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Anno1 N째1 Giugno 2010
pensieri con le ali
ICARO, comincia la nuova avventura D
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ecidere di essere “utili”, proporsi di essere “unici”, sognare di arrivare “primi”. I buoni giornali nascono così. Un gruppo di amici e colleghi con competenze acquisite ciascuno nel proprio campo, l’attrezzatura adatta, un pizzico di coraggio, ma soprattutto una buona idea: vincente! Al via la divisione dei compiti e dei ruoli. C’è tutto da fare. Creare il progetto, organizzare lo schema della comunicazione, “azzeccare” il target e sperare di farcela a coprire le spese(tante). Il risultato è una nuova rivista: ICARO. Ma la novità è nell’obiettivo da raggiungere: “volare al di sopra del pensiero comune, al di la delle barriere culturali e degli stereotipi, per scoprire che l’esistenza è “dura”, ma il mondo è vario e la vita è meravigliosa”. Icaro “esce” dal labirinto di vita comune per “volare alto”, per raccontare di storie, facce e curiosità, vicende più o meno toccanti, spensierate, o argomenti scottanti. I giovani attuali, gli adolescenti della “peggio gioventù” e i 30enni di ora – sfigati – con lavori precari, sentimenti in bilico, amori mai trovati, famiglie da costruire chissà
quando e pure pendolari. Ragazze teen-ager al limite del pudore, che vendono la loro immagine denudata su internet in cambio di “amicizia”. Gente che “svende” l’anima per sentirsi meno “sola”. Ma ancora, giovani che hanno idee innovative, ragazzi che non si danno per vinti, che combattono per affermare i loro sogni, persone che comunicano agli altri dei “valori”, sempre e comunque. Una realtà complessa, ricca di mille sfaccettature, tutta da vivere, da scoprire, da raccontare. ICARO volerà sul mondo della metropoli, senza dare giudizi estremi, l’importante è descrivere l’esistenza odierna nei suoi aspetti, nei suoi lati più nascosti, umanamente insomma. Non dimenticando però di un consiglio dato dai più saggi in ogni epoca: “la libertà è un percorso da ricercare costantemente dentro noi stessi, guardando al domani, ma non dimenticando – neanche per un attimo – le proprie radici”.
Icaro cerca collaboratori: Aspiranti giornalisti, scrittori, vignettisti, illustratori, artisti, esperti o appassionati di Cinema, arte, musica, viaggi, etc..
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0774.300.937 ICARO Anno1 numero 1 Giugno 2010 Mensile di cultura e attualità distribuzione gratuita - 5000 copie in attesa di registrazione Editore Stefano Apolloni Direttore Responsabile Michelangelo letizia Redazione Via dei Tulipani 19 Guidonia 00012 (Rm) 0774 300937 - icaro.mail@libero.it Impaginazione grafica e pubblicità Apodesign
Michelangelo Letizia
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Cerco lavoro, mica una “sòla” di Stefano Apolloni
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uando è troppo è troppo. Frustrazioni, umiliazioni e sacrifici che non portano a niente. Un venticinquenne uomo o donna che cerca lavoro nel panorama odierno di Roma e Provincia, non è libero di scegliere. Ma questo sarebbe il minimo. Perché il lavoro non sempre te lo scegli, in molti casi ti fai piacere quello che trovi. Il problema è che - secondo ricerche accreditate - la stabilizzazione media arriva intorno ai 38 anni. Ma che fanno le ragazze e i ragazzi nel frattempo? Come ci arrivano alla stabilizzazione? Con quali percorsi di vita? Se si accontentano e sono fortunati, “sfangano la giornata” con mansioni “umili” come cameriere, consegne, commessa, nella speranza di trovare prima o poi il famigerato “posto fisso”. Quest’ultimo: un traguardo agognato da molti, perché regala tranquillità economica e stabilità psicologica. In nome di ciò si arriva ad accettare ogni compromesso. Siglando patti assurdi, come lavorare ‘in prova’ per due anni (gratis), si subiscono umiliazioni, si è costantemente “precari”. Tutto nella speranza di arrivare a sedersi una mattina in ufficio – cartellino timbrato – prendere il caffè, fare una chiacchiera col collega, pranzare e a metà pomeriggio tutti a casa, a occuparsi dei fatti propri. Le aziende però non ti mettono “a sedere” facilmente in periodi critici come il presente attuale. Se proprio devono investire lo fanno con gente che produce. Tradotto: qualche sfigato che tanto si deve fare le ossa e quindi ha dieci anni da impiegare (buttare) per la causa. Lavori di vendita quanti ne vuoi, basta aprire i giornali di annunci o andare su internet. Si può fare l’agente assicurativo, finanziario, puoi provare nel settore dell’immobiliare, tanto che ci vuole a dare qualche “sola”. Peccato che se ti metti a vendere qualcosa – qualsiasi cosa – per conto di una ditta, questa non ti rimborserà neanche il becco di un quattrino (“0” stipendio fisso) in maniera veramente continuativa (tutti i mesi almeno per due anni) per i giri e le telefonate che fai. Se non vendi niente: “magari sei tu che non sei bravo” e allora è giusto che ci rimetta qualcosa. Tanto il tuo tempo è un optional. La meta più ambita per chi cerca tranquillità sono le aziende private partecipate dagli enti pubblici e i posti pubblici in genere. Uffici dove - a detta di molti - veramente non si fa un tubo per 7ore e 12 minuti al giorno. E’ il sogno da mille e una notte. Ma solo in pochi eletti ci arrivano. Ci vuole il “canale” buono. Si, un politico. Va bene anche l’ultimo dei consiglieri comunali. Tanto è facile: in campagna elettorale ti chiamano, ti fai un mazzo così per garantire qualche voto (quello tuo e della tua famiglia perché gli altri stanno tutti come te) e poi alla fine se ti va bene entri a fare qualche fotocopia (magari un contratto di 3 mesi) oppure ti prendi come risposta il “vediamo” del politicante di turno che proprio non sa come dirti che non può “sistemarti”. é tutto già detto forse, ma la situazione non è per niente buona.
<<vado per la mia strada>>
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oglio fare il professionista. Voglio fare l’imprenditore. Così molte giovani ragazze e ragazzi iniziano la loro vita lavorativa. In fondo se devi prendertela in “quel posto” per almeno 10 anni circa, conviene investire su un lavoro qualificato imparando qualcosa che rimarrà tuo e nessuno te lo potrà mai togliere. Avvocato, medico, giornalista, profes-
sore, va bene tutto. O magari impiantare un’attività (anche semplice, umile, pur che redditizia) e farsi la clientela buona. Infatti per queste cose ci vuole tempo, ma soprattutto bisogna acquisire “personalità”. La vita è dura e chi ti trovi di fronte – il più delle volte – è uno come te, che ha paura di fallire. Oppure l’ultimo dei magnaccia più stronzi del paese. Un fatto è
certo: imporsi, imporsi, imporsi! Non ci sono regole, forse un pizzico di etica, ma l’obiettivo prima di tutto è ripetere sempre a se stessi: “non mi arrendo, ce la faccio” Se poi ti fai anche degli amici (perché hai saputo mettere bene i puntini sulle “i”) allora sei più forte e chissà - magari un giorno le regole, le detterai proprio tu.
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ue lavori. A volte anche tre insieme. “Servono soldi, soprattutto a me che non sono ricco di famiglia”. Lo dice Kevin Tron, 21enne di Tivoli, diplomato da due anni, che per “campare” ha ricoperto le mansioni più disparate: elettricista, cameriere, assistente fotografo, magazziniere, barman, cameriere, fotoromanzi, trasportatore, volantinaggio. Un lavoro dura in media due o tre mesi perché è un incarico stagionale, “serve il personale solo in quel momento”, ma Kevin dichiara di non aver mai avuto un contratto stabile: “tutta roba al nero”. Anche per questo si trova con più facilità da fare il barman o il cameriere “in periodo di feste ti chiamano - magari sanno che sei bravo - non devono assumerti, è tutto free”. E lui lancia un messaggio personalissimo a tutti i suoi coetanei: “il lavoro c’è basta cercarselo e adattarsi un po’”. Le esperienze più belle, che ricorda con gioia sono state fare l’assistente fotografo e anche il trasportatore. “Ho conosciuto tanta gente nuova,
ho visto tanti ambienti diversi, girando tutta Roma e Provincia. Ho imparato cose in più e mi sono sentito anche responsabilizzato”. Ma l’occasione più dura e allo stesso tempo più curiosa è nel presente quotidiano della vita del ragazzo, che per avere qualche soldo in tasca – senza gravare sulla famiglia - lavora come fotomodello di giorno, presso la rivista di fotoromanzi “Lancio”, dove è riuscito a conquistarsi un ruolo di punta (a lui sono state dedicate già tre copertine) e di sera fa il cameriere presso una pizzeria di Roma. Il contrasto tra le due cose c’è: “dalle stelle alle stalle” – come dice Kevin – ma forse ciò fa parte del gioco della vita, che a volte riserva un gusto dolce e amaro insieme. “Povero, ma bello”, il suo fascino ha già conquistato molte ragazze che gli ronzano intorno negli ambienti serali da lui frequentati. Balla la salsa come un professionista e al bisogno parla pure l’inglese. Non gli manca niente, soprattutto la buona volontà che forse un giorno gli permetterà di realizzare i suoi sogni come diventare un designer conosciuto oppure aprire una catena di ristoranti italiani all’estero. m.l.
AAA. Cercasi giovani lavoratori all’estero
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ercando tra gli annunci di offerte lavorative ci si imbatte in privati o aziende che offrono lavoro fuori dalla penisola, qualificato e non. Per chi non ha alcuna esperienza lavorativa e non conosce le lingue, ci sono diverse possibilità su siti come “Studenti.it” per diventare animatore turistico. Le possibilità e i prezzi forniti dalle diverse aziende sono vari. Per esempio, il “Jolly Animation Group” opera soprattutto in villaggi italiani in Tunisia, a Sharm ElSheikh ecc. ed è in cerca di personale per partenze immediate. “Per questo - spiega un addetto del gruppo - la conoscenza di altre lingue non è indispensabile. La cosa importante è inviare un curriculum completo, non tralasciando dati anagrafici e re-
capiti”. La precisazione è doverosa poiché per molti si tratta della prima esperienza lavorativa. In seguito “i ragazzi vengono ricontattati per dei colloqui conoscitivi, e - se previsti stage con selezioni”. Sui costi: “lo stage è gratuito, dura 4 giorni e viene fatto sul posto. Viene pagata solo una quota per la pensione completa con prezzi convenzionati”. Per il settore della ristorazione basta sfogliare la più famosa rivista romana di annunci: “Porta Portese”, e si trovano offerte per le città di Francoforte, Amburgo, Dublino, Londra, ed altre mete. Il tour operator “Holidays Empire” organizza, dall’Italia, il lavoro e la permanenza (minimo 2 mesi) per chi voglia studiare o semplicemente mantenersi con dei piccoli lavori. Per le prime
2/3 settimane c’è l’iscrizione al corso di inglese, facoltativo. Di solito ci sono gestori italiani che richiedono sia personale qualificato che generico. “A noi viene pagata una quota di partecipazione di 250 euro. Diamo anche un’assicurazione medicobagaglio di 2 mesi”. L’affitto di una stanza in media costa circa 80 sterline (400 euro al mese), e il lavoro è impegnativo, come viene spiegato anche sul loro sito web. Per chi è interessata a diventare ragazza alla pari “abbiamo anche un programma per fare la babysitter in Australia”. Paolo Addabbo
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icaro.MUsICA
Recensioni novità. Riscoperte. Emergenti.
Ultimo di Max Gazzè: “Quindi?”
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ax Gazzè non è nato ieri. È uno dei migliori bassisti italiani e ad Aprile lo abbiamo visto sul grande schermo nel ruolo di un musicista-poeta in “Basilicata coast to coast”, di cui ha curato anche la colonna sonora con un brano dal titolo “Mentre dormi”. E questo singolo è contenuto nell’ultimo lavoro di Gazzè: “Quindi?”. L’album, intriso di poesia e melodie eclettiche, contiene 12 inediti. I brani sono caratterizzati da testi di gran valore poetico che danno all’intero lavoro un’aura intimista e delicata. Il musicista raggiunge il massimo con brani come “La moglie del poeta” e “Impercettibili”, mentre “Nuovi allinea-
menti di Stonehenge” sembra essere un flusso di coscienza musicato in cui il musicista sfrutta al meglio il suo basso, affidandogli il compito di gestire tutto il ritmo del brano. “A cuore scalzo”, “Io dov’ero” e “Dna” sono tre tracce le cui melodie trasognate ed elettroniche sembrano riprendere sound di Franco Battiato. “Quindi?” nel complesso risulta un album profondo, a tratti rilassante e a tratti movimentato e testimonia ancora una volta il talento di uno dei migliori cantautori italiani sulla scena pop, ma non troppo. Ilaria Pantusa
DAl PASSATO
Franco Battiato, “La voce del padrone”
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ra il 1981 quando “La voce del padrone” vedeva la luce. In questo lavoro Franco Battiato propone testi come sempre originali, in bilico fra l’interiorità e la critica alla società, mentre melodie elettroniche e sintetiche guidano l’ascolto. È in questa raccolta di inediti che sono contenute “Bandiera bianca”, “Cuccurucucù” e “Centro di gravità permanente”, alcuni dei più grandi successi del cantautore siciliano. La bravura di Battiato sta anche nel saper unire ai testi melodie perfettamente complementari ad essi. Un esempio ne è “Gli uccelli”, un brano in cui testo e melodia danno la sensa-
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zione di poter raggiungere il cielo di cui canta insieme agli uccelli stessi. Nostalgico è invece “Summer on a solitary beach” in cui all’italiano è mescolato anche l’inglese, lingua spesso usata anche in altri lavori. Più solare è “Il sentimiento nuevo”, mentre “Segnali di vita” rivela in maniera quasi ermetica riflessioni sulla vita e sulle relazioni umane. “La voce del padrone” segna la carriera di uno degli uomini più colti della musica italiana, regalando ai posteri un momento musicale unico e inimitabile. Ilaria Pantusa
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Rainfall:i nuovi poeti maledetti
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uasi per gioco, entusiasmati dalla voglia di condividere una passione comune, di sognare e di divertirsi, tre ragazzi tiburtini, in un piovoso pomeriggio di NovemEMERGENTE bre 2006 diedero vita al nucleo originario dei Rainfall, gruppo musicale di matrice progressive rock/metal che risulta oggi composto da Francesca Messali alla voce, Emanuela Marino alla chitarra e cori, Giorgio Mannucci alle tastiere, Veronica Roselli al basso e Paolo Benedetti alla batteria. Il mondo freddo di cui parlano nel loro lavoro "Lost In A Cold World", formato da soli
tre brani, è quello dell'ipocrisia e dell'indifferenza che gelano le emozioni e i rapporti tra gli uomini. La loro musica è in grado di esternare quel senso di amarezza, di delusione, di impotenza che l'uomo molto spesso prova, vivendo in un mondo sopraffatto dalla futilità. Sono gli stessi artisti a rivelarci che la metafora del gruppo è la continua ricerca di una catarsi sonora, di rinnovamento e sperimentazione continua, ispirandosi ora al trash metal, ora alla musica classica, ora al blues e al rock inglese. I cinque giovani promettenti, "devoti"alla musica, aspirano ad avanzare sempre più nel panorama musicale capitolino e intanto sognano un bel contratto discografico.
Angelica Cardoni
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CUBA na vacanza a Cuba è l'ideale per chi ama rilassarsi e vivere a contatto con la natura durante gran parte delle sue giornate sull'isola. I viaggi vacanza non possono che partire da L'Avana (La Habana), capitale dello Stato e cuore della vita cubana, nonché principale città di tutti i Caraibi. Da qui l'isola inizierà a regalare al visitatore le sue atmosfere magiche, i suoi sapori e la sua contagiosa voglia di vivere. Non esiste un periodo sconsigliato per un viaggio a L'Avana e per concedersi una vacanza a Cuba. Splendide opportunità di svago e sport, come praticare escursioni a piedi e trekking. Un'escursione di tre giorni nella Sierra Maestra, ad esempio, da Alto del Naranjo a Las Cuevas attraversando il Pico Turquino, il monte più alto dell'isola, è una grande attrattiva per i viaggiatori più impavidi. Praticamente non esistono sentieri segnalati, cartine e guide per professionisti, ma i residenti locali in genere possono fare da guida per pochi dollari. Gli alisei nord-orientali favoriscono le onde tra dicembre e aprile, ma gli amanti del surf devono portarsi le proprie tavole perché in loco non si noleggiano. Cuba offre splendidi fondali per il diving
Hasta la vacanza. Siempre!
e oltre 30 centri specializzati nel Paese organizzano immersioni, corsi e noleggiano l'equipaggiamento. Anche la pesca d'altura è molto praticata. Durante il viaggio a L'Avana e durante la vostra vacanza a Cuba, potrete anche partecipare ai tanti eventi che l'isola organizza. Le Jornadas de la Cultura Camagneyana si svolgono nelle prime due settimane di febbraio e l'Havana International Jazz Festival si svolge ogni due anni sempre a febbraio. Ad aprile si svolgono la Semana de la Cultura a Baracoa e il Festival di musica elettroacustica a Varadero. Durante la prima settimana di maggio si festeggia la Romería de Mayo a Holguin, mentre alla fine di giugno Trinidad ospita le Fiestas Sanjuaneras. Da segnalare ancora il Festival della cultura caraibica (giugno o luglio), il Festival di musica contemporanea dell'Avana (10 giorni a ottobre), la Semana de la Cultura Trinitaria a Trinidad Mete un tempo irraggiungibili, (fine novembre) e il Festival internazionale dei film latinoamericani sempre a oggi visitabili “economicamente” L'Avana (dicembre). m.l.
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icaro.CInEMA
Recensioni: nuove uscite, film del passato, cortometraggi.
Regia: Isotta Toso Cast: Marco Rossetti, Kasia Smutniak, Serra Yilmaz, Daniele Liotti, Francesco Pannofino, Milena Vukotic, Roberto Citran ratto dall’omonimo romanzo di Amara Lakhous, il film ha come perno un ascensore, un condominio, i suoi abitanti, un ragazzo difficile e la multiculturalità con cui convivere. Di giallo è colorata la pellicola, un colore che si riflette su tutti i protagonisti e che investe Lorenzo detto “Il gladiatore”, il ragazzo violento e disadattato che ama il suo cane più della sua vita, che parla come Jim Morrison e getta le sigarette ovunque, anche nell’ascensore. E l’ascensore è il trait d’union di ogni aspetto che si riscontra nella trama. È
qui che si hanno gli “scontri di civiltà”, dai litigi verbali tra la custode (interpretata da una magnifica Isa Danieli) e ogni inquilino straniero dello stabile, a quelli fisici tra il gladiatore e Amedeo, un uomo che aiuta tutti, ma che nasconde un segreto. Non mancano gli spunti comici, come le riunioni condominiali o la ricerca disperata del cane Valentino da parte di una svampita e quasi folle Milena Vukotic, e non sono assenti neanche i momenti commoventi, gli istanti di tensione, o quelli che fanno arrabbiare, perché di ingiustizie messe a nudo non ce ne sono poche. E poi c’è il finale a sorpresa, che rinforza il ritmo del film. A fare da sfondo la città di Roma e uno dei suoi punti multiculturali per eccellenza: piazza Vittorio. La colonna sonora, curata da Gabriele Coen e Mario Rivera, avvolge ed impreziosisce la pellicola, esordio impegnato e positivo di una giovane promessa del cinema italiano. Ilaria Pantusa
DAl PASSATO
Clerks: quella indimenticabile giornata al supermarket Regia: Kevin Smith Cast: Brian O'Halloran, Jeff Anderson, Marilyn Ghigliotti, Lisa Spoonauer Anno: 1994 ilosofia da mini-market, provocazione continua, eccessi verbali avvolti dal bianco e nero del nuovo cinema indipendente. Il film di Kevin Smith è l'autentica rivelazione della stagione. Con pochi soldi il regista ha prodotto un film eccellente che ha ottenuto un meritato successo. Veloce, brillante, divertente racconta la storia di Dante, un giovane costretto a rinunciare al suo giorno libero per lavorare nel classico mini-market americano dove passano una moltitudine di personaggi curiosi, folli, provocatori, a loro modo interessanti.
Una visione leggera e totale dell'esistenza con i suoi mille episodi e con le piccole ma drammatiche vicende quotidiane. Brian O’halloran, Jeff Anderson, Marilyn Ghigliotti, Lisa Spoonauer, Kevin Smith, tra gli attori di spicco. E’ la cronaca di una giornata del commesso di un emporio della cittadina di Leonardo (New Jersey). Prodotto con soli 27 575 dollari, scritto e diretto da un esordiente: Echi di Jim Jarmusch. È al tempo stesso divertente, grottesco e desolante, segnato da un evidente affetto per i personaggi che è anche comprensione e complicità. Rivelazione del Sundance Film Festival 1994 e premiato alla Semaine de la Critique di Cannes.
m.l.
Cortometraggi, animazioni, video, documentari, videoarte, etc. Inviate le vostre opere in redazione. icaro.mail@libero.it
The Furfangs, lo stile fantastico secondo Andrea Ricca
Il CORTO
na serata come tante, un uomo immerso nei ricordi e nel dubbio di donare o meno un'anello ad una fanciulla di eterea bellezza: è l'arrivo di "piccole creature pericolose" dallo spazio,discendenti forse dalle dinastie dei "Gremlins" o dei "Critters"a turbare il silenzio e a scatenare un turbine di peripezie volte a minacciare le certezze del protagonista. Sulla scia dei B-movie anni ottanta, il giovane regista talentuoso Andrea Ricca, 35 anni, ha realizzato da poco "The Furfangs", un cortometraggio in 3D al contempo horror e ironico, privo di dialoghi in modo
da poter essere apprezzato da qualsiasi nazionalità di pubblico. Anche in altri corti come "The Guardian" e "Ufo Race" il regista rende omaggio ad uno stile cinematografico di suo gradimento: affiorano reminiscenze degli effetti di Ray Harryhausen e della cinematografia sugli ufo. Il design molto cartoonesco, indice di un'innata passione per i fumetti mescolandosi all'originalità e al talento proietta l'animo umano nel mondo del fantastico capace, come lo stesso regista ha dichiarato, di esorcizzare, mostrandole, le pulsioni primarie. Il corto è stato realizzato a budget zero ed ha richiesto circa tre mesi di lavorazione,grazie anche agli essenziali contributi di Gennaro Acanfora per gli effetti speciali in 3D e di Gianfilippo De Mattia per le musiche originali. Andrea Ricca ci confida che altri suoi progetti sono già in cantiere e noi non possiamo far altro che attendere che la sua arte, capace di emozionare anche in soli cinque minuti, si concretizzi nuovamente. Angelica Cardoni