizzati ossidi di azoto e di zolfo, associati a malattie croniche delle vie respiratorie. La differenza è che gli effetti nocivi causati dalla produzione di un ereader sono stimati a 70 volte superiori a quelli della produzione di un libro cartaceo. Naturalmente ci sono da considerare anche il trasporto (sia che il libro venga spedito o che siamo noi stessi a recarci in libreria), i costi energetici della lettura notturna e di quelli legati alla ricarica dell'e-reader, le fabbriche e persino lo smaltimento dei rifiuti. Ecco dunque che le considerazioni da fare sono tante e alla fine di questo articolo sembra non vi sia una reale risposta al quesito iniziale. Eppure c'è! Ed è sotto al nostro naso: sono i libri che abbiamo già! Le biblioteche ne sono piene, ma da qualche anno sono sempre più vuote di persone; inoltre, hai mai sentito parlare del bookcrossing? Consiste nella liberazione di libri che abbiamo il piacere che vengano letti da qualcun altro, e girano sui treni, si riposano su una panchina dei giardini pubblici e persino nelle sale di aspetto dei dentisti, in attesa di trovare un altro lettore a cui tener compagnia, prima di essere liberati nuovamente! Puoi scoprire di più direttamente sul forum www.bookcrossing-italy.com/


un dramma tradotto in una catena di conflitti e sfruttamento, lavoro minorile compreso, perché sono proprio i bambini i più adatti a calarsi nelle strette buche da cui si estraggono le pietre che contengono il Coltan. Il problema non è solo questo: il punto è che il commercio perlopiù illegale del Coltan è alla base dell’interminabile guerra che devasta la Repubblica Democratica del Congo, una delle più grandi zone di estrazione.

Ricercatori, ambientalisti ci vengono in aiuto, ma spesso possono solo fornirci dei dati, la scelta etica sta ad ognuno di noi, e le soluzioni sono tante! Non abbiamo mai due possibilità basta guardarci attorno e scoprire tutte le altre alternative, e chissà, magari accanto a noi c'è già un libro che aspetta di esser letto o liberato...

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disegno di Fulvia Avaltroni


I cartoni animati aiutano a crescere? di Giulia Romano, educatrice professionale, dott.ssa in Scienze dell'educazione Quasi ogni giorno i genitori si trovano davanti alla fatidica domanda posta dai loro figli: “Posso guardare i cartoni?” E allora ci si interroga sulla utilità dei cartoni animati per i bambini, fruitori principali di questo genere di opere. Il cartone animato può costituire uno strumento pedagogico di valore. Il disegno animato è rapido, d’impatto, chiaro e rigoroso; può insegnare l’alfabeto, la grammatica, la matematica, l’educazione alimentare e in una manciata di secondi può esprimere concetti fondamentali sull’uomo, sulla società e sulla vita.

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SPECIALE

Quando un bambino fruisce un cartone animato normalmente in lui si attivano due processi: - il processo di identificazione, attraverso il quale il soggetto, assimilando i tratti peculiari dei personaggi, modella e costruisce la propria identità; - il processo di proiezione, che è un meccanismo di difesa con cui un individuo attribuisce ad un’altra persona caratteristiche, sentimenti e desideri, che egli rifiuta o non riconosce come propri. È quindi di fondamentale importanza insegnare al bambino a distinguere quello che il film esprime rispetto alla realtà, infatti ciò che appare in un’opera di animazione è sempre il punto di vista che l’autore ha della vita. Per questo, durante la visione del cartone animato, sarebbe comunque consigliata la presenza di un adulto che possa filtrare e spiegare i contenuti cui si è esposti. Il bambino proietta all’interno del cartone animato se stesso e le proprie esperienze, le cose che gli sono capitate e le emozioni che prova nella sua vita. Spesso gli adulti ritengono che il bambino vada distratto da tutto ciò che lo turba e che debba conoscere solo gli aspetti piacevoli della realtà; invece, probabilmente, sarebbe più opportuno spiegare loro anche gli aspetti negativi e problematici che tutti gli uomini affrontano, perché i bambini stessi avvertono i lati oscuri della vita. (Bettelheim B. Il mondo incantato, Feltrinelli Editore, Milano, 2002, p.13) Per riuscire in questo intento, i cartoon devono però esprimere sempre in modo chiaro ed essenziale i dilemmi interiori, proprio perché il bambino possa riuscire senza confusione a cogliere quei problemi che lui stesso prova. Il cartone animato è sicuramente il genere televisivo preferito dal bambino. È l’animazione stessa del disegno che sollecita spontaneamente il bambino a collocare senza problemi, nella sua fantasia, i personaggi, anche quando i contenuti delle storie hanno forti accenti realistici. Infatti, anche se il cartone animato richiama elementi della realtà, difficilmente lo spettatore lo ritiene vero o reale, poiché nulla di simile è visibile o riscontrabile nella vita di tutti i giorni. ( Mazza V., Usare la tv senza farsi usare. Per genitori e insegnanti che non vogliono lasciare i bambini soli davanti alla Tv, Edizioni Sonda, Torino, 2002, p.55.) I cartoni pongono il bambino di fronte ai principali problemi umani, esemplificando tutte le situazioni e incarnando il bene e il male in determinati personaggi, rendendo distinto e chiaro ciò che nella realtà è confuso. Hanno la funzione di suggerire comportamenti ed esempi di situazioni della vita e trasferiscono ai più piccoli sia una serie di modelli di comportamento da tenere in varie occasioni, sia i concetti di male e bene in rapporto alle storie raccontate.


Il bambino è alla costante ricerca della sua identità e, per questo, sembra essere portato a identificarsi con i personaggi dei cartoni, normalmente con l’eroe positivo. Insieme a lui combatte le sue lotte interiori e quelle con il mondo esterno, ha la possibilità di scoprire le grandi differenze tra le persone e opera scelte per decidere che tipo di persona vuole diventare: decide questo proiettando tutto se stesso in un singolo personaggio. ( nota 3 Bettelheim B. Il mondo incantato, Feltrinelli Editore, Milano, 2002, p.15). Il bambino ha bisogno soprattutto di capire come affrontare certi conflitti interiori e il cartone animato riesce a dargli dei suggerimenti in forma simbolica. Spesso i bambini, soprattutto i più piccoli, richiedono per un certo periodo di vedere sempre lo stesso cartone animato; attraverso la ripetizione cercano di interiorizzare dei valori e dei modelli di comportamento e imparano a familiarizzare con le emozioni che quel film suscita in loro. Uno dei valori che emerge di più nei cartoni animati è l’amicizia; i protagonisti affrontano ogni avventura in compagnia dei loro amici dai quali ricevono e ai quali offrono aiuto, sostegno, comprensione. È quasi sempre grazie alla cooperazione del gruppo che si riesce a risolvere una difficoltà. I personaggi non sono mai da soli. Importante è lo spirito di squadra, l’altruismo e la lealtà. Una delle cose più importanti che si riesce a percepire, guardando i cartoni animati, è che nella vita è inevitabile la lotta contro le difficoltà e bisogna affrontare con coraggio i problemi e le sfide di ogni giorno: superandole il bambino può arrivare alla propria indipendenza e realizzazione, così come l’eroe ottiene la felicità dopo aver vinto le battaglie che si presentano durante il cammino. SPECIALE

disegno di LAURA GIOVANROSA

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Ovviamente i cartoni animati possono avere un risvolto negativo proprio per la loro capacità di influenzare il bambino, anche a livello inconscio; infatti quando i contenuti non sono adatti il rischio educativo è la crescita di una persona con una visione distorta della realtà. Per questo fondamentale è la capacità degli adulti di maturare uno spirito critico di fronte ai programmi televisivi per bambini e la capacità di supportare e guidare i bambini in maniera attiva per evitare che questi diventino spettatori passivi e solitari dei cartoni animati.


Bambini che piantano alberi Il desiderio di un bambino e la realizzazione di un sogno: prendere la decisione a soli 9 anni di piantare 1 milione di alberi e portarla a compimento in meno di 4 anni. Parliamo di Felix Finkbeiner, un bambino tedesco che di anni ne ha appena 13. "Abbiamo capito che per salvare il nostro futuro non

tutta la famiglia. Sì, perché i Croods sono così uniti che si potrebbero dire appiccicati. Il capofamiglia, un cavernicolo che non ha mai avuto un'idea né ha mai sentito il bisogno di averla, ha fatto della protezione di moglie e figli la sua missione e gli animatori della DreamWorks giocano bene e a lungo sulla compattezza del clan, sui problemi che derivano dal dover restare sempre vicini ed uniti, e incollano i personaggi tra loro creando divertenti effetti a catena. Ma non è solo questione di movimentare la commedia o di renderla fisica, insistendo così sull'animalità degli uomini primitivi: è soprattutto per parlare di legami e di

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CALEIDOSCOPIO

I croods Regia Chris Sanders C'era una volta l'età della pietra, quando gli uomini stavano nelle caverne per proteggersi dalle bestie feroci e trovare di cosa cibarsi significava rischiare la vita. Tutto era molto diverso, allora, tranne... l'adolescenza! Eep è la figlia maggiore dei Croods e non ce la fa più ad accontentarsi della mera sopravvivenza: vuole uscire, curiosare, in una parola: vivere. Perché mai tutto ciò che è nuovo dev'essere considerato letale? Eep proprio non se lo spiega e, quando incontra Guy, si mette al suo seguito, rivoluzionando la propria esistenza e quella di

possiamo fare affidamento solo sugli adulti, dobbiamo prendere il nostro futuro nelle nostre stesse mani", ecco come si è espresso Felix il 2 febbraio 2011 a New York, durante l'assemblea generale delle Nazioni Unite, per l'apertura ufficiale dell'anno internazionale delle foreste. Puoi ascoltare tutto il discorso qui www.youtube.com/watch?v=IKluwWyKTnY

La bambina che ascoltava gli alberi di Maria Loretta Giraldo – ill. Cristina Pieropan Edizioni Corsare Il libro narra di una bambina che viveva in una casa accanto ad un parco nel cuore della città. La bambina ha un rapporto simbiotico con gli alberi, i quali, dall'alto dei loro rami, ci guardano agitarci. Ascoltano in silenzio, osservano senza giudicare, criticare e far rumori inutili. Ogni specie di Albero

Tanti Tanti Tanti di Gek Tessaro Carthusia Con il linguaggio buffo, e al tempo stesso poetico che lo contraddistingue, Gek Tessaro, uno degli illustratori più interessanti dell'attuale panorama italiano, racconta la divertente giornata di un’insolita, immensa e affollata famiglia: quella di un’indaffarata pinguina con i suoi 100 pinguinetti.

fa dono alla bambina dei suoi frutti, rami e foglie. Insieme alla Quercia, albero dell'ospitalità, la bambina salva un uccellino. La magnolia dona alla bambina i suoi fiori di bellezza e nobiltà. Il noce, che ha il dono della profezia, divide i suoi frutti con lei. Con il Faggio, infine, riesce a sentirsi un albero anche lei. Il libro, dal racconto alle immagini, è un invito per bambini e adulti ad immergersi nella natura, per ritrovare quella parte più vera di noi stessi che troppo frequentemen-

"Che son tanti tu lo vedi, sono cento e tu ti chiedi/ come questa mamma ha fatto… o son io che sono matto?" Per un piccolo lettore il numero cento significa soltanto Tanti tanti tanti ed ecco spiegato il perché di un titolo invero quanto mai azzeccato. Poi, volendo, uno può anche prendersi la briga di contarli! Ma non è certo questa la cosa importante. Resta invece il divertimento di un libro sorprendente nel quale ognuno dei pinguinotti ha, per atteggiamento ed espressione,


ma soprattutto puoi anche tu decidere di piantare alberi! Come? Tieni d’occhio le campagne di Legambiente, non perderti “la festa dell’albero” e proponi alla tua scuola di piantarne o di fare azioni di rinverdimento magari scrivendo proprio alle amministrazioni comunali!

senso della famiglia che gli autori dei Croods spingono su questo pedale. Così, quella che poteva sembrare una trovata facile, in salsa Flinstones, si rivela invece un film spiritoso e sentimentale, nel senso positivo del termine. Poi arrivano anche le scoperte e le invenzioni che punteggiano il viaggio degli eroi verso il "domani": il fuoco, le scarpe, le automobili (su quattro zampe), persino una sorta di navicella spaziale. Ma, ancora una volta, è più spettacolare la visione del cielo stellato (preclusa a chi non aveva il coraggio di affrontare la notte all'aperto) o quella dell'acqua del mare. La seconda trovata del film, infatti, è proprio quella di offrirci ogni scoperta come un'occasione di riscoperta.).

Alcuni siti di riferimento: www.plantabillion.org www.tree-nation.com www.plant-for-theplanet.org E ce ne sono molti altri!

I croods Regia Chris Sanders

una sua precisa seppur sobria caratterizzazione, tutta da gustare. Un'opera di limpida e sorvegliata bellezza, briosa ed elegante. Adattissima, soprattutto, ad essere letta insieme ad un adulto. Libro in formato grande grande (25 x 38), con solidissime pagine di robusto cartoncino e a fisarmonica, o leporello, con uno sviluppo complessivo di ben quattro metri. Infatti la storia si dipana su ambedue i versi ed è accompagnata da un breve testo in stampatello maiuscolo.

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te dimentichiamo presi come siamo dai mille impegni quotidiani. Per mettersi in contatto con la nostra parte più profonda è necessario però non solo avvicinarsi alla natura ma anche fare silenzio e mettersi in ascolto perché come dice il testo: “… bisogna fare silenzio per capire ciò che gli alberi ti vogliono dire...” Molti sono i temi suggeriti dal racconto che invitano a riflettere: la generosità e la saggezza della natura, la bellezza e la poesia racchiusa nelle piccole cose, il denaro, la fama, il potere… danno veramente la felicità?

La bambina che ascoltava gli alberi Maria Loretta Giraldo e Cristina Pieropan Edizioni Corsare

Tanti Tanti Tanti Gek Tessaro Carthusia



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