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Architettura e razionalismo (1970)*
Questa relazione, che per praticità è divisa in tre parti, riguarda in particolare il razionalismo tedesco. Cercherò di far risultare la scelta del razionalismo dalla più generale esperienza dell ’architettura del movimento moderno in Germania, a partire da alcune questioni che sono state ripetutamente oggetto del dibattito di quegli anni e cercando altresì di mettere in evidenza quei temi che c’ interessano più direttamente, di cui intendiamo occuparci in questo nostro gruppo di lavoro.
Mi occuperò quindi del razionalismo tedesco mettendo in discussione alcune questioni più generali, relative a tre temi che, con modalità diverse, hanno comunque caratterizzato il dibattito del movimento moderno, esse sono la questione “case basse, medie o alte? ”, la questione dello “stile” e la questione della “decorazione”. Naturalmente si tratta di temi che non si possono dire centrali nel dibattito del movimento moderno, specialmente gli ultimi due, però sono specifici del tipo di discorso che voglio fare qui e quindi vanno visti più che altro come un pretesto per un discorso sui fondamenti e sugli obiettivi del nostro lavoro, riferito appunto all ’esperienza dell ’architettura del razionalismo in Germania fra le due guerre.
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“Case basse, medie o alte? ”
“Flach- Mittel oder Hochbau? ” è stato un tema classico del dibattito architettonico nel periodo fra le due guerre in Europa, infatti è stato oggetto di due congressi CIAM, quello di Francoforte del 1929 e quello di Bruxelles del 1930, e sono noti a tutti gli scritti che portano proprio questo titolo, uno è di Gropius, un altro di Ernst May (ma anche Le Corbusier, per esempio, ha affrontato questo tema direttamente nei suoi scritti). Tutti i più importanti architetti di quel periodo che hanno preso parte ai due CIAM in un modo o nell ’altro si sono occupati di questo tema mettendone in primo piano soprattutto la centralità rispetto al problema della costruzione di case a basso costo.
Il discorso di Gropius è esemplare proprio da questo punto di vista, Gropius confronta la possibilità di costruire con sistemi tradizionali, oppure con sistemi prefabbricati, case basse, medie o alte, avendo come parametro di riferimento
* Comunicazione del 19 maggio 1970, pubblicata con il n. 80 - 69/70, pp. 115-154, a cura dell ’Istituto di Composizione Architettonica , Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.