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INDEX LIFE PEOPLE N째 38
luglio / agosto 2012 ENZO MICCIO LA RINASCENTE TACCETTI: Calzature da sogno BRACCIALINI: Borse che parlano ALTERNATIVE APPAREL
FRUSCIO ASSOMODA E ASSOTEMPORARY ACCADEMIA DEL LUSSO BEACHWEAR 2012 CARLO CHIONNA COLLEZIONE MARAMOTTI ARNALDO POMODORO LE TOUESSROK REGIONALE GOLF LOMBARDIA FONDAZIONE VIALLI E MAURO TERRE DI CANOSSA STEFANO GALBIATI CONVIVIO 2012 OLTREMATERIA DR. FEELX SOTTOVENTO CLUB PORTOCERVO
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Fotografi Alessandro Omiccioli - 349.5773620 Enrico Ricciardi - 333.6330025 In Copertina Enzo Miccio Responsabile Franchising Ezio Stazio - 338.9948487 Mediaplan srl PER LA TUA PUBBLICITA’ SU QUESTO MAGAZINE Mediaplan srl 348.8552098 - 335.7757561 milano.lifepeople@gmail.com Distribuzione MEDIA PLAN s.r.l 071.668405 Redazione: Via I.Asimov, 6/8 Marotta di Fano (Pu) redazione@lifepeople.it Autorizzazione del Tribunale di Pesaro n°546 del 18/12/2007 Marchio protetto da Copyright
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LE BALENE
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A TU PER TU CON
ENZO MICCIO Consulente d’immagine, wedding planner e conduttore televisivo
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nzo Miccio professione consulente d’immagine, Wedding Planner e conduttore televisivo. Per conoscerlo meglio lo abbiamo intervistato, in un attimo di pausa sul set televisivo tra una registrazione e l’altra. Enzo Miccio si è raccontato con grande disponibilità e simpatia rispondendo alle nostre domande. Come hai mosso i primi passi tra moda e spettacolo? “I primi passi sono stati mossi come professionista, la televisione è arrivata qualche anno dopo. Nasco come stylist e mi sono occupato di sfilate e di servizi fotografici. Poi è arrivata la mia vera passione che è quella dell’organizzazione degli eventi. Fin da fanciullo mi sono portato dentro questo desiderio e sono riuscito a tirare fuori questa passione portando il Wedding Planner in Italia, quando questa era un’attività ancora sconosciuta nel nostro paese. Dopo avere iniziato la grande avventura nell’organizzazione dei matrimoni è arrivato tutto il resto, è arrivata la trasmissione televisiva, è arrivato Wedding Planner poi è arrivato Ma come ti vesti e poi Shopping Night”. Come nasce il tuo interesse per il mondo del buon gusto e dello stile? “Devo dire che è più un’attitudine che un interesse. È una cosa che fa parte del mio stile di vita e lo declino un po’ in tutte le cose che mi circondano. Nell’arredamento della casa, come apparecchio la tavola, come scelgo le cose per il mio guardaroba, nei lavori che faccio e anche nell’organizzazione degli eventi. È veramente un’attitudine e ce l’ho un po’ nel DNA”. Che cosa è per te il successo professionale? “Il successo professionale è la gioia dei miei clienti. È la soddisfazione delle persone per le quali lavoro. È vedere la soddisfazione degli altri nei momenti in cui organizzo l’evento, quando vedo la felicità negli occhi delle mie spose, nel momento in cui faccio il guardaroba di una cliente. Vedere la soddisfazione e la commozione, ecco la soddisfazione degli altri è il mio successo”. Qual è stata, a livello professionale, la soddisfazione più grande che hai avuto? “Posso essere veramente molto sincero e dire che la cosa che mi dà più soddisfazione è riuscire a stabilire nuovi contatti,
di Stefano Pegli
nuove amicizie, nuovi rapporti che possono poi diventare di natura personale, perché dall’organizzazione di un evento e da una consulenza fatta sono nati legami di natura non professionale. Tra i miei più cari amici annovero alcuni miei clienti e questa è una cosa che mi riempie di gioia. Penso di essere riuscito a trasformare quello che era un rapporto professionale in un rapporto vero di amicizia, di confidenze, di intimità e questo è bellissimo per me. È una cosa che mi appaga tantissimo”. Ricordi un aneddoto simpatico da raccontare? “Le cose più carine mi succedono quando sono in trasferta, quando insieme al mio staff stiamo per mettere in scena un matrimonio e mentre organizziamo eventi in giro per l’italia. Io lavoro tantissimo in trasferta per tutto lo stivale da Catania a Venezia fermandoci a Roma, Bologna, Napoli e così via. E per me i momenti più belli sono quelli che trascorro insieme al mio staff mentre lavoriamo per la messa in scena di un evento. Succede un po’ di tutto perché lavoriamo tantissimo, però ridiamo anche molto. C’è un’atmosfera molto distesa e di grande complicità ma allo stesso tempo tutti sentono anche il senso di responsabilità. Stiamo organizzando un matrimonio che è un momento bello, però lo facciamo tutti con grande professionalità, con grande impegno e grande dedizione. E avendo un ottimo rapporto tra di noi ci divertiamo anche molto, riuscendo a trascorre bei momenti che poi ci ricordiamo. Per esempio, ricordo molto bene quella volta quando ci siamo trovati su una famosa isola in Grecia e siamo addirittura riusciti alla vigilia delle nozze a fare un bellissimo bagno al tramonto nelle meravigliose acque di Mykonos”. Altri momenti che vorresti raccontare? “Alcuni sono legati a una località bellissima che è Capri. Quando mi trovo lì sento proprio il calore delle persone che mi circonda, percepisco l’affetto e l’ospitalità. In effetti il concetto di matrimonio è un po’ diverso da regione e regione ed io mi trovo spesso ad organizzare matrimoni in questa isola meravigliosa ed anche in Costiera Amalfitana. Mi fa un grande piacere sentire subito un calore che mi avvolge e mi fa sentire a mio agio. La famiglia degli sposi mi fa sentire davvero come a casa mia ed in quel momento mi sento parte della famiglia. Sentire che in quel periodo la famiglia degli
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sposi è anche la mia famiglia è una cosa molto bella. Essere assorbito e adottato da loro per quel periodo è per me davvero una sensazione bellissima. Mi fanno mangiare tantissimo perché in effetti io sono un po’ magro e mi coccolano subito. Mi aprono il frigorifero dicendomi: Enzo lavori troppo, tu hai bisogno di mangiare. Queste sensazioni di affetto e di calore umano mi piacciono molto”. Un tempo le buone maniere erano un valore. Come secondo te oggi questi valori sono cambiati? “In effetti questi valori un po’ li abbiamo persi, anche se io mi ritengo in certe situazioni una persona un po’ fuori dal tempo. Non voglio però mollare e noto che ci sono persone a cui la buona educazione, le buone maniere ed un minimo di galateo fa piacere. Alcuni di noi gradiscono ancora certe attenzioni e quindi in questo mi sento un po’ un paladino che non vuole abbandonare la sua missione. Secondo me è il momento giusto per un ritorno alle buone maniere che sono un po’ state abbandonate e messe da parte. Ed è il momento giusto per pensare che non è solo una questione di forma, perché in questa forma c’è anche del contenuto, un contenuto che si chiama rispetto. Quindi non è solo questione di buon gusto ma anche di rispetto per chi ti sta intorno e per le persone che ci circondano”. I tuoi corsi di formazione per aspiranti Wedding Planner
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sono noti e molto ricercati. Quali caratteristiche devono avere i giovani che si avvicinano e sono interessati a questo mondo? “Ho intrapreso questo percorso formativo tre anni fa perché avevo notato che era diventato di moda fare l’organizzatore di matrimoni ed avevo anche notato tanta improvvisazione e tante persone che pensavano che organizzare il matrimonio fosse una questione di nuvole, di fiocchetti di organza e petali di fiori. Ho deciso quindi di intraprendere questo percorso per spiegare esattamente cosa deve fare il Wedding Planner e quali sono le attitudini che deve avere. Questa è una professione abbastanza frastagliata e le competenze che il futuro professionista deve avere sono tante. Deve avere conoscenze di musica e di architettura, di arte e di fiori. Deve avere una buona conoscenza di cucina e di vino, di buone maniere e di moda. Quando parliamo di stile dell’abito della sposa e dello sposo il Wedding Planner deve sapere cosa mettere e cosa non mettere. I dettagli che tocca un professionista in questo settore sono davvero molteplici. Quello che dico è che bisogna essere sicuramente predisposti, poi è necessario anche avere una buona creatività ed una buona capacità di organizzazione. Infatti spiego che il mio lavoro è un lavoro di regia e che con me lavora uno staff di tantissime persone che vanno gestite indirizzate e coordinate.
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Inoltre il Wedding Planner deve anche essere molto curioso, deve informarsi e deve essere aggiornato. Un corso può aiutare a spiegare quali sono i mondi e gli ambiti in cui il professionista si deve muovere, ma certe doti devono essere più un’attitudine che non il frutto di un insegnamento”. Le cerimonie che organizzi sono sempre elegantissime e raffinate, qual è il tuo segreto per interpretare i sogni degli sposi? “Cerco di fare il meglio sulla base delle richieste dei miei clienti e di realizzare davvero matrimoni su misura. Organizzo pochi matrimoni all’anno che vengono tutti personalizzati in base alle esigenze degli sposi e alle loro aspettative. Sono molto attento al loro concetto di matrimonio e a quello che significa per loro quel giorno. Cerchiamo di tradurre in realtà il sogno degli sposi. Per fare questo ho bisogno di parlare con loro per capire il loro stile di vita, le cose a cui sono legati, il lavoro che fanno, come sono le loro famiglie. È un lungo lavoro, prima di raccolta di informazioni e poi di elaborazione per presentare un progetto. Questo è un po’ l’iter per far sì che il matrimonio sia veramente cucito su misura”. Hai già organizzato matrimoni perfetti. Per il futuro cosa vuoi inventare di nuovo nell’organizzare un matrimonio? “Nonostante io abbia portato delle innovazioni nel concetto di organizzazione di matrimonio sono comunque una perso-
na molto legata alle tradizioni. Posso sembrare estroso però sono legato alle forti tradizioni del matrimonio e sento davvero che il matrimonio è un evento di grande tradizione che bisogna rigorosamente rispettare. Ci sono degli elementi che sono indissolubili e che non vano cambiati, come il simbolismo dell’abito bianco ed il bouquet. Quello che vorrei fare è confrontarmi con culture diverse dalla mia. Lavorando in questo settore e in questo ambito vorrei anche cercare di confrontarmi con culture medio-orientali. Gli indiani, i cinesi i giapponesi sono popoli con grandi e fortissime tradizioni alle spalle. Il matrimonio dei cinesi ad esempio ha una bellissima e famosa cerimonia del the. Devo dire che forse il confronto con culture diverse dalla mia potrebbe essere la mia prossima sfida e spero che presto si possa avverare”. Nei libri che hai scritto Il matrimonio che vorrei e Matrimonio da favola, descrivi come sorprendere con eleganza e gusto creando attimi indimenticabili e speciali. Ma cosa rende magica e diversa ogni cerimonia? “Come prima cosa l’energia che si crea tra gli sposi e i propri invitati. Questo è un aspetto fondamentale. Oltre alle belle scenografie che posso realizzare io. E oltre alle belle composizioni floreali che si possono creare, oltre al gioco delle luci e oltre gli allestimenti che vengono realizzati. Per me è importante l’energia ed il feeling che c’è tra gli sposi e gli invitati.
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Questo fa già la prima differenza e poi una regia attenta e curata con una scaletta serrata e l’abilità nel riuscire a scandire gli eventi con grande puntualità fanno sì che questo matrimonio diventi un evento indimenticabile. È quindi anche fondamentale che alle spalle ci sia un buon lavoro di regia”. Esistono le favole, oggi? “Assolutamente sì. Certo e senza nessun dubbio. Per me quel giorno è proprio una favola e gli sposi sono i miei protagonisti. Per me tutte le spose, tutte e indipendentemente dal tipo di matrimonio che desiderano realizzare, sono delle principesse, quindi più favola di così!” Qual è la differenza tra organizzare un matrimonio indimenticabile e un evento speciale da ricordare? “Un evento speciale può essere un bel party, una ricorrenza oppure una grande festa di compleanno. Nel matrimonio si festeggia l’unione di due persone e per me l’unione di due persone che decidono di sposarsi e che creano una famiglia è veramente una cosa indimenticabile perché decidono di unirsi per sempre. Perché dovrebbe essere così, anche se naturalmente non è sempre così e non tutte le ciambelle riescono col buco. Però il fatto che ci sia il desiderio e l’intenzione di unirsi e di stare insieme è una cosa indimenticabile, soprattutto in un momento come questo in cui si crede poco al matrimonio e si arriva al matrimonio dopo tante esperienze personali sia dell’uno che dell’altro. Sentendomi parlare così io divento davvero sdolcinato perché credo veramente all’unione di due persone. Quindi chi decide di compiere un passo così speciale si merita proprio il coronamento con un evento indimenticabile”. Nella trasmissione Ma come ti vesti?, dove sei conduttore insieme a Carla Gozzi, consigli come scegliere un outfit. Secondo te come mai ci sono tante persone che vestono in modo confuso e disordinato? “Perché ci sono tante persone che credono che scegliere l’abbigliamento sia una cosa di secondaria importanza, e non danno il giusto valore al presentarsi e quindi molto spesso si penalizzano. Posso assicurare, non solo attraverso l’esperienza della trasmissione ma anche per il lavoro che svolgo privatamente con alcuni clienti, che ci sono persone che hanno dei buoni fisici ed hanno anche delle buone disponibilità, semplicemente manca il gusto o la giusta attenzione nel momento in cui scelgono un abito. Molto spesso alcune persone si lasciano consigliare diciamo non bene, quindi capita anche che si sbagli la taglia, o che si sbagli l’occasione d’uso. Gli errori e le motivazioni possono essere molteplici, inoltre spesso mi trovo di fronte a persone che non vogliono prendere coscienza della loro fisicità quindi si coprono perché non hanno un buon rapporto con il proprio corpo e con la propria silhouette. Non è detto che questo accada per forza solo a quelle persone un po’ rotonde o curvy ma capita anche a persone molto magre che non accettano la loro fisicità”. Quali sono i nuovi codici per un abbigliamento femminile e originale? “La moda è fatta di continue invenzioni ed è un mordi e fuggi continuo perché la moda cambia con una velocità incredibile. Quando noi poveri fruitori finali parliamo di quel capo, per chi l’ha creato è già vecchio ed è già passato. Quindi nella nostra trasmissione più che parlare di moda cerchiamo di parlare di buon gusto e di stili che vanno al di là dei trend della stagione. Naturalmente cerchiamo di stare al passo con i tempi, non andiamo a proporre scelte o capi in assoluto vecchi però posso dire che se un guardaroba è creato con un criterio può essere anche un guardaroba senza tempo che si può girare e rinfrescare ed utilizzare sempre in ogni stagione con dei must importanti che sono alla base del guardaroba stesso. Naturalmente parlo sia del guardaroba femminile che di quello maschile”.
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Cosa non deve mai mancare nel guardaroba di una donna, oggi? “Posso raccontare dei capi che come dicevo sono dei musthave, però non possiamo dimenticare che tutto questo dipende anche dalla silhouette e dallo stile di vita di una donna. I capi basici assoluti sono il tubino nero, il tailleur, lo Chanel, il gemello, i pantaloni, il trench che è un capo spalla importantissimo, il cappotto è sicuramente il capo importante dell’inverno di grande tendenza. La camicia bianca è un must-have che tutte le donne devono avere e poi canotte, top e t-shirt anche con sovrapposizioni che naturalmente si possono giocare in base al look che si sta creando”. Chi è la donna meglio vestita secondo te? “Non vorrei citare solo una donna perché sarebbe penalizzante per tante altre, perché ci sono davvero tante donne vestite molto bene”. Sei una persona elegante e raffinata e la tua presenza crea sicurezza. In questo momento di recessione vuoi lanciare un messaggio positivo per “sopravvivere alla crisi con stile”? “Un messaggio positivo è sicuramente quello di dedicare un momento della giornata, oppure periodicamente, questo decidetelo voi, a voi stessi. È fondamentale per sopravvivere e per vivere bene anche in un momento come questo in cui siamo assaliti e tartassati da tutte le parti con notizie negative sulla crisi economica e sulla recessione. Penso sia fondamentale dedicarsi una coccola e se questa coccola può essere fare mezz’oretta di shopping, perché no? Oppure concedersi un massaggio rilassante o una più semplice seduta dal parrucchiere per rilassarsi e mettersi un po’ in pace con se stessi. Se possibile suggerisco di non privarsi di quella coccola che può aiutare a trovare un attimo di benessere. Dico spesso che la vita va vissuta veramente ogni giorno”. Vogliamo conoscerti un po’ meglio! Quali sono le tue passioni extra lavoro? “Ecco…ho appena detto che bisogna dedicare 5 minuti della giornata per il proprio benessere, ma io non riesco a fare più niente per me! Ho solamente il lavoro! Comunque io ho tantissime passioni. Adoro andare a teatro e mi piace l’opera lirica, vado al cinema molto volentieri e mi piacciono anche dei mattoni mentre mi piace meno il cinema leggero. Ascolto musica e mi piace andare a cavallo. Ecco ho sintetizzato quelli che sono i miei hobby e posso dire una cosa che sorprenderà o farà sorridere e cioè che io detesto andare a fare shopping! Proprio non mi piace, probabilmente perché mi occupo spesso di accompagnare i clienti e sono quindi spesso nei negozi. Ma se devo acquistare un capo per me, lo compro al volo. Se devo comprare un cappotto nuovo vado a colpo sicuro anche perché ho già le idee chiare su cosa mi serve. Provo il capo lo acquisto ed esco subito. Proprio non mi piace andare a fare shopping per me. E visto che dedico anche tanto tempo ad organizzare eventi per i miei clienti e per le mie spose vi racconto un aneddoto che riguarda la mia festa di compleanno. Per il mio 40esimo compleanno avevo detto ad alcuni amici che mi sarebbe piaciuto festeggiare insieme a loro, avevo fatto solo degli inviti. Poi non avevo mai tempo per pensarci ed alla fine la festa per i miei 40 anni l’ho organizzata all’ultimo giorno, mettendo insieme tutto in 24 ore. Sai è un po’ come il calzolaio che va in giro con le suole bucate”. Come ottieni l’equilibrio tra lavoro e relax, e come ti ricarichi per essere sempre creativo e ottimista? “Viaggiare mi rilassa molto e questa è una cosa che faccio e cerco di non privarmene. Appena posso scappo, anche se i viaggi sono poi frutto di spunti, di lavoro, di meditazione. Scrivo molto e sono sempre con carta e penna in mano per prendere nota oppure con l’iPad per fotografare. E quando sono in viaggio approfitto anche per pensare, ed anche
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quando viaggio con la fantasia quello diventa un momento in cui mi carico molto. Non è detto che siano per forza viaggi all’estero e molto lunghi. Mi piace viaggiare anche in giro per l’italia ed anche un week-end al mare è un momento di grande relax”. Il tuo miglior pregio? “Bisognerebbe chiederlo a chi mi conosce, forse direbbero che sono uno preciso, molto professionale, esigente e che adora l’eccellenza. Ecco direi spietato, sul piano lavorativo sono spietato”. E il peggior difetto? “Direi che è lo stesso. L’essere spietato nell’ambio professionale è anche il mio peggior difetto perchè alla fine è una condanna. Ricercare sempre l’eccellenza e non essere soddisfatti mai di niente è un po’ una condanna”. Come definiresti il tuo stile? “Eclettico”. Qual è il tuo colore preferito? “Per quanto riguarda l’abbigliamento è il blu”. Qual è la città più bella al mondo? “Capri”. Dove vorresti ambientare un evento particolare, che ancora non hai realizzato? “Vorrei realizzare un matrimonio in India”.
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RINASCENTE
TVTB DAYS
18-19 E 25-26 MAGGIO 2012 PERSONAL STYLIST, BEAUTY CONSULTANCY, HOME FLAIR Ne parliamo con Marcella Bevilacqua Store Manager di laRinascente - Monza
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di Stefano Pegli
i spiega il significato di TVTB per laRinascente? “Abbiamo declinato un modo di dire che è ormai diventato familiare e di uso piuttosto comune e nel caso di laRinascente si tratta di un messaggio indirizzato ai Clienti che significa: Tutti Vogliono Trattarti Bene!” Ci racconta com’è nata l’idea dei TVTB Days? “Il TVTB nasce a Novembre del 2010 durante una riunione, quasi per gioco, volevamo regalare qualcosa di diverso ai nostri clienti, volevamo stupirli creare un effetto WOW. L’iniziativa è piaciuta talmente tanto che abbiamo deciso di istituzionalizzarla e sono nati i TVTB Days. Il TVTB Days è una iniziativa speciale che è nata ed è stata pensata per seguire ancora di più i Clienti. Prevede delle giornate che si ripetono più volte nel corso dell’anno in cui laRinascente offre gratuitamente servizi esclusivi”. Quali sono i servizi che laRinascente di Monza ha offerto durante i TVTB Days? “Abbiamo invitato i Clienti a scoprire le consulenze personalizzate e le iniziative speciali dedicate alla cura dell’immagine e alla casa. Oltre a servizi esclusivi hanno ricevuto tante sorprese e gadget”. Quali sono le consulenze specializzate che avete offerto? “Per quanto riguarda il Personal Stylist le nostre fashion consultant sono state a disposizione per aiutare a scegliere l’abito giusto per ogni occasione e per sperimentare insieme ai Clienti nuovi accostamenti suggerendo linee, colori ed accessori che valorizzano al massimo le qualità dei nostri Clienti e che danno allo stile un tocco inedito. >>
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E per non trascurare nessun dettaglio il Bra – Fitting ha permesso di trovare l’underwear perfetto per ogni look. Anche la Nails Stylist ha riscosso un grandissimo successo ed è piaciuto moltissimo anche l’angolo Beauty dove le Clienti sono state coccolate con scrub, oli essenziali e trucchi personalizzati. Per l’uomo abbiamo pensato in particolare alla passione tutta maschile, la camicia perfetta. C’è un collo per ogni camicia ed una camicia per ogni uomo. A punte dritte, alla francese, button down. Con l’aiuto dei nostri consulenti d’immagine è stato possibile scoprire qual è la camicia più adatta al fisico ed allo stile dei Clienti, con consigli anche sugli accessori giusti per ogni occasione. E abbiamo pensato anche alle tavole da sogno, eleganti informali o per le grandi occasioni, comunque apparecchiate a regola d’arte. Le nostre stylist sono state disponibili a suggerire tutti gli abbinamenti giusti per accogliere gli ospiti in grande stile”. E quali sono state le altre sorprese? “Abbiamo offerto a tutti i nostri Clienti il servizio ‘Orlo Express’ con la sartoria in negozio. I Clienti interessati hanno potuto anche scoprire le regole d’oro per indossare il Pareo. E per finire abbiamo creato delle ambientazioni curiose e insolite. Il mood delle giornate dei TVTB sono stati creati all’insegna dell’estate, nel primo primo week-end esplosione di allegria con i Summer Parties che hanno visto scenografie e ambientazioni ad hoc chiudersi sabato 18 Maggio con un inaspettato DJ set e free cocktail. Sabato 25 maggio abbiamo ricreato l’atmosfera caratteristica di un villaggio turistico. Infatti, come avviene in ogni villaggio turistico, all’arrivo abbiamo offerto ai Clienti un cocktail di benvenuto e indicato loro cosa avrebbero trovato all’interno dello Store. Oltre ai servizi di cui abbiamo parlato in precedenza, abbiamo anche creato un campo di bocce dove alcuni dei nostri animatori hanno giocato con i Clienti ed i vincitori hanno ricevuto un piccolo gadget. In un'altra zona dello Store i nostri animatori hanno sfidato i Clienti a ping pong. E proprio come in un vero villaggio turistico abbiamo creato anche l’angolo del Souvenir dove i clienti hanno potuto acquistare gadget e ricordi”. Sembrano giornate davvero ricche di novità, di freschezza e di divertimento. Quali sono i progetti nel cassetto? “Tanti gli appuntamenti e le sorprese, posso solo anticipare che siamo già in pieno fervore per la notte dei saldi e i prossimi TVTB days di Novembre. Non mancheranno i nostri clienti più affezionati che sono sempre coinvolti e informati di tutti gli eventi e i servizi a loro dedicati grazie alla nostra Rinascentecard che non è una semplice carta fedeltà ma diventa l’esclusivo Pass per queste giornate esclusive e non solo…”
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ER ENRICO RICCIARDI p h o to g ra p h e r
Enrico Ricciardi lavora a Milano nel campo della fotografia pubblicitaria. Parecchie le sue collaborazioni con personaggi molto noti ed amati del panorama televisivo. Ha lavorato con Alena Seredova, Paola Barale, Martina Colombari, Filippa Lagerback, Elisabetta Gregoraci, Moran Atias, Miriana Trevisan, Ainett Stephens, solo per citarne alcune.
Enrico Ricciardi - photographer via Francesco Soave, 15 20135 - Milano tel. 02 26681000 | 010 8692637
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TACCETTI CALZATURE DA SOGNO Già dalle foto si possono ammirare le luxury shoes della nuova collezione Taccetti Primavera/Estate 2012. Le possiamo definire scarpe da casting, per fotogenia e bellezza, nonché ammirate da donne famose in tutto il mondo. di Michele Scudo
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a sempre le scarpe sono considerate una sottile attrazione. Dato che non sono solo un accessorio accattivante ma una vera arma di seduzione che le donne usano per affascinare. Pertanto le calzature sono curate con dettagli di prestigio e animate da una rinnovata suggestione. Quindi il mondo degli accessori, particolarmente attento alle mode, si identifica con il movimento del corpo e la cadenza del ritmo. È l’accessorio più amato dalle donne lo vediamo in un set insolito, indossato da sapienti modelle ai bordi di una piscina e immerso nell’acqua come se fosse un elemento da non dover mai togliere. Perciò la nuova stagione estiva si propone come un tripudio di colori che inonda sia l’abbigliamento e sia gli accessori. Come un denominatore comune la moda viene in soccorso in un momento di bisogno e lancia con una nota di energia, uno stato di buonumore. Femminilità come essenzialità del prodotto. Pensate per il piede come luogo di risonanza del corpo, la scarpa come l’elemento che esalta il proprio aspetto e che rende unica la personalità di ogni donna. Il risultato di ogni collezione è l’anticipazione del prossimo obiettivo. La fonte d’ispirazione del design delle calzature Taccetti è la vita di oggi. Tra i tormenti del quotidiano e i ritagli giornalieri di momenti glamour si inseriscono perfettamente i modelli di Stefano Taccetti. In risposta alle diverse esigenze della donna contemporanea nel tentativo di connubio fra l’essere e l’apparire. È elegante e sofisticata, fashion e romantica, la donna di oggi ritorna alla ricchezza della semplicità. La collezione del calzaturificio toscano per la nuova stagione estiva 2012 crea emozioni e linguaggi universali. Possiede un’impronta decisamente leggera e fermamente femminile, espressione del nuovo vivere urban-chic.
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Da modelli vibranti, frutto di un’intensa esplorazione dei gusti,a colori freschi e brillanti accostati ai toni neutri del taupe, del cuoio e del bianco, si trasmette energia. Quindi forature su pellami nabuk leggeri, pony e vacchetta lavorati a taglio vivo e cuciture a contrasto sono le nuove proposte di un daily accattivante. In abbinamenti di tessuti denim, gros-grain e vernici fluo su tomaie dalle linee pulite, per la parte più humour e eye-catching della collezione. Quindi fasciature in rafia, allacciature alla schiava tramite nastri di gros-grain e scoubidou di pelle come richiamo all’artigianalità del prodotto e per rendere le gambe il fulcro del corpo. I modelli sono interpretati in due varianti, quella del colore e della vivacità estiva, e quella della delicatezza del bianco e del suo romanticismo. In definitiva le strutture di questa stagione sono composte da altezze vertiginose per sandali, decolleté, e peep-toe e si affiancano a strutture flat di sandali e ballerine e una nuova proposta di tacco 100 mm più voluminoso, dalle rifiniture ad effetto rustic, applicato a modelli e materiali che ne esaltano il look eco-elegant. Perciò è uno charme fatto di dettagli, linee sofisticate, materiali preziosi, che acquisisce un aspetto unico e inconfondibile dedicato a donne illuminate. Sempre in passerella le calzature Taccetti (www.taccetti.it) interpretano la nuova stagione estiva 2012. Una griffe importante nel mondo del fashion, accessori, con proposte sempre attuali e grintose, un appeal fresco e giovane, per una femminilità contemporanea. Comunque protagoniste ai piedi delle donne che interpretano la moda. Risulta impossibile resistere alle tentazioni, femminili e chic, della nuova collezione.
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BRACCIALINI BORSE CHE PARLANO di Gabriele Nardini
L’
accessorio cambia il look! Lo sanno bene le fashion blogger e lo sa bene anche la griffe di borse fiorentina ‘Braccialini’. Stupisce per originalità e comunicazione la nuova collezione primavera/estate 2012. È una nuova moda, che parla e racconta le emozioni. Con semplici messaggi comunica con libera immaginazione, uno stato d’animo e un’appartenenza. Per la nuova stagione calda, Braccialini gioca con i tanti linguaggi del mondo floreale, celebrandone gli spettacolari contrasti. È il tripudio della eco-fashion che si esprime con i colori dei fiori, l’emozione di una rosa, il profumo del mughetto, la vitalità del girasole. Dalla notte dei tempi, poeti, pittori, musicisti e anche i più grandi designer e stilisti si sono ispirati ai fiori. La semplicità, freschezza e purezza della margherita diventa una nuova borsa icona dai petali bianchi impreziositi con tanti strass. Invece una corolla di calle bianche e foglie verdi avvolgono un grazioso cestino dal manico intrecciato, e ghirlande di fiori policrome esaltano le sacche destrutturate.
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Mentre una delicata grande rosa, simbolo di passione, s’insinua nelle pieghe di una borsa dalla linea sobria. È una raffinata celebrazione di fiori, di colori dai toni del fuxia, dell’azzurro, dell’arancio, disegnati e ricamati in forma astratta. Unico spettatore, con uno sguardo vispo e incantato, di questo stupefacente prodigio della natura, un piccolo cerbiatto, accoccolato in silenzio tra piccoli fiori in pelle e tra colorati Swarovski. Mentre arrivano nuove star nel mondo delle borse, l’accessorio cult, la così detta casa portatile, si arricchisce di un nuovo modello destinato a diventare un nuovo classico continuativo della maison italiana. Braccialini annuncia ‘CLIO’ la borsa icona per un lusso da city-chic. Il suo stile, immediatamente riconoscibile, coniuga elementi squisitamente retrò a un glamour contemporaneo e trendy. Per esempio dettagli distintivi come la cerniera e il grande girello in metallo dorato connotano l’eleganza senza tempo di questa borsa dal fascino bon ton.
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Presentata per la prima volta la scorsa stagione Clio è ora riproposta nella versione estiva in molte nuove varianti, ricche e creative, e in differenti grandezze. Infatti, sono quattro le proposte cromatiche: beige in tessuto di paglia, salmone in vitello a stampa cocco, multicolor una stampa particolare nero/bianco e glicine con una romantica stampa fiorita su vitello bianco. Infine si aggiunge a questa, una mini serie ‘special’, proposta in una sola misura, dalle lavorazioni ancora più pregiate per quattro modelli da collezione. Clio Flower: con fiori ricamati artigianalmente in nuance di colore, su pellame bianco effetto cervo. Clio Gold: modello caratterizzato da pellame dorato effetto lucertola, con tasca impreziosita da fiori, foglie e strass Swarovski. Clio Jeans: modello denim, chiaro e scuro, con stampa dai colori brillanti su fondo di vernice sfumata. Clio Embrodery: in vitello nero opaco con ricamo bianco, e in vitello nero lucido a stampa pitone con pelle bianca a contrasto.
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Inoltre sono irresistibili i nuovi modelli della collezione ‘TUA’ by Braccialini. Anche questo creativo itinerario di borse prepara alla voglia di estate e di solarità con disegni allegri e colorati, con una collezione che dà voce a tutte le donne e a tutte le personalità. Ossia sono borse che seducono ed eccezionali oggetti regalo. Per chi ha il mare sempre in testa, le deliziose borse ‘Love boat’ ci conducono in una svagata crociera nei mari del sud, con morbide sacche in canvas a righe con soggetti marinari e dettagli caratteristici come corde, nodi e tanto di oblò frontale. Per lo più pop, rivolte alle aspiranti fashion victim, il nuovo sexy è la borsa ‘Ladies’ in vernice con volti stilizzati di donna, ognuna accompagnata da un messaggio sulla moda, lo stile, l’eleganza. Risulta quasi un piccolo manifesto personale da portare sempre con sé in ogni situazione della giornata. Invece per le più vanitose, il modello ‘Makeup’ con applicati rossetti, smalti, pettini, profumi e porta gioie diventano protagonisti di una serie particolarmente autoironica. Per le più distratte, la borsa ‘Notes’ diventa anche un’agenda personale, con tanto di penna applicata e foglio su cui appuntare tutti gli appuntamenti del giorno, per borse in vernice stampa cocco. E per chi ha voglia di un’evasione fuori porta ci sono i bauletti colorati ‘Sweet home’ con balconi, fiori, panni stesi, finestre con tende per chi sogna di vivere in campagna un giorno, al riparo dai clacson. Rivolte alle amanti dei cani il modello ‘My pet’ riporta al concetto del fashion dog con una deliziosa cagnetta ricamata con applicazione di pelle, vestita all’ultima moda. In definitiva chiude la collezione la ormai celebre serie di ‘Cartoline’, otto souvenir che arrivano da Australia, Messico, Russia, Sicilia, Provenza, Svizzera, Thailandia e Cuba, ognuna con i propri elementi folkloristici più tipici. Per ricordare che, qualsiasi sia la destinazione, l’importante è lasciare un po’ di spazio in valigia per i sogni.
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ALTERNATIVE
APPAREL Dalla t-shirt perfetta al total look di Enrico Sanchi
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all’idea di un americano di nome Greg Alterman di creare la t-shirt perfetta, ovvero una maglietta che mixasse e sintetizzasse fashion, comfort e vestibilità del fit, nasce Alternative Apparel, marchio moda sul mercato dal 1995. L’obiettivo di Mr. Alterman pare ormai essere stato raggiunto: con il progetto del suo fondatore Alternative Apparel ha elevato la maglietta da capo casual-basic a qualcosa di irrinunciabile nel guardaroba di ciascuno di noi. Dal suo quartier generale di Atlanta, sede del reparto stile, Alternative Apparel sta conquistando il mondo: attualmente il brand è già presente, oltre che negli States, in Canada, Giappone, Australia, e in Europa, in Germania, Inghilterra e Italia dove conta oltre 350 punti vendita (la distribuzione in Europa è affidata ad Interjeans). In parallelo alla conquista dei mercati internazionali, via via l’azienda ha provveduto a un graduale ampliamento dell’offerta e oggi Alternative Apparel significa una collezione completa, facile e veloce, pronta da indossare, che include anche felpe, cardigan, abiti, e accessori, nelle tre versioni uomo, donna e bambino. Complice di questo successo internazionale le celebrity di tutto il mondo: la lista dei vip che per il tempo libero scelgono per il comfort e lo stile Alternative Apparel è lunghissima. Da Tom Cruise, paparazzato on the road con addosso la Champ SweatShirt, una felpa a mezza manica che è uno dei best seller anche in Italia, a Fergie dei Black Eyed Peas, passando per Matt Damon, fino alle star americane Reese Witherspoon
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ed Hayden Panettiere, entrambe note anche in Italia per le interpretazioni su piccolo e grande schermo. Sensibile anche alla sostenibilità e all’ambiente, Alternative Apparel produce per il mercato anche una collezione eco-friendly, Alternative Earth, realizzata con tessuti di provenienza organica. Per la primavera/estate 2012 le collezioni Alternative aggiungono modelli in fantasie e stampe coloratissime trattati con nuovi lavaggi, pur mantenendo intatta la mano soft e il mood vintage, le due grandi connotazioni del successo di questo brand. Gli high light di stagione includono per lei gonne e vestiti dalla silhouette estremamente femminile, dai maxi abiti asimmetrici alle gonne a vita alta, come anche una selezione di nuovi must-have, dai pullover sottili e leggeri, alle felpe smanicate a taglio vivo fino al poncho. Per lui, invece, felpe con cappuccio, bermuda e serafino con bottoni. La collezione primavera/estate 2012 include anche un nuovo assortimento di borse e accessori che si ispirano al mare dando spazio e declinazione al classico lino per le borse in tela, le borse a tracolla e i borsoni in colori decisi e compatti oltre a due nuove stampe: una piccola fantasia su base blu vittoriano e una a multi stripes (righe parallele). Per finire, dettagli in legno intagliato a mano, corde annodate e finiture in ottone perfetti da abbinare con accessori in stile urban chic traveller come le sciarpe, gli scialli e i cappelli.
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FRUSCIO F
ruscio, evoca la sensazione di un indumento pregiato che scivola tra le mani, e diventa brand per identificare una linea di prodotti di intimo, moda e total look. Il progetto franchising Fruscio nasce dalla pluriennale esperienza di un’azienda produttrice di biancheria intima e costumi da bagno, la Confezioni B.G. Snc, fondata nel 1969. L’obiettivo perseguito diventa la produzione di una linea di prodotti a marchio Fruscio e la loro distribuzione attraverso negozi monomarca. Nel 1993 aprono i primi punti vendita a gestione diretta e la gamma dei prodotti viene ampliata con l’introduzione della linea pigiami e della linea collant. Successivamente, forte degli ottimi risultati ottenuti, parte il progetto franchising con l’apertura dei primi negozi affiliati che porta nel 1998 alla nascita del brand vero e proprio. I risultati parlano da soli, dal 1998 la rete di negozi cresce a un ritmo di oltre venti punti vendita l’anno. Nasce la seconda generazione di negozi a insegna Fruscio, con un nuovo arredamento e un nuovo layout espositivo per valorizzare al meglio le collezioni. Fruscio è diventata nell’immaginario dell’universo femminile la ‘divisa’ della seduzione. Una seduzione che è emersa nella Glam Biker dove, per la prima volta in Italia, in una parata davvero originale, tantissime ragazze hanno sfilato per le vie di Riccione a bordo delle loro biciclette! L’evento ha avuto luogo sabato 9 giugno nella località più trendy della riviera romagnola ed è stato un
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vero e proprio fashion game: ogni partecipante infatti ha inventato e curato il proprio look dell’estate 2012. La sfilata partita dal Grande Gazebo di Viale Ceccarini, si è sviluppata su tutto il lungomare riccionese. Questa idea geniale è nata da Cristina Mariani, titolare dell’azienda Fruscio, da sempre attenta alle esigenze del mondo femminile. Le donne hanno potuto comunicare grazie a questo evento, oltre alla loro passione per la moda, anche la voglia di benessere, di forma fisica, di natura e soprattutto il ritorno a cose più semplici. Si potrebbe dire: una pedalata contro la crisi. In fin dei conti le nostre madri e le nostre nonne andavano a lavorare in bicicletta, trasportavano oggetti, ci passeggiavano con i fidanzati ed era soprattutto un mezzo che le rendeva ancora più chic. Un mezzo che non ha costi. La giuria presieduta dall’attore Alex Belli, era composta dall’Assessore al Turismo di Riccione Simone Gobbi, dalla stilista e titolare di Fruscio Cristina Mariani, da Antonella Bigotto redattrice di Grazia, Alessandra Greco redattrice di Cosmopolitan, Costanza Aquilini redattrice di Natural Style e Stefania Benzo stylist di Tu Style. A loro è stata affidata la proclamazione della Glam Biker 2012 la quale sarà una delle testimonial della prossima campagna Fitness Fruscio 2013. Molti gli ospiti vip che hanno pedalato insieme alle concorrenti per aggiudicarsi il look vincente! Tra gli altri erano presenti Melita Toniolo già testimonial del brand Fruscio, Francesca Fioretti, protagonista del film “Poker Generation” e la bellissima Micol Ronchi del “Chiambretti Show”.
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ASSOMODA E
ASSOTEMPORARY
A tu per tu con il Dr. Massimo Costa, Segretario Generale di Assomoda e AssoTemporary.
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i racconta qualche cenno storico di Assomoda? “Assomoda nasce nel 1969 a Milano su iniziativa di un gruppo di pionieri dell’agenzia commerciale come siamo abituati a considerarla oggi. Infatti, in quel periodo ancora non aveva preso piede il ‘format showroom’, vale a dire l’ufficio con area espositiva annessa, che caratterizza l’immagine dell’agente moderno. Quel gruppo di pionieri introdusse in Italia, importandola dagli Stati Uniti, una nuova modalità di interpretare il lavoro dell’agente di commercio: da venditore itinerante, o porgitore di prodotto, a titolare di uno showroom, nel quale ricevere i buyers e definire gli ordini di acquisto. Contestualmente ad Assomoda i nostri precursori fondarono Milanovendemoda, la prima rassegna italiana del prêt-àporter, e diedero vita ad una stagione gloriosa della nostra Associazione e della moda milanese, per la prima volta alla ribalta dopo i fasti della Sala Bianca di Firenze. Milanovendemoda esordì sotto il tendone di un circo, passò poi nei migliori alberghi cittadini e infine approdò in fiera diventando punto di riferimento internazionale per l’abbigliamento femminile. Ancora oggi, molto del prestigio di Assomoda deriva da quegli anni mitici, dove per entrare a far parte dell’Associazione si doveva passare al vaglio di una Commissione di selezione. Attualmente tutto è più fluido, ma un’atmosfera di prestigio continua ad illuminare il ruolo di Assomoda nel fashion system”. Qual è la mission di Assomoda? “Assomoda si muove come una classica Associazione di categoria promuovendo iniziative e servizi in grado di aiutare il percorso professionale e imprenditoriale degli associati. La mission deriva dalla collocazione di Assomoda al centro della moda, dunque quella di svolgere un ruolo di anello di congiunzione tra produzione e distribuzione finale del prodotto”. E quali sono le modalità operative? “L’ottica di servizio e le finalità non lucrative definiscono le modalità operative dell’Associazione, una struttura a disposizione di agenti, distributori e, da poco, anche di aziende e giovani designer. Infatti anche i giovani designer, senza limiti di età, possono far parte di Assomoda. È stata una rivoluzione copernicana, nel corso del 2010, che ha portato l’Associazione a dare spazio ai giovani talenti del fashion i quali possono approcciare positivamente il mercato, attraverso il contatto con gli agenti/distributori. Sono circa 40 i designer associati, alcuni dei quali provenienti dall’estero. Una nota importante è anche l’allargamento della sfera di rappresentanza associativa al mondo dello sport e sportswear, per il quale è stato creato un apposito Dipartimento”. Quali sono i servizi che Assomoda offre ai suoi iscritti? “I servizi offerti da Assomoda sono molteplici e finalizzati a creare supporto tecnico ed opportunità di business ai soci. Tra essi una menzione particolare merita il servizio di ricerca partner, cioè le azioni svolte per
di Stefano Pegli
favorire il contatto e l’eventuale sviluppo di una partnership commerciale tra le aziende e gli agenti/distributori. Oggi il problema della vendita del prodotto moda, dall’abbigliamento agli accessori, si è complicato molto a seguito della crisi economica e della stagnazione dei consumi, pertanto Assomoda opera per favorire logiche di aggregazioni e/o di fattiva collaborazione tra i vari attori del sistema moda. Assomoda propone inoltre ai soci una gamma completa di consulenze tecniche, da quella legale e fiscale a quella su ambiente e sicurezza e previdenza. Infine, essendo tra le Associazioni costituenti di Confcommercio Milano, è in grado di estendere ai propri soci i servizi e le convenzioni che Confcommercio riserva alle imprese del terziario”. E quali le eccellenze di Assomoda? “Le eccellenze di Assomoda sono almeno tre: - grande prestigio nazionale ed internazionale, è uno dei marchi più riconosciuti nel mondo; - la punta avanzata dei grandi showroom internazionali (circa 70), meta imprescindibile per tutti i compratori internazionali; - il fatto di essere l’Associazione di riferimento per il mondo degli showroom, che sono circa 850 nella sola città di Milano. La città meneghina non è forse più capitale mondiale della moda ma lo è degli showroom moda”. Quando è nata AssoTemporary? “L’Italia è ancora in ritardo rispetto a paesi come Stati Uniti e Inghilterra, dove il temporary shop si è affermato pienamente. Fa eccezione Milano, che con 60 temporary store e più di cinquecento aziende che li hanno utilizzati negli ultimi tre anni, risulta essere nettamente la capitale del temporary shop. Diversi sono gli esempi di temporary shop riusciti, direi la stragrande maggioranza. Posso citare tre diversi settori per la loro originalità: Prosciutto San Daniele, Philips e Vileda. Assotemporary è nata nel 2008 da uno spunto creativo mio e di Paolo Comini, titolare di Sidecar e pioniere del temporary shop in Italia. Un uomo di mercato (imprenditore) come Comini e un uomo di organizzazione (responsabile di Assomoda) come il sottoscritto, hanno deciso di creare un’Associazione scommettendo sul futuro di una formula che nel 2008 era pressoché sconosciuta. Scommessa vinta perché in pochi mesi Assotemporary ha raggruppato decine di aderenti e oggi ne ha circa un centinaio. L’Associazione è il punto di riferimento per tutti coloro che vogliono intraprendere l’attività, sia dal lato della gestione degli spazi, sia dal lato della sperimentazione aziendale. Fornisce servizi a 360° e lavora per dare un assetto normativo chiaro al temporary shop. Svolge inoltre un’attività di rappresentanza istituzionale del settore”. Ci racconta anche dove e come nasce il fenomeno Temporary? “Il Temporary Shop nasce e si sviluppa all’estero come fenomeno di comunicazione e strumento di marketing non convenzionale. In Italia l’elemento della vendita si impone come prevalente e fa del temporary >>
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shop, come dico nel mio libro, l’ultimo confine del retail e non solo una nuova frontiera della comunicazione. Il fatto che la culla del temporary shop sia stata in paesi altamente innovativi nel settore pubblicitario non è certo un caso: conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, il dna del temporary shop, che è quello di un raffinato mezzo di comunicazione e sottolinea come nei paesi ad alto tasso di innovazione le nuove tendenze si affermino con maggiore rapidità ed incisività”. Qual è l’obiettivo che porta ad aprire un Temporary Shop? “Il concetto kantiano, riveduto e corretto, di ‘monade esperienziale’ ben si confà al temporary store inteso come spazio dove è in scena il temporary shop e non la banale vendita del prodotto. Se analizziamo, in effetti, le ragioni che spingono un’azienda a sperimentare il ‘vero’ temporary shop – tra le quale spiccano: creare l’evento, fare tendenza, fare test pilota ed operazioni di marketing convenzionale ed esperienziale – ci rendiamo conto che il negozio temporaneo ha ben poco da spartire con la boutique plurimarca. Il temporary store è un palcoscenico dove la marca, i prodotti e i consumatori recitano a soggetto, seguendo il canovaccio rappresentato da un programma di iniziative creato ad hoc per il tempo ed il luogo dell’evento. La customizzazione non potrebbe essere più accentuata di quanto si verifichi nell’ambito di un temporary shop: proprio perché i consumatori sono protagonisti e possono relazionarsi con il brand in modo unico, soggettivo e straordinario. Quanto alla fidelizzazione, essa è una conseguenza del rapporto che si viene a creare tra consumatore e marca. Senza nulla togliere al rapporto di fiducia che un buon negozio di vicinato può ancora oggi – e oggi più che mai occorre fiducia per instaurare un rapporto con i propri clienti attraverso un’attività costante attenta e professionale – non vi è dubbio che nel temporary store la fidelizzazione non è mediata ma si sviluppa direttamente tra il consumatore e il brand. I temporary shop di alcuni grossi marchi, come Gucci, Prada o come quello realizzato da Electrolux sul tetto del Palais de Tokio a Parigi e recentemente sopra la Galleria di Milano, puntano a consolidare un rapporto di ‘alta fedeltà’ con i propri clienti”. Ci spiega la differenza tra Temporary Shop e Temporary Store? “Come spiego nel mio libro Temporary Shop: nuove forme di comunicazione e di vendita in sintonia con lo spirito dei tempi, il temporary store è il luogo fisico dove va in onda il temporary shop, che è invece la formula algebrica: comunicazione + vendita = shopping experience”. Temporary Shop: solo nel centro delle città? “Centro delle città, Milano in pole position. Ma anche stazioni, aeroporti, centri commerciali, teatri, gallerie d’arte e città turistiche. Grandi stazioni da poco e Centostazioni da anni sono soci di Assotemporary, perché le gallerie commerciali nelle stazioni riservano spazi e contenitori anche al temporary”.
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Esiste un luogo ideale per aprire un Temporary Shop? “Direi che il format metropolitano rimane il più vincente, dunque una location di circa 100 mq in posizione strategica con due vetrine ampie e luminose rappresenta l’ideale. Naturalmente lo spazio fa metà dell’opera, ma una buona capacità e varietà di servizi a valore aggiunto la completano al meglio”. In che modo il fenomeno del Temporary Shop è legato alla crisi economica? “Ho sempre detto, e lo ripeto anche oggi, che la crisi economica ha accelerato lo sviluppo di un fenomeno, il temporary shop, che è destinato a crescere e consolidarsi come è stato per il franchising”. E che differenza c’è, in termine di investimenti richiesti, per aprire un Temporary rispetto ad un negozio ‘tradizionale’? “In termini di investimenti direi che c’è una differenza sostanziale tra l’avvio di un temporary e l’apertura di un negozio tradizionale. L’affitto di spazi nelle grandi città, specialmente nelle zone centrali, è ormai un miraggio per molti, a parte le aziende più importanti e riconosciute a livello internazionale che possono aprire i loro flagship store. Per una piccola/media azienda il temporary shop consente di ottimizzare l’investimento, riducendolo a brevi periodi di utilizzo degli spazi ma con la possibilità di individuare luogo e periodo più congeniali agli obiettivi aziendali”. Si vende solo il prodotto o si trasmette anche un messaggio? “Fondamentale è il momento della comunicazione, dunque far passare un messaggio forte legato al brand o direttamente all’azienda. Quando si opta per mere operazioni di vendita speciale, è meglio parlare di temporary outlet, anche perché si punta ad attrarre il consumatore con gli sconti e l’apparato scenografico del temporary shop è ridotto al minimo”. Qual è il target medio dei Temporary Shop sia per età che per profilo sociale? “Oggi non vi è più target esclusivamente giovane, come agli inizi. Direi che non ci sono elite dedite al temporary shop, ma tutti i consumatori sono potenzialmente coinvolti nell’esperienze proposte dai temporary store. In alcuni periodi dell’anno, soprattutto a Milano, si usa ormai dire: andiamo per temporary, un po’ come si dice: andiamo a fare shopping”. Dal punto di vista del consumatore quali sono le attrattive dei Temporary Shop? “Le attrattive per il consumatore sono tante e, soprattutto, cambia il ruolo che egli può giocare. Direi che può diventare un ‘consum-attore’, protagonista della rappresentazione che ha luogo all’interno del temporary store, divenuto un vero e proprio palcoscenico. Gli elementi in più rispetto a un normale negozio sono almeno tre: il coinvolgimento emozionale, la possibilità di entrare nel mondo dell’azienda e l’interattività, cioè l’essere parte attiva dell’esperienza vissuta”. L’esperienza di chi entra in contatto con un Temporary Shop è ovviamente di breve durata. Gli effetti sono anch’essi di breve durata? “Gli effetti possono durare, perché spesso si tratta di esperienze ‘indimenticabili’. Se pensiamo ad eventi come quelli di Nivea, Fiat, Philips e tanti altri, è facile ricordarli e serbare un frammento personale di una esperienza del tutto straordinaria”. Esistono casi di Temporary Shop nati per vendere prodotti esclusivi o in serie limitata? “Ci sono stati casi molto eclatanti come quello di Vuitton al Moma di New York, in collaborazione con un noto artista giapponese. Più in generale le aziende possono usare il temporary shop anche per anteprima di nuovi prodotti e anche per limited edition: direi che non c’è nulla di meglio del temporary per farlo”. Come si può determinare il successo di un Temporary Shop? “Il successo è misurabile in termini di efficacia e visibilità, alla stregua di una campagna di comunicazione. Gli effetti richiedono tempo, come per qualsiasi azione di comunicazione, ma vi è anche la possibilità di un riscontro immediato attraverso il numero degli scontrini, dei visitatori e la media dello scontrino, come in qualsiasi negozio”. Il Temporary Shop in Italia è una fase sperimentale o si è già consolidato come fenomeno del nostro tempo? “Ad oggi il temporary shop è ancora un fenomeno nascente in Italia, ma è già una realtà consolidata ed un mercato in crescita a Milano, capitale assoluta del temporary shop”. Cinque buoni motivi per aprire un Temporary? “I motivi sono più di cinque. Ecco il nostro decalogo: Creare l’evento, vendere in particolari periodi dell’anno, trasmettere emozioni correlate al brand, fare tendenza, realizzare i presupporti per vendite esclusive, profilare il proprio consumatore, sperimentare un monomarca a costi limitati, apparire fisicamente (per le aziende che operano solo on line), giocare la carta della mobilità, giocare la carta dell’acquisto di impulso. E quali progetti per il futuro? “Tanti progetti, come la nuova edizione di temporary world, la rassegna espositiva del mondo temporary andata in onda al Teatro Franco Parenti nel 2011. Poi i rapporti di collaborazione con la Camera di Commercio di Milano per arrivare ad un contratto – tipo sia per i temporary shop sia per i business center”.
FASHION SPAZIO ASTORIA
TEMPORARY CARLSBERG
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ACCADEMIA
Marianna Pilato
DEL LUSSO La storia, l’offerta formativa e le collezioni
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Accademia del Lusso è uno storico istituto di Alta Formazione specializzato nel settore del Fashion e del Design. Esso è stato fondato nel 2005 dall’attuale vicedirettore centrale Chiara Melani che, rifiutando la proposta di acquistare una scuola di moda già esistente, decise di progettarne una del tutto nuova più al passo con i tempi e con le continue rivoluzioni della moda. Fin dai suoi esordi, la scuola ha sempre cercato di venire incontro alle esigenze degli allievi più giovani, organizzando alcuni corsi a distanza in modalità on-line (riguardanti il Fashion Visual Merchandising, l’Image Consulting e il Fashion Editing) o nella comoda formula week-end e mettendo a disposizione diverse borse di studio. Tutto ciò per agevolare la formazione di nuovi talenti creativi direttamente in Italia, nazione indiscutibilmente trainante nel settore moda ma di solito carente nell’investire su nuove risorse umane. Il metodo seguito da tutti i vari percorsi formativi (a prescindere dalla loro divisione e classificazione in master, post diploma, professional o short course), s’incentra su aspetti soprattutto pratici dei mestieri ai quali gli alunni aspirano, considerando la teoria solo come un approfondimento aggiuntivo. >>
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Un altro insegnamento fondamentale che l’Accademia impartisce a chi vuole operare nella moda consiste nel saper prendere spunto dai quei riferimenti culturali, storici e sociali in grado di attirare l’interesse e la curiosità del pubblico, trasformandoli poi attraverso uno stile adeguato in materiali, forme e cromatismi originali. Per imparare al meglio tale procedimento creativo, in vista della fine di ogni anno accademico, tutti i docenti propongono ai frequentanti delle loro lezioni un tema univoco a cui ispirarsi per dare vita a una collezione inedita, attraverso la quale la classe concretizza tutto ciò che ha appreso durante i mesi di formazione. Dopo aver ottenuto un ottimo riscontro di critica e di pubblico lo scorso luglio ad AltaRoma con la sfilata dedicata al tricolore e ai 150 anni dell’Unità d’Italia, l’istituto ha già deciso il tema al quale gli studenti che vorranno partecipare dovranno attenersi per l’evento di chiusura dell’anno accademico 2011/2012: il punto di riferimento da cui trarre ispirazione sarà il mondo dei fiori e della botanica in generale. Sulla passerella questa volta, oltre agli abiti disegnati e cuciti dagli studenti delle sedi di Milano, Treviso, Palermo e Roma, saliranno anche le creazioni degli allievi della nuova sede di Napoli (il prestigio dell’Accademia del Lusso deriva anche dalla sua presenza in più città sia nazionali che internazionali). Tutti quanti i capi andranno a costituire la collezione Primavera-Estate, inclusi outfit sia maschili sia femminili realizzati obbligatoriamente utilizzando tessuti come il cady, il gabardine, lo chiffon e il crêpe. Solitamente tutti i modelli creati sotto l’influsso di questa scuola si basano sul concetto del ‘nuovo lusso’ tendente all’etica della sobrietà. Le linee delle creazioni si rivelano molto semplici ed eleganti al tempo stesso, non troppo stravaganti al fine di essere portabili in varie occasioni. I vestiti da sera e quelli casual, come pure gli accessori, sono accomunati perciò dalla filosofia del less than more, il rigore del poco, ma bello e ben fatto, in sintonia con le dinamiche del settore fashion attuale. Per maggiori informazioni in merito agli indirizzi delle sedi e ai corsi offerti dall’istituto, si rimanda al sito www.accademiadellusso.com
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AESTHETIC
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Più che la bellezza in sé, con tutti i suoi luoghi comuni, tradurla in seduzione.
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Costume: Gialès Cappello: H&M
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BEACHWEAR
2012 di Giulia Nori
Costume: Gialès
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inalmente è arrivata l'estate, tutti in spiaggia! Sole, caldo, mare, spiaggia e poi...? Ecco che si presenta puntuale ogni anno la scelta del costume, o perché no, dei costumi! È inutile dirlo ma a noi donne piace ogni anno regalarci un bikini diverso, anche se il nostro cassetto è pieno di capi da spiaggia, di tutti i colori e di tutte le forme. Ma quando la temperatura aumenta e le vetrine dei negozi si riempiono di sfavillanti bikini, non possiamo resistere e allora eccoci davanti alla scelta più ardua: che modello scelgo? Beh..quest'estate avete l'imbarazzo della scelta: il colore diventa il protagonista indiscusso. Lasciate finalmente a casa il nero di cui vediamo solo pochissimi accenni nelle varie collezioni. Era ora! Diciamo basta al total black in estate, soprattutto al mare. Se pensate che un costume nero possa nascondere qualche curva di troppo, pensate che potete ottenere lo stesso risultato optando per colori differenti, come un bel blu cobalto o un marrone. Giocando con i dettagli come applicazioni in pietre oppure con un bel pareo a fantasia legato ai fianchi. Gli elementi principali dell'estate 2012 sono le stampe floreali, i colori fluo o le tinte pastello. I motivi che dominano le stampe sono invece pois, righe, richiami tropicali fino ad arrivare a delle vere applicazioni di fiori e volant. Per questa stagione, che il costume sia a tinta unita o a fantasia, gli stilisti hanno dato largo spazio alla creatività. Un must che si è rafforzato in questi ultimi due anni è stato l'abbinamento di pezzi differenti tra loro, anche di aziende diverse. Ora il divertente gioco degli abbinamenti è passato a noi. Non solo tinte unite differenti, ma quest'anno vedremo sulle spiagge anche fantasie e stampe differenti abbinate tra loro, alla ricerca di un contrasto sempre più strong, come succede nella nuova collezione di Gialès, fantasie floreali e pois in un unico outfit! Anche i costumi interi diventano protagonisti, affiancandosi allo storico bikini; basta che siano molto sgambati e dalle linee che ricordano gli anni ‘50. L'abbandono delle spalline e i dettagli romantici, donano anche al mare classe ed eleganza. Il dettaglio in più? Un cappello di paglia a falda larga e degli orecchini vistosi!
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Costume: Christies Coprispalle: Christies Collana: Papeete
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Costume: Papeete Borsone: Papeete Occhiali: A.C. Milano Licensing Orecchini: Papeete Pareo: Christies Bracciali: Too Late
Costume: Gialès Le fantasie? Come detto prima non c'è che da scegliere tra stampe animalier, motivi floreali, decorazioni liberty. Avremo un'estate all'insegna di contrasti, leggerezza, colori fluo o pastelli, stampe, linee romantiche e dettagli preziosi come le micro paillettes di Tezuk. I suoi pezzi a fascia e le brasiliane con laccetti laterali sono una sicurezza sulle spiagge romagnole. Quest'anno molto gettonate sono anche le fantasie floreali dai toni pastello e quelle più piccanti con peperoncini disegnati. Altro brand molto raffinato e di classe e dalle fantasie originali e ricercate è Christies, che propone mood e linee diverse, tra cui possiamo trovare sia ispirazioni hippie anni '70 che atmosfere di una Hollywood degli stessi anni, con tessuti lucidi e leggeri. Il tutto impreziosito da ricami di perline e paillettes. Ovviamente il vostro look non è completo se non scegliete anche un abito leggero e svolazzante, meglio una maxi gonna e a fiori, una maxi bag, sandali e tanti tanti accessori, collane, bracciali, orecchini, colorati ovviamente, insomma quest'anno esageriamo!
Ringraziamenti:
Costume: Christies Gonna stampata: Traffic People
Testi: Giulia Nori Ph. Fabio Scarpati Ph. assistant: Simone sacco Fashion stylist: Giulia Nori Location: Papeete Beach Si ringrazia l’hotel Perla Verde di Milano Marittima
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Aceto Balsamico di Modena I.G.P. e Condimenti Semplicemente Naturali
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Piazza Bresciani SALO’ - di fronte all’ospedale
CARLO CHIONNA LANCIA BYBLOS BY 9.2 a cura di Enrico Sanchi
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na vita rincorsa a mille all’ora. Vissuta, desiderata. Alla ricerca di emozioni sempre nuove, forti, intense, genuine. Questo è Carlo Chionna, genio ribelle e tenace sognatore, protagonista da oltre quindici anni del fashion system e abile sovvertitore dei codici e dogmi da esso imposti. È il 1995 quando, grazie a un’idea vincente del fratello Alessandro, Carlo comincia la sua avventura nel mondo dell’abbigliamento come imprenditore. Dalla necessità di asciugarsi le mani dal sudore durante una partita di golf nascono, infatti, i famosi pantaloni con la toppa contraddistinti dal noto logo con la “J”. L’impresa va a gonfie vele per qualche anno, fino a quando una serie di incomprensioni tra i due comproprietari sfocia nelle aule di un tribunale. Al socio rimane il marchio, Chionna torna a casa con 9 milioni e 200 mila euro. A Carlo la ferita brucia. La sua creatura gli è stata portata via. Ma lui non si dà per vinto, ha quarant’anni e nessuna voglia di mollare. Quando tutti credono che ormai abbia fatto il suo tempo e sia pronto per abbandonare il palcoscenico, Carlo Chionna annuncia al mondo intero la sua nuova sfida. Quasi uno sbeffeggio. Un voler ricordare. Per mai dimenticare il proprio cammino, la propria origine. È il Natale del 2003 quando Carlo lancia la 9.2, la sua nuova linea di pantaloni. >>
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Nata dalla passione per le donne, dall’amore per il volo dei gabbiani. I suoi pantaloni germogliano così, dalla ricerca delle curve, dalle linee femminili. Solo in un secondo momento nascerà la linea maschile, più squadrata e dalla forte personalità. Lo stile 9.2 viene così apprezzato ed entra a tal punto nel cuore della gente che Chionna decide, nel 2009, di ampliare la propria offerta proponendo un total look, sia per l’uomo che per la donna. Nelle sue collezioni il poliedrico stilista sa mixare, con autentica maestria, il confort e le tendenze più attuali, senza mai dimenticare i valori intrinsechi del marchio: la qualità dei capi e il Made in Italy, di cui Carlo è audace paladino. Di produzione italiana sono, infatti, tutte le creazioni firmate 9.2: dal filo delle cuciture, ai bottoni, le etichette e i tessuti, fino alle lavorazioni più particolari. Un must, il Made in Italy, a cui lo stilista non intende rinunciare. Al contrario, ne fa la bandiera del proprio stile, impegnandosi in prima persona per garantire l’origine e la provenienza 100% italiana di tutti i capi che compongono le sue collezioni. Carlo sceglie, infatti, di essere un imprenditore totalmente fuori da ogni schema e da ogni regola di mercato. Sceglie di non abbassare i costi della sua produzione e di non gonfiare a spese dei consumatori il suo fatturato. Sceglie di mantenere la sua azienda interamente nel territorio nazionale. L’obiettivo è quello di contrastare la crisi dilagante e consegnare un’etichetta veritiera e reale a tutti coloro che decidono di acquistare le sue creazioni. Ma, accanto a un’etica imprenditoriale così apprezzabile, continuano a convivere le mille passioni giovanili dello stilista: la musica, le discoteche e il mare. La Riviera: questo è l’altro grande amore di Carlo. Le serate,
tirate fino all’alba, a suonare come dj nei più noti locali della costa romagnola. Immerso nella gente, tra gambe e braccia che si muovono come impazzite, guidate dalle sue mani che accarezzano dischi e note. E, come è tipico di una personalità tanto appassionata e tenace, l’estroso stilista non si è accontentato di ‘vivere’ la Riviera come una passione ma l’ha trasformata in un vero e proprio lavoro, prendendo in gestione il più esclusivo e storico locale di Riccione: il Byblos! L’obiettivo? Rivoluzionare il concept stesso di discoteca e di evento, offrendo uno stile nuovo, fresco, che miri a innovare il concetto di nightlife, liberandolo dalla sua banalità e dalla musica main stream. Chionna intende realizzare un locale che sia il mix perfetto fra le indimenticabili notti, firmate Byblos, dei ruggenti anni passati e la nuova ricetta, tutta targata Made in Italy, di cui lo stilista è il più determinato sostenitore. Promesse ambiziose per un progetto grandioso, quasi irrealizzabile per i lettori più scettici. Ma come non credergli, quando sappiamo che tra uno spettacolo e un cocktail, ci potremmo far coccolare dalla raffinatissima e sofisticata cucina del noto Chef Paolo Amadori? O che la stessa musica, elemento centrale di ogni evento che si rispetti, vedrà alla consolle dj’s del calibro di Marco Trani, Massimo Padovani, Holly e Marco Fullone di Radio Monte Carlo? Per garantire la professionalità, la classe e l’esclusività che sono proprie del suo stile e del suo brand, Chionna non ha voluto lasciar nulla al caso e si è occupato in prima persona anche della scelta di tutto lo staff del ristorante e dei disc jockey. E mentre lo Chef delizierà i suoi ospiti con ricercati piatti italiani, capaci di incantare anche i palati più raffinati, le serate verranno animate da sempre >>
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nuovi special guest di altissimo livello, che avranno come palcoscenico la location più esclusiva della Riviera romagnola, completamente rinnovata per il suo nuovo rilancio firmato 9.2. E non è finita qui: e come potrebbe, essendo lo stesso Carlo Chionna a curare personalmente il progetto? Il locale avrà, infatti, un nuovo logo, un nuovo allestimento e un calendario pieno di happening e serate speciali, capaci di fare del Nuovo Byblos by 9.2 la discoteca trend-setter del decennio. Da non dimenticare il look, interamente rinnovato, sotto l’attenta direzione dei lavori dell’architetto Antonello Mambelli. Dulcis in fundo: per offrirvi eventi e serate ancora più indimenticabili, il locale inaugurerà il 28 Giugno “i giovedì del Nuovo Byblos by 9.2”! Si partirà con il concerto di una delle band più amate e seguite, Gli Stadio, e si proseguirà con spettacoli di artisti del calibro di Paolo Cevoli, Dario Cassini, Duilio Pizzocchi, Giacobazzi, Fio Zanotti.. Non ci credete? Allora affrettatevi a prenotare uno dei centocinquanta coperti del ristorante, allestiti in maniera speciale per l’inaugurazione del 1 Giugno..siamo certi che, al termine della serata, vi avremo fatto cambiare idea!
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STUDIO AMMINISTRATIVO
RAG. PIERLUIGI ROSSI BRUNORI
“ SFATIAMO I LUOGHI COMUNI AVENDO A CUORE…LE PARTI COMUNI ”
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obiettivo del Rag. Pierluigi Rossi Brunori, titolare dell’omonimo studio fondato e diretto dal 1976, è da sempre quello di offrire, nell’ambito dell’amministrazione condominiale, un servizio che risponda con professionalità alle esigenze di una clientela sempre più consapevole della realtà condominiale e per questo alla ricerca di professionisti seri e preparati in grado di regolare e migliorare i rapporti di convivenza tra condomini. L’esperienza gestionale maturata in tutto questo lasso di tempo, è divenuta essa stessa garanzia di competenza e sinonimo di costante aggiornamento. Specializzato nella gestione di Supercondomini, Comprensori, piccoli e medi condomini, l’organigramma dello studio si compone di uno staff di 16 tra collaboratrici e collaboratori, ognuno con una specifica competenza al fine di garantire la concreta e mirata risoluzione di qualsivoglia problematica formulata dai condomini. A questo proposito un’addetta alla reception raccoglie e smista le telefonate alle colleghe nei vari settori dell’ufficio. La segreteria è contattabile telefonicamente tutti i giorni ed è aperta al pubblico tutti i pomeriggi e anche i lunedì mattina. È inoltre attivo un indirizzo di posta elettronica giornalmente evasa dall’Amministratore in persona: è infatti cura del Rag. Rossi Brunori essere reperibile e rispondere personalmente ai sig.ri condomini che desiderano interagire direttamente con lui. Secondo necessità avvengono incontri con i consiglieri e sopralluoghi presso il condominio. È poi consuetudine che il pagamento dei fornitori per i vari interventi manutentivi avvenga a seguito del vaglio e del benestare dei consiglieri o dei condomini incaricati dall’Assemblea. Anche decisioni operative per spese non previste o per eventuali emergenze vengono sempre prese in collaborazione con i consiglieri o assunte nel rispetto delle vigenti normative di legge.
L’organizzazione dello studio prevede una suddivisione in settore amministrativo, contabile e tecnico. Nello specifico il settore amministrativo si occupa della tenuta di un conto corrente bancario intestato a nome di ogni Condominio presso istituti bancari che offrono le migliori condizioni; gestisce inoltre i pagamenti delle utenze, delle fatture ai fornitori e delle ritenute d’acconto; provvede al controllo degli incassi con sistema di riscossione delle rate mediante bollettino MAV e all’invio di solleciti di pagamento ai condomini morosi fino all’eventuale apertura di pratiche legali; istruisce pratiche assicurative a seguito del verificarsi di sinistri e invita al rispetto del Regolamento condominiale mediante circolari o richiami mirati. Il settore contabile provvede alla redazione del rendiconto gestionale dettagliato, consuntivo e preventivo con relativo reparto spese di natura ordinaria e/o straordinaria, alla quadratura e allo stato patrimoniale; compila e invia le convocazioni e i verbali di Assemblea ed eventuali circolari per informare correttamente i condomini sulle delibere assembleari. Il settore tecnico opera un continuo aggiornamento e approfondimento delle disposizioni in materia di sicurezza e di norme di legge. Altro servizio fornito dallo studio è quello relativo alla gestione delle locazioni per condomini e per clienti privati offrendo in questo modo la possibilità di sollevare i proprietari dall’incombenza del rapporto diretto con i propri inquilini. In conclusione, l’organizzazione qui presentata si configura come una struttura funzionale che non lascia nulla all’improvvisazione, costituita da autentici professionisti in grado di combinare in modo sinergico una rigorosa attenzione al singolo condomino e al condominio nella sua totalità, il tutto mantenendo un buon rapporto qualità/prezzo.
ARTE
COLLEZIONE MARAMOTTI Raccolta di arte contemporanea del fondatore di Max Mara a cura di Stefano Pegli
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a Collezione Maramotti, aperta al pubblico dal 2007 nella sede storica di Max Mara, presenta parte della raccolta d’arte contemporanea del fondatore della società, Achille Maramotti. Risale a oltre trent’anni fa il desiderio del collezionista di creare un luogo esemplare di fruizione estetica ed intellettuale, per condividere la sua passione con un pubblico di conoscitori e interessati. In seguito al trasferimento dell’azienda in un nuovo quartier generale nel 2003, la scelta di dedicare gli spazi originali della fabbrica ad accogliere la collezione d’arte si è posta come prosecuzione naturale dell’evoluzione dell’edificio, che porta in sé la memoria del luogo e la storia del collezionista. L’apertura al pubblico si è sviluppata intorno a due punti chiave: il concetto di gratuità, accostato alla fruizione a numero chiuso. Sono infatti ammessi alla visita accompagnata venticinque visitatori per volta, previa prenotazione. Il numero chiuso diviene sinonimo di raccoglimento, attitudine della mente e dello sguardo, ad avvicinare il percorso espositivo come un ‘viaggio’ da intraprendere per le oltre quaranta sale della Collezione. In quello che non è un percorso guidato, ma piuttosto ‘accompagnato’, in cui si dà conto della specificità della raccolta, in relazione al gusto personale del collezionista, nel quale la libertà dello sguardo e dell’interpretazione è lasciata agli occhi e alle menti di ciascuno. Un modo forte, e forse oggi un po’ desueto, di porre al centro il visitatore.
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ARTE
Collezione Maramotti Veduta di sala / Exhibition view opere di / artworks by: Fausto Melotti, Giuseppe Uncini, Mario Schifano, Tano Festa Ph. C. Cesare Di Liborio
Collezione Maramotti Veduta di sala / Exhibition view opere di / artworks by: Georg Baselitz, Sigmar Polke Ph. C. Dario Lasagni
Collezione Maramotti Veduta di sala, open space 1째 piano / Exhibition view, open space 1st floor opere di / artworks by: Mario Merz Ph. C. Dario Lasagni
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Collezione Maramotti Veduta di sala / Exhibition view opere di / artworks by: Julian Schnabel, Alex Katz Ph. C. Dario Lasagni
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Si possono rintracciare tre paradigmi di approccio alla Collezione: una citazione sulle ragioni e il senso del collezionismo di Walter Benjamin, posta ad accogliere il visitatore, una fusione in bronzo di Arturo Martini (il Sogno) e l’installazione di Claudio Parmiggiani Caspar David Friederich, per la quale è stato realizzato un cavedio a doppio corpo nel cuore della vecchia fabbrica, che si interroga sul viaggio dentro e verso la pittura. Perchè proprio di un ‘viaggio’ dentro la pittura - amata e considerata da Achille Maramotti come un lungo cammino ininterrotto dal 1400 ad oggi - che si tratta. Molti i dipinti, le opere a parete, ma anche installazioni e sculture spesso interpretabili come reinvenzioni della pittura. Questa Collezione infatti non si propone come lettura museale di alcuni capitoli dell’arte contemporanea, ma come ‘biografia ragionata’ del collezionista, con il suo gusto, i suoi ‘azzardi’, le sue emozioni. Non è solo il filo cronologico che riguarda la produzione dei lavori ad accompagnare il visitatore, ma anche il filo cronologico delle acquisizioni, per cui appare immediatamente percepibile quanto questa avventura collezionistica si ponesse ‘a ridosso della storia’, con l’inclusione di opere di artisti con caratteristiche di forte innovazione nel periodo culturale di contesto. La Collezione comprende diverse centinaia di opere realizzate dal 1945 ad oggi, di cui oltre duecento in esposizione permanente, che rappresentano alcune delle principali tendenze artistiche italiane e internazionali degli ultimi sessant’anni: dalle opere protoconcettuali e informali italiane ed europee, alla Scuola Romana, dall’Arte Povera e Concettuale alla Transavanguardia italiana e al Neo Espressio-
nismo tedesco e americano, dalla New Geometry fino alle più recenti sperimentazioni artistiche di Stati Uniti e Gran Bretagna. Gli spazi per le mostre temporanee, oltre a presentare e valorizzare la restante parte del patrimonio non esposto, accolgono progetti commissionati specificamente per la Collezione ad artisti internazionali, costituendo un work in progress teso a rappresentare e testimoniare nuove tendenze dell’arte, uno spazio vivo e interattivo in cui un luogo di produzione di moda diviene luogo di produzione artistica. Le opere prodotte divengono poi parte del patrimonio della Collezione, con l’obiettivo di fondere pratiche di acquisizione e apertura ad una loro fruizione pubblica. La Collezione espone e acquisisce inoltre i progetti delle vincitrici del premio biennale Max Mara Art Prize for Women in collaboration with Whitechapel Gallery, rivolto ad artiste emergenti con base nel Regno Unito. Il premio testimonia lo stretto rapporto che Max Mara intrattiene con il mondo dell’arte. Attualmente è presentata in Collezione la mostra temporanea Are We Still Going On?, grande installazione costituita da centinaia di camicie della finlandese Kaarina Kaikkonen (fino al 28 ottobre). I prossimi progetti che presenterà la Collezione Maramotti dopo l'estate sono: -Esposizione Parallel Universe di Jules de Balincourt -Esposizione La pittura come forma radicale in concomitanza con l'evento Archetypes and Historicity, Painting and other Radical Forms, 1995-2007 di Mario Diacono.
ARTE
Collezione Maramotti Veduta di sala / Exhibition view opere di / artworks by: Christopher Wool, Rosemarie Trockel Ph. C. Dario Lasagni
Collezione Maramotti Ingresso lato est / East entrance Ph. C. Cesare Di Liborio
Collezione Maramotti Via Fratelli Cervi 66, Reggio Emilia Tel. 0522 382484 info@collezionemaramotti.org www.collezionemaramotti.org
Orari di apertura: giovedì – venerdì 14.30 – 18.30 sabato – domenica 10.30 – 18.30 Ingresso gratuito La prenotazione è richiesta per le visite alla collezione permanente, mentre non è necessaria per le mostre temporanee.
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ARTE
ARNALDO
POMODORO R appresenta la scultura del ‘900 e la sfera artistica dell’Italia nel mondo. Viaggiatore di un’Arte nomade e sedentaria a metà tra sacro e profano comunica un messaggio sociale attuale e la profezia di un futuro tormentato. Le sue opere lanciano un linguaggio tra la gioia di vivere e la paura della trasformazione. L’essenza della vita esplode dall’interno della materia, assorbendo una luce divina che riflette un benessere voluto e ricercato. Il Maestro Arnaldo Pomodoro racconta la sua Arte senza età e senza tempo. La sua opera e il suo stile di vita suggeriscono un’appartenenza estranea al mondo materiale, dove l’essenza della vita è il fulcro dell’esistenza. L’urlo che fuoriesce dagli squarci di fuoco avvisa l’umanità di riflettere su un futuro dove la natura si pone al centro dell’esistenza umana. Le forme rotonde e le piramidi, si contrappongono in un movimento vitale e armonico che muta la luce creando una nuova dimensione: l’energia.
di Jean-Claude Poderini
Maestro sembra che le Vostre sculture stiano osservando il mondo nel suo viaggio verso l’ignoto, quasi che siano materialmente una frontiera con un’energia interiore che vuole suggerire un avvertimento. Quale? “Riprendendo una riflessione di qualche anno fa, potrei rispondere che oggi vedo le mie opere come cristalli, o nuclei, oppure occhi o fuochi, per la frontiera e per il viaggio, per la complessità, per l'immaginario. E penso ad esse e a tutte le grandi sculture e le grandi tele, come riferimenti nello spazio. Il fatto stesso che sono opere d'arte le rende oggetti importanti in senso di percezione e di orientamento nello spazio-tempo in cui viviamo”. Che importanza esiste tra opera e spazio? Le Vostre opere esposte nel mondo, in piazze e spazi aperti, creano un dialogo con le persone che le vedono? “Ho sempre pensato che la scultura sia coinvolta in un confronto diretto con lo spazio. Infatti, come diceva Hegel, la scultura è una presa di un proprio spazio entro lo spazio maggiore dove si vive e ci si muove e ha senso quando trasforma il luogo in cui è posta. L’ideale per me è ambientare le opere all’aperto, tra la gente, le case, le vie di tutti i giorni. La scultura diventa così il modo di mutare il senso di una piazza, di un ambiente, e di inventare uno spazio per la dimensione urbana”. La scultura come la moda vive tra la gente, non è chiusa nelle pinacoteche come la pittura, tra le arti pensa che la scultura sia un’Arte democratica? “La scultura all’aperto, quando dà nuovo valore all’ambientazione architettonica o spaziale senza alcuna monumentalità celebrativa ed è come una creatura vivente, che muta nel volgere della luce e delle ombre, ma anche nell’incontro con le gente diversa, supera il limite di un’arte chiusa nei musei e nelle collezioni private e diventa dominio di tutti”. >>
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I colori e la factory
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ARTE Parliamo di un’Arte suggestiva: la Croce, il Sole, la Corona. Entriamo in un tema importante dove il gioco della luce, della materia e della forma suscitano emozioni. Perché? “Il lavoro di ideazione e realizzazione di un’opera è per me un processo complesso a cui concorrono al contempo sia elementi emozionali che razionali, e si svolge ogni volta in modo differente. L’idea mi viene a volte dai ricordi e dalle suggestioni raccolte nei miei viaggi: in Egitto, in Turchia, nello Yemen… E altre volte l’opera nasce su commissione: in questo caso studio a fondo ogni aspetto del luogo in cui deve essere collocata, ricevendone stimoli e visioni”. Nella memoria collettiva, le opere religiose intimorivano i fedeli e li invitavano ad accostarsi alla fede. Oggi quale messaggio diffonde un’opera in un luogo sacro? “Credo che oggi come non mai abbiamo bisogno di ritrovare un’autentica dimensione collettiva all’insegna dei valori umani più profondi. Ho seguito con vivo interesse gli interventi del Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura Mons. Gianfranco Ravasi, sulla necessità di ristabilire un’alleanza nuova tra l’ispirazione divina della fede e l’ispirazione creatrice dell’arte e ho particolarmente apprezzato la sua interpretazione profonda dell’arte contemporanea, anche quella astratta”. Le Vostre sfere e dischi presentano degli squarci dove si intravede un meccanismo vitale, cosa vogliono esortare: un tormento o una riflessione? “Queste sculture sono nate forse dal desiderio di mettere in evidenza le contraddizioni della nostra società. Oggi ritengo che in esse il tratto geometrico presenti le forme della ragione astratta, e anche tecnologica, mentre le rotture siano quelle del primitivo, del profondo e del materiale”. Come una fiaba che stimola e lascia spazio all’immaginazione, le Vostre sculture sono massicce e nello stesso tempo fragili. Quale vuole essere il mondo immaginario inseguito? “Ho lavorato su tutti i solidi della geometria euclidea (cubo, cilindro, piramide, cono, sfera…) provocando tagli e lacerazioni nella superficie esterna e scavandone l’interno, per metterne in dubbio la perfezione e la simbologia. Ai solidi geometrici si possono, infatti, associare diversi e specifici significati simbolici: la piramide, per esempio, rappresenta il potere, la colonna può essere il tempio o la base dove collocare una scultura. La sfera è la forma perfetta, magica: tutto quello che c’è dentro la sfera è proprio l’energia in una forma. La sfera è per me un oggetto meraviglioso, perché riflette qualsiasi cosa ci sia attorno e crea contrasti tali che a volte si trasforma e non appare più, resta invece il suo interno, tormentato e corroso, pieno di denti e di grovigli”. La croce di bronzo dorato della chiesa di S. Giovanni Rotondo è ricca di elementi che ricordano i chiodi che feriscono il corpo. La luce filtra e si materializza mentre la materia diventa spirito. L’energia trasmessa è forte. Vuol far riflettere sui mali della società? “Per la Nuova Aula Liturgica di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, ho realizzato una Croce ricca di elementi cuneiformi, come immagini dei chiodi che feriscono il corpo, lasciando vuoti e trasparenze. Così, la luce, proveniente dall'alto, si riflette sulle superfici opache e lisce del bronzo, producendo fenomeni di moltiplicazione dei raggi luminosi e creando effetti magici, di ‘illuminazione’ per il fedele che si concentra nella preghiera. Questa immagine mi si è presentata mentre assistevo alla cerimonia di beatificazione di Padre Pio in piazza San Pietro nel 1999: il cielo era coperto da nuvole in movimento che di tanto in tanto lasciavano filtrare qualche raggio di sole”.
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Sfera grande, 1966-67 bronzo, ø 350 cm Pesaro, piazzale della Libertà (Foto Ermanno Casasco)
Novecento, 2000-2002 bronzo, 21 x ø 7 m Roma, piazzale Pier Luigi Nervi (Foto Carlo Orsi)
Grande disco, 1972 bronzo, ø 450 cm Milano, piazza Meda (Foto Francesco Radino)
ARTE Che rapporto ha Arnaldo Pomodoro con la religione? “Il mio rapporto con il sacro è da laico, ma la mia è stata un’educazione cattolica che certo ha lasciato in me un segno profondo. Mia nonna mi introdusse ai misteri del cattolicesimo. Ponevo molte domande per cui non avevo e non ho tuttora le risposte. Nei periodi più difficili della mia vita ho realizzato le sculture più forti e significative. Credo che l’artista abbia una sua propria religiosità e un forte senso etico: l’idea di spiritualità, infatti, nell’arte è essenziale”. Il ‘900 ha vissuto un nuovo Rinascimento nel campo dell’Arte? “Penso che il Novecento sia il secolo dell’invenzione ed elaborazione delle idee, il secolo che ha innovato l’arte e ha aperto nuove vie, per continuare a pensare in avanti, nel nostro ‘immaginario’. Io ho realizzato una grande scultura che è un ‘monumento al Novecento’, collocata a Roma, all’Eur in piazzale Pierluigi Nervi, per celebrare il passaggio al nuovo secolo. Si tratta di un’opera che ha la forma di spirale crescente e avvolgente, sempre più sottile, con un senso di progresso continuo, che è insieme di uguaglianza e di elevamento e che tutt’intorno presenta una serie sculturale di rilievi astratti con valori emblematici. Fin da giovani siamo stati influenzati dall’idea della storia, del processo storico, del progresso. Ed è questo anzitutto che si vede nell’opera: il movimento e il ‘divenire’ costante, e la dinamica di un attraversamento dello spazio che oggi è della nostra civiltà. Però sappiamo che ci sono stati anche gravi rovesciamenti o vuoti o perdite nella storia. E nell’opera ciò risulta evidente, per gli incavi, i buchi, le torsioni…” Materiali millenari, come il bronzo, sono alla base delle Vostre opere concepite con una tecnologia futurista. Materia e segno, spazio e colore, quale pulsione costruttiva emerge dalle Vostre opere? “Nel mio lavoro si sente molto anche la memoria del passato: ho avuto sempre una grande attenzione per tutti i segni misteriosi e astratti delle scritture arcaiche ed anche per la semplicità delle rappresentazioni primitive della figura umana. Credo che le mie opere esprimano una sensazione ambivalente di rispetto per il passato e di ammirazione per la tecnologia e per il progresso, intesi come aspirazione a nuove scoperte e conoscenze”. Geometrie, genialità, perfezione. La Vostra opera risulta astratta e arricchita da una memoria stratificata. Come Vi piacerebbe essere ricordato? “Quando ho iniziato la ricerca sui solidi della geometria era perché volevo investigare l’interno di una forma. Nel 1960 al MoMA di New York, la visione delle opere di Brancusi mi ha fatto riflettere sul valore della scultura astratta. Attraverso vari passaggi, egli arriva ad una sintesi formale assoluta. Di fronte alla perfezione ideale di Brancusi a me è venuta una forte tensione, un bisogno di scavare entro le forme geometriche per scoprirne i fermenti interni, il mistero che vi è racchiuso, la vitalità che vi è compressa”. La scrittura, nelle Vostre opere, indica dei codici che vogliono consigliare quali messaggi? “Ho sempre subito un grande fascino per tutti i segni, soprattutto quelli arcaici. Anche la scrittura mi ha attratto, dai segni primordiali nelle grotte, alle tavolette degli Ittiti e dei Sumeri, tanto che ho dedicato una mia opera, Ingresso nel labirinto, a Gilgamesh, che è il primo grande testo poetico e allegorico sull’esperienza umana (2000 a.C. circa). Le impronte che scavo, irregolari o fitte, nella materia artistica, i cunei, le trafitture, i fili, gli strappi, somigliano a una scrittura emblematica e illeggibile, aperta a diverse interpretazioni e molteplici significati”.
La grande prua: omaggio a Federico Fellini, 1993-1994 bronzo, 375 x 375 x 270 cm Rimini, Cimitero, sulla tomba di Federico Fellini e Giulietta Masina (Foto Antonia Mulas)
Croce per Padre Pio, 1999 bronzo, 240 x 250 x 35 cm (Foto Vaclav Sedy)
Grande Portale Marco Polo, 1988-2008 bronzo, 12 x 10 m Shangai, Expo 2010, Padiglione Italia (Foto Carlo Orsi)
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Dal fuoco interiore delle Vostre sculture, scaturisce una riflessione psicologica profonda. Quale complesso equilibrio possiedono? “Penso che la forza dell’Arte dipenda dalla capacità di interpretare e sintetizzare il proprio tempo e, a volte, persino, di anticiparne le tensioni e le dinamiche. Nel mio lavoro ho cercato di rendere ‘forma’ artistica la nostra situazione umana in un mondo complesso e caotico come quello in cui oggi viviamo”. Nel viaggio della vita, la scultura per Arnaldo Pomodoro quale importanza ha? “Per me fare Arte è un atto di libertà che si deve compiere in modo semplice e rigoroso senza alcuna visione strumentale. Un artista deve sempre poter esprimere la sua immaginazione, la sua creatività, per realizzare il proprio lavoro senza condizionamenti”. Nel prossimo futuro, quali segni definiranno la trasformazione, nel nostro modo di vivere? “Ci troviamo in un momento di grande confusione, che coinvolge tutti gli aspetti della vita. Le straordinarie novità prodotte dalla globalizzazione generano un forte senso di spaesamento: si sono smarriti i principi della vita collettiva e dell’Arte. Si è forse all'inizio di un nuovo ciclo storico e a me pare che ci sia molta dispersione e incertezza”. Come vedete oggi l’Arte in Italia, sofferente oppure
Arco per Tivoli, 2007 bronzo e acciaio inox, 7 x 14 x 2 m Tivoli, piazza Garibaldi (Foto Nino Lo Duca) Foto Dario Tettamanzi
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motivata da nuove linfe? “È un periodo difficile anche per l’Arte, ma vedo diversi progetti interessanti e molti giovani curiosi e impegnati nel lavoro artistico. A loro consiglio di seguire il proprio talento senza paura, svolgere una ricerca seria e originale e sperimentare sempre, utilizzando in modo assolutamente libero tutti i mezzi espressivi, fino al video, alla performance… L’importante è escludere operazioni di pura spettacolarizzazione, ripetitive e commerciali che tengono conto solo delle mode e dei gusti del momento”. Voi avete scavato la materia, avete aperto delle geometrie perfette, avete scomposto i meccanismi della vita, ma in fondo cosa avete trovato: una grande forza interiore oppure un’esagerata gioia di vivere? “Credo che gli artisti non possano chiudersi in una torre d'avorio e anzi debbano essere coinvolti e proiettati nella società. Sono molto sensibile alla responsabilità artistica che, secondo me, ha un carattere etico: esprime non solo un autore e uno stile suo proprio, ma anche i motivi della civiltà in cui viviamo. L’Arte, infatti, è in rapporto con lo ‘spirito del tempo’, o meglio con ‘l’immaginario collettivo’. Credo che oggi ci sia soprattutto bisogno di ritrovare la vitalità e l’entusiasmo per la cultura e per le arti, di sviluppare un senso di comunità e una progettualità armoniosa e globale proiettata al futuro”.
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TOUESSROK Il rifugio da sogno a Mauritius in un angolo di paradiso esclusivo di Stefano Pegli
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0.27° Sud, 57.79° Est; Oceano Indiano; costa est di Mauritius. Queste le coordinate geografiche de Le Touessrok. Un’elegante combinazione di preziosi legnami, tetti in paglia e muri di bianchissima calce. Rigogliosi giardini punteggiati da fiori bougainvillea. Piscine dal blu intenso e spiagge bianche che cambiano tonalità quando vengono accarezzate dall’ombra di vigorose palme. Le Touessrok dona luce al cuore in una sinfonia di colori. La fantastica esperienza inizia dall’ingresso de Le Touessrok, dove si viene accolti dalle maestose fronde di un nobile baniano. Questo solenne albero al tramonto si illumina di magia, trasportando gli ospiti in una dimensione dove realtà e onirico si confondono. Un luogo in cui semplicità e distinzione si incontrano per dar origine ad una struttura raffinata e ricca di charm. Superata la lobby, un elegante ponte di legno porta direttamente alla Frangipani Island dove si articolano la favolosa Givenchy Spa, il Fitness Center e Il Barlen’s, il ristorante casual sulla spiaggia. Elegante risultato di un accordo con la famosa Maison francese, la Givenchy Spa è un mondo a sé stante. Ogni stanza per i trattamenti ha finestre a parete per far entrare più luce naturale possibile e offrire al cliente la possibilità di scegliere tra buio totale, penombra o luce del giorno. I trattamenti vanno dalla Canyon Love Stone Therapy al massaggio per il corpo a quattro mani Ylang Ylang, dallo scrub per il corpo all’idroterapia, dai trattamenti per il viso alla sauna; terminato il trattamento, gli ospiti sono invitati a stendersi nelle stanze relax per tornare con calma alla vita di tutti i giorni. Tutte le suite e le camere del resort godono di un’ineguagliabile vista mare. Le suite sono spazi ariosi: muri in toni neutri, pavimenti in piastrelle di porcellana, teli di lino increspato sui letti, bagni con inedite vasche a forma di uovo realizzate in marmo rivolte verso il mare e spaziose tanto da ospitare due persone, luci a fibre ottiche, lettori DVD/CD/VCD e TV a schermo piatto al plasma che contrastano con i legni africani, i tessuti soffici e i pannelli decorativi che ricordano il tradizionale design creolo. Le Touessrok offre, per i clienti più esigenti, tre spettacolari ville affacciate sulla baia. Create per soddisfare la continua richiesta di strutture esclusive e spaziose, combinano hi-tech all’avanguardia, eleganza sofisticata e natura mozzafiato. Le ville prendono i nomi dei fiori più belli dell’isola - Bougainvillea, Hibiscus e Flamboyant – e sono state disegnate rispecchiando lo stile unico de Le Touessrok. Ma, allo stesso tempo, ciascuna ha una sua precisa identità e rifiniture esclusive: una piscina seducente, un giardino colmo di fiori e piante, accesso diretto alla spiaggia, terrazza appartata ed ingresso dedicato. L’incantevole bellezza di queste strutture esclusive e spaziose si rivela in un
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risveglio naturale dei sensi che si sperimenta in tutti gli oltre 400 metri quadrati di superficie di ogni villa: un rifugio ideale per famiglie ma anche per coppie e gruppi di amici. Un tempio immerso nella signorilità etnica mauriziana dove gli ospiti matureranno ricordi indelebili tra gli interni caratterizzati dai pavimento in legno, soffitti in paglia, muri in stucco e piastrelle in ceramica ed attrezzature tecnologiche all’avanguardia. Lo scenario esterno è altrettanto mozzafiato: ampie porte finestre si aprono sul blu del mare e, fuori, fragranti fiori tropicali e palme di cocco circondano le verande in legno che portano a un pergolato con tetto in paglia, perfetto per pasti informali. Più spettacolare che mai, la piscina è affacciata sui giardini e, più in là, dove la vista si perde, sul mare. Le Touessrok è inoltre sinonimo di golf d’eccellenza a Mauritius. Il campo da golf a 18 buche si trova sull’Isola dei Cervi, a Trou d’Eau Douce, all’interno della laguna più grande di Mauritius. A soli cinque minuti di barca dal resort, Le Touessrok Golf Course accoglie i giocatori con un impianto da campionato di 6.476 metri (7082
yard). Il campo rispecchia lo stile unico de Le Touessrok e regala ai golfisti un’esperienza di gioco che appaga tutti i sensi: nuova, unica, straordinaria. La spettacolare buca di apertura dà già un assaggio dell’atmosfera di questo campo da golf senza uguali. Un buon tiro dal tee verso la parte destra del fairway deve superare uno stagno naturale e una roccia vulcanica che è stata scoperta durante la costruzione del campo. La densa vegetazione che ricopre gran parte del percorso è la stessa di tutta Mauritius: fra gli altri, gli alberi di casuarina, che furono importati dal sud est asiatico e piantati dagli Olandesi nel XVII secolo e le mangrovie, originarie di Mauritius. Con la sua eleganza sofisticata e natura mozzafiato Le Touessrok ha ridefinito gli standard del lusso. Prego, accomodatevi in questo rifugio da sogno dove i desideri non solo vengono esauditi, ma addirittura anticipati. www.letouessrokresort.com www.sunresortshotels.com sales@sunresorts.it
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Regionale Golf Lombardia con il patrocinio di:
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finale
31 Agosto e 1 Settembre 2012 Golf Brianza Country Club - Usmate Velate (MB) media partner
ASSICURAZIONI
PROVINCIA MONZA BRIANZA Provincia di Como
Provincia di Pavia
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REGIONALE
GLOMBARDIA OLF UN GRANDE SUCCESSO di Stefano Pegli
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n pochi si sarebbero aspettati un successo simile per un circuito tanto giovane; saranno i numerosi premi in campo con una media di 6 contest speciali a gara, sarà l’approccio giovane ed innovativo ad uno sport dalla lunga tradizione, sarà il blasone di partner conosciuti a livello internazionale come Red Bull, Suzuki, Audi e Volkswagen, ma sta di fatto che il Regionale Golf Lombardia sta registrando molti consensi sia tra gli addetti ai lavori che tra i numerosi golfisti (circa 2.500) che hanno preso parte alle prime 20 tappe sulle 28 previste dal calendario. Un successo quasi inaspettato, ma che dà dei segnali chiari provenienti da un mondo, quello del golf appunto, nel quale i giocatori vogliono sempre più trovare novità e nuovi stimoli per le loro imprese sui green. Ed è questo lo spirito che sin dalla fase progettuale ha ispirato il “Regionale Golf Lombardia”: ne è un esempio il particolare contest del Red Bull Final 5, una speciale classifica calcolata sulle ultime cinque buche di ogni gara che permetterà ad un abile e fortunato giocatore di poter assistere al GP di Monza nei box del team campione del Mondo di Formula 1. Una novità, questa, che continua ad incuriosire un incredibile numero di golfisti, soprattutto tra i più giovani, permettendo al Regionale di raggiungere un altro importante obbiettivo ovvero quello della promozione del golf tra le nuove leve. Alla luce di quanto fatto sino ad ora non c’è dunque da stupirsi se il Regionale sia stato sin da subito appoggiato da istituzioni quali Regione Lombardia, Provincie e Comitato Regionale della Federazione Italiana Golf i cui obiettivi promozionali collimano perfettamente con quelli perseguiti dal circuito lombardo: un esempio di come privato e pubblico possano collaborare al raggiungimento di fini comuni nel rispetto reciproco delle parti.
Tra i vari risvolti è inoltre interessante notare come il challenge non rappresenti solo una gratificazione sportiva per i golfisti lombardi, anzi: sebbene il regolamento preveda che alla fase finale possano accedere solo i vincitori tesserati in un circolo presente entro i confini della Regione Lombardia, sono numerose le presenze registrate durante le gare di giocatori non tesserati in regione o addirittura appartenenti a federazioni estere. Questo perché il circuito rappresenta un ottimo incentivo a visitare e mettersi alla prova su tutti i campi del territorio lombardo. Un’occasione unica di promozione raccolta anche da alcuni golf club inclusi nel calendario come il Golf Club Bogliaco che, per il suo centenario, ha voluto mettere a disposizione dei vincitori di alcune tappe, green fee gratuiti per promuovere il proprio percorso e struttura, un vero e proprio gioiello incastonato sulle rive del lago di Garda. E’ innegabile quanto sia importante, in un momento di difficoltà come questo, riuscire a convogliare all’interno dei confini nazionali quante più risorse estere possibile e le strutture golfistiche italiane possono rappresentare, nel loro piccolo, un catalizzatore e dunque una voce d’entrata all’interno del più ampio spettro di offerte turistiche proposte dal territorio. L’obiettivo principale del Regionale è dunque essere tutto questo: elemento di promozione sportiva, turistica e perché no, commerciale per i numerosi partner che hanno scelto di legare il proprio brand a quello del circuito: sino adora il percorso imboccato pare essere quello giusto e probabilmente sarà un continuo crescendo sino alla finale che si svolgerà il 31 agosto e 1° settembre presso il Golf Brianza Country Club dove gli 84 finalisti del Regionale Golf Lombardia e i 28 finalisti del Red Bull Final 5 scenderanno in campo per conquistare i >>
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rispettivi titoli. Una grande festa che si concluderà con una gara aperta a tutti ricca di eventi collaterali e speciali contest sempre, ovviamente, con lo stesso stile e spirito che ha contraddistinto l’intero circuito. Una festa non solo per gli otto finalisti del sabato, ma per tutti coloro che saranno presenti in campo: numerosi premi associati alle 18 buche, contest speciali, modelle griffate Puma che come caddie accompagneranno in campo i “top eight” e alla sera premiazioni, “Target Contest” benefico, festa, musica e cocktail in Club House… Da non perdere!
INTERVISTA A RICCARDO TAGLIABUE Conosciamo l’organizzatore e l’ideatore del Regionale Golf Lombardia Riccardo Tagliabue è da sempre amante dello sport a 360° ed è l’esempio vivente di come una passione profonda possa diventare qualcosa di più. La sua esperienza professionale nasce dietro l’obbiettivo di una macchina fotografica sulle piste di motociclismo, dove da semplice appassionato è diventato un professionista della comunicazione. Iscritto all’ordine dei Giornalisti di Milano e fotografo professionista riconosciuto a livello mondiale, ha pubblicato oltre 15 libri di fotografia e ha gestito l’immagine di team e aziende sui circuiti dei campionati mondiali. Dopo aver girato il mondo per oltre 15 anni ha deciso di dar vita ad un’agenzia di pubblicità, attraverso la quale gestisce diversi eventi sportivi e non solo: che sia l’organizzazione di una gara motociclistica, la costruzione di uno skatepark o lo sviluppo di un progetto per l’incoming turisticogolfistico, il filo conduttore è sempre quello di un approccio innovativo e creativo. Diverse discipline e competenze che s’intrecciano su circuiti, rampe freestyle, fairway golfistici e scrivanie unite tra loro da una smisurata passione e dalla voglia di dare, soprattutto ai giovani, nuove opportunità di divertimento, lavoro e riflessione. Da dove nasce l’idea di organizzare un circuito come il Regionale Golf Lombardia? “Mi è sempre piaciuto organizzare eventi sportivi e nel 2010 ho deciso di fare qualche cosa anche nel golf, sport a cui mi sono avvicinato da ragazzino, come praticante. Ho iniziato a giocare al Golf Milano poi sono passato a Villa d’Este, ma verso i 18 anni ho abbandonato perché non era uno sport per i giovani, sia per come sono vissuti i club sia perché non c’erano delle vere e proprie politiche rivolte ai giovani, quindi era “noioso”. Al termine degli studi mi sono dedicato alla fotografia e al giornalismo sportivo dedicandomi al 100% verso le moto, un’altra grande passione. Ho avuto la fortuna di lavorare per aziende leader nel settore come i Team Ufficiali della Honda nel Motocross e la Yamaha Moto Europe, facendo esperienze di Ufficio Stampa e coordinatore dell’immagine di team e aziende sul panorama mondiale. Un’esperienza unica che mi ha permesso di comprendere tutti i segreti del business sportivo e dell’immagine dei brand che sponsorizzavano i vari team, di cui curavo l’immagine e il coordinamento della comunicazione. Da qui è nata l’idea di un’agenzia di comunicazione che si muovesse come un team, una squadra che vuole vincere. Il golf è stata una conseguenza di tante idee e nel 2009 ho creato il “Trofeo Golf Monza e Brianza”, che è cresciuto e piaciuto a tutti: giocatori e Club ospitanti. Nel 2010 ho deciso quindi di far crescere l’idea ed è nato il “Regionale Golf Lombardia”: un challenge dedicato agli amatori, con 28 gare di qualificazione in tutti i circoli con almeno 18 buche della Lombardia e una vera finale di 2 giorni riservata ai giocatori “della domenica”, che con il oro handicapp di gioco potranno aspirare ad una finale regionale”. Quali sono le problematiche per l’organizzazione di un circuito così ricco di impegni che coinvolge anche le istituzioni?
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“soprattutto il tempo che bisogna dedicargli… 30 giornate di gare solo nei week-end da marzo a luglio. Un sacrificio per tutta la famiglia. E’ come seguire un campionato del mondo di motociclismo, mi sembra di essere ritornato ai tempi delle gare in moto. Oltre all’organizzazione pre campionato, dove bisogna contattare gli sponsor, che sono il sostegno di un circuito di questo tipo, contattare tutti i circoli e riuscire a fare le 28 gare di qualificazione senza che si sovrappongano tra loro. Trovare le persone giuste che ti seguono e che ti supportano: noi abbiamo uno staff di 6 persone che lavora sui campi di gara, oltre a coloro che devono durante la settimana contattare i circoli, prenotare le partenze degli ospiti, coordinare i premi. Al sabato mattina della gara, allestire il campo con oltre 8 buche tra “driving contest” e “neares to the pin”, Le 5 buche finali del “Red Bull Final 5”… e alla sera (dopo la premiazione) smontare tutto ed essere pronti per la mattina successiva alla domenica in un altro campo. E tutto deve sempre essere perfetto, sia per gli sponsor che per i giocatori e per le Istituzioni che ci hanno dato fiducia”. Avendo in questi anni avuto a che fare con diversi club e tantissimi giocatori, cosa impedisce al golf italiano di avere una diffusione come nel resto del mondo? “secondo me soprattutto il fatto che in Italia siamo abituati ad un gioco del golf elitario. Nel resto del mondo non è così, giocano a golf tutti. Certamente ci sono i circoli esclusivi ed è giusto che sia così, ma ci sono anche i circoli aperti a tutti e che hanno numeri altissimi di iscritti, non solo alle gare. All’estero amano giocare a golf come da noi si può andare a fare 4 passi in un parco o tirare 4 calci ad un pallone. In Italia bisogna cambiare un po’ le regole, ma come in tutti gli ambienti ci sono coloro che non amano i cambiamenti perché vorrebbe dire
rimettersi in gioco nel momento in cui si è conquistata la “sedia” e ciò vorrebbe dire rischiare di perderla…. … Inoltre e piuttosto diffusa l’idea che il golf sia uno sport caro e invece costa meno di andare a sciare o in moto… Farlo a livello amatoriale costa meno di tantissimi sport, anche meno di una palestra, ma non lo dicono e mi chiedo perché. Facciamo due conti: un’iscrizione in un campo pratica con frequenza infrasettimanale del campo ti costa intorno alle 500/800 euro all’anno (meno di una palestra), l’attrezzatura la trovi completa a meno di 500 euro e ti dura anni. E non hai bisogno di altro e puoi giocare due volte a settimana facendo 9 buche dopo il lavoro camminando e divertendo per un paio d’ore… E poi ogni tanto puoi fare la tua gara al sabato o alla domenica e andare a fare vacanze senza spendere cifre esorbitanti. Così si può far crescere senza problemi il golf”. Quali sono i prossimi impegni? “Continuare su questa strada, cercando di portare innovazione in questo sport: le gare del sabato e la domenica sono fondamentali, ma bisogna che gli sponsor si affidino ad aziende che possano dargli visibilità nei confronti dei “clienti” che sono i giocatori… che oggi addirittura non si presentano neanche alle premiazioni a ritirare i premi… e poi si lamentano che non ci sono abbastanza gare. Bisogna spiegare un po’ di cose ai golfisti e soprattutto creare dei veri e propri eventi intorno alle gare, altrimenti si cade nella banalità… Continueremo con il Regionale e cercheremo sempre di più di valorizzare i territori e i club presenti per far si che questo sport possa crescere soprattutto nei numeri, in modo che la crisi non metta in difficoltà i club. Poi ci piacerebbe esportare il format anche in altre regioni. Potrebbe essere già dall’anno prossimo che nascano altri due circuiti”.
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FONDAZIONE VIALLI E MAURO PER LA RICERCA E LO SPORT - ONLUS Intervista doppia ai fondatori Gianluca Vialli e Massimo Mauro di Stefano Pegli
Nome e Cognome? Gianluca Vialli. Dove vivi? Chelsea, Londra. Di cosa ti occupi principalmente oggi? Sky, la Fondazione, la mia famiglia. Dopo la tua passione per il calcio sei diventato un Golfista. Come hai iniziato? Quando ho firmato per il Chelsea nella estate del ’96 ho capito che era venuto il momento di cominciare. Le mie prime lezioni al Pevero in Sardegna con il maestro Luciano Cau. Che cosa è il Golf per te oggi? Finalmente ho imparato a divertirmi quando gioco e mi appassiona guardarlo in tv in particolare quando gioca il mio idolo Tiger Woods. Dopo anni di rapporto con la palla che ti ha fatto diventare famoso, come è oggi il tuo rapporto con una palla molto più piccola come quella da golf? Il rapporto è conflittuale. La pallina da golf non sempre fa quello che vorrei che facesse e così a volte mi fa arrabbiare. La cosa più folle che hai fatto per giocare a Golf? A volte credo che sia folle alzarsi all'alba di un giorno di festa quando fuori piove ed è ancora buio per andare a giocare una partita di golf. Un buon motivo per invitare i tuoi fan a iniziare a giocare a Golf? Il golf è lo sport più competitivo che ci sia e si gioca fino a ottanta anni! È una sfida con se stessi, il campo e l’avversario. Certi campi sono dei piccoli paradisi terrestri. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Continuare a fare le cose che mi divertono e che mi appassionano. Qual è stato il momento più bello da quando sono iniziate le attività della Fondazione ? Il Derby Slancio di Vita tra le leggende di Toro e Juve allo stadio Olimpico pieno di tifosi entusiasti è stato un bel momento per tutti noi della Fondazione.
Nome e Cognome? Massimo Mauro Dove vivi? Torino Di cosa ti occupi principalmente oggi? Il mio lavoro a Sky e la Fondazione. Dopo la tua passione per il calcio sei diventato un Golfista. Come hai iniziato? Grazie a degli amici che giocavano. Ho preso le prime lezioni e mi ha subito entusiasmato. Vedere volare la pallina mi dà grande gioia ed eccitazione. Che cosa è il Golf per te oggi? Uno sport che mi diverte tantissimo, una passione che mi aiuta anche a distendere i nervi. Dopo anni di rapporto con la palla che ti ha fatto diventare famoso, come è oggi il tuo rapporto con una palla molto più piccola come quella da golf? Il golf è diventato l`occasione di raggiungere posti nuovi dove non sarei mai stato, posti meravigliosi dove divertirsi e rilassarsi. La cosa più folle che hai fatto per giocare a Golf? Ho detto bugie alla mia fidanzata! Un buon motivo per invitare i tuoi fan a iniziare a giocare a Golf? Il golf è una sfida continua, è davvero emozionante mettere la pallina nella buca. Quindi, se volete emozionarvi e divertirvi, iniziate a giocare! Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Continuare con il mio lavoro: Sky e la Fondazione. E continuare ad esplorare nuovi campi da golf. Esattamente quello che sto facendo ora! Qual è stato il momento più bello da quando sono iniziate le attività della Fondazione ? I momenti sono tanti. Sono sicuro che il più bello sarà il prossimo evento, “Concerto Slancio di Vita”, perché ci consente di guardare al futuro con ottimismo.
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Gli obiettivi raggiunti grazie agli importanti contributi raccolti dalla Fondazione Vialli e Mauro Obiettivo n° 1: MAMMOGRAFO DIGITALE ( 286.383,00 euro) donato all’ Istituto Candiolo per la ricerca e cura del Cancro di Torino Obiettivo n° 2: FINANZIATA RICERCA SULLE STAMINALI NELLA SLA (61.313,00 euro)per una borsa di studio triennale all’Università di Novara. Obiettivo n° 3: STRUMENTAZIONI DA LABORATORIO (25.570,00 euro) donate all’Ospedale Pediatrico Regina Margherita di Torino per stadi cellulari. Obiettivo n° 4: FINANZIATA RICERCA PER FATTORI DI RISCHIO (247.000,00 euro) per una ricerca sull’incidenza della SLA nei calciatori professionisti italiani, fattori di rischio genetici ed ambientali. Obiettivo n° 5: COMUNICATORI AIBLE MY TOBIL (88.886,00 euro) acquistati nr. 5 comunicatori destinati al comodato d’uso gratuito per alcune famiglie indigenti. Obiettivo n° 6: ELETTROMIOGRAFO (62.000,00 euro) donato un elettromiografo al Centro Clinico Nemo dell’azienda ospedaliera Niguarda di Milano Obiettivo n° 7: PROGETTO DI RICERCA DECENNALE (raccolta in corso, valore complessivo del progetto 450.000,00 euro) si tratta di un progetto in corso per finanziare l’incremento dell’organico nel dipartimento di Neurologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino. Obiettivo n° 8: ARISLA (in corso, erogati ad oggi 450.000,00 euro) nel 2008 viene fondata la prima Agenzia Italiana di Ricerca per la Sla. Obiettivo n° 9: BORSA DI STUDIO TELETHON (30.000,00 euro) co-finanziata la ricerca “Nuovi Biomarcatori della SLA: ruolo nella patogenesi e possibili bersagli terapeutici” condotta dalla Dott.sa Valentina Bonetto - Istituto Telethon Dulbecco. Obiettivo n° 10: FINANZIATO PROGETTO “CANALS” (48.752,00 euro) finanziato uno dei progetti vincitori del Call for Ideas AriSLA 2009. Il responsabile del progetto è il Dr. Mauro Comola – Ospedale San Raffaele – Dipartimento di Neurologia di Milano.
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Obiettivo n° 11: ADOZIONE PROGETTO “EPOSS” (223.658,00 euro) finanziato uno dei progetti vincitori del Call for Ideas AriSLA 2010. Il responsabile del progetto è il Dr. Giuseppe Lauria –IRCSS Fondazione Carlo Besta Istituto Neurologico di Milano. Obiettivo n° 12: SECONDA TORRE per la RICERCA e la CURA sul CANCRO (50.000,00 euro) donato alla Fondazione Piemontese per la Ricerca e la Cura sul Cancro un contributo per la realizzazione della Seconda Torre dell’Istituto di Candolo, Torino. Obiettivo nr° 13: CONTRIBUTO PER IL PROGETTO PRALS (94.955,00) Co-finanziato uno dei progetti vincitori del Call for Ideas AriSLA 2009. Il responsabile è la Dott.ssa Nadia D’Ambrosi – Istituto di Neurologia e Medicina Molecolare, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) Obiettivo nr° 14: CONTRIBUTO PER IL PROGETTO “SaNeT-ALS” (40.000,00 euro) finanziato uno dei progetti vincitori del Bando AriSLA 2011. Il responsabile è la Dott.ssa Daniela Curti – Università degli Studi di Pavia. Obiettivo nr° 15: CONTRIBUTO PER IL PROGETTO “ALSMNDTDP-43” (in corso, ad oggi 50.000,00 euro) Co-finanziato uno dei progetti vincitori del Call for Ideas AriSLA 2010. Il responsabile è il Prof. Fabian Feigun – Inetrnational Center for Genetic Engineering and Biotechnology – ICGEB di Trieste. Obiettivo n°16: ACQUISTO ION TORRENT (in corso) il macchinario sara donato ai nuovi laboratori di Genetica Molecolare del Centro di Riferimento Regionale per la Genetica inificato della Cittadella – OIRMS – S. Anna Molinette di Torino. Il responsabile è la Dott.sa Gabriella Restagno. IX Pro Am Vialli e Mauro Golf Cup di grandi emozioni L’ultimo appuntamento è stato la IX Pro Am Vialli e Mauro Golf Cup che si è disputata lunedì 7 Maggio 2012 al Royal Park I Roveri di Fiano Torinese (TO). Professionisti di golf del Tour Europeo, stelle del calcio di ieri e di oggi e rappresentanti del mondo imprenditoriale e dello spettacolo si sono riuniti per raggiungere due grandi obiettivi benefici promossi dalla Fondazione Vialli e Mauro. Il ricavato delle donazioni di
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tutti i partecipanti è destinato a due obiettivi: l'acquisto di Ion Torrent - Ion Personal Genome Machine (IMG) Sequencer, un sequenziatore di ultima generazione per la diagnosi della Sclerosi Laterale Amiotrofica che permettà di indagare più a fondo i meccanismi genetici causa della SLA. Il macchinario sarà utilizzato nei nuovi laboratori di Genetica Molecolare del centro di riferimento regionale per la Genetica unificato della Cittadella Oirm - S. Anna Molinette di Torino. Perseguendo lo stesso obiettivo della Pro am 2011, una parte della raccolta fondi sarà devoluta alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro (HYPERLINK "http://www.fprconlus.it"www.fprconlus.it). In particolare, la donazione sarà indirizzata al proseguimento dei lavori di costruzione della seconda torre dell'Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo (To), un polo oncologico di eccellenza che opera in collegamento con le più prestigiose istituzioni scientifiche nazionali e internazionali di ricerca. Una squadra di amanti del golf che ha il suo capitano ideale in Alessandro Del Piero, che poche ore dopo lo scudetto conquistato dalla Juventus ha lasciato l'aeroporto di Caselle con la squadra quando erano già passate le quattro del mattino si è presentato puntuale sul green alle 11, per sostenere la raccolta fondi della Fondazione Vialli e Mauro. “Sono andato a dormire, ma non mi sono ancora svegliato: questo scudetto è speciale – ha dichiarato il capitano bianconero che da sempre è vicino alla Fondazione Vialli e Mauro ed in nove anni non è mai mancato alla Pro Am. Accanto a Del Piero c'era Pavel Nedved, pure lui reduce dalla trasferta di Trieste. “Abbiamo dormito pochissimo, ma il risveglio è stato stupendo – ha detto il ceco, che da golfista vanta un più che rispettabile 8,8 di handicap. Un’ altro uomo che ha scritto la storia del calcio è stato presente e per presentare Johan Cruyff basterebbe il titolo del documentario che gli dedicò Sandro Ciotti: “Il profeta del gol”. L'Olanda e Barcellona gli sono ancora grate per ciò che ha fatto dentro e fuori il campo. E con loro gli appassionati di tutto il mondo. Ancora da un lato volti amati dai tifosi bianconeri come Michelangelo Rampulla, Alessio Tacchinardi, Nicola Caricola e Corrado Grabbi. Dall'altro lato campioni come Roberto Donadoni, Alessandro
Costacurta, Christian Panucci, Alberto Bigon e Stefano Nava e il direttore organizzativo rossonero Umberto Gandini. E le stelle degli sport olimpici come l'ex campione mondiale di atletica leggera Genny Di Napoli atletica leggera ed il campione di sci Paolo De Chiesa. Tifoso doc, ma della Roma, Claudio Amendola, l'attore che insieme a Stefano Masciarelli e Flavio Montrucchio e all'inviato di Striscia la Notizia Valerio Staffelli hanno guidato la pattuglia di uomini dello spettacolo presente al Royal Park. I professionisti del Golf Matteo Manassero che è arrivato direttamente da Siviglia, dove aveva appena disputato l'Open di Spagna. Infatti dopo i successi del 2010 (Castello Masters) e 2011 (Malaysian Open) il 19enne campione che tutto il mondo invidia all'Italia sta continuando la sua ascesa nel panorama internazionale. Il cast della Pro Am Vialli e Mauro Golf Cup quest'anno è stato reso ancora più ricco dalla presenza di un vincitore di un major, lo statunitense Rich Beem che fu capace di battere Tiger Woods al Pga Championship 2002. L'elenco dei campioni dei green è prestigioso ed annovera, tra gli altri, gli azzurri dell'European Tour Lorenzo Gagli, Andrea Pavan e Federico Colombo e il 16enne fenomeno emergente Domenico Geminiani. Tra gli stranieri vanno segnalati lo svedese Pelle Edberg, l'argentino Tano Goya, gli spagnoli Rafael Cabrera Bello e Pablo Martin, l'inglese Lee Slattery e lo scozzese Marc Warren. Tutti i professionisti sono stati capitanati da Emanuele Canonica. I vincitori Alla fine l'ha spuntata la squadra capitanata da Pavel Nedved e dal professionista scozzese Marc Warren, che hanno giocato insieme a Valerio Presezzi e Lorenzo Scalise. Il primo tra i professionisti è stato lo spagnolo Rafael Cabrera-Bello (64 colpi), che ad inizio stagione ha trionfato al Dubai Desert Classic. Secondo(e primo degli italiani si è classificato Emanuele Canonica con 67 colpi, mentre al terzo posto 68 colpi hanno chiuso l'argentino Tano Goya e Domenico Geminiani talento 16enne del Royal Park.
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I sostenitori dell’evento Per la realizzazione dell'evento è prezioso il sostegno del main partner R.F. Celada spa, insieme a: Breitling; Erg; Alitalia; Presezzi Extrusion spa; H19 srl; Gioielleria Serafino Consoli; Isaia Napoli; Banca Alpi Marittime; Raimondi Hand Made Shoes; Theresianer Antica Birreria di Trieste; Consorzio Tutela Lugana Doc; Royal Break; T18; Del Zoppo; Platinhome; e ancora: Sadem; Between; Italsinergie srl; Diageo spa e i Media partner: Tuttosport; Golf Today; La Repubblica.it; Sky Sport. Si ringraziano anche per il prezioso contributo: Mazzetti D'Altavilla Distillatori dal 1846; Luigi Lavazza spa; Il Coriandolo; Paul Rice Golf Fragrance; Oleificio Le Pera; Pasticceria Valentino. L’11 luglio allo Stadio Olimpico di Torino “Concerto SLAncio di Vita” Tanti artisti scendono in campo contro la SLA al fianco della Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus per Concerto SLAncio di Vita. Sul palco dello Stadio Olimpico di Torino l’11 luglio ci saranno anche Anna Tatangelo, Jarabedepalo e Micaela che, insieme a Modà, Emma, Gigi D’Alessio daranno vita a un grande concerto benefico per finanziare un progetto di ricerca scientifica di AriSLA, Fondazione Italiana di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica. L’evento, promosso dalla Onlus torinese grazie all’organizzazione generale di Lucio Presta e alla produzione esecutiva della Società Arcobaleno tre, vedrà alternarsi sul palco dello Stadio Olimpico alcune delle voci più belle del panorama della musica leggera italiana. Presentatrice dell’evento, Paola Perego. Con Jarabedepalo, che ha collaborato con i Modà al brano “Come un pittore”, balzato subito in testa alle classifiche dei singoli, si allargano i confini di Concerto SLAncio di Vita. Un appuntamento con la solidarietà reso possibile dalla volontà degli artisti di aderire all’iniziativa a titolo gratuito e grazie alla preziosa supervisione di Arcobaleno tre srl che ha rinunciato interamente al proprio fee sposando la causa sostenuta dalla Onlus. Al fianco di Fondazione Vialli e Mauro, ci saranno Radio RTL 102.5 e Tuttosport, media partner dell`evento, SuperEnalotto, official partner, ed Euphon Communication S.p.A., partner tecnico, che hanno scelto di prendere il proprio posto nella lotta contro la SLA e offrendo il loro contributo attraverso i rispettivi canali di comunicazione, oltre a pubblicizzare l’evento, stanno promuovendo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla causa. Si rigraziano per il prezioso supporto Il Punto City Life e GTT – Gruppo Torinese Trasporti. SuperEnalotto, per esempio, metterà a disposizione la sua rete telematica di 42.000 ricevitorie Sisal per un intero mese, per effettuare direttamente donazioni a sostegno di AriSLA. Dal 18 giugno al 14 luglio, infatti, in tutte le ricevitorie Sisal e`possibile contribuire giocando le speciali Schede e Giocate casuali da terminale “SuperEnalotto per AriSLA” o attraverso donazioni libere disgiunte dal gioco. La raccolta fondi attraverso la vendita dei biglietti - disponibili nei punti vendita TicketOne oppure sul sito internet HYPERLINK "http://www.ticketone.it"www.ticketone.it - servirà ad adottare un progetto scientifico risultato tra i vincitori al terzo bando di concorso indetto da Fondazione AriSLA, sorta nel 2008 dalla volontà di Fondazione Cariplo, Fondazione Telethon, Aisla Onlus e la stessa Fondazione Vialli e Mauro per finanziare, promuovere e coordinare la ricerca italiana sulla SLA. Il progetto “SardiniALS” si pone l’obiettivo di identificare alcune delle cause della SLA attraverso lo studio dell’elevata incidenza della malattia nella popolazione sarda. Il progetto ha un valore totale di 284mila euro, ed è guidato dal professor Adriano Chiò, direttore del Centro SLA del Dipartimento di Neuroscienze dell'Ospedale San Giovanni Battista - Molinette di Torino. Per maggiori informazioni www.fondazionevialliemauro.com www.facebook.com/FVM.Official
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TERRE DI CANOSSA
INTERNATIONAL CLASSIC CARS CHALLENGE Il fascino della regolarità classica tra strade, paesaggi e passione di Stefano Pegli
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ermina la seconda edizione del "Grande Evento" di regolarità classica organizzato dalla Scuderia Tricolore. Il podio a Mario Passanante e Annamaria Pisciotta su Lancia Aprilia del 1939, seguiti da Fontanella-Covelli su Ford B roadster del 1933 e da Mozzi-Biacca su Lancia Astura Mille Miglia 1938. Una possente macchina organizzativa per un anno ha marciato con l’obiettivo di organizzare una gara ed un corollario ai massimi livelli ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti: la seconda edizione del “Terre di Canossa International Classic Car Challenge”, svoltasi dal 12 al 15 aprile, fa il pieno e raccoglie unanimi consensi a trecentosessanta gradi. “Grande è la capacità di Terre di Canossa International Classic Cars Challenge di valorizzare anche l’Italia meno conosciuta, ma che oggi è l’Italia che conta, non solo agli occhi degli stranieri presenti, ma anche e soprattutto a quelli degli Italiani” dice il Ministro del Turismo e dello Sport Piero Gnudi, che ha voluto essere presente alla Serata di Gala e accogliere così i partecipanti e ringraziare la Scuderia Tricolore e il suo Presidente Luigi Orlandini per questo evento così capace di coniugare sport, turismo e cultura, costituendo anche un ottimo strumento di promozione del territorio. >>
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La Gara Ben 70 prove a cronometro hanno acceso la sfida tra gli equipaggi presenti. Alla fine, nella classifica assoluta, i primi sei equipaggi sono tutti entro le 100 penalità di distacco dal vincitore, segno di una sfida giocata fino alla fine, al millesimo di media. Le premiazioni hanno avuto luogo nella storica Sala del Tricolore, dove nel 1797 fu adottata la bandiera nazionale, alla presenza delle Autorità. L’equipaggio numero 5, l’imprendibile Mario Passanante con la moglie Annamaria Pisciotta vince la seconda edizione del Terre di Canossa International Classic Cars Challenge Lancia Aprilia del 1939, e si aggiudica il primo posto assoluto, portandosi a casa un orologio Eberhard Tazio Nuvolari, la partecipazione gratuita all’edizione 2013 e una splendida scultura di Giovanni Manganelli, creata appositamente per l’evento dal famoso artista toscano. Al secondo posto l’equipaggio numero 3: Gianmario Fontanella e Annamaria Covelli su Ford B roadster del 1933 Terzo classificato l’equipaggio numero 4, Giordano Mozzi e Stefania Biacca su Lancia Astura Mille Miglia del 1938. La Coppa delle Dame è andata all’equipaggio Russo Lepetukhina - Titova su Austin Healey 3000MkII del 1962. Ancora una volta il Classic Team Eberhard, presente in forze, porta a casa il primo posto tra le scuderie. Il percorso La lunga opera di ricerca e le tante ricognizioni hanno portato a definire un percorso nuovo e vario, lungo strade davvero panoramiche: dalle strette strade sugli argini del Po, alle salite più classiche della storia dei rally in Appennino, ai tornanti del Passo del Lagastrello; dalla panoramica strada delle Cinque Terre alla lunga salita verso il Passo di Cento Croci, al mare della Versilia e ai passaggi nei
suggestivi centri cittadini. Il percorso ha così offerto ai partecipanti una selezione di ogni paesaggio tipico dell'Italia, dalla pianura fino al mare, attraverso verdi colline e irte montagne. Anche il meteo alla fine ha voluto collaborare con la gara: nonostante le previsioni catastrofiche solo la domenica mattina è stata particolarmente ‘bagnata’, mentre il party sulla spiaggia a Forte dei Marmi è stato scaldato da una mite temperatura marina che ha consentito a tutti di rilassarsi nei salotti del Bambaissa, stabilimento balneare dell’Hotel Augustus. L’evento “Terre di Canossa International Classic Cars Challenge, sale sul podio dei migliori Grandi Eventi internazionali, insieme alle due manifestazioni più affermate con la loro lunga storia”, così dichiara il Senatore Filippo Berselli durante la serata inaugurale nella Sala degli Specchi del Teatro Valli a Reggio Emilia. L’arte dell’accoglienza, espressa con la scelta di location uniche come per esempio la Collezione Maramotti - Max Mara, la Reggia di Colorno, l’Arsenale della Marina Militare, il Teatro Valli e il Teatro Regio o Porto Lotti, si è riconfermata nell’eccellenza delle serate firmate rispettivamente da Gianni D’Amato e da Massimo Spigaroli: nessun altro evento ha mai portato ai partecipanti uno chef premiato con le Stelle Michelin. Antonio Ghini, Direttore di The Official Ferrari Magazine, presente in gara con una 330GTC del 1966 sottolinea l’eccellenza assoluta dell’evento, l’unico davvero ‘glamour’. 18-21 Aprile 2013: appuntamento al prossimo anno Già iniziano i preparativi per il 2013: vi aspettiamo dal 18 al 21 aprile 2013, per la terza edizione del Terre di Canossa. Tutti i dettagli sono sul sito: www.gpcanossa.it.
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a concessionaria M.I.CAR si veste totalmente di nuovo … l’innovazione tecnologica,il life style,il lusso della propria struttura,tutto sembra curato nei minimi dettagli,ci troviamo nella concessionaria piu’ esclusiva nel lago di garda …Desenzano,la struttura imponente richiama gli abiti di un famoso stilista,in tripudio di modernità quello che caratterizza lo show room di viale Marconi.le auto in esposizione sembrano provenire da un pianeta parallelo,luci led che con un’incredibile effetto ottico sembrano rimanere sospese,questa è l’eccellenza, un personale all’avanguardia,gentile e disponibile,video e led che propongono in movimento tutte le offerte per i loro affezzionati clienti …una cura nel dettaglio,parliamo con l’ideatrice di quello che sembra “la punta di diamante” della concessionaria, una card che sembra una carta di credito a tutti gli effetti,ma non lo è … ci spiega :”questa idea è nata dalla voglia di offrire alla propria clientela qualcosa di assoluto,unico …. Una card che ti permettere di guadagnare punti chiamati LUXURY POINT, una sorte di premi costanti che variano dal lavaggio completo della vettura totalmente gratuito, al regalo che forse è quello piu’ ambito : un box gift per due persone in un centro SPA a cinque stelle …”..una card bellissima da vedere e un nome senza dubbio importante : LUXURY CARD ….Questa è la concessionaria MICAR «La nostra Concessionaria –spiegano - è dotata delle più moderne tecnologie, perché “viaggiare” per Micar significa offrire ai propri clientiil modo migliore per godere appieno dei piaceri della guida ma anche di tante altre entusiasmante opportunità che la nostra struttura offre». L’AVANGUARDIA GLAMOUR DEL PIACERE DI GUIDARE
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Golf Club Carimate
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PEOPLE PEOPLE
STEFANOGALBIATI S
tefano Galbiati nasce a San Donato Milanese nel 1970. A 8 anni, vedendo la passione del nonno per la cucina e le sue materie prime, in quanto cuoco e proprietario di una delle trattorie più rinomate di Verona, Stefano ne viene rapito e affascinato e prendendolo come un gioco, si innamora di un arte che ancora oggi lo emoziona . A 14 anni questa passione, lo porta ad iscriversi alla scuola alberghiera di Milano e contemporaneamente inizia a lavorare nei ristoranti e nelle macellerie. per approfondire a livello professionale le teniche e la conoscenza delle materie prime. Sempre in quel periodo nella brigata dello chef del ristorante “La Rampina” prova l’emozione della “stella michelin” e abbraccia con entusiasmo quella che sarà la carriera della sua vita. Lavora al fianco di grandi chef come: Luigi Bugna, Walter Magnifico, Ettore Alzetta, Elio Sironi, Eric Pansù, Francis Chaveaud, Massimo Riccioli, Armando Sobatti, e collabora con altri ancora come Enrico Delfingher e Antonello Colonna; costruendo così la professionalità e l’esperienza che lo porteranno, a sua volta, a dirigere e collaborare in importanti cucine per ottenere alti
riconoscimenti del settore e le stelle appunto della guida Michelin; in ristoranti come il Sans Souci e la Rosetta a Roma, e in Francia La Belle Otero dell’hotel Carlton dove ottiene il massimo riconoscimento Michelin. Si dedica a far conoscere le vere basi della cucina Italiana oltre che in Francia, anche in Messico,in Giappone e in Colombia. Oggi dopo una brillante esperienza a” Cucina Italiana”, al ristorante “Sensus”, la “Boite”, il “Trattoria”, “Ilsanlorenzo” e tanti altri, dirige e coordina con successo,al centro dell’Eur a Roma, la brigata del ristorante “ Il Fungo”, ristorante tra le nuvole in quanto è il più alto d’italia dal suolo. La caratteristica principale dell’arte gastronomica di Stefano Galbiati, è la capacità di trasformare ingredienti e ricette della tradizione regionale Italiana, spesso trascurati o dimenticati, in moderne ed affascinanti preparazioni, presentate con eleganza e fantasia, per deliziare sia la vista che il palato. Rispettando le esigenze di oggi, ma mantenendo comunque sempre l’autenticità dei sapori e sopprattutto la semplicità.
di Stefano Marangoni
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CONVIVIO 2012 ANCORA,INSIEME, SOCIALMENTE RESPONSABILI, CONTROL’AIDS
Ritorna la mostra mercato di moda arte e design che ha saputo fare storia, coniugando lo shopping socialmente responsabile permeato di forti valori di solidarietà e lotta all’indifferenza verso l’HIV, a un risparmio sull’acquisto di prodotti di grande qualità e valore. a cura di Stefano Pegli
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orna CONVIVIO 2012, appuntamento biennale, con l’XI edizione della più prestigiosa Mostra Mercato benefica nazionale che coinvolge il mondo della moda, del design, del beauty e dell’arte in una grande raccolta fondi a favore di ANLAIDS (Associazione Nazionale per la Lotta contro l’AIDS), sezione Lombarda. CONVIVIO 2012 si è svolto dall’8 al 12 giugno presso Fieramilanocity ed il pubblico ha potuto acquistare tutti i prodotti delle aziende presenti al “prezzo CONVIVIO”, cioè al 50% in meno rispetto a quello di normale vendita. L’apertura ufficiale della Mostra Mercato benefica, è stata preceduta, la sera del 7 giugno, dalla tradizionale “Cena di gala” ad inviti, che vede, oltre agli stilisti, la folta
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partecipazione di rappresentanti dell’imprenditoria, del mondo dello spettacolo e di quello della cultura. CONVIVIO nasce nel 1992 da un’idea di Gianni Versace; è un evento fondamentale per ANLAIDS Sezione Lombarda che permette la raccolta fondi per il sostegno alla ricerca clinica applicata, all’assistenza ai bambini e agli adulti HIV+, al supporto rivolto alle persone sieropositive e ai loro famigliari, all’informazione, alla prevenzione e alla formazione di operatori volontari. Uno straordinario evento di solidarietà che si rinnova ogni due anni con immutato entusiasmo e generosità grazie anche all’impegno di una “affiatatissima squadra” composta da una pluralità di soggetti ognuno con una funzione specifica che, giocando all’unisono e con un unico obiettivo, permette ogni volta il successo di Convivio. Tra questi il Comitato promotore composto da 24 persone, Franca Sozzani anima della manifestazione fin dal 1998, la Magister Team come segreteria organizzativa, tutti i media e la moltitudine di volti famosi che, anche quest’anno, hanno prestato la propria immagine per promuovere la raccolta fondi. Il ruolo fondamentale nella “squadra di CONVIVIO” appartiene poi agli oltre 800 volontari che aderiscono alla Mostra Mercato e che per cinque giorni si trasformano in straordinari “commessi” delle più prestigiose griffe. CONVIVIO è sostenuto da una campagna pubblicitaria su stampa che, in questa edizione vuole porre l’accento sull’importanza della responsabilità sociale di ciascun cittadino, uomo o donna che sia, i cui claim recitano “Diventa una donna dedita a una causa”, “Diventa una donna socialmente impegnata” e “Diventa una donna attenta al prossimo”..
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La campagna è stata realizzata gratuitamente da McCann Erickson. Quello che CONVIVIO significa per il mondo della solidarietà si percepisce anche dai suoi numeri. Quelli della precedente edizione, cioè Convivio 2010, sono stati: 2 milioni e 126 mila Euro raccolti a favore di ANLAIDS, 53 mila e 200 visitatori nell'arco dei 6 giorni della manifestazione, 120 le griffe che hanno aderito, oltre 240 mila i prodotti in vendita, 800 i volontari impegnati. MA CONVIVIO SIGNIFICA ANCHE……EASY TEST Un prelievo tramite un tampone orale che in pochi minuti individua gli anticorpi dell’HIV nella saliva e consente di ricevere il risultato dell’analisi: non invasivo, completamente indolore. Viene eseguito da operatori esperti ed è un medico che ne restituisce l’esito e garantisce il counselling necessario. In caso di positività, si procede a un test di controllo su un campione di sangue e quindi a fornire alla persona interessata le informazioni per ottenere, nel centro di riferimento più idoneo, il necessario supporto assistenziale nel più breve tempo possibile. Il Progetto Easy - test è un modo per facilitare l’accesso al test, semplificarne l’esecuzione e continuare a promuovere la consapevolezza rispetto al virus e alla sua trasmissione: un’occasione che si ripete a Milano ogni primo venerdì del mese nelle sedi esterne del San Raffaele – all’interno della stazione Cadorna e in via Spallanzani 15 – e presso la ASL Milano di Viale Jenner 44 e che, ancora una volta, nelle sue modalità di prevenzione anonima e gratuita, è presente a CONVIVIO, grazie al supporto scientifico del Dipartimento di Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco, Università degli Studi Milano. LA CENA DI GALA DELLA SERATA INAUGURALE Convivio 2012 è stato soprattutto creatività tout court, anche nel dinner placè inaugurale. Le maison e le aziende
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che hanno acquistato un tavolo, infatti, quest'anno hanno avuto l’occasione di trasformarlo in un pezzo unico di interior design: tra linge de tables e centerpieces esclusivi, il dinner di Convivio si è trasformato in una mostra nella mostra, mosaico di personalità uniche e di creatività senza confini. FINE ART CHEAP ART Una sezione dedicata all’Arte che ormai è diventata un appuntamento consolidato ed atteso. Anche per l’XI edizione di Convivio celebri e quotati artisti, collezionisti privati, gallerie d’arte e fondazioni hanno donato pezzi d’arte importanti, rispondendo con la generosità di sempre alla chiamata con responsabilità sociale. Le opere saranno vendute tramite un’asta silenziosa. Gli artisti che hanno contribuito con la donazione personale di pezzi sono stati: Yuri Ancarani, Giorgio Andreotta Calò, Maurizio Anzeri, Alessandro Belgiojoso, Gianni Caravaggio, Letizia Cariello, Benni Chirco, Roberto Cuoghi, Alessandra D’Urso, Pierpaolo Ferrari, Spencer Finch, Shirazeh Houshiary, Christian Jankowski, Mimmo Jodice, Marcello Maloberti, Jason Martin, Jonathan Monk, Paola Pivi, Micol Sabbadini, Remo Salvadori, Eugenia Vanni, Nico Vascellari, Vedovamazzei, Velasco, Francesco Vezzoli. Maurizio Cattelan che, anche se in pensione, ha donato le prime edizioni dei suoi magazine autografate. Le gallerie ed i privati che hanno partecipato con le donazioni sono stati: Nicolò Cardi, Galleria Riccardo Crespi che con “MAP” ha donato circa 40 lavori, Caroline Corbetta, Paola Clerico, Paolo Curti, Milovan Farronato, Lisson Gallery, Galleria Giò Marconi, Chiara Rusconi, Galleria Visconti, Galleria Marco Voena, Galleria Zero. Comitato Promotore: Alessia Bormioli, Cesare Cunaccia, Annette Hoffman, Silvia Malgara Porro, Paola Manfrin. IL VINTAGE Anche quest'anno all'interno della Mostra Mercato non è mancato lo spazio dedicato al Vintage. Sono stati venduti abiti e accessori provenienti da eleganti e private "cabine armadio", da archivi storici di stilisti o capi indossati direttamente da celebrities nazionali e internazionali durante i più importanti eventi mondani. Per la prima volta, lo stand al suo interno ha riservato uno spazio dedicato a capi maschili donati da facoltosi uomini d'affari e di cultura, contattati anch'essi dal Comitato Promotore di Convivio sotto la supervisione della Signora Franca Sozzani. Comitato Promotore: Roberta Balsamo, Paola Braendli, Karina Brignone, Cristina Ferruzzi, Floriana Mentasti, Francesca Milani, Warly Tomei, Osanna Visconti. IED FOR CONVIVIO Gli studenti della sede milanese dell’Istituto Europeo di Design, hanno partecipato a Convivio, portando un personale contributo di creatività e talento. All’interno della mostra mercato, presso lo stand IED, sono state esposte e messe in vendita 1000 borse in tela realizzate e personalizzate dagli studenti della Scuola di Moda: pezzi unici, arricchiti di colore e fantasia. CITROËN, Citroën, è stata presente a Convivio, per la seconda volta consecutiva, con uno stand che ha ospitato la linea DS al completo: CITROËN DS3, DS4 e DS5. L’eleganza e la modernità della linea DS esposta nello stand si integrano perfettamente con i prodotti e gli oggetti di elevata qualità, legati al design ed all’alta moda, che si possono ammirare a Convivio. In linea con i suoi principi aziendali di responsabilità sociale, nonostante la difficile situazione economica, Citroën contribuisce alla ricerca scientifica con una donazione a “chilometro” a favore di ANLAIDS. Una parte dell’importo donato rappresenta, infatti, l’equivalente in Euro di altrettanti chilometri percorsi a bordo delle tre vetture della linea DS, da parte di tre personaggi noti al grande pubblico, attenti e sensibili a questa iniziativa di solidarietà.
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ROBERTA FERRARI
EinMILANO CHIC movimento shock
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uali sono state le tue prime esperienze lavorative. “Io nasco come Interior Designer e sono entrata nel mondo della notte solo successivamente, e devo dire anche un po’ per caso. Una mia amica, apprezzando il mio gusto in senso generale, mi aveva chiesto se ero disponibile a darle una mano nell’organizzare l’animazione per una serata, parliamo del 1996. Mi hanno poi chiamato una seconda volta e passo passo, sono stata contattata dai Magazzini Generali di Milano dove mi hanno affidato la Direzione Artistica del sabato sera come staff Ballerini/e per 4 anni. In seguito è avvenuto il passaggio all’Ufficio Stampa per il De Sade con il grande Francesco Stretti che ha visto in me una futura Pr e mi ha dato le armi per crescere in questa realtà”. Come hai mosso i primi passi tra Moda, Comunicazione e organizzazione di Eventi? “Grazie alla fiducia che Francesco Stretti al De Sade ha riposto in me, ho incontrato e conosciuto tantissimi personaggi e PR importanti. Come dicevo è iniziato un pò tutto per caso ed a guidarmi è sempre stato il mio istinto di provare a fare qualcosa di nuovo per vedere quello che può accadere. Questo mi porta ad andare avanti per anni a fare esclusivamente sfide e attività che mi piacciono”. Realizzi anche una tua linea di Bigiotteria sartoriale. Com’è nata la linea Roberta Ferrari? “Questa è una vicenda un po’ lunga. Ad un certo punto della mia vita mi ero stancata soprattutto della vita che trovavo in quel momento intorno a me. Così ho deciso, con pochissimi soldi, di partire o fuggire e sono andata a vivere a Miami. In quel momento della mia vita non avevo voglia di fare ancora la PR e non avrebbe avuto senso andare a Miami per continuare a fare quello che facevo già da tempo a Milano. Parlo 6 lingue e grazie a questo ed alla mia serietà in qualsiasi cosa faccio e nel rispetto che ho delle persone è stato piuttosto semplice farmi strada a Miami. Poi un giorno mentre meditavo in spiaggia fra le mille domande che mi ponevo sulla mia vita, mi sono domandata: Cosa manca qui che io possa fare? Mi sono accorta che negli accessori della bigiotteria esistevano oggetti meravigliosi ma costosissimi e poi solo cose economiche di scarsa manifattura. Mancava la
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di Stefano Pegli
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fascia intermedia, design originale, particolare e dal prezzo ragionevole. Ho incominciato quindi a creare alcuni pezzi unici d’impatto che indossavo io stessa nelle serate di Miami Beach, capitanate da un altro grande Pr Nicola Siervo con cui ho avuto l’onore di lavorare. Ho scoperto che le mie creazioni piacevano moltissimo e un giorno una Signora dell’alta società della Florida mi chiese se potevo realizzare una collana esclusiva per lei. In seguito sono stata contatta anche da Vogue Italia America per una serie di regali Natalizi per la redazione, dalla rivista Ocean Drive per un articolo e anche da una famosissima catena di negozi americana”. Com’è cambiata oggi la ‘Milano da bere’? “Purtroppo è cambiata molto. In un momento come questo in cui il motore dell’economia fatica a girare e non ci sono molti soldi, ho la sensazione che ci sia come un velo grigio che renda tutto un po’ opaco. Non ci si può muovere come si vorrebbe”. Come rinasce ROBERTA PR? “Beh, anche qui è una lunga storia ed ho un altro amico da ringraziare. Dopo il mio perentorio desiderio di non fare più parte della vita notturna Milanese - così credevo! – e mentre stavo prendendo la decisione di rientrare a Milano dopo due anni di assenza, mi ricordo che un giorno ero in taxi a Nyc per uno dei miei soliti viaggi mensili alla ricerca di materiale per i miei gioielli e chiamai un mio caro amico Pr Nicolò Vannuccini per avvisarlo che sicuramente sarei ritornata in Europa. Lui mi bloccò subito e mi disse: tassativamente devi lavorare con me per l’Armani Privè. Gli sono debitrice, per questa stupenda esperienza e sono onorata di aver collaborato a un progetto così prestigioso ed a livello internazionale, specialmente nei primi anni del suo massimo splendore, prima della crisi economica mondiale. Credo che la mia vita si possa suddividere in quattro tappe. La prima, quella rilassata e ingenua dei primi anni della vera Milano top che si è conclusa con l’apertura del Just Cavalli di Milano dove venni supportata da un altro grande PR, Alessandro Antonini. La seconda tappa è quella del periodo di fuga a Miami e la negazione. La terza tappa è stata quella relativa alla rinascita nuovamente a Milano ed a seguire una serie di cambiamenti radicali della mia vita. La quarta, Milano Chic, l’idea, il desiderio e la volontà di pensare ad un progetto diverso che nascesse da una unione di esigenze e dall’amore per l’arte e la comunicazione. L’idea di Milano Chic mi è venuta pensando ad una modalità nuova grazie alla quale le aziende potessero avere l’opportunità di ottenere una buona visibilità anche attraverso importanti PR e con investimenti davvero contenuti. Ho pensato di realizzare qualcosa di diverso, che nessuno aveva fatto in precedenza, cioè organizzare una piattaforma di interscambio di interessi tra PR, pubblico e aziende con un format nuovo, ‘low cost’, elegante e divertente e che termini ad orari contenuti non oltre la mezzanotte coprendo dall’aperitivo al dopo cena lounge”. Qual è l’obiettivo del progetto MILANO CHIC – IN MOVIMENTO SHOCK? “L’obiettivo è di comunicare con stile ed eleganza fra rinomati PR. MILANO CHIC vuole sposare un nuovo concetto di forma di divertimento dedicato alle aziende, all’arte, alla comunicazione, ai giovani artisti emergenti ed alle persone che amano passare il loro tempo libero in piattaforme divertenti ma nel contempo selettive ed eleganti”. Dove è nata MILANO CHIC – IN MOVIMENTO SHOCK? “Dopo aver pensato all’idea mi sono concentrata sul locale e mi è venuto in mente il Bobino sulla Darsena di Milano E qui devo ringraziare Andrea Granata che ha creduto in me ed in questa mia strana idea. Con Andrea ci conosciamo da oltre 20 anni. Da lui ho realizzato il primo evento (embrionale) di Milano Chic, completa>>
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mente da sola con il suo supporto di Pr e Proprietario. È stata una bellissima serata, ho rivoluzionato il locale secondo il format nuovo e Andrea ha saputo sopportarmi! Naturalmente oltre che Andrea Granata devo ringraziare anche tutto il suo staff che ha saputo leggermi”. In quali location vengono organizzati gli eventi MILANO CHIC? “La seconda serata è stata organizzata al MIB in Piazza Affari in una serata difficilissima, di Martedì e con una partita di Champions ma anche li ci siamo distinti con il grande supporto della Proprietà e per la terza data ad Aprile 2012 ho scelto nuovamente il Bobino. Roberto Praderi mi ha aiutata molto in questa occasione sia come Pr, nuova veste per lui, che come grande Direttore Artistico storico. Successivamente mi ha contattata Carlo Grimoldi con il quale abbiamo deciso di portare il format Milano Chic al Botinero di Via San Marco 3 dove l’evento si tiene attualmente tutti i giovedì (eventi.botinero.it), vedi sezione Milano Chic, sino a fine luglio. Qui lo sforzo è stato davvero enorme per adattare un format così grande e innovativo a un evento che si ripete ogni giovedì sera e ricompattandolo in un assaggio, ma la location è talmente bella ed unica che non potevo resistere alla proposta”. In cosa si differenzia una serata MILANO CHIC da altre serate Milanesi? “Come prima cosa io seleziono i locali e li scelgo per la loro architettura ed energia. Poi mi immagino le coreografie ed immagino il palcoscenico involontario che è creato dal pubblico, dai PR e dalle aziende che sono presenti. Mi piace considerare la serata Milano Chic come un vaso comunicatore, un interscambio di energie, un teatro che si snoda nella serata con un bel mix di divertimento dove per fare un esempio l’incontro tra le aziende ed il pubblico possa avvenire non nell’ambito di una riunione tradizionale ma in una bella scatola dorata e con un clima disteso e rilassato”. Quali sono i progetti a breve scadenza? “A breve c’è la stagione estiva al Sottovento di Porto Cervo anche se giungerò a tarda data perché gli impegni del Botinero come consulente mi relegheranno sino a fine luglio. E poi…. andrò dove il cuore e l’istinto mi detterà legge...una visita a Miami o forse chissà…come è sempre stata la mia vita privata e lavorativa, da buon leone ascendente scorpione”. E un pensiero per MILANO CHIC versione invernale? “A tutto questo penserò sul lettino davanti al bel mare della Sardegna, con la colonna sonora del Solo, Solo, Solo Sottovento … nelle orecchie. Valuterò se restare a Milano con tutte le sue difficoltà e i paletti burocratici che non danno spazio a idee nuove. E sognerò un ritorno allo splendore della città che l’ha contraddistinta nel mondo e negli anni passati. Forse un nuovo viaggio …. in Asia …. un figlio che tanto vorrei e riconquistare l’uomo che amo da più di un anno ed è così vicino ma tanto lontano ora. Dedico a lui la forza che mi ha dato per ricominciare con questa nuova avventura, Milano Chic, da sola non ci avrei più ricreduto…” E un pensiero per MILANO CHIC versione invernale? “Non so ancora, ribadisco, vado dove mi porterà il cuore e l’amore che metto nei miei lavori. Grazie, Grazie a tutte le persone che hanno fatto parte della mia vita”.
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OLTREMATERIA Lo scorso 28 giugno il notissimo designer giapponese Toshiyuki Kita ha fatto visita a Ecomat srl, società con sede a San Giovanni in Marignano e detentrice del brand “OLTREMATERIA le superfici del benessere”, ad accoglierlo il Presidente Loris Casalboni, lo staff di Ecomat srl, i titolari e gli amministratori delle aziende che parteciperanno al progetto Osaka, oltre al Sindaco di San Giovanni in Marignano sig. Domenico Bianchi e al Sindaco di Cattolica sig. Piero Cecchini e ad altri esponenti della cultura, e della società civile della Provincia.
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Toshiyuki Kita fin dal 1969 rappresenta a livello il design a livello mondiale ottenendo negli anni importantissimi riconoscimenti per la progettazione industriale e ambientale, con proprie opere esposte nei più prestigiosi musei internazionali tra i quali: il museo di arte moderna di New York, il museo nazionale di arte moderna di Parigi. Quest’anno è stato insignito da parte dell’ADI del prestigioso riconoscimento del “compasso d’oro” alla carriera. Ciò che contraddistingue il Maestro Toshiyuki Kita è la continua ricerca di materiali innovativi che si coniugano con la tradizione e la cultura giapponese. La conoscenza tra il Maestro Kita e Loris Casalboni avviene quando nella continua ricerca di materiali innovativi nel rispetto dell’ambiente il Maestro, grazie all’Arch. Mariano Mulazzani che da anni è un suo prezioso collaboratore, ha avuto modo di conoscere ed apprezzare le superfici OLTREMATERIA, una ecomalta e un sistema completo di prodotti certificati per pavimenti e rivestimenti che rispettano l’uomo e l’ambiente, ottenendo quest’anno il prestigioso premio “Economia Verde” di Legambiente . L’apprezzamento da parte del Maestro Kita nei confronti di OLTREMATERIA si è concretizzato con l’inserimento di Ecomat srl, in un accordo commerciale che coinvolge diverse realtà di design internazionali. L’accordo prevede la presenza di Ecomat srl all’interno di una prestigiosa struttura nel centro della città di Osaka, 5 piani di laboratorio e show room per materiali, architettura e design, uno dei quali sarà dedicato a OLTREMATERIA . Il Maestro Kita ha invitato Ecomat srl ad esporre OLTREMATERIA all’interno della prestigiosa fiera internazionale LIVING & DESIGN che si terrà nel mese di Settembre ad Osaka. E’ una grande soddisfazione poter dire che: OLTREMATERIA le superfici del benessere si coniugano e si integrano anche con la millenaria cultura orientale attraverso uno dei massimi esponenti del design nel mondo che ha individuato nella nostra ECOMALTA la materia per innovare nella tradizione.
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DR.FEELX LA VOCE PIU SEXY NEL PANORAMA DELLA MUSICA Stefano Marangoni
Come sei diventato la voce piu famosa e sexy del panorama della musica italiana? E’ veramente un piacere,ricevere dei complimenti su quello che serve di piu nel mondo per comunicare,onestamente ho avuto la grande fortuna di essere nato con un dono che poi naturalmente continuo ad imparare e a sviluppare nei migliori modi. Ha aiutato moltissimo cantare e parlare e utilizzare la voce nelle varie serate dal passato fino ad oggi come Vocalist in tutto il mondo. Che importanza ha per te la musica? La musica fa parte della mia vita non ho mai pensato di poter vivere senza la musica,sono felice di non essere l’unico che la pensa cosi anche perchè ancora devo incontrare una persona che odi la musica,grazie a dio,di musica c’è ne è tanta e diversa per poter accontentare tutti. Da dove nasce l'amore per la musica? Sono sicuro che l’amore per la musica è nato quando ero dentro a mia madre anche perchè quando sono uscito c’era la musica,sono cresciuto e ho sempre vissuto in un ambiante sia di famiglia e di vita dove la musica era praticamente protagonista,e spero di averla fino a quando non andrò nell’aldilà. Come hai cominciato? Come ho gia detto essendo nato in un ambiente di musica ho cominciato a suonare qualche strumento a scuola, ho studiato anche musica,da li in poi vivendo sempre un vita piena di musica in diversi orizzonti, sia come artista, musicista, produttore e anche discografico. Cosa si ignifica house music e che importanza ha nella tua vita e nella tua carriera,cosa ti ha insegnato? La House music è un bellissimo genere musicale finchè non da fastidio,House Music è nata con l’amore,anche perchè viene dal Soul Music,quando si ascolta si vivono delle sensazioni positive belle può essere una delle cose piu belle del mondo, mi ha dato tanto, educazione musicale, conoscenze, sia di musica che di persone, sonorità, viaggi, posti e un pò di tutto nel mondo dell’intrattenimento e anche “lavoro”, poi essendo uno che fa un pò di tutto nella musica sono riuscito ad interagire, dare e avere, con risultati soddisfacenti, ormai si puo dire che la House music è una specie di amica,un bel regalo della musica se ben utilizzata e che ti apre anche gli occhi. Che messaggio vuoi trasmettere a chi ti segue? Il messaggio che voglio trasmettere e che trasmetto a chi mi segue è il messaggio che Dio mi ha scelto per portare attraverso me stesso nella musica il suo messaggio di amore, positività, fratellanza, rispetto ed uguaglianza, e tutto cio che è positivo è bello per far si che si viva in un mondo altrettanto bello per un bel futuro e per lasciare il tutto ciò che abbiamo trovato al prossimo, si tratta di una scelta della vita, e non è una barzelletta. Cosa significa avere un dono come quello della musica nel caso di Dr.Feelx? Significaa tanto, se si va a vedere deep inside dentro, dentro, dentro si scoprono tantissimi motivi, pensa quanto è bello quando non devi pagare per essere e diventare quello che sei perchè è come essere il presidente di un paese, io personalmente utilizzo la mia in una maniera totalmente positiva e chi mi capisce mi capisce, io mi ritengo enormemente fortunato anche se la grande parte di tutto ciò è grazie anche a me stesso. Che generi preferisci produrre? Se devo scegliere la musica mi è sempre piaciuta tutta basta che sia bella, ma se devo veramentescegliere,senza che devo seguire l’andamento del mercato e tanti altri fatti che conosciamo direi come la produzione fatta con il mio amico “Stefano di Carlo”, con il rifacimento di Redemption Song di Bob Marley, sceglierei di produrre la regge music per tutta la vita e una musica internazionale che viene da una piccola isola di gente vera....è una musica che non morirà mai. >>
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Le tue influenze artistiche? Essendo uno che viene dalla vecchia scuola (Old School),i grandi artisti che purtroppo non ci sono più mi hanno lasciato un gran bel segno della loro musica e sono quelli che vivono dentro di me influenzandomi ancora musicalmente parlando da Bob Marley, Barry White attraverso Michael Jackson fino a James Brown senza lasciare fuori tutti gli altri grandi artisti del mondo del Soul, Funk, Disco e Dance, evviva la musica. Cosa sta succedendo in Italia a livello di produzione musicale? Quello che sta succedendo in Italia e quello che sta succedendo in tutto il mondo a causa degli sviluppi tecnologici, ha creato una specie di crisi anche musicale. Una cosa è certa se la musicanon si vendeva non si faceva piu,perciò fin che si fa musica vuol dire che la musica vende non come prima ma anche perchè come in tutte le cose con il cambio di generazione c’è sempre un cambio in tutto quello che gira intorno a quello che viviamo. La cosa interessante è che come si vede con i vari festival, show televisivi e produzione discografiche c’è sempre un andamento lento, come ha detto il mio amico Tullio de Piscopo ma la storia continua, ancora una volta viva la musica. Se potessi produrre un disco con un artista internazionale chi sceglieresti? Dipende dal genere, se dovessi scegliere una femmina farei un bel duetto bello lento con Tina Turner anche perche’ non solo per la voce ma la grinta che ha questa donna e’ enorme. Dovrei parlare con Eros Ramazzotti per farmi indirizzare. Cosa farai da "grande"...progetti per il futuro? Attualmente mi sono concentrato piu’ su varie collaborazioni e produzioni discografiche, sono usciti: Super Mega Sexy Star -Billie jean Rap-Feel Free-Mosquito-So Strong-African Jungle-Yo te siento a si-Chaka Chan in collaborazione con il mio amico Franklin Santana...con questo ringrazio tutti quelli che lavorano con me,perche’ come diceva mio padre:”Un albero non fa una foresta”e Dr Feelx ama collaborarae e mai lavorare da solo anche perche’ chi e’ solo e’ perduto!!! Uno come te che frequenta l'ambiente della notte notoriamente “Profano” che rapporto ha con ciò che e piu” Spirituale”....Mistico? Non so perchè ogni volta che si pensa al mondo della notte si pensa sempre in negativo,basta che guardiamo intorno a noi e ci rendiamo conto che i disastri succedono anche di giorno. Onestamente qui posso utilizzar me stesso come un esempio,invito chiunque a sfidarmi in quello che faccio,nelle mie scelte della vita...Ero io li ad Atlantis ,nel 1992 quando una voce mi parlo’ e mi disse:”Felix,io ti ho messo su questa terra attraverso tua madre e il tuo dovere è di portare avanti attraverso te stesso e la musica il messaggio di Dio.”...Sei uno dei Prescelti!!! Da quel giorno in poi questa è la mia scelta e ragione di vita e onestamente dal 92’ sono l’uomo più felice del mondo.
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CLUB - PORTO CERVO Meta degli habituÊ della Costa Smeralda. Ne parliamo con Alberto Verona titolare, Nello Simioli Direttore Artistico e Massimo D’Argenio, Manager del Sottovento Club. di Stefano Pegli
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ardegna, costa nord orientale, località Porto Cervo, cuore della Costa Smeralda e centro della vita notturna. Il SOTTOVENTO CLUB è qui. Ci racconti in po’ la storia del Sottovento? Da quante stagioni il Sottovento è sinonimo di estate e divertimento notturno? Alberto Verona: “Il locale è nato con mio padre Antonello negli anni ‘70, a quei tempi il locale era un ristorante dove poi si facevano due salti. La Costa Smeralda era completamente diversa da oggi, poi con il passare del tempo, il locale è stato gestito da me e lo abbiamo trasformato ringiovanendolo sia dal punto di vista musicale, adattandoci ai cambiamenti, creando nuovi privè e una meravigliosa balconata esterna, ogni anno facciamo dei lavori per abbellire e rinfrescare il locale, e manteniamo un livello molto alto di servizio come ai tempi di mio padre. Questo è un punto fermo del locale e di tutti i collaboratori del Sottovento. Sono tutti professionisti scelti nei migliori locali italiani ed esteri, che sanno come muoversi con la clientela di tutto il mondo”. Il Sottovento è sempre stato un passo avanti anticipando mode e tendenze. Quali sono i segreti di questo successo? Massimo D’Argenio: “Una perfetta sintonia tra la proprietà, la direzione artistica e il management. Una continua ricerca sulle novità, i trend da tutto il mondo e un sapiente adattamento di tutto ciò che la clientela della Costa Smeralda esige”. E quali graduali cambiamenti sono avvenuti nel corso degli anni? Alberto Verona: “Il Club è passato gradualmente da Classic a Trend, cavalcando per primo il cambiamento di target della località.” E dal punto di vista musicale quali cambiamenti sono avvenuti? Nello Simioli: “Dal punto di vista musicale il Sottovento ha sviluppato uno stile tutto personale che unisce crossover – hit e novità in un mix trasversale di assoluto coinvolgimento”.
Il Sottovento è frequentato dai più importanti personaggi dello spettacolo, del cinema e dell’imprenditoria italiana ed anche da pubblico internazionale. Come riuscite a tenere lontani occhi e reporter indiscreti? Massimo D’Argenio: “Da sempre il Sottovento è famoso per garantire la privacy dei nostri clienti, infatti l’ingresso è interdetto ai Paparazzi”. A che ora inizia la serata al Sottovento? Alberto Verona: “Il locale è aperto già dalle 22 come ristorante Mediterraneo e Fushion, gestito direttamente da noi. I clienti si trovano molto bene in quanto io li tratto come se fossero a cena a casa mia. La Disco si anima poi a partire dalla mezzanotte”. Quali sono i club che ospitate nella stagione 2012? Nello Simioli: “The Beach Forte dei Marmi, Villa Delle Rose Riccione, Jimmitz Montecarlo, Des Alps Madonna Di Campiglio, Qi Clubbing Brescia…praticamente i più importanti!” E quali opinion leader e pr collaborano quest’anno con Sottovento? Nello Simioli: “Tutti quelli che fanno la differenza nelle varie città italiane. Oltre ad avere diversi corrispondenti esteri, proprio come un grande network”. Sorprese in vista per l’estate 2012? Max Dargenio: “Quest’anno invece di insistere sui grandi nomi alla consolle, ormai inflazionati e strasentiti, presenteremo un calendario di party a tema che puntano sul coinvolgimento del nostro pubblico rendendolo assolutamente protagonista. Quindi il pubblico è attore e non spettatore. Andare al Sottovento sarà sempre come andare a una festa a casa di amici… sorriso e gentilezza, noi lo diciamo sempre…provare per credere!” e per finire un ringraziamento speciale alla nostra amica Roberta Ferrari mail: roberta@robertaferrari.eu
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