The International Typographic Style - The Masters

Page 1

The International typographic style

the masters


Indice

dei contenuti

2


Pag 4

Stile Svizzero

01

Josef Müller-Brockmann

02

Emil Ruder

03

Armin Hofmann

04

Principi

Pag 8

Griglia

Pag 10

Tipografia

Pag 12

Colore

Pag 14

Keywords

Pulizia, Oggettività, Leggibilità

3


Stile Svizzero

Principi Conosciuto anche come Stile Tipografico Internazionale (o Stile Internazionale), lo Stile Svizzero si è sviluppato tra il 1940 e il 1950 in Europa, e non solo, ma ha trovato particolare concretizzazione in Svizzera grazie all’opera di designer, quali Max Bill, Josef Müller-Brockmann, Richard P.Lohse, Armin Hofmann, Emil Ruder e altri, che ormai da tempo si concentravano su una diffusione di messaggi grafici razionali ed obiettivi. Le caratteristiche principali dello Stile sono la pulizia, la leggibilità e l’obbiettività, raggiunti con una grafica semplice all’apparenza, presentata in modo chiaro e senza fronzoli. Le fotografie sono preferite a texture ed illustrazioni, vengono utilizzzati caratteri

4

sans-serif all’interno di griglie modulari, spesso con layout asimmetrici ed una particolare attenzione agli spazi bianchi.

A fronte, Josef Müller-Brockmann manifesto per lo Stadt Theater, 1959 Josef Müller-Brockmann manifesto per lo Stadt Theater, 1963 In sito, Armin Hofmannposter per il Gewerbe Museum di Basilea, 1961


01.

Contenuti Strutturati

Lo Stile Svizzero è famoso per l’efficace utilizzo di un sistema di griglie modulari ed un layout asimmetrico, all’interno del quale si ha la possibilità di strutturare ed organizzare i contenuti in modo funzionale al contesto e allo scopo del progetto.

5


Dimensioni e Forme

Una particolare attenzione si ha nell’uso di elementi di design uniformi e figure geometriche, mantenenendo una coerenza tra le forme e le loro dimensioni. I designer sperimentavano forme geometriche astratte, la combinazione dei colori, la manipolazioni del testo al fine di produrre un messaggio più chiaro.

Spazi Bianchi

Gli spazi bianchi costituiscono un elemento importante per l’impatto visivo e la leggibilità della realizzazione grafica. Si può affermare che lo stile svizzero sia uno dei più grandi esempi del principio ‘Less is more’. Si basa sull’utilizzo di pochi elementi: i designer tendono a rimuovere piuttosto che aggiungere.

6

Sopra, Josef Müller-Brockmann, manifesto per la Zurich Town Hall, 1955 A fianco, Hans Neuburg, Manifesto, 1966


Carattere

Sopra, brochure specimen Helvetica Sotto, Hans Neuburg, Manifesto Konstruktive Grafik, 1958 Josef Müller-Brockmann, Manifesto Der Film, 1960

Il carattere tipografico è l’elemento centrale della comunicazione visiva, in quanto è il canale più diretto per trasmettere il messaggio desiderato. Nello Stile Svizzero ciò avviene nel modo più semplice, espressivo e universalmente comprensibile, prediligendo l’utilizzo di font sans-serif, tra i quali l’Akzidenz Grotesk, l’Univers e l’Helvetica

7


Josef Müller-Brock Griglia Joseph Müller-Brockmann, nato nel 1914, è stato un designer e grafico svizzero, nonchè uno dei più importanti esponenti dello Stile Svizzero. Müller-Brockmann riteneva che i migliori valori di un progetto grafico fossero la semplicità e la chiarezza nell’architettura degli impianti. Egli ha composto manifesti e annunci su griglie modulari, introducendo però la diagonale, come elemento capace di generare effetto dinamico nell’impatto percettivo della composizione. E’ stato tra i fondatori, nel 1958, della rivista Neue Grafik e tra le tante pubblicazioni, è particolarmente noto il manuale Grid Systems in Graphic Design del 1981. Brockmann afferma che la griglia “determina le dimensioni costanti dello

8

spazio” e che inoltre “le informazioni presentate con chiarezza e con logica per titoli, sottotitoli, testi, illustrazioni e pié di pagina saranno lette più in fretta e con più facilità e anche comprese meglio e ricordate più a lungo”.

A fronte, Josef MüllerBrockmann, poster per la Zurich Town Hall, 1955 Immagine in cui viene mostrata il sistema di griglia utilizzato per la realizzazione delle forme geometriche in un manifesto di Josef Müller-Brockmann del 1955 In sito, Grid System in Graphic Design, cover, 1981


ckmann

02.

La griglia è lo strumento con cui è possibile realizzare una grafica analitica e che permetta delle soluzioni logiche. L’utilizzo di una griglia ben progettata dà simmetria, oggettività e razionalità all’intera composizione grafica ed è quindi importante quanto l’uso del colore, delle forme e dei materiali, se non di più.

9


Emil Ruder

Tipografia Emil Ruder è stato un tipografo ed un grafico, nato in Svizzera nel 1914, che ha ricoperto un ruolo chiave per lo sviluppo dello Stile Svizzero, in particolare per l’aspetto tipografico. Egli affermava che lo scopo principale della tipograafia è quello di comunicare le idee attraverso la scrittura. Dava molta importanza ai caratteri sans-serif, agli spazi bianchi e i suoi lavori, la tipografia in particolare, risultano chiari ed essenziali. Le sue teorie sono esposte nel libro Typographie: a manual for design, pubblicato nel 1967. La tipografia di Ruder si basava su 4 principi: ritmo, spazi bianchi, tonalità e contrasto.

10

Ritmo

Sono diversi i modi per generare ritmo in una composizione: dal carattere che viene adottato, e tutti gli aspetti legati alle sue forme, al tipo di layout (simmetrico o asimmetrico)

A Fronte, Emil Ruder, poster per Zurcher Maler, 1956 Emil Ruder, poster per mostra sul vetro di Murano, 1955 Typographie: a Manual for Design, doppia pagina, 1967 In sito, Typographie: a Manual for Design, cover, 1967


03. Spazi bianchi

Ruder ritiene che gli spazi bianchi abbiano un valore importante all’interno di una composizione, in quanto contribuiscono ad ottenere il giusto grado di tensione.

Tonalità Per ottenere le diverse tonalità Ruder sperimenta l’utilizzo di dimensioni e pesi del carattere differenti, realizza visivamente ‘linee’ con stesso spessore, ma diversa distanza tra loro (e viceversa) arrivando così ad un impatto visivo nuovo.

Contrasto

Un effetto che incide in modo significativo sull’impatto visivo di una composizione nel suo insieme, per questo motivo è un aspetto molto delicato.

11


Armin Hofmann Colore Armin Hofmann è un grafico Svizzero, nato nel 1920, rilevante per la definizione dello Stile Svizzero per quanto riguarda l’aspetto del colore e dell’utilizzo di fotografie. Il suo obbiettivo è quello di mettere in primo piano la comunicazione, attraverso la sperimentazione di nuove tecniche fotografiche unite alla composizione tipografica che prediligeva, come l’intero Stile Svizzero, i caratteri sans-serif. I suoi lavori si concentrano molto nella realizzazione di poster. Pubblica anch’egli le sue teorie nel 1965, all’interno del libro Graphic Design Manual.

12

A fronte, Armin Hofmann, manifesto Giselle, 1959, realizzato in bianco e nero, con lo scopo di focalizzare l’attenzione sulla ballerina e sul testo. Armin Hofmann, poster realizzato con l’utilizzo del nero e del giallo, il quale è stato scelto per comunicare positività e speranza. In Sito, Graphic Design Manual, cover, 1965


04.

Hofmann ha un’utilizzo essenziale del colore, infatti molti dei suoi lavori sono espressione di una semplicità e precisione incredibile. Egli ha realizzato spesso poster in bianco e nero, e quando adottava un terzo colore, lo sceglieva con meticolosità e senso.

13


Key Words

Purezza Oggettività Leggibilità La mia ricerca si concentra sullo Stile Tipografico Internazionale (o Stile Svizzero) e sui suoi principi cardine, realizzando un focus su alcuni aspetti molto particolari, quali l’uso di una griglia modulare, la tipografia e l’uso razionale del colore, attraverso l’analisi di alcuni dei designer svizzeri più importanti, dei veri e propri maestri di questo Stile.

14

Ho scelto questo argomento poichè ritengo che questo Stile non sia stato importante solamente per il contesto in cui si è sviluppato, ma ha avuto, e ha tutt’ora, delle enormi influenze nella grafica di tutto il mondo. Basti pensare che, nonostante abbia preso forma quando internet

ancora non esisteva,esso è diventato il precursore delle moderne tendenze del web design (oltre che di grafica in generale), permettendo di conferire un certo impatto visivo al sito web e realizzare un layout delle pagine che risultano organizzate dal punto di vista dei contenuti e anche dell’estetica.


A fianco, sopra, Burnkit Design Agency, Sito web Sotto, Flavie Guilbaud, Portfolio

Bibliografia Storia del Design Grafico D.Baroni, M.Vitta, Longanesi, 2003

Graphic Design. A Concise History, R. Hollis, Thames & Hudson, 1994

Il Dizionario del Grafico G.Fioravanti, Zanichelli, 1993

The International Style Sedicesimo di Lo Torto

Meggs’ History of Graphic Design Philip B. Meggs, Alston W. Purvis, 2011 Il manuale del design grafico D.Baroni, Longanesi, 1999

15


Leonardo Brambilla


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.