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POLITICIZZARE IL RURALE

Signor Tweedy...? Che ci fa quella gallina fuori dal recinto? Galline in fuga, 20001

Iltitolo di questo scritto indica un movimento di opposizione ai processi di anestetizzazione e addomesticamento che connotano buona parte delle pratiche di progetto degli spazi rurali contemporanei. Esprime una torsione riflessiva rivolta all’esplicitazione di alcune dimensioni politiche della nozione di rurale, non tanto nei loro contenuti immediati, quanto nella loro potenza di riarticolazione delle possibilità di tali spazi e habitat.

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La politicizzazione, secondo Walter Benjamin (1936), è innanzitutto produzione di un’immagine dialettica che tenta di irrompere entro processi e storie già scritte. Provando a farle esplodere. E che dalle sue macerie produce nuove possibilità per soggetti e situazioni subalterne2. Obiettivo, in termini ontologici, è trovare un nesso, una causa comune, con la crisi, già ampiamente discussa da Ernesto de Martino (1961), della “presenza rurale”, con la subalternità della condizione rurale. Una crisi che è anche “rottura dell’essere”, del soggetto rurale. E che molte cose rimarranno rotte perché è necessario imparare ad abitare la rottura, il fallimento, identificando condizioni per un progetto della coesistenza che operi attraverso condizioni di frammentazione, di oscurità, di opacità3.

1. Galline in fuga, [Chicken Run], diretto da Peter Lord, Nick Park, 2000, Glendale, CA, Dreamworks. Il film parla di una comunità fuggiasca di galline che rifiutano, resistono e si sottraggono alle richieste di “rigore”, “eccellenza” e “produttività” (Moten e Harney 2021). Durante lo svolgimento della narrazione la fuga fallisce diverse volte. Tuttavia, osservando i vari personaggi, si capisce come, in determinate circostanze, fallire, perdere, dimenticare, disfare, annullare, sfigurare, non sapere, possono essere modi di stare al mondo più interessanti, più collaborativi e alla fine anche più sorprendenti. D’altronde, fallire nel rispettare valori, consuetudini e desideri urbani, è una cosa che tanti soggetti rurali fanno e hanno sempre fatto incredibilmente bene. Godimento e militanza, dunque, nel segno del fallimento e, allo stesso tempo, della sottrazione ai meccanismi perversi dell’induzione al produttivismo negli spazi rurali. Si veda: Moten Fred, Harney Stefano, Undercommons. Pianificazione fuggitiva e studio nero, Tamu, Napoli, 2021 [2013].

2. Si veda: Benjamin Walter, 1936 (ORT), Das Kunstwerk im Zeitalter seiner techniscen Reproduzierbarkeit, in: Zeitschrift für Sozial forschung, Jg. 5, 1936 ed. it., L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, Torino: Einaudi, 1966.

3. Si veda: De Martino Ernesto, La terra del rimorso. Contributo a una storia religiosa del Sud, Il Saggiatore, Milano, 1961.

A. DI CAMPLI, C. NIFOSÌ, A.J. SALVADOR, C. RONDOT

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