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REGIONE
DOMENICA 24 MARZO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
Il rapporto dei carabinieri depositato in Procura lancia pensanti accuse anche a chi aveva la responsabilità dei controlli
I Noe: «Pfas, colpa dell’Arpav di Vicenza se la bonifica è stata ritardata di otto anni» utilizzare. Tra i compiti di giornata c’è anche la sigillatura dei nuovi contatori-totalizzatori presenti su tre pozzi che sono collegati alla barriera idraulica realizzata proprio da Miteni per arginare l’inquinamento della falda sotterranea. L’anno prima Miteni si era accorta del problema e, senza comunicare – come impone la legge – l’emergenza in atto, aveva incaricato la società Erm Italia di realizzare una barriera idraulica da 199 mila euro per contrastare l’avanzare dell’inquinamento. L’installazione dell’impianto prevedeva di per sé la comunicazione agli enti di controllo, mai avvenuta. Per procedere con i sigilli, dicono dal Noe, il personale Arpav avrebbe dovuto sicuramente constatare la presenza della barriera idraulica, «ma non ha mai segnalato agli enti tale modifica impiantistica e né, tantomeno, eseguito alcuna verifica». Continua il dossier Noe: «La barriera idraulica è un sistema che si usa in caso di bonifica per confinare l’inquinamento, pertanto Arpav (oltre a segnalare immediatamente la situazione), avrebbe dovu-
LE INDAGINI
Nicola Cesaro a bonifica sarebbe potuta partire nel 2005». Lo dicono chiaramente i carabinieri Nucleo operativo ecologico (Noe) di Treviso nel dossier di 270 pagine presentato alla Procura di Vicenza sul caso dell’inquinamento Pfas che ha interessato mezzo Veneto e oltre 150 mila persone. Il condizionale, purtroppo, è legato a una serie di gravi responsabilità, a partire da quelle dei vertici di Miteni, la società di Trissino che ha dato il via alla contaminazione della falda. Il Noe attribuisce forti colpe anche all’Arpav di Vicenza e dice chiaramente: se Arpav avesse fatto il suo dovere, «la bonifica sarebbe potuta partire nel 2005». È il 13 gennaio 2006 e il personale di Arpav si trova nello stabilimento Miteni per chiudere e sigillare i pozzi che l’azienda aveva comunicato al Genio civile di non voler più
«L
l’appuntamento di verona
Il Forum della famiglia: Regione, sì al patrocinio Tensione anche a Trento VENEZIA. «Il Veneto non è oscurantista e non sostiene neanche i fondamentalismi». Lo ha detto il Governatore del Veneto Luca Zaia, ieri a Conegliano, sull'ipotesi di ritiro del patrocinio della Regione Veneto alla manifestazione per la famiglia di Verona. «Il Veneto - ha aggiunto - ha dato il patrocinio, che resta, perché è giusto che tutti abbiano la parola nei limiti della sostenibilità. Penso che porre la questione sulla condizione della donna, sul fatto che i go-
Lo zaino del neo-pellegrino
Il segreto della respirazione
verni e le amministrazioni si occupino di più della condizione femminile, sul tema della natalità non siano temi da ritenersi fondamentalisti». «Andrò lì - ha aggiunto Zaia a portare un pensiero contro l'omofobia, a tutela della libertà di scelta della donna, un pensiero liberale, non medievale ma rinascimentale. Il dibattito sull'aborto rientra negli strati più intimi di una persona. C'è una legge che lo prevede - ha aggiunto - e nessuno sosterrà l'abolizione di
to semplicemente analizzare un campione di acqua in ingresso alla barriera e ricercare le due sostanze principalmente prodotte dalla Miteni: benzotrifluoruri e Pfas». Scioccante è la conclusione del Noe: «Se ciò fosse avvenuto, la bonifica sarebbe potuta partire nel 2005». Otto anni prima dello studio Irsev che rileva i contaminanti Pfas in falda. E ancora: il dottor Lorenzo Sacchetti, consulente della Erm Italia dal 2002 al 2007, tra i progettisti della barriera idraulica realizzata nel 2005, sentito dalla Procura come persone informata dei fatti ha chiaramente dichiarato che «nell’ultimo periodo in cui ho lavorato presso la Erm Italia ho incontrato probabilmente presso la Miteni l’ingegner Vincenzo Restaino dell’Arpav (all’epoca direttore del dipartimento provinciale Arpav Vicenza, ndr). Non ricordo nello specifico il colloquio avuto con Restaino, ricordo però che era a conoscenza del problema di contaminazione prodotto dalla Miteni». Ad Arpav viene inoltre attribuita la responsabilità di aver avallato la posizione di Miteni, la quale ha sostenuto di aver realizzato la barriera solo nel 2013, anno in cui è stata dichiarata l’emergenza Pfas. Arpav durante le numerose ispezioni e verifiche dal luglio 2013 avrebbe dovuto capire e segnalare che la barriera idraulica non era stata allestita in quel momento. Per almeno otto anni, invece, Arpav ha chiuso un occhio. —
Settembre 2017: la Commissione ecomafie in visita alla Miteni di Trissino
questa legge. Io ho avuto il coraggio di portare la fecondazione assistita a 50 anni - ha concluso Zaia - e anche allora il mondo cattolico non era dalla mia parte». Intanto la manifestazione prevista a Verona da venerdì prossimo origina prese di posizione e polemiche. A Trento è successo anche di peggio. Momenti di tensione si sono avuti l’altro pomeriggio, nel palazzo della Provincia, all'apertura del convegno “Uomini e donne, solo stereotipi o bellezza delle differenze?”, organizzato dalla Giunta provinciale (leghista). Numerose persone, rimaste fuori dalla sala Belli ormai piena, hanno protestato, mentre alcuni che erano riusciti ad entrare hanno contestato i relatori del convegno e l'assessora leghista Stefania Segnana. Necessario quindi l'intervento
delle forze dell'ordine. Si è creato un parapiglia in cui sono rimaste lievemente ferite cinque persone. Nello stesso tempo, all'esterno del palazzo della Provincia, è stata inscenata una manifestazione di protesta da parte di un gruppo di studenti, femministe e sindacalisti. Sul fronte politico, il vicepremier Salvini ieri ha confermato da Cernobbio la sua presenza a Verona: «Qualcuno pensava che si volesse relegare la donna in cucina a lavare e stirare, nulla di simile alberga nella mente di un uomo normale e quindi neanche nella mia. Ribadire il sostegno a una famiglia basata sulla mamma, il papà e i bimbi mi sembra totalmente normale». Quanto al premier Conte che ha negato il patrocinio al Forum, Salvini ha risposto: «Ciascuno ha le sue idee». —
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e la mente
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video Su FB del Governatore
Zaia costringe a scusarsi due “leoni da tastiera” TREVISO. Il governatore in campo contro i “leoni da tastiera”. Ieri Luca Zaia ha pubblicato un video sulla sua pagina Facebook prendendosela con i due autori di alcuni post: «Dicono – spiega Zaia nel video – che nella programmazione ospedaliera l’ospedale di Bassano è penalizzato a favore di quello di Santorso perché mia moglie fa la dirigente in quest’ultima struttura». Vero niente, dice il politico leghista rivolgendosi ai due e facendo ne nome e cognome: «Mia
moglie fa l’impiegata part time in una compagnia assicurativa a Conegliano». Di qui l’affondo di Zaia: «Voglio vedere se questi due signori hanno il coraggio di scusarsi, perché io li denuncio». Pronte le scuse su Facebook dei due malcapitati. «Presidente Zaia – dice fantozzianamente uno dei due “leoni da tastiera” – le ho già scritto privatamente per porgerle le mie scuse (...). Porgo pubblicamente le mie più sentite scuse a lei e alla sua gentile signora». —
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DOMENICA 24 MARZO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
La festa della Lega
Alcune immagini della festa della Lega: il guanto di sfida ai sindaci di centrosinistra e liste civiche è lanciato. Questa sera arriva il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini
Passerella di sindaci e Da Re fa già i conti «Ne strappiamo 35» Stasera c’è Salvini Il Carroccio vuole fare il pieno in Veneto alle amministrative E si sogna lo “sgarbo” contro chi ha ceduto le quote Asco
Andrea Passerini La passerella dei candidati sindaci, una cinquantina da tutto il Veneto, ha animato la seconda serata di Venetofest al prato della fiera, la festa nathional della Liga. E un Toni da Re molto carico ha lanciato il guanto di sfida: «Si vota in 321 comuni, puntiamo a una segno più notevole già nei comuni sopra i 15 mila abitanti. A Rovigo faremo star fermo Bergamin un giro, co-
me al gioco dell’oca, sono stati fati danni enormi, abbiamo comminato anche espulsioni, pensiamo di riazzerare tutto e ripartire da capo. Punteremo su una candidata». SI FANNO I CONTI
Dietro le quinte, si fanno i conti: nella sola Marca si punta a strappare a centrosinistra e civiche una decina di Comuni, e soprattutto Mogliano e Vittorio Veneto fra quelli sopra i 15 mila, più che a Preganziol. A Paese, il quarto grande cen-
tro dove si voterà, invece, la Lega governa da tempo ma si profila la corsa separata con Forza Italia, anche se il Carroccio sta pressando Forza Italia perché si sfili dal candidato azzurro Martino De Marchi. E nel resto del Veneto si vuole piantare il pennone su 20-25 Comuni dove non si governa. «Con Salvini abbiamo il vento in poppa, e contiamo sull’election day con le europee», conferma Da Re. «In molti Comuni, vedi Vittorio, abbiamo pagato l’onda di
Visita a Conegliano del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti «Il ministero ha già fatto tutto, vogliamo garantire servizi migliori»
Autonomia, la delegazione veneta il 3 aprile in audizione al Senato L’AGENDA POLITICA
Francesco Dal Mas
I
l ministro Toninelli prende ancora una volta le distanze dalla Tav veneta? Luca Zaia, il presidente del Veneto, rilancia: «Chiedo
ufficialmente al governo che inserisca la Tav veneta nello “sblocca cantieri” perché mi risulta -che in questo momento non ci sia». Avanti, dunque, con l’Alta Velocità. Ma avanti anche con l’autonomia. Il 3 aprile Zaia sarà in audizione al Senato sui temi dell’autonomia, insieme agli esperti del Veneto che se-
guono l’iter. «Siamo pronti per la firma sulla base di una bozza che spero diventi una preintesa da inviare al Parlamento», aggiunge il governatore, a margine della visita del ministro della Pubblica Istruzione, Marco Bussetti, nel Coneglianese. La speranza del presidente è di arrivarci prima delle elezioni europee, ma dice di non
Renzi (propruo lui è caduto dopo il primo mandato OES), ora c’è l’onda del nostro segretario e contiamo di rovesciare il risultato del 2014». VENDETTA PER ASCO
Stasera, sul palco trevigiano, Da Re potrebbe venir trionfalmente incoronato dal “Capitano” Salvini, in diretta, a candidato per Bruxelles, ma lui s schernisce: «Mai pregato nemmeno in chiesa, e mai chiesto nulla, se c’è bene, altrimenti va bene lo stesso». E preferisce concentrarsi sulle amministrative, togliendosi qualche sassolino. «Oltre ai Comuni con 15 mila abitanti, ce ne sono tre cui tengo particolarmente, sono quelli che hanno ceduto le azioni dell’Asco...». Riferimento al recesso deciso da Pieve di Soligo, Cison di Valmarino e Follina proprio negli ultimi mesi. Si sa che Asco è la creatura di Da Re. «Vorrei che vincessimo perché non si è mai visto che i figli vendano il capitale ereditato dai padri, il patrimonio pubblico voluto dai fondatori di Asco andava conservato, per il bene dei cittadini», ha aggiunto, «questi sindaci hanno deciso di alienarlo». Un avviso anche agli altri Comuni, non al voto in questa tornata, che hanno fatto il passo indietro dalla holding di Pieve di
sapere se accadrà. Bussetti, dal canto suo, conferma che «come ministero abbiamo risolto la procedura che ci riguardava, non abbiamo più un ruolo in questa vicenda». E a chi gli fa osservare che le richieste di scuola regionalizzata stanno facendo discutere, il ministro puntualizza: «Non è di questo che si sta trattando ma di responsabilità locali che si assumono per garantire e migliorare il servizio». E, in tema di scuola, il ministro ricorda che «in questo momento abbiamo la necessità di stabilizzare i nostri docenti e quindi abbiamo avviato con l’ultima legge finanziaria i presupposti per avviare in tempi anche veloci le procedure di reclutamento per i docenti». Fra una settimana sia Busset-
Soligo. Dove, particolare non trascurabile, è decollata un’alleanza lombardo veneta che unisce il superpolo veneto con Verona e Vicenza voluto da Da Re, con il grande ombrello della lombarda A2a, molto vicina a Salvini. Infine, le alleanze. Altro tema forte delle serata, l’Europa. Ed è stato l’eurodeputato uscente vittoriese Giampaolo Scottà a
Si conta molto sull’election day con le europee per sfruttare il vento del “Capitano” dare la linea: «Il fatto di vedere tutti preoccupati, e anche il disperato tentativo delle sinistre a salvare il salvabile, in queste ultime settimane di legislatura, rafforza le nostre speranze di vittoria» , ha detto, «quando comanderemo cominceremo da tre fronti: la migrazione, l’agricoltura, la finanza. Il trattato di Dublino va rivisto completamente, e sulle banche va dato un chiaro segnale di discontinuità. Ma posso garantire che se vinciamo faremo la rivoluzione. E Mara Bizzotto l’ha ribadito, con bordate a Bruxelles, Juncker, a Macron, («I clandestini
MINISTRO MARCO BUSSETTI, RESPONSABILE DEL DICASTERO DELL’ISTRUZIONE, IERI A CONEGLIANO
Bus dirottato, il membro del governo favorevole alla cittadinanza per Rami «Ius soli? Non è nel contratto»
se li prenda lui» ) e ai magistrati. Infine, strali a Casarini. OGGI SALVINI
La festa attende il gran finale di oggi con Matteo Salvini, e il ritorno di Luca Zaia, sempre più fari del Carroccio trevigiano e veneto. Il marchio del vicepremier sul governo, e la battaglia sull’autonomia del governatore sono i binari della Liga, che certo non digerisce i 5S se non come supporto alla linea di Salvini. Nella base, c’è chi attende le nuove elezioni, e chi invece, con un occhio alla Realpolitik, considera i vantaggi che Salvini ricava dalla inedita alleanza. I parlamentari confermano il grande freddo tra i partner, ma c’è molto scetticismo sul ritorno alle urne. «E poi c’è il caso Roma..., sogghigna un big trevigiano, in fin dei conti la linea dura sui migranti e il tema della sicurezza ci stanno premiando» . Così tutti sono d’accordo: il motto è di capitalizzare tutto a maggio, magari in vista di un nuovo centrodestra a trazione salviniana. Lasciando in secondo piano lo stallo del partito, ingessato nei territori. Ci sarà tempo, quest’autunno, alla luce del nuovo statuto del Carroccio 2.0. La festa, non solo quella del partito, è adesso, da qui a maggio. —
ti che Zaia parteciperanno al congresso della famiglia, a Verona. «Ognuno – taglia corto il ministro - è libero di pensarla come vuole, viviamo in uno stato democratico in cui ognuno può esprimere il proprio pensiero». Poi il ministro Bussetti ha evocato, nei suoi incontri coneglianesi, i «bambini eroi» del bus dirottato. «Se a Rami dovesse essere concessa la cittadinanza italiana sarei più che mai favorevole» ha detto. Lo Ius soli, invece, no? «Non è previsto dal contratto di governo» si è limitato ad aggiungere, specificando, nella risposta ad un’altra domanda, che l’educazione civica che il governo vuole introdurre significherà anche «insegnare il rispetto e la legalità». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
REGIONE
DOMENICA 24 MARZO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
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I nodi della politica
Volti Pd: Calenda Cacciari e Moretti tris d’assi nel test del Parlamento Ue Il sondaggio: Lega al 45%, M5S al 17, Dem al 19 e FI all’8 L’ex sindaco di Venezia in testa con il 44% nel gradimento
CROMASIA
INTENZIONI DI VOTO - ELEZIONI EUROPEE - CIRCOSCRIZIONE II Sondaggio 13-15 febbraio 2019 Intervallo di confidenza MIN Valore centrale MAX Lega - Salvini Premier 44,5 46,7 42,3 Forza Italia - S. Berlusconi 8,7 9,9 7,5 SVP - Sudtiroler Volkspartei** 2,0 2,6 1,4 UDC ---Fratelli d’Italia - Meloni 3,6 4,4 2,8 Partito democratico -Pse 19,0 20,7 17,3 Lista Calenda - Siamo Europei 1,0 1,4 0,6 + Europa 1,8 2,4 1,2 Movimento 5 stelle 17,0 18,6 15,4 Articolo 1 - MDP 1,3 1,8 0,8 Sinistra Italiana 0,8 1,2 0,4 Altri 0,3 0,5 0,1
* Non esiste ancora la lista ufficiale dei partiti che si presenteranno alle elezioni europee del 26 maggio ** La SVP stabilirà un collegamento di lista tecnico con Udc e Forza Italia, membri del Ppe
Quale nome scriverà sulla scheda elettorale? A chi darà la sua preferenza? Base rispondenti: elettori del PD che non hanno dichiarato di voler esprimere una
Albino Salmaso Chi riuscirà mai a fermare l’irresistibile ascesa dell’armata di Matteo Salvini all’Europarlamento? Se Carlo Calenda, il ministro di Industria 4,0 ha già accettato il ruolo di capolista Pd nella circoscrizione Nordest per «evitare che l’Italia faccia la fine del Venezuela», si tratta ora di costruire la squadra per il test del 26 maggio. E le sorprese non mancano. Nella galassia del centrosinistra che naviga attorno al 20 per cento c’è una sola stella che brilla di luce propria: è quella di Massimo Cacciari.
re l’avanzata della destra, il Pd di Zingaretti vuole compattare il centrosinistra con i big della stagione d’oro: se Romano Prodi è il padre nobile che dispensa consigli, l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia può ricostruire il fronte “arancione” della società civile in Lombardia e Piemonte. Discorso analogo per Massimo Cacciari, che non ha ancora sciolto la riserva nonostan-
Domani sera a Padova il segretario Bisato dovrà far approvare cinque “nomination”
IL GRADIMENTO AL TOP
Il filosofo guida la classifica del gradimento dei candidati virtuali Pd-Pse e lista Calenda-Siamo europei per le europee: l’ex sindaco di Venezia, che ha abbandonato la politica nel 2010 dopo aver amministrato la città per dodici anni, incontra il favore del 44 per cento degli elettori Dem, nel sondaggio effettuato da Alessandra Ghisleri di Euromedia Research dal 13 al 15 febbraio scorsi. Un gradimento assoluto, che fa capire come il popolo del centrosinistra sia pronto a votare un leader profondamente stimato per autorevolezza, coraggio e indipendenza: mai come oggi l’Europa è in pericolo e rischia di sbandare sotto i colpi della Brexit e dei sovranisti-populisti, con il trio Salvini-Le Pen-Orban. Per ferma-
te il pressing di Nicola Zingaretti. Il sondaggio della Gisleri supera la dinamica della correnti perché misura la notorietà e il feeling tra candidati ed elettori. Al secondo posto si piazza Alessandra Moretti con il 22% di preferenze e stacca Gianni Cuperlo, Laura Puppato ed Elisabetta Gualmini fermi al 15%. Mentre l’ex sottosegretario Pier Paolo Baretta si è dichiarato non disponibile alla sfida elettorale. Poi arrivano gli eurodeputati in carica: Cécile Kyenge, ex ministro nel governo Letta; Isabella De Monte per il Friuli, Paolo Castro che si è ritirato e Damiano Zoffoli subentrato alla Moretti nel 2015 che si è dimessa per sfidare Luca Zaia alla guida della Regione. Ultimo della lista
Achille Variati, sindaco di Vicenza per dieci anni. Domani sera la direzione regionale Pd sarà chiamata a votare le indicazioni da proporre a Zingaretti e il dibattito si annuncia infuocato. Il segretario Alessandro Bisato saprà mediare?In corsa ci sono anche Stefano Fracasso, capogruppo a palazzo Ferro Fini che guida l’area di Martina, e poi il professor Antonio Calò che ha adottato un gruppo di immigrati ed è stato premiato dal presidente della repubblica Mattarella come “apostolo” dell’integrazione. Il Veneto potrà indicare 5 nomi nella lista Nordest e la prima regola da rispettare si chiama: alternanza di genere. Un uomo e una donna. Ecco allora che Moretti e Puppato sono pronte a tornare in corsa per riportare il Pd oltre il 20 per cento e staccare il MS5, anche se la corsa per riprendere la Lega appare difficilissima. Un salto indietro, al 2014. Quando il Pd raggiunse il 40% con Matteo Renzi, il 43 a Nordest con il Veneto al 38%. Sei gli eurodeputati mandati a Strasburgo. Alessandra Moretti, capolista, fu premiata da 230.813 preferenze e alle sue spalle venne eletto Flavio Zanonato con 96.383 consensi appena sopra la Kyenge. Per l’ex sindaco di Padova ed ex ministro dello Sviluppo Economico ora si annuncia una pausa di riflessione, per-
Nella corsa alle poltrone d’oro l’obbligo del certificato penale naio 2019, numero 3, ha infatti previsto l’obbligo (sono esclusi solo i Comuni sotto i 15 mila abitanti) della pubblicazione sul sito Internet di partiti, movimenti e liste che si presentino alle elezioni del curriculum vitae dei candidati e del loro certificato penale. Sul versante dei contrassegni va detto che le istruzioni per la presentazione delle liste, diffuse dal Viminale, vietano espressamente «i contrasse-
Massimo Cacciari
Elisabetta Guaimini 15,0
Paolo De Castro 11,0
Alessandra Moretti 22,6
Pier Paolo Baretta
12,5
Damiano Zoffoli 10,2
Gianni Cuperlo
15,3
Cécile Kyenge
12,3
Achille Variati
Laura Puppato
15,2
Isabella De Monte
11,1
44,1
5,5
LA LISTA DI BISATO
VerSo l’eleCtioN-daY del 26 maggio
PADOVA. La macchina elettorale si metterà in moto alle 8 di domenica 7 aprile. Quel giorno inizierà, al ministero dell’Interno il deposito dei contrassegni e degli statuti (o di una dichiarazione di trasparenza per i partiti non registrati) delle liste che parteciperanno alle elezioni Europee di domenica 26 maggio (si vota dalle 7 alle 23). Ma non mancano le novità. L’articolo 1 della legge 9 gen-
o più preferenze sulla scheda elettorale: 18,1% (Campioni elettori PD)
gni in cui siano contenute parole, espressioni, immagini, disegni o raffigurazioni che facciano riferimento ad ideologie autoritarie: per esempio le parole “fascismo“, “nazismo“, “nazionalsocialismo“ e simili. Le liste dei candidati al Parlamento di Bruxelles (i quali, nel giorno delle elezioni, devono aver compiuto 25 anni) possono contenere, nella circoscrizione Italia nord-orientale (Veneto, Friuli-Venezia Giulia,
Fonte: Euromedia Research 13-15 febbraio 2019 (Rilevazione scientifica-statistica basata su dichiarazioni anonime)
Da sinistra Massimo Cacciari, Alessandra Moretti e Carlo Calenda
CampioNe di 1000 elettori
Gli Amici del Veneto scelgono la Ghisleri Il sondaggio, commissionato dalla fondazione “Amici del Veneto” guidata da Franco Frigo, è stato realizzato da Euromedia Research di Alessandra Ghisleri su un campione di 1000 elettori del Nordest così divisi: 89 Trentino Alto Adige, 421 in Veneto, 106 in Friuli Venezia Giulia e 384 in Emilia Romagna. Metodo: interviste telefoniche Cati. Il sondaggio è stato effettuato dal 13 al 15 febbraio 2019.
Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna), da un minimo di tre a un massimo di quindici candidati (nessuno dei due sessi può essere rappresentato da più di otto persone). Ogni lista dev’essere sottoscritta, in ogni circoscrizione, da almeno 30 mila e da non più di 35 mila elettori. Sono esonerati da quest’obbligo i partiti presenti in Parlamento o che nel 2014 abbiano ottenuto almeno un seggio all’Europarlamento. La presentazione delle liste dei candidati va fatta, alla Cancelleria della Corte d’appello di Venezia, tra le 8 e le 20 di martedì 16 aprile e tra le 8 e le 20 di mercoledì 17 aprile. La sera del 26 maggio, al termine delle operazioni di voto, si procederà allo spoglio delle schede delle Europee.
ché LeU si è dissolta. In questi 4 anni la popolarità di Alessandra Moretti si è consolidata grazie al suo ruolo di speaker del Pd nei talk show delle tv: ce la farà a tornare a Strasburgo? IL VOTO DI LISTA
Il sondaggio di Euromedia Research, che precede le primarie che hanno rilanciato l’immagine del Pd, fotografa lo strapotere della Lega che viaggia attorno al 45 per cento. Il voto in Sardegna ha fatto capire che il bacino del centrosinistra può tornare al 30 per cento, ma il sistema pro-
Per quanto riguarda le elezioni Comunali (in Veneto, il 26 maggio, vanno al voto, dalle 7 alle 23, 321 amministrazioni, di cui 300 sotto i quindicimila abitanti, per un totale di 1.948.598 residenti coinvolti, pari al 40,1% della popolazione, che eleggeranno 3.850 consiglieri comunali), le liste van-
In Veneto saranno rinnovati anche sindaco e consiglio di 321 Comuni no presentate alle segreterie dei municipi dalle 8 di venerdì 26 aprile alle 12 di sabato 27 aprile. Anche in questo caso i partiti dovranno pubblicare,
porzionale con la soglia di sbarramento del 4% non consente nuovi esperimenti per le Europee. Carlo Calenda ha deciso di mettere radici a Padova per sfidare Matteo Salvini e Luca Zaia e il Pd sembra aver rialzato la testa: con il 20-21% elegge tre eurodeputati, il quarto seggio scatta con il 23-24%. Il M5S è in caduta libera, ma il vero nemico da battere si chiama Lega che lancia proclami di guerra all’Europa: si tratta di capire se dopo un anno di governo gialloverde, il feeling con i ceti produttivi del Nordest è intatto. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI?
sul loro sito Internet, il curriculum vitae e il certificato penale di ciascun candidato. Lo stesso adempimento tocca a ciascun Comune entro il settimo giorno antecedente la data della votazione. Lo spoglio delle schede delle Amministrative verrà eseguito dopo quello delle Europee, a partire dalle ore 14 di lunedì 27 maggio. Nei Comuni con più di 15 mila abitanti, nel caso in cui al primo turno nessuno dei candidati sindaco abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti validi, si dovrà procedere a un turno di ballottaggio tra i due candidati più votati: il secondo turno è in programma domenica 9 giugno (sempre con voto dalle 7 alle 23). — Claudio Baccarin BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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GIORNO&NOTTE
DOMENICA 24 MARZO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
tradizione
Il Centro consorzi rilancia «Una scuola del gelato per salvare la tradizione» L’idea è creare un indirizzo specifico nel percorso didattico Verrà chiesto alla Regione di farsi interprete dell’esigenza
Raffaele Scottini BELLUNO. Da Belluno, terra di
gelatieri, e dal Centro consorzi in particolare parte la proposta di inserire un indirizzo di formazione funzionale alla gelateria (e anche alla pasticceria) all’interno del percorso didattico di operatore della ristorazione. «È un’esigenza», concordano il direttore del Centro consorzi Michele Talo e Paolo Garna (ex direttore della Mostra internazionale del gelato), promotore dell’iniziativa. L’occasione per lanciarla è la giornata europea del gelato artigianale che si festeggia oggi. Di scuola del gelato, nel bellunese, se ne è parlato in tante occasioni, ma adesso torna d’attualità «per salvaguardare una conoscenza e capacità professionale». Una necessità dettata dal fatto che nella profes-
sione del gelatiere sono richieste delle conoscenze ben precise di cultura generale, di alimentazione, igiene, merceologia, marketing, informatica. Insomma tutte quelle competenze indispensabili per essere imprenditore. Ma per un giovane che desideri studiare per intraprendere questa professione in Italia non esiste una scuola specifica da poter frequentare. «Non parliamo di un corso di qualche centinaio di ore che dia nozioni tecniche, ma di una vera scuola, in grado di assolvere a tutti gli effetti all’obbligo scolastico», rilancia Paolo Garna. «Per fare il cuoco, il cameriere, piuttosto che il meccanico, il grafico o l’operatore del legno sono disponibili dei corsi triennali che gli consentono di raggiungere anche un diploma di scuola superiore. Per il settore della gelateria, così come per
la pasticceria, questa possibilità è preclusa perché nella normativa che individua le figure di riferimento relative alle qualifiche professionali, quella di gelatiere non è prevista». Su questo tema, sulla base della specifica esperienza maturata nella formazione, interviene il Centro consorzi. Una soluzione operativa potrebbe essere l’aggiunta dell’indirizzo “Gelateria e pasticceria” nella figura “Operatore della ristorazione”. Verrà coinvolta la Regione affinché possa farsi interprete di questa esigenza intervenendo nelle sedi opportune (la strada è quella della conferenza Stato-Regioni). «Abbiamo preparato una lettera per il governatore Zaia», dice il direttore Talo. «Bisogna far sì che le nuove generazioni continuino la tradizione, che rappresenta anche una fetta di economia». —
ristoratori e pro loco
I gelatieri bellunesi con il loro prodotto protagonista alla fiera di Longarone
longarone
Stamattina un convegno alla fiera per la Giornata europea del gelato La Giornata europea del gelato artigianale si celebra oggi nell’area incontri di Longarone fiere con un convegno. Si comincia alle 10 con i saluti istituzionali del presidente di Longarone fiere Dolomiti Gian Angelo Bellati, del vice-
presidente di Veronafiere Claudio Valente, del presidente della Provincia Roberto Padrin, dell’assessore regionale ai fondi Ue e al turismo Federico Caner, dei parlamentari Roger De Menech e Federico D’Incà, dei deputa-
ti al Parlamento europeo Giancarlo Scottà e Mara Bizzotto. Tra gli interventi in scaletta, il presidente Artglace Filippo Bano parlerà dell’impatto economico della gelateria artigianale in Italia e in Europa (alle 10.50), il referente Uniteis Stefano Dalla Villa si concentrerà sul gelato artigianale come motore di sviluppo delle economie locali e delle piccole e medie imprese (alle 11). Alle 12 conclusione con degustazione di gelato al tiramisù.
venerdì sera in cooperativa
Menù a tema nelle feste paesane Serata di degustazione a Cirvoi da ritrovare anche nei ristoranti protagonisti i vini del Collio BELLUNO. Una serata tutta
Nel mese di aprile partiranno i seminari enogastronomici organizzati dal Centro consorzi in collaborazione con l’Unpli e cofinanziati dal Gal BELLUNO. Ristoratori e Pro loco insieme per valorizzare piatti e prodotti a km zero con la creazione di menu a tema, in sinergia con le principali feste paesane bellunesi. E’ il progetto sulle radici del sapore, incentrato su cibo, identità e turismo, che stanno mettendo in piedi il Centro consorzi e il comitato Unpli Belluno (Unione nazionale Pro loco d’Italia). Ad aprile partiranno una serie di seminari enogastronomici cofinanziati dal Gal Prealpi e Dolomiti e rivolti agli operatori della ristorazione. L’idea è di individuare proposte gastronomiche legate al territorio che il turista possa trovare nelle sagre e poi ritrovare, magari rivisitate, nei ristoranti, negli agriturismi, nei locali dove fare uno spuntino. Le proposte sono state elaborate da ristoratori locali insieme alle diverse pro loco in relazione alle diverse feste paesane e saranno presentate in sei seminari di sedici ore ciascuno. Saranno articolati in due ore di valorizzazione del patrimonio culturale legato ai prodotti locali, offrendo spunti di narrazione del prodotto per menù e presentazione (a cura dell’antropologa Daniela Per-
Talo del Centro consorzi (al centro) e Praloran dell’Unpli a sinistra
co), due ore focalizzate sugli aspetti agronomici e di filiera per orientare l’acquisto di prodotti a chilometro zero (ne parlerà la professoressa Serena Turrin) e dodici ore di laboratorio enogastronomico. Sul tavolo sarà messa la reinterpretazione di piatti tipici, si studieranno abbinamenti. I seminari si svolgeranno al Food FabLab di Casagrande cucine nella zona industriale di Sedico. «La sfida», dice Roberto Casagrande, «è alzare il livello di quello che si propone alla clientela». Un seminario riguarderà pastin, polenta, vini e birre; un al-
tro la carne di pecora e i formaggi ovi-caprini; un altro ancora il miele, le patate, lo speck, le mele, composte e formaggi. E poi i fagioli, i cereali antichi e le erbe alimurgiche. Un’altra tematica tratterà noci, nocciole e castagne, mentre l’ultimo seminario sarà su canapa e zucca. «Il cibo è fattore trainante in tutte le manifestazioni», sottolinea il presidente Unpli Davide Praloran. «Diventa anche un modo per aumentare la richiesta dei prodotti tipici, con un beneficio per le aziende produttrici». — Sco
dedicata ai vini del Collio. Bianchi e rossi friuliani sono stati i grandi protagonisti, insieme ai formaggi, dell’ottava edizione della degustazione organizzata dal Gruppo sportivo Cirvoi, e in particolare da Miro Dal Farra, venerdì sera nella sala della Cooperativa del paese. Una sessantina di persone hanno potuto assaggiare ed apprezzare cinque vini dell’azienda Vignaioli Specogna, giunta alla terza generazione e realtà da 100 mila bottiglie l’anno vendute in Italia e all’estero. I vini sono stati abbinati ad alcuni piatti, per esaltarne il sapore. Antipasto a base di formaggi, illustrati dal vicepresidente della Confraternita Formaggio Piave Daniele Peloso. Insieme allo stracchino e al campon, ad assaggi di Vette feltrine e Dolomiti del parco e del Piave, in due stagionature (vecchio e selezione oro) sono stati serviti calici di Identità (un bianco Doc Friuli Colli Orientali nato dall’unione dei vitigni Friulano, Malvasia e Ribolla gialla) e Oltre, un rosso doc (vitigni Refosco, Schiopettino, Pignolo) dal colore intenso e rubino e un sapore deciso ma armonico nella complessità dei gusti e bilanciato nella sua acidità. Primo piatto a base di ri-
In alto la cena, sotto Roberto Ferro, Miro Dal Farra, Daniele Peloso
sotto al Piave vecchio, abbinato a un Duality (vitigno Sauvignon blanc 100%), come secondo è stato servito un piatto di bolliti con Pignolo 2013. Un calice di Picolit 2014 ha chiuso la cena, insieme alla crema catalana. Dietro i fornelli c’erano
gli affiatatissimi Gigi e Samuel, il servizio di sala è stato affidato come da tradizione alle famiglie Dal Farra e Pellegrino. A spiegare le caratteristiche dei vini è stato come sempre il sommelier Roberto Ferro. — A.F.
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Nordest
VERONA, 35 “FRATELLI” PER GIORGETTI Massimo Giorgetti ha presentato a Verona i 35 amministratori locali di 25 comuni che hanno deciso di entrare in Fratelli d’Italia Domenica 24 Marzo 2019 www.gazzettino.it
«Schede sanitarie, pronti a discutere» Veneto, l’assessore Lanzarin tranquillizza sindaci e cittadini `«I declassamenti di alcuni ospedali? Applichiamo le normative «Siamo nella fase di ascolto e recepimento delle osservazioni» ma i servizi non saranno tagliati, per i pazienti non cambia nulla» `
LE CONTESTAZIONI VENEZI A L’assessore Manuela Lanzarin rassicura: le nuove schede ospedaliere adottate dalla giunta regionale del Veneto che tanto stanno facendo discutere nei territori non sono immodificabili. «Siamo nella fase di ascolto e di recepimento delle osservazioni dice l’assessore alla Sanità della Regione Veneto - Tant’è che ci saranno le audizioni in Quinta commissione. Gli spazi di manovra ci sono. C’è disponibilità ad ascoltare e a confrontarci con le Conferenze dei sindaci e anche con i direttori generali rispetto ai servizi e ai posti letto». Vediamo quali sono le criticità.
VENEZIA L’ospedale civile di Venezia, il Santi Giovanni e Paolo, è stata declassato da presidio di rete spoke a ospedale di base. L’assessore comunale Simone Venturini ha già avanzato «una richiesta di revisione perché crediamo debba essere valutata prima di tutto la specificità veneziana riconosciuta per legge, e poi l’alto numero di turisti, utenti potenziali». Per Nicola Pellicani, deputato Pd, «di questo passo l’ospedale di Venezia sarà ridotto a un semplice pronto soccorso». Risponde l’assessore Lanzarin: «L’ospedale civile di Venezia non è stato ridotto, non ha perso servizi né altro. Anzi gli riconosciamo un ruolo strategico, l’ho già detto a Venturini. Il passaggio da spoke a ospedale di base - così come per Chioggia - è imposto dal decreto ministeriale 70 del 2015. In Quinta commissione consiliare cercheremo di far capire che non c’è alcuna volontà di declassare o smantellare, ma sono solo applicazioni normative. Quanto allo scenario che l’ospedale di Venezia venga ridotto a “un semplice pronto soccorso” non meriterebbe neanche risposta: Venezia deve avere un ospedale anche perché la popolazione invecchia e conosciamo la mole di turisti».
PADOVA L’ospedale sant’Antonio (290
posti, finora in dotazione all’Ulss 6 Euganea) passerà in comodato d’uso gratuito dall’Azienda ospedaliera. Oltre al Pd con il consigliere regionale Claudio Sinigaglia, si sono fatti sentire i sindacati Anaao-Assomed, Cimo e Aaroi-Emac: «È un danno alla popolazione, dove andranno gli anziani e i malati cronici?». «Continueranno ad andare nello stesso ospedale - dice Lanzarin - Il sant’Antonio non chiude, non verranno spostati né reparti né posti letti. È una decisione che tiene conto della programmazione futura con il nuovo ospedale di Padova Est, per i cittadini non cambierà nulla». Proteste anche ad Abano perché la Casa di Cura è stata declassata da ospedale a struttura integrativa della rete ospedaliera pubblica. «Previsione immotivata e irragionevole», ha detto il sindaco Federico Barbierato che ha chiesto di parlare con l’assessore regionale. «Lo incontrerò - risponde Lanzarin - ma anche in questo caso il cambio non vuol dire che vengono meno i servizi o i
VICENZA
budget assegnati».
Ospedale di San Bassiano, il sindaco di Bassano Riccardo Poletto ha tuonato contro i tagli di primariati e posti letto. Lanzarin: «Parlare di tagli è inopportuno e allarmistico. Tanto più che questa è esattamente la fase in cui siamo disponibili e pronti a valutare tutte le richieste».
ROVIGO Mobilitazione ad Adria del Comitato cittadino contro il declassamento dell’ospedale e la cancellazione di 20 posti letto. Il sindaco Omar Barbierato: «Le schede vanno contro il piano sociosanitario che prevedeva l’ospedale di Adria come spoke». Lanzarin: «Nel piano sociosanitario non ci sono i nomi degli ospedali spoke. Semmai si riconosca l’importanza di aver salvato il punto nascita di Adria che, come Piove di Sacco e Valdagno, era in discussione».
BELLUNO
TREVISO L’ospedale San Giacomo di Castelfranco perde 100 posti letto a favore dello Iov. E il Pd, con Claudio Beltramello, teme la chiusura del pronto soccorso perché vengono depennati i reparti di Chirurgia che dovrebbero gestire le urgenze. Lanzarin: «Il pronto soccorso resterà. Nelle schede è specificato che in caso di urgenza la Chirurgia dello Iov deve intervenire».
GLI SPAZI DI MANOVRA CI SONO, IL LAVORO SI SPOSTA IN QUINTA COMMISSIONE PER LE AUDIZIONI E I CONFRONTI
«Zaia, favori al Santorso perché lì lavora la moglie» E il governatore denuncia IL CASO
COPPIA Il governatore Luca Zaia con la moglie Raffaella
«FA L’IMPIEGATA PART TIME NEL SETTORE PRIVATO, LAZZARONI VERGOGNATEVI» E ARRIVANO LE SCUSE
VENEZIA Infuriato è dir poco. Perché hanno tirato in ballo sua moglie, le hanno attribuito un lavoro che non fa e soprattutto l’hanno accusato di fare non gli interessi dei veneti, ma i propri. Così Luca Zaia ha postato un video su Facebook annunciando carte bollate contro i “leoni da tastiera”. E ha fatto pure i nomi: Mario Fasini e Fabio Tommasi. Ai quali alla fine non è rimasto che cospargersi il capo di cenere e chiedere pubblicamente scusa al governatore «e alla sua gentile signora». È successo questo. Sulla pagi-
I nodi
na “Bassano senza censura” di Facebook, il signor Fabio Tommasi denuncia il declassamento dell’unità coronarica dell’ospedale di Bassano a favore dell’ospedale di Santorso. «Ora - scrive Tommasi - chi verrà colpito da un infarto nel nostro territorio dovrà essere portato al Santorso perché Bassano non sarà più attivo h24 come previsto dai nostri valenti politici leghisti. Poi basta pensare che l’ospedale di Santorso ha come dirigente la moglie di Zaia e capisci tutto...». Il post piace così tanto a un altro utente di Facebook, Mario Fasini, che lo copia e incolla, contribuendo a farlo divulgare. Finché arriva a
Più che altrove, in montagna è sentita la carenza di medici. «È una battaglia che stiamo portando avanti con la richiesta dell’autonomia differenziata - dice Lanzarin - Nel frattempo, visto che non ci è stato impugnato dal Governo davanti alla Consulta, applicheremo il piano sociosanitario laddove si prevede di usare gli specializzandi e di dare forme remunerative integrative per chi opera in montagna. E, come il Molise, anche noi siamo interessati a far lavorare i pensionati che vogliono tornare in corsia». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
Zaia. E Zaia si infuria. Perché sua moglie non lavora al Santorso, non è dirigente di quell’ospedale. E così il governatore posta un video su Fb annunciando querele contro i “leoni da tastiera” che hanno detto il falso: «Mia moglie fa l’impiegata part-time di una compagnia di assicurazioni di Conegliano, non c’entra niente con il pubblico, non ho familiari nel pubblico, quindi finisce lì. Però avviso che denuncerò le due persone che hanno detto questo. Vergognatevi, solo lazzaroni possono scrivere queste cose». Finisce che i due, bastonati in pubblico per aver detto fesserie, si scusano. Uno era stato «male informato», l’altro non aveva «controllato le fonti». E i leoni da tastiera sono diventati agnellini. Al.Va. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Venezia Declassato l’ospedale civile. Il timore è che alla lunga resti solo il pronto soccorso.
Padova Il sant’Antonio cambia “padrone”: dall’Ulss all’Azienda ospedaliera.
Castelfranco L’ospedale perde 100 posti che vanno allo Iov. Senza Chirurgia a rischio il pronto soccorso.
Adria Mobilitazione contro il declassamento e la cancellazione di 20 posti letto.
Famiglia, il Veneto lascia il logo: «No ai fondamentalismi» IL CONGRESSO VENEZIA Per il prossimo fine settimana Luca Zaia aveva programmato qualche giorno di vacanza, in modo da festeggiare il compleanno che cadrà mercoledì. «Invece rientrerò per andare a Verona, perché non può passare l’idea che il presidente della Regione non fa un passaggio al congresso mondiale delle famiglie», annuncia l’esponente della Lega. Il governatore respinge la richiesta di revoca del patrocinio avanzata dal Movimento 5 Stelle, ma condiziona il sostegno istituzionale a ciò che sentirà con le proprie orecchie.
IL PATROCINIO L’evento è patrocinato dalla
Provincia di Verona, dal Veneto, dal Friuli Venezia Giulia e dal ministro per la Famiglia, che è senza portafoglio e fa infatti riferimento al dipartimento incardinato nella presidenza del Consiglio, la quale da parte sua ha diffidato gli organizzatori dall’usare il suo logo. «Palazzo Chigi fa le sue scelte, ne facesse una anche a favore dell’autonomia magari andremmo d’accordo», sbotta Zaia, preci-
IL GOVERNATORE TORNERÀ DA UNA BREVE VACANZA PER ANDARE A VERONA: «MA SE QUALCUNO VORRÀ FARE IL PASDARAN DOVRÀ CONFRONTARSI CON ME»
CONTRO-MANIFESTAZIONE Il corteo di ieri a Verona, in attesa del congresso
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sando al riguardo che il 3 aprile sarà in audizione al Senato. Aggiunge il governatore: «Il Veneto non è oscurantista e ha dato il patrocinio, che resta, perché è giusto che tutti abbiano parola. Penso che porre la questione sulla condizione della donna o sul tema della natalità non sia fondamentalismo. Per questo andrò lì a portare un pensiero liberale contro l’omofobia, a tutela della libertà di scelta della donna, lasciando l’aborto alla coscienza e senza mettere in discussione la legge, così come ho avuto il coraggio di portare la fecondazione assistita a 50 anni, anche se il mondo cattolico non era dalla mia parte». Ma queste, rimarca Zaia, sono appunto le condizioni in base a cui quel patrocinio verrà mantenuto: «Se c’è qualcuno
che vuole fare il pasdaran, con dichiarazioni omofobe o medievali nei riguardi della donna, si dovrà confrontare con me. Ma a tutt’oggi non ho visto questo».
LA MARCIA Intanto continuano le polemiche. Il leghista Matteo Salvini rilancia la sua partecipazione: «Ribadire il sostegno a una famiglia basata sulla mamma, il papà e i bimbi mi sembra totalmente normale». «Siamo noi la famiglia naturale», hanno però replicato i duemila che ieri pomeriggio hanno preso parte a Verona alla marcia antirazzista organizzata dal coordinamento “Nella mia città nessuno è straniero”. Lo striscione faceva riferimento a uno degli slogan del congresso. (a.pe.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
II
Primo Piano
Domenica 24 Marzo 2019 www.gazzettino.it
La sanità veneziana PREOCCUPAZIONE VENEZIA Si alimenta in queste ore la preoccupazione per la decisione della Regione, contenuta nelle schede ospedaliere, di classificare l’Ospedale Civile di Venezia come “Ospedale di Base”. Le polemiche si moltiplicano, con prese di posizione da tutti i fronti, quelli della politica, dei sindacati, delle associazioni di categoria. Tante anche le adesioni alla proposta dell’ex sindaco Ugo Bergamo per una “mobilitazione generale di tutta la città”. La decisione di “declassare” l’ospedale non tiene conto, secondo i veneziani, della specificità lagunare e nemmeno della presenza turistica che nel Civile ha un fondamentale punto di riferimento. E, in attesa di capire se la modifica sarà anche sostanziale o resterà “burocratica”, si sottolinea quanto tale decisione contrasti con gli importanti investimenti fatti in questi anni sulle strutture, che hanno indubbiamente fatto fare al Civile un grande salto di qualità.
PD ALL’ATTACCO Dure le reazioni dei parlamentari del Partito Democratico. Il deputato Nicola Pellicani, per esempio, fa sapere di aver raccolto l’invito di Bergamo a una mobilitazione generale: «Mi farò promotore alla Camera di tutte le iniziative necessarie per cercare di correggere una scelta scriteriata che, di questo passo, rischia di ridurre l’Ospedale Civile a un semplice pronto soccorso». Un brutto segno, secondo Pellicani, anche in vista della Legge sull’autonomia: «Un fatto gravissimo, la prova di come la Regione non intenda riconoscere la specialità di Venezia, come del resto ha già fatto intendere nella bozza della Legge sull’autonomia. La decisione di ridurre l’ospedale di Venezia alla categoria più bassa denota la mancanza di una strategia sanitaria, che avrà ripercussioni gravissime sulla vita dei cittadini veneziani».
LA SPECIALITA’ Articolo 1 fa la sua proposta: «Noi crediamo che il principio di specialità della sanità veneziana vada inserito, al pari di quella sacrosanta delle aree di montagna, nelle schede sanitarie, ridando all’ospedale civile di Venezia il ruolo di ospedale spoke» spiegano i segretari regionale Gabriele Scaramuzza e metropolitano Gianluca Trabucco. Dai social tuonano, tra gli altri, i consiglieri comunali. Sara Visman fa sapere che “il Movimento 5 stelle non condivide la politica sanitaria di Zaia e la sua “Azienda Zero” che declassa ospedali importanti co-
LAVORI IN CORSO Le impalcature per i restauri attorno all’edificio storico del Civile. Sotto Dal Ben con il presidente Zaia in visita al padiglione Jona
Mobilitazione sul Civile «Ignorata la specialità» Il Pd ne approfitta per sparare su Regione e sindaco: «Silenzio assordante» M5S contro il declassamento. Brugnaro con Venturini: «Stiamo lavorando» `
me il Civile a Venezia” e Monica Sambo (Pd), nel definire il declassamente “inaccettabile” sottolinea il silenzio del sindaco Brugnaro invitandolo «a battere un colpo». E sempre dal web dice la sua anche il presidente dell’OMCeO (l’ordine dei medici, chirurghi, odontoiatri) veneziano, Giovanni Leoni, che pesca un post in cui il governatore Luca Zaia, proprio 3 anni fa (22 marzo 2016), con lo slogan “la sanità che funziona”, elogiava i numeri da record di medicina d’urgenza a Venezia, «dove per caratteristi-
che del territorio sarebbe più difficile intervenire con tempestività ma, per esempio, i tempi per il trasporto da Pellestrina a Venezia centro sono inferiori alla media europea». Sarcastico il commento di Leoni: «Solo tre anni fa era così. I turisti sono aumentati ma l’Ospedale e’ stato declassato. Strana la vita». Il senatore Pd Andrea Ferrazzi ha chiesto un incontro al direttore generale Giuseppe Dal Ben. «La scelta della Regione è inaccettabile - accusa - Già da tempo, purtroppo, nei confronti del nostro ospedale c’è un taglio dei servizi. Anche nei confronti dell’Ospedale dell’Angelo vorremmo da Zaia la stessa attenzione avuta nei confronti di altre città e province». Contestazione che anche in questo caso ricade sul sindaco. «Chiedo al sindaco Brugnaro, direttamente competente per la parte sanitaria, una forte assunzione di responsabilità e il coraggio, alme-
IL PRESIDENTE DELL’ORDINE LEONI: «TRE ANNI FA ZAIA NE PARLAVA COME UN ESEMPIO, ORA COSA E’ CAMBIATO?»
no questa volta, di fare una battaglia nei confronti della Regione, a prescindere dalla sua rincorsa nei confronti della Lega per averla alleata alle elezioni». Tirato per la giacchetta, Il sindaco Luigi Brugnaro al momento non si pronuncia direttamente, ma preferisce dire che la voce dell’assessore Venturini è anche la sua. «Siamo in contatto con la Regione - ha detto Venturini - perché al momento siamo di fronte ad una proposta dei tecnici che dovrà essere valutata a livello politico in commissione. Stiamo lavorando perché è evidente che la decisione contenuta nelle schede ospedaliere, di classificare l’Ospedale Civile di Venezia come “Ospedale di Base” non tiene in considerazione né la specificità lagunare né il grande numero di presenze turistiche in ogni periodo dell’anno». Melody Fusaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il dg Dal Ben: «Si è investito tanto e si continuerà a farlo» LA REPLICA VENEZIA «Io vorrei starne fuori, ci sono altri interlocutori che possono rispondere nel merito. Chiaramente siamo all’inizio di un percorso che avrà tutte le sue tappe di dialogo e confronto, non mi pare che siamo di fronte a situazioni chiuse o immodificabili». Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’Ulss 3 “Serenissima”, all’evidenza non ha molta voglia di entrare nel vortice del dibattito sul destino previsto dalle schede regionali per l’ospedale civile di Venezia; intercettato al telefono a Firenze, però, qualche battuta se la lascia scappare. «Parlare di declassamento del Civile - osserva - mi pare decisamente una forzatura, direi di lasciar stare le formu-
le e guardare alla sostanza; e nel caso dell’ospedale del centro storico la sostanza c’è tutta. Se uno legge bene le schede vede che servizi e reparti non si toccano e che Venezia conserva 300 posti letto con una media per abitanti di tutto rispetto, proprio perchè si tiene conto di cosa rappresenta questa realtà». Diversamente, fa capire il direttore generale, l’ospedale ve-
IL DIRETTORE GENERALE «CONFRONTO IN ATTO, NON MI PARE CI SIANO SCELTE IMMODIFICABILI. IL CIVILE GODRA’ SEMPRE DI MASSIMA ATTENZIONE»
neziano non avrebbe servizi e reparti che altri nosocomi si sognano, dalla emodinamica a neurologia a malattie infettive. «Tutti dovrebbero ricordare conclude Dal Ben - gli investimenti che sono stati fatti negli ultimi anni sul Civile, con diversi riconoscimenti pubblici ma anche di associazioni private su questa politica di attenzione verso l’ospedale lagunare. E’ una politica che continuerà in linea con quel che è stato fatto, penso ad esempio all’elisuperficie sopra lo Jona che è un fatto straordinario. Per quanto riguarda la terminologia e la classificazione di ospedale di base deciderà la politica, l’importante è che resti struttura di eccellenza. Non mi faccia dire altro». ti.gra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’associazione albergatori
L’Ava: «Pensate anche ai turisti»
DIRETTORE GENERALE Giuseppe Dal Ben
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«Chiediamo alla Regione di fare un passo indietro sulla decisione di declassare l’ospedale Civile di Venezia». L’Associazione Veneziana Albergatori interviene con forza sulla scelta di ridurre il Civile alla qualifica di “ospedale di base”. «Una decisione non appropriata - commenta il direttore dell’Ava Claudio Scarpa -. Va ricordato che a Venezia, oltre ai residenti, ci sono dieci milioni di turisti l’anno. Tra i servizi che la città offre c’è anche una sanità di eccellenza a livello
veneto. L’ospedale di Venezia è fondamentale, per i visitatori e per i cittadini veneziani che in alta percentuale sono anziani». «L’Associazione Veneziana Albergatori - conclude Scarpa - si impegnerà affinché la struttura ospedaliera resti all’altezza delle necessità di chi Venezia la vive, perché avere un ospedale di eccellenza significa dare dignità alla residenzialità. Non lamentiamoci, altrimenti, se i residenti decidono di andarsene».
XVII
Piove di Sacco
IL CONSIGLIERE VENETO PIGOZZO «Per gli investimenti promessi da anni, tra cui l’elettrificazione, la giunta Zaia non ha ancora messo nemmeno un euro»
Legnaro
Domenica 24 Marzo 2019 www.gazzettino.it
padova@gazzettino.it
C’è puzza di gas, allertano i vigili: salvato anziano `Accaduto alla sfilata
dei carri: metà casa era già satura di metano PIOVE DI SACCO
TRA VENEZIA E ADRIA Si moltiplicano le segnalazioni dei disservizi che penalizzano pesantemente e da diverso tempo i viaggiatori
Treni a 10 all’ora e con un unico vagone: «Pendolari presi in giro» Amministratori e stato maggiore del Pd `«La società Sistemi territoriali trascura attaccano la Regione: «Urgente decidere» il servizio in un’area con 250mila veneti» `
PIOVE DI SACCO «La linea ferroviaria Mestre – Adria è in uno stato di abbandono e la Regione, che detiene le quote della società che la gestisce, Sistemi Territoriali spa, deve provvedere con urgenza». È il messaggio forte uscito dal tavolo di lavoro svoltosi ieri mattina in municipio a Piove alla presenza di amministratori ed esponenti del partito democratico. Il Pd chiede il rispetto del contratto di servizio da parte di Sistemi Territoriali, interventi urgenti di manutenzione straordinaria sui ponti, come quello che attraversa l’Adige a Cavarzere, che a causa della loro instabilità obbligano i macchinisti a rallentare fino a velocità anche di 10 chilometri l’ora, e il potenziamento del servizio con l’acquisto di nuovi convogli. All’in-
contro erano presenti il segretario regionale dei democratici Alessandro Bisato, il consigliere regionale Bruno Pigozzo, membro della commissione trasporti del consiglio, il segretario provinciale Pd di Padova, Vittorio Ivis, il segretario della città metropolitana di Venezia, Valerio Favaron, il candidato sindaco di Camponogara, Antonio Fusaro, il sindaco di Piove di Sacco, Davide Gianella e il presidente del consiglio comunale di Cavarzere Sabrina Perazzolo. Nel Comu-
IL SEGRETARIO BISATO: «TRENO ALTERNATIVA ALL’INQUINAMENTO MA CON UNA MEDIA DI 30 ALL’ORA NON PUÒ ESSERE ATTRATTIVO»
nicato finale si ricorda: «Solo giovedì scorso è stato riscontrato l’ultimo grave disservizio causato dalla mancanza di treni. In orario di punta il treno da Venezia per Adria era composto da un solo vagone e ha lasciato a terra decine di studenti e di lavoratori. Sono anni – proseguono gli esponenti del Pd - che la società Sistemi Territoriali, di proprietà della Regione al 100 per cento, trascura il servizio e le continue modifiche agli orari non hanno mai visto il confronto tra il gestore e gli enti locali. La linea serve direttamente centri abitati dove complessivamente vivono 110 mila persone e un’area dove ne abitano 250 mila». «Il treno potrebbe essere un’alternativa valida per alleviare il traffico e l’inquinamento che ciclicamente affligge la pianura - sostiene il segretario del Pd, Bisato - però con una veloci-
tà commerciale di 30 chilometri all’ora difficilmente può risultare attrattiva o competitiva. Mentre centinaia di migliaia di cittadini chiedono a gran voce politiche per ridurre le emissioni in atmosfera e salvare il pianeta, la giunta regionale incentiva l’utilizzo delle automobili depotenziando il trasporto pubblico». E il consigliere regionale Bruno Pigozzo aggiunge: «Per gli investimenti promessi da anni, tra cui l’elettrificazione, la giunta non ha finora stanziato un solo euro. L’ennesima presa in giro per i pendolari da parte della giunta di Zaia». Da ricordare infine che poco più di un mese fa l’assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti aveva presieduto un vertice ad Arzergrande con tutti i sindaci interessati dalla tratta tra Adria e Mestre. Nicola Benvenuti
I genitori dal provveditore: «Scuola da salvare» PIOVE DI SACCO «La scuola Zanella di Corte è fondamentale per il paese e faremo di tutto perché parta la prima classe il prossimo anno scolastico». E’ il forte appello dei rappresentanti dei genitori della scuola elementare di Corte che sono stati ricevuti dal nuovo direttore dell’Ufficio scolastico provinciale di Padova Roberto Natale, al quale sono state anche consegnate le 1.300 firme della petizione organizzata nelle scorse settimane a sostegno della scuola. «Il dottor Natale è stato molto gentile e disponibile, ha ascoltato con molto interesse le nostre istanze, legate non solo all’importanza puramente di “comodità” che la prima elementare ha per la popolazione, ma
IL GIROTONDO di mamme, papà e bambini per “salvare” la scuola
anche per il valore sociale: Corte da sola ha circa 3000 abitanti ed è più grande di molti comuni», spiegano i genitori. «Abbiamo fatto presente che l’edificio scolastico di Corte è stato oggetto di sistemazione negli scorsi anni, con aula e laboratori multime-
diuali e che ha una capienza tale da poter ospitare anche altre classi se si decidesse di voler far partire pure una sezione a tempo pieno rendendo così più appetibile l’iscrizione all’istituto stesso - proseguono mamme e papà, preoccupati -. Abbiamo anche
informato che esiste già il servizio di bus che da Piove di Sacco viene a Corte ogni mattina». Il direttore Natale ha spiegato ai genitori che la situazione di Corte, dove per la prima classe al momento vi sono solo 13 iscritti per il prossimo anno, viene vissuta in parecchie altre zone della provincia ed è dovuta a un calo demografico generalizzato, ma li ha rassicurati sul fatto che essendo stata chiesta la deroga da parte della dirigente scolastica si sta lavorando per cercare una soluzione. Il Comune di Piove per incoraggiare nuove iscrizioni ha previsto un contributo al doposcuola con la possibilità di servizio fino alle 18, attività di nuoto in piscina con trasporto garantito e attività motoria opzionale nella palestra della scuola. N.B.
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Una famiglia padovana che assisteva al Carnevale della Saccisica sente puzza di gas, avvisa i vigili che intervengono e salvano un anziano che aveva parte della casa già satura di metano. Provvidenziale segnalazione di una anonima famiglia del capoluogo che domenica scorsa si era recata a Piove per partecipare con i figli alla tradizionale sfilata dei carri mascherati, che ha richiamato in città oltre 10mila persone. All’incrocio tra via Zabarella e via Marconi, in pieno centro, i padovani hanno percepito un forte odore di gas che proveniva da una abitazione sul fronte strada. Il capofamiglia ha subito percepito che la situazione poteva essere seria e ha così raggiunto alcuni agenti della polizia locale in servizio per regolare il traffico legato al carnevale. Sul posto si sono dunque portati il neocomandante di Piove Raffaele Motta Castriotta, accompagnato dall’ ispettore Francesco Mariotto: dopo una veloce verifica, gli agenti hanno allertato i vigili del fuoco, il cui presidio è a poche centinaia di
metri. Insieme sono entrati quindi nell’abitazione dell’anziano, che si trovava al piano superiore e non si era accorto del gas che usciva da un tubo ormai obsoleto e marcito. Pompieri e polizia Locale hanno subito aperto le finestre per arieggiare i locali, quindi hanno raggiunto il proprietario che, ignaro, se ne stava al piano di sopra, dove peraltro cominciavano a arrivare le esalazioni. Per precauzione l’uomo è stato accompagnato al pronto soccorso, dove i medici lo hanno visitato e, non avendo riscontrato nessun problema, l’hanno poi fatto tornare a casa, dove intanto era stata tamponata la falla. A far conoscere la storia a lieto fine il sindaco Davide Gianella: «La segnalazione responsabile di questa famiglia di Padova, che ringrazio pur non conoscendola, e la professionalità della polizia locale hanno aiutato a prevenire un dramma, salvando vite», commenta il primo cittadino. N.B.
UN ODORE FORTISSIMO ANCHE IN STRADA TRA LE VIE ZABARELLA E MARCONI: GRAZIE A FAMIGLIA PADOVANA EVITATO IL PEGGIO
LA SFILATA Tra frizzi e lazzi il rischio di una tragedia: l’anziano non s’era accorto del tubo rotto e il gas usciva alla grande
Legnaro
Bagnoli
L’antico crocifisso e i suoi segreti
Offerta e domanda di lavoro a convegno
Alla scoperta delle preziose opere della chiesa di Legnaro: martedì 26 marzo alle 21 nella chiesa parrocchiale di San Biagio il direttore del museo diocesano di Padova Andrea Nante e il restauratore veneziano Roberto Bergamaschi sveleranno i particolari del prezioso crocifisso policromo quattrocentesco restaurato nel 2018. La chiesa, delalfine del 18. secolo, è stata infatti oggetto di un profondo restauro, opere interne ed esterne per oltre 1,6 milioni di euro, per buona parte coperte da contributo della Regione (970 mila euro). (n.b.)
Incontrare l’offerta e la domanda di lavoro. Cosa propone l’offerta di occupazione? Come prepararsi e come presentarsi alle aziende? Quali sono le opportunità future? Se ne parla per iniziativa del Comune di Bagnoli con Confindustria e i maggiori enti di formazione e ricerca di impiego. Appuntamento giovedì 28 marzo al teatro comunale Carlo Goldoni di Bagnoli. Presenti Francesco Blasi di Confindustria, Maria Cristina Castiglione di Unimpeigo Padova, Chiara Nasci di Niuko, Marta Gobbato ed Elisa Melina di Adecco Monselice. (n.b.)
VIII
Adria
SINDACO Barbierato: «Passadore si dimetta, lo chiedono tutti i partiti. È ora di smettere di guardare ai numeri, bisogna pensare alle persone»
Delta
Domenica 24 Marzo 2019 www.gazzettino.it
rovigo@gazzettino.it
La città assente allo sciopero per il Csa
Restaurato un altro libro antico `Torna in Cattedrale
la “Raccolta di messe” del XVIII secolo ADRIA
Un piccolo corteo ha sostenuto la protesta di dipendenti e Comune `
ADRIA Tiepida risposta della comunità adriese alla mobilitazione indetta da Cgil, Cisl e Uil sui problemi del Centro servizi anziani. All’appello del sindaco Omar Barbierato, del presidente del consiglio Francesco Bisco e dei capigruppo dell’intero consiglio, che avevano chiesto agli adriesi di partecipare in massa alla manifestazione, solo 125 sono state le persone sfilate lungo l’asse centrale della città. In corteo per lo più lavoratori della casa di riposo, familiari degli ospiti, politici e pensionati legati alle organizzazioni sindacali. Lungo il percorso, al grido: “Dignità”, chiedendo lo sbaracco del direttore Mauro Badiale, hanno rivendicato diritti e rispetto. «Queste - ha spiegato il primo cittadino - sono persone con grande dignità che da due anni chiedono, inascoltate, che vengano rispettati i loro diritti». Barbierato ha lanciato un appello che difficilmente verrà raccolto dalla presidente Sandra Passadore. «Fatti da parte Sandra, se vuoi bene a questa città. Se tutte le forze politiche ti chiedono questo passo, dimettiti. Te lo chiede l’intera città. Basta nascondersi dietro i numeri. Prima dei numeri esistono le persone».
IL PERSONALE Spazio poi all’intervento di Paolo Guzzon, coordinatore delle Rsu della casa di riposo. «Siamo arrabbiati nel vederci ridurre lo stipendio. A causa del mancato stanziamento della parte variabile del fondo del salario accessorio, ci troviamo dai 1.200 ai duemila euro in meno in busta
paga in un anno. I primi tagli li abbiamo già visti. Si è scelto di impoverire le nostre famiglie. La nostra è una battaglia di civiltà». Grazie anche all’imponente schieramento di Forze dell’ordine, tutto è filato liscio, anche se qualche familiare durante gli interventi ha pronunciato parole passibili di querela.
I CONTI La conclusione, mentre il grosso dello schieramento si era allontanato, è stata curata dai sindacati a con Davide Benazzo (Cgil), Francesco Malin (Cisl) e Mariella Rossin (Uil). I tre hanno ricordando i tagli sul costo del personale, «un milione di euro negli ultimi tempi» hanno puntualizzato, per complessive 30 persone in meno, la mancanza di dialogo e come ultima ratio, il taglio dei 230mila euro della parte variabile del salario accessorio. Alla manifestazione hanno preso parte anche i partiti non rappresentati in consiglio. Gli stessi problemi che vivrebbe la casa di riposo di Adria, sarebbero presenti anche all’Ipab Danielato di Cavarzere. «Adria e Cavarzere guarda caso presentano un minimo comune denominatore, il direttore Badiale, e problematiche gestionali simili - fa detto a margine la consigliere regionale di Italia in Comune, Patrizia Bartelle - come l’aumento del carico di lavoro per gli operatori, più volte segnalato dai familiari degli utenti delle due strutture. Iascoltata rimane la richiesta di appendere i crocifissi nelle stanze degli ospiti. Il modus operandi di Badiale è di chiaro: vuol far quadrare i conti scaricandone il peso su lavoratori e ospiti». Guido Fraccon
CORTEO Alcuni dei manifestanti che hanno percorso il centro per far conoscere i problemi dei servizi e del personale al Csa
Il Consiglio dei ragazzi ADRIA Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità dei presenti il nuovo regolamento per il consiglio comunale dei ragazzi. «Il documento - spiega l’assessore alle Politiche giovanili Marco Tosato - è stato costruito in sinergia con i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi 1 e 2, portatori di interesse nell’ambito socio-educativo del mondo scolastico del nostro comune. il regolamento è stato poi vagliato dall’apposita commissione e approvato dal civico consesso». Il progetto, in linea con le linee programmatiche dell’amministrazione comunale, ha come finalità quello di avvicinare i ragazzi alle istituzioni e al senso civico. I ragazzi, infatti, potranno cimentarsi personalmente con le istituzioni cittadine, fa-
cendosi portatori di proposte e progetti su tematiche loro vicine: educazione alla cittadinanza, sport, tempo libero, diritto al gioco, ambiente, territorio e cambiamento climatico, cultura e storia locale, istruzione e tempo libero. E ancora, tematiche sociali e solidarietà, pace, diritti umani, educazione alla legalità e alla vita democratica. A far parte del consiglio dei ragazzi, che rimarrà in carica per due anni, 16 alunni eletti nelle classi quarte e quinte delle scuole primarie del comune e dei frequentanti le classi prime, seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado della città. Una volta eletti, i 16 consiglieri, nel corso della loro prima seduta di insediamento, che avverrà attraverso una seduta congiunta con il consiglio comunale degli adulti, procederanno all’elezione segreta e distinta del sindaco e del vice sindaco.
La biblioteca capitolare della cattedrale si arricchisce di un’altra opera preziosa che verrà restituita alla comunità adriese. Prosegue così l’opera di restauro del patrimonio librario. Il Laboratorio di Praglia ha ultimato il lavoro su uno dei più importanti libri musicali conservati nella Capitolare. Si tratta di una “Raccolta di messe” del secolo XVIII, interamente compilata a mano, con iniziali molto abbellite, nelle quali dominano i colori rosso, azzurro e oro. Il volume, di 50 centimetri per 37, è composto da 100 fogli. Dal foglio 41 le iniziali mancano di colore e appartengono ad altra mano. Le spese del restauro sono state sostenute da Marco, Federica e Alessandra Martinolli per ricordare il padre Enrico.
LA PRESENTAZIONE La cerimonia di consegna del volume si svolgerà nella cattedrale di San Giovanni sabato 30, alle 16.30. Dopo il saluto dell’arciprete monsignor Antonio Donà, sarà brevemente ricordata la figura di Martinolli, importante esponente economico e culturale di Adria e del Polesine nel periodo successivo all’alluvione del 1951. Il volume sarà illustrato da Alberto Benato, direttore del Laboratorio di restauro del libro di Praglia, e da Luciano Chillemi, per la parte musicale. Come i tre “graduali” già restaurati a Praglia, il volume verrà esposto nel museo della cattedrale, nell’apposito spazio dedicato alla Capitolare. «Sorte per conservare i libri liturgici in uso nelle cattedrali medievali e tutti i documenti relativi al governo del-
le diocesi affidati ai canonici spiega il direttore della capitolare Aldo Rondina - le Capitolari sono considerate tra le più antiche biblioteche ecclesiastiche esistenti. Spesso la lunga presenza nella storia ha reso queste insigni istituzioni più fragili e quindi soggette a dispersione».
I RECUPERI Anche la Biblioteca Capitolare di Adria risulta segnata nei secoli da gravi perdite, non tali però da cancellare le tracce di un passato nobile. «Con questa convinzione - prosegue Rondina - in questi anni abbiamo lavorato sodo per salvaguardare ciò che rimaneva di quella che già nel 1535 il canonico Gian Pietro Ferretti, vicario del vescovo De’ Cuppis, descriveva come una biblioteca derubata senza pietà. Sono state innanzitutto acquisite moderne attrezzature, avviando un programma di restauro che ha già consentito il recupero delle antiche pergamene e di tre graduali del 1500. La delicata opera di recupero è stata condotta con grande competenza e professionalità dal Laboratorio di Restauro del libro e di opere su carta dell’abbazia di Praglia. Lo svolgimento di questo impegnativo programma è reso possibile grazie alla grande disponibilità incontrata in istituzioni, ditte, singole persone e famiglie che meritano di essere particolarmente ringraziate». G.Fra.
LA CAPITOLARE Il responsabile Aldo Rondina spiega la novità
Bottrighe ricorda Umberto Maddalena, il suo eroe 5 Stelle: «La Regione toglie ADRIA La comunità di Bottrighe commemorerà oggi l’ottantottesima ricorrenza della scomparsa di Umberto Maddalena, il tenente colonnello medaglia d’oro al valore aeronautico. La manifestazione è organizzata dall’associazione memoriale Tenente colonnello Umberto Maddalena, che si prefigge l’obiettivo di costituire in paese un museo a dedicato all’eroe dell’Aviazione italiana con la collaborazione delle associazioni combattentistiche e d’arma, e dell’amministrazione comunale. L’associazione è presieduta da Gilberto Maddalena, cugino dell’illustre aviatore. Il cronoprogramma prevede alle 10.45 l’incontro in piazza della Libertà, davanti al palazzo civi-
co, ela formazione del corteo in vista delle cerimonia religiosa delle 11 nella chiesa di San Francesco. La messa sarà celebrata dal parroco don Massimo Barison. Seguirà alle 11.45 la deposizione della corona al monumento dedicato a Maddalena. Per la cerimonia, dopo quella dello scorso anno organizzata in grande stile in coincidenza del 90. anniversario della scoperta della “tenda rossa”, è stata realizzata una cartolina che ritrae l’allora giovane pilota Maddalena, una foto successiva alla Grande guerra. L’associazione si sta già preparando però per la grande solennità del 2021 per il 90. della morte. Bottrighe non ha mai dimenticato il suo eroico figlio. Nato il 14 dicembre 1894 in via Risorgimento, ora via Maddalena,
nell’attuale località Capo di sopra, Umberto Maddalena è stato l’ufficiale più decorato d’Italia con una medaglia d’oro al valore aeronautico, tre medaglie d’argento, due di bronzo, due croci al valore militare e una medaglia d’argento di lunga navigazione aerea. Una serie di riconoscimenti tanto consistente da essere definito il più grande aviatore del mondo. Il 1. giugno del 1928 parti alla volta dell’Artide alla ricerca degli sperduti del dirigibile “Italia”. Dopo voli pericolosissimi sui ghiacciai, il 20 giugno individuò la tenda rossa e portò i primi soccorsi ai superstiti. L’episodio fece diventare Maddalena un eroe mondiale. Morì sui cieli e sul mare di Marina di Pisa, il 19 marzo 1931, durante un normale volo, le cui vere cause non vennero mai chiarite.
il diritto a essere curati» ADRIA
AVIATORE Umberto Maddalena è stato definito il più grande
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«Con le nuove schede ospedaliere ci viene garantito il diritto a morire in una struttura ospedaliera, non certo quello di curarci». Il Movimento 5 Stelle prende posizione contro le nuove schede ospedaliere e invita la Regione a rivedere le sue scelte. «Si deve porre fine al progetto di smantellare la sanità territoriale, in particolare per il distretto di Adria, dirottando le funzioni verso una sanità privata accreditata. Si deve porre fine alla transazione delle prestazioni sanitarie dal sistema pubblico al privato in zone svantaggiate come la nostra». Dopo aver chiesto lu-
mi sul progetto del nuovo pronto soccorso per il Santa Maria Regina degli Angeli e chiedersi dove sono finiti i soldi per la sua costruzione, è tempo di riflessioni: «Com’è possibile pensare al futuro del nostro ospedale senza un vero dipartimento di chirurgia che operi in relazione a un altrettanto vero punto di emergenza ? L’unità operativa di pediatria che perde la sua apicalità ancor prima che venga confermato o meno il punto nascite, cosa ci dovrebbe far pensare?». Per i pentastellati il governatore Luca Zaia dovrà prendersi le responsabilità «perché sarà solo sua la colpa dell’incessante riduzione dell’investimento nella sanità pubblica».
XIV
Conegliano
IL GOVERNATORE «Piave Servizi gestisce in maniera oculata un bene prezioso come l’acqua È una società pubblica sana. Le ricadute economiche per i cittadini sono minime»
Domenica 24 Marzo 2019 www.gazzettino.it
treviso@gazzettino.it
Piave Servizi, Zaia e Bussetti per la prima pietra del centro Il nuovo polo tecnologico della società `Il ministro: «Un investimento concreto costerà cinque milioni e avrà un museo per la comunità e il suo sviluppo culturale» `
CODOGNÈ
`Il ministro ha lodato
l’istituto enologico «Qualcosa di speciale» CONEGLIANO
È stata posata ieri la “prima pietra” del nuovo polo tecnologico di Piave Servizi srl, la società pubblica che si occupa del ciclo integrato dell’acqua. All’evento erano presenti i sindaci dei 39 Comuni del territorio servito da Piave Servizi srl, gli studenti dei “consigli comunali dei ragazzi”, il presidente della Regione Luca Zaia e Marco Bussetti, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. «Mi fa piacere notare la massiccia presenza dei giovani in questa mattinata - ha evidenziato Bussetti - Credo che gestioni virtuose come quella messa in atto da Piave Servizi rappresentino un investimento concreto per la comunità e un valore aggiunto nello sviluppo culturale del suo futuro, costituito proprio da tutti i ragazzi che sono oggi qui con noi». «Piave Servizi è uno spaccato della nostra comunità, gestisce in maniera oculata un bene prezioso come l’acqua, con una ricaduta economica minima sui cittadini rispetto al resto d’Italia e d’Europa – ha poi commentato Zaia – Inoltre, cosa che non sempre si sottolinea, è una società pubblica sana».
L’investitura degli studenti e degli insegnanti della Scuola Enologica è arrivata direttamente dal ministro Marco Bussetti. «Siete un modello che sicuramente esporteremo nel resto d’Italia e per questo vi chiederemo di esserne gli ambasciatori», ha detto ieri il titolare dell’Istruzione, nella prima delle due tappe coneglianesi della sua giornata trevigiana. Prima della visita conclusiva alla Comunità Giovanile di Parè, infatti, l’esponente del Governo ha voluto conoscere la realtà del Cerletti.
L’ISTITUTO
INAUGURAZIONE Zaia e Bussetti con i sindaci dei ragazzi. A sinistra davanti a Nuvola con il presidente di Piave Servizi e il sindaco Bet (NuoveTecniche/COVRE)
LA POLITICA
L’INVESTIMENTO L’investimento sul nuovo polo logistico che sarà realizzato a stralci, è di 5 milioni di euro. Il progetto è dell’ingegner Fiorenzo Carniel che insieme all’architetto Susanna Maset è risultato il vincitore del concorso di idee promosso dal consiglio di amministrazione presieduto da Alessandro Bonet. «Realtà come la nostra hanno una responsabilità maggiore rispetto a quelle imprenditoriali – ha affermato il presidente Bonet – Dobbiamo infatti accompagnare la gestione di risorse pubbliche in maniera trasparente ed equa a un’organizzazione sostenibile dell’azienda. Siamo convinti si possano conciliare pianificazione industriale e finalità pubbliche: Piave Servizi crea uti-
«Cerletti: modello da esportare in tutta Italia»
le ma non distribuisce dividendi, reinvestendo le risorse in strutture utili ai cittadini e al territorio».
L’OPERA D’ARTE L’altra novità della giornata è “Nuvola”: un’opera d’arte, realizzata dall’architetto Susanna
Maset con il materiale di risulta proveniente dal cantiere per la posa della tubazione principale di Vittorio Veneto, nel corso degli scavi per il traforo. Scarti di cantiere che diventano opera artistica. È la prima scultura di quello che sarà il museo all’aperto di Piave Servizi.
Zaia non ha perso l’occasione per tornare sul tema dell’autonomia, lanciando la palla a Bussetti. Che l’ha raccolta. «Noi abbiamo lavorato per consentire il percorso che la Regione Veneto ha chiesto di avvio verso l’autonomia – ha risposto il ministro Bussetti - Al Ministero abbiamo risolto tutta la procedura che ci riguardava. Ci saranno altri step ma come Ministero non abbiamo più ruolo». «Il ministro Bussetti è stato il primo che ha consegnato il suo dossier per cui potremmo dire che ha fatto bene i compiti per casa – ha commentato il presidente Zaia - Adesso la palla ce l’hanno il Governo e il consiglio dei ministri. Io spero si decida a trasferire il dossier in Parlamento». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Un sistema da 1.500 allievi, «che permette ad un ragazzino di entrare qui a 14 anni per iniziare le superiori e uscire professore universitario grazie al dottorato di ricerca», come ha sottolineato il governatore Luca Zaia («che qui è di casa, anzi di scuola», ha evidenziato la dirigente scolastica Mariagrazia Morgan, alludendo all’ex alunno diventato presidente della Regione). «Questo non è un istituto qualunque, ma un’eccellenza unica», ha ribadito il sindaco Fabio Chies, riferendosi anche all’integrazione con il territorio. Una descrizione che
ha favorevolmente impressionato il ministro Bussetti, accompagnato dalla deputata Angela Colmellere. «Mi avevano preparato un discorso scritto – ha confidato – ma qui mi sembra di essere in famiglia e quindi vado a ruota libera. Sento che questa scuola è qualcosa di speciale, un vero modello, perché forma, è al passo con i tempi, orienta, dà prospettiva lavorativa. Un paio di settimane fa sono stato in Argentina e il ministro Finocchiaro (il suo omologo Alejandro, ndr.) mi ha detto: cerchiamo tecnici enologici e li vogliamo veneti. Ecco, sappiatelo e pensate che il merito è tutto vostro. Per cui non preoccupatevi quando prendete un brutto voto: non è un giudizio sulla persona, ma la valutazione di un compito o di un’interrogazione, in cui può capitare di sbagliare».
L’OLIO Dopo l’incontro in aula magna, la breve passeggiata fra i 15 ettari coltivati prevalentemente a vigneto che circondano il campus. Nei laboratori di chimica dell’istituto professionale, Bussetti ha anche assistito ad alcune prove di analisi al microscopio sulle patologie della vite, dopodiché alla Bottega del vino si è intrattenuto con gli ospiti e soprattutto con i ragazzi, che gli hanno donato una confezione di olio prodotta proprio da loro: omaggio assai gradito dal ministro (per sua stessa ammissione) «astemio». (a.pe.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL BRINDISI con il ministro all’istituto enologico Cerletti
Senza biglietto: perde la testa e minaccia gli agenti Polfer con un coltello CONEGLIANO Pizzicata senza biglietto, insulta il capotreno che chiama la Polfer, nell’ufficio della quale dà in escandescenze arrivando a estrarre un coltello. Rischia di vedersi formalizzata una sfilza di accuse la donna di circa 50 anni, di origini sudamericane, che ieri avrebbe insultato, minacciato e ferito vari ufficiali prima di essere sedata e portata in ospedale per accertamenti sul suo stato di salute. Il sabato in stazione ferroviaria è stato a dir poco movimentato.
LA CONTESTAZIONE I
problemi
sono
iniziati
all’ora di pranzo, quando una passeggera del treno 11034 Venezia – Udine è stata trovata priva di biglietto dal capotreno fra le stazioni di Treviso e Conegliano. Al pubblico ufficiale che le contestava il viaggio irregolare la donna, che avrebbe origini colombiane, ha risposto con insulti vari. Il capotreno ha informato di quanto stava accadendo la Polizia ferroviaria, che una volta arrivato il treno a Conegliano è salita con una pattuglia sulla carrozza in cui si trovava la passeggera sopra le righe. Nemmeno la vista delle divise ha convinto la donna a calmarsi: anzi, la sudamericana avrebbe accampato varie ragioni per non dovere pagare il biglietto, tra le
quali una parentela con un magistrato. Agli agenti non è rimasto altro da fare che accompagnare la donna fuori dal treno, ripartito con una decina di minuti di ritardo.
in faccia ai due poliziotti, riuscendo a divincolarsi e a tentare la fuga. Per sua sfortuna era presente in stazione una pattuglia della Polizia ferroviaria di Pordenone che l’ha bloccata e portata negli uffici della stazione coneglianese, a cui si accede dal marciapiede del primo binario.
LA REAZIONE Tutto finito? No, anzi: appena scesa, la donna avrebbe sputato
LA CINQUANTENNE È STATA FATTA SCENDERE DAL TRENO E HA SCATENATO IL CAOS: TRE PERSONE AL PRONTO SOCCORSO
LA RABBIA
CONCITAZIONE Alla stazione ferroviaria di Conegliano
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Una volta entrata nel posto Polfer, la donna sembrava essersi tranquillizzata, ma si è trattato solo di un attimo perché poi avrebbe avuto un nuovo scatto d’ira che l’avrebbe portata a estrarre dagli effetti personali un coltello da tavola con il quale avrebbe tentato di aggredire un agente, che con l’aiuto dei colle-
ghi l’ha bloccata e messa in sicurezza. Visto che la donna non smetteva di agitarsi e urlare, suscitando apprensione nei passeggeri che aspettavano il treno, in stazione sono arrivate anche ambulanza e automedica del Suem 118. Anche i sanitari sarebbero rimasti vittime della furia della donna, che li avrebbe aggrediti prima di essere sedata e portata in ospedale per accertamenti. Al pronto soccorso si sono presentati anche i due poliziotti che hanno fatto scendere la donna del treno, colpiti dagli sputi, e un’agente anche da una percossa a un fianco. Luca Anzanello © RIPRODUZIONE RISERVATA