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20-MAR-2019 Estratto da pag. 8 6566
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REGIONE
SABATO 23 MARZO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
Il direttore Spagna illustra il bilancio triennale delle attività societarie Fondi, contributi, garanzie: 20 mila operazioni mirate su micro e pmi
Veneto Sviluppo decolla 1,33 miliardi alle imprese Zaia: braccio finanziario dell’autonomia regionale LO SCENARIO
Filippo Tosatto
I
l braccio finanziario dell’autonomia. «Veneto Sviluppo non è una banca ma una società finanziaria performante, un player con 130 milioni di capitale proprio che sostiene direttamente lo sviluppo economico della nostra regione attraverso investimenti sempre più significativi»: ringalluzzito dal colloquio con l’ambasciatore tedesco Viktor Elbling («Siamo tra i primi dieci partner commerciali della Germania, alla stregua di uno stato nazionale... »), il governatore Luca Zaia scopre le carte e intravede nella “cassaforte” custodita da Fabrizio Spagna un solido partner
di euro; a beneficiarne (soprattutto sul versante della “riassicurazione del credito”) sono quasi esclusivamente micro e pmi, per metà artigiane. GLI INGRESSI NEL CAPITALE
Nel dettaglio, fa sapere il direttore Spagna, sono stati erogati 312 milioni a sostegno del fabbisogno derivante da squilibri temporanei di liquidità delle piccole aziende aggredite dalla crisi; Veneto Sviluppo, inoltre, ha sostenuto i piani straordinari legati ad eventi naturali calamitosi, stanziando 7,3 milioni a 106 richiedenti. Né è mancato il sostegno mirato all’imprenditoria femminile e giovanile: 4.659 gli interventi per un valore di 260 milioni. La finanziaria, tuttavia, è andata oltre: «Un anno fa abbiamo ridefinito il business model e gli obiettivi, rilanciando l’intervento in equity nel capitale delle pmi, attraverso la nostra società di gestione del risparmio, FVS Sgr. Riportata velocemente in utile, forte di 50 milioni di dotazione, ha impresso un’accelerazione alle partecipazioni di minoranza nel capitale sociale delle medie aziende del Nordest che perseguono e strategie di crescita, anche internazionale». IL LANCIO DEI MINIBOND
Palazzo Balbi, da sinistra: Roberto Marcato, Luca Zaia, Fabrizio Spagna
dell’ambizioso progetto federalista. L’occasione è il bilancio dell’attività triennale, scandito da 20 mila operazioni di fi-
nanziamento, contributi e garanzie per un controvalore - in termini di affidamenti alle imprese - vicino ai 1,33 miliardi
A proposito di fondi: quello denominato “Veneto Minibond” ( 24 mln in portafoglio) ha favorito le pmi impegnate in progetti espansivi attraverso l’emissione di titoli di debito corporate dal valore totale di 37,8 milioni, per un terzo sottoscritti dal fondo . Morale della favo-
la: «Siamo tra i principali operatori in mini-bond a livello nazionale: le 5 iniziative realizzate in Veneto nel 2018 rappresentano infatti una quota pari al 10% delle top operazioni di investimento concretizzate in Italia l’anno scorso». Così, a fronte delle opacità e dei contestati conflitti d’interesse della stagione galaniana - «Abbiamo svoltato privilegiando curriculum e competenza», rimarca Zaia - Veneto Sviluppo rivendica un taglio sostanzioso dei costi (vi lavorano 26 dipendenti contro i 100 di media delle altre finanziarie regionali) e della spesa amministrativa, culminati in cinque esercizi consecutivi in attivo (16,2 mln dal 2013 al 2017), consentendo di distribuire dividendi ai soci. VIA MION, VTP STRATEGICA
E le annunciate dimissioni di Gianni Mion dalla presidenza di Veneto Terminal Passeggeri, la controllata di VS? «Mi ha comunicato la sua volontà ma non ho ancora ricevuto atti formali», replica Spagna «stiamo valutando una rosa di successori, per noi Vtp è e rimarrà strategica». C’è altro? «Non negheremo mai una mano agli imprenditori che lavorano seriamente e scontano difficoltà di mercato», promette il governatore; «La recessione ci ha messo a dura prova ma oggi il Veneto è la regione italiana a massima crescita del Pil e minimo tasso di disoccupazione, avanti così», chiosa l’assessore allo sviluppo Roberto “bulldog” Marcato. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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palazzo ferro-fini
Forza Italia? 2 monogruppi e mail azzurra ai fuoriusciti... VENEZIA. Così vicini, così lontani. In consiglio regionale - dopo l’esodo di Massimiliano Barison, Elena Donazzan e Massimo Giorgetti - la rediviva Forza Italia conta due nuovi rappresentanti: Marino Zorzato, forzista della prima ora, caduto in tentazione alfaniana ma tornato all’ovile; e Maurizio Conte, già leghista, poi seguace di Flavio Tosi e ora fulminato sulla via azzurra. Entrambi padovani di San Martino di Lupari, rivali da una vita, i volponi sono riusciti a dividere l’atomo, costituendo ben due gruppi: Forza Italia-Berlusconi presidente-Area popolare Veneto è la chilometrica dizione scelta da Zorzato; Forza Italia-Veneto per l’Autonomia, quella di Conte. La ragione della dicotomia? Insofferenza reciproca a parte, due monogruppi garantiscono il raddoppio di spazi, collaboratori e risorse rispetto ad una soluzione unitaria. Non bastasse, la coppia Donazzan-Giorgetti, riunita in “Più Italia! - Amo il Veneto”, dispone ancora della mail ufficiale di FI. Se il Cavaliere sapesse... — F.T.
BELLUNO
SABATO 23 MARZO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
vigilanza sui bacini
Lago del Corlo basso preoccupazioni per la siccità nella pianura veneta Il serbatoio di Arsiè è indispensabile per le coltivazioni della zona di Bassano e della provincia di Padova BELLUNO. Allarme per la sicci-
tà. Sotto controllo fiumi e laghi, soprattutto quello del Corlo di Arsiè. «Nelle campagne venete il 2019 rischia di replicare la ‘grande sete’ del 2017, l’anno più caldo e più arido dal 1961 – ha dichiarato ieri il governatore Zaia -. Preoccupano già i livelli degli invasi, in particolare quello del Corlo, oggi al 41% del volume: dal lago bellunese dipende l’intero sistema idrico del Brenta che serve in particolare il Padovano e il basso Veneziano». Il cambiamento climatico in corso va affrontato ‘a monte’, cioè in provincia di Belluno, con una attenta programmazione e gestione della ri-
la giornata dell’acqua
Il cambiamento climatico inizia a farsi sentire Le conseguenze anomale del cambiamento climatico si fanno sentire: le precipitazioni dimezzate nei mesi invernali, pochissima la neve che ricopre le montagne e l’allarme siccità al Nord dovuto a un febbraio particolarmente asciutto. Due facce della stessa medaglia: da un lato l’emergenza siccità, dall’altro le alluvioni e le frane dello scorso autunno in varie regioni.
la polizia raccomanda attenzione
Estorsione in bitcoin per un video erotico indagini della postale BELLUNO. Estorsione in bit-
coin. Occhio a non cascarci, anche perché ormai gli euro non bastano più. La polizia postale sta cominciando a ricevere segnalazioni su una truffa che parte del Pakistan ed è a sfondo erotico. Anche qualche avvocato penalista è stato coinvolto, ha ricevuto telefonate da privati cittadini che chiedevano se per caso non fosse impazzito, visto anche il mestiere che fa. Il meccanismo comincia con una sostituzione di per-
sona, una specie di furto d’identità. Arriva un messaggio di posta elettronica da un indirizzo taroccato: nome e cognome possono anche coincidere, ma è dopo la chiocciolina che iniziano i presunti problemi. Il mittente sostiene di essere in possesso di immagini compromettenti. Può essere un video oppure una fotografia senza veli, che è molto meglio non capiti in mani ancora più sbagliate. C’è un modo per ottener-
immigrazione clandestina
La cresta sulle badanti moldava in tribunale BELLUNO. La cresta sulla badante irregolare. La cittadina moldava Ecaterina Chilimicenco è accusata di aver favorito la permanenza in Italia di una connazionale senza permesso di soggiorno, trovandole un posto da badante in una casa di Belluno e chiedendole 270 euro come commissione. Attività d’intermediazione, è così che si chiama tecnicamente. In un altro caso si era accontenta-
ta di 100 euro, evidentemente le possibilità economiche erano diverse e più di così non poteva proprio chiedere. La donna è difesa d’ufficio dall’avvocato Riccitiello e, dopo essere stata indagata, ha fatto perdere le proprie tracce. È diventata irreperibile e il fatto che potrebbe non sapere di essere a processo per questa ragione, ha imposto al giudice Coniglio di disporre
sorsa idrica. Ma qual è oggi la situazione dei bacini montani? «Nella prima metà di marzo – si legge nell’ultimo bollettino dell’Arpav - andamento in forte crescita del volume nei principali serbatoi del Piave, su valori al 15 marzo di circa 120 Mm3 (+25 Mm3 rispetto alla fine di febbraio) corrispondenti al 71% del volume massimo invasabile». Arpav conferma che questo volume rappresenta il massimo storico per il periodo (dal 1995) con uno scarto sulla media di +44%, appena sopra il valore di metà marzo 2017 (+1%) e più del doppio del 2012 (+122%). Questo stesso andamento è riscontrabile sui serbatoi di Pie-
ne la distruzione e, quindi, la mancata diffusione: pagare un riscatto, neanche fosse un rapimento. Finiti i tempi in cui si pagava in lire o, in tempi, più recenti in euro. Adesso ci vogliono i bitcoin, una criptovaluta, un sistema di pagamento mondiale inventato da un certo Satoshi Nakamoto, che peraltro è uno pseudonimo. Il suo valore è determinato solo dalla domanda e dall’offerta. Ieri un bitcoin valeva qualcosa come 3.534,29 euro. L’ultima avvertenza per chi riceve la mail è che, se per caso non sa di cosa si tratti, può sempre informarsi sul motore di ricerca google. Il server sarebbe pakistano e questo complica inevitabilmente le indagini. L’invito è a non farsi prendere dal panico e cestinare la mail. — Gigi Sosso
nuove ricerche a cura della polizia giudiziaria, sospendere la prescrizione. Tanto più che i fatti cominciano ad avere una certa età e rinviare al 16 aprile dell’anno prossimo, con la speranza che l’imputata sia stata ritrovata e possa arrivare in tribunale. Era finita a processo, sempre per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, l’anziana, che di questa badante aveva bisogno e l’aveva presa alle proprie dipendenze, malgrado non avesse i requisiti necessari a rimanere in Italia. Ma nel suo caso è deceduta e, quindi, il reato è stato dichiarato decaduto. — G.S.
Il lago del Corlo ad Arsiè
ve di Cadore (ora all’87% di riempimento, massimo storico per il periodo e +90% sulla media, più che doppio rispetto al 2018 e appena sopra il 2017, oltre 7 volte il 2012) e Mis (ora al 72% di riempimento, +49% sulla media, quasi 10 Mm3 in più del 2012). In calo, invece, il volume invasato a Santa Croce: al 63%
di riempimento, poco sopra la media e comunque superiore al 2012 (+66%). Andamento in calo (già dalla prima decade di febbraio) nel sul serbatoio del Corlo, su valori a metà marzo di 15.6 Mm3 (-2.6 Mm3 dalla fine di febbraio), pari al 41% del volume invasabile, poco sotto la media del periodo (-14%). E proprio qui sta il proble-
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ma. Questo volume è il più basso degli ultimi anni – ammette l’Arpav - risultando di poco inferiore a quello presente a metà marzo 2018 (-5%), 2012 (-9%) e sostanzialmente uguale al 2007 (+1%). Sul Corlo, si sa, si sono fatti tanti progetti ai fini dell’irrigazione, ma in queste condizioni non è ovviamente ‘sfruttabile’. «Un po’ più di precipitazioni, in questi giorni, non farebbero assolutamente male» ammette Marianna Hofer, sindaco di Valle, osservando il bacino sottostante, che, fra l’altro, è stato il primo ad essere ripulito dalle piante finite in acqua dopo la tempesta Vaia. Un auspicio, quello della pioggia, condiviso dal sindaco di Calalzo, Luca De Carlo. «Il lago di Centro Cadore mi sembra comunque in condizioni sufficientemente tranquille, anche se ha l’esigenza di essere liberato dai numerosi tronchi che galleggiano». Il deflusso sui bacini del Boite e del Fiorentina è stato, nei primi giorni di marzo, sopra la norma del periodo, anche grazie all’ultima nevicata. Sul bacino del torrente Sonna a Feltre, invece, i deflussi sono stati in leggero calo nella prima metà del mese, con valori inferiori (-22% sulla media mensile storica). Una situazione un po’ contradditoria, insomma. Al 15 marzo le portate dei maggiori fiumi veneti, in calo dopo la morbida d’inizio febbraio, sono tornate inferiori alla media. — Francesco Dal Mas
AGORDINO
SABATO 23 MARZO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
dopo il maltempo
agordo
Asta del legname schiantato piante cedute ad un quinto
La sezione del Cai domani in assemblea tira le somme su Vaia
Ribasso drammatico alle vendite indette da Livinallongo e Rocca Pietore È corsa contro il tempo per arrivare all’estate con i cantieri già attivi che ce ne sono stati, ma non per responsabilità di qualcuno – afferma –, bensì della complessità dei lavori. Si pensi, ad esempio, che le foto satellitari, se hanno dato un grande contributo alla definizione delle mappe dove poter intervenire subito e dove, invece, attendere tempi più sicuri, queste foto in alcuni casi non erano così limpide e quindi si è dovuta ricostruire la situazione “de visu”, con l’Avepa ed i servizi forestali a compiere miracoli in questo senso. E la specificazione della mappatura non si è ancora conclusa, considerata la sua complessità.
Francesco Dal Mas LIVINALLONGO. Vendere i pro-
pri boschi ad un quinto di quanto valgono. «È un dramma», ammette Leandro Grones, reduce dalla prima asta dell’Alto Agordino, realizzata contestualmente a quella di Rocca Pietore. Si tratta, nel caso di Livinallongo, di 21.900 metri cubi (30 mila, invece, quelli di Rocca) di legname. Da queste parti il legname si riusciva a venderlo, fino all’anno scorso, mediamente tra i 50 ed i 60 euro al metro cubo, in alcuni casi si saliva anche a 70. «Piange il cuore, ma nel nostro caso abbiamo dovuto cederlo ad una cifra di gran lunga inferiore, tra i 10 ed i 18 mila euro». La gara, aperta l’altro ieri, si concluderà il prossimo 7 aprile. E poi chi vincerà dovrà farsi sotto con le motoseghe. Complessivamente il ricavato è di 270 mila euro, quando si sarebbe potuti andare oltre il milione, seppur dovendo aspettare 25 anni: questa, infatti, la gestione normale dell’area schiantata. Sono 91 ettari quelli presi in considerazione, articolati in 5 lotti. La pulizia comincerà da Cernadoi, Cherz, Ornella, Larzonei. Siamo a quota 1800 di media, quindi parecchio in, là dove le ferite talvolta sono più evidenti. Non si è entrati, ovviamente, nelle aree a rischio valanghivo, che restano off limit – secondo una precisa disposizione del commissario dele-
Ad Agordo il Comune interviene per sistemare il campo sportivo
Alberi schiantati in Agordino
gato Luca Zaia – fino a che non saranno messe in sicurezza. Ci sono dei siti già individuati dove, purtroppo, la bonifica sarà impossibile farla, sia perché mancano piste forestali, ma anche perché quelle che ci sono non sopporterebbero carichi così pesanti e movimentazioni tanto frequenti. «Questa, lo ripeto, è la prima asta, ma fra una decina di giorni ne seguirà un’altra.
rocca pietore
Quindi, la procedura, una volta aperta, proseguirà senza soluzione di continuità. Almeno questo è il nostro intento», afferma Grones. Si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo perché ci si vorrebbe presentare con la stagione estiva in presenza di cantieri già in corso. Troppo deprimenti risultano, infatti, alcuni versanti, che sembrano rasi al suolo. I ritardi? Grones sa bene
«Adesso, però, possiamo finalmente sospirare di sollievo: possiamo partire». I cantieri, peraltro, si stanno materializzando in tutto l’Agordino, a cominciare dal capoluogo Agordo. Ovviamente sul fronte di tutti i danni provocati dalla tempesta Vaia, come per esempio, quelli al capo sportivo, in località Polane, per l’importo di 8 mila e 312 euro. Si tratta, in questo caso, di rifare la recinzione. Si è fatta avanti la ditta EdilSi.Bra di La Valle Agordina. Un micro cantiere, comunque di forte valenza sociale. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
TRIBUNALE DI BELLUNO - CONC. PREV. N.4/2015 R.G.
Sci e vino in alta quota domani in Marmolada
G.D.: dott.Fabio Santoro – C.L.: avv.Luciano Licini Si comunica che il G.D. del concordato preventivo in oggetto ha disposto la vendita all’asta - II° ASTA- senza incanto in un UNICO LOTTO dei seguenti beni immobili, nello stato di fatto e diritto in cui si trovano, siti a Cortina d’Ampezzo (BL)
ROCCA PIETORE. Conto alla
rovescia per la terza edizione consecutiva di Ski&Wine. Per gli amanti dello sci e della buona tavola, durante tutta la giornata di domani sarà possibile partecipare a Ski&Wine, un connubio particolare e imperdibile per godere di ottimi vini, della neve e dell’affascinante paesaggio alpino della Marmolada, la vetta più alta delle montagne dolomitiche. L’appuntamento enogastronomico Ski&Wine permetterà di raggiungere sugli sci e scoprire per un momento di pausa 12 rifugi del comprensorio Arabba – Marmolada, tra i quali il ristorante Serauta a 3000 metri al secondo tronco della funivia della Marmolada, ri-
fugio Padon, rifugio Capanna Bill, rifugio tabià Palazza, rifugio pizzeria La Cianél e rifugio Passo Fedaia. In questa occasione verrà proposta la degustazione in quota di una selezione di vini tra nove cantine e aziende vinicole del territorio del Veneto e del Trentino Alto Adige abbinati a finger food e prodotti tipici locali preparati dai gestori dei rifugi. Sarà possibile iscriversi anche domattina dalle 8.30 alle 10.30 agli uffici turistici di Sottoguda e di Arabba. Per vivere questa esperienza basterà aggiungere al proprio skipass un ticket di 20 euro o di 25 per coloro che volessero essere accompagnati da un maestro di sci. —
1) Negozio in via Cesare Battisti di mq.137 al piano terra del Condominio “Basilio 1 e 2” già sede di nota rivendita di articoli sportivi - foglio 68 – PT 4378, p.ed.341/1, porz.8 (sub.31) – PT 3499, p.ed.755/1 porz.16 e 17 (sub 36) di mq.137;
2) Locale deposito a servizio del negozio pure in via Cesare Battisti di mq.56 nel Condominio “Ghedina” - foglio 68 – PT 4571, p.ed.613/1, porz.22 (sub 20) di mq.51; 3) Locale deposito in Corso Italia di mq.55 nel condominio “Aquila 2” - foglio 68 – PT 4661, p.ed.2481, porz.32 (sub.20) e 33 (sub 19) di mq.55;
per il giorno 25 giugno 2019 ore 12:10 c/o Tribunale di Belluno via Segato n.1 nell’ufficio del G.D.La vendita avverrà con un prezzo base di Euro 1.550.000,00 più I.V.A.
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AGORDO. Sarà la prima assem-
blea dopo la festa del 150° di fondazione della Sezione agordina del Cai quella convocata dalla presidente Anna Magro per domani. L’incontro inizierà, come di consueto, alle 9 con la messa celebrata dal socio don Mario Zanon nella chiesa di San Cipriano a Taibon in memoria di tutti i soci scomparsi e degli amici vicini alla sezione andati avanti. Quindi, alle 10, i soci si trasferiranno in sala don Tamis ad Agordo con all’ordine del giorno la relazione del presidente con aggiornamento dello stato delle opere alpine, il rendiconto economico a cura del tesoriere e la consegna dei riconoscimenti ai soci più longevi. Uno degli argomenti principali dell’assemblea sarà l’alluvione di fine ottobre. Sono state tante le donazioni ricevute dalla Sezione in questi mesi per il ripristino di sentieri e opere alpine danneggiati dall’evento calamitoso. L’a-
Anna Magro
zienda Stihl ha donato cinque motoseghe, un decespugliatore, guanti, catene, olio e caschi. Matteo Grassi è partito a piedi da Padova e ha consegnato un assegno da 2235 euro. L’associazione “Dove Rinascono le Dolomiti” ha consegnato alla ditta Dna un assegno da 6 mila euro destinato alla sentieristica. Con questa somma saranno fatti dei buoni di consumo per acquisto di materiale utile. — G.San.
canale d’agordo
Il museo Luciani invita gli operatori turistici CANALE D’AGORDO. La Fonda-
zione Papa Luciani Onlus di Canale d’Agordo ha fissato tre giornate per invitare gli operatori turistici, le strutture ricettive, le attività commerciali e le associazioni presenti in Valle del Biois, a visitare il museo Albino Luciani, il Musal. L’intento è quello di accompagnare gli ospiti in una visita guidata di circa 1 ora, che farà comprendere in maniera più completa l’iter mu-
seale e la varietà dei contenuti offerti, consentendo a tutti i partecipanti di conoscere questa nuova realtà. L’incontro prevede la possibilità di partecipare gratuitamente, scegliendo tra le tre possibili date: 1, 2 o 5 aprile al pomeriggio a partire dalle 15. Per partecipare basta comunicare l’adesione ai numeri 377 9665237 oppure 345 1512564, o scrivere a chiara@fondazionepapaluciani.com. —
TRIBUNALE DI TREVISO-FALL. N. 6/2019 R.F. AVVISO D’ASTA La dott.ssa Chiara Pegoraro comunica che il giorno: 08 Maggio 2019 alle ore 09:30 presso la sede della casa d’aste in Treviso (TV), Strada Vecchia di San Pelajo al civico 20, procederà, alla vendita di: LOTTO UNICO: Porzione di Complesso Immobiliare a destinazione Commerciale e Residenziale composto da numero 2 negozi, numero 6 appartamenti e numero 7 posti auto coperti e numero 2 garage PREZZO BASE DI VENDITA A LOTTO UNICO: EURO 379.500,00 Ubicazione: Spresiano (TV), Via Lazzaris ai civici 70, 70/A e 70/B Superficie: Negozi per circa mq. 129,00 – Appartamenti con Posto Auto per circa mq. 426,70 e singolo Posto Auto per circa mq. 35,00 Stato di Occupazione: Libero
5.000,00. Le domande di partecipazione dovranno pervenire alla Cancelleria
Nel caso in cui l’esperimento di vendita del 08 maggio 2019 ore 09:30 non andasse aggiudicato,
Fallimentare dell’intestato Tribunale entro le ore 12:00 del giorno precedente
La dott.ssa Chiara Pegoraro, comunica che il giorno:
e in caso di più offerenti si procederà a gara con rialzo minimo di Euro
l’asta accompagnate da due assegni circolari intestati a “Conc.Prev.n.4/15 Trib.Belluno” entrambi di importo pari al 10% del prezzo offerto che non può essere inferiore a quello sopra indicato. Saldo entro 60 gg. dalla aggiudicazione. Ogni onere e spesa a carico dell’aggiudicatario. Per consultare il testo completo dell’ordinanza di vendita, della perizia e per visionare gli immobili rivolgersi al C.L. avv. Luciano Licini 32032 Feltre (BL) via Roma n.30 – tel.0439.89862 – e-mail: info@studiolegalelicini.it –PEC: luciano.licini@avvocatibelluno.legalmail.it.
10 Maggio 2019 alle ore 09:30 presso la sede della casa d’aste in Treviso (TV), Strada Vecchia di San Pelajo al civico 20, procederà alla vendita, a lotti separati, meglio descritti all’interno dell’avviso di vendita disponibile all’interno del sito internet www.aste33.com Per maggiori informazioni rivolgersi alla casa d’aste ASTE 33, email: info@aste33.com Tel.0422.693028 – fax 0422.316032 e nel sito internet www.aste33.com.
DAL 1887
il Quotidiano
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del NordEst
ANNO 133- N° 70
VENEZIA MESTRE
Sabato 23 Marzo 2019
Venezia Ospedale civile “declassato” Il Comune chiede conto alla Regione
Scatti & Riscatti Corruzione, un male che viene da lontano
Le idee
Virtù “sbiadita” consensi in calo prova del fuoco per il M5s Bruno Vespa l Movimento 5 Stelle sta cambiando pelle. Per chi ha fatto un’opposizione totalmente fondata sulla diversità e su parole d’ordine assolute la prova del governo (nazionale e locale) è durissima. Virginia Raggi a Roma (nove assessori cambiati in mille giorni, uomini chiave arrestati o indagati) e Chiara Appendino a Torino sono molto provate. Luigi Di Maio è una persona diversa da quella che era a Natale, prima delle elezioni in Abruzzo e in Sardegna e prima della tempesta giudiziaria romana. L’espulsione immediata di Marcello De Vito, il presidente del Consiglio comunale di Roma, seppure contraria a ogni forma di garantismo, era obbligata. Troppo uguale a cattivi esempi del passato emergeva il suo comportamento dalle intercettazioni telefoniche per non richiedere che gli fosse mozzata la mano prima che ne fosse certificata giudizialmente l’impurità. ‘Uguali agli altri nei comportamenti, diversi e migliori nelle reazioni’. E’ la nuova linea del Piave. Mi parve smarrita Virginia Raggi l’altra sera a ‘Porta a porta’ quando le dissi se non trovava poco elegante che l’avvocato complice di De Vito lo invitasse a utilizzare al più presto (e il Cielo sa in che modo) gli ultimi due anni di consiliatura perché poi la fortunata ‘congiunzione astrale’ si sarebbe esaurita. Mai più i 5 Stelle al governo di Roma e perfino dell’Italia? Affrettarsi prima che la festa finisca? Segue a pagina 27
I
Calcio Obiettivo Europa, parte da Udine contro la Finlandia la corsa degli azzurri
Nordio a pagina 17
Vittadello a pag. II
www.gazzettino.it
Trani a pagina 22
Migranti, Casarini indagato Per il no global veneto la procura ipotizza il reato `La sua difesa: «Il nostro soccorso ai profughi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina non può essere un crimine e lo dimostrerò» `
L’evento. Il Colle: via della seta a doppio senso
Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e mancato rispetto dell’ordine di arrestare l’imbarcazione da parte di una nave da guerra: sono i due reati per i quali il veneto Luca Casarini, ex storico leader dei Disobbedienti e capo missione della Ong «Mediterranea Saving Humans», è indagato dalla procura di Agrigento che conduce l’inchiesta sulla nave Mare Jonio. Casarini è stato ascoltato per oltre sette ore, ma solo in qualità di testimone. Durante la deposizione-fiume ha però reso dichiarazioni indizianti per se stesso e, come prevede il codice, l’esame è stato interrotto. Pederiva a pagina 7
Il vertice
Tav, Macron gela Conte: «C’è un trattato, va fatta» «La Tav ora è un problema italiano, non ho tempo da perdere». Così Macron prima dell’incontro con Conte. Dopo il colloquio, aggiunge: «Gli ho ricordato che abbiamo un impegno intergovernativo e impegni che ci legano alla Ue». Conti e Pierantozzi a pagina 5
Visite con truffa, almeno 17 casi contestati al ginecologo Litta Padova, chiuse le indagini: pazienti agevolate ai danni del Bo
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Dal calcio alla Danieli, ecco le intese con la Cina Mauro Evangelisti Alberto Gentili i Jiinping si presenta a Mattarella citando Umberto Eco, sulla «storia tutrice di vita». Più prevedibile, invece, il passaggio su Marco Polo come simbolo (...) Segue a pagina 2
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L’analisi
Mattarella “regista” mette i paletti Gentili a pagina 27
Si sono chiuse le indagini sul professore e ginecologo di fama internazionale Pietro Salvatore Litta. Il medico, dipendente dell’Università di Padova, è accusato dei reati di peculato e di truffa aggravata ai danni dell’Ateneo e anche dell’Azienda ospedaliera dove effettuava le visite nella Clinica ginecologica e ostetrica. Al camice bianco, 67 anni residente in Sestiere Cannaregio a Venezia ma domiciliato a Padova in zona Arcella, il pm Golin ha contestato almeno diciassette casi, il corrispettivo di altrettante visite mediche, in cui avrebbe raggirato l’Università e l’Ospedale per trarne un indebito profitto. Aldighieri a pagina 11
Il caso
Veneto, ospedali senza medici Zaia: «Contratti ai pensionati» Il Molise l’ha già fatto, il Veneto vuole una legge per fare altrettanto. Ossia: chiedere ai medici che sono andati in pensione di tornare nelle corsie d’ospedale. Zaia plaude infatti alla richiesta del Molise: «Spero sia la falla che fa crollare la diga».
Vuoi il reddito di cittadinanza? Lavora per Venezia Il sindaco di Venezia sarà il primo sindaco, o comunque uno tra i primi d’Italia, a trovare un lavoro a quanti percepiranno il reddito di cittadinanza. Luigi Brugnaro ha già messo in moto, infatti, l’intera struttura della pubblica amministrazione lagunare per intercettare i nuovi beneficiari e incrociarli con le esigenze del Comune. Sempre, naturalmente, se il decretone passerà l’esame di Palazzo Madama. Che prevede che ogni beneficiario del reddito di cittadinanza metta a disposizione del Comune in cui vive 5 giorni al mese del suo tempo per attività che saranno individuate dagli uffici. Trevisan a pagina 9
Il caso
Quella “svista” in tv che arruola l’assessore Donazzan nella Lega Alda Vanzan iovedì sera, Rete 4, talk politico Dritto e Rovescio di Paolo Del Debbio. In studio, tra gli ospiti, c’è Elena Donazzan, l’assessore della Regione del Veneto che si occupa di Lavoro, Formazione, Istruzione. Ogni volta che interviene e la telecamera la riprende, sul-
G ALLE POSTE In coda per il reddito di cittadinanza
lo schermo compare il cosiddetto “sottopancia”, cioè la scritta con nome e qualifica. Questa: Elena Donazzan - Lega. Era già successo in una precedente trasmissione su La7. Donazzan iscritta alla Lega? La stessa Donazzan che era in An, poi diventato Pdl e infine FI, da cui se ne è uscita polemicamente? Segue a pagina 13
REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ∆ “Storia della Serenissima Illustrata” - vol. 4 € 6,90* - *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE
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Vanzan a pagina 12
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Primo Piano
Sabato 23 Marzo 2019 www.gazzettino.it
Il congresso di Verona I patrocini concessi
LA CONTESA Lorenzo Fontana con Giuseppe Conte e, sopra, Manuel Brusco (M5S)
I simboli del ministero per la famiglia, delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e della Provincia di Verona
invitando i promotori della tre-giorni a rimuovere il marchio «da tutto il materiale informativo sia cartaceo che web». Proprio via social Jacopo Coghe, vicepresidente del congresso, ha però diffuso la sua provocatoria risposta: «Crimi oggi ci invita a rimuovere il logo di Palazzo Chigi, quando è stato lui stesso a concederlo. È bipolarità politica». Salvo poi, poco più di un’ora dopo, finire per attuare la diffida insieme al presidente Antonio Brandi: «Il cambio del logo è in corso». Una retromarcia, anche se con successiva ripartenza: «Siamo orgogliosi di annunciare il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia».
A NORDEST
Famiglia, via il logo del Governo M5s: «Veneto ritiri il patrocinio» Diffida di Palazzo Chigi agli organizzatori, `Mozione di Brusco: «Contenuti inaccettabili» che incassano i marchi di Fontana e Fedriga Salvini: «Ognuno fa ciò che vuole, io ci sarò» `
IL CASO VENEZIA Tanto è tuonato per dieci giorni, che alla fine ieri è piovuto: via il logo del Governo dal congresso mondiale delle famiglie. «Abbiamo ricevuto la diffida ad utilizzare il marchio di Palazzo Chigi proprio ora», hanno annunciato alle 15 in punto gli organizzatori dell’evento scaligero, al culmine di una giornata scandita da accuse e contro-accuse lungo l’as-
se Roma-Verona. Ma se così si chiude il caso nazionale, si apre invece il fronte nordestino, visto nel frattempo è arrivato il patrocinio del Friuli Venezia Giulia e il Movimento 5 Stelle ha annunciato una mozione per chiedere alla Lega il ritiro di quello del Veneto.
BOTTA E RISPOSTA Fin dal mattino è stato un continuo botta e risposta fra le due anime dell’esecutivo gialloverde, a cominciare dai due vicepre-
mier. Ha attaccato il pentastellato Luigi Di Maio, riferendosi al veronese Lorenzo Fontana, titolare («senza portafogli») del dicastero della Famiglia e ispiratore dell’appuntamento in programma dal 29 al 31 marzo: «Quando il suo ministero ha dato il patrocinio lo ha dato con logo di Palazzo Chigi, perché è un ministero che afferisce a Palazzo Chigi. Detto questo il punto è molto semplice. A Verona c’è un congresso, per me la famiglia è sacra, ma al di là del te-
ma della famiglia lì si parla della donna come quella che se ne deve stare a casa a fare i servizi, della donna come essere inferiore all’uomo. Questo non può assolutamente né ricevere il patrocinio di Palazzo Chigi e tanto meno il M5S può condividere le idee che si discutono lì». Secca la replica del leghista Matteo Salvini: «Ognuno fa quello che vuole. Io vado a Verona per difendere la famiglia composta da mamma e papà».
L’INUTILIZZABILITÀ Ma all’indomani della presa di posizione del premier Giuseppe Conte, la faccenda non era più solo politica, bensì anche istituzionale. Così il grillino Vito Crimi, sottosegretario all’Editoria, ha ricordato che la valutazione di inutilizzabilità del logo risaliva ancora al 15 marzo: «Confidavo che il ministro Fontana ne traesse le dovute conclusioni, ma ciò non è avvenuto». A quel punto si sono mossi i tecnici del dipartimento,
Ha confermato il leghista Massimiliano Fedriga: «Penso che la tutela della famiglia e soprattutto dei bambini, che sono la parte più debole, sia fondamentale». Frattanto, però, in Veneto il capogruppo regionale pentastellato Manuel Brusco ha fatto sapere che presenterà una mozione per chiedere alla giunta Zaia di revocare il proprio sostegno: «I contenuti di quel convegno sono inaccettabili». Dopodiché verso sera è spuntato un nuovo logo: il simbolo della “Repubblica Italiana” e la firma “Il Ministro per la famiglia e la disabilità”. Così il dibattito continua ad infuriare, con l’Anpi che accusa l’iniziativa di fare «violenza ai diritti civili» e le donne dem del Nordest che annunciano la loro partecipazione alla «contro-manifestazione democratica». Aggiornamento sui ministri che invece prenderanno parte ai lavori: Marco Bussetti (Istruzione) ci andrà: «Ho ricevuto un invito»; Gian Marco Centinaio (Turismo) invece no: «Sono d’accordissimo ma quel giorno devo stare con il mio bambino». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Nordest
Sabato 23 Marzo 2019 www.gazzettino.it
La Donazzan leghista? Ma solo in tv L’assessore che ha lasciato Forza Italia viene presentata `Da Re: «Non è una nostra iscritta». L’ex azzurra: «Hanno nei programmi politici come esponente del Carroccio sbagliato, ma dico che alle Europee bisogna votare Salvini» `
VERSO IL VOTO VENEZIA Giovedì sera, Rete 4, talk politico Dritto e Rovescio di Paolo Del Debbio. In studio, tra gli ospiti, c’è Elena Donazzan, l’assessore della Regione del Veneto che si occupa di Lavoro, Formazione, Istruzione. Ogni volta che interviene e la telecamera la riprende, sullo schermo compare il cosiddetto “sottopancia”, cioè la scritta con nome e qualifica. Questa: Elena Donazzan - Lega. Era già successo in una precedente trasmissione su La7. Donazzan iscritta alla Lega? La stessa Donazzan che era in Alleanza nazionale, poi diventato Pdl e infine Forza Italia, da cui se ne è uscita polemicamente? E adesso è nel Carroccio? Nel vicentino, terra dell’assessore, più di qualcuno guardando la trasmissione di Del Debbio ha fotografato lo schermo televisivo e mandato la foto a Toni Da Re, il segretario veneto della Liga, chiedendo se era vero. Al che Da Re ha smentito: «Elena Donazzan non è una nostra tesserata, in televisione devono essersi sbagliati».
LA SCELTA Versione confermata dall’interessata: «Mentro ero in tv da Del Debbio non vedevo lo schermo, me ne fossi accorta avrei corretto subito. È successo anche a La7», dice Elena Donazzan. E come se lo spiega? «Non lo so. Forse è perché quando ho detto che non sono più di Forza Italia, si è pensato che per forza io fossi passata un altro partito. Che in Veneto significa o Fratelli d’Italia o Lega. Tertium non datur: non puoi non avere una tessera di partito». Appunto. Massimo Giorgetti, che come Donazzan era nel partito di Berlusconi, è passato con Giorgia Meloni. Donazzan, invece, ha da-
«MI RICONOSCO MOLTO IN QUELLO CHE MATTEO DICE E FA. L’UNICO VOTO UTILE A MAGGIO È PER LUI»
to vita alla formazione politica “Amo il Veneto”. Ma a chi si sente più vicina: a Fratelli d’Italia o alla Lega? «Mi piace molto quello che dice e fa Salvini. Fratelli d’Italia e la Lega sono molto sovrapponibili, quasi identici. Li differenzia il fatto che Salvini ha una voce più potente che viene percepita come più forte a livello europeo. Usa temi e parole che sono patrimonio della mia storia politica, io vengo dalla destra e mi riconosco molto in quello che dice e che fa. Salvini dà una prospettiva, sta guardando a un orizzonte europeo, non come una battaglia del passato. Questa è la differenza sostanziale». Ma è vero che andrà in lista alle Europee con la Lega? Che l’avevano contattata? «Io penso che avrei potuto portare un bagaglio di esperienze e di relazioni soprattutto nell’ambito dell’economia del Veneto laddove magari ci sarebbe bisogno di ricostruire un rapporto forte con il governo italiano e europeo». Elena Donazzan oggi è leghista? «In Italia vengo percepita come leghista, io mi percepisco come sono, cioè molto radicata al mio territorio, con un grande amore per l’Italia. Ma la cosa che sto dicendo da tempo è che Salvini si sta dimostrando il leader di cui il centrodestra aveva bisogno. Brillante, giovane, virile - sì, virile rispetto alla declinazione femminile del gineceo berlusconiano. Uno che ha la forza di dire che l’Italia deve tirare su la testa in Europa. Io sto dicendo che si deve votare Lega, che un voto utile a queste Europee è il voto alla Lega. Per Salvini. Non alla Lega per la Lega. Perché Salvini può portare avanti quelle istanze per cui l’Italia torni centrale nelle politiche europee. Faccio un esempio: stamattina ho incontrato l’ambasciatore tedesco in Italia che ha riconosciuto nelle politiche formative della Regione Veneto e nei legami tra Germania e Veneto un’esigenza di rafforzare i rapporti come le due “nazioni manifatturiere d’Europa”. Ma se l’Italia non difende l’interesse nazionale, oggi interpretato da Salvini, si fa fatica». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
Inquinamento Pfas, la Regione chiede la relazione del Noe VENEZIA Caso Pfas: Luca Zaia risponderà all’interrogazione di Ruzzante e Bartelle sull’operato di Arpav? «Più che a loro preferisco rispondere a Greenpeace che ha sollevato il caso della relazione dei carabinieri del Noe». Il governatore ammette di essere «molto preoccupato» di quanto affermato da Greenpeace e cioè la mancata azione di Arpav che già nel 20056 avrebbe potuto bloccare l’inquinamento da Pfas, senza aspettare il 2013. «Noi la relazione del Noe non ce l’abbiamo anche se siamo parte lesa, l’ufficio legale si è attivato per averla. Sembra però che la relazione parli di Pfas nel 2006, quando queste sostanze compaiono nel mondo nel 2008. Se comunque verrà confermato quello che è paventato, faremo chiarezza».
SU RETE 4 L’assessore veneta Elena Donazzan durante la trasmissione “Dritto e rovescio”
Zaia alla festa regionale della Lega: «Autonomia, non abbiamo paura» IL RADUNO REGIONALE TREVISO Autonomia: la parola magica capace di accendere la festa regionale della Lega, tornata a occupare quel Prato della Fiera a Treviso, culla di tanti successi e di altrettanti festeggiamenti negli anni d’oro del Carroccio. Il popolo leghista si raduna per capire una cosa: “A che punto siamo, quanto manca?”. La domanda rimbalza da tavolo a tavolo fino ad arrivare sul palco dove il governatore Luca Zaia, intervistato da Luigi Bacialli, direttore di Antenna Tre-Rete Veneta, dispensa coraggio e speranze: «L’autonomia è la nostra battaglia ed è la battaglia del ministro
Stefani, che ha fatto un lavoro splendido e se non ci fosse la si dovrebbe inventare. Ed era anche la battaglia del papà di Erika, scomparso tragicamente». La nota di commozione viene sottolineata da un grande applauso.
«UN BENE PER TUTTI» Poi l’attenzione torna lì, al chiodo fisso: l’autonomia. «Tutte le regioni dovrebbero avere l’autonomia - ha scandito Zaia perché vorrebbe dire assumersi delle responsabilità. Noi non abbiamo paura: siamo partiti che non volevano nemmeno farci fare il referendum, poi ci siamo dovuti difendere davanti alla Corte Costituzionale, alla fine ci hanno vietato l’uso della tessera eletto-
rale. Ma siamo veneti e ce l’abbiamo fatta e 2,2 milioni di veneti hanno detto sì». Zaia annusa l’aria e sa benissimo dove andare a parare: «L’autonomia sarà un bene anche per le regioni del sud, dove c’è tanta gente per bene che vuole emergere. Nel sud c’è una foresta silenziosa che sta crescendo e che ci guarda con fa-
IL 3 APRILE IL GOVERNATORE SARÀ IN PARLAMENTO A SPIEGARE LA POSIZIONE DEL VENETO
Eraclea, Mestre conferma l’addio il viceprefetto Vivola commissario IL CASO CAMORRA ERACLEA «Il Comune non si fermerà». Sono le prime parole del viceprefetto aggiunto Giuseppe Vivola, da ieri nominato commissario per la provvisoria amministrazione del Comune di Eraclea, dopo le dimissioni definitive del sindaco Mirco Mestre, arrestato il 19 febbraio scorso durante il blitz contro la camorra assieme ad altre 49 persone. La nomina è stata ufficializzata ieri dal Prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, dopo che sono trascorsi i venti giorni, ovvero il periodo nel quale l’ex sindaco poteva ritirare le dimissioni protocollate con delega ancora lo scorso primo marzo. Da ieri, il Prefetto ha quindi sospeso il consiglio comunale di Eraclea, in attesa che ne venga disposto lo scioglimento con decreto del Presidente della Repubblica. E già ieri mattina, il commissario, ha attraversato piazza Garibaldi per varcare la soglia del Municipio dove ha incontra-
to la segretaria generale del Comune, il vicesindaco uscente Graziano Teso, indagato a piede libera in questa stessa inchiesta. In successione il commissario ha poi incontrato i capigruppo di opposizione Giorgio Talon e Stefano Cerchier, che hanno garantito la massima collaborazione. Per Vivola, 46 anni, originario di Foggia, questa è la quinta esperienza in un ente commissariato, con le precedenti vissute tutte in comuni del sud Italia. Compresa quella ancora in corso, ma comunque in fase di sostituzione a giorni, a Carlantino, un piccolo Comune in provincia di Foggia.
FUNZIONARIO ESPERTO Di rilievo il suo curriculum, nel quale spiccano numerosi incarichi ricoperti tra le Prefettura di Bologna, Foggia e Venezia dove ha lavorato, con ruoli differenti, dal 2009 al 2012 e dove è rientrato in servizio lo scorso 4 febbraio. «Mi occuperò della gestione ordinaria dell’ente – annuncia – inizialmente il mio incarico
sarà di commissario prefettizio mentre con la successiva nomina del presidente Mattarella, attesa tra circa due mesi, diventerò commissario straordinario». Una differenza di forma, ma non di sostanza, perché fin dal primo momento il commissario ha sottolineato la volontà di non bloccare il Comune. «Ci sono tutti gli strumenti per dare le opportune risposte ai residenti e agli imprenditori – aggiunge Vivola – a partire da quelli del settore turistico. Tutto verrà studiato e valutato con grande attenzione, a partire dalle attività già programmate. Penso per esempio agli eventi dell’estate e alla pro-
«IL COMUNE NON SI FERMERÀ C’È UNA STAGIONE TURISTICA ALLE PORTE DAREMO SICURAMENTE MOLTE RISPOSTE»
© RIPRODUZIONE RISERVATA
vore. Il problema sono certi amministratori, capaci solo di creare buchi e spedire i propri cittadini malati in altre regioni». Poi ricorda che anche Salvini fa parte della partita. «È con noi». E ricorda ai 5 Stelle: «In Veneto hanno appoggiato il referendum, in Lombardia si sono detti a favore dell’autonomia, hanno inoltre firmato un contratto di governo dove l’autonomia è un argomento centrale. È chiaro quindi che se si dovessero mettere contro, non avrebbe più senso mandare avanti questo governo. Non firmerò un accordo annacquato». E annuncia: «Il 3 aprile farò un audizione in Parlamento per spiegare la nostra posizione. Si può fare tutto in un mese, volendo. Ma il 2019 sarà segnato dall’autonomia». Paolo Calia © RIPRODUZIONE RISERVATA
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ERACLEA L’ex sindaco Mirco Mestre e il viceprefetto Giuseppe Vivola
mozione turistica. Ma anche al ripascimento della spiaggia. Ci attiveremo sui vari fronti, invito i cittadini ad essere fiduciosi e a ritrovare la necessaria serenità dopo queste settimane. Non posso dare alcun giudizio su quanto successo, constato solo che ormai in Italia certe situazioni accadono ovunque e bisogna stare sempre molto attenti». Tra l’ordinaria amministrazione non mancheranno le scelte. «Di fronte a noi abbiamo un periodo di commissariamento lungo – dice sempre Vivola – che durerà al-
24a053cc-cd67-439c-841e-f248928f573d
meno 13 mesi. Qualche scelta ci dovrà essere». Diverso il discorso per le grandi opere, vale a dire la realizzazione del Villaggio Rurale a Valle Ossi e la nuova piazzetta Livenzuola a Eraclea Mare che stanno seguendo i rispettivi iter burocratici. «Sono interventi strategici che ridisegnano il territorio – conclude il commissario – in questo caso forse è opportuno che certe scelte spettino a una giunta che sia espressione di un risultato elettorale». Giuseppe Babbo © RIPRODUZIONE RISERVATA
PROCEDURA APERTA INCARICO SERVIZI DI ARCHITETTURA E INGEGNERIA RELATIVI A PROGETTAZIONE DEFINITIVA ED ESECUTIVA, PREDISPOSIZIONE E PRESENTAZIONE PRATICHE COMUNALI, ULSS, VIGILI DEL FUOCO, CONI, COORDINAMENTO PER LA SICUREZZA IN FASE PROGETTUALE E IN FASE ESECUTIVA, DIREZIONE LAVORI, MISURE E CONTABILITA’ PER L’ATTUAZIONE DELL’INTERVENTO RELATIVO ALLA REALIZZAZIONE DI UNA NUOVA PALESTRA IN VIA SAN GAETANO A THIENE – CIG 7313333150 Con determinazione Dirigenziale n. 878 del 21.11.2018 l’incarico in oggetto è stato afidato a: R.T. Mate Societa’ Cooperativa Via San Felice, 21 – 40122 Bologna P.I 03419611201 - Compenso Euro 268.263,00 (oneri previdenziali e iscali esclusi). Uficio Gare Comune Thiene Tel 0445/804964 Fax 804932 www.comune.thiene.vi.it. thiene.comune@pec.altovicentino.it Avviso spedito alla U.E. il 25.02.2019. IL DIRIGENTE SETTORE CONTABILITA’ E FINANZE DEL COMUNE DI THIENE RASA DELLA CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA THIENE Dott.ssa Paola Marchiori
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Economia
Sabato 23 Marzo 2019 www.gazzettino.it
Veneto Sviluppo a caccia di fondi per le imprese in difficoltà
Banca Ifis, Bossi e Salamon sfidano Furstenberg
Energia Incontro in Regione
`L’Ad uscente, Francesca
Manacorda e l’imprenditrice presentato lista per il cda FINANZA
Erogati finanziamenti per 1,33 miliardi in un triennio, 20.700 operazioni per le Pmi `
Edison, Marghera strategica IL BILANCIO VENEZIA Luca Zaia si è tolto un sassolino dalla scarpa: «Veneto Sviluppo non è un poltronificio, da quando ci sono io alla guida della Regione il consiglio di amministrazione della finanziaria è totalmente meritocratico. E i risultati si vedono». L’ambizione, poi, è alta: dare la possibilità ai veneti di aiutare, attraverso Veneto Sviluppo, le imprese del territorio. In una parola: investire in casa. E non è un caso che tra le 23 materie chieste dalla Regione nella partita dell’autonomia differenziata ci sia anche il credito. «Non vogliamo essere una banca - ha puntualizzato il governatore - ma il mio sogno è che se un veneto ha mille euro da investire possa metterli sul fondo della Regione per aiutare il territorio».
LA NUOVA SFIDA Quello del fondo per supportare le imprese venete in difficoltà recuperando risorse dal territori è la nuova «sfida» di Veneto Sviluppo, come l’ha definita il presidente della finanziaria Fabrizio Spagna, un progetto che dallo scorso luglio però non è ancora decollato, anche se è stato specificato che in media ci vuole un anno. In attesa di capire se e come decollerà il nuovo progetto (ma nell’immediato comunque non potranno investire i singoli risparmiatori ma solo Pir, Family Office, Istituti di credito, Fondazioni bancarie), ieri a Palazzo Balbi Zaia con l’assessore Roberto Marcato ha voluto presentare i risultati della società. Questo il “bilancio” illustrato da Spagna. Istituita nel 1975 ma operativa dal 1979 - e dunque sia-
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE ZAIA: «QUESTO NON É PIÚ UN POLTRONIFICIO» FVS SGR DI NUOVO IN UTILE, BENE I MINIBOND
mo al quarantennale - Veneto Sviluppo nel triennio 2016/2018 ha erogato finanziamenti, contributi e garanzie per un controvalore in termini di affidamenti alle imprese di quasi 1,33 miliardi di euro (soprattutto attraverso lo strumento della “riassicurazione del credito”, che è la misura di contro garanzia innovativa attivata dalla Finanziaria dal secondo semestre 2013 per sostenere gli affidamenti al circolante delle aziende ), deliberando oltre 20.700 operazioni a favore quasi esclusivamente di piccole e micro imprese, per oltre la metà facenti parte del settore artigiano veneto.
I NUMERI Di queste operazioni agevolate, dall’avvio della misura nel 2012 e fino al 31/12/2018, ne sono state deliberate 2.157, per un valore complessivo di 312 milioni di euro, a sostegno del fabbisogno derivante da squilibri temporanei di liquidità delle Pmi, per intervenire, su indirizzo della Regione Veneto, in quella che è stata denominata “misura anti crisi”.
VENEZIA L’Ad di Edison Marc Benayoun ha incontrato il presidente della Regione Veneto Luca (foto) per illustrare il progetto della centrale elettrica di Edison a Marghera: un nuovo ciclo combinato a gas di ultima generazione che renderà l’impianto il più efficiente d’Europa. «Si tratta di un importante investimento che rende l’impianto ancora più sostenibile», ha dichiarato Zaia. «Il Veneto è una regione strategica per Edison», ha avvertito Benayoun.
Veneto Sviluppo ha inoltre indirizzato iniziative di supporto finanziario nell’ambito dei piani di intervento straordinario, attivati per sostenere le imprese colpite da eventi naturali calamitosi: in questo caso a fine 2018 sono state 106 le operazioni deliberate, per un valore complessivo di 7,3 milioni di euro. E poi gli interventi di sostegno all’imprenditoria femminile e giovanile, previsti da specifici provvedimenti regionali e attivati di conseguenza dalla Finanziaria Regionale, con 4.659 operazioni per un valore complessivo di 260 milioni. Riportata in utile anche la propria società specializzata FVS Sgr. Quest’ultima, attraverso il Fondo Sviluppo PMI, che ha una
dotazione di 50 milioni di euro, ha perfezionato operazioni del valore complessivo di circa 25 milioni e altre sono in avanzata fase di evoluzione, permettendo di prevedere l’interno utilizzo delle disponibilità finanziarie entro la fine del 2019. Un altro Fondo denominato “Veneto Minibond” (dotazione 24 milioni) ha consentito interventi a favore di Pmi impegnate in progetti di crescita, attraverso l’emissione di titoli di debito corporate per un valore complessivo di 37,8 milioni, sottoscritti dal Fondo per 11,7 milioni. Veneto Sviluppo è il terzo operatore italiano nel settore dei minibond. Al.Va. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cattel, nuova sede e fatturato a 112 milioni INDUSTRIA NOVENTA DI PIAVE Un fatturato di 112 milioni, destinato ad incrementarsi, 450 collaboratori, oltre 6mila attività rifornite. Numeri di grande effetto per la Cattel Spa, azienda veneta leader nella fornitura di prodotti alimentari per il canale Horeca, che ieri ha inaugurato la nuova sede a Noventa di Piave con un investimento da oltre 20 milioni. Non a caso, per il battesimo ufficiale, è voluta essere presente anche la Regione, con il vice governatore Gianluca Forcolin e l’assessore al turismo Federico Caner, ed i sindaci del territorio. Collocata in via Majorana 11, nella zona industriale di Noventa di Piave, occupa un’area di 35mila metri
quadrati, dei quali 16mila coperti a magazzino, suddivisi in tre zone con altrettante temperature di conservazione.
450 ADDETTI Complessivamente l’azienda dà lavoro a 450 collaboratori, 350 dei quali collegati alla nuova sede. Un bel salto in avanti per una ditta nata nel 1931 con l’attività di Ernesto, nonno paterno dell’attuale presidente Gianfranco Cattel, che commercializzava prodotti caseari per il dettaglio locale e che oggi gestisce 28mila prelievi di prodotti al giorno che escono dalla sede per arrivare nelle cucine degli hotel, dei bar e dei ristoranti di tutta Italia e dell’Europa centrale. Cattel Spa, nata nel 2001 da uno spin-off dell’azienda di famiglia e guidata fin da
allora da Gianfranco Cattel, si posiziona tra le 50 imprese più importanti del Nord-Est con un fatturato consolidato di 112 milioni di Euro. L’azienda rifornisce oltre 6mila attività del settore Horeca (di cui circa il 65% di ristoranti, il 15% di bar e il 10% di hotel) in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia ed Emilia Romagna per un totale di 26 province. Tra dipendenti e collaboratori, il monte lavoro ruota attorno a 450 persone (350 legate alla nuova sede); conta su una flotta di 80 camion e 8 barche refrigerate per Venezia e le isole. Nel 2018, con oltre 7000 referenze, Cattel ha movimentato 1400 camion per distribuire oltre 27 milioni di chili di merce. Fabrizio Cibin © RIPRODUZIONE RISERVATA
VENEZIA (m.cr.) Non è una sfida, perché i numeri non consentono di poter pensare a una rivoluzione, ma poco ci manca. Giovanni Bossi, Marina Salamon e Francesca Manacorda, che insieme controllano circa il 6% dell’istituto, hanno presentato una lista di minoranza per la prossima assemblea del 19 aprile di Banca Ifis, l’istituto di credito mestrino tra i leader nel mercato degli Npl. L’amministratore delegato uscente Bossi, per 24 anni al vertice dell’istituto veneto e secondo azionista con circa il 3,4%, l’imprenditrice Salamon (tramite la sua società Alchimia), altra azionista storica di peso col 2% e Francesca Maderna hanno deciso di candidare Giuseppe Benini e Renato Giovannini. «Benini - si legge in una nota della banca che ha chiuso il 2018 con 146,8 milioni di utile netto - rappresenta una continuità con il consiglio che ha guidato la banca ai successi degli ultimi anni» ed è «la figura ideale per raccogliere il voto anche di altri azionisti di minoranza siano essi retail che investitori istituzionali domestici e internazionali rappresentando, quest’ultimi, un’importante punto di riferimento della
banca». Una chiamata a raccolta dei potenziali oppositori dell’azionista di maggioranza La Scogliera, la società di maggioranza del presidente Sebastien Egon Furstenberg (controlla il 50,01% di Ifis) che ha presentato una sua lista candidando come amministratore delegato Luciano Colombini, ex Banca Finint e Popolare Vicenza. In corsa anche l’ex banchiere Divo Gronchi. Ieri La Scogliera ha presentato anche la lista di candidati per il collegio sindacale: Franco Olivetti e Marinella Monterumisi (sindaco effettivo), Anna Maria Salvador e Alessandro Carducci Artenisio (supplente). Ulteriori liste potranno essere presentate entro e non oltre il 25 marzo 2019. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVANNI BOSSI Amministratore delegato uscente di Banca Ifis
Rimborsi per i crac bancari
Diffida a Tria: pubblichi i decreti VENEZIA (m.cr.) Crac bancari, le associazioni dei risparmiatori diffidano il ministro dell’economia Giovanni Tria: deve firmare i decreti attuati della legge per attivare il fondo dei rimborsi per i soci truffati delle banche in liquidaizone dal 2015. La lettera è dell’avvocato Rodolfo Bettiol, rappresentante della “Cabina di regia”, è stata ieri inviata al presidente del consiglio Giuseppe Conte, ai vicepremier e ai sottosegretari all’economia Alessio Villarosa e Massimo Bitonci. Nella missiva si ricordano le divergenze con la Ue, che avrebbe bloccato il via ai rimborsi dopo la
modifica del testo arrivata «il 16/12/2018 dopo l’emendamento al Senato presentato dai M5S frutto delle pressioni, secondo la cabina di regia, dei rappresentanti di due associazioni che «hanno creato un gravissimo ritardo espropriando la rappresentanza alle altre associazioni». Ma il tempo in ogni caso è scaduto: i decreti attuativi si dovevano approvare entro fine gennaio e non si vedono ancora all’orizzonte. Il Fondo da 1,575 miliardi per i rimborsi è stato approvato per legge dal parlamento a fine dell’anno scorso. Poi sono partite le perplessità Ue.
La Borsa Prezzo Var. % chiu. pr.chiu.
CAMBI IN EURO Dollaro Usa Yen Giapponese Sterlina Inglese Franco Svizzero Fiorino Ungherese Corona Ceca Zloty Polacco Rand Sudafricano Renminbi Cinese Shekel Israeliano Real Brasiliano
Quotaz.
Var.%
1,1302 124,6000 0,8589 1,1243 316,2300 25,7270 4,2913 16,2469 7,5868 4,0823 4,3760
-0,746 -1,048 -0,877 -0,584 0,528 0,308 0,248 0,515 -0,433 -0,383 1,948
ORO E MONETE Oro Fino (per Gr.) Argento (per Kg.) Sterlina (post.74) Marengo Italiano
Denaro
Lettera
35,50 391,75 268,15 208,00
37,60 437,95 288,10 225,10
Min. anno
Max anno
Quantità trattate
FTSE MIB A2a
1,608
-0,22
22,17
-1,12
14,565
Banca Mediolanum
Atlantia
1,532
656069
22,55
100929
-0,99
9,455 15,041
180564
6,285
-0,87
5,016
6,335
Banco Bpm
1,886
-4,35
1,646
2,120 4240898
Bper Banca
3,649
-1,38
2,945
3,735
365814
Brembo
10,210
-2,20
8,893 10,915
79515
Buzzi Unicem
17,650
-2,32
14,925 18,148
236512
Azimut H.
18,115
1,641
59840
Prezzo Var. % chiu. pr.chiu.
Min. anno
Max anno
Quantità trattate
Min. anno
Max anno
Quantità trattate
Finecobank
11,530
-0,60
8,681 11,597
187252
Ubi Banca
2,324
-4,48
2,149
2,617
1511019
Generali
16,350
-0,76
14,443 16,489
506725
Unicredito
2312578
Intesa Sanpaolo
2,156
-2,64
1,902
2,240 21303939
Unipol
Italgas
5,482
-0,22
5,005
5,493
162937
Unipolsai
Leonardo
10,135
-2,36
7,567 10,419
393550
NORDEST
Mediaset
2,775
-1,46
2,566
150494
Ascopiave B. Ifis
2,972
Mediobanca
8,946
-0,80
7,250
9,152
409476
Moncler
35,34
-1,83
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37,06
126262
8,560
-0,90
Prysmian
16,700
-2,88
Recordati
35,64
-2,52
29,44
37,16
43741
Saipem
4,620
-5,02
3,225
4,926
1181147
4,595
0,31
3,895
4,594
1221760
Poste Italiane
8,619
518717
16,359 19,067
6,926
163192
Campari
8,470
-1,63
7,347
8,563
225788
Cnh Industrial
9,270
-3,20
7,786
9,788
223494
Enel
5,634
0,97
5,057
5,603
4761932
Snam
Eni
15,700
-0,82
13,678 15,867
1035863
Stmicroelectr.
14,515
-2,22
10,842 15,277
Exor
56,16
-2,84
57,83
29562
Telecom Italia
0,5258
-0,79 0,4479 0,5655
Fca-fiat Chrysler A
12,776
-2,47
12,400 15,201
993360
Tenaris
12,890
2,71
Ferragamo
18,540
-1,75
17,209 19,345
82544
Terna
5,544
-0,11
46,35
Prezzo Var. % chiu. pr.chiu.
3db566e4-7107-4ce6-8986-c90bf41cad12
9,316 12,846 5,026
5,548
11,380
-4,53
9,700 12,156
4,314
-0,51
3,438
4,367
443788
2,365
-0,59
1,955
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-0,58
3,109
3,454
4975
15,100
-0,40
15,070
20,28
28744
Carraro
2,355
0,21
1,734
2,403
12296
Cattolica Ass.
8,495
-0,99
7,057
8,605
40366
17,160
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De’ Longhi
23,40
-2,82
21,81
24,83
12545
Eurotech
4,185
0,12
3,284
4,220
74098
Danieli
15,237 18,001
1525
Geox
1,669
-3,19
1,147
1,906
118450
M. Zanetti Beverage
5,920
-2,95
5,811
6,460
1587
588845
Nice
3,490
-0,29
3,479
3,506
1851
8318301
Ovs
1,610
-2,07
1,101
1,737
339046
1,33 0,0780 0,1632
16957
771220 1274746
Stefanel Zignago Vetro
0,1216 9,990
-1,48
8,442 10,254
3099
VeneziaMestre 55 ore 00:10
35 ore 12:00
Sabato 23, Marzo 2019
STUCKY, IL DOCUMENTARIO SULLA STORIA DELLA DINASTIA
CODICE 0 VERDE
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DOMANI
OGGI
-30 ore 6:00
-35 ore 17:55
30 ore 13:35 -30 ore 7:35
Il Sole Sorge 6.08 Tramonta 18.26 La Luna Sorge 21.29 Cala 8.17
Venezia
Basket La Reyer prende un altro tiratore per il finale: ecco DJ Kennedy
Dinastia Giovanni Stucky Petito e Cardona a pagina XXVI
Il “tesoretto” di Ca’ Foscari Alla ricerca la somma più alta Ieri sera Ca’ Foscari ha ringraziato i propri sostenitori che permettono all’Ateneo passi da gigante nella ricerca
Garbisa a pag. XXIII
A pagina VII
Violenza sessuale, casi raddoppiati nel 2018 `Da 32 a 62 in provincia
i casi gestiti dai Carabinieri «Le donne ora denunciano» Violenza sessuale, 62 casi trattati dai carabinieri nel Veneziano nel 2018 (di cui tre culminati con un arresto) praticamente cinque al mese. Nel 2017 sono stati quasi la metà, 32 (e comunque con tre arresti). Gli episodi sono, dunque, raddoppiati, ma d’altro canto le donne hanno iniziato ad avere maggior fiducia nelle istituzioni e molte di loro, hanno deciso di denunciare gli abusi subiti. I nume-
ri del comando provinciale dell’Arma sono emersi ieri a margine del convegno “Donne al Centro, non più bersaglio ma risorsa”, promosso dall’associazione “Passaggi a Nordest” tenutosi nell’auditorium del museo M9 in via Brenta Vecchia a Mestre. I reati contro le donne non si fermano alle violenze sessuali: nel 2018, i carabinieri hanno raccolto anche 46 denunce per stalking (6 gli arrestati) e 102 episodi di maltrattamenti in famiglia (e 11 arresti). E intanto a Cavarzere, oggi, una marcia per ricordare Maila Beccarello, uccisa dal marito. Tamiello a pagina XIII
RICORDO Oggi marcia per Maila
Falso ginecologo
Mira
Bimbo con lesioni a Dolo, alla famiglia vanno 851mila euro
Fanghi nel Naviglio I battellieri pagano gli scavi
L’azienda sanitaria ha concesso un acconto di 851mila euro ai genitori del piccolo nato con gravi complicazioni a causa dell’operato del finto ginecologo Andrea Stampini.
I battellieri pagano gli scavi per liberare il Naviglio dai fanghi. «È dal 2005 che chiediamo dragaggi, ma la risposta è sempre la stessa: non ci sono soldi», spiega Rudy Toninato, dell’Unione navigatori interni italiani.
Fenzo a pagina III
Zanferrari a pagina XVIII
Civile declassato, no di Venezia Da presidio di rete a ospedale di base. Il Comune avvia confronto con la Regione: «Ignorato il percorso di rilancio»
`
Portogruaro
Via libera: si farà la nuova ala del nosocomio Arriva la conferma di Comune e Ulss 4. L’ospedale di Portogruaro verrà ampliato con una nuova ala. La nuova struttura sarà costruita nel terreno comunale che dà sul retro del San Tommaso, a ridosso della piazzola dell’elicottero. «Abbiamo già avviato l’iter - ha detto il sindaco Senatore - I confronti ci sono già stati e di certo non manca la disponibilità dell’amministrazione comunale». Più spazio in vista per Chirurgia e poliambulatori. Corazza a pagina III
Declassato l’ospedale civile di Venezia, che passa da presidio di rete spoke a ospedale di base. E nonostante l’Ulss 3 Serenissima sostenga che «le schede sanitarie ne confermano l’importanza» e ne intravvede il rilancio, nel convincimento che in fase di revisione sapranno conciliare tutte le esigenze, il Comune è pronto a dar battaglia e annuncia il proprio intervento nella discussione in commissione regionale per far valere la specificità di Venezia, che deve tener conto di una popolazione che non è limitata solo al numero di residenti, ma che si amplia in ragione della portata turistica fino a una media di 100 mila residenti al giorno, di cui è necessario tener conto. Nel frattempo i medici lanciano l’allarme per la carenza di personale, soprattutto di specialisti e sottolineano come, proprio grazie agli specializzandi, si potrebbero coprire i buchi. Vittadello a pagina II
Il selfie a Londra Riferimento per il progetto stazione
Brugnaro: «La piastra di Mestre sarà così» PIASTRA Con un tweet da Londra il sindaco Brugnaro indica il caso di Stratford come modello per la piastra che il Comune pensa di realizzare sopra la stazione di Mestre. Fenzo a pagina XII
Grandi navi
Zaia al governo «Più chiarezza sui progetti» «Le navi da crociera devono entrare in laguna» ha detto ieri il governatore del Veneto Luca Zaia. L’esatto contrario di quello che ha annunciato il ministero dei Trasporti del pentastellato Danilo Toninelli. A margine della presentazione del bilancio di Veneto Sviluppo, Zaia ha pure riconfermato che «il futuro è la crocieristica» ribadendo che la Regione manterrà il suo impegno nella Vtp, la società che gestisce terminal, banchine e servizi alle navi. Quanto alla collocazione delle grandi navi, ha detto che le navi devono entrare in Laguna: «Confermiamo l’impegno dell’ultimo Comitatone». E Chioggia? «Non ne so nulla. Le notizie vanno però lette sulla Gazzetta ufficiale e non sui giornali». Vanzan a pagina V
Jesolo
Il sindaco Zoggia si candida per le Europee Il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia possibile candidato alle elezioni Europee del 26 maggio per rilanciare Forza Italia e al tempo stesso la città. La richiesta è arrivata dai vertici regionali del partito. Una circostanza, quella di Zoggia a Bruxelles, che aprirebbe nuovi scenari politici in città, perché l’incarico di europarlamentare sarebbe incompatibile con il ruolo di sindaco e Zoggia, dopo l’eventuale elezione, avrebbe 60 giorni per decidere se rinunciare all’Europarlamento o a Jesolo. In tal caso la città tornerebbe al voto prima del 2022. Babbo a pagina XXI
Eraclea, ecco il commissario: «Il Comune non si ferma» Giuseppe Vivola da ieri è il commissario per la provvisoria amministrazione del Comune di Eraclea, dopo le dimissioni definitive del sindaco Mirco Mestre, arrestato il 19 febbraio durante il blitz contro la camorra assieme ad altre 49 persone. «Il Comune non si fermerà» sono state le sue prime parole. Da ieri ha sospeso il Consiglio comunale, in attesa che venga sciolto con decreto del Presidente della Repubblica, e ha incontrato la segretaria generale del Comune, il vicesindaco uscente Graziano Teso, indagato a piede libera in questa stessa inchiesta, i capigruppo di opposizione Giorgio Talon e Stefano Cerchier. Babbo a pagina 13
Fiesso d’Artico
Esplode il bancomat nella notte, banditi in fuga con poche banconote bruciacchiate
COMMISSARIO Ieri a Eraclea si è insediato Giuseppe Vivola
L’altra notte per la seconda volta è saltato in aria il Bancomat della Cassa di Risparmio di Venezia nel centro di Fiesso D’Artico in piazza Marconi. La fiammata sprigionatasi, però, ha bruciato anche le poche banconote espulse dallo sportello. I banditi, due o forse tre, se ne sono andati a mani vuote sgommando in auto. Compagno a pagina XVII
BOATO Assalto alle 4.20
Redazione Venezia: 30124 - Venezia, San Marco 4410 - Tel. 041.5239301 - fax 041.665173 venezia cronaca@gazzettino.it - Redazione Mestre: Via Torino 110, 30172 - Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 - fax 041.665160 mestrecronaca@gazzettino.it
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Venezia
Sabato 23 Marzo 2019 www.gazzettino.it
Zaia: «Le crociere entrino in laguna» ` «Restiamo in linea con quanto stabilito nel Comitatone Il governatore ribadisce la linea opposta rispetto a quella del ministro Toninelli: «Ha altre idee? Per ora non si vedono» La Regione conferma con forza il proprio impegno in Vtp» `
IL DIBATTITO VENEZIA Al di là di quello che farà
Gianni Mion, ossia se si dimetterà come annunciato da presidente di Venezia Terminal Passeggeri o se invece, visto che non ha ancora formalizzato la decisione, cambierà idea, il dato certo è che la Regione Veneto manterrà il suo impegno nella società che gestisce terminal, banchine e servizi alle navi. L’ha detto ieri mattina a Palazzo Balbi, a margine della presentazione del bilancio di Veneto Sviluppo, il governatore Luca Zaia. Che ha pure riconfermato l’importanza delle navi bianche: «Il futuro è la crocieristica». E ha avvisato: «Le navi da crociera devono entrare in laguna». L’esatto contrario di quello che ha annunciato il ministero dei Trasporti del pentastellato Danilo Toninelli.
LO SCONTRO Partiamo da qua. Qualche giorno fa il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, rispondendo con una nota al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, ha detto che sul tema Grandi Navi «si sono individuate tre ipotesi progettuali, sulle quali si stanno aspettando approfondimenti da parte dell’Autorità di sistema portuale». Una delle tre ipotesi è Chioggia il cui sindaco, Alessandro Ferro, lo stesso giorno della nota del Mit aveva incontrato Toninelli: «Abbiamo dato la disponibilità per lo sviluppo del nostro porto in questo senso data la vocazione turistica di Chioggia e l’opportunità di rilancio per l’economia locale», aveva detto il sindaco. Il governatore del Veneto, però, non ci pensa minimamente di portare le navi fuori dalla laguna. «Confermiamo assolutamente il nostro impegno in Vtp ha detto ieri Zaia - Non a caso, abbiamo voluto l’ingresso nella società delle compagnie crocieristiche, pensando che il futuro sia la crocieristica a Venezia e che le navi devono entrare in Laguna». E ancora: «Confermiamo l’impegno dell’ultimo Comitatone, in cui è stato previsto che le navi entrino da Malamocco e poi percorrano il canale dei pe-
«L’IPOTESI CHIOGGIA? NON NE SO NULLA SE IL GOVERNO HA QUALCHE CONIGLIO NEL CAPPELLO CE LO DICA»
troli e poi il Vittorio Emanuele. Se il Governo ha soluzioni alternative, il classico coniglio che esca dal cappello, le dica. Ma, al momento, non si vedono conigli». E l’ipotesi di Chioggia? «Non ne so nulla. Le notizie vanno però lette sulla Gazzetta ufficiale e non sui giornali». Intanto anche a Palazzo Balbi si aspetta la convocazione del Comitatone, di cui da tempo non ci sono riunioni. «C’è fibrillazione e l’idea di una ripartizione di nuovi fondi: penso quindi che l’idea sia di riconvocarlo», ha detto il governatore. Quanto a Vtp, premesso che la Regione è socio di maggioranza tramite la finanziaria Veneto Sviluppo, si attende il prossimo passo di Mion. «Mion mi ha detto che vuole dimettersi, ma atti formali non ne ha fatti - ha detto il presidente di Veneto Sviluppo, Fabrizio Spagna - Se lo farà individueremo l successore. Abbiamo delle rose di nomi da verificare, lo faremo con la Regione».
VENICE BLUE FLAG Intanto l’Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico settentrionale informa che la nuova stagione crocieristica si aprirà nel rispetto dell’accordo volontario sulle emissioni Venice Blue Flag. In attesa della firma ufficiale dell’accordo volontario, la cui sottoscrizione è prevista per il 3 aprile a Ca’ Farsetti, le compagnie di navigazione che operano nel settore della crocieristica a Venezia continueranno a rispettare le prescrizioni in vigore finalizzate al miglioramento dell’eco-sostenibilità del comparto e riguardanti la qualità dei carburanti e le norme di gestione delle macchine. Le limitazioni autoimposte dai firmatari dell’accordo Venice Blue Flag 2018 si applicheranno anche ai transiti previsti negli ultimi giorni di marzo e nei primi giorni di aprile, periodo corrispondente all’apertura della nuova stagione crocieristica, e interesseranno sia le navi da crociera sia i rimorchiatori impegnati nelle fasi di ormeggio, navigazione e manovra all’interno della laguna. L’accordo è stato proposto per la prima volta nel 2007 e ratificato da Autorità di Sistema Portuale, Comune di Venezia e compagnie armatrici con diversi aggiornamenti negli anni successivi fino a oggi. Al.Va. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL TRACCIATO Il percorso delle grandi navi approvato dall’ultimo Comitatone. Ma il ministro Toninelli vuole le navi fuori dalla laguna
Il contenzioso
Turista chiede 70mila euro di danni per la caduta dopo la crociera VENEZIA Scivolò scendendo dalla nave attraccata in Marittima, procurandosi la frattura bimalleolare lussazione della tibio-tarsica sinistra. A distanza di quattro anni dall’incidente, che le rovinò la vacanza, una cittadina statunitense ha deciso di fare causa alla società Venice Terminal Passeggeri (Vtp), che gestì la messa in opera della passerella di discesa dalla nave, chiedendo
che venga condannata a versarle un risarcimento di 70 mila euro per i danni sofferti. Il legale della donna, l’avvocato Giorgio Caldera, ha cercato in precedenza di giungere ad un accordo stragiudiziale con la società le con le Assicurazioni generali, ma invano, e così spetterà al Tribunale civile il compito di stabilire se possa essere addebitata alla Venice Terminal Passeggeri una
responsabilità per l’accaduto. L’infortunio risale all’ottobre del 2015 : la turista statunitense si trovava in crociera con il marito a bordo della nave “Splendor of the Sea” della Royal Carribean Cruises Ltd e, mentre stava scendendo a terra, scivolò cadendo rovinosamente a terra a causa della presenza sul pavimento di una sostanza oleosa, in alcun modo segnalata, che aveva reso la
superficie scivolosa. La donna fu trasportata all’Ospedale dell’Angelo dove fu sottoposta ad intervento chirurgico per la riduzione e stabilizzazione della frattura. Successivamente fu costretta a sottoporsi a lunghe terapie riabilitative che si prolungarono fino all’agosto 2016, riportando un’invalidità permanente stimata nella misura di 12-13%. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ateneo Veneto
In 600 ai Frari per il funerale di Micol Lunedì incontro con Bruti Liberati L’ADDIO VENEZIA Ci vuole davvero tanta
gente per riempire una basilica come quella dei Frari e 5-600 persone ieri si può dire che c’erano tutte per l’ultimo saluto a Micol Camuffo. La salma della trentaseienne trovata morta una settimana fa dopo un’overdose in un appartamento zona riva de Biasio, era in una bara bianca, coperta di fiori anche quelli bianchi. Tutto attorno i familiari, gli amici, i conoscenti e anche tanta gente che abita lì attorno, dove abitava lei e abita la sua famiglia. E chissà se c’erano le persone con cui aveva condiviso gli ultimi istanti della sua vita. Una vita travolta nelle ultime settimane, dalla diffusione di quel vi-
deo girato sotto il ponte di Calatrava alla probabile disperazione dei giorni successivi. Spetterà agli inquirenti (i Carabinieri e la Procura) fare luce su eventuali responsabilità di terzi, ma in chiesa non si discute di colpe e il parroco, padre Lino, ha ricordato la vita di questa donna che avrebbe potuto avere tutto e poi - come molti altri - si è persa lungo il cammino della vi-
TANTI FIORI BIANCHI PER SALUTARE L’ULTIMA VOLTA LA DONNA TROVATA MORTA UNA SETTIMANA FA
ta. Prima di questo tragico fatto, le cronache avevano parlato di lei come una giovane campionessa di sci. Decine di articoli, solo sul Gazzettino, tra il 1996 e il 2008, di una carriera sportiva sempre ai vertici dalla categoria, dai Ragazzi fino ai Seniores. L’omelia e il successivo ricordo sono state dedicate a ciò che hanno detto di lei gli amici, c’è chi ha spiegato che “aveva l’istinto di aiutare tutti, come una crocerossina” e qualcuno ha ammonito ai richiami a volte irresistibili delle sirene, che poi portano ad un tunnel senza fine. Quel tunnel al quale i familiari avevano fatto di tutto per cercare di strapparla e che alla fine c’era quasi riuscita. Fino a quando è inciampata di nuovo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Micol Camuffo. Ieri mattina il funerale ai Frari
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VENEZIA La giustizia in Italia. L’Ateneo Veneto ospita lunedì alle 18 un incontro con l’ex procuratore Edmondo Bruti Liberati sul tema “La giustizia in Italia. Il lungo viaggio nella democrazia”. L’incontro è stato organizzato in occasione dell’uscita del nuovo libro di Bruti Liberati “Magistratura e società nell’Italia repubblicana” (Laterza 2018). «La magistratura costituisce un ordine autonomo ed indipendente da ogni altro potere» si legge nella
Costituzione. Ma nei fatti? Edmondo Bruti Liberati, già procuratore della Repubblica di Milano, componente del Consiglio superiore della magistratura ed ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati, traccia in questo testo un quadro ampio e non privo di ombre del difficile percorso di attuazione dei valori democratici nella magistratura e nella società. Intervengono Sandro De Nardi, Giovanni Focardi, Francesco Dal Co e Giuseppe Sacco.
XV
Marghera Quarto
Sabato 23 Marzo 2019 www.gazzettino.it
ENERGIA L’impianto di Marghera Levante che Edison trasformerà con 300 milioni di investimento in tre anni
Pulisce il parco e porta i rifiuti in municipio QUARTO D’ALTINO
ENERGIA MESTRE La centrale elettrica
Edison di Marghera Levante ha 31 dipendenti e fra tre anni, alla fine dei lavori che la rinnoveranno completamente, non ne perderà uno. Oltre 300 milioni di euro di investimenti, 600 lavoratori di imprese terze impegnati, appunto, per tre anni, per renderlo l’impianto termoelettrico più efficiente d’Europa: nel 2022 entrerà in funzione una nuova turbina a gas ad alta efficienza che verrà realizzata da Ansaldo Energia e termineranno i lavori di ristrutturazione del sito veneziano, storica presenza di Edison nell’area risalente al 1964, e verranno sostituiti i due gruppi di generazione elettrica attualmente in esercizio: il primo verrà smantellato, il secondo resterà di riserva.
AREA STRATEGICA Ieri Marc Benayoun, amministratore delegato di Edison, presentando l’operazione al governatore del Veneto Luca Zaia, ha ribadito che «il Veneto è una regione strategica e fondamentale per noi. Siamo presenti in questo territorio da lungo tempo e con attività di tutta la nostra filiera: produzione, stoccaggio, distribuzione e vendita di energia elettrica e gas. Siamo inoltre tra i promotori del terminale di Rovigo, il primo rigassificatore off-shore al mondo, che oggi copre il 10% del fabbisogno nazionale di gas garantendo flessibilità e diversificazione al sistema energetico nazionale».
Edison, sfida da 300 milioni per la centrale termoelettrica L’amministratore delegato dell’azienda presenta il progetto di adeguamento dell’impianto: tre anni di lavoro per 600 addetti `
Zaia ha commentato che il nuovo ciclo combinato dell’impianto di Marghera contribuirà alla transizione energetica del Paese garantendo la sicurezza e la flessibilità di produzione necessarie a bilanciare l’intermittenza delle fonti rinnovabili: «Non garantisce soltanto continuità nell’approvvigionamento energetico a uno dei territori più industrializzati del Paese, ma rende l’impianto ancora più sostenibile: sia dal punto di vista delle emissioni, sia per
quanto riguarda le ricadute sul territorio in termini di estensione dell’area e di impatto visivo, fattori di grande importanza considerata la delicatezza dell’ecosistema su cui insiste l’impianto».
L’INVESTIMENTO Gli oltre 300 milioni di euro di investimento saranno destinati anche alla realizzazione dell’”isola di potenza”, che comprende la turbina a gas ad alta efficienza Gt6 sviluppata da Ansaldo Energia, che ali-
menterà il ciclo combinato di Marghera, il quale avrà una potenza elettrica complessiva di 780 MW e un rendimento energetico pari al 63%, il più alto reso disponibile oggi dalla tecnologia: questo - spiegano i vertici di Edison, si traduce in un abbattimento delle emissioni specifiche di CO2 del 40% rispetto alla media dell’attuale parco termoelettrico italiano e di quelle di ossidi di azoto (NOX) di oltre il 70%. (e.t.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Prima ha pulito il parco, raccogliendo da solo cinque sacchi di spazzatura. Poi, non potendoli smaltire, ha voluto simbolicamente “consegnarli” in municipio. «Sono andato, come d’abitudine, con mio figlio al parco di via Opitergium che era in pessimo stato. Ci passo ogni mattina con il cane e avevo più volte segnalato la situazione di incuria, con i bidoni pieni e la spazzatura abbandonata» spiega Davide Blotta, un residente di Quarto d’Altino. Così ha deciso di andare a casa, prendere guanti e altri attrezzi e mettersi a fare pulizia. «Ci ho messo un paio d’ore circa, ho raccolto tutta la spazzatura e ho riempito cinque sacchi - aggiunge -. Sono sicuramente i rifiuti di ragazzini che a volte fanno festa, ma anche tante cartacce e sacchetti che usano i proprietari di cani. Anche l’altro parco, in via Aldo Moro, era nelle stesse condizioni». Poi si è presentato il problema dello smaltimento: «All’ecocentro non prendono i sacchi e non potevo mettermi a fare la differenziata, così sono andato in municipio, ho chiesto del sindaco Claudio Grosso e dell’assessore all’ambiente Celestino Mazzon, ma non c’erano e così li ho lasciati lì. Poi dagli uffici mi hanno chiesto le mie generalità». Blotta racconta di aver fatto diverse segnalazioni: «Escludo anche che il problema possa riguardare gli abbandoni di rifiuti domestici, perché quello che io ho raccolto era quasi tutta spazzatura degli utilizzatori del parco». Veritas è di un’opinione diversa: con l’avvio della tariffa puntuale sarebbe aumentato notevolmente l’abbandono di sac-
chi di rifiuti nei cestini dei parchi. «L’anno scorso la pulizia dei parchi era concentrata da maggio a ottobre un giorno a settimana e nel resto dell’anno si interveniva nei casi eclatanti - aggiunge il sindaco Claudio Grosso -. Quest’anno il servizio è stato riorganizzato e gli effetti si vedranno da aprile, ma nei punti sensibili, come nei parchi, era già previsto un passaggio una o due volte la settimana, visto l’abbandono di spazzatura domestica». Il Comune ieri ha quindi contattato i vigili che sono andati ad analizzare i sacchi di rifiuti. Nel caso in cui siano riconducibili a “furbetti”, che provano a ridurre le spese di conferimento, può scattare la multa. Intanto Radames Favaro, ex assessore all’ambiente, sta organizzando giornate di pulizia dei parchi e delle rive del Sile: «Con la raccolta porta a porta “spinta” bisogna potenziare i controlli». (m.fus.)
UN RESIDENTE: «ERO STUFO DI VEDERE COSÍ TANTA SPORCIZIA DOVE GIOCANO I BIMBI» IL COMUNE AUMENTA I CONTROLLI
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PADOVA
SABATO 23 MARZO 2019 IL MATTINO
il futuro della sanità
il riconoscimento
«Per salvare il Sant’Antonio dietrofront su Padova Est»
Medicina di laboratorio gli Stati Uniti premiano il professor Plebani
Naccarato (Pd): «L’accordo di programma cancella la struttura di via Facciolati» E striglia il collega di partito Sinigaglia: «Ora faccia vera opposizione a Zaia» sedi dell’Azienda ospedaliera di Padova”. A conferma di tutto ciò», rileva Naccarato, «il Sant’Antonio non viene mai neppure nominato».
Elena Livieri A pochi giorni da quando sono state svelate le schede ospedaliere regionali resta alta l’attenzione e, ancor di più la preoccupazione, sul futuro dell’ospedale Sant’Antonio. Nelle schede, infatti, alla struttura di via Facciolati non viene attribuito alcun reparto e alcun posto letto. Di fatto, come ospedale, scompare dalla mappa. Resta l’edificio che, tuttavia, passa in comodato d’uso gratuito all’Azienda ospedaliera universitaria. I mille dipendenti non sanno quale futuro li attenda e non vogliono che un patrimonio di competenze e servizi venga cancellato con un colpo di mano. E torna tuonare la politica: dopo le critiche del consigliere regionale del Pd Claudio Sinigaglia è un altro dem a intervenire. L’ex deputato Alessandro Naccarato va giù deciso: per salvare il Sant’Antonio va revocato l’accordo di programma sull’ospedale a Padova Est. LA MOBILITAZIONE
I medici, riunitisi mercoledì in assemblea con i rappresentanti dei sindacati Anaao e Cimo hanno avviato una petizione e annunciato battaglia: sono pronti alla mobilitazione, non escludono lo sciopero e manifestazioni di protesta. E altrettanto fanno i sindacati del personale di comparto. Ieri la Cisl ha chiesto che si apra subito un confronto pubblico, oggi Cgil e Uil hanno convocato un’assemblea generale per martedì prossimo. Con tutta l’intenzione di ricevere manda-
EFFETTI NEGATIVI
Secondo Naccarato la scelta del nuovo ospedale ha già dispiegato effetti negativi: «L’accordo, accolto come la soluzione a tutti i mali della sanità padovana, è stato lo strumento per modificare le previsioni urbanistiche di un’area con conseguenti aumenti di valori immobiliari e ha favorito il trasferimento di parte dello Iov a Castelfranco. Con la promessa del nuovo ospedale si chiude il Sant’Antonio, si sposta lo Iov
Martedì assemblea del personale Cgil e Uil pronte allo stato di agitazione
Claudio Sinigaglia e Alessandro Naccarato. In alto, il Sant’Antonio
to di portare la Direzione dell’Usl, che finora si è sottratto al confronto sul tema, dal Prefetto. Stamattina Padova Bene Comune tiene un sit-in di fronte all’ospedale. FINE ANNUNCIATA
«La progressiva dismissione e la chiusura del Sant’Antonio sono gli effetti dell’accordo del 21 dicembre 2017 tra Comune e Regione per la realizzazione del nuovo ospedale a Padova Est e della successiva program-
mazione regionale», rileva Naccarato. «Per salvare il Sant’Antonio non serve che rimuovere la causa della sua fine annunciata e revocare l’accordo di programma il quale ha stabilito che il presidio ospedaliero di via Giustiniani diventerà la sede del futuro ospedale cittadino e che “a regime coesisteranno il nuovo presidio ospedaliero di Padova Est-San Lazzaro e il presidio ospedaliero-ospedale cittadino di via Giustiniani entrambi
da Padova e si aumentano i valori delle aree private di Padova Est. I danni per la sanità pubblica attuale sono immediati mentre il nuovo eccezionale ospedale si realizzerà in tempi lunghissimi e, per ora, non si sa come e da chi verrà finanziato». L’ultima stoccata Naccarato la riserva proprio a Sinigaglia: «È tempo di fare un’opposizione più severa e finirla con la gestione consociativa in Regione che ha permesso a Zaia di assumere decisioni dannose per la nostra città. Ci si deve battere in Consiglio perché questa programmazione venga bloccata». —
L’American Association for Clinical Chemistry, la più prestigiosa società scientifica della Medicina di laboratorio a livello internazionale, ha conferito al professor Mario Plebani (nella foto) il “2019 AACC Outstanding Contributions Through Service to the Profession of Clinical Chemistry Award”. Il Premio - Plebani è il primo italiano a conquistarlo - riconosce il valore dei ricercatori e professionisti della medicina di laboratorio che, nell’arco della loro carriera, abbiano dato un rilevante contributo al miglioramento della professione e delle conoscenze scientifiche. «È un riconoscimento che mi fa particolarmente piacere perché riconosce il lavoro di una vita», la reazione del professore che ha ricevuto i complimenti anche dal governatore Luca Zaia, «ma ci tengo a sottolineare che non è un premio al singolo ma al gruppo che non me ha condotto studi e ricerche». La consegna avverrà in agosto a Los Angeles. Il premio riconosce il contributo al miglioramento della qualità e della sicurezza del paziente nelle analisi di laboratorio, allo sviluppo dello standard internazionale di accreditamento dei laboratori clinici e per le ricerche sui di marcatori tumorali e per aver fondato e diretto una Scuola, conosciuta in tutto il mondo, che ha saputo coniugare la ricerca scientifica con un’eccellente pratica professionale. «La medicina di laboratorio», spiega Plebani, riconosciuto fra i 100 patologi più influenti nel mondo, «si occupa di analisi chimiche, biochimiche, ematologiche, microbiologiche, virologiche e oggi sempre più anche diagnostica molecola-
re. Fino a qualche decennio fa le analisi servivano a confermare la diagnosi clinica, oggi invece riusciamo a fare prevenzione grazie all’identificazione di fattori di rischio. Riusciamo a determinare la dose ottimale di determinati farmaci, anticoagulanti e antitumorali, in base ai diversi tipi di metabolismo del paziente, massimizzando gli effetti terapeutici e riducendo il rischio di eventi avversi». Un filone di ricerca valorizzato dalla Scuola padovana è quello sui biomarcatori di malattie infiammatorie: «Grazie a tecniche di spettrometria di massa molto avanzate riusciamo a ricavare anche dalla saliva - oltre che da sangue, urina o feci - i dati che interessano per rilevare alcuni marcatori o spie di malattie. L’obiettivo è di arrivare ad analisi sempre meno invasive e, al contempo, sviluppare strumenti che consentano al paziente di monitorare da sé, come già oggi si fa con l’insulina, anche altri parametri e grazie alla telemedicina trasmettere i dati al medico. È l’evoluzione dell’home-care». Altro tema è quello dei big data: «Mettere in rete e collegare il patrimonio di analisi consente di classificare sempre meglio le patologie, fornendo uno spettro più completo e integrato». — E.L.