L'ITALIANO

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L ITALIANO VENERDI’ 5 FEBBRAIO 2010 - Anno IV - Numero 23 (851 dall’inizio) QUOTIDIANO DELL’ITALIA NEL MONDO

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Italia 0,50 euro - Argentina 1 peso

Cristina Kirchner, il ministro degli esteri Jorge Taiana e il suo omologo del Brasile, Celso Amorim, inaugureranno un nuovo meccanismo per rafforzare le relazioni strategiche tra i due paesi per accelerare gli scambi commerciali bilaterali. Secondo Taiana, “Argentina e Brasile mantengono oggi relazioni molto buone, con una certa proiezione economica ALLA PAG. 4

ARGENTINA E BRASILE UNITE PER LO SVILUPPO QuiItalia

ItalianinelMondo

Sport

Il Trentino Alto Adige al fianco della Croce Rossa per portare il suo aiuto concreto ai bambini di Gaza

Schumi-Hamilton, una strana coppia di amici. Ecco i due campioni scomodi della F1

alla pag. 5

Mercato auto, Berlusconi dice la sua sul caso Fiat: «Noi eravamo pronti con gli incentivi, ma il produttore non è parso interessato»

a pag. 2

QuiItalia Licei: via libera alla riforma. Il Consiglio

alle pag. 8 dei Ministri approva il piano di

riordino delle scuola superiori. Gelmini: «Una svolta epocale»

pag. 3

QuiMondo Usa-Cina: lo scontro si fa duro. Cresce di ora in ora la tensione internazionale tra la Casa Bianca e il Governo di Pechino alla pag. 6


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POLITICA ITALIANA

Mercato dellʼauto BERLUSCONI: “NOI ERAVAMO PRONTI, MA IL PRINCIPALE PRODUTTORE NON È PARSO INTERESSATO”. SCHIFANI: “STOP AGLI AIUTI SE IL LAVORO NON È SALVAGUARDATO”

L’ITALIANO VENERDI’ 5 FEBBRAIO 2010

“Stavamo esaminando” l'erogazione di incentivi al settore automobilistico, ma “pare che il principale produttore non sia interessato ad averlo”; in ogni caso “è ancora un capitolo aperto, stiamo discutendo con altri protagonisti del settore auto e vediamo come si metteranno le cose, noi siamo sempre aperti e pronti a dare una mano ai settori che ne hanno bisogno”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi a conclusione del Consiglio dei ministri. Per quanto riguarda gli incentivi al settore auto, ha detto il presidente del Consiglio, “noi stavamo esaminando la possibilità di rinnovarli: come lei ha visto - ha aggiunto rivolgendosi al giornalista che aveva posto la domanda il principale produttore italiano, la Fiat, pare non sia interessata ad averli”. Sulla questione Fiat è intervenuto anche il presidente del Senato, Renato Schifani, che da siciliano ha preso a cuore soprattutto la vicenda di Termini Imerese. “Bisogna avere il coraggio di dire basta ad elargizioni statali se non vengono salvaguardati i posti di lavoro e i presidi indu-

LE REAZIONI

“Fiat non vuole i nostri incentivi”

SILVIO BERLUSCONI

striali” – ha detto Schifani, alla presentazione del rapporto sulla sussidiarietà del 2009 riferendosi esplicitamente alla Fiat. “Il patrimonio industriale e produttivo della Fiat di Termini Imerese ha sostenuto Schifani deve essere salvato, non dobbiamo e non possiamo disattendere questo impegno morale”. “Occorre fermare - ha sottolineato il presidente del Senato - la logica degli in-

centivi se non è seguita da una attenta e forte politica delle imprese che esalti e tuteli l'occupazione. Gli aiuti dello Stato vanno erogati solo se le aziende rispettano questo preciso dovere etico”. Nel suo intervento alla presentazione del rapporto sulla sussidiarietà del 2009 Schifani ha anche insistito sulla necessità che le imprese abbiano “un più intenso senso di responsabilità sociale” vi-

sto che “ora come non mai l'aspetto occupazionale assume alta rilevanza sociale”. Sempre per quanto riguarda Termini, dice Schifani "mi auguro che questo fatto scellerato non succeda. Termini Imerese è un polo industriale strategico del Mezzogiorno. Il Mezzogiorno non può consentirsi questa grave battuta di arresto. Mi auguro fortemente che qualcuno ci ripensi".

Dall’Iran attacchi al premier “Al servizio di Israele” La compagnia radiotelevisiva di Stato iraniana ha attaccato Silvio Berlusconi per l'intervento alla Knesset, accusando il presidente del Consiglio di aver "completato tutta la serie di servigi fatta ai padroni israeliani". Sul sito in italiano dell'emittente, si legge che "dopo aver sparato dichiarazioni decisamente discutibili sull'Iran, Berlusconi è arrivato a dire che la guerra contro Gaza fu giusta, calpestando così i cadaveri di 1400 civili palestinesi uccisi l'anno scorso da Israele durante tre settimane di folli bombardamenti". Sul sito si afferma che "prima e durante la visita in Israele", Berlusconi "ha rivolto all'Iran tutte le accuse possibili, a cominciare da quella di voler sviluppare armi nucleari". E davanti al Parlamento israeliano, aggiunge, il premier "si è davvero superato definendo 'esempio di democrazia e libertà' il regime israeliano, nato con la forza bru-

L’IRAN REPLICA A BERLUSCONI

ta sulla terra altrui e che si è macchiato dei crimini più orrendi e che da 3 anni ha assediato e murato un milione e mezzo di persone a Gaza". L'emittente Iris lamenta anche il fatto che il premier italiano abbia "definito giusta la guerra contro Gaza" e "sventolato con orgoglio il no dell'Italia all'Onu al rapporto Goldstone che condannava i crimini di guerra israeliani a Gaza".

Alfano: “Non escludo un nuovo scudo per alte cariche”

Per il Comune si andrà al voto nel 2011

Giustizia, ok il decreto sui trasferimenti nelle sede disagiate

Bologna, non si fa l’election day: “Non ci sono tempi tecnici”

La Camera ha approvato all'unanimità il decreto legge, in scadenza il 28 febbraio, sulle sedi disagiate nelle procure che contiene le disposizioni sui trasferimenti d'ufficio dei magistrati. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato. Con il decreto approvato all'unanimità dalla Camera sono state introdotte importanti misure per assicurare più efficienza al sistema giustizia", ha detto Alfano. Il provvedimento si basa su quattro pilastri", spiega il guardasigilli: "la copertura delle sedi sgradite ai magistrati, la digitalizzazione del processo civile e penale, la formazione di dirigentimanager (cioè di quei magistrati che aspirano ai

vertici degli uffici giudiziari) e la proroga dei magistrati onorari". "Il primo pilastro assicura una soluzione definitiva al problema della copertura delle sedi sgradite ai magistrati. Il Governo - prosegue Alfano - ha preso atto del fatto che, nonostante il riconoscimento di importanti benefici ai magistrati che accettino di prestare la loro opera dove è più necessario, introdotti con il decreto legge n. 143 del 2008, il problema delle scoperture rimane irrisolto. Pertanto è stata chiesta ed ottenuta dal Parlamento l'introduzione di un meccanismo che consentirà al Consiglio Superiore della Magistratura fino al 31 dicembre 2014 di di-

IL MINISTRO ALFANO

sporre il trasferimento d'ufficio dei magistrati, senza il loro consenso. Qualora, nonostante il trasferimento d'ufficio, risultasse ancora una scopertura superiore al 30%, eccezionalmente, una parte dei 300 magistrati che assumeranno le funzioni nel 2011, potrà essere destinata, al termine del tirocinio, ad uffici di procura,

sotto il diretto controllo del capo dell'ufficio". Poi rispondendo ai giornalisti il guardasigilli non ha escluso che a breve al Senato il governo o la maggioranza presenteranno un provvedimento costituzionale di ‘scudo’ alle alte cariche: "Lo strumento è da decidere in sede politica, stiamo valutando e non passerà molto tempo".

No all'election day per il Comune di Bologna: non si voterà il 28 e 29 marzo in concomitanza con le Regionali. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha riferito che "le elezioni a Bologna si terranno nel 2011 a meno di un intervento legislativo del Parlamento. In assenza di un intervento delle Camere - ha aggiunto nominerò un commissario che guiderà il Comune". Maroni ha spiegato di aver sottoposto al Cdm "una relazione che ha analizzato la questione dal punto di vista tecnico" riguardo al voto nella città emiliana dopo le dimissioni del sindaco Del Bono. "La conclusione della relazione - ha prose-

guito - è che non ci sono i tempi tecnici per consentire l'emanazione di un decreto legge per accorpare le elezioni bolognesi a quelle del 28 marzo". La decisione, ha aggiunto, è suffragata dai pareri dell'Avvocatura dello Stato e da alcuni pareri precedenti secondo cui non si può intervenire con decreto per ridurre i tempi" del voto dopo le dimissioni del sindaco. Dopo aver spiegato che in assenza di un intervento legislativo delle Camere i cittadini del comune emiliano andranno alle urne nel 2011, Maroni ha aggiunto che il Comune sarà commissariato fino a quella data. Il commissario - ha concluso - sarà nominato il 18 febbraio.


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Come cambia lʼistruzione IL CDM APPROVA IL PIANO GELMINI DI RIORDINO DELLE SCUOLE SUPERIORI: LE ALTERNATIVE SONO SOLO SEI IL MINISTRO: “È UNA RIFORMA EPOCALE”

Licei, via libera alla riforma Via libera dal Consiglio dei Ministri alla riforma delle scuole superiori. Un riordino "necessario" perché il nostro sistema scolastico "non è in linea con i paesi avanzati" e l'attuale assetto non consente "agli studenti di accedere al mondo del lavoro". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in conferenza stampa a palazzo Chigi con a fianco la titolare dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Una riforma "epocale" la definisce il ministro che "elimina la frammentazione che ha caratterizzato gli ultimi decenni della scuola italiana. Per i licei si supera la legge Gentile del 1923, per i tecnici la riforma era attesa da 80 anni". Quanto invece a come cambiano i licei: finora c'erano 396 indirizzi sperimentali e 51 progetti assistiti dal Miur. Adesso ci saranno solo 6 licei: il classico, lo scientifico, il linguistico; l'artistico con 6 nuovi indirizzi (arti figurative, architettura e ambiente, audiovisivo e multimedia, design, grafia e scenografia); il liceo musicale e coreutico e quello delle scienze umane. Per la Gelmini, "l'obiettivo è di coniugare tradizione e

IL MINISTRO GELMINI

innovazione". Come cambiano gli istituti tecnici: attualmente in Italia sono 1.800, suddivisi in 10 settori e 39 indirizzi. Le classi dei tecnici sono 39.283, frequentate da 863.169 alunni. D’ora in poi ci saranno 2 settori e 11 indirizzi: il settore economico con 2 indirizzi (amministrativo, finanza e marketing; e turismo); il

settore tecnologico con 9 indirizzi (meccanica ed energia; trasporti e logistica; elettronica ed elettrotecnica; informatica e telecomunicazioni; grafica e comunicazione; chimica, materiali e biotecnologie; sistema moda; agraria e agroindustria; costruzioni, ambiente e territorio). Come cambiano gli istituti profes-

sionali: in Italia, in questo anno scolastico, studiano in 1.425 istituti professionali 547.826 alunni suddivisi in 25.445 classi. Attualmente sono 5 i settori di istruzione professionale, con 27 indirizzi. Da ora in poi, invece, ci saranno 2 settori e 6 indirizzi: il settore dei servizi con 4 indirizzi (servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale; servizi socio-sanitari; servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità e servizi commerciali); settore industria e artigianato con 2 indirizzi (produzioni artigianali e industriali; servizi per la manutenzione e l'assistenza tecnica). Quanto ai sindacati il ministro dell'Istruzione Gelmini, lancia un appello: "in particolare a quelli moderati per proseguire con la collaborazione e per un'assunzione reciproca di responsabilità". Ma l'opposizione insorge. "Il riordino della scuola superiore del governo non è una riforma, è un taglio epocale alla scuola pubblica italiana che ci allontana dall'Europa e nega pari opportunità di vita, di educazione e di lavoro ai ragazzi e alle ragazze del nostro Paese" ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.

UN 17ENNE

ATTUALITA’

Annuncia il suicidio online poi si spara con il fucile

DRAMMATICO SUICIDIO ANNUNCIATO SU FACEBOOK

Pochi giorni prima di uccidersi, sparandosi con il fucile da caccia il padre, si era iscritto su Facebook ad un gruppo di discussione chiamato “Hai mai pensato di farla finita?”. Lo studente di 17 anni di Ponte di Piave (Treviso), che martedì si è tolto la vita lasciando un biglietto ai genitori per spiegare il suo male di vivere, aveva già affidato al social network un evidente indizio della sua intenzione di farla finita. Il ragazzo si era iscritto al gruppo il 29

gennaio scorso alle 19.07, riportano i giornali locali, segno che stava già meditando il tragico gesto che poi quattro giorni dopo ha messo in atto. Sul web lo studentemodello aveva lasciato anche un 'indizio’ di come stava meditando di uccidersi: qualche giorno prima si è seduto davanti al computer e ha inviato la foto di un fucile a un gruppo dedicato alle doppiette, proprio come quella del padre che poi ha imbracciato per farla finita.

Il Consiglio dei ministri ha deciso di rivolgersi alla Corte Costituzionale contre le norme di Puglia, Basilicata e Campania

Il governo impugna 3 leggi regionali anti-nucleare Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare dinnanzi alla Corte Costituzionale le leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata che impediscono l'installazione di impianti nucleari nei loro territori. Lo riferiscono fonti governative. La decisione è stata presa su proposta del ministro Claudio Scajola (Sviluppo Economico) e d'intesa con il ministro Raffaele Fitto (Affari Regionali). “L'impugnativa delle tre leggi è necessaria per ragioni di diritto e di merito”, ha spiegato il ministro Scajola. “In punto di diritto - ha aggiunto - le tre leggi intervengono autonomamente in una materia concorrente con lo Stato (produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica) e non riconoscono l'esclusiva competenza dello Stato in materia di tutela dell'ambien-

te, della sicurezza interna e della concorrenza (articolo 117 comma 2 della Costituzione). Non impugnare le tre leggi avrebbe costituito un precedente pericoloso perché si potrebbe indurre le Regioni ad adottare altre decisioni negative sulla localizzazione di infrastrutture necessarie per il Paese”. “Nel merito - ha continuato il ministro - il ritorno al nucleare è un punto fondamentale del programma del Governo Berlusconi, indispensabile per garantire la sicurezza energetica, ridurre i costi dell'energia per le famiglie e per le imprese, combattere il cambiamento climatico riducendo le emissioni di gas serra secondo gli impegni presi in ambito europeo”. Il ministro Scajola ha inoltre ricordato che “al prossimo Consiglio dei Ministri del 10 febbraio ci sarà l'ap-

NUCLARE, GOVERNO CONTRO TRE REGIONI

provazione definitiva del decreto legislativo recante tra l'altro misure sulla definizione dei criteri per la localizzazione delle centrali nucleari”. In particolare, nell'elenco delle leggi regionali all'esame del Consiglio dei Ministri,

con richiesta di impugnativa dinanzi alla Corte costituzionale ex art. 127 della Costituzione, vi sono le leggi delle Regioni Puglia n. 30/09, Campania n. 2/10 e Basilicata n. 1/10. Il ministro Scajola ha preannunciato che “il Gover-

no impugnerà tutte le eventuali leggi regionali che dovessero strumentalmente legiferare su questa materia, strategica per il Paese”. “La questione nucleare è di rilevante importanza per le strategie di politica eco-

nomica ed energetica del Governo, e investono un punto fondamentale nei rapporti fra competenze statali e regionali. L'art. 7 del decreto-legge n. 112/2008, convertito in legge n. 133/2008, definisce la strategia energetica nazionale posta in essere, perseguendo, fra l'altro, l'obiettivo della realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”, ha aggiunto Scajola ricordando poi che “le tre leggi regionali sono lesive della competenza esclusiva attribuita allo Stato in materia di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, nonché nell'ambito della sicurezza e della concorrenza (art. 117 comma 2 della Costituzione)”. Scajola ha concluso rilevando che “sulla medesima questione si è già pronunciata nel senso esposto la Corte costituzionale”.


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QUI ARGENTINA

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Cristina Kirchner, il ministro degli esteri Jorge Taiana e il suo omologo del Brasile, Celso Amorim, inaugureranno un nuovo meccanismo per rafforzare le relazioni strategiche tra i due paesi per accelerare gli scambi commerciali bilaterali. Secondo Taiana, “Argentina e Brasile mantengono oggi relazioni molto buone, con una certa proiezione economica

Argentina e Brasile unite per lo sviluppo BAIRES - Cristina Kirchner, il ministro degli esteri Jorge Taiana e il suo omologo del Brasile, Celso Amorim, inaugureranno un nuovo meccanismo per rafforzare le relazioni strategiche tra i due paesi per accelerare gli scambi commerciali bilaterali. Secondo Taiana, “Argentina e Brasile mantengono relazioni molto buone, con una certa proiezione economica, motivo per cui sono fiducioso che le riunioni ministeriali di oggi e domani arriveranno a risultati importanti per facilitare risultati positivi che gli imprenditori dei due paesi sostengono”. Il ministro ha poi aggiunto che questo nuovo meccanismo di incontri promosso dai presidenti “permette di affrontare meglio la facilitazione degli scambi, e la valutazione periodica dei rapporti politici ed economici che garantiranno gli obiettivi di un sistema integrato e dinamico. Non ci sono dubbi su un buon risultato degli incontri”. Per la precisione Amorim arriva in paese nel primo pomeriggio di oggi e si dirigerà a palazzo San Martin, dove sarà ricevuto alle 16 dal Taiana. I diplomatici hanno detto che dopo Taiana e Amorim andranno al palazzo del governo, dove il presidente Cristina Fernandez de Kirchner darà il benvenuto al cancelliere del paese confinante. Insieme con la riunione dei ministri degli esteri, ministri dell'industria di entrambi i paesi, Debora Giorgi, e Miguel Jorge, e dell'economia e delle finanze, Amado Boudou e Guido Mantega, degli organizzeranno incontri bilaterali per affrontare i problemi specifici per le aree di responsabilità. Domani, alle ore 10.30 presso il palazzo San Martín, i sei ministri si riuniranno in un incontro che rappre-

li del ministero degli esteri, ambasciatore Alfredo Chiaradia, ha messo in evidenza il contenuto del comunicato congiunto di Argentina e Brasile nel novembre 2009, che “stabilisce che dall'inizio del 2010 entrambi i paesi rilasceranno licenze non automatiche in non più di 60 giorni”. Chiaradia ha poi continuato affermando che “il consenso raggiunto nel mese di novembre stabilisce un meccanismo più rapido, non solo per i prodotti deperibili, che altrimenti perderebbero valore nel mercato stagionale. Ci sarà un regime a pieno regime per quanto riguarda la comunicazione e trasparenza per le licenze, al fine di evitare interruzioni dei flussi di scambio”. SALVATORE GIUFFRIDA

senterà il meccanismo di avvio guidato da Cristina e Lula Da Silva, durante una riunione del 18 novembre a Brasilia, che comprende incontri e presidenziali ministeriali. Dal canto suo Taiana ha annunciato che, insieme al suo pari carioca, analizzeranno “i dettagli circa l'imminente visita di Lula al nostro paese nel mese di marzo” e discuteranno “le questioni regionali e globali della realtà politica”. Tra queste, la crisi umanitaria ad Haiti, dove entrambi i paesi stanno lavorando insieme e sono pilastri della missione Onu. Ma non solo: al centro dell’agenda diplomatica dei due paesi c’è anche la situazione in Honduras, l'ordine del giorno del vertice del Gruppo di Rio, che si svolgerà in Messico dal 20-23 febbraio e il coordinamento delle politiche comuni in diversi blocchi “in cui operiamo, in particolare il Mercosur e del G20”. Nel frattempo, il negoziatore argentino e segretario delle relazioni economiche internaziona-

Tensione tra Buenos Aires e Londra per il petrolio nelle Isole Falkland BAIRES - La Gran Bretagna è decisa a portare avanti il suo programma di esplorazione petrolifera nelle acque delle Isole Falkland nonostante le ferme proteste dell’Argentina. Ma, in questo modo, provoca il riaffiorare di tensioni che nel 1982 hanno portato i due Paesi in guerra. Downing Street è intenzionata a portare avanti la prospezione petrolifera nell’Atlantico meridionale, ma è altrettanto ansiosa di evitare che la diatriba diplomatica con Buenos Aires possa degenerare in un confronto militare. La nuova spinta del governo di Gordon Brown verso le attività di ricerca del petrolio nelle isole arriva proprio mentre l’Inghilterra si trova ad affrontare una grave crisi energetica e in seguito alle dichiarazioni degli esperti che, sulla base delle ultime rilevazioni, hanno confermato che la zona si estende su circa 18 miliardi di barili. Un portavoce dell’ambasciata inglese in Argentina ha dichiarato che il governo delle Falklands ha il diritto di sviluppare l’industria degli idrocarburi localizzati nelle sue acque e il Regno Unito ha indubbiamente la sovranità sulle isole e sull’area marittima circostante. Pertanto non vede alcun ostacolo a portare avanti il suo piano. Il governo argentino ha protestato energicamente contro l’inizio delle esplorazioni nelle Malvinas, nome spagnolo delle isole, e il ministro degli Esteri, Jorge Taiana, ha definito l’intera operazione “illegittima”, rivendicando la sovranità del suo Paese sull’area, che viene considerata una parte del territorio nazionale. Fonti governative hanno inoltre notificato alle compagnie petrolifere in Argentina che qualunque loro coinvolgimento nelle perforazioni verrà considerato come un “attività illegale”, senza precisare però a quale tipo di sanzioni potrebbero andare incontro. Secondo Richard Rose, un analista presso l’Oriel Securities, è difficile stabilire quello che potrebbe fare l’Argentina per bloccare l’avanzamento del programma di esplorazioni o la possibilità, da parte delle società coinvolte, di “commercializzare le scoperte”. Intanto, una delle compagnie inglesi, Desire Petroleum, ha già concluso accordi per utilizzare la piattaforma Ocean Guardian, e iniziare le trivellazioni del fondale, nelle acque territoriali, fino a 600 metri di profondità. La piattaforma dovrebbe arrivare nell’area a metà febbraio. La disputa territoriale, sfociata in due mesi di guerra nel 1982, si era conclusa con la vittoria dell’Inghilterra. Nel 1820 il Colonnello Jewett aveva proclamato il possesso delle Malvinas in nome delle Province Unite del Rio de la Plata. Ma nel 1833, la Gran Bretagna ne aveva assunto il controllo militare, ’spodestando’ i rivali. Nel conflitto sono morti 255 soldati inglesi e 649 argentini. Da allora Buenos Aires tenta di recuperarne la sovranità, tanto che nel dicembre scorso è stata approvata una legge che definisce le isole come “la provincia più meridionale dell’Argentina”. La legge e la sua promulgazione sono state vigorosamente respinte da Londra.

BCRA, Marco Del Pont sarà il nuovo presidente BAIRES - Mercedes Marco del Pont prenderà l’incarico “in sede di commissione” della dirigenza della Banca centrale, fino a quando il Senato nazionale approverà la posizione emessa dall'esecutivo. Del Pont è stata il titolare della Banca nazionale dal 2008, era anche deputato al Congresso dove si è distinta per aver proposto di riformare la BCRA. Le credenziali di Del Pont saranno presentate al numero uno della commissione sugli accordi del Senato, fino a dicembre presieduta dal filogovernativo Marcelo Guinle. La posizione di Marco del Pont dovrà essere nuovamente rivista nel settembre 2010 da parte del Senato, cosi come quella di tutti i membri del consiglio di amministrazione della BCRA, che dovranno ottenere l'approvazione per il periodo sei anni. In questo modo è rimasta carta straccia la posizione dell'ex presidente della Banca centrale, Mario Blejer, cosi come aveva proposto il ministro dell'economia, Amado Boudou, anche se quest’ultimo aveva smentito un suo interessamento per la successione di Redrado. La Carriera Nata nel 1959 a Barrio Norte, nella capitale, ha conseguito una laurea in economia presso l'Università di Buenos Aires (1982) e un master in economia dello sviluppo presso la Yale University (USA, 1987). Tra l'altro, ha prestato servizio presso l'Istituto di sviluppo economico e sociale (IDES), latino-americano di scienze sociali del Consiglio (CLACSO) e il Consiglio di ricerca scientifica e tecnica (CONICET). Al tempo stesso Marcò Del Pont, all’età di 50 anni, è direttrice della Fondazione di Ricerca per lo Sviluppo (FIDE) a partire dal 1991. Ma la cosa più importante è stata la posizione che ha assunto recentemente, il 15 gennaio 2008, quando fu nominato presidente del Banco Nacion dell’Argentina. Fino ad oggi.


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ITALIANI NEL MONDO

Il Trentino Alto Adige al fianco della Croce Rossa per i bambini di Gaza Il progetto è stato discusso ieri dall’assessore alla Solidarietà Internazionale, Lia Giovanazzi Beltrami, e dal delegato della CRI per la Palestina, Gianmarco Onorato

Khan Younis, nella Striscia di Gaza, un progetto di supporto psicosociale ai bambini vittime del "conflitto senza fine" che caratterizza questa parte del Medio Oriente, e che ha conosciuto nel 2009 una nuova, tragica escalation. Il progetto della Croce Rossa ha come scopo quello di migliorare il benessere psicologico e sociale della popolazione di Gaza e dei minori in particolar modo, con attività di formazione, consulenza e assistenza sia nel centro aperto a Khan Younis sia nelle scuole e direttamente nelle comunità della Striscia di Gaza. L'assessorato alla Solidarietà Internazionale della Provincia autonoma di Trento intende sostenere il progetto con un programma triennale che sarà formalizzato nelle prossime settimane dalla Giunta; il sostegno sarà sia di tipo finanziario sia attraverso l'invio di volontari tramite la Croce Rossa provinciale. I destinatari diretti saranno circa 8mila persone, fra bambini e adulti. Quelli indiretti sei volte di più.

TRENTO - Il Trentino a fianco della Croce Rossa per portare aiuto ai bambini palestinesi della Striscia di Gaza. Il progetto è stato discusso ieri dall'assessore alla Solidarietà Internazionale, Lia Giovanazzi Beltrami, e dal delegato della Croce Rossa internazionale per la Palestina, Gianmarco Onorato, accompagnato dal presidente del Comitato provinciale della Croce Rossa, Alessandro Brunialti. Traendo origine da una mozione che impegnava la Giunta provinciale a realizzare un'azione di solidarietà a Gaza, dopo gli evento dell'ultimo conflitto, l'impegno che la Provincia autonoma intende assumersi è quello di affiancare la Croce Rossa in un'azione di supporto psicologico e sociale alla popolazione palestinese della Striscia, in particolare ai bambini e alle loro famiglie. Dal 2005, la Croce Rossa internazionale ha in corso a

L’OPINIONE DI EUGENIO SANGREGORIO

IL RUOLO POLITICO DELLE ASSOCIAZIONI ITALIANE ALL’ESTERO

I

n una mia precedente nota ho già avuto modo di evidenziare la necessità e di l’importanza modernizzare il ruolo delle associazioni italiane all’estero. Vorrei tornare su questo punto, focalizzandomi sulle iniziative che devono le intraprendere associazioni degli italiani oltre confine riguardo ai diritti civili e politici. Le associazioni hanno quindi il dovere di incentivare e stimolare quella che è la partecipazione attiva degli

italiani residenti all’estero nella vita politica del Paese di nascita. La distanza geografica dalla Madre Patria non giustifica l’esclusione, la disinformazione o il disinteresse verso le vicende politiche del nostro Paese, esclusione, disinformazione e disinteresse cui spesso assistiamo nell’ambito delle comunità italiane all’estero. Ecco perché le associazioni devono risvegliare la coscienza politica dei connazionali all’estero, stimolare l’interesse verso la politica e l’esercizio di quei diritti per il cui riconoscimento ci siamo tanto battuti. Mi riferisco in particolare al diritto di voto degli italiani all’estero per l’elezione dei nostri parlamentari, diritto riconosciuto dalla Legge n. 459 del 2001. Ancor di più dobbiamo partecipare alle elezioni regionali. Ne abbiamo il diritto, in virtù di quanto previsto dall’art. 3 della

Costituzione, secondo cui "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge". Nel prossimo mese di marzo si svolgeranno le elezioni in ben 13 Regioni italiane. Noi italiani all’estero vogliamo essere inclusi e vogliamo il diritto di voto nelle consulte regionali. In questo senso, le associazioni dovrebbero promuovere la partecipazione degli italiani all’estero anche nelle elezioni delle rispettive Regioni di provenienza. Il coinvolgimento di tutti i cittadini italiani, a prescindere dal luogo di residenza, non deve essere parziale, poiché non siamo italiani di seconda classe. Le associazioni dovrebbero dunque instaurare il dialogo con le varie Regioni affinché queste modifichino i propri Statuti e riconoscano il diritto di voto anche ai corregionali emigrati e residenti fuori

dall’Italia, soprattutto alla luce dell’art. 3 della nostra Costituzione. Con questo non voglio dire che le associazioni debbano fare propaganda politica. Anzi. Le associazioni devono essere apartitiche. In altre parole, devono stimolare l’interesse della collettività all’estero verso le vicende politiche ed istituzionali del Paese, ma pur sempre senza spingere a votare per un partito piuttosto che per un altro. Un altro settore nel quale dovrebbero intervenire le associazioni con specifiche iniziative è quindi quello della promozione dell’imprenditoria e del Made in Italy. Sarebbe oltre modo importante che le associazioni entrassero in contatto con i diversi referenti politici ed economici del Paese per promuovere l’adozione di piani strategici che diano sostegno all’imprenditoria italiana all’estero, con particolare riguardo alle Piccole e Medie Imprese.

Altra iniziativa utile sarebbe l’organizzazione di seminari, veri e propri corsi di aggiornamento, training nell’ambito imprenditoriale, ed ogni altra iniziativa utile a preparare i giovani italiani e loro discendenti a proiettarsi verso il futuro. Le associazioni sono il motore della collettività italiana residente all’estero e contribuiscono alla preservazione e diffusione dell’italianità, facendo da raccordo tra l’Italia ed il Paese di residenza dei connazionali. Esse devono operare in tutti gli ambiti che riguardano la vita dell’Italia, dall’economia alla cultura, dalla tradizione linguistica alla politica. Ecco perché risulta indispensabile un loro rafforzamento, attraverso la chiave della modernità. EUGENIO SANGREGORIO Vicepresidente PDL America Meridionale

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Unione Stampa Periodica Italiana

F.U.S.I.E.


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ESTERI

Tensione internazionale PECHINO RESPINGE LʼOFFENSIVA DI OBAMA SUL CAMBIO ʻARTIFICIALEʼ DELLO YUAN: È SOLO LʼULTIMO LITIGIO DOPO QUELLI DI GOOGLE, DALAI LAMA E TAIWAN

L’ITALIANO VENERDI’ 5 FEBBRAIO 2010

Usa-Cina, altro fronte di scontro La Cina respinge l'offensiva degli Stati Uniti sul commercio, l'ultimo capitolo di una tensione su più fronti fra i due giganti della terra, e afferma che sono “infondate” le accuse del presidente Barack Obama sul cambio artificialmente basso dello yuan. Mercoledì Obama ha promesso una politica commerciale più severa nei confronti di Pechino, accusandola di mantenere tasso di cambio dello yuan a un livello “non realistico” di svalutazione rispetto al dollaro, con il risultato di “gonfiare artificialmente” il prezzo delle merci americane sul mercato cinese, “riducendo altrettanto artificialmente” il prezzo dei prodotti cinesi su quello americano e non solo. “Le accuse e le pressioni infondate (da parte americana) non aiuteranno a risolvere il problema”, ha detto ieri in una conferenza stampa il portavoce del ministero degli esteri cinese, Ma Zhaoxu, rispondendo alle dichiarazioni di Obama. “Il tasso di cambio dello yuan è a un livello ragionevole e la Cina non sta perseguendo deliberatamente un surplus commerciale con gli Stati Uniti”, ha detto Ma. “Noi speriamo che da parte americana consideri (la questione) sotto una luce chiara e obiettiva”, ha aggiunto il portavoce. La Cina ha sempre mantenuto il con-

BARACK OBAMA

trollo sulla propria politica dei cambi e ha sempre rigettato l'idea di adeguarla alle richieste dei suoi partner commerciali. La crisi economica ha colpito anche l'export cinese, rafforzando ulteriormente la politica di

stabilità dello yen, che dall'estate del 2008 è di fatto agganciato al dollaro. Ma la schermaglia commerciale è solo l'ultimo fronte di una crisi nei rapporti fra le due maggiori potenze del mondo: da internet, con Pechino

che nega di essere dietro gli attacchi di hacker contro il mega motore di ricerca Usa Google, al Tibet, con Pechino che protesta per il previsto incontro di febbraio fra Obama e il Dalai Lama. Da Taiwan, con Pechino

infuriata con Washington per l'annunciata vendita di armi all'isola che la Cina considera una sua provincia ribelle, fino all'Iran. La Cina, membro permanente del Consiglio di sicurezza Onu, è contraria alle sanzioni contro

La polizia segreta della Rdt aveva accesso agli uffici pubblici

La scopera di Die Zeit: la Stasi aveva le chiavi di Berlino Ovest La Stasi, la polizia segreta dell'ex Repubblica democratica tedesca (Rdt), aveva libero accesso agli uffici della polizia dell'allora Germania dell'Ovest. Lo ha rivelato ieri il settimanale Die Zeit, secondo un dossier di 1.693 pagine scoperto dallo stesso giornale. Gli agenti della Stasi, spiega lo Zeit, riuscivano a entrare non solo negli uffici della polizia, ma anche negli hotel e in appartamenti privati di Berlino Ovest grazie a copie delle chiavi realizzate appositamente per l'organizzazione da un fabbro della città. Si trattava di un

“collaboratore non ufficiale” ('Im') dal nome in codice di 'Im Genua’, indica il dossier, che dal 1976 e fino alla caduta del Muro nel 1989 ha fornito all'ex polizia segreta i doppioni delle chiavi in cambio di denaro (veniva pagato in marchi). In particolare, prosegue il giornale, ‘Im Genua’ riusciva a copiare anche le 'chiavi di sicurezza speciali’ della polizia di Berlino Ovest che davano accesso non solo a molte stazioni di polizia, ma anche ai dispositivi che regolavano il funzionamento dei semafori e ai telefoni sparsi per la città utilizzati dagli

agenti per le chiamate di servizio. Inoltre, il collaboratore, che dopo la riunificazione - nel 1990 venne scoperto e condannato a 18 mesi di libertà vigilata, aveva copiato anche il passepartout del Savoy, che apriva tutte le porte dell'hotel, incluse quelle dell'ingresso principale, della sala conferenze e degli uffici amministrativi, oltre a quelle di tutte le camere. E questa era una chiave particolarmente importante per la Stasi, scrive il rapporto, perché la polizia segreta riteneva che il Savoy fosse il luogo di incontro dei servizi federali.

LA STASI ‘SPIAVA’ GLI ARCHIVI DELLA POLIZIA DELLA RFT

Teheran e ieri, dopo l'apertura iraniana sull'arricchimento dell'Uranio, dice che “parlare di sanzioni in questo momento complicherà la situazione e potrebbe ostacolare la ricerca di una soluzione diplomatica”.


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Sei Nazioni al via LʼITALRUGBY A DUBLINO PER LA PRIMA SFIDA DEL TORNEO: PER LʼAZZURRO “FAREMO UNA GRANDE PARTITA”. OʼDRISCOLL: “NON AVRETE SCAMPO”

SPORT

“No, non sarà certo una passeggiata, andiamo in Irlanda ad affrontare, speriamo nel modo migliore, una squadra molto forte, molto in forma, ma cercheremo di fare comunque una grande partita”. Così l'azzurro del rugby Gonzalo Canale esorcizza la partita d'esordio del Sei Nazioni 2010, in programma sabato al Croke Park di Dublino contro l'Irlanda. Nato a Cordoba (Argentina) ma da tempo italiano, il n. 13 dell'Italia poco prima della partenza per Dublino appare in gran forma e ottimista, così come i suoi compagni di squadra, anche se l'Italrugby dovrà vedersela con la squadra detentrice del titolo che l'anno scorso ha vinto il torneo ottenendo anche il Grande Slam (5 vittorie in altrettanti incontri), traguardo che non tagliava da 61 anni. “Oltre che fisicamente, siamo pronti anche dal punto di vista mentale - dice Canale -. Certo è chiaro che sul piano psicologico influisce il fatto di sapere che andiamo ad affrontare la squadra campione in carica. Ma noi stiamo bene, siamo pronti e preparati e il gruppo è unito, come lo è sempre stato”. L'arrivo dei colossi del rugby a Fiumicino guidati dal ct Nick Mallett ha suscitato la curiosità di molti passeggeri e dipendenti aero-

COPPA D’AFRICA

Canale: “Irlanda stai attenta, non ti temiamo” Dopo l’agguato in Angola il Togo fa causa alla Caf

EMMANUEL ADEBAYOR GONZALO CANALE

portuali. A tutti comunque, poco prima dell'imbarco sul volo dell'Air Lingus, i giocatori non hanno lesinato sorrisi e commenti positivi, pur consapevoli che per loro non avrebbe potuto esserci una partita d'avvio più difficile. Peraltro l'Irlanda sarà rivale dell'Italia anche nel gruppo C dei Mondiali 2011, assieme ad Australia, Usa ed un'europea ancora da determinare. Quindi saranno proprio gli irlandesi, che in un test-match del novembre scorso hanno battuto i campioni del mondo del Sudafrica, la squadra da battere se l'Italia vuole raggiungere per la prima volta i quarti di finale del-

la competizione iridata. Intanto, dall'Irlanda, non si fa attendere la replica del fuoriclasse dei verdi Brian O’Driscoll. “Siamo passati dal fondo, che abbiamo toccato nella Coppa del Mondo del 2007 in Francia - dice il campione che l'anno scorso ha vinto anche la Coppa Europa Heineken con il Leinster alle stelle, ed ora abbiamo preso gusto a vincere, non siamo certo sazi: vogliamo restare in alto il più a lungo possibile. Credo che anche il 2010 possa essere la nostra annata, e se mi fisso un obiettivo preciso tendo ad essere egoista”. “Ho adorato - dice ancora O’Driscoll - tutto ciò che è venuto con il

Grande Slam: la vittorie, le feste, la nostra ‘parata’, l'atmosfera che si respirava nel nostro paese. Tutto troppo bello, e visto che possiamo ripeterci, perché non riprovarci?”. L'italia del rugby è avvisata, quella di Dublino appare sempre più una sfida impossibile, nonostante Mallett sia riuscito a recuperare Gower, ‘aussie’ con nonno di Gubbio che nell'album delle figurine Panini del campionato francese (Gower gioca nel Bayonne) viene dato come appartenente alla nazionale australiana, e non quella azzurra. Del resto nel rugby tra naturalizzati, oriundi ed equiparati è facile confondersi.

Il Togo ha fatto causa alla Confederazione africana di calcio (Caf) e a un gruppo ribelle angolano per l'agguato al pullman della sua nazionale in cui morirono due membri della delegazione. La denuncia, hanno riferito i legali, è stata presentata in un tribunale di Parigi, che ora dovrà stabilire se abbia la giurisdizione sul caso malgrado non vi siano state vittime francesi. L'attacco avvenne l'8 gennaio nell'enclave di Cabinda, in Angola, dove il Togo avrebbe dovuto partecipare alla Coppa d'Africa. In seguito alla decisione delle autorità togolesi di ritirare la squadra dal torneo, il Togo è stato escluso dalle prossime due edizioni della Coppa

d'Africa per "interferenze governative" nella gestione dello sport. Ora lo Stato del Togo e i parenti delle due vittime hanno fatto causa alla Caf per "non aver garantito l'incolumità della squadra" e hanno denunciato le Forze per la liberazione della Cabinda, uno dei due gruppi che rivendicarono l'agguato, per "atti di terrorismo", omicidi e tentati omicidi". Le autorità di Lomè sostengono che le misure di sicurezza erano del tutto inadeguate mentre gli organizzatori della Coppa d'Africa hanno replicato che fu un azzardo transitare in pullman in una zona a rischio senza darne neppure preventiva comunicazione alle forze dell'ordine angolane.

Prove sotto un caldo torrido, Vale davanti Stoner e Edwards

Confermata la partnership tra le case anche per il 2010

Test Sepang, Rossi è già il più veloce

Fiat ancora la fianco della Yamaha MotoGp

Il caldo è il principale indiziato nell'andamento del primo giorno di test sul circuito di Sepang in Malaysia. Valentino Rossi inizia bene l'anno con il miglior tempo di giornata in 2.01.411, mettendosi alle spalle il rivale della Ducati, l'australiano Casey Stoner staccato di 5 decimi dal Dottore. Terzo lo statunitense Colin Edwards (Yamaha), seguito da Loris Capirossi (Suzuki). Le prove, sono iniziate con una temperatura di circa 30 gradi, che sono diventati oltre 37 nelle ore centrali della giornata, fino alle 16.30 quando ha iniziato a piovere. In quel momento si è chiuso il primo giorno di prove pre campionato

della stagione 2010, ma poco prima i meccanici ai box registravano più di 50 gradi sull'asfalto. Nelle prove Rossi non ha incontrato difficoltà, Stoner nemmeno, a parte un po’ di 'chattering' e la sensazione di non riuscire a capire, a causa dell'asfalto bollente, le reazioni della moto alle sue modifiche. Contento anche Capirossi, alle prese con un nuovo telaio Suzuki più flessibile ed in grado di offrire maggiore aderenza, che lo aveva già soddisfatto nei test invernali, con il freddo, in Europa. Poco prima dell'arrivo della pioggia miglioravano anche lo spagnolo della Honda Dani Pedrosa e soprattutto il

connazionale debuttante con la Ducati Hector Barbera, che si infilava tra i primi dieci, di poco più lento del compagno di marca, il finlandese Mika Kallio, e davanti all'altro iberico Aleix Espargarò: tre Ducati una in fila all'altra e, complessivamente cinque moto di Borgo Panigale nei primi undici. Subito dietro il texano Ben Spies che, come aveva già fatto in occasione del Gran premio di Valencia, se l'è presa calma, lavorando con metodo e senza correre rischi inutili. In difficoltà la coppia del team Gresini, con Marco Simoncelli che ha fatto meglio del compagno di squadra Marco Melandri.

Fiat riparte al fianco del Team ufficiale Yamaha nel campionato mondiale della classe MotoGP, il Fiat Yamaha Team, anche per la stagione 2010. Lo precisa la Casa automobilistica torinese in una nota. “Siamo felici - commenta Lorenzo Sistino, Amministratore Delegato di Fiat Automobiles - di inaugurare ancora una volta l'inizio della stagione agonistica da co-protagonisti di un binomio di grande successo, il legame che unisce Fiat a Yamaha, e ai suoi incredibili piloti, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Direi che c'è più di un valore che accomuna la nostra azienda a Yamaha. Innanzitutto l'eccellenza nel-

FIAT E YAMAHA ANCORA INSIEME

la tecnologia. E poi la voglia di vincere, la voglia di essere i primi, la voglia di non fermarsi mai. Credo che questo sia un altro valore che abbiamo in co-

mune fra la nostra azienda ed il Team Yamaha”. Secondo Sistino, “la sponsorizzazione di Yamaha è un asset importante della nostra strategia di Brand che ci vede sempre più vicini ai giovani e in piena sintonia con i loro interessi e le loro passioni”. “La collaborazione con Yamaha - commenta - si è rivelata senza dubbio una partnership di successo, un abbinamento vincente in termini di visibilità e di notorietà del nostro marchio. Le gare di MotoGP vengono oggi viste in 184 Paesi raggiungendo oltre 330 milioni di case e questo ha certamente avvicinato molte persone al nostro Brand”.


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A VALENCIA CONTROCOPERTINA - SPORT

Ecco il nuovo Schumi: Lewis è meno solo. Benché lo snobbi apertamente, da oggi non autografi sarà più l’unico dei partentinon nellofirma scomodo ruolo di pilota che i colleghi non vedono l’ora diaibattere e umiliare, o che sbagli, che bambini ferraristi re di Maranello snobba tutti e fa unolui sgarbo aci un piccolo fan anche rompa, che si levi di torno. L’ex No. Adesso con sarà Nei primi test è già in forma mondiale: «Mi sento un ragazzo» Schumi. Talento e razza sono quelle, stesso dna motoristico. TEST A VALENCIA PER LA FORMULA 1

almassimosiriposanoinpiccolestanzedentrolehospitality. Micael no. In fondo sta anche in questo la sua grandezza fatta di meticolosità e amore della perfezione. Davanti al maniero, appesa al motorhome Mercedes, c'è la scala che porta nella stanzet-

mensità motoristica ha preso un taxi Mercedes fino al circuito, le chiavi del maniero e si è subito rifugiata nel fortino. Non sa che il suo credo è ottimizzare, che non c'è spazio per perdite di tempo, svaghi, distrazioni, niente di niente. E la giornata di ieri parla per lui. Alle 8 un tè e di corsa, ancora assonnato, alla presentazione fotografica in pitlanedella Mercedes.Cento metri in tutto. Quindi di nuovo chiuso e protetto nel fortino. Fino alle 10, quando noterà il rombo della sua ex Ferrari,quandoilsuoexallievo Massa darà il segnale per entrare in pista. Solo alloraMicael deciderà di mischiarsi per qualche istantecon il popolo assiepato attorno al maniero. Lo farà per correre nel box Mercedesgiusto intempoper affacciarsi al muretto e guardare lasuaexRossasfrecciarglidavanti.Poi,inattesacheilcompagno Rosberg finisca la prima parte di prove, Schumi

ta del suo compagno, Nico Rosberg, che da giorni va dicendo «incredibile quanto lui sia concentrato, parla solo di F1 anche a pranzo». Nico non sa, ingenuo, che dovrebbe copiare e fotocopiare e mandare a mente. Non sa che l'immensità motoristica è giunta domenica sera con il proprio jet privato in compagnia solo della fidata addetta stampa e del fisioterapista. Non sa che l'im-

Per due anni il britannico è stato attaccato da tutti. Ora non sarà più solo. «Ma il mio idolo resta Senna…» E il tedesco si autoinvita in casa Ferrari per un piatto di pasta: provocazione o tentativo di riconciliazione? DALLA REDAZIONE Valencia Erasolo enonloèpiù. Forse per questo fa finta di nulla e parla ancor più sottovoce convintochegliastantisianomuniti di udito canino e registratorini agli ultrasuoni. A suo modo Lewis Hamilton è felice e non perché al primo assaggio di pistaconlanuovaMcLarenlecosesianoandatebene.L’inglesi-

GEMELLI In comune hanno il talento e le scorrettezze in pista Oggi debutta Alonso noècontentoperchédaoggisa di essere un uomo meno solo. Che diamine: c’è Schumi a fargli compagnia. Schumi che ieri nonhaassaggiatolapistamala pasta Ferrari, auto invitandosi nel tendone rosso e regalando unascenasurreale.C’èchidice nonsiastatoun gestoelegante; c’è chi dice nei confronti della Rossa; e chi verso la Mercedes; c’è persino chi parla di tentativo di riconciliazione. La verità? La pastasciutta era molto buona. MasidicevadiLewis.Ilgiovine potrà piacere o non piacere manegliultimiannièindiscutibilmenteilpilotapiùfortescaraventato dal dio dei motori sui circuiti di mezzo mondo. Per luiparlachiarolastoriarecente e parlano il titolo conquistato per un soffio nel 2008 e quello perso per un soffio nel 2007. Nonsolo. A corredosi possono citare il debutto accanto ad Alonsoduevoltecampionedel mondo,l’assenzatotaleditimori reverenziali e le gare pronti e via incollato al ben più esperto compagno. Per la verità, parlano per lui anche i comportamenti al limite in pista, quelle toccatinedifrenodavantiaicolleghi che in Giappone, nel 2007, gli scolpirono addosso la patente di pilota talvolta scorretto. EccoperchéLewisèmenosolo. Benché lo snobbi apertamente, da oggi non sarà più l’unico dei partenti nello scomodoruolodipilotacheicolleghi non vedono l’ora di battere e umiliare, o che sbagli, che rompa, che si levi di torno. No. Adesso con lui ci sarà anche Schumi. Talento e razza sono quelle, stesso dna motoristico. Unveropatrimonioperqualsiasi team li abbia con sé e un tor-

mento per gli altri. Pensate al Michael giovane che in quel di Adelaide, Gp d’Australia, vinse il titolo con la Benetton grazie alle ruotate a Damon Hill. E a quello ferrarista, al suo ultimo anno, nel 2006, che scopertosi in difficoltà in qualifica a Montecarlo si piantò all’uscita della Rascasseandando leggermente a sbattere ostruendo la strada ad Alonso a caccia della pole. Ai commissari venne subito il sospetto supremo: che si sia fermato volutamente? Da qui punizione e retrocessione in griglia. E lo Schumi che nel 1997, nell’ormai stracitata Jerezde LaFrontera,nelduello rusticano contro Jacques Villeneuve, vistosi perso, rifece a ruotateprovandoasbatterfuori il canadese? Verrà punito e cancellatodallaclassificamondiale. E per di più costretto a chiedere scusa. E chi ha dovuto scusarsi con tutti neppure un anno fa, dopo le bugie di Melbourne? Lewis Hamilton.Nonerastatochiaro conicommissari,avevaevitato di spiegare nel dettaglio quella manovrafurbettacheavevacostrettoilnostroTrulliapassarlo

Micael-da leggersirigorosamenteallatedesca -haposteggiato il suofortino: un grigio mega caravan roulottelungo 15metri preso in prestito dal fratello Ralf. Quando l'enormità teutonica spalanca la porta e finalmente, in tuta, scende e si avvicina, Alvaro porge il foglio all'idolo e l'idolo lo scosta e va altrove. Signore e signori, Micael Schumacher è più in forma che mai. Dolce Ferrari, occhio, perché questo qui non vedeericordanessunoevuole asfaltare tutto e tutti, dall' età che avanza al rosso del passato, compresi i tifosi che furono e non dovranno più essere. Persino il futuro vuole asfaltare: per cementarlo e fermarlo e inciderci sopra Schumititolonumero8, missione compiuta. Il maniero Schumacher inquieta come il suo Principe. Pare una fortezza eretta nella notte nel cuore della F1. Gli altri piloti vanno e vengono dall'hotel e

scompar stello al c Qualcun sta studia Rosberg? cendo un per rilass ta. È qu d'Italia c dosso. Al prie spe quando schiverà gere in q in pista e na spegn «Bastac mondo dire«è st Nonèp to,tuttom colostr turale em come to inne qu tai e perc sidente mo giro p sono F1 ci. «Ho Quel mo della fe Ruggeri, cidereun tare i p esia di un Rovinia vaunido ròfanien ordina so sarà d

BRE

Schumi-Hamilton, strana coppia di nemici DUELLO In pista per pochi giri, il tedesco subito veloce. Però è dietro a Massa

FERR

inregimedisafetycar.Efumea culpa in mondovisione. Talentoepelosullostomaco. Schumi ed Hamilton hanno questoincomune.Losannobene i Massa, i Button, gli Alonso (cheoggidebutteràsullaFerrari),rivalitalentuosiegrandiche da anni ci lavorano contro. «Se sonofelice diconfrontarmi anche con Michael, visto che non ci ho mai corso?», va da giorni rispondendo Hamilton, «No, francamente non ci penso, diciamo che sarà bello correre conluiinpista,preferibilmente tenendomelo alle spalle però losapete:ilmioidolodisempre era Senna, non Schumacher». Eancora:«Cheeffettomihafattovederloquiinpista?Nonl’ho visto, sono arrivato tardi in circuito,luiavevagiàfinitodigirare,mihannodettocheèandato bene, non ho dubbi che sarà competitivo». Capitochegente?Infondoalleaticontrotutti i colleghi,però nemici e già in guerra psicologia.PerfortunaFernandoeFelipe li hanno avuti entrambi per compagnieliconosconobene: SANZIONE RECORD Dovrà oltrepagare alla F10 potrebbe essere il 70% dell’ultimo questa la loro arma in più. stipendio. «Ma io ricorro

Il Con «Gua che b

gione, buong li li ved solo io Però, a dopoe sa foss maisen taglie « vono a

La nuova Rossa 408 chilometri senza intoppi. Felipe: «Io e lei stiamo beni

Sentenza novità all’antidoping

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Sedici no: Co Bovo (Samp (Napol scito (G na), Gr Guaren vorno) Zapata che all Mihajlo gliatoi conun torio. (20mil ser da

Giudici pesanti con Di Luca: 2 anni e 280mila euro di m

MAGLIA ROSA 2007

DAVANTI A TUTTI

Felipe sempre veloce

Massa dopo Michael le suona pure a Lewis redazione sportiva Felipe Massa è un brindisi continuo. Analcolico, s’intende. Perché si pizzicaestropicciapurdisincerarsiche sì,ètuttofantasticamentevero:laFerrari veleggia fiera e non per gli ospiti di Alinghicomodiealriparonelcaldotendonerampante.Idueincidentatideldisgraziato 2009, l’uomo ferito e la Rossa mal riuscita, sono di nuovo davanti ai rivalineitest“chenoncontano”mache “tuttivoglionodominare”siusadireda queste parti. Miglior tempo lunedì ben davantiaSchumieallaMercedes,emigliortempoieribendavanti–mezzosecondo, 1.11.722 contro 1.12.256 – a Lewis Hamilton e alla McLaren, terzi dietro al nippoitalico Kobayashi sulla Bmw-Sauber motorizzata Ferrari che piùcheunteamèunababelemotoristica. LaRossa,dunque,vadibolina,vave-

loceerisalecontroilventodellapassata stagione a suon di chilometri. Giusto per rendere: è come se Felipe avesse sgasato a trecento all’ora da Torino a Napolisenzauninconvenientechefosseuno.Percui«èunasensazionebellissima, per me e per l’auto» ha spiegato serenocomechisacheicontitornano,i calcoli quadrano e dopo 900 km senza

NUOVA VITA «La F10 è tutta un’altra cosa rispetto alla Rossa del 2009». E fa 900 km a 300 all’ora senza intoppi uncrac,lamacchinettarossanontradirà. «Anche in questo secondo giorno (l’ultimoperluivistochedaoggitoccherà a Fernando Alonso, ndr) ho fatto oltrecentogiri(124)senzaalcuninconvenienteelamiaconfidenzaconlanuova

Tornano i costruttori-sponsor

Parte fortissimo la Ferrari di Felipe Massa nelle prove «che non contano» ma che fanno morale nella truppa di Maranello. Ieri il brasiliano nei test di Valencia ha messo dietro anche Lewis Hamilton (sopra)

Danilo Di Luca, 34 anni, abruzzese di Spoltore, vincitore del Giro d’Italia 2007, è stato trovato positivo al Cera durante l’ultima corsa rosa in cui ha vinto due tappe e si è piazzato secondo

macchina è già al cento per cento». In effetti è questo l’aspetto che più conta:pilotiesquadrahannocapitosubitochel’autofinquiprovataeriprovatasolonelmondovirtualedellesimulazioni,deimegaPc,dellegalleriedelvento e dei banchi motore, anche pigiata sull’asfaltohaconfermatolepropriedoti.PercuiilvisopallidodegliuominirossisbarcatiaValenciadomenicaseraha via via lasciato spazio al roseo scaramanticodeiragazzidelteamcheoradicono guai ad esagerare, diciamo che le cosesonosoloiniziatenelmodosperato... «No, non posso dirvi se questo è il miglior debutto di una Ferrari da me guidata», prova a frenare Massa a cui scappa subito il piede e accelera, «però rispettoalloscorsoanno,sì,questamonoposto è davvero molto migliore». E se non bastasse scodella il dettaglio: «Lenuoveregolehannoabolitolesoste perilrifornimentoma,ancheconilser-

al Tas: tornerò presto»

batoio pieno, la F10 si comporta bene. Certo, cambia il modo di guidarla e quandoèpesanteperilcarburantereagisce meno velocemente». Ma questo vale per tutti. «Quanto alle gomme più strette sull’anteriore, dobbiamo ancoracapirecomereagirannoquandotroveremo piste più calde». E la nuova regola appena approvata che impone ai primi dieci in qualifica di partire con le gomme usate? «Diciamo che l’obiettivo, ciò che per me conta veramente, è essere sempre in quei primi dieci». E poteva mancare in salsa Ferrari unacomparsatadiSuaimmensitàmotoristica?«Sì,Michaelèvenutoatrovarci,abbiamomangiatoassieme-racconta Felipe - io e lui siamo amici: mi ha ribaditochesisentecomealdebutto,che ha provato quelle stesse sensazioni... ha detto anche che è molto motivato...». Appunto, occhio...

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