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INDEX LIFE PEOPLE N° 39
agosto 2012
PHOTOSHOOTING: Moda con arte FASHION: La divisa Olimpica dell’Italia CHARME: Hackett London CHARME: Il costume è chic NEW BRANDS: Violucy FASHION: Raffaela D’Angelo PHOTOSHOOTING: Boutique Sei Tu ACCESSORIES: Espadrillas PEOPLE: Bruno Spiezia FASHION: Sport e moda FASHION: Verso Londra ANTEPRIME: Uomo con vista ANTEPRIME: Bello e impossibile ACCESSORIES: Play the colour FASHION: Poeti rock ACCESSORIES: I cappelli Icas FASHION: Reception FASHION: Ben Sherman JEWELS: Mimì Milano ACCESSORIES: B-True STYLIST: Nina Zilli PEOPLE: Tattoo PEOPLE: Notte Magica FOLLIE VIP: From London with love FASHION EVENTI: Maglifico! EVENTI: Zurigo Street Parade EVENTI: Cala Celeste EVENTI: I Giochi della XXX Olimpiade SPETTACOLO: I musicisti Mya Foley PEOPLE: Patrick Ray Pugliese PEOPLE: Sherrita Duran PEOPLE: Ricky Montanari PEOPLE: David Guetta PEOPLE: Elena Morali PEOPLE: Diana Luna PEOPLE: Stessa spiaggia ARTE: L’eroe nudo TOP DESIGNERS: Vito Nesta WORLD PROJECT: Sfide parallele DESIGN: Oltremateria DESIGN: Al e Ro AUTO: La Mini tra moda e mito
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LA REDAZIONE Direttore Creativo Giacomo Bertulli 329.2005433 Direttore Responsabile Andrea Latini Grafica Claudio Sperindei 347.1651482 Creative Studio
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foto di copertina www.enricoricciardi.it Stampa AGP srl Responsabile Franchising Ezio Stazio - 392.0415407 Mediaplan srl PER LA TUA PUBBLICITA’ SU QUESTO MAGAZINE Mediaplan srl/Multiservice /Diamond srl 348.8552098 - 3392705653 - 338.8370327 lifepeople@live.it
Distribuzione MEDIA PLAN s.r.l 071.668405 Eventi eventi.lifepeople@gmail.com Max Oradei - 320.8138853 Redazione: Via I.Asimov, 6/8 Marotta di Fano (Pu) redazione@lifepeople.it Autorizzazione del Tribunale di Pesaro n°546 del 18/12/2007 Marchio protetto da Copyright
EDITORIALE
LO SPORT Lo sport crea amicizia tra i popoli. Rappresenta la storia dell’uomo. Accomuna nobili con gente comune. Da antiche civiltà lo sport ci tramanda le culture dei popoli. Chi non lo pratica guarda gli sportivi e le loro prestazioni fissando le emozioni in immagini poetiche. Lo sport è aristocratico, decoroso e generoso. Rende le persone grandi, eleganti e distinte. La ricchezza accarezza gli sportivi e la gloria li rende immortali. Lo sportivo forte, ironico e bellissimo si eleva senza limiti con lo sguardo concentrato sulla meta. Si sbarazza delle tensioni e delle responsabilità. Lo sport è qualcosa che senti, che ti sorprende, entra nelle vene. Rappresenta l’amore, il lavoro, i sacrifici e fa ritrovare le radici. Riscopri la solidità del corpo e la fierezza dell’anima. Est, ovest, sud e nord, sono tutti sotto il cielo, per partecipare, vincere e battere il primato. È un amore forte dove ti perdi, un’ossessione folle, un gioco pericoloso che ti rende grande e unico. Il corpo, la forma e la mente si elevano alla purezza, eludono le leggi fisiche e superano se stessi. Lo sport racchiude valori positivi e unisce la gente, ama il nudo e si veste di moda!
di Jean-Claude Poderini
Photo: Moises Gordillo Modello: Miguel Angel Espinosa Dorantes
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PHOTOSHOOTING
di Giulia Sorcinelli
MODA CON ARTE C
on l’avvicinarsi del cambio stagione fashion designer e fashion stylist impazziscono nel creare e proporre originali tendenze che finiranno col diventare le nuove fisse della moda. Nel frattempo boutique, negozi e scuole di moda organizzano sfilate non poco stimolanti con la volontà di stupire e incantare compratori, artisti, critici e pubblicitari. La magia di ogni sfilata nasconde dietro le quinte cultura, passione, lavoro, costanza, ricerca, immaginazione e avvenenza, elementi che costituiscono le colonne portanti di un gioco dell’illusione che si realizza in passerella. A Fano, tra le varie sfilate locali d’inizio estate, sicuramente non passa inosservata quella organizzata dalla scuola ArteModa (con sede a Fano e a Pesaro, www.artemodascuola.it) che ogni anno per una notte catapulta gli spettatori in un’edonistica dimensione parallela in cui tutti gli abiti sono accuratamente pensati e cuciti dagli allievi, modellisti e stilisti di ArteModa. La tenacia e la pazienza degli insegnanti insieme alla passione e alla voglia di imparare degli allievi convergono a fine anno in questa passerella, teatro di emozioni e soddisfazioni.
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PHOTOSHOOTING
Arduini Cristina Originale abito in maglina di seta color marrone fermato da cuciture elastiche che formano un effetto arricciato e morbido. Battistelli Claudia Abito in seta stampata con scollatura all’americana, cinta aderente in vita, morbida gonna godet. Baldassarri Monia Abito in raso di seta color sabbia con morbida linea a godet ed arricchito da eleganti pieghe sul davant.
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PHOTOSHOOTING
Santi Linda Abito in seta stampa foulard con arricciatura sul seno e morbido drappeggio sui fianchi che forma un motivo a palloncino sul fondo. Giacomelli Loredana Abito in seta stampa foulard con bustino aderente drappeggiato sul seno, gonna formata da teli svasati a punte sul fondo, arricchito da una cinta in vita con pieghe. Gasparini Sara Abito in seta stampa foulard, arricciato sotto il seno, fermato da una cinta in vita e gonna asimmetrica con pieghe laterali, manica con ruches in fantasie a contrasto.
Mettetevi pure comodi ma rimanete concentrati: si apre il sipario! La sfilata inizia con un’incantevole linea di abiti foulard, sono proposti outfit delicati ma caratterizzati da un’irresistibile scia di colore o dresses multicolor, abbinati a platform shoes coordinate o ancora, per sedurre, long dresses simmetrici e non, dai contorni che si perdono nell’aria della passerella. Camicia in foulard anche per lui, magari dai colori forti, ironici ed eleganti. Non mancano tuttavia tagli originali o particolari in pizzo che rendono questa prima uscita sofisticata e di grande impatto. Ma non c’è niente di più regale del pizzo che caratterizza il tema della seconda uscita, tanto che Napoleone lo rese obbligatorio nell'abbigliamento di corte. Il pizzo, chiamato anche trina o merletto, si divide in due categorie dal punto di vista tecnico: ad ago e a tombolo. Se fino al Settecento il pizzo era presente anche nell'abbigliamento maschile, dall' 800 in poi divenne un'esclusiva del tutto femminile, che non è più passata di moda. Da allora, infatti, riappare continuamente sulle passerelle di tutto il mondo sia per abiti interi che disegnano la pelle nuda con un effetto vedo non vedo molto seducente, sia come dettaglio glamour e very chic. Alberta Ferretti, Marchesa, Valentino, J.P.Gaultier e Chanel sono solo alcuni dei nomi che, con le loro creazioni in pizzo, descrivono una donna raffinata ed eterea, romantica e sognante, delicata e femminile, sexy e provocante. Emanuel Ungaro, Emilio Pucci, Ermanno Scervino e Salvatore Ferragamo non rinunciano a quel dettaglio in pizzo che rende più raffinato il look. Non c'è cosa più pura di un pizzo bianco ed è per questo che viene usato largamente negli abiti da sposa, fin dall'epoca della Regina Vittoria che lo scelse per il suo velo.
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Romagnoli Martina Abito di ispirazione anni ’50 con top in maglina di viscosa con morbido collo a cappuccio e maniche in voile di seta. Gonna con base in maglina arricchita da originale motivo realizzato a mano con voile di seta.
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Tomassini Marika Abito di ispirazione anni ’50 in seta stampata su fondo verde pastello. Bustino aderente fino al punto vita, ampia ruota arricciata fino al ginocchio, nastro in organza che segna il punto vita e crea un fiocco sul retro.
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Sorcinelli Sabina Abito realizzato con tre tipi di pizzo abbinati tra loro. Linea a trapezio con morbide ruches, manica con volant.
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Ricci Roberta Abito modellato linea a tubo realizzato con pizzo elastico, arricchito da decorazioni in pizzo applicate a mano.
Aquila Enrica Abito modellato in pizzo bicolore celeste e nero con linea a sirena, taglio al ginocchio con morbido volant sul fondo.
Pilia Umbertina Abito corto con linea a trapezio in pizzo di cotone giallo, morbida arricciatura sotto il seno fermata da una ruche in raso con strass applicati.
Ed ecco che ritornano gli anni '50, così come ritorna la silhouette Corolle scolpita da Christian Dior nella sfilata del secondo dopoguerra. L'anno d'esordio era il 1947 ma il couturier seppe dettar legge per il resto del decennio successivo grazie all'icona del New Look, Grace Kelly. I bustini aderiscono ed esplodono in plissé per incorniciare il seno, mentre l'orlo scende fino al ginocchio e si sviluppa in metri e metri di tessuto. Le gonne degli anni '50 sono strette in vita ma ampie e morbide perché si aprono come un tulipano in primavera. Da non dimenticare l'applicazione bon ton del fiocco utilizzata persino sulla scarpa, che ritorna alta e sottile. Gli accessori sono piccoli e di attenta manifattura: pochette da stringere in mano, magari con un guanto in seta, o hand-bag con apertura a borsellino. Ritorna la donna tanto raffinata quanto vanitosa della propria femminilità. Sì, la donna anni '50 sa di essere bella e per questo vuole essere ammirata. Segue poi la linea safari con i suoi segni di riconoscimento: monocromo in tinta sabbia, in tutte le sfumature del deserto, e l’ultra classico nei volumi. Vestivano coloniale gli inglesi che abitavano l’India fine Ottocento, e pure, dall’altra parte del globo, i neo cacciatori d’Africa, ricchi europei in ritiro di lusso, e di panorama sconfinato. Uno stile che ogni primavera si ripropone, un viaggio nelle atmosfere della savana con le sahariane ultra chic, per sentire l’aria calda e secca del deserto anche in piena città. In definitiva sono stati creati abiti geniali e di grande tendenza, che signore e signorine hanno caldamente cucito per questa “Notte in moda”, l’evento che permette appunto alle allieve della scuola ArteModa di dare corpo alle loro idee e perché no anche di indossarle! Non solo. Grazie ai premi assegnati dalla giuria a fine sfilata è stato possibile realizzare un servizio fotografico con alcuni abiti prescelti. Le foto sono state fatte all’Antica Dimora di Val Regina, a Pesaro, un luogo alquanto magico e pittoresco dove le ninfee sembrano essere appena uscite da un quadro di Monet e il verde incontaminato sembra quasi surreale. Un paradiso terrestre che rispecchia perfettamente la bellezza degli abiti sartoriali e le linee delicate delle giovani modelle. Ecco concluso anche quest’anno l’incantato e incantevole evento ed ecco che un brivido d’ansia si sente già per la prossima “Notte in moda 2013”, perché gli artisti non si fermano mai!
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Ugolini Simona e Tomassini Marika Abito da sposa in stile neoromantico formato da un abito in seta aderente fino al punto vita e ampiamente svasato sul fondo. Corsetto con stringhe sul dietro e originale gonna a balze in tessuto a righe con bordo in pizzo.
Credits Stylist: Michela Ricci Hair stylist: Parrucchieri Lounge di Francia Adriano - via S.Francesco, Fano Make Up: Anna Cacciapuoti Photo: Marco Trionfetti (fotografo di moda e industria. www.marcotrionfetti.com) Location: Antica Dimora di Val Regina (Strada Selve di Granarola, 12 – 61122 Siligata PU – 0721 208330; www.anticadimoradivalregina.com) Abiti: Associazione Artemoda (www.artemodascuola.it, Facebook) Bijoux: Andrea Ledaro (www.andrealedaroshop.com) Modelle: Camilla Barduagni, Ilaria Bruscia, Beatrice Mauri, Alena Skorokod
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LA DIVISA OLIMPICA DELL’ITALIA “V di Marcello Tosi
edrete che i nostri atleti non le scambieranno con nessuno, perché sono le più belle”. Con queste parole Gianni Petrucci, presidente del Coni, ha descritto le divise dell’Italia per le Olimpiadi di Londra 2012. I capi sportivi e formali sono firmati EA7 Emporio Armani, gli atleti li indosseranno in ogni momento della giornata e nelle occasioni ufficiali per tutta la durata della manifestazione. Il kit si componeva di cinquanta pezzi ed è caratterizzato dall’elegante combinazione di bianco e blu notte. Armani ha scelto questo tono di blu, in uso fino agli anni Settanta, per creare un senso di continuità con la tradizione, che esprimesse l’idea di classica eleganza: “Il blu migliore è quello scuro, che ricorda la notte”. Esaltare l’eccellenza italiana e l’orgoglio patriottico sono al centro del progetto: all’interno delle giacche e delle felpe, sul lato del cuore, è riportato in oro e in corsivo il testo originale dell’inno di Mameli. Sulle polo, sotto il collo, l’inizio dell’Inno appare sulla fettuccia blu, visibile solo a colletto alzato. Ciascun atleta ha avuto a disposizione un guardaroba modulare completo di trolley e valigia, che include tuta di rappresentanza dall’allacciatura asimmetrica, giubbotto di nylon, bermuda, pantaloni, magliette, nonché scarpe da >>
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running e da training realizzate con l’innovativa tecnologia C-Cube (Carbon Cushion Control) che garantisce massimo comfort e risposta reattiva in ogni situazione. Su tutti i capi e su gran parte degli accessori compare la scritta Italia, accompagnata dalla stilizzazione dello Stadio Olimpico di Roma e dai loghi CONI e EA7. A sottolineare l’idea di una sportività ricca di valori, scritte e logo sono realizzati in oro e argento; sui capi bianchi il logo CONI è colorato. I materiali sono funzionali e confortevoli: cotone elasticizzato, poliestere, nylon. La tuta di rappresentanza è realizzata in un mix di materiali che rendono il tessuto dalla mano tecno ricco e corposo. L’intero kit ha il rigore e la dignità dello stile Armani, con un senso scattante e preciso della linea. Da Valentina Vezzali (scherma) a Giulia Quintavalle (judo), da Mauro Nespoli (tiro con l’arco) a Tania Cagnotto (tuffi), tanti erano gli atleti della Squadra Olimpica Italiana il 10 maggio al Teatro Armani di Milano per la presentazione dell’intero guardaroba, sportivo e formale, a loro destinato. Lo stilista ha disegnato anche la divisa ufficiale che gli azzurri indosseranno nel corso della sfilata della Cerimonia di apertura. >>
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“L'Italia è fatta di passione per lo sport e lo sport racchiude i valori positivi e unisce la gente. Sono molto soddisfatto di questa collaborazione con il Coni, per le Olimpiadi del 2012. È un'occasione importante per i nostri atleti che seguiremo tutti con grande entusiasmo”, ha dichiarato Giorgio Armani. In occasione delle Olimpiadi di Pechino 2008 e di quelle ancora precedenti, i campioni azzurri avevano vestito la moda di brand casual, più legati al lifestyle e proprio al mondo sportivo. Questa volta invece c’è stato un cambio di rotta e l’Alta Moda è approdata direttamente alle Olimpiadi: a vestire i nostri atleti, infatti, è stato Giorgio Armani con il suo stile e la sua innata eleganza. Per queste Olimpiadi 2012, in programma a Londra dal 27 luglio al 12 agosto, EA7 Emporio Armani crea una capsule collection disponibile nei negozi a partire da giugno. Felpe, pantaloni, polo e t-shirt per uomo e donna nei colori del bianco e del blu notte caratterizzati dalla ricercatezza dei dettagli: chiusure con zip asimmetriche, impunture a vista, loghi EA7 e Olimpiadi e scritta ‘Italia’ sulla parte dietro dei capispalla nel color oro a contrasto. La prima strofa dell’inno di Mameli è riportata all’interno dei capi, patriottica senza ostentazioni. L’abbigliamento è completato dalle sneaker negli stessi colori con dettagli in oro a contrasto e dalle borse da palestra in tessuto tecnico. Occhiali unisex Special Edition EA7 Emporio Armani per i Giochi Olimpici in iniettato extralight hanno forma squadrata e avvolgente. Nel colore blu scuro con lenti polarizzate, il modello è personalizzato con loghi EA7 e Coni e all’interno dell’asta compare la placca-logo ‘Fratelli d’Italia’.
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HACKETT
LONDON L
a prossima stagione introduce un nuovo approccio al vestire interpretato da Hackett per il gentlemen moderno. Dallo stile che si potrebbe definire ‘lusso rilassato’, la nuova collezione Hackett si contraddistingue per la leggerezza del tocco, dalla maglieria superfine appositamente sviluppata e dai giacconi in puro cotone ai toni pastello della palette dei colori. Citando una miriade di fonti d’ispirazione, la collezione passa in rassegna gli stili sartoriali, dal formale al casual, incarnando una calligrafia discretamente epicurea. Resort, British Khaki e London 1948 sono le tre linee sviluppate per la nuova stagione primavera estate 2012. Con un accenno al nautico e l’intenzione di creare look che accompagnino chi li indossa dal mattino alla sera, il filone Resort simboleggia l’approccio Hackett all’abbigliamento per le vacanze. Destinazioni note ai gentleman britannici giramondo, le isole di villeggiature hanno ispirato Hackett a creare uno dei ‘look’ più forti della stagione in una palette di freschi bianchi e blu. Il blazer è arricchito da raffinate variazioni sul tema dello stile che lo trasformano da capo convenzionalmente classico a indumento contemporaneo. In lino sfoderato, la giacca più corta e destrutturata fonde elementi dei tagli di camicie e abiti che, associati a un posizionamento dei bottoni più stretto, le dona un tocco flessibile che appare ugualmente bello sia nella versione abbottonata e formale sia in quella sbottonata e easy.
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La giacca è perfetta se abbinata a pantaloni di cotone indossati con risvolto e mocassini scamosciati, una sciarpa di lino ‘stropicciata’ (l’alternativa estiva alla cravatta), maglietta a righe e fazzoletto da taschino. Completate il look con il panama intrecciato con inserto in contrasto in cotone blu navy e fettuccia azzurro cielo e una bisaccia in cotone e dettagli in pelle color blu savoia. Portando viaggiatori verso latitudini più estreme, la collezione British Khaki strizza l’occhio alle aride pianure del Serengeti e ai polverosi orizzonti dei deserti africani. Evocando immagini di tende di tela color terra, kaki e uniformi militari color sabbia e le neutrali catene montuose che dominano l’ambiente, British Khaki attinge allo storico legame tra Gran Bretagna e Africa e reinterpreta l’abbigliamento coloniale secondo stili moderni e fabbricazioni alternative. La storia mette in risalto un ritorno a lussuose fibre naturali – puro cotone, seta e lino – usate per creare morbide polo ‘logorate dal tempo’, maglieria fine e capi ampi in colori neutri ravvivati da tonalità speziate color rosso tenue e terracotta. Riguardando ai giorni felici in cui la città ha ospitato per l’ultima volta i giochi olimpici, la linea London 1948 si ispira all’abbigliamento sportivo dell’epoca e ne reinventa lo stile per inserirlo in un contesto nuovo e moderno. Con una palette molto British regimental di rosso, blu, navy, ecrù e bianco antico, la storia parla di una classica interpretazione old school dell’universo sportivo che vede apparire la Union Jack in varie forme, dalle fodere di giacche oversize ai loghi sui taschini sul petto. Rafforzando la partnership di Hackett con il LRC e l’iconica gara di barche tra Oxford e Cambridge, i blazer decorati da stemmi ricamati, ribadiscono che London 1948 è ispirata tanto allo stile degli spettatori dell’epoca quanto da quello degli sportivi in gara.
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Waikiki
Dall ’alba fino a tarda notte, sole, mare, food, musica e divertimento
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lungomare Montemarciano (An) 348.0367301
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IL COSTUME
E ’ CHIC di Jean-Claude Poderini
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ra il 1963 e un cantautore genovese scriveva una canzone che è rimasta nell’immaginario collettivo come la colonna sonora delle estati anni Sessanta. La canzone è “Sapore di sale” e l’autore Gino Paoli. Arrangiato da Ennio Morricone, il brano ha uno straordinario equilibrio tra testo e musica. Melodia e ritmo si fondono accompagnati da un’interpretazione tra il sognatore e il pigro. La musica lenta fa riflettere e, legata alle parole sensuali del testo, crea una miscela esplosiva. Poche e semplici parole, raccontano una storia che tutti hanno vissuto, e nello stesso tempo descrivono il mare e la spiaggia. È il luogo dove nascono storie brevi e lunghi amori, passioni e scandali, emozioni e sogni che si portano dentro per sempre. Il mare, a volte silenzioso e a volte rumoroso, sa nascondere le fugaci trepidazioni. La spiaggia è la passerella dove ci si mostra liberi di tabù e si sfoggiano i costumi nuovi che saranno testimoni delle calde avventure. Una collezione che conosce bene la magia di questi momenti è Chic beachwear. Con semplicità, la stilista Cinzia Scozzese, ha saputo fondere l’energia dei colori con l’originalità dei modelli, e proporre una collezione unica nel suo genere. Chic beachwear nasce da una grande passione per la moda. Lo racconta la stilista di origine Sicula diventata romana di adozione. Dall’età di diciotto anni lascia la sua città, Augusta in provincia di Siracusa, per inseguire un suo sogno. A Roma frequenta prima lo IED (Accademia Europea di Design) e poi l’Istituto Koefia. Dopo anni di sacrifici ha voluto provare a far parte del mondo della moda con la sua linea di costumi da bagno per donna Chic beachwear. Chic, che è il nome del suo cane (diventato la mascotte della collezione), con il suo amore stimola e rende le cose più facili alla sua padroncina. L’impegno è tanto nel curare nei minimi dettagli tutti i particolari, dalla creazione alla realizzazione, le PR, la distribuzione e la
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comunicazione. La collezione Chic beachwear è ispirata alla natura: farfalle, margherite e stelle. È una collezione piena di vita e di colori, ricca di femminilità e fascino. Ha scelto dieci colori in cui sono divise le linee della collezione. Il mare e il sole sono per la creatrice fonte di vita. I modelli, totalmente creati dalla stilista rappresentano una collezione di nicchia super esclusiva. Ad agosto la collezione Chic beachwear sarà a Montecarlo e St. Tropez per un nuovo concorso di bellezza The Most Beautiful Angel of the Year. I capi che realizza raccontano una realtà estremamente dinamica in cui vi è un'attenta ricerca stilistica e di design, i tessuti che vengono utilizzati sono all’avanguardia. I modelli rendono il look di ogni donna sensuale e femminile e ne esaltano la bellezza. I costumi si possono trovare a Roma da Bray - via del Babuino, 167 e da Estrella - via di Monte Verde, 91 oppure online www.facebook.com/Chicbeachwear2012 (con spedizioni in tutta Italia). Cinzia Scozzese ha risposto alle nostre curiosità, e spiega ai lettori di Lifepeople la sua nuova collezione Chic beachwear S/S 2012. Cosa rappresenta un costume da bagno per Lei? “Grande forma di femminilità”. Come definisce i suoi modelli: eleganti, sportivi o sexy? “Eleganti e sexy”. Quali aggettivi possono adattarsi alle sue creazioni? “Bello, comodo e pratico, perché spesso la bellezza non va di pari passo con la comodità”. Qual è la filosofia della sua collezione? “Mi sono ispirata a tutto ciò che ci circonda e che ci porta allegria sole colore natura, è quello che voglio trasmettere con colori e fantasie”. Per quale motivo è stata tentata di realizzare una collezione di costumi da bagno per donna? “Ho studiato per molto tempo a diverse accademie di moda poi per ovvi motivi ho dovuto interrompere. E nel decidere cosa era meglio realizzare ho pensato a noi donne che ogni estate diamo il meglio di noi stesse al mare e che di certo ogni anno non ci priviamo di un nuovo costume e quindi ho voluto provarci”. Prevede, in futuro, di creare una collezione di costumi da bagno anche per uomo? “Spero di crescere come prodotto e perché non fare anche una linea uomo e baby”. Come riesce a esprimere la sua creatività in pochi centimetri quadrati? “Dopo anni di studio se si riesce a mettere su carta e poi realizzare quello che si è pensato credo che sia già un gran traguardo”. Come sceglie i materiali per realizzare una collezione? “Mi sono affidata ad aziende italiane proprio perché volevo un prodotto di qualità e tra tante aziende ho scelto quella che ritenevo più adatta per la mia prima collezione”. D’estate si ha una grande voglia di colore! Dove nasce la sua palette di colori: dal mondo animale, dal mondo vegetale o da altro? “Dalla natura in genere: farfalle, fiori, stelle e tutto ciò che quotidianamente fa parte della nostra vita..” Perché ha scelto una farfalla per decorare i suoi costumi? “Sono una collezionista di tutto ciò che rappresenta le farfalle, ed è stato un grandissimo successo è la linea che è piaciuta di più”. Qual è il suo colore preferito? “Io adoro il nero per classe e femminilità ma nei costumi preferisco il giallo o il fuxia”. Quali emozioni vuole trasmettere con i colori? “Allegria, passione, femminilità”. Questa collezione le ha permesso di esprimere la sua creatività! Si sente soddisfatta di questo primo approccio nel mondo della moda? “Mi sento soddisfatta per ciò che è accaduto da quando la collezione è in commercio ma sono sicura che posso fare molto di più specialmente adesso che ho capito cosa piace di più alle mie clienti”. Cosa vuole trasmettere con la sua moda? “Novità, di solito i costumi sono sempre gli stessi. Voglio proporre qualcosa di nuovo e fresco solo per pochi e non per tutti visto che è un prodotto di nicchia”.
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Dove prende gli spunti per creare le sue collezioni? “Osservo penso e creo, giornalmente da tutto ciò che mi stimola, mi suscita interesse e curiosità”. I suoi modelli trasmettono una forte positività! Sicuramente anche Lei è una donna positiva! Dove prende l’energia che mette nei suoi modelli? “Sinceramente tutta l’energia che ho in questo periodo me la trasmettono le persone che hanno creduto in me e che mi hanno aiutata a realizzare questo grande sogno. Sono loro la mia forza”. Come reagisce il mercato ai nuovi brand? “Sinceramente bene, la gente ha voglia di novità e principalmente di un prodotto buono, sia di qualità sia di manifattura”. Questa collezione ha un significato particolare nella Vostra vita professionale? “Ho fatto questo progetto per gioco, per me è stato un grande traguardo. Ho lavorato alla collezione per molte ore, e anche la notte. Spero diventi un progetto di vita, mi ci sto dedicando con tutta me stessa e ci credo molto, voglio pensare positivo è l’unico modo per realizzare i nostri sogni”. A quale target si rivolge la sua collezione? “La mia collezione si rivolge a un mercato medio-alto, viene distribuita in boutique immagine posizionate nelle migliori località turistiche ed è stata pensata per una donna di carattere che segue e crea la sua moda e il proprio stile”. Chi è, secondo Lei, la donna più elegante in questo momento? “Scarlett Johansson la trovo elegante e sensuale allo stesso tempo, si può essere belle ma se non si è carismatiche è inutile”. Quando una donna è femminile, e quando è raffinata? “Femminile lo si può essere con più facilità, l’essere raffinata invece fa la differenza”. Cosa deve fare una donna per essere unica e inimitabile? “Essere se stessa senza falsi miti”. Quanto della sua Sicilia c’è in questa collezione “CHIC”? “Tutto! Per me, la mia cultura e la mia terra sono tutto. Nella prossima collezione ci sarà proprio un flash dedicato solo ai pizzi siciliani”.
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Photo: Bruno Spiezia (http://brunospiezia.wix.com/photography) Assistente Photo: Chiara Fabbrizio, Chiara foto (https://www.facebook.com/#!/chiara.foto.7) Models: Lidia Stallo (https://www.facebook.com/lidia.stallo), Andreea Duma (https://www.facebook.com/andreea.duma.9) Stylist: Cinzia Scozzese Collezione: Chic beach wear (www.facebook.com/Chicbeachwear2012) Make up: Elena Pietrella (https://www.facebook.com/#!/elenap.makeup; Elena Pietrella Make Up) Accessori: Butterfly Location: V-Lounge Beach (https://www.facebook.com/#!/vlounge.beach.1)
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FASHION | NEW BRANDS
VIOLUCY “La Nuova icona del fashion web” di Monica Pucci
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FASHION | NEW BRANDS
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l web è sempre più frequentato da donne, la digitalizzazione in generale oggi ha effetti sconvolgenti. Questo fenomeno rivolto allo shopping e alla moda, aiuta a far conoscere le idee, gli stili e i nuovi marchi emergenti, riconoscendo una comodità d’acquisto e la possibilità di ricercare piccoli o nuovi brand. Grazie a internet, possiamo assicurarci capi esclusivi, limited edition, pezzi ricercati con un fascino da capo giro che si trovano solo nelle e-boutique. All’interno dei siti di presentazione, solitamente troviamo collegamenti a comunità interattive dove continuamente avvengono aggiornamenti inerenti al brand stesso. Le comunità non sono solo delle vetrine commerciali, ma oltre a vendere e presentare dei prodotti, propongono un modo di essere, coltivando dei fan, che interagiscono con essi scambiandosi informazioni, condividendo e presentando le loro ispirazioni alla collection, tramite i post all’interno dei blog. Da pochi mesi abbiamo la nuova icona del Web Fashion, VioLucy che rappresenta una linea tutta al femminile interamente Made in Italy. Fusione di stile e qualità, per ragazze di ogni età che amano giocare con la moda e indossare un look versatile, adatto ad ogni momento della giornata. I capi richiamano il mondo del vintage, versioni con accenni di bon ton. Il marchio VioLucy prende il nome delle due artefici, Violante Celotti e Lucia Amadori, che grazie alla loro sfrenata passione per la moda dopo gli studi universitari hanno deciso di dar vita al loro marchio. Entrambe hanno conseguito una Laurea in Cultura e Tecniche del Costume e della Moda presso l’università di Rimini. Lucia Amadori ha conseguito un diploma di modellista di abbigliamento femminile operatrice industriale su CAD, e si è specializzata in visual merchandising e concept store, presso l’Istituto Polimoda di Firenze. VioLucy è un brand che si rivolge ad un target con lo spirito giovane, donne e ragazze. Il concept offre la possibilità di vivere la scuola, l’università, il pomeriggio di shopping con le amiche per passare all’aperitivo. All’interno delle loro collezioni troviamo le capsule collection di T-shirt e felpe che richiamano lo spirito creativo VioLucy. Questo nuovo marchio ha individuato nel web la vetrina più efficace per presentarsi al mondo, identificandolo come la miglior opportunità per raggiungere il consumatore finale senza confini, solo tramite www.violucy.com.
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FASHION | NEW BRANDS
All’interno del sito troviamo collegamenti alle varie community come: Facebook, Twitter, Instagram e Youtube, all’interno del quale VioLucy presenta “NOT ANOTHER ORDINARY DAY”, video di presentazione della prima collezione sotto le note della splendida canzone di Lana Del Rey, “Kinda outta luck”. Nel video clip, abbiamo la percezione al cento per cento del marchio VioLucy e vediamo quattro ragazze: Bianca, Carlotta, Lucia e Virginia che scherzano e giocano all’interno di un parco, avvolte negli abiti della Collection P/E 2012. Il Director Lorenzo Radi ha curato la realizzazione e il montaggio della clip, interpretando al massimo il concetto VioLucy: desiderio diffuso di libertà, vitalità, grinta e dolcezza. Violante e Lucia, condividono in pieno l’importanza di costruire e mantenere un contatto sinergico con l’utente finale, con lo scopo di ottenere fidelizzazione e attaccamento al brand. Entrambe ci confidano di voler crescere, affermarsi sempre più nel mondo della moda, cercando di catturare e capire le emozioni di ognuno, mantenendo rigore nelle scelte di styling e qualità per il marchio VioLucy. Per la prossima collezione ci anticipano baseball jacket, frac rivisitati al femminile e kilt da indossare con parigine particolari di grande appeal. CREDITI Director: Lorenzo Radi Styling: Violante Celotti, Lucia Amadori Models : Carlotta, Virginia,Martina, Lucia
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RAFFAELA D ’ANGELO a cura di Enrico Sanchi
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idea nasce per creare dei prodotti di qualità che possano soddisfare la femminilità e che suscitino un'emozione nella donna che l'indossa, non perdendo mai di vista le proprie idee di fondo e il proprio stile. Dopo venti anni di consulenza presso le più prestigiose aziende del settore mare intimo e homewear, la stilista Raffaela D'Angelo realizza la sua prima collezione dall'idea di creare un prodotto di qualità in grado di esaltare la femminilità, l'eleganza, la sensualità e suscitare emozioni nella donna che l'indossa. È una linea prodotta interamente in Italia e distribuita nelle migliori boutique nazionali e internazionali. Dal 2009 la Valery acquisisce la licenza del marchio Raffaella D'angelo.
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FASHION
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FASHION PEOPLE
La collezione Raffaela D’Angelo Summer 2013 è un mondo elegante e romantico. È fatto di ispirazioni lontane mixate a ricordi anni '50 e anni '80, in cui ci si sente femminili. Colori pastello per temi floreali che ci immergono in un giardino. Decorazioni di ceramiche nei colori giallo, azzurro e verde, che ci avvicinano al mare. Forti contrasti di colore per la stampa che ci porta oltreoceano. I materiali sono ricercati: fibre naturali come lino, cotone e seta. Ricami con tecniche laser e macramè sovrapposte, crochet e intarsi, frange e ruche, come sempre una ricercatezza di esecuzione solo Made in Italy.
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Collezione A/i Pelliccia Visone Scarpe E Short Elisabetta Franchi Canotta Annarita.N Giacca Patrizia Pepe
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Collezione A/i
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Elisabetta Franchi
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Collezione P/e Patrizia Pepe
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Collezione A/I
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Elisabetta Franchi
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PHOTOSHOOTING
Credits:
CATTOLICA - Via Mancini, 18 - Tel. e Fax 0541 958020 RIMINI - Piazza tre martiri, 40 - Tel. 0541 22665 Fotografo: Alessandro Omiccioli Make-up: Elena Bartoli per DOUGLAS. Hair style: FERRI TIZIANA per FORBICI FOLLIE PESARO. Location: “Villa Serena” Pesaro Modelle: Valentina e Maria
Collezione P/E
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Patrizia Pepe
FASHION | ACCESSORIES
ESPADRILLAS “Revival anni ‘80” di Valentina Sorrenti
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he la Spagna fosse regina di molte tendenze del momento lo avevamo già intuito…d’altronde la sua nazionale ha vinto gli Europei, ma a confermarlo a tutti gli effetti è senza ombra di dubbio la dilagante espadrillas mania! Nate come calzature da pesca, le espadrillas hanno un’origine antica, la loro invenzione risale al XIV secolo e la prima azienda produttrice nacque nel 1850 a Mouleon, ai piedi dei Pirenei. Il loro nome deriva dal termine Occitano espardenya che è il nome di un’erba molto resistente usata per realizzare la corda della caratteristica suola delle espadrillas. L’altro elemento caratterizzante di questa scarpa è la parte superiore fatta in cotone, che l’ha resa perfetta per essere indossata durante le vacanze estive in quanto risulti essere sia fresca che comoda. Le più note sono quelle dell’azienda catalana Castaner che raggiunse l’apice del successo negli anni ’60 grazie a dive come Grace Kelly, Brigitte Bardot e Jackie Kennedy che se ne innamorarono perdutamente. Qualche anno dopo però l’azienda rischia di chiudere in seguito ad una grave crisi ma viene salvata da un giovane Yves Saint Laurent che propone al marchio catalano delle collaborazioni. Da quel momento iniziò una vera e propria ascesa stilistica per le espadrillas che proseguì accanto ad altri grandi nomi dell’alta moda: Balenciaga, Hermès, Louis Vuitton e Lavin.
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FASHION PEOPLE | ACCESSORIES
L’attuale trend delle espadrillas è invece il revival di un classico pezzo anni ’80: in quel periodo nessuno poteva farne a meno, dai divi ai vacanzieri. Le preferite di Picasso stanno tornando così prepotentemente di moda che le amano anche gli asiatici, tanto che spiccano tra gli accessori più venduti nelle boutique di Hong Kong. Oggi il grande complice del suo successo forse è la crisi perché d’origine l’espradrillas è una scarpa molto economica, anche se nelle ultime collezioni primavera/estate di molte griffe famose spunta anche lei! Stilisti come Valentino, Marc Jacobs, Ermanno Scervino, Ralph Lauren, Missoni, Jimmy Choo, Prada e Dolce&Gabbana gli hanno fatto vivere una nuova vita. Le incursioni di questi fashion designer sono le più disparate: il canvas diventa ‘la tela’ perfetta per la pittura, la stampa e il ricamo, la suola flat si trasforma in zeppa e in platform, tra i materiali addirittura il farro e il denim, le fantasie spaziano dall’animalier al camouflage e ovviamente ci sono anche le immancabili righe. A questo punto ognuno scelga il proprio modello preferito e puntiamo su questa scarpa… per avere, quest’estate, tutti ai nostri piedi!
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E’ con Dividoro che il “Mondo dei Preziosi” non ha più segreti. Premessa: L’ Atelier nasce a Riccione ventanni or sono, lungo la passeggiata che unisce il plurifamoso centro, Viale Ceccarini, con il mare. Stagione dopo stagione il progetto, creato da Domenico Mastroianni, dimostra di avere i numeri giusti per distinguersi come luogo d’ elezione in cui la rinomata arte orafa valenzana, di cui si fa testimone lungo la Riviera, si fonde con il gusto contemporaneo. E per ogni lavoro su commissione, sia esso creazione ex novo o semplice intervento di restyling, si fa vitale l’ affiancamento ai clienti, attraverso lo studio e l’ elaborazione grafica del disegno fino al lay-out, così da convogliare in ogni idea molteplici sfumature interpreti del carattere di chi lo indosserà. Specchio delle proprie ambizioni prende vita l’ oggetto del desiderio, unico nel carattere, curato in ogni dettaglio e con materiali di prima scelta. All’inizio del Duemila, alla figura promotrice di Domenico, per tutti “Tommy”, si unisce la fresca personalità di Riccardo Fabi, che apporta un’ ulteriore ventata di nuovo, forte della sua recente formazione conseguita presso l‘Istituto d’arte Mengaroni, sito in Pesaro. Il connubio si rivela vincente: prende corpo un’ intensa collaborazione fra i due, instancabilmente proiettati verso le contaminazioni delle correnti attuali, indice dei tempi, ma con la consapevolezza dell’aspetto transitorio insito nel concetto di moda. Motivo per cui il modus operandi firmato Dividoro punta unicamente allo stile che, tradotto in linee e volumi studiati appositamente per ogni tipologia di monile, è in grado di assicurare un piacere intramontabile, estraneo al passaggio del tempo. Qualche domanda a Tommy e Riccardo consentirà di entrare nel vivo di Dividoro: – Com’ era e com’è cambiata la città di Riccione da quando sei arrivato nel 1991? (Tommy): Sono arrivato a Riccione sull’onda dell’entusiasmo che contraddistingue un ventenne, attirato non solo dal divertimento facile che la città offre da sempre, ma anche, soprattutto, dell’ intraprendenza che al tempo rendeva ancora realizzabili progetti creativi nati attorno ad un’ idea, ad un sogno. E così nel 1991 decido di aprire Dividoro, inizialmente come laboratorio, nell’ intento di ritagliarmi un posto tra le tante, ben assodate, realtà fiorenti all’ epoca nel settore. Svolgevo attività di affiancamento alle rinomate gioiellerie del luogo. Il lavoro poi ha preso piede e, nel giro di qualche anno, decido di dar vita alle mie prime creazioni, di stampo assolutamente personale. Ero riuscito a creare un circuito di clientela affezionata, che faceva riferimento a me anche nelle commissioni di monili. Da subito la mia produzione si è caratterizzata per la capacità di offrire manufatti “su misura”, ovvero creati a partire dalla singola,
personalissima, richiesta. Con la materia prima, di base, si trattasse di una pietra, o di un vecchio paio di orecchini piuttosto che di un anello, davo il via ad un completo rifacimento, “ammodernamento” del pezzo, cercando di interpretare a pieno il desiderio del cliente. L’operazione ha dato i suoi frutti, tant’è che continuo, ancora oggi, su questa strada, raccogliendo grandi soddisfazioni. Certo, i cambiamenti dal lontano 1990 sono tangibili: concretamente, a partire dal prezzo dell’oro, passato dalle care quattordici mila lire al grammo ai ben quaranta euro attuali...non male! – Quindi: qual è il modo migliore per controbattere questa eccezionale impennata dei costi? (Tommy, Riccardo): sicuramente, per quanto ci riguarda, l’atteggiamento strategicamente più funzionale rimane quello di sempre, ovvero puntare sulla qualità, rimanendo al passo con la concorrenza. Non solo: il nostro marchio si contraddistingue in virtù dello specialissimo rapporto costruito attorno al cliente, al quale continuiamo a garantire quella competenza tale per cui ogni realizzazione risulta originale, capace di comunicare il vezzo, il
ph. Mattia Corazza
carattere del cliente. Diventa, insomma, un elemento di distinzione rispetto all’ offerta di un mercato che, strozzato dalla domanda, si è progressivamente allineato all’immagine imposta dai più famosi brands. Con noi, invece, il gioiello rivive la sua stagione più vera, riluce di quello splendore che lo ha visto nascere, in un mix di eleganza, unicità, preziosità.
– Progetti per il futuro? (Riccardo): Pensare in grande è l’antidoto migliore per non rimanere ingabbiati nella ristrettezza dei tempi...per cui...perchè no (Riccardo guarda con sguardo complice il suo socio): portare Dividoro a contatto con altre realtà di livello nazionale, insomma, mettere il naso fuori da qui, non sarebbe male!
– Tommy, cosa hai trovato di speciale in Riccardo, tuo socio dal 2004 ? Direi che ha giocato un ruolo determinante il fattore “compensazione”. Mi spiego: Riccardo è una persona pratica, abile nel gestire il lavoro di laboratorio e, in modo altrettanto professionale, quello di front office. Se sono fuori per lavoro, come spesso accade, posso contare su di lui, ed è come se io fossi presente. Ha voglia di fare, di mettersi in gioco, e questo è il requisito fondamentale per portare avanti il nostro discorso.
L’umore è alto. Si respira un’ atmosfera frizzante, colma di note positive... del resto, lanciarsi in sfide ardite non è semplice, oggigiorno: ci vuole grinta. E i ragazzi sono carichi. Così, prima di andarmene, strappo loro la promessa di rivelarci i segreti della loro preziosissima “bottega” che si cela dietro il vetro del n. 136 di Viale Ceccarini! Laura Pellegrini
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Viale Ceccarini, 136 - 47838 Riccione (RN) - Tel e Fax 0541.691061 - staff@dividoro.it
cirillosodano.it - ph. Mattia Corazza
Quello che tu sogni, noi lo creiamo.
dividoro.it
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SPORT E MODA di Alessia Pellegrini
Belli sul podio e in passerella Lo sport va di moda e la moda crea collezioni che non lasciano nulla al caso. Capi curati nei dettagli e specializzati nella funzione che valorizzano l'a spetto e permettono di praticare l'attività fisica con l'a bbigliamento appropriato.
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ilassatevi e siate sportivi”. L'ha detto il Signor Gucci mica uno qualunque. E se lo dice lui significa che lo sport è moda. Nel numero di giugno di Vogue America, Annie Leibovitz fotografa le star sportive in aspettativa di medaglia insieme alla modella Karlie Kross. E dalle nostre parti la Federica Pellegrini posa da sirena stile libero per un noto marchio di biancheria intima. E funziona, caspita se funziona. Molti sono gli sportivi che diventano testimonial di grandi griffe e che si propongono come trend setter. Creano linee fortunatissime, lo stile bello e informale. Uno su tutti: David Beckham che in mutande lo abbiamo visto spesso e volentieri, ora le disegna e non bastasse posa pure per la campagna pubblicitaria. Ha recentemente firmato con H&M per una collezione body wear maschile. Mettiamola così: moda e sport si contaminano a vicenda. Fare sport va di moda. Sulla strada quelli che corrono, tutto cuore e suole squarciate dall'asfalto, corrono e sudano di gioia, tagliano l'aria, disegnano traiettorie nuove, percorsi liberi da affanni e da occupazioni quotidiane. Chi se ne frega del resto, io corro. Quelli nei parchi che fanno fit-camp, allenamenti ispirati a quelli dei marines, deltoidi rampanti, discoboli moderni, flessioni, anelli, addominali da giramento di stomaco. Quelli più comodi sono, da palestra nella pausa pranzo, spinning, sauna e poi la dichiarazione dei redditi in ufficio. Fare sport è una moda che valorizza il corpo e migliora le prestazioni del sorriso. Ho un bell'aspetto, sto bene con me stesso, mi relaziono con gli altri in
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modo più sicuro. Esattamente come per la moda, lo sport è luogo e tempo di riconoscimento di sé. Si prende la misura esatta delle proprie capacità e dei propri limiti. È conoscenza e accettazione. Il corpo é un foglio di mondo esterno nel quale ci identifichiamo e dal quale siamo identificati. Dalla percezione del corpo nasce il senso di essere un ‘Io’. Psicologia spicciola. Il principio morale é l'armonia tra corpo e anima. E la moda più bella quando sposa questo principio superando la mera sfera dell'immagine rafforza l'esperienza della conoscenza e della rappresentazione di sé, mezzo espressivo non solo efficace ma addirittura potente per l'affermazione del proprio mondo interiore. La moda più bella parla non del corpo che ho ma del corpo che sono. Lo sport, dunque, ha una funzione sociale esattamente come la moda e ne diventa espressione. Perché c'era una volta che lo sport si praticava con le cose vecchie, la t-shirt con il buco, la tuta sbiadita dagli infiniti lavaggi, le scarpe consumate. Oggi tutti i brand presentano una linea fitness comoda che sposa l'eleganza. Sudore di classe, grazie. Perché ai fashionist piace essere in tiro anche quando sono impegnati a tenersi in forma. Jean Patou intorno agli anni '20 del secolo scorso fu tra i primi a proporre una linea di abbigliamento sportivo. Realizzò la divisa senza maniche e lunga fino alla coscia della tennista Suzanne Lenglen. Tutte 2. Trussardi le altre giocatrici giocavano con abiti che coprivano il corpo quasi interamente e i seriosi britannici di Wimbledon ne rimasero scandalizzati. >> Francesco Totti e Ilary Blasi
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Oggi le case di moda curano l'abbigliamento sportivo non solo dal punto di vista estetico ma anche dal punto di vista tecnologico. L'ultima novità è la funzione del tessuto. Nanotecnologia. Genio italiano. C'è una molecola che si chiama canestro ed è capace di contenere integratori e altre sostanze che prevengono la formazione dell'acido lattico. Questa molecola è stata applicata ai tessuti e funziona a contatto con la pelle durante l'allenamento. Questi capi così trattati si ricaricano con il lavaggio, la molecola canestro si riempie di nuovo delle sostanze disciolte nell'acqua. Vera e propria ingegneria dell'abbigliamento. Se ne parlò anche in occasione delle sfilate moda uomo Milano 2010 quando la designer Frida Giannini presentò una collezione sportiva arricchita di dettagli high-tech, un inno alla libertà di movimento, alla leggerezza, sulla pista da corsa o sulla pista da ballo. L'influenza della moda nello sport è altrettanto evidente. La stilista Stella Mc Cartney ha collaborato con Adidas per una collezione tennis che è stata poi presentata in occasione degli Open USA a Flashing Meadows a New York. Il 2 giugno di quest'anno nella zona di Brampton ha aperto il primo store Adidas Stella Mc Cartney. Completi coordinati per lo yoga, il fitness, la corsa, il triathlon e il ciclismo. La collezione femminile è delicata, preziosa, con intarsi in pizzo, sete e tessuti tecnici, aggraziata e grintosa al tempo stesso. Sensuali macchine da guerra. Non potrebbe essere più chiaro di così. Moda e sport sono una squadra che vince e che ha generato nel tempo dei veri e propri capi
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‘must have’. Ma dove vai se non ce l'hai? Penso alle All Star Converse. Prodotte un secolo fa e ancora attuali. Ideate da Chuck Taylor, un giocatore di basket, per migliorare le sue prestazioni nel gioco. Non c'è casa di moda che non le abbia riviste e reinterpretate. Le All Star Converse le hanno indossate proprio tutti, sinonimo di strada, di viaggio, più sono consumate più sono belle, più sono consumate più acquisiscono un valore sentimentale. Quest'anno ne hanno proposta una collezione ispirata al ‘be rock’, limited edition, con la bandiera americana, borchie, teschi, stelle e strass Swarovski. Easy chic. Perfette da indossare anche sotto il tubino nero per essere supertrendy. Su Facebook ne hanno fatto anche un gruppo: noi che con i vestiti eleganti indossiamo le Converse. E non stride neppure un po’ perché sportivo non ha niente a che fare con sottotono. E per quelle votate al tacco, vestali moderne sempre indecise tra altezza da vertigine e scarpa da ginnastica, ecco che spopolano le sneaker con all'interno una comodissima zeppa. Coloratissime, spiritose, energizzanti quelle proposte da Isabel Marant. Aspetto sportivo, senza lacci, con tre grandi strappi, per femmine ludiche che non vogliono rinunciare all'andatura sinuosa. E penso anche all'indimenticabile Jackie Kennedy. Indossa un paio di ballerine, che lo dice il nome vengono dal mondo della danza, abbinate al pantalone Capri e questo semplicissimo modello di calzatura flat diventa sinonimo di buon gusto, eleganza, nobiltà d'immagine. E quindi: “Rilassatevi e siate sportivi”.
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LONDRA Gli stilisti disegnano le divise delle Squadre Olimpiche di Giovanni Franciosi
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ondra, uguale Sportswear Chic. Da quando l'abbigliamento sportivo ha conquistato il mercato fashionista oltre a quello tecnico dei praticanti, il binomio moda-sport si è spinto sempre più oltre, fino a conquistare il palcoscenico ambito ed esclusivo delle Olimpiadi estive. Così Londra 2012, oltre che per le imprese degli atleti, sarà sicuramente ricordata per gli eccellenti outfit, che sapevano più di passerella che di agonismo. A Re Giorgio Armani il compito di disegnare le divise della Squadra Italiana. Sono anni che il nostro stilista più rappresentativo si cimenta con il mondo dello sport attraverso la collezione EA7. E non ha mai fatto mistero di apprezzare i fisici statuari degli atleti, la naturalezza e la sinuosità con la quale indossano tessuti tecnici, apparentemente rigidi e fuori dagli schemi fashion. Tute cerate o di nylon, polo in piquet con i cerchi olimpici ricamate, per lui, per lei e anche per i bimbi, nella linea Armani Junior. Tutto rigorosamente declinato in blu, a sancire un’identificazione già forgiata e sperimentata con
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la proprietà della Olimpia (un nome, un destino), gloriosa e pluridecorata squadra di basket milanese. Spostandoci negli Stati Uniti troviamo il big name a stelle e strisce, Mr. Ralph Lauren, che si ispira ai giochi olimpici di Londra 1948, presentando riproduzione autentiche, di chiaro stampo vintage, di quelle divise. Camicie con colletto da cricket, maglie di pile con la scritta USA di feltro applicata e ricamata, occhiali, asciugamani, borse, cappelli come accessori. Uno stile che è un chiaro omaggio proprio alla squadra che da Londra 1948 ha riportato in patria il maggior numero di medaglie. I colori, per i suoi cardigan e per le ambitissime polo, sono bianco, rosso e blu. Ralph Lauren aveva già disegnato le divise olimpiche per Pechino 2008 e per le Olimpiadi Invernali di Vancouver 2010. Stella McCartney già disegna una capsule collection per Adidas. Ed ha trasportato la sua sensibilità, il suo tocco magico e lieve sulla divisa della spedizione dei padroni di casa britannici. Dove la bandiera del Regno Unito la fa da padrone su top, pantaloncini, tute e scarpe. 2. Trussardi
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Privilegiando la praticità, scegliendo tessuti stretch e cimentandosi per la prima volta con alcuni outfit da uomo. Naturalmente Stella, della quale è nota la deontologia ecologista - è l'unica stilista internazionale a permettersi di escludere pelle e pellicce dalla sua collezione eponima -, ha preteso che la produzione non facesse parte di quel sistema di sfruttamenti e soprusi tipici di chi lavora l'abbigliamento sportivo. Non si è ancora spenta l'eco dell'inaugurazione del Technogym (www.technogym.com) Village, primo esempio di Wellness Campus al mondo, che l'azienda cesenate è ancora protagonista, dopo Sydney 2000, Atene 2004, Torino 2008 e Pechino 2010, a Londra 2012. Sue le 800 macchine che allenano i 15 mila atleti, suo l'allestimento dei 25 centri di preparazione, uno per disciplina, più il villaggio olimpico.
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FASHION | ANTEPRIME
UOMO CON VISTA Uno sguardo sull’uomo futuro!
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di Samuele Daves samueledaves.com
alle passerelle di Milano Moda Uomo uno sguardo all’uomo del futuro. Lo scorcio comincia con il marchio Dirk Bikkembergs che ha presentato una collezione la cui parola d’ordine è proprio ‘futuro’, combinato con il passato in una visione di modernità glamour. Immaginate la leggendaria DeLorean di “Ritorno al futuro”: fredda tecnologia e aerodinamicità allo stato puro. E immaginate ora il calore delle pitture realistiche. È da quest’apparente contrasto che nasce la nuova collezione Dirk Bikkembergs per la primavera estate 2013 interpretata da Hamish Morrow. Leitmotiv dell'intera collezione, la trasparenza, metafora di una ricerca che non guarda semplicemente al mondo dello sport, ma si spinge oltre la superficie per esplorarne l'essenza. In passerella, ecco uno sportivo che non ostenta la sua fisicità, pur mostrandola attraverso studiate trasparenze tali da ammirare tanto la struttura sartoriale degli abiti che indossa quanto la propria impeccabile forma fisica. L'uomo veste d'alluminio spazzolato, con giacche sartoriali in nylon anch'esso trasparente, e ama indossare capi in jersey perché comodi e sofisticati allo stesso tempo. Immancabile la tecnica della termo saldatura rubata allo sport ma reinterpretata dalla maison in chiave couture. Si passa poi a una sorta di realismo estetico, fatto di organico e sintetico insieme, su cui spiccano giochi grafici e stampe colorate dal tema floreale. E se da un lato l'attenzione è rivolta verso capi ergonomici, che disegnano le linee del corpo esaltandole, dall'altro vi è una ricerca di ampiezza nei volumi. Un focus tutto nuovo che esplora l'oversize, altro estremo della vestibilità. Sarà questo un caposaldo dell’uomo futuro? Vedremo. La collezione Dsquared2 strizza invece l’occhio alla gente della notte che frequenta i club underground e alla forza di quelle correnti sotterranee pronte a esplodere e a fare tendenza. Una collezione d’ispirazione musicale vagamente darkeggiante ma per nulla rock; chic e molto evening, che lascia scarso spazio al giorno e con solo pochi tocchi di denim. Centro nevralgico di ogni look la camicia bianca di popeline: stampata, verniciata, ricamata, arricchita con borchie o con inserti in maglia metallica, impreziosita da piogge di collane nere di metallo gommato ricche di pendagli (croci, medagliette votive…fino all’immancabile accenno al Canada con la tradizionale foglia d’acero).
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Dirk Bikkembergs
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FASHION | ANTEPRIME
Pantaloni tidy guy dal taglio impeccabile e giacche in cotone/seta o in versione scuba. Pantaloni corti over e pezzi interamente catarifrangenti per “non perdersi nella notte”. Dettagli animalier su giubbini, colletti o accessori e pois tridimensionali. Occhiali da sole modello easy rider con la montatura nera o oro con le lenti a specchio, per celare gli sguardi e dare il via al gioco della seduzione. Sciarpe, cravatte, cinture e cappelli maculati o in maglia metallica/borchiati. Calze e manicotti pre-tatuati. Orchidee nere fioriscono sui polsini delle camice e sulle spille, ingentilendo un look al primo sguardo un po’ da duro. Tante scarpe classiche stringate con punta arrotondata confezionate con pellami tradizionali e dal fondo alto a ‘dente di squalo’. In alternativa, stringate a punta con dettagli a contrasto: oro, argento e cavallino maculato. Stivali con ‘scudo’ o paracolpi di metallo. In passerella solo bianco e nero, ma con brevissimi tocchi di fluo, must-have di quest’estate e che permarrà come dettaglio. Circa l’uomo tratteggiato da Ermanno Scervino è lo stilista stesso che lo descrive: “Ho creato questa collezione pensandola in modo da essere abbinata liberamente per un uomo che ha il coraggio di osare inediti contrasti senza diventare fashion victim, mantenendo però l'armonia e la riconoscibilità del mio stile”. E così ecco il gioco di abbinamenti inaspettati e contrapposti, applicati alle forme, alle materie e ai colori. Giacche sartoriali perfettamente stirate, dal fit slim e con piccoli revers, sono abbinate a pantaloni realizzati in tessuti mossi dall’aspetto vissuto caratterizzati da lavaggi particolari oppure a modelli cargo, a vita bassa, in canvas tinto capo. Capospalla in tessuto tecnico con finissaggio organzato, a volte stropicciato, vengono abbinati a pantaloni dal taglio sartoriale chinos ma con la piega. Il tema del double per le giacche, viene sviluppato con tessuti tecnici o in cotone/lino nei toni del blu, o nella trama stuoia di cotone misto ramiè nei colori naturali. L’uomo Scervino indossa anche completi inusuali dove la camicia - in jeans chambray o in oxford stretch - assume il ruolo di una giacca e viene abbinata a pantaloni realizzati nello stesso tessuto. Il chiodo è in maglia di lino grezzo lavorato a punto stoffa; i trench e i blazer militari sono in canvas tinto capo. Il tema dello stropicciato e dello stirato si ritrova anche nella linea delle camicie, caratterizzate da fantasie e ricami, e impreziosite da bottoni in finitura argento invecchiato o a pressione in madreperla. Sono realizzate in mussola leggerissima dall’effetto ‘vissuto’, in cotone stretch micro righe, in lino chambray a tinta unita nei toni azzurro polvere, a righe o con disegni damier anche mixati, arricchite da un ricamo effetto rammendo. Le nuove T-shirt maglia sono proposte in mohair con motivo a treccia doppiata in jersey dalla trama leggerissima nei colori verde acqua, azzurro polvere e nudo, oppure in cachemire nei toni naturali del sabbia. Le maglie sono realizzate in filati molto leggeri quali lino misto acciaio o seta tinto in
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Scervino
John Varvatos
John Varvatos
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Dsquared2
capo, quasi impalpabili, che si modellano al corpo; oppure in filati più pesanti lavorati a micro chicco di riso nel lino acciaio; a treccia irregolare nel lino grezzo; a punto canovaccio nel cotone. Un uomo, quello di Scervino che sui canoni dell’eleganza classica ripropone un modello estetico contemporaneo portatore di un’eleganza degagè raffinata e moderna. Più deciso e strong nella sua rock 'n roll attitude, l’uomo di John Varvatos: “Da sempre, mi ispira ciò che vedo intorno a me”, dice lo stilista, “ritengo che l'idea dell'eleganza sia di nuovo importante per un pubblico che, fino ad ora, non ne ha provato il gusto. Youthful elegance è quel che sento per questa stagione, intendendo con giovinezza un modo di pensare, non l'età. Ho mescolato il senso dell’eleganza formale con il mio gusto per la perfetta imperfezione e un tocco di militare. Il gioco delle contrapposizioni dà un twist nonchalant, ma tutto risulta preciso all'apparenza. Questa è una collezione pensata per un uomo che desidera essere elegante, ma non rigido. Funziona dal giorno alla sera, perché è questo il modo in cui oggi la gente vive e si veste”. La silhouette è precisa, ma smussata negli angoli. Giacche doppiopetto sono abbinate a pantaloni ampi o leggermente svasati che disegnano una linea mascolina e sensuale. È evidente l'apprezzamento per i piccoli dettagli che sono parte del rituale del dress-up: gilet indossati sotto giacche e spolverini come strato definente; le camicie hanno colli chiusi da barrette metalliche e sono portate sempre con la cravatta; cappelli di paglia a tesa larga completano numerosi outfit. Pattern mascolini in bianco e nero grafico creano una leggera rottura: gessature di diversa grandezza e piccoli pois lavorano come interferenza visiva. L'alternanza e l'amalgama di rilassatezza ed eleganza, giorno e notte, producono uno slittamento costante di codici: bande da tuxedo, fatte di cotone, arricchiscono pantaloni da giorno; una zip sottolinea la vita dei pantaloni di taglio sartoriale; le giacche nere hanno revers bianchi; nastri di raso sostituiscono bottoni e ganci su un giaccone. Chiusure a doppiopetto e tagli creano eleganti linee in movimento. La palette dei colori è classica, con accenti inattesi: bianco, verde militare, grigio, nero, tocchi di rosso. I tessuti sono preziosi, deliberatamente ruvidi, intensamente tattili: lino, cotone, cotone-metallo, seta-lino, jersey doppio. Gli accessori includono cappelli di paglia con fasce di raso, stringate di tela e pelle anticata a mano e wingtips con ghette coordinate, stivaletti di pelle verniciata. Le borse esprimono un mood di urbano: shopping di pelle con dettagli borchiati, sacche di pelle e tela, bisacce di pelle effetto lino. Una visione di eleganza ruvidamente perfetta e classicamente imperfetta. di John Varvatos è sempre lì come attitudine glamour esistenziale. E quest’attitudine di twist e di lifestyle elegante in un mood giovanile caratterizzerà sempre più l’uomo futuro che, in una nuova visione di vanità, giocherà sempre più con questa
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Un’ angolo di tradizione sul Porto Canale di Riccione
Via Bellini, 13 - 47838 Riccione (RN) - Tel. e Fax. 0541.648358 - Chiuso il MartedĂŹ www.arzdorariccione.it e-mail: info@arzdorariccione.it
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BELLO E IMPOSSIBILE Il nuovo lessico estetico di Pitti Immagine
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di Samuele Daves samueledaves.com
Jardigan By Psycho Bunny
itti Immagine Uomo è la vetrina per eccellenza dell’eleganza maschile. Trends e new brand si lanciano nella kermesse fiorentina che si tiene presso la storica Fortezza da Basso (in questa stagione dal 19 al 22 Giugno) e che ha tratteggiato un nuovo lessico non solo nel vestire ma soprattutto e congiuntamente nella manifestazione di proposte moda espressione anche di una nuova terminologia che sarà destinata a cambiare le conversazioni sull’eleganza maschile non solo tra teenager ma anche soprattutto in una nuova business class che non prescinde più dagli aggiornamenti modaioli. Tra i nuovi must, pole position per il Jardigan, un mix sofisticato e aristocratico tra jacket e cardigan, perfetto per i momenti di relax e per una cena sulla spiaggia è il capo che non potrà mancare nel guardaroba futuro. Inserimento forte poi per lo stile Crank, letteralmente eccentrico e multicolor, uno stravagante elegante che ruba il posto allo storico tocco dandy, con un pensiero street di follia più modernizzata. Il noto Parka, da simbolo mods di una generazione in perenne contestazione diviene, proposto rigorosamente in tessuti hi-tech, emblema di una nuovo look urbano easy-chic e anch’esso si riattualizza dimostrandosi imperdibile. Un vocabolario romantico di toni sabbiati che cita in primo luogo il beige e si fa very british caratterizza poi il nuovo mood Trapper, ossia le mise del gioco tra prede e cacciatori tipico della caccia alla volpe si istituzionalizzano nella quotidianità. Confermato e sempre in voga il Sailor touch, che se reso celebre da Gaultier con le sue mariniere, oggi si trasforma in navy-chic con rigature bianco e blu fino a striature di rosso. Anche l’Underground si rinnova in un mix di attitudine
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FASHION | ANTEPRIME
legata alla strada che cita l’arte contemporanea, mentre si conferma col suo tipico sapore retrò, tra cromatismi sbiaditi e linee d’antan, il sapore Vintage in capi nuovi anche per l’uomo. Tra i nuovi tessuti utilizzati nel nuovo look maschile, certamente il Nylon, in versione antivento super-perfomance e hi-tech assume un nuovo connotato glam, e in generale è sempre più richiesto un effetto Waxed, ossia grazie all’utilizzo di materiali hi-tech dalla mano sintetica e futuribile, un’ostentazione futuristica di lucido e sgargiante. Confermato alla grande il Military, sia per pantaloni e giacche nel suo effetto completo, sia soprattutto e maggiormente trendy, nel suo mix and match con il Denim (irrinunciabile evergreen che si propone anche in versione e tagli simil-sartoriale). Il raffinato e sofisticato marchio Brain Dales, disegnato dal trend-setter Stefano Calmonte, ne ha fatto un tratto distintivo di una collezione che si è segnalata tra le altre per la sua grande capacità di interpretare i tempi in maniera tanto misurata e raffinata quanto avanguardistica. Infine se da un lato alcuni (per lo più stranieri di nuovi paesi emergenti) privilegeranno pelli esotiche, declinando mocassini e borse in materiali deluxe, Alligatore sopra tutto, altri abbracceranno l’Eco-trend, ossia la green-attitude, non sarà più solo come forma di pensiero ma relativa ad una nuova cromia, all’insegna di un rinnovato spirito colorato di verde, in maglie, pants e giacche, nel rispetto assoluto della natura. Tra le nuove nuance spopolerà l’Indigo, una sfumatura di blu decisamente maschile e valida per tutto il guardaroba, all’insegna di una raffinata eccentricità. Lasciato invece alle donne il fluo, salvo rari accenni, sarà lo Zabaione, questo giallo extra-strong, a colorare l’estate prossima. Uomini, non vi resta che scegliere!!!
Military and Denim by Brian Dales
Crank by Arfango T-shirt In Zabaione
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restaurant cafè
Via Lungomare Repubblica, Spiagge 72-73 Riccione (RN) tel: 0541 692896
www.ristorantecarlo.com
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Specialità di Pesce 84
Ristorante - Pizzeria Viale d’Annunzio, RICCIONE 94/C Tel.0541.644124 - 0541.666287
ACCESSORIES
COLOUR
PLAY THE
L’
La tendenza color block
estate 2012 è colore assoluto: toni flou, tessuti verniciati, tinte neon. Arancio veleno, giallo lime, verde veronese, blu acciaio sono solo alcuni dei colori con cui creare degli abbinamenti audaci, accattivanti e shocking. Già la scorsa estate il fluo ci aveva colpito e si era intrufolato nel nostro armadio nonostante non ci avesse convinti del tutto; quest’anno non è più una scelta ma un ‘must have’. Non crediate però che questo trend multicolor vi autorizzi a poter pescare a occhi chiusi dall’armadio! Non tutto è concesso, bisogna stare ben attenti agli accostamenti di colore, il gioco degli abbinamenti quest’estate è divertente e allo stesso tempo rischioso, perché sapersi ‘arlecchinare’ è un’arte. Questa tendenza impone l’accostamento di veri e propri blocchi di colore che per quest’estate ruoteranno attorno alle tinte più forti, uno su tutti il verde menta. Sbizzarrite la vostra fantasia ispirandovi alle tele di Matisse, Mirò e Mondrian e prendete spunto dagli stilisti come Ferragamo, Laura Biagiotti e Kenzo. Il colore è concesso su ogni capo ma qualcuno è più arduo da indossare rispetto a un altro tipo i pantaloni, perché con questi è molto più facile attirare l’attenzione. Con i pantaloni si hanno due possibilità: utilizzarli come unico capo colorato nell’outfit mantenendo tutto il resto sobrio o scegliere il color blocking, in altre parole utilizzare anche altri pezzi colorati. Chi è riluttante ad aggiungere tutto questo colore nel proprio guardaroba ha la possibilità di ravvivare i look più opachi con la scelta di un accessorio: dagli orologi ai foulard passando per cinte e occhiali da sole tutto si tinge di giallo, fucsia e verde evidenziatore. Tra tutti questi il complemento perfetto per il nostro abbigliamento estivo sembra essere la borsa. Puntando sulla borsa di un colore appariscente si rende un po’ meno serio e scontato, senza sentirsi a disagio, il proprio outfit color
beige, grigio e navy donando quel tocco di frizzantezza necessaria in estate. Le più consigliate sono il modello clutch di Stella McCartney, le bicolor di Marc Jacobs o le super economiche pochette di Asos o Mango e le diffusissime cartelle di Stella Rittwagen che sono arrivate in Italia grazie al marchio Thelù. Thelù è il nome dell’impresa viareggina di Francesca Labate e Alessandra Rossi che ha in esclusiva per l’Italia l’importazione e la diffusione di prodotti d’oltreoceano distribuiti e venduti in tutta Europa nei negozi che rispecchiano il concetto dell’“emporio” elegante che vuole proporre capi che siano ricercarti e allo stesso tempo di tendenza. Thelù mira a uno stile preciso, innovativo, frizzante e di alta qualità. Tra gli oggetti importati in Italia da Thelù non ci sono solo le borse fluorescenti ma anche bracciali e collane dalle tinte vivaci visti addosso a star come Madonna e Shakyra. Prima di augurare buono shopping a tutti, qualche dritta: usare il flou con un velo di abbronzatura (altrimenti si rischia l’effetto fantasma), sì al color block, molto amato dai fashion blog e dallo streetstyle, ma evitiamo di diventare l’arlecchino della situazione, assolutamente no ai colori fluo nelle occasioni più formali (ufficio, colloqui, esami ecc.) e infine divertirsi, osare senza strafare e sperimentare! L’importante quindi per essere una vera ‘color block addicted’, come sempre, è stupire giocando con tutti questi colori senza mai essere scontate. di Valentina Sorrenti
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FASHION
POETI ROCK “Il nuovo cool-brand che mixa nightlife, musica e poesia”
di Samuele Daves samueledaves.com
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oeti Rock: potrebbe sembrare un ossimoro, una sorta di contraddizione apparente se si pensa alla letteratura tradizionale e alla concezione classica della poesia. Ma in realtà è un percorso concettuale che lega la moda a una creatività eclettica nata dal mondo della nightlife e mixata a uno spirito poetico. Protagonista principe di questo percorso è Marco Sterlicchio, più comunemente noto come Marchino. Romano di nascita è riccionese d’adozione dal 1990, data in cui comincia a lavorare per il Pascià. In quell’anno approda in Romagna come Sottufficiale dell’Aeronautica, all’allora Ottavo Stormo di Cervia: comincia così a dedicare il suo tempo libero ai locali costruendosi una carriera notturna parallela. Nel 1996 si congeda, sentendo che stellette e gradi gli stanno stretti, e si apre alla sua vocazione artistica desiderando costruire qualcosa nel mondo della notte. Amante passionale della musica notturna, dai Kraftwear ai
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Depeche Mode, e di tutta l’elettronica, in realtà è onnivoro gustandosi dagli U2 fino ai Carmina Burana. Nel 1996 è decisivo l’incontro con Giancarlo Barletta, allora Direttore Artistico del Pascià (attualmente Brand Manager del Cocoricò) con cui Marchino debutta nel noto locale come PR e Vocalist rimanendovi fino al 2000. Dopo un vortice di eclettismo globale nel mondo notturno tra il 2000 e il 2003 (si alterna tra Pepe Nero, Pineta, Miù Miù) Marchino arriva a uno stop totale con una riflessione meditativa che lo porta a viaggiare: Indonesia, Malesia, Thailandia sono le mete di un viaggio introspettivo dove si concentra nell’attingere il sapere orientale maturando un’analisi di letteratura comparata orientaleggiante che accosta al suo retroscena dominante di francesismo noir (i poeti maledetti in particolare). Dopo l’illuminante ritrovo con Barletta nel 2009 e l’incontro aziendale con grandi persone titolari e gerenti della società-business notturna Cocoricò Network, incomincia la straordinaria esperienza del Cocoricò, di cui Marchino è a tutt’oggi tra i grandi protagonisti. La ricerca e la sperimentazione ardita vissuta nel mondo musicale della notte con il trionfo delle serate Tittilla 2. Trussardi spinge la sua creatività verso l’altra grande passione, la moda. Ecco dunque l’incontro con Filippo Lombardo, >> Francesco Totti e Ilary Blasi
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FASHION
imprenditore-designer di Rimini, della grande realtà che è Minimarket del Riciclo. Un concept che è una rivoluzione e che propone, con negozi aperti in tutta Italia, l’idea di personalizzare ciò che si ha, riadattandolo. Così facendo si conosce e si cerca di fidelizzare il cliente anche per proporre altre novità. Tra queste Bet-Pet e Nice Design il primo con un gusto-mood che si rifà agli sportswear americani (basket NBA o hockey) rivisitandoli in chiave glam-street, il secondo un total-look unisex dal sapore urbanchic adatto ai locali notturni. Last but not least nasce Poeti Rock il frutto di un’idea di baudelairismo riportato in chiave attuale e contaminato con il mondo di chi ha vissuto una vita piena. Dichiara infatti Marchino che una delle prime idee per una t-shirt già gettonatissima è una frase proprio riferita alla sua personale esperienza: “un giorno pagherò il prezzo per aver sfidato il tempo e gli dei ma non adesso”. In questo progetto Marchino si sbizzarrisce, in un melting pot tra poesia filosofia e sapienza acquisita: “Ciò che bello è rock, e adoro la poesia” è il motto-mood di Poeti Rock. In uno statement di Marchino si ritrova la creatività che sarà protagonista di t-shirt e look, che non può che catturare una miriade di giovani: “Nella musica ho trovato la maniera di vincere le mie paure e di rispondere a tutti i miei perché”. Ancora Gibran, Nietzsche e Schopenhauer, sono tra gli illustri ispiratori di frasi ad effetto che Marchino declina nel prodotto e il cui contenuto assume spesso anche un chiaro valore-monito sociologico. È il caso di queste due frasi: “Più conosco gli uomini e più non mi piacciono, potessi dire così anche delle donne sarebbe tutto più facile” e “Il compito principale di un uomo è dare origine a se stesso trasformandosi in tutto ciò che è in grado di essere”, dove il pensiero di Fromm viene adattato in un trend più ludicamente attuale di un libro di aforismi. Filosofia, concetti, idee stimolanti e messaggi sono così rivolti ai giovani per aiutarli anche a riflettere sul senso della serenità, condizione acquisita da chi, come Marchino, l’ha raggiunta attraverso il ring della vita. Essendo il marchio così particolare, anche la distribuzione non potrà, infine, che essere correlata. Si pensa già, oltre ai diretti Minimarket del Riciclo di cui Poeti Rock costituirà il fiore all’occhiello, e ai canali tradizionali (multibrand store), ad una limited edition che sarà venduta on-line. Le premesse ci sono tutte per un eclatante successo a cui, siamo certi, il fato arriderà presto.
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I CAPPELLI ICAS, IL FIORE ALL’OCCHIELLO DI MONTAPPONE di Valentina Sorrenti
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ontappone, piccolo borgo dell’Alto Piceno, è noto all’Italia e al mondo intero per essere la capitale del cappello. La leggenda narra che un giovane contadino, innamoratosi di una principessa, fu sfidato dal padre, il re, a procurarsi una corona per conquistarsi la mano della figlia; dopo essersi arrovellato la mente per giorni, ebbe infine l’idea di costruirsene una intrecciando dei fili di paglia dorati e guadagnandosi così felicità e fortuna. In realtà, il cappello nacque come strumento di lavoro, un ‘attrezzo’ tanto importante per i contadini di Montappone da diventare nel tempo il fulcro della produzione artigianale di questo piccolo e grazioso borgo medievale. Negli anni, i copricapo che si confezionavano nel paese raggiunsero una bellezza tale da diventare i più richiesti in tutta Italia, al punto che oggi in questa zona si fabbrica, ancora con una lavorazione principalmente a mano e artistica, quasi l’85% della produzione nazionale e mondiale. Buona parte di questa produzione è merito dello storico cappellificio ICAS, nato nel lontano 1922 dall’amore per i cappelli del fondatore Attilio Sorbatti e di sua moglie Ester che insieme hanno dato inizio a una forte tradizione nella produzione di cappelli. Grazie alle sue capacità da antesignano, il figlio di Attilio ed Ester, Filippo Sorbatti prende in mano le redini dell’azienda modificando per sempre le sorti della produzione di cappelli, sino allora caratterizzata solo da piccoli e frammentati laboratori artigianali. ICAS così diventa una vera e propria azienda volta all’export che porta avanti con passione e competenza la tradizione e l’artigianalità, donandogli del valore aggiunto grazie ad innovazione e tecnologia. Oggi a capo dell’ICAS, che conta un organico di quaranta persone, c’è Laura Sorbatti che ha ereditato l’azienda nel 1996 e ne segue la conduzione con lo stesso spirito, visione e abnegazione del papà Filippo.
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L’azienda oltre ad occuparsi della produzione di capelli da donna e da uomo produce accessori per completare delle linee particolari e realizza collezioni sia per l’alta moda, a livello mondiale, e sia per grandi catene distributive, garantendo sempre massima cura per i dettagli. ICAS si contraddistingue dai suoi concorrenti grazie alla sua attenta ricerca stilistica, all’alta selezione delle materie prime e all’eccellente abilità dei propri laboratori. L’impresa non solo spazia dalle lavorazioni più antiche alle nuove e modernissime tecniche ma è anche all’avanguardia nell’uso dei materiali: dalla selezionata pelletteria passa ai più alti filati e ai tessuti pregiati. ICAS racchiude in sé l’espressione del Made in Italy e l’innata passione per i cappelli, attribuendo eleganza, charme, stile e personalità a chi li indossa. Il lusso, la ricercatezza e la cura del dettaglio sono il fiore all’occhiello di quest’azienda, dove l’artigianalità incontra la creatività per dar vita a esclusive e contemporanee lavorazioni. Alcune di queste possono essere ammirate durante la spettacolare mostra “Il Cappellaio pazzo”, che utilizza l’oggetto cardine della produzione del paese come base per stimolare la creatività degli artisti invitati a esporre le proprie opere. I tradizionali cappelli di paglia di Montappone si trasformeranno in vere e proprie sculture e opere d’arte che riproducono montagne, case e ricordi d’infanzia. Il nome della mostra, ispirato al personaggio di Alice nel paese delle meraviglie, rappresenta il desiderio di liberarsi dai limiti della razionalità e di esprimere al massimo fantasia e creatività. Al termine dell’esposizione, tutte le opere saranno esposte nel museo permanente, meta di turisti italiani e stranieri. Questa è la dimostrazione che a Montappone funziona bene non solo il cappello ma anche quello che c’è sotto.
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FASHION
RECEPTION di Enza Pietrangelo
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reativi, dinamici e con forti personalità, tutto questo è il team di Reception. È composto da individui provenienti da svariati mondi: stylist, curatori d'arte, web designer, blogger. Un perfetto mix di giovani talenti uniti dalla stessa passione per la moda, l'arte e la musica, l’attualità, la strada… Spesso collaborazioni con artisti contemporanei per grafiche esclusive (vedi Raul). Progetto nato nel 2008, Reception è oggi una realtà internazionale che conta, grazie al grande lavoro della sua rete commerciale, alcuni dei migliori store mondiali come Traffic LA e Atrium NYC, insieme alle boutique più in vista del panorama italiano. Cultura hip hop, fashion, icone del cinema e del panorama musicale mondiale sono i protagonisti, mixati con creatività e con un accento surreale che danno vita al fenomeno Reception. Dalle celebrity agli animali con sembianze umane, la grafica è sempre in evoluzione e al passo con i tempi. Le grafiche sono sofisticate, con tendenza celebrativa rivolta a soggetti considerati icone: attingendo dal panorama cinematografico troviamo attori come Humphrey Bogart, da quello musicale cantanti come Amy Winehouse, dal mondo dell'arte pittori come Frida Kalo e Basquiat, fino ad arrivare al mondo animale, rappresentato da dobermann e gorilla, con mix curiosi di interventi grafici al limite del visionario. Ormai al terzo anno del Pitti Uomo e presto All EnK di LAS VEGAS e al Who's Next di Parigi, il brand si distingue in una prima linea caratterizzata da diversi e innovativi lavaggi dei tessuti e alla complessità delle stampe colorate, e una seconda linea, R3C, più basica nei lavaggi e nei colori, ma più dark e concettuale per la scelta delle immagini che lasciano davvero senza parole. La collezione è nata con il mono prodotto T-shirt, ma ora è già strutturata grazie a un total look sempre più interessante e ampio (felpe, pantaloni, short, canottiere e persino le nuovissime espadrillas multicolor borchiate) che colpisce per l'estrema cura dei dettagli, dei lavaggi e non di meno, nell'aspetto grafico, di una grande forza comunicativa. Tutto questo rende il prodotto uno dei marchi di spicco più indossato e vociferato del momento e scelto per questo da artisti internazionali e parecchie celebrity del nostro paese e d’oltreoceano, come Tiesto, Katy Perry, Skin, Usher e numerosi rapper orbitanti nell’area dell'East Coast. Il made in italy, la ricerca dei tessuti, i lavaggi, i trattamenti e l'ottima qualità contraddistinguono questo prodotto fashion street di estrema tendenza. Il sito è www.receptionlab.com, dove ‘lab’ sta per laboratorio, quel laboratorio delle idee dove la factory di Reception prende informazioni e ispirazioni per le proprie creazioni. 2. Trussardi
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IN AUTO TRA I LEONI
LocaLità MiRaBiLaNDia
APERTO TUTTI I GIORNI 94
TEL. 0544 690020 - www.safariravenna.it
FASHION
BEN SHERMAN Da Brighton a Tokyo
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assando dal tema collezione A/I 2011 di un English man in New York, la collezione P/E 2012 di Ben Sherman è stata ispirata al viaggio da Brighton a Tokyo. Lo stile classico e il design inglese si combina con la sensibilità giapponese per stile e innovazione, infatti l’azienda inglese ha prodotto una collezione che fonde est e ovest per vedere favoriti guardaroba rielaborati e rinnovati con invenzioni originali e inattese. Un approccio contemporaneo, una collezione modernista, la gamma influenza il guardaroba e richiama uno stile vacanza primi anni '60. L’abito sartoriale strutturato definisce la collezione top gamma e come sempre, il cuore della collezione è la camiceria. Strisce a sdraio in tonalità pastello, indaco e tessuti che contrastano stampe influenzate da artigiani giapponesi, capi con un vero tocco vintage. La primavera vede anche l'introduzione della camiceria classica, decostruita e riformata in modo contemporaneo. La maglieria si concentra sulla trama, con crochet e dettagli che adornano, mentre cotone e lino forniscono le opzioni più leggere. I capospalla vedono un nuovo e innovativo prodotto, rivisitato per i giorni più caldi della primavera. Con particolare attenzione alla funzionalità, la collezione presenta anche una varietà di pezzi e accessori tecnici, una trincea di viaggi fatti con pregiato tessuto rendono una collezione darkeggiante, senza compromettere lo stile, nonostante i temi forti, concentrati sulla stratificazione di tinte neutre con richiami ai particolari colori di zenzero, giallo, rosa e menta.
Francesco Totti e Ilary Blasi
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FASHION PEOPLE | JEWELS
MIMI ’
MILANO Pura, irregolare, esotica. È talita, la nuova collezione Mimí di Monica Pucci
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nnovazione, varietà e tendenza e il marchio Mimi Milano appartiene al mondo del fascino senza frontiere. Un marchio giovane e fresco, che raffigura uno stile cosmopolita, racchiude collezioni di gioielli composti di perle coltivate da colori naturali, iridescenti come l’acqua profonda e calma del mare d’oriente, insieme a pietre e oro modellati da mani che sanno dar forma a dei veri tesori. Mimì Milano riconosce per i suoi gioielli una donna moderna, raffinata e internazionale che ama però distinguersi indossando pezzi esclusivi di grande classe e qualità. Per le nuove proposte Mimì presenta una collezione originale e inaspettata, soprannominata “Talita”, composta di gioielli montati su oro rosa, arricchiti da una scia di piccoli atolli azzurri o viola dalle forme dolcemente irregolari. Con le stesse pietre esiste la proposta di due coppie di orecchini a monachella, semplici o pendenti con turchesi o ametiste dai tagli esclusivi leggermente tondeggianti, con o senza perle. Come una piccola isola maldiviana, le singole pietre sono usate anche nella proposta dei due anelli in collezione, con montature sinuose e lineari.
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FASHION | JEWELS
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FASHION PEOPLE | JEWELS
La collana e il girocollo si presentano con l’alternanza di perle viola iridescenti alle pietre che ricordano l’Oceano Pacifico con le sue costellazioni di isole meravigliose. Gli anelli da cocktail “Talita”, si ispirano ai colori delle orchidee più sensuali, composti da pietre di ametista e di zaffiri viola e da topazi blu London e zaffiri blu dai tagli irregolari, o alle notti stellate dell’altro emisfero, che emanano riflessi misteriosi. Tutti i gioielli Mimì, appartengono a collezioni permanenti, identificandosi con proposte sempre presenti, come le collane lunghe che non mancano mai, gli anelli da cocktail, le perle, le reinterpretazioni di cammei, preziosi fiori e simboli delle antiche tradizioni orientali, come gli ideogrammi, dove in particolare vediamo spesso proposto il simbolo giapponese ogni bene, raffigurazione di un buon augurio di salute e benessere. Ad ogni presentazione Mimì segue un filo conduttore che si lega a collezioni già esistenti, permettendo alla donna di poter arricchire e giocare con i propri gioielli non scordandosi mai, nemmeno per un secondo, delle gioie già presenti. Questi gioielli sono portabili in ogni occasione, sono eleganti, leggeri, freschi e di stile. Aiutano a far emergere l’individualità di ogni donna che li indossa e che ama distinguersi.
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AESTHETIC
DAY SURGERY
Più che la bellezza in sé, con tutti i suoi luoghi comuni, tradurla in seduzione.
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FASHION | ACCESSORIES
di Enrico Sanchi
B-TRUE
Colora la tua estate!
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n inno alla gioia, alla vita, all’estate. Le splendide creazioni B–True non possono che caratterizzare il periodo più bello dell’anno, ovvero le meritate vacanze. Dai colori più tenui e tradizionali, come il bianco e il nero, i braccialetti bijoux B-True sono fantastici nella multi-varietà di tinte: in giallo acceso, verde splendente e arancio mozzafiato, oltreché nell’immancabile fuxia fluo, vero must e colore di stagione. È sicuramente molto glamour l’armonizzazione tra il colore sgargiante e il teschio, simbolo tradizionale della morte che dallo Scheletor Dress di Elsa Schiapparelli alle creazioni tra il punk e l’onirico di Alexander Mc Queen è divenuto un elemento immancabile delle tendenze più avanguardistiche della moda. In un apparente contrasto tra cromia e motivo-teschio il braccialetto B-True che lo contempla sembra essere assolutamente imperdibile per tutte le persone fashion. Più tradizionale, ma sempre di grande impatto, è il motivo a stella, da sempre emblema di femminilità e di successo. Perfetto sia per la spiaggia sia per una cena romantica va indossato in modo diverso secondo l’età. È proposto in un unico esemplare per le meno giovani mentre in diversi esemplari e colori per le giovanissime, naturalmente sovrapposti. Va menzionato, infine, per il curioso modello patriottico con base bianca e motivo a teste coronate (da vera regina dunque) verde, bianco e rosso. Per tifare Italia in tutte le occasioni e per credere al nostro bel paese anche e oltre la tanto declamata crisi: quasi un simbolo di positività ostentata. Bisogna segnalare, oltretutto, la possibilità di una personalizzazione di questo divertente accessorio, prezioso alleato per sedurre e divertire, non solo con il nome del club o squadra del cuore preferita ma magari anche con il nome dell’amato e dell’amata su richiesta. Insomma provare per credere!!! www.btrue.it
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STYLIST PEOPLE
NINA ZILLI GRINTA E LOOK RETRO’
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STYLIST
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foto: Massimo Sestini foto: Agenzia Olycom
on avrà vinto lo scorso Festival di Sanremo, ma sicuramente in fatto di look la cantante Nina Zilli ha stravinto rispetto agli altri artisti in gara. Maria Chiara Fraschetta (questo all’anagrafe è il suo vero nome), è da considerarsi senza dubbio una bellezza mediterranea, con quei lunghi e curatissimi capelli neri portati raccolti ma in maniera voluminosa in stile anni Cinquanta. La talentuosa 32enne originaria di Piacenza ha dimostrato di essere anche una grande appassionata di moda: ha posato per esempio per le foto del catalogo di Atelier Fix Design, brand che punta su uno stile bon ton e retrò proprio come quello che l’interprete ha adottato fin dai suoi esordi sul palcoscenico. La Zilli ha scelto i capi del marchio per una delle sue esibizioni al Teatro Ariston della città ligure, nonché per apparire al meglio durante ogni tappa del tour estivo che la porterà in giro per l’Italia. Nina Zilli, d’altra parte, non disdegna neppure le grandi griffe: nel corso della terza serata di Sanremo dedicata ai duetti, l’abbiamo vista cantare sul palco insieme a Skye del gruppo Morcheeba con indosso un modello lucente color bronzo firmato Vivienne Westwood, abbinato a dei sandali molto particolari. Sempre opera dell’eccentrica stilista inglese pure l’abito in tulle e la creazione vintage in blu scelti da Nina per le altre serate del festival. Look vincente non si cambia, e così anche per affiancare Giorgio Panariello nel varietà andato in onda lo scorso marzo su Canale 5, Nina decide di presentarsi sempre con le solite mise colorate o scintillanti, caratterizzate da qualche dettaglio che riporta agli anni ‘50 o ‘60. Un accessorio da cui non sembra volersi mai separare, per di più, è la bandana annodata sulla fronte, come fosse un cerchietto. Per l’Eurovision Song Contest di maggio, infine, la cantante è riuscita a distinguersi di nuovo grazie a uno splendido vestito argentato, messo in risalto da scarpe e rossetto rossi. Anche il make-up di Nina Zilli, infatti, è sempre molto accurato e studiato in base a ciò che lei indossa di volta in volta. La riga di eyeliner è tipicamente fifties, come pure gli ombretti dorati o dai colori vivaci e l’uso copioso della lacca volumizzante. Rispetto alla sua prima apparizione al Festival di Sanremo 2011, Nina ha voluto eliminare la frangetta cortissima e fitta preferendo ora chignon più morbidi, con qualche ciocca che incornicia solo lateralmente il suo sguardo. Per certi versi, insomma, il look di Nina Zilli sembra ricordare quello della collega britannica recentemente scomparsa Amy Winehouse, con la quale Nina aveva in comune l’amore per il vintage e una voce incantevole. Nel frattempo sono partite le tappe estive de “L’Amore è femmina Tour”: i fan di Nina, perciò, potranno andarla ad applaudire in diverse località turistiche e città della nostra penisola. Per visionare il calendario completo, visitare il sito ufficiale: www.ninazilli.com .
foto Massimo Sestini
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PROMOZIONI ESTATE
2012 SU TUTTI I
TRATTAMENTI 104
un’esplosione di freschezza
Disco Bar Dj Set summer 2012 Aperto ogni sera feste di laurea, compleanni, feste di addio al celibato e nubilato e anniversari con dj Lungomare Dante Alighieri, 22 Senigallia Per prenotazioni e info 3319551199
PEOPLE
TATTOO DOVE SPORT E TATTOO S’INCONTRANO di Valentino Cristofalo
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ome un segno che unisce antiche civiltà e moderne società del consumo. Decorazione, arte, pittura corporale: il tatuaggio da sempre ha accompagnato l’uomo durante la sua esistenza colorando e testimoniando sulla pelle un particolare, specifico momento. Un rito di passaggio o solo una forma di comunicazione, cultura, moda. L’antico Egitto e l’Impero Romano furono palcoscenici ideali per perfezionare questa tecnica artistica. Una storia lunga e particolare, per certi versi paradossale. La religione ebraica vieta tutti i tatuaggi permanenti, lo stesso accade nel mondo musulmano. L’imperatore Costantino, con la conversione al Cristianesimo, lì vietò: “Non vi farete incisioni nella carne per un defunto, né vi farete tatuaggi addosso. Io sono il Signore”. Parole che non riuscirono però a fermare un fenomeno culturale che ancora oggi mantiene vivi i colori. Molti cristiani si tatuavano sulla pelle simboli religiosi per marcare la propria identità spirituale. Altri popoli svilupparono propri stili e significati profondi: Maori e popoli dell’Oceania, giapponesi e cinesi. In fondo il termine tatuaggio proviene dalla parola polinesiana ‘tatau’. Un fascino che si diffuse anche in Europa e addirittura fra le classi aristocratiche: celebri tatuati furono lo Zar Nicola II e Sir Winston Churchill. Queste le basi storiche che hanno portato i pionieri a confrontarsi con moderni e attenti artisti che consapevolmente scambiano la pelle umana con bianche incontaminate tele. Bellezza, talento, giovinezza, fama e una grande quota di edonismo. È qui che sport e tattoo s’incontrano, flirtano e si strizzano l’occhio, attrazione pura. I corpi statuari degli atleti divengono strumento di comunicazione e cultura. In alcuni casi esasperazione ed esagerazione, buono o cattivo gusto decidetelo voi. Ogni tatuaggio nasconde un mondo, un sentimento o una storia. Altri, senza alcuna timidezza, la raccontano. Tuffandosi nel mondo dei tatuaggi degli sportivi, potrete perdervi in un oceano di colori e stili. Nel sistema dorato del calcio David Beckham ha fatto scuola. La sua vita è raccontata lungo tutto il corpo, ogni
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PEOPLE
immagine celebra un evento: sulla nuca si è fatto tatuare una croce alata che rappresenta la sua fedeltà religiosa. All’altezza delle spalle lo protegge un angelo custode che parte dalla base del collo e arriva fino al centro della schiena. Sull’avambraccio compare il sette in numero romano, presenti in diverse zone i nomi dei suoi amati figli e della moglie Victoria. Il tatuatore personale Lou Malloy, ha inciso l’ultima opera lungo tutto il fianco sinistro, una frase in cinese che dice: “La vita e la morte sono certi, ma ricchezza e l’onore dipendono da Dio”. Come dargli torto? Tatuaggi che comunicano. Zlatan Ibrahimovic, rivela la sua fede con un’altra frase che dice “Only God can judge me”. La lista è lunga e potremmo citare tra tanti Kevin Prince Boateng e i suoi 36 tatuaggi; il Pocho Lavezzi e lo spettacolare disegno che ritrae Maradona mentre palleggia di testa lungo il fianco; Cassano e un ex come Marco Materazzi. Particolare, unica e indelebile è invece la passione di Djibril Cissé: quaranta immagini testimoniano i passaggi più importanti della sua intensa esistenza. Sulla schiena ha impresse le ali dell’Arcangelo Gabriele da cui ha preso il nome; sulla spalla sinistra appare un omaggio a Sid Vicious, cantante dei Six Pistols. Il gomito accoglie una tela di ragno, che sta a simboleggiare lo stop forzato dopo i due tremendi infortuni che ha subito. Momenti difficili, duri e faticosi dal quale si esce anche testimoniando la propria determinazione. Curioso, particolare e sicuramente singolare è il tatuaggio di Daniele De Rossi, campione della AS Roma e della nazionale italiana. Il centrocampista si è fatto tatuare all’altezza del polpaccio un triangolo con sfondo giallo con due omini, uno che si protende in tackle in scivolata e l’altro che porta il pallone. Un tattoo che ricorda con un po’ di ironia e cruda realtà le sue caratteristiche di combattente: pericolo scivolate! Calcio e non solo. I giocatori della NBA adorano i tatuaggi. L’opera d’arte di Andrei Kirilenko ispirato a World of Warcraft ha fatto il giro del globo, generando reazioni contrastanti. Perfezione o impiastro? Nulla a che vedere con il pioniere Dennis Rodman che con tattoo, piercing, capelli colorati e abiti eccentrici ha colorato la pallacanestro a stelle e strisce per decenni. Personaggio unico. Allen Iverson, Kevin Durant, Kobe Bryant, ma soprattutto Chris Andersen. Lui si che sa come farsi tatuare. Corpo completamente ricoperto, stili e tecniche che s’incontrano, bianco e nero che si mescolano a colori accessi, tattoo ben evidenti e visibili a distanza, nemmeno il collo è stato risparmiato. Al di là di ogni risultato sul campo, il talento folle di Andersen spiccherà sempre nell’eccentrica NBA. Impossibile credere a chi dice che i tatuaggi stiano passando di moda, che ormai è un qualcosa di superato. Ma siamo sicuri? Lo sport continua a raccontare un’altra storia. Nuotando dalle nostre parti incontriamo Federica Pellegrini, una delle atlete più chiacchierate del momento non è scampata alla moda, anzi, presenta una vera e propria mappa che valorizza un corpo da record: una libellula sul piede sinistro, un fiore e un drago su quello destro, la scritta “Nient’altro che noi” dedicata al fratello sempre sul piede sinistro, un tribale che decora il fondoschiena, la scritta “Balù” e soprattutto l’Araba Fenice sul collo, segno di chi ha la forza di rialzarsi dopo qualche problema di troppo. Coraggio, bellezza e tattoo. La stessa formula che accompagna la vita privata e sportiva di Andrew Howe, campione italiano di atletica. La sua spalla destra recita due moniti: “Sii il più veloce” e “Credi nella fede”. Particolare e celebrativo è l’abbreviazione BMF che appare sul braccio: “Bad Motherfuc***”. Un termine che non può essere tradotto in italiano ma che può prestarsi a diverse interpretazioni. In realtà indica un tipo duro, con carattere e che non ha paura di niente. Un tattoo ispirato dal film cult Pulp Fiction, dove 2. Trussardi le stesse lettere capeggiano sul portafoglio di Samuel Jackson, un tipo particolarmente tosto. >>
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Unica, bella, bellissima è la tigre dipinta sulla schiena della campionessa tedesca Arianne Friedrich. Un tatuaggio curato nel dettaglio tanto da sembrare quasi viva, reale, pronta ad aggredire. Animale simbolo di velocità, rapidità, forza esplosiva e determinazione. La Tigre ha spinto l’atleta teutonica sul tetto del mondo più volte tra podi, medaglie e risultati da record. Tra tanti spicca anche Oscar Pistoriuos, campione sfortunato, nato senza i peroni e con le gambe amputate a soli 11 mesi. La sua è una storia più che una carriera costruita sulla forza e la determinazione, la costanza e la voglia di andare oltre le proprie possibilità. Un ragazzo solare, allegro e divertente, come il percorso del suo tattoo. Era in vacanza a New York e la notte non riusciva a prendere sonno, così decise di uscire e senza pensarci troppo su di entrare in uno studio di tatuaggi alle due del mattino. Dopo cinque ore di consapevole sofferenza è uscito con un brano della Bibbia sulla schiena: la prima lettera di San Paolo ai Corinzi che dice: “Io dunque corro, ma non in modo incerto; così combatto, ma non come chi batte l’aria; anzi disciplino il mio corpo e lo riduco in servitù perché non sia io stesso riprovato, dopo aver predicato agli altri”. Pagine di sport, di vita e sentimenti narrati grazie all’arte del tatuaggio. Sport, tattoo e qualche problema. La questione nasce tra Mike Tyson e la produzione del film “Una Notte da Leoni 2”. Per essere più precisi il protagonista assoluto è S. Victor Whitmill, tatuatore del guascone Iron Mike. L’oggetto della discordia è il vistoso tattoo che troneggia sul volto dell’ex pugile e che è stato riprodotto sul viso di uno dei protagonisti (Ed Hemls) della commedia che ha spopolato nel mondo. Il problema è che lo stesso disegno incriminato è coperto da copyright ed è stato riprodotto senza alcun permesso. Che dire? Per la Warner Bros farsi questo tattoo è costato molto caro. Questione di denuncia e causa.
Insomma, pochi accenni di una storia d’amore lunga, ricca e variegata. Impossibile ripercorre uno ad uno i disegni di tutti gli sportivi professionisti. Ne abbiamo scelti alcuni, probabilmente pochi ma comunque indicativi di una visione unica tra sport e tatuaggi. Parliamo di nomi e ricordi incisi sulla pelle. Affascinanti opere tribali che riportano in vita le antiche tradizioni degli indigeni del Pacifico: Samoa, Isole Marchesi, Hawaii, Maori, Dayak. Come serpenti spesso enfatizzano le linee naturali del corpo e della muscolatura. Profondi, significativi, intensi come quelli ispirati alla cultura giapponese. Ideogrammi e non solo. Dragoni e carpe koi, fiori di ciliegio e fiori di loto, raffigurazioni e immagini sacre. E poi ancora disegni buffi, divertenti, perfino stupidi ma pur sempre con un senso. Qui sacro e profano vivono nello stesso mondo. Il tatuaggio continua a scolpire i nostri corpi, le nostre vita, scandendo a colpi d’inchiostro l’esistenza della nostra specie. Tra critiche e contestazioni, rimane una delle forme di comunicazione più intense del nostro tempo, trovando nello sport un terreno fertile, sempre alla continua ricerca di un’estetica esaltazione e indiscutibile bellezza.
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2. Trussardi
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NOTTE a cura di Enrico Sanchi
MAGICA
Premio ANPOE 2012 "La Furrina"
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ella splendida cornice del castello Brancaleoni della stupenda cittadina di Piobbico si è svolta nel mese di luglio la seconda edizione del premio ANPOE, tra storia arte e natura. La suggestiva location ha ospitato la serata di gala dove sono stati premiati i vincitori. A Piobbico, nelle Marche, la nuova edizione del premio ANPOE “La Furrina” dedicato a chi produce e organizza eventi, con lo scopo principale di tutelare e diffondere l’immagine e la professionalità dei produttori e organizzatori di eventi, è stata animata da ospiti come l’attrice Valentina Riccio, il presentatore Radio Rai Julian Borghesan e la show girl Silvye Lubamba. Tra i premiati di quest’anno troviamo l’Azienda Omnia Comunicazione di Fano, Giampiero Pedini per l’evento Sapori e Motori giunto alla sesta edizione e i ragazzi di Piobbico in Rock, manifestazione pre-estiva che ha visto un afflusso di cento mila persone e che ha coinvolto decine di gruppi rock emergenti provenienti da tutta Italia. Fiore all’occhiello della manifestazione di quest’anno, la scuola Istituto della Rovere di Urbania, premiata nella sezione “Eventi formativi” che ha fatto sfilare gli abiti delle proprie alunne neo stiliste. Tra i premiati anche Fabrizio Mastroddi dell’Associazione Esedra e Mediaseven per la sezione eventi di spettacolo. L’evento, ideato e prodotto da Fabrizio Borni presidente dell’associazione e Fabrizio Pacifici, di eventiroma.com ha visto anche la straordinaria partecipazione della storica associazione “Club dei Brutti” nata, proprio a Piobbico a fine 1800, e che ha tra gli iscritti nomi e volti noti come Giulio Andreotti, Paolo Bonolis, Pippo Franco. >>
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Un evento importante che ha dato ancora più riconoscimenti e lustro al piccolo borgo medioevale immerso nella valle del Monte Nerone. Tra sentieri di montagna, torrenti e sorgenti termali in cui anche gli elementi storici si fondono perfettamente con il paesaggio, antiche tradizioni che nascono nelle specialità enogastronomiche tipiche locali vini inclusi. Noi di Lifepeople Magazine eravamo presenti come invitati speciali a questa edizione straordinaria approfittando di un week-end di relax e divertimento. Durante la serata di gala abbiamo ripercorso la tradizione e il carattere esilarante della storica associazione conosciuta in tutto il mondo per la sua unicità ovvero il famigerato “Club dei Brutti”.
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FOLLIE VIP
FROM LONDON WITH LOVE “Dai giochi olimpici di Londra 2012 con furore”. By Annalisa Perazzini
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e è vero il detto che un inglese non rinuncia mai a una birra e a un paio di pettegolezzi, allora ci sarà davvero molto da divertirsi quest’anno in Inghilterra. Scoop nello scoop, notizia nella notizia e follia nella follia. I primi a farne le spese e a esserne i protagonisti sono gli atleti di ogni nazione, grado, età, partecipanti alle olimpiadi di “Londra 2012”. Dal sesso, alle strette di mano, all’abbigliamento. Ecco tutti i divieti imposti ad atleti e allenatori durante i Giochi Olimpici. Ebbene sì, Londra ha sconvolto tutti imponendo regole e restrizioni da fare invidia a un convento. Il più assurdo: niente strette di mano, classificate come ‘vivamente sconsigliate’, da parte degli atleti del Regno Unito agli stranieri, per evitare di contrarre malattie. Ma non è tutto. Vietati persino i matrimoni e le relazioni sentimentali sul sacro suolo olimpico, col chiaro scopo di evitare un'immigrazione incontrollata che essendo composta da baldi atleti olimpici non sarebbe poi così tragica. Wow! Proprio in clima solidale di “Tutti uniti per la vittoria!”…non c’è che dire! Secondo divieto, e qui ci può stare: le scommesse, sia da parte degli atleti che di tutto il loro entourage, come pure dichiarare il proprio stato di salute, o qualunque indizio correlato, sui social network, o anche il fumo, che è tassativamente vietato non solo sugli spalti, ma su tutta l'estensione del villaggio olimpico. In questo spirito di abnegazione rientrano pure i famigerati slip delle giocatrici di beach volley, a cui, in un primo momento, erano stati vietati top e slip, considerati potenzialmente offensivi per alcuni atleti di religione mussulmana, provocando un'insurrezione da parte di tifosi e sponsor, tra cui Nike e Adidas. Tuttavia sembra che le super sexy ragazze del beach si salveranno dall'indossare il velo, infatti uno sponsor multimilionario ha offerto una considerevole somma per affittare il loro ‘lato B’ proprio alla nazionale inglese, che ha accettato in Francesco Totti e Ilary Blasi
quanto tutti sappiamo bene che di fronte alla domanda: “Dove guarda il pubblico maschile durante una partita di beach volley?”, nessuno ha esitato nel pensare al fondoschiena delle atlete. Comunque un QR Code piazzato sul retro dello slip delle giocatrici farà sì che chiunque fotograferà con un cellulare le due atlete si troverà di fronte uno spot e non un bel panorama tutto tondo del corpo delle giocatrici, senza essere eccessivamente volgari e scostumati. Da sempre poi atleti e allenatori si sono posti il problema: “Sesso sì o sesso no prima di una competizione?” Ovviamente Londra dice assolutamente no! Non che questo fermerà la maggior parte degli sportivi decisi per il sì. In particolare la nostra famosa coppia tutta italiana, Magnini e Pellegrini, anche se le dichiarazioni di Stefano Magnini sul fatto di astenersi davvero dal far sesso con la compagna Federica Pellegrini, favorevole al contrario per il sì al sesso pre-gara perché l’aiuterebbe a rilassarsi, ha suscitato non poche polemiche alla stampa e allo staff. Supportato da allenatori e da numerosi studi medici, il sesso pre-gara sarebbe non solo in teoria ma anche in pratica un vero ‘dopping legale’ per le atlete del gentil sesso e un ottimo modo per migliorare le prestazioni durante la competizione. Allora, dobbiamo solo vedere chi riuscirà a spuntarla? Mah! Unica eccezione finale in tutto questo universo di ristrettezze, sotterfugi e ovvie follie estreme a fare da padrone, come forse preannunciato all’inizio, sarà l’alcool. Per gli ubriaconi incalliti non vi sarà alcun divieto, anzi un vero Trussardi team di soccorso e personale medico addestrato per2.i più baldanzosi che in caso di malessere o difficoltà dovute a una birra di troppo, verranno assistiti a dovere in vere e proprie strutture da campo qualificate, e pure riaccompagnati in albergo o a casa a fine giornata. Insomma cosa non si fa per un rasty nail o una vodka in compagnia?!
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FASHION | EVENTI
MAGLIFICO! In mostra a Milano di Valentina Sorrenti
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abato 23 giugno ha debuttato a Milano, in occasione della Settimana della Moda Uomo, la Mostra “MAGLIFICO! Sublime Italian Knitscape”, che si terrà negli spazi di Palazzo Morando fino al 2 settembre. Questa mostra vuole essere un omaggio al talento della maglieria made in italy svelandone gli aspetti creativi e produttivi. Il fiore all’occhiello della maglieria italiana è senz’altro il maglificio Miss Deanna, fondato da Deanna Ferretti Veroni, che oggi è diventato una modateca che racconta quaranta anni di storia dagli anni ’70. Modateca Deanna conserva capi nati dalla collaborazione con moltissimi stilisti sia italiani sia internazionali: Martin Margiela, Kenzo, Enrico Coveri, Krizia, Valentino, Stefano Mortari e tanti altri. I capi più espressivi della Modateca Deanna sono stati scelti per far 2. Trussardi parte della mostra che è nata dall’esigenza di ripercorrere la storia della maglieria italiana in seguito alla grande mostra di Anversa “Unravel Knitwear in Fashion”.
>> Francesco Totti e Ilary Blasi
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FASHION | EVENTI
Un altro forte sostenitore della mostra è stato il marchio The Woolmark Company, simbolo della lana migliore al mondo, che è presente con un allestimento speciale che celebra la lana e lo storico brand. La mostra è divisa in dieci sezioni che dimostrano quanto sia versatile la lana avendo ispirato le grandi griffe come Missoni, Laura Biagiotti, Iceberg, Prada, Gucci, Vivienne Westwood e Jean Paul Gaultier. Una delle sezioni più importanti è DELICATES in cui sono esposte le maglie più preziose e delicate, lo spazio è caratterizzato da un’installazione ispirata a una lavanderia mentre una delle sezioni più particolari è GRRRRRRR!!!!! L’ANIMAGLIONE ovvero la maglia ispirata agli animali più belli del mondo: giraffe, tigri, leopardi, zebre e panda. La grafica della natura selvaggia diventa icona di stile. La maglieria, nonostante i suoi alti e bassi, non è mai passata di moda e negli ultimi anni si è addirittura registrato un forte interesse sia da parte di brand noti, sia da giovani talenti sia vedono nella maglia la loro fonte d’ispirazione. Federico Poletti, l’ideatore della mostra, dice di averla progettata per voler dare un segnale al settore della moda, accompagnando il pubblico in un’esperienza ludica e coinvolgente, infatti, Maglifico! È un viaggio illuminante, un’esperienza visionaria e divertente attraverso l’invenzione, il volume, la tecnica e il colore. Perché la maglia riesce ad amalgamare energie e idee, poesia e matematica, forza e tatto. Una delle organizzatrici, Giusi Ferrè vuole riassumere simbolicamente il senso dell’iniziativa dicendo che la mostra vuole rivelare quanto è eccezionale ciò che nasce da un filo: quella maglieria dalle mille vite e dagli aspetti infiniti, che rappresenta il filo della creatività. Maglifico! Non è solo una mostra ma è anche un augurio e un complimento per la nostra ‘maglifica’ Italia!
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Wine bar American bar
accoglienti locali per feste di laurea, compleanni addii al celibato-nubilato
SUMMER 2012 Aperto tutte le sere VERDEMENTA - Lungomare Alighieri 9, Senigallia (AN) Riviera Adriatica , Spiaggia di Velluto Info e prenotazioni: Phone 393.99.10.626 sandro@verdementasenigallia.it
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EVENTI
ZURIGO STREET PARADE L
di Stefano Marangoni
a Street Parade è la maggiore techno parade in Europa per numero di partecipanti (circa 1.000.000). Si svolge a Zurigo, solitamente il secondo sabato di Agosto. Simile alla Love parade, la Street Parade è uno dei più grandi festival techno del mondo e uno degli eventi internazionali più importanti dell'anno a Zurigo. La prima edizione della parata fu organizzata il 5 settembre 1992. La sua prerogativa principale è quella di portare i travestimenti e la danza sulle strade di centro città, percorse da processioni di autovetture che portano in giro la musica e sulle quali gruppi di persone si esibiscono ballando. >>
2. Trussardi
Francesco Totti e Ilary Blasi
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EVENTI
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a s a c La tua a e s r a a c m l a a u t a
e r a m al
Il momento culminante del weekend all'insegna della festa è il sabato, quando nelle vie del centro da mezzogiorno sino a notte fonda, trentacinque TIR sfilano lungo un tragitto di 2,4 km e vengono allestiti Dj-set che diffondono musica techno tra gente che balla. Dr Feelx sarà ospite per la serata dell’11 Agosto 2012. Molti gli stand che vendono prodotti tipici (wurstel, birra e abbigliamento trasgressivo). Un numero elevato e variegato di partecipanti, tra cui famiglie, bambini e anziani accanto a gay, trans e travestiti che ballano e si divertono in un clima di festa estremamente coinvolgente e allegro (www.streetparade.ch).
FROM ITALY ED. 2012
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LIFE PEOPLE EVENTI
La Chebina Immobiliare realizza e vende immobili ad Alba Adriatica (TE). Disponiamo di varie tipologie di appartamenti ideati e realizzati per soddisfare ciascun tipo di esigenza. A garanzia dell’interesse verso il cliente offriamo inoltre la possibilità di pagamenti personalizzati. Scopri tutte le nostre offerte!
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Pensati per tutti coloro che vedono le cose in modo diverso... 122
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EVENTI PEOPLE
CALA CELESTE La Novità Dell’estate di Enrico Sanchi
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ido Adriano quest’estate ospita una nuova avventura imprenditoriale: conclusa l’esperienza del Punta Turquesa dello scorso anno, al suo posto sorge CALA CELESTE. Uno stabilimento balneare, di moderna concezione, con una meravigliosa vista panoramica, immerso nella natura, con la sua architettura inserita tra dune di sabbia e pineta a un passo dal mare. Promette assolute e incredibili novità con a capo della nuova gestione il portiere del Milan Cristian Abbiati insieme all’amico Luca Barbarito che l’ha coinvolto in questo progetto. Nuova gestione capace con interessanti idee di creare opportunità. Cosi ecco che a Lido Adriano Abbiati si è innamorato e ha iniziato a investire nell’area marittima e nello stabilimento balneare sul litorale ravennate vedendoci una splendida opportunità. Location di grande fascino e design, in un ambiente ancora incontaminato, sono questi i punti di forza che hanno indotto Abbiati e soci a innamorarsi di questo lembo di spiaggia, così romantico, su cui credere. Molti sono i cambiamenti messi in atto, con la possibilità di fare sport grazie a campi di beach volley e beach tennis, racchettoni, per spostarsi poi su spazi dedicati agli aperitivi. Inoltre, cene in riva al mare con ottima cucina e tante feste con eventi serali, perché una location del genere, con spiaggia riservata, è giusto che viva anche la notte. Eventi in collaborazione con il marketing dell’A.C. Milan, tanti amici sportivi e non, tra cui Simona Ventura, Bobo Vieri, la moglie di Abbiati Stefania. Altro vero punto di forza sarà anche la collaborazione con il Pineta by Visionnaire di Milano Marittima, con il quale si realizzeranno aperitivi serate e party glamour per momenti indimenticabili in questa estate 2012 ricca di emozioni. Tra le tante novità del Cala Celeste c’è anche quella di far parte dell’esclusivo circuito Fiat Playa, primo in Riviera, e sulla spiaggia vi sono a disposizione cento ombrelloni, con possibilità di rilassarsi sui morbidi e confortevoli lettoni, e due solarium. >>
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EVENTI
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EVENTI PEOPLE
Lo chef, Simone Brunelli, creerà tutti i giorni diverse proposte gastronomiche fra carne e pesce per soddisfare i palati più raffinati. Tutte le domeniche, dalle ore 18, l’aperitivo Pineta Skyline organizzato dal Pineta by Visionnaire con il dj set Fabio Bartolini, ma durante l’estate ci saranno appuntamenti e party strepitosi con i più importanti dj internazionali, musica live, insomma sarà un estate tutta da vivere con divertimento assicurato sulla spiaggia del Cala Celeste.
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SPIAGGIA
COMFORT & RELAX
APERITIVO PINETA
Offriamo diverse alternative gastronomiche sia di pesce che di carne. Potrete scegliere di accomodarvi sia all’interno della struttura che all’esterno, sfruttando la veranda a dieci passi dal mare... Tutti i giorni, pranzo e cena.
A partire dalle ore 18.00, tutte le domeniche, aperitivo organizzato dal Pineta by Visionnaire di Milano Marittima. Dj Set Fabio Bartolini. Ma ci saranno anche moltissime serate live con i più grandi dj nazionali e internazionali, nottate di puro divertimento, Feste a tema...
APERTO TUTTI I GIORNI CHEF SIMONE BRUNELLI
OGNI DOMENICA DELL’ESTATE
QUADRASTUDIO
Sulla spiaggia sono posizionati circa 100 ombrelloni, con la possibilità di potersi rilassare usando grandi lettoni e morbidi lettini. Sono presenti due solarium, campi da beach tennis e da beach volley.
RISTORANTE
CALA CELESTE V.le Verdi, 130 - Lido Adriano (Ra) - t. 0544.494335 - m. 338.1051976 - www.calaceleste.it - facebook.com/calaceleste
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EVENTI PEOPLE
I GIOCHI DELLA XXX OLIMPIADE di Marcello Tosi
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a bandiera olimpica è tornata a sventolare, per la terza volta nella capitale del Regno Unito, dopo le edizioni del 1908 e del 1948. I Giochi della XXX Olimpiade, hanno visto a Londra dal 27 luglio al 12 agosto la presenza di 10.500 atleti di 204 nazioni, impegnati in 302 gare di 26 discipline. La Cerimonia d'apertura si è tenuta al London Olympic Stadium, il più leggero stadio Olimpico mai costruito, davanti a circa 80.000 persone. Londra si era aggiudicata la possibilità di ospitare i Giochi Olimpici battendo le candidature di Madrid, Mosca, New York e Parigi. Le Olimpiadi londinesi sono state il primo evento trasmesso, in anteprima mondiale, con la nuova tecnologia televisiva Ultra Alta Definizione, dal broadcaster ufficiale BBC. YouTube ha trasmesso in streaming gli highlights dei Giochi in tutto il Mondo, così che nessuno ha potuto perdersi le parti salienti. Per le premiazioni ai giochi sono state realizzate 4.700 medaglie che mostrano Nike, la dea greca della vittoria da un lato e il logo dei Giochi Olimpici dall'altro. In occasione dei giochi sono stati impiegati di 70.000 volontari. I Giochi Olimpici e Paraolimpici del 2012 hanno utilizzato una miscela di nuove sedi, strutture già esistenti e storiche e strutture temporanee. Le Olimpiadi hanno richiesto una ristrutturazione di molte zone di Londra in cui si terranno i giochi, in particolare verso il tema della sostenibilità. Ma i Giochi si sono avvalsi di numerosi spazi
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già esistenti prima della candidatura come: Wembley Stadium, Wembley Arena, All England Lawn Tennis and Croquet Club, Lord's Cricket Ground, The O2 Arena, Earls Court Exhibition Centre, Weymouth and Portland National Sailing Academy e ExCeL Exhibition Centre. L'orologio olimpico, a Trafalgar Square, ha mostrato il countdown dei giorni che mancano all'apertura. Come in ogni edizione, le celebrazioni ufficiali si sono aperte con l'arrivo della torcia olimpica, in viaggio dal 19 maggio grazie agli ottomila tedofori che hanno attraversato il Regno Unito. Progettata dal duo di designer londinesi Edward Barber e Jay Osgerby, la torcia ha presentato una forma triangolare i cui angoli hanno simboleggiato le tre edizioni dei Giochi olimpici estivi ospitate dalla capitale londinese ossia, oltre ovviamente a quella in questione, quelli del 1908 e del 1948. Il corpo dell'oggetto presentava 8.000 fori ciascuno in ricordo degli altrettanti tedofori che hanno condotto la torcia da Atene a Londra. A causa di questa particolarità e, data anche la sua forma, l'oggetto è stato accostato a una grattugia e ad un cono gelato. La presenza di tali fori, unita alla composizione interamente in alluminio, ha consentito alla torcia di raggiungere solamente gli 800 grammi di peso. Sono state cinque le zone principali in cui erano dislocati i singoli impianti: Olympic Zone, nelle immediate vicinanze dell'Olympic Park a Stratford (dove, tra l'altro, erano
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presenti le originali bench del designer italiano Martino Gamper); River Zone, che dalla zona est seguiva il Thames Gateway, ovvero il percorso del Tamigi; Central Zone che comprendeva tutti gli impianti situati nella Greater London; l'Outside Greater London e Football Stadia, invece, sono state le due location fuori città in cui erano collocati impianti e stadi di calcio. Ventisei le discipline che si sono alternate nel ricco programma della manifestazione con qualche novità rispetto l'edizione di Pechino: eliminati dai giochi il baseball e il softball; alcune competizioni, come atletica, beach volley ed equitazione, sono state ridotte di un giorno; altre ancora hanno visto l'introduzione di nuove prove (il combined event del Pentathlon); altre ancora hanno condiviso lo stesso impianto, scelta che contribuirà a far risparmiare, rispetto all'edizione precedente, ben dodici miliardi di euro! L'intera rete di trasporti è stata potenziata in vista dei Giochi Olimpici: per il grande evento, infatti, è stato realizzato l'Olympic Javelin, un treno ad alta velocità che collega le stazioni di St. Pancras International ed Ebbsfleet International, punto di arrivo per l'Olympic Park, dove sono transitati circa 240.000 passeggeri ogni ora. Londra ha portato in alto l’orgoglio della Gran Bretagna, proprio come recitava lo slogan: “Make Britain Proud”; una promessa.
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SPETTACOLO
I MUSICISTI “L’ORCHESTRA CHE SUONA, VEDE E PENSA” di Teresio Troll teresiotroll@alice.it
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i siete mai nascosti dietro qualcuno senza essere visti? Ascoltando ciò che dicono e pensano? Potreste allenarvi in un cinema o a teatro ma non portereste a casa altro che una sacca di banalità. La gente che chiacchiera davanti a un film è gente che non ascolta quindi non ha in realtà nulla da dire. Scegliete un altro luogo, un luogo vivo. Vi siete mai nascosti dietro un’intera orchestra? Mettetevi in un angolo, con il bavero alzato e l’aria assente. Non si accorgeranno di voi. Meglio, non ci accorgeremo di voi. Noi, i musicisti, penseremmo che siate un addetto alle luci o forse neppure questo. Siamo talmente immersi nei cazzacci nostri che quando suoniamo pensiamo quasi che l’ombra del nostro contrabbasso possa nascondere i nostri pensieri, come un tabarro. Da quel lontano luogo chiamato platea, i musicisti sembrano tutti uguali. Vestiti di nuovo con bianchi sparati e scarpe perfettamente allacciate. Ma visti da più vicino siamo uomini, semplicemente. Con il difetto principale della distrazione, la nostra miglior via di fuga. Sentiamo l’odore del legno e della pece, ci guardiamo le scarpe e la mente vola. Pensiamo ai legni delle finestre e delle porte a cui vorremmo tornare immediatamente dopo il concerto. Le nostre scarpe sono lise, come i polsini. I colletti sono fuori dal tempo. Se osservaste i nostri gesti e i nostri volti, in bianco e nero, vedreste parlare i nostri pensieri. Vedreste i nostri pensieri arrivare insieme alle parole che sussurriamo, che cantiamo, che contrappuntiamo al leggio. Ci vedreste ritardare un poco su ogni nota. Proprio come sta accadendo questa sera. Ci siamo girati insieme, tutti insieme in un coro d’archi a guardarla passare ma io so che me ha guardato tenendo la nota dello sguardo un pelo in più. Sono il violino, primo violino della Scala, gradino per gradino come un gatto nascondo il viso dietro la musica e la guardo, da sotto le chiavi. “Guardami, gesutiprego guardami, guarda solo me…”. Andante, sì, andante maestoso. Mi sento come perso nel salone di una festa. “Dio, quanto mi si allarga il petto se dentro ci sei tu a questa musica che mi tende con una lunga grave sull’archetto il collo. Chiudo gli occhi; ma ancora è davanti a me, la magnifica donna che sta cercando il posto del suo biglietto. “Posso distrarmi nella massima concentrazione, se penso a te, che pensi a me, che suono perso nel solo sogno di suonare a te quello che sono…I love you, in concentrazione. Mi piaci così tanto che non so più qual è lo strumento che io suono e quale nota vibra in me. Non so più quale strumento sono se suono Mozartamedeovolfango k500.000, pensando a te”. Nella seconda parte attacco sulla prima nota degli ottoni ma lei passa ancora davanti a noi. Allora chiudo gli occhi, un sospiro e suono. È quello che devo fare, quello per cui son qui. E il suono, ad occhi chiusi, mi porta già lontano. È bastato un attimo e son distratto ancora. Ho le labbra secche dalla fame. La voglia di sapere cosa mia moglie mi ha lasciato nella custodia con il mio strumento…Lo annuso sull’allegro: è legno sì ma ad occhi chiusi, sul rondò, sa già di funghi e besciamella. E là sul do, cupole di frutta e pecorino e coppa e soppressata e salamella, umido di baccalà con patatine, alloro, rosmarini e Bianco d’Ischia, e fughe. Lontano ancora e più lontano. Per ritornare attento sull’abbandono dell’assolo del fagotto. Ma nel fagotto mio che sta qua sotto…che c’è? Brahms, Bach o Pergolesi? O pane e frittatina con Verdicchio d’Iesi?
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a Dierredi Creative Marketing Advertising di Riccione/Milano è lieta di presentare il nuovo progetto Moda Intimo Mare chiamato “Incantevoli Emozioni”, per la direzione artistica del manager Maurizio Rossetti. Il progetto, che ha preso il via il 18 giugno scorso e proseguirà fino al 31 agosto, prevede sfilate di moda intimo mare, durante le quali si notano bellezze rare come Alice, Amanda, Micaela, Raissa, Sara, Martina e il nuovissimo talento Mya Foley che giovanissima ha già vinto un concorso importantissimo sul web sbaragliando le altre concorrenti non meno valide. Mya Foley definita la nuova Nina Moric ai tempi del fortunato videoclip di Ricky Martin. Mya Foley è stata già immortalata dagli scatti eterei del grande Enrico Ricciardi photographer, che ha saputo cogliere le migliori pose della modella. Il maestro si è fatto conoscere e apprezzare per aver reso celebri grazie alle sue miniature personaggi del calibro di Claudia Schiffer, Paola Barale, Vanessa Kelly, Melissa Satta, Annette Stephens, Belen Rodriguez e tante altre. Ha notato la precoce professionalità della giovanissima Mya indicandola già come nuova icona da passerella.
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“Incantevoli Emozioni”, durante l'estate 2012, è stato inserito all' interno delle pre-serate del famosissimo premio Sganassau, che quest' anno è giunto alla sua decima edizione. Compleanno importante dunque per il suo patron Matteo Monì che con grande entusiasmo festeggia insieme ai fantastici comici il fatidico traguardo. Il 6 agosto presso il Polo Est Village di Bellaria Igea Marina, con la conduzione di Adriana Volpe e la presenza di Massimo Bagnato (quelli che il calcio, fenomenal, Zelig) Gigi Rock e le Short girl da Italians' Got Talent, si premieranno altri cabarettisti di fama nazionale e si sceglierà la Miss Sganassau 2012. All' interno di “Incantevoli Emozioni” c'è sicuramente da ricordare la conduzione magistrale della simpaticissima Antonella Ciocca speaker radiofonica di Radio Arancia Network, attrice professionista di teatro, conduttrice per grandissimi eventi nazionali (cabaret amore mio, Bellaria Comics Festival) con esperienze significative in Rai (storie vere di uno mattina) e altre TV. La Dierredi Creative Marketing Advertising non si ferma solo qui. Tantissime sono le serate e gli eventi che organizza continuamente. Venerdì 13 luglio e venerdì 3 agosto nel centro di Miramare di Rimini presso il palco stazione Miramare Village Andrea Sarti con le miss sganassine, ha condotto due tappe importanti per Moda Intimo Mare “Incantevoli Emozioni", mentre il 4 agosto stessa location, Matteo Monì è tornato a far impazzire il suo pubblico in veste di cabarettista con lo spettacolo “60/80 senza limite di velocità”, un percorso divertente a ritroso nel tempo dove si sono potute riascoltare, grazie alle sue superbe interpretazioni, voci e gesta dei mitici comici che hanno fatto la storia. Aldo Fabrizi, Paolo Panelli, Totò, fino ad arrivare ai giorni nostri. Sabato 11 agosto, stessa location, musica dal vivo con i “Tiemmebi” Roberto Tiranti, Andrea Maddalone e Francesco e Giorgio Bellia per la più bella musica dal vivo. La Dierredi management organizza eventi a 360 gradi, contatti per info 331-7094548; dierredirn@gmail.com.
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PATRICK RAY PUGLIESE di Gabriele Nardini
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atrick Ray Pugliese conduce il Karaoke Super Show. Il programma cult di Fiorello degli anni Novanta oggi rivisitato e riproposto dall’ex burlone del Grande Fratello in chiave più fresca e ironica. Ex inviato di Striscia la Notizia e Le Iene, dj e produttore discografico, amante della pittura, fra quelli lanciati dal GF è stato sicuramente uno dei pochi personaggi a emergere concretamente. Dal 7 di luglio per sedici puntate, ogni sabato e domenica alle 20:30 (canale 47 del digitale terrestre e 625 su Sky) lo ritroveremo a condurre insieme all’inossidabile Cristina D’Avena uno show canoro itinerante che riporta nelle piazze italiane le più conosciute sigle dei cartoni animati, alcuni brani dello Zecchino d’Oro e una ricca selezione di tormentoni estivi. La prima produzione originale di Super, la rete di De Agostini Editore destinata ai più piccoli. Patrick si ripropone al pubblico sfruttando le sue indiscusse e divertenti doti di intelligente ironia che l’hanno reso così popolare e fatto apprezzare da un ampio pubblico di tutte le età. Sull’improbabile coppia formata con Cristina D’Avena, così distanti nel proprio stile l’uno dall’altra, si regge il perfetto equilibrio che rende divertente, spiritoso e frizzante il programma leggero dedicato alle famiglie. Ad ogni puntata Patrick avrà il difficile compito di cercare di rubare a Cristina lo scettro di consolidata reginetta della musica. Riuscirà Patrick nell’ardua impresa? Potremo saperlo assistendo alle battaglie all’ultima ugola in cui si cimenteranno i veri protagonisti del programma, ovvero i bimbi e i ragazzi dai 6 ai 14 anni, che formeranno le squadre contendenti capitanate dai due allegri conduttori. Per Patrick la conduzione di questo programma è una grande opportunità per poter prendere in mano la televisione, una volta per tutte, come conduttore divertente e ironico. È una sfida, un modo finalmente diverso per presentarsi al pubblico esprimendosi e facendosi conoscere in una nuova veste. Certamente quest’opportunità è arrivata in un momento in cui, anche in Tv, c’è davvero tanto bisogno di volti nuovi e della leggerezza che non tutti riescono a trasmettere.
Ci parla del suo nuovo programma “Karaoke Super Show” e dell’inedita coppia, Cristina D’Avena e Patrick Ray Pugliese, quale ruolo ricopre ognuno di voi? “Il Karaoke Super Show è un’inedita rivisitazione del mitico Karaoke di Fiorello degli anni ‘90! È lui stesso ad augurarci in bocca al lupo durante la prima puntata! Un grande onore averlo come padrino di questa nuova trasmissione in cui io sfido Cristina D'Avena per poterle togliere lo scettro di regina della musica per ragazzi! Ci sono due squadre, la mia fatta di cantanti improbabili, molto talentuosi ma forse non tanto dotati in termini di voce e poi quella di Cristina dove sono bravissimi a cantare ma totalmente noiosi. Che vinca il migliore!” Perché questa nuova proposta del famoso Karaoke di Fiorello? “Questa rivisitazione del Karaoke è molto utile a riportare sul piccolo schermo un modo di fare televisione più tradizionalista e classico, proprio perché si sono persi i contenuti in questo decennio di reality…hehehehehe!” Dove si sente più a suo agio: in televisione, in teatro, alla radio o dietro la console come Dj? “Io mi sento a mio agio solo quando sono chiuso in casa al buio. Oppure anche quando mangio un hamburger da solo guardando il tramonto”. Cosa le è rimasto dell’esperienza del programma GF 2004? “Il GF4 mi ha aperto le porte al grande pubblico quindi come dire: Grazie Grande fratello! Ho avuto l'opportunità di continuare a lavorare in programmi di prestigio. In più è stata un’esperienza indimenticabile e divertentissima”. Serve nella carriera di un uomo la prestanza fisica e la bellezza? “Indubbiamente una bella immagine è sempre piacevole e attira i consensi di uomini e donne, infatti stavo pensando di farmi una plastica per avere qualche fan in più!” Quali divagazioni/hobby le piace concedersi nel tempo libero? “Dato che mi diverte molto il lavoro che faccio, non mi rimane >>
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2. Trussardi
Francesco Totti e Ilary Blasi
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molto tempo per gli hobby, quindi nel tempo libero mi piace passeggiare in bicicletta nei boschi e ascoltare cos'hanno da raccontarmi gli alberi”. Nella vita è saggio prendere le cose con filosofia e ironia! Lei quando è più filosofo e quando invece è più ironico? “È vero, bisogna sempre sdrammatizzare le cose, perché la vita può essere talmente dura a volte che basterebbe davvero guardare chi è più sfortunato di noi per capire che le cose vanno comunque già bene. Quindi sono filosofo quando vedo la desolazione che mi circonda, l'aridità delle persone travolte dall'ego e dal materialismo e sono ironico quando mi diverto a prenderli in giro”. Nella sua carriera si è cimentato in diverse situazioni che le hanno dato soddisfazioni professionali! Qual è la cosa che le fa salire l’adrenalina a 1.000? “Sono stato molto tenace nella mia vita, e ho potuto realizzare diversi sogni. Il massimo dell'adrenalina devo dire di averlo provato praticando il surf in giro per il mondo quand'ero più giovane”. Cosa le piacerebbe fare, nella sua carriera, che ancora non ha fatto? “Amo intervistare le persone, e un talk show in teatro sarebbe divertente dopo tanti anni come inviato di vari programmi”. Se le proponessero di cantare al Festival di Sanremo, avrebbe il coraggio di farlo? “Non avrei nessun problema a cantare a Sanremo perché dopo Emanuele Filiberto direi che quella trasmissione è veramente aperta a chiunque, di sicuro però c'è chi canta
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meglio di me: sarei più felice se a Sanremo potessi suonare due dei miei pezzi da Dj”. C’è qualche domanda che ancora nessuno ha mai formulato e a cui Le piacerebbe rispondere? “Nessuno mi ha mai chiesto perché invece di lavorare in questo mondo glitterato non abbia preferito una carriera umanitaria magari in un paese del terzo mondo. La risposta è che il mondo è governato da pochi potenti che tolgono le speranze a chi ha il diritto di averne”. Ci può parlare dei suoi progetti per il futuro? “Continuerò la mia carriera esprimendomi come intrattenitore ironico per distrarre il pubblico dai problemi della vita sperando di regalare qualche sorriso in più e poi con la pittura la musica e perché no vorrei visitare luoghi della terra che non ho mai visto”. Ama più il giorno o si sente più a suo agio la notte? “Sono molto mattiniero e se non lavoro come dj o se non ci sono motivazioni particolari vado a letto anche abbastanza presto, quindi il giorno”. Pensando al mondo animale, quale animale L’affascina e vorrebbe essere? “Nel mondo animale mi affascina il leone, ma vorrei essere un carlino”. Le capita mai di sognare ad occhi aperti? E se sì, qual è il sogno più ricorrente? “Forse il sogno che mi piace di più è l’idea di essere nonno, con tutti i nipotini intorno ad un caminetto magari a Natale! In fondo il sogno più bello la felicità più grande nel personale è la famiglia!”
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ZU GROOVES
herrita Duran ha una voce calda, come la California, sua terra natia. Dotata di un timbro morbido e vellutato del tutto particolare, ha un’estensione senza confini e un’ottima tecnica vocale che le permette di essere versatile in diversi stili musicali; è tra le voci protagoniste del progetto discografico Zu Grooves, una doppia compilation sospesa tra lounge e chill out, creata e ideata dal musicista di lungo corso Andrea Zuppini. Quando hai iniziato a cantare? “Da bambina cominciai cantando Gospel in chiesa (come tutte le cantanti statunitensi – ndr). Ho deciso di farne una professione tra i sedici e i diciassette anni, quando partecipai a musical e opere con il mio liceo a Fresno, in California. Sono stata ispirata dall’opera e dalla musica classica”. I tuoi concerti e i tuoi dischi più importanti? “L’album che mi sta più a cuore si intitola ‘Time Of The Butterfly’, uscito nel marzo 2010. Si è trattato del mio primo album come cantante e compositrice, undici canzoni che raccontano la mia vita, un mix tra gospel e soul. Per quanto riguarda i concerti, ricordo con particolare emozione la mia partecipazione a cori gospel che si sono esibiti in Piazza Duomo a Milano e nelle Carceri di Pavia. Esperienze emozionanti e dalla grande spiritualità”. Parliamo del progetto Zu Grooves. “Ho conosciuto Andrea Zuppini, la mente creativa di Zu Grooves, proprio mentre stava ultimando la prima compilation della serie, uscita questa primavera. Giusto in tempo! Mi considero entusiasta di essere parte integrante di questa realtà. Sono rimasta davvero impressionata dalla sua qualità musicale e dall’alto profilo dei suoi arrangiamenti”. Che cosa ha di così speciale Zu Grooves? “Credo sia una delle migliori raccolte al mondo in ambito lounge e chill out, da porsi al livello dei brand più consolidati di categoria, quali Buddha Bar, Cafè del Mar, Hotel Costes”. Sei stata definita “Soprano acrobatico, una forza della natura, capace di unire il bel canto alla black music”. Parole di Mario Luzzatto Fegiz, il giornalista musicale italiano più noto. Un’autentica medaglia al valore!. “Fegiz mi ha sentito cantare due volte, la prima nel musical ‘Notorius’, un mix tra rock e opera. La seconda volta quando ho presentato il mio album, come accennato un mix tra gospel e soul. Fui ospite del suo radioshow e poi mi recensì per il Corriere della Sera. Fantastico!” Che musica ascolti? “Jazz, soul, classica, hip hop, musica cristiana contemporanea. Vado, come tutti, a periodi. Posso alternare l’opera alla dance a Pat Metheny”. Che musica canti? “Mi ritengo assolutamente trasversale. Canto Verdi, Puccini, Gospel, Jazz e dance. Mi considero un soprano soul”. I tuoi siti internet? “www.zugrooves.com, www.sherrita.com”.
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Dj dell’house music
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iccardo Montanari, in arte Ricky, è da tempo uno dei dj più noti e acclamati d’Italia; è un nome una garanzia ormai riconosciuto negli ambienti della musica house di tutto il mondo. Romagnolo doc, nasce a Rimini classe1965, si appassiona sin da giovanissimo al mondo della musica e alla fine degli anni ’70, quando la professione non era ancora molto diffusa e definita come oggi e le attrezzature e le tecniche del mixare erano uso solo di pochi appassionati, Montanari contribuisce alla nascita e allo sviluppo dell’house music italiana; anche se l’attività vera e propria inizia negli anni ‘80 come dj resident nei classici locali turistici dell’epoca. Allora, ama ricordare, faceva girare una ‘ingente’ quantità di 45 giri che gli zii inglesi ogni estate gli portavano in regalo. Anni importanti ma anche duri, difficile emergere e imporre le proprie scelte musicali, però la passione porta il talentuoso dj a passare interi pomeriggi ad ascoltare vinili cominciando a collezionarne fino ad oggi, facendogli cosi acquisire tecniche, gusto e conoscenza dei vari linguaggi delle melodie che arricchiscono tuttora il suo lavoro con diverse contaminazioni, dandogli stile unico e nuovo. Bisogna aspettare il 1988, anno di esplosione dell’House Music, perché un imprenditore lungimirante, Gianluca Tantini, si accorga di lui e lo inserisca dentro un gruppo che ha veramente fatto la storia del clubbing italiano. Per la prima volta Ricky ha l’opportunità di imporre il proprio sound…e si sente!!! Ethos Mama Club, Matis, Diabolika (il primo after italiano ), legato al Vae Victis, che diventa una tendenza tra i giovani da essere votato alla rivista specialistica inglese ”Dj Mag” come uno dei club più belli al mondo. Poi l’Echoes altro noto club dello storico direttore artistico e fondatore Maurizio Monti, che lo vede resident a quell’epoca, al fianco di un altro dj totem, nonché amico fraterno, Flavio Vecchi. Sono di quegli anni bellissimi e indimenticabili anche le prime e importantissime esperienze discografiche. Optik, Ominverse, Riviera Traxx , Dreams Unlimited, Key Tronics Ensemble per nominarne alcune. Esperienze che lo fanno conoscere e apprezzare anche all’estero. E sempre di quegli anni storici al Ministry of Sound, Amnesia, Pacha, Stereo, Zouk, Dance Valley, CircoLoco DC10 insomma Europa, Stati Uniti, Asia, Regno Unito. Nel tempo si è inoltre occupato di altri progetti musicali legati ad Azuli, Heartbeatbeat, SFP, Revox, Uomo, Nrk, Paola & Chiara,
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Irene Grandi..e tuttora è in procinto di lanciare una nuova label la Ausa records al fianco di giovani talenti della Riviera, per arrivare ai nostri giorni dove Titilla Cocoricò, Echoes sono le residency attuali. Qual è il genere musicale che preferisci produrre e come è nata la passione per la musica house? “Senza dubbio in questa musica mi ha affascinato la fusione di tutti i vari stili che avevano contribuito al mio background musicale, dal soul funky disco elettro anni ‘80 ed è per questo che amo produrla”. Quando hai iniziato a suonare? “Ho iniziato nel 1979, in un club in centro a Rimini, il Mirage, tipico locale anni ‘70, piatti a cinghia, i leggendari LENCO, un piccolo strobo, due luci….mi ha insegnato i primi rudimenti Marco De Rossi, il fratello dell'attrice…molto Saturday Night Fever per intenderci”. Sei molto seguito dai giovani e non solo? “Forse perché ho saputo cogliere le nuove tendenze e filtrarle attraverso il mio gusto”. Quali differenze riscontri, visto che suoni anche all'estero. tra locali italiani e stranieri? “Gli stranieri sono molto più educati e hanno dei sound system che da noi la maggior parte delle volte si sognano, questo di base, ma in generale grazie alla globalizzazione ormai le differenze sono minime”. Quale target di riferimento hai? “Beh, il mio target di riferimento è vario e richiama diverse fasce di età. Amo far ballare e divertire il pubblico dai 18 ai 50 anni con buona musica nei club più importanti del paese”. E se non fossi stato tale ora cosa saresti? “Chef, Golfista o Massaggiatore …. di sicuro uno dei tre”. Progetti e novità interessanti per questo 2012? “Una nuova Label … Ausa Records …. lanciare nuovi talenti e possibilmente beccare una hit importante”. Che musica ascolti generalmente? “La mattina al risveglio mi piace ascoltare R&B, soul, classic jazz, da queste fantastiche internet radio … soprattutto americane …. la giornata inizia veramente in un altro modo!!!”
di Enrico Sanchi
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DAVID
GUETTA L’ unica data in Romagna di David Guetta, lo scorso 29 giugno al Cocoricò di Riccione, è stata una serata da tutto esaurito. Si parla di quasi seimila persone che si sono radunate in Riviera per un djset nel quale Guetta ha alternato con sapienza le sue hit a dischi più electro, senza per questo trascurare alcuni remix stile Skrillex, dubstep oriented. L’estate di Guetta, nel frattempo, prosegue senza soste. In primis con il suo conclamato brand F*** I’M Famous, la serata che organizza tutti i giovedì al Pachà di Ibiza insieme alla moglie Cathy Guetta e che ha dato vita alla nuova, omonima compilation discografica, giustamente dedicata all’Isla Blanca. Una compilation che esce con la multinazionale Emi, che ha appena festeggiato il rinnovo del contratto con Guetta alla stregua degli entusiasmi con i quali una squadra di calcio celebra la permanenza in squadra delle propria stella assoluta. Del resto Guetta è il dj che più di tutti ha battuto ogni record. >>
di Enrico Sanchi
SUA MAESTA’
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Notti glam della leggenda Electro House
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Qualche esempio? È stato il primo dj house ad aggiudicarsi il numero uno della classifica Top 100 di DjMag, il periodico anglosassone autentica bibbia mondiale per tutti gli appassionati di dance e clubbing, e che da due anni ha un’edizione italiana alquanto apprezzata. Prima di lui, questa chart era un monopolio dei deejay ascrivibili alla cosiddetta musica trance. I numeri di Guetta – fornitici dal puntuale ufficio stampa Emi – fanno impressione: ha venduto più di otto milioni di album, trenta milioni di singoli, frutti di cinque album da studio, trenta singoli e otto compilation “F*** I’ m Famous”. L’ultimo album “Nothing But The Beat” ha venduto oltre 2,7 milioni di copie, è stato certificato disco di platino in quindici nazioni e ha fruttato due Grammy Awards, gli Oscar della Musica. La musica di Guetta è sempre presente nelle radio e nelle classifiche globali, frutto anche di collaborazioni con superstar quali Madonna, Rihanna, Will. I. Am, Usher, Chris Brown, per tacere dei
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nuovi talenti da lui battezzati quali Avicii, Afrojack e Nicky Romero. Guetta in ogni caso resta soprattutto un deejay, suona nei miglior club e nei top festival mondiali, per una media di 150 date l’anno, per quanto le richieste siano almeno dieci/venti volte tanto. Con oltre 33 milioni di fan su Facebook, 5 milioni di follower su Twitter, quasi 1 miliardo e mezzo di visualizzazioni dei suoi video sul web, il dj francese non fa altro che confermarsi un fenomeno da Guinness dei Primati. Al momento Guetta sta lavorando a una nuova versione del suo album “Nothing But The Beat”, che conterrà tracce inedite e uscirà il 28 agosto, ad un anno esatto dalla release digitale. Facile immaginare un super party di presentazione al Pachà di Ibiza. www.davidguetta.com www.facebook.com/davidguetta www.youtube.com/davidguetta www.twitter.com/davidguetta
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ELENA MORALI
CHE PUPA! N di Dan Mc Sword
ata 22 anni fa a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo, Elena Morali si aggiudica nel 2008 la fascia di “Miss Ciclismo”. Nel 2010 il balzo in avanti, con la partecipazione al reality TV “La Pupa e Il Secchione”. Ha appena partecipato alla selezione delle nuove Veline per “Striscia la notizia” e fa parte della squadra Snai per il poker sportivo. I suoi miti sono Raul Bova e Michelle Hunziker, il suo sogno nel cassetto fare l’attrice e la cantante. Quali sono i tuoi progetti per questa estate? “Diverse ospitate nei migliori locali italiani, un calendario da scattare nelle migliori spiagge della Sardegna e una nuova campagna pubblicitaria”. I progetti per la prossima stagione? “Un programma televisivo, ma per scaramanzia preferisco non rivelare nulla”. Parteciperai ancora a qualche reality? “Di sicuro! Adoro mettermi alla prova con persone diverse da me!” Come vivi il gossip? “Con grande tranquillità. Se capita è un’opportunità in più”. Che sport pratichi? “Sci, che ho praticato per anni a livelli agonistici, e il golf. Seguo da appassionata equitazione, calcio e sci”. I tuoi idoli sportivi? “Lo sciatore Alberto Tomba e il fantino Alberto Dettori”. >>
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Scommetti sulle manifestazione sportive? Ti consideri una Snai friend? “Mi piace scommettere alle manifestazioni sportive tramite Snai (non è infatti mancata all’inaugurazione del punto Snai a San Siro, Milano – ndr), così come gioco a poker. Da un anno faccio parte della squadra di Snai, un ambiente sereno dove ci si sente come in una famiglia”. Hai mai pensato di incidere un disco? “Ho questo desiderio da quando sono bambina, adesso è giunto il momento di mettermi all’opera e impegnarmi”. Come trascorri il tempo libero? “Mi piace prendermi cura di me stessa e provare sport estremi”. Dove andrai in vacanza questa estate? “Sono appena tornata dall’isola greca di Corfù, stupenda. Fra poco partirò per la Sardegna, dove vado da sempre, ad agosto sarò invece a Milano Marittima per una vacanza/lavoro. Mi piace tantissimo andare in Emilia Romagna; è una regione stupenda, ci vado molto spesso, il carattere dei romagnoli mi piace tantissimo, così come sono molto vicina agli emiliani, così duramente colpiti dal terremoto”. Il tuo sogno nel cassetto? “Diventare una cantante e un’attrice affermata. Credo che con la forza di volontà nella vita si possa fare tutto”. Il tuo sito internet? “www.elenamorali.it, la mia pagina su facebook è Elena Morali Page. Aspetto numerosi i lettori di Life People Magazine, fra poco partirò con il mio blog di moda, con il quale ogni volta presenterò il mio outfit!”.
Si ringrazia Punto Snai Ippodromo San Siro e Beach Club al Cinquale, in Versilia.
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Lungomare Alighieri 17, Senigallia (An) - T. 071.7929486
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DIANA LUNA LA SIGNORA DEL GREEN
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by Annalisa Perazzini
ncora non è molto conosciuta nel mondo dello sport, ma molto presto in tanti apprezzeranno le sue doti di atleta e non solo, che speriamo le e ci portino fortuna in occasione dei giochi olimpici Londra 2012, visto che insieme alla Vezzali e Pellegrini rappresenterà l’Italia in uno degli sport più amati dagli inglesi, il golf, che solo fino a qualche tempo fa era per giunta una disciplina esclusivamente riservata ai signori, ai lord maschi. Lei è Diana Luna. Nel 2011 si è aggiudicata il "Ladies Swiss Open" e il "Ladies German Open" due tra i più prestigiosi premi di alta onorificenza nel golf femminile. Nostra signora dunque è bravissima a mandare le palle in buca e viaggia anche moltissimo, ma detesta l'ordine negli armadi e nei cassetti di casa sua, anche perché c'è poco in casa, sempre in giro per il mondo tra una competizione e l'altra dove si distingue sempre bene, portando alto il nome della nostra nazione e bandiera. Se ci fosse una Mary Poppins che schiocchi le dita per lei sarebbe contenta però è anche una donna molto generosa, che sa farsi amare da amici e parenti. Capelli biondi, occhi celesti, un metro e ottantuno circa di altezza, sposata, madre di una bimba che porta spesso in giro con lei sui campi da golf e nei tour intorno al mondo. On the road! L'abbiamo scelta come testimonial della nostra rubrica di Luglio/Agosto 2012 perché, come ogni donna fashion, alla moda, sportiva o classica che sia e come ogni lettore o lettrice di una rivista come la nostra, ama il lusso e sceglie di conseguenza. Veste elegante e colorato ma non compra mai troppo di impulso, quindi raramente le capita che si penta di un acquisto fatto di fretta. Adora gli stilisti Gucci e Ferragamo in fatto di scarpe e borse. La sua preferita: una Conte of Florence o "Golfette" rosa che ha la forma neanche a dirlo di una sacca da golf, più o meno piccola ma sempre piuttosto capiente in cui infilare tutto il necessario per una giornata fuori casa o una passeggiata all'aria aperta in compagnia della famiglia o degli amici a cui è molto legata. Ha un fisico longilineo ma in palestra ci va lo stesso e arriva ad allenarsi anche fino a sei ore al giorno in vista di una gara e per mantenersi in forma. Il suo mezzo di trasporto ideale? L'auto. E che auto! Una Range Rover Evoque nera perché le piace guidare in modo sportivo ma non avventato e questo piccolo gioiellino di suv compatto, comodo e spazioso fa al caso suo. Infine legge prima di andare a letto. Un'abitudine che ha da sempre, fin da piccola e tra i suoi romanzi sul comodino figura, pensate un po’, Bel- Amy di Guy de Maupassant, da cui è stato tratto di recente la versione cinematografica omonima con Robert Pattinson e Cristina Ricci, che le era piaciuto ai tempi del liceo e che ogni tanto rilegge con piacere. Chissà se tra i suoi divi figura anche uno che si chiama Edward Cullen? No! Però ci sono la golfista Annika Sorenstam, una lampada di arredo con la base in legno intrecciato che la stessa golfista comprò qualche anno fa in un negozio di antiquariato a Parigi, un'isola del Pacifico, Bora, Bora, meta del suo viaggio di nozze e Roma, la sua città natale a cui è legata e ogni tanto torna per godersi un po’ di relax e mangiare la pizza bianca, tra i suoi piatti cool.
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STESSA SPIAGGIA R di Teresio Troll teresiotroll@alice.it
icordate Risi? Il sorpasso era fatto di poche cose: un’auto che sa di vernice, di donne, di velocità – una spider probabilmente rossa –, una camicia attillata bianca – diventerà ‘pop’ solo qualche anno dopo –, la parlantina sicura, buona per l’aggancio e per condire a dovere, l’inverno seguente o la sera stessa, l’entità della conquista. Nei primi anni Sessanta la rivoluzione sessuale è in embrione. In spiaggia arrivano i primi topless. L’Avventura delle donne sposate diventa un ingrediente fondamentale dell’estate al mare. Sotto l’ombrellone degli sguardi e delle comitive di amici conosciuti, incontrati e rivisti in vacanza, per le italiane. L’aitante bagnino per le straniere maritate – le più giovani preferiscono il barman e il cameriere –. Tutti tre passeranno l’inverno al bar a ingigantire le conquiste e a scrivere lettere e cartoline alle più affezionate, magari tutte uguali, come da rituale; unica variabile, l’indirizzo. Nella casa dove ancora vive con i genitori, il playboy ha la sua stanza con le foto delle sue conquiste esposte in bella vista, scattate dallo scattino di turno, a passeggio mano nella mano, ovvio, o abbracciati al bar. Davanti, la dedica; dietro, il punteggio, stilato in base all’origine geografica. Al bagnino, invece, basterà la tacca sul moscone. Riccione, rispetto alle altre cittadine rivierasche, vanta un pedigree più sofisticato. I rituali della moda si svolgono in centro, al PamPam, al Viscardi, all’Harry’s dove i tavolini al tardo pomeriggio sono già affollati mentre i devoti della spiaggia si godono l’ultimo bagno, oppure prendono il largo in moscone con la bella. Poi, dopo pizza o pesce, tutti in collina a ballare e a mettersi in mostra. Dove? Ma dove vanno i Vip, veri o fasulli che siano, i personaggi dello spettacolo e, immancabili, i personaggi del posto: quelli che a 18 anni hanno già la moto, i figli di papà con la spider – al cui fianco c’è sempre l’amico squattrinato ma che tira su un bel po’ di gnocca. I meno fortunati economicamente sopperiscono alla mancanza di fondi con inventiva e facciatosta. Poi gli sfigati: parole, parole, parole. Eh, sì... Più che Shakespeare, mai dimenticare la grande verità che Mina cantava: Stessa spiaggia stesso mare, per poterti rivedere per tornare per restare insieme a te. E come l’anno scorso sul mare col pattino… lontano… nessuno ci vedrà…
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ARTE
L’EROE
NUDO di Teresio Troll teresiotroll@alice.it
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ono fermo in mezzo al corridoio. Nudo. Sto pensando al perché i corridoi di certe case abbiano tutti la stessa larghezza. Non credo che gli esperti de re aedificatoria ci abbiano pensato negli ultimi decenni. Forse secoli fa avevano la certezza di fare la cosa giusta progettandone gli stretti passaggi. Quando per nascondersi al padrone, al marito potente, ai nemici quotidiani, ci stringevamo contro queste ruvide mura. Io dentro di te e tu a spingere contro il muro. Ora c’è questa sala larga e liquidamene piatta nella passione. Una sala smisurata grande e alta come un piccolo Pantheon dove i nudi della scuola greca e romana esaltavano le forme degli atleti e delle veneri. Fidia e Scopa rappresentavano un ideale o il mero normalissimo corpo umano? Bello e armonioso com’era, sarebbe stata sempre cosa ovvia passarci le mani sopra per avere questa
ARTE
“Dai giochi olimpici di Londra 2012 con furore”. By Annalisa Perazzini
bella geografia di colline e insenature, di golfi e sorgenti e boschi. Tutto così almeno finché non arrivarono chiese e riformatori che coprivano le statue di marmo o carne, belli e brutti che fossero. Al punto di fare del desiderio di svelare la bellezza, una tortura vera e propria. Le torture di oggi son più lievi. Sicuramente lo è quella che ho applicato alla mia bella mora. Sto attraversando nudo il corridoio di casa sua, il corridoio in cui ci siamo spinti corpo contro parete per poi rovesciarci sul letto a cui l’ho lasciata nuda anche lei, legata. Suo marito oggi avrà una sorpresa. Sto pensando mentre raccolgo i miei panni a lui che entra e chiama. Nessuno risponde. Appoggia la sua bella borsa, varca la porta della camera. Lei, l’amata, è riversa sul letto, il culo nudo. Le forbici sono sul comodino accanto al telefono muto. Muto come lui ora, a pensare se riuscirà a tornare in ufficio con la stessa tranquillità. O se, da domani, tornerà a casa entrando, questa volta, con più voce. Perché il suo sgomento è trovarla sul letto, riversa e nuda, le gambe aperte, i capelli tagliati, come il pelo, da un colpo di forbice assassino. Sarà sgomenta anche lei al risveglio, quando allo specchio del bagno constaterà le sue due nuove nudità. Ho terminato di vestirmi. Sono al caffè di fronte, a consumare la colazione che la mia bella cameriera mi ha servito. Pensando a come sarebbe vedersela servire da lei vestita del solo grembiule e della sua treccia nera. Pensando ai corridoi di certe case. Pensando alla faccia smarrita della mia bella cameriera, acidina cameriera che, una volta uscito, scosterà la tazza vuota e il piatto e scoprirà accanto ai soldi del caffé il cimelio, lo scalpo votivo sul tavolo tondo. Non hai detto più di una volta che ti stava sulle palle la moglie dell’assicuratore? Ora hai il tuo eroe. Un eroe come quelli grecoromani: nudo.
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‘ Mi hai fatto pensare a Penna qualche volta o ai latini per l’odore, la lingua, l’umide labbra e il sudore, tutte parole chiave della tua poesia, tutte forti carnali e malandrine come l’amore che è sempre innocente e perverso, malattia e salute ’ (Giorgio Albertazzi). ‘Incapaci di comunicare cerchiamo altri linguaggi. Indisposti a vivere la normalità inventiamo altre norme. La poesia nasce da una mancanza che dobbiamo sostituire. Il poeta è un impotente mascherato. Potremmo parlare. Scriviamo perché siamo muti’. Richiedi una copia direttamente all’autore: teresiotroll@alice.it
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VITO
NESTA
“Il chirurgo dell’up-cycling” di Jean-Claude Poderini
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l ditale è un piccolo e utile strumento usato da millenni nella pratica del cucito. Questo oggetto ha sempre avuto un forte significato domestico. Nei secoli è stato prodotto con materiali preziosi e si è trasformato in piccole opere ornamentali. Oltre ad uno strumento d'uso diventa un prezioso gioiello da esibire. Con scritte, disegni e motti, in smalto e porcellana, acquista il valore di oggetto commemorativo e da collezione. All'inizio dell'Ottocento ne comincia la produzione industriale, la forma acquista perfezione
tecnica, il metallo diventa sottile, la punta abbastanza piatta e la distribuzione dei buchetti diventa regolare. Oggi, un giovane designer a Milano, riscopre questo simbolico oggetto e gli da un'altra identità. Crea un vaso per fiori. Reinventa "inDITO". Un vaso in ceramica, dalle diverse cromie che riprende fedelmente l'oggetto ditale e, con un formato più grande, diventa un complemento d'arredo poetico e ironico. Interessato al mondo della progettazione, Vito
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Nesta consegue la Laurea in Industrial Design a Firenze. Il viaggio è una costante della sua vita, è una necessità che serve a dare continui stimoli alla sua creatività, perché non c'è sapere senza conoscenza. È interessato a tutto quello che deriva dalla progettazione e al pensiero, spaziando dalla grafica all’architettura, interessandosi anche di fotografia e pittura. Per lui è molto importante il disegno perché è una pratica in cui si fondano idee ed emozioni, pensieri e intuizioni e con esso emerge l’anima del progettista. La sua ricerca mira al concetto di funzionalità ed estetica, elaborate da proprie impressioni soggettive, per poi essere espresse in forme convincenti avendo sempre un forte spirito artistico. Vito Nesta può essere definito il chirurgo dell'up-cycling e non un semplice interior designer, ma un artista che recupera e assembla nuovamente materiali e oggetti dalla loro funzione, alla ricerca di una nuova identità. Con i suoi lavori vuole sollecitare a guardare, a non abbandonare e a non dimenticare con indifferenza oggetti che, dopo essere stati acquistati e brevemente usati risultano, a un tratto e a volte senza ragione, declassati a materiale di scarto. Bidoni, vecchie biciclette, sedie, contenitori e secchi di plastica, carta e portoni di legno: potremmo trovarli vicino ai cassonetti delle nostre città, nel salotto o su qualche rivista patinata d’Interior Design. Questi oggetti, che si sono già fatti una vita, trovano un nuovo uso, sono stati sottoposti a dure operazioni di up-cycling, detto anche ‘riciclo creativo’: prendi un oggetto o un materiale di scarso valore o nessun utilizzo e con la fantasia, poesia o creatività puoi dargli un senso, un valore aggiunto e allungargli anche la vita. Le lampade, le sedute e tutti gli oggetti riciclati, unici e irripetibili, pur denunciando sempre la loro onesta provenienza, possono divenire creazioni da sfoggiare e usare con orgoglio nelle abitazioni, piazze o allestimenti. Unici e irripetibili non solo per i materiali utilizzati, ma soprattutto per il gesto artigianale e le condizioni in cui sono stati realizzati. Il ditale, oggetto legato all’infanzia del designer che vedeva a casa della nonna dedita all’arte del cucire, riaccende la sua memoria affettiva. L’artista, in questa trasformazione, va oltre il riciclo dell’utensile in se e crea un riuso della sua memoria nel concepire un oggetto diverso per misura, materiale e uso. Il mago dell’up-cyciling reinterpreta una memoria storica della sua infanzia e maturo dell’esperienza di progettista e di designer crea nuove realtà che stimolano e suscitano un forte interesse. Il Design del riuso, propone questi ditali in colori oro e platino, che sono le cromie che ricordano meglio l’oggetto originale di metallo, ma anche altre interessanti e vivaci colori. Altre creazioni del designer si possono vedere su: www.vitonesta.com Credits: Photo Michele Di Candia
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SFIDE PARALLELE
di Kowalski
Slowtecture M, Tennis Dome Miki City, Giappone: da Pier Luigi Nervia Shuei Endo, la sfida perpetua lanciata dal genio alla natura.
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atura: -Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra? Ora sappi che nelle fatture, negli ordini e nelle operazioni mie, trattone pochissime, sempre ebbi ed ho l'intenzione a tutt'altro che alla felicità degli uomini o all'infelicità. Quando io vi offendo in qualunque modo e con qual si sia mezzo, io non me n'avveggo, se non rarissime volte: come, ordinariamente, se io vi diletto o vi benefico, io non lo so; e non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose, o non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarvi. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei (G.Leopardi,” Dialogo della Natura con un Islandese”, in “Operette morali”, Napoli, Starita, 1835). Il 17 gennaio del 1995 la Natura mostrò ai Giapponesi il suo volto matrigno, quando alle 5.46 manifestò la propria indifferenza verso la sorte degli esseri umani con un devastante terremoto, che uccise solo a Kobe più di 6.000 persone, ferendone oltre 20.000 e lasciandone varie centinaia di migliaia senza una casa. La risposta di questo popolo fiero e indomabile fu repentina ed esemplare, e la prefettura di Hyogo elaborò in tempi estremamente rapidi un piano di ricostruzione antisismica che venne messo in atto con altrettanta rapidità. È in questo contesto che Shuei Endo si vide assegnato l’incarico per la progettazione del Tennis Dome di Miki, un edificio innovativo per la sua polivalenza: stadio del tennis nella quotidianità, centro di soccorso e di organizzazione di uomini e mezzi in caso di calamità naturale. La scelta della committenza di affidarsi a Endo fu ben ponderata: infatti a Miki ha confermato la nomea di ‘architetto dell’acciaio’, attribuitagli dal critico Hiroyuki Suzuki per la sua curiosità sperimentatrice, che il vincitore del Premio Palladio (il primo riconoscimento ricevuto, nel 1993) ha applicato a strutture note per la loro arditezza e funzionalità e che lo ha portato ad accettare e a vincere sfide tecniche considerate impossibili dai più, soprattutto nel campo delle coperture. Slowtecture M può essere annoverata come l’ultima (solo cronologicamente) di queste imprese, in quanto la committenza richiedeva che la superficie coperta fosse abbastanza ampia da ospitare nove campi da tennis, dei quali uno dotato di 1500 posti a sedere (per soddisfare gli standard dei tornei internazionali), e che allo stesso tempo questo spazio fosse libero da pilastri, affinché in caso di emergenza potessero accedervi i mezzi di soccorso e potessero essere montate le tende per gli sfollati. Questa dualità funzionale è sottolineata anche dagli accessi, diversificati a seconda dell’utilizzo: quello destinato agli eventi sportivi è di forma sferica e ricorda ludicamente una pallina da tennis affondata nel terreno, quelli per i mezzi di soccorso sono invece ampi e austeri. Lo straordinario risultato ottenuto da Endo è una struttura reticolare dalla forma curva, asimmetrica ma regolare, che non può dirsi né organica né geometrica (o forse sintetizza le caratteristiche proprie di entrambe queste definizioni), che copre senza soluzione di continuità uno spazio di oltre 16.000 m2. La sensazionalità di tale meraviglia è paragonabile a quella suscitata dalle opere di Pier Lugi Nervi, quali il Palazzetto dello Sport di Roma, la copertura dell'Aula Paolo VI nella Città del Vaticano o le distrutte aviorimesse di Orbetello, che gli valsero, analogamente a quanto avviene oggi per Endo con l’acciaio, la fama di più geniale modellatore di cemento armato della nostra epoca (definizione coniata dal grande critico e storico Nikolaus Pevsner) e che viene così descritto nel catalogo di una mostra itinerante, curata da Carlo Olmo e allestita in varie città italiane e non tra 2010 e 2011, intitolata “Pierluigi Nervi. Architettura come sfida”: Il percorso progettuale unisce composizioni strutturali e geometrie, in un connubio di arte e scienza della costruzione, al fine di rappresentare Nervi come uno dei maggiori artefici di architetture strutturali del Novecento, non facilmente etichettabile, grazie all'estrema versatilità che lo descrive contemporaneamente come ingegnere, architetto e imprenditore [C.Olmo]. >> >>
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Il paragone con Endo è rafforzato dal loro modo di intendere l’architettura come una sfida che possa essere vinta con il rigore delle leggi della statica, e che attraverso un uso razionale delle geometrie porta alla composizione di forme che possono essere considerate organiche. Il loro organicismo non è assolutamente fine a se stesso, ma è una conseguenza della ricerca della forma migliore che parte dall’osservazione della Natura e delle sue leggi. Come sempre in tutta la mia opera progettistica ho constatato che i suggerimenti statici interpretati e definiti con paziente opera di ricerca e di proporzionamento sono le più efficaci fonti di ispirazione architettonica. Per me questa regola è assoluta e senza eccezioni [P.L Nervi, Costruire correttamente, Milano, Hoepli, 1965]. Questo rapporto dialogico con la natura e le sue forme diviene semanticamente denso con lo Slowtecture M di Endo, un’architettura ideata in seguito alla distruzione causata dalla Natura Matrigna e proprio per difendersi da essa, ma che paradossalmente prende ispirazione dalle forme della Natura stessa, concepita ora come Madre Terra, evocata in tale veste dall’aspetto mimetico di collina tra le colline (quasi a voler ricordare la progenitrice Gea, distesa al suolo così come raffigurata nei mosaici della Grecia classica), dalla tattilità data dal manto erboso di copertura, e dalla funzione uterina di rifugio sicuro, pronto ad accogliere gli sfollati e i soccorritori in caso di calamità. Lo stesso Endo esplicita con le sue parole la ricerca dell’affinità con il paesaggio come input a cui si deve la scelta di forme curve e sinuose: Gli edifici squadrati sono troppo forti. Forme curve e arrotondate si armonizzano meglio e con più continuità con la natura.
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Le soluzioni tecniche adottate approfondiscono il rapporto con la natura anche dal punto di vista della funzionalità e della sostenibilità ambientale, consentendo considerevoli risparmi energetici sia per quel che riguarda la climatizzazione e sia per l’illuminazione. La copertura verde garantisce un isolamento tale che la temperatura interna non supera i 30°C anche quando quella esterna arriva a 40°C, mentre i grandi lucernai garantiscono un ottimo apporto di illuminazione naturale e sono dotati di lamelle mobili che permettono di sfruttare razionalmente la ventilazione naturale. Il Tennis Dome può essere considerato il simbolo dell’ambivalenza del tormentato rapporto dell’uomo con la Natura, nemica e madre che pare indifferente alle sorti dei suoi figli/figliastri, ma che parimenti fornisce loro (benché spesso ingrati) gli strumenti per sostenere la continua lotta per la sopravvivenza.
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OLTREMATERIA Lo scorso 28 giugno il notissimo designer giapponese Toshiyuki Kita ha fatto visita a Ecomat srl, società con sede a San Giovanni in Marignano e detentrice del brand “OLTREMATERIA le superfici del benessere”, ad accoglierlo il Presidente Loris Casalboni, lo staff di Ecomat srl, i titolari e gli amministratori delle aziende che parteciperanno al progetto Osaka, oltre al Sindaco di San Giovanni in Marignano sig. Domenico Bianchi e al Sindaco di Cattolica sig. Piero Cecchini e ad altri esponenti della cultura, e della società civile della Provincia.
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PEOPLE DESIGN
Toshiyuki Kita fin dal 1969 rappresenta a livello il design a livello mondiale ottenendo negli anni importantissimi riconoscimenti per la progettazione industriale e ambientale, con proprie opere esposte nei più prestigiosi musei internazionali tra i quali: il museo di arte moderna di New York, il museo nazionale di arte moderna di Parigi. Quest’anno è stato insignito da parte dell’ADI del prestigioso riconoscimento del “compasso d’oro” alla carriera. Ciò che contraddistingue il Maestro Toshiyuki Kita è la continua ricerca di materiali innovativi che si coniugano con la tradizione e la cultura giapponese. La conoscenza tra il Maestro Kita e Loris Casalboni avviene quando nella continua ricerca di materiali innovativi nel rispetto dell’ambiente il Maestro, grazie all’Arch. Mariano Mulazzani che da anni è un suo prezioso collaboratore, ha avuto modo di conoscere ed apprezzare le superfici OLTREMATERIA, una ecomalta e un sistema completo di prodotti certificati per pavimenti e rivestimenti che rispettano l’uomo e l’ambiente, ottenendo quest’anno il prestigioso premio “Economia Verde” di Legambiente . L’apprezzamento da parte del Maestro Kita nei confronti di OLTREMATERIA si è concretizzato con l’inserimento di Ecomat srl, in un accordo commerciale che coinvolge diverse realtà di design internazionali. L’accordo prevede la presenza di Ecomat srl all’interno di una prestigiosa struttura nel centro della città di Osaka, 5 piani di laboratorio e show room per materiali, architettura e design, uno dei quali sarà dedicato a OLTREMATERIA . Il Maestro Kita ha invitato Ecomat srl ad esporre OLTREMATERIA all’interno della prestigiosa fiera internazionale LIVING & DESIGN che si terrà nel mese di Settembre ad Osaka. E’ una grande soddisfazione poter dire che: OLTREMATERIA le superfici del benessere si coniugano e si integrano anche con la millenaria cultura orientale attraverso uno dei massimi esponenti del design nel mondo che ha individuato nella nostra ECOMALTA la materia per innovare nella tradizione.
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AL E RO DESIGN AL e Ro Design ha presentato all’ultimo Pitti Uomo “Gum Square collection”, i nuovi modelli con montatura quadrata, disponibili in diciotto colori! Scegli una montatura, scegli un paio di lenti e dai vita al tuo stile! More gum, more fun!
a cura di Michele Scudo
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opo il grande successo del modello dalla forma a goccia, proposto al Pitti Immagine Uomo lo scorso Gennaio, gli occhiali da sole di AL e Ro Design si propongono per l'estate 2012 (presentati al Pitti di Giugno 2012) con una nuova montatura dalla forma quadrata, la collezione “Square”, che ne esalta lo spirito divertente e glamour, una soluzione di stile capace di rallegrare qualsiasi look e di dare vigore a un outfit total color.
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Grazie alla loro iconica sagoma, la montatura in gomma leggera, flessibile e resistente, le lenti intercambiabili e le aste facilmente intrecciabili, gli occhiali da sole in gomma di AL e Ro design continuano a essere un vero e proprio must per chi ama reinventare ogni giorno il proprio stile. Nell’esclusiva confezione si trovano, come per il modello precedente, oltre alla montatura in gomma del colore scelto, ben due paia di lenti di alta qualità intercambiabili con un semplice gesto: una coppia fumé grigio e una coppia a specchio. Il tutto a un prezzo estremamente accessibile. I primi e unici occhiali da sole in gomma di AL e Ro Design sono tanto versatili quanto personalizzabili. Tutti i fashion-addicted possono acquistare separatamente una montatura in gomma colorata priva di lenti e utilizzare le lenti che si trovano nella prima confezione acquistata per giocare con cromie e nuance ogni qualvolta lo desiderano. Gli occhiali colorati e in gomma AL e Ro Design sono un accessorio dalla forte personalità, dal design e dalla produzione totalmente Made in Italy e garantiscono, oltre al divertimento, un’alta qualità. E per i sostenitori dell’eco-lifestyle ecco un prodotto realizzato al 100% in gomma riciclabile e anallergica secondo le più rigorose normative internazionali. Gli occhiali da sole in gomma di AL e Ro Design, disponibili ora in ventisette colori per il modello a goccia e in diciotto colori per il modello quadrato, sono dedicati a tutti coloro che amano giocare con la moda e non desiderano passare inosservati! Gli occhiali amati dai VIP si possono trovare nei migliori negozi di ottica e concept stores.
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LA MINI TRA MODA E MITO di Valentino Cristofalo
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legante, sportiva, di tendenza. Adatta per ogni occasione, la Mini è una delle macchine più in voga del momento. Nel tempo, però, si è affermata non solo nel settore automobilistico ma piuttosto come icona alla moda e dallo stile inimitabile. Dietro anni di progresso, innovazione e successi. Un prodotto inglese, esportato in tutto il mondo e con alcuni modelli costruiti anche in Italia. L’idea nasce alla fine degli anni Cinquanta, appunto in territorio britannico. La British Motor Corporation era alla ricerca di un qualcosa di nuovo da lanciare sul mercato e in poco tempo la richiesta venne esaudita. I tecnici e gli ingegneri si misero a lavoro progettando, in uno spazio ridotto di tre metri per uno, un’utilitaria nella quale ci si poteva entrare comodamente senza rinunciare ad un’ottima visuale di guida. Ovvio, se poi si è alti un metro e novanta, starete scomodi nella Mini come in altre centinaia di macchine! Il passo dal prototipo
alla presentazione ufficiale è breve e viene concretizzato esattamente nel 1959. Nasce un mito, il risultato in Inghilterra è a dir poco strepitoso, un boom altissimo di vendite. Il semplice concetto meccanico diviene fenomeno di costume, molti personaggi famosi del cinema e della musica se ne innamorano a prima vista: attori, registi, cantanti, musicisti, sportivi girano per le strade del Regno Unito con una Mini nuova di zecca. Dall’indimenticato George Best ai ragazzi di Liverpool, passando per Rowan Atkinson, il celebre Mister Bean, che ha costruito la propria fortuna comica proprio lanciandosi con una Mini Minor verde pisello, unica nel suo genere. Un risultato fortunato che giunse anche nel nostro Paese, frenato però inizialmente dal costo leggermente sopra la media. La soluzione fu costruire una versione made in Italy della Mini, fabbricata in Lombardia e 2. Trussardi presentata con il nome di “Mini Innocenti”.
>> Francesco Totti e Ilary Blasi
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Diversa nei dettagli della carrozzeria e soprattutto nel prezzo. Negli anni d’oro italiani, l’utilitaria diventa uno status symbol e la nota rivista “Quattroruote” le dedica diverse copertine con su delle belle ragazze, che non fanno mai male. Un successo che nel tempo si è affievolito per quanto riguarda la produzione di casa nostra fino alla completa cessazione nel 1974. Un calo che non si riscontrò in Gran Bretagna, dove l’auto continua a conquistare appassionati e ammiratori dell’universo automobilistico. Dal 2001, la BMW ha dato una svolta e un grande impulso alle vendite. Un restyling completo dalla forma dei fari, all’assetto e agli interni molto più lavorati. Una cura maniacale per i particolari: motori diesel e benzina, un’ampia gamma di colori a disposizione. Rispetto al passato è una Mini più grande, aggressiva nella linea e sportiva nello stile. Il modello principe rimane senza dubbio la Mini Cooper S: la più potente della scuderia. Fino a 200 cavalli, è capace di offrire prestazioni rare nella sua
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categoria. Un successo che nasce da lontano, a circa cinquant’anni dal primo modello. Donne e uomini, ragazzi e adulti non resistono al fascino di un mito. Le ultime novità sono le versioni station wagon Mini Cooper Clubman e la nuova Mini One Countryman, modelli che si distaccano un po’ dalla classica tradizione. L’ultima in questione nello specifico si presenta come alternativa gradevole: vicina al design dei Suv è la prima Mini con quattro porte e quattro metri di lunghezza, un’auto da 98 cavalli. Un impulso innovativo che vale come scommessa per la casa madre tedesca. Rimane il fatto che la Mini nel tempo ha dimostrato di non essere una semplice macchina, ma più che altro una passione unica, nello stile, nel genere e nelle prestazioni. Basta navigare nel web e troveremo siti specializzati, club di appassionati, immagini, video e tanto altro materiale. Siamo sbarcati nel mondo Mini: un mito, una moda, un simbolo che non sembra fermarsi mai e che va oltre la semplice meccanica.
Francesco Totti e Ilary Blasi
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venerdi 31 agosto LIFE PEOPLE SUMMER PARTY
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VIP MASTER TENNIS 2012 22째 edizione Grande pubblico e spettacolo sui campi del Circolo Tennis di Milano Marittima.ore di divertimento puro, dalle glorie del calcio dello sport dello spettacolo con un grandissimo e applauditissimo Max Laudadio e poi Paolo Belli , Corrado Barazzutti, Franco Causio, e poi Andrea Mingardi, Carmen Russo, Enzo Paolo Turchi, Gianni
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Riviera.....applauditissimo anche il grandissimo Arrigoni Sacchi, e ancora Ivan Zazzaroni, Giancarlo Antonioni....ma il momento spumeggiante della serata è stato senza dubbio la partita con Morgan, Sgarbi...che hanno incendiato il pubblico grazie anche alla cronaca dello straordinario Chiambretti e la super attesa ospite a sorpresa Valeria Marini.... . Poi dopo le partite tutti al super party vip al Pacifico Show Restaurant nel cuore di Milano Marittima  per una notte glamour e super VIP.Â
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CRISTIAN MAROZZI c Il re dei cocktails
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di Virginia Ciminà
redo che ci voglia un Dio e anche un bar”! Recitava così la famosa canzone di Ligabue. Una frase che racchiude in pieno le passioni di Cristian Marozzi che si dividono tra Ligabue e il bar. Giovane ma con un‟grande‟ bagaglio di esperienza‟alle spalle, cresciuto con la voglia di fare l’imprenditore, barman di professione e recentemente eletto fiduciario dell’Aibes (Associazione Italiana Barman e Sostenitori) per la Regione Abruzzo, le sue teorie si possono ascoltare o se preferite bere nel suo locale il “Kaffeina” di Alba Adriatica. Cristian è il re dei cocktails, ha servito da bere a una lista infinita di clienti. La vita l’ha sorseggiata, l’ha dipinta e disegnata a suo modo, secondo le sue passioni, fragranze e attese. La sua corsa non si è fermata qui, l’ha interpretata a gusto suo, mixandola in totale libertà fino ad arrivare a partecipare a prestigiosi concorsi tra cui il Bacardi Martini Grand Prix dove si è piazzato al secondo posto mondiale con il cocktail “Kiss Me Baby” e il concorso interregionale Marche, Abruzzo e Molise dell’Aibes dove ha sovrastato tutti aggiudicandosi il podio più alto con il cocktail the “Whitch”. Eccoli i “figli” preziosi partoriti dalla mente, dall’estro, dalla perseveranza e dalla fantasia del giovane barman. Si parte da “Hypnose”, il cocktail per eccellenza, richiesto spessissimo dai giovani e meno giovani, particolare nel suo gusto, dal colore viola quasi ipnotico dagli ingredienti selezionati e ricercati che spaziano dalla vodka secca, al rum bianco, al parfait amour, xrated, liquore alla pesca e al lichee; si prosegue poi con “All Stars” il cocktail fatto con vodka secca, succo di lime, granatina, lichee; per arrivare a “Kiss me Baby” che vede la Tequila unirsi al southern comfort, al succo lime e alla al granatina; per finire con “The Whitch” in cui il succo lime, il rum bianco, xrated, il st Germain e l’ esprit june si mescolano per un pre dinner da leccarsi i baffi. L’amore e la passione, sono gli ingredienti giusti che hanno fatto di Cristian un vero talento. Infatti oltre a liberare la sua fantasia dietro al bancone del suo bar, collabora con l’Istituto Alberghiero di Teramo e organizza corsi per tutti coloro che vogliono affacciarsi nell’affascinante universo del bere miscelato. In fondo è estate, e diventa quasi magico e irrinunciabile il variopinto e movimentato rito del cocktail, così invitante per il suo essere fascinosamente glamour.
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