L'ITALIANO

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ALGUNO DICE QUE NO! El programa nr 1 de la comunidad italiana en la Argentina. De lunes a viernes de 11 a 12 hrs. Por AM990 Radio Spendid Conduccion: Tullio Zembo

L ITALIANO

ALGUNO DICE QUE NO! Il programma nr 1 della collettività italiana in Argentina Da lunedì a venerdì dalle 11 alle 12. Am990 Radio Splendid Conduce: Tullio Zembo

ANNO III - NUMERO 75 - SABATO 25 APRILE 2009 • QUOTIDIANO PER GLI ITALIANI NEL MONDO • WWW.LITALIANO.IT • ITALIA 0,50 • ARGENTINA $ 1

Alla vigilia del 25 aprile Giorgio Napolitano ha celebrato la ricorrenza della Festa della Liberazione con i ministri dell’Interno, Roberto Maroni, e della Difesa, Ignazio La Russa, al Quirinale sottolineando che gli ideali per cui combatterono gli esponenti della Resistenza nel 1943-45 sono gli stessi che ispirano l’Italia di oggi alla pag. 2

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LʼAquila: lavoratore deceduto nel crollo di un muro NOTTE DI PAURA A GORIANO SICOLI PER SEI SCOSSE TRA I 2.5 E I 4 GRADI DELLA SCALA RICHTER GRASSO: “VIGILARE SULLE INFILTRAZIONI MAFIOSE” L’ITALIANO SABATO 25 APRILE 2009

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ATTUALITA’

25 APRILE: LA RESISTENZA VIVE NELLA COSTITUZIONE TANTI SALUTI

muore fra le macerie

Operaio muore tra le macerie per il crollo di un muro: nuova tragedia in Abruzzo alla pag. 3

La terra d'Abruzzo continua a tremare. Notte di paura a Goriano Sicoli per sei scosse tra i 2.5 e i 4.0 gradi della scala Richter, con epicentro Valle dell'Aterno e Sirente Velino. Nuove tende sono state montate. Un operaio di 43 anni di Barete, a pochi chilometri da L'Aquila, è morto in un incidente mentre demoliva un fabbricato, il lavoro era in programma da tempo. L'uomo, travolto dalla parete in blocchi di cemento, è deceduto sul colpo. E sempre ieri è stata sospesa la triturazione degli inerti, il materiale recuperato

NUOVE SCOSSE IN ABRUZZO

dagli edifici crollati. In piazza d'Armi, non distante dalla tendopoli e dalla caserma della Guardia di Finanzia, il luogo in cui questi calcinacci sono stati trasporti, sono stati scoperti materiali pericolosi e tra questi anche l'amianto. Su come affrontare la situazione si è svolta una riunione in procura. "Puntiamo sugli abruzzesi, sul loro orgoglio. Puntiamo su di loro perché l'Abruzzo non diventi un Far West come abbiamo visto in altri posti". Piero Grasso, procuratore Antimafia ha incontrato a L'Aquila il procuratore Al-

fredo Rossini e ha indicato al primo punto della ricostruzione e della lotta ad eventuali infiltrazioni mafiose la collaborazione della popolazione abruzzese. Per Grasso l'Abruzzo è una terra diversa da quelle dove imperversano 'ndrangheta, camorra e mafia. "In Abruzzo - spiega - eventuali infiltrazioni saranno più visibili e il nostro compito in qualche modo è più facile. In materia di terremoto abbiamo delle tristi esperienze, come quella dell'Irpinia dove mi dicono ci sono ancora dei processi da fare. Tutto questo vor-

remmo evitare che si ripeta". A meno di due settimane dal violento sisma del 6 aprile sono riprese le attività istituzionali del Consiglio regionale dell'Abruzzo, presso l'Aula storica di Palazzo dell'Emiciclo. Il monumentale soffitto ligneo dell'Aula, opera dell'artista Mario Ceroli, ha retto e ammortizzato perfettamente le scosse che, al contrario, hanno compromesso l'agibilità della nuova struttura consiliare inaugurata solo alcuni mesi fa del Palazzo ex Balilla. Infine si va delineando meglio il programma della visita che il

Papa compirà nelle zone terremotate. “Al momento non è ancora chiaro se metterà piede nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, capolavoro dell'arte abruzzese, o

TRAGEDIA A FERENTINO

QuiItalia Operaio

rimarrà alle soglie della Porta Santa. Molto dipenderà dai sopralluoghi dei vigili del fuoco attesi per i prossimi giorni". Lo scrive il Servizio informazione religiosa (Sir).

Prende 4 al compito in classe e si getta dalla finestra Si è visto consegnare il compito di greco dove avrebbe preso 4, è andato in bagno, ha aperto la finestra e si è gettato dal terzo piano del liceo classico 'Martino Filetico di Ferentino'. Federico Maglio, 15enne e studente del IV Ginnasio, figlio del professore di Educazione civica, dello stesso liceo, è morto nonostante i soccorsi da parte dei medici del 118. Una tragedia infinita questa che ha sconvolto l'intera città di Ferentino. Un compito di greco e forse una situazione psicologica difficile, quindi, possono essere state le cause dello sconcertante suicidio. Sconcerto ed incredubilità in tutta la cittadina ciociara dove Federico, il padre insegnante di educazione fisica nel liceo e la madre anch'essa dirigente scolastica, sono molto conosciuti. In un primo momento a causa della concitazione i soccorritori avevano classificato l'intervento come incidente avvenuto a danno di un giovane studente che era precipitato da una delle mura antiche sottostanti il palazzo che ospita il liceo. Invece i carabinieri ed i docenti hanno ricostruito anche con la testimonianza dei tanti compagni di classe quanto accaduto. Gli amici di scuola di Federico sono ora rinchiusi in una stanza dell'istituto e stanno dialogando con un gruppo di psicologi. A soli 15 anni hanno dovuto essere partecipi di un gesto inspiegabile che certamente li ha profondamente segnati. Lo scorso anno sempre nel liceo Martino Filetico una studentessa di quinto ginnasio stette in bilico per un paio d'ore sul cornicione del bagno. Anch'essa manifestò istinti suicida. A salvarla fu la prontezza di riflessi del carabinieri e dei medici del 118 che fecero irruzione nel bagno bloccandola prima che potesse gettarsi nel vuoto.

Sgominato un gruppo mafioso che progettava un attentato contro Rosario Crocetta, primo cittadino del comune siciliano

QuiArgentina Positive le previsioni per il futuro economico della nazione da parte del Fondo Monetario Internazionale pag. 4

ItalianinelMondo I giovani italiani di Uruguay, Argentina e Brasile riuniti per due giorni a Buenos Aires grazie all’impegno dell’Ites

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Controcopertina Emergenza terrorismo islamico: ecco cosa si nasconde dietro il proliferare dei luoghi di culto in Italia

De Gaetano a pag. 8


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L’ITALIANO SABATO 25 APRILE 2009

POLITICA ITALIANA

Clima di condivisione per la Festa della Liberazione NAPOLITANO: “IL MESSAGGIO DELLA RESISTENZA VIVE NELLA COSTITUZIONE, PIETRA ANGOLARE DEL NOSTRO AGIRE COMUNE”

LA RUSSA

Tutti uniti per il 25 aprile “Alle Europee niente cantanti, calciatori o giornalisti”

IL CAPO DELLO STATO GIORGIO NAPOLITANO

"Il messaggio, l'eredità spirituale e morale della Resistenza, della lotta per la liberazione d'Italia, vive nella Costituzione, carta fondante della Repubblica, pietra angolare del nostro agire comune e della nostra rinnovata identità nazionale". Alla vigilia del 25 aprile, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, torna a ribadire il valore delle Festa della liberazione legata a quello della Costituzione. Di fronte ai rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d'arma, e delle associazioni partigiane, il Capo

dello Stato ha sottolineato che "nella Costituzione possono ben riconoscersi anche quanti vissero diversamente gli anni '43-'45, quanti ne hanno una diversa memoria ed esperienza personale o per giudizi acquisiti". E quindi, ha proseguito, "il nostro ricordo, il nostro omaggio a tanto sacrificio, si unisce all'impegno a non ripetere gli errori del passato". C'è bisogno, ha spiegato Napolitano, di una "realistica presa d'atto delle conseguenze che l'arbitrio e l'oppressione conosciute con la dittatura fascista e l'occupazione na-

zista producono sempre ineluttabilmente". A spegnere le polemiche dei giorni scorsi contribuisce lo stesso Ignazio La Russa, ministro della Difesa, che ha sottolineato il "significato unitario particolare della cerimonia di oggi, che contribuisce a fare della data del 25 aprile una ricorrenza da tutti condivisa". Sulla stessa linea il leghista Roberto Maroni: "Il 25 aprile non può essere cancellato" perché "stabilì dei valori comuni che ancora oggi condividiamo". Ragione per cui "bisogna onorare quegli uomini e quelle don-

ne che a prezzo della loro vita ci hanno consegnato un'Italia libera e democratica". Anche 'Ffwebmagazine', la rivista online della fondazione Farefuturo presieduta da Gianfranco Fini, entra nel dibattito e chiede alla destra di riconoscere il valore della battaglia di Liberazione. "E' arrivato il momento - si legge nell'editoriale che soprattutto da destra" si inizi a pensare "con convinzione, senza infingimenti, che i partigiani sono stati buoni italiani. Che la Resistenza è stata roba di patrioti. E non di traditori".

IGNAZIO LA RUSSA

''Tra pochi giorni ci saranno le liste e non ci sarà nessuno specchietto per le allodole. Non ci saranno calciatori e cantanti e nemmeno giornalisti tv come avviene a sinistra dove ad ogni tornata elettorale ne presentano uno che dopo 6 mesi si dimette e riprende il lauto stipendio legittimo in Rai''. Lo afferma Ignazio La Russa, coordinatore del Pdl al termine dell'Ufficio di presidenza del partito. Parlando delle liste del Popolo della libertà il ministro della Difesa aggiunge: ''Ver-

Il premier: per l'ordine pubblico tutto è sotto controllo

Bersani: il governo chiarisca la situazione

Berlusconi conferma lo spostamento del G8 a L'Aquila

La perplessità del Pd: “Sono iniziative serie o di propaganda?”

Lo spostamento del G8 da La Maddalena a L'Aquila resta confermato e rappresenta una decisione che bene potrà assicurare quei criteri di tranquillità e sicurezza necessari per un vertice internazionale. Il punto della situazione sul dossier G8 è stato sintetizzato così da Silvio Berlusconi durante la riunione del coordinamento del Pdl, riunito nel 'Parlamentino' di Palazzo Grazioli. A quanto riferito da alcuni parte-

"Nell'opinione pubblica di fronte alle scelte del governo c'è sempre l'interrogativo se si tratti di iniziative serie o viziate da esigenze di immagine e propaganda". Lo ha detto Pier Luigi Bersani, responsabile economico del Pd, all'indomani del Consiglio dei ministri che ha deciso il trasferimento del G8 all'Aquila. "Per questo abbiamo auspicato che l'indicazione dell'Aquila come sede del G8 sia ben ponderata prima di essere annunciata -

cipanti alla riunione, il presidente del Consiglio avrebbe quindi confermato che la decisione annunciata resta operativa e che dal punto di vista delle previsioni dell'ordine pubblico tutto è sotto controllo. E' a questo proposito che la localizzazione del summit internazionale nell'Aquilano, sempre a quanto riferito, dovrebbe garantire un'ulteriore gestione dell'appuntamento senza complicazioni.

SILVIO BERLUSCONI

ha sottolineato Bersani. Le prime evidenze che emergono non tranquillizzano sia dal lato delle risorse già impegnate in Sardegna, sia da quello della funzionalità che si può garantire a un appuntamento internazionale di questo rilievo senza turbare operazioni connesse all'emergenza terremoto". "Il governo dica al Paese come possono essere realizzate le condizioni reali per il trasferimento del G8 all'Aquila", ha concluso.

ranno ricandidati molti uscenti tranne quelli che già avevano deciso di non ripresentare la propria candidatura. Abbiamo introdotto un criterio innovativo e cioè se il Parlamento europeo anziché diventare luogo dove si termina la carriera politica è giusto che diventi un momento di formazione per i giovani. Questi giovani - osserva ancora - dovranno essere capaci di dimostrare sul terreno della campagna elettorale la loro adeguatezza per quel ruolo''.

PIERLUIGI BERSANI


LʼAquila: lavoratore deceduto nel crollo di un muro NOTTE DI PAURA A GORIANO SICOLI PER SEI SCOSSE TRA I 2.5 E I 4 GRADI DELLA SCALA RICHTER GRASSO: “VIGILARE SULLE INFILTRAZIONI MAFIOSE” L’ITALIANO SABATO 25 APRILE 2009

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ATTUALITA’

Operaio muore fra le macerie dagli edifici crollati. In piazza d'Armi, non distante dalla tendopoli e dalla caserma della Guardia di Finanzia, il luogo in cui questi calcinacci sono stati trasporti, sono stati scoperti materiali pericolosi e tra questi anche l'amianto. Su come affrontare la situazione si è svolta una riunione in procura. "Puntiamo sugli abruzzesi, sul loro orgoglio. Puntiamo su di loro perché l'Abruzzo non diventi un Far West come abbiamo visto in altri posti". Piero Grasso, procuratore Antimafia ha incontrato a L'Aquila il procuratore Al-

fredo Rossini e ha indicato al primo punto della ricostruzione e della lotta ad eventuali infiltrazioni mafiose la collaborazione della popolazione abruzzese. Per Grasso l'Abruzzo è una terra diversa da quelle dove imperversano 'ndrangheta, camorra e mafia. "In Abruzzo - spiega - eventuali infiltrazioni saranno più visibili e il nostro compito in qualche modo è più facile. In materia di terremoto abbiamo delle tristi esperienze, come quella dell'Irpinia dove mi dicono ci sono ancora dei processi da fare. Tutto questo vor-

remmo evitare che si ripeta". A meno di due settimane dal violento sisma del 6 aprile sono riprese le attività istituzionali del Consiglio regionale dell'Abruzzo, presso l'Aula storica di Palazzo dell'Emiciclo. Il monumentale soffitto ligneo dell'Aula, opera dell'artista Mario Ceroli, ha retto e ammortizzato perfettamente le scosse che, al contrario, hanno compromesso l'agibilità della nuova struttura consiliare inaugurata solo alcuni mesi fa del Palazzo ex Balilla. Infine si va delineando meglio il programma della visita che il

NUOVE SCOSSE IN ABRUZZO

Papa compirà nelle zone terremotate. “Al momento non è ancora chiaro se metterà piede nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, capolavoro dell'arte abruzzese, o

TRAGEDIA A FERENTINO

La terra d'Abruzzo continua a tremare. Notte di paura a Goriano Sicoli per sei scosse tra i 2.5 e i 4.0 gradi della scala Richter, con epicentro Valle dell'Aterno e Sirente Velino. Nuove tende sono state montate. Un operaio di 43 anni di Barete, a pochi chilometri da L'Aquila, è morto in un incidente mentre demoliva un fabbricato, il lavoro era in programma da tempo. L'uomo, travolto dalla parete in blocchi di cemento, è deceduto sul colpo. E sempre ieri è stata sospesa la triturazione degli inerti, il materiale recuperato

rimarrà alle soglie della Porta Santa. Molto dipenderà dai sopralluoghi dei vigili del fuoco attesi per i prossimi giorni". Lo scrive il Servizio informazione religiosa (Sir).

Prende 4 al compito in classe e si getta dalla finestra Si è visto consegnare il compito di greco dove avrebbe preso 4, è andato in bagno, ha aperto la finestra e si è gettato dal terzo piano del liceo classico 'Martino Filetico di Ferentino'. Federico Maglio, 15enne e studente del IV Ginnasio, figlio del professore di Educazione civica, dello stesso liceo, è morto nonostante i soccorsi da parte dei medici del 118. Una tragedia infinita questa che ha sconvolto l'intera città di Ferentino. Un compito di greco e forse una situazione psicologica difficile, quindi, possono essere state le cause dello sconcertante suicidio. Sconcerto ed incredubilità in tutta la cittadina ciociara dove Federico, il padre insegnante di educazione fisica nel liceo e la madre anch'essa dirigente scolastica, sono molto conosciuti. In un primo momento a causa della concitazione i soccorritori avevano classificato l'intervento come incidente avvenuto a danno di un giovane studente che era precipitato da una delle mura antiche sottostanti il palazzo che ospita il liceo. Invece i carabinieri ed i docenti hanno ricostruito anche con la testimonianza dei tanti compagni di classe quanto accaduto. Gli amici di scuola di Federico sono ora rinchiusi in una stanza dell'istituto e stanno dialogando con un gruppo di psicologi. A soli 15 anni hanno dovuto essere partecipi di un gesto inspiegabile che certamente li ha profondamente segnati. Lo scorso anno sempre nel liceo Martino Filetico una studentessa di quinto ginnasio stette in bilico per un paio d'ore sul cornicione del bagno. Anch'essa manifestò istinti suicida. A salvarla fu la prontezza di riflessi del carabinieri e dei medici del 118 che fecero irruzione nel bagno bloccandola prima che potesse gettarsi nel vuoto.

Sgominato un gruppo mafioso che progettava un attentato contro Rosario Crocetta, primo cittadino del comune siciliano

Preparavano agguato al sindaco di Gela: arrestati I boss di Gela stavano organizzando un attentato. Volevano uccidere il sindaco, Rosario Crocetta, e alcuni imprenditori che negli ultimi anni hanno collaborato con le forze dell’ordine e la magistratura nella lotta al racket delle estorsioni. Il piano del gruppo mafioso degli Emanuello è stato però stroncato sul nascere dalla Squadra Mobile di Caltanissetta e dal Commissariato di Gela. Le indagini, coordinate dalla procura distrettuale antimafia di Caltanissetta hanno portato in carcere due persone: le manette sono scattate infatti, per Maurizio Saverio La Rosa, di 40 anni e Maurizio Trubia, di 41, tutti e due di Gela. Per entrambi l’accusa è di associazione mafiosa e di estorsione: imponevano il pagamento del pizzo a imprese di Gela

che effettuavano lavori pubblici anche a Milano. Determinanti, oltre alle intercettazioni, sono state le dichiarazioni del pentito Carmelo Barbieri, ex reggente della cosca nissena, che da qualche tempo ha cominciato a collaborare con i pm. “La mafia era pronta a uccidermi? Questo mi spinge a fare di più” è stato il commento del primo cittadino del comune siciliano, che ha aggiunto: “Non allenterò minimamente la mia battaglia contro la mafia. Lotterò insieme all’associazione antiracket e a quanti vogliono stare al mio fianco in questa lotta”. “Voglio – ha continuato Rosario Crocetta, da tempo nel mirino della mafia per le sue campagne di stampa e le iniziative amministrative per riaffermare la legalità nella città – che si in-

SVENTATO AGGUATO MAFIOSO A GELA

cominci a fare sul serio e che anche la politica faccia la sua parte”. Mentre il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha telefonato al Capo del-

la Polizia, Prefetto Antonio Manganelli, per congratularsi dell’importante operazione, dal mondo politico sono arrivati molti messaggi

di solidarietà. “Esprimo vicinanza piena e convinta al sindaco di Gela per le minacce subite. A Rosario Crocetta, simbolo della lotta con-

tro la mafia e riferimento della società civile siciliana, va l’affetto e la solidarietà mia personale” è stato il messaggio inviato da Vannino Chiti, vice presidente del Senato, mentre in una nota il segretario del Pd, Dario Franceschini ha espresso “solidarietà a Crocetta, un sindaco coraggioso, da sempre impegnato sul fronte della lotta alla mafia, che il Partito Democratico ha candidato alle Europee”. Franceschini ha poi sottolineato che “la scoperta di un piano per uccidere il sindaco di Gela e gli imprenditori coraggiosi di quella città per il loro impegno contro la mafia è un segnale grave: non bisogna abbassare la guardia e anzi bisogna dare all’impegno contro la criminalità organizzata un valore e una visibilità ancora maggiori”.


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QUI ARGENTINA

L’ITALIANO SABATO 25 APRILE 2009

IL DIRETTORE DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE DOMINIQUE STRAUSS KAHN HA PARLATO IERI DELLA SITUAZIONE ECONOMICA DELLA NAZIONE, SPIEGANDO CHE “IL SISTEMA HA DIMOSTRATO DI ESSERE FORTE E CHE NELLA SECONDA META' DEL 2010 BENEFICERA' DI UN NOTEVOLE INCREMENTO”

Crisi, Fmi ottimista sulla ripresa del paese SALVATORE GIUFFRIDA

BAIRES - Giornata importante, quella di ieri, per il destino del paese: il Fondo monetario internazionale si è espresso in merito alla situazione economica dell'Argentina in relazione alla crisi internazionale. A parlare è stato il presidente dell'organo finanziario di Washington, il francese Dominique Strauss Kahn, e le sue sono state parole non del tutto negative. Secondo il diplomatico, la riattivazione del sistema economico nazionale sarà quanto mai immediata. Anzi, Strauss Kahn non ha risparmiato parole di elogio per “la robustezza del sistema finanziario argentino”, evidenziando in particolare che sono in procinto di entrare, nelle riserve federali nazionali, ben 2.500 milioni di dollari. Secondo il Fondo, l'Argentina fa parte a pieno titolo delle economie mondiali emergenti, e in questo senso lo stesso Strauss Kahn ha sottolineato che queste ultime, nonostante la congiuntura internazionale, si sono irrobustite e quindi recupereranno prima di altre nazioni, economicamente più rilevanti. L'Argentina, inoltre, sta in buona compagnia, ed è una compagnia tutta latinoamericana: insieme a Buenos Aires, Strauss Kahn ha elencato, tra le economie emergenti, quella cilena e brasiliana, che svolgeranno nei prossimi mesi un ruolo di vero e proprio motore della produzione del continente latino. “La ripresa avrà inizio dagli Stati Uniti, però immediata-

QUANDO GLI AMERICANI ERANO I PIU’ BUONI CIOE’ DEL TRADIMENTO DELLA DEMOCRAZIA

mente dopo arriverà in Argentina, Brasile e Cile, dato che in questi casi i sistemi finanziari non risultano troppo colpiti dalla crisi”, ha detto a chiare lettere Strauss Kahn, che tuttavia ha specificato come “ci vorranno comunque lunghi mesi prima che la crisi attuale veda la fine”. Esattamente, secondo le previsioni del direttore del Fmi, la congiuntura dovrebbe finire entro il primo semestre del prossimo anno. Nella seconda metà del 2010, sempre secondo Strauss Kahn, si avrà poi una ondata di investimenti e aumenti nelle “commodities” e l'Argentina sarà favorita in questo ambito economico. Tutto questo dopo che proprio 48 ore fa lo stesso Strauss Kahn aveva segnalato che sia l'Argentina sia il Brasile dovranno fare i conti con una contrazione economica “anche se molto lieve se comparata con altre economie internazionali”, che, secondo le pre-

visioni del Fmi, “in alcuni casi supereranno i tre punti in negativo”. In questo ambito continua quindi la diplomazia economica di Buenos Aires: il ministro dell'Economia Carlos Fernandez e il titolare della Banca Centrale Martin Redrado, parteciperanno a Washington all'assemblea annuale del Fmi e della Banca Mondiale. I due funzionari cercheranno in particolare di assicurarsi i 2.500 milioni di dollari, attraverso i diritti speciali delle trasferente, che spettano al paese in qualità di membro del Fmi. Non solo: Fernandez e Redrado concluderanno inoltre le trattative per un prestito di 1500 milioni di dollari provenienti dalla Banca Interamericana di Sviluppo, poi, avvieranno le negoziazioni con la Banca Mondiale per un altro finanziamento di 4000 milioni di dollari, per i prossimi tre anni, dalla Banca Mondiale. Insomma, come agenda economica, non c'è male.

Arrestato personaggio chiave della “ruta della efedrina” BAIRES - Veramente un colpo molto importante, quello della polizia, che ieri, durante una operazione, ha trattato in arresto a una figura chiave della “ruta della efedrina”. Una tematica di cui questo giornale si è interessato in particolar modo. Prosegue quindi l'impegno delle forzse dell'ordine contro il traffico di questa sostanza stupefacente: la persona fermata ieri risponde al nome di Edelmiro Gonzalez, proprietario di una drogheria accusato di rifornire efedrina ai trafficanti che lavorano nei laboratori di “Ingenero Mascwitz” l'anno scorso. Gonzalez si nascondeva nella capitale federale ed è stato trovato nel croso di un rastrellamento e perquisizione case per case. La drogheria di Gonzalez si trovava nella località di Clorinda, Formosa: in particolare sarebbe uno dei principali fornitori di efedrina ai trafficanti messicani, che occupano un ruolo chiave nel traffico degli stupefacenti nel paese e soprattutto controllano i laboratori. In questo caso, i messicani elaboravano metanfetamine nel laboratorio di “Ingenero Mascwitz”, lo stesso scoperto dalla polizia l'anno scorso. Ma c'è da scommettere che questo laboratorio sia solo uno dei tanti controllati dai messicani o da loro rappresentanti. Proprio a questo potrà rispondere Gonzalez, che in queste ore sarà interrogato dal giudice di Campana Federico Faggionatto Marquez. S.G.

Macri contro gli insegnanti, ormai è scontro aperto BAIRES - Esplode la polemica tra la classe docente e il premier capitolino Mauricio Macri. Quest'ultimo ieri ha accusato in prima persona agli insegnanti e li ha criticati per gli alti tassi di assenteismo e per la bassa qualità dell'educazione fornita agli studenti. Sono parole pesanti, quelle del capo di governo municipale, destinate sicuramente ad aprire una ferita profonda nelle trattative tra la classe docente e le autorità municipali, a proposito dell'aumento salariale chiesto dalle associazioni di categoria. Anche perché Macri non risparmia le critiche e prosegue anche contro il sindacato colpevole di “aver provocato e generato comportamenti negativi e deleteri nell'ambito dell'educazione” e ha condannato la “superbia e la tracotanza dell'intero settore”. Secondo Macri, il tasso di assenteismo nelle scuole sarebbe al 22%: il governatore in particolare ha fatto riferimento alla protesta originata due giorni fa presso la Feria del Libro da parte di alcuni gruppi docenti, che ha impedito il normale svolgimento e l'inaugurazione di quella che si annunciava come la rassegna culturale più importante dell'anno. Una protesta per la quale Macri ha quindi chiamato in causa la Union de Trabajadores de la Educacion (UTE), che integra anche un'altra sigla, Ctera. “In alcune scuole l'assenteismo arriva fino al 40%, ci sono scuole dove i ragazzi vanno ma non hanno mai lezione. E' un disastro, che porta gli studenti a lasciare le scuole secondarie. Ed è cosi che iniziano tutti i mali sulle strade”.

ROMA - Oggi l'Italia intera celebra il 25 aprile, festa nazionale della liberazione, cioè della fine dell'incubo dell'oppressione nazista, della persecuzione della libera espressione, della brutalità dei massacri indiscriminati, dell'antisemitismo elevato a religione di stato. Anche gli italiani all'estero di antica emigrazione, di colpo non furono più considerati nemici e fu loro riconosciuto che non avevano colpe dell'assurdità della seconda guerra mondiale e delle atrocità del nazismo. Il popolo italiano si riconosce in questa data che ha segnato la nascita della Repubblica e della Democrazia in Italia e che deve essere considerata la data della riconciliazione nazionale. Allora molto, moltissimo aiuto ci fu dato e molto sangue fu versato per questa causa dai giovani soldati americani che obbedivano non solo ai loro superiori, ma soprattutto alla loro coscienza. Su tutti i fronti i giovani americani sacrificarono la loro famiglia, gli affetti più cari, la loro vita proprio per l'obbedienza ad una coscienza democratica. Quindi, a guerra finita, l'America si fece carico di sfamare il popolo italiano e quello tedesco, stremati dalla povertà con il famoso piano Marshall ed andò più in là rischiando una nuova guerra pur di difendere la democrazia a Berlino contro le minacce staliniste. Chi legga le cronache odierne sul comportamento americano resta semplicemente allibito di come sia potuto accadere un tale radicale stravolgimento dei principi morali. Per la verità già subito dopo la guerra con l'avvento della NATO gli americani pretesero un trattamento di favore rispetto a tutti gli altri alleati, trattamento di cui godono ancora e che non mettono assolutamente in discussione, riassumibile nella più assoluta impunità di qualsiasi americano fuori del territorio degli Stati Uniti. E i casi della funivia del Cermis, della morte del nostro agente Calipari in Iraq, degli agenti Cia compromessi con il rapimento dell'imam a Milano sono solo delle semplici conferme di questo principio, più saldo della linea Maginot, sulla non processabilità di qualsiasi americano al di qua dell'Atlantico. Ricordate il processo di Norimberga? Quale fu la scusante addotta da molti gerarchi nazisti alla sbarra per giustificare i propri crimini? E tutti gli ufficiali delle SS rifugiati all'estero, e poi pizzicati uno ad uno da Wiesenthal alla ricerca degli aguzzini dei campi di concentramento, come si difesero? E i colonnelli greci, i torturatori argentini e quelli cileni? Semplicemente sostenendo che avevano fatto il loro dovere di soldati, obbedendo al Fuhrer o al Capo o al Generale. Nessuna persona al mondo dotata di valori potrebbe perdonare i crimini commessi su ordine. Chiunque abbia una coscienza morale e giuridica non può negare il principio che la responsabilità penale è individuale. Ma perché ora parliamo di questo parallelo tra americani e nazisti nel negare la responsabilità personale? Semplice! E' emerso da qualche tempo, con la presidenza Obama, che gli americani si sono macchiati di crimini odiosi in Iraq, a Guantanamo, in Afghanistan con l'utilizzazione della tortura negli interrogatori dei prigionieri infischiandosene della Convenzione di Ginevra, dei Diritti dell'Uomo, della carta delle Nazioni Unite, dei principi religiosi. Tutte le televisioni internazionali e la rete web ci hanno mostrato le torture nel carcere di Abu Graib in Iraq o a Guantanamo, che il presidente Obama ha ora ordinato di chiudere. In America non solo sono stati pubblicati gli elenchi delle nefandezze della CIA, ma addirittura viene fuori che le torture erano state direttamente approvate ai più alti livelli dell'Amministrazione Bush compreso il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale e la Casa Bianca. Secondo un documento del Comitato per l'Intelligence, reso noto pochi giorni dopo che la Commissione armamenti del Senato americano ha pubblicato un esaustivo rapporto in cui vengono descritti minuziosamente i legami tra gli interrogatori brutali della Cia e gli abusi ai prigionieri di Guantanamo, si viene a sapere che Condolezza Rice, consigliere per la Sicurezza nazionale nel 2002 approvò la richiesta della Cia di utilizzare la tecnica del “waterboarding”, ottenendo l'endorsment del Dipartimento di Giustizia. E tale tortura brutale dell'annegamento simulato fu applicata dal 1 agosto 2002 ben 83 volte contro il detenuto Zubaydah catturato in Pakistan, mentre furono ripetutamente applicate anche altre torture come la privazione del sonno, l'esposizione al freddo o al caldo eccessivo, il bombardamento con musica ad altissimo volume, l'uso di insetti e scarafaggi, la minaccia dei cani. Su tali documenti resi pubblici dalla Casa Bianca si è già innestata la polemica: l'ala liberale del partito democratico chiede una commissione d'inchiesta indipendente mentre la destra accusa Obama. Il ministro della Giustizia Eric Holder, a cui toccherà decidere d'intesa con la Casa Bianca se varare una commissione d'inchiesta, ha detto che sulla questione Cia-torture “seguirà le prove ovunque portino, perché nessuno è al di sopra della legge”. E il senatore democratico Russ Feingold ha scritto una lettera ad Obama per chiedergli di “non escludere la possibilità di aprire un'inchiesta su chi si è reso responsabile del programma” e ha chiesto l'istituzione di una “commissione verità” con il potere di indagare. Ma per ora il presidente americano sostiene che “gli agenti (torturatori) agirono in buona fede e non finiranno sotto inchiesta”. Evidentemente sulle rive del Potomac hanno dimenticato la lezione di Alexis de Tocqueville e quella ancor più importante di Cesare Beccaria. Cercasi traduzione “dei delitti e delle pene” da far arrivare sul tavolo di Bush alla prossima riunione del G8. E a proposito di questa imminente, inutile, kermesse si può dire che la povertà, la crisi e il terrorismo saranno sconfitti solo quando a milioni di persone affamate e abbandonate a se stesse, senza nulla da perdere, sarà dato cibo e lavoro. Questi Capi di Stato che facciano un giro senza scorte, senza privilegi, senza pompa e senza ambasciatori in tutti questi paesi dove vivono milioni di persone in povertà estrema, e capiranno come in certi posti e in certe condizioni si può diventare terroristi solo con la ricompensa di 100 dollari. ALBERTO BRUNO


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L’ITALIANO SABATO 25 APRILE 2009

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ITALIANI NEL MONDO

I giovani italiani all’estero del Sudamerica riuniti grazie all’Ites I ragazzi che hanno partecipato alla Conferenza di Roma, provenienti da Uruguay, Brasile e Argentina, insieme per due una giorni di dialogo, progetti e bilancio PARIGI - Il 17 e 18 aprile scorsi, nella sala "Le Baron" dell’Hotel Cambremon di Buenos Aires, si sono riuniti 65 ragazzi appartenenti alle delegazioni dei giovani italiani all’estero che avevano partecipato in dicembre alla conferenza di Roma, provenienti dai Paesi dove il progetto Ites sviluppa la sua attività: Argentina, Uruguay e Brasile. Insieme ai giovani delegati, su richiesta degli enti partner del progetto, hanno partecipato all'incontro anche i giovani delle Federazioni calabrese, siciliana, sarda, veneta, friuliana e pugliese e i giovani dell’Inas. La riunione è stata aperta dal vicesegretario del Cgie, Francisco Nardelli, che ha ringraziato Italia Lavoro per la collaborazione attiva in Sud America e per il contributo allo sviluppo della comunità italiana all’estero. L’intervento di Nardelli è stato seguito da quello di Carlo Gaspare Lo Nigro, che si è diretto ai ragazzi e ha descritto loro l’importanza di sviluppare un dialogo più profondo tra le regioni e le comunità come prospettiva dell’intervento dello Stato. Ha chiuso i saluti iniziali Carmelo Pintabona, che come rappresentante del progetto Ites ha voluto dare un saluto e spiegare la collaborazione con le rappresentanze. Dopo i saluti iniziali, Luigi Attianese, coordinatore del Progetto Ites Argentina, ha descritto il cronogramma dei lavori e ha dato avvio ai lavori in commissione. Si sono così riprodotte le 5 commissioni che hanno lavorato a Roma, composte

dagli stessi delegati e dai nuovi ragazzi che hanno partecipato a pieno titolo alla conferenza di Buenos Aires. Successivamente, un nuovo incontro in plenaria con la partecipazione di tutti i 65 giovani del Cgie che si svolgeva nel salone accanto, ha permesso di sottolineare l’impegno costante che, da dicembre ad oggi, i giovani hanno dimostrato nell’avanzare da soli e nel cercare le

risposte ai loro quesiti. Sono state poche, infatti, le esperienze e le risposte date ai ragazzi in questi 4 mesi. Eccezion fatta per i finanziamenti giunti dalla commissione del Senato e per le proposte fatte dalla stessa Italia Lavoro con il suo progetto e confermate da questa conferenza. Il contributo del progetto Ites e le prospettive che questo offre per lo sviluppo dei nuovi servizi sono stati

riportati nei documenti finali e più volte discussi nelle fasi della conferenza. Nel pomeriggio della prima giornata si sono impostate tre nuove commissioni con diversi profili: Strumenti, promozione e sviluppo della partecipazione dei giovani alla crescita delle comunità italiane in Sud America; Modelli organizzativi di rappresentanza; e Bisogni e servizi emergenti. Dopo diversi momenti di dibattito e di lavoro, che si sono prolungati fino alla tarda notte del giovedì per poi riprendere il lunedì seguente con la stesura e la discussione dei documenti, le tre commissioni sono giunte al termine naturale del loro svolgimento con l’approvazione di quegli stessi documenti e la successiva presentazione dei risultati nel tavolo rotondo tecnico con le rappresentanze. Ma il confronto non è stato l’unico momento di condivisione: le due giornate, infatti, sono state caratterizzate da costanti scambi di opinioni e riunioni tra i giovani e i propri rappresentanti sindacali. Le due parti si sono confrontate su diverse tematiche, come ad esempio le modifiche delle leggi sulla rappresentanza e del sistema di servizio civile, ma anche numerosi altri temi trattati con una competenza tecnica che si è meritata il plauso corale di tutti. Più importante ancora, infine, è stato l’abbattimento delle distanze e la presa di coscienza che tutti hanno partecipato ad un momento di crescita collettiva della comunità italiana.

Il Sottosegretario Scotti Caso Alemanno-Delanoe: l’On. Di Biagio in missione in Argentina presenta interrogazione al Ministro Frattini ROMA - Riprendere il dialogo politico bilaterale e mantenere la collaborazione bilaterale per la tutela degli interessi italiani in Argentina e il possibile avvio di nuove opportunità: sono questi gli obiettivi della missione che porterà, dal 26 aprile al 1° maggio, il sottosegretario agli Affari Esteri, Vincenzo Scotti, in Argentina e in Paraguay, dove parteciperà al Forum sulla Cooperazione Transfrontaliera convocata dal ministero degli Affari Esteri del Paraguay. In Argentina Scotti avrà colloqui con il sottosegretario per il Commercio e gli Affari Economici internazionali, Alfredo Vicente Chiaradia, con il quale affronterà le tematiche economiche, in particolare le questioni che saranno inserite all’ordine del giorno della prossima riunione della Commissione mista che si svolgerà in autunno. In precedenza Scotti avrà un incontro con il viceministro agli Affari Esteri, Maria

José Taccetti, su temi di natura politica che riguarderanno i rapporti bilaterali, gli esiti del vertice delle Americhe svoltosi a Trinidad e Tobago dal 17 al 19 aprile scorsi, nonché la Conferenza Italia America Latina che si svolgerà in Italia a dicembre. In Paraguay il sottosegretario Scotti parteciperà al forum sulla cooperazione transfrontaliera, che ha lo scopo di sviluppare il dialogo tra le principali zone di confine di Argentina-Brasile-Paraguay. Vi partecipano Istituzioni, associazioni imprenditoriali, parlamentari delle zone di confine, università, organizzazioni della società civile.

PARIGI - Non si placa la polemica sul caso "AlemannoDelanoe". E, come annunciato ieri, 23 aprile, il responsabile per gli italiani nel mondo del PdL, Aldo Di Biagio, dopo aver duramene critica l'accaduto, ha presentato un’interrogazione al ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini. Nel testo, di cui Di Biagio è il primo firmatario, ma che è stato sottoscritto anche dai deputati Saltamartini, Picchi, Angeli, Berardi, Biava e De Angelis, si chiede in particolare al ministro "quali iniziative si intedano intraprendere al fine di chiarire quanto si è verificato a Parigi e quali azione si intendano sollecitare al fine di ottenere le dovute spiegazioni dalle autorità parigine". L'interrogazione ricorda che "in data 23 aprile 2009, il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe, intervenendo ad un incontro dei giovani del PD al teatro Odeon di Parigi, ha avuto parole dure nei confronti del Sindaco di Roma, Gianni Alemanno. "Delanoe ha dichiarato che "difficilmente potrà avere il rapporto che aveva con Rutelli e Veltroni con un sindaco che ha esordito in Campidoglio con il saluto fascista", facendo riferimento ad una

gestualità e ad una forma di comunicazione deplorevole che non appartiene all’attuale dirigenza politica nè tanto meno al sindaco della nostra capitale", precisa Di Biagio nel testo. Poi il responsabile del PdL rammenta che "già in passato Bertrand Delanoe si era reso protagonista di dichiarazioni contro il sindaco di Roma, arrivando a creare un forte imbarazzo sotto il profilo diplomatico ed istituzionale", e aggiunge: "le continue dichiarazioni di Delanoe contro Gianni Alemanno rappresentano un’interferenza indebita nelle scelte compiute in maniera netta dagli elettori romani nelle scorse elezioni politiche".

"Le parole proferite dal sindaco francese risultano chiaramente offensive nei confronti della stessa comunità italiana in Francia, che ha sempre avuto grande rispetto nei confronti delle scelte politiche ed elettorali dei cittadini francesi". A ciò si aggiunga, prosegue l'interrogazine, che "l’Italia ha maturato nel corso degli anni un profondo legame di amicizia e di cooperazione con la Francia, rafforzato negli ultimi mesi da una progettualità coordinata tra i presidenti Berlusconi e Sarkozy, che ha posto le basi per un percorso di collaborazione reciproca". "Le dichiarazione del sindaco francese sono state proferite in una cornice internazionale, davanti a sostenitori del partito democratico italiano guidato dai referenti dello stesso e alla presenza dell’ex presidente della commissione europea Jacques Delors", chiosa infine Di Biagio, chiedendo dunque al ministro Frattini "quali iniziative si intedano intraprendere al fine di chiarire quanto si è verificato a Parigi e quali azione si intendano sollecitare al fine di ottenere le dovute spiegazioni dalle autorità parigine". AISE

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Unione Stampa Periodica Italiana

F.U.S.I.E.


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L’ITALIANO SABATO 25 APRILE 2009

ESTERI

Forse a una svolta la vicenda del connazionale rapito FILIPPINE: UN PORTAVOCE DEL GOVERNO DICHIARA CHE L'ITALIANO SEQUESTRATO NON Eʼ IN PERICOLO DI VITA FRATTINI: SITUAZIONE DELICATA, NON CONFERMIAMO

“Vagni è vivo ma non sta bene” Eugenio Vagni è libero, è ancora nelle mani dei sequestratori e i negoziati per il suo rilascio vanno avanti. Lo ha detto il portavoce del ministero dell'Interno filippino riferendo le affermazioni del ministro Ronaldo Puno. "E' vero che sta male, ma è vivo". Nonostante le forze armate siano pronte, il governo "è ottimista su una soluzione pacifica della crisi". Il blitz per la sua liberazione è stato autorizzato, ma non eseguito. Lo hanno reso noto fonti delle autorità filippine e il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini. "La situazione è molto fluida, non confermiamo le dichiarazioni rilasciate dalle autorità locali circa il trasferimento in altre mani" ha detto il capo della Farnesina, "vogliamo capire davvero cosa stia accadendo, sappiamo che le condizioni di salute sono immutate: l'ostaggio ha difficoltà di movimento ma non è in condizioni gravi". "La nostra priorità è recuperarlo sano e salvo", ha detto il portavoce dell'esercito filippino, colonnello Edgard Arevalo, al quotidiano 'Philippine Enquirer' a proposito dell'ingegnere italiano da settimane nelle mani della guerriglia filippina. "I negoziati non sono stati ancora abbandonati" ha detto

EUGENIO VAGNI

il generale Gaudencio Pangilinan, "anche se il governatore di Sului, Sakur Tan,

ci ha dato luce verde per intervenire, lo faremo solo se ci sarà un amplissimo mar-

gine di possibilità di salvare l'ostaggio senza corree rischi per la sua integrità".

Sulle sorti di Vagni e sull'operato delle forze di sicurezza di Manila regna la

Dopo un periodo di calma relativa nel Paese torna l’incubo kamikaze

Iraq, 60 morti in un duplice attentato suicida In 24 ore sono state 140 le vittime del terrorismo Nuova ondata di violenza in Iraq. Sono 60 i morti di un duplice attentato suicida compiuto ieri a Bagdad: due kamikaze si sono fatti saltare in una moschea sciita, nel quartiere Khadimiya. Il bilancio tuttavia, è destinato ad aggravarsi poiché sono oltre 100 i feriti gravi. L’attentato è stato compiuto da due persone con addosso giubbotti imbottiti di esplosivo: i due, una volta entrarti nel mausoleo dell’imam Moussa alKhadim, hanno innescato quasi simultaneamente la pericolosa cintura che indossavano. L’atto terroristico è avvenuto all’ingresso del mausoleo, uno dei luoghi più santi per gli sciiti, nel momento in cui la gente si stava radunando per le preghiere del venerdì. Solo ieri Baghdad è stata teatro di un’altra strage: in altri due attentati suicidi a perdere la vita sono state 80 persone. Non è la prima vol-

ANCORA ATTENTATI IN IRAQ

ta che il mausoleo diviene obiettivo di attentati: “Tra le vittime ci sono 20 pellegrini iraniani, 80 sono stati feriti”, ha riferito un responsabile del ministero della Difesa. Quello di ieri è l’attentato più sanguinoso compiuto in Iraq dal marzo dello scorso anno ed è il secondo nel giro di 24 ore: tra giovedì e venerdì, infatti, i morti per attentati suicidi sono 140 e dall’inizio del mese 250. Viene smentita dunque, la tendenza che nei mesi scorsi aveva fatto pensare a una riduzione del rischio-attentati mentre si riaccende la preoccupazione per un ritorno massiccio di azioni terroristiche da parte degli ribelli. Intanto le truppe americane che stanno facendo i preparativi per il ritiro, in programma per il 2011, evidenziano ancora una volta, l’insufficienza della polizia e delle forze di sicurezza irachene.

TORNA L’INCUBO KAMIKAZE

confusione. Un messaggio criptico che il senatore Richard Gordon aveva ricevuto dal capo dei sequestratori, Albader Parad "Dio avrà cura di lui, qualunque cosa succeda" - aveva fatto pensare che l'ostaggio fosse stato abbandonato nella foresta di fronte all'incalzare dell'offensiva militare. Ma Arevalo ha ribadito al giornale che "allo stato attuale, Vagni è ancora nella mani dei rapitori, che fanno parte di Abu Sayyaf". Di quale gruppo dell'organizzazione fondamentalista, però, non è chiaro. A Zamboanga i miliziani si sono divisi in quattro gruppi. Due sono stati inseguiti fino a Talipao e si presume che Vagni sia con uno di questi. I militari hanno posto l'assedio intorno all'area costiera di Talipao, ma "non c'è traccia di Vagni" ha detto il ministro dell'Interno Ronald Puno. Il senatore Gordon ha anche aggiunto che, secondo indiscrezioni non confermate, i sequestratori avrebbero chiesto un riscatto di 200 milioni di pesos filippini - equivalenti a poco più di 3,1 milioni di euro - per la liberazione di Vagni; la stessa cifra che sarebbe stata pagata per il rilascio dello svizzero Andreas Notter lo scorso fine settimana.


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SPORT

Fiorentina-Roma la sfida clou di oggi RIPRENDE LA SERIE A E LA CORSA AL QUARTO POSTO VALIDO PER LA QUALIFICAZIONE AI PRELIMINARI DELLA MASSIMA COMPETIZIONE EUROPEA Oggi riprende la serie A e, soprattutto, la corsa al quarto posto, valido per la qualificazione ai preliminari della prossima Champions League. Il Genoa è quarto a 57 punti, segue la Fiorentina a 55 e la Roma sesta a 52. Proprio queste ultime due squadre si sfideranno alle 20.30 al Franchi per una partita che ha il sapore dell'ultima spiaggia per le speranze di entrambi i team di agganciare i rossoblu guidati da Gasperini. Ad arbitrare la sfida sarà Banti di Livorno, coadiuvato dalla coppia di assistenti Calcagno-Ayroldi. La Roma si avvicina alla sfida con l'ormai consueta emergenza-organico che la accompagna da quasi tutta la stagione (sicuri assenti, tra gli altri, Doni, Panucci, Aquilani e lo squalificato Mexes). Da valutare le condizioni Vucinic mentre Totti, salvo complicazioni dell'ultimo momento dovrebbe guidare l'attacco giallorosso. Assenti illustri anche nei viola, oltre a Felipe Melo e Vargas, squalificati, mancherà anche Mutu. L'attacco della Fiorentina punterà tutto su Alberto Gilardino, che ha lanciato la sfida alla squadra di Spalletti, cercando però di non caricare i suoi compagni di troppe tensioni e pressioni. "Con la Roma sarà una gara importante come le altre- ha sottolineato l'ex bomber rossonero - Restano sei match fondamentali: questo con la

CESSIONE AS ROMA

Roma, ultimo treno per la Champions League “Abbiamo avuto contatti ma nessuna offerta”

ROSELLA SENSI

L’ATTACCANTE DELLA ROMA FRANCESCO TOTTI

Roma non lo è più di altri, ma è vero che sabato ci sono in palio punti che ci permetterebbero di allungare sui giallorossi". Nel primo anticipo della giornata, quello delle 18, sarà di fronte Chievo e Udinese, con i clivensi sempre più vicini all'obiettivo salvezza e con i friulani reduci dalla vittoria proprio contro la squadra di Prandelli, che ha parzialmente risollevato la squadra dopo la recente

uscita ai quarti di Coppa Uefa contro i tedeschi del Werder Brema. Domenica le altre partite: BolognaGenoa, arbitro: Orsato di Schio (Giachero-Comito); Lazio-Atalanta, arbitro: Romeo di Verona (CariolatoPuggiotto); Lecce-Catania, arbitro: Gervasoni di Mantova (Petrella-Di Liberatore); Milan-Palermo, arbitro: Rizzoli di Bologna (Lion-Lanciano); Reggina-Juventus, arbitro: Saccani di Mantova

(Niccolai-Papi); SampdoriaCagliari, arbitro: Gava di Conegliano (Conti-Marzaloni); Torino-Siena, arbitro: Damato di Barletta (Tonolini-Foschetti). Il posticipo delle 20:30 concluderà la giornata con la capolista impegnata al San Paolo contro il Napoli di Donadoni, ancora a secco di vittorie sulla panchina dei partenopei. La sfida è stata affidata a Rosetti di Torino (assistenti Ghiandai-Giordano).

"I contatti attualmente in corso con i soggetti che hanno manifestato il proprio interesse sono in una fase di verifica dell'esistenza dei presupposti per poter valutare eventuali operazioni. Nessuna offerta, né da parte dei soggetti chiamati in causa dagli organi di stampa, né da qualsiasi altro soggetto, è stata formalizzata, direttamente o indirettamente, al Gruppo Italpetroli". Con una nuova nota congiunta, Roma e Italpetroli ribadiscono quanto già annunciato nei giorni scorsi a proposito della possibi-

le cessione della società giallorossa. "Nessun contratto, di alcun genere -si legge ancora- avente a oggetto la partecipazione in questione, è stato sottoscritto, né tantomeno sono stati raggiunti accordi, di cui si preveda la sottoscrizione secondo quanto indicato da alcune notizie di stampa, con qualunque possibile investitore o acquirente. Si coglie l'occasione, infine, per ribadire l'assoluta armonia dei rapporti con il Gruppo UniCredit, contrariamente a quanto riportato dagli organi d'informazione".

Il presidente non avrebbe pagato le somme del lodo

“Contro il nerazzurro brutti cori, ma non c’entra il colore della pelle”

Lazio, deferito Lotito per il caso Stendardo

Seedorf: “Balotelli? Non c’è razzismo”

La vicenda Stendardo costa il deferimento per Claudio Lotito e per la Lazio. Il procuratore della Federcalcio, Stefano Palazzi, ha rinviato al giudizio della Disciplinare il presidente del club bianconceleste ''per non aver pagato nel termine di trenta giorni le somme indicate nel lodo emesso dal collegio arbitrale presso la lega nazionale professionisti nella riunione del 14 ottobre 2008, nella controversia tra il calciatore Guglielmo Stendardo e la Lazio''. Per responsabilità diretta è stata deferita anche la società. La vicenda risale allo scorso anno, quando il giocatore ricorse al collegio arbitrale della Lega per la mancata convocazione al

Certo si tratta di comportamenti ''non giustificabili'' ed ''è giusto'' punire la Juventus, ma i cori ingiuriosi verso il giocatore interista Mario Balotelli ''non sono razzismo'': a dirlo è il centrocampista del Milan Clarence Seedorf, e l'opinione è resa ancora più forte dal colore della pelle del giocatore. ''Dovete smettere di dire che è razzismo - ha detto l'olandese a margine di un incontro al Salone del mobile - perché non lo è. C'è gente che provoca e poi ci sono reazioni, entrambi i comportamenti non sono giustificabili''. Per Seedorf, i cori verso l'interista sono ''uguali, identici'' a quelli sentiti ''per anni'' nei confronti di Materazzi o Gat-

CLAUDIO LOTITO

ritiro estivo della squadra: il collegio aveva dato ragione a Stendardo, riconoscendogli un indennizzo di 180.000 euro, pari al 20 per cento dello stipendio lordo annuo del giocatore. Tra i provvedimenti emessi da Palazzi c'è anche il deferimento di Da-

vide Marchini, attualmente tesserato per il Bologna calcio “per non aver provveduto, nei termini di rito, a dare esecuzione a quanto disposto con lodo del 30/10/2008 dal'arbitro unico nominato dalla camera arbitrale della Figc''.

CLARENCE SEEDORF

tuso. ''Quando sento 'uccidete Kakà’ o riferimenti alla mamma - ha detto - è grave allo stesso modo''. Balotelli, ha proseguito il milanista, ''deve cominciare a capire che così non si può comportare perché susciterà reazioni ovunque andrà e lo

dico con tutto l'affetto'', mentre il pubblico ''dovrebbe trovare un altro modo di rispondere alle provocazioni dei giocatori''. Il campione rossonero si è detto poi ''dispiaciuto'' del ricorso presentato dalla Juve. ''Credo che i club possano fare di più per aiutare i tifosi ad essere più educati, spero che la Juve capisca che sarebbe un esempio per tutti''. E' anche giusto, ha concluso il giocatore, ''che sia una grande squadra a pagare per prima: anche Valentino Rossi - ha aggiunto in riferimento ai passati problemi col fisco del campione di MotoGp - ha dovuto pagare un prezzo enorme per una cosa che tanti hanno fatto''.


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CONTROCOPERTINA

Riflettori puntati sui maggiori luoghi di culto presenti nel nostro Paese e sui presunti fondi fantasma che ne consentirebbero il “pericoloso” finanziamento

Lo spettro dell’estremismo islamico si nasconde dietro la preghiera

guerriglia nei Territori. Bouchta infatti, a capo della moschea di Cottolengo, è stato indicato come mente di un nodo logistico finanziario di un'associazione deputata alla raccolta fondi , con lo scopo di reclutare volontari per il fronte oceano. Un elenco purtroppo, quello degli animatori di vere e proprie palestre del radicalismo, destinato inesorabilmente ad allungarsi. Agli atti della Camera giace un'interpellanza urgente sulla natura dei sostenitori di un altro luogo di culto, che a Bologna dovrebbe occupare ben 6000 metri quadrati. Il progetto è in pratica fermo al via, perché, anche in questa occasione, l'Ucoii, non è stata in grado di fornire chiarimenti riguardo la provenienza dei finanziamenti. Tracciare l'origine dei fondi, appare estremamente complicato; le moschee infatti, altro non sono che associazioni e, come tali, possono beneficiare di libere offerte, senza limitazioni di sorta. Il punto è che i garanti, risultano, nella maggior parte dei casi, non nominali, onde per cui l'ovvietà dello scibile viene puntualmente spazzata via da incognite indecifrabili. I Servizi indagano da tempo anche in altre regioni italiane, fra le quali le Marche, dove “l'autofinanziamento” islamico procede da anni a velocità inaudita. Il centro della nostra penisola infatti, è spesso luogo preferenziale della comunità pakistana e, a Porto Recanati, è molto radicato il movimento Tabligh Eddawa. Tracciare il confine tra religiosità e proselitismo politico, risulta particolarmente arduo, basti pensare che ad esempio, la moschea di San Marcellino (Caserta), la più grande della Campania, dal 2005 ad oggi è stata per ben quattro volte al centro di un'indagine giudiziaria, che però non ha ottenuto

900.000 il numero dei musulmani presenti

DOVE VIVONO

1 5 0 m i l a Lombardia 6 0 m i l a Emilia Romagna 5 0 m i l a Veneto 6 4 m i l a Piemonte

MILANO Viale Jenner: al centro più volte di indagini sul terrorismo. Espulsi diversi personaggi legati alla moschea, che è costantemente sotto il controllo dei Servizi

L A MAP P A D E L L E MO S C H E E A R I S C H I O

ROMA - E' giunto il momento di vederci chiaro. L'oscurità che avvolge l'ingranaggio, a quanto pare infallibile, che gestisce il radicalismo islamico nel nostro Paese, deve necessariamente lasciare il posto a spiragli di verità. Finanziamenti arrivati chissà da dove e chissà come, gestione del patrimonio tutt'altro che trasparente, inchieste giudiziarie che coinvolgono imam e costanti frequentatori dei minareti d'Italia. Queste le zone d'ombra che avrebbero fatto storcere il naso al Ministero dell'Interno, intenzionato più che mai ad andare fino in fondo, per scongiurare un'ipotesi che appare sempre più plausibile: nella maggior parte dei casi, le moschee, altro non sarebbero che veri e propri luoghi segreti, che consentirebbero il proliferare del terrorismo internazionale. Altro che centri di preghiera quindi; tantissimi sarebbero i minareti tenuti costantemente sotto controllo dei Servizi, primo fra tutti quello di Colle Val D'Elsa (Siena), che sarà completato a breve, ma di cui non si conoscono assolutamente i finanziatori. Fino all'estate scorsa, ad occuparsi del progetto era Feras Jabareen, esponente moderato della locale comunità islamica. Alle sue difficoltà nel reperire i fondi necessari alla costruzione, ha fatto seguito il supporto dell' Ucoii ( Unione delle Comunità ed organizzazioni Islamiche in Italia), e la nomina del nuovo amministratore progettuale, Ezzedin El Zir. Nel giro di poche settimane, El Zir ha annunciato di essere riuscito a risolvere il problema, di aver reperito nuovi fondi “straordinari” grazie ad una “raccolta” promossa all'interno delle moschee, ma a tutt'oggi, non si conosce la reale provenienza del denaro. L'imam è stato abile a schivare le domande persino durante l'interrogazione parlamentare presentata al ministro dell'Interno dall'onorevole Souad Sbai (Pdl). Legittimo pertanto, domandarsi quale sia la percentuale d'influenza dei donatori sui 3200metri quadrati della struttura. Quella di Colle Val D'Elsa, è solo una delle tante vicende oscure che interessano l'islam italiano. Molteplici i casi che potrebbero essere citati come, ad esempio, quello dell'imam Bouriqi Bouchta, espulso anni fa dalla Procura di Torino grazie ad un fitto lavoro di indagine effettuato parallelamente dall'antiterrorismo italiano e L'Fbi. Per lui la pesante accusa, poi tramutatasi nell'allontanamento dall'Italia, di essere in collegamento con il movimento palestinese Hamas, e di aver organizzato una raccolta fondi per la

I MUS UL MANI I N I T AL I A

MARA DE GAETANO

FONTE: Rapporto OSI (Open Society Institute)

i risultati sperati. Per gli inquirenti, “l'ipotetico” luogo di culto offriva agli immigrati ospitalità, assistenza economica e documenti falsi, per consentirgli di rimanere in Italia e spostarsi in area Schengen. Un'operazione che potrebbe essere definita “ a ragnatela”, dato che ha coinvolto anche le province di Venezia, Padova, Cuneo, Trento, Como e Brescia. I dati a disposizione del Dipartimento Informazioni e Sicurezza della presidenza del Consiglio sarebbero estremamente allarmanti e fra i rischi più preoccupanti, ci sarebbe anche quello di imbattersi nei cosiddetti “lone terrorist”, o anche detti i jihadisti dell'ultima ora, cioè “ soggetti che agiscono al di fuori di qualsiasi vincolo associativo, seguendo indicazioni tecnico- operative in cui Internet resta una fonte di grandezza primaria”.

COMO BRESCIA Nel 2004 l’imam viene espulso Imam arrestato e quattro dall’Italia. Le attività legate alla persone a lui collegate sono moschea sono monitorate state indagate per terrorismo costantemente dalle forze dell’ordine internazionale CREMONA Imam arrestato con l'accusa di terrorismo internazionale, aveva aiutato un suo collaboratore a partire per l'Afghanistan a combattere PERUGIA Nella moschea di Ponte Felcino sequestrato materiale «ad alta tossicità». In manette l'imam per il possesso di materiale propagandistico a scopo di terrorismo internazionale BARI Moschea costantemente sotto controllo dei Servizi. Considerata possibile supporto logistico di immigrati clandestini

TORINO Espulsi l’ex imam Ebid Abdel Aalil, arrestato per gli attentati a Luxor nel ’97, e il macellaio Bourika Bouchta, l’ex imam di Porta Palazzo cheesaltava Bin Laden

CASERTA - SAN MARCELLINO Indagato l'imam. Secondo la procura offriva supporto logistico in favore di clandestini provenienti dal Maghreb.

SIENA - COLLE VAL D'ELSA Sospetti della Procura per il movimento di denaro per la costruzione della nuova moschea. Soldi di provenienza araba non specificata


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