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numero #74
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CONTENTS 14 16 18 19 20 24 28 30 32 34 35 36 38 44 48 60 70 82 96
CIS Street & Bowl in Bozen Vans Shop Riot Vans X Crossfire Halloween Massacre ITW Flavio Pintarelli 20 Years Of Bastard Down For Life Subway Tattoo & Skateshop Frame Reordering News A Time To Chill: Federico Borchi Iphone Treasures: Federico Casella
From The Crypt Check Out: P. Tirelli / S. Casadei Scene Support: Valparaiso Worldwide Connection Cassan, Euskadi and Volcom Bowl-a-rama ITW Davide Drassine DC Sicily Tour Altrclips Does Austria Focal Plane Display
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WAITING ROOM E’ una decina di anni ormai che giro per eventi, dalle garette locali ai contest internazionali, e ho messo insieme una bella collezione di media pass. Posso solo immmaginare quanti ne abbia messi da parte chi fa foto dai primi anni novanta… I contest “fighi” sono proprio divertenti. Becchi un sacco di amici che vedi solo ogni tanto, scrocchi da bere e da mangiare, vedi dell’ottimo skateboarding. Ma questo l’avrete già sentito dire mille volte. I contest sono un’ occasione, di mettersi in mostra per le nuove leve, di vincere qualche soldo o del materiale, ma soprattutto un’occasione per divertirsi. E per skateare dando il 110%.
Fino a qualche anno fa i giornali avevano molte più foto di contest. Adesso è tutto più veloce, persino le videopart escono tutti i giorni, e se foto e video di una gara non escono il giorno dopo perdono già di interesse. Ma a volte ti trovi ad avere periodi, come questo autunno, con un sacco di contest da paura, e lasciarli passare senza immortalarne il ricordo su carta sarebbe un peccato. Lo so, sono un nostalgico, ma il valore di una foto stampata sulla carta di un magazine è completamente diverso da quello di una serie di pixel su un monitor.
Avete indovinato, in questo numero parliamo anche di contest. Shop Riot, Bowlarama, Halloween Massacre. E del CIS 2014. Che è stata una piacevolissima rivelazione. Al CIS di quest’anno si è visto in pieno il ricambio generazionale in atto, con un sacco di nuovi skater, come non se ne vedeva da tempo. E in generale un sacco di partecipanti, come non se ne vedeva da tempo.E allora dare il giusto spazio a questi eventi sulla cara, vecchia carta è stato un dovere. Non ci piace andare di corsa, almeno sulla rivista. Per quello c’è
il web. Vogliamo dare risalto, per quanto ci è possibile, a tutto quello che succede di interessante nella scena italiana. Leggendo questo numero, ogni volta che incontrerete un report di un contest, spero che non penserete “è solo una foto di un contest” ma “l’anno prossimo ci voglio andare anch’io”. Così potrete anche voi allargare la vostra collezione di pass di eventi. Che tra l’altro, la collezione di braccialetti di gara è molto più figa da far vedere agli amici di quella dei media pass… P.S.: Dave, scusa se ti ho rubato l’idea della foto dei pass, ma sai molto meglio di me quanto siano complicati gli editoriali. Non ho resistito. Federico Romanello
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CIS Street Bowl in Bozen ĕčĔęĔĘǣ ĊĉĊėĎĈĔ ĔĒĆēĊđđĔ
Il Campionato Italiano Skateboard quest’anno era partito un po’ in sordina, nessun evento nei mesi centrali estivi ed una tappa che riuniva street e bowl a settembre a Bolzano. Alla fine è stato uno dei migliori CIS da un po’ di anni a questa parte! Il park spacca e questo è decisamente uno dei motivi principali del successo dell’evento, ma sicuramente non è tutto, si c’è la bowl fatta bene e l’area street è grande e varia ma spesso negli scorsi anni si sono viste tappe in parks fighi con poca affluenza. Il fatto è che a Bolzano quest’anno si respirava quell’atmosfera che caratterizzava i contest di un po’ di tempo fa... c’era gente venuta veramente da tutta Italia per passare un weekend di skateboarding, tante facce conosciute con cui scambiare quattro chiacchere ma anche tanti volti nuovi che spingevano il livello. ĎđĔ ĆėėĆ ĜĊĆĐĊĉ ċĘ ĆĎė
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Al di là dei tanti skaters iscritti anche la presenza di pubblico era massiccia e qui il merito va soprattutto ai ragazzi di sk8project, l’associazione locale, che da un lato è riuscita ad ottenere un park in una location perfetta (il parco cittadino sulle sponde del fiume) e dall’altro ha messo in piedi un programma di due giorni interessante e lo ha pubblicizzato a dovere sul territorio. Dopo aver ospitato un sacco di eventi agli inizi del nuovo millennio era ora che la scena di Bolzano tornasse ad avere un bel park e poter mettere insieme grosse cose! Big ups! p.s. Mattia Restante ed Ivan Federico sono i nuovi campioni italiani rispettivamente di street e bowl ma questo lo saprete già (così come saprete che Ivan è arrivato pure secondo in street e si è poi vinto anche il CIS Vert, maledetto!).
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VANS Anche quest’ anno lo Shop Riot è stato il contest più animato della stagione. Il The Wall di Vicenza è stato preso d’assalto da un sacco di team da tutta Italia, e l’atmosfera è stata caldissima per tutta la durata del contest... Durante il practice ci voleva veramente del coraggio a droppare e buttarsi in quella bolgia!! Il bello dello Shop Riot è che gli skater girano per team di negozi, e si vede quanto ci tengono a far ben figurare il proprio negozio. Per farla breve, per il terzo anno di fila ha vinto Contest Shop, con Claudio Santoro, Marco Giordano, Aref Koushes e Jacopo Carozzi, tutti in ottima forma. I trick chiusi sono stati troppi anche solo per accennare un minimo elenco. Il premio per per i vincitori oltre al vile denaro era anche un viaggio per la finale europea in Belgio, per la precisione allo skatepark di Aalst, e coi nostri potenti mezzi siamo riusciti ad andare a vedere di persona cosa hanno combinato i ragazzi di Contest alla finalissima. Dopo una buona qualifica, che li ha visti arrivare settimi, purtroppo i ragazzi hanno infilato un quarto di finale sotto tono, che non gli ha permesso di procedere oltre. Qualche trick da paura durante i due giorni di contest ovviamente se lo sono comunque portato a casa, come un flip bs smith sul quarterone di Jacopo durante il best trick. Tra i vari team europei i due che hanno subito attirato l’ attenzione sono stati Skate Pharmacy da Londra e gli olandesi di Burnside. Sono stati proprio loro a disputarsi la finale, che è finita con un’ invasione di campo da parte del pubblico, e in un best trick spontaneo sul big rail, senza più guardare al tempo o ai risultati. Incredibile!! Alla fine la spunta Burnside Shop, con l’aiuto di un tifo locale degno di una partita di calcio. L’appuntamento è quindi rinnovato per la prossima edizione, vedete di partecipare con il vostro shop di fiducia il prossimo anno!!
ĆĈĔĕĔ ĆėĔğğĎ ċĘ ċđĎĕ ċĔęĔǣ ĚĎČĎ ĆėĎĚĘĘĎ
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SHOP RIOT
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ċĔęĔ Ċ ęĊĘęĔǣ ĊĉĊėĎĈĔ ĔĒĆēĊđđĔ E’ vero, sono di parte, ma il fatto che Vans stia organizzando alcuni degli eventi più fighi che ci siano in giro è proprio fuori di dubbio. Il Crossfire Hallowen Massacre è stato sicuramente uno di questi! Appena ho saputo di un contest all’House of Vans di Londra per Halloween con tanto di concerto in maschera la sera è subito scattato il giro di email per riuscire ad imbucarmi. L’operazione è riuscita brillantemente e nel giro di poche ore mi sono ritrovato con un biglietto Pisa-Londra prenotato. Sapevo poi che la compagine italiana sarebbe stata numerosa, tra gli invitati infatti c’erano Simone Verona, Ale Mazzara, e Giorgio Zattoni. L’onor patrio sarebbe stato tenuto sicuramente alto. L’unica nota negativa era la città ospite: io Londra non la sopporto proprio! Note personali a parte, l’evento è andato da paura, così come il viaggio. A Londra c’era anche Gio Garzani che è finito a dormire per terra nella mia stanza modello barbone, Peppe Romeo che vive lì da qualche anno e con il quale siamo anche riusciti a scattare una fotina in street che vedrete in futuro, il giorno prima della gara sono andato a veder suonare gli Helmet... Tutto come da copione. La festa poi ha spaccato, hanno suonato prima i Cancer Bats, poi i Turbonegro, vedere un loro concerto
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con il pubblico mascherato per Halloween è la ciliegina sulla torta! Ah, ho anche mangiato degli ottimi burritos vegan, e alla festa era pienissimo di belle fanciulle. Ma forse a voi interessa di più sapere del contest. Male, vuol dire che non avete guardato il video e la fotogallery sul nostro sito. Vi posso giusto dire che il Simo non è riuscito a passare in finale, Ale Mazzara è ogni giorno più forte e ha quasi chiuso 540 sulla parte alta della bowl che è veramente incazzata, e Giorgio Zattoni è arrivato in finale e passando sopra la porta si è chiuso un bs tail completamente senza senso. Vi posso anche dire che è arrivato terzo Alain Goikoetxea, che tra le altre cose ha chiuso il wallride della foto che lascio a voi giudicare, secondo Mason Merlino che è ufficialmente il re dei blunt fs out, e primo Daan Van Der Linden, che ha letteralmente ucciso la bowl. Sappiate che se la chiudono è colpa sua, ci ha fatto troppi trick. Un’ultima cosa, il posto è fighissimo, oltre alla bowl che è bella difficile ma super divertente c’è anche una micro e una piccola area street, e per skateare all’ House of Vans non bisogna pagare niente, quindi se passate da Londra dovete per forza andare a provarla!!
interview
Flavio Pintarelli Non so quante volte in Italia si sia scritto di skate al di fuori delle riviste di settore, il libro di Flavio Pintarelli lo ha fatto, e lo ha fatto anche molto bene. Ma facciamo un passo indietro. Tempo fa mi arriva una mail in cui mi si chiede disponibilità per un’intervista. Rispondo che non ci sono problemi, e dopo un paio di giorni sono su Skype con Flavio a parlare di come ho cominciato a fare video e foto di skate. Passa il tempo, il libro vede la luce, e lo ricevo a casa. La lettura è ottima e interessante, e dentro ci sono un sacco di interviste a personaggi della scena che ho il piacere di poter chiamare amici. Leggetevi quello che dice Flavio sul suo progetto in questa chiaccherata che abbiamo avuto, e poi andate subito a cercare Stupidi Giocattoli di Legno in libreria
Ciao Flavio, partiamo subito con una domandona: perché scrivere un libro che parla di skateboard? Beh la risposta è molto semplice, sono uno skater, amo lo skate e volevo contribuire a questa cultura usando uno strumento, le parole, con cui ho una certa dimestichezza. Scrivere di skateboard era qualcosa che volevo fare da molto tempo e alla fine ne ho avuto l’occasione. Come ti sei avvicinato allo skate? E alla scrittura? La prima volta che ho messo i piedi su una tavola è stato nel 1999. Avevo conosciuto da poco alcuni ragazzi che skateavano e ho provato subito un fascino irresistibile per la tavola a rotelle e tutto quello che girava intorno a essa. Per cui per mesi li ho stressati per farmi prestare la tavola ogni singolo secondo che loro non la usavano. Facevo proprio l’avvoltoio allo skatepark, guardandoli e aspettando che si stancassero o prendessero una botta forte di quelle che ti dici “meglio se mi fermo due minuti” così potevo farmi “prestare” (sarebbe meglio dire rubare) la tavola. I primi ollie li ho fatti così. Poi qualche mese dopo ho comprato la prima tavola. Mentre con la scrittura si può dire che abbia cominciato all’università, tra tesi, tesine ed esercitazioni varie. In realtà ho sempre avuto il fascino della scrittura, fin da piccolo, quando andavo alle elementari mi divertivo a scrivere dei romanzi (parolona) fantasy con la Lettera 32 (una macchina da scrivere, per i più giovani) di mio nonno. Poi, visto che scrivere per studio mi piaceva, ho cominciato a scrivere in rete aprendo un blog come fanno in tanti. Ho scritto, scritto, scritto e scritto ancora e piano piano ho costruito una piccola rete di lettori e avuto le prime opportunità e contatti. Nel frattempo la scrittura è diventata anche parte del mio lavoro, perché lavorando in un’agenzia di comunicazione faccio anche il copywriter. Quali tematiche hai affrontato nel tuo libro? Il libro nasce rimuginando una frase di Max Calviati, con cui giravo quando vivevo a Napoli. Max una sera, parlando di skate mi disse “penso che gli skater vedano le cose in modo diverso da tutti, perché bastano quei pochi centimetri di tavola sotto i piedi a cambiare tutto”. Questa frase, potentissima e vera, mi è rimasta in testa per anni e così ho cominciato a lavorare sul rapporto tra lo skate e la città, che è uno dei temi del libro, forse il più importante o quello che fa da filo conduttore a tutto il ragionamento. Parlando di questo non si poteva che parlare anche del corpo e del rapporto tra questo e lo skate, che è fondamentale. Chiunque va in skate sa che la tavola è molto più di un semplice oggetto, è quasi una protesi, una parte di noi, quella con cui abitiamo lo spazio che ci circonda e definiamo quella percezione diversa delle cose di cui parlava Max. Poi, a cascata, mi sono occupato anche di altri aspetti come l’importanza della moda, della fotografia, della musica nello skateboarding. E l’ho fatto intervistando
diversi skater che negli anni hanno fatto cose diverse per la cultura dello skate: i giornalisti, i fotografi, i progettisti di strutture o i professori universitari. Il titolo riprende il nome di uno storico video della New Deal del 90, sei particolarmente legato a quel video o a quel periodo? Eh si, hai sgamato la citazione da Useless Woodden Toys! Diciamo che non sono particolarmente legato a quel periodo ma quello era un titolo spettacolare e l’ho usato perché ha una forza tutta sua, particolare e mi sembrava perfetto. Sempre parlando di video, nel tuo libro si parla spesso di Thrashin’, il film degli anni ’80, tu che ricordi ne hai? Diciamo che Trashin’ l’ho visto abbastanza tardi per ragioni anagrafiche (sono classe ’83) e come film di skate sono più legato a California Skate, anche se California Skate è molto molto molto più brutto di Trashin’. Trashin’ è il Karate Kid dello skate! Se vai oltre i classici stilemi da film sportivo degli anni ’80 e i look assurdi è un bel ritratto della vita da skater perché c’è dentro tutto: le amicizie, il business, i contest, l’amore, le rivalità e soprattutto dello skateboarding di ottimo livello. Chi hai contattato per primi tra gli intervistati? E’ stato complicato ottenere le varie interviste? Il primo che ho sentito è stato Luca Basilico che per quelli della mia generazione è stato una specie di fratello maggiore. Siccome lo avevo conosciuto una decina di anni fa ho provato subito con lui. Ottenere le interviste è stato nel 99% dei casi semplicissimo perché le persone hanno dimostrato subito un grandissimo interesse nei confronti del progetto e si sono raccontate volentieri. Solo coi fotografi ho avuto difficoltà, prima di contattarti ho avuto ben due pacchi clamorosi, tipo che si fissava l’appuntamento su Skype, non si presentavano e poi svanivano nel nulla. Il libro è arricchito dalle foto della Chef Family, con Renè Olivo in copertina, da cosa è stata dettata questa scelta? Da una questione di contatti. L’editore voleva arricchire il libro con delle foto com’è giusto fare quando si parla di un’attività dinamica come lo skate e mi chiese se conoscevo qualcuno che avrebbe potuto donarle. Siccome il budget purtroppo era zero e non conoscevo molti fotografi nella scena skate mi vergognavo un po’ a chiedere dal nulla a qualcuno di regalarmi delle foto. Fare foto è un lavoro, come scrivere, e non è mai bello quando qualcuno ti chiede il tuo lavoro gratis. Però conoscevo un fotografo, Andrea Pozzato, che è stato uno skater e con cui avevo partecipato a un progetto web per un periodo abbastanza lungo. Andrea è un fotografo di strada eccellente, ha un senso dell’inquadratura ottimo e sa essere invisibile quando gira per strada. Per cui gli ho proposto di venire con me a Milano per scattare il
servizio per il libro e ha accettato. La scelta di Milano è stata semplice, era la grande città più vicina a casa, con diversi street spot da fotografare per dare varietà al servizio. A quel punto ho contattato ancora Luca (Basilico) che mi ha messo a sua volta in contatto con DGD e René. Ci siamo accordati e abbiamo passato un sabato insieme alla Family tra MC e Gratosoglio a scattare. Da quella giornata sono nate le foto che illustrano il libro, a cui si aggiungono quelle che mi ha regalato Chef Family. Quanto tempo ha impiegato a scriverlo? Tra la fase di progettazione e studio, la stesura e la revisione sono passati circa 18 mesi E’ stato difficile trovare un editore interessato al progetto? In realtà no, è stato l’editore a venire da me. Nel Dicembre del 2012, Andrea Scartabelli, l’editor di Agenzia X, mi ha contattato per collaborare con loro dicendomi di pensare a un libro. Io conoscevo già il loro catalogo e sapevo che gli avrei proposto un libro sullo skate, però ho fatto il vago dicendo che ci avrei pensato. Qualche tempo dopo ho fatto la mia proposta e loro sono stati entusiasti, perché era da tempo che cercavano qualcuno che facesse un libro sullo skate. Così siamo partiti. Oltretutto Agenzia X è davvero l’editore ideale per un libro del genere, non solo per ragioni di catalogo, ma anche per il coraggio che hanno nel proporre titoli che difficilmente troverebbero collocazione nel panorama editoriale italiano ma che comunque hanno un valore altissimo. Questa è la tua prima esperienza letteraria così lunga o hai scritto altri libri? Se ne hai scritti di cosa trattano? Si Stupidi Giocattoli di Legno è stata la mia prima prova sulla lunga distanza. In realtà prima avevo fatto un ebook ma era molto più breve, s’intitola Su Facebook ed è uscito con :duepunti edizioni di Palermo. È un saggio sul social network più famoso al mondo, sul modo in cui dà forma alle nostre esperienze. Skatei ancora? Si, anche se molto meno e molto peggio di un tempo. Però se posso ho ancora piacere di passare del tempo sulla tavola, anche se purtroppo quest’estate sono rimasto fermo per via di un fastidio al ginocchio. Dato che qui a Bolzano ci hanno fatto il park nuovo sto provando a imparare a skateare le curve. Ok è tutto, se vuoi fare qualche saluto e ringraziamento questo è il momento giusto! Ringrazio ancora tutti ad Agenzia X per avermi dato la possibilità di scrivere questo libro e tutte le persone che ne hanno incrociato a vario titolo le traiettorie. E poi ringrazio voi per l’intervista. 4skateboard ĒĆČĆğĎēĊ
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20 YEARS OF
BASTARD ĜĔėĉĘǣ ĎĒĔēĊ ĊėĔēĆ
Lo scorso 7 novembre Bastard ha ufficialmente festeggiato i suoi primi 20 anni con una megafesta al Bastard Store di Milano. Per celebrare a dovere questo importante traguardo è stata anche presentata la collaborazione con Cliché e la relativa grafica realizzata da Marc McKee. La collabo prevede tshirts, skateboard deck e snowboards ed il tema centrale è la rivisitazione in chiave “skate graphics” dell’ultima cena! Guardatevi la grafica e scoprite le mille citazioni!
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Ovviamente non poteva mancare una session nella stupenda bowl sospesa del Bastard Store e per l’occasione sono arrivati gli skaters del team Cliché oltre a molti altri amici che hanno incendiato il coping. Ma ancora non è tutto, Bonassi, Geppo e gli altri hanno voluto festeggiare veramente in grande e la serata prevedeva anche la mostra fotografica di Stefano “Tave” Righi ed Andrea ĆěĎĊė ĊēĉĎğĆćĆđǡ ċĘ ĘęĆđĊċĎĘč Ǧ ċĔęĔǣ ĆěĎĉĊ ĎĔēĉĆēĎ
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“l’Americano” Colombo con le loro stampe giganti il djset di Bruno-della-bastard e Katzuma, silkscreenings per tutti e la possibilità di tatuarsi i disegni originali di Marc con la crew di Tattoo Agio. Ma la cosa più significativa sono stati i tanti personaggi che erano presenti per portare i propri auguri a Bastard, un’ulteriore prova di quanto questa company sia importante per la scena skate e snowboard italiana! Spesso si parla delle company e di come dovrebbero spingere la scena ma molte volte non ci si sofferma veramente a pensare a cosa le singole realtà hanno fatto per il nostro skateboarding... pensando a Bastard ed ai suoi fondatori di cose ne vengono in mente tante. Partendo dai tanti skaters che hanno supportato in questi anni per passare alle company più piccole che hanno spinto tramite varie collaborazione ed arrivare fino alle strutture nate grazie all’impegno dei ragazzi di Bastard. Se a milano si può skateare una fighissima bowl indoor, se ad Usmate c’è una delle rampe più fighe mai viste, se ogni anno possiamo divertirci al Tranquillo Weekend da Paura è grazie a questi ragazzini che 20 anni fa hanno deciso di buttarsi in questa avventura chiamata Bastard. Respect! 4skateboard ĒĆČĆğĎēĊ
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DOWN FOR LIFE
SUBWAY TATTOO
SKATESHOP
Presentate voi e il vostro shop: chi siete, dove vivete, quando avete aperto... Kevin Pomponi , 22 anni di Agno ( Lugano) & Han Sessions, 29 anni di Besso (Lugano) , Svizzera italiana. Skaters e artisti. Lo spazio nasce in partenza come studio di tatuaggi per diventare dopo cinque anni, nel nuovo spazio, anche skateshop con il supporto del negozio Flame shop sempre di Lugano. Cosi’ da cinque mesi a questa parte il Subway Tattoo è diventato Subway Tattoo & skateshop. L ‘ idea è nata dall’ incontro di tre persone nel momento giusto. Ogniuno aveva da offrire qualcosa, unendo le forze abbiamo creato nello studio lo spazio skate. Essendo noi anche skaters, volevamo creare anche un punto d’ incontro e di distribuzione di buon materiale, anche con l’ idea di continuare a spingere la scena e gli skaters. Qual’è stata la risposta della clientela? La clientela ha apprezzato la mossa. Spesso chi arriva a fare un tatuaggio viene accompagnato e nell’ attesa, tra un caffe’ e una rivista, curiosa anche nello shop, mentre gli skaters scherzano sempre (e spesso si passa ai fatti!!) su chi si deve tatuare cosa!
Direi che in skate spaccate tutti e due il culo,e non poco. Restare legati allo skate come lavoro vi stimola a skateare o vi frena per problemi di tempo? In skate si va’ sempre, appena possibile. Anche in pausa pranzo due ollie al park o alle panche ci stanno sempre. E’ anche vero che qualcuno in shop ci deve comunque stare, ma ci si gestisce bene ( inoltre v’è anche Chiara, una apprendista tatuatrice, che gentilmente ci tiene spesso un occhio allo shop quando siamo a skateare! thanks!) Qualche domanda più legata ai tatuaggi. Kevin, come hai cominciato a tatuare? Con i tatuaggi ho iniziato a 16 anni facendomi tatuare, poi volendomi altri mi sono attrezzato, e preso il necessario, ho iniziato su di me. Ho continuato su altri e alle convention fino a farmi un po’ un nome. Cosa ti piace tatuare? Come stili prediligo i realistici e tradizionali. Ti capita spesso tatuaggi legati direttamente allo skate? Ne hai tatuati su di te? Qualcuno ne ho, mentre spesso tatuo la dedizione ĊěĎē ĔĒĕĔēĎ
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per la tavola agli skaters! Molti tatuatori dicono di aver smesso o ridotto con lo skate per paura di farsi male alle mani... Non è il tuo caso. Cosa ne pensi di chi si pone questi limiti? Skate or Die! Bisogna cercare di spingere al massimo, la vita va’ vissuta! Come tutti i tatuatori sei bello pieno, compresi collo e faccia. Crea ancora problemi di accettazione sociale un face tattoo nel 2014? Ne ho alcuni… Mah, il face tattoo dipende dal livello di provincialismo per quanto riguarda il giudicare. Han, non ti viene voglia di tatuarti lavorando in un tattoo shop? Qualcuno ne ho già, pero’ la tentazione è all’ ordine del giorno! Poi bisogna fare attenzione agli umori, anche perche’ potrebbero influenzare scelte di getto! Che poi , vanno anche bene. E’ complicato gestire lo spazio di un negozio tra due clientele diverse? Che poi, sono diverse o a parte i ragazzini sono abbastanza trasversali? Be’, gli skaters si conoscono bene o male, mentre
per lo studio, la clientela è molto piu’ varia e di ogni professione,ceto ed eta’. Calciatori,amici di amici, madri e padri, motociclisti,musicisti e altri artisti Avete un team o qualcuno che supportate col negozio? Si , Il Flame team. una skate family, formata da qualche anno dal Flame Shop di Lugano e alla quale siamo uniti con il Subway! Circa una quindicina di skaters tra il luganese e qualcuno dal resto del territorio Ticinese. Progetti video, foto o altro? Si, stiamo fomentando , il nuovo video Flame ! Un tot di video part da chi ha piu’ tempo, per il resto sara’ qualcosa di inaspettato. Per le foto stiamo lavorando con Marco Camozzi. E’ il momento dei saluti, ci vediamo in giro per una skateata!! Ciao Fede, grazie per l’ intervista e passa a trovarci per un caffe’ e fare due carvate! Si Ringraziano: I nostri genitori, Leah e Agata, Lele di Flame Shop, Chiara, Maruan, Luigi, Renato,Il legendario Benda, Johnny, Tonino, Alessio, Felipe, Edison, Lara, i Locals di Lugano, tutti i clienti e gli amici dello skizzbord. Ultimo detto: a goccia a goccia si fa il mare. Ćē ĊĘĘĎĔēĘ
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skater: Marco Varrese trick: big spin fs board big spin out photo: Federico Romanello
NEWS EL SANTO NEW RIDERS Negli ultimi mesi El Santo Skateboards si è totalmente rilanciata ed ha continuato periodicamente ad annunciare nuovi skaters. Avevamo già scritto del clamoroso ingresso nel team di Marco Lambertucci ma nel solo tempo che noi mettevamo in piedi questo numero si sono aggiunti alle fila della company torinese Daniele Galli, Fabio Colombo, Luca Crestani e Jonathan Gallo! Complimenti a Mario che si sta impegnando di brutto per pompare El Santo, beccatevi il suo “From The Crypt” qualche pagina più avanti!
10 YEARS OF DUMB Sembra strano ma sono già passati 10 anni da quando Gio Grazzani in un periodo di sosta per infortunio al ginocchio ha deciso di creare Dumb Skateboards. Per festeggiare la decade i dumbers hanno preparato due serie speciali di tavole, la prima è uscita da poco e la seconda arriverà a breve. Nella prima serie trovare una riedizione della grafica con scimmione stampata sulle prime tavole e disegnata da Giovanni Donadini aka Canedicoda, il personaggio che tutt’ora cura la parte grafica della company. Inoltre sono state stampate su acero le due grafiche (nerd e monkey) che Alessandro Formenti (storico photo editor di 6:00AM) mise su carta adesiva in occasione del primo Dumb tour, ancor prima che qualsiasi tavola Dumb fosse stata prodotta!
OTTONE BOWL Anche per questo numero fortunatamente abbiamo da darvi una buona news sul fronte delle strutture. Parliamo di DIY e vi segnaliamo l’impresa di Gio Grazzani che vista la totale assenza di skateparks a Lodi ha deciso di realizzare una bowl DIY. Il comune ha messo a disposizione la location ed ha provveduto a fare lo scavo e fornire il cemento, il resto è tutto affidato al lavoro di Gio e dei tanti skaters volontari che negli ultimi mesi sono stati a dare una mano (I ragazzi di NoComply ASD, i boys della Boheme, Filo e tanti altri). Adesso finalmente questo buco a forma di 8 disegnato da Marco Morigi è quasi totalmente ricoperto da un dolce strato di cemento e tra poco ci sarà l’inaugurazione, stay tunna!
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NEWS NEW INTERNATIONAL VIDEOS Di questi tempi si sa, ogni giorno escono su web video di ogni tipo e di livello altissimo. Ci sono video che però riescono comunque a creare grande attesa per la loro uscita e si sa che l’autunno è un periodo perfetto per chiudere un progetto dopo aver catturato i tricks nella bella stagione. Infatti in questo periodo stanno uscendo sul panorama internazionale delle vere bombe che ci danno una mano a sopportare i giorni piovosi. χ Dz dzǣ ǯ Ǩ ° ed in uno speciale packaging DVD e ci sono state anche parecchie premieres in giro per Ǩ copia! χ Dz dzǣ ǯ ° ± Ǥ ǡ ǡ ǡ ǡ Ǥ ° Ǥ χ Dz dzǣ ° î Ǥ ǡ ǡ Ǩ ͞ Ǩ ǯ ° ǡ Ƭ non deluderci?
RISULTATI VANS MARBLE MADNESS Grazie al supporto di Vans a fine estate siamo riusciti ad organizzare il primo big contest allo skatepark in ǡ Ǩ ǯ ¿ strutture marmore del park ed il format che premiava il best skater su 3 diverse zone ha permesso di vedere tantissime bombe e parecchio delirio! ǣ First Section (bank + benches) ͝ ȋ͜͞͡ Ȍ ͞ ͟
Second Section (waves) ͝ ȋ͜͞͡ Ȍ ͞ ǯ ͟
Third Section (bump to bump + bank + gap) ͝ ȋ͜͞͡ Ȍ ͞ ͟ ȋ͜͞͡ Ȍ
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ATimeToChill
FEDERICOBORCHI
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CONTINUIAMO CON LA NOSTRA RUBRICA ALLA SCOPERTA DELLE PREFERENZE DEI NOSTRI SKATERS PREFERITI PER L’AFTER SKATEBOARDING. ECCO LE SCELTE DEL GHIGO PER LA PERFETTA SESSION DI CHILLING:
Cibo: pasta - pasta - pasta - pasta Drink: birra - birra - birra - birra Locations: Neto skatepark - bowl Pisa - spots Firenze - spots Prato Homies: Regione Toscana krew Musica: rap - le canzoni di thrasher quelle marcie Top! - rap - rap Città: Barcellona - Amsterdam - Copenaghen - Malmo Multimedia: Blind - baker - chocolate - nike
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PhoneTreasures Quali preziose immagini si nascondono nello smartphone di uno skateboarder? Federico Casella ci mostra 5 dei suoi scatti preferiti presi direttamente dal suo iPhone (le nudità sono bandite, purtroppo) Dopo due mesi di lavoro non stop a un cantiere che non ha nulla da invidiare a quello del duomo di milano, gio grinchiani si gode un meritato riposo nella comodissima deep-end della bowl lodigiana.
I piccioni torinesi non hanno una gran confidenza col termine “parco per famiglie”, una giornata lavorativa di dodici ore serrate allo skatepark di bozen corredata da brevi soste in mutande sotto gli occhi attoniti di famigliole crucche è la migliore maniera per iniziare uno skate tour. Delusi dalla mancanza di un vero e proprio party al Vans Spring Classic a napoli gli skater si sono organizzati come potevano. Il buon martinazzo è ritratto qui mentre cercava di organizzare un contest di break dance con il solo ausilio dell’impianto stereo di un furgoncino della porchetta e di una tavola dumb come montepremi. Per chi non c’era vi siete persi la festa più esclusiva dell’anno, per chi c’era, invece, posso solo dire COCCORITO COCCORITO
Chi fa da se fa per tre, e se il tuo giocattolo incontra problemi come acqua che gocciola dal soffitto sull’extension ti devi arrangiare come puoi. meno male che nella crew abbiamo un architetto pronto a creare tensostrutture con ombrelli scale e cavi elettrici per ovviare ad ogni incidente di percorso.
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Come ci si comporta quando ci si ritrova in 5 in una stanza con solo 3 letti? una violentissima partita di re boia sicuramente aiuta a creare una selezione tra chi è uomo abbastanza da meritarsi un materasso ed un cuscino e chi invece dormirà per terra. Ariel Crupi ha portato i segni delle sevizie subite per svariati giorni, ma almeno ha dormito comodo.
PRIMA DI 4SKATEBOARD C’ERA 6:00AM, 12 ANNI DI STORIA DELLO SKATEBOARDING ITALIANO. CON QUESTA RUBRICA CHIEDIAMO AD UNO SKATER DELLO STIVALE DI RIPESCARE UNA FOTO DALL’ARCHIVIO DEL MAG E QUESTA VOLTA LA SCELTA È TOCCATA A MARIO MARINELLI. DAL NUMERO 61 DI SIX
Scelgo questa foto che risale a marzo 2012, è collegata all’intervista su El Santo fatta da 6:00AM... ricordo che mi ero impegnato molto per cercare di far uscire un buon lavoro... la ripresa fu usata per un’altra intervista su DJ TV, sempre per El santo, il programma si chiamava “The Believers”. Ma principalmente il motivo per cui l’ho scelta é che poco dopo quel periodo diventai Team Manager e quella fù l’ultima fotosession gestita da RIDER! 4skateboard ĒĆČĆğĎēĊ
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Check
ut PIEtRO
tIRELLI
Come prima cosa presentati ai lettori di 4Skateboard, di dove sei, quanti anni hai e da quanto skatei? Sono Pietro, sono di Torino, ora ho 17 anni (fine novembre ne compio 18) e skateo più o meno da quando avevo 11 anni. E mi stai rispondendo da scuola, giusto? Che scuola fai? Si sono a scuola ahahah. Faccio il liceo classico, una mmerda. Ultimo anno? Cosa farai dopo? Yep per fortuna è l’ultimo anno, mi sa che dopo andrò a non far nulla all’Accademia con Raffo. Ottimi propositi! Nonostante il liceo riesci a skateare tutti i giorni? Ahahah ogni anno che passava ho sempre studiato di meno (partendo comunque da poco più di zero) e skateato di più. A quanto pare nonostante tutto ho il potere di sopravvivere con la media del 6 senza fare assolutamente nulla. La scena torinese sta vivendo un ottimo momento con tanti skaters di livello che gravitano attorno alla città, sei felice di vivere e skateare li o preferiresti trasferirti in un’altra città italiana? E’ strano, la scena Torinese mi piace un sacco, perché da 10 anni è più o meno una grandissima famiglia che continua ad acquistare e perdere membri con tutti i cazzi e mazzi di una vera famiglia. Dopo feste, litigi e anni di fotta per lo skateboarding e per le stronzate che ci girano attorno è diventata la mia vita e quella di tutti gli altri, tuttavia è proprio Torino che ci limita un botto, a partire dalla noia di ogni cazzo di giorno passato in Valdo Fusi. Non andrei da qualche altra parte in Italia, piuttosto se potessi prenderei la scena e la sposterei all’estero in qualche città che ci gasi, tipo un mega tour infinito. A proposito di tour, su questo numero c’è l’articolo sul tour in Austria a cui hai partecipato, eri il più giovane del gruppo? Come ti sei trovato? E’ stata una figata. Ero come sempre il più giovane ma fra “grandi” con i quali ho avuto ed ho un rapporto alla pari, a partire dai più vecchioni Ariel e Nicola con cui ho fatto casino come un bel gruppetto di adolescenti sbronzi.
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Casella mi suggerisce di chiederti come hai fatto a perdere gli occhiali da vista in tour senza neanche accorgertene... Penso che l’unica spiegazione plausibile dopo gli alieni o i buchi neri sia che ero troppo stoned! Tra le videoparts uscite di recente qual’è quella che ti ha gasato di più? Direi che la prima che mi viene in mente è quella di Kremer che boh, è pazzo, e poi quella “die hard” di Brad McClain e un paio di video malati di Greyson Fletcher Uno spot nel mondo che ti vorresti skateare? Ahahah è un po’ come chiedere scegli una pornostar che vorresti incontrare, ce ne sono troppe e una più figa dell’altra. Comunque ultimamente ho la fotta di skateare
ĐĎĈĐċđĎĕ ĎēęĔ ęčĊ ćĆēĐ ċĔęĔǣ ĊĉĊėĎĈĔ ĆĘĊđđĆ
transizioni che qua a Torino non ce ne sono, magari qualche concrete gigante Australiano. Prossimi viaggi in programma? Direi che un paio di tappe “culturali” che vorrei farmi sono Amsterdam e/o Copenaghen, e poi appena si può tornare a Barna a fare troppa festa e skateare troppo. Ok, tempo per saluti e ringraziamenti a chi vuoi! Vorrei ringraziare tutti ma proprio tutti quelli che hanno gasato me o la scena in questi anni, tutta la famiglia Pigeons, quel grassone di Alberto, Pallone e Luca, Pozza, my homeboy Ameer, Raffo, i BlackSabbath, Fede per le foto , Pivot, le bestemmie e quegli infami della Baladin e ringrazio te per essere stato a sentire ste cazzate e tutti quanti quelli che non ho detto! ciao mamma! Forza Catania sempre!
CheckOut
SAVERIO CASADEI Ciao, cominciamo con le presentazioni, di dove sei, quanti anni hai e da quanto skatei? Ciao! Mi chiamo Saverio Casadei, ho 21 anni e sono nato e cresciuto a Ravenna. Skateo dai tempi della seconda media, avevo 12 anni credo.. Cosa fai nella vita oltre a skateare? Mi piace molto fare birra e liquori ma anche giocare a scacchi e le ragazze, il resto del tempo se lo ruba tutto il lavoro.
Lo spot della tua foto sembra bello pesante, com’è andata la session per chiudere questo 5050? Il flat era abbastanza rovinato e il rail parecchio alto mi ha colto un po’ di sorpresa. Mi sono concentrato molto sull’ollie e quando sono riuscito a chiuderlo la soddisfazione è stata davvero tanta! Era da tanto tempo che progettavi di grindarti sto spot? No, a dire la verità non lo conoscevo, mi ci ha portato il Nello quand’è tornato dall’Australia.
Dove skatei solitamente? Allo skatepark di Ponte Nuovo, a Ravenna. Ci sono particolarmente affezionato per tutti i pomeriggi che ho passato li con persone fantastiche e che mi hanno insegnato davvero tanto.
Qual’è il tuo trick preferito? Assolutamente Smith bello incastrato in un rail in discesa.
Quale vorresti fosse il tuo home spot se potessi sceglierne uno in giro per il mondo? Eheh se potessi scegliere le skateplazas americane me le girerei tutte! Ma penso che uno skatepark come The Wall a Vicenza andrebbe benissimo.. Uno posto del genere ti da la possibilità di crescere
Il primo video di skateboard che hai visto e quello che hai visto più di recente? Avevo 8 anni quando mio cugino mi ha fatto vedere il mio primo video di skate: SKY VM. Bellissima VHS della scena skate italiana anni ‘90 che consiglio a tutti, ogni tanto me la riguardo ancora! Il più recente Extremely
Ed il prossimo che vorresti imparare? Flip backside lipslide.
Sorry e Fully Flared, anche se preferisco guardarmi le competizioni tipo Street League o X-Games. Progetti per il futuro? Cambiare lavoro, magari andare in Australia Messaggio per gli skaters che ci leggono? Bisogna sempre trovare il coraggio e l’entusiasmo di osare! Nello skate e nella vita. Mettersi in gioco e dimostrare a se stessi le proprie potenzialità è fondamentale per crescere come skaters e come persone. Ogni volta che scommetto su me stesso e sulle mie capacità porto a casa dei risultati e una visione più allargata delle mie possibilità che mi permette di skateare in modo più creativo e divertente. Osate e divertitevi! Ok è tutto, ringrazia chi vuoi. Ringrazio e saluto tantissimo Nello per la foto e per la sua disponibilità, Bena unico vero skater di ponte che mi ha spinto a ricominciare dopo 5 anni di stop, Rourke, Gimmi, Angelo, Miccoli e il Bonobolabo skate shop, Drudi, Magno, Filo, Moro, tutti gli skater di ponte nuovo e soprattutto voi di 4skatebord
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SCENE SUPPORT
Valparaiso ĎēęėĔ ƭ ĖĚĊĘęĎĔēĘǣ ĊĉĊėĎĈĔ ĔĒĆēĊđđĔ ĜĔėĉĘ ƭ ĕčĔęĔĘǣ ČēĆĈĎĔ ĎĒĊēĊğ QUEST’ESTATE HO AVUTO LA FORTUNA DI VISITARE PER LA PRIMA VOLTA IL SUD AMERICA, PER LA PRECISIONE IL CILE. ERA TANTO CHE VOLEVO ANDARE, E LE ASPETTATIVE SONO STATE PIÙ CHE RISPETTATE: GENTE ALLA MANO, POSTI BELLISSIMI, DESERTI, VULCANI... QUELLO CHE NON MI ASPETTAVO DI TROVARE ERA UNA SCENA SKATE COSÌ FIORENTE. HO VISTO SKATEPARK E SKATE SHOP IN PICCOLE CITTADINE IN MEZZO A DESERTO, E TANTISSIMI SKATEBOARDER. IL MIO VIAGGIO ERA PIÙ INCENTRATO SULLA NATURA, MA GLI ULTIMI GIORNI SONO ANDATO A VALPARAISO, SECONDA CITTÀ PER GRANDEZZA DOPO SANTIAGO. L’ATMOSFERA È INCREDIBILE E LA CITTÀ ASSURDA, ARROCCATA SULLE COLLINE INTORNO A UNA GRANDE BAIA, CON MIGLIAIA DI CASETTE COLORATE COSTRUITE NELLA PIÙ COMPLETA INOTTEMPERANZA DI QUALSIASI PIANO REGOLATORE. TRAMITE UN AMICO AUSTRALIANO SONO ENTRATO IN CONTATTO CON IGNACIO, CHE È IL FONDATORE DI UNA DELLE SKATE COMPANY DELLA CITTÀ. SI, PERCHÉ SOLO A VALPO C’È GIÀ PIÙ DI UNA SKATE COMPANY LOCALE. SONO STATI TUTTI GENTILISSIMI, E MI HANNO PORTATO IN GIRO PER SPOT E SKATE PARK DELLA ZONA. NON MI SAREI ASPETTATO NIENTE DI TUTTO CIÒ DAL CILE, E PROBABILMENTE NEANCHE VOI. DOPO AVER LETTO QUELLO CHE HA DA DIRE IGNACIO SULLA SUA CITTÀ E AVER VISTO LE FOTO DI QUALCUNO DEGLI INFINITI SPOT DI VALPO VI VERRÀ UNA VOGLIA INCREDIBILE DI ANDARE A TROVARE I RAGAZZI DI SUNRISE SKATEBOARDS. FATELO, I BOYS SARANNO FELICI DI MOSTRARVI LA LORO CITTÀ!
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ĎĈĆėĉĔ ĆěĊĆ Ǧ ċėĔēę ćĔĆėĉ
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Ciao Bro! Come va? Cominciamo con qualche info su di te: quanti anni hai, da quanto skatei e tutto il resto... ǡ ° ǡ ͥ͞ a Viña del Mar, Cile. Skateo da 16 anni nella bellissima città di Valpraiso. Quando ero da te mi hai parlato della tua company di tavole. Come è nata e come sta andando? ǡ ͜͜͞͝Ǥ ǯ ǯ ȋ ° î grande ed importante del Cile), e per supportare del nostro lungo paese. Sta andando bene, con gli alti e bassi di ogni piccola company, ma il piacere dello skateboarding è sempre presente e quindi non possiamo lamentarci. Com’è la situazione della scena cilena al giorno d’oggi? Mi dicevi che è piuttosto grande, giusto? La scena cilena sta crescendo, non so quanto possa essere grande comparata alla scena americana o europea, ma per il Sud America è grande. ° ± Ǥ ǯ° ǡ î Ǥ Raccontami qualcosa della tua città, Valpo. Com’è vivere li per uno skateboarder? Valpo è un’ottima città per lo skateboarding, siamo in
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Ć ĘĎēĎĘęėĆǣ ĊėČĎĔ DzċĎđĔĐĔdz ĆđČĆĉĔ Ǧ čĎĕĕĎĊ ďĚĒĕ Ďē ćĆĘĘĔǣ ĔĉėĎČĔ ĔėĊēĔ Đ ČėĎēĉ Ć ĉĊĘęėĆǣ ėĆćĎĊđ ĔĈĔ ĘĜĎęĈč Đ ČėĎēĉ
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una baia circondata da colline, in pratica ogni spot Ǥ ǯ î ǡ di mente aperta Valpo può essere molto interessante. Tutti gli spots appaiono particolari e belli in foto e ǡ ǯ° Ǥ Ǥ Mi hai accennato che in Cile ci sono skate company create solo per far soldi, il che sembra assurdo in Italia, dove le piccole company faticano a sopravvivere. Qual’è la situazione dello skate business in Cile adesso? E’ davvero così grande? ǡ sono skaters non supportano la scena nel modo
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giusto, cercano semplicemente di sfruttare il trend dello skateboarding in Cile per far soldi.
Valparaiso nel miglior modo possibile.
Cosa fai tu nella vita oltre ad avere una company di skateboard? Distribuisci altri brands? Con Sunrise distribuiamo alcune altre company cilene, ǡ Ǥ
Che mi dici degli skateparks? Ci sono degli skatepark in cemento fighi in giro per il Cile? Si, adesso in Cile abbiamo molti skateparks, alcuni Ǥ ͜͜͢͞ nessuno park in cemento in tutto lo stato, ma adesso î ͟͜ ° Ǥ ǯ Ö ¿ ǯ decennio.
Progetti futuri per la tua company? Video in arrivo? ͟ǡ per questo progetto e tutto il team a dare il meglio. Speriamo di farlo uscire adesso a dicembre se tutto Ǥ
Ed nel resto del Sud America? Fate mai skate missions negli altri paesi? ǯ ǡ î ǡ Ǩ e Peru.
ČēĆĈĎĔ ĎĒĴēĊğ Ǧ đĎĕĘđĎĉĊ
Una domanda un po’ sociologica. Come sono da voi i prezzi degli skateboards rapportati ai salari medi? Lo skateboarding è un’attività che chiunque può permettersi o è dura per la gente più povera comprarsi le tavole? E per quanto riguarda le scarpe? î o meno gli stessi di dieci anni fa ma adesso la gente î ° ǯ î ͝͡ Ǥ î ǯ° î ± Ǥ ° ± ǡ ferramenta! Ok, direi che è tutto. Saluta e ringrazia chi vuoi e non dimenticare di passare a salutarci in Italia la prossima volta che vieni in Europa! ǯ ǡ ǡ ǡ supportano Sunrise Skateboards. Ed a tutti gli skaters ǡ ǡ ǡ Ö mostrerò gli spots!
ĆćđĔ ĆėĖĚĊğ Ǧ ċĘ ēĔĘĊĘđĎĉĊ
ėĆēĈĎĘĈĔ ĆėĆĘ ęĆĎđĘđĎĉĊ 4skateboard ĒĆČĆğĎēĊ
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WORLDWIDE CONNECTION
Carlo Cassan, Euskadi and Volcom Bowl-a-rama ĎēęėĔǣ ĊĉĊėĎĈĔ ĔĒĆēĊđđĔ ĜĔėĉĘ ƭ ĕčĔęĔĘǣ ĆėđĔ ĆĘĘĆē
CARLO CASSAN È ENTRATO A PIENO TITOLO NELL’ELITARIA CERCHIA DEI GLOBAL TRAVELERS. PER UNA SERIE DI FORTUITE COINCIDENZE STA VIAGGIANDO IN LUNGO E IN LARGO IN GIRO PER IL MONDO, E CONTINUERÀ A FARLO PER TUTTO IL PROSSIMO ANNO, PER LO MENO. SEMPRE CON IL SUO SKATEBOARD AL SEGUITO, E LA SUA TAVOLA DA SURF. VI RACCONTERÀ DIRETTAMENTE LUI IL PERCHÈ SI È TROVATO A RIEMPIRE IL SUO PASSAPORTO DI TIMBRI. HO IL FORTE SOSPETTO CHE PER I PROSSIMI NUMERI SARÀ UN’OSPITE FISSO DELLA RUBRICA WORLDWIDE CONNECTION
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Devo dire che un cemento così liscio e delle transizioni così divertenti da questo lato dell’oceano sono davvero una rarità; per questo bisogna ringraziare i costruttori di ZUT skatepark
đĆĎē ĔĎĐĔĊęĝĊĆǡ ĘęĆđĊċĎĘč
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ĆėđĔ ĆĘĘĆē ċĘ ċĊĊćđĊ
Tra le tante le tante esperienze che mi ha permesso di vivere lo skateboarding quella del viaggio è sempre stata una delle mie preferite, ho sempre cercato di cogliere ogni occasione come una buona scusa per una nuova avventura lontano da casa. Ormai sei mesi fa ho potuto finalmente dire di aver concluso la mia carriera universitaria, mi rimane ancora misterioso il come, quindi la mia libertà di spostarmi è aumentata notevolmente a questo si aggiunge il fatto che la mia ragazza abbia intrapreso una gara in barca a vela, o meglio regata, che la sta portando a fare il giro del mondo in diverse tappe chiamata Volvo Ocean
Race. Quindi questa combinazione di eventi mi sembra la giusta occasione per aggiungere qualche timbro al passaporto durante il prossimo anno. La prima tappa sia per me che per lei è iberica, nel mio caso questa significa paesi baschi , e sopratutto BOWLA-RAMA, che per la prima volta si svolge nel vecchio continente. Ovviamente la mia permanenza in Euskadi non si è limitata ai tre giorni della gara ma è durata oltre un mese per poter assaporare a pieno il gusto delle curve basche e cantabre per questo devo ringraziare
l’ospitalità di Surf To Live che mi ha sopportato sia a Somo che a San Sebastian fornendomi anche il mezzo per andare ad assistere alla gara a Bilbao. Il contest, mi sembra quassi inutile dirlo, è stato pesassimo, roba da mascella per terra. I locals com Alain gotocea che conoscono la pool della Kantera al centimetro hanno tritato per tutti i giorni il pool cooping di Algorta. A loro si sono aggiunti una folta schiera di ragazzini francesi e spagnoli di un livello davvero insensato capeggiati da dani leon; durante le guiornate del contetst ha fatto anche un apparizione uno sparuto gruppo di americani
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capeggiato da grant taylor che però non ha dato gran peso al contents, come del resto il gruppo di aussies che ha cacciato qualche bomba qua e la nel park ma senza “applicarsi”. Tutto il contrario della cricca dei brasiliani che invece ha distrutto la bowl , vedere pedro barros skeitare quel fagiolo dal vivo è stato abbastanza scioccante. Tra le faccie note al contets non poteva mancare lo Zat che come al solito skeita come solo lui sa fare e sopratutto l’italoamericano non più bambino ma sempre prodigio Alex Sorgente che ha spaccato come pochi arrivando alle spalle di Pedro Barros.
Il giorno dopo il contest e dopo la gara di sobrietà con downhill erboso annesso mi sono fermato a skeitare qualche giorno i nuovi skatepark nei dintorni di bilbao. Devo dire che un cemento così liscio e delle transizioni così divertenti da questo lato dell’oceano sono davvero una rarità; per questo bisogna ringraziare i costruttori di ZUT skatepark , alex mostrine cuchu fernandez , che tra l’altro hanno skeitato durante la divisione master del Bowl-a-rama accedendo alla finale con skater del calibro di Salba e Pat Ngoho; skateboarding to skateboarders sarebbe riduttivo in questo caso. Tra le nuove costruzione sicuramente vi consiglio
Trappaaran appena fuori Bilbao è abbastanza faxile come bowl ma super liscia e piena di linee. Un altra bowl molto divertente, anche se non nuovissima, sopratutto per il rumore che potete fare con il pool cooping, è quella di Sondika. Non è facilissima da trovare ma al primo grind lo sbattimento è immediatamente ripagato. L’unico buono motivo per abbandonare il nord della Spagna per me è il biglietto per Portalnd in Oregon altrimenti non so quanto sarei rimasto ancora quindi le prossime foto che vi recapiterò arriveranno direttamente da sotto il ponte più famoso degli States.
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Davide Lerri interview
Frassine CONOSCO LERRI DA PARECCHI ANNI, ED HO AVUTO IL PIACERE DI VIAGGIARE CON LUI E DI SCATTARE FOTO CON LUI. E’ UNO DEI MIGLIORI COMPAGNI DI VIAGGIO CHE ABBIA MAI AVUTO, PERCHÉ OLTRE ALLO SKATEBOARDING È INTERESSATO ANCHE A TUTTO QUELLO CHE LO CIRCONDA, CHE NON È COSA DA PRENDERE PER SCONTATA QUANDO PASSI TRE QUARTI DEI TUOI VIAGGI CON DEGLI SKATEBOARDER. ED HA UN APPROCCIO ALLO SKATEBOARDING CHE MI PIACE UN SACCO. E’ CREATIVO, NEL VERO SENSO DELLA PAROLA, E ANZICHÉ PENSARE SOLO A QUALE SIA IL TRICK PIÙ DIFFICILE CHE PUÒ FARE IN UNO SPOT, PENSA SEMPRE ANCHE A QUALE SPOT SIA MIGLIORE PER FARE UNA FOTO DIVERSA DAL SOLITO. CERTO, I VIAGGI E GLI SKATE TOUR NON FINISCONO CON LO SKATEBOARDING, CI SONO ANCHE LE NOTTI PASSATE A DORMIRE IN HOTEL, A CASA DI AMICI IN STANZE SOVRAFFOLLATE O ANCHE PER TERRA, E LÌ LERRI DIVENTA IL NEMICO NUMERO UNO. RUSSA QUANTO UN SCARICATORE DI PORTO UZBEKO... E IN UZBEKISTAN NON C’È NEANCHE IL MARE. LERRI, LO CONFESSO PUBBLICAMENTE, MI MANCHI, QUAND’È CHE ANDIAMO A PRODURRE UN PO’ DI ARTE INSIEME? Federico Romanello
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Ć ĘĎēĎĘęėĆǣ ćĘ ͥǦ͠ Ć ĉĊĘęėĆǣ ċĘ ͥǦ͠ ċĔęĔǣ ĊĉĊėĎĈĔ ĔČēĔđĎ
Ciao Lerri, com’è? Ciao, tutto bene. Che si dice in quel di Barcelona? Fa ancora caldo, è il momento ideale per skateare. Raccontaci un po’ la tua relazione con la capitale Catalana, so che la prima volta che sei andato li era per l’università e poi ci sei tornato per un master o qualcosa del genere... quanto tempo fa è iniziato tutto? Quanti lavori hai fatto nel frattempo per campare là? Da quando ho 17 anni cerco di venire a Barcelona almeno una volta all’ anno per skateare, finito il liceo ho trovato nell’università la scusa perfetta per passare qui dei periodi più lunghi. La prima volta sono arrivato con una borsa di studio di un anno, ho lavorato solo qualche mese, stavamo 4-5 orette al giorno a distribuire volantini che promettevano sconti per il mojito al bar dietro l’angolo. Così sono rientrato in Italia con qualche soldo e ho conosciuto un po’ di turiste, di quelle alte. Ah! i colleghi al bancone erano molto preoccupati per la mia idratazione, specialmente dopo il turno di notte. Nel 2011 mi son trasferito definitivamente per la laurea specialistica, dopo
un po’ di esami ho iniziato i tirocini in laboratorio e a lavorare come meccanico di biciclette in un negozio in centro. Per cento motivi, forse nessuno valido, ho lasciato l’università, continuo a lavorare con le biciclette. E delle case cosa mi racconti? Nei miei soggiorni a Barca mi sono imbucato in varie case ed ovviamente ho sfruttato anche la tua ospitalità infinite volte... generalmente ogni “skater house” spagnola in cui sono stato aveva qualche bizzarria architettonica, tipo bagni cosi piccoli che se ti siedi sul cesso non si chiude la porta o 200 piani di scale strettissime da salire... ci racconteresti un paio di cose fighe che hai visto al riguardo? Verissimo! Mauro è stato qui qualche mese e viveva in una stanza microscopica senza finestra, non mi sorprende uscisse a skateare alle 8 del mattino fino a sera, ogni settimana aveva dei tricks nuovi. Troppa motivazione. Un altro amico viveva in un tugurio del centro, di fianco ai fornelli, in cucina, passava il tubo di scarico di quelli del piano di sopra. Hai presente? Tubo in acciao con gli aloni di ruggine che attraversano la mano di bianco che gli han passato vent’anni prima. Sembrava vibrasse, quel tubo, avevi paura ad 4skateboard ĒĆČĆğĎēĊ
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ĔđđĎĊ Ǧ ċĔęĔǣ ĊĉĊėĎĈĔ ĔČēĔđĎ
avvicinarti, toccarlo l’avrebbe potuto far scoppiare seminando merda in tutta la stanza. I soffitti di quella casa erano imbarcati, il centro del salotto era almeno venti centimetri più basso rispetto ai lati. Tu stesso ti sei fatto da mangiare da me un bel po’ di volte, quindi sai già quanto era punk la mia di cucina. Ora ce l’hanno rinnovata, è carina. Vediamo quanto dura. Una delle cose fighe di vivere a Barcelona è che succede più che spesso di trovarsi ad andare in giro per spots con qualche pro (o anche con gente sconosciuta che fa il culo a chiunque)... in tutto il tempo che hai vissuto lì chissà quante volte ti sarà capitato, ma tra tutti, chi è che ti ha impressionato di più per il suo skateboarding? Non molte volte a dire il vero, quando ho il giorno libero skateo quasi sempre con Stephane (Zanette) e Mark (Frölich), ci troviamo sempre il più presto possibile per uscire dal centro, filmare e cercare spot nuovi. A volte si unisce qualcuno al nostro gruppetto, ma non siamo mai più di 4-5 persone. Raramente
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incrociamo altri skaters quando siamo fuori. Ultimamente stavo skateando molto anche con Gabeeb, ci troviamo quasi sempre per fare delle skate mission in bicicletta, impara un trick ogni volta che esce a skateare, maledetto. Quando tutti gli astri sono allineati per bene riesco a trascinare nelle nostre mission anche Daniel, è e resta il mio skater preferito! Haha! Quando posso skateare dopo lavoro, generalmente, mi trovo con “i locals di Uni” aka la “crew di Uni”, skateboarding, amici e birretta. Il top! Hai una tua teoria su come mai il flat del macba poppa di più? Eheh Pietra di quella buona di una volta! E’ opinione comune che gli spots di Barcelona siano overexposed... eppure tu spunti sempre con materiale in spots mai visti... com’è sta cosa? Basta prendere un treno o fare un giro in bici e si trovano un sacco di spot!!
ĔđđĎĊ ĎēęĔ ęčĊ ćĆēĐ ċĔęĔǣ ęĊĕčĆēĊ ĆēĊęęĊ 4skateboard ĒĆČĆğĎēĊ
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Che impatto hanno avuto sulla scena i nuovi skateparks che la città di Barcelona ha costruito? Il primo skatepark che han finito ha una bowl abbastanza carina, di notte è piacevole skatearci. Il resto del park è uno spreco di spazio con due snakerun che non portano da nessuna parte, piene di bambini e cretini. Però ci sono anche dei ragazzini veramente gangster che skateano con delle 9” e non fanno altro che boneless, footplant e quei trick che van di moda ora nei video, un paio di loro stanno spaccando un sacco! L’altro skatepark invece è proprio una cagata pazzesca, credo sia sempre vuoto. Ahah, ottimo! Nelle foto sembravano meglio! Comunque, ancora una domanda su Barça e poi la smetto... con tutto lo skateboarding che si respira lì, sai, skaters ovunque,
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svariati locali skater-oriented che proiettano video di skate etc etc, alla lunga può stufare? Non sono molto in quel giro, ogni tanto capito in un bar che proietta video di skate, bevo una birra mi aggiorno un po’. A casa raramente mi capita di guardarne. Per chi non lo sapesse tu sei anche il padre di Enimol Skateboards, ci racconti in breve come è nata? O come è stata concepita? Gravidanza desiderata o accidentale? Chi è la madre? Nel 2009 ho iniziato con Enimol, riguardando indietro non so cosa mi ha spinto ad iniziare. Ora come ora Enimol è il modo che ho per procurare a me e ai miei amici (aka il team) le tavole con il legno e gli shapes che ci piacciono, in questo modo riusciamo ad essere credibili (credibili??) ed offrire quello che
noi stessi vogliamo skateare. Skateare una Enimol è un po’ come skateare Claudio Majorana, o il Marcaietta.. haha! Per certo so che è stata una gravidanza lunga e molto travagliata, frutto dello spirito santo. Di sicuro la matrigna è Mattia Todero, che dopo pochissimo si è unito per aiutarmi a produrre e distribuire il legno. Ah! Giusto ora stiamo preparando una nuova serie di tavole, rinnoviamo un bel po’ di cose, anche il legno sarà diverso, nuovo e incredibile, da qualche mese sto skateando con dei samples di ogni tipo e ne ho trovato un woodshop che è proprio Enimol! E’ difficile gestire una company italiana non vivendo in Italia? Sì, è complicato, ma il vero problema, il nemico, è il lavoro che toglie tempo alle nostre giornate! Quindi dopo lavoro o mi metto con Enimol o skateo. Sai già come va a finire vero?
Comunque da qui è più difficile mantenere i contatti con i negozi, difficile promuovere e distribuire le tavole, impossibile sfogliare riviste italiane, ho sempre voluto molto bene al nostro cartaceo, mi manca un po’. Per fortuna Mattia Todero è lì e si sta occupando di tutte le spedizioni, senza di lui Enimol non avrebbe pututo sopravvivere al cambio climatico da Brescia a Barcelona. Il lavoro è decisamente un brutto nemico sì! Comunque, visto che noi siamo ancora amanti dei full lenght videos... a quando un videone Enimol? Ci son lì alcune time-lines con parecchio materiale che ha bisogno di un po’ di amore, sto cercando di annaffiarle e farle crescere. Credo saranno diverse clip brevi ad uscire piuttosto che un video unico. Non sarebbe Enimol mettere online un full lenght completo. 4skateboard ĒĆČĆğĎēĊ
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Davide Lerri Frassine 4skateboard ĒĆČĆğĎēĊ
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Hai mai pensato di prendere qualche skater spagnolo nel team? Non skateo quasi mai con skaters spagnoli, non ho occasione di conoscerli, quindi, per ora, niente team spagnolo. Sono pignolo con i team rider, oltre a motivarmi skateando devono essere amici. Come gli attuali Enimols. Ci voglio bene a questi qui. Tours in programma con il team? Magaaaaaari!! Quest’anno hai fatto un viaggio a Taipei e le foto del tour sono uscite anche sul sito Transworld, bella soddisfazione no? Com’è stato questo skate trip? INCREDIBILE! Tornerei domani! È stato stimolante, abbiamo cercato spots ovunque, mi sono innamorato della cucina locale. Ero da solo con 4 francesi, con me si rivolgevano in inglese, altrimenti francese tutto il tempo, dopo 10 giorni ho iniziato a capire qualche parola. Pierre in quei giorni stava finendo una intervista per TWS, a Taipei ha avuto modo di raccogliere l’ultimo materiale di cui aveva bisogno, il fatto che abbiano scelto due fotografie mie per la gallery mi ha lasciato senza parole. Ho dovuto comprare tre sacchi di carta igienica per pulire tutto. Quest’inverno farai qualche passaggio in Italia? Ti spaventa tornare a Brescia adesso che la Knodel bowl è momentaneamente chiusa? Sono appena arrivato a Brescia dopo una settimana a Napoli con Stephane, Pierre e tutti i ragazzi di Playwood, mi hanno fatto ingrassare, quindi se il tempo regge faccio un’altra settimana di vacanze skateose e cerco di riprendere un po’ di pop! La knodel mi manca sempre, moltissimo. Lo scorso anno gli X-Games sono passati da Barcelona e tu sei andato a fare un po’ di foto per 4Skateboard, che impressione ti ha fatto il baraccone dei big contest? È interessante vedere nello stesso posto tutto quello che non rappresenta lo skateboarding per me. Non mi ha emozionato. Ogni 5 lanci dalla mega ramp c’era il megamega schermo con la pubblicità delle pizza. Il mega ciccione davanti a me sorseggiava il mega litro di bibita fluorescente e lo condivideva con la mega-rompicoglioni che aveva di lato. I mega giovani facevano la mega coda in bagno indossando la tshirt delle mega company di mega energy drink che gli causavano la mega pisciata. Dentro al recinto degli X-games tutto è studiato per imitare lo stile di vita che vedevo negli Stati Uniti. Anche le gare sono strutturate in modo da essere più visibili attraverso lo streaming e per lasciare spazio alla pubblicità. È stato curioso, ma non è skateboarding. La cosa più orribile è che all’indomani delle gare la bowl e l’area street erano state già abbattute. Sembravano troppo lisci e perfetti per essere destinati alla distruzione. Una domanda personale, quanto tempo pensi di vivere ancora a Barca? (personale perché così so per quanto avrò sempre un tetto da scroccare!). Simo, vieni quando vuoi, mi sa che per un po’ sto qui. E poi devi vedere la cucina nuova! Altri progetti per il futuro? Skateare, giocare con le biciclette. Fare tantissimi figli.................. Ovviamente saluta e ringrazia chi vuoi! :* :*
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Davide Lerri Frassine ċĘ ĜĆđđėĎĉĊ Ǧ ċĔęĔǣ ęĊĕčĆēĊ ĆēĊęęĊ
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A inizio primavera dopo un lungo inverno a combattere freddo e maltempo finalmente si intravede l’inizio della bella stagione, e con questa partono le maggiori attività legate allo skateboard. ° Ǥ ǯ ° ǯ ǡ ǣ spots e cibo da paura, sole tutto l’anno, città e paesaggi unici che fanno da cornice perfetta per uno skate tour. Il modo più rapido ° ǯ ǡ ¿ hanno fatto Ivan Federico, Fabio Colombo, Alessandro Cesario e ȋ Ȍ Ǧ Ǥ ±ǡ ǥ ǡ debba raggiungere, si mette alla guida del suo furgone e arriva ǥ mille esperienze passate potrebbe avere un futuro da camionista ǢȌ ǯ classico report tour ma di iniziare a raccogliere e archiviare del materiale che poi verrà usato nel 2015 per un nuovo progetto web. ǡ ǡ
° ° ǡ î î Ǥ ǯ però a questa volta ha messo alla prova i nostri ragazzi. Fabio Colombo al primo giorno di tour ha preso una distorsione alla caviglia e non ha più potuto skateare, ma la peggiore avventura ° Ǥ che gli sono passati davanti lungo la settimana, ma il penultimo giorno ho assistito a una delle peggiori cadute viste dal vivo nella Ǥ ǡ ° ° Ǥ visto la situazione i medici lo hanno ricoverato una settimana in ospedale a Catania prima di potersi dimettere e tornare a casa. Attualmente Ale non ha riportato conseguenze dal’ infortunio subito, vi dico solo che sta bene e ha più pop di prima. ±ǡ ǡ tour di skate del resto non fanno eccezione. Non si può dare nulla ǡ ° abbinamento che spinge gli skateboarders a cercare di viaggiare î ǡ ° ° nuova avventura.
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Questo hubba si trova ad Avola. È alto, poco pendente e fatto di cemento piuttosto grezzo che, per funzionare a dovere, va incerato con molta cura. Pur essendo uno spot siciliano abbastanza storico negli anni è stato poco sfruttato per via delle sue peculiarità. Ho sempre pensato che fosse lo spot giusto per Ale, e lui quando se l’è trovato davanti non ha deluso le mie aspettative ;) 4skateboard ĒĆČĆğĎēĊ
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Questo rail si trova a Siracusa nei pressi di un campo scuola piuttosto affollato. Durante il rapido sopralluogo in incognito, Ivan, il nostro baby gun, vedendo il rail dichiaro’ che avrebbe fatto fs smith first try. Filmer e fotografo si attrezzarono rapidamente, e Ivan, scaldandosi solamente con un energy drink, partì deciso agganciando il trick sul rail. Peccato che non aveva fatto i conti con i rami della pianta che stava a fine rail; gli arrivarono in pieno viso faccendoni perdere l’ equilibrio. Nulla di grave; ci radunammo tutti per una rapida potatura della pianta e al secondo tentativo Ivan, senza nemmeno sprecare una goccia di sudore, portò a casa il trick !!
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Questo spot si trova a fianco del famoso bank di Misterbianco. Il gap è molto alto ma la vera difficoltà sta nella rincorsa, corta e, come se non bastasse, in mattonelle. Prima del tour DC nessuno lo aveva mai skateato quindi abbiamo avuto il piacere di inaugurarlo con questa foto.
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Questo Gap a Siracusa è uno degli spot più acidi che io conosca in Sicilia. E’ molto alto e la pavimentazione è fatta di mattonelle sconnesse divise da una fuga piuttosto larga. Quel giorno ricordo ci fosse un pò di vento e nuvole nere a poco a poco chiudevano il cielo. Ivan aveva un forte dolore al tallone che non gli permetteva di skateare liberamente. Le circostanze sembravano non fossero proprio dalla nostra parte. Ivan, dopo aver chiuso qualche melon, prese coraggio e lanciò un flip melon. Da subito si vide che era nelle sue possibilità, l’unico problema era che atterrando senza tavola il dolore al tallone aumentava sempre più impedendogli di dare continuità ai suoi tentativi. Ad Ivan servirono solo 4-5 per chiudere il trick , un numero veramente ridicolo data la difficoltà dello spot, ma la cosa che più mi ha stupito è che questi tentativi, per via del dolore al tallone, sono stati fatti con delle pause molto lunghe tra loro, dimostrando la forte volontà e determinazione di Ivan. Da questo Gap ci sono passati svariati teams e skateboarers negli anni ma mai nessuno aveva fatto un flip trick dal cornicione alto entrando nel bank… Ivan ha lanciato la sfida, vediamo chi la raccoglierà.
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Il Piazzale Civiltà del Lavoro di Paternò è una piazza molto ampia con la pavimentazione per lo più di marmo liscio. E’ sviluppata su vari livelli e si possono trovare scalinate e gaps di diversa grandezza, lunghi ledges in flat, una fontana con i banks e molto altro.. insomma lo spot ideale per iniziare uno skate tour in Sicilia. Primo giorno, primo trick !!
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ALE CESARIO
Il bank di Misterbianco di sicuro non vi è nuovo, ormai è diventato una tappa fissa per ogni skate tour in Sicilia. Ale durante questo tour ha cercato di skateare il più possibile. A ogni spot ha sempre dato il meglio di se, non si è mai risparmiato e questo è uno dei molti tricks che ha portato a casa. Big up !
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Questo spot è perfetto ma si trova sotto un condominio a Catania e in genere non lo si può skateare liberamente. Si hanno pochi tentativi per ogni trick prima che qualcuno si affacci alla finestra o il portinaio esca a fermare la session. Ale, consapevole della situazione, pensò di fare un trick facile e sicuro, per limitare i tentativi. Fortunatamente nessun condomine si è lamentato della nostra presenza, anzi sembravano piuttosto incuriositi da cosa stesse succedendo. Con il portinaio non ci sono stati grossi attriti, anzi è nata una sorte di simpatia e Ale ha potuto avere sufficienti tentativi per chiudere il suo trick.
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Due enormi vasche di cemento, imponenti resti di un sistema d’irrigazione agricolo ormai in disuso, hanno messo a dura prova le mie ruote e i miei nervi nelle campagne fuori Siracusa. In stallo sul guard rail solo un metro mi separava da quello che più che un bank era un vero e proprio precipizio. Sapendo che il mínimo sbaglio o indecisione avrebbero condotto ad una rovinosa caduta feci l’unica cosa possibile, incollai i piedi alla tavola e mi lanciai. In pochi palpitanti secondi mi trovai sul fondo della vasca. L’ultimo trick del tour era chiuso e uno scatto epico lo avrebbe immortalato.
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ALTRCLIPS DOES AUSTRIA ĜĔėĉĘǣ ėĎĊđ ėĚĕĎ Ǧ ĎđđĚĘęėĆęĎĔēĘǣ ĆċċĆĊđĊ ĔđĆ ĕčĔęĔĘǣ ĊĉĊėĎĈĔ ĆĘĊđđĆ Ǧ ĕčĔęĔĘ đĎċĊĘęĞđĊǣ đćĊėęĔ ĊđđĆ ĊċċĆ
E’ bastata una Chat aperta su FB per organizzare alla bell’e meglio il viaggio, chat che abbiamo usato veramente poco fino a qualche giorno prima della partenza. Per partire ci è bastato sapere che tra tutti quanti la cosa che ci premeva di più era schiodare il culo dai nostri soliti spot, staccare per un po’ dalla solita routine e dai propri impegni, per alcuni di noi il lavoro, per altri lo studio e per altri il fingere di studiare. Per me questo è stato il primo viaggio on-the-road, un viaggio, carico di emozioni di vario tipo che se dovessero essere racchiuse in una sola parola, probabilmente sarebbe DISAGIO. Lavarsi sotto le fontanelle o in un fiume, dormire accampati al park, mangiare e dormire male, skateare nonostante la stanchezza, con un budget estremamente limitato. Arrivare in ritardo sistematico alla chiusura dei supermercati. Da Alessandria a Vienna in macchina, passando per Castrezzato, Bolzano, Innsbruck e Bregenz. Due macchine e sei persone. Siamo arrivati fino a Innsbruck, dove la pioggia e il piede rotto di Raffaele (Pola) ci hanno colto di sorpresa poco dopo il nostro arrivo. Lo skatetrip non ha fatto in tempo a iniziare che ci siam ritrovati a dover tornare indietro, senza troppi problemi, non ce la siamo sentita di andare in giro con uno di noi ingessato e dolorante. Il viaggio si è concluso a Neive, dove abbiamo skateato la “mini” di Raffaele e grigliato un paio di salamelle prima di salutarci. Devo dire che alla fine a casa di Raffo abbiamo fatto la dormita e la mangiata migliore del tour. Abbiamo comunque skateato a sufficienza da avere riportato a casa qualche trick filmato e fotografato, probabilmente non quanto avremmo voluto ma abbastanza per non tornare a mani vuote. Alla fine l’idea del “tour” era molto semplice, recuperare più gente possibile per andare a Vienna. Il budget era ovviamente molto limitato e quindi le sistemazioni sono state molto gipsy, dal camping nella bowl di Bolzano al pavimento di casa di Massimiliano. Per il resto è stato 70% skateboarding e 30% cazzate. La miglior ricetta per un viaggio tra disperati. Un sentito ringraziamento a Massimiliano Baratono e alla sua ragazza (che deve averci odiato) che ci han permesso di dormire sul pavimento del loro monolocale al riparo e con un bagno a disposizione e scusate se è poco.
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FOCAL PLANE Iuri Furdui - switch blunt. - ph. Lorenzo Lupi
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FOCAL PLANE Mauro Caruso- kickflip. - ph. Federico Tognoli
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Alessandro Pistocchi - bs flip - ph. Marco Zavalloni
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Sergio “Giorse” Reinhardt - polejam - ph. Marcello Guardigli
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Leo Tonioni, smith grind melbourne - ph. Marcello Guardigli
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FOCAL PLANE Luca Crestani - noseblunt - ph. Fabio Montagner
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Alessandro Ferreri - fs rock - ph. Alberto “Sket” Scattolin
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