Lessismore primavera 2016

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LESS isMORE fabiomenblog web magazine

outdoor sensations oriented

numero uno

primavera

2016


Kilian Jornet & Atma Singh Chamonix - France Photo : SĂŠbastien Montaz Rosset


.bio


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mountain

lovers!

iMontBlanc ti accompagna a conoscere, frequentare ed amare Courmayeur e l'area italiana del Monte Bianco. Informazioni, notizie, curiosità, immagini e consigli per vivere al meglio una delle zone di montagna più affascinanti ed interessanti del mondo. Durante tutto l’anno le attività, gli hotel, i ristoranti, i negozi e gli avvenimenti sono presentati, descritti e raccontati - in italiano e in inglese - con la utile e gratuita APP iMontBlanc, con l’elegante iMontBlanc MAGAZINE (edizione Estate ed edizione Inverno), con i quotidiani aggiornamenti della pagina Facebook iMontBlanc, con l’innovativa e curiosa iMontBlanc TV e con la spettacolare edizione del calendario fotografico iMontBlanc CAL.

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Primavera 2016 73 | Aspettando il ritorno del Re 75 | Frasassi

agisko training days

tre giorni nell’entroterra marchigiano

83 | Valtellina

vertical tube race

passione verticale per veri intenditori

88 | Quel lento procedere lungo gli scalini dei tubi

14 15 11 | Spazio social

08

best post e best single photo

tour ronde e aiguille d’entreves

fine inverno in settimana bianca

mira rai

neve fresca con profumo di primavera

19 | Gubbio

19

tour du rutor extreme

sci alpinismo dalle tinte total white

photoshooting nortec

ramponcini a prova di campione

pierra menta

55 | Malinconia 57 | Valgrisenche

29 | Santa Caterina

39 | Amarcord

winter trail

75

49 | Courmayeur

15 | Personaggio

per un posto nella storia del cross

41 | Santa Caterina winter trail di fine stagione

13 | Amarcord

campionato italiano cross

77

41

62 | Da La Grande Course alla Coppa del Mondo

97 | Chiavenna valbregaglia trail

al cospetto della grande cascata

83



LESS is MORE 159 | Sondalo

4 passi in casa nostra

sui sentieri di adriano greco

167 | Martigny

photoshooting pellissier

running day con i campioni

173 | Casette 5hundred+ vertical

lungo il vecchio sentiero dei cavatori

179 | Questione di stile

57 105 | Bormio

sulla stelvio con elisa

forza, coraggio e determinazione

49

109 | Bormio

photoshooting lupine

frontali ad alte prestazioni

113 | Livigno

sulle trascce della livigno skymarathon

97

sognando la coppa del mondo di skyrunning

29

123 | Marone

trentapassi vertical

181 | Salento inizio estate in masseria

tradizioni, profumi e colori indimenticabili

187 | Fully

scott junior team

piccoli dega crescono

179 163

a fil di cielo sul lago d’iseo

133 | Marone

trentapassi skyrace

autentica skyrace made in italy

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145 | Amarcord costa smeralda

149 | Casto

trofeo nasego

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tra le nebbie delle montagne bresciane

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LESS is MORE fabiomenblog web magazine outdoor sensations oriented numero uno primavera 2016

DIFFUSIONE GRATUITA a cura di FABIO MENINO

Il nuovo libro di Fabiomenblog UN ANNO IN GIRO PER IL MONDO

con quattro atleti e una moglie

www.fabiomenblog.com I testi e le immagini contenuti nel presente documento godono dei diritti contemplati dalla legge sui diritti d’autore E fatto divieto riprodurre, anche se parzialmente, qualsiasi parte del presente documento previo consenso degli autori per qualsiasi richiesta in merito:

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EDITORIALE di Fabio Menino

La

prima volta che ho udito la celebre frase dell’architetto tedesco Ludwig Mies van der Roh – “Less is more” – è stato durante un viaggio in Montana, nel settembre del 2015. A pronunciarla, fu l’amica Tite Togni nell’intento di esprimere un lodevole parere su una mia fotografia. Da quel momento – il meno e’ il piu’ – è diventata una vera e propria ossessione che ha condizionato, tanto i miei scatti, quanto i miei scritti. A dirla tutta, è stata proprio questa frase che mi ha convinto a intraprendere la nuova avventura di un web magazine. Ho iniziato ad appassionarmi di trail running nel lontano 2007 quando, in modo decisamente sprovveduto, decisi d’indossare per la prima volta in vita mia un pettorale per una gara di oltre ottanta chilometri. Si trattava della CourmayeurChampex-Chamonix. All’epoca, in Italia non esistevano riviste cartacee specializzate nel trail running e l’unico riferimento era, per l’appunto, un web magazine chiamato Spirito Trail. Per questo motivo, ogni qual volta andassi a Chamonix, non esitavo ad acquistare le tre riviste transalpine di riferimento.

Da quel periodo, di anni ne sono passati nove; il trail running è cresciuto esponenzialmente, quel web magazine si è trasformato in rivista cartacea in abbonamento ma nessun altra iniziativa editoriale specializzata ha trovato forma. Ci è andata vicino la rivista Skialper ma poi, a torto o ragione, il suo editore ha optato per un taglio generalista su molteplici aspetti dell’andare per monti. Negli ultimi sei mesi, quasi senza accorgermene, ho collaborato per due web magazine spagnoli, prima Sportvicius e poi Kissthemountain. L’ho fatto inconsciamente, penso con il desiderio di dare ulteriore spazio ai miei tanti scritti e alle mie fotografie. Poi ho provato a riflettere su quante risorse fossero realisticamente servite per mettere in piedi un web magazine. Ecco che – “Less is more” – ha incominciato a prendere forma nei miei pensieri portandomi a ragionare sul fatto che realmente quel – il meno e’ il piu’ – poteva avere un significato prezioso. Con poche risorse e nessun collaboratore ho deciso che era giunto il momento di dare spazio a quel mio meno in modo tale che riuscisse a trasformarsi in un più. Ecco come è nata questa sfida, ecco


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Atleta: Marco De Gasperi | Luogo: Casette di Massa - Italia | Evento: Shooting Gualtiero Corsi

perchè l’ho chiamata LESSisMORE. Forse questo esperimento rimarrà tale con un unico numero pubblicato, forse prenderà una nuova forma, con dei collaboratori anch’essi vogliosi di raccontare le loro esperienze outdoor, forse un giorno diventerà una rivista cartacea. A prescindere da cosa sarà in futuro, però, vorrei che un punto rimanesse fermo, anzi, che rimanesse inamovibile. Vorrei che LESSisMORE raccontasse solo di esperienze vissute in prima persona dagli autori delle fotografie e dei testi. Questo, nel mondo di oggi, in cui la

visione business oriented prevale spesso e volentieri su quella passion oriented, penso che sia e debba rimanere un valore aggiunto di questa pubblicazione. E poco importa se, perlomeno inizialmente, verranno contemplati solo gli eventi del mondo outdoor a cui ho preso parte personalmente. Poco importa, perchè il lettore avrà la certezza che ogni singola parola riportata e ogni singolo scatto saranno nati dalla passione per il fantastico mondo degli sport outdoor con un approccio rigorosamente outdoor sensations oriented. Perchè, ovviamente, Less is More....


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LESSisMORE

Primavera 2016

In questo numero di LESSisMore, sono stati ritratti in fotografia 83 atleti:

ALBA De Silvestro (ITA) ALESSANDRO Rambaldini (ITA) ANDREA Morelli (ITA) ANDREA Prandi (ITA) ARIANNA Oregioni (ITA) AXELLE Mollaret (FRA) BERNARD Dematteis (ITA) BRUNO Brunod (ITA) CHICCO Gillio (ITA) CLAUDIO BATTISTA Nicoli (ITA) CRISTINA Rizzi (ITA) DANIELE Cappelletti (ITA) DANDA Pagliano (ITA) DENNIS Brunod (ITA) DIEGO Vuillermoz (ITA) ELENA Nicolini (ITA) ELISA Compagnoni (ITA) ELISA Cunaccia (ITA) ELISA Desco (ITA) ELISA Sortini (ITA) EMANUELA Brizio (ITA) EMANUELE Manzi (ITA) EMELIE Forsberg (SWE) EMMIE Collinge (GBR) EZIO Sardanapoli (ITA) FABIO Bazzana (ITA) FABIO Menino (ITA) FLORENCE Buchs (SUI) FRANCESCA Rossi (ITA) FRANCESCO Puppi (ITA) GIOVANNI Tacchini (ITA) GIULIA Compagnoni (ITA) JAEL Compagnoni (ITA) JAKOB Herrmann (AUT) JEAN PELLISSIER (ITA) JULIEN Ancay (SUI) JULIET Chekwell (UGA) HANNES Perkmann (ITA) IONUT Zinca (ROU)

LAETITIA Roux (FRA) LAILA Soufyane (ITA) LAURA Besseghini (ITA) MANFRED Reichegger (ITA) MARCO De Gasperi (ITA) MARCO Vavassori (ITA) MARTI Vigo (ESP) MARTIN Anthamatten (SUI) MARTIN Weisskopf (AUT) MARTINA Besseghini (ITA) MATHIEU Brunod (ITA) MATTIA Gianola (ITA) MATTEO Eydallin (ITA) MAURIZIO Torri (ITA) MICHELE Boscacci (ITA) MIRA Rai (NEP) MIRCO Bressanelli (ITA) MIRKO Cocco (ITA) MONIA Acquistapace (ITA) NADIR Maguet (ITA) NICOLA Pedergnana (ITA) NICOLO’ Paruscio (ITA) ORIOL Cardona (ESP) PABLO Criado (ESP) PASCAL Buchs (SUI) PATRICK Facchini (ITA) PHIL Gale (GBR) PHILIPP Brugger (AUT) RAFFAELLA Rossi (ITA) REGINA Benzoni (ITA) REMI Bonnet (SUI) ROBERTO Mastrolonardo (ITA) ROKI Bratina (ITA) RUT Chebitok (KEN) SILVIA La Barbera (ITA) STEFANO Butti (ITA) STEFANO Valotti (ITA) TADEI Pivk (ITA) URBAN Zemmer (ITA) VALENTINA Belotti (ITA) VERONICA Inglese (ITA) XAVIER Gachet (FRA) WALTER Trentin (ITA) WILLIAM Bon Mardion (FRA)


Foto: STEFANO GREGORETTI - testimonial AGISKO - www.agisko.it

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Più passano gli anni,

più mi rendo conto che la felicità è

inversamente proporzionale alla complessità. Più passano gli anni,

più ritrovo la felicità in uno sguardo,

in una parola, in gesto o anche solo in un respiro. Forse è per questo motivo che ritrovo nel concetto di - less is more - una giusta strada verso la felicità.

Fabio Menino


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BEST POST

SPAZIO SOCIAL

16 aprile 2016 (10 fotografie) 23.237 persone raggiunte 438 likes 36 condivisioni

di Fabio Menino

Ho

un rapporto alquanto conflittuale con i social network. Potrei definirlo come un misto tra odio e amore. Se da un lato non nutro particolarmente entusiasmo per come sono riusciti a modificare le regole della comunicazione, allineandosi o allineando una società in continua ricerva d’immediatezza e velocità, dall’altro, riconosco e sono consapevole della loro utilità nel comunicare con il pubblico. Su Facebook, ho creato la pagina Fabiomenblog nel 2014 e, di fatto, l’ho utilizzata per la prima volta a fine giugno di quell’anno per inserire dei contenuti inerenti alle gare di Chamonix. La mia attività principale su questo social, è quella di postare fotografie nel durante delle esperienze vissute in qualità di blogger e d’informare i lettori circa i vari articoli che pubblico sul mio sito web. In quasi due anni, questa mia attività mi ha permesso di raggiungere il numero di oltre 4.000 likes, ovvero quel numero di persone che si spera ti seguano più o meno regolarmente. Qui riporto i dati relativi al post e alla singola fotografia più graditi dal pubblico. Anche se non è detto che coincidano perfettamente con le mie due preferenze personali, lo faccio perchè la democraticità dei giudizi, per quanto sia spesso difficile da accettare, è la più affascinante prerogativa che riconosco ai social.

Ho inserito questa fotografia all’interno di un post composto da dieci scatti, la vigilia del Valtellina Vertical Tube. Ritrae tre degli organizzatori della gara mentre sono intenti a rifinire gli ultimi preparativi nella parte finale della condotta di Montagna In Valtellina.

BEST SINGLE PHOTO 08 febbraio 2016 5.154 persone raggiunte 170 likes

Ho creato questo collage fotografico a seguito del grave infortunio subito dalla svedese Emelie Forsberg durante una prova di Coppa del Mondo di sci alpinismo a Le s Marécottes, in Svizzera. La rottura del legamento del ginocchio, la costringerà poi ad un lungo stop, proprio nel momento della stagione in cui stava ottenendo importanti risultati anche in questa disciplina.


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AMARCORD TOUR RONDE E AIGUILLE D’ENTREVES di Fabio Menino

Da

un lato c’era la Tour Ronde, una splendida montagna che svetta in bella mostra tra il Monte Bianco e il Dente del Gigante e che tante volte ho ammirato dal basso ogni qual volta mi sia trovato a Courmayeur. Dall’altro, c’era Davide Capozzi, un atleta del ripido che, insieme gli amici Luca Rolli, Francesco Civra e Julien Herry, ha dato vita a numerose discese emozionanti con sci e snowboard. Senza conoscerlo personalmente, avevo seguito alcune delle sue imprese tramite articoli e filmati pubblicati sul web. Una su tutte, forse quella che maggiormente mi aveva emozionato, la prima ripetizione sulla parete est dell’Aiguille Blanche de Peuterey. Poi, una sera, il caso volle che mi ritrovai a cena in un ristorante vegano di Aosta in compagnia di Franco Collè, Chicco Gillio e, per l’appunto, di Davide Capozzi. Senza pensarci troppo, incoscente delle conseguenze che avrebbe potuto avere la mia richiesta, chiesi a Davide se avessi potuto seguirlo durante una sua uscita con la tavola per scattargli alcune fotografie. Lui acconsentì e la prima occasione utile capitò a fine dicembre con un itinerario che prevedeva, prima l’ascensione della Tour Ronde e poi la discesa della parete est dell’Aigulle d’Entreves. E quando mi ritrovai immobilizzato dal

terrore all’attacco di quest’ultima, per qualche istante mi avvicinai di molto alla reale comprensione dell’attività di Davide e dei suoi amici. Tutto questo, nonostante l’imponente parete che vedevo sotto i miei sci per Davide non fosse altro che un qualcosa di normale amministrazione, forse neanche particolarmente interessante. Confidando unicamente sulla massima concentrazione verso le mie possibilità, presi poi coraggio facendo una prima curva, poi una seconda e così via fino al termine della parete. Questa, ancora oggi, la considero l’esperienza più interessante e più formativa di tutto l’inverno 2015/2016. Com’è logico che fosse, la mia avventura nelle discese estreme è finita quel giorno. Strano ma vero, però, ne vado orgoglioso perchè avrebbe potuto benissimo non avere mai inizio e il desiderio di vedere uno di questi ragazzi in azione sarebbe rimasto tale per sempre. Di sicuro, da quel giorno ho incominciato a leggere delle imprese di Davide, Luca, Francesco e Julien in modo diverso. Non dico con più interesse, visto che ne avevo già molto prima, ma con più ammirazione per quella loro forma d’arte che li porta tutti gli anni a dipingere curve unice sulle più belle ed inaccessibili pareti del Monte Bianco, e non solo.


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Atleta: Davide Capozzi | Luogo: Tour Ronde - Courmayeur - Italia Atleta: Davide Capozzi | Luogo: Ghiacciaio del Toula - Courmayeur - Italia


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PERSONAGGIO MIRA RAI di Fabio Menino

Di

lei sappiamo con certezza che è nata in Nepal ma non sappiamo di preciso quando. Infatti, chi chiede a Mira la data del suo compleanno, inevitabilmente si sente rispondere che non la conosce. Nonostante questo piccolo particolare, tutti gli appassionati di trail running, specie quelli di lunghe distanze, Mira Rai hanno incominciato a conoscerla molto bene, sia per i suoi successi, sia per il suo film, sia per quel carattere gioioso e spontaneo che la rende simpatica a tutti. Inoltre, Mira può considerarsi a tutti gli effetti una ragazza italiana d’adozione. Merito di Tite Togni che, compatibilmente con i problemi legati al permesso di soggiorno, la ospita per lunghi periodi nelle sue dimore tra Brescia e il Cadore. Lo scorso anno ha combattuto testa a testa con la svedese Emelie Forsberg per la conquista della Coppa del Mondo di skyrunning. Poi, nella finalissima in Spagna, ha dovuto arrendersi e accontentarsi di un secondo posto nella classifica generale. Un risultato storico che, per la prima volta nella storia della disciplina, è stato raggiunto da un atleta di nazionalità asiatica. Indimenticabili, proprio in Coppa del Mondo, le sue due vittorie, alla Sai Kung in Hong Kong e alla Mont-Blanc 80k in Francia, e i suoi due secondi posti, alla Tromso SkyRace in Norvegia e all’Ultra Pirineu in Spagna. Da non perdere, la visione del suo film che racconta tutta la sua storia.

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Atleta: Mira Rai | Luogo: Terme di Bormio - Italia




gubbio campionato italiano

cross 21 febbraio 2016

Poco piĂš di venticinque minuti per correre il piĂš velocemente possibile e per cercare di entrare per sempre nella storia del cross italiano

shoot Atlete (da sin): Ruth Chebitok (KEN) Juliet Chekwell (UGA), Emmie Collinge (GBR) Luogo: Gubbio - Italia Evento: Campionato Italiani Cross Fotografo: Fabio Menino



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PER UN POSTO NELLA STORIA DEL CROSS di Fabio Menino

Per

capire in tutta la sua essenza la portata di un risultato come quello ottenuto dall’Atletica Alta Valtellina al femminile nel Campionato Italiano di cross a Gubbio, bisognerebbe essere degli assidui frequentatori delle faccende legate all’atletica leggera o dei profondi conoscitori della sua storia. Considerato che io non appartengo a nessuna di queste due categorie di persone, a distanza di qualche mese, sento di non essere ancora riuscito a cogliere tutte le sfumature di una vittoria che in molti hanno definito essere di portata storica. A mio vantaggio, però, porto in dote un’attitudine naturale a provare interesse per quasi tutte le vicende sportive a cui ho l’onore di partecipare, e, cosa ancora più importante, provo sempre una forte emozione quando osservo gli atleti impegnati in gara, specie per quelli a cui sono legato da un rapporto di amicizia o anche solo di conoscenza. Senza dilungarmi troppo sui particolari di quanto è avvenuto, ho scelto di raccontare la mia giornata trascorsa a Gubbio con l’aiuto di alcuni scatti scelti tra i tanti. Il primo, per me il più significativo, l’ho usato come copertina di questo articolo.

E’ il secondo dei quattro giri della gara. Dopo un primo giro leggermente distanziata, Emmie Collinge raggiunge le forti atlete africane ed inizia con loro un’affascinante sfida a quattro. In questo scatto, da sinistra a destra, si riconoscono la keniana Ruth Chebitok, l’ugandese Juliet Chekwell e, appunto, la britannica Emmie Collinge. Alle loro spalle, non completamente visibile, invece, segue a pochi metri di distanza la ruandese Claudette Mukasakindi. Lo sguardo di queste tre atlete sembra perso nel vuoto, è come se stessero cercando di evitare ogni minima ed inutile distrazione. La loro corsa è un armonioso procedere che si esterna in un tutt’uno fatto di movimenti coordinati, respiri cadenzati e concentrazioni impenetrabili. Lo scatto a destra di questa pagina, invece, racconta un episodio del terzo giro di gara. E’ il giro del talento che si unisce all’istinto di chi è nato con la predisposizione a voler primeggiare. Emmie Collinge prima ancora delle avversarie, sfida se stessa e si porta in testa alla corsa. Alle sue spalle, seguono l’ugandese Juliet Chekwell e la ruandese Claudette Mukasakindi. Il ritmo è ulteriormente aumentato e lo si percepisce


Atlete: Emmie Collinge e Juliet Chekwell | Luogo: Gubbio - Italia


Atlet


te: Veronica Inglese, Elisa Desco, Laila Soufyane, Silvia La Barbera | Luogo: Gubbio - Italia


Atleti: Marco De Gasperi, Emmie Collinge | Luogo: Gubbio - Italia



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Atlete: E. Desco, V. Belotti, E. Collinge, E. Compagnoni| Luogo: Gubbio - Italia

Atlete: E. Desco, V. Belotti, E. Compagnoni | Luogo: Gubbio - Italia


28 dalla maggior ampiezza delle loro falcate e dal più ampio raggio di curva disegnato dalle loro braccia. Gli sguardi di Emmie e di Juliet sembrano essere concentrati unicamente sulla vittoria finale. Alla fine il verdetto dirà, prima Juliet, seconda Emmie. Ci sono altri due scatti molti importanti che ho inserito entrambi su due pagine. Con il primo, ritorno al primo dei quattro giri della gara. Sul momento, vista la velocità dell’azione e la mia non conoscenza delle atlete in gara, mi ero perso molti particolari. Poi, riguardando questo scatto, inevitabilmente, ho incominciato a riflettere. Ho notato tre scritte importanti, di quelle che da sole sono in grado d’intimorire le avversarie e rassicurare gli spettatori sull’esito finale. Sono le scritte dell’Esercito sulle magliette di Veronica Inglese e di Laila Soufyane e della Forestale sulla maglia di Silvia La Barbera. Appena dietro di loro, compare Elisa Desco con la sua maglia dell’Atletica Alta Valtellina e, non completamente visibili, ci sono anche la compagna di team Valentina Belotti e Valeria Roffino con la maglia del Runner Team 99. E’ una sfida nella sfida, quella di due status differenti, rappresentati da quella netta

linea di demarcazione che differenzia le atlete militari da quelle civili. E’ stato bello vederle combattere insieme perché lo sport in generale, specie quello di alto livello, insegna che non esistono diritti acquisiti in base allo status ma che gli stessi diritti si acquisiscono sul momento, ad ogni passo, ad ogni respiro. Al termine della gara, Silvia sarà terza, Elisa quinta, Laila decima e Veronica tredicesima. Il secondo scatto inserito su due pagine, invece, ritrae la gioia di Marco de Gasperi che abbraccia Emmie Collinge all’arrivo, subito dopo aver realizzato di aver vinto il titolo italiano. Oltre all’espressività dei due protagonisti, mi piace molto perchè associo questo grande risultato, oltre al valore delle atlete, alla determinazione e alla passione di Adriano Greco e dello stesso Marco che hanno voluto mettere in piedi questo ambizioso progetto chiamato Atletica Alta Valtellina. Infine, questi Campionati Italiani di cross li ricorderò per sempre con le immagini delle quattro atlete sorridenti al traguardo. Emmie Collinge, Elisa Desco, Valentina Belotti ed Elisa Compagnoni, hanno regalato al loro team, alla loro terra ed a tutto il mondo dell’atletica, un risultato che profuma d’impresa storica.

CLASSIFICA MASCHILE

CLASSIFICA FEMMINILE

1. LOKOMWA Thomas (KEN - GP Alpi Apuane) 29.43 2. CRIPPA Yemaneberhan (GS Fiamme Oro) 29.59 3. LA ROSA Stefano (CS Carabinieri) 30.05 4. NASTI Patrick (GA Fiamme Gialle) 30.12 5. KOECH Joash (KEN - Atl Potenza) 30.18 6. EL OTMANI Said (Atl Reggio) 30.30 7. MEUCCI Daniele (CS Esercito) 30.32 8. IRABARUTA Olivier (BUR - Atl Casone) 30.34 9. SALAMI Najibe (CS Esercito) 30.35 10. RAZINE Marouan (CS Esercito) 30.38 11. DINI Lorenzo (GA Fiamme Gialle) 30.41 12. TUM David (KEN - Atl Castello) 30.44 13. CHEVRIER Xavier (Atl Valli Bergamasche) 30.45 14. RONO Julius (KEN - Atl Recanati) 30.48 15. KISRI Rachid (MAR - Atl Forli’) 31.01

1. CHEKWELL Juliet (UGA - GS Lamarri 25.21 2. COLLINGE Emily (Atl Alta Valtellina) 25.23 3. LA BARBERA Silvia (Forestale) 25.33 4. DEL BUONO Federica (Forestale) 25.41 5. DESCO Elisa (Atl Alta Valtellina) 25.43 6. ROFFINO Valeria (Fiamme Azzurre) 25.46 7. CHEBITOK Ruth (KEN - Atl. Terni) 25.46 8. MARAOUI Fatna (CS Esercito) 25.49 9. MUKASAKINDI Claudette (RUA - Atl 2005) 25.51 10. SOUFYANE Laila (CS Esercito) 25.52 11. EJJAFINI Nadia (CS Esercito) 25.53 12. BRESSI Barbara (Atl Montanari) 25.54 13. INGLESE Veronica (CS Esercito) 26.02 14. OGGIONI Silvia (Atl Pro Sesto) 26.07 15. DAL RI Federica (CS Esercito) 26.10



santa caterina photoshooting nortec 12-13 marzo 2016

Due giorni di scatti, in compagnia di Elisa Desco, Marco De Gasperi e Tadei Pivk

shoot Atleta: Marco De Gasperi Luogo: Santa Caterina - Italia Evento: Photoshooting Nortec Fotografo: Fabio Menino


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RAMPONCINI A PROVA DI CAMPIONE di Fabio Menino

Forse

è stato bello perché ho potuto rivederli tutti e tre, Elisa, Marco e Tadei. Forse è stato bello perché si è trattato di due splendide giornate trascorse in mezzo alla neve e in un luogo totalmente appagante come Santa Caterina Valfurva. Forse è stato bello perché ho percepito un contatto umano tra un’azienda e tre grandi campioni. Forse è stato bello perché sentivo dentro di me il desiderio e la responsabilità di ben figurare e al termine del lavoro sono rimasto soddisfatto dei momenti che sono riuscito ad immortalare. A dire il vero, a distanza di qualche mese, non saprei ancora per quale motivo in particolare questo photoshooting per Nortec Sport sento che sia destinato a diventare uno tra i miei migliori ricordi da quanto scatto fotografie. Mi rassicura l’unica certezza, quella che si consolida dentro di me sempre di più, di provare gioia ogni qual volta fotografi degli atleti nell’ambiente outdoor, specie se questi sono anche degli amici. Forse è stato bello semplicemente perché era bello. E’ stato con queste parole scritte sul mio sito che ho cercato di descrivere cos’ha rappresentato per me questo photoshooting per Nortec. E devo dire che, l’averlo fatto, non rientra nelle mie azioni

abituali in qualità di blogger. A dire il vero, se non ricordo male, è stata la prima volta in cui ho scritto qualcosa in merito ad un photoshooting per un’azienda sul mio diario. Se l’ho fatto, è stato unicamente perchè è stato realmente bello, almeno per il sottoscritto. Di questo progetto, ne avevo parlato durante l’ISPO di Monaco con Maurizio Ragonese, uno dei fondatori e amministratori dell’azienda Nortec. Il momento ideale per cercare d’immortalare al meglio alcuni degli atleti da loro supportati, si era presentato alla vigilia del Santa Caterina Valfurva Winter Trail. Infatti, oltre a Marco ed Elisa, organizzatori dell’evento nonchè partecipanti, sarebbe giunto in Alta Valtellina anche Tadei. Tutto quello che è poi avvenuto in quel fine settimana, penso che sia stata una conseguenza di quanto abbia percepito in precedenza sul rapporto tra l’azienda e gli atleti stessi. Nel sito internet di Nortec, compare la scritta - “sport and the outdoors are our passion. Our products are the result”. Con la mia personalissima sensibilità, ho percepito questa come una frase realistica e non scritta come slogan pubblicitario fine a se stesso. E la più logica delle conseguenze di questo tipo d’approccio e di una passione genuina, l’ho poi riscontata nel rapporto con gli atleti, fatto di attenzioni e reali interessi per le loro varie attività.


Atleta: Marco De Gasperi | Luogo: Santa Caterina Valfurva - Italia | Evento: Shooting Nortec


Atleta: Elisa Desco| Luogo: Santa Caterina Valfurva - Italia | Evento: Shooting Nortec


Atleta: Tadei Pivk | Luogo: Santa Caterina Valfurva - Italia | Evento: Shooting Nortec


Atleta: Tadei Pivk | Luogo: Santa Caterina Valfurva - Italia | Evento: Shooting Nortec


36 Il resto, inevitabilmente, l’hanno fatto i ragazzi aiutati da due splendide giornate di sole che ha illuminato tutto il paesaggio impreziosito da una recente nevicata. Il sabato è stata la volta di Marco ed Elisa. Per le foto, ho sfruttato un loro allenamento in compagnia di Emanuele Manzi, Andrea Prandi e Vanazio Compagnoni, cercando di percorrere a ritroso il loro itinerario il più velocemente possibile. L’intento, poi riuscito, era quello di raggiungerli sulla splendida balconata esposta a sud che domina tutta la valle di Santa Caterina Valfurva. Ormai è diventata una prassi quasi consolidata; non che Elisa ami particolarmente cimentarsi in salti, a maggior ragione da una roccia dentro la neve fresca, piuttosto siamo io e Marco che cerchiamo sempre di convincerla a farlo. Questo, non tanto per il piacere di poter ammirare le sue evoluzioni, quanto per la soddisfazione derivante dal poterla prendere in giro non appena le capiti di incombere in qualche posizione strana. E sui salti, per sua sfortuna, le posizioni strane le riescono particolarmente bene. Come da copione ormai scontato, lei cerca di difendersi adducendo che la colpa dei

suoi errori è imputabile unicamente a noi ed alla pressione che le mettiamo. La domenica mattina, invece, a gara ancora in svolgimento, è stato il turno di Tadei. Una volta giunto al traguardo, infatti, è ritornato sui suoi passi e mi ha raggiunto lungo lo stesso belvedere del giorno precedente. Era da ottobre che non vedevo più Tad. Era accaduto a Limone sul Garda, durante la finalissima che lo aveva incoronato come vincitore della Coppa del Mondo di skyrunning. Non essendo lui particolarmente predisposto all’utilizzo delle moderne tecnologie offerte dal web, da quel giorno non ci siamo più sentiti. Nonostante questo particolare, dal primo istante, i nostri discorsi non hanno fatto trapelare nessun tipo di diffidenza o imbarazzo, è stato come se ci fossimo sentiti quotidianamente. Stranezze del caso, sul cammino del ritorno ci siamo messi a discutere addirittura sul metodo di educazione dei bambini piccoli in stile “austriaco”. Per tutti questi motivi, e per molti altri che custodisco dentro di me, penso che non scorderò tanto facilmente questo photoshooting per Nortec.

Atleta: Elisa Desco | Luogo: Santa Caterina Valfurva - Italia |Evento: Shooting Nortec




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AMARCORD PIERRA MENTA di Fabio Menino

Per

due anni consecutivi, il 2014 e il 2015, nell’intorno di metà marzo, ho avuto il piacere e l’onore di assistere a quella che, secondo me, è la più iconica delle gare di sci alpinismo del panorama internazionale. Suddivisa in quattro durissime giornate, se il potervi partecipare è un privilegio che ogni anno spetta a molti appassionati della disciplina ma non a tutti quelli che vorrebbero, portarla a termine significa ricevere una vera e propria consacrazione. Se la Pierra Menta è il must di uno sci alpinista, altrettanto lo è per chi si occupa di comunicazione. La spettacolarità del percorso, unita all’efficenza organizzativa di primissimo livello, infatti, la rendono uno delle poche manifestazioni irrinunciabili. Quest’anno, però, a causa dei molti impegni collegati alla pubblicazione del mio libro - “Un anno in giro per il Mondo” - la mia partecipazione alla Pierra è inesorabilmente saltata. Durante i quattro giorni di gare, spesso e volentiori ho rivissuto le due edizioni precedenti ed ho sognato ad occhi aperi i fantastici luoghi che avevo visitato. Complice un meteo e un innevamento pressochè perfetti, anche quest’anno la Pierra Menta è stata memorabile. Io mi sono consolato con questa immagine che ritrae lo straordinario pubblico che ogni anno invade festante la cima del Grand Mont in attesa di ammirare il passaggio degli atleti e di incitarli al suono di musica, campanacci e grida. Arrivederci Pierra, al prossimo anno.

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santa caterina winter

trail 13 marzo 2016

Correre in Alta Valtellina sulla neve, alla soglia della primavera

shoot Atleta: Tadei Pivk Luogo: Santa Caterina - Italia Evento: Santa Caterina Winter Trail Fotografo: Fabio Menino


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WINTER TRAIL DI FINE STAGIONE

di Fabio Menino

Un

vero trail runner non può definirsi tale se nella stagione invernale non partecipa almeno ad un winter trail. A grandi linee, questo era quello che pensavo io quando mi cimentavo nelle corse in natura. Ed è proprio per questo motivo che, negli anni, ho partecipato a svariate edizioni del Trail Blanche di Serre Chevalier, al Vialattea Trail e anche a una gara sui Pirenei francesi di 50 km. Il mio pensiero derivava dalla consapevolezza che per correre in montagna in inverno, è necessario farlo sulla neve. Se poi si sente il richiamo di quell’adrenalina derivante dall’indossare un pettorale, non resta altro da fare che partecipare a un winter trail. Dopo qualche anno d’assenza da questo tipo di competizioni, l’occasione propizia per farvi ritorno è stata il Valtellina Winter Trail, una gara di quasi 20 km sulle montagne di Santa Caterina Valfurva. Avrei dovuto essere presente a questa manifestazione già nel 2015, anno della sua prima edizione, ma poi gli impegni presi con la Pierra Menta non mi consentirono di farlo. Complice una recente nevicata e una calda giornata baciata dal sole, a conti fatti si è trattato di un’esperienza molto appagante nonchè divertente.

Inoltre, dal solo punto di vista fotografico, l’esperienza fatta non è stata da meno in quanto, se ricordo bene, per la prima volta da quando mi occupo di immagini sportive, ho scattato tutte le mie fotografie contro luce. Lo splendido belvedere sopra l’abitato di Santa Caterina, con vista diretta sull’imponente Pizzo Tresero, però, era un’occasione troppo ghiotta per potervi rinunciare, anche a discapito della luce ottimale. Inoltre, nonostante la stagione della corsa in natura non fosse ancora ufficialmente iniziata, è stata anche l’occasione giusta per poter ammirare dal vivo atleti come Tadei Pivk e Marco De Gasperi tra gli uomini ed Emmie Collinge ed Elisa Desco, tra le donne. E loro non hanno certo deluso le mie aspettative come quelle dei molti appassionati presenti sul percorso, posizionandosi, rispettivamente, al primo e al secondo posto nella classifica maschile e femminile. E’stata anche la gara dell’orgoglio di Moreno Pesce che, confidando unicamente sulla sua forza di volontà e sulle sue stampelle, ha portato a termine la prova pur dovento affrontare le difficoltà causate dal manto di neve ancora fresca. Averlo visto arrivare al termine della


Atleta: Emmie Collinge| Luogo: Santa Caterina Valfurva - Italia


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Evento: Partenza del Winter Trail| Luogo: Santa Caterina Valfurva - Italia

Atleta: Elisa Desco | Luogo: Santa Caterina Valfurva - Italia


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Atleta: Marco De Gasperi | Luogo: Santa Caterina Valfurva - Italia

Atleta: Andrea Prandi | Luogo: Santa Caterina Valfurva - Italia


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Evento: Premiazione maschile | Luogo: Santa Caterina Valfurva - Italia

Evento: Premiazione femminile | Luogo: Santa Caterina Valfurva - Italia


48 discesa finale, stremato ma felice, è stato l’ennesimo insegnamento di vita che mi ha donato questo splendido sport impreziosito da altrettanto splendidi protagonisti. Purtroppo, però, quella che sembrava essere destinata a diventare la giornata perfetta, così non è stata per l’infortunio subito da Elisa Desco nella parte finale di gara. Io l’ho vista transitare a circa 3 km dalla conclusione in seconda posizione ma con un ritmo che faceva presagire che nell’ultima discesa avrebbe dato il tutto per tutto per recuperare terreno su Emmie Collinge e per andarsi a giocare la vittoria di giornata. E invece, una brutta storta, poi rivelatasi una vera e propria frattura, nell’immediato non le ha impedito di giungere comunque al traguardo in seconda posizione ma, nel proseguo della stagione, l’ha costretta a due lunghissimi mesi di stop forzato. A fine mattinata, dopo aver ammirato il passaggio di tutti gli atleti e dopo aver fatto alcune fotografie a Tadei Pivik per l’azienda di ramponcini Nortec, come mio solito, mi sono seduto su una roccia per godermi il riposo e per osservare con calma le splendide montagne che mi circondavano. Adoro farlo ed, al pari dello studio

della posizione migliore e delle lunghe camminate per raggiungerla, oggi lo considero uno dei lati più piacevoli della mia attività. Ho alzato lo sgardo ed ho incominciato a scrutare nei minimi particolari il versante opposto della valle. Ho iniziato dal basso, proprio dove una lunga striscia bianca termina nei pressi della partenza del Winter Trail odierno. Ho seguito quella pista, reduce dalle recenti gesta dei discesisti della Coppa del Mondo di sci alpino, fino in alto, dove la cresta della montagna sembra confondersi con il profilo del cielo. Facendo molta attenzione ai particolari del tracciato, ho rivissuto le due belle giornate trascorse nell’estate 2015, prima seguendo la perlustrazione del campione Urban Zemmer, poi con la gara vera e propria, ovvero la prima edizione del Santa Caterina Vertical Kilometer. E, inevitabilmente, mi sono fatto trasportare con la fantasia in avanti di qualche mese, per la precisione a fine giugno quando quella stessa pista sarà nuovamente teatro della Coppa del Mondo, questa volta, però, di skyrunning. Se tutto andrà bene, io sarò nuovamente qui in Alta Valtellina, una splendida valle che, sportivamente parlando, sembra destinata a diventare la mia seconda casa.

CLASSIFICA MASCHILE

CLASSIFICA FEMMINILE

1. Tadei Pivk (Team Crazy) 1.05.27 2. Marco De Gasperi (Forestale) 1.06.00 3. Andrea Prandi (Atl. Alta Valtellina) 1.10.19 4. Andrea Morelli (Pt Skyrunning) 1.11.32 5. Phil Gale (GBR - Atl. Alta Valtellina) 1.12.32 6. Fausto Rizzi (AS Premana) 1.14.02 7. Bruno Bedogne’ (Atl. Alta Valtellina) 1.16.14 8. Marco Bevilacqua (AD Premana) 1.16.20 9. Massimiliano De Bernardi 1.17.20 10. Marco Pruneri (Rupe Magna) 1.17.43 11. Venazio Compagnoni (Alta Valtellina) 1.17.43 12. Giacomo Calufetti (US Malonno) 1.19.02 13. Francesco Bergamashi (GP Talamona) 1.19.43 14. Marco Castelnuovo (GSA Cometa) 1.19.53 15. Fabio Benvenuti (Valetudo Skyrunning) 1.20.26

1. Emmie Collinge (GBR - Alta Valtellina) 1.13.07 2. Elisa Desco (Atl. Alta Valtellina) 1.22.37 3. Elisa Compagnoni (Atl. Alta Valtellina) 1.31.14 4. Cristina Rizzi (GSA Cometa) 1.36.57 5. Jael Compagnoni (Sci Alta Valtellina) 1.38.42 6. Laila Compagnoni (Sci Alta Valtellina) 1.14.02 7. Giovanna Confortola (Marathon Livigno) 1.16.14 8. Sarah Baretto (Run For) 1.47.16 9. Natalia Confortola (US Bormiese) 1.47.48 10. Arianna Guerrini (PT Skyrunning) 1.50.15 11. Dania Scamozzi (P Albosaggia) 1.50.36 12. Sonia Longa (MArathon Livigno) 1.51.16 13. Simona Scamozzi 1.51.27 14. Lucia Pianta (US Bormiese) 1.55.12 15. Lorena Schivalocchi (GS Rogeno) 1.55.16


fine inverno in settimana bianca

15-22 marzo 2016

Nei dintorni della Val Ferret di Courmayeur, complice un’abbondante nevicata di fine inverno, per una settimana dai sapori unici

shoot Soggetto: Fabio Menino Luogo: Testa Bernarda Fotografo: Fabio Menino



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NEVE FRESCA DAL PROFUMO DI PRIMAVERA di Fabio Menino

Per

me e per mia moglie Danda, quello della settimana bianca a Courmayeur, è un rituale ormai irrinunciabile che dura ormai da tredici anni consecutivi. I primi anni, la settimana bianca era all’insegna dello sci in pista. Poi, con il passare del tempo, le nostre attività si sono diversificate fino a far si che lo sci alpinismo e le passeggiate sulla neve prendessero il sopravvento. Fortuna o bravura nella scelta del periodo, per noi la settimana bianca è sempre e solo stata accompagnata dal bel tempo e dalle temperature che, una volta terminato di sciare, sembrano implorarti di sdraiarti al sole. Quest’anno, però, è successo qualcosa di ancora più piacevole. Complici le anomalie climatiche per le quali non si capisce bene quando sia realmente incominciato l’inverno e quando sarà destinato a terminare, una copiosa nevicata ha imperversato sulle montagne di Courmayeur pochi giorni prima del nostro soggiorno. Giusto il tempo

che la neve si assestasse e il sole tornasse a splendere in cielo, noi siamo partiti alla volta dell’alta Valle d’Aosta. In questo modo, i sette splendidi ma pur sempre brevi giorni di vacanza, si sono trasformati in un’esperienza da custodire a lungo tra i ricordi più belli degli ultimi anni. Se c’è una cosa che adoro, è girare per monti con gli sci d’alpinismo, in zone prive di pericolo e senza ritmi imposti da nessun’altro all’infuori di me. Ecco perchè, adoro fare lo sci alpinismo in solitaria. Il gioco è alquanto semplice, si parte con gli sci ai piedi, si sale qualche pendio confidando nel proprio istinto alla ricerca di un bel posto per scattare delle fotografie, ci si riposa il giusto e poi, accompagnati dalla più totale pace dei sensi, si scende in neve fresca, possibilmente ancora immaccolata da altre tracce. Ecco, questo è quello che ho fatto per sette giorni. Il tutto, accompagnato dalle immancabili gite con mia moglie Danda, scandite da pazze corse in discesa e salti dai tetti delle baite ancora disabitate.


Atleta: Danda Pagliano| Luogo: Val Ferret di Courmayeur - Italia


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Atleta: Fabio Menino| Luogo: Arp - Courmayeur - Italia

Atleta: Danda Pagliano| Luogo: Rif. Bonatti - Courmayeur - Italia


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Atleta: Danda Pagliano| Luogo: Rif. Bonatti - Courmayeur - Italia

Atleta: Fabio Menino| Luogo: Vallone del MalatrĂ - Courmayeur - Italia


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MALINCONIA di Fabio Menino

Esistono situazioni che il tempo difficilmente riesce a sbiadire. Esistono anche delle situazioni, che è un dovere ricordare. Si tratta di quei momenti in cui si riesce realmente ad entrare in sintonia con se stessi e con quanto ti circondi. Momenti che, nel proseguo della vita, possono confluire nella malinconia. Il più delle volte, mi capita di trascorrere questa seconda tipologia di momenti in montagna, specie quando mi trovo, o da solo, o solo con me stesso. Ricordo quel magico tramonto dipinto dietro al Mont Chétif di Courmayeur, con molta nostalgia e, forse, anche con qualche nota di malinconia. Ma la malinconia, a pensarci bene è un bellissimo sentimento, è un istante di vita irripetibile in cui il tuo cuore ti ricorda che hai avuto il privilegio di aver vissuto qualcosa d’intenso e prezioso. Solo quando non si prova malinconia da molto tempo, ripercorrendo alcune fasi della propria vita, la si può apprezzare in tutta la sua essenza. Io provo malinconia per il distacco da casa, perchè quello spazio e la mia famiglia sono una parte importante della mia esistenza. Provo malinconia per la scomparsa dei miei nonni, perchè con loro ho trascorso i periodi più spensierati della mia vita. Provo malinconia per le prime corse in natura, perchè questa disciplina mi ha permesso di conoscermi meglio e di essere fiero di me stesso. Oggi, a distanza di qualche mese, provo anche molta malinconia per quel tramonto dietro il Monte Chétif e per quella romantica serata trascorsa al rifugio Bertone con mia moglie, Renzino e tanti amici. Ecco perchè amo vivere la vita come ho scelto di vivere, perchè ho bisogno della malinconia.

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tour du rutor extreme 01-02-03 aprile 2016

Un’edizione particolare di una delle classicissime italiane dello sci alpinismo. Il brutto tempo, però, ha regalato a tutti gli appassionati anomali atmosfere total white

shoot Atleti: Matteo Eydallin, Michele Boscacci, Remi Bonnet e Martin Anthamatten Luogo: Valgrisenche - Italia Evento: Tour du Rutor Extreme Fotografo: Fabio Menino



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SCI ALPINISMO DALLE TINTE TOTAL WHITE di Fabio Menino

Con

lo sci alpinismo, specie per le grandi classiche che si svolgono su più giorni, non sempre tutto può andare per il verso giusto. Solo due settimane prima, una recente nevicata, accompagnata da meteo e condizioni della neve perfette, avevano regalato ad atleti, organizzatori e tifosi, un’edizione memorabile della prestigiosa Pierra Menta in Francia. In Valle d’Aosta, per la precisione nella vallata di Valgrisenche, invece, le cose non sono andate così bene, perlomeno dal punto di vista metereologico. Marco Camandona e tutta la sua squadra, come ogni anno, hanno allestito una manifestazione di alto livello con percorsi degni del grande sci alpinismo, quello che, oltre agli atleti in gara, è in grado di far sognare tutti gli appassionati della disciplina. Creste aeree, ripidi canali e lunghe discese in spazi incontaminati, erano gli ingredienti principali anche di questa diciottesima edizione del

Tour du Rutor. In programma, suddivise in tre giornate, delle tappe da mettere a dura prova gambe e teste degli atleti, per un totale di 6.922 metri di dislivello positivo e 52 chilometri di sviluppo lineare. Alla fine, la scarsa visibilità ha costretto gli organizzatori ed i responsabili del soccorso a optare per alcune modifiche, questo nell’unica ottica di garantire un livello di sicurezza adeguato per gli atleti. Ma alla fine dei conti, tutto si può dire tranne che il meteo abbia rovinato il Tour du Rutor. Di sicuro non l’ha aiutato ma per quanto si è visto nei tre giorni di gara, rimarrà comunque un’edizione memorabile, un’edizione dalle tinte total white. A partire dall’inedita sfida tra la cordata italiana composta da Matteo Eydallin e Michele Boscacci e quella elvetica composta da Remi Bonnet e Martin Anthamatten. A Matteo il primato di essere diventato il primo atleta ad aver vinto quattro edizioni del Tour du Rutor,


Atleti: Matteo Eydallin e Michele Boscacci| Evento: Tour du Rutor - Italia


Atleti: Remi Bonnet e Martin Anthamatten | Evento: Tour du Rutor - Italia


62 a Michele la consacrazione di aver vinto la Coppa del Mondo generale, a Remi e Martin, la certezza di essere due nuovi protagonisti dello sci alpinismo dei prossimi anni. Questi, a grandi linee, sono i verdetti sportivi di quest’edizione. E poi ci sono le donne, meglio, come per quasi tutta la stagione e per tutte le ultime stagioni, c’è Laetitia Roux. Con la compagna Axelle Mollaret, dopo la Pierra Menta, ha conquistato anche il Rutor. Per lei, come sempre accade, l’unico rammarico, se così

si può definire, è di avere un talento tale da rendere le prestazioni delle avversarie quasi prive d’interesse. E’ sufficiente osservare il suo sguardo, i suoi movimenti e sentire il suo respiro in gara per rendersene conto. Laetita sta scrivendo la storia dello sci alpinismo moderno, un qualcosa di una tale portata che, forse, apprezzeremo meglio nel suo insieme solo tra qualche anno, quando lei avrà smesso di gareggiare e noi ci stupiremo per tutto quello che ha fatto in questi anni.

DA LA GRANDE COURSE ALLA COPPA DEL MONDO di Fabio Menino

Una volta, se non sbaglio fino al 2013, esistevano alcune grandi classiche dello sci alpinismo che si muovevano in modo relativamente indipendente. Gare che hanno creato la loro fama nel corso degli anni, ancora prima degli attuali format della Coppa del Mondo. Uno su tutti, basti pensare al Trofeo Mezzalama, la cui prima edizione si è disputata nel lontano 1933 o alla Patrouile des Glaciers, la cui prima edizione si è disputata nel 1943. Ma anche senza andare così lontano nel tempo, si potrebbero citare, per l’appunto, le diciotto edizioni del Tour du Rutor o le trentuno della Pierra Menta. Poi, dal 2013 ad oggi, le principali di queste gare hanno deciso di unire le loro forze creando un circuito denominato La Grande Course. L’ottica di questa operazione, presumo fosse stata quella di dare ancora maggior risalto alle singole prove inserendole in un contesto più ampio, finalizzato a una

classifica finale che premiasse i migliori interpreti delle lunghe distanze. Nel 2013, infine, gli stessi organizzatori hanno deciso di fare un ulteriore passo, ovvero quello di entrare a far parte, oltre che di La Grande Course, anche della Coppa del Mondo. La federazione internazionale di riferimento ha quindi creato una nuova disciplina denominata Long Distance. Coppa del Mondo, però, è sinonimo di team nazionali e questo elemento, associato al fatto che le prove sono rimaste a partecipazione open, ovvero aperta anche agli atleti popolari e non selezionati dalle rappresentative nazionali, ha creato non pochi problemi. Primo tra tutti, quello della non assegnazione dei punti per la Coppa del Mondo per quei team composti da atleti di differenti nazioni. Così come lo scorso anno, per citare alcuni esempi, non ha preso punti la coppia formata dalla francese Laetitia Roux e dalla



Atleti: Xavier Gachet e William Bon Mardion | Evento: Tour du Rutor - Italia



Atleti impegnati durante la seconda tappa | Evento: Tour du Rutor - Italia


Atlete: Axelle Mollaret e Laetitia Roux| Evento: Tour du Rutor - Italia


68 spagnola Mireia Miro o quella formata dalla svedese Emelie Forsberg e dalla francese Axelle Mollaret, quest’anno i grandi esclusi sono stati lo spagnolo Kilian Jornet e il francese Matheo Jacquemoud, vincitori delle prime due gare in programma. Giusto o sbagliato che sia, questa decisione ha scontentato coloro che auspicavano un futuro di queste grandi classiche e del circuito La Grande Course in ottica di team, alla stregua, per intenderci, dellle grandi corse a tappe del ciclismo. Sempre giusto o sbagliato che sia, questo meccanismo ha avvantaggiato le nazioni più mature nella specialità a discapito di quelle che stentano ancora a trovare più di un atleta competitivo; è il caso, per esempio, della Spagna, della Svezia e della Germania. Forse è un discorso che a tendere troverà un suo equilibrio, forse, invece, si è trattato di un esperimento che non troverà un suo seguito in futuro. Resta però il fatto che nelle ultime due stagioni, l’inserimento delle gare di lunga distanza nella Coppa del Mondo di sci alpinismo non può avere trovato consensi

unanimi almeno per tre ordini di motivi; non sempre le classifiche di specialità di Coppa del Mondo hanno visto primeggiare gli atleti che si sono rivelati i più forti sul campo, vedi lo scorso anno il caso di Laetitia Roux e Mireia Mirò o quello di quest’anno con Kilian Jornet e Matheo Jacquemoud, e non sempre, a parità di gare disputate, la classifica di La Grande Course ha coinciso con la classifica di Coppa del Mondo lunghe distanze. Infine, c’è un ultimo motivo che è quello che a me personalmente sta più a cuore di tutti. Onde rischiare di ripetermi, a torto o ragione che sia, per un tifoso come lo sono io, in queste grandi classiche non è concepibile rischiare di non vedere schierate le migliori squadre possibili solo per questioni legate alla nazionalità. E non è neanche concepibile vedere i grandi interpreti della disciplina, vedi Kilian Jornet, Anthon Palzer o Emelie Forsberg non poter correre ad armi pari, correre ma senza velleità di classifica in Coppa del Mondo o non correre proprio.

CLASSIFICA MASCHILE 1. Michele Boscacci (ITA) e Matteo Eydallin (ITA) 6.51.50 2. Martin Anthamatten (SUI) e Remi Bonnet (SUI) 6.55.30 3. Xavier Gachet (FRA) e William Bon Mardion (FRA) 6.57.18 4. Didier Blanc (FRA) e Alexis Sevennec (FRA) 7.00.25 5. Werner Marti (SUI) e Pietro Lanfranchi (ITA) 7h01.39 6. Damiano Lenzi (ITA) e Lorenzo Holzknecht (ITA) 7.03.21 7. Jakob Herrmann (AUT) e Martin Weisskopf (AUT) 7.09.17 8. Yannick Ecoeur (SUI) e Iwan Arnold (SUI) 7.12.46 9. Manfred Reichegger (ITA) e Nadir Maguet (ITA) 7.17.09 10. Nejc Kuhar (SLO) e Christian Hoffmann (AUT) 7.20.27

CLASSIFICA FEMMINILE 1. Axelle Mollaret (FRA) e Laetitia Roux (FRA) 8.43.17 2. Jennifer Fiechter (SUI) e Severine Pont Combe (SUI) 8.56.23 3. Laura Besseghini (ITA) e Elena Nicolini (ITA) 9.08.57 4. Lorna Bonnel (FRA) e Alba De Silvestro (ITA) 9.15.46 5. Marta Riba (ESP) e Marta Garcia (ESP) 9.56.10


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Atlete: Francesca Nicolini e Laura Besseghini| Evento: Tour du Rutor - Italia

Atlete: Axelle Mollaret e Laetitia Roux| Evento: Tour du Rutor - Italia


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Atleti impegnati durante la prima tappa | Evento: Tour du Rutor - Italia


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ASPETTANDO IL RITORNO DEL RE di Fabio Menino

Lo

scorso anno, nel complesso della stagione, è stato il protagonista indiscusso dello sci alpinismo. Ha vinto la classifica generale della Coppa del Mondo, il titolo più ambito da qualsiasi atleta, ed ha vinto in coppia con Matteo Eydallin tutte e tre le grandi classiche in programma; nell’ordine, Pierra Menta, Adamello Ski Raid e Trofeo Mezzalama. In questa stagione, invece, nella generale di Coppa del Mondo non è andato oltre il ventesimo posto e nelle grandi classiche, invece, conta un ritiro alla Pierra Menta e un sesto posto al Tour du Rutor in coppia con Lorenzo Holzknecht. A complicare ulteriormente la situazione, alla vigilia del Rutor, c’è poi stata la decisione dei selezionatori azzurri di sciogliere quella super cordata formata proprio da Damiano Lenzi e Matteo Eydallin che, così tanto, aveva fatto sognare tutti gli appassionati nelle ultime stagioni. A dirla tutta, quel secondo posto alla Altitoy aveva fatto sperare che si trattasse solo di un ritardo nel conseguire la forma migliore.

Piccoli infortuni che si trasformano in grandi problemi per chi si gioca vittorie di prestigio sul filo dei secondi, invece, hanno decretato definitivamente la stagione nera di Damiano Lenzi. Durante il Tour du Rutor, l’ho visto salire al Sigaro con tutta la cattiveria e determinazione che in quel momento aveva in corpo. E ne aveva tanta visto che la corda che lo legava al forte Lorenzo Holzknecht sembrava quasi doversi spezzare da un momento all’altro. Qualche minuto prima, invece, il suo compagno Matteo Eydallin metteva il primo sigillo sulla vittoria finale insieme al nuovo compagno Michele Boscacci. Forse, ingenuamente, Damiano in quel preciso momento pensava e voleva dimostrare ancora qualcosa a se stesso, alla nazionale e ai suoi tanti tifosi. Dico ingenuamente perchè, un atleta come Damiano Lenzi, ovviamente, non ha da dimostrare nulla a nessuno. Ecco perchè, una volta che l’anno nero è terminato, non resta altro da fare che aspettare il suo ritorno, il ritorno del Re dello sci alpinismo.


Atleti: Damiano Lenzi e Lorenzo Holzknecht | Evento: Tour du Rutor - Italia



frasassi

agisko training days 08-10 aprile 2016

Tre splendide giornate nell’entroterra marchigiano, esplorando gole, grotte e un antico monastero

shoot Atleta: Marco De Gasperi Luogo: Gole di Frasassi Evento: Agisko Training Days Fotografo: Fabio Menino


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TRE GIORNI NELL’ENTROTERRA MARCHIGIANO di Fabio Menino

Ci

sono eventi che, almeno per me, meritano di essere vissuti. L’Agisko Training Days è uno di questi. Non parlo da un punto di vista prettamente tecnico che, nonostante confidi nella validità di quanto possano insegnare Marco De Gaperi, Eros Grazioli e i loro assistenti, non ho abbastanza conoscenza per valutare. Piuttosto, parlo dal punto di vista dello spirito di condivisione che si genera tra gli amanti della corsa in natura. Lo scorso anno, sebbene per un solo giorno, avevo partecipato all’Agisko Training Days di Limone sul Garda. Quest’anno, invece, sono riuscito ad essere presente a tutte e tre le giornate d’incontri. Cosa che non mi è ancora mai capitata durante il mio lavoro in gara, devo ammettere che in questo frangente ho rimpiano di non aver potuto vivere questa esperienza correndo con gli altri partecipanti. Penso che ciò sia capitato per il bel ricordo che porto ancora oggi dentro di me di un un’esperienza simile vissuta nel lontano 2008, quando

partecipai a uno stage organizzato da Dawa Sherpa e Patrick Michel intorno al Monte Bianco. In quell’occasione, in quattro giorni percorremmo l’intero percorso dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc, circa 160 km con partenza e arrivo a Chamonix. Durante le tre giornate di Frasassi, anche se in modo decisamente più organizzato, osservando i partecipanti ho intuito in loro lo stesso spirito e lo stesso istinto di condivisione che ho avuto io stesso otto anni prima. Inoltre, avrei voluto correre tutti gli itinerari programmati anche per un altro motivo, per il desiderio di esplorare meglio gli splendidi luoghi dove si è svolto questo Agisko Training Days. E’ stata la prima volta che ho avuto la possibilità di conoscere l’entroterra marchigiano e la zona di Frasassi, con la sua stretta gola e le sue splendide grotte, sono state una piacevole sorpresa. Forse, pensando ad un’attrezzatura fotografica differente, questo Agisko Training Days potrebbe aver segnato un nuovo modo d’intendere la mia attività di blogger.


Nel parco avventura di San Vittore delle Chiuse | Evento: Agisko Training Days - Italia



L’intero gruppo durante la terza giornata | Evento: Agisko Training Days - Italia


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Tempio del Valadier | Evento: Agisko Training Days - Italia

Il ponte romano di San Vittore delle Chiuse | Evento: Agisko Training Days - Italia


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Atleti impegnati durante la terza giornata | Evento: Agisko Training Days - Italia

L’intero gruppo dentro le grotte di Frasassi | Evento: Agisko Training Days - Italia


valtellina vertical tube race 17 aprile 2016

Lungo i 2700 scalini della condotta di Montagna In Valtellina, per una sfida da veri specialisti del ripido

shoot Luogo: Montagna di Valtellina Evento: Valtellina Vertical Tube Fotografo: Fabio Menino



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PASSIONE VERTICALE PER VERI INTENDITORI di Fabio Menino

Se

dovessi spiegare per quale motivo il Valtellina Vertical Tube ha riscosso tanto successo a livello mediatico, penso che non sarei in grado di farlo. Come per altri eventi nel mondo outdoor che hanno suscitato un interesse di pubblico fuori dal comune, anche per il Valtellina Vertical Tube penso che si possano considerare più fattori, alcuni dei quali, forse, non ponderabili a priori. Su tutti, mi viene in mente la Zegama-Aizkorri; un percorso bello ma come ve ne sono tanti altri, un paesino relativamente isolato e senza nessuna attrazione turistica in particolare ma, nel complesso, un richiamo di pubblico come in nessun altro evento. Per il Vertical Tube, forse, la formula vincente coincide con la sua immediatezza di comprensione. Il pensiero di poter provare a salire lungo una ripida condotta dell’acqua, penso che sia venuto in mente almeno una volta ad ogni amante della corsa, specie per quella in montagna che implica la salita. E vista la tipologia del percorso non modificabile da un anno all’altro, al

netto delle condizioni climatiche, penso anche che questa prova implichi un qual certo significato in termini di raffronto cronometrico. Sta di fatto che, per il secondo anno consecutivo, mi sono recato in quei di Montagna In Valtellina per assistere a questa gara. In un anno, di cose ne sono cambiate molte. Dopo la prima edizione, infatti, presa consapevolezza del suo potenziale, è cresciuto ulteriormente il livello organizzativo. Il numero di partecipanti ha superato le quattrocento unità, costituiendo uno dei primati italiani nella disciplina circoscrivibile al vertical kilometer. Sempre in tema di cambiamenti, però, quest’anno è variato anche il meteo. Una pioggia pressochè incessante, infatti, ha complicato ulteriormente la vita agli amanti del verticale che, complici i 2700 gradini resi particolarmente scivolosi dall’acqua, hanno dovuto impegnarsi ancora di più per portare a termine la loro prova. Verticalisti puri, atleti della corsa in montagna e specialisti del tower running, ovvero la corsa sui grattacieli, si sono sfidati in quella


Atleta: Francesco Puppi| Evento: Valtellina Vertical Tube - Italia


Atleta: Emmie Collinge | Evento: Valtellina Vertical tube - Italia


88 che non è ancora una specialità vera e propria della corsa e, quindi, con pochi punti di riferimento. Dall’alto della lunghissima striscia di cemento fatta di scalini, tubi e rotaie arruginite, io non ho potuto fare altro che godermi lo spettacolo cercando d’immortalare gli atleti nel modo migliore in funzione delle mie possibilità. Quest’anno, ho scelto la parte finale dopo una breve ricognizione del giorno precedente. Se lo scorso anno, a metà percorso, ero rimasto sorpreso dalla pendenza, quest’anno dopo aver visto l’ultimo cambio di ritmo mi sono dovuto ricredere.

La parte finale del percorso, infatti, con pendenze che sfiorano i quarantacinque gradi, paragonata all’ambiente dello sci ripido, potrebbe essere considerata come una porta di accesso al concetto di estremo. E se da un lato è stato interessante osservare tutti gli atleti in gara, dall’altro vedere alcuni elite riuscire a correre lungo questi centro metri finali, è stato addirittura sorprendente. Penso di non avere molti dubbi in merito, il Valtellina Vertical Tube Race è destinato a diventare un appuntamento irrinunciabile per l’apertura della stagione del running.

QUEL LENTO PROCEDERE LUNGO GLI SCALINI DEI TUBI di Fabio Menino

Marco non posso dire di averlo conosciuto molto bene. A dire il vero, non ricordo neanche il suo cognome nonostante lo abbia trascritto personalmente sul volantino del Vertical Tube. Mi ricordo di una serata dello scorso anno trascorsa in un bar di Sondrio con lui e gli organizzatori del Valtellina Wine Trail. Mi ricordo il suo entusiasmo per la gara dei tubi e ricordo di aver immediatamente percepito la sua passione per la corsa tra i monti. Neanche Sara posso dire di averla conosciuta bene. Casualmente, sabato sera le ho chiesto se poteva guardare la borsa dove custodivo i

miei libri e nulla di più. Eppure, per alcuni interminabili minuti, è come se avessi avuto la sensazioni di conoscerli entrambi molto bene e da molto tempo. Ci sono momenti della vita che hanno il potere di fermare il tempo, di farti riflettere a lungo e di donarti ulteriore entusiasmo per affrontare la vita di tutti i giorni facendoti sentire un privilegiato. Sono quei momenti in cui entri in simbiosi con le persone anche se non le conosci bene. Domenica pomeriggio, quel lento e discreto procedere di quattro vigili del fuoco con il capo chino sullo


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La risalita dei tubi in onore di Marco | Evento: Valtellina Vertical Tube - Italia

Atleta: Mirco Bressanelli | Evento: Valtellina Vertical Tube - Italia


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Atleta: Valentina Belotti | Evento: Valtellina Vertical Tube - Italia

Atleta: Elisa Sortini | Evento: Valtellina Vertical Tube - Italia


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Fasi di gara | Evento: Valtellina Vertical Tube - Italia

Fasi di gara | Evento: Valtellina Vertical Tube - Italia


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Atleta: Hannes Perkmann | Evento: Valtellina Vertical Tube - Italia

Atleta: Emanuele Manzi | Evento: Valtellina Vertical Tube - Italia


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Atleta: Giulia Compagnoni | Evento: Valtellina Vertical Tube - Italia

Atleta: Andrea Prandi | Evento: Valtellina Vertical Tube - Italia


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Fotogrago e giornalista: Maurizio Torri | Evento: Valtellina Vertical Tube - Italia


95 striscione di Marco, con Sara che alza lo sguardo, stanco ma fiero, è stato uno di questi momenti. Un momento che ha avuto la forza di fermare il tempo, i suoni e le menti, e di attrarre intorno a se un’energia molto intensa. Uno di quei momenti che ti insegna che la vita, anche quando crudelmente toglie ciò che di più prezioso esiste, in qualche modo sa poi restituirti qualcosa. E’ vero che se gli eventi della vita avessero preso un altro corso, Marco sarebbe stato in mezzo a quelle rotaie indaffarato ad aiutare e non costretto ad ammirare la sua amata gara unicamente dall’alto. E’ anche vero che gli stessi eventi hanno portato via a Sara un pezzo della sua vita insieme a molte delle sue certezze. Quel lento procedere lungo gli

scalini dei tubi, però, non è stata una cerimonia dovuta ma un atto spontaneo e veritiero che ha riflesso un privilegio che può riguardare unicamente le persone che nella loro vita, se pur breve, hanno lasciato un segno e un vuoto molto profondi. Ecco perché ieri, durante molti momenti del pomeriggio e del lungo viaggio di ritorno a casa, non ho fatto altro che pensare a quei lunghissimi minuti ed a Sara. Avrei unicamente voluto dirle di essere fiera di Marco, che quel lento procedere lungo gli scalini dei tubi, per molte persone, è stato un momento, non solo importante ma anche eterno e che si rifletterà, da qui in avanti, anche sulle loro vite. Avrei anche voluto dirle che per me, il Vertical Tube 2016 è stato e sarà sempre quel lento procedere lungo gli scalini dei tubi.

CLASSIFICA MASCHILE

CLASSIFICA FEMMINILE

1. Francesco Puppi (Valle Brembana) 14.10 2. Hannes Perkmann (Sportler Team) 14.25 3. Emanuele Manzi (GS Forestale) 14.50 4. Nicola Pedergnana (Atl Clarina) 14.51 5. Piotr Lobodzinski (POL) 14.55 6. Massimiliano Zanaboni (Valli Bergamasche) 15.17 7. Nicola Spada (Valli Bergamasche) 15.34 8. Mattia Scrimaglia (ASD Bognanco) 15.39 9. Claudio Muller 15.41 10. Matteo Andreola (Runcard) 16.02 11. Christian Pizzatti (Santi Nuova Olonio) 16.05 12. Lorenzo Romano (Roata Chiusani) 16.08 13. Francesco Leoni (Pol Albosaggia) 16.12 14. Paolo Bonanomi (Falchi Lecco) 16.12 15. Tomas Celko (Cepro New Balance) 16.15

1. Emmie Collinge (GBR - Alta Valtellina) 16.10 2. Valentina Belotti (Atl. Alta Valtellina) 17.15 3. Samantha Galassi (La Recastello) 17.58 4. Arianna Oregioni (Santi Nuova Olonio) 18.04 5. Ivonne Martinucci (GP Valchiavenna) 18.28 6. Elisa Sortini 18.59 7. Francesca Bellezza (Valetudo Skyrunning) 19.16 8. Angela Serena (Free-Zone) 19.24 9. Giulia Compagnoni (Alta Valtellina) 20.06 10. Cristina Bonacina (GP Talamona) 20.31 11. Maria Wilhelm (Escursionisti Civates) 20.39 12. Paola Fascendini (Santi Nuova Olonio) 20.49 13. Klementina Lemut 21.14 14. Eleonora Fascendini (GP Valchiavenna) 21.28 15. Camilla Calosso (Sisport) 21.33


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chiavenna valbregaglia

trail 01-02-03 aprile 2016

Alla ricerca dello scatto perfetto, aspettando gli atleti sotto la cascata dell’Acquafraggia

shoot Atleta: Emanuele Manzi Luogo: Chiavenna - Italia Evento: Valbregaglia Trail Fotografo: Fabio Menino


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AL COSPETTO DELLA GRANDE CASCATA di Fabio Menino

La

sera della vigilia, stranamente, avevo le idee già abbastanza chiare. Dopo un rapido sopralluogo con gli organizzatori, nella mia mente imperversava un unico desiderio, ovvero quello d’immortalare gli atleti in prossimità della grande cascata con un’inquadratura tale che sembrasse stessero uscendo proprio dalle sue acque. Per cercare di farlo al meglio, la prima idea che mi venne in mente fu quella di utilizzare un obiettivo fisso da ottanta millimetri, in modo tale da effetture un’inquadratura stretta che comprendesse unicamente il flusso d’acqua centrale, quello più intenso. A complicare la situazione, però, c’era il fatto che gli atleti sarebbero arrivati in posizione frontale rispetto al mio obiettivo dopo una curva abbastanza stretta e, quindi, non sarebbe stato così immediato intuire la loro traiettoria. Come quasi sempre accade nelle gare, le fotografie dei primi atleti hanno una certa importanza e questi

sono i primi a transitare. Come è facilmente desumibile, quindi, non si ha quasi mai la possibilità di fare dei tentativi a priori. Con Emanuele Manzi, il primo concorrente della prova più corta, le cose sono andate abbastanza bene. Guardando i primi risultati sul piccolo monitor della mia fotocamera, infatti, mi resi subito conto che, con un po di fortuna, avrei potuto portare a casa qualche scatto decisamente particolare. Transitarono altri atleti, io cercai di migliorare la mia posizione e poi fu il turno di Marco de Gasperi. Lui era il primo atleta della gara più lunga, quella di 42 chilometri. Era anche una prova di una certa importanza perchè un buon risultato avrebbe potuto consentirgli di essere selezionato per il Campionato del Mondo di lunghe distanze in programma a metà giugno. Io, nella mia testa, avevo un unico pensiero, ovvero quello di immortalarlo al meglio al cospetto di quell’imponente cascata.


Atleta: Marco De Gasperi | Evento: Valbregaglia Trail


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Atleta: Phil Gale | Evento: Valbregaglia Trail - Italia

Atleta: Giovanni Tacchini | Evento: Valbregaglia Trail - Italia


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Atleta: Alessandro Rambaldini | Evento: Vabregaglia Trail - Italia

Atleta: Arianna Oregioni | Evento: Valbregaglia Trail - Italia


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Atleti: Marco Vavassori | Evento: Valbregaglia Trail - Italia


104 Ma si sa, Marco è un talento puro e, anche per questo motivo, i suoi movimenti non sono sempre circoscrivibili a quelli degli altri atleti. Marco fu l’unico concorrente che strinse la curva in modo marcato. Di tutti gli atleti che ammirai quel giorno, infatti, nessuno fece la sua traiettoria. Il risultato finale fu che il suo scatto, seppure apprezzato da

molti, non appagò pienamente le mie intenzioni iniziali. Nel dopo gara e nei giorni successivi, più di una volta chiesi a Marco spiegazioni circa la sua traiettoria ma penso che ancora oggi lui non abbia compreso molto bene la mia futile questione. Per Marco, l’unica e la più logica traiettoria possibile, era quella.

CLASSIFICA MASCHILE 42 KM

CLASSIFICA FEMMINILE 42 KM

1. Marco De Gasperi (GS Forestale) 3.44.39 2. Alessandro Rambaldini (Valli Bergamasche) 3.50.05 3. Fabio Ruga (La Recastello Radici) 3.50.19 4. Marco Zanoni (GP Pellegrinelli) 3.51.43 5. Giovanni Tacchini (GS Morbegno) 4.05.44 6. Andrea Calcinati (Team Valtellina) 4.12.45 7. Erik Panatti (GP Valchiavenna) 4.12.45 8. Alessandro Bonesi (Atl. Alto Lario) 4.27.45 9. Dario Martocchi (Mera Athletic) 4.31.15 10. Modestas Bacys (Runcard) 4.31.40 11. Fabio Bongio (GS Morbegno) 4.32.28 12. Andrea Grilli (Falchi Lecco) 4.33.28 13. Mattia Bonesi (Atl Alto Lario) 4.38.31 14. Mauro Manenti (GS Morbegno) 4.40.23 15. Stefano Comparoli (AS Premana) 4.40.53

1. Debora Cardone (Valli di Lanzo) 4.32.00 2. Barbara Bani (Athletics Sulzano) 4.40.41 3. Ilaria Bianchi (La Recastello Radici) 4.57.43 4. Giulia Botti (Atl Montanari) 5.14.59 5. Patrizia Pensa (POL Besanese) 5.29.51 6. Francesca Mai (Team OTC) 5.43.47 7. Monica Venco (Runcard) 5.55.28 8. Norma Gambirasio (Atl Frima) 6.53.18 9. Elisa Pellacini (Runcard) 7.11.49 10. Elena Ripamonti (GS Morbegno) 7.18.09

CLASSIFICA MASCHILE 21 KM

CLASSIFICA FEMMINILE 21 KM

1. Emanuele Manzi (GS Forestale) 1.38.44 2. Michele Penone (Santi Nuova Olonio) 1.49.22 3. Dario Songini (Team Valtellina) 1.52.24 4. Fabio Benvenuti (Valetudo) 1.54.09 5. Lino Del Barba 1.55.39 6. Angelo Busi (Atl Presezzo) 1.55.41 7. Ivan Gerna (Santi Nuova Olonio) 1.57.51 8. Davide Della Mina (Team Valtellina) 1.59.10 9. Marco Rogantini (SUI - KV Lagunc) 1.59.50 10. Luca De Bianchi (GS Morbegno) 2.00.35 11. Fabrizio Fascendini (Santi Nuova Olonio) 2.01.01 12. Marco Vavassori (GP Valchiavenna) 2.01.06 13. Michele Petrelli (Runcard) 2.01.19 14. Franco Lusignoli (Mera Athletic) 2.01.27 15. Dimitri Paganoni (GP Talamona) 2..02.08

1. Arianna Oregioni (Santi Nuova Olonio) 2.08.16 2. Elena Peracca (Atl. Alto Lario) 2.24.29 3. Laura Silvestri (Unicredit Milano) 2.25.22 4. Teresa Castelnuovo (GSA Cometa) 2.29.49 5. Daniela Biavaschi (Runcard) 2.33.40 6. Annalisa Riva (ALS Cremella) 2.38.28 7. Karen Pozzi (POL San Marco) 2.41.35 8. Anna Danchenko (Runcard) 2.44.22 9. Francesca Balatti (Mera Athletic) 2.57.04 10. Sara Nonini (Mera Athletic) 2.59.42 11. Federica Rota (KV Lagunc) 3.00.11 12. Maria Elena Fustella (Runcard) 3.00.45 13. Brigitte Caviezel (Runcard) 3.03.40 14. Cristina Molinari (Runcard) 3.10.38 15. Natalia Alberti (GS Valgerola) 3.11.25


sulla stelvio

di bormio

con elisa 03 maggio 2016

Con Elisa, lungo la famosa pista Stelvio di Bormio, per ricominciare a correre in salita dopo l’infortunio

shoot Atleta: Elisa Desco Luogo: Bormio - Italia Evento: Allenamento sulla Stelvio Fotografo: Fabio Menino



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FORZA, CORAGGIO E DETERMINAZIONE di Fabio Menino

Di

forza, Elisa ne ha molta. Lo dimistra il fatto che nel suo lavoro, fatto di salite e discese tra i monti, riesce abbastanza bene. Anche di coraggio Elisa ne ha molto. Il coraggio, nello sport, per me si dimostra avendo quell’attitudine caratteriale a volersi sempre e comunque confrontare con i migliori. Questo, specialmente quando i risultati ottenuti potrebbero far propendere a sfruttare posizioni di rendita in eventi di minore risonanza. La forza e il coraggio, penso che siano due elementi imprescindibili dal concetto di campione. Per fare quel passo ulteriore che consente di rientrare nella definizione di fuoriclasse, invece, serve ancora dell’altro, è necessaria la determinazione. Le doti che madre natura ha regalato a un campione, spesso e volentieri, non sono sufficenti a superare tutte le fasi di una carriera sportiva, specie quelle negative. E come tutti gli esseri umani, chi più chi meno, anche gli sportivi di fasi negative ne possono avere. Senza entrare nel merito di accadimenti più complessi dal punto di vista psicologico, direi che l’infortunio, almeno statisticamente, è un problema che ogni atleta deve mettere in conto di subire. Elisa, dopo la frattura alla caviglia conseguita a inizio stagione nel winter

trail di Santa Caterina, suo malgrado è stata costretta a uno stop forzato di un paio di mesi. Durante quei lunghissimi sessanta giorni, gli estenuanti esercizi di riabilitazione in palestra e le sporadiche uscite in bicicletta nell’ultimo periodo, non sono riusciti a mitigare il suo desiderio di correre. Ecco perchè, in sostanza, per Elisa si è trattato di una fase negativa della sua carriera. Poi, però, mi è capitato di vederla correre sulla pista Stelvio di Bormio, quella che fino a pochi anni fa era una sede abituale della Coppa del Mondo di sci. Si è trattato di una delle sue prime uscite di corsa e, ovviamente, la sua prestazione in salita si era rivelata essere abbastanza lontana da quelle a cui era abituata prima dell’infortunio. Eppure, proprio su quella ripida pista, ho letto nel suo sguardo tutta la determinazione possibile di una persona che si è posta come unico obbiettivo quello di ritornare ad essere un’atleta ancora più forte di quanto lo fosse prima dell’incidente. Quel tardo pomeriggio d’inizio maggio, ho sognato ad occhi aperti di poter avere il privilegio di riuscire ad immortalare Elisa sulla linea finale di una gara. Ma non di una gara qualsiasi, di una gara speciale in cui fosse tornata ad essere la prima atleta ad alzare le braccia al cielo.


Atleta: Elisa Desco | LocalitĂ : Bormio - Italia



bormio photoshooting

lupine 03 maggio 2016

Una giovane promessa e un’azienda affermata per una serata nei dintorni delle terme vecchie di Bormio

shoot Atleta: Andrea Prandi Luogo: Bormio - Italia Evento: Photoshooting Lupine Fotografo: Fabio Menino


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FRONTALI AD ALTE PRESTAZIONI di Fabio Menino

Ho

letto negli occhi di Andrea non poca fierezza quella sera. Del resto, penso che per un giovane sia una questione molto preziosa avere un’azienda che crede nelle tue potenzialità e che decide di associare la tua immagine ai suoi prodotti. In definitiva, però, penso che ricorderò sempre con molto piacere questo photoshooting per due ragioni su tutte. In primo luogo, mi è stato chiesto di farlo dallo stesso Andrea. E quando è un atleta a chiedermi delle fotografie, per me è una soddisfazione non di poco conto. Se poi si aggiunge il fatto che l’atleta in questione è un giovane di belle speranze, la circostanza è ancora più piacevole. In secondo luogo, senza che io gli chiedessi nulla, è stato lo stesso Andrea che si è premurato di raccontarmi come fosse venuto in contatto con l’azienda Lupine e quali fossero le caratteristiche principali delle lampade frontali che produce. Questo è stato un altro aspetto interessante, non solo perchè mi ha

consentito di conoscere un prodotto di cui, per mia colpa, ne ignoravo l’esistenza ma, principalmente, perchè quando un atleta s’identifica nel prodotto e ne apprezza le qualità, diventa tutto estremamente più stimolante. Questo perchè, in sostanza, per me l’aspetto psicologico è uno dei fattori chiave di quando scatto delle fotografie. Il resto del photoshooting, e parlo principalmente della location e della luce, è stato qualcosa di fortuito e di aiutato dal fato. Il luogo d’incontro stabilito erano le terme vecchie di Bormio. Da quel preciso punto, infatti, Andrea avrebbe poi iniziato il suo allenamento in compagnia di Marco De Gasperi, ovvero il suo allenatore. Inizialmente ero molto titubante sull’orario fissato nel tardo pomeriggio perchè sapevo che la luce ambiente ancora presente avrebbe reso complicato evidenziare la luce della frontale. Ci ha pensato Marco e, per una volta, penso di aver apprezzato e non poco il suo ritardo ormai cronico.


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Atleta: Andrea Prandi | Evento: Photoshooting Lupine

Atleta: Andrea Prandi | Evento: Photoshooting Lupine


sulle tracce della livigno skymarathon 04 maggio 2016

A meno di due mesi dal grande evento, con la neve ancora abbondante,la perlustrazione di Marco ed Elisa sulla prima salita di gara

shoot Atleti: Marco De Gasperi ed Elisa Desco Luogo: Livigno - Italia Evento: Livigno SkyMarathon Fotografo: Fabio Menino



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IN ATTESA DELLA COPPA DEL MONDO di Fabio Menino

La

Livigno SkyMarathon, è una gara che per me ha un significato del tutto particolare. Quando penso a questa manifestazione, nel mio animo prevale una sorta di conflittualità che può essere paragonata ad un sentimento di amore e odio. Lo scorso anno, in compagnia di Alessandro Viani, avevo raggiunto uno splendito luogo lungo il suo perorso per scattare alcune fotografie durante l’edizione di prova. Dopo la risalita di un ripido ghiaione privo di sentiero, eravamo giunti su una cresta che, dalla parte opposta, si affacciava su una piccola valle dall’aspetto lunare e impreziosita da un laghetto le cui acque riflettevano uno splendido blu intenso. Poco più a destra, una cresta con caratteristiche prettamente alpinistiche, avrebbe condotto gli atleti su una vetta ricciosa. Fu quello il luogo in cui decisi di concentrare i miei sforzi per fare le fotografie agli atleti. E non si trattò di semplici atleti perchè, nell’ottica di testare il percorso nel migliore dei modi, Marco De Gasperi invitò una decina di corridori d’indiscusso livello internazionale. Oltre alla reale bellezza dell’ambiente circostante, però, quella mattina stava regalando qualcosa di unico anche in termini di luce. A volte, specie in montagna, capita di percepire una limpidità e una pulizia dell’aria fuori dal comune. Quando capita, è più che logico avere la

convinzione di poter portare a casa degli scatti particolarmente appaganti senza poi dovere concentrare eccessivi sforzi nella post produzione. Quando ci sono condizioni di luce simili, in sostanza, è molto probabile trovarsi con un lavoro finale perfettamente in linea con lo stile LESSisMORE. Ironia della sorte, però, per la prima volta in tre anni di fotografie da quando ho intrapreso la strada del blogger, quando ritornai in paese e mi apprestai a scaricare le immagini sul mio computer, mi colse un’amara sorpresa. In poche parole, si guastò la scheda di memoria e io persi tutto il lavoro di quella giornata. Anche il tentativo fatto in seguito con un laboratorio specializzato nel recupero dei dati, sfortunatamente, si rivelò vano. Questo inconveniente mi procurò non pochi problemi e disagi. In primo luogo, non potei mai vedere il risultato finale di quello che ero convinto fosse un buon lavoro. In secondo luogo, direi l’aspetto più importante, quel giorno ero l’unico fotografo presente sul percorso e, ancora oggi, quelle fotografie sarebbero state molto preziose per la promozione dell’evento. Se poi si aggiunge il fatto che sento di aver tradito la fiducia datami da un amico come Marco De Gasperi, che questa gara la organizza e che mi aveva chiamato in


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Atleta: Marco De Gasperi | LocalitĂ : Livigno - Italia


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Atleti: Marco De Gasperi ed Elisa Desco | LocalitĂ : Livigno - Italia

Atleta: Elisa Desco | LocalitĂ : Livigno - Italia


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Atleti: Marco De Gasperi ed Elisa Desco | LocalitĂ : Livigno - Italia

Atleti: Marco De Gasperi ed Elisa Desco | LocalitĂ : Livigno - Italia


Atleti: Marco De Gasperi ed Elisa Desco | LocalitĂ : Livigno - Italia


120 quell’occasione, penso che si possa intuire per quale motivo prima ho parlato di un sentimento misto tra l’amore e l’odio per la Livigno SkyMarathon. Ma questa gara, almeno per me, rappresenta molto altro ancora. Insieme al Vertical Kilometer di Santa Caterina Valfurva, infatti, fa parte di un’idea, poi trasformatasi in progetto, volto a portare due prove della Coppa del Mondo di skyrunning in Alta Valtellina. Dopo un autunno molto turbolento in cui sembrava che nessuno fosse in grado di apprezzare realmente il potenziale di queste due prove, delle località che le ospitano e degli organizzatori che le gestiscono, a inizio dicembre, finalmente c’è stato un magico ripensamento da parte dei vertici della federazione internazionale di riferimento. Ed ecco che quel sogno si è trasformato in realtà e le due prove dell’Alta Valtellina sono entrate a far parte del circuito più prestigioso e ambito dello skyrunning. Ad inizio maggio, spinti anche dalla mancanza di fotografie per il problema prima descritto, Marco ed Elisa hanno deciso di effettuare una prima ricognizione nella parte bassa del percorso. E, strano ma vero che sia stato, anche in quest’occasione mi hanno chiesto di scattare alcune fotografie. Con la neve ancora presente in abbandanza nelle parti alte del percorso e, quindi, non potendoci ancora arrivare a piedi se non con notevole sforzo e, forse, con qualche rischio, ho osservato con molta attenzione le splendide creste aeree che a fine giugno impegneranno tutti gli atleti e non poco. Ho osservato e ho sognato di trovarmi in quei luoghi durante la gara e di riuscire a cogliere tutta la sua essenza, fatta di lunghi tratti tecnici in puro stile skyrunning, in qualche scatto. Ancora due mesi per sognare ma, quando questo web magazine sarà pubblicato, ovvero a metà giugno, mancheranno solo poco più di dieci giorni all’evento. Forse, la notte della vigilia, dormirò in un piccolo bivacco posto sulla prima salita di gara. Forse, mi sveglierò presto per godermi l’alba, forse camminerò per qualche ora da solo per raggiungere quelle splendide creste.

SPECIFICHE

Data evento Domenica 26 Giugno 2016 Luogo Livigno (SO) - Lombardia Organizzazione Asd Valtellina Wine Trail Direttore Percorso Adriano Greco Distanza e dislivello 34 km - 2.700 m Percorso il percorso della Livigno Skymarathon è visibile nella pagina percorsi del sito internet della manifestazione. Il percorso si svolge per lunghi tratti in ambiente selvaggio al confine col territorio svizzero, con passaggi in cresta esposti anche se parzialmente attrezzati e comunque sotto sorveglianza da parte di Guide Alpine e uomini del Soccorso Alpino. In caso di maltempo, l’organizzazione si riserva la facoltà di optare per il percorso di emergenza che, nell’eventualità, verrà comunicato durante il briefing Montepremi (M/F) 1° 2.000, 2° 1.200, 3° 800, 4° 600, 5° 500 (M) 6° 400, 7° 350, 8° 300, 9° 250, 10° 200 (F) 6° 300, 7° 200, 8° 200, 9° 100 10° 100 Combinata Vertical Santa Caterina + Skymarathon Livigno:premi in denaro ai primi 3 M/F dati dalla somma dei punteggi delle due manifestazioni (M/F) 1° 300, 2° 200, 3° 100 Info e iscrizioni www.altavaltellinaskyrunning.com





marone

trentapassi

vertical 08 maggio 2016

Un vertical tecnico, visuali mozzafiato sul lago, e un’organizzazione collaudata per un grande evento di skyrunning

shoot Atleta: Urban Zemmer Luogo: Marone - Italia Evento: Trentapassi Vertical Fotografo: Fabio Menino


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A FIL DI CIELO SUL LAGO D’ISEO di Fabio Menino

Se

Davide Zanotti, l’organizzatore della manifestazione, non mi avesse scritto chiedendomi di ritornare alla Trentapassi, penso che quest’anno difficilmente mi sarei recato nuovamente in quei di Marone. Questo, nonostante conservassi un ottimo ricordo di quell’esperienza, una delle più positive e stimolanti di tutta la scorsa stagione. Penso che non ci sarei tornato, anche se poi in realtà non posso avere la riprova di quanto sto scrivendo, semplicemente perchè maggio si è rivelato essere un mese denso d’impegni e, con molta probabilità, avrei ceduto alle richieste di mia moglie che desiderava trascorre un fine settimana da soli. Invece, quella richiesta di Davide mi ha posto in una condizione di non avere alternative e scappatoie. E di questo gli sono grato perchè, per il secondo anno consecutivo, ho trascorso un meraviglioso fine settimana sul lago d’Iseo. Ne è la riprova la copertina di questo primo numero di LESSisMORE. Essa contiene un’immagine dell’inglese Emmie Collinge nel durante della Trentapassi Vertical. E’ un immagine che personalmente mi soddisfa molto e che trovo in linea con lo stile che mi sono prefissato per questa rivista. Ma non è tutto, per sciegliere un’immagine di copertina, per di più la prima, il solo discorso tecnico non è sufficiente.

La prima copertina di LESSisMORE, infatti, doveva per forza di cosa contemplare a monte una situazione speciale. E per i quattro mesi primaverili, ovvero l’arco temporale trattato da questo numero, dovendo decidere l’esperienza vissuta che mi ha emozionato maggiormente, la scelta è ricaduta proprio sulle due gare della Trentapassi. Se, in generale, ricorderò queste due giornate nel loro complesso per lo straordinario ambiente naturale e per l’efficenza organizzativa di altissimo livello, dal punto di vista più prettamente sportivo le ricorderò per due atleti su tutti, Urban Zemmer nel Vertical e Remi Bonnet nella SkyRace. Di Urban ho già scritto molto in passato e recentemente il mio articolo che raccontava il suo record del Mondo conseguito a Fully nel 2014 è stato tradotto e inserito in un web magazine spagnolo. Ogni anno, però, Urban non smette mai di stupire e questa, almeno per me, non è una frase di quelle scontate che serve a riempire alcune righe di un articolo. Posizionato a circa duecento metri di dislivello dalla vetta e, quindi, dalla conclusione della prova, ho avuto il privilegio di ammirare Urban Zemmer in quella che, per me, è stata un’insolita situazione agonistica. In tutte le altre prove di Vertical in cui ero presente, infatti, l’ho sempre e solo


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Atleta: Emmie Collinge | LocalitĂ : Marone - Italia


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Atleta: Nicola Pedergnana | LocalitĂ : Marone - Italia

Atleta: Davide Pierantoni e Fabio Bazzana | LocalitĂ : Marone - Italia


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Atleta: Francesca Rossi | LocalitĂ : Marone - Italia


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Atleta: Rocki Bratina | LocalitĂ : Marone - Italia

Atleta: Elisa Cunaccia | LocalitĂ : Marone - Italia


Atleta: Philipp Brugger | LocalitĂ : Marone - Italia


131 visto tagliare il traguardo finale, molte volte per primo, o l’ho visto correre in gare a cronometro dove è più complicato percepire il confronto diretto tra gli atleti presenti. A Marone, invece, Urban è giunto dove mi trovavo io in seconda posizione. Sebbene a pochi metri di distanza, infatti, era dietro al giovane talentuoso Nicola Pedergnana. Sguardo fisso al terreno, massima concentrazione e consueta determinazione. Senza nulla togliere a Nicola, che oltretutto ho poi avuto il piacere di vedere trionfare nel vertical di Casto solo una settimana più tardi, per una serie di motivi, le mie preferenze come quelle di molti altri tifosi, quel giorno erano tutte per Urban. In primo luogo, avendo vinto tutte e tre le ultime edizioni della gara, inevitabilmente ne è diventato l’atleta più rappresentativo. Una quarta vittoria, oltretutto, lo avrebbe definitivamente consacrato nell’albo d’oro. Inoltre, esiste poi un discorso di tipo anagrafico. Con quarantacinque anni ormai passati, Urban rappresenta una sorta di guida, nonchè di stimolo, per tutte le persone di una certa età, come il sottoscritto, che pensano di non poter più chiedere granchè al loro fisico. Dopo circa cinque minuti dal suo passaggio, quando mi sono girato per osservare il ripido tratto finale di gara che porta al

traguardo, l’ho visto in testa e ancora una volta, forse ancora di più, ho percepito in tutta la sua essenza lo smisurato talento di Urban. Una bella vittoria che quest’anno, per l’appunto, è stata ancora più impreziosita dalla straordinaria prova di Nicola. E poi, ancora una volta, ho ammirato le incredibili doti fisiche di Emmie Collinge, una ragazza inglese, ma valtellinese d’adozione, che sta letteralmente riscrivendo quasi tutti i riferimenti cronometrici nelle gare che disputa. Conoscendo ormai a grandi linee il suo pessimismo, quando l’ho vista arrivare squotendo la testa in segno di disapprovazione per la sua prestazione, ho subito intuito che avrebbe fatto una grande gara. Detto fatto, oltre alla vittoria ha poi stabilito il nuovo primato femminile del percorso. E poi, poi ci sono le disavventure di Marone. Se lo scorso anno non avevo trovato l’albergo e avevo dormito in macchina, quest’anno mi è toccato assistere impotente al blocco del mio computer portatile. Una fuga veloce verso casa al termine della gara per poter preparare le fotografie, a discapito della festa finale con tanti amici. Ma questa, nel bene e nel male, è la Trentapassi, una gara, per me, unica.

CLASSIFICA MASCHILE

CLASSIFICA FEMMINILE

1. Urban Zemmer (La Sportiva) 39.47 2. Nicola Pedergnana (La Sportiva) 40.00 3. Michele Boscacci (La Sportiva) 40.46 4. Patrick Facchini (La Sportiva) 41.03 5. Marco Moletto (La Sportiva) 41.56 6. Hannes Perkmann (La Sportiva) 42.06 7. Davide Pierantoni (Team Crazy) 42.33 8. Fabio Bazzana (Team Karpos) 42.46 9. Rocki Bratina (SLO - Salomon) 43.16 10. Filippo Beccari (La Sportiva) 44.22 11. Philipp Brugger (AUT - Salomon) 44.27 12. Giovanni Zamboni (Scais 3038) 44.52 13. Nenry Hofer (LF Sarntal) 45.07 14. Fabio Rizzi (CA Lizzoli) 45.27 15. Simone Eydallin (GS Des Amis) 45.34

1. Emmie Collinge (GBR - Alta Valtellina) 50.18 2. Francesca Rossi (La Sportiva) 50.34 3. Beatrice Deflorian (La Sportiva) 54.17 4. Arianna Oregioni (Santi Nuova Olonio) 55.29 5. Lisa Buzzoni (La Sportiva) 56.47 6. Corinna Ghirardi (US Malonno) 58.02 7. Lucia Boschetti (US Aldo Moro) 1.01.06 8. Laura Corazza (Bogn Da Nia) 1.03.43 9. Giulia Compagnoni (Alta Valtellina) 1.05.53 10. Tite Togni (Trail Running Brescia) 1.12.02 11. Federica Bongiovanni (M. Cremona) 1.13.17 12. Sara Pozzi (Atl. Alta Valtellina) 1.18.43 13. Elisa Cunaccia (SA Valchiese) 1.21.38 14. Francesca Zucco (Pam Mondovi’) 1.22.17 15. Susanna Menardi (Bogn Da Nia) 1.25.00


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marone

trentapassi

skyrace 08 maggio 2016

Una giornata ammirando lo stile di Remi Bonnet e la classe di Emanuela Brizio

shoot Atleta: Remi Bonnet Luogo: Marone - Italia Evento: Trentapassi SkyRace Fotografo: Fabio Menino


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AUTENTICA SKYRACE MADE IN ITALY di Fabio Menino

Il

solo pensiero che qualcuno potesse correre su quelle pendenze, da solo sarebbe potuto bastare per essere considerato un ingenuo. Del resto, nessun atleta del vertical kilometer che si era appena concluso e che prevedeva gran parte della stessa salita, era riuscito a farlo. Neanche i primi due atleti, Nicola Pedergnana e Urban Zemmer, che erano transitati con un ritmo decisamente sostenuto. Invece, quando in lontananzo ho intravisto una maglietta bianca e rossa ed ho riconosciuto l’esile fisico di Remi Bonnet che stava risalendo di corsa, ho dovuto ricredermi e non di poco. In sostanza, questo è il motivo per il quale nell’articolo precedento ho detto che Remi era l’atleta che più mi aveva impressionato tra tutti quelli in gara. Piccoli passi, schiena diritta e braccia ad aiutare il movimento; questo, a grandi linee, è lo stile di Remi Bonnet. Ironia del destino, la prima volta in vita mia che ho visto correre Remi, è

stato proprio a Marone in occasione del Trentapassi Vertical dello scorso anno. In quell’occasione, arrivò secondo alle spalle di Urban Zemmer ma fu chiaro ai più che da quel momento per lui sarebbe incominciata una brillante carriera. Detto fatto, dopo il secondo posto nella Coppa del Mondo di skyrunning, da brillante promessa, Remi è subito diventato una certezza per l’intero movimento. La Trentapassi SkyRace, però, ha mostrato anche molto altro. A partire dalla bella vittoria dell’intramontabile Emanuela Brizio che, nonostante il trascorrere degli anni e nonostante un curriculum di vittorie più unico che raro, almeno a livello nazionale, continua a rimanere un riferimento pressochè assoluto di questa disciplina. A termine di questa entusiasmante domenica sul lago d’Iseo, come non ringraziare Davide Zanotti e tutto lo staff della Trentapassi. Dei ragazzi che hanno saputo abbinare la passione alla professionalità per creare un evento, direi unico.


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Atleta: Emanuela Brizio | LocalitĂ : Marone - Italia


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Atleta: Ionut Zinca | LocalitĂ : Marone - Italia

Atleta: Tadei Pivk | LocalitĂ : Marone - Italia


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Atleta: Dennis Brunod | LocalitĂ : Marone - Italia

Atleta: Elisa Sortini | LocalitĂ : Marone - Italia


Atleta: Claudio Nicoli | LocalitĂ : Marone - Italia



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Atleta: Stefano Butti | LocalitĂ : Marone - Italia

Atleta: Diego Vuillermoz | LocalitĂ : Marone - Italia


Atleti: Roberto Mastrolonardo| LocalitĂ : Marone - Italia


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Atleti: Regina Benzoni | LocalitĂ : Marone - Italia

CLASSIFICA MASCHILE

CLASSIFICA FEMMINILE

1. Remi Bonnet (SUI - Salomon) 1.34.37 2. Ionut Zinca (ROM - Valetudo) 1.37.17 3. Tadei Pivk (Team Crazy) 1.37.46 4. Paolo Bert (La Sportiva) 1.40.46 5. Dennis Brunod1.41.02 6. Martin Stofner (La Sportiva) 1.43.11 7. Andrea Debiasi (Team Crazy) 1.43.39 8. Alberto Comazzi (Ossola Skyrunning) 1.43.50 9. Istvan Szabolcs (ROM - Valetudo) 1.44.06 10. Christian Varesco (La Sportiva) 1.44.18 11. Mattia Gianola (Team Crazy) 1.44.51 12. Manuel Cristini (Valetudo) 1.45.29 13. Micha Steiner (SUI - Salomon) 1.46.13 14. Michele Tavernaro (La Sportiva) 1.46.16 15. Davide Invernizzi (La Sportiva) 1.46.58

1. Emanuela Brizio (Valetudo) 2.08.43 2. Elisa Sortini (Team Crazy) 2.09.20 3. Raffaella Rossi (Team Crazy) 2.12.31 4. Deborah Pomare’ (US Primiero) 2.14.12 5. Sonia Glarey (Pont Saint Martin) 2.15.09 6. Katrine Villumsen 2.17.19 7. Wiktoria Piejak (Valetudo Skyrunning) 2.20.20 8. Lara Mustat (La Sportiva) 2.20.27 9. Nadia Franzini (Atl. Paratico) 2.21.20 10. Federica Iachelini (Maddalene Sky) 2.22.10 11. Sara Rapezzi 2.22.39 12. Patricia Schanne (GER - Trail Maniacs) 2.24.29 13. Daniela Saiani (Atl Concesio 2009) 2.25.33 14. Fabiana Rapezzi 2.27.39 15. Alberta Miori (Atl. Clarina) 2.30.08



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AMARCORD COSTA SMERALDA di Fabio Menino

Lo

scorso anno, subito dopo la conclusione della Trentapassi, mi ero recato a Genova per imbarcarmi su un traghetto diretto ad Olbia, in Sardegna. Lo scopo principale del mio viaggio era quello di trascorrere una settimana con Laetitia Roux, girando in bicicletta per l’isola. In realtà, quest’iniziativa non aveva una motivazione di fondo ben precisa, molto semplicemente, entrambi eravamo entusiasti di viverla e così abbiamo fatto. Molte delle fotografie che ho scattato durante quella settimana, ho poi deciso d’inserirle nel mio libro. E solo dopo averle preparate accuratamente, osservandole attentamente una ad una, ho capito qual’è stato il reale significato di quest’esperienza. Prima d’allora, io avevo solo e sempre conosciuto Laetitia nelle sue vesti d’atleta. E posso sostenere senza paura d’essere smentito chè si tratta di un’atleta molto particolare. Laetitia Roux è l’essenza della professionalità e della meticolosità

esternate all’ennesima potenza. Lei, non solo vive di sport ma, più precisamente, vive per lo sport e dedica ad esso tutta la sua vita. Per questo motivo, durante tutta la stagione invernale, le sue giornate sono programmate in funzione degli allenamenti e delle gare. Il tutto, accompagnato da una sorta di costante apprensione che, quasi sempre, la fa scambiare per una persona seriosa. Ed ecco che, come per magia, quella settimana in Sardegna è servita per fare uscire in lei tutta la sua essenza. Si, perchè Laetitia, fuori dal suo contesto ordinario, in realtà è una ragazza allegra e spensierata. A dirla tutta, è anche una ragazza dotata di uno spiccato senso dell’umorismo a cui piace enormemente fare battute, prendere e prendersi in giro. A distanza di un anno, mi piace pensare che quella settimana in Sardegna sia servita a Laetitia per rigenerarsi. E, forse, durante il lungo inverno avrà pensato anche ai momenti spensierati trascorsi su quelle splendide spiaggie della Costa Smeralda.


Atleta: Laetitia Roux | LocalitĂ : Costa Smeralda - Italia





casto trofeo nasego vertical race 14 maggio 2016

Avvolti dalla nebbia, per un Campionato Italiano di vertical kilometer di grande livello

shoot Atleta: Valentina Belotti Luogo: Casto - Italia Evento: Trofeo Nasego Fotografo: Fabio Menino


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TRA LE NEBBIE DELLE VALLI BRESCIANE di Fabio Menino

Non

conoscevo le valli bresciane e, tantomeno, le montagne della zona. Ecco perchè, per me, questa gara a Casto è stata una piacevole sorpresa accompagnata dalla curiosità di scoprire nuovi territori. Le fitte nebbie giunte in prossimità dell’arrivo proprio pochi istanti prima dell’arrivo dei concorrenti, infatti, non mi hanno impedito di osservare quegli splendidi contrafforti rocciosi che svettano imponenti sopra l’abitato di Casto. A Casto, inoltre, si è corsa una gara vera, in una di quelle occasioni più uniche che rare in cui è possibile ammirare il confronto tra gli specialisti puri della classica corsa in montagna e quelli dello skyrunning con

in palio i titoli italiani di specialità. A distanza di solo una settimana, ho anche assistito ad un’altra prova magistrale di Nicola Pedergnana, un atleta che spero d’incrociare e fotografare nuovamente nel proseguo della stagione. Ricorderò questo piccolo paese di media montagna anche per la serata in cui ho avuto l’onore di presentare il mio libro, in compagnia di Marco De Gasperi ed Elisa Desco, davanti ad un piacevolissimo pubblico di appassionati. E come sempre mi capita, e spero sempre mi capiterà in futuro, non sono riuscito a trattenere l’emozione quardando le proiezioni dei filmati e delle immagini sui ragazzi protagonisti del mio libro.

CLASSIFICA MASCHILE

CLASSIFICA FEMMINILE

1. Nicola Pedergnana (Atl Clarina) 34.45 2. Patrick Facchini (SA Valchiese) 35.06 3. Bernard Dematteis (Corrintime) 35.13 4. Hannes Perkmann (Sportler) 35.32 5. Marco Moletto (Applerun) 36.01 6. Tommaso Vaccina (Cambiaso Risso) 36.06 7. Luca Cagnati (Valli Bergamasche) 36.17 8. Emanuele Manzi (GS Forestale) 36.33 9. Marco De Gasperi (GS Forestale) 36.45 10. Jonathan Wyatt (Atl Trento) 37.23 11. Francesco Puppi (Valle Brembana) 37.34 12. Gerd Frick (ASV Telmekon) 37.48 13. Mattia Scrimaglia (Bognanco) 38.09 14. Fabio Rizzi (CA Lizzoli) 38.26 15. Massimiliano Zanaboni 38.39

1. Valentina Belotti (Alta Valtellina) 39.23 2. Emmie Collinge (Alta Valtellina) 42.46 3. Antonella Confortola (GS Forestale) 42.51 4. Katarzyna Kuzminska (Canavesana) 44.21 5. Alice Gaggi (La Recastello Radici) 45.00 6. Beatrice Deflorian (US Cornacci) 45.35 7. Elisa Desco (Atl Alta Valtellina) 45.53 8. Arianna Oregioni (GP Santi Nuova) 45.54 9. Raffaella Rossi (Rupe Magna) 46.14 10. Barbara Cravello (GSA Pollone) 47.05 11. Debora Cardone (Valli di Lanzo) 47.25 12. Ivana Iozzia (Calc. Corradini) 47.43 13. Ilaria Dal Magro (Atl Lecco) 47.52 14. Ilaria Bianchi (La Recastello Radici) 48.08 15. Angela Serena (Free Zone) 48.56


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Atleta: Nicola Pedergnana | LocalitĂ : Casto - Italia


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Passaggio degli atleti nella parte finale di gara | LocalitĂ : Casto - Italia



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Atleta: Patrick Facchini | LocalitĂ : Casto - Italia

Atleta: Bernard Dematteis | LocalitĂ : Casto - Italia


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Atleta: Emmie Collinge | LocalitĂ : Casto - Italia

Atleta: Marco De Gasperi | LocalitĂ : Casto - Italia


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Atleta: Elisa Desco | LocalitĂ : Casto - Italia


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Atleta: Ezio Sardanapoli | LocalitĂ : Casto - Italia

Atleta: Stefano Valotti | LocalitĂ : Casto - Italia


sondalo 4 passi in casa nostra 22 maggio 2016

Sui sentieri prediletti da Adriano Greco, per una manifestazione che merita di crescere nelle prossime edizioni

shoot Atleta: Mattia Gianola Luogo: Sondalo - Italia Evento: 4 passi in casa nostra Fotografo: Fabio Menino



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SUI SENTIERI DI ADRIANO GRECO di Fabio Menino

Mi

sono recato nuovamente in Valtellina, fondamentalmente per due motivi su tutti. In primo luogo, sapevo che avrebbe corso Elisa e, anche se non era del tutto scontato, speravo fortemente di poterla nuovamente vedere tornare a vincere dopo l’infortunio. In secondo luogo, la 4 passi in casa nostra è una manifestazione organizzata da Adriano Greco, una persona per cui nutro molta stima ed altrettanto affetto. Ecco perchè, nelle mie intenzioni c’era la volontà di cercare di dare un piccolo contributo personale nell’ottica di valorizzare ancora meglio il suo evento. E come sempre mi capita in Valtellina,

forse perchè come ho già spiegato la considero ormai la mia terra d’adozione, si è trattato di un’altra giornata perfetta. In effetti, Elisa ha vinto e, cosa ancora più importante, l’ho vista nuovamente felice e sorridente al termine di una gara. Con Adriano, invece, indaffarato com’era prevedibile dalle tante questioni organizzative, ho scambiato solo qualche parola ma tanto mi è bastato per sentirmi ancora una volta in sintonia con il suo modo di essere e di vivere lo sport. Quest’estate, in automobile o in corriera che si tratti, dalla strada principale, appena dopo Sondalo, alzero sicuramente lo sguardo per cercare i sentieri della 4 passi in casa nostra.

CLASSIFICA MASCHILE

CLASSIFICA FEMMINILE

1. Mattia Gianola (AS Premana) 2.09.27 2. Stefano Butti (OSA Valmadrera) 2.14.41 3. Walter Tentin (Rupe Magna) 2.15.45 4. Stefano Rossatti (Rupe Magna) 2.17.29 5. Davide Trentin (Rupe Magna) 2.22.05 6. Stefano Radaelli (Valetudo) 2.22.13 7. Adriano Ticozzelli (Team Pasturo) 2.23.10 8. Andrea Sorteni (US Malonno) 2.25.09 9. Andrea Morelli (PT Skyrunning) 2.26.48 10. Luigi Pomoni (AS Premana) 2.29.22 11. Vincenzo Persico (Valetudo) 2.30.30 12. Enzo Gianola (AS Premana) 2.31.10 13. Luigi Cristani (Atl Alta Valtellina) 2.31.40 14. Bruno Bedogne’ (Alta Valtellina) 2.32.05 15. Roberto Ruspantini (SR Valtellina) 2.32.39

1. Elisa Desco (Atl Alta Valtellina) 2.34.24 2. Raffaella Rossi (Rupe Magna) 2.36.38 3. Monia Acquistapace (SR Valtellina) 2.49.14 4. Cinzia Besseghini (Rupe Magna) 3.06.37 5. Michela Rinaldi (Castel Rider) 3.16.03 6. Ivonne Scrinzi (ALC Caldaro) 3.20.53 7. Martina Besseghini (Rupe Magna) 3.25.58 8. Irma Panizza (Run Card)) 3.37.16 9. Laura Besseghini (Alta Valtellina) 3.37.16 10. Anna Danchenko (Run Card) 3.40.23 11. Patrizia Zamboni (CSI Colorina) 4.34.41


Atleta: Elisa Desco | LocalitĂ : Sondalo - Italia


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Atleta: Stefano Butti | LocalitĂ : Sondalo - Italia

Atleta: Walter Trentin | LocalitĂ : Sondalo - Italia


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Atleta: Raffaella Rossi | Località: Sondalo - Italia

Atleta: Monia Acquistapace | Località: Sondalo - Italia


Atleta: Martina Besseghini | LocalitĂ : Sondalo - Italia


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Atleta: Lucia Pianta | Località: Sondalo - Italia

Atleta: Nicolò Paruscio | Località: Sondalo - Italia


martigny running day pellissier 25 maggio 2016

Una trentina di atleti, quattro campioni e due titolari di un super negozio specializzato per un bel pomeriggio di sport

shoot Luogo: Martigny - Svizzera Evento: Running Day Pellissier Fotografo: Fabio Menino



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RUNNING DAY CON I CAMPIONI di Fabio Menino

Se

non si pongono troppe domande, a fronte dell’ipotetico rischio di trovarsi impreparato per un dato evento, il grosso vantaggio è che quasi sempre quello che poi realmente accade è una bella sorpresa. In ogni caso, anche se avessi voluto chiedere delle spegazioni, questa volta non avrei proprio avuto il tempo di farlo. Non mi ricordo di preciso l’ora, penso che fossero le nove e mezza di sera. Un breve messaggio con il quale Marco mi comunicava che la mattina seguente, lui ed Elisa, sarebbero andati a Martigny. Io d’istinto che chiedo - vengo? - e Marco mi risponde che a loro avrebbe fatto piacere. Detto fatto, il giorno seguente mi sono ritrovato al passo del Sempione a mangiare un boccone veloce con loro due, seduti su una panchina. Piano piano, poi, ho incominciato a capire di cosa si trattasse. In realtà, però, solo una volta giunti a Martigny nel negozio di Jean e di sua moglie Lella, ho realizzato che

erano stati invitati anche altri atleti. Ecco perchè ho provato non poco stupore quando mi sono trovato davanti a due super campioni come Damiano Lenzi e Bruno Brunod. Stupore che è poi aumentato inevitabilmente quando ho visto arrivare sempre più runner pronti ad andare a correre con loro. In totale, direi una trentina di appassionati per un’uscita nei boschi fuori Martigny. Una giornata letteralmente contagiato dalla vivacità e dallo spirito d’iniziativa di Jean e Lella, un qualcosa che in un certo qual modo si riflette anche nel loro straordinario negozio. A mente fredda, mi verrebbe da definirlo come un vero e proprio paradiso per gli amanti degli sport outdoor di montagna. Quella di Martigny, oltretutto, si è poi rivelata non essere una semplice toccata e fuga. Un altro bellissimo progetto, con molta probabilità, mi vedrà presente in questa cittadina svizzera a metà giugno. Ma questa è un’altra storia, forse la storia che concluderà questo numero.


Atleta: Jean Pellissier | LocalitĂ : Martigny - Svizzera


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Atleta: Bruno Brunod | LocalitĂ : Martigny - Svizzera

Atleta: Damiano Lenzi | LocalitĂ : Martigny - Svizzera


Atleta: Marco De Gasperi| LocalitĂ : Martigny - Svizzera


casette 5hundred+ vertical race 29 maggio 2016

Nuovamente a Casette ma sul versante opposto della cava, quello dove sale il vecchio sentiero dei minatori

shoot Atleta: Marco De Gasperi Luogo: Casette di Massa - Italia Evento: 5hundred+ Vertical Fotografo: Fabio Menino



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LUNGO IL VECCHIO SENTIERO DEI CAVATORI di Fabio Menino

Le

cave sopra l’abitato di Casette di Massa, per me, sono ormai diventate un luogo di frequentazione pressochè abituale. Ritornando indietro con la memoria, per la precisione al settembre del 2014, quando vi misi piede per la prima volta in occasione del Campionato del Mondo di corsa in montagna, penso che all’epoca sarebbe stato molto difficile ipotizzare un seguito di questo tipo. Complice l’amicizia tra Marco De Gasperi e Quinto Ciuffi, l’amministratore della cooperativa del bacino Gioia, invece, dopo quella gara sono capitate molte altre occasioni d’incontro. Direi che lungo quelle strade bianche che scorrono attraverso avveniristiche cattedrali di marmo bianco, ho già fatto un po’ di tutto. Ho nuovamente fotografato Marco, le cave nella loro interezza per la realizzazione del loro sito internet ed ho anche fotografato della pregiata oggettistica realizzata con il materiale di scarto delle stesse.

Poi, sempre inaspettatamente, Quinto e Marco hanno deciso di mettere in piedi una nuova iniziativa in grado di valorizzare l’intera zona nei dintorni di Casette. Ecco che è nata l’idea di un mezzo vertical kilometer che partisse dalla piazza principale del paese fino alla punta Venedretta, ovvero il luogo più alto delle cave. Per la prima volta, però, il centro dell’attenzione non è stata propriamente la cava ma il versante della montagna dietro di essa. Dopo un primo sopralluogo nel mese di aprile, a fine maggio sono quindi tornato a Casette in compagnia di Marco e di Riccardo Frizziero con l’intento di realizzare un video promozionale dell’evento. E devo ammettere che risalire i cinquecento metri di dislivello lungo il vecchio sentiero utilizzato dai cavatori di Casette, è stata un’esperienza molto appagante. La cresta finale, a strapiombo sul paese, lo considero un posto molto suggestivo e una location ideale per delle fotografie LESSisMORE.


Atleta: Marco De Gasperi| LocalitĂ : Casette di Massa - Italia




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QUESTIONE DI STILE di Fabio Menino

Il

pretesto giusto è giunto, inaspettato, nel durante di una festa per una prima comunione. La location propiziatoria, uno splendido ristorante sulla spiaggia di Marina di Massa. Il resto l’ha fatto la mia consueta attitudine a cercare sempre e comunque qualcosa di diverso. Devo ammettere che l’idea mi è venuta fin da subito, dal momento che ho visto Elisa arrivare in chiesa con quel bel vestito elegante. Nel proseguo, di tempo per metabolizzare il tutto ne ho avuto molto, visto e considerato che l’unico fotografo presente in chiesa e il sacerdote si sono coalizzati a vicenda vietandomi di scattare fotografie durante la cerimonia. Poi, appena prima di pranzo, nell’istante in cui ha cessato di piovere, è bastato domandarlo proprio a Elisa. Ecco com’è nato questo scatto sulla spiaggia, ed ecco perchè Elisa non veste, come di suo conseto, gli abiti di runner. Io questa foto l’ho osservata molto e continuo a farlo tutt’oggi ogni qual volta mi capiti l’occasione di farlo.

La guardo perchè, secondo me, racchiude in se molteplici aspetti interessanti. Vedo un bel gesto atletico, vedo un corpo finemente modellato dal faticare in montagna, vedo una bella ragazza e, infine, vedo un insieme fatto di stile. Forse è l’assuefazione derivante dalle molteplici fotografie pubblicate quotidianamente sul web che stanno trasformando la corsa tra i monti in podismo. Forse è la mia avversione cronica alle canotte societarie che, puntualmente, si contrappone allo easy style degli ultra runners d’oltre oceano come a quello di qualsiasi ragazzo d’oggi che pratica uno dei molti sport definibili come cool. In realtà non conosco quale sia il motivo preciso per il quale io provi piacere nell’ammirare una situazione rientrante nel concetto di stile. Quello che invece so con certezza, è che lo stile ha il magico potere di far osservare le situazioni, anche quelle più banali, da una prospettiva impreziosita da una luce migliore. Ecco perchè mi piace questa foto, perchè rappresenta lo stile.


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Atleta: Elisa Desco| LocalitĂ : Marina di Massa - Italia


salento inizio estate in masseria 30 maggio - 6 giugno 2016

Una settimana nel sud Italia, tra uliveti, spiaggie incontaminate e affascinanti cittadine

shoot Atleta: Danda Pagliano Luogo: Salento - Italia Fotografo: Fabio Menino



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TRADIZIONI, PROFUMI E COLORI INDIMENTICABILI di Fabio Menino

Il

mese di giugno, per me coincide sempre con un avvenimento molto particolare. Da oltre dieci anni, infatti, io e mia moglie Danda la prima o la seconda settimana del mese ci concediamo una settimana di vacanza al mare. Direi che io vivo questo periodo sempre come una sorta di conflitto interno; se da un lato sono contento di allontanarmi da casa per trascorrere alcuni giorni da solo con mia moglie, dall’altro, il fatto che le località di destinazione sono sempre di mare, ciò non rappresenta mai l’apice del mio interesse. Mi viene da pensare che il lato negativo di tutto questo, oltre ad essere compensato da quello positivo, mi consente anche di godere di una sorta di bonus per i tanti fine settimana che trascorro senza di lei lontano da casa. A memoria, tra le varie mete, ricordo Santorini, Zanzibar, Corsica, Sardegna, Karpathos e, lo scorso anno, le isole Eolie in Sicilia. Quest’anno, invece, dopo una attenta ricerca da parte di Danda,

la scelta è ricaduta sulla Puglia e, nello specifico, sul Salento. Destinazione, dopo l’arrivo in aereo a Bari, una vecchia masseria nel piccolo abitato di Torre Suda, poco distante da Gallipoli. E come ogni anno, la mia avversione ai bagni in mare e le mie estenuanti ricerche di ombra, mentre mia moglie si godeva puntualmente il sole su spiaggie bellissime, sono state ampiamente ripagate da tutto quanto ho avuto la possibilità di ammirare e vivere. Colazione in masseria, trasferimento in auto verso nuove destinazioni, corsa mattutina, pomeriggio in spiaggia, ritorno in masseria per l’ultimo bagno in piscina, aperitivo lungo mare e cena in un caratteristico centro abitato; a grandi linee, in questo modo si è svolta la nostra settimana in salento. E con non poco rimpianto, una volta tornato a casa, il pensiero dei colori e dei profumi di questo incantevole angolo d’Italia, è entrato a far parte degli splendidi ricordi vissuti con mia moglie.


Atleta: Danda Pagliano| LocalitĂ : Salento - Italia


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Atleta: Danda Pagliano | LocalitĂ : Salento - Italia

Atleta: Danda Pagliano | LocalitĂ : Salento - Italia


Atleta: Danda Pagliano | LocalitĂ : Salento - Italia



fully scott junior team 10 giugno 2016

Lungo le rotaie di uno dei piĂš famosi vertical kilometer del Mondo, con i giovani atleti del progetto Scott firmato Marco De Gasperi

shoot Atleta in primo piano:Florence Buchs Luogo: Fully - Svizzera Evento: Scott Junior Team Fotografo: Fabio Menino


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PICCOLI DEGA CRESCONO di Fabio Menino

Se

mi avessero detto che avrei trascorso una delle ultime esperienze di questa primavera 2016 a Martigny, in Svizzera, penso che sarei rimasto alquanto perplesso. Questo non perchè io non trovi interessante questa località e le sue montagne, anzi, ho sempre considerato Martigny una splendida cittadina, sia da visitare, sia da viverci. In effetti, comunque, proprio così è stato. Complice Marco De Gasperi e il suo nuovo progetto Scott Junior Team, mi sono recato a Martigny per scattare alcune foto dell’avvio ufficiale della loro attività. La base d’appoggio, com’era avvenuto solo qualche settimana prima per il - Running Day con i campioni -, è stato il negozio di Jean Pellissier e di sua moglie Lella. Dopo la presentazione ufficiale e la stipula dei vari contratti all’interno del negozio, tutte le attenzioni si sono spostate a pochi chilometri di distanza, per la precisazione appena sopra il piccolo paese di Fully. E’ in questo luogo, infatti, che Marco

ha deciso di dare il via ufficiale ad un ambizioso percorso che riguarda alcuni giovani promesse del correre tra i monti. E non è un caso che abbia scelto proprio Fully come meta iniziale. In primo luogo perchè tre dei sette ragazzi coinvolti sono di nazionalità svizzera. In secondo luogo perchè il quartier genrale di Scott si trova a poca distanza di macchina. Inoltre, perchè la stessa Fully racconta di una manifestazione che negli anni è diventata leggendaria. I primi passi mossi dai ragazzi, infatti, sono stati fatti sulle mitiche rotaie del Vertical de Fully, uno dei vertical kilometer più famosi del Mondo. La stessa gara a cui ha partrecipato Marco nel 2012 e che ha concluso in poco più di trentuno minuti. Ma per i ragazzi non è ancora ora di confrontarsi con quel suo riferimento. Dopo una stagione che li vedrà impegnati in alcune gare di caratura internazionale, ritorneranno a Fully a fine ottobre. Questa volta, non per una presentazione ma per dare tutto se stessi in gara.


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Atleta: Mirko Cocco | LocalitĂ : Fully - Svizzera


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Atleta: Pascal Buchs | Località: Fully - Svizzera

Atleta: Julien Ancay | Località: Fully - Svizzera


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Atleta: Andrea Prandi | LocalitĂ : Fully - Svizzera

Atleta: Marti Vigo | LocalitĂ : Fully - Svizzera


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Atleta: Mathieu Brunod | LocalitĂ : Fully - Svizzera

Lo Scott Junior Team al completo | LocalitĂ : Fully - Svizzera


Lo Scott Junior Team in allenamento | LocalitĂ : Fully - Svizzera


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Buona estate e...

arrivederci a settembre


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Prossimo numero

ESTATE 2016 in uscita nell’intorno di meta’ settembre


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