Lessismore speciale Alta Valtellina Skyrunning Experience

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LESS isMORE fabiomenblog web magazine

outdoor sensations oriented

numero due

luglio 2016

Speciale ALTA VALTELLINA

SKYRUNNING

EXPERIENCE Livigno e Santa Caterina Valfurva


Kilian Jornet & Atma Singh Chamonix - France Photo : SĂŠbastien Montaz Rosset


.bio




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Speciale Alta Valtellina Skyrunning Experience 85 | The day before la vigilia del grande giorno

97 | Livigno

skyrace vecchio stile

corridori a fil di cresta

117 | Skywomen 121 | Un giorno con il diavolo 125 | Il ritorno di Tad ed Elisa dopo un anno sul gradino piu’ alto

31 15 | Spazio social

129 | Giovani talenti crescono

85

19 | Sogni resilienti 23 | Anteprima LESSisMORE numero 3

75

31 | Livigno

ricognizione sul piza di rin

salita in quota con un biologo e un botanico

39 | Santa Caterina in camicia sulla debora compagnoni

55

39 47

19

55 | Santa Caterina vertical kilometer

tutto d’un fiato fino a costa sobretta

sull’ultima neve alla ricerca dello stile

73 | Santa Caterina

47 | Santa Caterina

la sfida continua tra christel e laura

ammirando i campioni sotto l’ultimo sole

83 | La passione per i dettagli

donne da vertical

incontri della vigilia

41

97 83


LESS is MORE fabiomenblog web magazine outdoor sensations oriented numero due Speciale Alta Valtellina Skyrunning Experience

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Speciale Alta Valtellina Skyrunning Experience

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EDITORIALE di Fabio Menino

La

roccia può essere considerato l’elemento naturale che, più di qualsiasi altro, caratterizza le varie specialità dello skyrunning. Altri due fattori quali la quota e la pendenza, invece, possono essere considerati, da un lato non sempre necessari, dall’altro non sempre sufficienti per far si che si possa parlare automaticamente di skyrunning. Però, quando la presenza di roccia è associata alla quota e alla pendenza, quasi sempre ci si trova davanti ad un grande evento di skyrunning. Perlomeno, questa è la mia visione personale dopo aver partecipato in qualità di blogger e fotografo a trentotto prove internazionali di questo sport. Dosata nel modo giusto per non ricadere nell’alpinismo, che poco o nulla ha che vedere con questa disciplina, spesso e volentieri, la roccia è strettamente collegata al concetto di tecnicità. Inoltre, aspetto per me non di poca importanza, il più delle volte la roccia è anche strettamente collegata al concetto di estetica. Ecco perchè, quando vi è la possibilità di farlo, le mie scelte personali durante le ricognizioni dei percorsi ricandono quasi sempre in luoghi dov’è presente questo elemento naturale.

Se penso alle moderne manifestazioni di skyrunning maggiormente iconiche a cui ho presenziato, senza ragionarci troppo, mi vengono in mente la Tromso SkyRace, la Dolomites SkyRace, la Els2009 e il Trentapassi Vertical Kilometer. Se, invece, penso a quelle che non ho ancora avuto il piacere di ammirare dal vivo, citerei il Trofeo Kima, la Mount Kinabalu Climbathon, il Sentiero 4 Luglio e la Zacup. E dopo il lungo fine settimana dell’Alta Valtellina Skyrunning Experience, a questa mia personale lista, si aggiungono di diritto anche il Santa Caterina Vertical Kilometer e la Livigno SkyMarathon. La fotografia che ho scelto per questo secondo editoriale di LESSisMORE, ritrae quattro atleti intenti a correre su un tratto di cresta nei pressi del Piza di Rin, una cima della Val Federia poco oltre i tremila metri di quota. Si tratta, nell’ordine, dell’italiano Tadei Pivk, dello svizzero Pascal Egli, del francese Alexis Sevennec e dello spagnolo Jan Margarit. Dietro di loro, inpegnato a controllare il numero dei loro pettorali, c’è un finanziere addetto alla sicurezza. Come si può ben notare, inoltre, in questo tratto di gara è stata posizionata una corda fissa per agevolare il passaggio degli stessi atleti.


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Tadei Pivk, Pascal Egli (SUI), Alexis Sevennec (FRA) e Jan Margarit ESP) | Livigno - Italia

Quest’immagine, in tutta la sua semplicità, penso che abbia la forza di descivere nel migliore dei modi cosa sia lo skyrunning. Atleti di livello internazionale che hanno la preparazione e l’attitudine naturale a correre su una cima che, da sola, potrebbe essere considerata come un appagante risultato di una gita per un qualsiasi escursionista appasionato di montagna. Questa semplice immagine, inoltre, ha il potere di farmi comprendere fino in fondo per quale motivo abbia intrappreso questa mia nuova strada professionale legata agli sport outdoor di montagna e per quale motivo io nutra una profonda passione per lo skyrunning. Ma c’è ancora dell’altro, direi il motivo principale che mi ha indotto a uscire con un numero speciale di LESSisMORE. Il fine settimana dell’Alta Valtellina Skyrunning Experience, in particolare per quanto rigurada la location della SkyMarathon di domenica, ha rinvigorito

la mia fiducia per il futuro della disciplina. La mia personale convinzione, infatti, è che, al pari di quanto avviene nel trail running con Chamonix che ospita l’UltraTrail du Mont-Blanc, Livigno e la sua SkyMarathon possanno diventare un vero e proprio riferimento internazionale per tutto il movimento dello skyrunning. Un traguardo difficile e ambizioso ma che poggia le sue solide basi nell’evidenza dei fatti dettata, in parte da un paese fortemente turistico ed orientato alla promozione di eventi outdoor, in parte da una gara il cui percorso rispecchia pienamente l’essenza dello skyrunning ed in parte da un’organizazzione ormai collaudata che è certamente matura per compiere il vero salto di qualità. Il mio augurio è che le pagine di questo speciale possano in qualche modo contribuire al raggiungimento di un sogno, lo stesso che sono sicuro appartenga a molti altri appassionati del vero skyrunning.


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Speciale Alta Valtellina Skyrunning Experience

In questo numero di LESSisMORE, sono stati ritratti in fotografia 59 protagonisti:

ADRIANO Greco (ITA) AITZIBER IBARBIA (ESP) ALBERT Puyol (ESP) ALESSANFRO Rambaldini (ITA) ALEXIS Sevennec (FRA) ANDRE’ Jonsson (SWE) ANDREA Martinelli (ITA) ANDREA Morelli (ITA) ANDREA Prandi (ITA) ANGELO Caslini (ITA) ANTONELLA Confortola (ITA) ARTEM Rostovtsev (RUS) BERNARD Dematteis (ITA) CHRISTEL Dewalle (FRA) DEBORA Cardone (ITA) ELIA Andreola (ITA) ELISA Desco (ITA) ENZO Brusasca (ITA) FABIO Ruga (ITA) FERRAN Teixido (AND) FRANCESCA Rossi (ITA) GAETANO Crippa (ITA) GRAU Lobera (ESP) JEAN-FRANCOIS Philipot (FRA JAN Margarit (ESP)

MARTINA Mercol (ITA) MASSIMILIANO Zanaboni (ITA) MAURIZIO Torri (ITA) MEGAN Kimmel (USA) NEJC Kuhar (SLO) ONDREJ Fejfar (CZE) PABLO Villa (ESP) PAOLO Trotti (ITA) PASCAL Egli (SUI) PHILIP Gotsch (ITA) RICCARDO Frizziero (ITA) ROKI Bratina (ITA) ROLF Jensen (NOR) SERGIO Cusini (ITA) SHEILA Aviles (ESP) STEPHAN Wenk (SUI) TADEI Pivk (ITA) TANIA Branzanic (ITA) TOMAS LICHY (CZE) XAVIER Gachet (FRA)

LESSisMORE

KATRINE Villumsen (DEN)

HANNES Perkmann (ITA) HASSAN Ait (ESP) LAURA Corazza (ITA) LAURA Orgué (ESP) LUCA Moretti (ITA) LUKA Kovacic (SLO) MARTI Vigo (ESP) MARTIN Dematteis (ITA) MANUEL Da Col (ITA) MARC Casal (AND) MARCO De Gasperi (ITA) MARCO Moletto (ITA) MARIO Poletti (ITA)

sognando l ’estate...


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NUMERO 1 - PRIMAVERA 2016

Il primo numero di LESSisMORE è ormai in archivio. E’ stata una bella avventura averlo, prima immaginato, poi scritto e infine impaginato. Ma è stata altrettanto una bella avventura seguire nel primo mese di pubblicazione l’evoluzione di tutte le letture. E quello che poteva sembrare unicamente un sogno azzardato, si è presto trasformato in una piccola realtà del panorama outdoor degli sport di montagna. Grazie a tutti i lettori e grazie a chiunque abbia lasciato un segno di apprezzamento, dal vivo o tramite mail. DATI STATISTICI 15/06 - 15/07* *Fonte: www.issuu.com

READS: 1.522 IMPRESSIONS: 2.360 AVERAGE TIME: 0:03:20 READ TIME: 3.5 DAYS Più passano gli anni,

più mi rendo conto che la felicità è

inversamente proporzionale alla complessità. Più passano gli anni,

più ritrovo la felicità in uno sguardo,

in una parola, in gesto o anche solo in un respiro. Forse è per questo motivo che ritrovo nel concetto di - less is more - una giusta strada verso la felicità.

Fabio Menino




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Speciale Alta Valtellina Skyrunning Experience

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Attivita’ sulla pagina Facebook

Alta Valtellina Skyrunning Experience

Periodo: 21/06 - 29/06

SPAZIO SOCIAL

di Fabio Menino

IMMAGINI

Con

una pagina di recente apertura, il discorso è decisamente più complicato. E, visto e considerato che la pagina Facebook dell’Alta Valtellina Skyrunning Experience è stata aperta a fine febbraio del 2016, ovvero solo quattro mesi prima delle due manifestazioni, le complicazioni non sono state poche. Il numero di likes di una pagina rappresenta quel bacino d’utenza che garantisce, oltre ad una più o meno ampia visualizzazione immediata dei suoi contenuti al pubblico, anche la creazione di quei meccanismi di condivisione che sono il vero motore dei social network. Alla vigilia dei due eventi in Alta Valtellina, la pagina in questione contava poco più di 1.500 likes, un numero che può essere considerato quale soglia minima per l’efficace diffusione dei contenuti. Tra i vari sforzi degli organizzatori, però, il tema della promozione degli eventi tramite l’utilizzo dei social, ha avuto un peso di non poco conto. Nell’arco di una settimana esatta, infatti, la pagina Alta Valtellina Skyrunning Experience ha ottenuto dei risultati difficilmente ipotizzabili a priori viste le basi di partenza prima descritte. Qui ripropongo i numeri essenziali in termini di post inseriti, persone raggiunte, visualizzazioni, likes, condivisioni e commenti, ovvero tutto quello che è riuscita a generare la pagina in questione.

Numero immagini caricate: 312 Persone raggiunte: 142.212 Likes: 2.536 Condivisioni: 152 Commenti: 57 VIDEO

Numero video caricati: 9 Persone Raggiunte: 292.687 Visualizzazioni: 74.820 Likes: 974 Condivisioni: 824 Commenti: 29 TOTALE IMMAGINI + VIDEO

N° caricamenti: 321 Persone Raggiunte: 434.889 Visualizzazioni: 74.820 Likes: 3.510 Condivisioni: 976 Commenti: 86 TOTALE LIKES SULLA PAGINA

2.355

INCREMENTO LIKES SULLA PAGINA

789


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Riccardo Frizziero | Casette di Massa - Italia

NEL SEGNO DEL FRIZ di Fabio Menino

SI

chiama Riccardo Frizziero e la sua azienda di promozione video e sviluppo web è la Nereal. Nell’ambito degli amici più stretti, è più semplicemente il Friz. Da un paio d’anni a questa parte, il suo nome, la sua professionalità e la sua bravura sono entrati prepotentemente nella scena dell’outdoor running valtellinese. Merito, oltre delle sue doti, anche della visione dei ragazzi del Valtellina Wine Trail, capitanati da Marco De Gasperi, che hanno creduto nelle sue potenzialità fin dall’inizio. Di recente, fatto per me alquanto raro, dopo la pubblicazione di un suo video per il 5hundred+ Vertical di Casette di Massa, gli ho scritto una mail per complimentarmi con lui sul suo operato. Ha la dote innata di saper cogliere gli aspetti essenziali di un evento senza mai

cadere in divagazioni superflue. Inoltre, è una di quelle rare persone che alle parole preferisce anteporre i fatti. Per l’Alta Valtellina Skyrunning Experience ha prodotto due filmati, uno sul Vertical Kilometer e uno sulla SkyMarathon. E come da prassi ormai consolidata, tutti gli appassionati hanno atteso con ansia l’uscita dei sui lavori. VIDEO VERTICAL KILOMETER Visualizzazioni 21.000 Likes 227 Condivisioni 228 VIDEO SKYMARATHON Visualizzazioni 45.000 Likes 479 Condivisioni 578




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SOGNI RESILIENTI di Fabio Menino

Si

chiama Vallone delle Pisse. E’ un luogo isolato, selvaggio e, per certi versi, irreale. Dal basso, prende forma dai 2.396 metri della Bocchetta delle Pisse e poi prosegue sempre più in alto, stringendosi tra la Punta Indren e la Punta Vittoria, fino ai 4.046 metri della Punta Giordani. Circa a metà del suo tragitto, dove le pendenze si attenuano e dove si erge a memoria storica il possente traliccio di cemento della vecchia funivia, riposa silenzioso un piccolo lago che sembra creato apposta per dare conforto alle greggi al pascolo. Ed è proprio in quel preciso luogo che ho visto Marco correre per l’ultima volta nel durante dei quattro giorni trascorsi in Valsesia cercando di studiare nei minimimi dettagli l’itinerario che unisce la piazza della chiesa di Alagna con il rifugio più alto d’Europa, il Rifugio Margherita sulla Punta Gniffetti. Ha voluto deviare dalla traccia del sentiero passando su una lingua di neve, alla ricerca della miglior traiettoria possibile. Segno evidente che quel suo nuovo sogno se lo stava costruendo passo dopo passo, con la consueta meticolosità che lo contraddistingue. Poi, così come vi era giunto, è ripartito silenzioso danzando tra quei dedali di rocce come solo chi ha molta domestichezza con il correre tra i monti sa fare. All’improvviso, così come lo avevo scoperto, il Vallone delle Pisse è ritornato ad essere un luogo isolato, selvaggio e, per certi veri, irreale.

Io ho guardato per l’ultima volta in alto, scorrendo le lunghe lingue di neve fino al punto esatto della cresta dove resiste alla furia dei venti l’arrivo della funivia ormai unicamente simbolo abbandonato dei tempi che furono. Con la mente, ho provato a tornare indietro di molti anni cercando d’immaginare i sogni, le fatiche e le speranze dei primi corridori del cielo. Me li sono immaginati tutti in questo preciso luogo, uno dietro l’altro, reduci dall’aria rarefatta dell’alta quota ma ancora desiderosi di coronare il loro sogno cercando di ritornare in fondo alla valle nel minor tempo possibile. Quel ventiquattro luglio del 1993, a ventidue anni, con molta probabilità io mi trovavo dai miei nonni paterni a Serralunga di Crea per trascorrere il periodo estivo, indaffarato a conciliare la consueta attitudine allo svago con la preparazione di qualche esame universitario. Di sicuro, ignoravo che esistessero dei corridori intenti a salire e scendre il più velocemente possibile da questo vallone. Altrettanto sicuramente, non avevo mai sentito i loro nomi; Ettore Champretavy, Milan Madaj, Luca Negroni, Fabio Meraldi, Adriano Greco e Adriano Salvadori, giusto per citare i più veloci di giornata, per me erano dei perfetti sconosciuti. All’epoca non conoscevo neppure Marino Giacometti, un sognatore anche lui, di professione creatore di sogni altrui. A me sconosciuto, lo era anche il decimo classificato, un ragazzo di soli sedici anni


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Marco De Gasperi, Vallone delle Pisse | Alagna - Italia

che, per la prima volta, osava mostrare tutto il suo talento ai più esperti pionieri della disciplina, controllato a distanza dal suo mentore Adriano. Lo stesso ragazzo che, ventitrè anni più tardi, si è materializzato in quell’amico che è appena ripartito silenzioso dall’ultimo piccolo nevaio del Vallone delle Pisse rincorrendo i suoi sogni. Ma i sogni, quelli più intensi, sono anche i più difficili da trasformare in realtà. Prima di tutto, richiedono una dote particolare che è prerogativa di poche persone, ovvero il coraggio di provare a realizzarli mettendosi in gioco. Per chi non detiene questa dote, invece, per quanto belli e preziosi, i sogni sono destinati a rimanere tali per l’eternità, accompagnati da rimpianti, a volte camuffati da alibi, quasi sempre pesanti come i grossi massi che costellano il Vallone delle Pisse. I sogni, quelli più intensi, per natura sono molto resilienti nei confronti della volontà di chi desidera trasformarli in realtà. Non

fossero resilienti, non sarebbero neanche così intensi, sarebbero sogni di poco conto. A volte, la loro resilienza ha la meglio, a volte, invece, si lasciano svanire al cospetto della volontà. Il quattordici luglio del 2016, la resilienza del sogno di Marco si è esternata in un piccolo e insignificante masso che ne ha interotto momentaneamente il cammino. Un piccolo e insignificante masso quasi identico ai tanti che aveva ripetutamente sfiorato delicatamente nel durante dei quattro giorni trascorsi in Valsesia o nel durante degli ultimi vent’anni della sua esistenza trascorsi a correre tra i monti. Ecco perchè quello del Monte Rosa è un sogno così intenso per Marco, perchè dopo averlo atteso per ventitrè anni e dopo un altro anno in cui potrà cullarselo tutto per se, quando la sua volontà ne sconfiggerà la resilienza, quel momento sarà uno dei giorni più belli della sua vita, uno di quelli per i quali merita di essere vissuta.




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Speciale Alta Valtellina Skyrunning Experience

ANTEPRIMA LESSisMORE NUMERO 3 di Fabio Menino

Tra

la pubblicazione del primo numero di LESSisMore e la chiusura di questo speciale, di cose ne sono già accadute molte. Oltre ai due appuntamenti di skyrunning trattati in questo speciale, dopo un anno d’assenza, sono tornato nel mondo della corsa in montagna per due importanti avvenimenti di rilevanza internazionale. Si tratta dei Long Distance World Mountain Running Championships, svoltosi in Slovenia il 18 di giugno e degli European Mountain Running Championships svoltisi in Italia, ad Arco di Trento, il 2 luglio. Due appuntamenti che hanno regalato momenti unici e grandi soddisfazioni a tutti i tifosi italiani con le 15 medaglie conquistate tra individuali e di squadra. Una settimana più tardi, inoltre, si è svolto il Vertical Kilomerter Face de Bellevarde a Val d’Isere, in Francia. Oltre ad essere prova valida per la Coppa del Mondo di skyrunning 2016, si è trattato della prima trasferta ufficiale dello Scott Junior Team, un progetto di Marco De Gasperi dedicato alla promozione dell’attività giovanile a cui ho avuto l’onore di essere chiamato a collaborare. Ma i contenuti saranno davvero molti, per quello che si preannuncia essere fin d’ora un numero imperdibile. Tra luglio e settembre, infatti, continuerà la Coppa del Mondo di skyrunning con alcune grandi classiche come la Dolomites SkyRace, la Matterhorn Ultraks, la Tromso Skyrace e il leggendario Trofeo Kima. Inoltre, sempre in tema di skyrunning, dal 22 al 24 luglio, a distanza di due anni dalla Antonella Confortola| Podbro - Slovenia

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La nazionale italiana di lunghe distanze in una fase di svago| Podbro - Slovenia

Martin e Bernard Dematteis | Arco - Italia


25 rassegna iridata di Chamonix, in Francia, si svogeranno nuovamente i World Skyrunning Championships. La località prescelta per questo grande evento è Vall de Boí, sui Pirenei spagnoli. Il 6 e il 7 agosto, ritornando alla corsa in montagna, sarà la volta della 53° edizione del Memorial Bianchi, una classicissima che si svolge a Malonno, vero e proprio tempio storico della disciplina. In programma, il Fletta Trail e il Piz TriVertikal. A fine agosto, l’appuntamento d’obbigo è per la regina del trail, ovvero l’Ultra-Trail du MontBlanc a Chamonix. Infine, meteo e condizioni ambientali permettendo, Marco De Gasperi dovrebbe continuare il suo progetto Boy Mountain Dreams con altre avventure in giro per il Mondo. Insomma, non rimane altro da fare che immergersi anima e corpo nel magico Mondo degli sport outdoor di montagna con i suoi splendidi protagonisti e cercare di descriverlo nel miglior modo possibile.

LESSisMORE CALENDARIO ESTIVO 18-06 - Slovenia LD World Mountain Running Champs 02-07 - Italia European Mountain Running Champs 08-07 - Francia Vertical Face de Bellevarde 22/24-07 - Spagna World Skyrunning Champs 06/07-08 Italia Fletta Trail e Piz TriVertikal 14-08 - Svizzera Sierre-Zinal 20-08 - Svizzera Matterhorn Ultraks 24/26-08 - Francia/Italia/Svizzera TDS e Ultra-Trail du Mont-Blanc 28-08 Italia Trofeo Kima 01/02/03-09 - Italia/Svizzera Ultra Tour Monte Rosa


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I ragazzi dello Scott Junior Team | Piccolo San Bernardo - Italia


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Speciale Alta Valtellina Skyrunning Experience

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TUTTI I PODI E LE CLASSIFICHE DI SPECIALITA’ DELLE SKYRUNNER WORLD SERIES 2016* *aggiornato al 17 luglio 2016

30 aprile - Cina Yading Skyrun

04 giugno - Portogallo Ultra SkyMarathon Madeira

1. Bhim Gurung (NEP) – 3.08.30 2. Tadei Pivk (ITA) – 3.10.18 3. Marc Casal Mir (AND) – 3.11.28

1. Cristofer Clemente (ESP) – 6.00.28 2. Dimitri Theodorakakos (GRE) – 6.09.06 3. Luis Fernandez (POR) – 6.11.34

1. Megan Kimmel (USA) – 3.20.39 2. Wenrong Zhen (CHN) – 3.56.17 3. Ragna Debats (NED) – 3.57.39

1. Gemma Arenas (ESP) – 6.59.51 2. Hillary Allen (USA) – 7.13.12 3. Anna Frost (NZL) – 7.17.00

06 maggio - Spagna Kilometro Vertical Trasvulcania

24 giugno - Italia Santa Caterina Vertical Kilometer

1. Saul Antonio Padua (COL) – 48.43 2. Ondrej Fejfar (CZE) – 49.23 3. Ferran Teixido (AND) – 50.51

1. Philip Goetsch (ITA) – 33.52 2. Hannes Perkmann (ITA) – 36.17 3. Urban Zemmer (ITA) – 36.39

1. Emily Collinge (GBR) – 57.56 2. Christel Dewalle (FRA) – 59.56 3. Vanesa Ortega (ESP) – 1.03.15

1. Christel Dewalle (FRA) – 40.39 2. Laura Orgue’ (ESP) – 42.55 3. Francesca Rossi (ITA) – 43.03

07 maggio - Spagna Transvulcania Ultramarathon

26 giugno - Italia Livigno SkyMarathon

1. Luis Alberto Hernando (ESP) – 7.04.44 2. Nicolas Martin (FRA) – 7.10.40 3. Sage Canaday (USA) – 7.14.16

1. Tadei Pivk (ITA) – 3.55.27 2. Jan Margarit (ESP) – 3.58.00 3. Pascal Egli (SUI) – 4.06.52

1. Ida Nilsson (SWE) – 8.14.18 2. Anne-Lise Rousset (FRA) – 8.31.53 3. Ruth Croft (NZL) – 8.33.32

1. Elisa Desco (ITA) – 4.48.54 2. Aitziber Ibarbia (ESP) – 5.04.57 3. Megan Kimmel (USA) – 5.05.39

23 maggio - Spagna Zegama-Aizkorri

09 luglio - Francia Face de Bellevarde VK

1. Kilian Jornet (ESP) – 3.50.03 2. Marc Lauenstein (ESP) – 3.59.22 3. Luis Alberto Hernando (ESP) – 4.00.05

1. Xavier Gachet (FRA) – 33.34 2. Adrien Perret (FRA) – 33.41 3. Remi Bonnet (SUI) – 34.06

1. Yngvild Kaspersen (NOR) – 4.50.58 2. Megan Kimmel (USA) – 4.59.46 3. Oihana Kortazar (ESP) – 5.06.37

1. Christel Dewalle (FRA) – 38.11 2. Axelle Mollaret (FRA) – 40.33 3. Emily Collinge (GBR) – 41.33


28 11 luglio - Francia High Trail Vanoise

CLASSIFICHE GENERALI

1. Nicolas Martin (FRA) – 9.28.34 2. Marcin Swierc (POL) – 9.31.59 3. Dmitry Mityaev (RUS) – 9.36.31

CLASSIFICA SKY

1. Anne-Lise Rousset (FRA) – 10.13.00 2. Maud Gobert (FRA) – 11.04.21 3. Anna Comet (ESP) – 11.09.30

15 luglio - Italia Dolomites Vertical Kilometer 1. Philip Goetsch (ITA) – 31.34 2. Nejc Kuhar (SLO) – 32.41 3. Hannes Perkmann (ITA) – 33.02 1. Laura Orgue’ (ESP) - 38.31 2. Valentina Bellotti (ITA) – 39.06 3. Francesca Rossi (ITA) – 40.00

17 luglio - Italia Dolomites SkyRace

1. Tadei Pivk (ITA) – 356 2. Jan Margarit (ESP) – 147 3. Marc Casal (AND) – 137 1. Megan Kimmel (USA) – 266 2. Elisa Desco (ITA) – 188 3. Yngvild Kaspersen (NOR) – 162

CLASSIFICA VERTICAL 1. Ferran Teixido (AND) – 255 2. Philip Goetsch (ITA) – 200 3. Marco Moletto (ITA) – 180 1. Christel Dewalle (FRA) – 288 2. Laura Orgue’ (ESP) – 188 3. Emily Collinge (GBR) – 178

CLASSIFICA ULTRA

1. Tadei Pivk (ITA) – 2.03.38 2. Stian Overgaard (NOR) – 2.05.52 3. Martin Anthamatten (SUI) – 2.06.27

1. Nicolas Martin (FRA) – 188 2. Cristofer Clemente (ESP) – 153 3. Roger Vinas (ESP) – 147

1. Laura Orgue’ (ESP) - 2.27.42 2. Elisa Desco (ITA) – 2.29.38 3. Celia Chiron (FRA) – 2.29.53

1. Gemma Arenas (ESP) – 224 2. Anne-Lise Rousset (FRA) – 188 3. Hillary Allen (USA) – 150

Christel Dewalle (FRA) | Val d’Isère - Francia



Fabio Menino

UN ANNO IN GIRO PER IL MONDO con quattro atleti e una moglie MARCO DE GASPERI - FRANCO COLLE’ ELISA DESCO - LAETITIA ROUX - DANDA PAGLIANO

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livigno ricognizione sul piza di rin 21 giugno 2016

A 3.000 metri di quota alla ricerca deli nidi del Piviere Tortolino

shoot Atleta: Marco De Gasperi Luogo: Livigno - Italia Evento: Alta Valtellina Skyrunning Fotografo: Fabio Menino


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Speciale Alta Valtellina Skyrunning Experience

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SALITA IN QUOTA CON UN BIOLOGO E UN BOTANICO di Fabio Menino

Il

Piviere Tortolino è un uccello molto raro, dall’apertura alare di circa 60 cm per una lunghezza che non supera i 20 cm, e che appartiene alla famiglia delle Charadriidae. Migratore per eccellenza, solitamente sverna in Africa settentrionale, Africa centrale e in Medio Oriente. Dove gli alberi non possono più crescere, dove il clima diventa ostile per molte specie animali e vegetali, fatta eccezione per i muschi e qualche raro arbusto, ecco apparire il regno del Piviere Tortolino. A questo punto del discorso, qualcuno potrebbe legittimamente domandarsi cosa possa centrare un uccello con una gara internazionale di skyrunning. Ebbene, strano ma vero, suo malgrado il Piviere Tortolino è stato uno dei protagonisti indiscussi della Livigno SkyMarathon. Ciò è accaduto perche in Italia esistono due zone precise in cui il Piviere Tortolino, seppur molto raramente, nidifica. La prima è una piccola area sui Monti della Maiella, in Abruzzo. La seconda, altrettanto ristretta, è una zona a ridosso del Piza di Rin, una montagna di 3.007 metri d’altitudine che svetta sopra la Val Federia, non molto distante dall’abitato di Livigno. Inconsapevole di questo fatto, la stessa

zona era stata scelta da Marco De Gasperi e da Adriano Greco quale luogo di passaggio della Livigno SkyMarathon. Considerata la rarità della specie e considerato il fatto che prima della scorsa estate erano trascorsi svariati anni dall’ultimo avvistamento del Piviere Tortolino nella zona di Livigno, la decisione dei responsabili del Parco Nazionale dello Stelvio di non permettere il transito della gara nella zona di nidificazione è risultata essere la scelta più saggia. Una volta appurato questo, lo stesso ente ha però voluto verificare che le modifiche del percorso non coinvolgessero altre possibili aree di nidificazione. Ecco perchè, in sostanza, all’alba della mia prima giornata di permanenza in Alta Valtellina, mi sono ritrovato in macchina con Marco De Gasperi alla volta di Livigno per incontrare il biologo Paolo Trotti. Ma quella che pensavo essere una semplice uscita con un biologo e un pluri campione della corsa in montagna si è ben presto materializzata in una faticosa gita accompagnata da disquisizioni naturalistiche tra lo stesso biologo e un botanico. Io avevo già scoperto la passione di Marco per i fiori e le erbe di montagna nell’estate del 2014. Durante


Marco De Gasperi | Livigno - Italia



Marco De Gasperi e Paolo Trotti | Livigno - Italia


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Marco De Gasperi| Livigno - Italia

Marco De Gasperi | Livigno - Italia


38 un’uscita al rifugio Bertone in compagnia dei gemelli Bernard e Martin Dematteis, infatti, aveva dato saggio del suo ampio sapere in materia. Se ho capito bene, si tratta di una passione che si porta dietro fin da bambino. Evidentemente, gli è sempre piaciuto conocere i nomi della flora alpina e, altrettanto evidentemente, ha sempre avuto un’estrema facilità nel memorizzarli e nel ricordarli. Marco, però, essendo un campione abituato a primeggiare, porta con se, innata, una spiccata attitudine ad essere protagonista anche nella vita di tutti i giorni. Per usare un eufemismo, mi verrebbe dadire che è una gran testa.... dura. Ed ecco che, infatti, senza avere neanche il tempo di pensarlo, ha visto bene di dare sfoggio di tutto il suo sapere su una materia di stretta attinenza al lavoro del biologo Paolo. Il gioco per me è stato relativamente facile. Avanzando faticosamente lungo il sentiero, cercavo in lontananza qualche fiore colorato, contavo fino a dieci e, puntualmente, ascoltavo la cantilena di Marco pronunicata in italiano e, presumo, in latino. Nomi su nomi che il malcapitato Paolo ha dovuto ascoltare in silenzio concedendosi come unica autorevolezza un assenso finale tra un respiro affannoso e l’altro. A grandi linee, in questo bizzarro modo sono trascore le prime ore della nostra lunga gita. Poi, superata una ripida pietraia, siamo finalmente giunti su un altopiano che avrebbe dovuto rappresentare la nostra destinazione finale, ovvero una delle possibili zone di nidificazione del Piviere Tortolino. Verificato il fatto che il percorso di gara non sarebbe transitato nelle vicinanze di nessun nido, sempre per volontà dell’amico botanico, ho capito che le nostre fatiche sarebbero terminate solo una volta toccata la croce di vetta del Piza di Rin, a oltre tremila metri di quota. E solo in cima ho realmente realizzato dove mi trovassi. Ho guardato

Sulla cima del Piza di Rin | Livigno - Italia

quella meravigliosa linea di cresta sull’altro versante della montagna e ho ritrovato il luogo esatto dove, l’anno precedente, mi ero recato con l’amico Alessandro Viani per immortalare il passagio degli atleti impegnati nell’edizione zero della Livigno SkyMarathon. A dire il vero, mi ci è voluto qualche istante per realizzarlo. L’abbondante neve ancora presente, infatti, ha stravolto e non di poco lo splendido paesaggio che custodivo con piacere nella mia mente. Anche il lago dalle brillanti acque azzure era ancora completamente nascosto dal manto bianco. Eppure, in quel preciso istante, ho desiderato con tutto me stesso di ritornare in cima a quella montagna nel giorno della gara. Forse l’ha capito anche Marco o, molto più probabilemnte, l’aveva già capito prima; ecco perchè mi ha portato con se durante questa lunga gita col pretesto del Piviere Tortolino. Per la bellissima giornata e per tutti gli emozionanti istanti vissuti nel durante della gara, per me il Piza di Rin è diventato un luogo magico. Talmente magico che, ironia del destino, e proprio sulla sua vetta, accanto alla croce, che è stata scattata l’unica fotografia che possiedo in compagnia dello stesso Marco. A pensarci bene, questo articolo avrei dovuto intitolarlo “Salita in quota con un biologo, un botanico e una croce”, ovvero il sottoscritto.


santa caterina in camicia sulla deborah compagnoni 22 giugno 2016

Sulla mitica pista della Coppa del Mondo di sci con Elisa Desco e Marti Vigo

shoot Atleti: Elisa Desco e Marti Vigo Luogo: Santa Caterina - Italia Evento: Alta Valtellina Skyrunning Fotografo: Fabio Menino



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SULL’ULTIMA NEVE ALLA RICERCA DELLO STILE di Fabio Menino

Se

Marti Vigo conoscesse meglio l’italiano, penso che si sarebbe rifiutato di venire a Santa Caterina Valfurva con me ed Elisa. Penso che lo avrebbe fatto perchè la nostra idea era alquanto strana. E chissà cosa avrà pensato quando, ancora a casa, ha dovuto provare la camicia a quadri di Marco; forse molte cose ma non che avrebbe corso a quasi tremila metri di quota, per giunta sulla neve, in camicia e bermuda. Eppure così è stato. Complice il fatto che Marco era impegnato a Livigno per tracciare il percorso di gara con Nicolao Lanfranchi e Adriano Greco, la seconda giornata della lunga settimana valtellinese è stata caratterizzata da un pressochè totale stato di libertà. Non che Marco sia solito a dettare tempi e compiti in modo autoritario ma, in base alla semplice logica del buon senso, penso che a due giorni dal Vertical Kilometer ci avrebbe perlomeno chiesto quale fosse l’utilità di salire quasi fino a Costa Sobretta per correre in camicia. Eppure, io penso che tutto questo abbia avuto una sua utilità, specie per Elisa e Marti. Il vederli correre felici e spensierati al cospetto di una situazione diversa dal solito, infatti, mi ha fatto pensare che si sia trattato di

un buon modo di alleggerire la tensione per l’importante prova del venerdì. Questo, specie per Marti, un giovane atleta spagnolo che, dopo un lungo inverno trascorso in giro per l’Europa a gareggiare nella Coppa del Mondo di sci di fondo, ha deciso di cimentarsi in qualche gara di corsa in salita durante il periodo estivo. Complice la sua riservatezza e, come accennato prima, la sua non completa domestichezza con la lingua italiana e quella inglese, non è sempre immediato entrare in perfetta sintonia con lui. Vuoi per la situazione giocosa, vuoi anche per quella particolare camicia a quadri, invece, durante quest’uscita ci siamo riusciti perfettamente, sia io che Elisa. Nel mentre, tra uno scatto e l’altro, io ho cercato di osservare il più attentamente possibile l’ultima parte del percorso, quella più tecnica, quella che, almeno per il sottoscritto, rende il vertical kilometer di Santa Caterina una delle prove più affascinanti di tutto il circuito internazionale dello skyrunning. Un’ultima parte decisamente trasformata dalla molta neve ancora presente rispetto alla prima edizione della scorsa estate ma, proprio per questo motivo, ancora più affascinante e spettacolare.


Elisa Desco e Marti Vigo (ESP) | Santa Caterina Valfurva - Italia



Elisa Desco e Marti Vigo (ESP) | Santa Caterina Valfurva - Italia


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Marti Vigo (ESP) | Santa Caterina Valfurva - Italia

Elisa Desco e Marti Vigo (ESP) | Santa Caterina Valfurva - Italia


Elisa Desco | Santa Caterina Valfurva - Italia



santa caterina incontri della vigilia 23 giugno 2016

Sul prato iniziale del percorso, ammirando gli atleti in ricognizione e godendosi l’ultimo sole di giornata

shoot Atleti: Nejc Kuhar (SLO), Luka Kovacic (SLO), Roki Bratina Luogo: Santa Caterina - Italia Evento: Alta Valtellina Skyrunning Fotografo: Fabio Menino


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AMMIRANDO I CAMPIONI SOTTO L’ULTIMO SOLE di Fabio Menino

Se

pensi di aver svolto i tuoi compiti in modo egregio, a prescindere che questo poi coincida effettivamente con la realtà o meno, può capitare che a fine giornata tu possa prenderti uno spazio tutto tuo per riflettere meglio su quanto ti circonda. Avendo già scattato le foto che mi ero prefissato nel corso della mattinata e, per giunta, avendo aiutato Elisa, con non poca fatica, al confezionamento dei pacchi gara, in poche parole sentivo di aver già fatto il mio. Il pensiero che Marco, Nicolao e Adriano erano nuovamente a Livigno per continuare il balisaggio della skymarathon, invece, nonostante percepissi molto bene che fosse un lavoro decisamente più faticoso, lo consideravo un semplice dettaglio insignificante. Ecco allora che, munito di un sentimento associabile alla pace dei sensi, ho deciso di prendere la mia macchina fotografica e di andarmi a sdraiare sull’erba del primo muro del vertical kilometer. Quando guardi in alto e ti fai rapire dal movimento delle nuvole che disegnano nel blu intenso del cielo figure decifrabili unicamente dalla tua immaginazione, allora può capitare che ti giri la testa e che improvvisamente ti senta ancora più

piccolo e solo di quello che realmente sei. In quel momento, hai bisogno di chiudere e riaprire velocemente gli occhi per risvegliarti da una situazione che sfugge alla consuetudine della razionalità. Solo allora torni nel mondo reale e ti accorgi che non sei solo, che quello stesso prato da te scelto è ricco di colori, sentimenti e stati d’animo variegati. Osservi i tanti atleti intenti, forse a provare per l’ultima volta il percorso di gara, forse a stemperare la tensione della vigilia. Li riconoci tutti perchè, in fin dei conti, in qualche modo appartengono ormai alla tua vita. E poi, ancora più in alto, dove termina l’erba e riconosci solo più il profilo del bosco, ti accorgi che i raggi del sole sono ormai allungati e che stanno per chiudere definitivamente il sipario su quella che è stata una splendida giornata. Ma hai ancora tempo per distinguere in lontananza due piccoli puntini che irradiano fino in fondo al prato, serenità spensieratezza e affiatamento. Li osservi attentamente e scopri che sono Marco e Martina e che con il loro modo d’essere, non possono fare altro che trasmetterti un senso di nostalgia per i tuoi tempi che furono.


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Elisa Desco, Ferran Teixido (AND) e Marti Vigo (ESP) | Santa Caterina Valfurva - Italia

Elisa Desco e Maurizio Torri | Santa Caterina Valfurva - Italia


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Atleti della selezione basca | Santa Caterina Valfurva - Italia

Martina Mercol e Marco Moletto | Santa Caterina Valfurva - Italia


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Martina Mercol e Marco Moletto | Santa Caterina Valfurva - Italia


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CLASSIFICHE

SANTA CATERINA VERTICAL KILOMTER In modo anomalo rispetto al consueto, le classifiche della gara vengono proposte all’inizio del servizio in segno di riconoscimento a tutti gli atleti che hanno portato a termine la prova.

PODIO MASCHILE 2015

PODIO FEMMINILE 2015

1. Urban Zemmer (La Sportiva) 35.23 2. Marco de Gasperi (GS Forestale) 36.45 3. Robert antonioli (GS Esercito) 37.39

1. Elisa Desco (Scott) 43.32 2. Emmie Collinge (GBR) 44.29 3. Raffaella Rossi (La sportiva) 45.51

CLASSIFICA MASCHILE 2016 1. Philip Gotsch (Bogn da Nia) 33.52 2. Hannes Perkmann (La Sportiva) 36.18 3. Urban Zemmer (La Sportiva) 36.39 4. Jean-Francois Philipot (FRA) 37.06 5. William Bon Mardion (FRA - La Sportiva) 37.11 6. Pascal Egli (SUI - Dynafit) 37.15 7. Ferran Teixido (AND - Dynafit) 37.20 8. Nejc Kuhar (SLO - La Sportiva) 37.25 9. Jan Margarit (ESP - Salomon) 37.33 10. Marco Moletto (La Sportiva) 37.48 11. Luka Kovacic (SLO - La Sportiva) 38.01 12. Manuel Da Col (Scott) 38.06 13. Alexis Sevennec (FRA - Scott) 38.08 14. Massimiliano Zanaboni (V. Bergamasche) 38.25 15. Xavier Gachet (FRA - Karpos) 38.36 16. Roki Bratina (Salomon) 39.01 17. Tomas Lichy (CZE) 39.13 18. Oriol Cardona (ESP) 39.22 19. Simone Eydallin (GS Des Amis) 39.53 20. Davide Trentin (GP Rupe Magna) 40.08 21. Ondrej Fejfar (CZE) 40.19 22. Andrea Prandi (Scott) 40.50 23. Davide Milesi (GS Orobie) 40.57 24. Marino Zanetti (Palu Poschiavo) 41.02 25. Rolf Einar Jensen (NOR - Scott) 41.17 26. Luca Albini (Santi Nuova Olonio) 41.22 27. Mirko Cocco (Scott) 41.27 28. Pablo Villa (ESP - Salomon) 42.02 29. Tobias Geiser (Raiffeisen) 42.11 30. Luigi Cristani (Scott) 42.51 31. Matteo Schenatti (Lanzada) 43.21 32. Marco Facchinelli (La Sportiva) 43.30 33. Julien ancay (SUI - Scott) 43.36 34. Dario songini (Valtellina) 43.42

35. Tomas Bystricky (CZE) 43.47 36. Marcelo Lopez (ESP) 44.16 37. Francesco Bergamaschi (Talamona) 44.21 38. Stefano Confortola 44.45 39. Giacomo Calufetti (Malonno) 45.09 40. Inaki Etxebarria (ESP) 45.26 41. Jonas Munthe (DEN - Gazl Running) 45.29 42. Federico Pedrini (Daini C. Brianza) 45.29 43. Marti Vigo (ESP - Scott) 45.33 44. Fabio rossi 45.50 45. Tomas Macecek (CZE) 45.57 46. Giacomo Mainetti (Premana) 46.04 47. Luca Compagnoni (Alta Valtellina) 46.18 48. Carlo Bellati (Premana) 46.22 49. Michele Piloni (Malonno) 46.26 50. Vojtech Boril (CZE) 46.32 51. Riccardo Donati (Scais 3038) 46.52 52. Luciano Compagnoni (A. Valtellina) 47.01 53. Taddeo Bertoldini (Falchi-Lecco) 47.02 54. Richard Wenin (Telekom) 47.04 55. Artem Rostostev (RUS) 47.21 56. Roberto Ugolini 48.00 57. Enea Amato (Cuore-Grinta-Passione) 48.33 58. Martin Ryzi (CZE) 49.21 59. Ville Miettunen (FIN) 49.30 60. Dario Pini (Rupe Magna) 49.33 61. Jacopo Valente 49.33 62. Omar Fanchetti (Castelraider) 49.34 63. Paolo Montemezzi (Malonno) 49.53 64. Andrea Della Torre (Bormiese) 49.58 65. Andrea Mazzoni (Talamona) 50.01 66. Rodolfo Confortola (Bormiese) 50.07 67. Giacomo Berra (Lanzada) 50.16 68. Giuliano Zanca (Scais 3038) 50.32


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Atleti e pubblico a Costa Sobretta | Santa Caterina Valfurva - Italia

69. Anders Konring (DEN) 50.38 70. Marco Gulberti (Malonno) 50.58 71. Alexander Chervyakov (RUS) 51.40 72. Paolo Pruneri 52.06 73. Petr Cizek (CZE) 52.39 74. Michal Chadim (CZE) 53.07 75. Manolo Pertusini 53.08 76. Mauro Frigerio (Pol S. Marco) 53.50 77. Fabio Mattiussi (Albosaggia) 53.59 78. Diego Bolis (Evolution Sport) 54.12 79. Jeroni Pujol (ESP) 54.15 80. Daniel Kwong (AUS) 54.16 81. Camillo Selvetti (PT Skyrunning) 54.26 82. Simone Bertini 54.30 83. Simone Caprari (2002 Marathon) 55.23 84. Massimo Casati (Altitude Race) 55.46 85. Marco Sardano 55.51 86. Stefano Del Simone 56.12 87. Roman Thoma 56.38 88. Angelo Natale Caslini 56.47 89. Giorgio Galli (Centro Lario) 57.05 90. Marc Pages (ESP) 1.00.18 91. Bruno Ferrari (GS Valgerola) 1.00.32 92. Ambrogio Maspes (PT Skyrunning) 1.00.55 93. Paolo Fascendini (Valtellina) 1.00.58 94. Edoardo Picetti (Kinomana) 1.00.58 95. Gian Piero Ioli (Albosaggia) 1.00.59 96. Matteo Rota (Evolution Sport) 1.01.17 97. Luigi Colombi (CAI Marone) 1.03.35 98. Gianluca Scippa (Franciacorta) 1.03.39 99. Gabriele Spini (Albosaggia) 1.05.44 100. Jael Compagnoni 1.06.33 101. Dino Pelizzatti (V. Fanoni) 1.12.58 102. Michele Bono (La Sportiva) 1.24.14

CLASSIFICA FEMMINILE 2016 1. Christel Dewalle (FRA - Adidas) 40.40 2. Laura Orgue’ (ESP - Salomon) 42.57 3. Francesca Rossi (La Sportiva) 43.05 4. Elisa Desco (Scott) 45.02 6. Katarzyna Kuzminska (POL) 47.13 7. Oihana Kortazar (ESP - Salomon) 47.21 8. Aitziber Ibarbia (ESP) 47.33 9. Maria Zorroza (ESP) 48.17 10. Laura sola (ESP) 49.39 11. Serena Vittori (La Sportiva) 49.43 12. Marta Perez (ESP) 50.29 13. Maria Gianola (Premana) 51.07 14. Giulia Compagnoni (Salomon) 51.22 15. Nadezda Korolyatina (RUS) 52.50 16. Corinna Ghirardi (Malonno) 53.39 17. Alessandra Valgoi (Alt Valtellina) 54.59 18. Helga Platzgummer (Full Sport) 55.22 19. Anna Tybor (POL) 56.24 20. Helene Laimer (Full Sport) 58.40 21. Natalia Confortola (Alt Valtellina) 1.00.13 22. Zhanna Danchenko (UKR) 1.00.36 23. Laura Corazza (Bogn da Nia) 1.00.53 24. Eleonora Armenia (Lanzada) 1.01.02 25. Costanza Del Bravo 1.01.03 26. Lenka Ungerova (CZE) 1.02.37 27. Barbara Testa 1.03.00 28. Lynda Phan (CZE) 1.03.41 29. Lucia Pianta (Bormiese) 1.04.06 30. Anna Neri (Albosaggia) 1.04.35 31. Katia Bertola (Talamona) 1.06.51 32. Martina Fisogni (Brescia M.) 1.07.44



santa caterina vertical

kilometer 24 giugno 2016

A quasi 2.800 metri di quota, tra le rocce e l’ultima neve della pista Deborah Compagnoni, per un vertical con il finale tra i piÚ tecnici di tutto il circuito

shoot Atleta: Philip Gotsch Luogo: Santa Caterina - Italia Evento: Alta Valtellina Skyrunning Fotografo: Fabio Menino


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TUTTO D’UN FIATO FINO A COSTA SOBRETTA di Fabio Menino

Se

la memoria non m’inganna, quello di Santa Caterina Valfurva è stato il tredicesimao vertical kilometer del circuito internazionale di skyrunning a cui ho preso parte in qualità di blogger e fotografo. Ecco perchè, giuste o sbagliate che siano le mie considerazioni finali, dentro di me sento di avere acquisito negli anni un’esperienza sufficiente per esprimere un giudizio in merito. La gara di Santa Caterina, mi viene da suddividerla in quattro settori differenti. La prima parte, quella sui prati delle piste da sci, è uno dei tratti più complicati dell’intera gara. Questo, non da un punto di vista prettamente tecnico ma da uno più squisitamente gestionale. La pendenza, sostenuta ma non eccessiva, è la più classica delle situazioni che potrebbe indurre un atleta a strafare. Viste e considerate le difficoltà successive, in primis la quota, una gestione non accorta in questa parte del percorso potrebbe rischiare di compromettere tutta la gara. La seconda parte, abbastanza breve, si trova poco sotto la metà di gara. E’ un tratto con scarsa pendenza e qui, a prescindere dalla propria attitudine, il correre o il camminare possono fare la

differenza. Appena sopra l’intermedia dellla cabinovia che conduce a Costa Sobretta, inizia uno scenario completamente differente. Superati abbondantemente i duemila metri di quota, infatti, i prati ed i boschi lasciano subito il posto ad un terreno aspro e sempre più sassoso. Il percorso di gara tira su diritto, tagliando di fatto tutte le curve della pista Deborah Compagnoni. Osservando l’avanzare degli atleti dalla cabinovia, non ho visto nessuno di loro correre in questa terza parte. Qui, ancora più che nella prima parte, mi viene da dire che sia il terreno congeniale per chi sappia sfruttare in modo redditizio la spinta con i bastoni. Infine, negli ultimi cento metri di dislivello, si arriva nel settore più tecnico del percorso, quello in cui gli addetti alla sicurezza sono soliti allestire più di una corda fissa. Ed è qui che si trova la vera anima del Santa Caterina Vertical Kilometer. Una peculiarità che, per esempio, lo differenza da un’altra prova simile per sviluppo e quota raggiunta, ovvero il Vertical Face de Bellevarde a Val d’Isére. Quest’ultimo, infatti, pur avendo un fascino particolare e pur svolgendosi anche lui su una celebre pista di discesa libera della Coppa del


Christel Dewalle (FRA) | Santa Caterina Valfurva - Italia


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Hannes Perkmann e Urban Zemmer | Santa Caterina Valfurva - Italia

Pascal Egli (SUI) e Nejc Kuhar (SLO) | Santa Caterina Valfurva - Italia


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Alexis Sevennec (FRA) e Ferran Teixido (AND) | Santa Caterina Valfurva - Italia

Marco Moletto | Santa Caterina Valfurva - Italia


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Roki Bratina | Santa Caterina Valfurva - Italia

Il breve tratto pianeggiante a metĂ gara | Santa Caterina Valfurva - Italia


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Scorcio della seconda parte di gara | Santa Caterina Valfurva - Italia

Scorcio della seconda parte di gara | Santa Caterina Valfurva - Italia



Il contrafforte roccioso finale | Santa Caterina Valfurva - Italia


65 Mondo di sci, non presenta nessun tipo di difficoltà tecniche. Visto dal basso, l’ultimo contrafforte roccioso di Santa Caterina incute un certo senso reverenziale e, a prima vista, è difficile intuire dove potranno arrampicarsi gli atleti. Infine, una volta raggiunto il filo di cresta, un’ultima svolta a destra, una decina di metri e, finalmente, il traguardo finale. A grandi linee, questo è il Santa Caterina Vertical Kilometer, una gara che ha inizio dai 1.739 metri del centro La Fonte di Santa Caterina Valfurva e termina ai 2.739 di Costa Sobretta, per uno sviluppo complessivo di 2,9 km e 1.000 metri di dislivello positivo. Anche se rispetto alla prima edizione dello scorso anno il percorso ha subito delle lievi modifiche nella parte alta a causa della neve presente, i riferimenti cronometrici della vigilia erano 35’23’’ di Urban Zemmer e 43’32’’ di Elisa Desco. Che almeno il tempo maschile sarebbe stato migliorato, lo si è capito fin dalle prime battute, quando l’italiano Philip Gotsch ha incominciato a fare il vuoto. Giunto a metà percorso con più di un minuto di vantaggio su Perkmann e Zemmer, ha chiuso la prova in 33’52’’ con un vantaggio di ben 2’26’’ sul secondo in classifica, l’italiano Hannes Perkmann. Un distacco che, a memoria, non avevo ancora avuto modo di riscontrare in un vertical kilometer delle World Series. Ma anche in campo femminile i divari non sono stati da meno. Complice la convalescenza dall’infortunio invernale di Laura Orgué, come da pronostici della vigilia, la francese Christel Dewalle si è imposta in 40’4’’ e con un vantaggio di 2’17’’ sulla seconda classificata, la stessa spagnola Orgué. Ma oltre ai vincitori, questa prova è stata una vera e propria festa internazionale del vertical kilometer, con alcuni dei più forti interpreti nazionali in gara e con ben 45 atleti stranieri provenienti da 11 paesi

differenti: Spagna, Repubblica Ceca, Svizzera, Francia, Slovenia, Norvegia, Russia, Andorra, Danimarca, Polonia e Australia. E una volta visti transitare tutti i 134 concorrenti in gara, una volta celebrate le premiazioni finali e festeggiato tutto il festeggiabile, su Santa Caterina Valfurva è calato definitivamente il sipario sulla Coppa del Mondo di Skyrunning. Forse ci si renderà conto della reale portata di questo evento solo più avanti, quando la mente sarà libera dai molti piacevoli ricordi e dalle tante emozioni vissute nel durante. E’ però doveroso cercare di focalizzare l’attenzione su quanto è avvenuto per capire se questa gara può avere un futuro e, nel caso, di che tipo di futuro si tratti. Il Vertical Kilometer di Santa Caterina racchiude in sé tre prerogative principali; la tecnicità del percorso, il livello organizzativo e il territorio che lo ospita. Sul percorso ho già scritto abbastanza in questo articolo. Sul livello organizzativo, mi sento di dire che con l’esperienza accumulata nell’organizzazione di un grande evento come il Valtellina Wine Trail, i ragazzi sono pronti per fare il salto di qualità. Sulla comunità, intesa come Comunità Montana Alta Valtellina e Comune di Valfurva, direi che è il punto principale su cui meriterebbe concentrare i maggiorni sforzi da qui al prossimo anno. Già organizzatori di eventi di livello planetario con la Coppa del Mondo di sci alpino, è fondamentale che si creino le condizioni per mettere in piedi anche un grande evento estivo. E, considerata la logistica, l’accessibilità del percorso tramite gli impianti a fune e la spettacolarità della disciplina, il vertical kilometer è un qualcosa che ha un ottimo potenziale. Insomma, portata a casa la prima prova di Coppa del Mondo con successo, l’unico ingrediente che serve ancora, è saper allargare gli orizzonti, senza remore.


Jean-Francois Philipot (FRA) | Santa Caterina Valfurva - Italia


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William Bon Mardion (FRA) | Santa Caterina Valfurva - Italia

Jan Margarit (ESP) | Santa Caterina Valfurva - Italia


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Manuel Da Col | Santa Caterina Valfurva - Italia

Massimiliano Zanaboni | Santa Caterina Valfurva - Italia


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Xavier Gachet (FRA) | Santa Caterina Valfurva - Italia

Tomas Lichy (CZE) | Santa Caterina Valfurva - Italia


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Ondrej Fejfar (CZE) | Santa Caterina Valfurva - Italia


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Andrea Prandi | Santa Caterina Valfurva - Italia

Atleti sul nevaio prima del contrafforte roccioso | Santa Caterina Valfurva - Italia


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Laura Corazza | Santa Caterina Valfurva - Italia

Il team Scott | Santa Caterina Valfurva - Italia



santa caterina donne

da vertical 24 giugno 2016

Christel e Laura, due delle regine del vertical kilometer Ma dietro di loro, le altre specialiste non stanno a guardare

shoot Atleta: Laura OrguĂŠ (ESP) Luogo: Santa Caterina - Italia Evento: Alta Valtellina Skyrunning Fotografo: Fabio Menino


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Speciale Alta Valtellina Skyrunning Experience

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LA SFIDA CONTINUA TRA CHRISTEL E LAURA di Fabio Menino

Era

la grande incognita di questa prova di Coppa del Mondo. Dopo la doppia frattura alla tibia e perone procuratasi quest’inverno durante un’allenamento con gli sci d’alpinismo, non si conoscevano di preciso quali fossero le condizioni della campionessa spagnola Laura Orgué. Da quando esiste la Coppa del Mondo di vertical kilometer, Laura ha sempre vinto la classifica generale. E’ successo negli ultimi quattro anni consecutivi, ovvero nel 2012, 2013, 2014 e nel 2015, anno in cui ha bissato il succeso vincendo anche la generale nella disciplina Sky. Al suo attivo, fino ad oggi, ha vinto ben otto prove di Coppa del Mondo di vertical kilometer. Infine, può anche vantare il primato di specialità in prove con arrivo oltre i 2.000 metri di quota con un 38’14’’ stabilito a Canazei nel 2014. Apparentemente, leggendo questi numeri, tutto farebbe propendere per ritenere Laura Orgué la più grande specialista del vertical kilometer. Anche se si tratta di una delle più forti atlete al Mondo, però, così non è. Perlomeno, sarebbe giusto dividere la torta del primato proprio con la vincitrice del Santa Caterina Vertical Kilometer, ovvero la francese Christel Dewalle. Quest’ultima, è vero che conta solo quattro vittorie in Coppa del Mondo ma, al suo attivo, ha almeno tre situazioni specifiche che, in qualche modo, la

portano in vantaggio proprio sull’Orgué. In primo luogo, la Dewalle non ha quasi mai corso il numero di prove minime utili per ottimizzare il punteggio finale della Coppa del Mondo. In secondo luogo, sempre in Coppa del Mondo, su cinque scontri diretti con la Orgué, vanta quattro vittorie a una. Infine, particolare da non sottovalutare, vanta anche il primato di specialità in prove con arrivo oltre i 1.000 metri, che è anche il primato assoluto di specialità, con un 34’44’’ stabilito a Fully nel 2014. Insomma, se tra gli uomini si attende con ansia chi possa diventare l’erede di Urban Zemmer cercando di avvicinare il suo unico e straordinario palmares, tra le donne la sfida è ancora tutta aperta tra Christel e Laura. Ma il Santa Caterina Vertical Kilometer, oltre a queste due atlete, ha fatto vedere anche molto altro. A partire dalla prestazione di Francesca Rossi che ha conquistato il gradino più basso del podio con un tempo finale con il quale le sarebbe valsa la vittoria lo scorso anno. Oppure, il quarto tempo di Elisa Desco, ancora lontana almeno di un paio di minuti dal suo standard abituale ma in pieno recupero dopo l’infortunio alla caviglia procuratosi quest’inverno peroprio a Santa Caterina. Queste donne del vertical merita seguirle con molta attenzione perche la sfida tra di loro, sarà molto avvincente.


Christel Dewalle (FRA) | Santa Caterina Valfurva - Italia


77

Francesca Rossi | Santa Caterina Valfurva - Italia

Elisa Desco | Santa Caterina Valfurva - Italia


78

Aitziber Ibarbia (ESP) | Santa Caterina Valfurva - Italia


Podio Femminile


e - Christel Dewalle (FRA), Laura OrguĂŠ (ESP), Francesca Rossi | Santa Caterina Valfurva -


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Marco De Gasperi, Pilip Gotsch, Christel Dewalle (FRA) | Santa Caterina Valfurva - Italia


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LA PASSIONE PER I DETTAGLI di Fabio Menino

Lui

si chiama Francesco Lapsus e la sua azienda di Chiuro, in Valtellina, la CLR, si occupa di taglio di lamiera. Entrando nei suoi vasti capannoni, si percepisce subito come il suo sia un lavoro basato sulla precisione, affidato a possenti macchinari a controllo numerico, efficaci laser e preziose punte diamantate in grado di tagliare qualsiasi materiale con una precisione abbondantemente sotto lo standard del millimetro. Però dentro quei capannoni c’è anche dell’altro, ovvero la passione di Francesco nel fare le cose per bene, prendendosi il giusto tempo per trasformare i suoi sogni in realtà. Negli ultimi due anni, infatti, dalla sua azienda e per merito della sua mente, sono usciti numerosi trofei destinati ai più veloci corridori dei monti della zona e non solo. Ormai, tutti gli eventi firmati dai ragazzi del Valtellina Wine Trail portano anche il suo nome e, puntualmente, ogni volta l’attesa è rivolta a scoprire quali oggetti sia riuscito a creare. Poco prima della premiazione del Santa Caterina Vertical Kilometer, mi sono avvicinato al palco per osservare da vicino i trofei dedicati a questo evento.

Li ho osservati bene, con calma e con molta curiosità. Ho ritrovato in ognuno di loro, il sapore della passione per i dettagli, ovvero un elemento fondamentale che è in grado di contribuire alla valorizzazione di un evento. Ho ammirato l’omino delle World Series in rilievo finemente colorato con le tonalità della bandiera italiana poi riprese anche nelle tre stilizzazioni delle montagne alle sue spalle. Ho ammirato le due scritte evidenti e pregiatamente ritagliate nel metallo, quella delle Skyrunner World Series e quella del Santa Caterina Verical. Infine, ho anche ammirato la targhetta che riporta il logo della gara, il piazzamento, il logo della località di svolgimento e, nuovamente, il simbolo delle World Series. Il tutto accompagnato da un’armonia stilistica che è prerogativa di chi possiede il dono del gusto. Francesco ancora una volta ha stupito tutti con le sue creazioni. Non si tratta di semplici premi anonimi ma di oggetti che merita conservare. Una giusta valorizzazione, oltre che per gli atleti, per tutti i soggetti organizzatori coinvolti in questa gara e per una prova storica che ha portato, per la prima volta, la Coppa del Mondo di skyrunning a Santa Caterina Valfurva.


Trofeo di categoria | Santa Caterina Valfurva - Italia



livigno the day before 25 giugno 2016

Alla vigilia del grande evento, analizzando il percorso con lo sguardo rivolto al cielo

shoot Luogo: Livigno - Italia Evento: alta Valtellina Skyrunning Fotografo: Fabio Menino


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PROVE GENERALI DEL GRANDE GIORNO di Fabio Menino

Lo

sguardo di molti dei presenti al briefing di presentazione della Livigno SkyMarathon, più d’una volta, s’è alzato al cielo. Le preoccupazioni maggiori della vigilia, infatti, erano rivolte al meteo e all’imminente arrivo di quella che era da giorni annunciata come una brutta perturbazione che avrebbe portato con se anche sporadici temporali. Del resto, in una gara che supera più volte i tremila metri di quota, oltretutto su un terreno tecnicamente ostico, non potrebbe essere diversamente. Ironia del destino, le due splendide giornate che hanno preceduto questa manifestazione, forse le prime di un’estate che stentava ancora ad entrare nel vivo, avevano illuso e non poco tutti presenti. Atleti, organizzatori, spettatori e media, invano avevano sperato di poter godere gli splendidi panorami proposti dal percorso accompagnati dal caldo sole d’inizio estate e da un limpido cielo azzurro. Di mio, invece, io cerco di non pensare troppo a quanto dovrò affrontare l’indomani e mi concentro su quanto stia invece accadendo a pochi metri dalla centralissima Plaza dal Comun di Livigno. L’imponente truck Scott, ha colorato e animato ulteriormente l’affollata via dello shopping livignasco. Ed è proprio la cornice dei turisti, forse ignari di quale tipo di manifestazione si sarebbe svolta il mattino

seguente, che impreziosisce il fantastico quadro d’insieme offerto dal palcoscenico internazionale dello skyrunning. Dopo Chamonix e Zermatt, mi ritrovo nel pieno centro di un’altra prestigiosa localita turistica alpina. La circostanza specifica che vede la gara prendere il via e terminare lungo la strada pedonale di Livigno, rende ulteriore onore e prestigio a questa manifestazione. Gli atleti, chi seduto chi in piedi, sono dall’altra parte della strada e ascoltano con molta attenzione le parole di Marco e di Adriano. E’ tempo di prestare la massima attenzione alla spiegazione del percorso e ai consigli sull’abbigliamento più indicato. Tania Branzanic, la speaker che ha sapientemente intrattenuto il pubblico in queste giornate dell’Alta Valtellina Skyrunning Experience, saluta i presenti dando l’appuntamento all’indomani mattina, per la precisazione alle otto, nella stessa piazza. L’ultimo sole fa capolino dietro i monti di Carosello 3000 e, in poco tempo, lo spazio davanti al truck torna in pieno possesso dei turisti indaffarati nello shopping. E’ tempo di trovare il ristorante designato dagli organizzatori per la cena della vigilia e poi, di andare a riposare in vista del grande giorno. Domani, dall’alto del Piza di Rin, ripenserò a questo briefing immaginandomi gli arrivi di tutti gli atleti lungo questa via pedonale, incitati dai tanti turisti.


Marco De Gasperi e Tania Branzanic | Livigno - Italia


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Marco de Gasperi e la delegazione catalana | Livigno - Italia

Atleti e pubblico durante il briefing | Livigno - Italia

Atleti e pubblico durante il briefing| Livigno - Italia


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Atleti e pubblico durante il briefing| Livigno - Italia

Adriano Greco, Marco De Gasperi e Mario Poletti| Livigno - Italia


Tadei Pivk| Livigno - Italia



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Tania Branzanic e Luca Moretti, presidente dell’ATP Livigno | Livigno - Italia

Mario Poletti | Livigno - Italia


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CLASSIFICHE

LIVIGNO SKYMARATHON In modo anomalo rispetto al consueto, le classifiche della gara vengono proposte all’inizio del servizio in segno di riconoscimento a tutti gli atleti che hanno portato a termine la prova.

CLASSIFICA MASCHILE 2016 1. Tadei Pivk (Crazy-La Sportiva) 3.55.27 2. Jan Margarit (ESP - Salomon) 3.58.00 3. Pascal Egli (SUI - 4.06.52 4. Alexis Sevennec (FRA - Scott) 4.07.17 5. Pablo Villa (ESP - Salomon) 4.12.37 6. Andre’ Jonson (SWE - Peak) 4.14.53 7. Hassan Ait (ESP - Euskal) 4.15.52 8. Marc Casal (AND - 4.17.39) 9. Albert Puyol (ESP -Feec) 4.20.13 10. Dani Garcia (ESP - Abbott Innova) 4.21.39 11. Micha Steiner (SUI - Salomon) 4.26.09 12. Julien Martinez (ESP - Euskal) 4.26.38 13. Ferran Sampere (ESP - Feec) 4.27.30 14. Oscar Casal (AND) 4.28.43 15. David Prades (ESP - Feec) 4.29.16 16. Jonatan Cuesta (ESP - Feec) 4.31.08 17. Antonio Herrera (ESP - Abbott) 4.34.15 18. Phil Gale (Atl Alta Valtellina) 4.35.37 19. Tomas Macecek (CZE) 4.38.04 20. Rolf Jensen (NOR - Scott) 4.38.17 21. Diego Arroyo (ESP) 4.39.05 22. Eduard Hernandez (ESP) 4.40.17 23. Andrea Calcinati (Valtellina) 4.41.10 24. Stephan Wenk (SUI - Scott) 4.42.10 25. Just Sociats (ESP - Feec) 4.45.20 26. Carlo Bellati (Premana) 4.46.42 27. Jan Zemanik (CZE) 4.48.34 28. Gianluigi Martinelli (Alta quota) 4.49.31 29. Luciano Compagnoni (Alt Valt) 4.49.39 30. Venanzio Compagnoni (Alt Valt) 4.52.02 31. Giovanni Gianola (Premana) 4.52.03 32. Fausto Rizzi (Premana) 4.54.14 33. Tomas Bystricky (CZE) 5.00.41 34. Artem Rostovtsev (RUS) 5.06.13 35. Roberto Sancho (ESP) 5.07.28 36. Raul Estevez (ESP) 5.08.21 37. Giacomo Mainetti (Premana) 5.12.06 38. Jonas Munthe (DEN - Gazl) 5.12.31 39. Sintu Vives (AND - Privary) 5.14.14 40. Maurizio Gualeni 5.14.38 41. Andrea Martinelli 5.15.17

42. Thomas Bormolini (Alta Quota) 5.15.17 43. Luca chissotti 5.15.43 44. Inaki Uribe (ESP - Euskal) 5.16.15 45. Moris Gianoncelli 5.16.19 46. Carlo Corti 5.16.53 47. Remi Francais (SUI) 5.17.20 48. Elio Carrara (Valle Brembana) 5.19.01 49. Fabian Luzzi (Talamona) 5.19.15 50. Omar Fanchetti (Castelraider) 5.19.47 51. Miroslav Pavlik (CZE - Ocelaci) 5.20.29 52. Gelsomino Cusini (Alta Quota) 5.25.10 53. Massimiliano Binda 5.25.29 54. Marco Bellati (Premana) 5.26.43 55. Fabio Benvenuti (Valetudo) 5.26.55 56. Giuseppe Colombo (Altitude) 5.27.26 57. Timo Zeiler (GER) 5.27.32 58. Ivan Rastelli 5.28.07 59. Davide Gossi (Santi Nuova Olonio) 5.28.22 60. Marco Frigerio (Road Runners) 5.29.41 61. Massimiliano Scaccabarozzi 5.30.33 62. Michele Gerosa (3 Life) 5.30.47 63. Vojtech Boril (CZE) 5.30.57 64. Yeray Luxem (BEL - Scott) 5.31.11 65. Christian Vivari 5.32.23 66. Simone Banfi (Insubria Sky) 5.32.55 67. Matteo Deon (Insubria Sky) 5.32.58 68. Marco Vanotti (Albosaggia) 5.5.33.53 69. Luciano Bellotti (Albosaggia) 5.34.02 70. Simone Lamonato (PT Skyrunning) 5.35.04 71. Federico Gemma (GTA Crema) 5.36.10 72. Francesco Bortolotti 5.38.50 73. Sereno Masetto San Giacomo) 5.42.10 74. Alexander Chervyakov (RUS) 5.46.49 75. Paolo Pusterla (MarciaCaratesi) 5.48.11 76. Davide Flematti (Alta Quota) 5.48.11 77. Francesco Merlo (Valmadrera) 5.49.04 78. Mathieu Plamondon (SUI) 5.49.11 79. vittorio Predazzoli (Lanzada) 5.52.07 80. Fabio Casolini (Alta Valtellina) 5.52.54 81. Gaetano Crippa (Rupe MAgna) 5.53.41 82. Marco Bagiotti (Valtellina) 5.55.15 83. Paolo Riva (Road Runners) 5.55.37 84. Paolo Predazzoli 5.56.50


96 85. John Cusini (Alta Quota) 5.57.35 86. Thomas Quirk (USA) 5.59.41 87. Manuel Pizzolato (Evolution) 6.00.57 88. Stefano Del Simone 6.01.01 89. Fabrizio Franchi 6.01.13 90. Ruben Degiorgio 6.04.17 91. Ignacio Conde (ESP - Abbott) 6.05.42 92. Emanuele Mambretti (Alta Quota) 6.06.27 93. Luca Salazer (Maddalene Sky) 6.07.46 94. Andrea Ramundo 6.07.47 95. Stefano Trezzi (Alta Quota) 6.07.47 96. Matteo Silvestri (alta Quota) 6.07.50 97. Fausto Bormolini 6.08.02 98. Michal Chadim (CZE) 6.08.41 99. Giordano Verzeni (Carvico) 6.09.30 100. Yanez Borella 6.11.52 101. Dino Galli (Valtellina) 6.12.19 102. Bernardo Bormolini (Alta quota) 6.14.10 103. Leonardo Bormolini (alta Quota) 6.14.11 104. Eric Wyss (SUI) 6.16.49 105. Manuel Confortola (SC Livigno) 6.17.19 106. Nicola Moltoni (PT Skyrunning) 6.18.46 107. German Silva (MEX - La Loma) 6.19.08 108. Daniele Morelli (Pt Skyrunning) 6.19.27 109. Michele Ciabarri (Valtellina) 6.20.28 110. Devis Colombini (Valtellina) 6.20.59 111. Jeroni Pujol (ESP - Catalonia) 6.22.43 112. Marc Pages (ESP) 6.22.45 113. Milkus Valdemaras (LTU) 6.24.13 114. Fausto Midali (Valle Brembana) 6.25.03 115. Marco Confortola (Alta Quota) 6.26.08 116. Mario Rainoldi (Castelraider) 6.27.46 117. Marco Schiavetti (Pasturo) 6.28.03 118. Daniele Spini (Valtellina) 119. antonio Pigliapochi 6.30.52 120. Andrea Manes (Lanzada) 6.32.05 121. Luca Chilovi (Maddalene Sky) 6.34.14 122. Gianluigi Dorelli 6.34.18 123. David Nadenicek (CZE) 6.34.48 124. Luca Jadicicco (Road Runners) 6.35.05 125. Gabriele Bianchi (Malonno) 6.36.27 126. Davide Cappelletti (Alt Valt) 6.6.37.30 127. Matteo Cesana 6.41.32 128. Roberto riva (Pagnona) 6.41.32 129. Fausto Galli (Alta Quota) 6.44.17 130. Omar Motta (Carvico) 6.49.34 131. Massimo Casati (Altitude) 6.50.07 132. Gionata Girgi (Atl Lomazzo) 6.51.00 133. Enzo Brusasca 6.54.43 134. Ivo Mangili 6.54.52 135. Stefano Nava (Evolution Sport) 6.56.28 136. Celso Quadroni (KV Lagunc) 6.58.05 137. Andrea Dell’Oro 6.59.38 138. Domenico Barbaluce (Alta quota) 7.09.36 139. Matteo Zardini (Runners Club) 7.09.53 140. Alfredo Bormolini (Alta Quota) 7.10.00 141. Ruggiero Isernia (Courmayeur) 7.10.24 142. Timo Hercegfi 7.10.51

Passaggio sul Piza di Rin| Livigno - Italia

143. Ivano Biffi (Atl Presezzo) 7.11.08 144. Jacopo Gregori (Valmadrera) 7.11.17 145. Andrea Pirovano (Valmadrera) 7.11.18 146. Jakob Degn 7.33.21 147. Daniele Chiarletti (Castelraider) 7.33.28 148. Sergio Cusini (Alta Quota) 7.52.24 149. Paolo Taglietti (M Cremona) 8.08.59 150. Tiziano Castellani (Alta Quota) 8.09.20 151. Fausto Loppi (Valtellina) 8.20.47 152. Marco Tenderini (Ortica) 8.27.23 153. Stefan Gheorghe (ROM) 8.27.33

CLASSIFICA FEMMINILE 2016 1. Elisa Desco (Scott) 4.48.54 2. Aitziber Ibarbia (ESP - Euskal) 5.04.57 3. Megan Kimmel (USA - Asics) 5.05.39 4. Sheila Aviles (ESP) 5.06.35 5. Marta Molist (ESP - Feec) 5.09.26 6. Laura Sola (ESP) 5.12.59 7. Michaela Mertova (CZE) 5.13.26 8. Katrine Villumsen (DEN - Dynafit) 5.17.24 9. Nuria Dominguez (ESP - Tuga) 5.21.05 10. Maria Zorroza (ESP - Euskal) 5.24.23 11. Paloma Lobera (ESP) 5.36.58 12. Carolina Tiraboschi (Carvico) 5.58.39 13. Patrizia Pensa (Pol Besanese) 6.00.44 14. Nadezda Korolyatina (RUS) 6.13.20 15. Francesca Fracassi (Runners) 6.20.54 16. Megan Hughes (GBR - Eryri) 6.36.25 17. Andrea Krstevova (CZE - P Izumi) 6.41.51 18. Francesca Galli (Valtellina) 6.50.55 19. Maddalena Mognetti (GSA) 6.55.14 20. Monica Confortola (Alta Quota) 7.10.00 21. Emily Wood (GBR) 7.11.35 22. Alison Thomas (GBR - Heryri H) 7.28.10 23. Monica Varescu (ROM) 7.29.31


livigno skyrace vecchio stile 26 giugno 2016

Un percorso accattivante, un’organizzazione collaudata e una località all’avanguardia per una skyrace destinata ad entrare nella storia

shoot Atleti: Tadei Pivk, Pascal Egli, Alexis Sevennec e Jan Margarit Luogo: Livigno - Italia Evento: Alta Valtellina Skyrunning Fotografo: Fabio Menino



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I CORRIDORI A FIL DI CRESTA di Fabio Menino

Se

il numero di concorrenti che non riescono a portare a termine una gara può essere un elemento in grado di descriverne livello di difficoltà, è altrettanto vero che, come dice il detto, un indizio non può costituire una prova. A prima vista, infatti, trenta atleti ritirati su duecentosette partenti, è un dato che potrebbe indurre a pensare che si sia trattato di una prova, se non facile, neanche particolarmente dura. C’è però un altro dato che aiuta maggiormente ad entrare nel merito della tipologia del percorso. Per una gara di trentaquattro chilometri, i tempi finali di 3h55.27 e 4h48.54, rispettivamente per il primo uomo e la prima donna classificati, sono due riferimenti che non possono lasciare indifferenti. A parità di dislivello positivo, ovvero 2.700 metri circa, nel circuito internazionale dello skyrunnig c’è una prova storica, la Zegama-Aizkorri, che dai primi concorrenti viene portata a termine con dei tempi simili a quelli della Livigno SkyMarathon. A maggio di quest’anno, infatti, lo spagnolo Kilian Jornet ha vinto in 3h50.03 mentre la norvegese Yngvild Karpensen s’è imposta tra le donne in 4h50.58. In funzione di questi dati, dislivello complessivo e tempi di percorrenza, le due gare potrebbero sembrare molto simili tra di loro.

In realtà, le distanze complessive dei rispettivi tracciati non sono propriamente identiche. La Livigno SkyMarathon, infatti, registra una distanza di 34 km contro i 42 km della Zegama-Aizkorri, ovvero otto chilometri in meno. A differenza del numero di atleti ritirati, questo è un dato maggiormente oggettivo che, sempre senza costituire una prova certa, aiuta molto a decifrare il grado di difficoltà della Livigno SkyMarathon. Tutti i numeri fin qui riportati, però, da soli non sono in grado di descrivere adeguatamente la vera essenza della Livigno SkyMarathon. Per farlo, è necessario analizzarne per sommi capi il percorso. A livello concettuale, quest’ultimo può essere suddiviso in due distinte sezioni che coincidono con la prima e con la seconda metà di gara. Fino al diciassettesimo chilometro, infatti, il percorso è estremamente tecnico e prevede lunghi tratti in cresta a ridosso dei tremila meti di quota. Dopo la cima del Piza di Rin, una discesa di circa mille metri porta in val Federia, per l’appunto a circa metà del percorso di gara. Da questo punto in poi, sotto certi punti di vista, si può dire che inizii una parte ancora più difficile. Perlomeno, questo è quello che pensano quasi tutti gli atleti a cui ho chiesto un commento al termine della gara.


Elisa Desco | Livigno - Italia


101

Foto: Giacomo Meneghello


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Tadei Pivk, Pascal Egli (SUI), Jan Margarit (ESP) | Livigno - Italia


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Aitziber Ibarbia (ESP) | Livigno - Italia

Megan Kimmel (USA) | Livigno - Italia


104 Il motivo, è facile da capire. Quanto fatto nei primi diciassette chilometri, vista la tipologia, da solo potrebbe essere sufficiente per legittimare una SkyRace in grande stile. Del resto, oltre 1.500 metri di dislivello per 17 km di sviluppo, non sono cosa da poco. A titolo puramente indicativo, basti pensare che la famosa Dolomites SkyRace misura 22 km di sviluppo lineare per 1.750 metri di dislivello positivo. Per la Livigno SkyMarathon, invece, una volta giunti in Val Federia, all’appello mancano ancora altri diciassette chilometri circa e altri 1.000 metri di dislivello positivo. Particolare da non sottovalutare, inoltre, la seconda parte del percorso è completamente diversa dalla prima con lunghi tratti in cui, per chi ha ancora le forze, è possibile correre o comunque procedere con un ritmo decisamente più sostenuto. Pe chi non avesse più le forze, invece, può trasformarsi un vero e prorprio calvario superabile unicamente con una forte dose di motivazione e di volontà. La duplice faccia della Livigno SkyMarathon, tecnica nella prima parte e più scorrevole nella seconda, rende questa prova assolutamente unica nel panorama internazionale dello skyrunning. Si tratta di un percorso adatto ai veri polivalenti della disciplina, ovvero a quegli atleti che sanno abbinare al meglio doti tecniche, doti di velocità e doti di resistenza. A grandi linee, rifacendosi al nuovo calendario stilato dall’International Skyrunning Federation, la Livigno SkyMarathon è una gara che potrebbe rientrare sia nel circuito Sky, come attualmente è, sia nel circuito Extreme. In poche parole, questa è la Livigno SkyMarathon, una gara che è destinata ad entrare nella storia dello skyrunning. Ma per poterla ammirare in tutto il suo splendore e per poter ammirare tutti i suoi protagonisti, è necessario recarsi a Livigno e incominciare ad esplorare le sue fantastiche montagne. Il vero auspicio di LESSisMORE è che il prossimo anno quelle spledide creste a fil di cielo siano ancora più imprezziosite dagli appassionati intenti a sostenere tutti i corridori del cielo.

Andrè Jonsson (SWE) | Livigno - Italia


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Foto: Giacomo Meneghello


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Albert Puyol (ESP) | Livigno - Italia


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Pablo Villa (ESP) | Livigno - Italia

Marc Casal (AND) | Livigno - Italia


Hassan Ait (ESP) | Livigno - Italia



Atleti nei pressi del Piza di Rin | Livigno - Italia


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Stephan Wenk (SUI) e Rolf Jensen (NOR) | Livigno - Italia

Albert Puyol (ESP) e Micha Steiner (SUI) | Livigno - Italia


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Andrea Morelli | Livigno - Italia


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Lungo la discesa del Piza di Rin | Livigno - Italia

Artem Rostovtsev (RUS) | Livigno - Italia


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Andrea Martinelli | Livigno - Italia

Katrine Villumsen (DEN) | Livigno - Italia


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SKYWOMEN di Fabio Menino

Le

ho osservate attentamente una ad una tutte quante. Sono partite da Livigno in ventotto e in ventitrè sono riuscite a tagliare il traguardo finale. Senza che il mio giudizio abbia alcun fondamento scientifico, fin da quando è incomiciata la mia passione per l’outdoor running, ho sempre avuto un debole per le atlete donne. Seguendo quella che è unicamente una semplice convinzione personale, le reputo semplicemente più tenaci degli uomini. Conosco più di un atleta uomo di alto livello che ha promesso di smettere con le corse tra i monti qualora arrivi dietro la prima donna in classifica. Questo, però, è un rischio non troppo remoto perchè, sebbene in termini di valori assoluti le donne siano ancora dietro agli uomini in quasi tutti gli sport, esistono dei casi specifici in cui hanno dimostrato di avvicinarsi e anche di molto. Del resto, io sono nato con il mito di Corinne Favre che nel 2006 ha vinto la prestigiosa Courmayeur-Champex-Chamonix (CCC) di ottantaquattro chilometri mettendosi alle spalle tutti gli uomini. In questo caso specifico, inoltre, il mito è stato amplificato dai racconti dei presenti che, dopo la gara,

l’hanno vista ballare sui tavoli di un locale del centro di Chamonix per tutta la notte, rigorosamente con un boccale di birra dietro l’altro in mano. Durante lo svolgimento della Livigno SkyMarathon, però, a differenza del solito, le donne le ho osservate con ancora più attenzione. Dalla mia postazione a ridosso dell’ultimo contrafforte roccioso del Piza di Rin, avevo una visuale sufficentemente ampia per vedere la prima parte del percorso, quella che si snoda in prevalenza sul lungo filo di cresta delle montagne circostanti. Più di una volta, per tutti gli atleti in gara, mi sono domandato come avrebbero potuto concludere una prova così dura e così tecnica. Poi, con i primi passaggi, mi sono reso conto di aver sottovalutato tutti per l’ennesima volta. Specie le donne, concentrate in loro stesse, assolutamente determinate ma sempre pronte a dispensare un sorriso al cospetto di un gentile apprezzamento nei loro confronti. Ancora una volta, le donne dello skyrunning mi hanno fatto capire per quale motivo io abbia una predilizione maggiore nei loro confronti rispetto agli atleti uomini. Semplicemente perchè solo loro, sono le skywomen.


Sheila Aviles (ESP) | Livigno - Italia


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Grau Lobera (ESP) | Livigno - Italia

Passaggio sul Piza di Rin | Livigno - Italia


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Passaggio sul Piza di Rin | Livigno - Italia

Passaggio sul Piza di Rin | Livigno - Italia


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UN GIORNO CON IL DIAVOLO di Fabio Menino

Il

termine “interador” non l’avevo mai sentito. E’ successo per la prima volta nel ristorante di Sergio Cusini, a Livigno, la sera della vigilia della SkyMarathon. Proprio a tavola, qualcuno ha chiesto ad Angelo quale lavoro facesse e lui, prontamente, ha risposto di essere un “interador”. Forse perchè facente parte di un dialetto conosciuto, qualcuno ha capito subito, altri, come il sottoscritto, no. Solo con il proseguo della conversazione ho poi capito che Angelo lavorava per un’agenzia di pompe funebri e che, nello specifico, si occupava delle ultime fasi del cerimoniale. E visto che per il giorno seguente avevo il compito di salire in quota proprio con Angelo, ho anche capito che, dopo il biologo dei giorni precedenti, avrei raggiunto la vetta del Piza di Rin con un becchino. Angelo è una persona decisamente fuori dal comune, mi viene da definirlo come una persona spontanea e genuina, proprio come quelle che piacciono a me. E aggiungo anche che è una persona molto paziente visto che ha magistralmente sopportato il mio carattere, già spigoloso di suo nelle prime ore del mattino, a maggior ragione nelle fasi che precedono

una manifestazione sportiva. In realtà, la vera peculiarità che contraddistingue Angelo, è che è solito travestirsi da diavolo per incitare gli atleti al loro passaggio. Ha incominciato con qualche manifestazione di corsa in montagna e a Livigno si apprestava a fare il suo ingresso anche nel Mondo dello skyrunning. A completamento del suo corredo da tifoso, c’è anche un grosso striscione arancione sul quale vi è impresso l’incitamento “Sognate osate e non mollate mai”. E quando l’ho visto partire a piedi dal fondo della Val Federia munito di un grosso zaino con dentro i vestiti, la parrucca con tanto di corna e con il pesante striscione sotto il braccio, ho subito intuito che quella mattinata non sarebbe stata uguale a tutte le altre. In effetti non lo è stata ma Angelo è comunque salito fino al Piza di Rin più velocemente di tutti. Ha fissato il suo striscione con l’aiuto del finanziere Elia Andreola, addetto al soccorso, si è prontamente cambiato e ha incominciato a incitare i concorrenti, dal primo all’ultimo. E sono sicuro che per tutti loro, nella parte più difficile del loro percorso, la vista del diavolo ha dato una motivazione in più per concludere la gara.


Angelo Caslini e Gaetano Crippa | Livigno - Italia


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Passaggio sul Piza di Rin | Livigno - Italia

Enzo Brusasca | Livigno - Italia


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Elia Andreola in assistenza sul Piza di Rin | Livigno - Italia

Sergio Cusini | Livigno - Italia


livigno il ritorno di tad ed elisa 26 giugno 2016

GiĂ vincitori lo scorso anno in prestigiose prove della Coppa del Mondo di skyrunning, per entrambi si tratta di un gradito ritorno

shoot Atleta: Tadei Pivk Luogo: Livigno - Italia Evento: Alta Valtellina Skyrunning Fotografo: Fabio Menino



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DOPO UN ANNO SUL GRADINO PIU’ ALTO di Fabio Menino

In

realtà non si tratta di un anno esatto ma l’ordine di grandezza temporale si avvicina in modo significativo. L’ultima volta che Tadei Pivk aveva vinto una prova della Coppa del Mondo di skyrunning, era stato il 19 luglio del 2015 quando si era imposto alla Dolomites SkyRace davanti al rumeno Ionut Zinca e allo svizzero Pascal Egli. Nel proseguo della stagione era poi arrivato secondo alla The Rut, negli Stati Uniti, terzo alla Lantau 2 Peaks, in Hong Kong e secondo nella finale di Limone sul Garda, in Italia. A dire il vero, anche se non aveva vinto l’ultima prova in calendario, in quell’occasione era comunque salito sul gradino più alto del podio per il riconoscimento più importante di tutti, ovvero la vittoria finale della Coppa del Mondo di skyrunning nella specialità Sky. Nel corso di questa stagione, invece, è giunto secondo alla Yading Skyrun, in Cina e quinto alla Zegama-Aizkorri, in Spagna. Alla Livigno SkyRace, la sua partecipazione è rimasta in dubbio fino alla vigilia della prova per un affaticamento fisico. Convinto di voler essere del gioco anche questa volta, ha poi deciso di partire e, con un recupero nel finale di gara sul giovane talento Jan Margarit, ancora una volta ha

dimostrato tutto il suo valore di corridore e di combattente. L’ultima volta che Elisa Desco aveva vinto una prova della Coppa del Mondo di skyrunning, invece, era stato il 22 agosto del 2015 alla Matterhorn Ultraks, in Svizzera. Dopo quella gara, nel proseguo della stagione, era poi arrivata quarta alla Lantau 2 Peaks, in Hong Kong, e nuovamente quarta nella finale di Limone sul Garda, in Italia. Al termine della stagione, aveva ottenuto il terzo posto nella classifica di Coppa del Mondo nella specialità Sky. Anche per lei, la sua partecipazione alla Livigno SkyMarathon è rimasta in dubbio fino a pochi giorni dal via. L’infortunio alla caviglia che l’ha costretta ad uno stop forzato di un paio di mesi, infatti, non le aveva consentito di prepararsi per questo evento nel migliore dei modi. Invece, anche lei, con una condotta di gara a dir poco magistrale, ha dimostrato ancora una volta tutto il suo talento. Sono consapevole che il fatto di conoscere entrambi personalmente mi rende di parte e non poco. Però, conoscendo tutti i loro sacrifici e la loro dedizione allo sport, mai ritorno sul gradino più alto del podio per me fu evento più felice.


Elisa Desco | Livigno - Italia


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GIOVANI TALENTI CRESCONONO di Fabio Menino

Lo

chiamano il Kilian Jornet di Matadepera, un paese catalano di circa novemila abitanti, poco distante da Barcellona. Da ragazzino ha incominciato con la squadra locale di hockey e poi è stato contagiato dalla passione per la montagna con la corsa e il mountain bike. Nel 2013, nella categoria junior, ha conquistato il doppio titolo catalano nella corsa in montagna e nel vertical kilometer. Nel 2014, nella categoria cadetti, ha bissato il succeso ma questa volta a livello nazionale. Nel 2015, ha vinto la prestigiosa ZegamaAizkorri sul percorso dedicato agli junior. Quest’anno, ha esordito tra i grandi a La Palma, giungendo terzo assoluto nella Transvulcania Half Marathon e quarto nel Vertical Kilometer, quest’ultimo valido per la Coppa del Mondo di skyrunning. All’arte si chiama Jan Margarit Solè, studia a Font Romeu e non ha ancora compiuto diciannove anni. Alla vigilia delle due prove dell’Alta Valtellina Skyrunning Experience, almeno tra gli appassionati italiani, in pochi sapevano chi fosse. Nella prova di vertical kilometer del venerdì si è classificato in nona posizione assoluta, primo dei giovani. Una prestazione eccellente ma non tale da

essere classificata come storica. Nella prova della domenica, la SkyMarathon, invece, le cose sono andate molto diversamente. Quando ho visto transitare i primi quattro concorrenti sul Piza di Rin, non l’ho riconosciuto immediatamente. Tadei Pivk, Pascal Egli e Alexis Sevennec per me erano figure familiari ma il quarto atleta del gruppo, non sapevo chi fosse. Nel dopo gara, quando Tadei mi ha spiegato come si erano svolte le fasi cruciali, in particolare la sua rimonta nel finale proprio su quel quarto atleta, ho incominciato a capire qualcosa di più. Il suo secondo posto finale, accompagnato da una sicurezza tale che l’ha portato a condurre la gara per un lungo tratto, penso che non lascino spazio a molti dubbi. Queste le parole di Marco de Gasperi pubblicate sulla pagina Facebook della manifestazione, dopo la sua prova: “Il talento di Jan Margarit Solé, 19 anni, è sbocciato imperiosamente sulle cime dell’Alta Valtellina. Soprannominato il “Kilian di Matadepera” ha strabiliato con un 9° posto nel VK di Santa Caterina e il secondo nella Livigno SKymarathon! Un onore per noi l’aver assistito alla nascita di una stella”.


Jan Margarit (ESP) | Livigno - Italia



Buona estate e...

arrivederci a settembre


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