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outdoor sensations oriented
numero tre
estate
2016
Let’s go to Lhassa
Kilian Jornet & Atma Singh Refuge d’Argentière - France Photo : Sébastien Montaz Rosset
.bio
EXTRAORDINARY UTMB® AH... SE SOLO AVESSE PIOVUTO... TRAILRUNNING TEAM VIBRAM POWERED BY MEGAGRIP UTMB® Gediminas Grinius 2°; Javier Dominguez 5° (3° V1); Uxue Fraile 3° ; Marco Zanchi 11° (3° V1); Stefano Ruzza 36°; Carlton Rowlands 69° / TDS® Ronan Moalic 8° (2° V1) / CCC® Yulia Baykova 6° ; Sébastien Nain / OCC Lara Crivelli 2° ; Sylvain Montagny
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Estate 2016 57 | Tappa 2
Gressoney-Macugnaga
67 | Tappa 3
Macugnaga-Granchen
77 | Una creatura di Lizzy Hawker 81 | UTMB quattro giorni intorno al bianco 83 | Perche’ l’UTMB 85 | L’UTMB raccontato in cifre
55 31 35 15 | Spazio social
87 | I 25 italiani nella hall of fame dell’UTMB
85 173
19 | Riflessi prima della gara 75
24 | In vacanza tra mare e montagna 35 | Cervinia-Granchen Ultra Trail Monte Rosa
37 | L’avventura a portata di mano
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39 | Un albista per compagno di viaggio 41 | Preparativi per la lunga traversata 49 | Tappa 1 Cervinia-Gressoney
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LESS is MORE fabiomenblog web magazine outdoor sensations oriented numero tre Estate 2016
DIFFUSIONE GRATUITA a cura di FABIO MENINO
183 89 | A Ludo lo scettro di Re del trail
139 | Vibram ordinary people being extraordinary
95 | Quei cento chilometri solitari di Zach
147 | Gressoney sugli antichi sentieri Walser
99 | Il ritorno del trail running made in Italy
159 | Barruera ai mondiali con Elisa
105 | Amarcord i pionieri dell’UTMB; Vincent Delebarre 107 | Ritiri eccellenti 113 | A Caro il titolo di Regina del Trail
165 | Maite Maiora campeona del mundo 173 | Scott junior team a sapasso sul Piccolo San Bernardo
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183 | Arco di Trento gemelli d’Europa
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201 | La vigilia con gli azzurri
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123 | TDS la dura legge di Pau Capell
209 | Slovenia mondiali nel segno di Rambo
NON ESITARE E SCRIVI A
131 | CCC nel segno di Mitch e Mimmi
219 | Sedici medaglie per due campioni
119 | L’orgoglio italiano difeso da Graziana
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LESS isMORE un’estate outdoor sensations oriented
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EDITORIALE di Fabio Menino
Non
ho mai conosciuto Martine di persona. Di lei so solo che è olandese e che ha corso l’Ultra Tour del Monte Rosa in unica tappa terminandola in poco più di trenta ore. Non so di preciso come sia andata questa sua avventura lungo i 116 chilometri di sentieri che uniscono Cervinia a Granchen. Quando è arrivata al traguardo, alle 16:16 di sabato pomeriggio, io e Giacomo eravamo già in macchina sulla strada del rientro in Italia. Martine l’ho vista una sola volta in vita mia. E’ successo sul colle del Monte Moro, sopra l’abitato di Macugnaga, al termine di una parete rocciosa attrezzata nei pressi della Madonnina di vetta. Erano circa le 7:30 del mattino e una struggente alba aveva quasi terminato di colorare quell’immensa tela naturale rappresentata dalla parete est del Monte Rosa. Martine è giunta in cima da sola e si è fermata per ammirare quanto di così bello la stesse circondando. Hai poi preso il suo cellulare da una tasca dello zaino e si è ritratta in una fotografia con la grande parete; forse stanca, sicuramente felice. Neanche Ruth l’ho mai conosciuta di persona. Lei ha corso l’Ultra Tour Monte
Rosa in tre tappe e si è classificata seconda tra le donne. E’ giunta sul Monte Moro circa mezz’ora più tardi di Martine ed ha avuto il suo stesso istinto; si è fermata, ha tirato fuori dallo zaino il cellulare ed ha scattato una fotografia alla est del Rosa; anche lei, forse stanca, sicuramente felice. La luce aveva ormai perso i suoi riflessi dorati ma il contesto manteneva intatto tutto il suo fascino. Nei giorni che hanno seguito questa manifestazione, ho pensato più d’una volta a Martine e Ruth. L’ho fatto perchè essenzialmente mi sono ritrovato molto in sintonia con i loro gesti. Del resto, incurante della circostanza che stessero già transitando degli atleti, è stato esattamente quello che ho fatto anch’io non appena giunto in quel luogo; mi sono subito appartato in disparte ed ho cercato d’immortalare nel miglior modo possibile quel fantastico spettacolo offerto dalla natura. Martine e Ruth rappresentano due distinte facce di quella stessa medaglia che è chiamata trail running o corsa in natura a seconda di cosa si preferisca. Martine è un’amante della disciplina senza particolari velleità di classifica mentre Ruth è un atleta sponsorizzata che in quel
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Martine Hofstede e Ruth Croft al cospetto dellla parede est del Monte Rosa
frangente stava addirittura lottando per le prime posizioni in classifica. Forse la prima concentrata a trovare la forza per continuare, forse la seconda concentrata a non perdere tempo prezioso, entrambe non hanno resistito alla tentazione di fermarsi per qualche istante e contemplare quanto le stava circondando. Con quei loro gesti istintivi e con il desiderio i rivivere a posteriori quella situazione per il tramite di una fotografia, mi hanno fatto ricordare per quale motivo, oggi come da ragazzino, io nutra una profonda passione per l’andare per monti, correndo, camminando, vagheggiando o in qualsiasi forma libera si preferisca. Martine e Ruth mi hanno ricordato che per essere dei veri trailer, prima di tutto il resto, è necessario volere e sapere amare la montagna ed essere dotati di una spiccata attitudine al suo rispetto e alla sua contemplazione. Altrimenti, nel migliore dei casi, si può aspirare ad essere
semplicemente un buon atleta, ma non un vero trailer. Al termine di un’estate sorprendentemente ricca di emozioni, penso che quello ricevuto da Martine e Ruth sia stato uno degli insegnamenti più preziosi. E’ stata la più logica delle conseguenze di un percorso personale incominciato a luglio di quest’anno quando, dopo qualche anno di assenza in cui ho seguito principalmente lo skyrunning, ho sentito il desiderio di ritornare a occuparmi di manifestazioni di ultra trail running. Nell’ordine, il Monte Rosa Walser Trail, l’Ultra-Trail du Mont-Blanc e l’Ultra Tour Monte Rosa, sono state tutte e tre delle splendide avventure vissute con un piacevole senso di nostalgia verso il recente passato che ha caratterizzato la mia vita. In questo numero ho cercato di raccontarvi questa lunga estate trascorsa per monti, senza mai dimenticare che, principalmente, Less is More...
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LESSisMORE In questo numero di LESSisMORE, sono stati ritratti in fotografia 92 protagonisti: ALESSANDRO Rambaldini ALICE Gaggi ANDREA Huser (SUI) ANDREA Prandi ANDREW Symonds (GBR) ANNIE Conway (GBR) ANTONELLA Confortola AZARA Garcia (ESP) BARBARA Bani BERNARD Dematteis BRIGITTE Eggerling (SUI) BRUNO Brunod CAROLINE Chaverot (FRA) CESARE Maestri CHRISTIAN Modena DANDA Pagliano DANIELE Fornoni DAVID Laney (USA) DAVIDE Magnini DEBORA Cardone ELISA Desco EMANUELE Manzi EMMIE Collinge (GBR) ERIK Pinet FABIEN Antolinos (FRA) FABIO Ruga FRANCESCA Canepa FRANCESCA Iachemet FRANCO Collé GEDIMINAS Grinius (LTU) GIACOMO Meneghello GIANLUCA Galeati GIANLUCA Palli GIULIANO Cavallo GIULIO Ornati GRAZIANA Pe JAVIER Dominguez (ESP) JASON Schlarb (USA) YERAN Duran (ESP) JERI Chua (SIN) JULIEN Chorier (FRA) JULIETTE Blanchet (FRA) IDA Nilsson (SWE) IONUT Zinca (ROU)
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Numero 3 - Estate 2016
LARA Crivelli LIZZY Hawker (GBR) LUCIJA Krkoc (SLO) LUDOVIC Pommeret (FRA) LUIGI Cristani LUIS ALBERTO Hernando (ESP) MAGDALENA Boulet (USA) MAITE Maiora (ESP) MARCO De Gasperi MARCO Zanchi MARCO Zanoni MARGOT Watters (USA) MARTIN Dematteis MARTINE Hofstede (NLD) MATTEO Pigoni MAURIZIO Pallais MEGAN Kimmel (USA) MICHEL Lanne (FRA) MIGUEL Heras (ESP) MIMMI Koika (SWE) MITJA Kosovelj (SLO) NORA Senn (SUI) OIHANA Kortazar (ESP) PABLO Barnes (ARG) PAOLA Marciandi PAOLO Germanetto PAU Capell (ESP) RORY Bosio (USA) RUTH Croft (NZL) RYAN Sandes (RSA) SARA Bottarelli SEBASTIEN Camus (FRA) SEBASTIEN Chaigneau (FRA) SERGIO Borbey SEVERINE Pont-Combe (SUI) STEFANO Punzo STEFANO Ruzza THOMAS Lorblanchet (FRA) TIM Tollefson (USA) TIRTHA Tamang (NEP) TOFOL Castanyer (ESP) TOM Owens (GBR) UXUE Fraile (ESP) VALENTINA Belotti VINCENT Delebarre (FRA) ZACH Miller (USA) XAVIER Chevrier YULIA Baykova (RUS)
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NUMERO 3 - ESTATE 2016
Sono ormai tre le copertine e i rispettivi numeri pubblicati di LESSisMORE. Un breve viaggio incominciato a marzo di quest’anno ma che è destinato a continuare con sempre più intensità e vigore nel prossimo futuro. Dopo la primavera e l’estate, a dicembre sarà la volta del numero autunnale, un periodo a cavallo tra l’apice dell’attività del running e quella dello sci alpinismo. Ed è un vero onore sapere che oltre duemilacinquecento persone hanno letto i primi due numeri. Uno stimolto per andare avanti e per cercare di fare sempre meglio. DATI STATISTICI 15/06 - 15/09* *Fonte: www.issuu.com
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Attivita’ sulle pagine Facebook e Instagram
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SPAZIO SOCIAL
Periodo: estate 2016
di Fabio Menino
Gli
economisti ammoniscono sul fatto che siamo nel pieno corso di una nuova rivoluzione industriale senza avere ragionato sulle sue conseguenze e sul possibile modo di affrontarla. Sempre più aziende producono fatturati enormemente sovradimensionati rispetto al classico livello occupazionale a cui eravamo abiatuati fino ad oggi. Per rimanere nel campo dei social, Facebook e Twitter ne sono un esempio emblematico. Al dodicesimo anno di vita, Facebook (Facebook, Instagram, WhatsApp e Oculus Rift) nel primo trimestre del 2016 ha registrato un fatturato record di 5,38 miliardi di dollari (+59%) per quello che, con molto probabilità, porterà il risultato di fine anno a superare i 20 miliardi di fatturato. A fronte di questo numero, l’azienda californiana, in base ai dati di fine 2015, impiegava poco più di 12.500 persone. A titolo esemplificativo, un’azienda tradizionale come Reanault fattura il doppio il Facebook (41 miliardi) ma impiega più di dieci volte il suo personale (117.000). E il discorso, oltre ai social, va necessariamente allargato ad altri colossi legati al mondo web. A volte e utile conoscere alcuni dati per comprendere la ricaduta che possono avere sul nostro futuro i gesti di tutti i giorni, spesso e volentieri ritenuti insignificati, che in realta sono il vero motore dello scenario futuro che coinvolgerà le nostre economie e, quindi, le nostre vite.
MIGLIORI POST DEL PERIODO FACEBOOK - GIULIO ORNATI Persone raggiunte: 19.067 Like: 392 Condivisioni: 33 Commenti: 12 FACEBOOK - MARCO ZANCHI Persone raggiunte: 6.277 Like: 220 Condivisioni: 1 Commenti: 4
ATTIVITA’ COMPLESSIVA DEL PERIODO Pagina Facebook Fabiomenblog Like al 16 Giugno 2016: 4.033 Like al 15 Settembre 2016: 4.284 Differenza: +251 (+6,2%)
Pagina Instagram Fabiomenblog 1.111 follower
Pagina Less is More Web Magazine Like al 16 Giugno 2016: 285 Like al 15 Settembre 2016: 788 Differenza: +503 (+176%)
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IL COME DI DUE FOTOGRAFIE di Fabio Menino
In
molti casi, avessi conosciuto a priori quali difficoltà avrebbe comportato uno scatto, penso che avrei rinunciato ad alcune delle esperienze che ho effettivamente vissuto. Avrei sbagliato, perchè è stato proprio dalle molte difficoltà incontrate che ho poi ricavato quelli che per me sono stati i miei scatti preferiti. Quel sabato pomeriggio del 27 agosto, io nella mia testa avevo un’unico obbiettivo, ovvero di scattare una fotografia utile per la copertina di questo numero di LESSisMORE. Per cercare di riuscirci, nel primo pomeriggio, sono salito a piedi ai 2.127 metri de La Tete aux Vents partendo dal Col des Montets. Mi sono guardato intorno, ho fatto svariate prove e poi ho deciso di posizionarmi nei primi metri della discesa che porta a La Flégère. Per i primi passaggi ho usato un obiettivo
fisso da 20 mm in modo tale da includere nell’inquadratura anche l’Aiguille Vert. Con il passare del tempo, però, sempre più tifosti e turisti si sono posizionati in prossimità della mia postazione. Con il primo concorrente, addirittura, gli scatti sono stati rovinati da un video maker che gli correva dietro incurante dei fotografi presenti. Non che io non ami fotografare gli atleti in presenza di pubblico ma, come detto prima, io volevo uno scatto per la copertina e nella mia testa questo doveva essere la più pulita possibile. Senza pensarci troppo, ho montato un obiettivo, sempre fisso, da 85 mm e dopo pochi secondi è transitato Giulio. La sua fotografia originale è in verticale, questo perchè a pochi centimetri da lui c’era un gruppo di quattro ragazzi. Qualle di Marco, invece, essendosi liberato il campo visivo, l’ho scattata in orizzontale.
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RIFLESSI PRIMA DELLA GARA di Fabio Menino
Mi
capita spesso di affezionarmi a qualche mia fotografia. Di preciso non ho ancora capito quale sia la regola in grado di fare scattare nella mia testa questo meccanismo ma so per certo che se uno scatto non implica una situazione che mi ha lasciato un ricordo importante, anche quello più perfetto dal punto di vista tecnico, non può rientrare in questa categoria. La fotografia che ritrae Elisa Desco in una stanza d’albergo del piccolo borgo spagnolo di Espot, almeno per me, racconta molto. E’ la mattina del Campionato del Mondo di skyrunning. Mezz’ora dopo, la gara sarebbe partita proprio nella piazza antistante a quell’albergo. Sul posto eravamo arrivati dopo un lungo viaggio tra le montagne, incominciato dal paese di Barruera e, ancora prima, con un altrettanto estenuante viaggio iniziato dall’aeroporto di Barcellona. Situazione più unica che rara rispetto al consueto, io ed Elisa eravamo da soli in quanto Marco era dovuto rimanere a Bormio per accudire la piccola Lidia e le bestie di suo papà Ugo. Con Marco è sempre stato tutto più facile, vuoi perchè sa come gestire Elisa nel pre e nel durante della gara, vuoi perchè alla fine dei conti è lui che organizza sempre tutto e che risolve gli inevitabili disguidi che possono capitare. In ogni caso, anche se con qualche difficoltà in più, io ed Elisa ce la siamo cavata anche da soli o
perlomeno abbiamo fatto ritorno in Italia vivi e vegeti. Quella mattina, quando sono entrato nella camera di quell’albergo, non avevo molto da dire ad Elisa. A pensarci bene di cose da dire ne avrei anche avute ma, forse, ho avuto paura di disturbarla in un momento così particolare. Molto più semplicemente, cercando di essere il più discreto possibile, mi sono limitato a scattare qualche fotografia. Lei si è fasciata la caviglia non ancora perfettamente guarita dall’infortunio invernale, poi ha riversato tutto il contenuto del suo zaino sul letto per un controllo finale, quindi, l’ha nuovamente riposto accuratamente al suo interno. Si è legata i capelli con un elastico, ha indossato una bandana al collo ed una al braccio, ha indossato i gambali e poi le scarpe stringento fortemente i lacci. A quel punto si è alzata per sistemare il pettorale con delle spille e l’ha fatto guardandosi allo specchio. Ed io, sempre discretamente, o almeno spero, ho scattato questa fotografia. Nel tempo mi sono affezionato a questo scatto perchè ho la certazza che in quel preciso momento, guardandosi allo specchio, Elisa abbia pensato esattamente quello che ho pensato io e che pensano tutte le persone che le vogliono bene, ovvero che è una splendida ragazza che, a testa alta, può essere fiera di se stessa e di quanto ha mostrato a tutti noi fino a questo punto della sua vita.
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Fabio Menino
UN ANNO IN GIRO PER IL MONDO con quattro atleti e una moglie MARCO DE GASPERI - FRANCO COLLE’ ELISA DESCO - LAETITIA ROUX - DANDA PAGLIANO
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in vacanza tra mare e montagna agosto 2016
Due settimane all’insegna di passeggiate, corse e della spensieratezza, tra Liguria e Valle d’Aosta
shoot Atleta: Francesca Canepa Luogo: Rifugio Boccalatte Courmayeur Mont-Blanc Fotografo: Fabio Menino
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ESPERIENZE VISSUTE CHE DIVENTANO RICORDI INDELEBILI di Fabio Menino
Se
c’è un momento alquanto complesso nella mia vita coniugale, ogni anno questo coincide quasi sempre con la scelta delle mete estive per le vacanze. A dire il vero, dovrei parlare di una sola meta estiva perchè, su due settimane a disposizione, quella che io e mia moglie Danda trascorriamo a Courmayeur è ormai un punto fisso praticamente inamovibile. Per le due settimane in questione, io adotto un approccio diametralmente opposto; con la settimana al mare mi auto convinco che il tempo trascorrerà il più velocemente possibile, con quella in montagna, invece, mi limito a godere fino in fondo il piacere derivante dalle lunghe passeggiate tra i monti. Nonostante la mia riluttanza iniziale verso tutto quello che non è montagna nel caotico periodo di vacanze, però, a conti fatti in questi anni ho poi sempre e solo vissuto esperienze incredibilmente interessanti. Come diletto personale, una volta terminate le vacanze mi ritrovo puntualmente ad analizzare quale siano stati i momenti trascorsi che mi hanno lasciato un ricordo particolarmente piacevole. Nel mio caso specifico, svolgendo un lavoro che adoro in un ambiente che amo, però, sono solito escludere tutte quelle situazioni, per
quanto piacevoli, in cui ho partecipato a manifestazioni sportive in qualità di fotografo. Se l’agosto 2016 lo ricorderò anche per i bei momenti trascorsi in Liguria, con lunghe passeggiate nell’entroterra e spensierate cene a fine giornata, le due giornate destinate ad entrare nel cassetto dei miei ricordi duraturi si sono svolte a Courmayeur. Ricorderò la spensieratezza di due donne che ammiro molto, mia moglie Danda e la campionessa Francesca Canepa, e ricorderò due luoghi magici a me particolarmente cari come il rifugio Boccalatte e il bivacco Gervasutti. Due luoghi apparentemente dimenticati dalla pigrizia dei turisti ma, forse anche per questo, tra i più suggestivi dell’intero comprensorio di Courmayeur. Sono sicuro che quest’inverno rivedrò più d’una volta le immagini che ritraggono Danda e Francesca correre al cospetto di quei fantastici pennacchi di ghiaccio o sugli ultimi prati verdi a strapiombo sulla Val Ferret. Sono altrettanto sicuro che, come accade ogni anno, rimpiangerò quei momenti con il desiderio che trascorra un’altro anno il più velocemente possibile per arrivare in prossimità dell’estate e riniziare la lunga discussione con mia moglie Danda in merito alla scelta delle mete per le vacanze.
Danda Pagliano | Luogo: Alassio - Italia
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on può esistere meta, neanche la più suggestiva, che possa lasciare un segno importante nella tua esistenza se l’esperienza vissuta non è accompagnata dalla volontà d’animo di renderla unica e irripetibile.
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Francesca Canepa | Rifugio Boccalatte - Courmayeur - Italia
Danda Pagliano | Luogo: Bivacco Gervasutti - Courmayeur - Italia
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FRANCESCA CANEPA, L’ULTRA DONNA ITALIANA di Fabio Menino
S
ono ormai già trascorse otto stagioni da quando Francesca Canepa, classe 1971, ha incominciato a cimentarsi nelle corse tra i monti, ma non solo, di lunga distanza. Ad oggi, è legittimo considerarla il più grande talento italiano di tutti i tempi. Consapevole del fatto che scriverà ancora molte belle pagine nella storia della disciplina, qui ne riassumo comunque i risultati ottenuti in migliaia di chilometri percorsi sui sentieri e sulle strade di tutto il Mondo.
2016 1° 4K Endurance Trail 350 km 1° Monte Rosa Walser Trail 114 km 6° Eiger Ultra Trail 101 km 1° Mozart 100 - Scenic 100 km 1° Licony Trail 60 km 1° 100 miles of Istria 160 km 5° 50 km di Seregno della Brianza 50 km 2015 1° Cappadocia Ultra Trail 100 km 1° 100 km de la Somme 100 km 2° Ultra Trail Atlas Toubkal 105 km 1° Amalfi Coast Ultra Trail 76 km 22° IAU 100 km WC 100 km 3° Eiger Ultra Trail 101 km 2° Scenic Trail 54 km 1° Challenge du Val de Drome 111 km 1° 100 miles of Istria 160 km 5° Le EcoTrail de Paris 50 km 1° Recordando, 6 ore di Torino 2014 1° La 100 km delle Alpi 100 km 1° Les 100 km de Millau 100 km 2° Epic Run Aigüestortes 105 km 1° Eiger Ultra Trail 101 km 2° Lavaredo Ultra Trail 119 km 1° Licony Trail 58 km
4° 100 km del Passatore 100 km 1° Challenge du Val de Drome 105 km 1° Trail de Mirmande 45 km 2° Transgrancanaria 125 km 1° Hong Kong 100 Ultra Trail Race 100 km 2013 4° Ultra Race of Champions 100 km 1° Tor des Géants 330 km 10° Speedgoat 50 km 1° Eiger Ultra Trail 101 km 3° Ice Trail Tarentaise 65 km 27° IAU Trail WC Llanrwst/Conwy 75 km 1° Ronda dels Cims 184 km 1° Challenge Charles & Alice 105 km 1° Trail de Vulcain Ultra 80 km 2012 1° Tor des Géants 330 km 2° Ultra Trail Tour du Mont Blanc 103 km 2° TerraAcquaCielo Wildtrail 50 km 1° Trans d’Havet 80 km 1° Lavaredo Ultra Trail 118 km 1° Trail du Gypaète 71 km 1° Challenge Héro Drôme Et Nature 100 km 1° The Abbots Way Ultra Trail 125 km 2° Beaujolais Villages Trail 54 km 1° Trail de Vulcain Ultra 74 km 2011 1° Morenic Trail 109 km 1° Punt del Diau Ultratrail 75 km 2° Sur les Traces des Ducs de Savoie 110 km 4° TerraAcquaCielo Wildtrail 50 km 2° Gran Trail Valdigne 100 km 1° Trail Oasi Zegna 60 km 2° Trail del Monte Soglio 60 km 3° Le Porte di Pietra 72 km 1° The Abbots Way 125 km 4° Trail De La Sainte Victoire 59 km 2010 5° Gran Trail Valdigne 47 km
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Francesca Canepa | Rifugio Boccalatte - Courmayeur - Italia
The Mustang Trail race is a multistage trail running challenge through the wild, spiritually rich landscapes of Upper Mustang in Nepal. It is race of eight stages of around 15 to 30km totaling just under 200 km at altitudes between 2,900-4,300m (9,500-14,100ft) with 8200m (27,000ft) of elevation change.
The next Mustang Trail Race will be held from April 15th to 28th, 2017 Info & entries: http://mustangtrailrace.com - info@mustangtrailrace.com
cervinia-granchen ultra tour del
monte rosa 01/03 settembre 2016
Quando il trail può trasformarsi in uno spledido viaggio. Tre giorni all’insegna dell’avventura dall’Italia alla svizzera
shoot Luogo: La parete est del Monte Rosa vista dal Monte Moro Evento: UTMR 2016 Fotografo: Fabio Menino
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L’AVVENTURA A PORTATA DI MANO di Fabio Menino
Con
la corsa, a differenza dello sci alpinismo, non avevo mai partecipato ad una prova a tappe. Tolto rari casi, ho sempre associato questa tipologia di competizioni ad un discorso legato ai concetti di viaggio e di avventura, quasi sempre in luoghi iconici. Dopo aver seguito l’Ultra Tour Monte Rosa per tre giorni, questa mia convinzione si è ulteriormente rafforzata. L’ha fatto in senso positivo, facendomi capire che nella corsa in natura esistono molteplici situazioni affascinanti che possono andare ben oltre il mero agonismo. Quest’esperienza, inoltre, ha rafforzato in me la convinzione che l’avventura può trovare spazio anche in luoghi vicini, conosciuti e, forse, troppo spesso sottovalutati perchè a portata di mano. L’ho capito osservando gli sguardi stupiti e ascoltando attentamente i commenti dei molti atleti stranieri che per tre giorni hanno corso e camminato da Cervinia a Granchen. Per molti di loro, il territorio intorno al massiccio del Monte Rosa è stata un’autentica rivelazione. Ed è proprio per questo motivo che hanno vissuto quest’esperienza alla stregua delle gare che Richard e Lizzy organizzano ogni anno in Nepal. Forse con molti agi in più ma con lo stesso e identico spirito. Almeno due di loro, Seth, un medico di Seattle e Naomi, una psicologa inglese che lavora
a Parigi, sono venuti all’Ultra Tour Monte Rosa come volontari dopo aver vissuto insieme l’esperinza di una corsa a tappe in Nepal, un luogo per loro magico perchè è dove si sono fidanzati. Alcuni di loro ormai si conoscono abbastanza bene e s’incontrano in giro per il Mondo in qualche bella corsa a tappe. Entrato in sintonia con questo spirito di gruppo, venerdì sera, nella piazza principale di Macugnaga, mi è capitata una cosa strana e che mai avrei pensato di provare visto il mio trascorso in questa disciplina sportiva. Ho osservato attentamente il transito dei primi atleti della prova in unica tappa e, giustamente, ho rivisto in loro lo spiccato spirito agonistico. Una sosta veloce, tanta concitazione e la premura di non perdere tempo prezioso. In poche parole, situazioni che ho visto e rivisto svariate volte in questi ultimi anni di gare in giro per il Mondo. Quella sera, però, a differenza del solito, ho sentito il desiderio di concentrarmi unicamente sugli avventurieri della prova a tappe, gli stessi che ho incominciato a immaginare come i miei compagni di viaggio. Non so se li rivedrò ancora o se ci incontreremo in qualche altra bella gara in giro per il Mondo ma so per certo che il loro spirito mi ha contagiato. Ecco perchè, in questo reportage, parlo di loro, dei loro sogni e del loro spirito.
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La bandana celebrativa dell’Ultra Tour Monte Rosa 2016
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UN ALBISTA PER COMPAGNO DI VIAGGIO di Fabio Menino
Lo
definisco un albista, ovviamente solo per prenderlo in giro. In realtà è un fotografo professionista, quasi prevalentemente paesaggista, e la definizione da me affibiatagli deriva dal fatto che adora scattare le sue fotografie di montagne alle prime luci del giorno. Si chiama Giacomo Meneghello, lavora per l’agenzia Clickalps e la sua passione per la natura e la fotografia l’ha fatto allontanare dal Veneto per trasferirsi in Valtellina, al cospetto di spledide montagne. Quando Lizzy Hawker e Richard Ball mi hanno prospettato il progetto dell’Ultra Tour Monte Rosa, consapevole del fatto che da solo non sarei riuscito a soddisfare tutte le loro richieste, ho subito pensato a Giacomo. Non ricordo di preciso quando l’ho conosciuto per la prima volta ma ricordo molto bene che con lui ho vissuto due dei momenti più importanti e gratificanti della mia giovane attività di fotografo; i record di Marco De Gasperi sull’Ortles e sul Monte Bianco. Poi, alla costante ricerca di un ingaggio in qualche manifestazione, ci siamo rincontrati su qualche tracciato di gara. Dopo quattro giorni trascorsi insieme, mi viene molto difficile capire se sia stato più
difficile per lui camminare così tanto per scattare delle fotografie o sopportare il sottoscritto. Complice la sua meticolosità accompagnata da una normale volontà di conoscere e pianificare, il mio carattere particolarmente scontroso nelle prime ore del giorno ha subito costruito un ostacolo praticamente insormontabile. Nonostante questi frivoli dettagli, quella dell’Ultra Tour Monte Rosa è stata un’altra bella esperienza vissuta con Giacomo. A prescindere dalla tecnica e dai gusti personali, è sempre affascinante parlare con qualcuno che vive con la tua stessa passione. Si crea da subito un’affinità di pensiero volta principalmente alla ricerca estetica del bello ed alla miglior lettura possibile della luce. Senza tanti fronzoli per la testa legati alla passione maniacale per l’attrezzatura, Giacomo è sicuramente una persona che bada più al risultato finale che non al modo di ottenerlo. E su questo aspetto, ammetto di ritrovarmi molto nel suo approccio. Non posso sapere se i nostri destini s’incroceranno nuovamente su qualche sentiero ma sento che mi capiterà ancora di scattare fotografie in compagnia di Giacomo.
M
olti definiscono la fotografia come la scrittura della luce. Amando la fotografia, però, ancora prima di trascriverla, la luce è importante saperla leggerle. Per farlo, è fondamentale avere l’attitudine ad emozionarsi per quanto ti circonda.
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Estate 2016
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PREPARATIVI PER UNA LUNGA TRAVERSATA di Fabio Menino
Lo
zaino per un trailer è qualcosa di molto particolare. Specie per le gare più lunghe, non è un semplice accessorio ma una vera e propria appendice che unisce la volontà personale al proprio corpo. Lo zaino diventa un compagno essenziale in grado di custodire al suo interno beni preziosi che sanno di conforto e che offrono speranza nei momenti difficili. Sul pavimento della palestra di Cervinia, osservo attentamente quelle molteplici file tracciate con tanti pezzettini di carta. Ognuno di essi, riporta la descrizione di uno dei componenti richiesti dall’organizzazione quale materiale obbligatorio per affrontare la prova. Gli atleti arrivano, con calma svuotano il loro zaino e dispongono in modo ordinato tutto il suo contenuto in prossimità dei rispettivi foglietti. Inevitabilmente, parte del materiale non trova una sua collocazione perchè per il vero trailer quello che impone un’organizzazione non può mai essere una lista completa di quello che realmente gli serve in gara. Il vero trailer, in base all’esperienza accumulata in tanti chilometri percorsi sui sentieri, impara a conoscere se stesso sempre meglio e personalizza il contenuto del suo
zaino dopo ogni nuova esperienza. C’è chi ha dei piccoli contenitori per il cibo ritenuto necessario, chi ripone il telefono in una custodia a tenuta stagna, chi riporta i dati essenziali del percorso su dei bigliettini, chi è dotato di cerotti in caso di vesciche o di bende per eventuali cure. Una volta terminato il controllo, il tutto viene nuovamente riposto minuziosamente dentro lo zaino con una cura che è indice di quale valore esso abbia per il traler. Inoltre, segno peculiare di qualcosa di particolarmente intimo, c’è chi appende allo zaino un pupazzo, chi una bandiera, chi altri simboli distintivi. Lo zaino per il vero trailer non è un semplice accessorio, è l’amico fedele su cui si può sempre contare, quello che non ti abbandona mai, neanche lungo le interminabili salite in cui la mente ti scongiura di fermarti o nelle ripide discese lungo le quali il dolore alle gambe sembra impedirti di compiere un ulteriore passo. Nella palestra di Cervinia, c’è ancora tempo per un sorriso, per un abbraccio e per i ricordi delle esperienze passate vissute insieme. Poi, dopo l’impaziente notte della vigilia, ogni vero trailer sarà solo con il suo zaino lungo i sentieri dell’Ultra Trail Monte Rosa.
Sebastien Chaigneau (FRA) | Cervinia - Italia
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edo tanta gente sorridente, molti di loro si conoscono e finalmente si rincontrano dopo chissĂ quanto tempo. Ognuno di loro porta con se la voglia di affrontare una nuova avventura e la speranza di portarla a termine.
S
i chiedono informazioni sul percorso o su qualche aspetto organizzativo. Tutte cose che si sono già lette e memorizzate più di una volta ma che la loro conferma è comunque in grado di offrire una sicurezza in più.
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Una concorrente impegnata nel controllo del materiale | Cervinia - Italia
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Le prime luci del mattino illuminano la sud del Cervino | Cervinia - Italia
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Estate 2016
TAPPA 1 CERVINIA-GRESSONEY LA TRINITE’ di Fabio Menino
DISTANZA: 27 km D+/D-: 1.800 m/1.930 m TEMPO LIMITE: 10 h
Ho
giusto il tempo di godere dello spettacolo offerto dalle prime luchi del giorno che colorano la parete sud del Cervino e poi salgo in macchina per il viaggio che mi porterà direttamente a Gressoney. Mentre l’amico Giacomo seguirà tutta la tappa lungo il percorso, io procederò in senso inverso, dall’arrivo posto a la Trinitè fino ai 2.889 metri del Passo del Rothorn. E’ una splendida giornata ma, più in alto, quelle nubi così immobili sembrano presagire non poche problematiche di luce per le fotografie che sono stato chiamato a scattare. Il primo giorno di settembre porta con se un senso di malinconia; il pensiero dei tanti turisti incontrati la settimana precedente lungo i sentieri del Monte Bianco sembra essere un ricordo ormai lontano. Lungo il primo ripido tratto di strada non incontro nessuno e solo a Sant’Anna, all’arrivo della funivia, intravedo qualche turista intento a partire per una gita. Davanti ai miei occhi, la panoramica offerta dall’imponente massiccio del Monte Rosa è sorprendente. Osservo attentamente i Liskam e le loro pendici fatte di roccia e ghiccio che giungono fino in prossimità delle sorgenti del fiume Lys. Sento il desiderio d’immortalare qualche
atleta dietro il quale compaia questo splendito scenario naturale. Mi aspetto da un momento all’altro l’arrivo del francese Seb Chaigneau e, invece, il primo atleta a transitare è il giovane nepalese Tirtha Tamang. Ironia del destino, al suo arrivo le nubi coprono inesorabilmente il sole congelando l’ambiente circostante in in un contesto a dir poco spettrale. Risalgo alla ricerca del sole contento d’incitare ogni atleta al suo passaggio. Poco più in alto, i laghi Salero offrono un altro scorcio di assoluta bellezza. Dall’alto, mi diverto a immortalare il passaggio degli atleti mentre si rispecchiano nelle loro acque. Salgo ancora e, finalmente, giungo sul Passo del Rothorn dove mi accolgono le bandiere di preghiera nepalesi che svolazzano libere al vento. La vista sulla valle di Champoluc baciata dal sole è impreziosita da candide nubi all’orizzonte e sembra essere il posto ideale per scattare delle fotografie. Osservo tutti i concorrenti e noto in molti di loro, anche nei più stanchi, un profondo senso di soddisfazione e gioia. Mi ricongiungo con Giacomo e, insieme, scendiamo alla volta di Trinitè per festeggiare gli ultimi arrivi sul traguardo finale e per parlare di fotografia.
Il passaggio di un concorrente tra i laghi Selero e Sant’Anna| Gressoney - Italia
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a gioia che si può leggere sul volto di un atleta, solitamente è direttamente proporzionale alla fatica profusa e alle bellezze dell’ambiente naturale incontrato durante il percorso.
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uando termina la salita, rimane a disposizione qualche istante per cercare conforto e per ammirare quanto ti circonda. Poi, improvvisamente, la tua mente torna a concentrarsi per affrontare al meglio la lunga discesa.
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Il passaggio degli atleti ai laghi Selero | Gressoney - Italia
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n lago alpino costituisce uno splendido specchio naturale dove si possono riflettere le difficoltà , le paure ma anche le gioie di ogni trailer. Di fronte al proprio riflesso non si può barare perche esso rispecchia fedelmente il proprio stato d’animo.
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agliare il traguardo finale di tappa, significa avere la consapevolezza di aver compiuto un ulteriore passo verso l’obbiettivo finale. E’ il momento di lasciarsi andare e di godere della propria stanchezza con i compagni di viaggio.
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Estate 2016
TAPPA 2
GRESSONEY LA TRINITE’ - MACUGNAGA di Fabio Menino
DISTANZA: 43,5 km D+/D-: 2.800 m/3.300 m TEMPO LIMITE: 12 h
La
seconda tappa dell’Ultra Tour Monte Rosa, almeno per me, è stata all’insegna dell’acqua. Oggi ho scoperto la Valle Quarazza e lo splendido omonimo torrente che scorre al suo interno su roccia finemente levigata. Arrivati a Macugnaga dopo un’estenuante viaggio in macchina di oltre tre ore, io è Giacomo saliamo insieme lungo questa valle, lui con destinazione ai 2.736 metri del Colle del Turlo, mentre io rimango a metà valle nei pressi dell’Alpe Schena. In più di un’occasione, non ho potuto fare a meno di cedere alla tentazione di sedermi per ammirare con calma lo scorrere di quelle acque capaci di riflette così magicamente un’ampia gamma cromatica, dal turchese allo smeraldo, su tortuosi scivoli di roccia sapientemente levigati dallo scorrere del tempo. E’ strano quanti pensieri si possano fare udendo come sottofondo il suono dell’acqua. Si cerca di concentrarsi su qualche punto in particolare ma poi, inevitabilmente, la mente si allontana dalla realtà facendoti entrare in uno stato di trans. Penso che l’acqua sia un forte spunto meditativo. Ed è stato proprio questo elemento naturale che ho voluto fosse al centro di tutti i miei scatti odierni.
Prima con un vecchio ponte di legno sul fiume, poi con due cascate, infine con le sorprendenti acque del Lago delle Fate. Ma è stata anche la giornata in cui ho sentito il bisogno di capire da vicino lo stato d’animo dei concorrenti incontrati lungo il mio cammino. Il punto di ristoro posizionato all’Alpe Prelobia, nei pressi del complesso minerario ormai dismesso è stato il set ideale per soddisfare questo intento. Molti di loro li ho visti arrivare ormai stanchi e provati, vogliosi unicamente di dissetarsi e rinfrescarsi con l’acqua di una fontana e di riprendere il più velocemente possibile il cammino lungo gli ultimi quattro chilometri di strada che li separavano dalla piazza principale di Macugnaga. Quando ormai il sole aveva fatto capolino dietro le montagne della stretta valle, ho visto gli ultimi di loro tagliare il traguardo, stanchi come non mai ma consapevoli di aver aggiunto un ulteriore tassello al mosaico del loro viaggio. Infine, tutti insieme sotto il tendone allestito dall’organizzazione, abbiamo consumato la meritata cena sognando ancora una volta ad occhi aperti, chi di terminare la sua prova, chi, come me e Giacomo, di riuscire ad immortalare nel migliore dei modi le loro imprese.
Sebastien Chaigneau (FRA) | Macugnaga - Italia
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volte la classifica è qualcosa che non è in grado di contemplare la realtà dei fatti. Nessun numero, infatti, riuscirà mai a raccontare fino in fondo le molteplici emozioni che si sono provate lungo un percorso.
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a gioia e la soddisfazione che si prova quando un concorrente ti saluta, ti sorride o ti ringrazia, è la chiave di lettura piÚ significativa che riesce a gratificarti per il lavoro che stai facendo.
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Il passaggio di un atleta sul ponte di legno del torrente Quarazza | Macugnaga - Italia
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E’
difficile interpretare la velocità dell’acqua e capire quanto tempo impieghera, prima a giungere in fondo ad una valle, poi fino al mare. Il suo fluttare è qualcosa di magico, nello stesso tempo ripetitivo e assolutamente vario.
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l sostegno che può offre una fonte d’acqua, spesso e volentieri, è d’incommensurabile valore. Quando la gola è arsa dal caldo, quel fresco piacere istantaneo è in grado di fornirti le ultime energie inaspettate per concludere il tuo viaggio.
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a vita di tutti i giorni ci insegna sempre di più che l’attrazione verso la comodità e spesso troppo forte per rinunciarvi. La corsa in natura è una forma arcaica dell’espressione umana, un distacco dall’agio in gradi di rafforzare lo spirito.
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volte basta alzare semplicemente lo sguardo e spalancare le braccia al cospetto dello stato d’animo che si sta vivendo. E’ un modo efficace per trovare la felicità dai semplici ma essenziali fatti della vita.
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Estate 2016
TAPPA 3 MACUGNAGA - GRENCHEN di Fabio Menino
DISTANZA: 45,5 km D+/D-: 2.835 m/2.500 m TEMPO LIMITE: 12 h
La
prima parte della giornata, come da programmazione iniziale, non rientrava nei nostri intenti e neanche nei nostri desideri. Poi, come spesso accade, il fato ha fatto il suo corso e io e Giacomo ci siamo ritrovati sul Passo del Monte Moro alle prime luci del mattino. Per noi fotografi quello della luce giusta è ormai un tarlo, alle volte un alibi, che ci accompagna in ogni situazione. Però, quando capità di trovarsi nel luogo giusto al momento giusto, i rammarichi lasciano unicamente il posto allo sfrenato istinto di scattare fotografie. Nell’ultima tappa dell’Ultra Trail Monte Rosa, il luogo giusto era al cospetto della maestosa parete est del Monte Rosa e il momento giusto era l’alba. Il primo sole, di fatto, ha il potere di riscaldare l’animo e di offrire la giusta energia per affrontare la giornata. Le lunghe ombre che è in grado di disegnare sul terreno, inoltre, hanno la capacità di far vedere la realtà con una dimensione inedita. A grandi linee, questo è quanto abbiamo vissuto io e Giacomo un paio d’ore dopo esserci svegliati da un sonno che, di suo, avrebbe voluto durare molto più a lungo. La parete di questa montagna è qualcosa
di sorprendente, visibile vagamente dalla pianura padana e ammirabile da vicino solo a chi si avvicina ad essa con rispetto. La parte est del Monte Rosa è il simbolo più emblematico di questo affascinante tour che prende il nome dalla sua catena montuosa. Se io e Giacomo non fossimo saliti per caso al Passo del Monte Moro, non avremmo capito fino in fondo da cosa sia realmente nata la volontà di Lizzy Howker di organizzare quest’avventura. Ma la terza e ultima tappa è stato anche molto altro. A partire dal trasferimento alla volta del villaggio svizzero di Granchen, per finire ai sorrisi e allo spirito gogliardico vissuto dopo la linea d’arrivo finale. Non si sono rese necessarie molte parole al riguardo, sono bastati pochi sguardi reciproci con Lizzy e Richard per fargli capire che si è trattato di un’esperienza unica e per ringraziarli della fiducia accordataci; in sostanza è così che ci siamo congedati io e Giacomo prima di ripartire alla volta dell’italia vogliosi di analizzare tutte le fotografie scattate. E’ raro che mi capiti ma, mai come in questo caso, sento che il prossimo anno sarò nuovamente presente all’Ultra Tour Monte Rosa.
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Tirtha Tamang (NEP) | Macugnaga - Italia
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hi corre o cammina per monti, sa bene che i sacrifici sofferti per l’essersi svegliati presto e per aver camminato ore al freddo, quasi sempre sono ricompensati da quanto si potrà ammirare piÚ in alto, alle prime luci del giorno.
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Ruth Croft (NZL) | Macugnaga - Italia
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Il passaggio degli atleti al Lago Smeraldo | Macugnaga - Italia
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volte la roccia è sorprendente. Le sue svariate forme e colori sembrano suggerire di cercare a tutti i costi il significato del fantastico disegno creato dalla natura milioni di anni fa. Un disegno talmente perfetto, però, che raramente ha un significato.
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huando incontro degli amici in gara, immediatamente entro in simbiosi con loro perchè ne apprezzo lo spirito di volontà e ne invidio i loro sogni. Inevitabilmente, però, è anche un momento di nostalgia verso il mio recente passato.
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n abbraccio è un gesto insito nell’istinto umano, una delle forme più complesse e genuine per esternare i propri sentimenti. Spesso e volentieri, un abbraccio è in grado di comunicare meglio di qualsiasi parola.
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opo il traguardo finale, si è consapevoli che un sogno è terminato e che lascia spazio alla vita di tutti i giorni. Però, si è anche consapevoli che altri sogni possono essere realizzati in futuro e che ciò dipende solo dalla propria volontà.
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Estate 2016
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UNA CREATURA DI LIZZY HAWKER di Fabio Menino
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Ultra Trail Monte Rosa è una gara voluta e ideata da Lizzy Howker, la regina incontrastata dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc. E’ stata la stessa Lizzy ad aver dichiarato di aver trovato l’ispirazione per questa gara proprio allenandosi sul sentiero del giro del Monte Rosa in preparazione per la prestigiosa gara francese intorno al Monte Bianco.
1° Swiss Alpine Marathon 1° Boddington 50 km 1° IAU 100km World Championship
“Ambienti selvaggi , numerose montagne oltre i 4000m in ogni direzione, e sentieri poco battuti – questo è dove ho scelto di allenarmi per l’UTMB e altre gare . Questo è il percorso dove mi sono allenata – trascorrendo delle lunghe giornate correndo attorno al Monte Rosa, e passando le notti con amici nei villaggi e nei rifugi lungo la strada. E ‘un percorso difficile, molto alto e a tratti molto tecnico – e precedenti esperienze di corsa in montagna sono necessarie – ma è così bello . La corsa a tappe è un bel formato . Si può godere dei panorami, prati e montagne alla luce del giorno e socializzare e cenare con gli altri concorrenti durante il pomeriggio e la sera”.
2010 1° Ultra-Trail du Mont-Blanc 1° Transgrancanaria 123
LE PRINCIPALI VITTORIE DI LIZZY 2005 1° Ultra-Trail du Mont-Blanc 1° Barry 40 Mile Track Race 2006 1° 100 km Innsworth
2007 1° Swiss Alpine Marathon 2008 1° Ultra-Trail du Mont-Blanc 1° Haworth Hobble 32 Miles
2011 1° Ultra-Trail du Mont-Blanc 1° Swiss Alpine Marathon 1° Transgrancanaria 123 1° Hong Kong 100 Ultra Trail Race 1° Annapurna 100k Ultra Trail 2012 1° Ultra-Trail du Mont-Blanc 1° Spartathlon 1° Run Rabbit Run 100 Mile UltraMarathon 1° Trail Ticino 117 km 2013 1° Mt Everest Extreme Ultra Marathon 1° Annapurna 100k Ultra Trail 2014 1° Kathmandu Ultra Trail 2016 1° Kathmandu 80 Km Ultra Trail
Lizzy Hawker (GBR) e Mira Rai (NEP)| Granchen - Svizzera
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Estate 2016
CLASSIFICHE ULTRA TOUR MONTE ROSA
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( 3TAPPE)
CLASSIFICA MASCHILE 2016 1. Thirta Tamang (NEP) 13h55.24 2. Seb Chaigneau (FRA) 14h25.51 3. Anders Kartik Jensen (DAN) 16h46.03 4. Ram Puri (NEP) 17h03.48 5. Stephan Tassani-Prell (GER) 17h13.57 6. Thomas Pfiffner (SUI) 17h18.47 7. Christian Shild (SUI) 17h58.33 8. Martin Bergert (GER) 18h23.26 9. Stefan Sigron (SUI) 19h00.18 10. Brandon chalk (USA) 19h01.24 11. Markus Inauen (SUI) 19h02.30 12. Rainer Hilz (GER) 19h09.54 13. Bernhard Walker (SUI) 19h31.51 14. Marc Muller (SUI) 19h44.37 15. Russell Angrignon (CAN) 19h49.40 16. Hansjorg Gosteli (SUI) 20h06.48 17. Damien Combelles (SUI) 20h08.38 18. Chris Tomlin (GBR) 20h20.03 19. Werner Ott (SUI) 20h23.21 20. Manel Sala (ESP) 20h44.21 21. Miguel Girona (SUI) 20h46.40 22. Dave Jelley (GBR) 20h46.48 23. Manol Dimitrov (GBR) 20h56.11 24. James Pearson (GBR) 20h57.37 25. Pablo Girona (SUI) 21h04.36 26. Pascal Holzer (SUI) 21h24.43 27. Hsinping Wu (TWN) 21h30.46 28. Andrew Wilson (GBR) 21h46.20 29. Duncan Mackinnon (GBR) 22h32.05 30. Mark Warner (FIL) 22h35.08 31. Andrea Valsesia (ITA) 22h48.18 32. Patrice Kusalik (FRA) 23h13.24 33. Andrew Stewart (AUS) 23h33.55 34. Gerald Angus (GBR) 23h38.29 35. Steve Skedgell (GBR) 23h46.17 36. Espen Bago (DAN) 23h56.03 37. Ignaz Furrer (SUI) 24h01.36 38. Sean O’sullivan (GBR) 24h38.42 39. Douglas Braidwood (GBR) 24h50.58 40. Niels Corlin (DAN) 24h53.11 41. Claus Christiansen (DAN) 24h53.15 42. Wilhelm Von Frenckell (FIL) 25h09.28 43. Mac Dinsmore (AUS) 25h29.03 44. Mark Jones (GBR) 25h30.16 45. Jeroen Jonk (OLA) 25h32.14
46. Jonathan Zeffert (GBR) 25h36.35 47. Dane Ryan (GBR) 25h47.25 48. Edward Walker (GBR) 25h49.26 49. Andre Meyer (GBR) 25h52.25 50. Michael Cotton (USA) 25h52.58 51. Alessandro Minicucci (ITA) 25.57.48 52. Daniel Milton (GBR) 26h24.58 53. Maurizio Lisci (ITA) 26h48.08 54. Roland Gyssler (SUI) 26h56.46 55. Ivan Sobina (UKR) 27h06.22 56. Roland Zeindler (SUI) 27h29.15 57. Kevin Young (USA) 28h00.45 58. David Langrish (GBR) 28.04.23 59. Neil Hawthorne (AUS) 28h05.19 60. Garth Mcinerney (AUS) 28h05.30 61. Gerhard Holzer (AUT) 28h10.31 62. Rolf Hengartner (SUI) 28h23.18 63. David Smithey (USA) 28h40.49 64. Michael Maisch (GER) 28h41.04 65. Patrick Bird (GBR) 28h54.55 66. Fabio Conzi (ITA) 29h22.35 67. Andreas Nau (GER) 29h22.45 68. Roger Nosworthy (GBR) 29h29.31 69. Role Strauss (AUT) 29h52.51 70. Yuk Tung Wong (HKG) 30h03.23 71. Ove Morten Stalheim (NOR) 30h32.13 72. Melfyn Hughes (GBR) 30h46.25 73. Shui Fuk Sin (HKG) 31h12.35
CLASSIFICA FEMMINILE 2016 1. Severine Pont Combe (SUI) 17h29.04 2. Ruth Charolette Croft (NZL) 18h31.22 3. Nora Senn (SUI) 19h19.56 4. Helen Blatter (SUI) 19h20.43 6. Brigitte Eggerling (SUI) 19h26.49 7. Helen Cospolich (USA) 20h14.59 8. Annabelle Wheeler (GBR) 20h20.40 9. Severine Murk-Lendi (SUI) 21h10.15 10. Catherine Farrow (GBR) 21h11.43 11. Amy Streeter (USA) 21h27.55 12. Marianne Joos-Frei (SUI) 22h01.26 13. Delena Angrignon (CAN) 22h21.55 14. Christine Denis (SUI) 22h45.23
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15. Rachael Gooberman (GBR) 23h43.45 16. Georgia Pearson (GBR) 23h51.50 17. Lynne Lamont (GBR) 23h52.55 18. Jana Gustman (USA) 23h55.26 19. Amanda Calvert (GBR) 24h04.47 20. Frances Bain (GBR) 24h12.33 21. Kar Bik Tam (HKG) 24h40.42 22. Anna Buckingham (GBR) 24h52.23 23. Barbara Tassani Prell (GER) 25h00.50 24. Venetia Wingfield (GBR) 25h26.34 25. Jessica Williams (GBR) 25h31.17 26. Cinta Groos (OLA) 25h48.34 27. Barbara Trechslin (SUI) 25h49.46 28. Ellen Meyer (OLA) 25h52.28 29. Laura Millichamp (GBR) 25h53.52 30. Viv Slack (GBR) 25h57.48 31. Claudia Bernadini (ITA) 26h13.12 32. Marta Moreira (ESP) 26h16.08 33. Caroline Watt (GBR) 26h46.00 34. Eadaoin Hutchinson (IRL) 27h12.42 35. Lucia Minto (GBR) 27h20.05 36. Marina Ranger (GBR) 27h29.46 37. Susanna Pession (ITA) 27h55.22 38. Elaine Stewart (GBR) 28h12.25 39. Bei Hu (HKG) 28h40.20 40. Petra Wendt Maisch (GER) 28h40.56 41. Susanna Nau (GER) 29h22.43 42. Sioban Healy (GBR) 29h45.43 43. Sandra Lensink (OLA) 29h52.34 44. Tiziana Krakher (AUT) 29h52.43 45. Rebecca Brennan (GBR) 30h21.03 46. Virginia Bird (GBR) 30h21.57 47. Miroslava Zelkova (SK) 30h46.31
UNA GARA INTERNAZIONALE DALLO SPIRITO ANGLOSASSONE L’Ultra Tour Monte Rosa a tappe si è dimostrata essere una manifestazione ad ampia valenza internazionale. Basti pensare che il 36% dei partecipanti erano provenienti dal Regno Unito. Tra gli oltre 19 paesi presenti, solo nove concorrenti erano italiani. Gran Bretagna 52, Svizzera 26, Stati Uniti 11, Italia 9, Germania 9, Australia 5, Danimarca 5, Olanda 4, Hong Kong 4, Austria 3, Finlandia 3, Nepal 2, Francia 2, Spagna 2, Canada 2, Irlanda 1, Norvegia 1, Svezia 1, Taiwan 1
utmbÂŽ quattro giorni intorno al bianco 24-27 agosto 2016
Dopo un anno d’assenza, ritorno a Chamonix per riassaporare le atmosfere e lo spirito della corsa regina del trail running
shoot Luogo: La parete sud del Monte Bianco Evento: UTMB Fotografo: Fabio Menino
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PERCHE’ L’UTMB® di Fabio Menino
Per
comprendere fino in fondo cosa sia l’UTMB, bisogna necessariamente tornare indietro di qualche anno. Nei primi anni di questo secolo, un gruppo di appassionati temerari, tra italiani e francesi, provarono a percorrere l’intero giro del Monte Bianco in un’attica più orientata al running, senza soste prolungate nei rifugi, che non al classico trekking di più giorni. A distanza di un paio d’anni, quella che poteva sembrare solo un’idea spregiudicata prese forma e si trasformò in una vera e propria competizione sportiva. Nell’estate del 2003, infatti, circa 400 atleti presero parte al primo Ultra-Trail du Mont-Blanc e sessantasette di loro lo portarono a termine. Il nepalese Dawa Sherpa concluse il primo percorso di 150 km in poco più di venti ore e, di fatto, entrò nella storia del trail. Nonostante le competizioni di ultra trail running fosserò già nate alcuni decenni prima negli Stati Uniti d’America, era la prima volta che in Europa veniva proposto qualcosa del genere in ambiente montano. Il fascino del Monte Bianco e del suo giro conosciuto ormai dagli appassionati di trekking di tutto il Mondo, non fecero altro che contribuire a farne crescere il mito. Nel durante delle quattordici edizioni disputate, questa lunga corsa tra Francia,
Italia e Svizzera, ha saputo diventare il più importante riferimento mondiale della disciplina. Ogni anno, molti dei migliori interpreti internazionali si mettono alla prova sui suoi sentieri, accuditi da un’organizzazione che non ha equali in nessun’altra gara. Per una settimana intera, Chamonix diventa il centro del Mondo per tutti gli appassionati di trail running; è presa d’assalto da decine di migliaia di trailer e dai loro famigliari, continuamente ammirati e festeggiati, dal primo all’ultimo, da un numero impressionante di tifosi e di turisti. Per chiunque si occupi d’informazione legata al settore, giornalisti, fotografi, operatori video o responsabili marketing, diventa un appuntamento imperdibile. Sarebbe come perdersi il Tour de France nel ciclismo, la finale di Champions Leauge nel calcio o Wimbledon nel tennis, giusto per citare qualche esempio. E poi l’UltraTrail du Mont-Blanc è la sua montagna, il massiccio montuoso più famoso d’Europa a disposizione per essere ammirato nelle sue molteplici vesti. Da quel lontano 2003 molte cose sono cambiate e i primi pionieri hanno già lasciato il posto a nuove generazioni di atleti che a loro volta saranno costretti un domani a fare lo stesso. Solo la sua magia rimane e rimarrà per sempre immutata.
L’arrivo dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc® | Chamonix - Francia
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Estate 2016
L’ULTRA-TRAIL DU MONT-BLANC® RACCONTATO IN CIFRE di Fabio Menino
2.000 volontari 15.000 LITRI DI COLA
378 km di percorsi segnalati
9.700 LITRI DI MINESTRA
80 infermieri
6.000 LATTINE DI BIRRA
35 dottori
19 comuni attraversati
150 soccorritori 20 ambasciatori dell’ambiente
15.000 bandierine
70 computer 50.000 BISCOTTI SALATI
23.000 BARRETTE AI CEREALI
9.000 BANANE
20 webcam
19.000 persone trasportate
38 ristori
107 ore di diretta tv
53 checkpoint 11.000 sacchi gara
400 kg di salame 1.500 kg di formaggio
7.000 atleti iscritti
L’
UTMB® è nato come singola gara nel 2003 per volontà dei coniugi Catherine e Michel Poletti, tutt’oggi i direttori di gara assistiti da Nathalie Ecuer, Nicolas Lagrange e Isabelle Juchat. Oggi l’UTMB® conta 5 gare ed è organizzato dalla Sarl Autour du Mont Blanc, rappresentata da Catherine e Michel Poletti e dall’associazione Les Trailers du Mont-Blanc, presieduta da René Bachelard, Léon Lovey, vice presidente svizzero, Alberto Motta, vice presidente italiano e Yann De Serreville, vice presidente francese. Il comitato d’onore della manifestazione è presieduto dai 19 sindaci dei comuni attraversati dalle gare.
ORGANIZZAZIONE SUL TERRITORIO ITALIANO Relazioni con il Comune: Federica Cortese Relazioni con la Regione: Jean Barocco Comunicazione: Carmen Mennella, Erica Motta Responsabile punti ristoro: Gigi Riz Responsabile sicurezza: Oscar Tajola Volontari: Sandra Xausa Dolonne, Forum Center: Dario Sannicolo Partenze: Enrico Romano Pettorali: Elena Seguin Logistica: Mauro Maino Resp. chiudi pista: Fiorello Sisto Sacchi corridori: Claudio Bergomi
Resp. Trail Défi: Claudio Cheraz Segnaletiche: Patrick Desbrest Lac Combal: Josiane Sermet Aréte du Mont-Favre: Yann De Serreville Rif. Maison Vieille: Giacomo Calossi, Bernard Guegan Rif. Bertone: Alice e Lorenzino Cosson, Sandra Ziggiotto Rif. Bonatti: Mara Rizzo, Maryse Broisin Arnouvaz: Marcella Biondi, Karine Chamel Gran Col Ferret: Patrice Monet
1.089.700 euro da quote iscrizioni
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Estate 2016
I 25 ITALIANI NELLA HALL OF FAME DELL’ULTRA-TRAIL DU MONT-BLANC® ultra trail du mont blanc 2003 (Chamonix-Courmayeur)
4° Simone Dallera 8h59.23 2005
3° Marco Olmo 21h49.57 9° Matteo Bertoli 24h29.19
Se terminare una delle gare dell’UTMB può rappresentare la coronazione di un sogno per un trailer, salire sul podio è qualcosa di ancora più magico. E’ la coronazione dello stesso sogno al cospetto di decine di migliaia di tifosi assiepati sulla piazza principale di Chamonix. All’UTMB® questo onore aspetta ai primi 10 uomini e alle prime 10 donne della classifica generale mentre, alla CCC®, TDS® ed OCC spetta ai primi 5 uomini e le prime 5 donne della classifica generale.
2006
1° Marco Olmo 21h06.06 6° Annemarie Gross 32h24.11
courmayeur champex chamonix
2007
1° Marco Olmo 21h31.58 5° Virginia Olivieri 31h32.04 2008
10° Massimo Tagliaferri 24h24.22 7° Francesca Gualco 34h06.05 9° Alessia Bertolino 35h53.47
2007
2011
4° Daniele Gaido 13h09.10 2° Patrizia Pensa 17h10.17 3° Giuliana Arrigoni 17h11.39 5° Alessandra Carlini 17h30.45
7° Katia Fori 30h38.44 9° Simonetta Castelli 34h04.20 2012
3° Flavio Gadin 10h54.54 2009
2° Francesca Canepa 13h17.01 5° Katia Fori 13h58.25
2013
2013
2015
4° Katia Fori 27h48.45 2016
9° Giulio Ornati 23h25.38
4° Simona Morbelli 15h44.13 5° Giullio Ornati 11h55.29 2016
3° Giuliano Cavallo 12h19.21
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VITTORIE
SEGUE PODI
Marco Olmo Sonia Glarey
Massimo Tagliaferri Simone Dallera Simonetta Castelli Virginia Oliveri Daniele Gaido Emanuela Scilla Tonetti Flavio Gadin Franco Colle’ Giuliana Arrigoni Giuliano Cavallo Mattia Roncoroni Simona Morbelli Lara Crivelli Sonia Glarey Sonia Locatelli
PODI
Marco Olmo Katia Fori Francesca Canpepa Giulio Ornati Alessandra Carlini Lisa Borzani Patrizia Pensa Alessia Bertolino Annemarie Gross Francesca Gualco
ANNO DELLA PRIMA EDIZIONE
sur les traces des ducs de savoie
UTMB 2003 CCC 2006 TDS 2009 OCC 2014
2011
2° Francesca Canepa 20h57.40 2012
3° Alessandra Carlini 20h32.14
orsierers champex chamonix
2013
3° Mattia Roncoroni 15h31.20 3° Lisa Borzani 19h07.14 4° Emanuela Scilla Tonetti 19h22.08 2014
2014
2° Lisa Borzani 19h40.54 4° Patrizia Pensa 21h24.38
1° Sonia Glarey 6h.37.40
2016
2° Lara Crivelli 7h34.06 3° Sonia Locatelli 7h34.19
3° Franco Colle’ 15h32.45
2016
utmbÂŽ a ludo lo scettro di re del trail 28-29 agosto 2016
Alla quattordicesima edizione, per la prima volta, i francesi s’impongono nella corsa regina sia al maschile che al femminile con Ludovic Pommeret e Cartoline Chaverot
shoot Atleta: Ludovic Pommeret (FRA) Luogo: Le Dellevret Evento: UTMB Fotografo: Fabio Menino
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Estate 2016
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UNA GARA DALLE MILLE EMOZIONI, TRA L’IMPRESA E IL MITO di Fabio Menino
Se
nel trail running vi fosse la possibilità di scommetere, penso che in pochi avrebbero azzardato una vittoria di Ludovic Pommeret. Ben altri nomi, infatti, godevano di più ampi consensi nei pronostici. Eppure, Ludovic nel trail running di cose ne ha già dimostrate tante. Dal suo esordio ufficiale nelle lunghe distanze nel 2004, in sessantacinque prove disputate ha ottenuto ben ventisette vittorie. Classe 1975, è arrivato all’Ultra-Trail du MontBlanc con una serie di risultati da far pensare a una nuova fase di giovinezza nella sua lunga carriera; quattro vittorie in altrettante gare disputate. Proprio a Chamonix aveva fatto il suo esordio nelle 100 miglia nel 2012 ma in quell’occasione non era riuscito ad andare oltre il ventesimo posto. Due anni più tardi, invece, il secondo posto a La Diagonale des Fous aveva messo in mostra tutto il suo talento anche su questa distanza. Quest’anno, a maggior ragione, nessuno avrebbe scommesso su di lui neanche alle 23:31 di venerdì sera quando è transitato in cima al col du Bonhome in cinquantesima posizione. E invece, passo dopo passo, ora dopo ora, Ludovic ha ripreso e superato tutti i suoi avversari. Ha preso la testa della corsa sulla salita
che porta a Catogne, dopo 147 km di gara, è l’ha tenuta stretta fino all’arrivo nella piazza di Chamonix. Per lui, 170 km percorsi in 22h00.02. Ignaro del fatto, la sua vittoria a distanza di poche ore avrebbe poi regalato a tutti i tifosi francesi un nuovo primato: con la vittoria al femminile di Caroline Chaverot, infatti, i transalpini conquistavano per la prima volta nella storia della manifestazione i due gradini più alti del podio. Ma l’UTMB 2016 ha avuto molte altre chiavi di lettura interessanti. A partire dal secondo posto del lituano Gediminas Grinius che, dopo il quinto posto del 2014, si conferma definitivamente essere una realta nel panorama del trail running internazionale. E poi la compagine americana, con Zach Miller in testa alla corsa per oltre 100 km, da Le Contamines a Trient, poi costretto a retrocedere in sesta posizione sul traguardo finale e con i connazionali Tim Tollefson e David Laney, rispettivamente terzo e quarto. Per noi italiani, invece, si è trattato di un’edizione storica, con dei risultati che aspettavamo da almeno otto anni. Il nono e l’undicesimo posto di Giulio Ornati e Marco Zanchi, infatti, fanno già parte della storia dell’ultra trail running italiano.
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Gediminas Grinius (LTU) - 2° classificato in 22h26.05
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Estate 2016
Tim Tollefson (USA) - 3° in 22h30.28
Javier Dominguez (ESP) - 5° in 22h44.16
David Laney (USA) - 4° in 22h41.14
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1° LUDOVIC POMMERET (FRA) Team Hoka
2° GEDIMINAS GRINIUS (LTU) Team Vibram
3° TIM TOLLEFSON (USA) Team Nike Trail
UTMB® 2016 - TOP THREE ATHLETES
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Estate 2016
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QUEI CENTO CHILOMETRI SOLITARNI DI ZACH di Fabio Menino
Io
non so di preciso cosa si possa provare ad essere in testa a una corsa come l’UTMB per più di cento chilometri. Del resto è qualcosa che non ho mai provato in vita mia e che mai proverò. Eppure, conoscendo abbastanza bene questa corsa e l’ambiente che gli gira intorno, mi riesce vagamente bene d’immaginarlo. Quando a Delevert ho visto arrivare Zach Miller da solo, illuminato dagli ultimi raggi del sole di una calda giornata, ho da subito provato una certa ammirazione per il suo modo di affrontare quella difficile prova. Sorridente, apparentemente spensierato e con la sua inseparabile borraccia in mano, in quel preciso momento, ai miei occhi impersonificava perfettamente lo stereotipo del trail runner a stelle e strisce. Avendo seguito l’anno precedente la sua splendida vittoria nella CCC, confidavo che sapesse quello che stava facendo ma il passaggio pochi minuti dopo dei super favoriti Luis Alberto Hernando e Miguel Heras, molto più rilassati e intenti a chiaccerare tra di loro, mi aveva fatto pensare che la gestione di gara di Zach fosse alquanto spergiudicata. Invece, i due campioni spagnoli si sono poi arresi, il primo al lago Combal e il secondo all’Arnuva, mentre Zach, seppur
con qualche problema, ha concluso la sua prova con il sesto tempo assoluto. Forse, per molti altri atleti avrei giudicato una gestione di gara di questo tipo come una pazzia o qualcosa di simile. Per Zach, invece, questo non mi è capitato. Molto semplicemente, penso che per lui sia stato l’unico modo possibile per cercare di vincere l’UTMB. E penso anche che, se il prossimo anno dovesse nuovamente presentarsi a Chamonix per la stessa gara, non farebbe nulla di diverso da quello che ha fatto quest’anno. A qualche giorno di distanza, Zach Miller me lo immagino sul volo di ritorno verso gli Stati Uniti, magari in compagnia dei suoi compagni di team David e Tim. Lo immagino appoggiato al finestrino mentre guarda dall’alto per l’ultima volta il Monte Bianco e le Alpi. E me lo immagino anche ripensare a tutta la sua fantastica avventura; la partenza in mezzo alla folla di Chamonix, la lunga notte da Saint Gervais al Gran col Ferret, il calore del tifo svizzero a Champex, la prima crisi a Trient, l’interminabile salita alla Tete aux Vent, la faticosa discesa da Flegere e, nuovamente, la gioia di rincontrare la stessa folla a Chamonix. Infine, me lo immagino felice Zach, fiero come non mai di aver provato a vincere l’UTMB.
Zach Miller (LTU) - 6° classificato in 22h54.26
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Sébastien Camus (FRA) - 7° classificato in 23h12.43
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Julien Chorier (FRA) - 8° classificato in 23h13.34
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Estate 2016
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IL RITORNO DEL TRAIL RUNNING MADE IN ITALY di Fabio Menino
C
orreva il lontano 2008. Nell’anno che vide l’esordio, vincente, del giovane Kilian Jornet all’UTMB, l’italiano Massimo Tagliaferri tagliava la linea del traguardo di Chamonix in 24h22’22’’ andando a conquistare il decimo posto assoluto in classifica. Dopo le recenti imprese di Marco Olmo nella stessa gara, terzo nel 2005 e primo nel 2006 e 2007, l’ultra trail italiano mostrava a tutto il Mondo di esserci. Da quell’estate, si sono disputate altre sette edizioni dell’UTMB ma nessun altro italiano è più riuscito nell’impresa di salire sul podio di Chamonix. In tutti questi anni, ci hanno pensato le atlete italiane con Francesca Canepa (2° nel 2012), con Katia Fori (7° nel 2011, 5° nel 2012 e 4° nel 2013) e con Simonetta Castelli (9° nel 2011). Nell’ultima edizione del 2015, invece, non eravamo riusciti ad andare oltre il ventiduesimo posto di Andrea Macchi tra gli uomini e il trentunesimo di Virginia Oliveri tra le donne. Poi, quando meno te lo aspetti, tutte le carte vengono rimescolate per una nuova ed avvincente partita. Le premesse del risultato importante c’erano già state tutte. Mercoledì sera Franco Collé era giunto terzo nella TDS, giovedì Lara Crivelli e Sonia Locatelli si erano posizionate, rispettivamente, seconda e terza nella OCC e, infine, venerdì sera Giuliano Cavallo era giunto
terzo nella CCC. Tra il pomeriggio e la notte di sabato 28 agosto, però, molto altro è accaduto. Sono arrivati nella corsa regina, a gradita sorpresa, il nono posto di Giulio Ornati, l’undicesimo di Marco Zanchi e, sempre l’undicesimo ma tra le donne, di Graziana Pe. Tre risultati importanti per far tornare a dire al Mondo intero che l’Italia dell’ultra trail c’è. Ma si tratta anche di tre risultati che, inevitabilmente, non possono fare altro che regalare una prospettiva di veduta in ottica futura. Se Marco Zanchi ha dimostrato sul campo che salire sul podio, ovvero classificarsi nei primi dieci, non è un traguardo al di fuori delle sue possibilità, per una semplice questione anagrafica sono Giulio e Graziana che sembrano avere le migliori carte da potersi giocare. Del resto, già nel recente passato, entrambi hanno dimostrato di essere a loro agio sui sentieri che circondano il Monte bianco; Giulio con un quinto posto alla CCC nel 2015 e Graziana con un settimo, sempre nella CCC, nel 2014. Ovviamente, il tutto qualora fosse ancora loro intenzione cimentarsi in futuro nell’UTMB. Ma da qualsiasi angolazione si voglia vedere la questione, questa corsa rimane il riferimento più importante per le gare di 100 miglia o similari a livello mondiale. E gli atleti di talento, quelli che amano il confronto vero, difficilmente non ci tornano.
100
Giulio Ornati (ITA) - 9° classificato in 23h25.38
101
Marco Zanchi (ITA) - 11° classificato in 23h44.43
102
GIULIO E MARCO
DUE CARRIERE A CONFRONTO
GIULIO ORNATI Anno di nascita: 1986 Team: SALOMON Principali risultati nelle ultra distanze 2016 9° Ultra-Trail du Mont-Blanc 170 km 1° Bettelmat Ultras Trail 83 km 4° La Maxi Race du Lac d’Annecy 83,5 km 1° Tuscany Crossing 100 km 1° Maremontana Trail 60 Km 22° Transgrancanaria 125 km 2015 3° Ultra-Trail Lago d’Orta 90 km 34° IAU Trail WC Annecy 84 km 1° Trail del Motty 48 km 2014 3° Sellaronda Trail Running 56 km 5° Courmayeur-Champex-Chamonix 101 km 1° TerraAcquaCielo Wildtrail 50 km 11° Ice Trail Tarentaise 65 km 17° 80km du Mont-Blanc 80 km 1° Alpago Ultratrail 65 km 2° Elba Trail 56 km 2013 6° Ultra-Trail del Lago d’Orta 80 km 1° Trail Golfo dei Poeti 45 km 2012 7° Ultra-Trail del Lago d’Orta 63 km 24° Trail di Oulx 49 km 1° Trail Golfo dei Poeti 45 km 3° TerraAcquaCielo Wildtrail 50 km 20° Grand Raid Cro-Magnon 112,5 km 5° Trail Oasi Zegna 60 km 3° Trail del Motty 45 km 28° Monteregio Ultra-Trail 45 km 2011 27° Trail del Motty 46 km
MARCO ZANCHI Anno di nascita: 1976 Team: VIBRAM Principali risultati nelle ultra distanze 2016 11° Ultra-Trail du Mont-Blanc 170 km 6° Gran Trail Orobie 60 km 8° Lavaredo Ultra Trail 119 km 1° Trail dell’Orsa 50 km 35° Transvulcania 73 km 6° Maremontana Trail 60 Km 20° Transgrancanaria 125 km 14° Hong Kong 100 Ultra Trail Race 100 km 2015 1° Orobie Ultra-Trail 140 km 8° Lavaredo Ultra Trail 119 km 39° IAU Trail WC Annecy 84 km 9° Penyagolosa Trail MiM 63 km 4° Madeira Island Ultra Trail 115 km 2° BVG Trail 73 km 9° Transgrancanaria 125 km 2014 1° Ultratrail Supramonte Seaside 80 km 8° Lavaredo Ultra Trail 119 km 43° Transvulcania 73 km 2° BVG Trail 73 km 2013 6° Tor des Géants 330 km 11° Trans d’Havet 80 km 33° IAU Trail WC Llanrwst/Conwy 75 km 7° Lavaredo Ultra Trail 85,3 km 41° Transvulcania 83 km 2012 34° Trofeo Kima 49 km 3° Cervino X-Trail 53 km 4° Gran Trail Valdigne 100 km 2° Trail del Malandrino 77 km 5° Royal Raid Mauritius 80’ km 2011 29° Ultra Trail Tour du Mont Blanc 166 km 2° Royal Ultra Sky Marathon 51 km 13° IAU Trail WC Connemara 71,5 km 2010 9° Trofeo Kima 49,5 km 2° Lavaredo Ultra Trail 90 km 2° Trail del Monte Soglio 60 km
9° GIULIO ORNATI (ITA) Team Salomon
11° MARCO ZANCHI (ITA) Team Vibram
21° IVANO MOLIN (ITA) U.S. Tre Cime
Estate 2016
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UTMB® 2016 - TOP THREE ITALIAN
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Stefano Ruzza (ITA) - 34° classificato in 27h10.22
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Estate 2016
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AMARCORD I PIONIERI DELL’UTMB; VINCENT DELEBARRE di Fabio Menino
Ho
iniziato a correre nel 2007. Quell’anno, per una delle tante malsane idee che spesso mi capita di partorire, mi ero iscritto alla CCC, all’epoca una prova di 86 km che, come tutt’oggi, unisce Courmayeur con Chamonix, transitando da Champex. Di quel periodo ricordo fondamentalmente due cose su tutte; i miei sporadici allenamenti, rigorosamente su asfalto perchè non avevo ancora compreso molto bene la questione del correre in natura, e le infinite visioni dei dvd inerenti all’UTMB che esaltavano le gesta dei primi pionieri di questa corsa. Non saprei dire di preciso quante volte abbia rivisto le immagini di Marco Olmo quando nel 2007 andò a prendersi la sua seconda vittoria nella gara dopo aver superato Nicolas Mermoud prima di Vallorcine, ma so per certo che sono moltissime. All’epoca, in termini sportivi, conoscevo praticamente tutto sullo stesso Olmo, su Dawa Sherpa, Vincent Delebarre, Christophe Jaquerod, Jens Lukas e su molti altri grandi protagonisti di questa corsa. E quando, venerdì sera, ho visto proprio uno di loro correre a ridosso del gruppo di testa, la mia mente, con non poco senso di nostalgia, è ritornata indietro negli anni. Vincent Delebarre, classe 1968, l’UTMB l’ha vinto nel 2004, l’anno della sua seconda edizione. Ma i suoi risultati in questa corsa, non si sono
limitati a quella che ancora oggi rimane una grande impresa: 2° nel 2005, 3° nel 2006, 15° nel 2010, 135° nel 2013. A Delevret, dopo soli quattordici chilometri di corsa, Vincent è transitato in settantasettesima posizione. Fisico sempre asciutto, corsa armoniosa e leggera. Poco prima del suo passaggio, ironia della sorte, era transitato anche Nicolas Mermoud in bicicletta a fianco di Luis alberto Hernando e Miguel Heras. Chissà cos’avrà pensato nella sua testa nei successivi cento chilometri quando è riuscito ad arrivare a Champex Lac in cinquantasettesemi posizione assoluta. Forse, che sarebbe riuscito a compiere un’altra impresa nel suo amato UTMB. Subito dopo Triant, però, il suo vigore ha incominciato a venire meno ed è giunto in cima alla salita di Catogne in 669° posizione. Ancora un recupero nell’ultima parte di corsa e la 567° posizione finale con il tempo di 39h55.05 per la sua sesta volta da finisher. Avevo già incontrato Vincent nel 2014 al rifugio Bertone quando portava un gruppo di runners lungo il percorso dell’UTMB. In quell’occasione, gli avevo rivelato quanta ammirazione provassi per lui e quanto le sue imprese, insieme a quelle di molti altri, avessero ispirato la mia passione per il trail running. Se lo rincontrassi oggi, aggiungerei anche tutta la mia ammirazione per questo suo 567° posto.
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Vincent Delebarre (FRA) - 567° classificato in 39h55.05
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Estate 2016
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RITIRI ECCELLENTI di Fabio Menino
E’
ormai diventata una prerogativa dell’UTMB. Ogni anno, di quella lunga e importante lista composta dai più forti ultra trailer al Mondo, una buona parte di essa non compare nella classifica finale della manifestazione. Non saprei dire per quale motivo in particolare così tanti atleti di punta ogni anno non riescano a concludere l’UTMB, del resto a livello di difficoltà del percorso, questa gara francese non rientra tra quelle annoverabili tra le più dure. Molto probabilmente, è più plausibile contemplare tutta quella serie di fattori circoscrivibili all’ambiente esterno quali atmosfera, blasone, pressione e quant’altro. Forse, per molti di loro, un risultato al di sotto delle proprie possibilità potrebbe dare adito a un giudizio fuorviante accompagnato da un’ampia visibilità o qualcosa di simile. Non penso invece che, tolti alcuni casi, il tutto sia circoscrivibile a una mera questione fisica, altrimenti non si capirebbe per quale motivo migliaia di concorrenti con doti fisiche nettamente inferiori riescano a giungere al traguardo in condizioni, spesso e volentieri, al limite del sopportabile. Eppure, io come molti altri appassionati ci ricordiamo ancora oggi l’edizione dell’UTMB del 2011, quando il campione americano Hal Koerner, già vincitore di due Western States, entrò in crisi, tenne duro
e termino la sua prova in 371° posizione tra l’ovazione generale. L’anno successivo, giusto per ribadire che non era finito come atleta, vinse anche la Hardrock. Come dicevo prima, tolti i casi assolutamente legittimi, per molti atleti di vertice il ritiro può invece diventare un buon alibi per non compromettere il proseguo della stagione. E quest’anno come gli anni passati, la lista di chi ha preferito preservarsi è stata molto lunga. Dal quel fasntastico elenco iniziale che ha fatto sognare molti appassionati, per citare solo i nomi più eclatanti, Tofol Castanyer, Jason Schlarb e Raian Sandes si sono ritirati a Les Contamines, Luis Alberto Hernando al lago Combal, Thomas Lorblanchet a Courmayeur, Miguel Heras all’Arnuva, Andrew Symonds a Champex Lac e Fabien Antolinos a Trient. Purtroppo, a questa lista si aggiungono anche dei forti ed esperti trailers italiani come Matteo Pigoni, Daniele Fornoni, Christian Modena e l’italo argentino Pablo Barnes. Peccato per loro, e peccato per tutti quei tifosi pronti a sponarli lungo il percorso e vogliosi di vederli combattere fino alla fine. Una cosa, però, è certa; il prossimo anno, chiunque di loro si presenterà nuovamente all’UTMB, tutti noi tifosi, saremo pronti a sognare di vederlo tagliare il traguardo finale di Chamonix per un’edizione ancora più avvincente.
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Luis Alberto Hernando (ESP) e Miguel Heras (ESP)
Tofol Castanyer (ESP)
109
Andrew Symonds (GBR)
Ryan Sandes (RSA)
110
Jason Schlarb (USA)
Fabien Antolinos (FRA)
111
Thomas Lorblanchet (FRA)
Matteo Pigoni (ITA)
112
Pablo Barnes (ARG)
Daniel Fornoni (ITA), Christian Modena (ITA), Gianluca Palli (ITA)
utmb® a caro il titolo di regina del trail 28-29 agosto 2016
Caroline Chaverot conquista l’Ultra-Trail du Mont-Blanc e si consacra come una delle più forti atlete delle ultra distanze
shoot Atleta: Caroline Chaverot (FRA) Luogo: Le Delevret Evento: UTMB Fotografo: Fabio Menino
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Estate 2016
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CAROLINE, ANDREA E UXUE LE TRE DONNE DI CHAMONIX di Fabio Menino
E’
vero che il suo tempo finale di oltre venticinque ore è clamorosamente più alto del record fatto da registrare da Rory Bosio nel 2013 in poco più di ventitre ore e mezza. E’ però anche vero che ogni edizione dell’UTMB fa storia a se. Del resto, più che condurre la più importante corsa di ultra trail al Mondo dal primo all’ultimo chilometro, penso che Caroline Chaverot non avrebbe potuto fare tanto diversamente. Molti la davano come una delle favorite ma in pochi, forse, si sarebbero immaginati una condotta di gara di questo tipo. Eppure, guardando unicamente i tempi finali, l’UTMB 2016 potrebbe sembrare una gara che in campo femminile ha proposto un’avvincente sfida per la vittoria finale. Merito della svizzera Andrea Huser che è riuscita a mantenere un divario limitato per tutti i 170 km e giungere al traguardo con un distacco di soli sette minuti. Distaccata di quasi due ore, invece, la spagnola Uxue Fraile che agguanta comunque un risultato importante. Caroline ormai è uno dei punti fermi dell’ultra trail running al femminile. Alla vittoria di Chamonix, è giunta con cinque gare disputate e altrettante vittorie. Conduce la classifica femminile dell’Ultra Tour World Tour e con quest’ulteriore successo, potrebbe chiudere una stagione quasi senza precedenti per nessun’altra atleta di questa disciplina.
CAROLINE CHAVEROT Anno di nascita: 1976 Team: HOKA Principali risultati nelle ultra distanze 2016 1° Ultra- Trail du Mont Blanc 170 km 1° Epic Trail Aigüestortes 105 km 1° 80km du Mont-Blanc 80 km 1° Madeira Island Ultra Trail 115 km 1° Trail Du Ventoux 46 km 1° Transgrancanaria 125 km 2015 2° Trail des Aiguilles Rouges 50 km 1° Eiger Ultra Trail 101 km 1° Lavaredo Ultra Trail 119 km 2° IAU Trail WC Annecy 84 km 1° Trail Nivolet Revard 51 km 2° Transgrancanaria 125 km 2014 1° Grand Tour des Cerces 48 km 5° 80km du Mont-Blanc 80 km 1° La Maxi Race du Lac d’Annecy 84 km 1° Trail des Forts du Grand Besançon 47 km 2° Trail Du Ventoux 46 km 2013 1° Endurance Trail des Templiers 100 km 2° Trail Edelweiss 57 km 1° CCC 101 km 1° Le Tour de la Grande Casse 65 km 1° Tour des Fiz 61 km 1° La Montagn’Hard 60 km 1° 80km du Mont-Blanc 80 km
Andrea Huser (SUI) - 2° classificata in 25h22.56
1° CAROLINE CHAVEROT (FRA) Team Hoka
2° ANDREA HUSER (SUI) Team Mammut
3° UXUE FRAILE (ESP) Team Vibram
Estate 2016
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UTMB® 2016 - TOP THREE WOMEN
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Andrea Huser (SUI), Magdalena Boulet (USA), Rory Bosio (USA) e Uxue Fraile (ESP)
Francesca Canepa (ITA), Juliette Blanchet (FRA)
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Estate 2016
L’ORGOGLIO ITALIANO DIFESO DA GRAZIANA di Fabio Menino
GRAZIANA PE Anno di nascita: 1980 Team: THE NORTH FACE
Ci
siamo quasi sempre difesi egregiamente bene all’UTMB con le atlete italiane. O meglio, visto e considerato che sono state loro a fare fatica, si sono quasi sempre difese egregiamente. Erano però due anni che non succedeva più qualcosa di memorabile. Dopo il quarto posto di Katia Fori nel 2013, nessun’altra atleta era più riuscita ad avvicinarsi al podio finale, ovvero alle prime dieci posizioni. Quest’anno, tutti ipronostici della vigilia indicavano in Francesca Canepa e in Federica Boifava due delle atlete italiane presenti in gara che avrebbero potuto riportare i tifosi alle gioie del recente passato. Dopo i loro ritiri, rispettivamente a Les Contamines e Trient, invece, tutte le speranze si sono riversate su Graziana Pe, una ragazza di Iseo, nel bresciano, decisamente solare di spirito e moderatamente trasgressiva d’aspetto, che ha spiccate doti nel trail running, specie quello di lunghe distanze. Graziana ha fatto la sua gara con una regolarità tale da intuire che abbia una maturità tattica ormai consolidata. Nella classifica assoluta, ha scalato posizione su posizione passando dalla 366° posizione di Le Delevret alla 130° di Chamonix. Con il tempo finale di 32h26’, questo andamento si è tradotto in un fantastico undicesimo posto a livello femminile.
Principali risultati nelle ultra distanze 2016 11° Ultra- Trail du Mont Blanc 170 km 1° Trans D’Havet 80 km 3° Gran Trail Rensen 45 km 2° The Abbots Way Ultra Trail 125 km 3° Maremontana Trail 45 km 3° Transgrancanaria 125 km 5° Winter Trail Monte Prealba 51 km 2015 3° Orobie Ultra-Trail 140 km 15° Lavaredo Ultra Trail 119 km 11° Scenic Trail 54 km 3° Trail del Viandante 49 km 2° Trail dell’Orsa 48 km 4° Tuscany Crossing 100 km 3° Monteregio Ultra-Trail 47 km 10° SciaccheTrail 47 km 2014 4° Trail del Monte Casto 46 km 3° Trail degli Eroi 80 Km 2° Trail di Oulx 50 km 7° CCC 101 km 2° TerraAcquaCielo Wildtrail 50 km 2° Trail di Sestriere 50 Km 3° Tre rifugi Val Pellice Ultratrail 54 km 1° Trail du Marguareis 80 km 1° Night Trail 60k 61 km 6° Trail del Motty 45 km 4° Trail del Bric dei Gorrei 46 km 9° BVG Trail 73 km 2013 4° Tartufo Trail Running 50 km 11° Sellaronda Trail Running 54 km 29° Eiger Ultra Trail 51 km
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Graziana Pe (ITA) - 11° classificata in 32h26.50
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Estate 2016
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CLASSIFICHE ULTRA-TRAIL DU MONT-BLANC® CLASSIFICA MASCHILE 2016 1. Ludovic POMMERET (FRA) 22:00:02 2. Gediminas GRINIUS (LTU) 22:26:05 3. Tim TOLLEFSON (USA) 22:30:28 4. David LANEY (USA) 22:41:14 5. Javier DOMINGUEZ (ESP) 22:44:16 6. Zach MILLER (USA) 22:54:26 7. Sebastien CAMUS (FRA) 23:12:43 8. Julien CHORIER (FRA) 23:13:34 9. Giulio ORNATI (ITA) 23:27:18 10. Juan Maria JIMENEZ (ESP) 23:27:18 11. Marco ZANCHI (ITA) 23:44:43 12. Francisco RODRIGUEZ (ESP) 23:50:21 13. Victor BERNAD (ESP) 23:53:25 14. Armando TEIXEIRA (POR) 24:22:22 15. Juan LARROTCHA (ESP) 24:35:08 16. Masatoshi OBARA (JPN) 24:39:02 17. Paul GIBLIN (GBR) 25:03:05 18. Guillaume PORCHE (FRA) 25:03:10 19. Damian HALL (GBR) 25:12:11 20. Ryan SMITH (GBR) 25:37:33 21. Ivano MOLIN (ITA) 25:40:32 22. Roberto GIL LOPEZ (ESP) 25:52:04 23. Bertrand C.-PATTON (FRA) 25:56:31 24. Sange SHERPA (NEP) 26:12:43 25. Francisco SAEZ (ESP) 26:19:54 26. Benjamin DAVID (FRA) 26:24:45 27. Matthias KRAH (GER) 26:31:16 28. Telmo VELOSO (POR) 26:39:03 29. Bruno SOUSA (POR) 26:39:03 30. Jean BURNET (FRA) 26:40:05 31. Florian BECKER (FRA) 26:49:36 32. Jay ALDOUS (USA) 27:04:59 33. Julian CASTANO (COL) 27:08:26 34. Stefano RUZZA (ITA) 27:10:22 35. Sergi BANERAS (ESP) 27:12:46 36. Masazumi FUJIOKA (JPN) 27:39:21 37. Patrice PAJEAN (FRA) 27:40:55 38. Ho Chung WONG (HKG) 27:47:10 39. Takashi DOI (JPN) 28:02:57 40. Alexandre URBINA (ESP) 28:09:30 41. Aleksei TOLSTENKO (RUS) 28:09:38 42. Michael WARDIAN (USA) 28:14:50 43. John WROS (USA) 28:14:55 44. Nicola BASSI (ITA) 28:15:23 45. Patrick WILLCOCK (RSA) 28:15:38
46. Nicolas BIE (FRA) 28:37:18 47. Rafal JURA (POL) 28:42:54 48. Patrick FRAGNIERE (SUI) 28:47:47 49. Francisco PIQUERES (ESP) 28:54:20 50. Julien BOURGNON (SUI) 28:56:34 51. Petr KRAL (CZE) 28:58:30 52. Julien GERMAIN (FRA) 29:10:58 53. Remi DELILLE (USA) 29:11:08 54. Xavi GUIU (ESP) 29:12:35 55. Yanzhong QIN (CHN) 29:15:06 56. Benoit THIERY (FRA) 29:16:08 57. Matthieu GIRARD (SUI) 29:17:55 58. Stephane PITAUT (FRA) 29:20:57 59. Ruben ARISTU (ESP) 29:26:31 60. Eneko GARDE (ESP) 29:26:32 61. Carlton ROWLANDS (GBR) 29:30:31 62. Henrik WESTERLIN (DEN) 29:32:45 63. Claude BUET (FRA) 29:38:40 64. Oleksii PROKOPENKO (UKR) 29:46:43 65. Gabriele SBOARINA (SUI) 29:47:00 66. Josep PERA (ESP) 29:50:52 67. Fabrice COUCHOUD (FRA) 29:52:57 68. David WAMSTER (FRA) 29:55:17 69. David LIESA (ESP) 29:58:48 70. Jez BRAGG (GBR) 30:02:35 71. Kai LANGEL (FIN) 30:03:46 72. Andis RUMBENIEKS (LAT) 30:09:01 73. James HARRIS (GBR) 30:09:31 74. Thierry AUBERT (FRA) 30:14:21 75. Matthew URBANSKI (USA) 30:32:06 76. Armin BERNARD (GER) 30:33:24 77. Vicente PARRA (ESP) 30:34:42 78. Sergio TEJERO (ESP) 30:34:42 79. Arkaitz LOPEZ (ESP) 30:36:04 80. Ander ERICE (ESP) 30:39:26 81. Florian SCHUTZ (GER) 30:42:36 82. Luca STEGAGNINI (ITA) 30:42:37 83. David CABRERA (ESP) 30:44:25 84. Bastien BRUAND (FRA) 30:49:19 85. Stephen RENNICK (AUS) 30:50:41 86. Eric TANG (AUS) 30:53:10 87. Timo MEYER (GER) 30:54:57 88. Travis MATTERN (USA) 30:56:19 89. Masahiro TAKEUCHI (JPN) 31:05:36 90. Julien MAIRE (FRA) 31:11:48
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Pochi istanti prima della partenza dell’UTMB | Chamonix - Francia 91. Herve LUCAK (FRA) 31:17:22 92. Thomas GERAIN (FRA) 31:27:24 93. Rui SEQUEIRA (POR) 31:28:32 94. David CID (ESP) 31:34:18 95. Matthias KNOBLOCH (GER) 31:39:24 96. Gumersindo ESTEVE (ESP) 31:40:52 97. Hannes TSCHOFENIG (AUT) 31:45:06 98. Luca GUERINI (ITA) 31:45:34 99. Claudio CHIARINI (ITA) 31:45:35 100. Alberto PEREZ (ESP) 31:46:41
CLASSIFICA FEMMINILE 2016 1. Caroline CHAVEROT (FRA) 25:15:40 2. Andrea HUSER (SUI) 25:22:56 3. Uxue FRAILE (ESP) 27:10:22 4. Juliette BLANCHET (FRA) 27:37:18 5. Magdalena BOULET (USA) 28:18:05 6. Jasmin PARIS (GBR) 28:34:35 7. Ildiko WERMESCHER (HUN) 29:13:56 8. Kaori NIWA (JPN) 29:17:41 9. Denise ZIMMERMANN (SUI) 31:00:03 10. Sophie GRANT (GBR) 31:53:07 11. Graziana PE (ITA) 32:26:50 12. Nicky SPINKS (GBR) 32:32:11 13. Susana SIMOES (POR) 32:36:22 14. Silke KOESTER (USA) 33:00:21 15. Marie MCNAUGHTON (NZL) 33:56:28 16. Jean BROWN (GBR) 33:57:59 17. Yanxing MA (CHN) 34:05:44 18. Irene KINNEGIM (NED) 34:12:55
19. Alicia CHAVELI (ESP) 34:31:02 20. Carol MORGAN (IRL) 34:39:49 21. Angels LLOBERA (ESP) 35:03:56 22. Gia MADOLE (USA) 35:17:24 23. Aliza LAPIERRE (USA) 35:40:24 24. Chiara BOGGIO (ITA) 35:50:18 25. Sarah HANSEL (USA) 36:08:51 26. Marie BERNA (FRA) 36:33:25 27. Becky NIXON (GBR) 36:51:55 28. Katrin GRIEGER (GER) 36:52:53 29. Shiri LEVENTHAL (USA) 36:59:18 30. Sydney LAMBERT (USA) 37:14:53 31. Kayo SHIBUYA (JPN) 37:49:24 32. Rosie BELL-SHAW (GBR) 37:54:14 33. Ute BAIRD (GBR) 38:03:36 34. Marion BRAUN (GER) 38:08:44 35. Mathilde HEATON (FRA) 38:33:33 36. Kim SCHIERHORN (GER) 38:44:16 37. Pam REED (USA) 38:46:13 38. Sarah WILLIS (USA) 38:52:21 39. Catherine RION (SUI) 39:17:51 40. Amy RUSIECKI (USA) 39:49:42 41. Ming-Chu LU (TPE) 39:52:50 42. Sandra MEJIA (CRC) 39:58:05 43. Maria MOLINA (COL) 40:01:04 44. Liliana OCHOA (COL) 40:01:05 45. Celine LUCAK (FRA) 40:13:39 46. Ute SCHAARSCHMIDT (GER) 40:18:35 47. Elodie LAFAY (FRA) 40:24:02 48. Marie BINDER (FRA) 40:24:28 49. Laurence PATTEIN (FRA) 40:40:07 50. Tatiana MACCHERINI (ITA) 40:45:55
tds® la dura legge di
paul capell 24 agosto 2016
Nella corsa più selvaggia dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc, sono gli atleti spagnoli che s’impongono davanti a Franco Collé
shoot Atleta: Pau Capell (ESP) Luogo: Arete du Mont Favre Evento: TDS Fotografo: Fabio Menino
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SICURAMENTE LA PIU’ SELVAGGIA, FORSE LA PIU’ AFFASCINANTE di Fabio Menino
N
ata nel 2009, principalmente per cercare di risolvere l’annoso problema delle molte richieste d’iscrizione alle gare dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc, inizialmente, la TDS sembrava essere simile a un qualcosa di ripiego. Tanto è vero che per alcune edizioni è stata l’unica prova che non ha superato il numero di richieste poste come limite dall’organizzazione. Poi, con il trascorrere delle edizioni, ha trovato la sua dimensione e ogni anno più di 1.600 atleti ve ne prendono parte. E’ lunica gara della galassia Poletti il cui nome non è un’abbreviazione delle località attraversate. “Sur les Traces des Ducs de Savoie”, ecco cosa significa TDS. Che poi mi sarebbe proprio piaciuto vederli questi duchi di Savoia su quei terreni così imperbi e isolati. Di sicuro, avessero avuto la possibilità di ammirare gli atleti che li percorrono con ritmi impossibili solo da immaginare, li avrebbero arruolati nel loro eserciti senza pensarci troppo. Quest’anno ero presente alla TDS, con il mio amico fotografo Paolo Secco, unicamente per seguire Franco Collè. Dall’Arete du Mont-Favre a Chamonix, è stata una splendida avventura in cui, forse per la prima volta, ho avuto la possibilità di curiosare in tutte le fasi cruciali di un evento di lunghe distanze. Franco, fin dallo scorso anno, si era posto la TDS quale uno degli appuntamenti a cui teneva
maggiormente per la stagione in corso. Ancora reduce dal brutto infortunio d’inizio estate che gli ha procurato la frattura di alcune costole, come sempre è avvenuto in gara, ha dato libertà a tutta la sua forza mentale e a quella determinazione che è prerogativa dei campioni più autentici. Sulla sua strada ha incontrato due spagnoli che descrivere come forti sarebbe riduttivo. Pau Capell e Yeray Duran, infatti, sono due atleti che hanno già dimostrato in più di un’occasione di poter competere con i migliori al Mondo. Ma la TDS per me ha avuto un sapore del tutto speciale anche per altri motivi che esulano da quanto, di così interessante, ho vissuto sotto l’aspetto agonistico. Nel 2012, è stata l’ultima gara a cui ho preso parte indossando un pettorale. Arrivato a stento sulla linea d’arrivo di Chamonix, dentro di me ho sentito che si era chiuso un cerchio, iniziato nel 2007 con la CCC, poi proseguito nel 2010 con l’UTMB. Da quel giorno, non ho mai più pensato di cimentarmi in qualche altra competizione di trail running ed ho incominciato a crivere e scattare fotografie. Ecco perchè, specie nella seconda parte di gara, quella più dura e selvaggia, ho così tanto ammirato Franco e i suoi compagni di viaggio, consapevole come non mai delle fatiche che stavano patendo sotto quel caldo sole estivo.
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Yeray Duran (ESP), 2° classificato in 15h14.07 |Col Joly - Francia
Franco CollÊ, 3° classificato in 15h32.45 |Arete du Mont Favre - Italia
1° PAU CAPELL (ESP) Team Compressport
2° YERAY DURAN (ESP) Team Buff
3° FRANCO COLLE’ (ITA) Team Tecnica-Montura
TDS® 2016 - TOP THREE ATHLETES
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CLASSIFICHE TDS® - Sur les traces ducs de Savoie CLASSIFICA MASCHILE 2016 1. Pau CAPELL (ESP) 14:45:44 2. Yeray DURAN (ESP) 15:14:07 3. Franco COLLE (ITA) 15:32:45 4. Ugo FERRARI (FRA) 15:47:17 5. Jordi GAMITO (ESP) 16:01:05 6. Majell BACKHAUSEN (AUS) 16:05:30 7. Francisco FREITAS (POR) 16:10:39 8. Ronan MOALIC (FRA) 16:30:51 9. Patrick BOHARD (FRA) 16:34:32 10. Joaquin LOPEZ (ECU) 16:46:49 11. Romain BERGER (FRA) 16:47:24 12. Mathieu MOTSCH (FRA) 17:26:49 13. Lluis RUIZ (ESP) 17:27:02 14. Eduard BARCELO (AND) 17:33:57 15. Michael DOLA (ITA) 17:50:27 16. Benoit HOLZERNY (FRA) 17:52:29 17. Samuel USSON (FRA) 18:00:09 18. Jiagen YANG (CHN) 18:02:46 19. Laurent LE HELLEY (FRA) 18:07:49 20. Pierre GAPIHAN (FRA) 18:14:00 21. Aaike DE WEVER (BEL) 18:14:05 22. Mauro MANENTI (ITA) 18:18:45 23. Keith MACINTOSH (GBR) 18:20:07 24. Roberto CAMPERI (ITA) 18:22:27 25. Philippe LECOURT (FRA) 18:35:16 26. Benjamin GALLAND (FRA) 18:38:21 27. Fabio BONGIO (ITA) 18:39:22 28. Jean Marc BILLET (FRA) 18:41:03 29. David CALERO (ESP) 18:43:13 30. Paul KETTLE GBR) 18:49:58 31. Jules-Henri GABIOUD (SUI) 18:50:21 32. Lionel CALATRABA (FRA) 18:53:30 33. Tamas SPERKA (HUN) 18:54:19 34. Jeffrey FLEURY (FRA) 19:06:22 35. Mathieu MAZERAND (FRA) 19:19:15 36. Gilles SAMUEL (SUI) 19:20:46 37. Jeremy RITCEY (CAN) 19:25:43 38. Jordane JUSCHKA (FRA) 19:28:22 39. Alberto RODRIGUEZ (ESP) 19:29:58 40. Fernando GONZALEZ (ESP) 19:30:03 41. Thomas QUIRK (USA) 19:31:18 42. Jeff WANNER (USA) 19:36:39 43. Guillaume KLEIN (FRA) 19:37:49 44. David DUVERT (FRA) 19:39:05 45. Adrien TARENNE (FRA) 19:50:01
46. Yann BESSARD (SUI) 19:52:58 47. Stephane MILLIUS (SUI) 19:52:58 48. Nicola BUCCI (ITA) 19:55:38 49. Xavier BOAS (FRA) 19:58:57 50. Alexandre CARO (FRA) 20:01:28
CLASSIFICA FEMMINILE 2016 1. Delphine AVENIER (FRA) 18:46:24 2. Meredith EDWARDS (USA) 18:59:26 3. Christelle BARD (FRA) 19:29:06 4. Carmen Maria PEREZ (ESP) 19:43:12 5. Natercia SILVESTRE (POR) 19:58:02 6. Christine DENIS (FRA) 20:36:51 7. Annalisa GFARAVELLI (ITA) 20:43:19 8. Marta PORETTI (ITA) 21:00:48 9. Anja KARAU (GER) 22:33:36 10. Marian BERTOLO (ESP) 22:40:16 11. Helen PRICE (GBR) 22:53:30 12. Tanya RAINBIRD (GBR) 23:08:57 13. Laurence GEORGES (FRA) 23:18:07 14. Sarah CAMERON (GBR) 23:22:07 15. Mandy DAMMEKENS (BEL) 23:34:57 16. Olga PUCHKAREVA (RUS) 24:19:39 17. Sandrine ROZENBERG (BEL) 24:44:57 18. Genevieve PEDROLETTI (FRA) 24:56:55 19. Roberta CARIOLATO (ITA) 25:03:58 20. Helena CHAUSSE (FRA) 25:08:28 21. Laila OJEFELT (SWE) 25:42:26 22. Sayaka KOKUBU (JPN) 26:07:38 23. Willemijn JONGENS (NED) 26:09:52 24. Alexandra JOINEL (FRA) 26:17:12 25. Victoria MICHEL (FRA) 26:27:39 26. Laurence CHEVALIER (FRA) 26:29:32 27. Gemma GAME (GBR) 26:38:53 28. Filipa FREITAS (POR) 26:38:54 29. Veronica ROJAS (ECU) 26:49:28 30. Dominique BECARD (FRA) 27:07:08
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Il passaggio degli atleti in prossimitĂ del Piccolo S. Bernanrdo | La Thuile - Italia
ccc® nel segno di mitch e mimmi 26 agosto 2016
Il francese Michel Lanne e la svedese Mimmi Kotka dominano l’11° edizione della CCC. Ma per noi italiani, il risultato da incorniciare è lo storico terzo posto di Giuliano Cavallo
shoot Atleta: Michel Lanne (FRA) Luogo: Courmayeur Evento: CCC Fotografo: Fabio Menino
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Estate 2016
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TAPPA AL BERTONE CON DIVAGAZIONI SUL PILONE CENTRALE di Fabio Menino
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er me e mia moglie Danda, quasi ogni anno, la CCC rappresenta l’ennesima occasione per salire al Bertone. Di solito, guardiamo la partenza a Courmayeur e poi raggiungiamo il rifugio in tutta tranquillità. Anche quest’anno, complice il fatto che avevamo stabilito di partire per Chamonix nel primo pomeriggio con l’intento di seguire l’UTMB a LE Delevret, questo è stato il nostro programma. Giunti al punto di rifornimento predisposto nello spiazzo antistante il rifugio invernale, la vista di Renzino ci ha incuriosito e non poco. Nonostante il continuo passaggio di atleti assistiti da un numero imponente di volontari, lui era concentrato a guardare attraverso la lente del suo cannocchiale astronomico la maestosa parete del Monte Bianco. Ci ha spiegato che stava seguendo una cordata sul Pilone Centrale e che era ormai giunta nel punto più critico, la Chandelle. In base alla sua esperienza, qualora non ci fossero stati degli inconvenienti, sarebbe riuscita a terminare la via il mattino seguente. A dirla tutta, seppur molto felice e orgoglioso di ospitare le gare dell’UltraTrail du Mont-Blanc nel suo rifugio, Renzino era anche contrariato perchè i volontari l’avevano fatto spostare dal suo abituale punto di vedetta, dal quale riusciva a studiare anche la sud delle Grandes Jorasses. E così, ancora una volta, io e Danta ci siamo fatti piacevolmente rapire da tutti i suoi affascinanti discorsi legati alla montagna e al vivere in montagna.
In merito a discorsi più legati alla cronaca sportiva, invece, mi viene da dire che la CCC, anche quest’anno, si è rivelata una sfida estremamente affascinante. Merito di Michel Lanne che ha saputo tenere testa al giovane talento giapponese Ruy Ueda, e merito a Giuliano Cavallo che, con un andamento di gara assolutamente strepitoso dal Gran Col Ferret in poi, ha saputo cogliere un terzo posto assoluto che vale oro. Una gara combattuta che si riflette in quei soli nove minuti di distacco che separano il primo dal terzo in classifica. In campo femminile, invece, la sorpresa e giunta dalla talentuosa svedese Mimmi Kotka che ha letteralmente dominato tutte le sue avversarie dirette dal primo all’ultimo chilometro. Per lei un distacco finale di oltre ventisei minuti sull’inglese Jo Meek e di trentuno minuti sulla spagnola Teresa Nimes. Nata nell’ormai lontano 2006, la CCC è diventata una classicissima del trail running internazionale. Nel corso degli anni, come la TDS, ha acquisito una sua propria identità abbandonando definitivamente lo status di prova ripiego all’UTMB. Il prossimo anno, quasi sicuramente, io e mia moglie Danda torneremo al Bertone per ammirare i campioni del trail running e per conoscere quali saranno i nuovi vincitori della CCC. Ma torneremo anche da Renzino per ammirare le cordate sul Pilone Centrale e, sperando in più benevolenza da parte dei volontari, quelle sulle Grandes Jorasse.
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Mimmi Kotka (SWE), 1° classificata in 13h42.46 |Courmayeur - Italia
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Giuliano Cavallo, 3° classificato in 12h19.21 |Courmayeur - Italia
2° RUY UEDA (NEP) Team Montrail
3° GIULIANO CAVALLO (ITA) Team Salomon
CCC® 2016 - TOP THREE ATHLETES
1° MICHEL LANNE (FRA) Team Salomon
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CLASSIFICHE CCC® - Courmayeur-Champex-Chamonix CLASSIFICA MASCHILE 2016 1. Michel LANNE (FRA) 12:10:04 2. Ruy UEDA (JPN) 12:15:20 3. Giuliano CAVALLO (ITA) 12:19:21 4. Clement MOLLIET (FRA) 12:25:30 5. Vincent VIET (FRA) 12:52:11 6. Petter RESTORP (SWE) 12:54:03 7. Julien LEFRANC (FRA) 12:56:31 8. Oscar BARRIUSO (ESP) 13:00:59 9. Thorbergur JONSSON (ISL) 13:03:44 10. Jonathan THERY (FRA) 13:11:13 11. Robert BRITTON (GBR) 13:17:47 12. Clement BARRET (GUY) 13:27:19 13. Camille VERRIER (FRA) 13:40:45 14. Gregoire CURMER (FRA) 13:45:08 15. Victor FERNANDES (POR) 13:45:18 16. Marton PALFY (HUN) 13:53:31 17. Daniel SANTANA (ESP) 13:54:46 18. Hiroaki MATSUNAGA (JPN) 13:55:04 19. Candide GABIOUD (SUI) 13:57:41 20. Daniele GAIDO (ITA) 14:06:17 21. David PRENANOSA (ESP) 14:08:58 22. Leonardo DIOGO (POR) 14:13:23 23. Christopher JONES (CAN) 14:16:58 24. Aljosa SMOLNIKAR (SLO) 14:16:59 25. Thierry ZIEGER (FRA) 14:21:26 26. Davide SCARABELLI (ITA) 14:24:23 27. Satoshi SUGIMOTO (JPN) 14:24:32 28. Luis FERNANDES (POR) 14:25:18 29. Florian RACINET (FRA) 14:25:46 30. Richard LA COCK (RSA) 14:28:17 31. Jesper NOER (DEN) 14:40:24 32. Arnaud GALLOIS (FRA) 14:40:36 33. Arnaud BREMONT (FRA) 14:40:37 34. Alexandre LAVILLE (FRA) 14:44:24 35. Hamal VILLAR (ESP) 14:48:07 36. Pere Lluis GARAU (ESP) 14:48:12 37. Simon DESVAUX (MRI) 14:57:56 38. David DELGADO (ESP) 14:59:43 39. Sylvain PERRIN (FRA) 15:08:13 40. Sascha HOSENNEN (SUI) 15:10:40 41. Markus REICH (AUT) 15:11:01 42. Sebastien DOS SANTOS (FRA) 15:19:03 43. Aurelien COLIN (FRA) 15:22:24 44. Simone ZACCONE (ITA) 15:22:31 45. Albert MARTINEZ (ESP) 15:24:55
46. Jayson CAVILL (GBR) 15:26:25 47. Benedikt ROESSLER (SUI) 15:27:28 48. Paulo ROSADO (POR) 15:30:05 49. Christophe WINKIN (BEL) 15:33:36 50. Roger EMBID (ESP) 15:39:21
CLASSIFICA FEMMINILE 2016 1. Mimmi KOTKA (SWE) 13:42:46 2. Jo MEEK (GBR) 14:09:34 3. Teresa NIMES (ESP) 14:14:01 4. Caroline BENOIT (FRA) 14:28:32 5. Raquel MARTINEZ (ESP) 15:09:22 6. Yulia BAYKOVA (RUS) 15:31:52 7. Manikala RAI (NEP) 16:04:38 8. Holly RUSH (GBR) 16:05:39 9. Virginia OLIVERI (ITA) 16:14:51 10. Martina CHIALVO (ITA) 16:24:26 11. Chiara BERTINO (ITA) 16:29:39 12. Daniela BONNET (ITA) 16:30:22 13. Corine KAGERER (SUI) 16:33:21 14. Judit FRANCH (ESP) 17:09:34 15. Giulia PORTALURI (ITA) 17:13:21 16. Tracy DEAN (GBR) 17:23:46 17. Eva BELLES (ESP) 17:27:28 18. Valerie TIXIER (FRA) 17:49:53 19. Xiaoyan LIN (CHN) 18:04:57 20. Magali GIGON (FRA) 18:13:12 21. Cecile VANIER (FRA) 18:19:26 22. Miriam POZO (ECU) 18:27:37 23. Anne BOUCHARD (CAN) 18:27:37 24. Agut BELEN (ESP) 18:30:33 25. Florence BLAY (FRA) 18:32:35 26. Teresa MUSTICA (ITA) 18:37:02 27. Elodie TERCIER (SUI) 18:40:57 28. Charmaine HORSFALL (GBR) 18:53:05 29. Sonia DEL CARLO (ITA) 18:54:04 30. Wai Han Nicole LAU (HKG) 18:57:15
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La partenza della CCC 2016|Courmayeur - Italia Volontarie in azione al Rifugio Bertone|Courmayeur - Italia
vibram
ordinary people being extraordinary 24-27 agosto 2016
Alla scoperta di un team che negli ultimi anni è diventato una certezza inamovibile dell’UTMB
shoot Atleta: Yulia Baykova (RUS) Luogo: Courmayeur Evento: CCC Foto: Vibram
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Estate 2016
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QUANTO IL GRUPPO PUO’ FARE LA DIFFERENZA di Fabio Menino
Se
l’Ultra-Trail du Mont-Blanc contemplasse la classifica a squadre, il Team Vibram l’avrebbe vinta. Utilizzando il consueto meccanismo del calcolo dei punteggi basato sui primi tre uomini e la prima donna classificati per ciascun team, i ragazzi del Team Vibram, avrebbero avuto la meglio su quelli del Team Hoka. E, visto e considerato che la gara francese è considerata quasi all’unanimità la più importante al Mondo, questo risultato non è da sottovalutare. Ormai da parecchi anni, quelle maglie facilmente riconoscinili per il grosso ottagono giallo stampato sul fronte, il simbolo universalmente riconosciuto dell’azienda italiana leader nella produzione di suole in gomma, sono diventate un punto fermo dello stesso UTMB. Tutto ebbe inizio nel 2011 con 5 atleti, selezionati su 150 candidature da 12 nazioni, in grado di rappresentare al meglio lo spirito del brand e di rispondere al claim “Ordinary people being extraordinary”, ovvero persone “normali” in grado di compiere imprese eccezionali. Un progetto di condivisione umana e di spirito di gruppo voluto dall’azienda italiana e che fosse anche in grado di valorizzare al meglio il prodotto Megagrip, ovvero la suola progettata appositamente per il trail running e per i terreni imperbi. Il tutto fu magistralmente immortalato nel
film di Alessandro Beltrame, presentato al Trento Film Festival, e intitolato “Team Vibram UTMB. The extraordinary Story”. I primi pionieri di questo progetto si chiamavano Raphael Bodiguel, Candide Gabioud, Giuseppe Marazzi, Johan Serazin e Marco Zanchi. Quell’anno, il progetto Team Vibram ebbe già un primo importante riscontro con il ventinovesimo posto di Marco Zanchi e il quaratacinquesimo di Giuseppe Marazzi. Nel durante delle quattro edizioni successive, altri atleti diedero vita ai loro sogni su quegli stessi sentieri, si rafforzò ulteriormente lo spirito di gruppo e l’azienda Vibram consolidò la sua partnership con l’organizzazione dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc. Tutto questo fino all’edizione di quest’anno quando le stesse “persone normali in grado di compiere imprese eccezionali” si sono materializzati in veri e propri campioni della disciplina con risultati degli della loro fama. Sono stati ben quattro, infatti, gli atleti che sono riusciti a salire sul podio assoluto nelle rispettive categorie nelle varie prove di Chamonix. Un risultato che, dati alla mano, rappresenta qualcosa di storico. Assistito da uno staff che agli occhi esterni fa trasparire un’affiatamento importante e consolidato, il Team Vibram è ormai una certezza assoluta nel panorama del trail running internazionale.
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Lara Crivelli dopo il 2° posto nella OCC | Chamonix -Francia
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Gediminas Grinius festeggia il suo 2° posto all’UTMB
Uxue Fraile festeggiata da Yulia Baykova dopo il 3° posto all’UTMB
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Lara Crivelli festeggiata da Stefano Ruzza e Marco Zanchi dopo il 2° posto alla OCC
Javier Dominquez festeggia il suo 5° posto all’UTMB
145 TEAM VIBRAM 2016 Yulia Baykova (Russia) Classe 1983, di origine russa ma in Italia da diversi anni, Yulia è una trail runner dal talento innato. Dopo un drammatico problema di salute che ha rischiato di compromettere seriamente la sua vita, si è ripresa per miracolo ed è torna quest’anno al trail running con entusiasmo ed energia rinnovati. Memorabile la sua stagione 2014 con cinque vittorie: Porte di Pietra, Trail Oasi Zegna, Cima Tauffi Trail, Trail di Oulx e Trail del Moscato. Lara Crivelli (Italia) Classe 1984, ha iniziato a praticare trail running nel 2014. Ama vivere intensi momenti immersa nella natura, sia correndo che facendo lunghe passeggiate e praticando scialpinismo d’inverno. Si sente particolarmente portata per le competizioni sopra ai 50 km, perché è “un diesel e carbura dopo un po’’. Nel 2016 ha vinto il Maremontana Trail e il Gran Trail Courmayeur 60 km. Uxue Fraile Azpeitia (Spagna) Classe 1974, con una carriera di oltre 20 anni nell’atletica, nei raid e nel trail running, Uxue vanta un numero incredibile di fan, soprattutto nei Paesi Baschi di cui è originaria. Quella del 2015 è stata per lei un’annata memorabile, con un secondo posto all’Ultra- Trail du Mont-Blanc e una vittoria all’Ultra Trail Mont Fuji. Fa parte sia del Team Trailrunning che dello SkiAlp Team Vibram. Gediminas Grinius (Lituania) Classe 1979, superstar lituana del trail running, ha fatto il suo ingresso nel Trailrunning Team Vibram a gennaio 2016. Già quinto all’UTMB 2014, il 2015 è stato l’anno della sua consacrazione con le due vittorie alla Transgrancanaria e all’Ultra Trail Mont Fuji, un quarto posto alla Western States Endurance Run, per concludere con un secondo posto nell’ambiziosa classifica dell’Ultra Trail World Tour. Marco Zanchi (Italia) Classe 1976, Marco fu una delle prime cinque “ordinary people” che presero parte al neonato Trailrunning Team Vibram nel 2011. Ha iniziato la sua avventura nelle ultra nel 2008 con un ottavo posto al Trofeo Kima. Tra i tanti risultati in carriera, figura anche un 6° posto al Tor des Géants nel 2013. Attualmente è sesto nella classifica generale dell’Ultra Tour World Tour.
Sylvain Montagny (France) Classe 1981, non è un trail runner ortodosso, bensì un eclettico “adventure racer”, specialità in cui è stato campione europeo gareggiando con il Team Lafuma-Vibram nel 2012. È anche uno scialpinista che vanta un 26° posto alla Piera Menta 2013 con il compagno di team Ronan Moalic. Javier Dominguez Ledo (Spagna) Da quando ha guadagnato il terzo posto all’UTMB del 2013, tutti hanno iniziato a tenerlo sott’occhio. Profondo amore per la montagna, vive nei Paesi Baschi in prossimità dei Pirenei, dove fugge alla prima occasione, Javier ha già vinto numerosi ultra trail. Dopo una battuta d’arresto per un infortunio nel 2015, è tornato alle competizioni assolutamente motivato. Anche lui, come altri membri della squadra, fa anche parte dello SkiAlp Team Vibram. Sebastien Nain (Francia) Classe 1972, ha esordito nelle ultra nel 2006 con La Grande Course des Templiers. Ama “correre per il mondo” e condividere la sua esperienza, cosa che lo rende anche un po’ la “guida spirituale” del team. Vive in Provenza, sotto il massiccio di Santa Vittoria, ed ha già preso parte a decine di ultra trail in tutti i continenti. Ronan Moalic (Francia) Classe 1973, ha fatto il suo esordio nelle ultra nel 2004 con La 6000D. Chirurgo di professione, nella vita “normale” Ronan lavora giorno e notte, e dopo i turni si dà da fare per trovare anche il tempo di allenarsi. Quando gareggia può contare sul solido sostegno della sua famiglia ed è in queste circostanze che rivela tutto il suo talento: due volte vincitore dell’UTMB (2013 e 2015) nella categoria Over 40, ha anche guadagnato un secondo posto alla Restonica Trail 2013. Si allena per la stagione di trail running con lo scialpinismo ad alto livello: infatti è anche il pilastro su cui si regge il neo-formato SkiAlp Team Vibram. Roberto Delorenzi (Svizzera) Classe 1995, è il più giovane atleta del Team Vibram. Molto veloce sulle 20-40 km, detiene anche alcuni record di tempo nelle gare brevi. Entrato in squadra a soli 17 anni si è integrato in maniera naturale, ma la sua passione non si ferma al trail running: anche il ciclismo e lo scialpinismo rientrano tra i suoi sport preferiti. Al suo attivo vanta già tre podi nelle ultra: terzo al Semi-Trail Ticino 56 km nel 2013, secondo al Scenic Lugano Trail nel 2014 e secondo al Sce-
146 nic Trail 54 km nel 2015. Da quest’inverno Roberto è anche nello SkiAlp Team Vibram.
RISULTATI TEAM VIBRAM Ultra-Trail du Mont-Blanc 2016
Stefano Ruzza (Italia) Classe 1982, fa parte del Team Vibram dal 2013. Autista di ambulanze per professione, per hobby invece scrive canzoni e perfino libri. Ha esordito nelle ultra distanze nel 2010 con un decimo posto al Fenera Trail di 61 km. Vanta undici vittorie in gare ultra e tra i suoi risultati internazionali spicca il settimo posto alla Diagonale des Fous di 172 km nel 2014. E’ stato più volte campione italiano di ultra trail.
UTMB 170 KM 2° Gediminas Grinius 22h26.05 3° Uxue Fraile Azpeitia 27h10.22 5° Javier Dominguez Ledo 22h54.26 11° Marco Zanchi 23h44.43 36° Stefano Ruzza 27h10.22 61° Carlton Rowlands 29h30.31
Carlton Rowlands (Regno Unito) Classe 1987, è un inglese trapiantato a Chamonix, cittadina dove vive e lavora come osteopata. Proviene dal triathlon ed è stato nella Nazionale della Gran Bretagna da giovanissimo appena prima di entrare nel Trailrunning Team Vibram, solo due anni fa. Con la partecipazione di quest’anno, ha già concluso la CCC, la TDS e l’UTMB.
TDS 119 KM 8° Ronan Moalic 16h30.51 CCC 101 KM 6° Yulia Baykova 15h31.52 OCC 55 KM 2° Laura Crivelli 07h34.06
Marco Zanchi festeggia il suo 11° posto all’UTMB | Chamonix - Francia
gressoney nella terra dei walser 30 luglio 2016
A fil di cielo, tra la Valle d’Aosta e il Piemonte, per un’ultra da veri intenditori
shoot Atleta: Franco Collé Luogo: Gressoney Evento: Monte Rosa Walser Trail Fotografo: Fabio Menino
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Estate 2016
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SAPORI DI UN’ALBA PIEMONTESE E DI UN TRAMONTO VALDOSTANO di Fabio Menino
Ci
sono delle giornate che iniziano bene, proseguono ancora meglio e che si concludono in modo sorprendente. Molto semplicemente, sono quelle che mi piace ricordare come le giornate spettacolari. Una di queste, ho avuto la fortuna di viverla il giorno del Monte Rosa Walser Trail, una gara di oltre 110 km che inizia e termina a Gressoney La Trinitè. La consueta levataccia per raggiungere la valle di Gressoney, una veloce colazione a casa di Franco con suo papà, la lunga salita fino al Rifugio Ospizio Sottile, le prime luci del mattino sul versante piemontese, il passaggio degli atleti su quella splendida cresta aerea e la traversata fino al Passo Valdobbia. E poi ancora, la discesa su Gressoney, il pranzo a casa di Franco con sua mamma e Danda, la salita ad Alpenzu con Sonia, la cena in rifugio e la notte trascorsa in baita osservando dal balcone le frontali dei concorrenti dirigersi verso il traguardo di Gressoney La Trinitè. Questa, a grandi linee, è stata la spettacolare giornata che ho vissuto nel durante del Monte Rosa Walser Trail. Una gara affascinante per la sua durezza e per la maestosità dei paesaggi che propone lungo i suoi sentieri. E poi, il Walser Trail è stata l’occasione più propizia per ammirare da vicino Franco Collé e Francesca Canepa, due grandi atleti che, ancora una volta, hanno prevalso su tutti gli avversari.
FRANCO COLLE’ Anno di nascita: 1978 Team: TECNICA/MONTURA Principali risultati nelle ultra distanze 2016 3° Sur les Traces des Ducs de Savoie 119 km 1° Monte Rosa Walser UltraTrail 114 km 1° Matterhorn Cervino X-Trail 55 km 2° Gran Trail Rensen 45 km 2015 1° Sant’Olcese Trail 45 km 1° Adamello Ultra Trail 70 km 1° The Rut 50 km 10° Hamperokken Skyrace 45 km 7° Ice Trail Tarentaise 65 km 2° 80km du Mont-Blanc 80 km 1° Licony Trail 58 km 15° IAU Trail WC Annecy 84 km 2014 1° Tor des Géants 330 km 2° Eiger Ultra Trail 101 km 2° Cervino X-Trail 53 km 2° Licony Trail 58 km 2013 3° Tor des Géants 330 km 1° Gran Trail Courmayeur 80 km 1° Gran Paradiso Trail 47 km 4° Dolomiti Extreme Trail 53 km 1° Gran Trail Rensen 56 km 2012 3° Tor des Géants 330 km 1° Gran Trail Valdigne 57 km
Francesca Canepa nei pressi del Rifugio Ospizio Sottile | Gressoney - Italia
Passaggi in cresta nei pressi del Rifugio Ospizio Sottile | Gressoney - Italia
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Gianluca Galeati | Gressoney - Italia
Erik Pinet | Gressoney - Italia
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Bruno Brunod| Gressoney - Italia
Sergio Borbey | Gressoney - Italia
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Il passaggio degli atleti al Rifugio Ospizio Sottile| Gressoney - Italia Maurizio Pallais | Gressoney - Italia
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Estate 2016
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CLASSIFICHE
MONTE ROSA WALSER TRAIL CLASSIFICA MASCHILE 2016 1. Franco Colle’ (Tecnica-Montura) 16:37:00 2. Gianluca Galeati (Tecnica) 18:43:29 3. Erik Pinet (Equilibra Running) 18:57:06 4. Cesare Clap (Allianz Aosta) 20:06:30 5. Gaetano Carcano (Pindemonte) 20:12:01 6. Simone Musazzi (Montura) 20:12:01 7. Corrado Besenval (Tecnosport) 21:26:53 8. Yann Bonanni 21:50:27 9. Giorgio Festa 21:55:33 10. Matteo Chatrian (GS Aquile) 21:55:40 11. Thierry Moret 22:13:12 12. Alessaandro Bringhen 22:13:14 13. Massimo Colle’ 22:50:59 14. Gianluca Palli (Rocca Runner) 23:10:33 15. Saverio Bosc 24:06:33 16. Mario Sala 24:19:25 17. Giorgio Pulcini (Sportification) 5:27:35 18. Andrea Vigato 25:27:35 19. Vito Minerva 25:47:33 20. Jean-Charles Meuret 25:49:34 21. Valter Viot 26:13:52 22. Rudy Perroquet 26:23:58 23. Alessandro Percivale (V. Scrivia) 26:32:57 24. Matteo Traverso (V. Scrivia) 6:32:58 25. Erik Vizzi (Tecnosport) 26:34:48 26. Luca Flamigni 26:36:36 27. Alessandro Generali 26:57:26 28. Giovanni Baldini 27:33:00 29. Renato Junod 28:17:34 30. Bruno Brunod (Forte di Bard) 28:17:53 31. Marco Barilli 28:35:48 32. Massimo Bertoni 28:35:50 33. Marco Frontini (R. Ghibellina) 28:45:18 34. Marco Morabito (Cai Firenze) 28:49:47 35. Marco Roz 28:54:11 36. Alessandro Iarpini 29:13:44 37. Stefano Carrel (Club de Ski) 29:23:23 38. Alessandro Pincioni (Leopodistica) 9:30:58 39. Rodolfo De Colle 30:03:58 40. Marco Deusebio 30:27:42 41. Ugo Mozzachiodi (World Running) 30:39:50 42. Giuseppe Natale (Pietro Micca) 30:40:30 43. Aldo Polo 30:40:34 44. Enrico Bisazza 30:41:52
45. Enrico Vagnone 30:43:06 46. Alex Moretti (Endurance) 30:45:16 47. Gabriele Quercioli (Valsesia) 30:49:01 48. Marco Capra (Verona TR) 30:55:48 49. Mirco Marabini (Sacmi) 31:03:02 50. Massimo Barosso (Pedaggio) 31:06:01 51. Stefano Puiati (Torino T) 31:06:01 52. Corrado Vallivero (Biella R) 31:13:49 53. Roberto Rizzati (Varese R) 31:35:36 54. Antonio La Gatta (La Michetta) 31:35:38 55. Ernesto Ciocchetti 31:38:12 56. Ladislav Farkas 31:38:44 57. Stefano Bernini 31:38:48 58. Fabrizio Magnoni 32:12:35 59. Secondo Balsamo 32:12:39 60. Marco Amerio 32:14:03 61. Stefano Baragiotta 32:22:21 62. Mirko Franceschinis 63. Maurizio Arcuni 33:03:08 64. Fabrizio Cerri (Valsesia) 33:04:47 65. Marino Roveyaz 33:14:46 66. Giuliano Pavan (Pollone) 33:44:21 67. Enzo tota (Monterosa) 33:50:27
CLASSIFICA FEMMINILE 2016 1. Francesca Canepa 19:51:48 2. Patrizia Pensa (Tecnica) 24:19:30 3. Alessandra Perona 25:02:10 4. Ilaria Rossetti 32:27:43 5. Alida Foudon (Tecnosport) 33:41:41
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Le prime luci del mattino dal Rifugio Ospizio Sottile| Gressoney - Italia Franco Colle’ ad Alpenzu| Gressoney - Italia
barruera ai mondiali con elisa desco 23 luglio 2016
Una lunga e complicata traferta in terra spagnola inseguendo il sogno di riconfermarsi campionessa del Mondo
shoot Atleta: Elisa Desco Luogo: Barruera - Spagna Evento: Skyrunning World Championships Fotografo: Fabio Menino
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Estate 2016
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L’IMPORTANZA DI ESSERCI di Fabio Menino
Un
lungo trasferimento sulle tortuose strade montane dei Pirenei con la speranza di trovare un posto per dormire. Una logistica molto complicata con l’impossibilità di partecipare al briefing del tardo pomeriggio. La difficoltà di raggiungere gli atleti nei vari punti del percorso e, quindi, di provare ad organizzare un’assistenza in gara. A grandi linee, queste sono le principali difficoltà che io ed Elisa abbiamo dovuto affrontare e superare durante il mondiale di skyrunning a Barruera. Quando, a pochi metri dalla linea d’arrivo, l’amico Iosu mi ha riferito di aver visto Elisa a metà gara quasi in lacrime con il desiderio di fermarsi, ammetto di aver provato un non tenue senso d’impotenza nei suoi confronti. In quel momento avrei fatto di tutto per cercare di darle anche solo un piccolo conforto. Poi, all’improvviso, l’energica voce di Depa ha comunicato al pubblico presente le posizioni femminili al termine dell’ultima salita di gara; prima Maite Maiora, seconda Azara Garcia e terza Elisa Desco. Ho immediatamente capito che, completamente da sola ma come più volte ha dimostrato di fare nella sua splendida carriera, Elisa non si è persa d’animo, ha reagito e combattuto con tutte le sue forze con l’unico scopo di dare il meglio di se stessa. Da campionessa del Mondo in carica,
titolo conquistato a Chamonix nel 2014, è riuscita nello stesso tempo ad onorare questo suo status, ad onorare la gara e le sue avversarie e, cosa più importante di tutte, è riuscita anche ad onorare per l’ennesima volta se stessa. Specie quest’ultimo, un particolare da non sottovalutare visto il corso che aveva preso l’intera stagione. Partita in strepitosa forma con un importante risultato ai campionati italiani di cross a Gubbio, Elisa si era poi infortunata a marzo sulle nevi di Santa Caterina Valfurva. Un lungo stop durato due mesi, poi il ritorno alle competizioni. Prima alcuni vertical, poi le prime gare e infine la stupenda vittoria in Coppa del Mondo alla Livigno SkyMarathon. Infine, dopo la partecipazione alla Dolomites SkyRace di Canazei, la decisione di partire per la Spagna con l’intenzione di giocarsi al meglio delle sue possibilità il mondiale. Ma Elisa sapeva molto bene che quella lunga pausa dovuta, prima all’infortunio e poi alla rieducazione, in qualche modo aveva inevitabilmente compromesso la sua stagione, non fosse altro per la maggiore difficoltà di recupero da una prova all’altra. Eppure ha voluto esserci e il suo terzo posto finale, al cospetto di un livello di partecipanti decisamente alto, è stato uno dei suoi migliori risultati di sempre. Alle volte, il solo esserci è molto più importante del risultato che si ottiene.
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Elisa Desco pochi attimi prima della partenza| Espot - Spagna Elisa Desco con la sua medaglia di bronzo| Barruera - Spagna
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Da sinistra: Ida Nilsson (SWE), Azara Garcia (ESP), Maite Maiora (ESP), Elisa Desco e Oihana Kortaz
zar (ESP) |Barruera - Spagna
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maite maiora campeona
del mundo 23 luglio 2016
Il grande giorno di Maite che si laurea Campionessa del Mondo di skyrunning nella specialitĂ Sky
shoot Atleta: Maite Maiora (ESP) Luogo: Barruera - Spagna Evento: Skyrunning World Championships Fotografo: Fabio Menino
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Estate 2016
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UNA GIORNATA CHE VALE UNA CARRIERA di Fabio Menino
Ci
sono vittorie e vittorie. Per cercare di comprendere al meglio quella di Maite Maiora al Campionato del Mondo di skyrunning 2016, è necessario contemplare molteplici fattori. La Spagna, forse, è il paese che, più di ogni altro, in questo momento rappresenta meglio di tutti il movimento dello skyrunning. Complice il fatto che esiste da molti anni una federazione dedicata agli sport di montagna, la FEDME, che ha riconosciuto questa disciplina distaccandola così, in modo netto, dall’atletica leggera, lo skyrunning è uno sport molto sentito. Come tale, i campionati mondiali sono vissuti come un grande avvenimento sportivo al quale, tutti i migliori atleti nazionali, mirano a partecipare e ben figurare. Giusto per inciso, esattemente il contrario di quanto capita in Italia con un’associazione sportiva dilettantistica con finalità di diventare una disciplina associata del CONI che non ha ancora l’autorevolezza di convocare i migliori atleti e con una federazione di atletica leggera, la FIDAL, che cerca, o ha cercato, in tutti i modi di sconfinare dal suo seminato nell’unica ottica di accaparrarsi una nuova fetta di mercato.
Olte al contesto di tipo sociale e culturale, per comprendere al meglio una vittoria, è necessario parametrarla al livello degli atleti presenti. In un mondiale di skyrunning abbastanza confuso e incolore a livello di partecipazione, specie per la prova di ultra distanza, la disciplina SkyRace al femminile, al netto degli infortuni in corso d’opera, ha visto la presenza di quasi tutte le migliori specialiste internazionali. Considerando i due aspetti appena descritti, il titolo mondiale conquistato da Maite Maiora nel suo paese è qualcosa di semplicemente straordinario. Abbandonando di fatto la Coppa del Mondo per concentrarsi su pochi eventi di minore importanza e per finalizzare al meglio la preparazione per questo appuntamente, di fatto Maite ha realizzato un sogno che la fa entrare di diritto nella storia dello sport spagnolo. Ed è bello sapere che l’ha realizzato un’atleta come lei che ha sacrificato molto della sua vita per questa disciplina. Per me che rimango fondamentalmente un sentimentale, a maggior ragione per l’amicizia e la stima che mi lega con entrambi, la commozione di suo marito Iosu sulla linea del traguardo a Barruera, vale più della medaglio d’oro.
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Maite Maiora con il marito Iosu| Barruera - Spagna
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Estate 2016
I PODI DI MAITE NELLO SKYRUNNING INTERNAZIONALE di Fabio Menino
Di
Maite ricorderò per sempre quella sua corsa di prima mattina negli Stati Uniti. La settimana di permanenza a Big Sky, nel Montana, stava per giungere al termine. Maite aveva corso il vertical kilometer e la skyrace ottenendo due terzi posti. Per motivi di lavoro, di tutto il gruppo, è stata quella che è ritornata in Europa per prima. L’ultima mattina, quando fuori dallo chalet era ancora buio, lei è uscita da sola per un allenamento di un’ora circa. Incurante del fatto che nella zona erano stati avvistati degli orsi, non aveva saputo resistere alla tentazione di compiere il suo dovere d’atleta fino in fondo. Quell’episodio lo ricorderò per sempre perchè descrive molto bene lo stile di vita di Maite e la sua completa dedizione allo sport. Eppure, nonostante un palmares di tutto prestigio, Maite non era ancora riuscita a salire sul gradino più alto del podio in una prova internazionale di skyrunning. In questa stagione, sembrava avesse abbandonato i sogni di gloria nella Coppa del Mondo. Solo due apparizioni a Canazei, con un quarto posto nella skyrace ed un quinto posto nel vertical kilometer. Poi, nel piccolo paese spagnolo di Barruera, Maite ha compiuto il suo capolavoro, quello che lei stessa attendeva da più di due anni. Però, non è arrivata una semplice vittoria, è arrivato il titolo mondiale nella specialità skyrace, quello che, da solo, vale un’intera carriera.
1° 2° 2° 3° 3° 3° 3° 3° 3° 3° 3° 3° 3°
2016 Epic Trail 42k - Spagna World Skyrunning Championships
2015 DoDo Trail - Mauritius Africa Skyrunning Championships Limone Vertical Km - Italia Skyrunner World Series
Mont-Blanc Vertical Km - Francia
European Skyrunning Championships
Tromso Vertical Km - Norvegia
Skyrunner World Series
Matterhorn Ultraks - Svizzera
Skyrunner World Series
Lone Peak Vertical Km - Montana Skyrunner World Series
The Rut 25k - Montana
Skyrunner World Series
Lantau 2 Peaks - Hong Kong Skyrunner World Series
Limone Vertical Km - Italia Skyrunner World Series
2014 Zegama-Aizkorri - Spagna Skyrunner World Series Dolomites SkyRace - Italia Skyrunner World Series
Transvulcania - Spagna Skyrunner World Series
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Maite Maiora (ESP)| Big Sky - Montana
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Estate 2016
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CLASSIFICHE
WORLD SKYRUNNING CHAMPIONSHIPS - SKY CLASSIFICA MASCHILE 2016 1. Stian ANGERMUND-VIK (NOR) 03:56:47 2. Tom OWENS (GBR) 04:01:59 3. Ismail RAZGA (ESP) 04:05:56 4. Manuel MERILLAS (ESP) 04:11:29 5. Evgeny MARKOV (RUS) 04:14:03 6. Eugeni GIL OCANA (ESP) 04:15:06 7. Pedro HERNANDEZ (ESP) 04:15:43 8. Dai MATSUMOTO (JPN) 04:16:55 9. Miguel CABALLERO (ESP) 04:17:07 10. Benat MARMISSOLLE (FRA) 04:17:37 11. Daniel GARCIA (ESP) 04:22:40 12. Ruy UEDA (JPN) 04:24:07 13. Marcin SWIERC (POL) 04:25:22 14. Bartosz GORCZYCA (POL) 04:28:26 15. Angel VILLALBA (ESP) 04:32:08 16. Yoshihito KONDO (JPN) 04:33:18 17. Zaid AIT MALEIK (MAR) 04:35:10 18. Ivan CAMPS (ESP) 04:35:21 19. Jan ZEMANIK (CZE) 04:36:26 20. Santiago MEZQUITA (ESP) 04:37:48 21. Miki USHIDA (JPN) 04:38:17 22. Aleix TODA (ESP) 04:39:22 23. Ianis BERNARD (FRA) 04:39:50 24. Miguel FERRER (ESP) 04:41:17 25. Tomas MACECEK (CZE) 26. Eric MOYA (ESP) 04:43:21 27. Miguel REIS (POR) 04:43:51 28. Martin ANTHAMATTEN (SUI) 04:44:33 29. Abdelkadous MOUJ (ESP) 04:44:57 30. Lucky MIYA (RSA) 04:45:02 31. Andre RODRIGUES (POR) 04:45:02 32. Tim PLEIJTE (NED) 04:45:03 33. Julen OZAETA (ESP) 04:45:15 34. Libor TRTEK (CZE) 04:49:19 35. Leonardo DA SOUZA (POR) 04:51:31 36. Carlos PASCUAL (ESP) 04:52:22 37. Armin HOFL (AUT) 04:53:32 38. Manuel PEREZ (ESP) 04:53:37 39. Miki SOLER (ESP) 04:54:23 40. Oldrich KOKOSEK (CZE) 04:55:03 41. Alberto GONZALEZ (ESP) 04:56:30 42. Ricardo GOUVEIA (POR) 04:58:23 43. Tomas BYSTRICKY (CZE) 04:58:37 44. Nelson GRACA (POR) 05:00:15
45. Ramon CURTO (ESP) 05:00:47 46. Genis ZAPATER (ESP) 05:01:27 47. Alin Flavius TANASE (ROU) 05:03:24 48. Jesus MERINO (ESP) 05:04:04 49. Paulo ROZADA (ESP) 05:05:58 50. Dani ROZADOS (AND) 05:07:52
CLASSIFICA FEMMINILE 2016 1. Maite MAIORA (ESP) 04:42:15 2. Azara GARCIA (ESP) 04:44:04 3. Elisa DESCO (ITA) 04:46:43 4. Ida NILSSON (SWE) 04:53:52 5. Oihana KORTAZAR (ESP) 04:57:36 6. Michaela MERTOVA (CZE) 05:02:35 7. Ragna DEBATS (ESP) 05:06:31 8. Ekaterina MITYAEVA (RUS) 05:08:03 9. Silvia RAMPAZZZO (ITA) 05:12:36 10. Katerina MATRASOVA (CZE) 05:16:49 11. Laura SOLA (ESP) 05:17:00 12. Rosa VALLS (ESP) 05:17:35 13. Nuria DOMINGUEZ (ESP) 05:21:58 14. Marta MOLIST (ESP) 05:31:39 15. Holly PAGE (GBR) 05:34:44 16. Julia FONT (ESP) 05:37:37 17. Chloe BLANC (FRA) 05:39:44 18. Lucy BATHOLOMEW (AUS) 05:47:32 19. Silvia PUIGARNAU (ESP) 05:51:54 20. Beatriz REAL (ESP) 05:57:37 21. Hana KRAJNIKOVA (CZE) 06:01:16 22. Melisa GALI (ESP) 06:03:17 23. Claudia GUTIERREZ (ESP) 06:09:37 24. Kristyna SKUPIENOVA (CZE) 06:21:13 25. Eva MESADO (ESP) 06:23:27 26. Ana Maria GARCIA (ESP) 06:37:20 27. Lucia FRANCO (POR) 06:41:39 28. Kanako HASEGAWA (JPN) 06:47:50 29. Chie OMATSU (JPN) 06:49:56 30. Belinda ORTIZ (ESP) 06:53:06
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Stian Angermund (NOR)| Barruera - Spagna
scott junior team a spasso sul
piccolo san bernardo 09 luglio 2016
Una giornata sui prati del colle con vista sul massiccio del Monte Bianco
shoot Atleti: Elisa Desco, Luigi Cristani, Mirko Cocco, Andrea Prandi, Matieu Brunod e Marco De Gasperi Luogo: Piccolo San Bernardo Evento: Skyrunner World Series Fotografo: Fabio Menino
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Estate 2016
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QUANDO I GIOVANI INSEGNANO A EMOZIONARSI di Fabio Menino
Io
ho una vera e propria predilizione per i giovani che praticano sport. Giusto o sbagliato che sia, penso che abbiano una marcia in più rispetto agli altri ragazzi e penso anche che in questo modo facciano esperienze che li formeranno per tutta la vita. A maggior ragione, nutro ancora più ammirazione per i giovani che, per qualche strano fato della vita, hanno deciso di dedicarsi agli sport cosidetti minori, ovvero al di fuori dei grandi riflettori. La corsa in natura è uno di questi sport e la sua pratica, il più delle volte, è imputabile a un’iniziativa individuale. Del resto, se io avessi un figlio e questo volesse dedicarsi al trail running, non mi vereebbe in mente nient’altro che portarlo in montagna a fare esperienza. Potrei cadere nella tentazione di iscriverlo in una squadra di atletica ma, senza una cultura rivolta all’ambiente montano, difficilmente diventerà un trailer. Ed è proprio per questo motivo che, quando vedo dei giovani correre per monti, mi viene istintivamente da ammirarli per la loro dote di essere riusciti ad uscire dal branco. Poi, può anche succedere qualcosa di ancora più sorprendente e, allora, la sola ammirazione si trasforma quasi sempre in un insegnamento di vita.
Quando un atleta di alto livello come Marco De Gasperi, riesce a rilanciare e rinvigorire la sua passione per il correre tra i monti, la stessa che dura ormai da più di vent’anni, direi che coglierne l’isegnamento di vita è quasi doveroso oltre che scontato. Il suo progetto Scott Junior Team è continuato per tutta l’estate. Dopo il primo raduno a Martigny, in Svizzera, i ragazzi si sono incontrati nuovamente per la trasferta di Coppa del Mondo in Val d’Isére, poi alla Sierre-Zinal e, quindi, in un ritiro di una settimana nei dintorni del rifugio gestito da Adriano Greco, in Alta Valtellina. Queste fotografie le ho scattate durante il viaggio di ritorno da Val d’Isére, durante una lunga sosta al Piccolo San Bernardo. Ho ammirato i ragazzi, accompagnati da Marco e da Elisa, divertirsi come non mai correndo correndo giù da un ripido canale di neve, a bordo lago, sui prati di fronte al massiccio del Monte Bianco e su enormi blocchi di cemento. Li ho anche ammirati mentre si concedevano un ultimo bagno nelle fredde acque di un laghetto prima di ripartire. Quei ragazzi mi hanno insegnato ad emozionarmi con ancora più intensitò e sono convinto che la stessa cosa sia accaduta anche a Marco ed Elisa.
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Marco De Gasperi| Piccolo San Bernanrdo - La Thuile - Italia
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Il
correre tra i monti è uno sport che implica molti sacrifici e molta dedizione. Esattamente come in molti altri sport ma amplificati dalle condizioni ambientali che spesso sono particolarmente critiche. Solo i sacrifici, però, lo rendono veramente unico.
L
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o svago, specie se si è immersi in ambienti naturali unici, è una componente fondamentale. Il sapersi concedere dei momenti di svago, è una dote che appartiene unicamente a chi ha capito cosa vuol dire correre tra i monti.
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Marco De Gasperi conduce il gruppo| Piccolo San Bernardo - La Thuile - Italia
arco di trento gemelli
d’europa 22 giugno 2016
Un altro grande successo per i gemelli piemontesi della corsa in montagna che regalano agli appassionati un arrivo d’altri tempi
shoot Atleti: Martin e Bernard Dematteis Luogo: Arco di Trento Evento: European Mountain running Championships Fotografo: Fabio Menino
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Estate 2016
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UN EUROPEO RICCO DI EMOZIONI di Fabio Menino
Il
viaggio per raggiungere Arco di Trento, non è stato di certo uno dei più facili. Partito da casa alle tre del mattino, con ancora la festa di compleanno di mia moglie Danda in pieno svolgimento, ho dovuto combattere non poco contro la tentazione di fermarmi ad un autogrill per riposare. Nonostante tutto, sono poi arrivato in tempo per assistere alle prime prove dei giovani. Una rapida salita lungo la strada che conduce al castello, la scelta della location migliore e poi, immancabile, è arrivata la prima pioggia a complicare il tutto. A conti fatti, però, le molteplici emozioni vissute a questi campionati europei di corsa in montagna, mi hanno abbondantemente ripagato di tutte le difficoltà incontrate. A partire dal bel recupero di Davide Magnini che è riuscito a conquistare un bronzo, alla dirompente vittoria di Emmie Collinge tra le donne, fino alla gara degli uomini. Rivedere Bernard e Martin correre in tutta la loro potenza accompagnata da quell’eleganza tutta loro, è stato qualcosa di molto piacevole. Dopo il secondo passaggio, corro il più velocemente possibile per cercare di incrociarli nuovamente sulla salita del
terzo e conclusivo giro. Mi apposto vicino ai loro fidati tifosi giunti dalla Valle Varaita. Le grida d’incitamento e poi, a poca distanza, Xavier e Cesare che cercano di dare tutto quello che hanno nell’anima e nel corpo per andare a prendersi un importante risultato di squadra. Corro ancora più veloce di prima perchè voglio assolutamente arrivare in tempo per gli arrivi nel centro di Arco. Entro in paese, supero le transenne e mi piazzo proprio in direzione della linea del traguardo. Arrivano Bernard e Martin insieme, nel piacevole stupore generale perchè le ultime notizie davano il primo sempre in testa e da solo. Abbracci, lacrime e poi gli arrivi degli altri ragazzi, con altri abbracci e altre lacrime. Ho giusto il tempo di commuovermi e poi risalgo in macchina per rientrare il prima possibile a casa. E ormai sera quando apro il cancello di casa. Un saluto veloce a mia moglie e poi scendo in ufficio per scaricare le immagini. Me le riguardo una ad una, molto attentamente. Ad ogni scatto, rivivo ancora una volta tutta la lunga giornata vissuta e questo campionato europeo ricco di emozioni indimenticabili.
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Emmie Collinge| Arco di Trento - Italia
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Cesare Maestri | Arco di Trento - Italia
Xavier Chevrier | Arco di Trento - Italia
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Alice Gaggi | Arco di Trento - Italia
Sara Bottarelli | Arco di Trento - Italia
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Davide Magnini | Arco di Trento - Italia
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Estate 2016
LE 90 MEDAGLIE AZZURRE
AGLI EUROPEI DI CORSA IN MONTAGNA di Fabio Menino
1998
MEDAGLIE TOTALI
1° 1° 2° 3° 3°
Antonio Molinari Sestriere - Italia
Rosita Ropa Gelpi Sestriere - Italia
44
21
25
Flavia Gaviglio Sestriere - Italia
Marco de Gasperi Sestriere - Italia
Pierangela Baronchelli
MEDAGLIE INDIVIDUALI
2° 3° 3° 3° 3° 2°
1995 Antonio Molinari Valleraugue - Francia Davide Milesi Valleraugue - Francia
1996
Bad Kleinkirchheim - Austria
1° 3° 3°
2000
Miedzyggorze - Polonia
Antonio Molinari
Miedzyggorze - Polonia Miedzyggorze - Polonia
Lucio Fregona
Llanberis - Galles
1°
2001
Antonio Molinari
Nives Curti
Ebensee - Austria
Antonio Molinari
Rosita Ropa Gelpi
Llanberis - Galles
Antonio Molinari
2°
1999
Mssimo Galliano
Maria Grazia Roberti
Llanberis - Galles
Sestriere - Italia
1997
Cerklje - Slovenia
2°
Marco De Gasperi
Grossglockner - Austria
2002
192
1° 3° 1° 3° 3° 3° 1° 3° 2° 3° 1° 2° 3° 2° 2°
2003
2004
2° 2° 3°
2005
2° 2° 3°
Marco Gaiardo Trento - Italia
Martin Dematteis
Sapareva Banya - Bulgaria
Valentina Belotti
Sapareva Banya - Bulgaria
Antonella Confortola Trento - Italia
2010
Marco De Gasperi
Sapareva Banya - Bulgaria
2011
Marco De Gasperi Korbielow - Polonia
Gabriele Abate
Marco Gaiardo
Bursa-Uludag - Turchia
Korbielow - Polonia
Antonella Confortola
Rosita Rosa Gelpi Korbielow - Polonia
Bursa-Uludag - Turchia
Bernard Dematteis
Bursa-Uludag - Turchia
2013
Marco De Gasperi
Grossglockner - Austria
2006
Marco Gaiardo
Borovets - Bulgaria
Vittoria Salvini
Valentina Belotti
2007
Marco De Gasperi
2008
Zell am Harmersbach - Germania
Bernard Dematteis
Zell am Harmersbach - Germania Zell am Harmersbach - Germania
2009 Telfes - Austria
Gap - Francia
3°
2015
Alex Maldaccini
Madeira - Portogallo
1° 2° 2° 2°
Martin Dematteis
Marco De Gasperi
Valentina Belotti
1° 3°
Martin Dematteis
Elisa Desco
Telfes - Austria
2014
Gap - Francia
Marco Gaiardo
Marco De Gasperi
Borovets - Bulgaria
Bernard Dematteis
Cauterets - Francia Cauterets - Francia
Borovets - Bulgaria
Alex Baldaccini
Upice - Repubblica Ceca Upice - Repubblica Ceca
1° 2° 2°
Bernard Dematteis
Arco - Italia
Bernard Dematteis Arco - Italia
Alice Gaggi Arco - Italia
Sara Bottarelli Arco - Italia
2016
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Estate 2016
MEDAGLIE DI SQUADRA
1° 3° 1° 2° 1° 1° 1° 1° 3° 1° 3° 1° 3°
1995 Team Uomini Valleraugue - Francia Team Donne Valleraugue - Francia
1° 1°
Team Uomini
Madeira - Portogallo
Team Donne
1996
Team Donne
Madeira - Portogallo
1° 1°
2003
Team Uomini
Llanberis - Galles
Trento - Italia
Team Uomini
Llanberis - Galles
2002
Team Donne
1997
Team Uomini
Trento - Italia
1° 1°
2004
Team Uomini
Ebensee - Austria
Korbielow - Polonia
Team Donne
1998 Team Uomini
Cerklje - Slovenia
Team Donne
Team Donne
1999
Team Uomini
Bad Kleinkirchheim - Austria
Team Donne
Bad Kleinkirchheim - Austria
2000
Team Uomini
Cerklje - Slovenia
Team Donne
Cerklje - Slovenia
1° 1°
2006
Team Uomini
Upice - Repubblica Ceca
Team Donne
Upice - Repubblica Ceca
1° 3°
2007
Cauterets - Francia
Team Donne
Team Uomini
Cerklje - Slovenia
Team Uomini
Miedzyggorze - Polonia Miedzyggorze - Polonia
1° 2°
2005
Team Uomini
Sestriere - Italia Sestriere - Italia
Korbielow - Polonia
Team Donne
2001
Cauterets - Francia
1° 3°
2008
Team Uomini
Zell am Harmersbach - Germania
Team Donne
Zell am Harmersbach - Germania
194
1° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 2° 1° 1° 1° 1° 1° 1° 1°
2009
ATLETI PIU’ VINCENTI
Team Uomini
2 ANTONIO MOLINARI
Team Donne
2 BERNARD DEMATTEIS
Telfes - Austria Telfes - Austria
2010
Team Uomini
Sapareva Banya - Bulgaria
Team Donne
Sapareva Banya - Bulgaria
2011
Team Uomini Team Donne
Team Uomini
ATLETI PIU’ MEDAGLIATI
7 MARCO DE GASPERI 6 ANTONIO MOLINARI 5 BERNARD DEMATTEIS
Bursa-Uludag - Turchia Bursa-Uludag - Turchia
2 MARCO GAIARDO
2012
Denizli-Pamukkale - Turchia
Team Donne
Denizli-Pamukkale - Turchia
4 MARCO GAIARDO 3 MARTIN DEMATTEIS 3 ROSITA ROSA GELPI 3 VALENTINA BELOTTI
2013
Team Uomini
Borovets - Bulgaria
Team Donne
Borovets - Bulgaria
2014
Team Uomini Gap - Francia
Team Donne Gap - Francia
2015
Team Uomini
Madeira - Portogallo
2016
Team Uomini Arco - Italia
Team Donne Arco - Italia
Paolo Germanetto, il CT della Nazionale
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Estate 2016
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ATTIMI CHE FERMANO LA VITA PER RACCONTARLA di Fabio Menino
C
on questo breve pensiero, pubblicato sul diario del mio blog il 3 luglio 2016, ho cercato di raccontare un arrivo che mi ha emozionato. Sono ormai trascorsi poco più di due anni da quel periodo. Era la fine di giugno del 2014 ed era la settimana che precedeva due gare a Chamonix, in Francia. Nell’appartamento di mia moglie a Courmayeur, c’eravamo io, Elisa e Berni. In quell’occasione, mancava Marco, che ci raggiunse solo nel fine settimana per seguire la gara di Elisa, e mancava Martin. Me lo ricordo bene quell’inizio d’estate, era un periodo molto caldo. Tutti i giorni, più di una volta al giorno, non potevamo fare a meno di pensare proprio a Martin. Lui era a Torino, ostinato a rimanere aggrappato al suo status d’atleta e desideroso di colmare la lontananza con suo fratello e le sue amate montagne correndo il più veloce possibile su quella splendida collina che domina tutta la città. Ogni giorno, tutte le sue attenzioni erano rivolte ad un grosso edificio dalle tante finestre che si erge malinconico e solitario qualche centinaio di metri più in basso, pochi metri oltre il grande fiume Po. Ogni giorno, il suo unico pensiero era
rivolto ad una sola di quelle finestre, quella che per lui era la più importante di tutte. Lui era consapevole che dietro quel piccolo e anonimo rettangolo trasparente sarebbe presto incominciato un nuovo capitolo della sua vita, forse quello più importante. Poi gli eventi corsero via veloci per tutti, scanditi dai ritmi incalzanti del correre tra i monti e da sporadici momenti di felicità che ingenuamente si vorrebbe cancellassero per sempre le prove più dure che la vita ci riserva, quelle che invece sono destinate a rimanere indelebili per sempre. Due anni dopo quel caldo inizio estate del 2014, ho rivisto Berni e Martin su un lungo viale di Arco, circondati da tanti colori e altrettanti affetti. Ho visto il braccio di Martin che si è staccato dal corpo di suo fratello Berni e il braccio di quest’ultimo che, aiutato dalla spinta del suo corpo, l’ha accompagnato ancora una volta verso la strada migliore, quella che da sempre li ha uniti e che per sempre li unirà. In quel preciso istante, la vita si è fermata per poter permettere a tutti di raccontarla in tutta la sua magnifica essenza. In quel preciso istante, Berni è Marti, come sempre insieme, hanno vinto un’altra bella e difficile sfida.
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L’arrivo di Martin e Bernard Dematteis | Arco di Trento - Italia
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Estate 2016
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CLASSIFICHE
EUROPEAN MOUNTAIN RUNNING CHAMPIONSHIPS CLASSIFICA MASCHILE 2016 1. Martin DEMATTEIS (ITA) 53:33 2. Bernard DEMATTEIS (ITA) 53:34 3. Ahmet ARSLAM (TUR) 54:09 4. Andrew DOUGLAS (GBR) 54:32 5. Cesare MAESTRI (ITA) 54:39 6. Jan JANU (CZE) 54:42 7. Xavier CHEVRIER (ITA) 55:08 8. Christian MATHYS (SUI) 55:12 9. Julien RANCON (FRA) 55:30 10. Robert KRUPICKA (CZE) 55:43 11. Nicolas MARTIN (FRA) 55:45 12. Christopher SMITH (GBR) 55:49 13. Ondrej FEJFAR (CZE) 56:25 14. Daniel LUSTENBERGER (SUI) 56:35 15. Benjamin BELLAMY (FRA) 56:43 16. Piotr LOBODZINSKI (POL) 57:23 17. Thomas ADAMS (GBR) 57:25 18. Simon LECHLEITNER (AUT) 57:27 19. Enrique MENESES (ESP) 57:31 20. Jose CARVALHO (POR) 57:35 21. Lukas GARTNER (AUT) 57:43 22. David SCHNEIDER (SUI) 57:51 23. Emmanuel MEYSSAT (FRA) 57:53 24. Pablo VILLA (ESP) 57:55 25. Manuel INNERHOFER (AUT) 57:56 26. David MOUNSEY (GBR) 58:07 27. Tomas LICHY (CZE) 58:10 28. Sehums SARIHAN (TUR) 58:25 29. Rui MUGA (POR) 58:27 30. Krzysztof BODURKA (POL) 58:38 31. Kostantin WEDEL (GER) 59:20 32. Artur RODRIGUES (POR) 59:22 33. Brian MACMAHON (IRL) 59:25 34. Gasper BREGAR (SLO) 59:46 35. Mateusz CELAK (POL) 59:52 36. Onur ARAS (TUR) 1:00:00 37. Alexandre JODIDIO (SUI) 1:00:12 38. Anatolii BONDARENKO (UKR) 1:00:16 39. Vitor BARBOSA (POR) 1:00:40 40. Daniel SANZ (ESP) 1:00:43 41. Ayhan SAGLAM (TUR) 1:01:07 42. Jelle BERTELS (BEL) 1:01:10 43. MArk RYAN (IRL) 1:01:13 44. James KEVAN (IRL) 1:01:13
45. Dzmitry HRAMATOUSKI (BLR) 1:01:19 46. Maximilian ZEUS (GER) 1:01:41 47. Jozef URBAN (SVK) 1:01:52 48. Kamil JASTRZEBSKI (POL) 1:01:57 49. Ihar TSETSERUKOU (BLR) 1:01:59 50. Ivan SIRAKOV (BUL) 1:02:04
CLASSIFICA FEMMINILE 2016 1. Emily COLLINGE (GBR) 43:41 2. Alice GAGGI (ITA) 44:08 3. Sara BOTTARELLI (ITA) 44:24 4. Pavia SCHORNA (CZE) 44:31 5. Silvia SCHWAIGER (SVK) 44:33 6. Valentina BELOTTI (ITA) 45:17 7. Heidi DENT (GBR) 45:28 8. Lucie MARSANOVA (CZE) 45:40 9. Christel DEWALLE (FRA) 46:10 10. Domenika MAYER (GER) 46:16 11. Anna CELINSKA (POL) 46:17 12. Antonella CONFORTOLA (ITA) 46:24 13. Rebecca HILLAND (GBR) 46:27 14. Sarah TUNSTALL (GBR) 46:30 15. Sarah McCORMACK (IRL) 47:01 16. Anais SABRIE (FRA) 47:10 17. Celine JEANNIER (FRA) 47:22 18. Laura SHAUGHNESSY (IRL) 47:22 19. Adele STRANSKA (CZE) 47:26 20. Irene PELAYO (ESP) 47:31 21. Axelle MOLLARET (FRA) 47:39 22. Oksana UGRYNCHUK (UKR) 48:10 23. Marinela NINEVA (BUL) 48:29 24. Joana NUNES (POR) 48:31 25. Tatana METELKOV (CZE) 48:41 26. Rosa MADUREIRA (POR) 48:51 27. Katharina ZIPSER (AUT) 48:53 28. Senem ESER (TUR) 49:00 29. Sonya McCONNON (IRL) 49:04 30. Sandrina ILLES (AUT) 49:12
200
Valentina Belotti | Arco di Trento - Italia Antonella Confortola| Arco di Trento - Italia
slovenia il ritiro degli
azzurri 16/18 giugno 2016
In un piccolo villagiio della campagna slovena, con gli azzurri della nazionale italiana di corsa in montagna
shoot Luogo: Sorica - Slovenia Evento: Long Distance World Mountain Running Championships Fotografo: Fabio Menino
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Estate 2016
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IL SAPORE MAGICO DELLA MAGLIA AZZURRA di Fabio Menino
Il 6 gennaio del 1911, per la prima volta, la divisa di colore azzurro fece la sua comparsa in una competizione sportiva. Ad indossarla furono i calciatori della Nazionale italiana che affrontarono quella ungherese all’Arena di Milano. Fonti storiche spiegano come il colore azzurro fosse stato scelto in onore di Casa Savoia, dinastia regnante all’epoca in Italia, in quanto rappresentava il colore del loro casato fin dal 1360. Questo, a sua volta, era stato desunto dalla tinta del manto di Maria Vergine, tradizionalmente di colore azzurro, a cui la casata era devota. A riprova delle loro origini monarchiche, sul lato sinistro delle neonate maglie azzurre venne cucita la croce sabauda, ovvero una croce bianca in campo rosso. A partire dai Giochi della X Olimpiade del 1932, disputatisi a Los Angeles, tutti gli atleti delle selezioni italiane adotteranno l’azzurro quale colore delle loro divise. A distanza di 105 anni da quella partita di Milano, la tradizione e il prestigio della maglia azzurrà è giunto immutato fino ai giorni nostri. In molte discipline sportive, e per molti atleti devoti alla pratica sportiva, quello della maglia azzurra rimane un sogno che, da solo, è in grado di legittimare un’intera carriera a prescindere dai risultati
poi effettivamente ottenuti. La corsa in montagna è una di queste discipline e, per tutti gli atleti devoti al correre per monti, la maglia azzurra rappresenta un sogno. Questo tipo di sentimento, ho avuto il piacere di assaporarlo in tutta la sua essenza nel durante dei due giorni di ritiro trascorsi nel piccolo villaggio di Sorica, a pochi chilometri di distanza da Podbrdo. Per molti ragazzi si è trattato di un esordio, accompagnato dal consueto rituale d’inizziazione, per altri di un qualcosa già vissuto nel corso degli anni e da vivere, forse, forti dell’esperienza già acquisita. In un ritiro la maglia azzurra diventa come una seconda pelle, come un segno distintivo che identifica uno status sociale, meritato ma anche privilegiato. La maglia azzurra s’indossa già di primo mattino, a colazione, poi in allenamento e per tutto il corso della giornata. Durante la sfilata inagurale prima, in gara dopo, ha quel magico potere di farti sentire non più come un atleta singolo ma come parte di un gruppo che è stato chiamato a rappresentare una nazione. Me li ricorderò per sempre questi ragazzi, fieri come non mai di avere indossato la loro amata maglia azzurra.
Marco De Gasperi ed Emanuele Manzi | Sorica - Slovenia
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Da sx in alto, Emanuele Manzi, Marco Zanoni, Alessandro Rambaldini, Marco De Gasperi, Fabio Ruga, Francesca Iachemet, Debora Cardone, Antonella Confortola e Barbara Bani
Il fisioteraspista Stefano Punzo| Sorica - Slovenia
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LE 18 MEDAGLIE AZZURRE AI MONDIALI DI LUNGHE DISTANZE di Fabio Menino
La prima edizione dei Campionati del Mondo di Corsa in Montagna Lunghe Distanze si è svolta in Svizzera, alla Sierre-Zinal, nel 2004. I vincitori furono Ricardo Mejia (MEX) e Angeline Joly (SUI).
MEDAGLIE TOTALI
MEDAGLIE INDIVIDUALI
2° 3° 1° 2° 1° 3° 3° 1° 2° 2°
2007 Hermann Achmüller Cauterets - Francia
8
7
MEDAGLIE DI SQUADRA
Gerard Frick Cauterets - Francia
2013 Antonella Confortola
Szklarska Poreba - Polonia
Ornella Ferrara
Szklarska Poreba - Polonia
2015 Tommaso Vaccina Zermatt - Svizzera
Francesco Puppi
1° 1° 2° 2°
2013 Team Uomini
Szklarska Poreba - Polonia
Team Donne
Szklarska Poreba - Polonia
2014
Team Uomini
Manitou Springs - Colorado
Team Donne
Manitou Springs - Colorado
2015
Zermatt - Svizzera
Catherine Bertone Zermatt - Svizzera
2016 Alessandro Rambaldini
1° 2°
Team Uomini
Zermatt - Svizzera
Team Donne
Zermatt - Svizzera
Podbrdo - Slovenia
Marco De Gasperi Podbrdo - Slovenia
Antonella Confortola Podbrdo - Slovenia
3
1° 1°
Team Uomini
Podbrdo - Slovenia
Team Donne
Podbrdo - Slovenia
2016
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La nazionale italiana in allenamento | Sorica - Slovenia
mondiali nel segno di
rambo 18 giugno 2016
A un soffio dal settimo titolo mondiale, Marco De Gasperi cede la vittoria al compagno di squadra Alessandro Rambaldini
shoot Atleti: Alessandro Rambaldini Luogo: Podbrdo - Slovenia Evento: Long Distance World Mountian Running Championships Fotografo: Fabio Menino
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Estate 2016
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CRONOLOGIA DI UNA REGIA PERFETTA di Fabio Menino
Se
la trama di questa storia fosse stata scritta da un regista, con tutta probabilità ne sarebbe uscito fuori un film, se non di successo, sicuramente avvincente. Il destino sembrava ormai avere sistemato tutto nel modo più logico e coerente possibile. All’età di trentanove anni, uno dei più grand interpreti di sempre della corsa in montagna, ovvero Marco De Gasperi, riusciva a trovare le motivazioni giuste per compiere l’ennesimo capolavoro della sua lunga carriera. L’anno del suo ultimo mondiale vinto, risaliva al 2007, ovvero nove anni prima. Per capire il contesto, è come se Alberto Tomba, dopo l’oro ad Albertville nel 1992, si fosse nuovamente presentato alle Olimpiadi invernali di Salt Lake City nel 2002 e avesse vinto un altro oro. Quando ho visto transitare Marco in cima alla prima salita in terza posizione, nella mia testa si è insinuato prepotentemente un pensiero alquanto preciso. Da quando ho avuto l’onore e il piacere di ammirarlo dal vivo in gara, direi almeno nelle ultime tre stagioni, infatti, penso di non averlo mai visto così concentrato e determinato. E’ qualcosa di difficile da spiegare perchè Marco porta in dote con se il pregio, che alle volte si trasforma in difetto per chi lo segue, di avere uno stile di corsa
pressochè perfetto che difficilmente lascia trapelare eventuali stati di crisi. Eppure, in quei pochi secondi, nella mia testa, mi ero convinto che si trattasse di una giornata speciale. La conferma di questo mio pensiero, ebbe riscontro nell’ultima parte di gara, quando Marco prese il comando della corsa. Per lui, l’ultima difficoltà era costituita dalla discesa finale, un terreno particolarmente congeniale per le sue caratteristiche. A rendere ancora più affascinante questa storia, il destino aveva poi stabilito che un altro italiano, Alessandro Rambaldini, avrebbe conquistato la seconda posizione. In poche parole, sarebbe stato il più spettacolare e logico dei cambi di consegne; il vecchio campione che lascia il testimone a un giovane ma che nello stesso tempo vince la sua settima medaglia d’oro in un campionato del Mondo. Poi, all’improvviso, il destino o, se si preferisce il regista bizzarro, decide di esercitare il suo smisurato potere e cambia il corso della storia. Un errore di percorso a un chilometro dalla conclusione, Alessandro che taglia il traguardo inconsapevole di essere diventato Campione del Mondo, e Marco che arriva qualche minuto dopo nascondendo con estrema eleganza una profonda delusione. Per quanto la storia sia già avvincente
La campionessa del Mondo Annie Conway (GBR) | Podbrdo - Slovenia
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Ionut Zinca (ROU) | Podbrdo - Slovenia
Tom Owens (GBR) | Podbrdo - Slovenia
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Megan Kimmel (USA) | Podbrdo - Slovenia
Antonella Confortola | Podbrdo - Slovenia
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Estate 2016
di suo fino a questo punto, però, il suo ipotetico regista ne studia un finale ancora più sorprendente. A dire il vero, prima ancora, avrebbe inserito un proseguo abbastanza simile al prologo. A fine agosto dello stesso anno, quindi due mesi dopo l’accaduto, Marco decide di trasferire il set del suo capolavoro finale in un altro luogo, per la precisazione in Val Masino dove si svolge il Trofeo Kima, la massima espressione del correre tra i monti su terreno estremamente tecnico. Alla vigilia della gara, essendo un atleta estremamente onesto con se stesso, oltre che con gli altri, aveva due preoccupazioni in particolare; da un lato ben figurare in termini di classifica, dall’altro ben figurare in termini di riscontro cronometrico. Per il secondo problema, l’unico riferimento deontologicamente corretto, erano quelle sei ore, dodici minuti e venti secondi fatti registrare dal campione spagnolo Kilian Jornet nell’edizione del 2014. Marco lo risolse a modo suo, con un’altra prova degna, se non migliore, dei suoi tempi che furono. Per undici secondi in meno, con il tempo finale di 6h12’09’’, Marco taglia il traguardo del Trofeo Kima con il nuovo record del percorso. Meglio, con il secondo miglior tempo perchè il solito regista, sempre nell’ultima parte di gara, decide di mettergli davanti un giovane nepalese di belle speranze dal nome Bhim Gurung. Adesso manca solo più l’ultimo atto di questa lunga ma affascinante storia. Trascorrerà un altro lungo inverno, uno di quelli che nell’Alta Valtellina sembra non avere mai fine per chi vuole correre liberamente tra i monti. Marco, sempre per copione, reciterà una sorta di estenuante litania, con la quale ripeterà a tutti gli sfortunati malcapitati che la sua carriera è giunta definitivamente al termine. E tutti noi, sfortunati malcapitati, di fronte al suo carisma convincente, non potremmo fare altro che annuire mestamente. Poi, con
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lo sciogliersi della’ultima neve, alla vista dei primi ciuffi d’erba che incominciano a smacchiarsi di giallo e al profumo dei primi fiori che escono timidamente dal letargo invernale, ritorneranno alla vita pulsante anche i geni dello stesso Marco che portano impresso nel loro dna il talento del campione. Il regista, bizzarro ma saggio, lascierà proprio a Marco l’onere e l’onore di scrivere l’ultima parte del copione di questa lunga storia. E lui, come suo consueto, la concluderà come solo un ragazzo di nome Marco e di cognome De Gasperi, è in grado di fare per stupire ancora una volta tutti noi. Questa è la bella storia incominciata a Podbrdo, un piccolo paese della media montagna slovena. Un luogo che, a conti fatti, ancora una volta ha regalato gioie e soddisfazioni a tutti gli appassionati della corsa in montagna, specie a quelli italiani. Saranno i mondiali che verranno ricordati per la straordinaria vittoria di Alessandro Rambaldini, detto Rambo, talento nella corsa quanto nella modestia e nella genuinità, per il secondo posto di Antonella Confortola, un’altra atleta eterna sulla quale, al pari di Marco, meriterebbe scrivere un altro copione avvincente, e di tutti i ragazzi italiani che con coraggio e dignità sono andati a conquistarsi due meritate medaglie d’oro di squadra.
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Marco De Gasperi | Podbrdo - Slovenia
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Estate 2016
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CLASSIFICHE
LONG DISTANCE WORLD MOUNTAIN RUNNING CHAMPIONSHIPS CLASSIFICA MASCHILE 2016 1. Alessandro RAMBALDINI (ITA) 03:44:52 2. Marco DE GASPERI (ITA) 03:46:12 3. Mitja KOSOVELJ (SLO) 03:46:33 4. Tom OWENS (GBR) 03:49:34 5. Benedikt HOFFMANN (GER) 03:50:42 6. Ricky LIGHTFOOT (GBR) 03:53:30 7. Marcin SWIERC (POL) 03:53:32 8. Lukas NAEGELE (GER) 03:53:48 9. Andrew DAVIES (GBR) 03:54:39 10. Milan JANATA (CZE) 03:54:43 11. Mario MENDOZA (USA) 03:59:58 12. Karl GRAY (GBR) 04:00:19 13. Viorel PALICI (ROU) 04:00:29 14. Fabio RUGA (ITA) 04:01:15 15. Matt SHRYOCK (USA) 04:01:28 16. Robert HOPE (GBR) 04:01:59 17. Robert GRUBER (AUT) 04:05:12 18. Bartosz GORCZYCA (POL) 04:11:08 19. Gasper BREGAR (SLO) 04:11:28 20. Marco ZANONI (ITA) 04:12:24 21. Thomas KUEHLMANN (GER) 04:12:27 22. Szabolcs GYORGYI (ROU) 04:12:58 23. Andreas TOCKNER (AUT) 04:13:04 24. Marko TRATNIK (SLO) 04:13:10 25. Petr PECHEK (CZE) 04:16:05 26. Pavel BRYDL (CZE) 04:16:13 27. Ionut ZINCA (ROU) 04:16:45 28. Simon GRIMSTRUP (DEN) 04:17:38 29. Milosz SZCZESNIEWSKI (POL) 04:19:09 30. Christian NORFELT (DEN) 04:20:08 31. Ales ZONTAR (SLO) 04:20:53 32. Peter MAKSIMOW (USA) 04:21:52 33. Emanuele MANZI (ITA) 04:22:18 34. Tamas BOGYA (ROU) 04:22:23 35. Stoyan TEVEKELEV (BUL) 04:22:36 36. Shaban MUSTAFA (BUL) 04:22:42 37. Ted FARLEY (USA) 04:24:14 38. Jesper NOER (DEN) 04:24:28 39. Ian BAILEY (IRL) 04:24:35 40. Yujiro IIDA (JPN) 04:26:08 41. Robert FARON (POL) 04:26:47 42. Srhii POPOV (UKR) 04:28:36 43. Eoin LENNON (IRL) 04:29:30 44. Markus MINGO (GER) 04:30:37
45. Jan KOHUT (CZE) 04:31:24 46. Christian GREYLING (RSA) 04:32:04 47. Iain DON-WAUCHOPE (RSA) 04:32:06 48. Marton PALFY (HUN) 04:33:06 49. Marjan ZUPANCIC (SLO) 04:37:24 50. Andreas ROIS (AUT) 04:38:53
CLASSIFICA FEMMINILE 2016 1. Annie CONWAY (GBR) 04:29:01 2. Antonella CONFORTOLA (ITA) 04:29:58 3. Lucija KRKOC (SLO) 04:30:43 4. Francesca IACHEMET (ITA) 04:37:37 5. Nicolette GRIFFIONEN (RSA) 04:39:16 6. Karin FREITAG (AUT) 04:39:54 7. Katharina ZIPSER (AUT) 04:40:09 8. Megan KIMMEL (USA) 04:40:28 9. Debora CARDONE (ITA) 04:40:43 10. Jana BRATINA (SLO) 04:40:47 11. Katerina MATRASOVA (CZE) 04:43:27 12. Annie JEAN (CAN) 04:44:48 13. Anita ORTIZ (USA) 04:44:57 14. Victoria WILKINSON (GBR) 04:45:33 15. Tina FISCHL (GER) 04:47:26 16. Ajda RADINJA (SLO) 04:48:21 17. Ana CUFER (SLO) 04:48:38 18. Helen BERRY (GBR) 04:49:28 19. Barbara BANI (ITA) 04:51:30 20. Marianne HOGAN (CAN) 04:52:08 21. Maria KOLLER (GER) 04:53:45 22. Edyta LEWANDOVSKA (POL) 04:56:38 23. Helen BONSOR (GBR) 04:57:09 24. Kristina PATTISON (USA) 04:59:34 25. Veronika JURISIC (CRO) 04:59:40 26. Camelia MAYFIELD (USA) 05:03:26 27. Ktarina LOVRANTOVA (SVK) 05:10:02 28. Sara JAKLIC (SLO) 05:10:23 29. Martyna KANTOR (POL) 05:11:47 30. Sarah BERGERON (CAN) 05:13:49
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Alessandro Rambaldini, Marco De Gasperi e Mitja Kosovelj (SLO) | Podbrdo - Slovenia
Annie Conway (GBR), Antonella Confortola e Lucija Krkoc (SLO) | Podbrdo - Slovenia
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SEDICI MEDAGLIE PER DUE CAMPIONI di Fabio Menino
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due hanno monopolizzato l’intera scena della corsa in montagna da metà anni novanta a quasi tutto il primo decennio di questo secolo. Ad esclusione del 2006, con la vittoria del colombiano Rolando Ortiz, per undici anni si sono letteralmente spartiti la fetta più grossa della disciplina. Considerando i loro continenti d’origine, dopo di loro nessun europeo e nessun oceanico è mai più riuscito a mettersi al collo quella prestigiosa medaglia d’oro. Si tratta dell’italiano Marco De Gasperi, classe 1977 e del neozelandese Jonathan Wyatt, classe 1972. Quando li ho visti corre, uno al fianco dell’altro, appena fuori quel piccolo paesino sloveno, di riflesso ho subito pensato alle loro carriere nella corsa in montagna. Qualcosa che, pur non avendolo vissuto in prima persona, conoscevo abbastanza bene in quanto ne avevo scritto un articolo in merito qualche anno fa. Ma per capire ancora meglio chi siano questi due grandi campioni, e per quale motivo ancora oggi abbiano molti tifosi sparsi in ogni parte del Mondo, riporto le parole scritte da Marco, le stesse che sono sicuro scriverebbe anche Jonathan di lui: “Le più grandi motivazioni nella corsa, vengono da quegli atleti che rappresentano quel limite che hai sempre sognato di raggiungere. Per questo ti ringrazio, Jonathan Wyatt, l’indiscusso Campione di tutte le epoche di questo sport!”.
1996 - Mountain running 1° Marco De Gasperi 1997 - Mountain running 1° Marco De Gasperi 1998 - Mountain running 1° Jonathan Wyatt 1999 - Mountain running 1° Marco De Gasperi 2000 - Mountain running 1° Jonathan Wyatt 2001 - Mountain running 1° Marco De Gasperi 2002 - Mountain running 1° Jonathan Wyatt 2003 - Mountain running 1° Marco De Gasperi 2004 - Mountain running 1° Jonathan Wyatt 2005 - Mountain running 1° Jonathan Wyatt 2006 - Mountain running 2° Jonathan Wyatt 2007 - Mountain running 1° Marco De Gasperi 2007 - Mountain running LD 1° Jonathan Wyatt 2008 - Mountain running 1° Jonathan Wyatt 2009 - Mountain running LD 2° Jonathan Wyatt 2016 - Mountain running LD 2° Marco De Gasperi
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Jonathan Wyatt (NZL), Emanuele Manzi, Marco De Gasperi e Fabio Ruga | Podbrdo - Slovenia
Buon autunno e...
arrivederci a dicembre
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