L'ITALIANO

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L ITALIANO MARTEDI’ 2 FEBBRAIO 2010 - Anno IV - Numero 20 (848 dall’inizio) QUOTIDIANO DELL’ITALIA NEL MONDO

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Italia 0,50 euro - Argentina 1 peso

Il numero uno della Corte Suprema ha chiarito che quelle su una sua eventuale candidatura sono “soltanto indiscrezioni insostenibili, al punto che mi è sembrato necessario smentirle”. Un messaggio destinato ai “suoi stimati amici”, davanti ai quali ha così difeso la sua posizione rispetto alle voci che lo vorrebbero candidato alla vicepresidenza insieme all’attuale numero due della casa Rosada Julio Cobos ALLE PAG. 4

PRESIDENZIALI 2011: LORENZETTI IN CORSA? QuiItalia

ItalianinelMondo

Sport

Veronesi nel Mondo e Veneti nel Mondo: i rappresentanti di tutta Europa a Verona chiedono subito le elezioni del Comites

Ultimi squilli di mercato: il brasiliano Mancini cambia sponda e passa dall’Inter QuiItalia ai cugini del Milan Retribuzioni: stop alla crescita.

alla pag. 5

Regionali in Campania: la Sinistra si spacca. Acque agitate dopo l’annuncio da parte del PD dell’appoggio al sindaco di Salerno

a pag. 2

alle pag. 8 Stipendi in lieve aumento nel 2009,

ma il gap rispetto all’anno precedente è davvero abissale pag. 3

QuiMondo Israele, caso fosforo bianco: puniti due soldati. Avrebbero usato proiettili speciali contro i palestinesi durante l’operazione “piombo fuso” alla pag. 6


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POLITICA ITALIANA

Regionali, vita difficile per Bersani & c. ACQUE ANCORA AGITATE NELLʼOPPOSIZIONE: IL PD APPOGGIA IL SINDACO DI SALERNO DI LUCA, DI PIETRO NON CI STA: “NON È ASSOLUTAMENTE ADATTO”

L’ITALIANO MARTEDI’ 2 FEBBRAIO 2010

Acque agitate nel centrosinistra in vista delle prossime elezioni regionali. A scatenare le polemiche è la decisione del Pd di appoggiare il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca alla guida della Campania. Decisione sonoramente bocciata dagli alleati dell'Idv. Per Antonio Di Pietro, De Luca "non è assolutamente il nome adatto per dare alla Campania la svolta che merita. Non vedo perché impiccarsi al ricatto, alla forzatura di uno solo", aggiunge il leader Idv. L'ex Pm conferma che "l'accordo con il Pd resta ed è forte in tutte le altre undici regioni", ma sottolinea che in Campania "non c'è un veto dell'Idv ma c'è un nome che il Pd propone e sui cui praticamente il resto della coalizione non è d'accordo". Anche all'interno dello stesso Pd campano non mancano distinguo sulla candidatura di De Luca. Il sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino chiarisce che "le primarie o si fanno sempre o non si fanno mai. Non ho niente contro Vincenzo De Luca, è un ottimo sindaco ma non si riesce a trovare un candidato unitario". "Dispiace che in un momento così difficile prosegue Iervolino - il centro e la sinistra non trovino unità. Bisogna cercare la disponibilità dei partiti a fare qualsiasi cosa per trovare l'unità". E se l'ex se-

GIUSTIZIA

La sinistra si spacca in Campania

ANTONIO DI PIETRO

gretario dei Ds, Piero Fassino, si dice sicuro che il centrosinistra vincerà nella "maggior parte delle tredici regioni da assegnare a fine marzo", perché "da sempre le regionali hanno un valore politico e anticipano tendenze successive e sarà così anche stavolta", Le divisioni dell'opposizione sono sottolineate dagli esponenti del Pdl. Il ministro per

l'attuazione del programma, Gianfranco Rotondi sostiene che il centrosinistra è "in balia delle divisioni e di un appannamento totale sul piano della strategia e delle alleanze politiche. Il Pdl - aggiunge - ha saputo, invece cogliere le migliori energie sul territorio raccordandole al quadro politico nazionale". A difendere la candidatura di de Luca è

Francesco Rutelli, secondo cui "è incomprensibile la resistenza obliqua alla sua candidatura". Per il presidente di Api, "se ci fossero state candidature migliori, sarebbero emerse da mesi. Così non è stato e non è", e "proprio i paladini del ricorso all'indicazione popolare non hanno avanzato candidature, e hanno fatto saltare le primarie in Campania".

Legittimo impedimento, Casini è favorevole L'Udc è favorevole al legittimo impedimento solo se il Pdl non inserirà nel provvedimento altri “vagoni” tesi a estendere lo scudo ai ministri. Lo ha detto il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, parlando con i cronisti a Montecitorio. I giornalisti hanno chiesto a Casini conferma dell'affermazione di Italo Bocchino, secondo il quale l'Udc si asterrà sul legittimo impedimento se la tutela si estenderà agli altri membri del governo. “Dobbiamo vedere gli emendamenti - ha spiegato il leader centrista - noi siamo favorevoli a una tutela del presidente del consiglio, perché riporterebbe un pò di serenità, e quindi voteremmo a favore. Però cambia se ci mettono altri ‘vagoni’, che riguardano anche altre figure”. In tal caso, hanno domandato i giornalisti, vi asterrete? “Beh, dobbiamo vedere prima gli emendamenti”, ha risposto Casini. Sul legittimo impedimento che “mercoledì, forse giovedì” sarà approvato alla Camera “così com'è” il governo non metterà la fiducia perché ha “numeri abbondanti” ha quindi assi-

PIERFERDINANDO CASINI

curato Italo Bocchino. Il leader dell'Udc Pierferdinando Casini “mi ha detto - spiega poi Bocchino riferendo un colloquio con il centrista - che se la tutela sarà estesa ai titolari dei diversi dicasteri, allora il suo partito si asterrà come ha già fatto in commissione”. A proposito del dibattito sulla giustizia, Bocchino osserva che “il problema è vedere se una legge è giusta o no. Noi del Pdl votiamo leggi a favore di tutti gli italiani. Se poi va a favore anche di Silvio Berlusconi - conclude - non per questo non si deve fare”.

Per la stampa locale la Gavazzi collabora con Teheran

Il presidente del Consiglio ha visitato anche lo Yad Vashem

Berlusconi in Israele, il nodo è l’Iran e il satellite Mesbah 2

I ministri ripartono oggi Il premier domani si reca in Palestina

La collaborazione tra l'agenzia spaziale iraniana e la compagnia italiana di componentistica 'Carlo Gavazzi’ è uno dei temi 'caldi’ degli incontri della delegazione italiana a Gerusalemme a margine del vertice italo-isrealiano. Secondo il 'Jeryusalem Post', il governo israeliano vuole chiarimenti sulla costruzione da parte della società italiana del satellite 'Mesbah 2' che si teme possa essere attrezzato con strumentazioni per lo spionaggio. L'esistenza del satellite, ha detto Yiftah Shapir dell'Istituto per gli studi di sicurezza nazionale di Tel Aviv, è stata resa nota nel

2005, quando l'Iran annunciò che il Mesbah, pesante 65 chili, sarebbe stato lanciato con un vettore russo. La Gavazzi, secondo il quotidiano, smentì di essere coinvolta nel lancio. Il ricorso al vettore russo è necessario perché, secondo gli analisti del Jerusalem Post, Teheran non ha la tecnologia missilistica necessaria per mettere in orbita un oggetto così pesante. Il lancio è stato rinviato più volte e il regime ha annunciato la presentazione a giorni di tre nuovi satelliti, tra cui il Mesbah 2, la cui messa in orbita non dovrebbe avvenire prima del 2011.

SILVIO BERLUSCONI

Secondo fonti della Difesa di Tel Aviv, il vertice intergovernativo italoisraeliano sarà anche occasione per condividere con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e quello della Difesa, Ignazio La Russa, le ultime informazioni di intelligence sul programma missilistico iraniano. Un altro tema in agenda è la fornitura a Israele di velivoli da addestramento M-346 Master prodotti dalla Aermacchi. Anche l'ex ambasciatore israeliano in Italia, Avi Pazner, ha di sperare che il vertice porti a un cambiamento di atteggiamento delle aziende italiane in af-

fari con Teheran. "Il giorno dopo la visita in Germania di Netanyahu" ha detto Pazner, "la Merkel ha tagliato le attività della Siemens in Iran. Immagino che succederà qualcosa del genere con l'Italia". Nell'agenda di Berlusconi (accompagnato dai ministri degli Esteri, Franco Frattini; della Difesa, Ignazio La Russa; degli Interni, Roberto Maroni; della Salute, Ferruccio Fazio; dei Trasporti, Altero Matteoli e dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo) ci sono la cerimonia alla Foresta delle Nazioni; la visita al Mausoleo dell'Olocausto (Yad Vashem); l'incontro con il

BENJAMIN NETANYAHU

primo ministro Netanyahu e quello con il ministro degli Esteri, Lieberman e il capo dell'opposizione, Tzipi Livni. Il premier parlerà alla Knesett domani mattina e sarà ricevuto dal presidente Shimon Peres prima di andare nei territori palestinesi per incontrare il presidente Abu Mazen.


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Provvedimenti contro la crisi STIPENDI IN LIEVE AUMENTO NEL 2009, MA È VISTOSO IL RALLENTAMENTO RISPETTO AL 2008. LA CISAL: “APRIRE UN TAVOLO DI CONFRONTO”

Retribuzioni, stop alla crescita Crescono le retribuzioni contrattuali nel 2009 anche se subiscono un rallentamento rispetto al 2008. Nella media dell'anno l'aumento è stato del 3% contro il 3,5% registrato nel 2008. L'inflazione, nello stesso periodo, è salita dello 0,8%. A dicembre, comunica l'Istat, l'incremento è risultato pari allo 0,1% su base mensile e del 2,8% su base annua contro il +3,1% di novembre, quando le retribuzioni erano rimaste invariate rispetto a ottobre. Per quanto riguarda i vari settori, le retribuzioni sono cresciute su base annua dell'1,6% in agricoltura, del 3,6% nell'industria, del 2,2% nei servizi e del 2,6% nella pubblica amministrazione. Intanto, sempre a proposito di lavoro, secondo un'indagine della Uil in Italia un lavoratore su 6 è in nero. Il lavoro sommerso, evidenzia il rapporto, "è una piaga che dilania, da sempre, il nostro Paese". Pur essendo un fenomeno "invisibile" i suoi effetti sono "reali" e devastanti. È causa di assenza di tutele per i lavoratori, di concorrenza sleale tra le imprese e di minori entrate per l'erario. Nel 2009 il tasso di irregolarità lavorativa nazionale si è attestato al 15,6% sul totale degli occupati (16 lavoratori su 100) e, con una lieve diminuzione rispetto all'anno precedente dello 0,4%,

L’INCIHESTA

ATTUALITA’

Mediolanum, indagati 50 promotori finanziari

LA PROCURA INDAGA SU 50 PROMOTORI FINANZIARI MEDIOLANUM

FRENA LA CRESCITA DELLE RETRIBUZIONI

il fenomeno ha coinvolto complessivamente oltre 3,7 milioni di lavoratori. Secondo la Cisal "superare la crisi economica non significa soltanto tornare a far girare la macchina finanziaria ma anche riprendere a produrre e, soprattutto, cominciare ad assumere persone. Cosa che stenta a realizzarsi, almeno nel caso occupazionale viste le vicende di Termini Imerese, Alcoa e altri focolai più o meno drammatici. Onde evitare il peggio, è bene che il governo preveda di costituire un tavolo permanente con le parti sociali per seguire i problemi dell' occupazione andan-

do così oltre a quanto già sta facendo con gli ammortizzatori e gli interventi per risolvere i casi più spinosi". Per Raffaele Bonanni, leader della Cisl, "dare soldi senza neanche salvare posti di lavoro mi pare davvero una cosa irragionevole, oltre che provocatoria". Il segretario generale in un'intervista a Sussidiario.net parlando degli aiuti pubblici alla Fiat ha evidenziato: "Bisogna fare ciò che detta il buon senso. In passato Fiat ha avuto un generoso contributo dall'erario e, data l'importanza del settore auto, penso che gli sarà dato ancora un aiuto. I cittadini che danno i

loro soldi a una realtà privata, attraverso i loro contributi che finanziano gli incentivi, devono avere la certezza che questi servono a qualcosa. Non poggia certamente sul buon senso - aggiunge il sindacalista - il fatto che il denaro pubblico venga dato a un'azienda che licenzia lavoratori e rimuove un intero sito. Mentre è assolutamente ragionevole da parte nostra sostenere che se vengono mantenuti i posti di lavoro, allora i contribuenti, pur in tempi di crisi, possano essere disposti a rinunciare a qualcosa di loro per salvare molti posti di lavoro".

Cinquanta promotori finanziari di Mediolanum sono indagati dalla Procura di Milano per aver evaso il fisco, emettendo fatture false per circa 10 milioni tra il 2006 e il 2008. L'inchiesta è nata dalle rivelazioni di Giuseppe Guastalla, arrestato nei mesi scorsi nell'ambito dell'inchiesta su Italease per riciclaggio e associazione a delinquere. Al pm Roberto Pellicano, che coordina l'indagine, Guastalla aveva raccontato delle sue attività con società off-shore che avevano effettuato operazioni inesistenti a favore di diversi promotori finanziari i quali evitavano così il pagamento delle tasse. Un ruolo centrale nella vicenda lo avrebbe avuto un commercialista, Marco Baroni, il cui studio è sta-

to perquisito venerdì scorso dagli uomini della Guardia di Finanza. Baroni aveva un contratto di consulenza con Mediolanum e a lui si rivolgevano i promotori ai quali avrebbe suggerito come effettuare fatture false per dribblare il fisco. La società Mediolanum, stando a quanto si apprende, è estranea all'inchiesta. L'uomo - chiave dell'indagine, Giovanni (e non Giuseppe, come scritto in precedenza), Guastalla, responsabile della società di consulenza fiscale Doge Sa, era stato arrestato il 27 novembre dell'anno scorso. Quanto ai promotori finanziari indagati hanno ancora tempo teoricamente per sanare le fatture emesse nel 2009 con la prossima dichiarazione dei redditi.

Le rivelazioni del figlio dell’ex sindaco di Palermo: “Il boss aveva immunità in Italia, il papello a mio padre l’ho dato io”

Ciancimino: “Provenzano protetto da un accordo” "Provenzano era garantito da un accordo stabilito anche grazie a mio padre tra il maggio e il dicembre del 1992. Provenzano godeva di immunità territoriale in Italia grazie a questo accordo". Lo ha detto Massimo Ciancimino deponendo al processo Mori nell'aula bunker dell'Ucciardone a Palermo. "Tra il '99 e il 2002 Provenzano venne più volte a casa nostra a Roma, vicino a piazza di Spagna. Veniva quando voleva, senza appuntamenti. Tanto mio padre era agli arresti domiciliari", ha affermato il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito Ciancimino, e ha spiegato che il padre gli diceva come il rischio di questi incontri

fosse maggiore per lui che per Provenzano, dato che a lui avrebbero potuto revocare i domiciliari, mentre "Provenzano era garantito da un accordo". Massimo Ciancimino ha detto di essere stato in più occasioni presente alle visite del capomafia corleonese nell'appartamento romano del padre: "Alcune volte lo ricevevo e altre l'ho visto quando usciva", ha affermato. “Consegnai a mio padre il papello con le richieste della mafia allo Stato. A me l'aveva dato, il 29 giugno del '92, il medico Antonino Cinà, che l'aveva ricevuto da Totò Riina”. ha detto ancora, deponendo al processo al generale dei carabineri Mario Mori, ac-

MASSIMO CIANCIMINO

cusato di favoreggiamento alla mafia, il figlio del'ex sindaco mafioso di Palermo Massimo Ciancimino. Secondo Ciancimino il papello, partorito dalla mente di Riina, ma scritto da altri, sarebbe stato la risposta del boss alla proposta fattagli dal Ros dei carabinieri, per il tramite dell'ex sindaco. I militari chiedevano alla mafia la resa incondizionata dei latitanti e Riina - a dire di Ciancimino - replicava con il papello in cui si chiedevano, tra l'altro, benefici per i capimafia detenuti. Secondo l'ex sindaco il papello avrebbe contenuto proposte irricevibili tanto che Ciancimino senior esclamò: “la solita testa di minchia di Riina”.


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QUI ARGENTINA

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Il numero uno della Corte Suprema, Lorenzetti, ha chiarito che quelle su una sua eventuale candidatura sono “soltanto indiscrezioni assurde e insostenibili, al punto che mi è sembrato necessario smentirle”. Un messaggio destinato ai “suoi stimati amici”, davanti ai quali ha così difeso la sua posizione rispetto alle voci che lo volevano come candidato alla vicepresidenza insieme all’attuale numero due della casa Rosada Julio Cobos

Presidenziali 2011: adesso c’è già chi apre la campagna elettorale BAIRES - Il presidente della corte suprema argentina Lorenzetti ha dichiarato in un messaggio pubblicato nella sua pagina personale di facebook che l’obiettivo di queste indiscrezioni è stato solo quello di “condizionare e sporcare l’immagine di imparzialità di un giudice”. Tuttavia, ha poi chiarito che “non è una cosa cattiva che un magistrato dedichi attenzione alla politica”. Ad ogni modo, il numero uno della corte più importante del paese ha chiarito che quelle su una sua eventuale candidatura sono “soltanto indiscrezioni assurde e insostenibili, al punto che mi è sembrato necessario smentirle”. Un messaggio destinato ai “suoi stimati amici”, davanti ai quali ha così difeso la sua posizione rispetto alle voci che lo volevano come candidato alla vicepresidenza nel 2011, insieme all’attuale numero due della casa Rosada Julio Cobos. “Nessuno ha detto qualcosa a questo proposito, sono voci che sono nate come una indiscrezione priva di fondamen-

to, di cui non conosco l’origine”. Però invece secondo il giudice l’obiettivo di queste voci non sarebbe sconosciuto, ma avrebbero lo scopo di “macchiare la reputazio-

ne di un magistrato vincolandolo a una candidatura politica”. Si tratterebbe dunque di una macchinazione volta a “indebolire la magistratura collegandola a una

Telecom, Anibal Fernandez chiarisce: «Il Governo non intende privatizzare» BAIRES - L'obiettivo del governo 'non e' mai stato privatizzare Telecom': lo ha detto Anibal Fernandez, capo di gabinetto della presidenza argentina. 'Vogliamo far si' - ha proseguito - che la societa' dismetta cio' che deve dismettere' per 'rispettare la legge' e per non operare in regime di monopolio. Il presidente di Telecom, Gabriele Galateri di Genola, aveva spiegato che il gruppo intende muoversi senza vincoli nel Paese Sudamericano.

parte politica, o peggio ancora a indiscrezioni su corruzione o qualsiasi altra attività incompatibile con le funzioni di magistrato”. Lorenzetti è dunque chiaro nel prendere posizione e smentire le voci: “è importante – ribadisce e conclude – rimanere indipendenti anche di fronte a queste inevitabili indiscrezioni. Secondo la nostra tradizione storica, non è poi una cosa cattiva che un magistrato si dedichi all’attività politica, come dimostra la statua in omaggio a Figueroa Alcorta, nella sede del palazzo di giustizia, grazie a quanto ha fatto nel’esecuzione e interpre-

tazione dei tre poteri dello stato”. Tuttavia, secondo Lorenzetti, “in questo caso bisogna dirlo chiaramente. Fino a quando un magistrato che voglia tentare l’attività politica non lo dica apertamente, non si può prestare troppa attenzione alle indiscrezioni; noi continueremo a lavorare per compiere la nostra funzione nella corte Problemi, suprema”. quelli di Lorenzetti, che non riguardano di certo chi nell’agone politico già è sceso da un pezzo: Mauricio Macrì. Il quale ha ammesso le sue velleità per le elezioni del 2011. “Qualora l’anno prossimo fosse possibile

mettere in piedi una buona idea con il PRO, io mi farò trovare pronto nella maniera più assoluta. Non ci sono dubbi”. Il capo del governo capitolino ha promesso quindi di “farsi trovare pronto”: vola alto, Macrì, e già pensa alla poltrona presidenziale perla quale si correrà l’anno prossimo. Per questo motivo, nei mesi futuri il governo della capitale “cercherà di rafforzare la gestione municipale. Le promesse non sono il mio forte”, ha poi ammesso lo stesso Macrì. Il quale però qualcosa la promette: “Vedrete un Mauricio Macrì molto più entusiasmato nell’amministrazione della città. Le promesse non sono il mio punto forte, lo sono invece i fatti”. Poi però Macrio non esita a diventare il primo tifoso di sé stesso, e allora sembra già che si prepari a fare campagna elettorale. Anzi, che già sia in campagna: “CI sono pochi politici che hanno una traiettoria e una esperienza estesa e ampia come la mia, che mi porta a questo livello di conoscenza e a questo contatto con la gente – esordisce con il botto il sindaco – Con i miei dodici anni di Boca Juniors e i due a capo della città, posso dire che sono ben 14 anni che sto continuamente a contatto con la gente, esposto all’opinione pubblica, senza segreti. E per questo ho molta fiducia nel paese, e soprattutto ho un gran desiderio che la smettiamo di lamentarci e guardare indietro”. SALVATORE GIUFFRIDA

Dengue: un incubo senza fine. Sono 14 le province a rischio. Il Ministero della Sanità lancia l’allarme BAIRES - Continua l’allarme dengue in Argentina: il ministero della sanità nazionale ha informato che oggi saranno messe allo studio le analisi di alcuni pazienti di quattordici differenti province; per la precisione, in base a quanto pubblicato ultimamente dall’istituto Maiztegui, si stanno analizzando le cartelle cliniche di 242 pazienti ricoverati con sintomi vicini al dengue. I pazienti provengono da 14 province diverse di tutto il paese. Tutto questo mentre si è avuta la conferma che il virus ancora resiste a Puerto Iguazù, a Misiones. In partiocolare, sarebbero 32 le persone affette dal virus provenienti dalla provincia di Buenos Aires, 10 quelle di Catamarca, 6 del Chaco, 23 di Cordoba, 4 di Entre Rios e Formosa, ben 44 di Jujuy, 26 di Misiones, 34 di Salta e 41 di Santa Fe. Solo due provengono da Santiago del Estero e una da San Luis; infine sarebbero dieci i pazienti ricoverati con il dengue e provenienti dalla capitale. Ad allarmare la situazione, per il momento, è il numero di contagiati (32) nella provincia di Misiones; ad allarmare è soprattutto il fatto che la cifra di trentadue contagiati è relativa solamente a questi pochi giorni del 2010; se si considera anche il mese di dicembre del 2009, allora il numero di pazienti con una diagnosi positiva al dengue sale a 74. Sono dati ufficiali, forniti dal ministero. Non a caso, nella località di Puetro Iguazù si è scoperta l’esistenza, unica nel paese, di dengue di tipo 1 (DEN-1); si tratta dell’unica forma di virus che potrebbe contagiare anche i residenti originari e quindi diffondersi tra la popolazione locale. Secondo le autorità, invece, nel resto del paese non è stata riscontrata al momento una forma similare di virus.


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ITALIANI NEL MONDO

I rappresentanti di tutta Europa a Verona: subito le elezioni dei Comites e la riforma Il Sen. Di Girolamo incaricato di farsi interprete al Senato di questa posizione VERONA - I rappresentanti europei delle associazioni Veronesi nel Mondo, Veneti nel Mondo e CTIM – Veneto, provenienti da Germania, Francia, Gran Bretagna, Belgio, Svizzera, Irlanda, Grecia, Romania, Repubblica Ceca, Danimarca, Croazia, Ungheria, Ucraina, Slovacchia, Moldavia, Russia riuniti a Verona il 30 gennaio 2010 per discutere le tematiche relative agli Italiani nel mondo con particolare riferimento al ruolo dell’Associazionismo, degli organismi di rappresentanza e della ristrutturazione consolare in atto, ascoltate le relazioni introduttive ed il conseguente dibattito, hanno approvato il seguente documento conclusivo: Associazionismo Il ruolo delle associazioni continua a svolgere una funzione importante di collegamento, di raccordo e di rappresentanza nei confronti dei diversi livelli istituzionali anche rispetto all’evoluzione della qualità dell’emigrazione e generazionale. Pertanto il suo ruolo deve essere garantito e valorizzato nell’ambito degli organismi di rappresentanza consolari, regionali e governativi. Comites e Cgie La proposta di legge di riforma in esame al Senato parte da premesse frutto di un equivoco. Infatti non è vero che l’elezione dei parlamentari all’estero annulli la funzione della rappresentanza degli interessi degli Italiani nel mondo da parte di Comites e Cgie perché il loro ruolo, anche a norma di Costituzione, è diverso. Per quanto riguarda i Comites, la revisione della quantità di connazionali rappresentati è negativo perché priverebbe interi Stati o

EDITORE Cooperativa Editoriale L'Italiano Soc. Coop. a mutualità prev. Srl P.Iva 09341041003 REGISTRAZIONE Tribunale di Roma: 492007 del 02.03.2007 ROC: 15506 DIRETTORE Gian Luigi Ferretti VICEDIRETTORI Tullio Zembo - Edizione Sud America DIRETTORE RESPONSABILE Salvatore Santangelo COLLABORANO Italia: Stefano Pelaggi, Eugenio Balsamo, Simone Nastasi, Pasquale Campolo, Mara De Gaetano Francia: Carlo Erio Germania: Alessandro Chiodo Svizzera: Antonio Zulian Principato di Monaco: Fabrizio Carbone USA:Luigi Solimeo, Nino Antonelli

grandi circoscrizioni di rappresentanti; così come è discutibile il sistema elettorale proposto. Si ritiene pertanto opportuno procedere alle elezioni secondo la legge vigente salve esaminare successivamente con il dovuto approfondimento riforme ritenute indispensabili. Per quanto riguarda il Cgie, si rileva il declassamento dell’organismo che diventerebbe semplice Consiglio mentre la composizione proposta non è adeguata a rappre-

sentare il vasto e composito mondo delle nostre comunità all’estero. Si invitano i parlamentari eletti all’estero ed in particolare il Sen. Di Girolamo, presente ai lavori, componente della Commissione esteri al Senato, dove si sta discutendo il progetto di legge in questione, a prendere in considerazione quanto esposto ed a farsene interpreti. Ristrutturazione consolare Appare incomprensibile e con-

traria agli interessi italiani la chiusura di molti Consolati che causa disagi, perdita di prestigio dell’Italia e danni agli scambi. Nel ribadire l’urgenza di un confronto diretto tra il MAE ed i rappresentanti delle nostre comunità, si richiede pertanto la sospensione dei procedimenti in atto. I convenuti esprimono, a questo proposito,la loro solidarietà ed assicurano illoro supporto ai connazionali che stanno manifestando in tal senso.

IL FATTO / Verona: il successo di un convegno incentrato sui temi dell’emigrazione e delle riforme VERONA - Sabato 30 gennaio Verona ha ospitato il Convegno “L’Associazionismo nazionale di fronte alle proposte di riforma dei Comites e del Cgie e della razionalizzazione della rete consolare all’estero”. L’evento, organizzato dall’Associazione Veneti nel Mondo, l’Associazione Veronesi nel Mondo e il CTIM-Veneto, è stato sponsorizzata dal Comune di Verona e da Verona Fiere. Una cinquantina i partecipanti provenienti da Germania, Francia, Gran Bretagna, Belgio, Svizzera, Irlanda, Grecia, Romania, Repubblica Ceca, Danimarca, Ucraina, Ungheria, Slovacchia, Moldavia, Russia. Ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale di Verona Vittorio Di Dio, l’assessore ai flussi migratori del Comune di Verona. Per la Regione del Veneto è intervenuto Egidio Pistore, Dirigente Servizio Veneti nel Mondo. Il deputato europeo della Lega Lorenzo Fontana è intervenuto e3sprimendo la sua attenzione ed il suo rispetto per gli italiani nel mondo. Il Sen. Nicola Di Girolamo, eletto in Europa per il Pdl, accolto con grandi manifestazioni di simpatia soprattutto per la sua difesa delle vittime di Giacchetta, è stato presente dal primo all’ultimo momento. I suoi interventi sono stati molto apprezzato ed a lui l’assemblea ha affidato il compito di farsi interprete della risoluzione finale approvata all’unanimità. Il Cgie era rappresentato da Gian Luigi Ferretti, da Nazareno Mollicone, da Oreste Motta e da Alberto Bertali. Carlo Erio, impossibilitato a partecipare, ha inviato un suo documento. C’erano dirigenti del Pdl freschi di nomina: Antonio Zulian (Svizzera), Angelo Solazzo (Repubblica Ceca), Alberto Bertali (Gran Bretagna), Simone Ceramicola (Belgio) insieme al Responsabile del Settore italiani all’estero de La Destra, Fabrizio Carbone (P.to di Monaco) e all’esponente di Area Destra Bruno Collina (Colonia). C’erano dirigenti del CTIM capitanati da Oreste Motta, Angela Pantano e Giancarlo Larosa (Stoccarda), Lucio Albanese, Pasquale Marolda e Romeo Catanese (Norimberga). Inoltre dalla Germania sono arrivati anche Rosario Cambiano (Colonia), Mario Ferrera (Berlino), Alfredo Di Cesare (Monaco), Giovanni Russo (Baviera), Mario Cunsolo (Korntal-Munchingen), Damiano Demasi (Francoforte) E dalla Svizzera: Pasquale Di Raimo, Luca Pagotto e Marco Guerrini (Lenzburg), Giovanni Macera (Mellingen), Benedetta La Piana e Fiammetta Giusti (Basilea), Luciano Frigeri (Rombach). Dalla Francia: Carlo Alberto Brusa, Andrea Verde (Parigi). Dalla Gran Bretagna: Luigi Billè, John Maddalena, Vincenzo Nicosia, Anselmo Mura. E poi: Marcello Caprarella e Almerino Furlan (Madrid), Daniele Pizzolo (Malaga), Ennia Dall’Ora e Giuseppe Li Puma (Atene), Antonio Solazzo (Praga), Alessandro Amato (Bratislava), Andrei Basso (Moldavia), Adriano Sluga e Bruno Bucich (Fiume), Raffaela Zanvetor (Romania), Francesco Dominioni (Dublino). Molto applaudito in particolare il toccante intervento di Larysa Shyshkina , discendente dei deportati italiani di Kerc in Crimea. Fra i relatori residenti in Italia c’erano Massimo Mariotti, Stefano Andrini, il Prof. Augusto Vignoli e Stefano Pelaggi, redattore de L’Italiano.

ITALIA Redazione: Palazzo Patrizi Montoro Piazza San Luigi de’ Francesi, 37 00186 Roma Tel.: 0664760600 redazione@litaliano.it Stampa: Telestampa Centro Italia Srl Località Casale Marcangeli Oricola (AQ) EDIZIONE SUD AMERICA Redazione: Uruguay 239 piso 7 apt D C1015ABE Buenos Aires Tel.: 4372-6111 zembot@fibertel.com.ar Stampa: Diario del Viajero Av. de Mayo 666 C1084AAO Buenos Aires Distribuzione: Antonio Felix De Bonis Estados Unidos 1788, 3°piso - 2, Buenos Aires Collaborano: Argentina: Daniel Bellicoso, Salvatore Giuffrida. Brasile: Adriano Bonaspetti, Stefano Andrini Paraguay:Elisabetta Deavi, Antonio Fossati

Unione Stampa Periodica Italiana

F.U.S.I.E.


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ESTERI

Israele, processo ai militari DUE ALTI UFFICIALI DELLʼESERCITO RICHIAMATI PER AVER UTILIZZATO I PROIETTILI SPECIALI CONTRO I PALESTINESI NELLʼOPERAZIONE PIOMBO FUSO

L’ITALIANO MARTEDI’ 2 FEBBRAIO 2010

Fosforo bianco, soldati puniti Due alti ufficiali dell’esercito israeliano sono stati puniti per l’utilizzo di proiettili al fosforo bianco contro una struttura dell’Onu a Gaza, in cui si erano rifugiati civili palestinesi, durante l’offensiva Piombo Fuso. È quanto emerge dalla relazione che il governo israeliano ha presentato all’Onu in risposta al rapporto della Commissione Goldstone, che aveva denunciato Israele per possibili crimini di guerra nel corso dell’operazione militare dell’anno scorso. Il governo israeliano, secondo quanto riferito da Haaretz, ha fatto sapere di aver rivolto un richiamo ufficiale al generale di brigata Eyal Eisenberg, che tuttora guida una divisione a Gaza e al colonnello Ilan Malka, che ora guida le operazioni militari in Cisgiodania, per un abuso di autorità che “mise in pericolo la vita della popolazione civile”. I proiettili al fosforo bianco disperdono centinaia di pezzi di feltro imbevuti di una sostanza incendiaria, che si che si attacca agli edifici e all’epidermide e brucia per molte ore, causando lesioni spaventose. Il rapporto del governo israeliano ammette che almeno un impiegato dell’Onu e due civili palestinesi che avevano cercato rifugiato nel compound subirono delle lesioni. Già durante l’offensiva in corso, il Times aveva rivelato che l’eser-

SOLDATI ISRAELIANI PUNITI PER L’USO DI PROIETTILI AL FOSFORO BIANCO DURANTE ‘PIOMBO FUSO’

cito israeliano lanciava bombe al fosforo bianco direttamente sulle aree popolate da civili. Dopo la rivelazione di Haaretz, l’esercito ha smentito che due suoi alti ufficiali siano stati sottoposti ad azione disciplinare, ma non che abbiano utilizzato i micidiali proiettili. I due alti ufficiali sono stati ritenuti colpevoli di un episodio accaduto il 15 gennaio del 2009, due giorni prima della conclusione dell’operazione “Piombo Fuso”, durata 22 giorni e in cui morirono più di 1.400 palestinesi: teatro il quartiere di Tel al-Hawa, in un momento in cui nell’area operavano tanto la brigata Givati che altri

Aumenta l’emergenza criminalità nel nord del Paese

Messico, violenza cieca Commando fa 11 vittime Non si ferma la violenza delle bande criminali nel nord del Messico. Poche ore dopo il massacro di 14 ragazzi durante una festa a Ciudad Juarez, altre dieci persone sono state uccise ed altre 11 ferite da un commando armato che ha fatto irruzione nelle prime ore della notte in un bar di Torreon. Anche in questo secondo attacco le vittime sarebbero per la maggior parte ragazzi e ragazze, tra i 19 ed i 25 anni. A sparare un gruppo di individui armati di fucili d’assalto R15 e Kalashni-

kov, arrivati a bordo di un 4x4 Hummer. Nella notte tra sabato e domenica 14 ragazzi erano stati trucidati durante una festa a Ciudad Juarez, città del nord del Messico al confine con gli Stati Uniti, teatro di una spietata guerra tra narcotrafficanti che ogni anno provoca migliaia di morti. Il massacro si era consumato in una villetta, dove un gruppo di amici si era riunito per festeggiare la vittoria della squadra del cuore a una partita di football americano. Gli assassini, secondo alcuni vicini,

sono arrivati in piena notte mentre il party era ancora in corso. Erano a bordo di alcuni Suv. Sono scesi armi in pugno ed hanno cominciato a sparare all’impazzata sugli studenti che si trovavano all’interno e nel giardino. Alcuni hanno cercato di fuggire, ma sono stati raggiunti e uccisi. Tra le vittime, secondo la polizia messicana, si contano anche due adulti. Gli inquirenti al momento non si azzardano a fare ipotesi sulle motivazioni della carneficina. Secondo fonti locali, non è chiaro se

del massacro sia responsabile una delle gang di narcos che controllano il lucroso traffico della droga verso gli Stati Uniti. Molti sostengono tuttavia che non potrebbe essere altrimenti: a Ciudad Juarez, dicono, non accade nulla senza che i loro sappiano. C’è anche chi sostiene che tra i partecipanti alla festa, benché giovani, forse c’era qualcuno che già era implicato in affari loschi. Secondo la polizia, qui operano ‘baby gang’ che attuano sequestri di persona ai danni di coetanei.

STRAGE DI INNOCENTI IN MESSICO

militari israeliani contro miliziani di Hamas che si riteneva fossero armati con missili anti-tank; l’intelligence israeliana riteneva inoltre gli uomini di Hamas godevano di una posizione privilegiata sui movimenti tanto dell’esercito che di quelli che erano del compound. Secondo il rapporto del governo, i due ufficiali autorizzarono l’utilizzo del fosforo bianco per creare una copertura di fumo a protezione dei militari. L’attacco d’artiglieria avvenne mentre all’interno del compound c’erano più di 700 civili palestinesi e provocò un incendio nel magazzino in cui c’era cibo per il milione di abitanti di Gaza, distruggendo migliaia di chili di materiale. Una volta terminata l’operazione Piombo Fuso, l’esercito creò cinque diverse commissioni militari per indagare su eventuali abusi; ed esse conclusero, ad aprile, che il fosforo bianco era stato utilizzato solo “in zone aperte” (affermazione bizzarra, considerato che Gaza è una delle aree piu densamente popolate del mondo). Il nuovo documento sembra dunque ammettere che, in almeno in un caso, l’inchiesta dell’esercito fu erronea. Nel dicembre scorso, Israele ha pagato 10 milioni di dollari come risarcimento all’Onu per la distruzione del magazzino di Gaza.


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Serie A, la rimonta di Totti e compagni IL TECNICO GIALLOROSSO: “CI STIAMO RITROVANDO, DOPO IL CAMBIO DI ALLENATORE ABBIAMO RICOMINCIATO TUTTO DACCAPO. E SIAMO DETERMINATI”

SPORT

La Roma è tornata protagonista. Una squadra solida e convinta ha agganciato il Milan al secondo posto del campionato. Claudio Ranieri raccoglie i frutti del suo lavoro: “Ci stiamo ritrovando dopo una partenza traumatica ha spiegato il tecnico - Con il cambio di allenatore abbiamo ricominciato tutto da capo. Ora bisogna continuare così, ci attendono due mesi davanti davvero ‘tosti’ e voglio vedere di cosa saremo capaci”. Con quali obiettivi? “Bisogna sempre crederci. Come dimostra l'Inter, capace di rimontare partite davvero impossibili, ad esempio in Champions. Bisogna avere quel carattere e quella determinazione. Questa è stata la prima cosa che ho chiesto: scordiamoci il bel gioco, io voglio vedervi lottare su ogni palla fino alla fine e la squadra mi ha seguito”. Ranieri è tornato sul gol di Okaka, destinato in prestito al Fulham. Un colpo di tacco che ha regalato la vittoria sul Siena: “Okaka è un ragazzo d'oro. Questa esperienza in Inghilterra potrebbe davvero segnare la sua carriera. Lui è molto forte fisicamente e sono convinto che la Premier ci restituirà un Okaka ancora più maturo e più forte. Un giocatore adulto”. Sugli obiettivi del torneo Ranieri ha spiegato: “Il campionato non mente, abbiamo ripreso le

FIORENTINA

Ranieri contento: “Questa Roma non molla mai”

L’ESULTANZA DI OKAKA E DE ROSSI

grandi che ci stavano davanti, anche se il Milan deve recuperare una partita. Dobbiamo recuperare Toni, Totti e Vucinic. C'è da assemblare al più presto la coppia Totti-Toni. Se li vedremo tutti e tre insieme? Tutto è possibile. Certo, devono essere in perfette condizioni fisiche per poter aiutare la squadra. Vedremo se Totti si potrà riaggregare alla prima squadra, come pure Vucinic. Toni deve ancora proseguire con la fisioterapia”. Come spiega l'allenatore l'esplosione dei giallorossi? “Quattro anni con Spalletti avevano creato un po’ di assuefazione. Erano venuti meno entusiasmo e motivazioni, sia da parte del tecnico che della squadra. Ora i ragazzi hanno ri-

trovato l'autostima. Ora dobbiamo cercare di tenere questo ritmo. Magari sarà impossibile, ma ci proveremo”. Contro il Siena, ultimo in classifica, le difficoltà non sono mancate. Per Ranieri la conferma dei timori espressi alla vigilia della partita. “Sono i piccoli particolari a decidere le partite. Finché siamo determinati, li giriamo sempre a nostro favore. Non è fortuna se una squadra ci crede e lotta fino all'ultimo secondo. Lo dimostra proprio la vittoria con il Siena. Non per nulla avevo messo in guardia dalle ‘bucce di banana’. Proprio il grosso sacrificio dei ragazzi ha permesso di prevalere, nonostante le assenze in attacco”. Dopo tanti proble-

mi fisici, la Roma ha ritrovato il miglior Juan. Qualche merito ce l'ha anche l'allenatore: “Io l'ho solo consigliato di cambiare l'alimentazione - ha minimizzato Ranieri - Gli ho detto ‘se hai continui problemi muscolari cerca di mangiare meno carne’. Un accesso di acidi urici può affaticare i muscoli. Mi ha dato ascolto e, grazie al lavoro dello staff medico, per il momento le risposte sono positive”. Infine uno sguardo sulla Champions: Tra Inter e Chelsea, Ranieri sceglie i nerazzurri, “perché sono italiano e tifo sempre per le nostre formazioni. Ma, se non ce la dovesse fare un'italiana, sarei proprio felice se Carlo Ancelotti portasse la coppa al Chelsea”.

Corvino: “Nessun caso, Cassano resta alla Samp” Il direttore sportivo della Fiorentina, Panteleo Corvino, torna a spiegare la sua versione sul mancato arrivo di Antonio Cassano in viola. "Nessun caso Cassano", sottolinea Corvino "noi avevamo una situazione di emergenza dopo la vicenda Mutu e siamo andati sul mercato per trovare una alternativa. Abbiamo provato con Lazio, Roma e Villarreal per giocatori importanti e abbiamo ricevuto dei no garbati, quindi ci siamo rivolti a una società amica visto che in passato avevamo fatto affari. Con Marotta abbiamo intrapreso questa trattativa, visto che Cassano da loro non giocava e stava avendo dei problemi. Dopo una riflessione e un quasi sì c'è stato il comunicato della Sampdoria che ha pensato di togliere il giocatore dal mercato. Io conosco Cassano, lo avevo portato a Casarano quando aveva 12 anni. Gli avevo visto fare i primi passi e tra me e lui c'è stato sempre un rapporto di stima. Lui mi avrebbe dato sicuramente la disponibilità". E continua: "Avevo parlato con Cassano? Era in un momento di difficoltà e ho

PANTALEO CORVINO

capito che poteva avere bisogno di un amico, oltre che di un direttore sportivo. Noi per cinque mesi potevamo dargli una linfa importante, poteva essere un affare per tutti. Rimane alla Sampdoria? Sì, ormai sicuramente sì". Corvino parla anche di un giocatore che è arrivato. Keirrison? "Avevamo cercato di prenderlo ma il Barcellona voleva 18 milioni di euro. In un momento in cui il Barcellona ha tanti attaccanti è un giocatore che abbiamo avuto con 2 anni di prestito, con diritto di riscatto a 15 milioni di euro. Io so che può essere molto utile perchè possiede doti tecniche e realizzative ed è destinato alla nazionale brasiliana".

Il presidente federale: “Faremo chiarezza sull’argomento”

Il selezionatore azzurro: “Prima il Sudafrica, poi si vedrà”

Abete: “Il futuro di Lippi deciso prima di giugno”

Ma il ct non la pensa così “Ora ho in testa il mondiale”

Il futuro di Lippi alla guida della Nazionale sarà deciso prima del Mondiale sudafricano. Lo ha confermato il presidente della Figc Giancarlo Abete, a margine della premiazione della panchina d'oro e d'argento. "Ci ha dato grandi soddisfazioni per il Mondiale vinto, in Sudafrica sarà un impegno difficile, altre squadre hanno dimostrato di far meglio dell'Italia in questo tre anni e mezzo come Brasile, Spagna, Inghilterra e Germania. Prima di partire per il Mondiale sarà deciso il futuro di Lippi, faremo chiarezza sull'argomento per andare tutti in Sudafrica con le idee chiare", ha ribadito Abete.

“Non ho detto che lascerò dopo il Sudafrica: adesso penso solo al Mondiale”. Lo ha detto il commissario tecnico della Nazionale Marcello Lippi rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle frasi del presidente federale Giancarlo Abete che poco prima aveva annunciato che il nome del ct della nazionale verrà scelto prima della partenza per il Sudafrica. Sarà addio? È stato chiesto. “Vedremo. Prima facciamo il Mondiale con il massimo dell'impegno e poi chissà. Dipenderà anche dai risultati”, ha sottolineato Lippi. Ed il ct ha aggiunto: “Tra me e Abete è già tutto chiaro, anche il

GIANCARLO ABETE

MARCELLO LIPPI

mio futuro. Il presidente è una persona che stimo e con lui parlo sempre con la massima chiarezza”. Sul futuro di Lippi è stato det-

to molto, anche che possa tornare a lavorare alla Juventus. “È stato costruito un castello sui rapporti tra me e la Juve. Magari un giorno - ha detto Lippi sarà la stessa Juve a dire come stanno le cose. Io ho in testa solo la Nazionale, devo trovare 4-5 giocatori che mi mancano e per questo ne sto seguendo una ventina. Poi a maggio sceglierò chi è nelle condizioni migliori”. A Lippi è stato anche chiesto un parere sul momento della Juventus. “Cerca di uscire con determinazione e impegno dalle difficoltà. Ferrara? A lui non ho detto nulla che vi interessi. Benitez? Non mi riguarda”.


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CONTROCOPERTINA - SPORT

L’ITALIANO MARTEDI’ 2 FEBBRAIO 2010

Inter e Milan alleate sul mercato Amantino Mancini cambia sponda Il brasiliano ex Roma finisce in prestito alla corte di Leonardo dove spera di essere rigenerato: in 18 mesi con la maglia nerazzurra 34 presenze condite da un solo gol MARA DE GAETANO

MILANO - Uno a uno. Almeno sul calcio-mercato, l’Inter non ha stravinto contro il Milan, come è successo invece nel derby di domenica 24 gennaio. Mourinho aveva bisogno di un centrocampista per riparare alla partenza di Vieira e l’ha ottenuto: a sorpresa, dal Parma è arrivato McDonald Mariga, keniota di 22 anni, centrocampista rivelazione del primo semestre della stagione, valutato 10 milioni di euro (pagata per la prima

metà 3 milioni più la comproprietà di Bianbiany, attaccante, di scuola interista). Prima di chiudere l’affare, con una trattativa lampo con Ghirardi (il quale non era riuscito, per motivi burocratici, a cedere il centrocampista al City di Mancini), Branca ha battuto altre strade. La prima ha portato a Simplicio, brasiliano del Palermo, già promesso alla Roma e in rotta con Zamparini: il giocatore, per dare un colpo di acceleratore alla trattativa, ha anche raggiunto Milano per rag-

giungere il procuratore a colloquio con i dirigenti nerazzurri. Le dimensioni dell’affare hanno suggerito un lesto dietrofront. La seconda pista è stata abbandonata sul far della sera, a poche ore dalla chiusura delle liste, e ha riguardato l’argentino della Lazio Ledesma. Qui, il suo procuratore D’Ippolito ha svelato un curioso retroscena: «L’affare è saltato perché Lotito, per orgoglio, si è deciso a richiamare

Moratti solo quando l’affare con il Parma si era concluso e così ha perso la bellezza di 10 milioni». Nel frattempo

Moratti: «Mariga un gran bel colpo» MILANO - Massimo Moratti e' soddisfatto dell'ultimo acquisto. Il presidente dell'Inter si sbilancia sul centrocampista kenyano McDonald Mariga, arrivato dal Parma: 'Mi sembra un giocatore interessante. E' un calciatore giovane di ottime prospettive e quindi mi sembra la cosa migliore che ci potesse capitare'. Resta qualche rimpianto per il mancato arrivo di Ledesma, ma Moratti precisa: 'Se si riesce anche a risparmiare, in questo mondo qui, non si rimane poi cosi' tanto male. Mi spiace per il ragazzo, che mi sembra molto bravo e certamente sarebbe stato utile, pero' il mondo non finisce qui'. Il trasferimento di Amantino Mancini al Milan viene letto come un segnale di distensione con la societa' rossonera dopo l'ultimo, burrascoso derby: 'Non ci sono mai stati gli screzi tali da non dover fare una buona cosa - dice Moratti -. Devo ammettere poi che lo screzio non esiste e questa operazione dimostra come, appunto, le due societa' vanno d'accordo. Il mancato arrivo di Jankulovski? 'Era uno scambio che, come aveva definito qualcun altro, era intelligente, ma se a uno dei fattori in causa non e' andato bene, si rispetta questa decisione e il fatto che non si e' potuto concludere'. LA PREMIER NEGATA - Oltre 300 persone nei vari box del calcio mercato a milano, corse, controcorse, contratti firmati appoggiando i fogli al muro dei box sul filo degli ultimi minuti. Nomi illustri, qualche urlo, un po’ di parole grosse per affari promessi sulla parola e poi sfumati. Dietro al palcoscenico de nomi illustri piccole e grandi storie. Di campioni, di delusi e di chi cerca di piazzare (procuratori) e di piazzarsi (calciatori) tra crisi, fallimenti personali e società che cercano rimedi in corsa a una stagione deludente o lontana dagli obiettivi prefissati. L’Inter oltre che dominare il campionato è stata protagonista anche nelle ultime 24 ore di mercato. Sfumato l’affare Simplicio con il Palermo, come quello di Ledesma con la Lazio con no al Genoa, cede Amantino Mancini ai cugini del Milan,ma prende in chiusura Mariga dal Parma. Con una storia tutta particolare alle spalle del calciatore. Nell’operazione che riguarda McDonand Mariga i nerazzurri cedono Biabiany (esploso lo scorso anno nel Modena) e Jimenez ai biancocrociati emiliani. Cinque milioni per la metà del cartellino il costo dell’operazione. Curiosa la vicenda di Mariga, 22 anni, kenyota. Doveva andare al Manchester City e c’era l’accordo tra le società, ma non è arrivato il permesso di lavoro. Mariga aveva tutti i requisti previsti dalla normativa inglese (presenze minime in nazionale col 75% delle gare della sua selezione negli ultimi due anni), ma il Kenya è al 98simo posto del ranking Fifa. Troppo lontano e fuori dai primi 70 posti previsti per l’accesso ai permessi di lavoro per il calcio, Niente da fare per Mariga in Premier. Da qui l’inserimento dell’Inter e l’operazione a tre con il Parma. Ci sono anche i destini dei fratelli dei campioni illustri, come Rodrigo Digao, 24 anni, ovvero Kakà jr che è andato al Crotone in prestito dal Milan, fino al 30 giugno. Digao ha già giocato con Rimini, Standard Liegi e Lecce. GLI ALTRI AFFARI CONCLUSI IN EXTREMIS - Come previsto, sarà il brasiliano Keirrison de Souza Carneiro (classe 1988) il sostituto di Adrian Mutu alla Fiorentina. L’attaccante arriva dal Barcellona con la formula del prestito fino al 2011. «Lo seguivo da tempo, ha vinto la Scarpa d’oro in Brasile per i 41 gol fatti nel 2008» il commento del ds Pantaleo Corvino. Fiorentina che ha ceduto anche Martin Jorgensen: il danese, 34 anni, torna a giocare in patria, all’Agf Aarhus, il club dove ha iniziato la carriera. Il Genoa ha strappato al Frosinone - vincendo anche la concorrenza del Napoli - il giovane centrocampista austriaco Robert Gucher e si è assicurato, per la prossima stagione, il 24enne attaccante ungherese del Debrecen Gergely Rudolf. Preziosi ha poi ceduto alla Lazio Giuseppe Biava. Roma smantella (seppur in prestito) la coppia Pit-Okaka che domenica ha costruito il gol vittoria col Siena: il primo alla Triestina, il secondo al Fulham. A Roma arriva invece l’attaccante Kulenthiran, 19enne cingalese. Il Livorno ha acquisito dal Milan fino a fine stagione Davide Di Gennaro, classe 1988, e ha perfezionato lo scambio di portieri con il Palermo: Rubinho in Toscana, Francesco Benussi in rosanero, entrambi con la formula del prestito.

si è anche capito e saputo che Ledesma ha rifiutato, per l’ennesima volta, il trasferimento al Genoa (pur di non darla vinta a Lotito) e ha perso il treno per Manchester (destinazione

City) perché Mancini ha dirottato l’interesse su Gago del Real Madrid, perdendolo a pochi minuti dal gong. Lotito è rimasto col cerino in mano, in cassa 10 milioni di euro in meno, Ledesma è rientrato a Roma e attenderà giugno per richiedere al collegio competente della Lega professionisti di liberarlo dal contratto con la Lazio. Pandev e Mariga, ultimo dettaglio niente affatto trascurabile, sono stati iscritti nella lista Champions dell’Inter. All’affondo il dell’Inter, Milan ha risposto con il

perfezionamento dell’acquisto, in prestito (riscatto a disposizione del club rossonero a una cifra ragionevole, 5 milioni di euro), di Amantino Mancini, attaccante esterno, 29 anni, reclamato quindi

a viva voce da Leonardo per avere un ricambio nei confronti di Ronaldinho e Pato. Oggi la presentazione ufficiale a Milanello. L’affare si è concluso nonostante il rifiuto di Jankulovski a traslocare ad Appiano Gentile. Misterioso il comportamento del ceko, 32 anni, che avrebbe trovato tre condizioni favorevoli con l’Inter: 1) contratto più lungo di un anno; 2) più soldi promessi da Moratti; 3) maggiori garanzie di giocare a causa del noto incidente toccato a Chivu. Jankulovski, ieri mattina, se n’è andato in giro per via della Spiga con la moglie. «Non ho nessuna intenzione di muovermi» ha raccontato. Secondo qualche agenteprovocatore di matrice milanista «perché non voleva lasciare la pace di Milanello e finire nell’inferno di Appiano Gentile» ma siamo alle battute di spirito, naturalmente. Mancini è arrivato al Milan preceduto da una fama tutt’altro che promettente: 34 presenze totalizzate in 18 mesi di Inter con la miseria di un solo gol realizzato. Questi numeri gli hanno valso l’etichetta di ex con l’aggiunta di pettegolezzi sulla vita privata . Leonardo e Milan-lab dovranno rigenerarlo in fretta. Non potrà partecipare alla Champions (tre i nuovi iscritti: Beckham, Favalli e Bonera). A proposito: e il grande gelo con l’Inter dove è finito? Moratti ha dato la sua spiegazione: «Non ci sono mai stati screzi tali da non dover fare una buona cosa: questa operazione dimostra che le due società vanno d’accordo».


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