Guida Turistica Albisola (LinfaTv.com)

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albisola g ui d a t ur i s t i c a


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indice

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intro

geografia fisica

cultura

storia

monumenti e luoghi d’interesse

persone legate ad Albisola

percorsi

eventi Agosto

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albisola Albisola Superiore (Arbisöa o d’äto d’Arbissêua in ligure) e Albissola Marina (Arbisöa o a Moenn-a d’Arbissêua in ligure) sono due comuni italiani, rispettivamente di 10.370 e di 5.559 abitanti, della provincia di Savona in Liguria Insieme formano il territorio denominato Albisole e sono famose per la lavorazione della ceramica. Albissola Marina è inoltre uno dei fondatori dell’AICC (Associazione Italiana Città della Ceramica). La differenza del nome - di fatto, con una “s” in più - risalirebbe ad un errore di trascrizione nel 1915 da parte della Consulta Araldica del Regno d’Italia per la concessione del nuovo stemma albissolese.


geografia fisica Il nucleo centrale del territorio di Albisola Superiore, facente parte della Riviera del Beigua, si divide in due parti. Albisola Superiore comprende l’abitato collocato a monte della ferrovia, a circa 1 km dal mare. La parte a valle della ferrovia, pur facendo parte del comune, prende il nome di Il Capo o Albisola Capo, che un tempo costituiva comune autonomo; il territorio albisolese è attraversato dal torrente Sansobbia, corso d’acqua sfociante tra i confini amministrativi di Albisola Superiore con Albissola Marina. Il territorio comunale, oltre al capoluogo, è costituito dall’unica frazione di Ellera e dalle località di Luceto e La Pace per una superficie territoriale di 28,68 km2. Confina a nord con il comune di Pontinvrea, a sud è bagnato dal mar Ligure, ad ovest

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con Cairo Montenotte, Savona e Albissola Marina, ad est con Stella e Celle Ligure. Albisola Capo dispone di un’ampia passeggiata, che si ricollega a quella di Albissola Marina, e di una spiaggia profonda e sabbiosa. Albissola Marina è situata sulla costa della Riviera del Beigua, contigua a Savona e al vicino comune di Albisola Superiore, da cui è divisa dalla foce del torrente Sansobbia. Il territorio comunale è costituito esclusivamente dal capoluogo per una superficie territoriale di 3,25 km2. Confina a nord con il comune di Albisola Superiore, a sud è bagnato dal mar Ligure, ad ovest con Savona, ad est con Albisola Superiore.


cultura

Musei • Museo della Ceramica “Manlio Trucco”. Inaugurato il 21 maggio del 1989 ed ospitato nella casa-laboratorio dell’artista, la collezione è dedicata alle produzioni in ceramica. Nelle sale del piano superiore è ospitata la sezione didattica con esposizioni sulla realizzazione e produzione della “ceramica di Albisola” dalla fine del Quattrocento all’Ottocento. Nel museo sono inoltre esposti i reperti archeologici provenienti dagli scavi effettuati sul sito della villa romana di Alba Docilia; tra i reperti pregiati vi sono affreschi databili tra il I e II secolo. Nel giardino del museo è ospitato l’imponente bassorilievo in ceramica Battaglia realizzato da Agenore Fabbri nel 1948 ad Albisola.

• Museo Giardino Ernan. Fondato nel 1956 nei pressi dell’omonima ditta attiva nella lavorazione della ceramica, raccoglie opere dei principali artisti della seconda metà del Novecento che hanno collaborato con l’azienda manifatturiera; tra gli artisti Lucio Fontana ed Emanuele Luzzati. • Collezione permanente di Arte contemporanea “La Stella”. La collezione, ospitata dal 1991, comprende opere di artisti contemporanei. Museo di Villa Faraggiana. • Fabbrica Casa Museo “Giuseppe Mazzotti”. • Manifattura San Giorgio. • Casa Museo “Asger Jorn”. • Fornace Alba Docilia.

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storia

Albisola è stata fondata dai Liguri Docilii in epoca preistorica. Con la conquista romana l’abitato si sviluppò maggiormente anche lungo la piana alluvionale del Sansobbia, come testimoniato dal ritrovamento di una villa in prossimità dell’attuale stazione ferroviaria. Tale sito è segnalato sulla Tavola Peutingeriana come stazione della strada tra Genua (Genova) e Vada Sabatia (Vado Ligure) con il nome di Alba Docilia. Con la caduta dell’Impero gli abitanti si ritirarono dalla pianura in zone più difendibili, mentre sulla collina del Castellaro sorse una fortificazione, presto affiancata dalla chiesa di San Nicolò, all’interno del cui campanile un’iscrizione reca la data 1067.

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Nel Medioevo Albisola fece prima parte del Marchesato di Savona e poi, dal 1122, fu feudo di Guelfo della stirpe dei marchesi aleramici. Alla morte di Ferraria, ultima erede diretta, l’intero borgo venne ceduto al Comune di Savona spartendo alcune quote di terre con famiglie locali (Del Bosco e Pareto) o ricche famiglie di Genova (Malocelli e Doria). Nel 1251 le maggiori città del ponente ligure si sottoposero al dominio e al controllo della Repubblica di Genova, tra queste anche Albisola il cui castellaro già era caduto in mani genovesi nel 1227, arresisi dopo essere stato abbandonato dall’alleato Simone, castellano di Stella; pieno controllo genovese si ebbe nel 1290 quando la Superba acquistò le ultime quote


delle terre albisolesi. Nel 1343 Genova unificò Varazze, Celle Ligure ed Albisola in un’unica podesteria (con sede nella città varazzina) e dotò il paese di statuti autonomi dal 1389; gli statuti rimasero in vigore sino al 1798. La chiesa di San Nicolò e la collina del “Castellaro” Nei successivi tre secoli la storia di Albisola seguì le sorti della repubblica genovese, la quale andò rafforzando il proprio dominio ampliando il Castellaro, costruendo un nuovo fortino nell’odierna Albissola Marina e una torre fortificata lungo la costa, nella zona detta appunto Capo Torre. Nella seconda metà del XVII secolo patrizi genovesi acquistarono diversi terreni: tra le famiglie più nobili si ricordano i Brignole e i Della Rovere. Di quest’ultima, due esponenti saranno eletti al soglio pontificio con il nome di Giulio II e Sisto IV. Al 1615 risale il distacco ufficiale di Albissola Marina (all’epoca chiamata Borgo Inferiore) da Albisola Superiore che, anche se divise, seguirono ambedue le sorti e le glorie genovesi e della sua repubblica fino alla dominazione francese.

Con la caduta della Repubblica di Genova (1797), sull’onda della rivoluzione francese e a seguito della prima campagna d’Italia di Napoleone Bonaparte, il territorio albisolese rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all’interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del VI cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Colombo e dal 1803 centro principale del I cantone di Savona nella Giurisdizione di Colombo. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte; nello stesso periodo la frazione di Ellera si costituì comune autonomo da Albisola.

La frazione di Ellera

Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d’Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel I mandamento di Savona del Circondario di Savona facente parte della provincia di Genova; nel 1927 anche il territorio comunale albisolese passò sotto la neo costituita provincia di Savona. Subisce gli ultimi aggiustamenti ai confini amministrativi nel 1929 quando 09


le fu aggregato il territorio del soppresso comune di Ellera.

Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010 e in vigore dal 1º maggio 2011.

Al termine della seconda guerra mondiale una nuova fase ampliativa urbanistica coinvolse il centro albisolese a partire dagli anni sessanta formando, di fatto, un’unica continuità edilizia tra i due borghi storici di Albisola e Albisola Capo; conseguentemente si registrò, sempre a partire dal periodo post bellico, un pressoché aumento e quindi raddoppio della popolazione residente.

Simboli

Il 26 ottobre del 2006 il Consiglio regionale della Liguria tramite votazione, che non ha ottenuto il quorum necessario dei due terzi dei consiglieri regionali, ha bocciato la proposta di indire un referendum per la fusione dei due comuni di Albisola Superiore e Albissola Marina. La proposta di unire in un’unica entità amministrativa fu presentata dal comitato Albinsieme nel 2003 dopo la raccolta di 5385 firme. Se il referendum avesse avuto esito positivo il nuovo “Comune di Albisola” sarebbe diventato il terzo comune della provincia savonese per numero di abitanti e con una superficie territoriale di 32,22 km2. Il 10 ottobre del 2008 durante i rilievi preventivi sull’area che ospiterà la nuova sede dell’associazione locale degli Alpini, con la realizzazione tra l’altro di box interrati e spazi pubblici, sono stati rinvenuti eccezionali ritrovamenti archeologici di tre tombe con urne cinerarie risalenti all’Età del ferro. Lo studio dell’area, commissionata dal Comune di Albisola Superiore con la collaborazione della Sopraintendenza per i Beni Archeologici della Liguria ed altri enti, porterà ad una revisione sulla storia antica di Albisola, ponendo a quasi cinque o sei secoli prima la probabile fondazione del luogo. Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana del Giovo, quest’ultima soppressa con la Legge 10

Lo stemma è stato concesso con il decreto n° 3092 del Presidente della Repubblica datato al 23 giugno del 1989.

Albissola Marina è stata fondata dai Liguri Ingauni in epoca preistorica, ma è con l’Impero romano che acquistò fama e importanza soprattutto grazie alla vicinanza del sito di Alba Docilia, oggi compreso nel territorio comunale di Albisola Superiore, vicino alla chiesa romanica di San Pietro. Seguirono le invasioni da parte dei Barbari che portarono alla divisione del borgo in due distinti centri: un borgo nella zona costiera e un altro insediamento alle prime pendici collinari. Nell’Alto Medioevo diventò parte integrante del Comitato di Vado, poi nel Marchesato di Savona e infine nel proprio marchesato guidato dal discendente aleramico Guelfo d’Albisola nel 1122. È da questo periodo storico che iniziò a svilupparsi il commercio, l’attività agricola, la pesca e l’industria della ceramica. È datata sul finire del XII secolo o agli inizi del XIII secolo la fondazione di un unico Comune di Albisola che, assieme ai borghi vicini, fu soggetto al dominio di Genova dal 1251 dopo un lungo periodo che vide Savona e Genova in contrasto per il controllo del territorio albissolese. E fu proprio l’8 maggio del 1343 che i tre comuni di Albisola, Celle Ligure e Varazze giurarono la loro completa devozione genovese. Possedimento della Repubblica di Genova, il vasto territorio ad est di Savona fu inglobato in un’apposita podesteria,


con Varazze quale sede del podestà (quest’ultimo nominato dal capoluogo ligure), ma dotando i tre principali centri di autonomi statuti (stipulati nel 1389) e gestione in loco dei pubblici introiti. Una parte della zona costiera di Albissola rimase, tuttavia, nei confini savonesi fino al 1533. Al 1616 è databile la storica separazione dei due borghi albissolesi nelle due distinte e odierne municipalità; le due comunità scelsero le rive del torrente Sansobbia come “linea di confine naturale”. Tale separazione fu però preceduta quasi vent’anni prima dalla locale comunità ecclesiastica che già nel 1598 smembrò dall’unica parrocchia di San Nicolò di Albisola Superiore il priorato di San Benedetto di Albissola Marina, dove poco dopo avvenne l’istituzione dell’odierna comunità parrocchiale di Nostra Signora della Concordia. Le ultime unioni albissolesi a “cadere” furono le proprietà dei boschi comunali, separati tra i due comuni solamente nel 1855 dopo 239 anni dalla storica divisione. Come la vicina Albisola Superiore, anche il centro di “Marina” fu meta di soggiorno e residenza delle nobili famiglie genovesi come i Durazzo, Gentile e De Mari che qui costruirono ville signorili. Vecchi edifici all’interno del centro storico Con la caduta della Repubblica di Genova (1797), sull’onda della rivoluzione francese e a seguito della prima campagna d’Italia di Napoleone Bonaparte, il territorio di Albissola Marina rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all’interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 rientrò nel V cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Colombo e dal 1803 centro principale del I cantone di Savona nella Giurisdizione di Colombo. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte.

Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d’Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel I mandamento di Savona del Circondario di Savona facente parte della Provincia di Genova; nel 1927 anche il territorio comunale albissolese passò sotto la neo costituita Provincia di Savona. Il 26 ottobre del 2006 il Consiglio regionale della Liguria tramite votazione, che non ha ottenuto il quorum necessario dei due terzi dei consiglieri regionali, ha bocciato la proposta di indire un referendum per la fusione dei due comuni di Albisola Superiore e Albissola Marina. La proposta di unire in un’unica entità amministrativa fu presentata dal comitato Albinsieme nel 2003 dopo la raccolta di 5.385 firme. Se il referendum avesse avuto esito positivo il nuovo “Comune di Albissola” sarebbe diventato il terzo comune della provincia savonese per numero di abitanti e con una superficie territoriale di 32,22 km2. Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana del Giovo, quest’ultima soppressa con la Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010 e in vigore dal 1º maggio 2011.

Simboli Lo stemma ufficiale è stato approvato con l’apposito Decreto del Consiglio dei Ministri datato all’11 agosto del 1975

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monumenti e luoghi d’interesse Architetture religiose • Chiesa parrocchiale di San Nicolò. La parrocchiale venne eretta, ai piedi di un’altura, nel XVII secolo. Al suo interno sono conservati affreschi del XVIII secolo di Paolo Gerolamo Brusco ed un pulpito ligneo barocco del 1655. Sono inoltre custodite sculture del barocco di Anton Maria Maragliano e di Francesco Schiaffino. All’interno della sagrestia, una raccolta archeologica, espone reperti provenienti dagli scavi locali databili dal III secolo al V secolo.

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• Oratorio di Santa Maria Maggiore nel capoluogo, a fianco della parrocchiale di San Nicolò. • Chiesa di San Pietro nel capoluogo. La chiesa fu interessata dal terremoto del 1887 (Terremoto di Diano Marina) che causò danni all’antica struttura in stile romanico. La ricostruzione dell’edificio fu attuata conservando lo stesso stile architettonico. L’edificio si affaccia sul piazzale della stazione ferroviaria. • Cappella di San Sebastiano nel capoluogo, ai margini dell’abitato albisolese.


• Chiesa parrocchiale di San Matteo nella frazione di Luceto. Nel seminterrato è stato allestito un presepe meccanico permanente, realizzato da Renato Piccone e raffigurante il paese di Albisola Superiore verso la fine del XIX secolo. Chiesa della Madonna del Carmine nella frazione di Luceto. Sita nella piazza omonima, la chiesa fu edificata verso la fine del XVIII secolo. L’interno presenta una volta a crociera dal vicino campanile con inserti di materiale in cotto e ceramica. L’edificio è stato recentemente interessato ad interventi di restauro. • Chiesa parrocchiale di Nostra Signora Stella Maris nella località di Albisola Capo. Eretta negli anni dieci del XX secolo, presenta una struttura a pianta a croce latina. Tra le opere conservate all’interno della parrocchiale, oltre all’argenteodorato tabernacolo di Giacomo Manzù, vi è una statua in legno ritraente la Madonna col Bambino del XVII secolo. • Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo nella frazione di Ellera; risale alla fine del Seicento.

• Chiesa di Santa Maria Maddalena nella frazione di Ellera. Situata nella parte meridionale della frazione, in località detta “dell’Eremita” su un’ansa del torrente Sansobbia, l’attuale edificio religioso è risalente al 1590 e affianca una precedente struttura che secondo alcune fonti e studi potrebbe essere databile alla seconda metà del X secolo. • Santuario della Madonna della Pace. Sito lungo la strada che da sud verso nord collega Albisola Superiore con Stella (il comune dove nacque Sandro Pertini). Stellesi e Albisolesi lo edificarono nel 1578 quando siglarono la pace, dopo lunghe e sanguinose lotte fratricide. Al suo interno sono conservate tele del Seicento del Castello e di Domenico Piola e statue di Anton Maria Maragliano e di Antonio Brilla. • Chiesa parrocchiale di Nostra Signora della Concordia nel centro storico. Eretta alla fine del XVI secolo, ma con facciata del 1903, custodisce al suo interno una pala d’altare in formelle di maiolica e sculture del XVII secolo di Anton Maria Maragliano e Giacomo Antonio Ponsonelli.

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• Oratorio di San Giuseppe nel centro storico. Eretto nel 1608, conserva tele e sculture pregiati.

residenza estiva del cardinale Giacomo Luigi Brignole.

Architetture civili

• Villa Faraggiana. Costruita nel XVIII secolo dalla famiglia Durazzo, dal 1961 è di proprietà del Comune di Novara. La villa, dal 1968, è sede di un piccolo museo e aperta al pubblico per visite e mostre in alcuni periodi dell’anno. Pregevoli le belle sale decorate e il parco esterno, ornato con statue e fontane.

• Ingresso lato ovest di Villa Gavotti. Pregevole esemplare di “barocchetto genovese”, fu fatta costruire nel 1744, ampliando e modificando un precedente edificio chiamato Ca’ Grande, da Francesco Maria Della Rovere, Doge di Genova. Con la morte di Francesco si estinse la famiglia Della Rovere e la villa divenne proprietà dei marchesi Gavotti. La possente forma quadrata della villa è ammorbidita da due eleganti terrazze che circondano il giardino e convergono con due sontuose scalinate verso la vasca centrale. Il tutto è abbellito da balaustre, statue, e vasi in marmo di Carrara. Il giardino all’italiana è ornato da cinque vasche con al centro statue di sirene e tritoni, ed è chiuso da un piccolo boschetto dominato dal gruppo marmoreo di Ercole in lotta con il leone Nemeo. Al di sotto delle terrazze si aprono le sale dedicate alle quattro stagioni, decorate con motivi floreali. Fa eccezione la sala dell’inverno che riproduce una grotta con stalattiti, stalagmiti, madreperle, conchiglie e coralli provenienti dalla grotta di Bergeggi. Il progetto del palazzo è opera del Brusco. Molte sono le tele di scuola genovese, vasi e pareti in maiolica dipinta. Sono presenti anche alcuni affreschi di Andrea Levantino. • Villa Balbi. Eretta intorno alla metà del Seicento dal doge Francesco Maria Balbi, ha un solo piano nobile, una cappella privata e una doppia scalinata esterna che conduce all’ingresso, sormontato da un poggioletto a baldacchino. La villa è riccamente decorata all’esterno con colonne dipinte su fondo verde e fu 14

• Ponte medioevale, in laterizio e ad unica arcata, sul torrente Rio Basco.

Architetture militari Castellaro di Albisola Superiore. Edificato sull’omonima collina, il primo documento in cui viene citato risale al 1121 o al 1122. Si suppone, però, che la edificazione di un primo fortilizio sia di molto anteriore a tale data. Oggetto di interventi di rafforzamento durante il XVII secolo per adattarlo alle nuove armi da fuoco, fu abbandonato definitivamente nel 1805. Ne rimangono oggi consistenti ruderi dai quali si può ammirare un panorama della piana albisolese. Lungo le pendici del Castellaro furono ritrovate un’ascia in pietra verde, due selci scheggiate e un piccolo anello d’oro.

Siti archeologici I ritrovamenti archeologici della villa romana di Alba Docilia Villa romana di Alba Docialia. I resti di una villa risalente all’Impero romano sono ancora oggi visibili nei pressi della locale stazione ferroviaria e adiacente alla chiesa di San Pietro. Secondo gli studi, effettuati dagli storici dopo l’eccezionale ritrovamento archeologico, i ruderi potrebbero collegarsi ad una dimora residenziale avente una superficie di



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circa 9000 m2. L’edificio, oltre che ad abitazione, era destinato ad uso agricolo con apposite stanze e vani per tale scopo. Gli appartamenti destinati ad uso privato della famiglia erano molto probabilmente abbelliti da pavimenti con decorazione musiva e soffitti affrescati; proprio quest’ultimi elementi decorativi, come sostengono gli studi e supportati dai numerosi resti, potrebbero avere avuto il massimo splendore artistico tra il I e II secolo. Un’altra costruzione romana fu scoperta ad Albisola Capo sul finire del XIX secolo. Trattasi di avanzi di consistenti mura di un edificio non meglio identificato e di due tombe di scarso interesse. Lungo la strada per Luceto si ritrovarono alcune monete romane, probabilmente

in prossimità dell’antico percorso della strada che proseguendo in località Grana e Bricco Spaccato collegava Albisola a Savona.

Altri siti • Lungomare degli Artisti. Lungo circa 1 km( quattro milioni di tessere), è formato da mosaici realizzati nel 1963 in un contesto quasi unico in Europa. I venti pannelli originali (bianchi e azzurri) sono stati realizzati da artisti del luogo e stranieri attratti dalla fama di Albissola quali Giuseppe Capogrossi, Roberto Crippa, Agenore Fabbri, Lucio Fontana, Wifredo Lam, Aligi Sassu, Eliseo Salino e Asger Jorn.

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persone legate ad albisola Nel corso del XX secolo Albisola è stato un punto di riferimento per l’arte mondiale. Vi hanno vissuto e lavorato: Lucio Fontana, Wifredo Lam, Agenore Fabbri, Asger Jorn, Sergio Dangelo, Enrico Baj, Emilio Scanavino, Mario Gambetta, Gian Mario Pollero, Leoncillo Leonardi, Salvatore Fancello, Aligi Sassu, Piero Manzoni, Tullio d’Albisola solo per citarne alcuni. Frequentavano inoltre Albisola i poeti Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale, Camillo Sbarbaro e Angelo Barile.

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papa giulio ii

(Albisola, 1443 - Roma, 1513)

giovanni battista spotorno

(Albisola Superiore, 1788 - Genova, 1844)

nicolò bianchi

(Albisola Superiore, 1803 - Nizza, 1880)

angelo bevilacqua

(Albisola Superiore, 1895 - Monte Camulera, 1944)

tullio d’albisola

(Albisola Superiore, 1899 - Albissola Marina, 1971)

antonio sabatelli

pittore, ceramista e scultore

(Albisola Superiore, 1922 - Albisola Superiore, 2001)

mario rossello

(Savona, 1927 - Milano, 2000)

mario pastorino

(Albisola Superiore, 1929 - Pietra Ligure, 2010)

giovanni acciai

(Albisola Superiore, 1946)

alberto cavanna

(Albisola Superiore, 1961)

ivano calcagno

(Albisola Superiore, 1963)

paolo petronelli

(Albisola Superiore, 1969)

riccardo canovaro

(Albisola Superiore, 1974)

girolamo basso della rovere

(Albissola Marina, 1434 - Fabrica di Roma, 1507)

santa maria giuseppa rossello

(Albissola Marina, 1811 - Savona, 1880),

angelo barile

(Albissola Marina, 1888 - Savona, 1967)

asger jorn

(Vejrum, 1914 - Albissola Marina, 1973)

milena milani

(Savona, 1917 - Savona, 2013)

eliseo salino

(Albissola Marina, 1919 - Albissola Marina, 1999)

enrico bonino

(Albissola Marina, 1922 - 2005)

pontefice

storico e letterato liutaio

partigiano artista

ceramista, pittore e scultore ceramista, pittore e scultore albisola superiore, 1946), musicologo e direttore di coro scrittore

cantautore

ex pallanuotista ex pallanuotista cardinale santa

poeta

pittore, visse ad albissola marina scrittrice, giornalista ed artista, ha vissuto gli ultimi anni di vita ad albissola marina ceramista e scultore poeta e scrittore

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percorsi

Percorso 1 Villa Gavotti, Ponte Medioevale, Portali Ceramici e Sito Archeologico di Epoca Romana. Il percorso ha un notevole interesse artistico, poiché spazia dalle architetture medioevali, alle opere ceramiche di artisti del 900, ad un sito archeologico risalente all’impero romano. Tempo percorrenza 90 minuti circa. L’itinerario inizia dal casello autostradale di Albisola Superiore, in Corso Mazzini, per terminare all’incrocio con Corso Ferrari (Via Aurelia). Partendo dallo svincolo autostradale di Albisola Superiore, si percorre Corso Mazzini in direzione nord per poche decine di metri, fino ad incontrare, sulla sinistra, il muro di cinta di Villa Gavotti. Si fiancheggia il muro, mentre sulla destra si aprono vasti giardini pubblici ombreggiati da enormi 20

platani e ci si ritrova in largo Nicolò Gavotti. Costeggiando il muro della villa ci si inoltra nel tratto di via dei Della Rovere che porta verso il mare. Dopo poco si raggiunge l’ingresso di una delle più belle ville italiane del ‘700, magnifico esemplare del cosiddetto “barocchetto genovese”. Fatta costruire nel 1744 da Francesco Maria, doge di Genova, ultimo discendente dei Della Rovere, passò ai marchesi Gavotti dai quali prese il nome. La visita all’interno della villa, è possibile solo per gruppi, da prenotarsi presso:

Associazione Italia Nostra Savona - Via dei Mille, 4 telefono: 019-823708 fax e segreteria telefonica: 019-8402069 e-mail:

italianostrasv@libero.it


La mole quadrata della villa è ingentilita da due lunghe terrazze che, svolgendosi da un lato dell’edificio, comprendono il giardino e scendono a scalinata fino alla bella vasca centrale. Terrazze e scale sono decorate e impreziosite da balaustre e vasi, da statue tutte di marmo di Carrara rappresentanti personaggi mitologici. Nel giardino vi sono cinque vasche con statue rappresentanti sirene e tritoni. Al piano terreno, a sinistra di chi entra, vi sono tre vasti saloni destinati alle feste, ispirati alle stagioni. La sala della primavera, con dipinti rappresentanti intrecci e motivi floreali, la sala dell’estate ove è dipinta ogni qualità di frutta e di grano e quella dell’autunno in cui sono sospesi grappoli d’uva e foglie di vite in ferro battuto. La sala dell’inverno è rappresentata da una grotta artificiale costruita in gran parte con materiale tolto dalla grotta del comune limitrofo di Bergeggi; madreperle, conchiglie, coralli ed un pavimento in piastrelle di maiolica ad arabeschi policromi

rendono l’ambiente unico e suggestivo. Il soffitto è formato da stalattiti e stalagmiti. Fanno ancora parte della decorazione delle sale, vasi in maiolica e pareti dipinti con affreschi di Andrea Levantino. Nel boschetto il famoso gruppo marmoreo di Ercole che lotta con il leone Nemeo. Usciti dalla villa, ripercorrendo Via dei Della Rovere, lato monte, si prosegue sino ad inoltrarsi nel centro storico della cittadina. Proseguendo per qualche decina di metri, sulla sinistra, ecco il Ponte Medioevale che scavalca il Riobasco con un arco di forma elegante. Nell’anno 1215 il podestà Guglielmo Trucco decretava l’esecuzione di un ponte in muratura da erigersi sul Riobasco per rendere possibile alla popolazione del borgo di recarsi alla chiesa di S. Nicolò anche nei giorni in cui il torrente era in piena. Questo collegamento venne realizzato da Guglielmo Fodrato, proprietario del terreni situati tra Luceto, il torrente Sansobbia e lo stesso Riobasco. La costruzione, fatta in mattoni

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rossi, ha resistito nel tempo ed ancora oggi serve da collegamento all’abitato circostante. Per la sua costruzione furono acquistati quattromila mattoni con una spesa complessiva di 38 lire. Superato il ponte e proseguendo sulla sinistra verso monte, attraverso un passaggio che costeggia il Riobasco, si arriva all’incrocio con corso Italia. Seguendo sulla destra l’attraversamento del ponte stradale sul Riobasco, si giunge ai giardini il cui muro di cinta è realizzato in piastrelle ceramiche policrome. Si prosegue tornando verso il casello autostradale. Proprio di fronte al casello , al civico 61, si trova un portale ceramico di manifattura Pacetti, in smalto turchese con raffigurazioni di cornucopie che si alternano ai segni dello zodiaco; all’interno del portone, pregevole bassorilievo dell’artista Eliseo Salino. Al civico 71 troviamo un portale opera dello scultore Roberto Bertagnin; sempre nello stesso palazzo ha sede il museo Pacetti che contiene opere ceramiche di artisti contemporanei. Nel giardino-museo Ernan, attiguo alla fabbrica, trovano posto importanti opere d’arte, di scultura e pittura ceramica di artisti contemporanei di chiara fama, che hanno operato nell’officina ceramica tra cui, Martini, Fontana, Fabbri, Capogrossi, Luzzati, Scanavino, Garelli, Porcù, Berzaini, Bertagnin e Rossello. Proseguendo verso il mare, sul lato sinistro di Corso Mazzini, si incontra il piazzale della stazione ferroviaria nel quale è possibile soffermarsi per visitare il piccolo sito archeologico di epoca romana della “mansio”, ovvero, stazione della strada romana. Gli scavi avuti inizio nel 1881 su commissione del canonico Giovanni Schiappapietra riportarono alla luce i ruderi di un piccolo edificio, probabilmente adibito ad uso termale. Tra il 1969 ed il 1975 furono recuperati i resti di una grande villa di tipo agricolo con annesse strutture produttive. Sempre vicino al sito archeologico, la ricostruzione della chiesetta di S. Pietro e, di fronte, sulla facciata della stazione ferroviaria, il 22

pannello ceramico dell’artista Scirocci. Altri portali si incontrano in Via dei Levantino ai numeri civici 12, 20, 26 e 34, raffiguranti storie dell’automobile delle imbarcazioni ed altri temi. Il percorso prosegue sul lato sinistro del viale fino ad arrivare all’incrocio con via XXV Aprile dove, al civico, 3 si trova un portale opera dello scultore De Salvo. Sempre sullo stesso lato del corso, al civico, 20, troviamo un pannello ceramico dello stesso autore raffigurante Venere ed un flautista.


Percorso 2 Le Chiese di Albisola Superiore. Il percorso prevede la visita delle tre chiese di Albisola Superiore: la Parrocchia di S. Nicolò, l’Oratorio di Santa Maria Maggiore, la Chiesetta di S. Pietro, la Parrocchia di Stella Maris. Tempo percorrenza 150 minuti circa. L’itinerario inizia dal casello autostradale e termina in Via IV Novembre. Partendo dallo svincolo autostradale di Albisola Superiore si percorre Corso Mazzini in direzione nord, si imbocca Via Turati e si prosegue fino all’innesto di Via Alessandria. Arrivati al bivio si svolta a sinistra e si prosegue per Via Schiappapietra che conduce in Piazza San Nicolò ove ha sede l’omonima parrocchia. Monumento di pregevole arte e storia, è una delle più antiche chiese della diocesi. Sorge ai piedi del Castellaro e la sua costruzione risale al secolo XI: ne fa fede una lapide del 1067, murata nel campanile. Ricostruita nel 1600 ha subito ripetute trasformazioni. Nel 1870 furono realizzati i capitelli,

tuttora esistenti. Già nel 1701 fu reso più maestoso il campanile, costruito nel 1607 e riedificato nel 1688; l’area del sagrato davanti alla chiesa stessa, datato 1837, è pavimentato a ciottoli levigati bianchi e neri e recentemente restaurato. L’interno della chiesa è diviso in tre navate: in esse sono racchiusi capolavori di artisti liguri quali Domenico Buscaglia, Francesco Gandolfi, Gerolamo Brusco. Sull’altare maggiore si può notare la statua marmorea raffigurante S. Nicolò; il santo patrono è presente anche nella terza cappella della navata di destra; entrambe le opere sono dello scultore Francesco Schiaffino. Nella cappella a destra del presbiterio è conservato un prezioso crocifisso in legno, del 1727, opera di Antonio Maria Maragliano, raffigurante “Gesù agonizzante”. Attiguo alla chiesa, uscendo poco più avanti sulla destra, è situato l’Oratorio di Santa Maria Maggiore ove sulla facciata è riportata la data del 1612. La struttura dell’edificio è ad unica navata con volta a botte a tutto sesto e presbiterio quadrato. L’interno è scandito dagli scranni lignei che avvolgono le pareti laterali dall’ingresso fino al presbiterio. Quest’ultimo si

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presenta affrescato e irrobustito da lesene sormontate da capitelli e stucchi dorati. Sopra il portone di ingresso si trova una balconata in legno con un piccolo organo a canne presumibilmente del XIX secolo. L’altare è in marmo intarsiato e policromo di gusto barocco. La statua lignea che raffigura Sant’Isidoro agricoltore, datata 1881, nonché le 14 monumentali statue in gesso alte circa tre metri rappresentanti santi collocate in nicchie, lungo le pareti, sono opera di Antonio Brilla. Vi è inoltre la statua lignea di San Nicolò risalente al 1708 di Anton Maria Maragliano. L’itinerario riprende ripercorrendo il tragitto iniziale fino allo svincolo autostradale e prosegue per Corso Mazzini, direzione sud, fino a metà viale, dove sulla sinistra, troviamo la stazione ferroviaria e, di fronte alla stessa, la chiesetta romanica di S. Pietro che fu ripetutamente modificata attraverso i secoli. Distrutta dal terremoto del 1887 fu ricostruita su disegni di Alfredo D’Andrade, sulla pianta di quella precedente. Tuttavia il progetto non fu completamente eseguito perché manca tuttora il campanile, pur compreso nei disegni del progettista. Costruita in pietra arenaria e mattoni a vista presenta in facciata un portico con due leoni che sostengono le colonne, tipici dello stile romanico. Pittoresco il piccolo campanile a vela situato sul lato sinistro della chiesa, fiancheggiata da alti cipressi. L’interno è a tre navate con tre colonne composite per parte. Di notevole pregio il soffitto ligneo della navata centrale. L’abside ospita un piccolo altare in marmo e un quadro raffigurante i Santi Pietro e Paolo. Sulla parete sinistra è custodito una porzione di muro dell’antica chiesa. Riprendendo il percorso verso il mare si arriva al termine di Corso Mazzini e, all’incrocio con Corso Ferrari, si svolta a sinistra; dopo pochi metri si imbocca a destra Via IV Novembre e quindi Via Don Natale Leone. Ci si trova di fronte alla Parrocchia di Stella Maris dedicata alla “N.S. Stella del Mare”. Costruita tra il 1907 ed il 1915 grazie ad un’idea del 24

sacerdote don Natale Leone, fu consacrata al culto nel 1922. Nel 1946 fu rifatto il tetto danneggiato dalla guerra e la cupola con lastra di rame. Altri importanti restauri sono stati effettuati nel 1964. Sulla sommità della cupola si può notare una statua della Madonna alta circa cinque metri. Di particolare rilievo la porticina del tabernacolo, in argento dorato e lavorata a sbalzo, opera dell’artista Giacomo Manzù (1920 circa) ed eseguita dall’orafo Attilio Nani.


piazza matteotti,

5 - albisola capo (sv) - tel: 019 481363

orario: dalle 8:00 alle 2:00

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17011 Albisola Capo (SV) - tel: 019 480509


eventi

Nel mese di maggio, grazie alla collaborazione dei due comuni, è stato lanciato il nuovo portale turistico dell’area delle Albisole, consultabile all’indirizzo sottostante. Il sito contiene anche un’ apposita sezione per essere aggiornati in tempo reale su tutti gli eventi organizzati sul territorio.

www.albisolaturismo.it

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a cura di COMPAGNIA DELL’IMMAGINARIO a cura della Compagnia il Melarancio Tra Sogno e Realtà spettacoli per l’infanzia

Daniele Ronchetti, Daniele Raco, Marco Rinaldi, Andrea Possa incontri con gli autori Gara podistica Parole Ubikate in Mare incontri con gli autori Spettacolo pirotecnico

favole in pozzo garitta

“Il libro delle fantapagine”

Snorkeling

anniversario

Parole Ubikate in Mare

Piazza della Concordia, ore 21.15

Corri e cresci

Sabina Guzzanti

Piazza della Concordia, ore 21.15

Fuochi d’artificio

martedì 4

giovedì 6

sabato 8

domenica 9

lunedì 10

martedì 11

giovedì 13

venerdì 14

a cura Teatro Invito Tra Sogno e Realtà spettacoli per l’infanzia

Beach Arena

“Cenerentola Folk”

martedì 18

Piazza della Concordia, ore 21.15

2x2 femminile “Tour Open”

Beach Volley

a cura del Collettivo i Fuggiaschi Teatro amatoriale XVI ediz. Premio CONAD per il Teatro

da sabato 15 a domenica 16

Beach Arena

Beach Arena

Piazza della Concordia, ore 21.15

Ultima Spiaggia, spiaggia libera

Piazza della Concordia, ore 21.15

ore 18.30, Pozzo Garitta

Alla scoperta dell’ambiente marino e dei nostri fondali con esperti in biologia marina

Parole Ubikate in Mare incontri con gli autori. h. 21.15. Ingresso Libero

teresa de sio e max manfredi

lunedì 3

Piazza della Concordia

Info

Cosa/dove/a che ora

Quando

AGosto

eventi


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Luca SOI - violino e viola Dario CARUSO - chitarra 2x2 Maschile e Femminile Intrattenimento a cura Ass. culturale Boccascena Teatro Amatoriale XVI ediz. Premio CONAD per il Teatro Torneo Europeo

a cura di COMPAGNIA DELL’IMMAGINARIO Paola ESPOSITO - mandolino Marco PIZZORNO - chitarra Palcoscenico Albissola

casa museo Jorn. A cura del centro culturale Paraxo Intrattenimento sportivo Parole Ubikate in Mare incontri con gli autori

La vecchia Europa

Casa Museo Jorn, ore 21.00

Foot Volley Under 20

Beach Arena

Carnevale

“Il Panico che tutti giochiamo”

Foot Volley

“Mago da legare 2015” Mago gentile

Favole in pozzo garitta

Dall’America latina all’ Italia

Premiazione Teatro Amatoriale e Il Manipolo della Musica in concerto

Arte e cibo a casa Jorn

Esibizione Palestre

Beach Arena

Luca Bianchini

mercoledì 19

da martedì 18 a venerdì 21

giovedì 20

giovedì 20

sabato 22 domenica 23

martedì 25

martedì 25

mercoledì 26

sabato 29

sabato 29

sabato 29 domenica 30

domenica 30

Piazza della Concordia, ore 21.15

Piazza della Concordia, ore 21.15

Casa Museo Jorn, ore 21.00

Pozzo garitta, 18.30

Piazza della Concordia, ore 21.15

Beach Arena. ore 18.00

Piazza della Concordia, ore 21.15

Beach Arena

Tra Sogno e Realtà spettacoli per l’infanzia

a cura di COMPAGNIA DELL’IMMAGINARIO

Pozzo garitta, 18.30

Favole in pozzo garitta

martredì 18


LA NUOVA LINFATV I D A M R O F PIATTA RATIS G A IC L B B U P ENTI ARTICOLI, EV OTIZIE ANNUNCI, N SCOPRILA SU T.IT THEBLOGGES 29



o Colombo via Cristofor P.zza Matteotti



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