Delphine de Vigan, "Niente si oppone alla notte"

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2 M M di A B B O N D A N Z A P E R L A P I E G A

F oto © H annah A s s ouline / O p ale / L U Z p hoto

2 M M di A B B O N D A N Z A P E R L A P I E G A

«non pensate sia un libro che mette tristezza. niente si oppone alla notte

nificante. purificatore, come tutte le tragedie» Le Nouvel Observateur

colare, l’eco instancabile dei morti, e il risonare del disastro. Oggi so pure che illustra, come tante altre famiglie, il potere devastante della parola, e quello del silenzio.

delphine de vigan

La mia famiglia incarna quel che la gioia ha di più chiassoso, di più spetta-

niente si oppone alla nott e

Delphine de Vigan (Boulogne-Billancourt 1966) è l’autrice del romanzo Gli effetti secondari dei sogni, Prix des Libraires in Francia nel 2008 e bestseller da quasi mezzo milione di copie, tradotto in più di venti lingue. Un successo ripetuto da questo Niente si oppone alla notte, che ha conquistato nuovamente in un sol colpo il cuore dei lettori e la critica francese. Nel 2010 ha pubblicato Le ore sotterranee. Vive a Parigi.

delphine de vigan niente si oppone alla notte

ART DIRECTOR: GIACOMO CALLO PROGET TO GRAFICO: MARCELLO DOLCINI G R A P H I C D E S I G N E R : s u s anna to s atti

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18,00

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DIMENSIONE: 156x233 mm

BROSSURA

scoppia di salute. è to-

PANTONE 129 U

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Nel 2008, a sessantun anni, Lucile si toglie la vita. A scoprirla è sua figlia Delphine, l’autrice di questo libro. Un mattino di gennaio è entrata nel suo appartamento e l’ha trovata così, distesa sul letto, senza vita. Perché? Non è una domanda a cui si possa dare risposta, e Delphine de Vigan, già affermata scrittrice, per molto tempo resiste all’idea di dedicarle un libro. Ma c’è una “luce segreta venuta dal nero” a sedurla e a farle riprendere la penna in mano. Con la certezza che “la scrittura non può nulla. Tutt’al più permette di porre le domande e interrogare la memoria”. Lucile era una donna bellissima, ammirata e desiderata, che portava in sé da sempre una ferita profonda. “Il suo dolore ha fatto parte della nostra infanzia e, più tardi, della nostra vita adulta, il dolore di Lucile fa indubbiamente parte del nostro essere, mio e di mia sorella. Eppure, ogni tentativo di spiegazione è votato alla sconfitta.” Ma questa morte esige almeno di avvicinarlo, quel dolore, di esplorarne i contorni, i recessi segreti, l’ombra che proietta. È dunque per combattere il potere distruttivo del silenzio che Delphine inizia a scavare nella memoria familiare, a partire dai nonni un po’ bohème e anticonformisti e dai loro nove figli, per ricomporre il quadro di una “famiglia che ha suscitato lungo tutta la sua storia numerosi commenti” e ha proiettato intorno a sé un’inconsueta fascinazione. Una famiglia “allegra e devastata” in cui la tragedia si è insinuata presto e si è riprodotta con inusitata acrimonia, alternandosi a momenti di sublime felicità. Una famiglia in cui ci si è amati, ci si è detestati, ci si è ritrovati, un nucleo anche un po’ bislacco che Delphine interroga, inquieta e appassionata, per arrivare a scoprire il coraggio e l’amore che stavano dietro il sorriso d’oscura dolcezza di sua madre. E renderle così l’omaggio più bello: un ricordo di carta e un destino di personaggio. Chi ha letto e amato Gli effetti secondari dei sogni ritroverà in questo libro la sensibilità, la grazia e lo stile ineguagliabili di Delphine de Vigan. Perché Niente si oppone alla notte è un libro “scritto in punta di penna”, per citare un critico francese, “quasi a non voler bucare il foglio bianco della storia”.

06/03/12 11:33


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