DESIGN
by Luna Genzano
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mile chic. Pratico , elegante e ,nel contempo, divertente il bauletto a mano by Camomilla in velluto marrone arricchito di fiore extralarge Appena 86 euro per un inverno che siA sberleffo all’austerity.
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l Victoria SPA Beauty Centre è un’ oasi del benessere in cui prendersi del tempo per la cura del corpo con efficaci trattamenti estetici e infondere calma allo spirito.
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l centro benessere Victoria SPA Beauty Centre è anche un regalo esclusivo, una magica atmosfera per passare un momento indimenticabile in coppia o in compagnia, un luogo speciale per festeggiare un compleanno o un addio al celibato. All’interno del centro puoi trovare: idromassaggio, cromoterapia, bagno turco in roccia con acqua corrente e bagno a vapore prodotto dalla pietra calda: al Victoria SPA Beauty Centre il concetto di benessere si estende anche in piscina con il nuoto contro corrente, il riposante effetto pioggia e le cascate d’acqua, sotto le quali distendersi massaggiati dal flusso perpetuo.
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WEEK END DI CAPODANNO 2010 30.12.2009 dalle 21.30 vin brulè e caldarroste in veranda 31.12.2009 alle 20,00 aperitivo con finger-food e "bollicine" alle 21,00 cenone di capodanno con sottofondo di chitarra dal vivo alle 24,00 brindisi di mezzanotte e inizio veglione con Enry Dj 01.01.2010 dalle 13,00 pranzo a buffet con i piatti della tradizione alle 20,00 cena con menu fantasia dello chef dalle 21,00 intrattenimento musicale dal vivo con Caterina Colombaroni e buffet con i dolci delle feste 02.01.2010 dalle 21,30 continua la festa ... si balla con Enry Dj
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Ogni palla bianca indica un parere positivo, ogni palla nera uno negativo che annulla non uno, ma ben cinque di quelli positivi. L’impresa è talmente ardua che alcuni aspiranti membri, percependo che tira una brutta aria, preferiscono ritirarsi ancor prima della votazione, e i rifiuti all’iscrizione di personaggi ricchi e celebri sono la normalità. In passato sono stati respinti, per esempio, l’editore Valerio Bompiani e l’ex Presidente della
Repubblica Francesco Cossiga. È il Circolo della Caccia di Roma, il più elitario della città (insieme al Circolo degli Scacchi), chiamato così perché quando fu fondato da una decina di promotori, nel 1869, la passione comune degli aristocratici soci era la caccia alla volpe. L’opposizione al Circolo degli Scacchi rispecchia ancora oggi, in qualche modo, quella fra nobiltà bianca e nera, che a inizio Novecento divideva i
Senigallia Lungomare Da Vinci, 69/A | Tel 071 60934 http://www.michelesenigallia.it Chiusura settimanale il martedì solo nei mesi invernali
INDEX
LIFE PEOPLE N° 22 DICEMBRE
FASHION COVER STORY: Alessandro Feliù 13 VIP: Jeanene Fox “La Filippona” 14 CHARME 22 EVENTS: Una ragazza per il cinema 28 GIOIELLI: La “giungla” dei gioielli 30 GIOIELLI: Fascino d’altri tempi 33 GRIFFE STORY: Re Giorgio Armani 34 WEAR DONNA: Brave Girls 38 WEAR UOMO: Man(y) Different 40 SHOW ROOM 42 NEW BRANDS: George Gina & Lucy 44 PEOPLE LIFE STYLE: Naked brunch 47 ICONE DI STILE: Grace kelly 49 INTERVIEW: Susanna Petrone 52 CRAZY: Extra-ordinary fashion 54 GOLD HISTORY: Mc Donald’s 59 GOLDEN MAN: Warren Buffet 62 STAR BIOGRAPHY: Benicio Del Toro 64 THE ARTIST: Il futuro dell’arte 68 EVENTI: La bella e la bestia 70 INTERVIEW: Marco Scorza 76 PLATINUM THE CLUB: Augusta Nationa Golf Club 78 DREAM INSIDE: Inamo, il ristorante hi-tech 82 CHIC&SHOCK 88 DESIGN TOP DESIGNERS: Maarten Baas 91 WORLD PROJECT: Water cube 96 SINVENTA - Vintage 100 D ARCHITETTURA 106 HOTEL DI DESIGN: Victoria Palace Hotel 111 (UN)CONVENTIONAL ART: Mattew Barney 113 DECORTREND 114 SPEED AUTO: Challenge Day con la scuderia La.Na 116 LP AUTO: Aston Martin “Rapide” 121 MOTO: CR&S “Vun” 124 TRAVEL Berlin is so crazy 127
LA REDAZIONE Direttore Editoriale e Creativo Giacomo Bertulli
Direttore Responsabile Francesco Sabbatucci Management Grafico Claudio Sperindei Elena Balducci Direttore commerciale Stefano Marangoni Servizi giornalistici: Lorenzo Bertozzini Laura Camilloni Ma rco Correggiari Francesco Furiassi Daniele Galvani Mat teo Garofoli Giulia Giovanelli Davide Leoni Jean-Claude Poderini Luca Paolo Rossi Federico Sperindei Giovanni Zerba Maria Luna Genzano Pamela Fattori Alan Parker www.alanparker.it Collaboratori esterni fotografia: Alessandro Omiccioli - Fotografo Editing versione russa Manina Anzhela Stampato da: LitoService Guastalla (RE) PER LA T UA PUBBLICITA’ SU QUESTO MAGAZINE Provincia di Pesaro, Rimini e Repubblica di San Marino Tel. 329 2005433 Provincia di Ancona Tel. 348 8552098 E-mail: redazione@lifepeople.it A Natale Regalati Un Pantalone Sartoriale...3 Pantaloni Sartoriali A 100 Euro Per Uomo e Donna Dal 9 Dicembre, Anche A Riccione In Viale Tasso, 127
Autorizzazione del Tribunale di Pesaro n°546 del 18/12/2007 Marchio protetto da Copyright
in copertina: Alessandro Feliù fotografato da Michela Boncagni make-up artist: Gianluca Ferraro www.life4style.it
COVER STORY
ALESSANDRO FELIU’ A un anno dall’ Isola dei Famosi progetti, ambizioni e sogni. by Antonella Stella
A
lessandro Feliù circa un anno fa partecipava all’Isola dei Famosi, oggi lo incontro mentre intervisto Marco Scorza sul set del Calendario “Kin 2012”. Faccia pulita, sorriso smagliante, voglia di mettersi sempre in gioco. Alessandro è così: un ragazzo che non si ferma mai, in continua evoluzione, con una valigia piena di sogni accanto, ma per i quali sa che ci vuole pazienza per realizzarli. Studia recitazione; fare l’attore è un sogno per lui, ma sa che la strada è lunga e difficile, che non ci si può improvvisare e che per arrivare bisogna studiare tanto e impegnarsi. Si giocherà le sue carte solo quando sarà perfettamente sicuro della riuscita. Troppo facile essere meteore nel mondo dello spettacolo, soprattutto quando si esce da un reality; allora eccolo a confrontarsi ogni giorno con la dura realtà, pur di realizzare il suo sogno. Alessandro è uno dei protagonisti del calendario “Kin 2012”, la sua passione per la natura e per il mare sono stati elemento determinante nella scelta. Alessandro crede molto nel progetto di “Kin”. Essere “Kin” è una vera e propria filosofia di vita, che lui ha sposato a pieno e crede fortemente che questa nuova linea di scarpe, e successivamente di abbigliamento ad impatto zero sull’ambiente, possa essere la risposta giusta ad un mondo sempre più incentrato sul degrado, sul consumismo, sul non rispetto dell’ambiente. Alessandro è un ragazzo giovane e come tale non rinuncia al bello, alla moda, al fare
tendenza, ma Kin per lui è anche tutto questo; anzi, “Kin” è un prodotto che deve diventare un must tra i giovani, con la consapevolezza che oltretutto si fa veramente del bene al pianeta. “Kin” è tutto quello che si può desiderare da un prodotto: è moda, comodità, uso di materiali belli; “Kin” è quello che ho sempre cercato e adesso mi sento fortunato a poterlo avere. Spero che sulla scia del mio esempio molte persone abbiano voglia di diventare “Kin”, così come credo che anche tutte le aziende debbano diventare “Kin”, che deve essere un esempio per fare meglio e non deve restare un caso isolato. Mi auguro che il calendario abbia successo perche il ricavato sarà devoluto per una causa a salvaguardia del verde e del patrimonio dell’ umanità, e questo è uno dei motivi per cui ho sposato a pieno questa causa. Gli scatti sono molto particolari, diciamo che per certi aspetti rispecchiano molto la “natura “ dei personaggi che ne prendono parte. Per vederli bisogna avere solo ancora un po’ di pazienza, a gennaio ci sarà la presentazione ufficiale del calendario. Io sono “Kin”, se vi va potete esserlo anche Voi…
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FOX
FASHION VIP | GRIFFE STORY
LIFE PEOPLE intervista JEANENE FOX I
l volto è noto. Il fisico, ovviamente, ancora di più. Stiamo parlando di Jeanine Fox, nota più che mai, per gli appassionati del piccolo schermo, come ‘ Filippona’, ben presto anche protagonista del grande schermo nel film cinepanettone di natale ( Natale a Beverly hills ). In una delle sue pause lavorative l'abbiamo incontrata a Milano all'uscita degli studi radiofonici di radio 101 e ci ha rilasciato una breve intervista in cui si è parlato dei suoi progetti lavorativi attuali e futuri. >>
fotografo: Giovanni Furlani 14
Tutti i vestiti AMEN e scarpe di SANTONI gioielli BROSWAY Fotografo: Giovanni Furlani Luogo: D Architettura Fano (PU)
VIP
VIP
E vero che hai rivoluzionato i calendari? Così sembra. Diciamo che ho sfruttato al meglio le tecnologie digitali ed internet, cercando di realizzare un prodotto innovativo e al passo coi tempi. Spiegaci piu specificamente cosa vuoi dire ? in pratica, con la mia agenzia “Talents Factory” e in collaborazione con “Apple” e “Reset Communications” abbiamo fatto il primo calendario sexy ma non volgare, che non si troverà nelle edicole ma solo su Itunes e Applestore online (Jeanene Fox). Inoltre, tramite Iphone e Ipod, tutti i miei fans potranno scaricare l’applicazzione con immagini, foto inedite ed esclusive, oltre a un calendario sexy che li accompagnerà per 12 mesi. Allora sei una ragazza attenta alla tecnologia? Certamente. Per me tutto quello che è tecnologia e web è molto importante, fa parte del nostro presente e sarà sempre più rilevante anche in futuro. Uso il computer quotidianamente per il mio lavoro, per aggiornare i miei siti internet (www.jeanenefox.com, www.lafilippona.com ) e facebook. In Italia tutti ti conoscono come “La Filippona”, ma abbiamo saputo che il grande produttore Aurelio De Laurentis si e accorto di Jeanene Fox ? Esatto. Tutto è nato in primavera, quando Neri Parenti e Luigi De Laurentis mi hanno vista sulla copertina di MAXIM. Hanno voluto incontrarmi e mi hanno proposto una parte nel film cinepanettone “Natale a Beverly Hills”, quindi un mese fa sono volata a Los Angeles in California per girare il film con Cristian De Sica, Massimo Ghini, Sabrina Ferilli, Michael Hunziker. Come ti sei trovata a girare la parte con attori come Cristian De Sica? Devo dire che mi hanno stupito per la loro disponibilità e professionalità. Cristian, ad esempio, è un grande attore, con tantissima esperienza alle spalle, ma nonostante questo, è stato molto carino con me, mi ha messa subito a mio agio. Ammetto però che essere sexy e cercare di non ridere con lui sul set, è stata un'impresa difficilissima. Cristian è un comico nato e le sue facce mi facevano morire dal ridere. E con le donne del cast come e’ andata? Benissimo! Sia Michelle Hunziker, che Sabrina Ferilli sono state davvero carine, e anche con loro stentavo a trattenere le risate, perché oltre ad essere molto belle, sono pure simpatiche. Non erano gelose di questo metro e ottantacinque di donna? Ma va... loro sono donne bellissime e ormai affermate nel mondo dello spettacolo, non avrebbero alcun motivo di essere gelose, e poi ho una grande empatia verso le persone, riesco ad entrare sempre nelle grazie di tutti. Uomini e donne. Altri progetti lavorativi? In cantiere ci sono tante cose, diciamo che quella piu imminente è un telefilm di 2 puntate che si chiamerà “Check-In”, con regia di Giancarlo Nicotra, che andrà in onda il 25 e il 26 dicembre sulla Rai. Sarò una hostess. E ” La Filippona” che noi conosciamo, che fine ha fatto? Per il momento il personaggio "La Filippona" è in stand-by.Di recente, in Italia, c'è stata un'accesa discussione mediatica sulla questione della "donna oggetto", accesa proprio dal programma di Ricci, Striscia la notizia, quindi prima di rivedere la filippona sul celebre bancone del programma, dovrete attendere ancora un po'.
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VIP Cosa farai per Natale e capodanno? Hei, ci stai provando? Scherzi a parte, vorrei andare a trovare la mia famiglia alle Bahamas, lavoro permettendo, e il capodanno vorrei passarlo a New York con mia cognata Vanessa L .Williams. Cosa si fa a Natale alle Bahamas dove ci sono sempre 30 gradi? La notte della vigilia, con tutta la famiglia, si va in chiesa, invece il giorno di natale si trascorre a casa, a scartare regali con i nipotini e gustare i pranzi della mamma. Il menu prevede rigorosamente il tacchino e tante altre cose tipiche Bahamesi. Nel pomeriggio ci si rilassa sulle spiagge bianche che sono proprio davanti alla nostra casa, mentre la sera inizia, nel centro, una grande festa di carnevale chiamata “Junkanoo�, una mascherata tipica Caraibica.
VIP
“Ma devo dire che essere sexy e cercare di non ridere con Christian De Sica non era facile�
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filippona
Spaccio Aziendale Strada Nazionale Adriatica Nord, 150 - FANO (PU) (a fianco concessionaria Volkswagen) WWW.DOGFOX.IT TEL 0721.802134
FASHION | CHARME
CHARME
UNICITÀ E PERSONALITÀ By Jean-Claude Poderini
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ttraversiamo un momento critico per il mondo della moda. È già da tempo che si parla di crisi economica e questo non fa bene per l’ambiente della fashion. Altro problema ce lo procura l’oriente, con la Cina in prima linea, però non possiamo pensare che siano la nostra preoccupazione primaria. In altra analisi la moda sta combattendo con altri comparti che le creano una forte concorrenza, parlo dell’arredamento con oggetti di Design innovativi e l’High-Teck con i loro prodotti sempre più
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all’avanguardia, speciali, nuovi ed accattivanti.. Cosa fare…?! Nessuno è detentore della verità o della formula magica per uscire da questo momento critico. Voglio analizzare e pensare una soluzione che è già nell’aria e potrebbe diventare una realtà. Proviamo a ritornare con il pensiero al momento in cui è iniziato e scoppiato il fenomeno Moda. Deve essere un argomento accattivante che giustifichi un interesse e crei una
nuova voglia di fashion. Le donne hanno, da tempo, acquisito una cultura del vestire ed una propria personalità nel scegliere e nell’abbinare i vari capi di abbigliamento. Quindi possiamo avvalerci di questa grande capacità ed investirla sul nostro modo di vestire. Mentre gli anni ’80 e ’90 hanno visto le donne vestire un total look che le obbligava a vestire da capo a piedi con una sola firma, oggi questa nuova realtà crea una maggior consapevolezza della propria caratteristica e di conseguenza la volontà sempre più forte di voler esprimere la propria UNICITA’ E PERSONALITA’. I target del mercato sono tanti e lo sappiamo già, basta osservare le persone per la strada e vedere che lo street wear è diventato un fenomeno da prendere in seria considerazione. Suggerisco di azzardare e combinare gusti diversi tra loro senza aver paura di esagerare ma altresì con l’intento di essere noi stessi esprimendo ognuno la propria unicità. I volumi, per primo, sono aumentati in un concetto di size-up dove troviamo soprabiti in supersized e pullover in oversized looks con colli, cappucci e sciarpe giganti. Completano la gamma le camicie coccooning jumper e super baggy pants. Tutto questo piace e nasconde imperfezioni o silhouettes abbondanti e permette un approccio più facile con la confezione ed il fai da te. I materiali sono brusche-wools o lane mohair per un soft-touch. Troviamo velluti di seta operati con effetti moirè, lane cotte sfumate dal basso verso l’alto con effetto di bicolore. Tessuti con ricami di pallettes multicolors, applicazioni di motivi floreali realizzati ad uncinetto. Altre idee di ispirazione Art Nouveau o organiche come nell’Art Decò dove troviamo tessuti con stampe floreali e figurative. Altro tema interessante è tratto dal Russe Ballet dove ci conducono in un mondo di fantasie cachemire multicolor e disegni con motivi grafici stilizzati che ci portano alla cultura Russa. In definitiva un modo di vestire artigianale, originale e molto personale per un fatto a mano, casual e molto giovanile. Patchwork, cuciture in rilievo e orli fantasia che ogni donna con un po’ di abilità saprà sicuramente essere originale, caratteristica ed eccentrica con capi di valore e pregio dati dall’indossare un modello unico.
FASHION | CHARME
I colori completano l’opera del new your self passando da colori caldi come il rosso, il fucsia e l’arancio fino a colori con tonalità fredde come il lilla, il viola ed il blu, da colori terra e cotto fino al Siena ed il bruciato.
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Il Plateau Royal e Le Migliori Ostriche Francesi Nel Cuore Di Cattolica
Via Fiume 24, Cattolica (RN) E-mail: ostrichevino@ostrichevino.com web: www.ostrichevino.com Tel e Fax: 0541 410212
FASHION | CHARME
trici e con disegni a Jacquard geometrici organici o a righe. I piumini anch’essi di taglia voluminosa conferiscono una sensazione di protezione invernale. Giacche morbide con tessuti lanosi e pelosi come lane infeltrite ma morbide e di colori melange con fantasie tartan, sfumate, con multi jacquards geometrici. Troviamo combinazioni che ci suggeriscono accenti e tocchi di FOLKLORE astratto per strade alternative con un retrogusto Balcanico con pantaloni alla zuava portati con scarponi o stivali slacciati e la immancabile borsa a bandoliera o di più grosse dimensioni e portata a mano.
Ci troviamo in un mondo di woderfull, fantastico, ed in una surreale realtà. Per gli abbinamenti c’è una totale assenza di logica per ritrovarci in un ironico new romanticismo. Sarà un divertimento provarsi in una nuova veste dove possiamo rinnovare un abito già usato inserendo dei ricami, delle applicazioni o un nuovo orlo bordato di nastri o passamanerie varie e realizzato tutto con allegria e grande soddisfazione per stupire le amiche e voi stesse. Presto ci troveremo in un periodo di feste e vacanze che ci procureranno inviti a cena, balli o serate in casa con gli amici. Per le occasioni più importanti suggerisco un tema nuovo e di grande moda, un FLESHPOTS ossia effetto pelle.È un look new feminine in un inverno che possiamo definire neutrale. Comprende tessuti di light chiffons, seta-shaded e tulle con flesh-toni delicati presi dai colori delle palette dei cosmetici. I modelli sono con drappeggi di ispirazione Greca o ripresi dallo stile delle silhouettes degli anni ’50 e a volte arricchiti da paillettes. In definitiva un effetto talco per una eleganza leggera e naturale con un comfort dato da volumi eterei. All’uomo non gli chiedo di modificare capi di vecchia data o di realizzare capi nuovi e originali bensì di rivedere il proprio concetto nel combinare sia i modelli, sia le fantasie e cosa ancor più importante i colori.
Anche nell’uomo ci sono molte proposte di capi con voluni importanti sia nelle giacche, sia nei cappotti. I pullover sono altrettanto ampi con grossi intrecci e larghe coste. Si indossano assieme a doppie sciarpe al collo ottenendo un ROUNDED LOOK. Questi maglioni sono multicolor con fantasie a rombi asimme-
Il blu con il rosso ed il cammello creano un gusto JAMMING per un effetto di apparente improvvisazione con accostamenti azzardati tipo tartan combinati con quadri di differenti dimensioni e con pois. È una alchimia di colori su fantasie micro e maxi e su stampe. Le tinte sono forti ed intense e altrettanto gli abbinamenti. I colori spaziano da un blu profondo ad un onirico rosso, dall’ocra al grigio fumo di Londra fino ai toni caldi della terra di Siena fino ai browns di varie tonalità. Per le occasioni più importanti, all’uomo consiglio un tema che ci porta al mondo della poesia e dei ricordi. Il colore predominante è il beige, nelle sue molteplici tonalità, abbinato con tocchi di color ocra, marrone, bruciato e bianco latte con un grigio medio o chiaro ma sempre melange. I modelli sono sobri ma interessanti con tessuti morbidi, lucidi o opachi e sempre rigorosamente ton sur ton. Completano il look i berretti, calzettoni e vecchi modelli di anfibi vintage. Il look è un trasandato chic, con un’aria un pò da strambo ed eccentrico che sembra appena sceso da uno studio o mansarda bohemiene della Parigi anni’50. Il carisma è assicurato … quindi bon chance.
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TI SENTO Milano - il lusso accessibile La Storia di Ti Sento Milano nasce durante un volo internazionale! Tutto e’ cominciato con questa domanda: “Perche’ non esiste un moda ma soprattutto accessibili a tutti?”. Da questo semplice pensiero e’ nato il marchio Ti Sento Milano. pietre incastonate a mano, come insegna la vecchia tradizione degli incastonatori di diamanti (la colla non e’ permessa). Ti Sento propone delle collezioni che presentano pezzi disegnati e lavorati esattamente come favolosi gioielli molto costosi, La collezione e’ composta da 750 pezzi circa, I disegni sono femminili, chic ed alla moda. La vasta collezione in Argento lavorata con quarzi, cristalli, perle e pietre idrotermali, si sposa perfettamente con il guardaroba di ogni donna.
Le collezioni propongono con le scadenze della Moda (Autunno-Inverno e Primavera-Estate) le novità e le tendenze più interessanti del panorama internazionale. La collezione Autunno/ inverno 2009 presenta 3 temi principali.
regala dei pezzi dal look chic, antico ed artistico. Il Tema “Utopia” combina l’espressionismo futurista, con forme architettoniche e minimaliste, creando dei pezzi
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FASHION | EVENTS
UNA RAGAZZA PER IL CINEMA By Antonella Stella
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na ragazza per il cinema, moda e fotogenia” è un concorso di bellezza che, attraverso varie selezioni, ha lo scopo di individuare ragazze nuove dotate di bellezza, talento e personalità e delle precise caratteristiche professionali, per poter essere proposte nel mondo della moda, della pubblicità e, ovviamente, del cinema. La manifestazione è ormai giunta alla sua 22° edizione e, per alcune delle ragazze che vi hanno partecipato, il sogno è diventato realtà. Tra queste ricordiamo: Valeria Marini, Daniela Formica, Tiziana Lodato, Nancy Gorgone, e molte altre. Da questa edizione, “Le Grazie Del Cinema” sarà la nuova proprietaria della manifestazione, la cui presidenza è affidata a Graziella Terrei Mincani, la quale intende dare maggiore lustro, imponenza, e connotati ancora più “nazionali” a questo concorso di bellezza, coinvolgendo grandi personaggi dello spettacolo, della cultura e delle istituzioni. Le selezioni si svolgeranno nelle più famose e belle piazze italiane; le finali regionali eleggeranno le Miss che poi parteciperanno alla finale nazionale che si svolgerà a Roma dall’1 al 5 settembre 2010. Il 12 dicembre a Roma, nella splendida cornice del White Club di Piazza Barberini, si svolgerà la conferenza stampa per la presentazione ufficiale della 22° edizione del concorso ed il nuovo staff direttivo. Al termine seguiranno la cena, la presentazione del calendario 2010 del concorso con protagoniste le vincitrici delle passate edizioni e, per concludere, l’elezione di “Miss Le Grazie”, che parteciperà di diritto alla finale di settembre a Roma. Alla serata interverranno: Natalie Caldonazzo - madrina della manifestazione - ; le attrici Patrizia Pellegrino, Antonella Salvucci, Maria Monsé; gli attori Franco Nero e Saverio Deodato, i registi Nini Grassia (leone d’oro al festival del cinema del 2008 per l’informazione) e Ruggero Deodato. Inoltre ci sarà la presenza di imprenditori e autorità istituzionali, come l’On. Giorgio Masino, l’On. Erder Mazzocchi, la Dott.sa Valeria Mangani. Dall’1 al 5 settembre andrà in scena la fase finale a Villa Borghese e nello Stadio dei Marmi, patrocinata dal comune di Roma e dalla Regione Lazio. Le concorrenti, per partecipare, devono avere alcuni requisiti fondamentali: Età compresa tra 15 e 28 anni (compiuti), altezza minima m. 1.65, vita,
fianchi e seno proporzionati, fotogenia e telegenia classe e personalità, cultura generale. E’ direttamente da Graziella Terrei Mincani, nuovo presidente della manifestazione, che mi faccio raccontare più nel dettaglio questa nuova veste del concorso “Una ragazza per il cinema moda e fotogenia” Come sei arrivata a diventare presidente del concorso, e perché questa scelta? Sono diventata presidente del concorso per caso: nell'edizione precedente ho sponsorizzato l’evento con i miei centri benessere "Le Grazie" e il titolare del concorso, alla fine, mi ha proposto di comprarlo. Ho il cinema nel sangue, mio nonno è stato il presidente della 20th Fox in Italia dal 1937 al 1962; io stessa ho collaborato per un lungo periodo con la Fox, per poi lasciare e dedicarmi ad altro, ma la passione per il cinema è rimasta intatta! Quali sono le innovazioni che vuoi portare al concorso e perché? Innovazioni tante, ma sopratutto vorrei che il concorso diventasse nazionale. Visto che la sede è a Roma, mi piacerebbe poter collaborare con il Festival del Cinema e con Cinecitta'. Nell’articolo abbiamo parlato delle serate-evento (White, Gilda, ecc…) che accompagneranno, quasi con cadenza regolare, la manifestazione; come mai questa scelta? Dopo la serata del 12 dicembre i nostri agenti inizieranno le selezioni nelle loro regioni e, da parte mia, tramite i nostri eventi, cercheremo di tenere sempre vivo l'interesse verso il concorso, rendendolo cosi più accattivante. Quanto credi conti la bellezza, per una ragazza che vuole cominciare a lavorare nel mondo dello spettacolo? La bellezza conta sempre molto nel mondo dello spettacolo, sarebbe ipocrita dire il contrario, ma noi cerchiamo anche altro. Questo concorso è rivolto sopratutto alle giovani aspiranti attrici italiane; deve essere un trampolino di lancio per introdurle nel mondo del cinema: quindi che siano carine, certo, ma che abbiano anche talento e quel qualcosa in più da renderle differenti dalle altre. Quali sono le caratteristiche che deve avere una ragazza per partecipare al concorso? Il concorso si chiama ”Una ragazza per il cinema, moda e fotogenia” e questo dice tutto: cerchiamo ragazze che vogliano fare moda, ma sopratutto che vogliano entrare nel mondo del cinema. A tal proposito infatti, nelle selezioni finali le ragazze dovranno anche recitare un pezzo cinematografico a loro piacimento. Quale consiglio daresti a una ragazza che comincia un percorso come questo? Non e' un mondo facile, bisogna crederci e non arrendersi, ma sopratutto studiare perché qualsiasi mestiere si intraprenda, non si può improvvisare. Ora che ne sappiamo di più sul concorso non ci resta che aspettare e vedere quello che accadrà. Un grosso in bocca al lupo a Graziella, che è stata disponibilissima con me in questa intervista, ma anche alle ragazze che parteciperanno al concorso. Life People Magazine non mancherà di tenere i suoi lettori aggiornati sugli sviluppi del concorso.
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PESCI GIOIELLERIA P.ZZA DEL COMUNE 25 - FABRIANO (AN) T. 0732.3413
FASHION | GIOIELLI
“GIUNGLA” by Stefania Fraboni
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na passione smodata sta catturan do la gola di molti: si tratta dei gioielli, monili e accessori che avranno da fare bella mostra di sé su donne sempre più agghindate di esemplari innovativi, che andranno ad abbellire abiti e vestiti nel 2010 prossimo venturo. Già sulle passerelle estive di Cannes si sono visti esemplari unici che hanno sfilato sul tappeto rosso insieme agli abiti haute couture; a Roma Bulgari ha allestito una mostra in via Condotti esibendoli come opere d’arte e Bruce Weber li ha immortalati in un libro inedito. Da collane ad anelli-scultura d’ispirazione marina, agli amuleti che evocano souvenir di vacanze lontane: la mania per i preziosi è esplosa. I gioielli di quest’anno comunicano ottimismo, fiducia nella natura e nella società, si ispirano a città del futuro o a paradisi naturali perduti. Sono un mondo di colori e di forme che richiamano l’universo marino, quello di una giungla selvaggia o di un giardino appena fiorito. Esprimono, con l’intensità cromatica e il design ricercato, la voglia di divertirsi, di innamorarsi e
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di apparire. Si scelgono sull’onda dell’emotività, non solo per il loro valore, ma anche sulla base dei ricordi che suscitano e delle sensazioni che evocano. Cresce il desiderio di brillare, di essere illuminati da una luce preziosa ma positiva. I gioielli, e l’arte orafa tutta, si dedicano a tutti e a tutte le personalità, con creazioni che si rifanno al leit-motiv di tutto ciò che riguarda la natura, gli elementi della Terra e tutti i suoi abitanti, veri od immaginari che siano. Le collezioni che troveremo, di chiunque esse siano, porteranno con sé un’aurea fortunata attraverso talismani, pietre dalle proprietà benefiche, vere o presunte che siano, e rappresentazioni evocative di salute, benessere, pace e tranquillità, sempre provenienti da quegli elementi che vivono in natura e ne fanno un elemento così potente e affascinante insieme. Portare addosso un simbolo di questi significa riunirsi alla Terra e alla Materia, ma insieme anche essere fashion e un po’ più “superficiali”, mostrando oggetti di moda belli, particolari e mai fuori luogo. Quello che sta arrivando, sembra proprio essere l’anno del gioiello, in tutte le sue forme e materiali, che si riprenderà il suo posto su giacche, abiti e corpi di chiunque, in modo anche eccessivo. L'alta gioielleria riscopre dunque il mondo della natura: leoni in oro rosa, con criniera in pavé di diamanti, come anelli; serpenti con occhi di brillanti come bracciali e leopardi in oro smaltato come ciondoli; ancora: spille a forma di panda e camaleonti in oro, zaffiri
FASHION | GIOIELLI
e rubini. Dall’elemento primario, imprescindibile per chiunque, l’acqua, derivano stelle marine in oro rosa, conchiglie di brillanti e pregiate perle gold dei mari del sud: pezzi d'alta gioielleria ispirati alle fantasie del mare per illuminare e impreziosire ogni mise e destinati a una sirena. Per non uscire dall’acqua, continuiamo la nostra full immersion nel blu profondo dell’oceano alla ricerca di tesori perduti: cavallucci marini in oro e pietre preziose, tartarughe realizzate con cristallo di Rocca e piccoli granchi tempestati da diamanti e banchi di pesciolini variopinti in oro miniato e smaltato. Oltre l’acqua, la terra ci offre i suoi migliori frutti, che nella moda si traducono nello sbocciare di un mood floreale dalla vena romantica. Un'esplosione di rose, camelie e girasoli invade anelli, bracciali e collier tempestati da perle e rubini, zirconi e diamanti.
DEI GIOIELLI
FASHION | GIOIELLI
Naturalmente non si può lasciar fuori dal loro habitat naturale i legittimi proprietari di questa Terra, che tanti preziosi frutti ci regala questa stagione: nel magico mondo animale della gioielleria si scoprono ragni e colibrì, protagonisti di spille inedite, in edizione limitata. Leggiadre farfalle e piccole api, in cristallo e argento, con zaffiri e brillanti. Tanti protagonisti della vita animale sotto i nostri piedi che sono, da soli, talismani naturali contro sfortune e sventure umane. Non c’è solo la natura ad ispirare gioielli e creazioni fashion, ma anche quelli che sono gli elementi della vita nel mondo 2.0, le città che ci ospitano e tutto l’hi-tech di cui ci contorniamo e sempre meno rinunciabili; proprio da questi elementi nascono gioielli dalle forme avant-garde, impreziositi da pugnali e croci pendenti, borchie e stelle-decoro.
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Bracciali rigidi in acciaio, anelli a fascia e collane-catena in argento con boules di onice per un design metropolitano e sensazioni hi-tech. Per i più classici, ma disposti comunque a valutare le innovazioni della moda per i loro accessori stilistici, vengono in aiuto nuove linee, ricercate e innovative, per anelli dai design eccentrici e preziosi. Maxi fedi a effetto tubo snodato o traforate come pizzo francese. Sorprendenti motivi intagliati, lavorazioni a treccia o a squame per effetti-scultura tridimensionali. Bracciali in argento o in acciaio anticato, impreziositi da motivi intagliati e incisioni sorprendenti. Effetti intrecciati e composizioni kundan ricordano i gioielli e i bijoux venduti tra le bancarelle dei souk marocchini. Nostro compito è, ora, trovare l’elemento più adatto a noi, quello che meglio si sposa con personalità e virtù, ma anche quello che più si addice al nostro ego più nascosto: animale, romantico, naturale o avanguardistico che sia. La scelta sarà un problema solo per la vastità delle proposte; e per trovare il monile che più si accosta al nostro stato emozionale. Senza dimenticare, naturalmente, il pendant coreografico e stilistico essenziale in base all’abito che indosseremo. Infondo, l’immagine ha bisogno del suo spazio…e ne vuole sempre di più.
FASHION | GIOIELLI
FASCINO D’ALTRI TEMPI
Proposte di gioielli per il nuovo anno BRACCIALE HOLLYWOOD Modello con lavorazione alla schiava, composto da argento 9,25 di lavorazione artigianale premiato al concorso di design di Parigi (Eclatte de mode de Paris)
GIOIELLI BELLE EPOQUE Gioielli ispirati alla Belle Epoque, composti da argento e Swarovsky con lavorazione in retrò, interamente fatti a mano per la nuova estate 2010.
COLLEZIONE FIORI Gioielli che riprendono un motivo floreale che richiama le rose, da donare ad una donna elegante e raffinata, che vuole uscire dalla quotidianità. Bracciali ed anelli in argento e pietre naturali completamente lavorati a mano.
COLLEZIONE STILE LIBERTY Gioielli da uomo che richiamano lo stile liberty interamente lavorati a mano, composti da argento bagnato in oro bianco. Adatti per l’uomo ma anche alla donna che esce dallo stereotipo femminile.
COLLEZIONE BUTTERFLY Bracciali donna in stile schiava che richiamano il leggiadro volo della farfalla. Da qui l’elegante nome butterfly. Composti da argento bagnato in oro bianco di lavorazione artigianale.
fotografo: Alessandro Omiccioli
Le seguenti collezioni sono pezzi unici creati dalla Gioielleria Spadarella e sono disponibili nei negozi di Riccione e Pesaro Pesaro Via Giovanni Branca, 78 0721.34856
Riccione Via Virgilio, 11/C 0541 606144
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FASHION | GRIFFE STORY
Re Giorgio Storia del marchio Armani by Matteo Garofoli
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nato a Piacenza l’11 luglio luglio del 1934 lo stilista italiano che, più di altri, porta alto il nome del Made in Italy nel mondo. Giorgio Armani, o “Re Giorgio” come in molti lo chiamano, ha iniziato la sua carriera come stilista ‘free-lance’ dopo aver abbandonato la facoltà di medicina per potersi dedicare interamente alla passione che più bramava. Una scelta difficile,
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FASHION | GRIFFE STORY
FASHION | GRIFFE STORY
ma decisamente felice, che lo ha portato negli anni ad essere presidente e amministratore unico del Gruppo Armani e unico azionista della Giorgio Armani S.p.A., una delle case di moda e design leader a livello mondiale. Il percorso di Giorgio nella moda comincia, come la maggior parte delle volte, alla corte di già affermati stilisti, per poi proseguire in un’escalation personale nel gotha del settore. Non fu diverso per Armani, il quale lavora per La Rinascente fino al 1965, anno in cui viene assunto da Nino Cerruti per ridisegnare le linee del marchio “Hitman”. Prima di vedere in calce il nome proprio dello stilista però, bisogna aspettare il 1974, quando la sua firma è affiancata a quella della Sicons, con la linea “Armani by Sicons” di capi in pelle, che lo convincerà anche alla creazione di
Kasia Smutniak. Testimonial del profimo Armani “Idole”
un marchio personale. E così fece, fondando l’anno successivo l’azienda a suo nome. Da qui, ben presto l’espansione si fa globale, sia a livello dei mercati che dal punto di vista dei prodotti; dopo la prima apparizione con le linee pret-a-porter uomo e donna, si susseguono le novità: nel 1979 fonda la “Giorgio Armani Corporation” negli USA e di li a poco nascono anche le nuove collezioni in diversi ambiti della moda e non: Le Collezioni, Armani, Armani Junior, Giorgio Armani accessori, underwear e swimwear. Le linee Emporio Armani e Armani Jeans vengono lanciate nei primi anni Ottanta. Nello stesso periodo Armani stabilisce un importante accordo con L’Oreal ed apre il primo negozio Emporio Armani a Milano, seguito successivamente dalla prima boutique “Giorgio Armani”. La campagna espansionistica del brand “Armani”Garofoli e di tutte le sue by Matteo affiliazioni in ogni genere e campo, è cominciata. Attualmente si contano 59 boutique Giorgio Armani, 12 Armani Collezioni, 122 Emporio nato a Piacenza l’11 luglio Armani Exchanluglio del Armani, 1934 71 lo A/X stilista ge,più 13diArmani Jeans, 6 Armani italiano che, altri, porta Junior, 1 Giorgio Armani Accesalto il nome del Made in Italy e 17Armani, Armani nel mondo.sori Giorgio o Casa in 37 nazioni “Re Giorgio” come insparse molti loin tutto il chiamano, mondo. ha iniziato la sua Armani ingloba carriera Ma come stilista a sé anche disegnando le ‘free-lance’altro: doposport, aver abbandonato la facoltà di medicina per potersi dedicare interamente alla passione che più bramava. Una scelta difficile,
Re Giorgio Storia del marchio Armani È
Giorgio Armani insieme a Megan Fox
FASHION FASHION| GRIFFE | GRIFFESTORY STORY
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divise ufficiali di club e nazionali calcistiche, con la linea “EA7”, con l’uso di testimonial famosi nell’ambito calcistico e sportivo in generale (Beckham e Kakà sono solo alcuni esempi), attraverso l’acquisizione della squadra di serie A di basket Olimpia Milano, ora nota come “Armani Jeans Milano” e per le Olimpiadi di Torino 2006, dove Carla Bruni e 26 atleti hanno indossato gli abiti del grande stilista, scelto come rappresentante per l’Italia della moda. Musica, con la pubblicazione di diversi dischi di musica ambient, elettronica e sperimentale intitolati "Emporio Armani Cafè", suddivisi in Kasia Smutniak. Testimonial e diversi volumi; culinaria profimo Armani “Idole” night-time,delcon i vari “Nobu” e altri locali dediti alla più elevata concezione di cucina, divertimento, party ed eventi. Ci sono poi gli accessori, vero must
ma decisamente felice, che lo ha portato negli anni ad essere presidente e amministratore unico del Gruppo Armani e unico azionista della Giorgio Armani S.p.A., una delle case di moda e design leader a livello mondiale. Il percorso di Giorgio nella moda comincia, come la maggior parte delle volte, alla corte di già affermati stilisti, per poi proseguire in un’escalation personale nel gotha del settore. Non fu diverso per Armani, il quale lavora per La Rinascente fino al 1965, anno in cui viene assunto da Nino Cerruti per ridisegnare le linee del marchio “Hitman”. Prima di vedere in calce il nome proprio dello stilista però, bisogna aspettare il 1974, quando la sua firma è affiancata a quella della Sicons, con la linea “Armani by Sicons” di capi in pelle, che lo convincerà anche alla creazione di
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un marchio personale. E così fece, fondando l’anno successivo l’azienda a suo nome. Da qui, ben presto l’espansione si fa globale, sia a livello dei mercati che dal punto di vista dei prodotti; dopo la prima apparizione con le linee pret-a-porter uomo e donna, si susseguono le novità: nel 1979 fonda la “Giorgio Armani Corporation” negli USA e di li a poco nascono anche le nuove collezioni in diversi ambiti della moda e non: Le Collezioni, Armani, Armani Junior, Giorgio Armani accessori, underwear e swimwear. Le linee Emporio Armani e Armani Jeans vengono lanciate nei primi anni Ottanta. Nello stesso periodo Armani stabilisce un importante accordo con L’Oreal ed apre il primo negozio Emporio Armani a Milano, seguito successivamente dalla prima boutique “Giorgio Armani”. La campagna espansionistica del brand “Armani”Garofoli e di tutte le sue by Matteo affiliazioni in ogni genere e campo, è cominciata. Attualmente si contano 59 boutique Giorgio Armani, 12 Armani Collezioni, 122 Emporio nato a Piacenza l’11 luglio Armani Exchanluglio del Armani, 1934 71 lo A/X stilista ge,più 13diArmani Jeans, 6 Armani italiano che, altri, porta Junior, 1 Giorgio Armani Accesalto il nome del Made in Italy e 17Armani, Armani nel mondo.sori Giorgio o Casa in 37 nazioni “Re Giorgio” come insparse molti loin tutto il chiamano, mondo. ha iniziato la sua Armani ingloba carriera Ma come stilista a sé anche disegnando le ‘free-lance’altro: doposport, aver abbandonato la facoltà di medicina per potersi dedicare interamente alla passione che più bramava. Una scelta difficile,
Re Giorgio Storia del marchio Armani È
Giorgio Armani insieme a Megan Fox
Abito lungo Armani in passerella
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della griffe, con occhiali, profumi e tutto ciò che completa il vestiario e la moda di uomini e donne.
La moda uomo di Giorgio Armani
Altri dettagli che possiamo menzionare per rendere l’idea della valenza e della magnificenza che lo stilista, attraverso i suoi marchi e prodotti, ha raggiunto in tutto il mondo, va detto che nel 2000 il “Guggenheim Museum” di New York gli ha tributato una retrospettiva. Ancora, 14 hotel di lusso sparsi per il mondo a firma Armani, quattro multi-concept store a Milano, Monaco, Tokio e Shangai all’interno dei quali si possono trovare ogni tipo di oggetto, dai libri ai cioccolatini, dall’arredamento ai fiori, oltre naturalmente agli abiti, tutto marchiato Armani. La sua ricchezza è valutata dalla rivista Forbes in circa 4,5 miliardi di dollari, cosa che lo rende il secondo stilista più ricco del mondo (dopo Ralph Lauren), il quarto uomo più ricco di Italia e il 177° uomo più ricco
del mondo. Giorgio Armani ha recentemente appoggiato la candidatura di Internet al Nobel per la Pace 2010 sulla rivista Wired Italia: << Quante speranze, e apprensioni, ha portato internet, un media così potente che ha cambiato le relazioni tra gli uomini. Perché la corrente delle informazioni e il flusso delle notizie non è più a senso unico, ma nella perfetta reciprocità tra chi riceve e chi dà notizie, come non era mai accaduto prima >>. Questi sono storia, numeri e cifre che danno un’idea di chi e che cosa significhi Giorgio Armani per l’Italia e per la moda mondiale. Dati ancora più sorprendenti se si pensa alla modestissima somma (2 milioni e mezzo di lire) con cui Armani e Galeotti fondarono, nel 1975, la “Giorgio Armani Spa”; uno degli investimenti più azzeccati nella storia del Made in Italy, con un futuro inimmaginabile più di 30 anni fa.
Armani e le sue modelle
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FASHION | WEAR (DONNA)
BRAVE P
roposte seducenti e accattivanti per una donna decisa, sicura di sé e mai banale; al passo coi tempi e femminile in ogni occasione, senza mai sfociare nella volgarità ma, anzi, maliziosa e provocatoria in modo sbarazzino.
BLUMARINE S
tampe animalier e abiti corti per una donna aggressiva e decisa al passo con la propria femminilità. Blumarine punta, per questo freddo inverno, ad una seduzione marcata e volutamente ostentata, da indossare con passo deciso e ammaliante per sedurre e farsi notare. Tono su tono la scelta coraggiosa della maison italiana, in cui la stampa leopardata è protagonista indiscussa dal cappotto all’abito, passando per i magnifici tronchetti. Che non ci sia voglia di evadere su un’isola selvaggia e sconosciuta?
PUCCI S
enz’altro sicura di sé e decisamente seduttiva anche la donna di Pucci che gioca con asimmetrie e stampe dai colori della terra e dell’autunno. L’abito corto, very hot, è riscaldato dalla giacca iper-femminile e raffinata dal collo e gli interni di pelliccia e completato dagli stivali da amazzone, tanto di moda quest’anno. Sedurre, sedurre e ancora sedurre…sembra davvero questo il filo conduttore di questa stagione.
FASHION | WEAR (DONNA)
GIRLS by Luna Genzano
WESTWOOD S
empre eccentrica e mai banale la moda di Vivienne Westwood, che disegna per questa stagione invernale una collezione colorata e sbarazzina. Colore predominante il rosso fuoco come la passione e l’amore, il colore del calore e della sensualità. Il trench, rivisto in chiave invernale, copre e scopre una donna spiritosa e mai scontata.
SAINT LAURENT D
i pelle e di nero vestita, la donna di Yves Saint Laurent evoca fantasie notturne provocatorie e maliziosamente fetish. E’ una donna dal passo deciso e dal look forte e misterioso capace di valorizzare l’io notturno e onirico che è in ognuna di noi.
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FASHION | WEAR (UOMO)
MAN(Y) ARMANI L
a collezione Uomo di Giorgio Armani per l'Autunno Inverno 2009-2010 coniuga la modernità con il gusto della forma, per un nuovo modo di vestire dove, la scelta dei tessuti e la combinazione dei loro diversi pesi generano un classico totalmente rivisitato. Toni prevalentemente scuri, di marrone accostato al grigio, a volte vellutati, a volte opachi, per un'impressione generale di elegante sobrietà. Questo senso di duplicità, dato dai contrasti di scuro e colorato, ruvido e morbido, classico e nuovo, è il filo conduttore di questa nuova collezione elegante ma mai banale.
VERSACE I
a collezione invernale della maison italiana guarda al lusso degli anni '80 con un risultato classico ed elegante. Il nuovo uomo sceglie la monocromia dalla testa ai piedi, con il bianco che domina le giornate invernali come la neve inizia a coprire le vette più alte; un bianco quasi accecante che Donatella Versace contrappone al blu e al grigio, declinati in tutte le loro sfumature e a sporadiche apparizioni di nero e cammello. Ma sono soprattutto i grandi cappotti dall'aria retrò con cinture o martingala di tweed a doppio petto al centro dell’intera collezione. Per un uomo solido e raffinato, sexy nella sua mascolinità.
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FASHION | WEAR (UOMO)
DIFFERENT by Luna Genzano
MISSONI V
iaggiatori urbani, i nuovi dandy appassionati cultori del bello, quelli che s'innamorano e che fanno innamorare. Ecco l’uomo Missoni. E’ un ragazzo dall’eterno sguardo scanzonato, con l’audacia e la leggerezza del ragazzino chiuso in ogni uomo. La collezione di Missoni per l'Autunno Inverno 20092010 trasfigura segni, disegni ipnotici ed energetici, astratti, ritmici, fratti, ripetitivi, radiali, impetuosi, composti, incastri di grafismi e graffiti diversi, in costante equilibrio tra il particolare e il generale. E’ un tripudio di maglie e tessuti caldi con gli accessori, le sciarpe, le calze, i guanti e le cravatte ricchi di disegni e colori in pieno stile Missoni.
TRUSSARDI L
a collezione Autunno Inverno 2008/2009 di Trussardi è indirizzata ad un maschio a cui piacciano le comodità e cullarsi in abiti dalla grande vestibilità. Tra i tessuti dominano quelli naturali con una predilezione per i più pregiati come il cashmere, la lana vergine e la seta, anche se non mancano il cotone, la lana merinos ed il velluto anche misto. I colori sono tendenzialmente neutri con una predilezione per il grigio che si sposa con il beige, l'azzurro ed il rosa, oltre agli immancabili bianco e nero.
FASHION | SHOWROOM
SHOW UOMO E
au de Parfume. Stile essenziale, ma con un’energia “rock”. Un profumo che rachiude un equilibrio perfetto tra agrumi frizzanti, spezie e legni. Predominanti le note di cannella e patchouli, con un filo conduttore tra eleganza e fascino. Per uomini “avanti”. 100 euro
Costume National Nomme
PipeArt
“D
iamante” è la pipa in radica laccata invecchiata ben 5 anni; a renderla preziosa (e darle il nome), è il prezioso brillante incastonato al centro.
Umbrellas for the Civil but Discontent Man Gant Li
“L
I
l brand Gant Li festeggia i suoi primi 60 anni rovistando nell’archivio storico di camice vintage, reinterpretandone i capi; come la “The Cashmere”, modello di stile country ma ultra morbido e super raffinato. 221 euro
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a pioggia cade dolcemente. Il samurai estrae la sua spada. Toh, un ombrello! ” La linea “Umbrellas for the Civil but Discontent Man / Ombrelli per uomini Civili ma Disconnessi”, contiene nel proprio design simboli universalmente legati all’ego dell’uomo: raffinatezza cavalleresca (colore nero) e virilità (l’elemento spada). Una collezione per tutti coloro che desiderano combattere la pioggia come guerrieri; ma anche per inibire i passanti allo sguainare l'ombrello dalla sua custodia, magari portata a tracolla come un vero samurai. Infondo, tale Sigmund Freud sosteneva che "l’aggressività è un istinto umano fondamentale la cui inibizione è un obbligo imposto dalla vita sociale". Le precipitazioni non avranno più speranze. Su thinkgeek.com a 29,99 euro
FASHION | SHOWROOM
ROOM by Matteo Garofoli
DONNA
EAU DI SISLEY
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re diverse fragranze per l’eau di Sisley; frizzanti e libere, le nuove fragranze proposte da Sisley si fanno amare da subito per dolcezza e sensualità: Eau de Campagne, Eau du Soir e Soir de Lune, rispettivamente agli agrumi, floreale o stuzzicante. 110 euro…l’uno.
BRACCIALINI
L
a linea Temi di Braccialini presenta, per la collezione Autunno-Inverno 2009/2010, una borsa a mò di cavallo a dondolo fatto con vero cavallino, con sella policroma ed arricchito da staffe, borchie, strass e giochi in metallo smaltato, con supporto per farla dondolare. 1100 euro.
YAMAMAY
T
op e culotte in seta color champagne; lingerie sexy ma anche comoda, senza stringhe, cordoncini o fiocchi… Utile anche come sotto giacca in ufficio o per incontri a due, sotto un abito. Tutto dalla collezione natalizia Yamamay. 39,90 euro.
BRUNO FRISONI
S
andalo in seta con cresta; dalla collezione denominata “A princess to be a queen”, questa scarpa curiosa e fascinosa trae spunto dalle originale scarpe disegnate per l’incoronazione di Elisabetta II nel 1953. Per aspiranti regine (del fashion). 645 euro.
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FASHION | NEW BRAND
George Gina & Lucy Germania di culto by Matteo Garofoli
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tate cercando un brand nuovo, poco conosciuto, con prodotti belli e poco noto (ancora) al massa? Esiste, e proprio perché è ancora poco diffuso, risulta essere decisamente esclusivo. Si tratta di “George Gina & Lucy”, marchio che si è affacciato abbastanza di recente sul panorama street -fashion internazionale (nasce in Germania nel 2004) e ha subito riscosso un discreto successo. Successo che come spesso accade, tarda ad arrivare nel nostro Paese, mentre nel resto del mondo le borse G.G.& L. sono quasi un oggetto di culto per donne all’avanguardia. Anche da noi c’è però una crescita della curiosità verso questo new brand, specie da parte delle fashion addicted nostrane, che stanno cominciando a conoscere ed apprezzare le proposte dei 3 stilisti tedeschi per farne presto un oggetto culto. Tutto ciò, nonostante le cifre con cui vengono vendute le bag della casa, probabilmente un po’ troppo elevate per un brand che si sta affacciando ora nel satollo mercato dell’accesorizing; ma per i più intraprendenti, non mancano buone occasioni on-line per fare ottimi affari con George Gina & Lucy. A sostegno della loro politica di mercato, menzione spetta alla qualità dei prodotti, assolutamente indiscutibile. Le borse “Geroge Gina & Lucy” sono realizzate in tessuto impermeabile e i modelli sono tantissimi, adatti ad ogni gusto,
FASHION | NEW BRAND
esigenza e occasione. Tutte le creazioni ostentano in bella vista il logo, simbolo della casa, raffigurante tre leoni, uno sotto l’altro, a somiglianza dei ben più noti leoni inglesi e tutte le borse hanno un moschettone decorativo in acciaio che rende la borsa sportiva e leggermente aggressiva. I nomi, poi, sono evocativi: Grace, Paradise Angel, ecc… Le borse “George Gina & Lucy” sono molto amate dalle donne e si può dire che il marchio sia in diretta concorrenza con altri brand più noti, quali Mandarina Duck e Kipling, che realizzano borse molto simili in tessuto. Queste borse sono soprattutto apprezzate dalle donne che amano portare tutto il mondo con sé, poiché sono dotate di moltissime tasche e tasconi per riporre gli oggetti più disparati. Un acquisto “George Gina & Lucy” è comunque di certo un buon investimento, magari per il futuro, quando prenderanno piede e si vedranno a tracolla di tutti. Le borse sono presentate in una variante di 22 colori che spazia dal lilla al pesca, dal verdeacqua al rosa pink; senza dimenticare le stampe d’ispirazione Japan, con i tipici fiori
orientali, come nella linea “cashmere” e “come masutra”. Tra queste meritano un posto di rilievo le “chattanoga”, per chi non rinuncia ad essere glamour in qualsiasi momento o le “reach the beach”, perfette per il mare e dai colori solari e sgargianti: giallo, arancio, fuxia, verde, da abbinare direttamente al bikini. Più cittadine invece la "laptop", la borsa per il pc e la "Saturday" ideale per la scuola e l’ufficio, anche se il nome evoca ben altro. Per le più disinibite, c’è la “lipstick and condoms”, piccola, essenziale, contiene solo l’indispensabile (e lo stretto necessario per incontri fugaci). Come si sarà notato, anche i nomi non sono classici e scontati, proprio come le nuances proposte. Altri esempi delle collezioni sono le deliziose “clutch”, di diverse forme e dimensioni o, per le più sportive, i borsoni “Long Range”, gli zainetti e le versatili postine “Mr Postman”.
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NAKED BRUNCH: A PRANZO FUORI… NUDI by Matteo Garofoli
S
i chiama “naked brunch” ed è la nuova tendenza del momento. Se siete dei naturisti o, se semplicemente volete avvicinarvi a questo mondo o conoscerlo meglio, allora non potete perdervi questa moda: ecco a voi i bar dove i vestiti sono un optional. L’idea nasce in Australia da tale Natalia Bak, la quale ha pensato bene di promuovere la sua idea direttamente in un locale di Melbourne, i padroni del quale hanno accettato di buon grado, ed ora permettono ai loro clienti di incontrarsi, per bere qualcosa, senza indossare alcun vestito addosso. Anzi, di più: lo impongono. L’evento è stato proposto in occasione del Melbourne Fringe Festival e, secondo l’ideatrice, il Naked Brunch voleva essere un “tributo alla vita come forma d’arte“. […]. La motivazione lascia a desiderare, ma il riscontro è stato effettivamente positivo e
by Giovanni Zerba
hanno partecipato in modo copioso persone di ogni età. L’idea, dice la diretta interessata, le è venuta mentre era a cena fuori con amici, in una giornata molto calda di aprile, ed avrebbe tanto voluto togliersi tutti gli abiti di dosso. Lei non l’ha fatto per ovvi motivi, però ora ha uno stuolo di seguaci che mettono in pratica la sua brillante idea con nonchalance. Come si aderisce? Basta lasciare i vestiti all'ingresso e mangiare e bere completamente nudi; e possibilmente, farlo in modo naturale, non ostentando timidezza o il benché minimo pudore. Dopo le sexy-cameriere, ora è il cliente ad essere nudo!
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GRACE KELLY La favola di un cigno
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icca e bella, Grace Kelly nasce in U.S.A. Di aspetto gracile, timida e riservata, con forte determinazione si fa strada nel mondo del cinema ad Hollywood nel momento in cui le Dive erano imponenti e prosperose. Lei, alta, elegante e sofisticata, con corpo esile e flessuoso, in netto contrasto con le bellezze formose del tempo. Ă&#x2C6; stata una donna che con totale naturalezza ha cambiato tutte le regole e la logica di una vita reale, fino alla fantasia di una favola. Una fama acquisita nel mondo del cinema con una recitazione ed una personalitĂ molto forti, che infrange le rigorose regole della finzione e diventa realmente una principessa. Per contro, le favole hanno sempre scelto come protagoniste donne belle ma di umile estrazione sociale,
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che diventavano per magia o per scelta divina di qualche principe magnanimo, a loro volta, principesse a tutto titolo. È vero, infrangere le regole ha rappresentato la sua unicità. Non deve essere stato facile lasciare una promettente carriera cinematografica, già famosa e con un Oscar vinto. Lei, con la forza dell’amore, ha cambiato le regole che la volevano diva del cinema ed ha scelto di seguire il suo cuore e di sposare l’uomo che la copriva di attenzioni e di amore. Ma dopo aver cambiato le regole della sua vita e delle favole, ha saputo cambiare anche la vita del jet-set europeo. La nuova principessa ben si è adattata nel vecchio continente, dove ancora la monarchia era vigente ed ha trasformato il piccolo Principato di Monaco in una capitale del lusso e delle teste coronate. Grace contribuì moltissimo a numerose iniziative innovative, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista sociale. Fu anche in prima linea sul fronte della beneficenza. Come Presidente della Croce Rossa, restaurò la tradizione del Ballo delle Rose, attirando nel principato le più grandi stelle di Hollywood e i protagonisti del jet set mondiale. Altrettanto famose, le feste dove portava tutti i VIP del mondo in un sogno, in una notte da Dolce Vita. Questi eventi riunivano monarchi, miti del cinema e dello spettacolo, fino ai grandi campioni dello sport. Grace aveva una grande personalità, una fermezza unica, un talento di donna di mondo che con il suo sguardo gelido, sensuale e intenso, su una faccina angelica, ha saputo conquistare il mondo. Con la straordinaria carica di sensualità e l’aristocratico portamento, strepitosamente bella e disinvolta, ha affascinato con il suo glamour, la sua grazia e un comportamento solo apparentemente naturale, gli stilisti francesi del suo tempo. Alta, bionda, sofisticata e raffinata, disegnavano abiti ed accessori appositamente per lei, considerandola come la loro musa ispiratrice. Famosa la borsa “Kelly” disegnata da Hermès. E cosa dire dello splendido abito da sposa antico, di oltre 110 metri di seta e merletti, che era stato realizzato per un’ava di Ranieri 125 anni prima. Il velo che le copriva il capo era tempestato da migliaia di perle, le stesse che ricoprivano il laccio al collo e gli orecchini. Il suo sguardo magnetico e di ghiaccio bollente, dopo aver conquistato i più grandi produttori e registi di allora, ha monopolizzato le copertine delle più importanti riviste di moda e rotocalchi per pagine e pagine. Il suo modo di proporsi era un insieme di fascino e semplicità, un
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vero contrasto tra grazia e forte impatto visivo: era impossibile rimanerle indifferenti; Grace era una protagonista dell’immaginario, sia maschile, sia femminile. Ha insegnato a generazioni di donne come vestirsi in modo adeguato per ogni situazione e circostanza. Ha contribuito a creare nelle donne una cultura del vestire che ha portato, dopo anni, ad una nuova consapevolezza del gusto femminile. È stata un modello da imitare, sia per le ragazze dell’America degli anni ’50, sia in seguito in Europa. E se le donne impazzivano per lei, gli uomini cadevano letteralmente ai suoi piedi affascinati da una simile e semplice bellezza. Già ricca e famosa prima del matrimonio, è poi diventata Principessa S.A.S. ma non si è fermata: ha saputo, con la sua tenacia, conquistare i suoi sudditi giorno dopo giorno e averli tutti ai suoi piedi, innamorati di quella donna così forte.
Non trascurava nessun dettaglio. Sempre perfetta nel suo ruolo, con un infallibile senso del comportamento, dall’aspetto aristocratico, riservata e poco incline alla vita di società. Il suo modo di proporsi era ineccepibile, la sua felicità espressa in ogni momento, sia pubblico che privato. Il suo palcoscenico era diventato il mondo e la cinepresa erano gli occhi di coloro che la ammiravano. E se la sua carriera di attrice è stata vissuta a metà, anche la sua favola è stata breve, lasciando un vuoto incolmabile; ha catturato l’attenzione dei maestri del cinema, ha affascinato il pubblico con la sua gelida sensualità, ha infiammato ed attirato il jet set mondiale, è stata la musa ispiratrice dei più grandi creatori di moda ed un esempio per tutte le donne. Si concludeva la favola del ‘Cigno’ di straordinaria bellezza, classe e charme che Grace Kelly, prima come diva e poi come principessa, ha magistralmente saputo interpretare.
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SUSANNA PETRONE By Alan A. Parker
Intervista al volto femminile di “Guida al campionato” Ci racconteresti i passaggi principali
della tua carriera? Ho iniziato la mia carriera studiando all’università, laureandomi in scienze politiche. Successivamente ho fatto una scuola di recitazione, uno stage in lingua inglese e dal mondo del teatro e della recitazione sono passata a quello della televisione. Ho iniziato con "Area Gol" su la Sette dove ero a bordo campo, facevo le interviste pre e post partita e da la Sette sono passata a Mediaset, prima con "Guida al Campionato" su rete quattro e da quest’anno la stessa trasmissione si svolge su Italia uno; sono accanto a Mino Taveri. Sei il volto femminile di "guida al campionato", come ti senti a vivere questa esperienza? Sono felicissima , rispetto all’anno scorso mi sento più preparata. Ho un ottimo feeling lavorativo con Mino Taveri il conduttore ufficiale, partecipo anche alle riunioni redazionali la domenica mattina prima di andare in onda alle tredici. Le riunioni redazionali sono veri e propri momenti di crescita per me, tenute da giornalisti professionisti dai quali non smetto un istante d’imparare, in più quest’anno scrivo anche i miei testi.
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Per me quest’esperienza è una crescita sia sul piano professionale che a livello d’immagine. Questo mensile si occupa di moda, quale rapporto hai con essa? Ho un rapporto con la moda che cambia di giorno in giorno perché in base a come mi sveglio la mattina decido che cosa indossare. Se mi sento sportiva assecondo il mio stato d’animo; se invece voglio sedurre mi vesto sexy. Mi piace essere al passo con la moda, frequento le sfilate però indosso solo ciò che mi piace davvero, senza farmi condizionare troppo. Ho un gusto semplice, mi piace la donna raffinata e coperta, perché la donna è da scoprire. Sei una donna bella e di successo, a tuo parere conta di piu’ la testa o il fisico per svolgere un lavoro come il tuo? Tutte e due assolutamente! Deve esserci un’integrazione tra entrambi. Se sei soltanto bella, rischi di essere una bambola senza argomentazioni da proporre, se al contrario sei solo intelligente puoi svolgere solamente determinati ruoli, non sempre davanti alle telecamere. Quali progetti hai in serbo per il futuro? Continuare a migliorare nel mio programma e poter riprendere a fare recitazione come in passato. Come ti poni rispetto al mondo del calcio di cui sei diventata una protagonista? Il calcio è uno sport di stato ed io mi sto appassionando moltissimo, ormai sono tre anni che lavoro in quest’ambiente. Mi piace andare allo stadio, sono tifosissima del Napoli e adoro tutto ciò che è sport, benessere e natura; il calcio è tutto questo, ecco perché mi piace.
Che cosa senti di consigliare a chi, come te, vorrebbe intraprendere la tua stessa carriera? Dico di lasciar perdere, ci sono già io… ( ride ). Un consiglio utile è quello di leggere tutti i giorni la gazzetta dello sport, il corriere dello sport e tutto sport, bisogna essere sempre informati. Susanna non potrebbe mai rinunciare a…? Al gelato, è la mia mania! Quali sono le persone a cui senti di dover rivolgere il tuo piu’ sincero ringraziamento?Alla mia famiglia, ai miei genitori in primis. Devo ringraziare loro perché mi hanno sempre sostenuto. Essendo laureata, loro hanno sempre sognato per me un altro tipo di carriera, legata più ai miei studi. Ho sempre vissuto questo dualismo, la laurea da un lato e la televisione dall’altro. Li ringrazio perché entrambi mi sono stati sempre vicino, grazie al loro supporto non ho mai mollato, nemmeno nei momenti più duri. I miei piccoli successi li voglio dedicare proprio a loro. Quali sono le tre cose che proprio non sopporti negli uomini? Quando sono traditori, superficiali e soprattutto quando sono falsi.
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McDONALD’S Il ristorante che ha globalizzato l’idea di fast food by Giovanni Zerba
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a ristorazione, come tutti i settori commerciali, ha subito negli ultimi 20 anni una vera e propria ondata globalizzatrice. Fra i cibi più conosciuti al mondo c’è sicuramente l’italianissima pizza, ma il ristorante per eccellenza più famoso del pianeta non viene dal Bel Paese, bensì dagli USA, dove 69 anni fa è nata la catena McDonald’s. Nelle principali città di ogni Paese nel mondo è presente un locale che porta lo stemma del fast food del doppio arco. Un marchio oramai riconoscibilissimo e che ha acquisito oggi molteplici significati: globalizzazione, sfruttamento eccessivo dei terreni per gli allevamenti, omologazione dei sapori, ma anche un nuovo modo di consumare pasti gustosi fuori casa a prezzi economici. Di McDonald’s è stato detto tutto e il contra-
rio di tutto. Quel che è certo è che oggi è uno dei simboli americani più conosciuti all’estero, non solo fra gli adolescenti ma un po’ fra tutte le categorie sociali. Una scelta alimentare quella del McDonald’s, che ha avuto nella sua pluriennale storia molti alti, ma anche tanti bassi. Oggi, con una crisi economica molto forte in corso, il ristorante dei due archi è tornato inaspettatamente di moda fra tutte le fasce sociali perché più di ogni altro ristorante rappresenta, almeno nei Paesi occidentali, la possibilità di poter fare un pasto con pochi spiccioli. McDonald’s è sinonimo in particolare di globalizzazione. Uno dei panini più famosi della catena di ristorazione è il Big Mac, un pasto così diffuso nel mondo da indurre la rivista The Economist ad elaborare l'indice
Big Mac: di fatto una comparazione tra i prezzi del Big Mac in vari paesi che può essere usata per calcolare in maniera informale il potere d'acquisto. Ma come nasce il successo della catena di ristorazione più famosa al mondo? Tutto ha inizio nel 1937 quando i fratelli McDonald, Richard, detto "Dick", e Maurice, detto "Mac", aprirono ad Arcadia, in California, un chiosco di hot-dog. Il primo ristorante denominato McDonald's verrà aperto il 15 maggio 1940 a San Bernardino, sempre in California. Tredici anni dopo, visto il successo del primo ristorante, i due fratelli cominciarono a concedere in franchising il loro marchio, aprendo così un secondo ristorante a Phoenix, in Arizona. La svolta nella storia dell'azienda si ebbe nel 1955, quando Ray
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Kroc, fornitore di frullatori, fondò "McDonald's Systems, Inc." (che fu poi ribattezzata "McDonald's Corporation") che facilitava il franchising ai nuovi ristoranti. Nel 1967 fu aperto il primo ristorante all'esterno degli Stati Uniti, per la precisione in Canada, a Richmond, una città della Columbia Britannica. Il 1971 fu l'anno del primo fast food in Europa: in Olanda, a Zaandam (città nei pressi di Amsterdam). Il primo ristorante italiano fu aperto il 4 novembre 1985 a Bolzano nella centrale piazza Walther von der Vogelweide, mentre l'anno successivo fu la volta del ristorante romano di Piazza di Spagna. Ciò nonostante, nel ristorante romano una targa annuncia che si tratta del primo ristorante: effettivamente già negli anni settanta la catena voleva entrare in Italia e aveva trovato come locale proprio quello di Roma. Il 1996 segnò una svolta per McDonald's Italia, con l'acquisizione della principale società concorrente avente 80 ristoranti nella penisola, l'italiana Burghy, di proprietà della Cremonini. In virtù del passaggio di proprietà, la ditta modenese si aggiudicò la fornitura di carne bovina per la zona italiana. I clienti serviti in Italia sono oltre 180 milioni all'anno, circa 600.000 al giorno, con 340 ristoranti in 20 regioni. Anche in Italia i problemi per McDonald’s non sono mancati. I ristoranti sono al centro di numerose
polemiche riguardo la qualità dei pasti distribuiti, in particolare dopo lo scandolo ‘Mucca pazza’, per il trattamento dei dipendenti ed anche per l'impatto architettonico causato dalla vistosa presenza dell’insegna dei due archi nelle città d’arte. La società ha perso inoltre diverse cause contro i dipendenti per irregolarità nella gestione del rapporto di lavoro. Tutte vicende che ancor oggi fanno di McDonald’s un’azienda sempre più ambigua e discussa.
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WARREN BUFFETT
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Storia dell’oracolo di Omaha by Giovanni Zerba
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a alcuni anni c’è una sola persona al mondo che contende lo scettro di uomo più ricco del pianeta a Bill Gates. Non si tratta di un petroliere saudita né di un oligarca russo ma dello statunitense Warren Buffet, ribattezzato per le sue profezie economiche l’oracolo di Omah, dal nome della cittadina del Nebraska in cui ha sempre vissuto. Classe 1930 Mr.Buffet può vantare un patrimonio senza eguali al mondo, circa 36 miliardi di dollari, una fortuna vicina a quello dell’amico Gates dicono molte stime, ma ben diversa nelle origini. Gates è noto a tutti come padre del software più utilizzato al mondo ed è l’uomo per antonomasia della rivoluzione
informatica mentre Buffett ha fatto crescere le proprie ricchezze attraverso pure speculazioni di borsa e comprando, attraverso la sua finanziaria, la Berkshire Hathaway, quote di società quotate e non quotate, quasi sempre svalutate rispetto al reale valore di mercato. La leggenda vuole che abbia incominciato a comprare e vendere azioni a 11 anni con una dote iniziale di 10000 dollari, un’attività inconsueta per un bambino così come è ancora più strano il fatto che la primissima cosa che ha visitato quando ha messo piede per la prima volta a New York sia stata Wall Street, la sede della borsa Usa. Comprando quote di società svalutate e rivendendole in momenti di
GOLDEN MAN
rialzo Buffet ha costruito un impero che lo ha portato ad essere fra i primi soci di corporation quali Coca-Cola, Mc Donald, Gillette, la società petrolifera Conoco Philips o la banca Wells Fargo. Negli ultimi mesi, sebbene la crisi abbia fatto diminuire il valore dei suoi titoli in portafoglio, e quindi di tutto il suo patrimonio, Buffet non si è fatto perdere l’occasione di comprare titoli a prezzi di sconto, forte delle liquidità presente nel suo fondo d’investimenti. Celebre fu una delle sue frasi in cui disse: “Quando gli altri vendono io compro”. E così negli ultimi 15 mesi, quando tutti vendevano titoli bancari, si è acquistato una quota rilevante in Goldman Sachs per 5 miliardi di dollari. Un’operazione riuscita, e messa a segno all’indomani del default di Lehman Brothers, che ha permesso la sopravvivenza della banca d’affari. Il suo ruolo nell’economia americana non conosce confini. Avendo investito in quasi tutti i settori: energetico, bancario, alimentare, assicurativo e nella grande distribuzione la sua opinione ha una forza determinante non solo sulle oscillazioni dei mercati ma anche sulle scelte economiche dell’amministrazione americana. Proprio Barack Obama, appena eletto, aveva pensato all’oracolo di Omaha come possibile Ministro dell’Economia Usa. Un’ipotesi poi sfumata ma che ha evidenziato quanto sia forte il legame fra il miliardario americano e il neo Presidente Usa. Buffett ha sempre avuto un'etica sul lavoro
molto forte. Non ha mai mirato tanto al suo personale guadagno, si è attribuito uno stipendio di poco superiore ai 100.000 dollari, e reinveste nella sua holding, la Berkshire Hathaway, il 99% di quello che guadagna per far crescere il denaro di quelli che lui chiama affettuosamente i suoi "partners", che poi sono gli azionisti della sua società. Ogni anno incontra i suoi soci. All'inizio i raduni si tenevano nella sua casa, oggi avvengono negli stadi. Nei report annuali che manda ai suoi azionisti, spiega perché ha deciso di investire in una società, quali sono i business che hanno garantito i ritorni più elevati e come si sono comportanti i manager delle società di cui la holding detiene delle partecipazioni. Per molti aspetti Buffett ha applicato solo poche e semplici regole: acquisire solo società finanziariamente sane e con un buon management, preferendo quelle leader di settore per avere vantaggi competitivi. Nella lista delle ultime “conquiste” di Buffett sono entrate da poco anche le ferrovie statunitensi Santa Fe’, una vecchia gloria dei trasporti Usa finita nel dimenticatoio, e società quali Nestlè, Exxon Mobil e Wal-Mart. Società solide che il magnate reputa ancora sottovalutate. A 70 anni suonati l’oracolo di Omaha non smette di far scuola ai rampolli di Wall Street finiti in disgrazia. Una scuola di finanza ma anche di vita visto che è fra i primi finanziatori di fondazioni filantropiche come quella di Bill e Melinda Gates.
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STAR BIOGRAPHY
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olti intenditori di cinema hanno la netta percezione che se vi è un attore che nel corso di questi anni è stato ampiamente sottovalutato questi è proprio Benicio Del Toro. Non che non abbia fatto parte di alcune grandi produzioni, ma è indubbio che finora il tenebroso portoricano non è entrato nel cuore degli spettatori come è invece capitato a tante altre star, celebrità che forse meriterebbero minor consenso.
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STAR BIOGRAPHY
Benicio Del Toro, nato il 19 febbraio 1967 a Santurce, Puerto Rico, ha un volto unico, un'espressività così intensa da renderlo assolutamente carismatico. La riconosciuta capacità di saper guardare al fondo dei suoi personaggi, forse gli viene dalla sua infanzia travagliata, segnata dalla prematura morte della madre e dai continui spostamenti al seguito di un padre ormai rimasto solo. Figlio di due avvocati, all'età di tredici nel 1980 (la madre è scomparsa che lui ne aveva solo nove), si trasferisce con il padre e il fratello minore in una fattoria presso Mercersburg, in Pennsylvania. Conclusa la scuola superiore si iscrive all'Università della California, a San Diego, per studiare economia e commercio.
Un corso di recitazione frequentato durante il suo primo anno di università lo convince a cambiare indirizzo e presto comincia ad apparire in alcune produzioni studentesche. In seguito ha l'opportunità di partecipare al festival Lafayette Theatre a New York, con uno degli spettacoli realizzati all'università. Si trasferisce nella Grande Mela per studiare recitazione alla Circle in the Square Acting School. Vince una borsa di studio con la quale frequenta i corsi del Stella Adler Conservatory. Per approfondire la sua preparazione segue a Los Angeles l'Actors Circle Theatre. Nel 1987 recita in diversi serial televisivi, tra cui "Miami vice", e l'anno seguente debutta sul grande schermo nel film "La
mia vita picchiatella" di Randal Kleiser con Pee-wee Herman. L'ambiente del cinema comincia ad accorgersi di lui. Non è difficile, perché ogni sua presenza sullo schermo lascia una traccia indelebile. Nel 1996 vince l'Indipendent Spirit Award come miglior attore non protagonista per l'interpretazione di Fred Fenster nel film "I soliti sospetti" di Brian Singer e nelo stesso anno lo troviamo accanto a Christopher Walken e Chris Penn nel capolavoro di Abel Ferrara, "Fratelli". Con il personaggio di Benny Dalmau vince di nuovo il premio dell'Indipendent Spirit Award per il film "Basquiat" di Julian Schnabel. E' lanciato. >>
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STAR BIOGRAPHY
Nel 1998 l'attore portoricano è protagonista insieme a Johnny Depp di "Paura e delirio a Las Vegas", film allucinato e fuori dagli schemi diretto da Terry Gilliam, ex Monty Python (tanto per gradire). Nel 2000 si apre al film di denuncia e partecipa a "Bread and roses". Il grande Ken Loach in quest'occasione sa dosarlo ed usarlo a dovere, tirando fuori tutto il meglio che l'attore è in grado di offrire. Anche il 2001 si apre invece alla grande. Finalmente riceve il tanto atteso Oscar: il film è "Traffic" diretto da Steven Soderbergh, la categoria è 'attore non protagonista'. Lo possiamo apprezzare nel lavoro di Alejandro González Iñárritu, il geniale autore di "Amores Perros", che nel 2003 ci ha regalato un altro film duro e sorprendente come "21 grammi". Benicio Del Toro ha anche scritto, prodotto e diretto il film "Submission", con Matthew McConaughey e Valeria Golino, presentato al Festival di Venezia nel 1995. Dopo "Sin City" (2005) e "Noi due sconosciuti" (2007) due film entrambi in produzione nel 2008, sono "Guerrilla" e "The Argentine", che vedono l'attore interpretare un mito del XX secolo, il personaggio storico Che Guevara, interpretazione che gli vale il premio come miglior attore al festival di Cannes 2008.
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THE ARTIST
IL FUTURO LORENZO RIDOLFI L
orenzo Ridolfi, artista pesarese, inizia dal 2005 ad esporre in varie mostre internazionali per entrare successivamente, nel 2007, in collaborazione con la Galleria Immagini Spazio Arte, esponendo al N.A.C – Novera Arte Contemporanea 2009. Ridolfi si è avvicinato alla scultura, passo dopo passo, visto il lavoro che in tutti questi anni lo ha guidato al metallo e ha svolto sempre, con metodo e passione, ogni periodo lavorativo artistico; egli afferma: “Gli incontri, talvolta inaspettati, come quello fatto oggi con voi, sono piccoli ma grandi cose che portano infiniti significati, in ogni momento della vita”. Il Dott. Simone Fappani sostiene: “I sentieri della scultura sono antichissimi: da epoche remote l’uomo ha cercato sempre di lasciare la propria traccia nella materia e con la
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THE ARTIST
DELL’ARTE di Michele Paianini
materia ha definito soggetti, come le Veneri, a cui ha dato un’importanza simbolica e non solo mobiliare. Lorenzo Ridolfi pratica una scultura coinvolgente, capace di dare forma alla materia secondo una leggerezza ascensionale mediante la quale, cosa rarissima da riscontrare nelle cosiddette nuove leve della scultura, l’osservatore può notare una tridimensionalità nascente di ottima fattura”. Ultimo ed ancora in atto, è il progetto della scultura gioiello in acciaio inox, proponendo proprio in queste settimane gli esemplari unici della sua nuova Collezione 2010.
Conventino di Monteciccardo 2004 – Collettiva – Pesaro. Biennale di Firenze 2005 – Firenze. Palazzo Gradari 2006 – Collettiva – Pesaro. INOX 60 – Blok 60 – 2006 – Personale – Riccione. Galleria Immagini Spazio Arte 2007 – Personale – Cremona. Galleria Immagini Spazio Arte 2008 – Arte Parma. Galleria Immagini Spazio Arte 2008 – N.A.C – Milano. Galleria Immagini Spazio Arte 2009 – N.A.C – Milano.
PRINCIPALI MOSTRE: La Cellula Della Mia Arte 2002 – Collettiva – Pesaro. Argon in Sound 2004 – Plastic- Personale – Pesaro.
WEB SITE:www.lorenzoridolfi.com My space-lorenzo ridolfi-sculture e-mail: lorenzo.ridolfi.ellc@alice.it
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a “Stage Entertainment” arriva in Italia e presenta “La Bella e la Bestia”, il musical della Disney che precedentemente ha avuto tanto successo al cinema; questa è la prima produzione italiana che avvicinerà Milano a New York e Londra, che sono le patrie del musical a lunga tiratura più applauditi del mondo. Il 2 ottobre si è alzato il sipario sul Teatro Nazionale di Milano, per l’occasione completamente restaurato , per il debutto di questo grandissimo show. Basta andare a teatro per scoprire le incredibili scenografie, i sontuosi costumi, gli effetti speciali, il grande cast, l’incredibile orchestra dal vivo e lasciarsi trasportare in un’atmosfera che ha dell’incredibile, e capire perché questa è una delle esperienze più emozionanti che si possano vivere a teatro
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Il cast è degno delle più grandi produzioni di Broadway; i due protagonisti, Michel Altieri e Arianna, trasportano chi li guarda in una dimensione assolutamente magica. Michel Altieri nella sua carriera ha ottenuto vari premi e riconoscimenti, successi a teatro, cinema e tv. In questa occasione è la Bestia: fuoco, energia, forza; è questo
quello che trasmette con i suoi gesti, le sue movenze, il suo essere protagonista perfetto di questa favola antica, ma allo stesso tempo moderna. Arianna, già testimonial della Disney e protagonista di vari lavori teatrali, è Belle; è lei che incarna in modo perfetto la dolcezza e il fare gentile che fanno di lei la protagonista ideale. La colonna sonora è di Alan Mekel, compositore di fama mondiale vincitore di ben 8 premi Oscar, considerato uno dei più celebri compositori di soundtrack per musical. Lo show è prodotto dalla Stage Entertainment, multinazionale olandese fondata da Joop Van Den Erde, che ha rivoluzionato il mercato europeo del live entertainment. Se tutto questo non bastasse per decidere di andare a teatro, forse è meglio ricordarvi la trama di questa meravigliosa favola e forse anche voi, come me, avrete voglia di ritrovare dentro di voi un po’ di quella magia troppo spesso dimenticata.
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MARCO SCORZA Intervista al modello, stilyst e oggi fashion-editor del calendario “KIN” 2012, le sneakers ecosostenibili by Antonella Stella
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na vita dedicata alla moda, un sogno che è diventato realtà: modello, stilyst, fashion-editor. Questo e molto altro è Marco Scorza, oggi protagonista indispensabile nel dietro le quinte del calendario “KIN” 2012. L’intervista la facciamo mentre Alessandro Feliù, uno dei personaggi del calendario, si sta preparando per la successiva sessione di scatti; un po’ emozionato, ma sempre con la battuta pronta, Marco mi racconta un po’ più di se stesso, della sua carriera, dei suoi progetti e soprattutto di questo suo essere “KIN”. Quando è nata la tua passione per la moda? La mia passione per la moda è nata che ero ancora molto piccolo, ma vivevo in una piccola città del sud, Cosenza. In una città così, la moda per me era solo un sogno lontano; oggi invece, a distanza di tempo, è diventata la mia realtà. Cosa Vuol dire, per te,“essere di moda”? “Essere di moda” vuol dire riuscire a prendere dei capi proposti dalle ultime tendenze e farli diventare nostri, con abbinamenti e accostamenti a volte, magari, anche bizzarri, ma che rispecchiano in tutto e per tutto la nostra personalità Quali sono i tre capi che non dovrebbero mai mancare nel guardaroba di una donna e in quello di un uomo e perché? Una donna, a parer mio, deve essere sempre super femminile e i tre oggetti che aiutano tanto sono: una bella borsa, tacchi altissimi, un velo di gloss. Per quanto riguarda l’uomo, deve sempre trasmettere sicurezza: scarpe importanti, orologio, e un profumo le cui essenze rappresentino in modo perfetto la sua personalità. Qual è, secondo te, un icona di stile femminile e maschile? Un’ icona di stile femminile è senza dubbio Madonna; è lei che detta le leggi della moda, la fà e non la subisce mai; per quanto riguarda l’uomo, direi George Clooney; è veramente lo stile di uomo perfetto: affascinante , elegante, sicuro di sé. Da modello a stilyst a fashion-editor; qual è la cosa che più ti piace fare ? Mi è piaciuto fare tutto e ogni esperienza mi ha insegnato qualcosa di importante; certo è che poter realizzare cose che possono essere viste da tante persone è veramente stimolante. Sei giovanissimo e già hai fatto tanto, ma cosa vedi nel tuo futuro? Quale altro sogno verresti realizzare? Preferisco non parlare dei miei progetti futuri e dei miei sogni, un po’ per scaraman-
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zia e un po’ per riservatezza; però spero di poter realizzare molti progetti stimolanti come “KIN”. Per lavoro hai girato le maggiori città del mondo, quale ti appartiene di più? Il mio lavoro mi ha portato a viaggiare molto, ma la mia città di adozione è Roma e poter realizzare qualcosa che coinvolge questa città per me è una vera soddisfazione, ma devo ammettere che i ritmi e i modi di vivere Newyorkesi si addicono molto al mio modo di essere. Ora stai lavorando come fashion-editor per il progetto “KIN”; com’è lavorare con un prodotto come questo? Lavorare al progetto “KIN” è una cosa davvero stimolante perché, quando mi hanno commissionato questo lavoro, non mi sono stati dati dei limiti e potendo dare sfogo totale alla mia creatività, sono riuscito a interpretare in pieno le aspettative dell’ azienda. Il progetto “KIN” prevede la realizzazione di un calendario; so che non puoi entrare nei dettagli, però sicuramente mi puoi dire qual è il filo conduttore che sta alla base di queste immagini. Posso dirti veramente pochissimo in merito, ma il tema che lega un’immagine all’altra è la salvezza, la speranza, il cambiamento. Lavori con personaggi completamente diversi: una modella, un ex naufrago, un attore, una cantante, una sportiva. Quale difficoltà si incontrano a lavorare con personaggi così diversi? Non ho incontrato nessuna difficoltà, perché tutti i personaggi che partecipano al calendario hanno sposato e preso a cuore, in tutto e per tutto, la causa “KIN”.Gli scatti poi ,sono stati studiati precedentemente a tavolino, quindi tutti sapevano che cosa dovevano fare, così il set ha preso vita con facilità e in alcuni momenti più che lavorare sembrava quasi di giocare insieme. La complicità sul set è sempre stata straordinaria, nessun divismo ma solo il piacere di sostenere in pieno la causa “KIN”. KIN è moda, ecosostenibilità, impatto zero; credi che sia veramente possibile creare prodotti belli e accattivanti, non rovinando l’ambiente?
Certo che è possibile, e “KIN” ne è la prova….e aspettate di vedere la linea di abbigliamento: resterete senza parole. “KIN” è una filosofia di vita, oltre ad esser un marchio; hai sposato anche tu in tutto e per tutto tale filosofia o per te è solo un lavoro? Certo, il progetto “KIN” è un lavoro, ma devo dire che quando mi è stato spiegato questo progetto, sono rimasto molto affascinato; l’amore e la passione che stanno alla base di KIN mi hanno contagiato, mi sento parte di una grande famiglia e credo che “KIN” sarà un’esperienza veramente unica per me. Che cosa vuol dire per te essere “KIN”? Essere “KIN”, per me, è essere il futuro. Il tempo a mia disposizione è terminato. Marco lo reclamano sul set; senza di lui non si può andare avanti. Provo a fare finta di nulla e restare un pochino a spiare, ma Marco mi richiama subito all’ordine: anche per me è arrivato il momento di andare e per saperne di più sul calendario, non mi rimane altro che aspettarne l’uscita a gennaio 2010.
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ersino Bill Gates ha dovuto sudare a lungo prima di riuscire ad ottenere l’iscrizione all’Arizona National Golf Club. A fine anni ’90, pare che l’uomo più ricco del mondo avesse tentato di guadagnarsela finanziando una fondazione collegata al Club e chiamando “Augusta” il nuovo palazzo di Microsoft, ma che ciò non fosse bastato per convincere i soci ad accettarlo. Non lo volevano perché la tessera deve essere offerta, non richiesta, e la sua insistenza gli aveva procurato diverse antipatie. Si narra anche che Gates fosse ritenuto un golfista troppo scarso e troppo giovane (allora aveva poco più di
40 anni, mentre i membri dell’Augusta sono tutti anziani) e che fosse malvisto perché desiderava rendere pubblica la sua eventuale iscrizione nonostante uno dei principi fondanti del Club sia l’assoluta discrezione. Alla fine Gates ce l’ha fatta, ma il suo faticoso successo non mette in discussione la rigidità delle regole di acceso al Golf Club più esclusivo del pianeta, che solo nel 1990 ha accolto il primo membro di colore e che tuttora non annovera donne fra i suoi membri. Quella verso il sesso femminile è una discriminazione che nel 2002 ha messo
l’Augusta al centro di una violenta polemica dopo che Martha Burk, presidente del Consiglio Nazionale delle Organizzazioni delle Donne, lo aveva accusato di sessismo. Il Presidente del Club Hottie Johnson rispose rivendicando il diritto di ogni circolo privato a strutturarsi come preferisce e sottolineando che negli Stati Uniti esistono numerosissimi club e organizzazioni aperte a un solo sesso, quali “le confraternite o i Boy Scout”. Per le donne, l’Augusta rimane così un tabù nonostante negli ultimi tempi la Commissione Olimpica Internazionale,
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stabilita l’ammissione del golf fra le discipline olimpiche a partire dal 2016, abbia ritenuto di dover riesaminare la pratica mondiale di questo sport per accertarsi che osservi la condizione fondamentale di essere esercitato “senza discriminazioni e con uno spirito di amicizia, solidarietà e fair play”. A fondare l’Augusta, nell’omonima città dello Stato della Georgia (USA), fu nel 1933 l’ex campione di golf Bobby Jones, noto anche per il suo carattere piuttosto irascibile. Il Club ospitò da subito il Master Tournament, uno dei quattro major del Golf Professionistico.
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Il campo (18 buche per 7435 yards di lunghezza, corrispondenti a quasi 7 chilometri), costruito su un’ex piantagione di indaco, è noto per la ricchezza della sua vegetazione al punto che alcuni degli alberi posti lungo il percorso sono diventati celebri. Si ricordano in particolare The Big Oak Tree (una quercia di 150 anni d’età) e l’Eisenhower Tree, un pino protagonista di una storia singolare: il Presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower, membro dell’Augusta National, lo aveva colpito talmente tante volte con i suoi tiri che un socio del Club nel 1956 propose di abbattere l’albero. Ma l’allora presidente dell’Augusta, Clifford Roberts, respinse la proposta temendo che Eisenhower si sarebbe offeso. Nell’elenco dei soci del Club è naturalmente altissima la percentuale di amministratori delegati (o ex-amministratori delegati) di aziende di primo piano nell’economia mondiale (da General Electric, ad American Express, a Bank of America). A loro, come a tutti gli altri membri, è consegnato un cappotto verde con il logo dell’Augusta sul petto. L’adozione di questa “divisa” inconfondibile fu una decisione del co-fondatore Clifford Robinson, ansioso di assicurarsi che durante il Master i membri del Club fossero immediatamente riconoscibili dai visitatori. E in effetti, vista la caratura sociale ed economica dei soci, non si può certo correre il rischio che qualcuno commetta delle gaffe…
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i accogliamo per coccolarti in un ambiente intimo e discreto, dove a luci soffuse potrai organiz zare le tue serate a lume di candela, cene aziendali, addii al celibato, compleanni... L’atmosfera scandita dalle note di un pianoforte garantirà in qualsia si occasione una serata piacevole e rilassante da ricordare. E se l’etilometro sconsiglia di partire si potrà pernottare in confortevoli camere.
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Londra il cameriere diventa superfluo, almeno per ordinare le pietanze. Questo è il concept di Inamo, il ristorante situato nel quartiere di Soho, che nel tentativo di migliorare la "customer experience" mette la tecnologia in tavola. Seguendo la logica della cura del cliente combinata alla "display tecnology" Inamo, offre ai suoi clienti la possibilità di fare le proprie ordinazioni grazie ai tavoli touchscreen, sulla superficie dei quali compare un vero e proprio menu elettronico, consultabile con il solo tocco delle dita. Ma non è tutto. Il ristorante hi - tech consente una vasta personalizzazione dello spazio riservato al cliente, come la regolazione della temperatura dell'ambiente circostante grazie ad alcuni comandi posti sul soffitto o la scelta del look della tovaglia virtuale, disponibile in 7 colorazioni differenti.
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Oltre a garantire una straordinaria rapidità del servizio di ordinazione, nonchÊ un confort di tutto rispetto, Inamo non trascura nemmeno l'aspetto ludico. Per ingannare il tempo in attesa dei piatti, sono state abilitate sui tavoli anche alcune fantasiose ed utili funzioni che permettono ai commensali di sbirciare la preparazione dei piatti in cucina grazie alla "chef cam" , guardare la tv e addirittura navigare sul web. Se poi ci si lascia un po' andare con i brindisi si può tranquillamente chiamare un taxi direttamente dal proprio tavolo.
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Tanta genialità e innovazione nasce dalla brillante idea di due imprenditori inglesi, Danny Potter e Noel Hunwick con il supporto di designer specializzati. La bandiera del locale è la cucina asiatica, piatti dal profumo orientale già molto noti per la cura e l'attenzione con cui vengono preparati. Anche esteticamente trae ispirazione dalla cultura asiatica, con luci soffuse e basse. Se è vero però che Inamo offre tanta tecnologia e virtualità, è altrettanto vero che il fattore umano è tutt'altro che assente. L'obiettivo, chiariscono i proprietari, è quello di non creare un abisso fra i clienti e lo staff di servizio che, nel ristorante, ci lavora davvero e non è sostituito da freddi congegni tecnologici. O almeno, non del tutto.
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CHIC
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n epoca di I-pod ed mp3 parlare di giradischi potrebbe risultare talmente anacronistico da rasentare il tragicomico.Tuttavia, nell’ eterna lotta tra analogico e digitale, a volte capita di ricordarsi che un uomo sia sempre un uomo nonostante il tamtam della tecnologia e, sulla falsa riga di ciò, succede di riscoprire piacevolmente oggetti che sembravano ormai in un dimenticatoio incontrovertibile. Il giradischi è uno di tali qggetti. Sul mercato esistono giradischi che sono delle vere e proprie opere d’arte; ecco una carrellata delle proposte “top”
LUXURY MOUSE BY “PAT SAYS NOW”
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l guscio di questo mouse delle meraviglie è tempestato di brillanti. Venduto dalla società svizzera “Pat Says Now”, la scelta di un prodotto teoricamente user-friendly e semplice nella sua struttura classica, trasformato in oggetto di lusso ed eccesso, ha origine dalla ricerca di interpretare al meglio le esigenze del target di riferimento, che evidentemente non si accontenta della semplicità nemmeno nel pratico topolino da ufficio. Disponibile in tre varianti di colore: giallo, rosso e in oro bianco con 59 diamanti incastonati dentro, rappresenta il giusto completamento di un set composto da tastiera e monitor placcati in oro. Per non essere mai banali! Costo: 24 mila dollari.
ONE BILLION DOLLAR BY MICHEAL MARCONVINCI
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i tratta dell’opera d’arte più costosa al mondo composta da 10 milioni di banconote da 100 dollari, per un totale di un miliardo di dollari, impilate su 12 bancali. Secondo quanto afferma l’artista, l’opera non è tanto nel vedere questa montagna di banconote, ma ciò che si potrebbe fare o non fare con tutto questo denaro. In effetti il prodotto finale non è niente di eccezionale, è solo una quantità spropositata di denaro accatastato su bancali di legno; ma sicuramente si tratta di un immagine di grande impatto visivo ed emotivo; che crea sicuramente invidia.
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PLATINUM | CHIC&SHOCK
SHOCK PRINCESS PALACE PLAYHOUSE BED IL LETTO DELLE FAVOLE
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osh Tots, un’azienda specializzata in arredamento di lusso dedicato ai bambini, ha realizzato un letto da autentiche principessine. Si chiama “Princess Palace Playhouse Bed”, ed è un letto che però si presenta icorniciato da un castello incantato con tanto di balcone, torri, di una scenografica scala per salirvi e di uno scivolo per scendere. Colori e dimensioni possono essere personalizzate. A partire da 47.000 dollari…e sonni un po’ più agitati per i genitori che li sborseranno!
MOVING VIVA LUXURY UNA SEDUTA DA 200.000 EURO
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iva Luxury è la sedia gioiello in oro, diamanti, smeraldi e pelle di coccodrillo firmata da Pietro Lovato. Uno straordinario intreccio di arte orafa e tecnologia, prodotto interamente in Italia dalla veneta “Moving”.
Y2K UNA MOTO DA FILM
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i chiama “Y2K” ed è la moto impiegata per la scena finale del film “Torque - Circuiti di fuoco” in cui Cary Ford (Martin Henderson) effettua l’inseguimento finale. La “Y2K” esiste davvero e viene prodotta dalla società americana MTT, azienda specializzata nella produzione di turbine. La “Y2K” monta un motore Rolls Royce Allison 250-C18 Turbo da 320HP in dotazione anche ad alcuni Jet. La Y2K è disponibile in diversi colori e può essere ordinata e acquistata alla modica cifra di 150.000 Dollari. Enjoy!
DESIGN | TOP DESIGNERS
Maarten Baas by Federico Sperindei
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unica bellezza possibile della nostra epoca, sembra sostenere il designer olandese Maarten Baas con le sue opere, è il disfacimento di un bello antico, passato, non piÚ valido, che riacquista valore solo quando si trasforma in rudere facendosi testimone di un passaggio, della deformazione inesorabile dettata dal tempo.
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DESIGN | TOP DESIGNERS
Addio alla bellezza immortale e spazio al piacere sublime, un po’ perverso, della decadenza (violenta). O della semi-distruzione. Enfant prodige del design internazionale (nato appena 31 anni fa ad Asberg, proprio lo scorso autunno ha conquistato l’ambitissimo premio di Designer dell’Anno a Design Miami), nel 2002 Baas si laurea alla Design Academy di Eindhoven presentando i disegni che daranno origine alla sua prima collezione di grande successo, la serie Smoke: pezzi d’arredamento (da una sedia, a un lampadario, a un pianoforte…) letteralmente bruciati. Deformati e menomati da Baas con una fiamma ossidrica. Neri, incompleti, quasi a pezzi, eppure ancora utilizzabili e incredibilmente eleganti. Il successo di Smoke è dirompente come le fiamme che lo hanno prodotto, al punto che, dopo essere stati esibiti a Londra, Milano e Parigi, alcuni pezzi vengono acquistati da designer e collezionisti di fama mondiale, da Lidewij Edelkoort a Phillipe Stark. Conquistato anche l’onore di un’esibizione esclusiva al Moss di New York, dove Baas propone le versioni “bruciate” di opere di grandi esponenti dell’interior design classico, nel 2004 l’artista olandese ottiene una commissione del Groninger Museum, che lo invita a produrre una nuova serie, trasformando a modo suo una
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DESIGN | TOP DESIGNERS
serie di pezzi antichi che il museo stesso con grande coraggio, gli mette a disposizione: di nuovo, si rinuncia all’utopia di una bellezza eterna, sacrificandola al conflitto con la modernità, bruciandola perché emani il profumo doloroso della nostalgia. Il passo successivo, mentre il designer fonda con Bas den Herder il proprio studio (Baas & den Herder) si compie nel 2005 al Salone del Mobile di Milano, dove Maarten presenta la Treasure, hey, chair, be a bookshelf!: alla combustione si sommano la fusione e la nascita a vita nuova, perché l’oggetto consiste in un ammasso di sedie e altri mobili disgregati e poi ricomposti a formare una raffazzonata libreria, simbolo perfetto di una contemporaneità che prova a “riordinarsi” chiedendo aiuto al passato, ma riesce a (o decide di) produrre solo oggetti storti e deformi. È un elogio dell’insicurezza, che trova nuova e diversa espressione l’anno seguente ancora a Milano con la serie Cly Forniture, sequenza di pezzi (le solite sedie, ma anche un singolare ventilatore)
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DESIGN | TOP DESIGNERS
modellati a mano e dalla struttura irregolare, quasi deforme, traballante, volutamente imperfetta come a dire che la mano del’uomo moderno trema, non sa produrre linee rette, né essere perentoria. Ma il vero miracolo sta nel fascino quasi incomprensibile che questi piccoli mobili “impauriti” sanno emanare, un po’ con i loro colori, un po’ (e soprattutto) con la loro aria pericolante. La più recente serie Sculpt nasce su presupposti simili, ancora un omaggio all’aspetto malfermo e deformato di un armadio, una sedia o un comò, stavolta con misure sovradimensionate e contorni più spigolosi, come se a modellare l’irregolarità fosse stato lo scalpello di uno scultore tentennante. Le forme piene e convesse segnano all’apparenza una distanza incolmabile dai mobili erosi dal fuoco di Smoke, eppure le due operazioni non sono che gesti consequenziali, connessi, tappe nel percorso di una stessa umanità che sente il bisogno di scagliarsi contro il passato ma trema al momento di ricostruire se stessa. Il “bello” dell’opera di Baas sta tutto nella dolcezza irrequieta di questo movimento disperato.
by Giovanni Zerba
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Senigallia Lungomare Da Vinci, 69/A | Tel 071 60934 | http://www.michelesenigallia.it | Chiusura settimanale il martedĂŹ solo nei mesi invernali
DESIGN | WORLD PROJECT
WATER CUBE STRUTTURA OLIMPIONICA O SPAZIO ATEMPORALE? I
l National Aquatic Centre, meglio conosciuto come Water cube per il suo aspetto è nato insieme al National Stadium in rappresentanza delle olimpiadi di Pechino 2008 ed è ora sede della mostra d’arte contemporanea che trasforma il gigante olimpionico in un luogo di straniamento spaziale e temporale. Progettato dagli architetti dello studio PTW e del consorzio ARUP , la struttura esterna a membrana ricorda bolle d’acqua luminose, leggere e irregolari, ma la particolarità esteriore non si ferma alle caratteristiche estetiche, infatti il design ecosostenibile utilizza materiali ecologici e tecnologie per l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
DESIGN | WORLD PROJECT
E’ grazie ad un nuovo materiale, l’EFTE (etilene tetrafluoroetilene), un particolare tipo di teflon prodotto dalla Dupont, che avviene il risparmio energetico maggiore, infatti, catturando il 20% dell’energia solare incidente sul palazzo questa struttura permette il risparmio sul riscaldamento dell’acqua delle vasche. L’effetto ottico è straordinario, il materiale reagisce al colore del cielo creando effetti visivi fantastici con il solo cambiamento delle tonalità delle bolle d’acqua. Ma l’importanza ecologica non è basata esclusivamente sul risparmio del 55% sull’elettricità per l’illuminazione, infatti sebbene questa zona sia continuamente sottoposta al problema delle scarse risorse idriche, la forma del tetto consente di riciclare e riutilizzare l’80% dell’acqua raccolta sulla sua superficie rendendo funzionale l’aspetto estetico. “Il materiale è molto più leggero rispetto alle convenzionali architetture con lo stesso effetto di
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illuminazione, quindi il costo della sua struttura di sostegno in acciaio è stato notevolmente ridotto” ha spiegato Zheng Fong, il rappresentante cinese del design. Ha inoltre aggiunto che lo stesso materiale che sarebbe altrimenti costato 400-500 euro per metro quadrato, acquistato per mezzo della join-venture (l’accordo di collaborazione tra due o più imprese che comporta l’utilizzo sinergico delle risorse portate dalle singole imprese ma anche un’equa suddivisione dei rischi legati all’investimento) ha un costo complessivo di circa 500-600 euro. Infine la progettazione ambientale
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garantisce un sistema di riciclo di acqua calda al fine di prevenire l’umidità e garantire un buon condizionamento d’aria nella piscina e nelle tribune. Un potenziale problema sarebbe potuto consistere nella rugiada che cadendo dal tetto influenzerebbe negativamente trampolini e piscine, ma il requisito termico delle murature esterne previene questa disfunzione riducendo il coefficiente di trasferimento di calore all’interno della struttura. E’ la perfetta unione fra bellezza, ecologia e comodità che fa del Water cube un eccellente rappresentante dell’architettura come mezzo di comunicazione fra tempi e mondi separati.
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VINTAGE
CAFFETTERA, RISTORANTINO A MONTESCUDO By Pamela Fattori
Fotografo Alesandro Omiccioli
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mozionare: questa è la parola d'ordine per la buona riuscita di un progetto. Un obiettivo non semplice da raggiungere, specialmente quando si crea un ambiente pubblico come un bar o un ristorante. In queste pagine vi presentiamo VINTAGE la nuova caffetteria - ristorantino dello studio SINVENTA di Morciano di Romagna. Il titolare Gianluca Sanchi ci racconta come è nato questo progetto illustrandoci, quelli che sono gli ambienti, le scelte stilistiche e che cosa intende offrire ai propri clienti. >>
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“L'intento voleva essere quello di creare un ambiente romantico, caldo ed accogliente,una derivazione delle nostre abitazioni” - così esordisce Gianluca Sanchi parlando dei propositi che hanno dato vita a questo locale. La percezione che si respira entrando è quella dell’atmosfera D’antan, che come tutte le cose retrò e un po’ vissute è ben lontana dall’essere fredda ed impersonale grazie anche alla presenza di cuscini, poltrone, vasi d' orchidee sui tavoli che rendono il locale accogliente e ricercato. Un ambiente unico e suggestivo, che sa sicuramente contraddistinguersi sia per le scelte nell’arredamento sia per i servizi proposti. Non si tratta di una caffetteria qualunque, ma di un punto di ritrovo nell’ora dell’aperitivo per poi fermarsi per il pranzo o la cena grazie al delizioso ristorantino e ad una cucina curata negli ingredienti che sono stati selezionati per dar vita ad un menù più che interessante . Anche la scelta del nome VINTAGE è tutt'altro che casuale, perchè al suo interno tutto è studiato in modo da recuperare e rispolverare oggetti, tradizioni e storie del passato,nonostante questo stile retrò il cuore del locale formato da un bancone bar e da diverse vetrine espositive è veramente tecnologico, progettato per assolvere agli importanti flussi di lavoro e costruito da una delle aziende leader mondiali nell'allestimento bar, la IFI di Pesaro. >>
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Le scelte estetiche del locale sono state vagliate e dirette dalla proprietaria Sabrina Pascucci che per l'arredamento ha selezionato sedie, tavoli e lampadari recuperati presso diversi antiquari della zona; gli esempi pi첫 spettacolari di questa >>
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di Sanchi Gianluca Via G. Marconi, 54 - Morciano di Romagna, RIMINI 0541/988988 info@sinventa.it - www.sinventa.it
ricerca sono la piccola porta a noce e la finestrella sul bancone del bar. Ugo Bugliari Armeni, meglio conosciuto come AKAMART, si è occupato invece dello studio e della realizzazione delle pareti, fatte con mattoni a vista, dei battiscopa smaltati e della verniciatura invecchiata degli scaffali portabottiglie del bancone bar. Questo piccolo gioiello fatto a locale, si completa con un bagno fuori dai luoghi comuni. Nulla è lasciato al caso: i lavelli sono scolpiti in pietra; fiori, quadri e piastrelle fucsia diamante animano la stanza donandole quel tocco di colore che ben si sposa con la filosofia del locale. Completano il quadro i tagli di mosaico che, ci riportano alla toilette di inizio secolo, di un altro tempo. In una sola parola il Vintage ha tutte le caratteristiche per diventare uno dei locali culto dell'entroterra romagnolo,non una semplice caffetteria non un semplice ristorantino ma qualcosa di più, grazie anche al pool di professionisti che lo hanno costruito, guidati con professionalità dallo studio Sinventa di Morciano di romagna e da Gianluca Sanchi titolare dello studio.
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MASSIMO DEL MONTE ARTDESIGNER WWW.DARCHITETTURA.IT tel 0721802612 photo by DAVIDE CAPORALETTI
di Daniele Gazzetti
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inizia con una idea o con un desiderio; s’inserisce dedizione e volontà, si mescola emozione e sensibilità, ed infine lasciare che passione e amore portino a compimento il proprio sogno. L’ azienda di design D Architettura presenta una nuova linea di prodotti, che deriva da una lunga ricerca e sperimentazione svolta nell’ambito dell’arredamento. Miscelando differenti discipline come arte e design crea ambienti di una suggestione unica
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Come ci ha raccontato Massimo Del Monte, art. director dell’azienda <<Il futuro ha un cuore antico>>. I prodotti nel catalogo sono frutto di una energia acquisita col tempo, derivante da numerosi lavori compiuti. Formazione che è maturata nell’ambito della moda, realizzando negozi e atelier, come il negozio Gaudenzi a Riccione e curando allestimenti temporanei per differenti boutique, in differenti città come Milano, Bologna, Rimini, Riccione, Forte
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dei Marmi, ecc. Oppure sviluppando la realizzazione, come contract, di numerosi negozi per il marchio Emporio Armani in location importanti, per una realizzazione di grandi superfici, a Mosca, Parigi, Tallin, Zagabria, Yerevan, Baku ecc. Citando altri prestigiosi marchi per i quali sĂŹ ha un continuo rapporto lavorativo troviamo: il gruppo Pollini, Alberta Ferretti, Gilmar, Iceberg. Altre realizzazioni sono gli ambienti pubblici di ristoro come hotel, ristoranti, bar, ad esempio la Cioccolateria Roccati a Bologna. Inoltre ha sviluppato unâ&#x20AC;&#x2122;attenta e meticolosa assistenza nel realizzare arredamenti per abitazioni private, proponendo il format chiavi in mano. >>
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Forma estetica e funzione sono i due poli che nella progettazione danno l'orientamento all'ideazione di un prodotto o di un arredo, entrambi vengono coinvolti e presi in considerazione dallo studio D ARCHITETTURA. Sono innumerevoli gli strumenti con i quali l'art. director Massimo Del Monte esprime la sua creatività. L’ utilizzo di particolari materiali è un'interessante via che spesso si sceglie d’intraprendere, soprattutto per differenziarsi dai prodotti simili e del passato, l'accostamento di differenti materiali può sprigionare, con un giusto dosaggio, un risultato di un certo rilievo emotivo. Tenendo presente i processi industriali e delle caratteristiche della materia stessa, si cerca, sfruttandola al meglio, di dar
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libera espressione alla materia di divenire lei stessa protagonista. La naturale associazione che l'uomo dona alla materia e agli oggetti che lo circondano viene oggi stravolta. L'uomo col trascorrere del tempo ha immagazzinato informazioni, ormai assimilate e indotte nel proprio inconscio, ritenute come per buone. Incontrando questa nuovo tendenza, il suo naturale modo di ragionare viene modificato e quello che incontra viene assimilato come novità, per così creare un nuovo modo di pensare, apportando un accrescimento culturale ed ancor di più uno sviluppo sociale. In questo catalogo vi sono raccolti prodotti che esprimono al meglio tale concetto non limitandosi ad adempiere al proprio dovere di mobile o oggetto, ma di esprimere un valore aggiunto che è emozione, sentimento, che spesso nella vita quotidiana vengono a mancare.
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APERTO VENERDÍ, SABATO E DOMENICA
venerdì, sabato e domenica
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FINALMENTE NATALE: AUGURI !
HAPPY MIÚ YEAR GRAN CENONE E BALLO
Passa il Natale con noi, ospite della serata
RAFFAELLA FICO
la bellissima: da “Il Colore dei Soldi” Italia1
Fashion House con SAMUELE SARTINI WINS e LUKI Voice & Violin MARCO LANZETTA Prive Happy Music con dj FABRIZIO FRATTA Voice MINUZ
La festa più spumeggiante dell’anno. A festeggiare con noi
ANDREA RONCATO
Vol d’anges Fashion House con ALEX EFFE Voice ELISA GARDINI Vol de Nuit Happy Music con LUKY D.J. Spazio Latino Latino a 360° salsa, merengue, bachata, reggaeton, balli di gruppo con NICOLÓ D.J.
Centralgarage
Riviera Adriatica - Marotta - 0721 967389 - 335 5769917 www.miu-miu.it - info@miu-miu.it
DESIGN
HOTEL
DI DESIGN
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ultura e relax si coniugano nell'ultima frontiera del turismo, l'arte-hotel; strutture che offrono ospitalità in ambienti ricercati, ideati da artisti e maestri del design. By Matteo Garofoli
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l Bel Paese non poteva non appropriarsi, reinterpretandola, della più recente tendenza del turismo che viene dal nord Europa: gli hotel ideati da maestri del design, che in Italia diventano "arte-hotel", cioè luoghi nei quali oltre a godere di una raffinata ospitalità si vive letteralmente in mezzo a opere d'arte e design. Ingegneri, architetti e artisti famosi mettono il loro know-how a disposizione di quegli albergatori che vogliono far rivivere la loro struttura in un contesto più ampio dalla normale funzione ricettiva classica. E’ così che nascono luoghi ricolmi di stile, che offrono al cliente spazi di tendenza, che coniugano armoniosamente design e fashion e diventano fari stilistici delle città in cui sorgono, ridefinendo lo spazio e la vivibilità degli ambienti, che risultano ora come luoghi di forte impatto visivo ed alimentano l’immaginario personale grazie ad arredamenti ricercati, lussuosi e organizzati in maniera magistrale per dare sensazione di benessere, familiarità e maestosità insieme. Le caratteristiche comuni di questi hotel da 4 stelle in su, che fanno dell’abitabilità il loro must, riguardano gli ampi spazi a disposizione dei clienti, specie nelle hall; il luogo classico
del ricevimento, quello del primo impatto che, come si sa, è anche il più importante, infonde comodità ed accoglienza già ai primi passi mossi all’interno. Una miscela di arte minimale su spazi ampi donano l’importanza che meritano alle hall, fulcri e centri nevralgici della vita alberghiera, lasciando l’ospite stupefatto e a proprio agio allo stesso tempo. L’arredamento richiama le linee tipiche per un hotel che fa dell’architettura il proprio simbolo: linee nette e decise che perfettamente si sposano con gli spazi che le contengono; pareti con giochi di luce ed accessori hi-tech sparsi per le sale, ma tutt’altro che in maniera casuale; anzi, la funzionalità è condicio sine qua non per un risultato di sicuro apprezzamento e fruibilità totale del potenziale offerto. I colori caldi per le pareti, l’elevata fattura dei materiali, il gusto artistico nella scelta dei quadri alle pareti, insieme ai numerosissimi altri dettagli da cui non si può prescindere, vanno a completare l’effetto scenografico ricercato. Naturalmente, a cotanta cura e ricercatezza, non si possono tralasciare
elementi fondamentali, basilari, per fare di un hotel, un “hotel d’arte”: primo fra tutti, la qualità del personale; in primis nella disponibilità, professionalità e attenzione verso il cliente, successivamente anche nello stile, abbigliamento e tutto ciò che concerne la percezione visiva dello staff che si dà al cliente. Non si può offrire tanto all’ingresso e lasciar decadere poi tutto non offrendo servizi adeguati durante il soggiorno; è così che non si può fare a meno di SPA, sale convegni attrezzate e magari anche palestra, sauna e tutto quanto sia utile al miglior soggiorno possibile, che sia esso d’affari o di piacere, da soli o con famiglia. Lo stesso vale per la ristorazione: piatti sublimi nella qualità e nella presentazione, una
cantina ricca e fornita, un servizio impeccabile. Questi e mille altri dettagli, diversi da hotel a hotel, si possono trovare con sempre più facilità in giro per l’Italia e il mondo, ad assecondare vizi e desideri di clienti sempre più esigenti. E la nostra Riviera Adriatica è capofila di questo trend con la sua caratteristica, da sempre nota, di anticipare mode e innovazioni; ne è esempio il “Victoria Palace Hotel” di Cattolica, della famiglia Pritelli, che nella sua lunga storia ha attraversato indenne anche questo cambiamento, facendone anzi un capostipite dell’ideologia dell’hotel di design. Nel 2005 i Pritelli si sono affidati all’architetto-stilista Vincenzo de Cotiis per la ristrutturazione, è proprio il caso di dirlo, “a regola d’arte” della loro struttura.
Facciate, hall e sale sono state ammodernate secondo i dettami stilistici di cui sopra, ed in più è stato realizzato un funzionale centro benessere; altre strutture vedranno la luce di qui a breve, sempre in rispetto al percorso intrapreso qualche anno fa. De Cotiis ha fatto in modo che si esprimesse tutta la potenza espressiva dell’hotel, attraverso la valorizzazione di pareti, con colonne in vetro, librerie e quant’altro. Altrettanto impegno è stato messo nella progettazione delle zone bar, ristorante e nella loro modularità, che permette di svelare o nascondere, a piacimento, nuove stanze. Una soluzione che delinea la concezione di modernità degli ambienti. Ora che vi sarete incuriositi, andate a verificare, ci vediamo là!
IMPIANTO FOTOVOLTAICO CON INSEGUITORE A 2 ASSI
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telefono: 071-6607861 Fax: 071-2512522 Mail: info@gpsunpower.com Web: www.gpsunpower.com
on il sistema ad inseguimento a due assi, la resa dell’impianto a parità di potenza di picco installata è del 30-35% superiore rispetto ad un sistema fotovoltaico fisso. L’impianto della foto è composto da 42 moduli in silicio monocristallino da 180Wp, per un totale di 7,56Kw installati e produrrà circa 12.400Kwh/anno. L’impianto è installato in Umbria. La parte di inseguimento è gestita da un PLC con orologio astronomico che garantisce la perpendicolarità del sole rispetto al piano dei moduli fotovoltaici in ogni momento della giornata. L’impianto è incentivato con il “Conto Energia” per la tipologia non integrata di media potenza. Caratteristica principale di questo tipo di impianti è l’affidabilità del sistema che deve durare molti anni in tutte le condizioni atmosferiche. Per questo sono state utilizzate tecnologie di tipo industriale per impieghi gravosi, applicate grazie all’esperienza dei tecnici GP SUN POWER in sistemi a tecnologia avanzata nel mondo dell’automazione, dell’elettrotecnica e dell’elettronica. GP SUN POWER è a disposizione per informazioni, studi di fattibilità e preventivi, e vi ricorda che gli incentivi statali per poter avere il vostro impianto fotovoltaico a costo zero, di sicura resa economica, sono validi per tutto il 2010.
DESIGN | (UN)CONVENTIONAL ART
MATTHEW BARNEY Trasformismo di un genio Giulia Giovanelli
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orse ne avrete già sentito parlare, o forse lo avete semplicemente intravisto in qualche foto che lo ritrae parte di una sua creazione, non sapendo bene chi fosse. Matthew Barney, genio visionario la cui bellezza non passa inosservata, è oggi artista, regista e scultore. Ciò che lascia davvero sorpresi, oltre alle conturbanti opere dal sapore fantasy, ma dal significato profondamente radicato nell’essere umano, è il suo background. Non vi sbagliate affatto se pensate di averlo visto nelle campagne pubblicitarie di Ralph Lauren degli anni ’80. Sì perché il sig. Barney, per iscriversi nella prestigiosa università di Yale in Connecticut alla facoltà di Medicina, intraprese anche la carriera di fotomodello presso la Click Modeling Agency. Il suo I. Q. (quoziente intellettivo) è uno dei più alti del suo corso quando decide dopo due semestri, di lasciare Medicina per seguire i corsi del dipartimento di Arte per dedicarsi alle Arti Visive. Tanto sono irrefrenabili il suo estro e la sua voglia di comunicare il pensiero che lo cattura, che egli si esprime attraverso non solo opere multimediali, ma anche installazioni, scultura, fotografia e disegno. La sua opera più nota è il ciclo di film The Cremaster, che gli è valso il premio Europa 2000 alla 45° Biennale di Venezia nel 1993 e, nel 1996, lo Hugo Boss Prize indetto dal museo Guggenheim. Di questo progetto assolutamente innovativo, egli è allo stesso tempo creatore e produttore. Ma cosa è “CREMASTER” ? La medicina indica con questo termine il muscolo che nei testicoli regola, in relazione alla temperatura e all’eccitazione o alla paura, la reazione dei genitali maschili.
Tutto ciò è stato di stimolo per creare una vera saga di cinque lavori estremamente stravaganti che hanno suscitato scandalo, curiosità e pareri molto contrastanti. Un viaggio che conduce verso la distinzione sessuale, passando senza apparente logica da luoghi fantastici a reali. Un insieme di storie che riguardano la costruzione di edifici simbolici in senso fallico come il ChrysIer Building o la penetrazione nel grembo del Guggenheim Museum, ma anche la metamorfosi fisica e l’androginia sessuale che implicano la storia della fondazione di ogni città. CREMASTER 4 fu la prima proiezione in sequenza di questa opera magna ad iniziare il ciclo, il secondo fu CREMASTER 1, mentre il suo ultimo film della serie, è CREMASTER 3. In particolare questo episodio ha inizio nella Città di New York ed include scene all’ippodromo di Saratoga, dove cavalli innaturali evidentemente morti corrono dentro una sequenza di sogno, ed al Museo di Guggenheim, dove artista Richard Serra getta vaselina calda nelle rampe della famosa spirale del Museo. I film, che vedono Barney in ruoli diversi, tra cui un satiro, un mago, un ariete, Harry Houdini ed anche l’infame assassino dal nome Gary Gilmore, sono una grande amalgama di storia, autobiografia, e mitologia dentro un mondo fuori dalla realtà, dove immagini e simboli sono interconnessi tra loro. Un’altro progetto dell’artista americano è Drawing Restraint, antecedente al Cremaster cycle, al quale collaborò con colei che possiede ormai da svariati anni l’una e l’altra chiave del suo cuore, ovvero sua moglie Björk, in Drawing Restraint 9.
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LP DESIGN | DECORTREND LP DESIGN | DECORTREND
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Sa ENDI ture. F u o C o un ute cercan lo Ha i t o s n a n u o biti q in am ersi a lg e o h c iv r n a e . La infatti di stil serelle s a io p g g elle manlingua uelli d un dia q i d a e d r i tu nfo divers ccetta n trio a le sfa a è u h ic l n a t o s degli Cry ma ic design ua for l s a la ata te, applic o. te . tidian o dell’ar so qu u i d i t ogget
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signs e D u , Em d e b y a erna t hio D s c e a t a s t u E sedue! a l è una a t aybed n D m e i io v h rein offee T del mondo. L’Eusiota,cellittico in bambàù,esdi
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moda stabilit : Il tela più co e una dente c ” n a is e c t r li n p r o a b gar o so a “para he ne davver olare c y Uem c b ir c e e n as creazio uscini. ande b set di c una gr il u r s e p a v ele 300 to ne altri t assolu iunger g g a comfor i u c ollari a 4.000 d
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LP DESIGN | DECORTREND LP DESIGN | DECORTREND
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re, pi a i r B x deavatvaitp u o a e m r E e C s è … islaico , R o A m GU il
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uidare una Ferrari è un privilegio riservato a pochi fortunati. Ma guidare una Ferrari da corsa, magari in un affascinante autodromo italiano o europeo, supportati da un vero team e da un pilota professionista che per l’occasione vi fa da istruttore è un vero e proprio sogno per chiunque! Drive Center fa diventare realtà queste fantasie grazie a una formula chiamata “Challenge Day”!
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Questi corsi di pilotaggio si rivolgono principalmente a coloro che già possiedono vetture sportive e che vogliono migliorare le loro capacità di guida e godere appieno ed in sicurezza delle incredibili potenzialità di queste fantastiche auto. Grazie all’aiuto dell’istruttore al prorpio fianco, gli “ Exclusive Driver” (così vengono chiamati gli allievi) in una giornata riescono ad apprendere in maniera graduale I segreti della guida in pista e a vivere emozioni indimenticabili grazie ai 500CV delle Ferrari 430 GT utilizzate. I corsi potranno poi evolversi anche in veri e propri “ Racing test” per coloro che vorranno innalzare il proprio livello fino poter effettua-
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re anche delle gare! La stessa formula, ma dai toni più giocosi e rilassati Drive Center la propone per gli “Incentive aziendali”. Queste giornate normalmente vengono organizzate per aziende Leader che vogliono premiare i propri migliori clienti o i propri manager regalando un’ emozione indimenticabile, guidare una Ferrari da corsa in un vero circuito! Drive Center cura i dettagli e l’organizzazione degli eventi che si possono svolgere in tutta Europa e possono essere personalizzati venedo incontro alle più disparate esigenze .
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ASTON MARTIN “RAPIDE” 007 a quattro porte By Francesco Sabbatucci
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a rivoluzione estetica lanciata da Fisker Karma (la prima coupè capace di integrare quattro portiere in una coupè) ha stupito: tanto da spingere subito icone come Porche ed Aston Martin a provarci. Ma se con Fisker il parogone potrebbe anche sembrare forzoso (in effetti Panamera non sembra avere nessuna intenzione di interpretare il ruolo della coupè, e così pure Rapide) tra la nuova dama del casato di Stoccarda e la nuovissima gemma della corona britannica il parallelo soprattutto estetico è più che evidente.
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Di Panamera abbiamo già parlato , mentre di Aston Martin parliamo oggi , doverosamente in linea rispetto all’onda anomala causata dall’effetto Panamera.Per Aston Martin, “Rapide” significa la prima vettura a quattro porte della propria leggendaria storia. Due porte in più che vanno ad arricchire la consolidata lista di caratteristiche che hanno reso planetario il successo dei fulmini guidati dal celeberrimo agente segreto cinematografico: eleganza e prestazioni.
Le quattro portiere si aprono su un abitacolo sfarzoso ma al contempo sobrio, caratterizzato tra l’altro da clima a 4 zone, poltrone ventilate, un freno a mano ad attivazione elettronica ed un sistema di video enternaiment HD top-quality integrato nei poggiatesta anteriori a beneficio dei passeggeri seduti dietro. Ai più pretenziosi non dispiacerà sapere che il catalogo della “Rapide” permette di sciegliere tra ben 2 milioni e mezzo ( sì, due milioni e mezzo, avete capito bene!) di combinazioni possibili tra verniciatura esterna e personalizzazioni interne.
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SCHEDA TECNICA Motore: 6000 c.c. V12 48valvole (4 per cilindro) Potenza: 476 cv 0-100: 5,3 secondi Trazione : Posteriore Numero posti: 4 Prezzo : 175.000 Euro
Lunga ben 5 metri e 2 centimetri, la “Rapide” può vantare un peso piuma di soli 1905 kg. Un risultato reso possibile dal vastissimo impiego di alluminio e lega di magnesio. Sotto il cofano pulsa un cuore un V12 di 6000 cc capace di 476 cavalli. Un giello che oltre a permettere la scelta fra cambio manuale (a levette retrovolante) ed automatico, permette anche di scegliere il bilanciamento dell’assetto: “Normal”, per il turismo e “sport”, per divertirsi (in luoghi idonei, mi raccomando). Il prezzo di tanta esclusività? Tutto sommato, nemmeno troppo salato : 175.000 Euro.
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CR&S “VUN”
Classe Artigiana by Francesco Sabbatucci
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n barba all’anonimato estetico Jap che troppo spesso pone l’estetica in secondo piano rispetto alle mere prestazioni, continua la lotta stilistica tutta italiana nell’affermazionedell’idea di moto quale questione ormonale a 360°. Una lotta che alle note nomee patrie quali Ducati, MV, Guzzi e Morini, accomuna anche griffe al momento meno celebri ma con un potenziale, dati alla mano, davvero degno di nota. E’ il caso di CR&S che, dalla vorticosa Milano, mantiene alto il vessillo dell’artigianalità made in Italy proprio in un settore, come quello dei motori, in cui certe cose parrebbero ormai appartenere soltanto al passato; senza alcuna possibilità di riattualizzazione. Cr&S, in questo senso, sembrerebbe proprio carnificare, alla luce di “Vun”, la classica eccezione che conferma la regola. Vun è una moto costruita praticamente a mano, con cuciti addosso l’odore dell’officina artigianale ed il calore della passione per le due ruote. Agilissima da guidare, è l’ideale per divertirsi sul cosiddetto “misto”. In piena coerenza con la natura manifatturiera della realizzazione. Il prezzo della “Vun” è da considerare una semplice base di partenza per chi, appassionato della bella meccanica, non resisterà ad attingere al vastissimo catalogo
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accessori. Si va dal potenziamento del motore (fino a 68 cv) alle diverse verniciature del telaio, passando per differenti finiture dei cerchi, le sospensioni (differenti forcelle e ammortizzatori) ed il rivestimento della sella (vinile o camoscio). Unico punto fermo: il motore, Bombardier-Rotax da 652 cc 4 valvole ad iniezione elettronica a doppio iniettore. Una potenza di 54 cv a 7000 giri (valore davvero molto interessante per un monocilindrico), ma su richiesta si può avere anche la versione depotenziata a 34 cv (senza sovrapprezzo) o potenziata a 68 cv (con un sovrapprezzo di 2.650 Euro). La scelta del motore Rotax è stata dettata anche dalla la facilità di reperimento ricambi e di manutenzione: al di là della garanzia data dal costruttore, il Rotax è agevolmente riparabile in qualsiasi officina BMW. “All aroud” al compatto monocilindrico è stata realizzata una ciclistica “essential”, composta di un telaio a traliccio e di un forcellone in acciaio, anch’esso lavorato su schema cantilever; niente leveraggi progressivi. Di base i cerchi sono a raggi con dischi a margherita, pinza radiale anteriore e ammortizzatore Ohlins a testimoniare una dotazione, già di partenza, elitarista. La strumentazione ,completa-
mente digitale, è invece sintetizzata in un cruscotto minimal di preziosissimo carbonio. Serbatoio, sella e codino sono di puro alluminio e, convogliatori laterali (pensati a “branchie” di squalo) a parte, nessuna sovrastruttura in più, per un interasse di soli 1386 mm ed un peso di appena 135 kg a secco. Un piccolo aneddoto: “Vun” non è altro che la traslazione dialettale lombarda del termine italiano “uno”; dacchè la Vun è la prima creazione della storia CR&S. Una storia che è già pronta ad investire sul futuro con “Duu”, la recentissima (e bellissima) creazione presentata in occasione di EIMA 2009, che a partire dalla primavera 2010 amplierà la gamma CR&S. A questo punto “Duu” dovrebbe risultare di facile traduzione anche per gli appassionati non lombardi…
SCHEDA TECNICA Categoria: naked Motore: monocilindrico Rotax 4 valvole 652 c.c. Potenza: 54 cv Peso: 135 Kg Prezzo .14.220 Euro
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Marconi Gomme Di Sergio - Massimiliano & C. (S.N.C.) Località Fornaci, Sassoferrato (AN) Tel.: (+39) 0732.96126
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BERLIN IS SO CRAZY! by Francesco Furiassi
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l primo impatto con la capitale Tedesca?? Decisamente pessimo. Senza l’ausilio della mia inseparabile Lonely Planet non sarei neppure riuscito a lasciare l’aeroporto di Schonefeld. Sera inoltrata, arrivo a Berlino. Treno, metro e finalmente emergo in un apparentemente anonimo quartiere nel cuore delle città. Impatto decisamente freddino. …Ma ricorderò i quattro giorni a seguire come alcuni fra i più “delirantemente divertenti” della mia vita!! Tra le grandi città d’Europa, in questo momento Berlino è decisamente la meta da scegliere. Un motivo a caso? Il ventennale dalla caduta del muro, per il quale Berlino e ogni berlinese non poteva certo farsi trovare impreparato. Non è ancora sufficiente? Allora visitatela! perché è la città del momento. Non bella e sontuosa quanto Londra, ne chic e snob come Parigi, ma decisamente la più “cool”.
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TRAVEL | BERLINO
Berlino vive un particolare momento in cui tutto al suo interno finisce per splendere, anche un mal messo capannone può diventare un locale all’ultima moda, un museo o una raffinata boutique. Berlino non ha bisogno di assomigliare a qualcos’altro, ha un identità propria, forte, oserei dire conquistata a suon di battaglie… Dal 9 Novembre dell’89 niente è stato più lo stesso, qui è venuta meno la divisione del mondo in due parti. Il coraggio dei berlinesi ha avuto un vero effetto domino su tutti gli altri popoli del blocco sovietico. Venti anni fa Berlino è stata protagonista di una svolta, in quegli anni si sono liberate delle energie e del coraggio tali che la rendono il simbolo della libertà sociale e della sperimentazione. Dopo tutte queste premesse “importanti”, sembrerà strano, ma confesso di non aver visto praticamente nulla della città, in compenso però “ho vissuto la sua gente”, ne sono stato travolto e ingurgitato. Appare chiaro quindi che riporterò un ritratto decisamente underground e soggettivo di Berlino. Alloggio nel quartiere di Schoneberg, tranquilla area posta a pochi minuti dal “Mitte” centro della città, al “River Side” il graziosissimo Lodge gestito da Enrico, un funambolico ragazzo tedesco che sarà la mia “guida” durante l’intero soggiorno. Sempre nello stesso quartiere non mi esimo dall’esperienza di trascorrere una notte al “Propeller Island City Lodge”, indubbiamente l’albergo più alternativo di Berlino. Creato dal genio del suo proprietario, l’artista Lars Stroschen, l’ hotel vanta delle camere uniche, che hanno come solo “tredunion” con le classiche stanze d’albergo la presenza di un letto al loro interno…e anche qui ci sarebbe da discutere visto che tra scenari surreali e peccaminosi ci si può trovare dentro una cella, in una tomba e perfino all’interno di un gigantesco caleidoscopio!!! Partenza! abbondante pasto in uno dei mille ristorantini che costellano le rive dei canali della città, qui tutto costa meno! Altrove questo conto
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basterebbe appena per un aperitivo! Data la vastità della città, ma al contempo la sua vivibilità e il traffico abbastanza scorrevole, decido di boicottare ogni mezzo pubblico e noleggiare una bicicletta. Il bel tempo aiuta i miei propositi e macino chilometri sulla mia bici dalla livrea verde elettrico. In un solo giorno “scampanello” sotto la porta di Brandeburgo (davvero magnifica!), sorseggio un caffè allo Sturbucks posto sotto la TV Tower, ammiro divertito artisti di strada piroettare nella immensa Alexander Plaza. Rientro costeggiando la Spree, il magnifico fiume che attraversa Berlino, osservo questo grande serpente perdersi con le sue diramazioni in mezzo ai palazzi e insinuarsi sino a raggiungere le viscere della città. La rete di piste ciclabili è magnifica, totalmente diversa dai posticci sentierini “regalatici” dai nostri amministratori. È facile notare quanto i berlinesi amino la propria città dal modo in cui vivono le aree comuni, le piazze e i propri parchi. La decisione è presa, guidato dal
mio amico Enrico decido di visitare Berlino da una prospettiva nuova, privilegiata. Andiamo ad affittare un Kayak! sì, affittare un Kayak e girare indisturbati per i fiumi qui è possibile! qui tutto è possibile, basta immaginarselo!! Non ci sono parole, io ed Enrico passiamo una giornata e mezzo a gironzolare sul fiume, attraversando chiuse e passando perfino sotto il monumento “dell’uomo cellulare”, documentando tutto con un intero servizio fotografico. Tra isolotti e polmoni di verde, passiamo sotto ponti, ormeggiamo su “taverne galleggianti” per gli approvigionamenti e alloggiamo su un hotel-barca posto lungo la Spree…una vera esperienza di “mare”con tanto di rollio che ci culla tutta la notte. È impareggiabile distinguere l’elegante silouette della TV Tower dalle acque della Spree, vedere i grattacieli di Berlino sdoppiarsi nel riflesso delle sue acque e sentire il brusio della metropoli, ma al contempo esserne estranei. Berlino è come tu la vuoi! Ho cercato avventura e l’ho trovata, ora però lasciamo un po’ di spazio anche alla vita notturna ed al “Life Style”. I giovani amano divertirsi e non hanno alcun pudore a dimostrarlo. Ogni locale è colmo di gente, le serate sono innaffiate da ottima birra (rigorosamente tedesca!) e gli approcci con l’altro sesso sono quanto mai diretti. Non c’è niente di più semplice che stringere amicizia a Berlino, e in pochi istanti ci si trova a fare baldoria con un gruppo di perfetti sconosciuti. I locali, come la città d’altronde, sono ricchi di personalità ed è possibile trovarne una varietà tale da assecondare ogni umore, ci sono divertenti localini sulle spiagge del fiume e bettole underground ricche di vita. Sono di gran voga anche i “Private Party”ovvero feste private organizzate sempre in luoghi diversi alimentate dal tam tam tra giovani e meno giovani pronti ad affrontare serate all’ultimo grido! Questo mio resoconto contiene solo alcuni dei motivi per cui mi sono trasferito qui…solo nella mia fantasia per ora.
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