ISBN 978-88-6242-092-1 Prima edizione / First edition Luglio / July 2013 © 2013 LetteraVentidue Edizioni © 2013 Gambardella Architetti No part of this book may be reproduced or transmitted in any form or by any means (electronic or mechanical, including photocopying, recording or any information retrieval system) without permission in writing form. È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare. Book design: Francesco Trovato Translation: Antonella Bergamin Finito di stampare nel mese di Luglio 2013 presso lo Stabilimento Tipolitografico Priulla S.r.l. (Palermo) LetteraVentidue Edizioni S.r.l. www.letteraventidue.com Via Luigi Spagna, 50 L 96100 Siracusa, Italy
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Indice Contents 05 Prologo Prologue 09 L’architettura come sintesi di due mondi Architecture as conflation of two worlds 17 L’antico come complessità densa Antiquity as dense complexity 35 Il quotidiano come accordo naturale Daily life as natural harmony 67 L’interno come allestimento Interiors as stage design 89 L’utopia come sperimentazione per le tecnologie ambientali Utopia as testing ground for environmental technologies
Prologo Questo libro, che nasce come regalo per Alfonso Gambardella e Virginia Gangemi in occasione dell’ottantesimo compleanno di Alfonso. Non vuole essere un testo celebrativo ma, piuttosto, il tentativo di mettere ordine tra materiali dimenticati in vari luoghi per ricostruire una storia di architettura e di vita che trovo interessante per come si è andata costruendo e per la sua sorprendente contemporaneità. I materiali che ho scelto per illustrare questo testo mi sono sembrati utili spunti per un modo concreto e artigiano di intendere l’architettura, l’ambiente, il suo corpo e le sue tecniche. Grazie al continuo confronto con Cherubino Gambardella, alle sue informazioni e ai suoi ricordi ho potuto trasformare questa ricerca nell’occasione per mettere in luce quei punti di interesse e quelle strade aperte che pongono in ideale continuità la nostra attuale sperimentazione progettuale con quella dei suoi genitori. Pertanto, questo non è un libro sul passato, ma un testo sul presente e sulle possibilità del rapporto tra tecnica, memoria ed espressione nell’architettura di oggi.
Alfonso Gambardella e Virginia Gangemi in vespa all’ingresso della Facoltà di architettura di Napoli nella primavera del 1955 on a Vespa scooter at the entrance of the School of Architecture of Naples, spring of 1955
Ferdinando Sanfelice, Palazzo dello Spagnolo, scala aperta, open staircase, Naples
L’architettura come sintesi di due mondi
Architecture as conflation of two worlds
Ho conosciuto Alfonso Gambardella e Virginia Gangemi nell’estate del 1996. Stavo per laurearmi in architettura e da pochi mesi, avevo iniziato una collaborazione con il loro figlio maggiore Cherubino. Un percorso che sarebbe diventato presto un sodalizio di vita e di lavoro sfociato nella fondazione, proprio alla fine dell’anno successivo, di gambardellarchitetti, un laboratorio di progettazione e sperimentazione sull’architettura che da Napoli ha spinto la sua azione in varie città italiane e che dal 2003 ho avuto il piacere e la responsabilità di dirigere. L’Italia è, in fondo, un paese dove le tradizioni familiari, se non interpretate in modo difensivo e protezionistico acquisiscono un loro senso profondo, custodendo e amplificando i saperi. Possono, così, divenire occasioni notevoli di crescita culturale. E in questo senso, pur spingendo l’azio-
I first met Alfonso Gambardella and Virginia Gangemi in the summer of 1996. I was about to graduate in architecture and a few months before I had started a collaboration with their eldest son, Cherubino. That would be the starting point of a partnership in life and work that would result in the establishment, right at the end of the following year, of gambardellarchitetti, a workshop of design and architecture experimentation that from Naples has developed its action in various Italian cities and that I have had the privilege and responsibility to manage since 2003. After all, Italy is a country where family traditions, when not used defensively and protectively, can play a most relevant role in the preservation and enhancement of various forms of knowledge. As such, they can become relevant opportunities for cultural growth.
Progetto per un acquario a Ischia Porto Aquarium in Ischia Porto
Virginia Gangemi, 1959-1960, prospetto, Tesi di laurea in Architettura FacoltĂ di Napoli relatore Marcello Canino Virginia Gangemi, 1959-1960, elevation, Dissertation, Architecture Degree, Faculty of Naples, supervisor Marcello Canino
Il quotidiano come accordo naturale Daily life as natural harmony
Seconda metà degli anni cinquanta, campeggia l’architettura organica, si affaccia il brutalismo che tende a mescolarsi con la rivoluzione povera del neorealismo italiano. Paolo Soleri e Wright lavorano nel deserto, Le Corbusier sforna in India il suo straordinario cemento roccioso, Ernesto Nathan Rogers teorizza l’architettura nelle preesistenze ambientali, Max Bill a Ulm immagina la serie come inizio di una standardizzazione democratica. Napoli sembra resistere imperterrita a questa forza tellurica che agita il mondo declinando un suo razionalismo che è nordico,o meglio, svedese nelle ricerche di Michele Capobanco ma che è pronto ad addolcirsi nel confronto con il paesaggio costiero e con l’antico. Virginia e Alfonso iniziano la loro carriera immaginando architetture collettive, sociali, un padiglione e una moltitudine
During the late Fifties, organic architecture is all the rage, Brutalism comes to the fore and tends to mix with the destitute revolution of Italian Neorealism. Paolo Soleri and Wright work in the desert, Le Corbusier churns his amazing rocky concrete in India, Ernesto Nathan Rogers theorizes architecture in environmental existing structures, while, in Ulm, Max Bill imagines the series as the beginning of a democratic standardization. Naples seems to unabashedly ignore this seismic wave that agitates the world and pursues its own rationalism that, although of Northern, or even better Swedish, origin as described by Michele Capobanco’s researches, is softened by the encounter with the coastal landscape and antiquity. Virginia and Alfonso start their career by developing collective, social architectures, a pavilion and a host of competition entries that garner several awards by
Concorso per un Liceo a Castellammare di Stabia High-school in Castellammare di Stabia, competition entry
Alfonso Gambardella, Virginia Gangemi e collaboratori, terzo premio Alfonso Gambardella, Virginia Gangemi and others, competition entry, third prize 1. Lo spazio comune interno - The interior common area 2. Prospetto e sezione - Elevation and section 3. Vista prospettica - Perspective view
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Progetto per il Municipio ad Atrani (Salerno) Atrani Town Hall (Salerno)
Alfonso Gambardella, Virginia Gangemi, 1960 1. Piante - Plan 2, 3 Scorci - View 4. Il torrione scalario oggi - The stepped tower today
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Alfonso Gambardella e Virginia Gangemi, Progetto di allestimento interno della Zappacosta a Napoli 1957, disimpegno con tenda policroma, Interior design of the Zappacosta house in Naples 1957, access with colored curtain
L’interno come allestimento Interiors as stage design
Lo spazio interno è come un congegno, un abitacolo. Gli studi di Virginia sulla prossemica guidano sempre l’approccio progettuale. Il luogo dove risiedere si semplifica consolidando i suoi riti borghesi. Si vive tra superficie e dettaglio, allestimento e scenografia in una architettura ottenuta attraverso un uso profondo e non platealmente esibito delle tecnologie. Il lato sorprendente della ricerca consiste ancora nella compresenza di una attenzione alla memoria legata ad un dato innovativo tutto connesso al comfort, all’accoglienza e disgiunto dalle ricerche estreme e virtuosistiche sullo spazio che le correnti radicali e informali mettevano in essere nel secondo dopoguerra italiano. Più che a ricerche complesse, l’accordo si riferisce ad una naturalezza dell’interno inteso quasi come una scenografia borghese.
Interior space is like a machine, a cockpit. Virginia’s studies about proxemics constantly guide her design approach. The living space is simplified in the reaffirmation of its bourgeois rites. The living area is developed between surface and detail, exhibition and stage design in an architecture that results from a deep and understated use of technology. The surprising element of this research is once more the coexistence of a focus on memory and an use of innovation to obtain comfort and hospitality that refrains from the extreme and virtuosic exercises on space pursued by radical and informal avant-gardes in post-war Italy. Rather than through complicated researches, harmony is achieved by a natural feel of the interiors almost conceived as a bourgeois set. For this reason the articulated or symmetrical plans of old buildings are slight-
Progetto di allestimento interno della casa del figlio avvocato a Napoli Interior design of their lawyer son’s house in Naples Alfonso Gambardella e Virginia Gangemi, 2012 1. Dalla cucina allo studio - From the kitchen to the study 2. La scala nel salotto - Staircase in the sitting room 3. Il disegno dei mobili fissi - Design of the fixed furniture 4. Dallo studio alla cucina - From the study to the kitchen 5. Verso la camera da letto - View towards the bedroom
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Consulenza composta da 11 tavole di studi per il recupero delle Terme di Agnano a Napoli 11 plates of studies for the Consultancy for the rehabilitation of the Thermal Baths of Agnano in Naples Virginia Gangemi con il suo gruppo di ricerca universitaria, Virginia Gangemi with her group of university researchers, 2011