life people marzo aprile 2010

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DESIGN

by Luna Genzano

CAMOMILLA

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mile chic. Pratico , elegante e ,nel contempo, divertente il bauletto a mano by Camomilla in velluto marrone arricchito di fiore extralarge Appena 86 euro per un inverno che siA sberleffo all’austerity.

Marotta Macchine Via I. Asimov, 6/8- Marotta di Fano (PU) D ARCHITETTURA 0721.967292-969648 progettazione e arredamenti d’interni info@marottamacchine.it Massimo Del Monte Art Designer Fano,www.marottamacchine.it via Montevecchio | tel 0721 802612


Design Roberto Garbugli

É TemPo dI FuTuro

SIFA S.p.A. 61022 Colbordolo Pesaro Italy Via Nazionale 15 /19 Tel. 0721/4741 Fax 0721 497507 info@sifaspa it - www.sifaspa.it



OUTLET VIA DELL’ARTIGIANATO 24 – 63018 PORTO S.ELPIDIO (AP) WWW.GIANMARCOLORENZI.COM


INDEX

LIFE PEOPLE N° 23 MARZO - APRILE

FASHION THE STYLIST: Il look di Cristina Chiabotto 09 SPECIALE PITTI UOMO 10 NEW BRANDS: Rikphil 23 ACCESSORI 26 GRIFFE STORY: Cavalli, il brand maculato 31 CHARME: Eco Sensuale 35 STORY: La calza 38 EXTRA-ORDINARY FASHION 40 CATWALK: Alan Parker presenta 42 L’Uomo RIchmond 2010 STATUS SYMBOL: Il chiodo fisso del Rock 51 BEAUTY TOTAL DREAM 54 NOT FOR ALL 57 SALUS PER AQUAM: Rinascere dall’acqua 58 TIPS: Beauty secrets 62 NAILS ART 64 PEOPLE STAR BIOGRAPHY: David Beckham 67 GOLDEN BOY: Lorenzo Thione 71 GOLD HISTORY: Yoox 75 KITCHEN: La carne 81 LIFE STYLE: Suicide girls 82 ICONE DI STILE: Freddie Mercury 84 EVENTI: Robin Hood 89 PLATINUM DREAM INSIDE: Jade Mountain Hotel 90 THE CLUB: Platinum Ring Club 95 CHIC & SHOCK 99 DESIGN TOP DESIGNERS: Isao Hosoe 105 WORLD PROJECT: London Eye 113 EX AREA FALCK: L’architettura del fare 109 DECORTREND 116 AMBIENTI: Arredare 119 Art Hotel: Castel Brando 123 COMPLEMENTI D’ARREDO 128 (UN)CONVENTIONAL ART: Damien Hirst 131 SPEED AUTO: Lexus LFA 133 MOTO: MV AUGUSTA F4 - 1000 - 2010 139 TRAVEL Lisbona 143


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LA REDAZIONE Direttore Editoriale e Creativo Giacomo Bertulli

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IL LOOK DI

Marianna Pilato

FASHION | THE STYLIST

CRISTINA CHIABOTTO

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uando fu eletta Miss Italia nel 2004 aveva già conquistato tutti per il suo aspetto fresco e pulito. Ora, a distanza di qualche anno, la ventiduenne Cristina Chiabotto è considerata non solo una bella ragazza ma anche una conduttrice di talento. Secondo un sondaggio del settimanale “Tv Sorrisi e Canzoni”, inoltre, la showgirl è risultata la miss più amata fra tutte le vincitrici del concorso ideato da Enzo Mirigliani. Di conseguenza, essendo un personaggio molto seguito dal pubblico giovanile, Cristina è divenuta ben presto anche un modello di riferimento per quanto riguarda la definizione di certi tipi di look e l’adozione di nuove tendenze. Ultimamente ha fatto molto scalpore lo stile Anni Venti sfoggiato dalla presentatrice a Capodanno, durante il quale ha intrattenuto egregiamente la folla accorsa ai Fori Imperiali per assistere alle esibizioni live di Antonello Venditti e degli Zero Assoluto. Innanzitutto, per tenere in ordine la sua lunga chioma castana (per ora, infatti, sembra che non voglia tornare al biondo platino degli esordi), ha voluto indossare un particolare cerchietto piumato, accessorio fra l’altro rilanciato proprio durante questa stagione da brand prestigiosi come Miu-Miu, Lanvin e Louis Vuitton. Ai “Roaring Twenties” (i ruggenti anni Venti, appunto) erano ispirati anche il top, il bracciale e i guanti di raso che hanno dato quel tocco in più a una mise già di per sé elegantissima, composta da bolerino a mezze maniche in pelliccia e gonna lucente un po’ sopra al ginocchio, tutto nella tonalità del momento: il blu. Ad ogni modo Cristina, rilasciando delle dichiarazioni alla stampa durante l’ultima edizione di Pitti Uomo, ha affermato di non essere una fanatica della moda e di essere comunque interessata a seguirla. Ama molto vestire sportivo, sebbene agli eventi mondani appaia quasi sempre con abiti molto raffinati. Come la maggior parte delle donne, poi, le piace di tanto in tanto fare shopping: nei giorni delle feste natalizie,

per esempio, è stata vista passeggiare per le vie del centro della capitale nascondendo il suo volto dietro un paio di grintosi occhiali da sole Carrera, mentre lo scorso settembre, in partenza alla stazione Centrale di Milano, è stata fotografata con un inconfondibile borsone da viaggio firmato 1A Classe Alviero Martini, brand del quale è una fervida ammiratrice. Considerate poi le sue esperienze come modella e il suo fisico perfetto, diverse aziende di abbigliamento, calzature e accessori non si sono attardate a reclutarla come testimonial dei propri prodotti. Un anno fa è stata la protagonista della campagna pubblicitaria delle scarpe di Andrea Morelli e, in seguito (solo per citarne alcuni), della colorata linea intimo per l’estate 2009 Cotonella e di Facco Gioielli. Per quest’ultimo brand Cristina, indossando un vivace abito viola, ha presenziato al salone di Vicenza Oro dove è stata svelata in anteprima la collezione “Le Gioie del Cuore” da lei sponsorizzata. Lo spirito caratteriale pratico e moderno della diva del piccolo schermo, infine, è stato riportato nei mobili della linea Young Home, che la stessa si è divertita ad ideare per Chateaux D’Ax e dalla quale possiamo intuire anche i suoi gusti in fatto di arredamento. I proprietari della ditta Walter e Antonio Colombo, infatti, hanno deciso di andare controtendenza, dando la possibilità a sei vip di cimentarsi nel ruolo di designer e di firmare degli ambienti living completi di tutti i comfort immaginabili. Non essendo una persona a cui piace fare programmi per il futuro, non è possibile prevedere con facilità gli sviluppi della carriera e del lifestyle di Cristina Chiabotto. Quel che è certo è che siamo di fronte ad un carattere volitivo, che ama rimettersi in gioco e che non si preclude nulla a priori: l’importante è sentirsi sempre a proprio agio!

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FASHION | ANTEPRIME

PITTI UOMO NEW COUNTRY CHIC METROPOLITANO

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l nuovo Pitti Immagine Uomo svoltosi a Firenze interpreta gli importanti cambiamenti che la moda sta attraversando. È una manifestazione che è espressione della nuova e ritrovata eleganza dell’uomo contemporaneo. La Fiera punta su spazi aperti alle più moderne combinazioni di abbigliamento, accessori, stili di vita, consumi culturali e intrattenimento. Il risultato del progetto apre prospettive inedite per la community che si incontra al Pitti Uomo in una sorta di fashion district urbano. Prendiamo ora in esame le tendenze, emerse dal salone, per la prossima stagione autunno-inverno 2010/2011. Sono tre e suddivise in: percorso classico, percorso informale e percorso avant-garde. Il percorso classico è una equazione di un nuovo formale con uno spirito heritage, lezione sartoriale e stile deconcentrato. È un guardaroba ripensato secondo una nuova libertà di pensiero e di stile. L’uomo del prossimo inverno costruisce il suo codice di eleganza nel caloroso e rassicurante mix di richiami heritage, qualità manifatturiera e attitudine decontratta. L’anima sartoriale diventa asse portante di sottili equilibri: tra cura minuziosa del dettaglio e materiali esclusivi, ma anche tra tagli d’atelier e tecno-tessuti. L’abito classico si trasforma attraverso il lavaggio in capo o studiati trattamenti di tintura, in una nuova interpretazione post-contemporanea. Spazio a un repertorio che sceglie il lusso della tiratura in serie limitata e con il valore aggiunto dell’artigianalità. Si apre anche all’impiego di materiali tecnici e performanti. La giacca diventa vero ambasciatore di stile ed esprime personalità. Realizzata in lane nobili o in jersey, lavata o tinta in capo, trova esaltazione in nuove regole comfort, in un impasto di nuove tinte. Caban, sport-jacket e cappotti scelgono morbidi cachemire, nylon cotone o microfibra iperlight. Con l’impiego di finissaggi eccezionali, il cappotto può assumere una consistenza tale da entrare in un pugno di mano, evitando qualsiasi stropicciatura. La camiceria si propone in righe multicolor anni ’70, check e motivi tartan segnano i look formali e informali per l’intera giornata. Focus sulla tradizione pellettiera per le calzature, ma con un twist contemporaneo. Si ridefinisce lo stile sportivo con l’impiego di materiali eco-compatibili, pellami dall’aspetto prezioso e dai toni de-saturati che donano a borse e scarpe un look vissuto anni ’70. Il colore illumina il formalwear in nuove combinazioni cromatiche. Focus sul grigio nelle sue diverse tonalità, ma illuminato da lame di colore come : il rosa, il viola e il rosso. Accanto alla gamma dei grigi, spiccano verdi, marroni ma anche palette di blu.

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Il percorso informale va dal vintage allo stile navy, dal country alla tecno-couture e si presenta come il nuovo casual wear. È il ritorno a uno stile maschile e metropolitano, a strati e estremamente versatile. Un viaggio che trae suggestioni dal registro militare e navy per approdare ad una marcata allure vintage nell’universo country, ma anche nelle atmosfere college. Capo cult è il parka, dalle forme morbide, accanto all’indiscussa attualità del piumino imbottito in vera piuma d’oca. Il contemporaneo si intreccia al recupero d’archivio: se la riedizione di capi storici accoglie il dato high-tech in capospalla dai pesi ultra-light, la radice outdoor continua a far tesoro di una vena sportiva che la caratterizza, dalla caccia al motociclismo. Parka dalla vestibilità comoda, trench e caban stile marina, giacche modello biker, bomber imbottiti in piuma d’oca. Focus su capi trasformabili e multistrato, che si adattano facilmente a repentini sbalzi di temperatura e condizioni climatiche difficili. Tra i capi spalla di punta, bomber in piuma d’oca, piumini reversibili, piumini ultra-lighy con o senza maniche, giacche in lana con interno staccabile in nylon. I pantaloni con trattamenti e tinture conferiscono un aspetto volutamente vintage. Il denim incrocia il registro workwear, per un effetto iper vissuto. Grande ricerca nelle sneaker con design dal sapore squisitamente heritage, cambiano l’aspetto e i materiali. La scarpa guarda allo sport anni ’80, è di vitello martellato mixata a croste ingrassate. Capi caldi, protettivi e resistenti scelgono cotoni cerati, lane compatte e tessuti ideati per una performance ottimale in ogni condizione climatica come panno laminato o lana con impermeabilizzazione esterna, nylon cotone opaco e nylon lucidi idrorepellenti. Vitello, crosta e camoscio vestono sneaker e stivaletti bassi, ma anche il polacchino con plantare anatomico e antishock in lattice. La palette passa in rassegna i toni del sottobosco, intervallati da sfumature di viola, verde pino e ghiaccio. Nuovo protagonismo anche per la gamma dei blu, accanto ai colori di appartenenza dei college. Il percorso avant-garde è un eclettico mix per un dandy angloamericano dal gusto italiano. Allure country-chic per il neo dandy, a cui lo sguardo nostalgico verso le atmosfere della campagna non impedisce di entrare in perfetta sintonia con i ritmi e le occasioni della metropoli. Il risultato è un abbigliamento eclettico, influenzato dalle esigenze della vita nella city, dalle incursioni di sport e tecnologia, ma anche affascinato dalla qualità dei tessuti della tradizione. Animato da giochi di stile, rimodula il country gardening in chiave cosmopolita. Tessuti “tailored


FASHION| CHIC&SHOCK | ANTEPRIME PLATINUM spirit” si reinventano su fit moderni, mescolando tradizione e innovazione con tirature in serie limitata. La sperimentazione dà alla luce nuovi classici, reinterpretando in versione sfoderata o double capisaldi del guardaroba maschile come il cappotto, il parka e il piumino. Goose jacket di nuova generazione: metallizzati , trapuntati, in nylon super sottile e in nylon-lana sempre costruiti con un’attenzione maniacale alle vestibilità. La maglieria si racconta attraverso suggestioni vintage con filati pregiati e trattamenti used. La camicia diventa icona del bilanciato equilibrio tra rigore e tendenza. La novità è nei colori tra un intenso azzurro ad un

grigio fino al verde interpretando una camicia classica e con modelli elasticizzati. La stringata destrutturata assume una coloritura vintage, vitelli martellati prendono forme che vanno dalla derby agli stivali bassi o al mocassino in vintage suede ingrassato. Infine, accessorio irrinunciabile del nuovo dandy, gli occhiali: pezzi in limited edition, che non si negano un tocco eccentrico per colore o materiale. Questo nuovo look country chic gioca con le palette e con la gamma dei verdi e con i colori pastello , con il grigio e il nero associati a lampi cromatici, con accenni di viola, con il blu notte, il lilla e il bordeaux.

FORM ENGLISH STYLE TAILORING Aristocratico stile inglese con linee sartoriali e gusto artigianale. Di stile cosmopolita, la nuova collezione FORM per l’autunno inverno 2010/2011 rompe gli schemi con la tradizionale influenza sartoriale britannica, fondata sull’abilità e bravura artigianale. Importanza fondamentale è data dalla ricerca dei tessuti che vanno da l’uso dei più importanti frabics inglesi incluso il cashmere e la pura lana vergine. La collezione di questa stagione è evidenziata da texture che accennano nei colori tradizionali le famose trame dello stile puramente classico inglese e cioè: lo spigato, i quadri, tartan e twills in profondo rosso e rosso vino di Borgogna. Naturalmente elegante e ottenuto con continui accenni a forme casual con materiali lussuosi. La classica silhouette di FORM sono trasformate in un abbigliamento più ampio conferendo una nuova immagine ai montgomery e ai cappotti eseguiti sempre con una rigida cura e attenzione ai dettagli con accessori unici, originali, personalizzati realizzati di metallo. Importante l’inserimento di lane pregiate come lapin e lana merinos per le fodere che creano una chiave nuova per capi di lusso con attenzione all’elemento praticità. Pulite e semplici linee dominano la sartoria includendo delle reinvenzioni dal classico e rigoroso stile inglese delle giacche doppiopetto. Maglieria di lusso realizzata in grossi filati di cashmere con fantasie spina di pesce e motivi zig-zag creando un sottile e raffinato elemento di punti che creano profondità.

FURLA UOMO BORSE TRADE TRAVEL La nuova collezione Furla Uomo trae ispirazione dai modelli classici della pelletteria maschile, reinterpretati in chiave contemporanea attraverso soluzioni innovative tra dandismo decadente e design attuale. E’ dedicata all’uomo che lavora e vive con ritmi veloci, ma che trova anche il tempo per la cura di sé, con uno sguardo attento, uno spirito sempre rivolto ai temi della natura e dell’ecologia. Ecco quindi la linea Amsterdam a ridefinire lo stile degli accessori sportivi, con l’impiego di materiali eco-compatibili, combinando con audacia i colori classici del mondo active come il grigio, il blu e il rosso. Pellami e dettagli ricercati giocano un ruolo importante e fondamentale nell’ intera collezione. Sono infatti i materiali dall’aspetto prezioso e dai toni desaturati che donano alla nuova linea Auckland un aspetto vissuto dal sapore anni’70, come il nylon imbottito “futurista”, oppure il vitello effetto “barbour”, ottenuto grazie ad una speciale ceratura, mentre il vitello stampa emù dal fascino vintage, conferisce alle classiche cartelle da lavoro o ai borsoni da viaggio della linea London un aspetto più contemporaneo. Le nuance si fanno “polverose”, come rubate al mondo vegetale, dal marrone con riflessi d’argilla al verde muschio. Il grigio diventa il colore cardine della stagione, come se fosse un nuovo nero. Il blu rimane un fil rouge all’interno della collezione Furla Uomo in tutte le sue sfumature, dalle più chiare alle più intense. Un tocco di rosso “cherry” accende la piccola pelletteria. Gli accessori come le sciarpe e i guanti realizzati in lane pregiate per scaldare l’inverno più rigido, sono proposte in un caldo “terra rossa”.

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MCS MARLBORO CLASSICS CITY DREAMERS La collezione autunno/inverno 2010/2011 è stata pensata per uomini che vivono nelle grandi città del mondo, che desiderano esprimere la propria individualità attraverso lo stile e che apprezzano al massimo il senso di libertà trasmesso dalla linea MCS Marlboro Classics. Senza abbandonare le radici dello stile di vita americano, MCS Marlboro Classics suggerisce un abbigliamento indipendente, più semplice ma allo stesso tempo sofisticato. Questa stagione la gamma di colori sorvola il nero in tutte le sue sfumature, si dirige verso il grigio fumo, fino ad arrivare al blu navy e al marrone scuro; infine troviamo addirittura tocchi accesi di rosso, verde e blu. Oltre ai materiali tradizionali come la tela e la pelle, vi sono anche quelli più all'avanguardia, abbelliti da dettagli personalizzati. Questi nuovi tessuti trattati conferiscono un look vintage, mentre le lavorazioni più tecniche offrono un tocco contemporaneo e moderno. Lo stile dell'uomo di questa stagione mostra un'eleganza semplice con le nuove proporzioni dei cappotti e delle giacche, molto funzionali ma comunque sempre alla moda. I pantaloni chinos e quelli a cinque tasche sono adornati di motivi, righe o quadretti, oltre alle cuciture di contrasto, ai dettagli in pelle e alle stampe. Denim Attitude conferma l'importante sviluppo della linea jeans, sia per le camicie, per i pantaloni o per i giubbini. La ricerca costante ha portato alla luce nuovi materiali, come il denim in cotone organico, i cotoni tramati con fili di carta e i filati di cotone riciclato. Si possono anche trovare diversi capi appositamente concepiti per stare all'aperto e sfidare l'inverno delle città: impermeabili gommati, cappotti scamosciati stone washed, dal bavero altissimo e con dettagli sul davanti e i cappucci in pelliccia. Con MCS Marlboro Classics, gli uomini più consapevoli del proprio stile hanno adattato lo spirito da vero duro del West americano alla vita nella metropoli. Le camicie a quadri sfoggiano colori più sofisticati, con motivi minimal e materiali in contrasto, come lo chambray e il cotone oxford. Per un'eleganza più casual: blazer in lana decostruita da abbinare a un maglione in jacquard, in lana merinos o in jersey. Il classico look americano rivisitato. Tra i colori troviamo il marrone, il verde, il beige, mentre il grigio, in tutte le sue varianti, è di sicuro il protagonista dell'inverno nella grande città.

PIRELLI PZERO RUBBER TOUCH “Rubber touch”, tocco di gomma: una rivoluzionaria mano gommata corre nella collezione, portando in superficie la natura più autentica della P lunga. Materiali innovativi che utilizzano nuovi finissaggi, stratificazioni, placcature interne e dettagli. RUBBER JACKET: tecnologia umana per il giaccone col cappuccio riscaldato dalla fodera di pile staccabile in colori a contrasto: grigio industriale e arancio. Spalmature gommate anche sulle asole e sotto i bottoni del trench british e peacoat. Massima espressione sartoriale del capo, interno foderato con cuciture esterne per creare un perfetto effetto sfoderato. RUBBER RACER SHOE: il vitello di gomma Sneaker con tomaia in vitello pieno fiore ricoperta da un esoscheletro di gomma oil free: senza oli aromatici dannosi per l’ambiente. Suola e calzatura costituiscono un tutt’uno: un guscio anatomico, detto “shield”, che avviluppa uniformemente il piede. Grazie a particolari cuciture areate e agli eylet, occhielli di ventilazione, la Rubber Racer Shoe garantisce massima traspirabilità. Viene proposta in colori: nero-fumo e argento-gommato. Logo sfumato rosso, giallo o grigio.


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ETIQUETA NEGRA POLO & SPORTWEAR Quando lo stile è una questione di “Etiqueta” Porta con sè un ricco e affascinante bagaglio culturale con valori che identificano un uomo per raffinatezza, classe ed eleganza, viva di quell’allure che interpreta un mondo esclusivo. Etiqueta Negra è polo & sportswear, un gusto e uno stile italiano che distingue e si distingue. Un “etichetta” appunto, dietro cui sono racchiusi tutti i valori di una vita, un codice comportamentale etico che usa come immagine un’eleganza semplice e discreta, uno stile moderno e allo stesso tempo sofisticato. Il brand condivide la passione per il mondo del polo e lo spirito competitivo delle auto d’epoca, sponsorizzando la Milles Millas argentina. Ispirato a una filosofia d’internazionalità, Etiqueta negra diventa sintesi di un mondo elitario che si riconosce nella qualità, nella cura dei dettagli e nei segni stilistici, vero strumento di identità. Raffinata la nuova collezione ispirata a due mondi d’indiscutibile fascino, quello del polo e delle auto d’epoca e si fa interprete di uno sportswear chic attraverso personalizzazioni di classe e modellerie tipiche di queste due realtà elitarie. Camicie e polo sono reinterpretate con grafiche semplici e vengono proposte con un importante studio dei colli stand up , in rib e di nuovi botton down, motivi di identificazione del brand. Corpo, collo, polsini e interni vengono distinti anche con quattro tipi di tessuti che dialogano in ogni singolo capo in modo armonioso e nuovo. Tra gli elementi fondamentali della collezione troviamo sovrapposizioni multiple di “tape” in lana e in cotone, evocazione di vecchie icone sportswear. La nuova collezione, varia e ricca di proposte, si caratterizza per i dettagli atipici della costruzione dei capi declinati in modo trasversale per l’uomo ed è dominata dalla gamma dei grigi melange, del nero, del bianco e del blu in armonia con toni avorio, verde inglese, avio e vino, resi polverosi dai trattamenti. Uno stile che nasce da una passione e da un profondo credo costruiti in nome dell’eccellenza per dare vita a nuove storie di uomini pronti a segnare traguardi importanti. Non senza indossare un abbigliamento fedele alla propria filosofia di vita, racchiusa in una sola parola “Etiqueta”, chiave di un successo personale, seconda pelle e imagine di un mondo nuovo.

TWEEN IT’S CALLED ATTITUDE Tween è una linea provocatoria con un serio ruolo di uomo di una mascolinità moderna per le giovani generazioni con nuove e influenti fondamenta. La collezione TWEEN autunno/inverno 10/11 trae ispirazione dalle Gangs e Teddy Boys degli anni ’50. L’attitudine principale è nella ricerca di forme semplici e silhouette easy-chic di gusto “Rebel-Look”. L’abito è asciutto e attillato, le linee sono pulite e conferiscono capi di estrema precisione. I colori sono ricchi e con tonalità fumè. La nuova collezione di questa ditta turca presenta individualità alle manifatture sartoriali maschili. Le giacche e le camicie sono raffinate, la maglieria è strutturata, i capi di pelle hanno forme essenziali con un’immagine di ribelli e rappresentano il must della collezione. Una chiave importante della collezione sono le camicie a double-face e le camicie-giacche. Sono reversibili e realizzate di tessuti con trame relativamente informali. I tessuti sono innovativi ed un mix tra funzionale e lavaggi oppure lane cotte e pelle lavata. Cotoni stretch e lane mescolate con fibre pregiate. Fine maglieria creata in interessanti contrasti di punti e filati. I toni dei colori vanno dal toni del grigio fumo al blu petrolio. Il brand giovane vuole proporsi ad un target contemporaneo e mascolino con la ricerca di una silhouette innovativa con uno stile basico e con l’abilità di una rinnovata autenticità e semplicità creata e pensata per una realtà di abbigliamento per il giorno e per la notte.

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H.M.S. ENDURANCE CREW MODERN HEROES FOR URBAN LIFE L’uomo Endurance è metropolitano e vive le sue giornate intensamente; indossa capi pratici e facilmente adattabili ad ogni situazione, perché è un uomo che ama essere comodo, in ordine, sentirsi sempre a proprio agio e sicuro di se. Il fil rouge di H.M.S. Endurance è un perfetto connubio tra eleganza e sportività che accoglie e soddisfa le esigenze di chi lo indossa. L’ Endurance Crew investe le sue energie nella ricerca di materiali, di lavaggi e di tinture per rendere uniche e immediatamente riconoscibili le proprie creazioni. La collezione si rivolge ad un consumatore attento alla qualità e al comfort, che apprezza la ricerca, la particolarità delle lavorazioni ed è attento al fashion trend. I materiali: cotone carbonato, panni operati, nylon ad alta densità, gabardine tinte e poi sovra-tinte, smerigliature, tinture old, tinture fast e lavaggi stone rappresentano il carattere della collezione 2010-2011 del brand. Particolare attenzione è rivolta all’imbottitura dei capo spalla capaci di trattenere il naturale calore mantenendo costante la temperatura del corpo senza impedirne la traspirazione; una importante e salutare caratteristica evidenziata in ogni capo da un’apposita etichetta. Grande spazio in collezione all’imbottitura naturale, 100% piumino. L’elevata qualità dell’imbottitura, realizzata in piumino, garantisce una naturale morbidezza, una leggerezza e una superiore tenuta termica dei capi. In tutta la collezione è forte il richiamo all’avventura degli equipaggi che hanno sfidato i ghiacci - a cui il marchio si ispira, a partire dai colori che sono decisi e forti: i basici piombo e nero e i luminosi rosso, verde, azzurro e bianco panna e all’ immancabile blu navy.

ANGELO NARDELLI LA RICERCA DI UN COUNTRY CHIC Filo conduttore della collezione ANGELO NARDELLI è il “rosso”, colore che ritroviamo come motivo predominante nella maggior parte dei capi che la compongono, come l’impuntura sotto il collo delle giacche oppure il filato utilizzato per l’attaccatura dei bottoni all’interno delle giacche: particolare distintivo che dà una forte caratterizzazione e personalità al prodotto. Le giacche sono il vero “must have” in questa stagione: tantissimi modelli e tessuti, e soprattutto cura dei particolari. Nelle giacche di lana troviamo soprattutto fantasie check su fondo grigio abbinate ai colori granata, beige, blu e verde; i micro disegni grigi su base blu e i beige abbinati ai marroni e a diverse tonalità di grigio. I giubbini, i caban, le sport jacket, i giacconi e i cappotti sono realizzati in morbidi cashmere soprattutto nei toni del grigio, in nylon con cotone e in leggerissima microfibra setosa giapponese nei colori blu, verde e marrone. Gli imbottiti leggerissimi rigorosamente in piuma d’oca, sono realizzati in tessuto di nylon memory la cui caratteristica è come spiega il nome stesso la capacità di ritornare sempre alla forma originale senza subire modifiche. Completano la linea le leggere giacche in flanella idrorepellente nei colori blu, verde e grigio melange. I pantaloni di questa collezione si asciugano e il fondo gamba si restringe; in colori dal grigio melange al blu che ritroviamo soprattutto nelle flanelle e nei cotoni lavati. Le maglie sono realizzate in tre diversi filati: puro cashmere, lana merinos e seta. La palette colori comprende i beige, i grigi dai chiari ai medi, il blu, il verde, il prugna e il marrone.

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Braddock MOUNTAIN E MILITARY Per l’inverno 2010-11 l’uomo Braddock sceglie un look funzionale, protettivo, contemporaneo e innovativo. Pensata per un uomo giovane, la collezione si ispira ad uno stile casual ma allo stesso tempo ricercato e con una cura minuziosa del particolare. Tre i temi di riferimento : Mountain e Military. Mountain Clima rigido. Stile Rustico e Sofisticato. La gamma cromatica predilige il grigio e le sue sfumature, dal grigio asfalto al grigio melange chiaro fino ai colori kaki e panna con leggeri tocchi di colore arancio e viola utilizzati per le rifiniture interne dei capi. Un tema ad alta protezione. Dominato da lane e cotoni trattati, nylon effetto cordura, tessuti opachi, fustagni sostenuti e velluti in colori solidi, il tema racchiude anche un classico must di stagione, il quadro over in panno grigio chiaro e panna dal sapore vagamente bon ton. Linee asciutte e sofisticate permeano ogni capo dalla giacca in velluto tinto in capo al parka in flanella di lana trapuntata fino alla giacca- caban attrezzata in panno di lana a quadri . Military Uniform Style. Protezione e Funzionalità. La gamma cromatica si estende dal verde oliva, militare al nero, con interventi di colore kaki e verde smeraldo. Un tema dal carattere deciso che non passa inosservato. Formato da jersey di lana accoppiato, rip stop di nylon, fustagni trattati e lavati, cotone-nylon con stampa camouflage dall’aria used. Linee morbide e avvolgenti per giacche informali o attrezzate, jacket mimetiche, caban trattati con particolari in nylon imbottito.

BETWOIN GOODWOOD L’esclusivo marchio “Betwoin” è destinato ad un pubblico maschile adulto che ama sentirsi a proprio agio e vivere nel massimo comfort senza trascurare lo stile. Nato da un’accurata ricerca il pantalone del marchio Betwoin presenta una particolare composizione. Costruito dall’unione di 2 tessuti: uno stretch ed uno fisso, classico e sportivo, comodità ed eleganza, tutto armoniosamente in un solo capo. I due tessuti sono montati per consentire una maggiore elasticità di movimenti e per restare sempre perfetti come se fossero appena indossati. La collezione GoodWood, che prende il nome dal celebre ippodromo nel Regno Unito porta l’uomo Betwoin tra i cavalli e tra i verdi prati dove gli stilisti hanno immaginato uno stile casual chic adatto ad un ambiente aristocratico giovanile molto attento allo stile ed alle nuove tendenze. Must della collezione è il pantalone tasca america, dal nome "Stanford”, tutto stretch con la parte laterale fissa. Cintura ed interno cintura montate a mano presentano una particolare costruzione metà fissa e metà stretch. Il modello viene presentato in vari colori e vari tessuti tra cui il drill, cotone diagonale, su cui si effettuano diversi lavaggi aggressivi che creano un effetto delavato, vintage. Si presentano, con nuovi tessuti, i modelli caratteristici del brand quali: l’Oxford, il Bridge ed il Roll. Il primo, intramontabile modello del brand disponibile sia slim che regular, pensato per soddisfare tutte le esigenze, il secondo è la variante tasca america del modello Oxford. L’ultimo ideato per i giovani che amano indossare i pantaloni sagomati sui propri corpi. La novità di quest’anno anche di questi modelli è rappresentata dalla ricerca dei tessuti, si è dato ampio respiro ai quadri ed alle righe, i velluti, le lane, i cotoni, il fustagno e il cotone-lana, che rende il pantalone facile da gestire perché ha l’effetto della lana ma la praticità di un cotone. Di brevetto internazionale è la giacca montata con l’unione di 2 tessuti uno fisso che cade sul davanti ed uno elastico posizionato nella parte posteriore della spalla, quest’ ultima montata a mano come da antica tradizione napoletana. La linea si contraddistingue per la cura dei dettagli e gli elevati standard qualitativi garantiti da laboratori specializzati e si ispira alla grande tradizione sartoriale italiana rivista in chiave di design industriale, con l’aggiunta di particolari dettagli che rendono i capi unici ed inimitabili. Espressione del Made in Italy, il marchio Betwoin si articola in capi realizzati con filati pregiati e con tessuti tecnici e innovativi, la gamma colori spazia dalle tonalità del blu, del marrone e del verde a quelle del viola del ruggine e dell’intramontabile bianco. Grande cura che accompagna i capi è contraddistinto dalla ricerca dei particolari, dall’innovazione, dalla cura dei dettagli e dalla qualità estrema che da sempre caratterizzano il mondo Betwoin.


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JOHNNY LAMBS UN CASUAL METROPOLITANO La nuova proposta Johnny Lambs per la prossima stagione Inverno 2011 pone l'accento sulla creatività nel segno dell'innovazione del concetto di "Casual Friday" contaminato dalla necessità di interpretarlo in chiave Urban mettendo in evidenza nuove e sofisticate tecniche di lavorazione e combinazioni cromatiche.Un'attenta ricerca, quindi, delle sottili differenze di toni tipicamente presenti nelle collezioni invernali: il grigio illuminato dal colore, accostato a rosa, viola e rosso, il marrone sofisticato dal color panna e innovato dal verde chiaro, il blue classico declinato in tutte le sue sfumature dall'indaco fino ad arrivare all'azzurro polvere, il verde british abbinato al blue royal e alla pacata eleganza del grigio melange.La novità quest’anno è legata all’essenza stessa del prodotto, sviluppato e arricchito da nuove sinergie, così da confermare la dinamicità di una collezione sempre alla ricerca di nuove tendenze per essere moda. Johnny Lambs 2011 non pone interrogativi stilistici, definisce immagini chiare e compone una collezione vellutata e armonica, sciogliendo gli intrecci interpretativi e non lasciando nulla al caso, per coccolare il cliente da ogni punto di vista, sviluppando la propria forza di marchio non solo come tendenza e ricerca ma anche e soprattutto come insieme di ispirazioni per reinterpretare una visione invernale profonda, radicata sempre più nello style made in Italy. Johnny Lambs, ancora una volta, espone una proposta accattivante e concreta, vicina al trend di riferimento del brand da cui non si discosta, anzi armonizza e sfuma in concept nuovi per arrivare ad un prodotto squisitamente bilanciato e di grande appeal.

ITALIA INDEPENDENT ECCELLENZA E QUOTIDIANITÀ Italia Independent, marchio di creatività e stile fondato da Lapo Elkann, continua il suo percorso di re-interpretazione di icone e capi classici mescolati ad arte con materiali, tessuti e tecnologie innovative, senza per forza cercare di assomigliare a modelli e fantasie di moda o a colori fashion. I tessuti e i temi ricorrenti della collezione sono il pied de poule , il principe di Galles e il camouflage con un disegno originale che vira su un inedito bordeaux. Il viola, il lilla e il blu Italia sono i colori dominanti. Una collezione ricca di temi, mood e contaminazioni nata da un lungo lavoro di ricerca. Tra i capi proposti spiccano le re-interpretazioni dei capospalla sfoderati tra cui il classico cappotto, il parka militare con la coda a punta e l’impermeabile. Il piumino Italia Independent, con e senza maniche, viene proposto in nylon supersottile e in nylon-lana con interno camouflage. Nella maglieria spuntano tra i vari modelli più basici quattro giacche in lana infeltrita cotta a 100 gradi per garantire la giusta compattezza con la caratteristica particolare di mantenere il calore come un piumino, e una linea di jogging in maglieria. Si rafforzano le collaborazioni con brand importanti per la realizzazione di cappelli e scarpe e nasce una nuova alleanza industriale per la produzione di capi e abiti eleganti. Da segnalare il doppiopetto e monopetto punta lancia in tweed re-interpretati nei colori pastello. Siamo sempre più convinti di essere un marchio contemporaneo per persone indipendenti, la cui innovazione si basa nel coniugare capi semplicissimi a capi ricercati e di altissima qualità. Italia Independent è un marchio italiano di “Lightstyle” globale e creativo per persone indipendenti, amanti dello stile e dell’innovazione. Italia Independent è un marchio di progetti di lightstyle indipendente e libero di operare in diversi mercati. Lightstyle significa dare nuovo valore e luce allo stile. Un nuovo significato del lusso. Italia Independent è sintonizzata sul nuovo senso del lusso. Oggi il lusso non è più legato agli status symbol e all’ostentazione, oggi il lusso è soggettivo. Riguarda la personalizzazione, l’attenzione ai dettagli ed è basato sull’esperienza. L’indipendente è un uomo libero che non ha timore di essere sé stesso. E’ un beauty seeker, sceglie la bellezza a prescindere da griffe e brand. Si circonda di cose belle e intense per condividerne i valori, estetici e simbolici. L’indipendente rifiuta la standardizzazione di massa, usa la propria creatività e gusto per mixare stili diversi e si rende riconoscibile attraverso i dettagli. L’indipendenza è un mindset. Trascende l’età, la nazionalità, la cultura e la religione.

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HARMONT & BLAINE TRADIZIONE E FORTE INNOVAZIONE Dedicato a Milano, simbolo e perla di una Italia internazionale, diventa tappa irrinunciabile e privilegiata di viaggiatori contemporanei che lavorano, fanno affari, scoprono tendenze e amano l'Italia. Milano diviene sempre più centro e fulcro della rinascita, del rinnovamento e del futuro. Harmont & Blaine dedica la prossima collezione Autunno-Inverno 2010.11 a questa immagine nuova e rinnovata dell’Italia e all’ inconfondibile Italian Life Style . La scelta di dedicare questa collezione ad una metropoli è dettata dalla volontà di sottolineare come ormai lo sportwear non sia più solo abbigliamento per tempo libero ma quotidianità. Tutta la collezione si caratterizza per linee più pulite e formali ispirate alla Milano Internazionale e per tinte più scure e sobrie tagliate da accenti di colore forte e vibrante, a riproporre l'effetto della luce che spezza la nebbia e i tanti colori che essa può assumere. Una mischia di cotone-cachemire trova applicazione su ogni tipologia di prodotto: dalla camiceria alla maglieria tagliata , dalle polo ai pantaloni. Tante le declinazioni differenti del denim per proposte cromatiche e per trattamenti applicati. Due basi di colore, quelle che idealmente rimandano a “la nebbia e la notte” e a una “Milano da bere”. La nebbia e la notte: il formale grigio e il blu intramontabili e sempre nuovi. Il grigio che assume toni freddi e azzurrati, il blu che si apre anche a tonalità gelate e profonde. La proposta di “colore di taglio” è il verde oliva. Un trionfo di rossi, dal vino quasi a voler brindare ad una rinnovata Milano. Il rosso che assume un gusto più urban sportswear quando è legato ad una base di naturali e di toni fango. All'interno del campionario una capsule collection dedicata al "Grand Prix di Milano" . La giubbotteria in pelle lavata, pantaloni con trattamenti allo zolfo, felpe con effetti di tono su tono nelle tonalità delle vecchie foto in bianco e nero ed una felpa “infangata” riassuntiva delle fatiche della corsa e dell' esultanza per la vittoria. Questi i tratti essenziali della capsule di Harmont & Blaine.

XACUS NEW COUNTRY RETRÒ VINTAGE Ricerca assoluta della qualità e conferma di un look senza tempo sono i valori che da sempre ispirano la collezione Xacus Etichetta Rossa. Materiali sempre più raffinati e preziosi, dagli uniti alle disegnature di gusto Inglese, sono i protagonisti insieme agli accorgimenti tecnici come il carrè tagliato e la costruzione a busto chiuso, di un capo dedicato al cliente piu’ attento ai contenuti che alla moda. Dai popeline ai twill terminando con i royal oxford sono queste le strutture dei materiali che devono comunicare qualità e leggerezza. I toni spenti del rosso uniti al blu, accenni di verde, bordeaux e melange nelle disegnature di gusto Inglese. Con un’attenzione sempre marcata su di un fit aggiornato ma non eccessivamente stretto, la camicia riscopre materiali ricchi e preziosi nella parte classica accennando comunque ad un look meno formale e più sportivo. La continua innovazione nella ricerca di materiali reinterpretati come i tessuti double ed i quadri dal gusto inglese rappresentano la voglia di un capo protagonista nel guardaroba maschile. Molta cura viene dedicata ai dettagli che conferiscono un’assoluta identità al capo soprattutto nelle discrete combinazioni di patchwork. Protagonisti di questo inverno sono i twill dai pesi leggeri e le flanelle leggere. Un’attenzione particolare si rivolge verso i tessuti double che grazie alla loro natura donano dettagli discreti ma sempre riconoscibili.


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HISTORIC RESEARCH SPIRITO DI RICERCA SENZA LIMITI Historic Research ha nel suo DNA un irrinunciabile impulso che lo porta a creare capi con radici nella storia, ma in costante evoluzione grazie all’accurato lavoro di ricerca e selezione sui materiali. Nella Brick Short Coat dettagli di materiali diversi si uniscono per dare vita al ‘migliore esemplare’, punto di arrivo e nello stesso tempo di partenza per successive evoluzioni. Lana tecnica spigata, velluto, cotone e pelle trattata in accostamento patchwork per un giaccone imbottito dal taglio bomber con collo, polsi e fondo in costina, per garantire un’assoluta resistenza al freddo. Ispirazione naturale anche per i colori: lana tartan corteccia, pelle marrone taupe, ravvivati da un inserto in costina di velluto trapuntato arancio sul retrò. Caldo e confort per accompagnare anche gli esploratori più arditi.

CLUB DES SPORTS IL PIUMINO INTEGRALE Per la 77esima edizione di Pitti Immagine Uomo, Club des Sports interpreta un nuovo concetto di piumino: il piumino integrale. Fedele nel taglio alla tradizione motociclistica, da sempre parte del DNA del marchio, il nuovo piumino integrale incarna ancora di più questa vocazione, rendendo l’uomo Club des Sports un centauro a tempo pieno, anche quando si separa dalla sua fida due ruote. Il cappuccio è realizzato sul modello di un casco avvolgente, il collo alto sul viso lascia scoperta solo la zona degli occhi, proprio come se si indossasse un casco integrale. Anche gli inserti decorativi in feltro riproducono fedelmente il design di un casco-cappuccio. Il cappuccio può essere ripiegato intorno al collo. Realizzato in nylon giapponese ultraleggero effetto seta, imbottito con piuma d’oca, ricorda nei dettagli di bordi e polsi le divise dei college americani che abbiamo visto in American Graffiti, Grease e Happy Days. Club des Sports: lo spirito del motociclista…in versione integrale.

PIQUADRO BORSE HIGHLIGHTS L’uomo Piquadro presenta tre nuove linee di borse professionali per il tempo libero: una selezione di cartelle, messengers, zaini, porta PC, borsoni che rielaborano con originalità l’eleganza dello stile Piquadro. Accessori impeccabili al fianco dell’ uomo contemporaneo, una garanzia di funzionalità, versatilità e qualità assoluta dei materiali, per tutte le situazioni più o meno formali. Forest è una linea business interamente in pelle che accosta due tipologie di vitello: un pellame liscio e una superficie stampata con un motivo di corteccia. Wink ha un gusto vagamente retrò ed una ricercatezza informale nei colori e nei dettagli che la rendono perfetta anche per il tempo libero. Vi è un accostamento di vitello raggrinzito con nappa di colore in contrasto. Net è realizzata in vitello lucido vegetale abbinata a nylon con grana sottile antigraffio. La novità è nella costruzione a gabbia.


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LA MARTINA UNA PASIÒN POR EL POLO, UNA PASIÒN ARGENTINA. Come salutare il Bicentenario dell’indipendenza argentina? La Martina lo scrive sulle camicie e le polo, presentando la sua collezione celebrativa durante le giornate di Pitti Immagine Uomo. Un doppio orgoglio, quello di essere la prima azienda al mondo per la progettazione e la realizzazione di vestiario e accessori tecnici per il polo e di rappresentare così, attraverso lo sport nazionale, l’essenza dello spirito argentino: una pasiòn por el polo, una pasiòn argentina. Inventato alla corte dei re di Persia, giocato alla presenza di Alessandro Magno, nel Celeste Impero, tra i marahjà dell’India e diffuso nel resto del mondo dagli ufficiali inglesi nell’Ottocento, è un sport elegante e marziale, dove lealtà, forza e intelligenza sono divise in parti uguali. Classe e carattere contraddistinguono i giocatori di polo dentro e soprattutto fuori il campo di gara: è una questione di stile in cui converge l’animosità argentina e il fair play anglosassone.

SERGE BLANCO ALL’ INSEGNA DI UN CASUAL CONTEMPORANEO. Il brand francese di sportwear maschile propone capi ricercati, dal mood immediato per un pret à porter basico che fonde silhouette formali e tratti decisamente casual chic. La palette di colori scommette su tinte di grande impatto: dai classici blue marine, bordeaux e grigio melange ai più modaioli ottanio, kaki e porpora. In occasione del Pitti Uomo, Serge Blanco, il marchio ispirato allo omonimo e celeberrimo numero 15 del Biarritz Olympique, uno dei più grandi campioni di rugby di tutti i tempi presenta in anteprima assoluta la nuova collezione uomo per la stagione Fall/Winter 2010-2011. Un vero e proprio pret a porter maschile d’ispirazione casual chic. I capi, in stile college, sono stati rivisitati con tocchi militari, pantaloni army style e sottili camicie spalmate indossate con accessori. Il Brit(ish) look - rivisitato e reinterpretato con grande attualità e lungimiranza - riacquista nuova verve. Non mancano capi dallo spirito country, con la classica fantasia a quadri, mixata a sottili stampe liberty, per uno stile, libero da qualsiasi schema. “Abbiamo inoltre deciso di presentare una nuova linea d’ispirazione vintage, si chiama “1958”, un omaggio all’anno di nascita di Serge Blanco, a cui si ispirano tutte le nostre collezioni. Tessuti vissuti e confortevoli, linee morbide e capi evergreen - dalla polo al jeans, alle camicie – per campioni sempre legati, a doppio filo, con il mondo del rugby che è l’elemento di forza presente nel nostro DNA. Una linea in cui la memoria si fonde con gli elementi di una contemporaneità, immediata e sofisticata. I capi Serge Blanco sanno conquistare chi ama il casual look che strizza l’occhio all’eleganza, per farsi notare, sempre con stile!

GALLO EVVIVA LE CALZE BUCATE! Una calza Gallo bella, bellissima, la preferita del cassetto. Il filato è morbido, leggero e i colori straordinari e irripetibili. Una di quelle che si vorrebbero indossare sempre. Il suo destino, anche se è di altissima qualità, è ovviamente l’usura, soprattutto lì, sulla punta e sul tallone e il rischio è l’irreparabile buco. Bisogna buttare quella calza, dai colori ormai introvabili, alla quale si è super affezionati? Assolutamente no. Nasce Gallo Rattoppo, per la gioia dei Gallo Vintage addictded. Una nuova forma di ricercatezza nel pedalino, una dimostrazione di eleganza in più. Addio brutta figura, quindi. La calza bucata, da sempre motivo di imbarazzo, con Gallo Rattoppo si trasforma in eleganza e distinzione. Gallo salva la calza adorata, grazie a piccole toppe multicolor in alcantara. Basta una passata con il ferro da stiro… et voilà! Il buco è sparito e la calza è salva. Versione mini-ovale - come le toppe più classiche - o a forma di galletto - l’inconfondibile marchio della casa - per dare un tocco ancora più personale alle proprie calze. I colori sono ovviamente extra-ordinari: surfinia, rubino, oceano, celeste, navy, petrolio, blu pavone, giallo curry o ocra, in un’escalation di allegria, per creare inediti e inesplorati accostamenti di colore.

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SANTONI CORTINA Allacciate le cerniere... per una passeggiata trendy casual sulla neve. O sulle nuvole? Sci, doposci. E poi? In un’escalation di morbidezza, comfort ed eleganza, la vetta si conquista con le Santoni Cortina. In occasione della 77° edizione di Pitti Immagine Uomo, Santoni, brand famoso per le scarpe artigianali presenta la sua ultima creazione: Santoni Cortina, le calzature realizzate in velluto con originale interno in seta a disegno cashmere paisley. E sarà come camminare sulle nuvole. Le nuove Santoni Cortina sono in velluto idrorepellente liscio o a coste, abbinato con maestria alla seta più preziosa, per finire nella robusta suola in carrarmato. Versione day: Santoni Cortina si veste di una tomaia di velluto a coste, sportiva e grintosa. Si può scegliere tra la variante giallo zafferano con fodera a contrasto in seta blu a disegno cashmere paisley in nuance, oppure quella color becco d’oca con fodera in seta blu a disegno cashmere paisley rosso fuoco. Versione night: Santoni Cortina si mette l’abito da sera. Due varianti colore: velluto liscio nero con fodera in seta nera oppure velluto liscio grigio perla con fodera in seta giallo ocra. Doppia personalità, due diverse nature, ma un unico stile e un comune denominatore: la chiusura si evolve in una macro-zip. Addio lacci quindi, e via libera all’originalità. Santoni Cortina: la comodità e l’eleganza per una passeggiata trendy casual sulla neve. O sulle nuvole?

FRATELLI ROSSETTI BRERA IL MOCASSINO “CON I FIOCCHI” Fratelli Rossetti presenta Brera: il mocassino con i fiocchetti. In occasione di Pitti Immagine propone la versione in vitello spazzolato marrone con fiocchetti in tinta. Brera è il primo modello del progetto “icone”, che ogni stagione prevede la riedizione di un pezzo storico Fratelli Rossetti. Il nuovo oggetto di culto verrà lanciato a Pitti Immagine. Mutuato dalle scarpe da barca, il mocassino con i fiocchetti si diffuse in America negli Anni ’40. All’epoca si allacciava, annodando le nappine come stringhe. Per questo, inizialmente fu scambiato per una pantofola da casa. Negli anni Sessanta Fratelli Rossetti fu il primo brand ad importarlo, italianizzandolo in infinite varianti e contribuendo a trasformare l’allacciatura in puro elemento decorativo e un dettaglio di culto. I codici dell’eleganza naturale. Frenetiche o rilassate che siano le situazioni del vivere, tutte vanno vissute con l’eleganza naturale, che è il codice immutabile dello stile Fratelli Rossetti, uno stile in cui la calzatura è la chiave di una modo di vestire essenziale e raffinato. Solidi e maschili anche i colori che lasciano spazio, accanto alle tonalità del marrone, alle sfumature tendenti al grigio della roccia, che attualizza e costituisce un’alternativa alle consuete cromie classiche. Sono densi ed intensi, decisamente invernali, gli abbinamenti bicolori e tutta la palette dell’ebano, del verdone, del bordeaux, del blu, questi ultimi capaci di rinnovare il mocassino ultraclassico stile College, proposto sia in pellame lucido che in cavallino.

TATEOSSIAN JEWELLERY CHE PASSION! Tateossian è un marchio di gioielleria di lusso con produzione fatta a mano con artigiani professionali e con grande contenuto di design. Questa nuova collezione riflette le esigenze delle nuove tendenze moda che il brand londinese presta esmpre molta attenzione. Il design è contemporaneo, attraente e include tra la loro clientela che li predilige e apprezza personaggi come: Elton John, i regnanti di Danimarca e di Spagna oltre agli Emiri del Kuwait. Innovativi materiali includono prezie semipreziose, perle, fibre ottiche e cristalli, in combinazioni originali ed inedite. Il materiale base è l’argento e l’oro, nelle varie sfumature di colore. Con base a Londra è distribuito in ben 60 paesi, con un forte successo di vendita. Tra I loro articoli troviamo: orologi, gemelli, braccialetti, collanne ed anelli.


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ALDO BRUE’ LES ANNÉES FOLLES Parigi anni Venti… una generazione affamata di benessere, si perde nello charme di una città vitale e libertina che è diventata un laboratorio di idee, sperimentazione e creatività e una fucina di talenti come Picasso, Mirò, Dalì e Magritte da Montmartre e tanti altri che faranno diventare grande la Ville lumière. ALDO BRUE’ ci porta indietro nel tempo prendendo spunto dagli incredibili “Anni Folli” in cui lo stile di vita era rappresentato dalla frenesia, dai divertimenti, dalle danze e la moda era facile da vivere e da vestire, frutto di innovazioni stilistiche e tanta voglia di stupire. Una collezione costituita da forme dalle punte importanti e dalle proporzioni rivisitate, ricca di dettagli interpretati però in chiave contemporanea grazie alle moderne tecniche per realizzare intarsi, stampe digitali su pelle ed inediti trattamenti sulle tomaie finite. Le decorazioni sono eleganti ma eccentriche, personalizzate con morsetti in smalto color granato con oro rosa, oro nero e canna di fucile. Gli azzardi e le provocazioni raggiungono la massima espressione grazie alle combinazioni dei colori: verde e antracite, purple e grigio, blu cobalto e testa di moro donano alla collezione un’allure intrigante e suggeriscono nuovi abbinamenti da inserire nel guardaroba. Due nuove linee, ALL TIME e WINTER PILLOW la prima con una suola in gomma particolarmente resistente e la seconda soffice come un cuscino ma resistente anche alle intemperie invernali, sono invece la proposta più classica ed elegante che va a completare una collezione di per sé già eterogenea. … La notte è appena incominciata a Parigi e le scarpe da smoking realizzate da ALDO BRUE’ sembrano essere nate appositamente per calcare le piste delle sale da ballo che fioriscono a Pigalle, Montmartre e Montparnasse. Scarpe da sera realizzate con velluti intarsiati, vernici che brillano di mille luci nell'oscurità della notte, e capaci di tenere il ritmo delle magiche note del charleston e del fox-trot…

DANIELE MARINELLI L’ACCESSORIO DIVENTA PROTAGONISTA. Sempre più indispensabile nella moda del prossimo inverno la cintura di Daniele Marinelli acquisisce una personalità più definita e differenzia con decisione le linee di cinture ed accessori. La linea dedicata all’uomo ha due diverse anime: POLITICALLY CORRECT E’ la parte ispirata alla tradizione delle cinture pensate per il vestire formale, urbano. I materiali vanno dai classici vitelli, al rettile, allo scamosciato per sperimentare infine l’insolita anguilla. Le fibbie e i dettagli metallici sono estremi: o lucidissimi o invecchiati, dal sapore vissuto. Le lavorazioni sono sempre molto accurate e talvolta ancora eseguite a mano. Originalissimo l’interno delle cinture in nabuk. VINTAGE FASHION Per l’uomo che ama la moda informale ed il vestire casual, Daniele Marinelli crea cinture realizzate in cuoio intagliato, tinto a mano e passato al laser, con dettagli e borchie in metallo per contrastare l’opacità del cuoio stesso. Il cavallino è lavorato al laser in modelli che propongono geometrie di ispirazione medio orientale. Il design geometrico continua nei laminati spazzolati, in originali impressioni a caldo. Le fibbie hanno tutte l’aspetto molto vissuto, opacizzato dall’usura. Non manca lo spirito urban rock in cinture che propongono il ritorno delle borchie. La cintura è un focus point sempre più attenzionale nello stile di colui che costruisce una moda aderente alla propria personalità. Naturalmente nelle stagioni la collezione si è ampliata ed arricchita con altri accessori come bretelle, sciarpe e borse: tutti elementi che donano un elemento di glamour all’eleganza di ogni look. Non possono mancare, infine, le bretelle nelle infinite interpretazioni del brand per un pubblico sofisticato e ricercato nell’originalità del dettaglio. Il nuovo dandy postmoderno non potrà fare a meno delle nuove GUMMY in tinte fluo, un capriccio coloratissimo!

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Il nuovo marchio dell’eleganza

Rikphil di Giulia Giovannelli

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on si può di certo negare che gli stilisti italiani sono da sempre maestri di buon gusto e che negli anni hanno esportato sulle passerelle internazionali raffinatezza, classe ed innovazione. Proprio con questi presupposti prende vita un nuovo brand tutto assolutamente italiano, per la precisione marchigiano: Rikphil Un progetto dedicato interamente all’emisfero maschile, che nasce sulla base di una vera necessità, quella di vestire l’uomo durante tutte le occasioni della sua giornata, dal lavoro agli eventi mondani, dandogli modo di indossare qualcosa che lo faccia star bene, ma che nel contempo possa essere ricercato, colto e dallo stile aristocratico. Rikphil è sì interprete raffinato del suo tempo, ma con un occhio attento alla sartorialità, dei tessuti preziosi e alle by Federico Sperindei impunture realizzate a mano. Ogni dettaglio è curato nei minimi particolari per garantire comfort e assoluta eleganza. La collezione, pensata per la stagione autunno-inverno 2011, ha scelto il blu, il nero, i grigi, anche gessati, il marrone bruciato, i tessuti strech, il cachemire di

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FASHION | NEW BRANDS

alta qualità, come anche il cotone, le sete e i velluti, prediligendo il genere slim, tutto rigorosamente Made in Italy. Sicuramente non lo troverete nei comuni negozi di abbigliamento, perché il progetto è quello di far conoscere il brand attraverso alcuni esclusivi atelier e concept-store italiani. Ma da cosa traggono ispirazione i giovani designer che hanno immaginato e poi disegnato la linea Rikphil? Tutto ha inizio con un’arte marziale antica, ad appannaggio di una classe nobile-aristocratica, la scherma. Nel tempo questa disciplina ha mantenuto intatti i valori dell’onore e del decoro supportati da gesti raffinati e aggraziati. In assoluto equilibrio tra tradizione e modernità, la scherma interpreta perfettamente il carattere dell’uomo Rikphil, affermato, determinato, attento al dettaglio in grado di fare la differenza e per questo ama distinguersi, grazie ad uno stile colto e ricercato.


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ACCE

UOMO

ITALIAN INDEPENDENT SUNGLASSES

SNOWBOARDING CON STILE

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hi sostiene che gli snowbarder siano solo birra & streetstyle, in parte ha ragione. Ma per rivoluzionare la tendenza e portare un pò di glamour ai praticanti di questa disciplina, il marchio Chanel propone l’intera linea di tavole/attacchi: legno grezzo e bianco, legno scuro e dettagli argento o l’intramontabile e sexy nero lucido su nero. Chi può scalare il prezzo, potrà scalare anche le montagne.

MY LOGO BAG FOR MEN

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resentata al Macef di Milano, la borsa da uomo My Logo è l’ultima nata in casa Valextra. In pelle “New Vegetal”, liscia e morbida, è un mix di eleganza e modernità; disponibile in vari modelli e colori, ognuno assolutamente personalizzabile. Il borsone da viaggio è di sicuro quello più apprezzato.

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S

i è conclusa da poco l’edizione invernale di Pitti Immagine Uomo. Dall’interno del suo truck situato in mezzo al piazzale, Italian Independent, il marchio ideato da Lapo Elkann, ritorna a proporre i suoi occhiali in titanio con inserti in carbonio, molto californian-style. In diverse varianti colore, da € 397,00.

SUPER SPARKLING I-PHONE

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rmai l’Iphone è quasi tra le mani di tutti. Ma dubito che il modello 3GS Supreme Rose potrà essere così comune. Progettato da Stuart Huges è il cellulare più caro al mondo (1,93 milioni di sterline). Realizzato con oro rosa 18k e circa 130 diamanti sparsi in qua e la; il bottone per la navigazione è un diamante da 7.5 carati. Pensa se per sbaglio cade a terra...


PLATINUM FASHION | CHIC&SHOCK | ACCESSORI

SSORI a cura di Marina Savarese

DONNA HEAT, IL PROFUMO “CALDO” DI BEYONCE’

HOT LIPS FOR HOT WOMANS

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na bocca così farebbe gola a tutti. E un anello così farà sicuramente impazzire ogni donna. Solange Azagury-Partridge è la creatrice di questo gioiello in argento laccato di rosso. Ogni pezzo è presentato nella sua scatola di velluto. Un piccolo pezzo di design sulle vostre mani. Euro 1385,00.

FLUO DAPPERTUTTO

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li anni 80 hanno colonizzato la moda delle ultime due stagioni. Anche Bottega Veneta è stata colpita, tanto da proporre la sua nuova collezione di “bijoux” in argento martellato e...pelle di lucertola fluo. Bracciali ed orecchini sono disponibili nei colori giallo brillante, arancio e rosa fuxia. Il prezzo non è proprio quello degli evidenziatori: 450 euro per un anellino, fino ai 1380 euro per il bracciale.

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osa mancava alla regina incontrastata della musica black Beyoncè? “Un profumo che mi valorizzasse come donna”, sostiene lei. Ed ecco, che insieme a Coty, sarà disponibile per tutte le donne la sua creatura: un mix di vaniglia, orchidea, magnolia e pesca, che saprà avvolgervi con la sua fragranza stuzzicante e sofisticata. Disponibile da febbraio in tre formati, dai 39 ai 59 $.

COLAZIONE DA TIFFANY, CON GLI OCCHIALI DI AUDREY

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a nuova collezione di occhiali da sole firmata Tiffany prende ispirazione dalla celebre diva Audrey Hapburn nell’omonimo film. Le lenti oversize ma super-chic saranno disponibili in nero, blu Tiffany, rosa confetto, marrone e rosso. Per rimanere in perfetto stile Audrey ritroveremo sopra un cuore, una T ed il logo Tiffany&Co. A partire da 320 $.


Gioielli in Argento • www.tisento–milano.com • Info distribution Italy:info@ijcusa.com • T. +39.02.97374474

Spring/Summer 2010




FASHION | GRIFFE STORY

Roberto Cavalli

James Blunt

Cavalli

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uale scenario si poteva immaginare per uno che, come Roberto Cavalli, proviene da una famiglia d’artisti? Che per by Matteo di più hanno avutoGarofoli a che fare con la pittura di soggetti naturalistici? Di certo, non una vita professionale dai rigidi schemi preposti o noiose attività monocromo.

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Il Brand maculato 31


FASHION | GRIFFE STORY

Ma procediamo con ordine e vediamo chi precede Roberto Cavalli nell’albero genealogico. Il nonno, Giuseppe Rossi, è figura di spicco del movimento macchiaiolo, cioè pittori che vedevano l’immagine del vero come un contrasto di macchie di colore e di chiaroscuro; le sue opere vennero esposte nella Galleria degli Uffizi di Firenze. Cavalli studia presso l’Istituto Statale d'Arte di Firenze, scegliendo come specializzazione le applicazioni tessili della pittura, dando così una sorta di continuità, anche se in chiave sartoriale, all’operato del nonno. Da questo punto in poi, Roberto prosegue per la via della moda, rimanendo però sempre legato a doppio filo allo stile del suo avo; stile che caratterizzerà e renderà famoso e iconico il marchio Cavalli fino ai giorni nostri. Nei primi anni settanta inventa e brevetta un innovativo procedimento di stampa su pelle e comincia a creare patchwork di materiali e colori. Hermès e Pierre Cardin sono tra i primi ad interessarsi ai suoi lavori. Nel 1970 presenta al Salon du Prêt-à-Porter di Parigi, la prima collezione a proprio nome per poi tornare, sulla scia del successo, in Italia: al Pitti, prima e a Milano Collezioni poi, per un percorso tanto lineare e logico quanto fruttuoso. Le sue prime creazioni riguardavano jeans in denim stampato in stile animalier con

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intarsi di pelle; non si può dire certo che non sia rimasto fedele a se stesso nel corso degli anni. Nel breve volgere di due anni l’apprezzamento del pubblico gli permette di aprire la sua prima boutique a Saint Tropez. Non è però ancora il momento per Roberto e il suo brand Cavalli di fare il grande salto nella moda che conta. Dovranno passare quasi due decadi prima dell’esplosione commerciale definitiva. Durante questo periodo, Roberto Cavalli si sposa con la ex modella Eva Duringer. Era il 1980 e con quella che, oltre che compagna di vita sarà anche sua principale collaboratrice, si occupa di famiglia ed equitazione per poi rigettarsi a capofitto, solo nei primi anni ’90, nel mondo del fashion, creando quella maison che oggi in tutto il mondo ci invidiano. La prima sfilata ufficiale del nuovo corso si tiene a Milano nel 1994, cui seguirà, di lì a pochi mesi, l’apertura di altre boutique nelle città più esclusive. Ancora pochi anni ed il marchio Cavalli è distribuito in 36 nazioni in tutto il mondo. L’espansione è cominciata: vengono creati i marchi “RC Menswear” e la linea giovane “Just Cavalli”, lanciata nel 1998, che include oggi abbigliamento uomo e donna, accessori, occhiali, orologi, profumi, biancheria intima e costumi da bagno. Firma inoltre la

linea di abiti per adolescenti “Angels & Devils”, la linea “Class” e due collezioni di underwear. Nel corso della lunga storia del marchio fiorentino ad oggi, il patron Roberto amplia la gamma delle proposte della maison con nuove e numerose linee: Underwear & Beachwear, Accessori, Neonato, Shoes, Eyewear, Time, Profumi e persino Vodka, oltre che la produzione del vino ad etichetta “Tenuta degli Dei”, interamente prodotta dalla famiglia Cavalli. Non pago, Roberto Cavalli firma e brandizza anche locali e cafè: nel 2002 inaugura la prima boutique-café a Firenze, intervenendo nell’arredamento con motivi animalier, ma nel rispetto assoluto del luogo, sulla struttura preesistente del Café Giacosa, storica sala da tè della città. L'esperimento viene poi ripetuto a Milano con il Just Cavalli Café di Torre Branca e con la boutique di via della Spiga. Un brand a tuttotondo dunque quello di Cavalli che, volendo, abbraccia il cliente in ogni momento della sua giornata, dal mattino a notte fonda, attraverso la miriade di prodotti a marchio “RC”: abiti, accessori, dettagli di moda come profumi e gioielli, fino ad arrivare a locali per la cena e il dopo cena; naturalmente sorseggiando vino e vodka…di marca.


FASHION | GRIFFE STORY

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FASHION | CHARME

ECO SENSUALE È

una nuova coscienza che ispira la moda di questi primi mesi dell’anno. La coscienza ecologica dove maturano i problemi del pianeta, con i turbamenti del tempo nelle varie stagioni. Pensiamo di cambiare aria per iniziare l’anno con un’energia diversa, anche nello stile. È un concetto diverso di concepire la moda, laddove il fascino non è dato dall’eccesso o dallo stupire, ma dalla semplicità e dalla naturalezza. C’è una voglia di tornare a un’armonia con la natura e di proporsi in maniera accattivante con un nuovo look. Il nuovo interesse è rivolto alla libertà dei movimenti, dei volumi e delle forme. C’è voglia di aria tra i capelli, si rispolverano le moto dai garage e si parte per una ricerca di totale contatto con la campagna. L’ambiente bucolico ci porta a considerare di vestire in un concetto di chic botanico che stupirà i nostri amici e ci renderà più accessibili e spontanei. Naturalmente questo non significa essere trascurati o trasandati, ma altresì diversi in una nuova presa di coscienza ecologica, senza trascurare l’aspetto sensuale.

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Pensiamo ad un week-end di piaceri semplici, in campagna tra animali, in un casolare dove la nostalgia è sinonimo di una nuova freschezza. Il modo di vestirsi, solo all’apparenza casuale, è invece frutto di una ricerca ben importante dove oltre all’abito conta, e diventa importantissimo, l’accessorio. Questi rifugi-relax e la campagna diventeranno gli sfondi del nostro nuovo look RomanticoProvenzale. Troviamo proposte di camicie di chiffon stampato e piccoli gilet ricamati, giacche di tessuti a quadri o fantasie Chanel abbinati a canottiere a ricami floreali o con stampe di micro disegni, sia floreali, sia animalier. Pantaloni di jeans gusto country con ricami e applicazioni di tessuto broccato con aggiunta di borchie e strass portati con stivali (cruissardes) di camoscio colorati. Leggings di denim stretch con giacche ricamate, con profili ripresi da passamanerie di ispirazione militare. Miniabiti di voile di seta con ampie maniche arricciate sui polsi e con bustier di pelle aderente con bottoni di metallo dorato. Gilet di denim delavè con camicie a stampe flock con pantaloni di velluto lucido. Giacche blazer corte portate con shorts di denim-deluxe ricamati con perle e strass. Gli accessori, anch’essi di pelle naturale trattati al vegetale senza coloranti sintetici. Questa voglia di open-air ci porta ad una nuova sensibilità e ad una sensazione di libertà fuori dalla città e lontani dai problemi del quotidiano. Veniamo catapultati in una nuova realtà dove il messaggio degli stilisti è forte, preciso ed univoco. Un Nature-Now vibrante, di quella energia

tipica della primavera. Traduciamo il tutto in interessanti trasparenze, in nuovi e tipici pant-story in cui troviamo fogge di pantaloni che vanno dal modello turco all’orientale. Completa il knits, quella maglieria che può essere sottile o grossa, ma sempre apprezzata per la sua elasticità, comfort, morbidezza e dolcezza al tatto. I colori sono chiari, tipo pastelli rosa o giallino, combinati con il blu in tutte le sue tonalità e gradazioni fino ai colori naturali e neutri dal bianco, fino a tutti i beige e i colori terra, per concludere con toni dal kaki al verde green. Concepiamo uno stile farm-life in un land lover in cerca di una semplicità rilassante, sostenendo uno stile natural. C’è un ritorno ad una autenticità rurale per nuovi e più consolidati valori; giornate immersi nella natura con materiali organici, dettagli rustici, riciclaggio di cose del passato per risorse rinnovabili. E l’uomo cosa fa in questa nuova dimensione, in questa interessante realtà? Certo non rimane in città e chiaramente si adegua e ben s’inserisce nella nuova corrente. In un concetto un po’ astratto, l’uomo si

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concede un outdoor per una vacanza o per un week-end, per momenti di puro relax con un dettaglio che lo identifica, come un jeans per un solid evergreen. Anche lui riscopre la casa in campagna dei genitori. Arriva con i nuovi jeans effetto invecchiato con cuciture in contrasto, con gilet di denim delavè e una nuova camicia classic-checks con colori freschi che vanno dagli azzurri/lilla ai rosa/violacei, fino ai madras che ci conducono alle fantasie indiane, con combinazioni di colori più accesi. Troviamo il nostro uomo come inserito in un Darwin-club: immaginiamo un college, ma all’aperto, nella più sconfinata natura, mescolando pantaloni a righe tipo new safari con giacche di cotoni stropicciati per un look casual-jackets, combinando il tutto con cardigan mesh-knits (punti aperti a rete). È una nuova esperienza rivolta alla ricerca della realtà. Un gusto eco-organico, pratico, con la ricerca del dettaglio e dell’accessorio. Importanti i capelli di diverse fogge e gusti, le borse a bandoliera di pelle naturale e tessuto canvas e le scarpe morbide di camoscio ricamate su modelli come mocassini o sneakers. I colori comprendono una paletta ispirata al giardinaggio e vanno dai vari toni del verde,

vegetale, kakis, military, greens-garden, fino al foliage-greens. Inoltre colori neutri fino al bianco, con una punta di nero e rosso. Altro colore importante è il blu, dall’ indaco all’ esplorativo, dal notturno al navy fino al blu scienza ed elettrico. In definitiva, colori rustici mid-tones per un look decisamente rustic-casual. La maglieria e le magliette di jersey completano la nuova immagine UtilitarianFuntional. Per momenti di lavoro in città si propone per l’uomo un urban country,che viene interpretato come una evoluzione del classico, ma con una influenza natural. Tagli classici per giacche un pò strette fuori misura e corte, di tessuti in contrasto nei dettagli come colli, le pattine delle tasche e le toppe sui gomiti. Si trovano giacche con combinazioni di tessuti a quadri con microfantasie e trattamenti leggermente washed. E se le giacche sono nelle nuances del verde, i pantaloni sono proposti in colori grigi. In questo nuovo spirito, invito tutti a impegnarsi per rinnovare il proprio guardaroba, al fine di esprimersi in totale libertà in questo eccentrico Casual-Chic, ricercato e comunque sempre semplice.


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LA CALZA UN’ INVENZIONE ANTICA COME IL MONDO F

in dall'antichità i cinesi, ritenendo molto sconveniente mostrare i piedi nudi in pubblico, fasciavano accuratamente le proprie estremità. I pastori e i contadini nell'antica Grecia, invece, pensavano che tenere al calduccio i piedi fosse necessario e piacevole, e perciò prima dei sandali, si infilavano ai piedi i calzari, una specie di fodera della calzatura vera e propria. Nel Medioevo, in Europa si diffuse il costume di coprire non solo i piedi, ma anche le gambe con le calcia, lunghe calze di sottile pelle o di tessuto, molto aderenti, che sostituivano i calzoni finché, nel Settecento, nella moda maschile questa specie di calze vennero nuovamente soppiantate dai pantaloni. Dopo il 1300 le donne incominciarono a indossare, sotto la veste, calze di panno e di seta, lunghe fino al ginocchio e quasi sempre di colore rosso. Solo intorno al 1400 le dame veneziane diffusero la moda delle calze lunghe, antenate della moderna calzamaglia, ricamate a mano e impreziosite da trine e merletti. Fu l'inglese William Lee a ideare nel 1589 il primo telaio per produrre le calze in serie. Qualcuno, dopo essere riuscito a copiare il modello di quella macchina utilissima, la riprodusse in America, che era già stata colonizzata dagli inglesi; dove le calze furono accolte con grande simpatia e il fabbricante si arricchì.Nel Seicento in Inghilterra vennero censiti circa seicento telai adatti a fabbricare calze e ben presto i calzettai diventarono una corporazione di artigiani molto importante. L'invenzione dei telai meccanici ha incrementato la produzione di calze lunghe, corte, di cotone, di lana, di seta, di fibre sintetiche, colorate e ricamate, resistenti, velate, eleganti, sportive, comode e adatte alle esigenze e al gusto di persone di ogni età. Non ci sono dubbi. Da semplice accessorio di abbigliamento quale era in origine la calza è diventata con il tempo un complemento significativo dell’abito stesso, quasi una sua appendice: parte integrante e irrinunciabile di un modo di vestire e vivere la moda. Dietro ogni modello di calza ci sono attenti studi rivolti al passato al fine di cogliere suggestioni da riadattare in chiave moderna, si guarda all’evoluzione del colore, dello stile, del costume. In queste indagini gli stilisti del prêt-à-porter e dell’alta moda hanno un ruolo determinante per mettere a punto la particolarità delle calze per adattarle a ogni stile, di moda e di donna. Andando indietro nella storia, l’evento forse più familiare a cui associare il primo grande passo della calza all’insegna della moda è il lancio rivoluzionario e l’incredibile successo della minigonna di Mary Quant, la stilista inglese che nel clima della contestazione giovanile degli anni Sessanta, si è fatta portavoce di una moda audace e liberatoria contrassegnata da un esplosione di colore, portando così minigonne e collant fantasia a diventare compagni d’avventura in un’epoca nuova appena inaugurata. Ma le vere origini della calza sono molto lontane, risalgono all’antico Egitto. Nelle tombe dei faraoni sono stati ritrovati frammenti di calze lavorate a maglia. Tuttavia è nel Medioevo che nasce la calza, allora solo in seta, così come viene intesa da noi oggi. Ad indossare le calze però sono solamente gli uomini fino a quando con il passare dei secoli, con il mutamento della realtà sociale e alle sollecitazioni della moda, alla donna viene concesso di mostrare le gambe. La calza diventa quindi, nelle versioni velate in seta, un prodotto di lusso però destinato ancora ad una ristretta élite, fino a quando negli anni Venti con l’invenzione del rayon ribattezzato “seta artificiale”, le calze relativamente velate diventano accessibili ad una più ampia fascia di donne. Il 1938 è un anno determinante in cui si assiste ad una vera e propria rivoluzione: DuPont de Nemours, una piccola azienda a gestione familiare con sede a Wilmington negli Stati Uniti, mette a punto il nylon, la prima fibra sintetica definita “resistente come l’acciaio e delicata come una ragnatela”. Negli anni Cinquanta i progressi tecnologici rendono il nylon meno costoso e più utilizzato. Con gli anni Sessanta arriva la seconda rivoluzione nel mondo della calzetteria e anche questa volta è firmata DuPont, che diventata ormai un colosso, lancia sul mercato il suo Elastan Lycra ed è facendo del collant coprente un nuovo argomento di moda. Nei periodi successivi la ricerca tecnica di nuovi filati e nuove trame continua a procedere di pari passo con la moda portando sul mercato calze in pizzo negli anni Settanta velati eleganti e setosi negli anni Ottanta, puntando nella realizzazione del massimo confort negli anni Novanta. Intanto, i mass media e la comunicazione pubblicitaria investono sempre più i collant di una forte carica di seduzione, mettendone in risalto la capacità di essere veicolo emblematico della femminilità.

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Terminologia delle calze : Autoreggenti - Sono calze che si sostengono da sole aderendo alla gamba grazie a bande elasticizzate e ad una banda interna in lattice o silicone (spesso hanno una banda decorativa molto ampia in ricamo, denominata 'balza'). Calze a rete - Calze in tessuto a fili spessi con una trama dei fili aperta, che ricorderebbe una rete da pesca, spesso indossate in estate. Calze a retina - Calze in tessuto a fili spessi con una trama dei fili un po' meno aperta dalle precedenti, ma che espongono la cute. Calze con la riga - (In inglese "seamed") sono calze prodotte alla vecchia maniera con una giunzionecucitura che corre lungo la parte posteriore della gamba. Nel passato venivano manifatturate tagliando il tessuto e successivamente cucendolo assieme per dargli la forma desiderata. Oggigiorno le calze vengono tessute automaticamente in continuo, non hanno cuciture ed una cucitura "seam" posticcia viene aggiunta nella parte posteriore per ottenere aspetto vintage. Cuban-Heel - Una calza con l'area punto che sopporta il tallone rinforzata con tessuto ripiegato e ricucito su sé stesso. Demi-Toe - (Mezzo dito) Sono calze che hanno la parte per un dito rinforzata con metà della copertura sotto e sopra. Questo rinforzo copre soltanto la punta delle dita invece dell'intero dito. Questi modelli esistono sia con che senza un'area del tallone rinforzata. Denari - Unità di misura usata per descrivere lo "spessore" (o la trasparenza) della calza: più basso è il numero di denari e più trasparente è l'indumento. Il numero di denari corrisponde al peso in grammi di 9000 metri di filo usato per la fabbricazione delle calze (ad esempio 9000 metri di filo usato per tessere una calza 20 denari pesano 20 grammi) . Le calze tessute con un alto numero di denari tendono ad essere meno trasparenti ma hanno una maggiore durata. Fencenet - Simili alle calze a rete, ma con la maglia molto più larga. Sono indossate sopra un altro paio di calze; ad esempio opache, per contrastare. Full-Fashioned - Il tessuto viene prodotto come un foglio, piatto e liscio. Viene poi tagliato e le due parti vengono assemblate con una cucitura sul retro. Erano molto in voga fino agli anni '60. Gambaletti - Sono calze che terminano sotto il ginocchio ed il piede, coprendo il polpaccio. Opache - Calze costuite da una trama spessa e scura che da loro una apparenza opaca (solitamente 40 denari o maggiore). RHT - Abbreviazione dell'inglese "reinforced heel and toe" (aree del tallone e dell'alluce sono reinforzate). Sandalfoot - Senza rinforzo al tallone o alle dita che, teoricamente, sono esteticamente migliori quando indossate sotto i sandali. Seamless - Calze senza cuciture, fabbricate in un solo passaggio su macchine circolari (operazione continua su un solo lungo filo) e che dunque non richiedono la cucitura "seaming" nella parte posteriore. Knee-Highs - Calze che teminano all'altezza del ginocchio, o appena sopra di esso. Thigh-Highs - (o "Parigine") Calze che terminano a metà coscia. Welt - Calze cucite a macchina, rinforzate soprattutto sulla punta. Per dare forza e sostenere. Calze velate - (In inglese "sheer") Calze che in generale hanno una fibra sottile che và dai 15 ai 20 denari. Calze velatissime - una fibra finissima di pochi denari che offre il massimo nella trasparenza. Solitamente la fibra è sotto i 15 denari. Parigine - Calze che arrivano non oltre a ricoprire il ginocchio.


Dolci preziosi

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iusto per restare in tema di preziosità, non è passata inosservata l'ultima creazione della Mervis Diamond Importers, che a quanto pare ha voluto unire lusso e dolcezza. Stiamo parlando del Fantasy Diamond Cupcake, un tortino decorato con diamanti. Avete letto bene: tortino. La Mervis Diamond ha pensato di ricoprire il pasticcino con otto di queste pietre preziose, assieme a un diamante da due carati, certificato Taglio Asscher, posto al centro dell'opera. Certamente si tratta di un'ottima idea per stupire, magari da usare ai matrimoni al posto delle solite e scontate bomboniere. Il piccolo dettaglio è che bisognerà tenere conto del costo: 30 mila euro al prezzo.

Valeria Riccobono

FASHION | EXTRA-ORDINARY

EXTRA ORDINARY In arrivo la Gizmo skirt

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icuramente tutti ricorderanno Gizmo, il mitico protagonista dei Gremlins, uno dei film che probabilmente ha segnato l'infanzia di molti. Ebbene, Brian Lichtenberg, stilista americano famoso per i suoi capi piuttosto estrosi, ha usato il personaggio per dare forma a una gonna decisamente originale: una mini di lana che riproduce le fattezze del piccolo animale, dotata di tasche laterali a mo' di orecchie, e cristalli Swaroski al posto degli occhi. Tutto per la modica cifra di 2.100 $, approssimativamente 1500 €. Chissà che bagnandola non si moltiplichi anche come il piccolo Gizmo…

Accendini-gioielli per fumatori eccentrici

Un sonno da Cenerentola

L'

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hissà quanti di voi conosceranno la Corsican Furniture Company. Questa ditta americana risulta specializzata nella produzione di pezzi d'arredamento artigianali in ferro; oggetti davvero belli che sanno dare alla vostra casa quel giusto tocco di antico, ideale per creare un'atmosfera accogliente. Nel catalogo non mancano, tuttavia, anche molte cose originali e costose, come quella che vi proponiamo oggi. Si tratta della Cinderella Carriage Crib, un lettino a forma di carrozza che evoca in tutto e per tutta la magica carrozza di Cenerentola nel celebre cartone animato della Disney. Il costo è di soli 3.749 dollari, equivalenti a 2700 euro circa. Un oggetto davvero imperdibile e di ottima qualità per regalare ai vostri bimbi sonni tranquilli e sogni fantastici.

illustre gioielliere Bernard Maquin, noto designer di Charles Hollander Collection, ha ideato per i fumatori più esigenti l'accendino in oro e diamanti più costoso al mondo, il Diamond Edition Lighter. Il prezzo dell'accessorio, in vendita esclusivamente sul sito di Goldstriker (goldstriker.co.uk), si aggira infatti intorno ai 60 mila dollari,

essendo composto precisamente da 68 grammi d'oro a 14 carati e diamanti bianchi a 33,39 carati. Insomma, un vero e proprio gioiello, forse più adatto all'esposizione in vetrina che a essere portato in giro, anche se per i più eccentrici fare sfoggio di una tale chicca sarà un'occasione imperdibile.

Set per il Sushi by Louis Vuitton

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enza abbandonare il tema culinario, parliamo di Louis Vuitton, un marchio che ha spopolato qualche tempo fa sul web per aver firmato anche il meno lussuoso degli accessori (se così la si può definire!), ossia la carta igienica. Beh, qui parliamo di tutt'altro, e precisamente del set per il sushi. Cibo quanto mai glam-chic e preferito dai trend setter, il sushi rappresenta in Italia un lusso già di per sé, che se accompagnato poi da chopstik firmati Louis Vuitton può risultare il top della classe e della raffinatezza. Due coppie di bacchette sono racchiuse in una scatola di palissandro monogrammata di estrema eleganza, un'idea regalo dal gusto indiscutibile per amici amanti della cucina giapponese. Probabilmente ottimi amici vista la cifra: 450$, circa 320€. Speriamo che i vostri amici almeno sappiano usare le bacchette!

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Alan Parker presenta

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COLLEZIONE RICHMOND 2010 L'

eleganza e il lusso o mai sono diventati concetti interscambiabili per lo stilista inglese che ha conquistato il cuore e l'anima di moltissimi uomini attenti allo stile, alle ultimissime tendenze e allo spirito con cui un capo indossato diviene una seconda pelle. Sfila ai giardini di porta Venezia la collezione uomo di John Richmond che lascia basiti tutti, dagli addetti ai lavori, ai giornalisti presenti, alla folla di vip che si è presentata puntuale per seguire quella che più che una sfilata è diventato un appuntamento fisso per chi non riesce a fare a meno di essere alla moda. Tre momenti diversi hanno caratterizzato ognuna delle uscite dei ventidue modelli che hanno calcato la passerella. Lo stile inconfondibile, il taglio di sartoria d'altissimo livello, abbinamenti cromatici che dal classico nero abilmente sono mutati in verde militare, per terminare con l'intramontabile grigio. Accessori in tinta, borse da uomo e occhiali da sole sempre abbinati con grande semplicità a un look rock ma allo stesso tempo metropolitano, adatto sia alla clientela più esigente, sia all'uomo semplice. Tutti possono vestire questo marchio, che si concentra sul lancio di tendenze sempre fresche, adatto ai giovanissimi così come aderisce ad uno stile più sofisticato che rappresenta appieno l'evoluzione del concetto stesso di uomo. I proprietari del marchio Saverio Moschillo e sua figlia Alessandra hanno vinto un'ulteriore sfida nel panorama della moda. Tantissimi gli ospiti presenti alla sfilata, da Alba Parietti alla coppia Aldo Montano-Antonella Mosetti, da Riccardo Signoretti e Candida Morvillo al rapper americano Chris Brown, ex fidanzato di Rihanna; e ancora Emilio Fede e Leila Ben Kalifa, testimonial del profumo del brand.

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Non è possibile affacciarsi ad un mondo dorato come quello della moda senza doversi accorgere della passione che uno stilista come Richmond versa nelle sue creazioni che assomigliano più a pezzi unici che ad abiti per la grande distribuzione. Tessuti pregiati e stampe sulle giacche che evocano il senso del tempo che si ferma per un istante, come se volesse sfuggire dalle mani che si affannano a trattenerlo. I piumini sono il vero elemento forte della collezione che apre questo 2010 all'insegna di un'unica concezione: la moda è dentro di noi e ciascun individuo può affacciarsi a questo mondo, scegliendo ciò che più lo rende a suo agio e allo stesso tempo lo fa sentire speciale, non importa sia esso un capo d'abbigliamento o un accessorio, l'importante è che sia di classe. WWW.ALANPARKER.IT

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camicia bianca in cotone collo alla coreana con completo in misto seta lucido nero con revers applicati di paillettes nere


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t-shirt di cotone nera con pantalone classico in tessuto lucido e giubbotto di pelle color panna trapuntato con zip laterali e collo alla coreana

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cappotto in panno color nero doppio petto con maniche in tessuto di naylon e pantalone skinny nero in tessuto trattato lucido

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FASHION | CATWALK

camicia in cotone misto lana a quadrettoni in perfetto stile country abbinati ad un pantalone a taglio classico slim a quadretti


FASHION | CATWALK

DESIGN | (UN)CONVENTIONAL ART

CREDIT SHOOTING ALAN PARKER PHOTO DANIELA JESSICA PAW MAKE UP GAIA IVONA POST PRODUCTION MARCO VOLPI

Giacca beige in velluto trapuntato con tasche applicate in pelle, pantaloni classici a quadretti in lana

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Federica Castini JOHN RICHMOND PRESS OFFICE C.so Venezia 8,20121 Milano




FASHION | STATUS YMBOL

IL CHIODO FISSO DEL ROCK Matteo Garofoli

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uello tra il rock e l’abbigliamento “rock” per eccellenza è un legame atavico che porta con sé mille storie. Un legame dominato dal jeans e dalla pelle; pelle che, anno dopo anno, è passata da simbolo anti-sistema a feticcio di moda, per giungere ad accessorio di ogni nuova tendenza. La storia del “chiodo” ha una gestazione romantica, che ne attribuisce l’invenzione nientemeno che al Barone Rosso; anche se fu la Army Air Force americana, negli anni ’30, a realizzare una flying jacket in cuoio di cavallo per i suoi piloti; ci penserà poi il cinema di guerra a trasformarla in un capo di moda mettendola sulle spalle delle star dell’epoca. La nascita del chiodo non cominciò da zero negli anni ’30; già negli anni ’20 infatti, era sul mercato il Perfecto, giubbotto di pelle nera comodo e caldo, studiato per i motociclisti, anche se il successo lo raggiunse a metà degli anni ‘50, quando Marlon Brando (“Il selvaggio”) e James Dean (“Gioventù bruciata”) lo indossavano sul grande schermo in due film, poi divenuti cult, trasformandolo in un lampo in un vero e proprio simbolo di ribellione. E’ da questo punto in poi che il rock, musica ribelle per antonomasia, si impadronisce del fenomeno, facendo della pelle la propria bandiera. A rappresentare quella gioventù renitente arriva Elvis Presley, insieme ad altri simili fenomeni della scena rock’n’roll, che vestendosi di pelle ed atteggiandosi come gli idoli del grande schermo per cui i ragazzi impazzivano, fanno da traino a miriadi di giovani vogliosi di ribellione. E’ il momento delle bande: in Inghilterra sono all’ordine del giorno le risse tra rockers di diversi gruppi, vestiti di pelle nera e a bordo di rumorose motociclette. Questo fino alla seconda metà degli anni ’60, quando comincia a prendere piede il colore, le frange e le giacche del movimento hippie, grazie a mostri sacri quali Jim Morrison e Jimi Hendrix e ad eventi come Woodstock. Ma l’utopia hippie dura poco, lasciando il campo al suo proprietario originale, il rock, fatto ancora di pelle e cuoio, ma con colori più lontani dal nero, magari sopra petti nudi o accanto a pellicce (vedi Queen e Led Zeppelin).

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IL CHIODO FISSO DEL ROCK Matteo Garofoli

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uello tra il rock e l’abbigliamento “rock” per eccellenza è un legame atavico che porta con sé mille storie. Un legame dominato dal jeans e dalla pelle; pelle che, anno dopo anno, è passata da simbolo anti-sistema a feticcio di moda, per giungere ad accessorio di ogni nuova tendenza. La storia del “chiodo” ha una gestazione romantica, che ne attribuisce l’invenzione nientemeno che al Barone Rosso; anche se fu la Army Air Force americana, negli anni ’30, a realizzare una flying jacket in cuoio di cavallo per i suoi piloti; ci penserà poi il cinema di guerra a trasformarla in un capo di moda mettendola sulle spalle delle star dell’epoca. La nascita del chiodo non cominciò da zero negli anni ’30; già negli anni ’20 infatti, era sul mercato il Perfecto, giubbotto di pelle nera comodo e caldo, studiato per i motociclisti, anche se il successo lo raggiunse a metà degli anni ‘50, quando Marlon Brando (“Il selvaggio”) e James Dean (“Gioventù bruciata”) lo indossavano sul grande schermo in due film, poi divenuti cult, trasformandolo in un lampo in un vero e proprio simbolo di ribellione. E’ da questo punto in poi che il rock, musica ribelle per antonomasia, si impadronisce del fenomeno, facendo della pelle la propria bandiera. A rappresentare quella gioventù renitente arriva Elvis Presley, insieme ad altri simili fenomeni della scena rock’n’roll, che vestendosi di pelle ed atteggiandosi come gli idoli del grande schermo per cui i ragazzi impazzivano, fanno da traino a miriadi di giovani vogliosi di ribellione. E’ il momento delle bande: in Inghilterra sono all’ordine del giorno le risse tra rockers di diversi gruppi, vestiti di pelle nera e a bordo di rumorose motociclette. Questo fino alla seconda metà degli anni ’60, quando comincia a prendere piede il colore, le frange e le giacche del movimento hippie, grazie a mostri sacri quali Jim Morrison e Jimi Hendrix e ad eventi come Woodstock. Ma l’utopia hippie dura poco, lasciando il campo al suo proprietario originale, il rock, fatto ancora di pelle e cuoio, ma con colori più lontani dal nero, magari sopra petti nudi o accanto a pellicce (vedi Queen e Led Zeppelin).


FASHION YMBOL PLATINUM| STATUS | CHIC&SHOCK

Nel 1976, ci pensa il punk a riportare in auge il real-black, con pantaloni attillati e una profusione di borchie e catene, con i Sex Pistols quali rappresentanti migliori del movimento. Siamo ora negli anni ’80 e la trasgressione black sembra essere arrivata al capolinea appannaggio dei colori vivaci, dove il nero sembra restare esclusiva del dark e dell’heavy metal. Da questo momento in poi il cuoio sarà sostituito dalla plastica, anche se il “chiodo” sembra resistere, piegandosi però alle volontà new wave delle tendenze, diventando oggetto d’antiquariato o accessorio extra lusso firmato dagli stilisti più in voga, mentre gli artisti ne stravolgono l’essenza con colori che vanno dal viola (Madonna) al rosso (Michael Jackson). E’ l’inizio dell’uso addomesticato e modaiolo della pelle, che durerà fino ai giorni nostri. Ciò che ci rimane oggi sono testimonianze sparse del connubio pelle e rock’n’roll, come film culto, copertine di Lp o i giubbotti di Travolta in Grease o Rocky Horror Picture Show; più feticci che veri oggetti di moda.

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BEAUTY | CURE

TOTAL DREAM LA RIVOLUZIONE ESTETICA CHE “ATTRAVERSA” IL CORPO D

alla scienza aspettiamo sempre qualche novità rivoluzionaria che possa curarci meglio e risolvere i nostri problemi senza dover soffrire. Stiamo parlando di un macchinario in grado di veicolare i principi attivi utili allo scopo, attraverso l’elettroterapia di risonanza a correnti polarizzate. Sembrano parole difficili che ai più non dicono nulla; sostanzialmente si tratta di dare un input di sostanze mediante elettroterapia. Ciò significa far penetrare le sostanze di cui necessita il nostro corpo attraverso la cute, in maniera del tutto indolore e localizzata, per avere un risultato certo, in quanto si va a mirare la zona specifica d' interesse e se ne forza la penetrazione attraverso onde elettromagnetiche. E’ come dare una spinta maggiore al principio attivo del prodotto all’interno del nostro corpo e delle cellule. Allo stesso modo con cui vengono “iniettati” i principi attivi, attraverso una rapida veicolazione del prodotto, altrettanto rapidamente questa azione favorisce l’espulsione di ioni inquinanti, tossine e radicali liberi. Il tutto però evitando arrossamenti cutanei o eccessi di calore. Questa tecnica è anche già utilizzata in campo medico, per cui efficacia e sicurezza sono garantite da studi svolti in anni di ricerche. Il macchinario in grado di rivoluzionare il campo dell’estetica, di cui abbiamo accennato fino ad ora, ha nome e cognome: si tratta del “Total Dream” della Pascal che rappresenta una innovazione in campo estetico, il macchinario diventa una sorta di siringa virtuale che sostituisce l’ago con correnti pulsate e modulate assolutamente indolori, che consentono una penetrazione dei principi attivi, il tutto attraverso un massaggio piacevole e rilassante effettuato sulla zona da trattare. E’ una biotecnologia moderna che permette la penetrazione dei principi attivi nei tessuti con un’efficacia decisamente maggiore rispetto a quella ottenibile con le metodiche classiche, dal momento che riesce a raggiungere una profondità che fino a ieri era riservata alle iniezioni sotto cute; I campi di applicazione di questa innovativa metodica sono molteplici, cosi come le zone trattabili. La somministrazione di un principio attraverso la cute offre importanti ed esclusivi vantaggi: – applicazione direttamente nell’area anatomica interessata – possibilità d’introduzione del principio attivo, senza veicolanti – assorbimento nella regione d’interesse in quantità notevolmente superiore In virtù del fatto che queste possibilità saranno certamente apprezzate e risulteranno interessanti per centinaia di persone, le quali vorrebbero una soluzione efficace ai loro problemi estetici, è bene sapere che nella città di Senigallia, all’interno dello stabile del multiplex Giometti, c’è un centro chiamato Art Beauty, un’idea di Stefano Mazzieri. Art Beauty è un centro completo dove potrete trovare sia “Total Dream”,l'innovativo macchinario che innumerevoli altri trattamenti dai Tattoo, ai piercing, con una miriade di oggetti di gioielleria d’avanguardia. Art Beauty inoltre propone la “nails art”, ovvero la ricostruzione e decorazione delle unghie, con le tecniche più diverse e gli stili più originali.

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Centro Tattoo & Piercing Centro Ricostruzioni Unghie Istituto di Bellezza Via Abbagnano 10,1째 piano Senigallia - (palazzo Multiplex Giometti) T. 071.65819 Orari Lun: 15.00 - 20.00 Mar - Ven: 9.30 - 20.00 Sab: 9.30 - 19.30


SPRING HAIR EVENT Domenica 14 Marzo dalle 17:00 Lounge Session TONY D. Buffet di presentazione Salone di BELLEZZA presso il nuovo salone

&

MAURIZIO

via u.Betti, 44/A - Marotta di Fano T.0721.961178 in collaborazione con

PARRUCCHIERIA


BEAUTY | MAKE UP

BEAUTY NOT FOR ALL Samantha Scaloni

IN VIAGGIO CON CHLOÉ P

rofumo, latte detergente e gel idratante: ecco il contenuto dell’esclusivo travel-set firmato Chloé: una pochette di lusso, ovviamente in edizione limitata. Comoda per i globetrotter più indefessi, irrinunciabile per chi all’aeroporto ha il costante problema d’imbarcare un set completo di igiene e bellezza nel proprio bagaglio a mano, la Maggie Bag è il must-have di chi gira il mondo e non vuole rinunciare al fascino di una griffe nota in tutto il mondo per femminilità ed eleganza, oltre che una compagna di viaggio chic ma non così cheap (1000 dollari). Bon voyage!

SUA MAESTA’ ANTIAGE L

a crema delle meraviglie per cui Faust e Dorian Grey avrebbero fatto carte false sbarca in Italia, scintillante e prodigiosa più che mai. Orlane Crème Royale combatte il tempo e i segni che lascia sul volto di donne non più giovanissime a colpi d’oro e pappa reale, con una formula esclusiva che dona la lucentezza sperata a pelli opache e visi spenti. L’ingrediente principe, l’oro 24 carati, si accompagna a vitamine e amminoacidi in grado di stimolare il metabolismo e favorire la rigenerazione cellulare e trasforma questa speciale lozione in un lussuosissimo elisir di eterna giovinezza.

IL “PROFUMO” DEI SOLDI “F

are denaro è un’arte. Lavorare è un’arte. Un buon affare è il massimo di tutte le arti”. Note piccanti e agrumate per la versione warholiana di Bond No.9, un’edizione limitata dell’esclusiva fragranza dedicata al grande artista americano e votata, oltre che alla Pop Art, al lusso e al denaro. Una confezione accattivante realizzata in collaborazione con la Fondazione Andy Warhol che riproduce il simbolo del dollaro realizzato dall’artista nel 1981 e che richiama con audacia i colori e i motivi iconici tanto cari all’art star di Pittsburgh, affascinato dai fasti di una vita in technicolor e regolarmente supercool.

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BEAUTY | SALUS PER AQUAM

Victoria Palace Hotel

SPA, rinascere dall’acqua S

appiamo tutti di cosa stiamo parlando, ma la crescente diffusione di questi esercizi dedicati alla cura della persona, ci portano a dover spiegare di che cosa stiamo trattando. Diciamo innanzi tutto che il centro benessere nasce da una sempre più diffusa "Cultura del Benessere". Il lavoro, gli impegni familiari, la fretta, tutto contribuisce a rendere sempre più stressante la nostra vita quotidiana. A risentirne non è solo il nostro fisico, ma anche la nostra mente, il nostro aspetto e la nostra pelle. Nasce quindi, sempre più spesso, la necessità di prendersi una pausa, e sempre più persone sono spinte a cercare un ambiente dove anima e corpo possano ritrovare equilibrio e armonia. La sauna, il bagno turco, le docce, le tisane, il massaggio: tutto questo allontana la tensione facilitando un completo relax; senza ovviamente tralasciare la possibilità, volendo, di meditare. Coloro i quali frequentano i centri benessere sono principalmente alla ricerca di un luogo dove potersi rilassare, dove passare qualche ora in tranquillità curando se stessi, sia mentalmente che fisicamente. La regola principale quindi, per tutti, dovrebbe essere quella del silenzio! Il bon-ton prevede un tono di voce moderato nelle aree comuni e un rispettoso silenzio all'interno delle saune e dei vari bagni, per non parlare delle zone relax. Banditi dall'ambiente, ovviamente, i cellulari e gli orologi. …In fin dei conti siete lì per rilassarvi! Per quanto riguarda il "necessaire", nella maggior parte dei casi la struttura offre tutto il necessario: accappatoio per i momenti di relax, asciugamani per il dopo doccia o l'immersione in vasca, ciabatte per gli spostamenti tra le varie zone. Volendo seguire le regole auree fissate nei periodi in cui tali centri nascevano – siamo quindi in epoca romana, o giù di lì - il Centro Benessere viene di norma considerato "zona nudità", dove non è concepito l’uso di qualsivoglia indumento. Nelle località di odierna concezione però, è possibile, anzi obbligatorio, l’uso del costume, almeno che non si tratti di centri dichiaratamente nudisti, oggi eccezione nel settore.

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cappotto in panno color nero doppio petto con maniche in tessuto di naylon e pantalone skinny nero in tessuto trattato lucido

by Victoria Palace Hotel Viale Carducci 24, Via Bologna Cattolica, Rimini, Italy Tel 0541 962921 www.victoriabenessere.com info@victoriabenessere.com


BEAUTY | SALUS PER AQUAM

Per quanto ogni SPA offra diverse soluzioni di “remise en forme”, in quasi tutte si possono trovare i servizi più classici: SAUNA Il principio di base della sauna è di ottenere dei benefici di diversa natura attraverso l'esposizione del corpo - e della pelle in particolare - ai benéfici effetti del calore (70-100 ºC e 5-15% d’umidità); la sauna consente un effettivo e totale rilassamento del corpo riequilibrandone le energie agendo sul cuore e sulla circolazione sanguigna. Il risultato sono la pulizia della pelle, la stimolazione alla formazione di nuove cellule e la stimolazione del sistema cardiocircolatorio. BAGNO TURCO 40-50°C e 90% d’umidità - La funzione sul corpo è quella di aumentare la temperatura della pelle immergendosi nel vapore. Si svolge in un ambiente dove la temperatura e l’umidità consentono ai vasi sanguigni di dilatarsi, favorendo la circolazione in tutte le parti del corpo, contribuendo cosi allo scioglimento e l’eliminazione delle tossine attraverso un’abbondante sudorazione. Ci sono poi le docce, nelle loro più svariate accezioni e con i loro differenti effetti benefici, a seconda della tipologia: DOCCIA A GETTO: E’ un trattamento tonificante per un massaggio profondo. Favorisce il drenaggio e stimola la circolazione sanguigna. DOCCE AROMATIZZATE/EMOZIONALI: Sono ideali al termine di una sauna o di un bagno turco. Avvolti da luci colorate (cromoterapia), il corpo viene massaggiato da un diluvio di gocce d’acqua nebulizzate e aromatizzate che rilasceranno sulla pelle una energizzante essenza grazie all’effetto pioggia. Quando parliamo di SPA, siamo abituati a pensare all’insieme di queste terapie benefiche; in realtà, l’acronimo SPA sta per ”salus per acquam”, ovvero salute attraverso l’acqua, e comprende tutte le pratiche dove l’elemento principale della vita è messo a disposizione del benessere fisico. IDROMASSAGGIO: Questo bagno fonda la propria funzione rigenerante sull'efficacia dei massaggi prodotti dai numerosi getti d'acqua sistemati all'interno di speciali vasche per colpire e tonificare specifici tratti muscolari e favorire, al contempo, il ritorno venoso. CASCATA: Doccia a forma di cascata, in cui il cliente può godere di un benevolo massaggio grazie alla presenza di getti, proprio come se si fosse sotto una cascata. A questi, si aggiungono altre numerose possibilità, come l’effetto pioggia o il nuoto controcorrente, tutte d’indubbio beneficio a corpo, mente e spirito.

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camicia in cotone misto lana a quadrettoni in perfetto stile country abbinati ad un pantalone a taglio classico slim a quadretti

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BEAUTY | SALUS PER AQUAM

cappotto in panno color nero doppio petto con maniche in tessuto di naylon e pantalone skinny nero in tessuto trattato lucido

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BEAUTY | SALUS PER AQUAM

Ora che abbiamo approfondito meglio cosa sia un centro benessere, ve ne suggeriamo uno nel quale trovare tutto quanto detto sopra e molto di più; si tratta del “Victoria SPA Beauty Centre”, al centro di Cattolica, direttamente sul mare. Una SPA concepita e creata cogliendo ispirazione dalla natura e i suoi elementi; la struttura è una perfetta sintesi tra eleganza e raffinata funzionalità. Il curatore progettuale è l’architetto Vincenzo de Cotiis, che ha studiato anche gli ambienti dell’hotel Victoria Palace; la scelta dell’architetto è ricaduta su uno stile lineare e hi-tech, con pietra di basalto e legno quali materiali predominanti del “Victoria SPA Beauty Centre”. L’effetto è un ambiente con atmosfere morbide e avvolgenti, ideali per il relax. Le possibilità ricettive comprendono ogni singolo elemento che abbiamo descritto sopra e che, come detto, non possono venir meno nelle SPA di alto livello, assieme a molte altre possibilità che il “Victoria SPA Beauty Centre” offre: idromassaggio, cromoterapia, bagno turco in roccia con acqua corrente, bagno a vapore per un piacere psico-fisico assicurato. Inoltre, nuoto contro corrente, effetto pioggia, cascate d’acqua, personal trainer. Ampia anche la possibilità di trattamenti personali effettuati da un competente staff pieno di ogni riguardo verso il cliente, che lo coccolerà con fanghi, un’innumerevole serie di massaggi diversi e per ogni necessità, trattamenti cosmetici; tutto mentre si è avvolti dalla musica più adatta ad ogni situazione. Una menzione speciale del “Victoria SPA Beauty Centre” spetta alla HEALTH SPA, che racchiude tutti i passaggi necessari alla salute del corpo e della mente. Un bagno dei sensi immersi in un ambiente d’autore e moderno; tecnologie avanzate votate alla ricerca della salute, dell’energia e dell’equilibrio. La tecnologia applicata al benessere, alla quale si affiancano rimedi antichi, come la cromoterapia e il massaggio. “Victoria SPA Beauty Centre” non si preoccupa solo del corpo, ma anche del viso, attraverso una qualità cosmetica senza eguali nel visagismo, attraverso prodotti dedicati delle più prestigiose marche di cosmetici, quali SOTHYS e ST BARTH che, con le loro straordinarie proprietà, uniscono freschezza ed efficacia per le pelli del cliente, sia esso uomo o donna. Altrettanta cura viene dedicata all’alimentazione di coloro i quali vorranno soggiornare in hotel; l’attenzione in cucina è elemento fondamentale per un risultato perfetto nella ricerca del benessere personale; una dieta sana è il fondamento del benessere. I criteri utilizzati in cucina al Victoria Palace Hotel seguono con rigore i canoni dietetici e un programma alimentare con le giuste combinazioni. Proprio a proposito del Victoria Palace Hotel, la direzione offre la possibilità di godere delle splendide stanze soprastanti la SPA, per un relax completo e continuativo, anche grazie ai convenienti pacchetti “all-inclusive”, dedicati a chi vuol dedicare tutto il tempo necessario a se stesso. Pacchetti creati su misura per tutte le esigenze, che vanno dall’ingresso giornaliero nella SPA, con tutto ciò di cui si può godere, alle poche notti, passando per un week-end del benessere fino a intere settimane, nelle quali lo staff del “Victoria SPA Beauty Centre” e Hotel si prenderanno cura di voi dalla testa ai piedi, studiando le vostre necessità personali e studiando soluzioni specifiche. Visto che stiamo parlando di benessere, sarebbe bello goderne in ottima compagnia; a tal proposito non possiamo non menzionare le offerte dedicate alle coppie che vogliono godersi dei momenti a loro dedicati prendendosi cura l’un l’altro e regalandosi uno, o più giorni di benessere e passione all’interno del “Victoria SPA Beauty Centre”: le offerte sono caratterizzate dall’abbinamento di benessere, cena e pernottamento in hotel, lasciando scorrere oziosamente il tempo tra piscina, idromassaggio, sauna, bagno turco, per poi in cotone misto lanadella a quadrettoni in sdraiarsi sullecamicia eleganti chaise-longue zona relax, perfetto stile country abbinati un pantalone sorseggiando una tisana esotica offerta dalload staff. a taglio classico slim a quadretti

Victoria Palace Hotel

Non è un sogno. Al “Victoria SPA Beauty Centre” tutto questo è sempre.

Victoria Palace Hotel

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BEAUTY | TIPS

BEAUTY SECRETS ll rossetto rosso (non) sta bene a tutte

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ndrà anche di moda, con questo improvviso ritorno in auge dello stile pin-up, ma ricordate un regola fondamentale: le donne non sono tutte uguali e perciò non staranno mai bene a tutte le stesse cose! In special modo chi ha le labbra piccole o irregolari si astenga dall’effetto clownesco! Scegliete piuttosto una tonalità con del rosa o gli intramontabili gloss naturali e l’effetto sarà quello di due labbra piene e sexy allo stesso modo!

Pelle Grassa

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e già alle 10 del mattino avete la pelle oleosa, perché peggiorare la situazione? Molti sostengono che occorre una idratazione giornaliera solo nel caso in cui si abbia la pelle secca. Niente di più sbagliato! Infatti, trattando spesso la pelle grassa o mista con prodotti aggressivi, si può incorrere nel problema opposto: “sgrassando” troppo i tessuti le ghiandole sebacee saranno portate ad una maggiore produzione, col risultato di una pelle ancora più impura. Ecco perché il viso va idratato, soprattutto prima e dopo il make-up, con prodotti specifici per il proprio tipo di pelle.

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PLATINUM | CHIC&SHOCK BEAUTY | TIPS

L’ombretto rosa illumina lo sguardo

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a solo nel caso in cui vogliate far credere a chi vi sta di fronte che avete la febbre! Usate il rosa solo per dare un accento di colore al trucco, sulla parte superiore della palpebra, vicino alle sopracciglia. Può essere un ottimo strumento per dare luce allo sguardo, ma solo a piccole dosi e se accompagnato da una matita o un eye-liner nero per delineare l’occhio.

Il phon danneggia i capelli

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olo se utilizzato al massimo del calore e per molto tempo (ad esempio per una lunga messa in piega). Il segreto per asciugarvi i capelli più in fretta è quello di tamponarli bene con un asciugamano prima di utilizzare il phon, senza però strofinare, altrimenti la frizione potrebbe causare uno stress eccessivo. Inoltre, al giorno d’oggi, esistono phon d’avanguardia, per prendersi cura dei propri capelli nel modo migliore!

Mai lavare il viso con il sapone

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le nonne come facevano? Eppure, segni dell’età a parte, la loro pelle non è scomparsa del tutto, vero? Quindi, a meno che non abbiate la pelle molto secca o che necessiti di particolari prodotti (gli elementi detergenti del sapone possono disidratarla ulteriormente), il sapone va più che bene anche per il viso. Per pelli grasse o miste, invece, non ci sono problemi: affidatevi ad un sapone idratante e dopo la detersione ricordatevi sempre della crema.


BEAUTY | NAILS ART

NAILS ART by Bertulli Giacomo

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ome è noto le unghie ben curate, sane, lucenti, sono fondamentali per la bellezza delle mani e anche dei piedi .In alcuni casi le unghie possono presentare aspetti diversi: 1 unghie rosicchiate. Siamo in presenza di onicofagia. Per sopperire a questo problema ci sono diversi rimedi i principali sono: l’uso di prodotti da usare direttamente sull’unghia o ricorrere alla ricostruzione unghie in gel o acrilico 2 unghie fragili. Quando notiamo scanalature o unghie che si spezzano con facilità. Le cause di questo problema possono essere attribuite a più fattori: carenza di minerali o vitamine, trattamenti farmacologici, indebolimento dello stato fisico della persona nonché l’esposizione delle unghie ad agenti aggressivi come l’uso di acqua, detersivi, saponi ecc…che disidratano l’unghia rendendola così più debole. Anche in questo caso possiamo aiutare le nostre unghie con prodotti come gli smalti rinforzanti o ricorrere alla ricostruzione unghie in gel o acrilico, permettendo così all’unghia di crescere e raggiungere la lunghezza desiderata. LE ORIGINI DELLA NAIL ART Negli ultimi due decenni, le tecniche di nail art si sono confermate lo stato dell'arte nel personal style, producendo unghie da spesse e quadrate a sottili e ovali. L a storia delle unghie è iniziata 5000 anni fa in India, dove miscele di henné venivano utilizzate per la manicure. La storia del Nail Art non è così facile da indagare poichè i vari documenti storici sono in contraddizione fra di loro e con le teorie sulla sua origine. Ciò che possiamo concludere è che la storia della cura delle unghie è un processo di progressivo sviluppo, costantemente ridefinito nelle tecniche e negli stili. Le moderne tendenze della nail Art sono affascinanti e innovative. Le loro origini sono rintracciabili nel percorso del termine “mehendi”, utilizzato come sinonimo per

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henné, e derivante dal sanscrito “mehandika”. Gran parte della moderna popolarità dell' henné deriva dalla sua conoscenza in India. Secondo la storia delle unghie, la manicure è un trattamento cosmetico di bellezza per mani e unghie praticato da entrambi i sessi. Una manicure può trattare solo le mani, appena le unghie, o entrambi. Una normale manicure di solito comprende il deposito e la definizione dei tips e l'applicazione di smalti e/o gel brillanti. Le tecniche del Nail Art moderno comprendono specifiche manicure, come la “french manicure”. I trattamenti per le mani di solito includono il bagno in una sostanza ammorbidente e l'applicazione di una lozione specifica. Un simile trattamento effettuato sui piedi è un pedicure. La parola "manicure" deriva dal latino manus, che significa "a mano", e cura che significa "cura". Tutta la storia del Nail Art, l'arte di mantenere belle le unghie è basata su ingredienti, che possono spesso sorprendere coloro che li usano: lo smalto, per esempio, può contenere una sostanza brillante estratta dalle scaglie di pesce chiamata "pearl essence". LE UNGHIE NEGLI ULTIMI 100 ANNI : Il nail style per come lo conosciamo si è sviluppato nel corso degli ultimi 100 anni. Negli anni '20, i tips si sono evoluti dal bianco neve, diffuso all'inizio, al bianco crema, affermatosi nell'ultima parte della decade. La

tecnica più insolita venne denominata "Paris Nails" . Si presentavano di un rosa profondo ai bordi con una sfumatura rosa pallido al centro di ogni unghia. Revlon fu in grado di offrire alle donne un ricco smalto opaco per unghie, in una vasta gamma di sfumature mai prima di allora disponibili. L'unghia quadrata "square" divenne di moda intorno alla metà degli anni'70, probabilmente a causa della diffusione dei concorsi di ricostruzione unghie - i giudici potevano infatti criticare un curva-C molto più facilmente in un'unghia quadrata che in un unghia ovale. Anche le unghie eccezionalmente lunghe cominciarono ad essere richieste e di conseguenza i nail tips presero a diffondersi sempre di più. Gli anni '90 e i primi anni 2000 hanno segnato un ritorno all'unghia naturale. Eleganza e romanticismo si sono diffusi come tendenza in corso. Le unghie appaiono delicate e femminili, emanano autentica naturalezza, stile che permane dominante fino ad oggi.


BEAUTY | NAILS ART

Una delle persone più affermate di questo settore così artistico è la professionista Irena Milewska della Elegant Beuty di San Marino. Una Master di Nail design e Nail art della Crystal nails, una professionista che ama insegnare agli altri questa magnifica arte e che ha aperto a questo proposito una scuola ai vertici del settore dove si tengono corsi professionali di ricostruzione unghie.

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Elegant Beauty NAILS FASHION & STYLE

s.r.l.

Ve n d i t a p r o d o t t i p r o f e s s i o n a l i p e r c e n t r i e s t e t i c i Manicure e Pedicure g e l , a c r i l i c o , a c c e s s o r i d e l l a C R I S TA L N A I L S Ricostruzione unghie con UV Gel Ricoperture unghie naturali Via Tre settembre 99, Dogana 47891 Repubblica di San Marino tel.340.8583941 elegant.beauty@hotmail.it


PEOPLE | STAR BIOGRAPHY

DAVID BECKHAM

Compleanno: 1975/05/02 Nome completo: David Beckham Luogo di nascita: Leytonstone, Londra, UK Altezza: 183cm Peso: 75kg Ruolo: Centrocampista/Ala destra Soprannomi: Becks Moglie : Victoria "Posh Spice" Adams

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PEOPLE | STAR BIOGRAPHY

D

avid Beckham è un’icona mondiale, una leggenda calcistica per l’Inghilterra, il Manchester United e la Premier League. Preso dallo United ancora un ragazzino di Londra, fece parte della famosa generazione d’oro di Ferguson con Ryan Giggs, Nicky Butt, Paul Scholes e i fratelli Gary e Phil Neville. Beckham ha lasciato il segno come centrocampista di destraed è famoso per essere uno dei più eccezionali tiratori in campo, una caratteristica sulla quale david ha lavorato molto. Il risultato di anni di duro lavoro e concentrazione è una capacità unica di crossare, tirare calci d’angolo, punizioni e passaggi lunghi. David Beckham è nato a Londra ma è sempre stato un tifoso del Manchester United, come i genitori. Infatti, anche vivendo a Londra, David ha avuto l’opportunità di frequentare attivamente la vita di club, partecipando in campi estivi, scuole calcio e anche come mascotte dei Red Devils. Dopo aver firmato per il Manchester United l’8 luglio 1991, ha aiutato la squadra giovanile a vincere la FA Cup nel maggio 1992, segnando nella finale di ritorno con il Crystal Palace. David ha debuttato in Premier League in casa contro il Leeds United il 2aprile 1995, ma fu nella stagione successiva 1995/96, che si fece realmente conoscere, giocando principalmente come ala di centrocampo destra e mostrando un certo feeling con goal spettacolari, compreso il goal della vittoria nella semifinale della FA Cup contro il Chelsea. La stagione finì con la doppietta dello United. David ha iniziato la stagione successiva 1996/97 segnando il suo goal più famoso, dalla linea di centrocampo contro il Wimbledon allo Selhurst Park. Questa fu un’altra stagione di successo per David, che contribuì alla vittoria finale in campionato e al raggiungimento delle semifinali della Coppa dei Campioni. Il 1º settembre 1996, ha giocato la sua prima partita in nazionale maggiore, contro la Moldavia. Fu votato Giovane dell’Anno e al secondo posto nella classifica di Giocatore dell’Anno. La stagione 1997/98 fu una delusione per lo United, che arrivò secondo alle spalle dell’Arsenal, perse la partita di FA Cup con il Barnsley e fu eliminato dalla Coppa dei Campioni ai quarti dal Monaco. Ci fu una consolazione per david, però, quando fu scelto per le fasi finali del Mondiale con la Nazionale Inglese. Il Mondiale 1998 fu un misto di emozioni, considerato a posteriori come un punto di svolta nella carriera di David. Dopo essere stato escluso dai titolari nelle prime due partite, ha segnato una punizione spettacolare contro la Colombia e fu innalzato a eroe nazionale. Poi però fu deposto e bistrattato per l’espulsione rimediata per il fallo su Diego Simeone (la prima in carriera!) contro l’Argentina. L’Inghilterra perse la partita e uscì dal Mondiale. Alcuni pensarono che questo fosse un colpo troppo grosso per David e che l’avrebbe potuto allontanare dal calcio inglese, ma al contrario, nella prima partita della stagione 1998/99 contro il Leicester City, Becks ha segnato un goal da una delle sue famose punizioni, evitando la sconfitta. Nel marzo 1999 è nato il primogenito Brooklyn, e Beckham ha giocato con il suo nome sulle scarpe per la tripletta Premiership, FA Cup e Coppa dei Campioni. Nel luglio 1999 David ha sposato Victoria Adams, una delle Spice Girls. La stagione 1999/2000 fu un’altro successo per David Beckham, nonostante un nuovo taglio di capelli e un famoso litigio con Sir Alex Ferguson. Il centrocampista ha vinto la sua quarta Premiership ed è stato votato come secondo miglior giocatore in Europa e nel Mondo, dopo Rivaldo. I maggiori successi della stagione 2000/01 sono in campo internazionale, anche se di nuovo ha vinto la Premiership con lo United e ha segnato tre goal consecutivi in tre partite all’inizio della stagione. David ha capitanato l’Inghilterra per la prima volta contro l’Italia in un’amichevole e poi tenuto la fascia in un’amichevole con la Spagna e per le qualificazioni

al Mondiale contro l’Albania e la Finlandia, contro la quale ha segnato un goal importante ad Anfield, in casa del Liverpool FC. Il goal più importante della stagione l’ha tenuto per Old Trafford, contro la Grecia all’ultimo minuto della partita di qualificazione che ha garantito l’accesso al Mondiale di Giappone e Corea del 2002. Dopo aver rotto un metatarso del piede sinistro contro il Deportivo la Coruña, l’Inghilterra era in attesa di vedere il suo carismatico capitano in campo al Mondiale. David recuperò ma non del tutto, l’Inghilterra si fermò ai quarti, perdendo con il Brasile, ma tornando a casa i giocatori furono accolti stavolta da eroi. Che differenza in 4 anni! La stagione 2002/03 vide Beckham di nuovo protagonista dentro e fuori dal campo. Segnò 11 goal in totale, ma solo uno Premiership proprio all’ultima giornata al Goodison Park. Alla fine della stagione, voci di un trasferimento al Real Madrid, Milan e Barcelona si susseguirono, anche dopo il sesto titolo con lo United. Dopo una partita, in un gesto di stizza, Sir Alex Ferguson calciò uno scarpino che attingì Becks in fronte, questo episodio può essere considerato l’ultima goccia tra David e lo United e ha portato a uno dei trasferimenti più cari della storia del calcio. La partenza di David Beckham al Real Madrid il 17 giugno 2003 fu trasmessa in televisione in oltre 100 paesi. Il trasferimento di 25 milioni di sterline ha sollevato molti dubbi sul perché di questo cambiamento. In tanti hanno pensato che Becks fosse andato al Real solo per “immagine” e che fosse un giocatore troppo lento per il calcio spagnolo. Charamente furono zittiti quando segnò al secondo minuto del suo debutto con le Merengues, in una squadra di stelle, con Ronaldo, Raul, Zinedine Zidane e Beckham in campo allo stesso tempo! Carriera nei club Manchester United: David ha debuttato nel calcio professionistico con il Manchester United a 17 anni e si fece notare con un grande goal dalla distanza contro il Wimbledon nel 1996. Quella che seguì fu una splendida carriera, coronata da sei Premiership, due FA Cup e una Coppa dei Campioni nel 1999. La relazione tra Becks e Sir Alex Ferguson si era deteriorate dopo il famoso episodio dello scarpino e Beckham decise di cambiare aria e cercare più glamour al Real Madrid nel 2003. Real Madrid : Il periodo di Beckham con le Merengues è stato meno felice, non è riuscito a vincere niente di importante con il Real Madrid, a parte giocare a fianco di alcuni dei giocatori più grandi del mondo, come – Zidane, Ronaldo e Figo. Nell’ultima stagione al Real, con l’arrivo dell’ex compagno di squadra nel Manchester United Ruud Van Nistelrooy e del’allenatore Fabio Capello, Beckham ha lottato perché il Real tornasse al titolo. LA Galaxy: Beckham si unì ufficialmente ai Los Angeles Galaxy a metà della stagione, visto che la Major League Soccer (MLS) inizia più o meno verso la fine della stagione in Europa. Il suo arrivo a Los Angeles ha avuto un grosso impatto, ogni incontro registrava lo stadio esaurito, dall’inizio alla fine della stagione. Milan: Nel gennaio 2009,nel mercato di riparazione approdò in prestito alla corte del Milan di Carlo Ancelotti. Fin da subito si è guadagnato l’affetto dei tifosi rossoneri, grazie a gol, splendide giocate e professionalità in campo e fuori. A Giugno però, alla scadenza del contratto viene richiamato a Los Angeles, ma la sua volontà era quella di ritornare al Milan. Così dopo una dura battaglia legale dal gennaio 2010


PEOPLE | STAR BIOGRAPHY

è nuovamente un giocatore rossonero, e spera che questa avventura gli possa garantire un posto ai mondiali del Sudafrica. Carriera in nazionale Beckham si è guadagnato la prima presenza con la Nazionale Inglese il 1º settembre 1996, nella stagione in cui era diventato una scelta obbligata al Manchester United. Presto diventò una scelta fissa anche per l’Inghilterra. Al momento ha collezionato 107 presenze con la nazionale, riguadagnando la stima e il rispetto del nuovo allenatore Fabio Capello. Beckham diventò un nome noto nel 1997, giocando nelle qualificazioni per il Mondiale del 1998 e segnando il primo goal dell’Inghilterra alMondiale stesso, una punizione che diede il goal vittoria del 2-0 sulla Colombia. Ma nello stesso campionato, Beckham fu anche colpevolizzato dell’uscita dell’Inghilterra ai rigori con l’Argentina: David, dopo essere stato provocato da Diego Simeone ed aver reagito, era stato espulso. Beckham ha continuato a giocare bene per l’Inghilterra e nel 2000 è stato scelto come capitano dal CT Peter Taylor, quando arrivò Sven-Goran Eriksson Becks tenne la fascia e fu il pilastro di molte campagne con lo svedese, tra le quali le memorabili qualificazioni al Mondiale del 2002, nel quale Becks segnò alla Grecia all’ultimo minuto su punizione, pareggiando e qualificando l’Inghilterra. Nonostante il fallimento alle qualificazioni per l’Europeo del 2008, la fama di Becks come eroe nazionale è inalterata, ci si aspetta che giochi ancora per battere i prossimi record di presenze in nazionale, per ora è fermo a 107. Curiosamente, l’Inghilterra non ha mai perso partite nelle quail Becks ha segnato. Vita privata David Beckham vive attualmente a Beverly Hills, in California con la moglie Victoria Beckham (Posh Spice) ei suoi 3 figli Brooklin, Romeo e Cruz La famiglia Beckham è molto vicina a Tom Cruise e Katie Holmes e i quattro sono spesso visti insieme a vari eventi pubblici. A parte la sua vita calcisitica professionistica, David ha in programma l’apertura di varie “David Beckham Soccer Schools” nel mondo, per il momento ce n’è una a Los Angelese una a Rio de Janeiro. Beckham è molto attratto dal mondo della moda ed è un vero appassionato di tatuaggi (ne ha 15). Becks è anche coinvolto in varie iniziative benefice, è sempre stato un sostenitore delle cause dell’UNICEF e ora ne è ambasciatore. Rappresenta la campagna “Malaria No More” e ha prestato la sua immagine per varie cause. Victoria Beckham David e Victoria Beckham sono sposati dal 1999 e hanno iniziato ad uscire nel 1997. Il loro matrimonio è stato grandioso, con una festa in un castello in Irlanda che è costata circa mezzo milione di sterline. I Beckham si sono poi trasferiti in un palazzo costato 15 milioni di dollari, soprannominato “Beckingham Palace”. La carriera di Victoria ha preso varie strade dallo scioglimento delle Spice Girls – ha lanciato album da solista, proseguito con la sua carriera di modella, disegnato la sua linea di moda e da quando ha seguito David a LA, ha cercato di entrare nel mondo de cinema e della TV.

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PEOPLE | GOLDEN BOY

LA SILICON VALLEY PARLA ITALIANO GRAZIE A

LORENZO THIONE by Giovanni Zerba

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i dice nulla il nome “Powerset” ? Forse ancora no, eppure segnatevi questo nome perché tutti gli appassionati di web e nuove tecnologie potrebbero servirsene spesso nei prossimi anni. Powerset è infatti l’azienda da cui Microsoft, che recentemente l’ha acquisita per 100 milioni di dollari,

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PEOPLE | GOLDEN BOY

ha fatto partire la propria rincorsa al motore di ricerca più utilizzato al mondo, Google, integrandone le tecnologie nel proprio motore di ricerca, Bing. Ma chi c’è dietro Powerset? Cosa possiede un’impresa in grado di sedurre il colosso del software di Redmond? A dar vita a questa straordinaria avventura nel mondo dei motori di ricerca c’è un italiano, Lorenzo Thione. Un giovane ingegnere milanese, poco più che trentenne, che è oggi una delle personalità più influenti di San Francisco e della Silicon Valley dove ha installato, insieme al socio Barney Pell, il quartier generale di Powerset. Thione si è specializzato in linguistica computazionale, una branca dell'intelligenza artificiale dedicata alla comprensione del linguaggio umano da parte di un computer, con una lunga gavetta ai laboratori Xerox di Palo Alto, il più avanzato laboratorio di tecnologie digitali, divenuto poi Palo Alto Research Center. Partendo da questa esperienza Thione ha capito di poter applicare i suoi studi al web con l’obiettivo di creare il motore di ricerca migliore del mondo. Tutto parte dalla considerazione che è possibile sviluppare un modo diverso di interpretare le stringhe di ricerca. Mentre Google e gli altri motori guardano la rilevanza di una parola, il sistema messo a punto da Thione cerca di interpretare l'intera frase. Per questo se andiamo su Powerset.com possiamo non solo cercare semplici parole, ma porre anche quesiti a cui ci sarà data risposta con ricerche mirate su Wikipedia. Nel 2005, dopo tre anni passati alla Xerox, Thione decide di fare il ‘grande salto’ e di diventare imprenditore. I primi soldi, come per tutte le start-up, arrivano dai fondi di venture capital che entrano con 12

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milioni di euro nel progetto. Siamo nel 2006 e Powerset può finalmente crescere con nuovi uffici e un organico fisso di 30 collaboratori, a San Francisco. Il salto di qualità arriva però nel febbraio 2008, quando i manager di Microsoft si convincono che Powerset è la base giusta per sviluppare il proprio motore di ricerca Bing. L’azienda viene acquisita per 100 milioni di dollari con l’obiettivo di far dimenticare il deludente Live Search e la sfumata scalata a Yahoo. Il passaggio a Microsoft dell’azienda non porta drastici cambiamenti societari; crescono i collaboratori, oggi circa 70, ma il management e la sede rimangono gli stessi degli esordi. Ora Powerset ha regole stabilite dalla casa di Redmond, fa parte di un gruppo di 90.000 dipendenti e ha obiettivi più che ambiziosi per il futuro: la crescita sul mercato dei motori di ricerca, a cui può guardare con fiducia dopo l’accordo fra Yahoo e Microsoft per

l’utilizzo di Bing. Fra gli obiettivi che si è posto invece Thione c’è quello di rendere la tecnologia della linguistica computazionale applicabile anche in lingue diverse dall’inglese per esportare in altri mercati le potenzialità reali di Powerset. E’ per questo necessario il lavoro di un team di linguisti che scompongano le regole grammaticali delle lingue più diffuse comprendendone le regole di analisi logica. Solo in questo modo è possibile, infatti, sfruttare le potenzialità degli algoritmi di Thione ed avere ricerche sempre più ‘raffinate’ e corrispondenti alle reali richieste dell’utente. Riuscirà Bing ad intaccare la supremazia di Google? E quali saranno le contromosse che metterà in campo il motore di ricerca di Mountain View? Possiamo essere certi che in questa partita uno dei principali attori sarà proprio Lorenzo Thione che, con la sua intuizione, sta già rivoluzionando il web.


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YOOX La boutique virtuale si mostra a Piazza Affari by Giovanni Zerba

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n un 2009 molto difficile per l’economia italiana qualche primo segnale di miglioramento incomincia a farsi vedere. Se è vero che la Borsa e la finanza anticipano i trend dell’economia reale possiamo dire che qualche segnale di dinamismo nel 2010 potrebbe arrivare da uno dei settori d’eccellenza del Bel Paese, quale la moda, tra quelli che più ha sofferto per la contrazione della domanda internazionale. Un esempio eloquente è rappresentato dalla crescita e dalla quotazione sui mercati di Yoox, il web store multi-brand che ha portato on line molti marchi della moda e del design. Yoox ha raggiunto, dopo mesi di continui rinvii, l’attesa IPO alla Borsa di Milano. La quotazione al segmento Star di Borsa Italiana è una buona notizia per due motivi: si quota infatti un’azienda innovativa legata alla distribuzione via internet di capi d’abbigliamento firmati. Un’impresa nata con il boom della new economy e che ha saputo far crescere la sua capacità di generare profitti assistendo i principali stilisti italiani nella loro promozione sul web. L’altro motivo per cui esultare consiste nel fatto che Yoox il 3 dicembre scorso ha interrotto un digiuno di nuovi collocamenti a Piazza Affari durato più di un anno. L’esordio in Borsa della società bolognese è stato un vero successo con un rialzo dell'8,37% a 4,66 euro, pari a una capitalizzazione di 226 milioni. Il titolo (che è stato collocato a 4,3 euro, leggermente sotto il massimo della forchetta che era 4,5 euro) ha superato subito questa soglia. Il gruppo Yoox, nato nel 2000 da un’idea dell’amministratore delegato Federico

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Marchetti, ha centri logistici e uffici in Europa, Stati Uniti e Giappone e distribuisce in 57 Paesi nel mondo con ricavi che nel 2008 hanno superato i 100 milioni di euro, un aumento del 47,5% sull’anno precedente. Risultati ottenuti anche con l’apporto significativo di thecorner.com, uno spazio virtuale nato nel 2008 che presenta una selezione di brand cutting-edge e ad alta artigianalità per uomo e donna. Su thecorner.com ogni brand ha un mini-store dedicato (corner) che, in piena coerenza con il proprio DNA, ne valorizza l’immaginario e le nuove collezioni attraverso contenuti editoriali e video esclusivi. Ancor più significativa è stata l’idea di progettare e gestire gli online-stores mono-brand delle principali case di moda che intendono offrire su internet la stessa collezione disponibile attualmente nei negozi. Grazie al know-how acquisito e all’esperienza pluriennale, Yoox offre ai propri brand-partner una soluzione completa che include una piattaforma tecnologica flessibile, interface design altamente innovativo, logistica globale, customer care e attività di web marketing a livello internazio-

nale. Fra i principali stilisti che hanno deciso di avvalersi delle competenze di Yoox per la creazione dei propri web store ci sono Marni, Emporio Armani, Diesel, CPcompany, Valentino, Energie, Miss Sixty, Dolce e Gabbana e Roberto Cavalli. La quotazione in Borsa, che ha generato flussi per 28 milioni di euro, permetterà di esplorare nuovi mercati come già fatto per il Giappone, e non si escludono piccole acquisizioni. L’ingresso di Yoox sul mercato finanziario potrebbe però rendere la stessa società una preda ambita da parte di altri gruppi visto che il flottante scambiabile sui mercati è superiore al 50% dopo che i tre fondi di venture capital che avevano accompagnato lo start-up hanno messo in vendita parte delle azioni possedute. Il futuro di questa dot-com nostrana rimane fortemente legato a quella che sarà la sua compagine azionaria ma le buone performance viste fino ad oggi fanno ben sperare per il suo futuro e per quello degli stilisti che vi hanno affidato i propri canali di vendita online.


Ciao Stefano, ciao Lele, quale è stata secondo voi la formula del successo del Fiumana? S:« Non credo esista una formula per il successo, abbiamo sempre fatto tutto dando il massimo, tanto lavoro, tanta passione; penso sia una questione di atteggiamento che ha portato ad una sinergia vincente..poi è la gente che decide...e un po’ di fortuna.» Partiamo allora dalla cucina, sicuramente il motore del locale, come la definisci? S:« Mi è difficile definire la mia cucina,…mia nonna era cuoca e sicuramente mi ha trasmesso la tradizione, poi l’esperienza all’estero in ristoranti internazionali e l’incontro coi grandi maestri italiani; nasce così una cucina semplice che si basa sul territorio per la reperibilità del prodotto, sulla stagionalità e sulla creatività, una cucina espressa fatta di sapori antichi che si fondono col moderno. » Per quanto riguarda la location? L:« Quando ci hanno proposto il locale in realtà non eravamo pronti, ma appena siamo entrati, ho detto “Stè! questo posto è come la tua cucina, elegante, sobrio, moderno e con le radici nel passato...qui cinquanta anni fa si facevano trippa e lumachini! » Di solito questo tipo di cucina ha un costo molto alto, come siete riusciti a contenere i prezzi? L:«La scelta di usare una materia prima “povera” e la possibilità di fare la spesa quotidiana al porto ci permette di contenere i costi e garantire la freschezza del prodotto; da noi non troverete scampi o astici....Stefano voleva chiamare il ristorante senza scampo!» S:« per fortuna Lele me l’ha impedito!! » Non solo pesce vero? S:« Sicuramente no, abbiamo un grande entroterra con grandi prodotti e poi il pesce non è sempre reperibile, mica possiamo fare festa ogni volta che c’è la mareggiata! » Lele parlami della sala... L:« Ma…in sala un servizio dinamico e informale dove la cortesia sta al primo posto. Avendo solo quaranta coperti si cerca di mantenere un ambiente intimo e rilassato, con una bella attenzione al servizio senza essere troppo invadenti.

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Ogni palla bianca indica un parere positivo, ogni palla nera uno negativo che annulla non uno, ma ben cinque di quelli positivi. L’impresa è talmente ardua che alcuni aspiranti membri, percependo che tira una brutta aria, preferiscono ritirarsi ancor prima della votazione, e i rifiuti all’iscrizione di personaggi ricchi e celebri sono la normalità. In passato sono stati respinti, per esempio, l’editore Valerio Bompiani e l’ex Presidente della

Repubblica Francesco Cossiga. È il Circolo della Caccia di Roma, il più elitario della città (insieme al Circolo degli Scacchi), chiamato così perché quando fu fondato da una decina di promotori, nel 1869, la passione comune degli aristocratici soci era la caccia alla volpe. L’opposizione al Circolo degli Scacchi rispecchia ancora oggi, in qualche modo, quella fra nobiltà bianca e nera, che a inizio Novecento divideva i

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LA CARNE L'ESSENZA DELLA TAVOLA L'

Italia, giacimento gastronomico ricchissimo, con una varietà unica al mondo. Tali varietà nascono dal fatto che il nostro Paese è sempre stato costituito da un dedalo di realtà locali indipendenti, e quindi ha sviluppato una miriade di culture e cucine diverse. Questa ricchezza è data da tante cucine locali, fatte con pochi ingredienti genuini reperiti sul territorio; al gastronomo moderno devono interessare la tradizione e il territorio, ma il punto fondamentale deve rimanere la qualità. Trattando della cucina tradizionale italiana, parliamo principalmente di piatti a base di carne, vuoi per la facilità di reperibilità in tutto il territorio, vuoi per la convenienza economica rispetto, ad esempio, al pesce, ma anche in virtù delle svariate possibilità di differenziazione nel menù. La carne è diventata, dagli anni Cinquanta, un cibo di consumo abituale; un prodotto sempre più selezionato, magro, tenero, gustoso. Merito anche dei consumatori sempre più attenti nella scelta e sempre più decisi a far valere le proprie esigenze. E’ importante per avere i migliori risultati in cucina, saper scegliere il taglio più adatto alle singole ricette. Proprio in fatto di “taglio”, ne esistono numerosissimi, da ognuno dei quali si ricavano svariate ricette, anche in relazione alla regione o, semplicemente, ai gusti personali. Quando parliamo di un pasto a base di carne, la maggior parte delle volte si tratta di carni rosse e specialmente di manzo, l'animale da macello per eccellenza e dal quale provengono le carni migliori per un succulento pasto. La carne di manzo si presta a diverse cotture e tagli: si va dal bollito, ai brasati fino agli arrosti, ognuna delle quali con particolarità diverse. I preparati più “famosi” ed apprezzati sulle

tavole italiane sono, ad esempio, la lombata: è uno dei tagli più classici, gustosi e pregiati. Quando la lombata è intera e ha l’osso, si ha la classica bistecca fiorentina; se invece è disossata, si può cuocere in tutte le salse (vino, funghi, cipolle, erbe aromatiche). E' il classico roast beef, che gli Inglesi preferiscono cotto e gli Italiani, invece, al sangue. Paese che vai…. Abbiamo poi il filetto, la parte più nobile e pregiata dell'animale perché particolarmente tenera e succosa. Ne derivano bistecche, medaglioni, filetti e bocconcini. Assieme alla fesa e alla spalla, sono le parti pregiate del manzo, quelle da cui si ricava la carne migliore, che meritano una preparazione adeguata e che consentono banchetti prelibati. Se è vero che del maiale non si butta niente, anche del manzo si può sfruttare quasi tutto; ci sono molte parti la cui carne è ottima per fare brodi o involtini, tipici sapori antichi quasi dimenticati. Se, dopo tutto questo parlare delle possibilità che ci offre la carne, vi è venuta voglia di godervi il gusto unico di un piatto di qualità cucinato con metodi e tecniche classiche riscoprendo sapori ormai lontani nel tempo, vi farà piacere sapere che nella cittadina di Marotta, sulla costa Adriatica marchigiana,uno dei ristoranti più rinomati è la Paglia, il suo credo in cucina si chiama tradizione, questo permette allo chef di soddisfare le tentazioni culinarie con una cucina antica, genuina e di elevata qualità, fatta di prodotti nostrani che esaltano il gusto dei menù, sia esso un primo o un secondo piatto, come tradizione italiana impone. Il ristorante “La Paglia” si trova a Marotta in Via Tre Pini, 40. Tel. 0721/967632

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SUICIDE GIRL Le ragazze (cattive) della porta accanto by Matteo Garofoli

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agazze della porta accanto, ma fino a un certo punto; poco vestite come le conigliette di Playboy, ma molto più cattive. Si tratta di ragazze di stile dark, punk, indie ed alternativo in generale (nonostante si rifacciano spesso anche a stili che richiamano ai modelli di pin-up anni quaranta e cinquanta, del genere burlesque) note come "Suicide Girls". Queste modelle per caso - nel senso che provano un piacere personale a posare davanti ai flash in tutto il loro anticonformismo, e non lo fanno a fine economico – sono ragazze dal look non convenzionale, basato su capelli colorati e dreadlocks, piercing e tatuaggi. Di fatto, ragazze per le quali l'importante è rappresentare un'immagine alternativa, una bellezza ed un pensiero fuori dagli schemi. Quello delle Suicide Girls è un fenomeno che sta per compiere un decennio d'intensa esistenza. La paternità del termine “Suicide girl” è attribuita a Chuck Palahniuk, autore del romanzo "Fight Club" (che ha ispirato l'omonimo film), il quale ha usato questo termine nel suo romanzo “Survivor”. Il termine era stato poi adottato dai creatori del primo sito internet dedicato a questo tipo di bellezze, oggi approdo dovuto per tutti coloro i quali si appassionano alla corrente, per definire ragazze che non possono essere inquadrate in una corrente di

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pensiero preesistente. Quella del sito web e quella del movimento delle Suicide Girls sono storie che s’intrecciano a doppio filo l’una con l’altra: il primo è nato quasi per gioco, «semplicemente per vedere delle belle ragazze punk nude», come affermano i fondatori Sean e Missy Suicide; lo scopo del sito era anche quello di dare alle donne il pieno controllo su come doveva essere rappresentata la propria sessualità. Sul sito le ragazze sono rappresentate da servizi fotografici, professionali o meno, oltre che da blog scritti da esse stesse, eventi e spettacoli di burlesque patrocinati dal sito, video e quant’altro; tutto in chiave soft-porno e, naturalmente, a pagamento. Dall’altra parte, in questo decennio dalla nascita del sito, si è sviluppato parimenti il movimento formato da queste ragazze un po’ “sui generis” che è diventato, negli Stati uniti, un fenomeno di massa di notevole portata, dove il target su cui ha maggior appeal (15-25 anni e ambosessi, nonostante il sito sia V.M. 18) considera le Suicide Girls come veri idoli, quasi fossero rockstar o attrici. Da questa considerazione, immaginare emulazioni da parte delle nuove leve il passo è breve, spingendo così il movimento alla crescita costante.


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In Italia il fenomeno è in ascesa, nonostante le Suicide Girls italiane vengano talvolta confuse con le “Sick Girls”. Le Sick Girls sono l’equivalente delle Suicide, semplicemente cambia il nome del sito web da cui prendono vita: suicidegirls.com, quale website capostipite e internazionalmente riconosciuto, mentre sickgirl.it è il faro del “suiciding” italiano. I due siti hanno poco in comune per quanto riguarda le protagoniste, il tipo di foto ed il loro atteggiamento davanti l’obiettivo: le Suicide realizzano dei set dichiaratamente “alternative-porn” (porno alternativo), mentre le Sickgirl nascono come pin-up moderne, e le loro foto rimangono sul genere soft, sempre e comunque non oltre il topless. Le sick italiane all'interno del sito originario sono più di una trentina (anche se di esse solo poche ricevono di fatto il supporto pieno di Suicidegirls.com) e sono molto quotate; alcune anche abbastanza note in Italia per le loro attività artistiche legate al mondo burlesque, simil Dita Von Teese. Dimenticatevi dunque le varie Pamela Anderson o Victoria Silvertstedt; dimenticate soprattutto le ormai inflazionate conigliette di Playboy dai biondi capelli platinati. Qui si parla di “Suicide Girl”: tatuaggi, piercing, capelli coloratissimi e dreadlocks, trucco appariscente e abbigliamento sopra le righe, fra lo stile dark e il fetish, perché così sono state ridefinite le nuove icone di bellezza. Vedere per credere.


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by Jean-Claude Poderini

FREDDIE MERCURY

“Il Pifferaio magico del Rock” I

n uno scenario musicale così creativo come gli anni ’70 e ’80 si è distinto un personaggio originale e geniale che ha fatto storia nella musica. Freddie Mercury non è stato solo lo spirito, l’esteta, il musicista, la faccia e la voce dei Queen; è considerato una delle più grandi stelle del rock di tutti i tempi. Il suo carattere provocatorio e la sua passione per una vita intensa, compreso il suo forte sense of humor, il fascino per lo spettacolo e la sua indiscussa genialità lo portano ad essere considerato il più grande musicista ed interprete della musica pop e del rock ‘n’ roll. Sul palcoscenico è stata una delle figure più d’impatto della musica moderna, il suo modo di muoversi, le sue gesta e il grande feeling che riusciva a creare con il pubblico hanno fatto epoca. Il suo senso della melodia era immenso e naturale. Freddie aveva una voce stupenda e variegata. Nessuno come lui sapeva organiz-

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zare uno spettacolo e questa forma di esprimersi era un aspetto molto importante della sua personalità. Niente di tutto ciò si può imparare; era carisma fatto a persona, un dono naturale che possiamo considerare in armonia con la sua potente voce, la sua inimitabile presenza scenica accompagnata dal suo delicato senso musicale. Artisticamente parlando, era un interprete versatile, con una voce duttile adatta per cantare qualsiasi tipo di musica. Era capace di passare dal rock più potente alle ballate più dolci. Famosi i suoi falsetti, importante la potenza ed il timbro di cantante d’opera. La sua presenza sul palco era veramente inimitabile, nessuno come lui sapeva catturare l’attenzione del pubblico che nei suoi concerti piangeva, rideva, si divertiva, si emozionava e si eccitava assieme a lui. Possedeva un carisma eccezionale e sorprendente e teneva il pubblico nelle sue mani. Era un pifferaio magico che trascinava le folle per fuggire dalla realtà e sognare di essere un re per una notte e quindi divertirsi tutti insieme. Trasmetteva il suo fascino e invitava il pubblico a immedesimarsi in lui. Ciò portava il pubblico in scena per un momento di forte adrenalina e di pura evasione. Riusciva a far salire il pubblico con sé sul palco; rappresentava tutti coloro che erano presenti. Nessuno è riuscito come lui in questa impresa. Sul palco era un macho, un oggetto sessuale, un demonio di potenza e perversione. La forza e la presenza scenica erano strabi-

lianti, senza pari. Creava coreografie e scenografie sfarzose per spettacoli di vera musica rock in combinazione con il cabaret che lui tanto amava, per un risultato sfarzoso, irriverente ma divertente, accattivante e appariscente. I costumi di scena evidentemente non erano da meno. All’inizio erano in un total look nero o bianco e nero, ma poi diventarono colorati e sempre più divertenti. Possiamo dire, senza esagerare, che vi era all’interno di un suo concerto un defilé di moda. È passato dal look da ballerino classico a quello con pelle. Famosi i suoi completi con calzamaglia aderente e canottiera, fino ai completi pantaloni e giubbotti di pelle total black – da cui il termine pantera nera - o nero e rosso. Famose le tute da ginnastica abbinate a divertenti giubbotti di pelle colorata. Era un modo kitsch di proporsi, ma nello stesso tempo era un modo per lanciare dei messaggi e dei codici di totale libertà di espressione per voler divertire e affascinare il pubblico con una ironia intelligente. In definitiva, un abbigliamento oltraggioso che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo.

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Penso che sarà difficile trovare un altro artista con tante qualità, che abbinava allo studio della sua immagine un’interpretazione così straordinaria delle canzoni. Famose anche le sue trasformazioni ed i cambi di immagine che comprendevano i diversi tipi di capigliature, da lunghe a corte e cortissime, ai momenti in cui portava i baffi e poi improvvisamente li tagliava. Amava sbalordire il pubblico e vi riuscì benissimo quando decise di cantare musica impegnata, accompagnato da una delle cantanti liriche tra le più famose di quei tempi. In quell’occasione non deluse il suo pubblico ma lo stupì presentandosi con uno smoking classico; lui che amava cantare a torso nudo in tutta la sua imponenza. Nel finale dei suoi show, per farsi ricordare da vero Queen, terminava con un rosso mantello ricamato e bordato di ermellino e con una corona sul capo, da vero re. Regalità e maestosità erano i suoi liet-motiv, accompagnati da un seducente senso del bello e del fascino nel modo di essere dandy. In definitiva, possiamo dire che ha creato, insieme con il suo gruppo, una musica teatrale: un glam-rock. Il pubblico accettava da lui lo scandalo, la provocazione come le copertine dei suoi dischi e foto con nudi o pesantemente truccati. L’immagine choc è stata importante per distinguersi ed evidenziarsi in un momento dove imperava più l’apparire che l’essere. Freddie Mercury ha affrontato con intelligenza e franchezza i vari momenti della vita, sia quelli generosi sia i momenti difficili, fino al passo decisivo dove, con grande intensità, si è congedato come sanno fare solo i grandi... Non si sarebbe mai accontentato di essere una stella; voleva diventare una leggenda e se, dopo tanti anni, siamo qui a parlare di lui, vuol proprio dire che ci è riuscito. Bravo Freddie!

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Un’avventura tutta da vivere E’

proseguito con grande successo il 3 gennaio, nella bella cornice del Teatro Amilcare Ponchielli di Cremona, la tournèe di ”Robin Hood - Il Musical” di Beppe Dati, con regia e adattamento di Christian Ginepro, protagonista Manuel Frattini con Valeria Monetti. La direzione musicale è di Giovanni Maria Lori con coreografie di Fabrizio Angelini, scene di Aldo De Lorenzo, costumi di Sabrina Chiocchio. Una leggenda eterna di eroi e malvagi, in un grande musical dove il ladro gentiluomo che “ruba ai ricchi per dare ai poveri” diventerà il principe della foresta incantata di Sherwood. Ambizione, coraggio, amore, tradimento e avventura, tutto in uno spettacolo che si conferma come uno dei più attesi della stagione. Robin e Marian, il magico Fra’ Tuck, il buon Little John, la maldestra Tata, l’improbabile Re Giovanni, il crudele Guyo e il suo tirapiedi lo Sceriffo e, ancora, avventori, banditi, popolani, dame, ancelle e servitori, ci accompagnano in questa bella storia che racconta come e perché un uomo può diventare un eroe. Canzoni e danze di grande effetto guidano spettatori di ogni età tra le magie e le insidie della foresta incantata di Sherwood. Arco e frecce riescono a far breccia nel cuore del pubblico, catapultato dentro la vicenda favolosa e coinvolto dagli intrighi amorosi del protagonista e della sua bella Marianna. Manuel Frattini mostra le sue eccellenti doti di ballerino e cantante. Accanto a lui c’è, dopo essersi messa in luce nella trasmissione “Saranno famosi” (ora “Amici”),

Marcello Tosi

Robin Hood la talentuosa Valeria Monetti. Grandi applausi anche per le coloratissime coreografie e ovazione dopo il ballo tipico scozzese eseguito alla perfezione da tutti gli artisti e dal corpo di ballo. < Robin Hood – spiega il regista Christian Ginepro – è soprattutto avventura, e che cos’è un’avventura se non una favola che non sa ancora di avere un lieto fine? Per questo ho deciso di affidare la fine dello spettacolo a Nuvola, personaggio simbolo del mio adattamento e della mia regia, per raccontare a me stesso e, spero, al pubblico in sala, che la nostra avventura, al contrario di Robin, è ancora tutta da vivere, ognuno di noi alla ricerca del proprio ‘lieto fine’ >.

LONDON EYE Queste alcune delle prossime date dello spettacolo: Agrigento (Teatro Pirandello 4-7/2) Catania (Teatro Metropolitan 12-14/2) Cesena (Carisport 19-20/2) Lugano (Palazzo dei Congressi, 26-27/2) Alessandria (Teatro Comunale 2/3) Modena (Teatro Storchi 5-7/3).

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PLATINUM | DREAM INSIDE

JADE MOUN 90

OLTRE IL CONFINE TRA UOMO E NATURA


TAIN HOTEL T

ogliere una parete per spalancare lo sguardo sul prodigio inimitabile della natura. È questo il fantastico azzardo delle esclusivissime Sanctuary Suite dell’hotel Jade Mountain a Santa Lucia,

l’isola (a forma di goccia) dei Caraibi nota per i Pitons, due formazioni vulcaniche (alte oltre 700 metri) nominate Patrimonio dell’Umanità. Al Jade Mountain si può arrivare

di Federico Sperindei

PLATINUM | DREAM INSIDE

via mare, ma a richiesta dei clienti è disponibile anche un servizio speciale in elicottero. Del resto in alta stagione le tariffe giornaliere non sono inferiori ai 1.500 euro (in altri periodi ce la si può cavare con

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PLATINUM | DREAM INSIDE

cifre appena inferiori ai 1.000); ma la spesa è ricompensata dalla sensazione di essere un tutt’uno con l’ambiente. Sui Pitons si apre la vista che gli ospiti possono godere da patio e piscina privata (Infinity Pool) che sostituiscono la quarta parete delle Sanctuary (ampie dai 120 ai 200 mq). Proprio le piscine rappresentano uno dei valori aggiunti delle suite: l’acqua è purificata con sistemi iper-sofisticati, mentre ogni vasca è ricoperta da piastrelle di vetro disegnate secondo stili differenti e usate anche per i corrispondenti bagni privati, a loro volta innalzati a luoghi di stupore e confort estremo. Le piastrelle delle piscine sono talmente esclusive che i loro campioni sono stati distrutti, per evitare che qualcuno potesse riprodurle! L’unico servizio in cui il Jade Mountain è (volontariamente) carente è quello delle tecnologie: le zone delle Infinity Pool non sono dotate di televisione e impianto stereo, né di collegamento a internet (del quale è possibile usufruire solo presso la reception), anche se premendo un semplice bottone elettronico si può contattare lo staff dell’hotel in qualsiasi momento! Gli ospiti sono anche invitati a non usare il cellulare in pubblico e a tenere disattivata la suoneria del telefonino. «Vogliamo – afferma l’architetto del Jade Mountain,

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PLATINUM | DREAM INSIDE

Nick Troubetzkoy - che i nostri ospiti si concentrino sulla natura. Devono lasciare le preoccupazioni a casa e il lavoro in ufficio». Tutto, nell’hotel, accade rispettando e ossequiando l’incontaminato (o quasi) ambiente circostante, e l’intero Jade Mountain è un inno all’architettura sviluppata in armonia con la natura più dirompente. L’organicità delle Sanctuary rispetto al territorio che le ospita è testimoniata, oltre che dall’austerità tecnologica di cui sopra, dall’assenza di aria condizionata (del resto la quarta parete è davvero assente e non sostituita da vetrata) alla quale si preferiscono pale rotanti. Anche i materiali usati per la costruzione delle suite provengono direttamente dalla natura circostante: le aree delle camere accolgono oltre venti specie di latifoglie, l’arredamento è in legno duro tropicale di svariate tipologie mentre le pareti interne sono impreziosite da polvere di corallo delle Barbados. Per il resto i comfort ci sono tutti (dall’idromassaggio al set da stiro), mentre le Infinity Pool sono dotate di fibre ottiche per l’illuminazione notturna. Nonostante le suite garantiscono un tale spettacolo e confort da invitare i propri ospiti a non lasciarle mai, le

possibilità offerte all’esterno non sono da meno: spiagge di sabbia soffice, barriere coralline per gli appassionati delle escursioni subacquee, ciclocross nella giungla caraibica. Una varietà di sogni che permette allo Jade Mountain di avere la meraviglia sia fuori che dentro di sé. Perché il confine fra lo spazio dell’uomo e quello della natura non deve mai essere stabilito da una parete.


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PLATINUM | THE CLUB

Platinum Ring Club LONDON EYE by Federico Sperindei

A

ffittare un’isola privata, partire per un safari aereo nel giro di 24 ore, seguire un corso da 007 in New Mexico… oppure trovare una rapida risposta a esigenze più “concrete”, come procurarsi delle guardie del corpo o usufruire di una consulenza fiscale di alto livello, per salvaguardare i propri incredibili capitali sfruttando i più convenienti sistemi di tassazione del mondo. Sono solo alcune delle possibilità offerte ai membri del “Platinum Ring Club”, nato a Miami e sbarcato in Europa nel 2007 grazie all’apertura della sede di Torino (prima di espandersi ulteriormente con le “succursali” di Roma, Parigi, Berlino, Londra, Mosca, Shangai). L’iscrizione (2.000 euro all’anno per due persone) costa una bazzecola in rapporto alla condizione economica media dei soci,

ma comporta l’impegno a spendere una quota minima (si fa per dire, visto che la base è attorno ai 30.000 euro) nei servizi offerti, fino ad arrivare ai 250.000 euro richiesti per la tessera “Private” che consente, ad esempio, di diventare co-proprietari di una delle suite costruite dal club ai Caraibi. Ovviamente accedere al Platinum non è impresa facile: per la sede di Miami ci sono a disposizione solo 600 tessere (500 per quella di Torino); agli aspiranti soci è richiesto di dimostrare di avere le facoltà economiche necessarie a usufruire dei servizi offerti e di sostenere un colloquio con un consulente che ha il compito di valutare la loro idoneità. L’appartenenza al Platinum (oltre a rappresentare uno status symbol) non serve tanto a garantirsi il semplice accesso al lusso - i

facoltosi membri potrebbero procurarsi qualunque cosa anche autonomamente quanto a sbrigare in pochissimo tempo le procedure organizzative necessarie a vivere le esperienze più stravaganti, come per esempio… pranzare con posate d’argento in Namibia davanti agli ippopotami che fanno il bagno! Ciò che i soci chiedono al club è soprattutto ideare e suggerire a getto continuo le più bizzarre proposte di costosissimo svago, e il Platinum non ha rivali in questo campo, se è vero che è arrivato a organizzare una caccia al tesoro “deluxe” (su scala mondiale!) della durata di oltre un mese, da affrontare con un viaggio attraverso gli hotel più lussuosi e il luoghi più affascinanti del pianeta… le coppie partecipanti devono pagare una quota di iscrizione di 100.000 euro ma il

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PLATINUM | THE CLUB

premio finale per il vincitore non è da meno: un milione di euro! Proprio per rinnovare continuamente la gamma di proposte stravaganti, il club si avvale di un team di professionisti continuamente impegnati nel tentativo di intuire e anticipare le prossime “esigenze” dei membri. Le sedi Platinum, naturalmente, sono a loro volta luoghi extralusso di cui i soci possono usufruire, diventandone ospiti abituali. Torino è stata preferita a Milano come prima base europea – ha dichiarato l’artefice dell’operazione, Max Biasiol – proprio perché il capoluogo lombardo è «troppo soggetto ai capricci delle mode, tutto si


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brucia in fretta», mentre il Platinum punta alla fidelizzazione. La sede torinese, di oltre 1.200 metri quadrati e ristrutturata spendendo un milione e mezzo di euro, è arricchita da una galleria d’arte, ospita un vero centro benessere (con cromo e idroterapia, sauna, bagno con piogge tropicali) e un ristorante guidato dal noto chef Marcello Messina. All’interno della struttura lavora anche Enzo Buongiovanni, parrucchiere di fiducia di molti VIP e specializzato nei cosiddetti “tagli zen”: lenti, rilassanti, precisissimi, capaci di trasformare il taglio di capelli in una sorta di gradevole massaggio.

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Ristorante - Pizzeria

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CHIC

PLATINUM | CHIC&SHOCK

& SHOCK

Cifre stellari per il primo numero di Playboy

Samantha Scaloni

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el dicembre del lontano 1953, l’allora esordiente Marilyn Monroe compariva con una profondissima scollatura sulla prima pagina di quella che diventerà presto la rivista americana per eccellenza. Da allora ne ha fatta di strada Playboy, fucina di playmate e vetrina per piccole e grandi stelle del palcoscenico; oggi la sua prima uscita viene venduta per quasi 6000 dollari. Un numero da collezione che non potrà mancare tra i cimeli degli adepti di Hugh Hefner e tra quanti rimpiangono con nostalgia gli anni di una Marilyn ancora acerba e di una rivista a cui proprio allora cominciava a spuntare una bella coda a pon pon da coniglietta sexy.

Il caviale cambia abito I

l gusto è ottimo, il packaging esclusivo: il noto caviale House& Prunier si veste di nuovo e trasforma le sue confezioni in veri e propri oggetti di design. Il look (“Love 2010”) porta la firma della maison Yves Saint Laurent e rinnova i 125 grammi delle perle nere note in tutto il mondo per la loro straordinaria qualità. Il prezzo? 365 sterline per quest’armonica unione di gusto e stile che rende omaggio a due intramontabili icone del lusso e che delizia i palati più esigenti e raffinati, oltre che i fashion addicted di ogni latitudine.

In Pista Come James Bond A

ppassionati di cilindrate in limited edition e provetti sciatori, unitevi: Aston Martin lancia la sua nuova linea di sci, figlia del felice matrimonio tra l’alluminio e il carbonio, due materiali inediti e al loro debutto sulla neve. Una luxury collection leggera, dinamica ed esclusiva che trasformerà le vostre discese in vere e proprie uscite in passerella: disponibili in quattro colori diversi, gli sci firmati Aston Martin esaudiscono i desideri di chi non intende rinunciare allo stile neanche in pista e di chi, fin da bambino, ambisce ad un futuro da 007.

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PLATINUM | CHIC&SHOCK

Panasonic: una tv da record E’

il maxischermo al plasma più grande e sottile al mondo, l’elefante slim delle televisioni. Panasonic lancia ai consumatori più estremi la sfida dell’anno: la sua TV al plasma da 150 pollici, sei metri e mezzo di altezza per oltre undici di lunghezza e 8,4 millimetri di spessore. Oggetto cult per i fanatici dell’hi-tech e per i seguaci dell’alta definizione con manie di grandezza, il Golia dell’HDTV è stato il prodotto più applaudito al CES dove ha lasciato tutti a bocca aperta e col naso all’insù. Sicuramente anche il prezzo, non ancora ufficializzato, sortirà lo stesso effetto.

Se Rubik sapesse N

ell’ingarbugliato e vivacissimo universo dei rompicapi non ha rivali, né concorrenti. E’ il giocattolo più venduto nella storia, il rebus che ha riunito intere generazioni attorno alle sue sei facce colorate: il cubo di Rubik come non l’avete mai visto. E’ firmato da Geoffrey Parker questo esemplare realizzato in pelle e rifinito in nichel, un pezzo da collezione per tutti gli appassionati del Magic Cube ed un’esclusiva gift idea per tutti i fan accaniti di logica ed enigmistica.

Marconi, L’ultima frontiera della Pochette F

range, chiusura gioiello e interno foderato in fine tessuto. Questa la nuova proposta di Maddalena Marconi in fatto di pochette. Una borsa (da sera) preziosa e molto delicata, è in raso rivestito di pizzo bianco con fili Lurex argento. La complessa realizzazione artigianale ha dato vita ad un’opera dalla forma a boule, ingentilita da scintillanti perle in tono. Una distesa di cristalli Swarovski gialli e bianchi animano la struttura in metallo. A 952 euro

Suole rosse anche per Barbie I

l mago delle jewel-shoes colpisce ancora. Dopo aver invaso lo star system con il glamour delle sue scarpe dalla celebre suola scarlatta, Christian Louboutin sbarca nel favoloso mondo di Barbie e realizza per la bambola più famosa del pianeta un’intera collezione di calzature da sogno in edizione limitata. Il celebre shoe-designer francese, protagonista anche della campagna pubblicitaria, lancia quattro diversi stili (fetish, burlesque, glamour e high fashion) e trasforma la sua Barbie in un’icona di stile, invidiata dalle altre bambole di plastica e venerata da quelle in carne ed ossa.

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Wine bar American bar

accoglienti locali per feste di laurea, compleanni addii al celibato-nubilato

SABATO06MARZO

OPENING 2010

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arancia live con i dj’s di

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PLATINUM | CHIC&SHOCK

Puma,

La limited edition by Kehinde Wiley U

na creazione che fonde velocità e passione per il calcio con l’arte. Il genio afroamericano ha rielaborato il modello utilizzando le sue tipiche grafiche, ispirate ai colori più tipici della sua terra d’origine. Una serie speciale che fa parte della collezione “Lifestyle Modern Africa, recentemente ideata. I prodotti football e lifestyle della linea fanno da supporto alla campagna Football Globale di Puma 2010 che, iniziata a ottobre, proseguirà fino ai prossimi Campionati del Mondo in Sud Africa. I calciatori africani Samuel Eto’o, John Mensah e Emmanuel Ebouè indossano le nuove V1.10 Kehinde Wiley a partire dal 9 dicembre, durante le partite di Champions League. Dopo averle utilizzate le autograferanno, per trasformarle in pezzi unici che verranno messi all’asta durante un evento Puma Charity per la FWC. Le Limited Edition non solo sono una dichiarazione di stile, ma si fregiano anche della più avanzata tecnologia disponibile. Presentano un esclusivo design e caratteristiche uniche: una suola in blocco unitario, che fornisce stabilità, supporto e velocità ed un “copri lacci” che, grazie alla superficie liscia, assicura una sensibilità perfetta sul pallone. La produzione è di 302 paia, con ogni coppia singolarmente numerata.

De Grisogono, Il mare al di lei polso D

e Grisogono non finisce mai di stupire e questa volta propone un bracciale con pavé di pietre preziose su un corpo plasmato a forma di delfino. 238.15 carati di zaffiri blu e 36.10 carati di diamanti grigi, leggiadramente incastonati su base in oro bianco 18k, anch’essa lavorata a mano. Ancora una volta i maestri della gioielleria svizzera hanno colpito nel segno. Il prezzo è di 144 mila euro.

Ventaglio,

di lusso in oro massiccio

LONDON EYE I

l ventaglio è uno degli oggetti simbolo della cultura orientale. La gioielleria Tanaka Kikinzoku, fondendo tradizione ed avanguardia, ha creato un ventaglio di lusso in oro massiccio che ha, almeno visivamente, spopolato Un oggetto prettamente commemorativo, dacché il suo peso di 7 kg ne rende proibitivo qualsiasi impiego pratico.

Power Plate

by Kenzo, il benessere si veste di moda K

enzo Takata, lo stesso Kenzo celebre stilista di fama mondiale, offre un nuovo look alla Power Plate, trasformandola in “Flower Power”. La celeberrima pedana vibrante è stata rivestita con colori vivi e un imprinting floreale di scuola evidentemente giapponese. I cromatismi corrispondono all’universo interiore più caro dell’autore, con piattaforma rosa e verde. Il fusto è decorato con motivi floreali sormontati da un tetto celeste per una silhouette decisamente glamour.

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di Federico Sperindei

ISAO ISAO

HOSOE HOSOE

DESIGN | TOP DESIGNERS

I

l suo progetto di tesi, nel 1964, fu un aereo a propulsione umana che arrivò a percorrere in volo oltre 3 chilometri spinto dalle pedalate di un ragazzo: basta questo a comprendere come nelle opere del designer Isao Hosoe, nato a Tokyo nel

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1942 ma trasferitosi in Italia nel 1967, l’oggetto tenda sempre a conservare una relazione strettissima con l’essere vivente che condivide il suo spazio. Fondato il proprio studio a Milano nel 1985, Hosoe inanella per oltre vent’anni premi e riconoscimenti vari spaziando dal campo dei trasporti a quello dell’arredamento per ufficio, dalle telecomunicazioni al mobilio domestico, ma il filo conduttore della sua opera resta l’adesione a quello che qualcuno ha definito “design comportamentale”. Non solo, appunto, perché si adatta al comportamento del consumatore, ma anche e soprattutto perché tenta di regalare agli oggetti una natura, capacità di muoversi e vivere a propria volta secondo regole dinamiche. Non è un caso che il logo dello studio di Hosoe sia un vortice, simbolo del movimento perpetuo, eternamente mobile anche solo per illusione ottica. Durante lo stesso anno del suo trasferimento in Italia, il designer giapponese lascia esplodere la mobilità quasi animistica degli oggetti nell’elemento d’arredamento e nel luogo più statico che esista (secondo l’immaginario comune): la parete di un ufficio. Snake, la parete snodabile in PVC, disponibile in quattro diverse altezze, consente di modulare i tradizionali cubicle da open-space in modo sinuoso e vivo. Un richiamo diretto al vortice del logo arriva invece nel 1989 con Elica, tavolino di cristallo il cui supporto evoca, appunto, l’inizio di una

spirale, e la cui base è formata da due dischi rotanti che consentono il movimento: il comportamento. Cinque anni dopo, il desiderio di regalare agli oggetti un’autonomia funzionale piomba sulla telefonia fissa con T1 Integral, un telefono da ufficio che libera la cornetta l’elemento che deve entrare in sintonia anche fisica con l’utente dai suoi vincoli principali: non ha più un appoggiamento fisso ma, sistemata verticalmente, è libera di ruotare sul suo perno (a forma di mammella, come è definito dallo stesso Isao sul proprio sito) e di essere afferrata da qualsiasi angolazione. L’anima dell’arredamento vivo prende corpo (e comportamento) in tutto e per tutto nel 1996, con Vola, una lampada a forma di rondine stilizzata che, una volta accesa, muove le sue ali fino alla posizione di volo planante, che consente alla luce la migliore diffusione possibile.

Cliccando di nuovo sull’interruttore, spegnendo la lampada, le ali si abbassano e tornano alla posizione racchiusa. “È la prima volta – si legge sul sito di Hosoe - che il design comportamentale produce un oggetto che ha, con un proprio autonomo movimento fisico, un comportamento”. È un’esaltazione dell’essere etereo che nel nuovo millennio conferma la sua forza in Please, sedia realizzata con azoto in pressione nello stampo (sistema del tutto innovativo per il designer di interni) che le regala una sostanza quasi incorporea, leggera, rilassante come deve essere l’atto del sedersi. Dopo il 2000, l’attenzione di Hosoe si concentra, da un lato, sugli amati strumenti da ufficio e persino sui macchinari industriali (da forni, a presse, fino a sistemi di sicurezza) e, dall’altro, sui piccoli oggetti di uso quotidiano della collezione Belli e Forti, fra cui Mamà, una biscottiera a forma di seno iper-materno che evoca il più spontaneo dei comportamenti, e Tattugia, una grattugia per formaggio che rifacendosi alla forma di una tartaruga non solo rende giocoso il proprio utilizzo ma soprattutto rimanda all’anima del funzionamento dell’oggetto: lento, armato di pazienza. Come una tartaruga, appunto. Con lo stesso stile di comportamento.

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DESIGN | TOP DESIGNERS

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LONDON EYE L

a “Merlin Entertainments London Eye” è una struttura unica e versatile, ai massimi livelli in termini di progettazione architettonica e design, che si eleva sullo skyline di Londra per ben 135 metri. La creazione della ruota panoramica a trave a sbalzo più alta del mondo ha rappresentato una grande sfida. Sin dall'inaugurazione nel marzo del 2000, la Merlin Entertainments London Eye è diventata uno dei punti di riferimento più rappresentativi e un simbolo della Gran Bretagna moderna. La London Eye è il numero uno attrazione a pagamento del Regno Unito ed è visitata da oltre 3,5 milioni di persone all'anno. Uno straordina-

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rio trionfo di design e tecnica; all'interno delle capsule della London Eye si ha una visuale di 40 chilometri in tutte le direzioni. La London Eye è il risultato dell'idea del team di architetti David Marks e Julia Barfield, marito e moglie che proposero la ruota come metafora per simboleggiare il passaggio del secolo. Addentrandoci nelle specifiche tecniche, le capsule passeggeri della London Eye sono caratterizzate da una forma dal design totalmente innovativo per una ruota panoramica; invece di essere sospese e soggette alla forza di gravità, girano all'interno di anelli di supporto circolari,

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fissati all'esterno del cerchio principale, offrendo così uno spettacolare panorama a 360° nel loro apice d’altezza. Le 32 capsule sono un concentrato di tecnologia e dispongono di sistema di climatizzazione e hanno sedute a panca. La scelta del numero di capsule non è affatto casuale, infatti rappresentano i 32 distretti di Londra. Per quanto riguarda i cavi della ruota, essi ne comprendono 16 per la rotazione del cerchio e 64 sono quelli che vanno a comporre i raggi, simili a quelli delle biciclette, che si estendono attraverso la ruota. Per realizzare le fondamenta sono state


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necessarie 2.200 tonnellate di calcestruzzo e 44 pali infilati nel terreno, ad una profondità di 33 m. Gli elementi principali del mozzo e dell'albero sono stati realizzati in acciaio fuso mentre l'albero portante, troppo grande per essere fuso in un unico pezzo, è stato prodotto in otto sezioni più piccole. Due ulteriori pezzi di fusione, sotto forma di grandi anelli, costituiscono l'elemento strutturale principale del mozzo.

a cura di

L’inaugurazione della London Eye fu tenuta dal Primo Ministro Tony Blair alle ore 20:00 locali del 31 dicembre 1999, sebbene non venne aperta al pubblico fino al Marzo 2000, a causa di alcuni problemi tecnici. La ruota panoramica londinese era la più alta del mondo, fino alla costruzione del “Singapore Flyer”, 15 metri più alta della London Eye. Ad oggi, la “ruota di Londra” vanta circa 40 milioni di visitatori nei suoi primi 10 anni di vita; da qualche anno, inoltre, l’organizzazione provvede anche al catering per matrimoni e cerimonie da svolgere all’interno delle sue cabine, a cifre…da capogiro! M.G.



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EX AREA FALCK RENZO PIANO: “L’ARCHITETTURA DEL FARE” Marco Correggiari

“L’

architettura è un’arte di frontiera e corsara, purché sia fatta a viso scoperto”. Con questa frase l’architetto Renzo Piano apre la lezione magistrale tenutasi a Bologna durante il Cersaie, e sono proprio queste parole che analizzano appieno il suo ultimo progetto italiano: la riqualifica dell’ex area Falck, nella zona di Sesto San Giovanni a Milano. Per l’architetto genovese l’architettura comincia dal fare, è l’arte del celebrare che ha sempre rappresentato la storia. La sua è un’opera di cambiamento, che rappresenta il miracolo delle cose che si trasformano. Tutto iniziò nel 1971 con il Centro Pompidou, dove per la prima volta si ebbe una visione diversa dalla concezione comune di centro sociale. Era come se un’astronave colorata piena di libri fosse atterrata a sorpresa in mezzo al centro storico di Parigi facendo di Renzo Piano e Richard Rogers gli architetti del futuro. Oggi piano ha costruito in po’ dappertutto in giro per il mondo: Nuova Caledonia, Londra, New York, Lione. L’elenco è infinito. Da ieri c’è in nuovo puntino rosso nel mappamondo: la poetica del costruire si è fermata a Sesto San Giovanni. Qui l’architetto genovese darà nuova vita al milione e mezzo di metri quadrati dell’ex area Falck. L’area, come descrive l’architetto in un’intervista, ha un forte carattere basato su tracce di memoria, con gli assi già segnati: viale Monza da una parte, via Italia e viale Edison dall’altra. Nel progetto saranno mantenute le testimo-

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DESIGN | WORLD PROJECT


DESIGN | WORLD PROJECT PLATINUM | CHIC&SHOCK

a cura di

nianze forti di un passato che ha cambiato l’Italia sia in senso industriale sia sociale, in particolare, le straordinarie cattedrali come le acciaierie Unione, Concordia e Vittoria e alcuni comparti più bassi nell’area sud-ovest. La storia, per Piano, non deve essere mai beffeggiata né distrutta, ma valorizzata tramite una stratificazione. La funzione principale che l’architetto vuole attribuire alla riqualificazione del quartiere è la creazione di una città del sapere. “Come a Harlem mi piacerebbe portare università e ricerca. Sarebbe umiliante uno shopping center, servono cultura e imprese”. Le aree Falck incorporeranno inoltre grandi spazi verdi e un “parco in cui perdere la testa”, più grande del Sempione a Milano ma unitario come, per esempio, il Central Park. La sfida che si pone l’architetto è una tra le più impegnative, sia per via dell’ampiezza sia della ricchezza storica del luogo. Sesto ha una memoria storica che fonda le sue radici nella storia sociale della comunità e nel progresso civile e di conseguenza deve essere interpretata. Rappresenta quindi, per l’architetto genovese, una rivincita importante dopo il progetto della Fiera, piaciuto a molti ma rimasto sulla carta per aspetti economici. La rinascita delle periferie urbane parte dall’architettura del fare.

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AMBIENTI

ARREDARE L

a casa è uno degli spazi più significativi attraverso cui una persona ha modo di esprimersi. E' una realtà dove mostrare i propri gusti, le proprie preferenze e anche le proprie esigenze. Da com’è arredato un ambiente, si può capire molto della persona che lo abita. Gli spazi devono però anche essere armoniosi, accoglienti e confortevoli. Arredare una casa è un processo molto personale. Camera da letto, zona giorno, salotti e camerette sono gli ambienti tipici della casa, ognuna studiata ed arredata in funzione dell’uso e dei fruitori, dei loro bisogni e vezzi. La camera da letto è l’ambiente della casa per eccellenza destinato al rito del sonno, ma anche ai momenti di privacy e di relax; nel progettarne l’arredamento si è solitamente attenti a scegliere mobili che permettano di vivere con piacere la stanza e starvi a proprio agio. Naturalmente, in quest’ottica il letto è il migliore interprete del comfort globale. Altra zona, altri standard: nella zona giorno, sino a pochi anni or sono, l’arredamento pareva essere legato doverosamente al

legno, allo spessore e alla manualità che lo aveva creato. Oggi le cose cambiano, le generazioni si susseguono con un ritmo mai visto prima, portando a nuovi concetti, nuovi materiali, nuovi gusti. Un modo nuovo di vivere la casa; se nella zona notte tutto circola attorno al letto, in salotto è la Tv a farla da padrona e a decidere tutto l’arredamento che le ruota attorno; divani, poltroncine, sedie e addirittura pouff, così come mobili e tavoli sono scelti, posizionati e funzionali alla compagna di serate di totale relax. Infine, tra le ambientazioni imprescindibili di una casa che sia funzionale e confortevole, c’è la cucina, regno non più solo femminile; qui la tecnologia incontra il design, per dare vita a soluzioni belle e pratiche, capaci di rispondere alle nuove esigenze d’uso ed abitabilità, dove non si lascia al caso nemmeno colori e forme, di tendenza con materiali di prima qualità e con tecnologie d’avanguardia, per garantire una reale capacità operativa in un ambiente che è sempre più living. Isole, elettrodomestici e accessori completano un quadro bello da vedere e più dolce da gustare.

Soluzione ideale per amanti dell'arte e del lusso che vogliono rendere emozionante la propria vita domestica. La proposta comprende tavolo >> di Afra e Tobia Scarpa.Alle formato da una radice di abete su cui posa su una base in acciaio inox e piano in cristallo.Coppia di sedie "Libertà" spalle troviamo una coppia di colonne in breccia gialla di Siena e capitello in bianco di Carrara.A lato scrittoio in vetro specchiato di Porada.

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Proposta per deliziare la conversazione in totale comodità su poltrona in cavallino e tavolino da cocktail composto da un elemento in wengè e uno in travertino grezzo. Alle loro spalle inserito come arazzo,troviamo un tappeto in dischi di cuoio di Pacha-Mama.Al suo fianco libreria in faggio sbiancato di Meritalia.

Portale indiano fine'800, ideale come ingresso camera padronale o in spaziosa cabina armadio.

Poltrona "Nubola" dell'arch.designer Gaetano Pesce per Meritalia.

Elegante soluzione per disinpegno composto da madia laccata bianco di Tobia. Scarpa,sopra di essa poggia statua cinese e testa di tigre in serpentino.Sulle semi-colonne sono posizionati due vasi in cristallo piombato di Mario Cioni. A seguire quadro di Leonardo Nobili e mobile anni '40.


AMBIENTI

Due elementi di assoluto prestigio; divano in pelle di Formenti e "Domestic Totem"; cucina ad isola, monoblocco, completamente autosufficiente in grado di accogliere tutti gli elettrodomestici fondamentale per una cucina. Edizione limitata.

Letto della prestigiosa azienda Formenti in rovere tinto wengè con testata rivestita in pelle,il tutto impreziosito dal copriletto in pelle di Pacha-Mama.

Splendido elemento d'arredo, raffigurante una testa di felino. Il raffinato gusto per l'esotico si incontra con l'abile maestria dello scultore; l'espressione feroce manifesta un naturalismo reso ancora piĂš interessante dallo sforzo della forma e dal colore,compatto e pregiato, del marmo serpentino molto utilizzato in epoca imperiale.

Via Caboto, 32/32a - 47841 Cattolica (Rn) Tel.0541.833991 www.essentialhome.it



DESIGN | ART HOTEL

CASTEL BRANDO N

el cuore delle colline trevigiane, arroccato sul promontorio che domina la Valmereno, fra Valdobbiadene, Conegliano e Vittorio Veneto, Castel Brando è un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. La prima parola che viene in mente visitandolo è ‘magia’: un favoloso castello fra i più grandi e antichi d’Europa con 2000 anni di storia alle spalle che si dischiudono agli occhi del visitatore attraverso le sei aree museali interne e i suggestivi scorci medievali. Dopo un intenso periodo di restauri, oggi Castel Brando è uno splendido Hotel 4 stelle dotato di 80 camere e suite principesche dove rivivere l’atmosfera di corte è davvero possibile e dove l’ospitalità è un’arte. Le camere, finemente decorate e impreziosite da mobili d’epoca, sono dislocate in tre diverse aree del maniero (Castel Brando, Castel Brando Dependance, Villa Marcello Marinelli), tutte affacciate sui cinquanta ettari di parco circostante. Tutte le stanze godono di una spettacolare vista sulla valle o sulla corte e sulle colline e dispongono di impianto di climatizzazione, minibar, telefono, accesso a internet, TV

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Erika Facciolla

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DESIGN | ART HOTEL

satellitare e cassetta di sicurezza. L’accurato restauro ha restituito alle splendide suites gli antichi decori: raffinati stucchi, pavimenti in legno del ‘700 ed a Terrazzo Veneziano, suggestivi caminetti e gli originali veroni con lavorazione a piombo. I comfort più moderni, abbinati a questo fascino antico, imprimono all’ambiente un’atmosfera mistica, capace di conquistare anche il visitatore più esigente. Il cuore pulsante del maniero è senza dubbio la sua storia, che riecheggia ancora più forte nelle aree museali che impreziosiscono il castello. Le armi, i costumi, le musiche, le abitudini di un tempo, le carrozze e perfino le antiche prigioni sono state recuperate o ricreate, così com’erano e nei medesimi spazi, riorganizzati in sei coinvolgenti percorsi: il museo delle armi, l’area espositiva ‘Via Claudia Augusta’, il museo ‘Alla scoperta dei suoni perduti’, il museo delle Prigioni, il museo dei Costumi e l’area dedicata alle ‘Carrozze’. Il centro culturale, inoltre, propone la visita della settecentesca chiesetta di San Martino, punto di partenza ideale per scoprire le bellezze dell’intero maniero e del territorio. A Castel Brando non manca l’occasione di partecipare ad entusiasmanti spettacoli ed eventi artistici: cene medievali, feste cortesi, tornei cavallereschi in armi, rievocazioni di disfide e battaglie storiche; ma anche concerti, performance di cabaret, balletti e rappresentazioni teatrali. Il tutto impreziosito da location d’eccezione, come i settecenteschi saloni in stile veneziano, gli ampi teatri e le sale gentilizie. La versatilità di questi spazi fanno di Castel Brando un moderno centro congressi dalla capienza di 1800 persone che durante l’anno diventa il palcoscenico di esposizioni artisti-

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DESIGN | ART HOTEL


DESIGN | ART HOTEL

che, sfilate, workshop e meeting. Il centro polifunzionale, infatti, si sviluppa su un’ampia superficie che comprende tre teatri e sette sale: lo storico Teatro Sansovino (200 mq.), il Teatro Magno (550 mq.), il Teatro Tenda (1.000 mq.) e le sale del Settecento (50/80 mq). L’anima antica e quella più moderna del castello si incontrano però nell’esclusivo centro benessere, situato nell’ala più antica della struttura e sviluppato su tre livelli architettonici di grande interesse storico. Al suo interno trovano posto le più moderne attrezzature dedicate al fitness e alla cura del corpo, vasche idromassaggio, sala gym, un bagno turco ricavato all’interno di un’antica struttura di epoca romana, saune finlandesi, un idropercorso vascolare kneipp, il tepidarium, docce scozzesi e tanto altro ancora. Uno spazio per ritemprarsi grazie ai benefici di un circuito alimentato da acqua termale naturale che sgorga dalla sorgente a una temperatura di 28°C. La beauty farm, inoltre, offre un ampio ventaglio di trattamenti estetici e massaggi, all’interno di nove cabine ad essi dedicate e con uno staff tecnico altamente qualificato a disposizione dei clienti. Tanti anche gli spazi dedicati al food&beverage, dove la gastronomia locale incontra le sperimentazioni culinarie più ardite dei sapienti chef dell’hotel. In primis, il ristorante ‘Sansovino’, posto all’interno di una grande sala settecentesca, luogo ideale per godere di conviviali banchetti e cene raffinate. E sono proprio gli angoli più suggestivi e particolari del castello quelli dedicati alla buona tavola e al buon bere. Piccoli e preziosi bar, caratteristiche cantine ed enoteche dove sapori antichi e moderni si mescolano ancora una volta in un connubio sublime, dove la storia, è il caso di dirlo, ha tutto un altro sapore.

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DESIGN | COMPLEMENTI D’ARREDO

ELEMENTI CHE

FANNO

LA DIFFERENZA

by Matteo Garofoli

Arredano

causare eccessivi ingombri, s’inseriscono con facilità in qualsiasi ambiente, conferiscono personalità agli spazi con la loro presenza. I complementi vivono in armonia con l'arredamento delle nostre case, rispondendo alle più svariate esigenze di chi ne fruisce con la flessibilità e la funzionalità che li contraddistinguono. Un esempio di complemento da cui, per funzionalità e per importanza estetica, non si può prescindere, sono le tende. Il ruolo delle tende in una casa è di proteggere la casa da occhi indiscreti, preservare la mobilia dai danni del sole, regolare l’intensità della luce che penetra all’interno. La scelta della tenda deve essere dettata da esigenze pratiche, senza mai tuttavia abbandonare le considerazioni di tipo estetico: una tenda deve anche essere bella da vedere.

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senza

Altrettanta importanza hanno i tappeti; non semplici oggetti utili, ma importanti dettagli d’arredo che impreziosiscono la casa. Da sempre, i tappeti sono interpretati come una forma d’arte a tutti gli effetti, con i loro svariati temi, colori e con loro estroverse fantasie. Infine, le trapunte; se la camera da letto è il luogo per eccellenza nel quale la personalizzazione arriva ai massimi livelli, tra i primi dettagli di cui curarsi c’è proprio il copriletto. Un grande e caldo piumone che avvolge il letto e dal quale non si chiede altro che avvolgerci, con la sua importante consistenza, l’imbottitura ed i colori, che “riscaldano” e ravvivano la camera, rendendola il luogo più accogliente della casa. Non lo vedrà mai nessu>> no, probabilmente, ma una casa accogliente per chi ci vive, è il massimo dell’arredamento bello e funzionale.


DESIGN | COMPLEMENTI D’ARREDO

Tenda di base con composizione di poliestere e viscosa, con decori floreali in materiale plastico in rilievo, su fondo devoré. Calata in tessuto lurex e lana, con effetti cangianti, adatta per arredamenti moderni particolarmente ricercati.

Tenda a base devorè, con decoro a margherita fil coupè misto seta su base di poliestere. In più, calata in tessuto poliestere ad effetto bagnato con trama filtrante decorativa e non oscurante.

Trapunta in tessuto di raso di cotone con motivo jacquard argento, imbottitura in lana merinos; abbinamento con lenzuolo raso di cotone con applicazione di cristalli Swarovski sul volant; adatto ad un’ambientazione moderna con letti e mobilia bianca e nera.

Bastoni per tende della linea “Materya” in acciaio inox dal diametro di 20mm, con terminali in vetro di Murano, legno e acciaio, lucido e satinato. Supporti disponibili a parete, doppi e a soffitto da 1, 5, 15 e 20 cm. Anelli con guaina in nylon per facilitare lo scorrimento ed evitare la rumorosità. Asta unica con larghezze fino a 340 cm.

Bastoni per tende della linea “The Edge glamour”, con profilo in alluminio anodizzato, di dimensione 50x12 mm. Colori disponibili: alluminio satinato e lucido, nero satinato e lucido. Terminali in alluminio o vetro di Murano, con all’interno pagliuzze d’oro (pietra Avventurina).

Tappeto tessuto a mano, con sottilissimi fili in poliestere con effetto pelliccia; disponibile in tinte unite silver, taupe e mineral, oltre che nelle sfumature degli stessi colori.

Tenda plissè da 20mm “Night and Day” con doppio tessuto oscurante e filtrante, con comando manuale autobloccante. Vera alternativa minimale al tendaggio tradizionale, adatta per ambienti piccoli, mansarde o taverne; permette di unire le due soluzioni oscurante/filtrante in un’unica tenda.

Potrete trovare i seguenti complementi d’arredo presso Raggini Casa della Tenda - S.s. San Marino, km 7.2 Cerasolo Ausa (RN) - Tel. 0541/759416 www.raggini.it

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gallery

quadri, grafiche & cornici

consulenze di architettura d’interni cornici per privati e gallerie d’arte laboratorio interno. MAROTTA uscita A14 Direzione Mare via Valcesano,218 Marotta (PU) tel e fax 0721.960991 www.essequadroarte.it e-mail: info@essequadroarte.it


DESIGN | (UN)CONVENTIONAL ART

DAMIEN HIRST L’altro volto della morte Giulia Giovanelli

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ssere l’artista più pagato del mondo non deve essere facile; nemmeno essere il più famoso del momento, eppure Damien Hirst c’è riuscito, facendo ruotare attorno a se il mercato dell’arte contemporanea internazionale. Nato a Bristol il 7 giugno del 1965, l’artista inglese è ritenuto il capostipite del gruppo dei “Young British Artists”. Il tema della morte, punto nevralgico della sua filosofia, non è un tema per nulla innovativo. Quello che affascina è il modo sconvolgente in cui tenta di scuoterci e renderci più consapevoli di fronte alla realtà, spesso vista dalla società occidentale come un tabù. Dissacratorio, ironico e a tratti cinico, Hirst incuriosisce per una serie di opere in cui corpi di animali, come squali-tigre, pecore e mucche, sono imbalsamati ed immersi in formaldeide (un particolare liquido di conservazione). Sicuramente è conosciuto ai più per i suoi teschi tempestati di brillanti, ma le opere che meglio raccontano genio e sregolatezza sono le installazioni che hanno per oggetto cadaveri di animali sezionati, che permettono di osservare sia l’esterno che l’interno del corpo. Tali opere sono comunque destina-

te a dissolversi perchè i liquidi rallentano soltanto il processo di decomposizione che porterà, in un modo o nell’altro, alla disgregazione. L’utilizzo di animali e il loro trattamento ha scatenato le antipatie e successivamente le contestazioni degli animalisti, creando grosse polemiche che tutt’ora coinvolgono Hirst ogni qual volta ci sia una sua esposizione. La vita e la morte sono quindi temi ricorrenti nelle sue opere che, sporadici dipinti a parte, realizza soprattutto sottoforma di istallazioni sin dal 1988 . In una sua opera, intitolata “The Phisical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living” (”L’impossibilità fisica della morte nella mente di chi vive”), viene esplicitata, raccontata e sdrammatizzata, l’inconsapevolezza umana dei vivi davanti alla morte imminente. Proprio attraverso queste installazioni, egli sembra voler provare a mostrarci le varie sfaccettature del decesso, sganciandolo dal solito alone di paura e dolore di cui si è caricato nei secoli e che spesso, nonostante le smentite, ci compromette in maniera del tutto negativa. L’obiettivo palesato da Damien Hirst è mostrare la morte come un aspetto assolutamente naturale della vita stessa.

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IMPIANTO FOTOVOLTAICO CON INSEGUITORE A 2 ASSI

C

TECNOLOGIE FOTOVOLTAICHE

telefono: 071-6607861 Fax: 071-2512522 Mail: info@gpsunpower.com Web: www.gpsunpower.com

on il sistema ad inseguimento a due assi, la resa dell’impianto a parità di potenza di picco installata è del 30-35% superiore rispetto ad un sistema fotovoltaico fisso. L’impianto della foto è composto da 42 moduli in silicio monocristallino da 180Wp, per un totale di 7,56Kw installati e produrrà circa 12.400Kwh/anno. L’impianto è installato in Umbria. La parte di inseguimento è gestita da un PLC con orologio astronomico che garantisce la perpendicolarità del sole rispetto al piano dei moduli fotovoltaici in ogni momento della giornata. L’impianto è incentivato con il “Conto Energia” per la tipologia non integrata di media potenza. Caratteristica principale di questo tipo di impianti è l’affidabilità del sistema che deve durare molti anni in tutte le condizioni atmosferiche. Per questo sono state utilizzate tecnologie di tipo industriale per impieghi gravosi, applicate grazie all’esperienza dei tecnici GP SUN POWER in sistemi a tecnologia avanzata nel mondo dell’automazione, dell’elettrotecnica e dell’elettronica. GP SUN POWER è a disposizione per informazioni, studi di fattibilità e preventivi, e vi ricorda che gli incentivi statali per poter avere il vostro impianto fotovoltaico a costo zero, di sicura resa economica, sono validi per tutto il 2010.


SPEED | AUTO

LEXUS LFA FURIA NIPPONICA by Francesco Sabbatucci

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er quelli, speriamo pochi, che ancora non lo sapessero, Lexus è l’alterego extralusso di Toyota. Alterego che se fino ad oggi è stato sinonimo di “berlinone” da crociera, ora si arricchisce anche di una hypersport con cui i piani patrizi del casato nipponico trovano posto anche nell’olimpo della sportività pura accanto a Ferrari, Porche, Lotus, Corvette, Lamborghini e quella perla Dodge chiamata Viper.

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SPEED | AUTO


SPEED | AUTO

Un momento storico per l’automobilismo mondiale che, grazie a LEXUS LSA, torna a completarsi di quella sponda giapponese troppo a lungo assente nonostante una Nissan GTR generosissima, ma forse troppo anonima dal punto di vista estetico per entrare a pieno titolo nel lotto di cui si diceva poche righe fa. Lexus LFA è una due posti capace di raggiungere 325 chilometri orari, spinta da un propulsore da 4.800 centimetri cubici aspirato con cui la dream car del sol levante scatta da 0 a 100 all'ora in 3,7 secondi. Cambio sequenziale a sei rapporti e trazione, ovviamente, posteriore. Un progetto che ha richiesto ben 9 anni di gestazione prima di vedere finalmente le luci della ribalta.

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SPEED | AUTO

Linee modellate dal vento per un allure che sembra concretizzare nel reale i superbolidi dei videogiochi e capace nel contempo di un’ eleganza mozzafiato. 2 posti secchi in una prospettiva aeronautica con pelle e carbonio a profusione. Tra i tanti dettagli di pregio ecco i tre terminali di scarico disposti a piramide rovesciata (dotati di un corpo sfarfallato capace di amplificare il suono del v10 oltre i 3000 giri), maniglie integrate (per evitare l’appesantimento delle linee), così come l’alettone (che spunta in automatico per impulso elettronico appena varcata la soglia degli 80 Km/h). Il tutto, contenuto in appena 1480 Kg (vedi alla voce “magie di alluminio, carbonio, titanio, magnesio e carboceramica” ).

In ogni caso Toyota conta di limitare la produzione a 500 esemplari. Già aperta la lista di prenotazione. E i fortunati che riusciranno ad accaparrarsene una avranno lo sfizio di portarsi a casa anche una consistente porzione di made in Italy. La carrozzeria è, infatti, opera del modenese Leonardo Fioravanti che dal 1964 al 1987 ha lavorato per Pininfarina disegnando molte Ferrari (tra cui la celeberrima 308GTB del 1975)

SCHEDA TECNICA Motore: V10 aspirato Cilindrata: 4.8 Cv: 560 0/100: 3,7 secondi Velocità: 325 Km/h Prezzo: 375.000 Euro circa

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SPEED | MOTO

MV AGUSTA F4 1000 - 2010

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uando ne fu lanciata la prima versione, nell’ormai lontano1998, La F4 lasciò tutti senza fiato. Un design talmente evoluto da tener banco incontrastato per ben 11 anni. Pura fantascienza in un settore in cui gli studi di evoluzione, estetica ed aerodinamica soprattutto, non si fermano mai. Una fantascienza che solo uno come Massimo Tamburini può rendere reale e, eventualmente, perfezionare ancora. Ma se allora la sfida era improbabile (si trattava di rilanciare, senza destare mugugno alcuno, quello che probabilmente è il più prestigioso dei marchi motociclistici mondiali, scivolato nell’oblio dopo anni leggendari), quella di oggi non era certo da meno; perché non è facile attualizzare un’icona. Un’icona divenuta tale fin dalla sua presentazione. Decisamente arduo, anche per l’autore stesso del miracolo. Tant’è: quel geniaccio di “Tambu” ha colpito ancora.Oggi come allora e forse,

alla luce di quanto detto pocanzi, anche meglio di allora: pochi ritocchi, in effetti, ma quelli giusti; quelli capaci di regalare, c’è da scommetterci, altri due lustri di primato estetico assoluto. Un primato da spartirsi, nel caso, verosimilmente (su base empirica) con la dirimpettaia Ducati, così come accaduto alla F4 “first generation” con l’arrivo della 1098 di Borgo Panigale. Un restyling di matrice aereonautica cui solo la visione delle immagini può rendere appieno giustizia. Per il resto, troviamo un motore che pur rientrando sotto la cupola del “litro” sprigiona soltanto 3 cavalli in meno rispetto alla versione 1078. 186 cavalli purosangue che, in virtù di una dieta dimagrante di ben 10 kg, spingono quanto, se non di più, i 189 di cui gode la versione 312 precedente. Non solo: doppi iniettori, condotti a lunghezza variabile, frizione antisaltellamento, sistema

by Francesco Sabbatucci

La Riperfezione

traction control regolabile su 8 livelli completano uno dei propulsori più sofisticati ed evoluti del mercato; con in più l’unicità delle valvole radiali. Il telaio è stato completamente rivisto nelle dimensioni: il nuovo monobraccio è più lungo e al tempo stesso più leggero e il comparto sospensioni, totalmente regolabile, promette di rendere la nuova F4 efficacissima su strada e in circuito. Lodevole anche lo sforzo economico di MV che, come risposta alla crisi economica, abbassa di 3000 Euro circa l’impegno economico dell’acquisto rispetto al listino 2009.

SCHEDA TECNICA Motore: 4 cilindri in linea Cilindrata: 998 c.c. Potenza: 186 cv Prezzo: 18.500 Euro

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TRAVELS | LISBONA

Ho trovato l’America.

Lisbona, La terra sospesa tra passato e futuro. D

all’Italia i migliori collegamenti per la capitale portoghese sono Milano e Roma… Ho imparato ben presto a mie spese che partire dal capoluogo lombardo in pieno inverno non è stata una buona idea. Per la prima volta sono rimasto strozzato tra il gorgo delle partenze natalizie e il sottovalutato problema neve…Risultato? Mix di file chilometriche, rinvii e mancati rimborsi. L’aeroporto di Lisa (il nome che la gente del posto usa per la capitale), è appena dietro la parte alta della città e dal porto è veramente suggestivo vedere i velivoli scomparire dietro il “Bairro-alto”. La città è servita da una buona rete di metrò, treni, bus. I quartieri turistici dispongono di mezzi su rotaie, suggestivi tram, che si perdono lungo i viottoli della parte vecchia della città. Il tram più famoso è di certo il 28, dove, oltre ad ammirare lo stupendo panorama, occorre stare attenti anche al proprio portafogli. A Lisbona ogni quartiere possiede un’anima, ma tutto il Portogallo vive con un unico comun denominatore: la profonda malinconia dei tempi

by Francesco Furiassi passati. I censimenti degli ultimi cinquant’anni testimoniano una lenta ma inesorabile emigrazione. Questo malessere impalpabile si rivela nelle note del “fado”. In ogni strada e stazione c’è qualche “fadista” che intona struggenti melodie. Ogni quartiere ha un proprio stile, sempre interessante, per questo motivo la città merita un soggiorno prolungato. Appena fuori dai viali del “Chiado” si perde totalmente l’impressione di essere in Europa. Un fantastico ponte sospeso si adagia sull’estuario del Tejo (Tago), il fiume della città. Questo ponte è la copia esatta del “Golden Gate” di San Francisco, al di là del quale si staglia una collina dominata dalla statua del Cristo che ricorda la ben più famosa statua del “Cristo Redentore” di Rio de Janeiro. La domanda sorge spontanea: dove mi trovo?? Questo “dubbio” si rafforza ulteriormente osservando l’eterogeneità della popolazione: bianchi, creoli, brasiliani, neri; l’integrazione è totale, probabilmente figlia di una convivenza vecchia di secoli. Dato che il Portogallo è uno degli stati “fanalino di

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TRAVELS | LISBONA

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TRAVELS | LISBONA

coda” per i parametri dell’UE, si può erroneamente pensare che la capitale sia una città arretrata. Niente di più sbagliato! Qualche numero: città modernissima, poco più di mezzo milione di abitanti, lungomare pieno di piste ciclabili e pedonali, monumenti mantenuti in ottime condizioni, faraoniche strutture, quali il ponte Vasco de Gama, il già menzionato Ponte del 25 Aprile ed un intero quartiere nato per l’Expo del 1998, che racchiude al suo interno uno degli oceanari più grandi e belli che abbia mai visitato. Questo elenco sommario fa capire la propensione dei lisbonesi per l’acqua; tutta la città sembra proiettarsi, per quanto possibile, a ridosso del fiume. Noto con interesse uno spirito “eco-friendly”, anche nelle piccole cose. Dalla possibilità di ricaricare i biglietti per i mezzi pubblici all’abbigliamento “ecosostenibile”, sino ad arrivare ad importanti strutture come le centrali eoliche sulle colline antistanti. Per non perdere le meraviglie della città è utile prepararsi un itinerario, o almeno delle linee guida, lasciandosi sempre la possibilità di variare i programmi a seconda delle situazioni e delle occasioni che si vengono a creare. Anche questa volta mi sono attrezzato con una delle mie inseparabili guide “Lonely Planet”.

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TRAVEL S | LISBONA

Il primo giorno, durante la visita dei viali del centro, vengo rapito dalla bellezza delle piazze; mi fermo inoltre per un occhiata all’elevatore “de Santa Justa” progettato da Mésnier, allievo di Eiffel. Passeggiando, costeggio il fiume in direzione del ponte. Ogni capannone dismesso è stato riadattato in locale o club e l’intera area ha subito una riqualificazione, divenendo il ritrovo più cool per i giovani lisbonesi. Con un paio d’ore di cammino si arriva a Belem, una sorta di lembo di Lisbona, dove tutti gli edifici sono ricoperti dalle tipiche piastrelle di ceramica (azuleiros) che conferiscono all’intero quartiere un fascino suggestivo. A Belem si possono ammirare dei veri e propri capolavori artistici come il “Monastero di Jerònimos” ed il suo chiostro (dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO), riconosciuti come massimi riferimenti dello stile Manuelino. A poche centinaia di metri sorgono il museo d’arte contemporanea (una visita è davvero divertente), il monumento dedicato a Colombo e la torre “de Belem”. Partendo sempre dal centro, il secondo giorno attraverso il quartiere di Baixa e inizio una “scalata” alla volta del castello moresco, uno dei punti panoramici più suggestivi dell’intera città. Dopo un pasto in uno dei mille ristoranti che dominano l’intera baia di Lisbona mi perdo nei dedali colorati dell’Alfama. Il quartiere sembra appartenere a un tempo passato, con i suoi vicoli, le facciate delle case addobbate da panni stesi ad asciugare, i suoi odori e colori che conferiscono un fascino decadente paragonabile a quello di Havana. Passo gli altri giorni della vacanza a vagabondare per la città senza tralasciare negozi di design, i vivaci locali del Barrio Alto e la sua vita notturna. La curiosità suscitata per questa terra e il suo popolo mi impone di spingermi “oltre”: nutro il desiderio di capire lo spirito pregnante del Portogallo e la “saudade”. Questa “saudade” è un sentimento carico di misticismo e mistero, è un termine difficilmente traducibile in un’altra lingua del mondo, che potremmo solo avvicinare al termine “nostalgia”. Per questo mi sono recato a Cabo Da Roca, il punto più a occidente del continente. Sulla cima di quest’altura, 150 metri a strapiombo sull’Atlantico, mi sono messo a scrutare l’orizzonte e forse per un solo istante, tra il fragore delle onde, ho provato “saudade”. per commenti e suggerimenti: lifepeopletravels@gmail.com

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