L ITALIANO GIOVEDI’ 4 FEBBRAIO 2010 - Anno IV - Numero 22 (850 dall’inizio) QUOTIDIANO DELL’ITALIA NEL MONDO
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Italia 0,50 euro - Argentina 1 peso
Polemica nel grande paese sudamericano: il marito dell'attuale leader della Casa Rosada, Cristina Fernandez, nonchè ex presidente, compra due milioni di dollari in un mese di forte svalutazione della moneta locale. A fine mese guadagna il 10%. E scoppia il caso... ALLE PAG. 4
NESTOR KIRCHNER E I DOLLARI QuiItalia
ItalianinelMondo
Sport
Oggi a New York la serata della Ciim con il presidente della Camera Fini. Il messaggio di Mirko Tremaglia
Il nuovo Schumacher: l’ex pilota della Rossa non firma autografi ai bambini ferraristi
alla pag. 5
Viaggio del premier Silvio Berlusconi in Israele: storico discorso del nostro capo del governo alla Knesset. «La reazione su Gaza fu giusta»
a pag. 2
QuiItalia Papa Benedetto XVI condanna
alle pag. 8 carrierismo e potere: «Una tentazione
alla quale non sono immuni nemmeno gli uomini di Chiesa» pag. 3
QuiMondo Ahmadinejad ha affermato che l’Iran è pronto a trasferire all'estero le sue riserve di uranio arricchito in cambio di combustibile nucleare alla pag. 6
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POLITICA ITALIANA
Il premier in Israele STORICO DISCORSO DI BERLUSCONI ALLA KNESSET “INACCETTABILE LʼATOMICA PER CHI NEGA LO STATO EBRAICO”. POI LA VISITA AD ABU MAZEN
L’ITALIANO GIOVEDI’ 4 FEBBRAIO 2010
Un invito a far ripartire il processo di pace in Medio Oriente ma anche una forte apertura di credito politica a Israele, con la giustificazione dell'offensiva su Gaza e l’impegno alla linea dura contro l'Iran. È questo il messaggio che Silvio Berlusconi ha portato davanti alla Knesset, nel terzo e ultimo giorno di visita nello Statao ebraico. Davanti ai deputati israeliani, Berlusconi è tornato sul nodo del nucleare iraniano sottolineando che "in una situazione che può aprirsi alla prospettiva di nuove catastrofi, l'intera comunità internazionale deve decidersi a stabilire, con parole chiare, univoche e unanimi, che non è accettabile l'armamento atomico a disposizione di uno stato i cui leader hanno proclamato apertamente la volontà di distruggere Israele ed hanno negato insieme la Shoah e la legittimità dello stato ebraico". La via da percorrere - a giudizio del capo del governo - è quella del controllo multilaterale sugli sviluppi militari del programma nucleare iraniano, quella del negoziato risoluto, quella delle sanzioni efficaci: bisogna esigere garanzie ferree dal governo di Teheran, impegnando in modo determinato l'Aiea al controllo ispettivo ed alla ve-
GIUSTIZIA
“La reazione su Gaza fu giusta”
SILVIO BERLUSCONI DAVANTI ALLA KNESSET
rifica continua dei progressi del negoziato". Sul processo di pace in Medio Oriente, il presidente del Consiglio ha fatto sapere di "sperare in una svolta”,con la sua richiesta, “con un appello che viene dal cuore, al presidente Abu Mazen affinché torni al tavolo del negoziato e consegni alla storia un accordo per la pace e lo sviluppo economico del suo popolo". Sottolineando come Israele sia sempre sotto attacco anche con "l'ondata terroristica della seconda intifada", Berlusconi ha voluto ri-
cordare anche che l'Italia si oppose al rapporto Goldstone dell'Onu perchè Israele dispiegò "una giusta reazione" ai missili di Hamas da Gaza. Poi è tornato ad auspicare l'ingresso di Israele nell'Ue. "Voi - ha detto il presidente del Consiglio - rappresentate ideali che sono universali, siete il più grande esempio di democrazia e di libertà nel Medio Oriente, se non l'unico esempio. Un esempio che ha radici profonde nella Bibbia e nell'ideale sionista". "È per me un grande onore, è un gran-
de onore per l'Italia - ha aggiunto - parlare in questa nobile assemblea che è il simbolo stesso dei valori democratici su cui si fonda il vostro Paese". Berlusconi ha poi definito "un'infamia" le leggi razziali del 1938 e ha assicurato che l'Italia guarda al popolo ebraico come a "un fratello maggiore". Il discorso è stato interrotto per 12 volte dagli appluusi e alla fine c'è stata una standing ovation dei deputati e delle autorità presenti, tra cui il presidente Shimon Peres.
Maroni e il salva-pentiti “Neanche io lo condivido” "È una norma che non condivido". Il ministro dell'Interno Roberto Maroni boccia senza appello il cosiddetto ddl anti-pentiti. Conversando con i giornalisti a margine di una conferenza stampa il ministro ribadisce: "è una norma che non condivido e se non la condivido io e non la condivide il ministro della Giustizia non credo proprio che uscirà dalla commissione in Parlamento"."È un disegno di legge presentato da un senatore - ha continuato Maroni - di cui io non sapevo nulla e nessuno sapeva nulla: ogni parlamentare può presentare tutti i disegni di legge che vuole". Il ministro ha riferito di averne parlato ieri con il guardasigilli Alfano e con altri colleghi. Il ministro dell'Interno ha anche bocciato come non veritiero e pieno di "pregiudizi" il rapporto di Medici senza frontiere sui centri di identificazione ed esplusione (Cie). "Sono d'accordo al cento per cento con il prefetto Mario Morcone che, dati alla mano, ha dimostrato che il rapporto è basato sui pregiudizi ideologici e non descrive la realtà di questi
ROBERTO MARONI
centri", ha affermato il capo del Viminale in una conferenza stampa in cui ha presentato il nuovo patto per la sicurezza a Monza. Secondo Maroni, la relazione di Msf "non corrisponde al vero quando dice che nei Cie sono negati i diritti, che non c'è l'assistenza sanitaria, che gli immigrati sono trattati male". "Non pretendo", ha continuato, "che un clandestino in attesa di essere espluso sia felice di stare in un centro, ma questo non ha nulla a che vedere con il trattamento e il rispetto della persona che sono garantiti". Il ministro ha poi ricordato che il governo sta definendo un "piano per l'apertura di dieci nuovi centri nelle Regioni in cui non ci sono" e che ha al vaglio un protocollo di collaborazione con la Croce rossa per la gestione di queste strutture che "servono per aumentare le espulsioni".
Epifani: “Nei prossimi giorni riprenderemo il confronto”
Consumi in crescita dell’1% a livello tendenziale
Fiat, altri scioperi Scajola: “Spazio anche per Termini Imerese”
CLAUDIO SCAJOLA
Confcommercio, avanti senza slanci l’uscita dalla fase di crisi
fronto, bisogna che si acceleri rispetto alla verifica delle ipotesi per il futuro di Termini Imerese e per risolvere i problemi dei precari di Pomigliano”. Epifani ha poi sottolineato la necessità che l’azienda piemontese presenti un piano industriale chiaro, in cui si stabilisca il futuro dei dipendenti: “C’è bisogno di fare il punto su impegni e investimenti della Fiat. Parallelamente ci vuole la costruzione di proposte che consentano a Termini Imerese di continuare a produrre auto e dall’altro lato occorre accelerare il confronto con Fiat sul piano industriale”.
Prosegue "senza slanci" l'uscita dalla crisi con i consumi che a dicembre hanno segnato un +1% a livello tendenziale. Lo rileva l'Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC). L'aumento dell'1,0% in termini tendenziali ed una stabilità in termini congiunturali confermano "il lento e graduale miglioramento dei consumi delle famiglie, iniziato a partire dal secondo trimestre dell'anno, che risultano però ancora inferiori ai livelli della prima parte del 2008". Al netto della componente relativa alle autovetture vendute a privati, però, la tendenza
E’ proseguito anche ieri lo sciopero degli operai Fiat dello stabilimento di Termini Imerese. La Fiom, Federazione impiegati operai metallurgici, parla di un’adesione “totale” da parte dei lavoratori della sede siciliana, mentre di un seguito fra il “50 %, con punte del 70% nello stabilimento di Mirafiori”. Differente la versione dell’azienda che parla di un’adesione del 14 % dei lavoratori a livello nazionale di tutto il gruppo Fiat. La mobilitazione di sindacati e lavoratori nasce come forma di protesta contro la chiusura dell'unità produttiva siciliana e il piano in-
dustriale messo a punto dalla società torinese. Dal Governo giungono segnali postivi per gli operai siciliani, il ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola ha confermato che “per il Governo c’è spazio anche per Termini Imerese”, assicurando che nel caso in cui il Lingotto decidesse di fermare la produzione ci sarà “un tavolo per lavorare a una diversa indicazione industriale che eviti la chiusura di questo polo importante per l'Italia e la Sicilia”. Per il leader della Cgil Guglielmo Epifani invece “Lo sciopero sta andando bene, nei prossimi giorni riprenderemo il filo del con-
al recupero è ancora più contenuta, con livelli di spesa inferiori a quelli di inizio anno, e spostata di circa un trimestre in avanti.Il quadro economico generale continua, peraltro, ad essere caratterizzato da alcuni elementi di incertezza, legati alle dinamiche del mercato del lavoro. E le preoccupazioni relative al permanere di un contesto occupazionale difficile si riflettono anche sul clima di fiducia delle famiglie rilevato dall'Isae che ha mostrato a gennaio 2010 un contenuto arretramento. Nello stesso mese il sentiment degli imprenditori, in linea
CONSUMI, LENTA RIPRESA
con il recupero dell'attività produttiva, ha mostrato un modesto miglioramento. Tra gli elementi che confermano come il nostro Paese stia uscendo dalla recessione "in misura graduale e senza un particolare slancio" vi sono i risultati dell'indagine rapida di Confindustria che segnala, a gennaio 2010, un incremento della produzione industriale rispetto al mese precedente dello 0,9% (+0,2% a dicembre). Tendenza che dovrebbe proseguire, sia pure a ritmi non particolarmente elevati, anche nei prossimi mesi.
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Polemiche in Vaticano NELLE PAROLE DI BENEDETTO XVI QUALCUNO LEGGE UN RIFERIMENTO AL CASO BOFFO: NELLA CACCIA ALLA FONTE DI FELTRI ANCHE LA SANTA SEDE STESSA
“No a tentazioni di carriera e potere” "Non è forse una tentazione quella della carriera, del potere, una tentazione da cui non sono immuni neppure coloro che hanno un ruolo di animazione e di governo nella Chiesa?". Se lo è chiesto Benedetto XVI nel discorso all'Udienza Generale mettendo a confronto quello che accade anche oggi nella Chiesa con la vita di San Domenico che, "divenuto sacerdote, fu eletto canonico del capitolo della Cattedrale nella sua diocesi di origine, Osma: una nomina che poteva rappresentare per lui qualche motivo di prestigio nella Chiesa e nella società ma che egli non interpretò come un privilegio personale, né come l'inizio di una brillante carriera ecclesiastica, bensì come un servizio da rendere con dedizione e umiltà". "Non cerchiamo potere, prestigio, stima per noi stessi", ha ammonito il Papa ribadendo l'invito lanciato di recente durante la consacrazione di alcuni vescovi. "Sappiamo - ha aggiunto come le cose nella società civile, e, non di rado nella Chiesa, soffrono per il fatto che molti di coloro ai quali è stata conferita una responsabilità, lavorano per se stessi e non per la comunità". Parole che fotografano in modo impietoso uno spettacolo che è sotto gli occhi di tutti in queste ore, nelle quali divampano di nuovo le polemiche sul "caso Boffo", che è lungi dall'essere sta-
PAPA BENEDETTO XVI
to archiviato. Dopo le "rivelazioni" pubblicate dal Giornale di Vittorio Feltri e le sofferte dimissioni del direttore del quotidiano cattolico è arrivata l'ammissione di Feltri di aver dato credito a quella che era sostanzialmente una velina anonima e che si è rivelata infondata, con il seguito di un pranzo riparatore tra Feltri e Boffo. Si è scatenata così la caccia al colpevole e - anche se Feltri non ha dichiarato la sua fonte - un blog prima e diversi giornali dopo hanno tirato in ballo lo stesso segretario di Stato della Santa Sede come mandante e il direttore dell'Osservatore Romano come esecutore. Al prof. Giovanni Maria Vian si rimproverava già la presa di distanze
IL CASO
ATTUALITA’
La Rai esclude Morgan dal Festival di Sanremo
MORGAN
dalle critiche di Dino Boffo alla vita privata del premier, che avrebbero creato tanta irritazione fino al punto di essere all'origine del tentativo - riuscito - di far saltare dal suo incarico il direttore di Avvenire. Tutto questo nel quadro della transizione tra il card. Camillo Ruini e il suo successore Angelo Bagnasco alla guida della Cei, la cui conduzione - secondo gli auspici di alcuni - dovrebbe porre fine alla supplenza in campo politico esercitata dall'Episcopato dopo la fine della Dc. In realtà, nella Cei sembra prevalere piuttosto - pur con uno stile diverso - la continuità con Ruini. E come il più autorevole collaboratore del Papa, il card. Bertone avrebbe po-
tuto molto più semplicemente chiedere e ottenere un avvicendamento alla direzione di Avvenire. Quanto a Vian, per attaccare Boffo, al quale ha invece espresso solidarietà, sarebbe bastato evocare con un rigo sull'Osservatore il lealismo cui la Chiesa è tenuta per via del Concordato. Perché due personalità di tale livello avrebbero dovuto esporsi "utilizzando" Feltri? E ci si potrebbe chiedere - sulla scorta delle parole pronunciate dal Pontefice che posto abbia il Vangelo, che insegna a porgere l'atra guancia, in quello che sembra un ben orchestrato piano di vendetta basato su risentimenti per torti subiti, veri o presunti che siano.
Morgan è stato escluso dal Festival di Sanremo a seguito dell'intervista rilasciata al periodico Max in cui ammetteva di fare uso di sostanze stupefacenti. La decisione è stata presa dal direttore di Raiuno, Mauro Mazza, dopo essersi consultato con il direttore generale della Rai, Mauro Masi, e con la direzione artistica della rassegna sanremese, Gianmarco Mazzi. Al momento non è stato ancora definito se un altro artista possa prendere il posto di Marco Castoldi, in arte Morgan. “Siamo aperti al perdono e seguiremo con attenzione un ravvedimento autentico e non strumentale di Morgan altrettanto forte come il messaggio negativo che ha
dato ieri con quelle frasi”, ha detto il dg Mauro Masi intervistato da Barbara Palombelli su Radiodue. “Se Morgan ha voluto dare un segnale, ebbene quello era sbagliato e la Rai ha voluto prontamente reagire. Quel che è successo non lasciava a noi molte alternative”, ha proseguito il direttore generale Masi. Il dg Rai ha sottolineato come “nella gestione degli obblighi derivanti dall'essere il servizio pubblicò' derivi anche la decisione presa di sospendere Morgan dalla gara. “È vero che altri cantanti e altri esponenti del mondo dello spettacolo fanno uso di droga ma il modo in cui è stato spiegato da Morgan non era in alcun modo compatibile”.
Una pattuglia del nostro contingente coinvolta in una esplosione vicino Shindand. La Russa: “Ordigno di scarsa potenza”
Afghanistan, feriti lievemente cinque soldati italiani Ieri mattina una pattuglia del contingente italiano è rimasta coinvolta in un'esplosione verificatasi a circa quattro chilometri dalla FOB (Forward Operating Base) di Shindand, la base operativa avanzata che ospita i militari della Task Force Center su base 1° Reggimento bersaglieri. A seguito dalla deflagrazione un militare ha riportato un sospetto trauma cranico mentre solo leggere contusioni si registrano per gli altri quattro occupanti del blindato "Lince". L'attentato si è verificato ieri mattina, alle ore 13.20 (le 09.50 in Italia). La pattuglia rientrava da un'attività di Key Leaders Engagement (incontro con i prin-
cipali esponenti dei villaggi e dei paesi delle diverse aree finalizzata all'acquisizione di sempre maggiori e più qualificati elementi informativi sulla conoscenza dell'area in cui congiuntamente operano le forze di sicurezza locali ed i militari di ISAF). I feriti sono stati immediatamente trasferiti all'ospedale da campo della base per le cure del caso, i militari hanno raggiunto telefonicamente i familiari per tranquillizzarli sul proprio stato di salute. Sul luogo dell'incidente è intervenuto immediatamente un team Iedd (assetto composto da personale specializzato nel riconoscimento e nella bonifica di ordigni esplosivi)
AFGHANISTAN, ATTENTATO AL CONTINGENTE ITALIANO
per condurre gli accertamenti di rito tesi ad individuare la natura e l'origine dell'esplosione. XCI1413. ''L'ordigno esploso a sud di Herat era per fortuna di modesta entità, non ha praticamente danneggiato il mezzo Lince e i soldati a bordo non hanno riportato ferite degne di rilievo'': lo ha detto nell'Aula della Camera il ministro della Difesa Ignazio La Russa riferendo sull'attentato spiegando che un solo militare italiano ''ha riportato un sospetto trauma non commotivo, che è come una botta in testa''. ''In ogni caso - ha detto ancora La Russa - gli altri militari della pattuglia sono gia' tutti tornati in servizio''.
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QUI ARGENTINA
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Polemica nel grande paese sudamericano: il marito dell'attuale leader della Casa Rosada, Cristina Fernandez, nonchè ex presidente, compra due milioni di dollari in un mese di forte svalutazione della moneta locale. A fine mese guadagna il 10%. E scoppia il caso...
Nestor Kirchner e i dollari BAIRES - Molte cose si possono dire di Nestor Kirchner ma non che non sia abile nel delicato gioco della speculazione finanziaria. Dopo che il suo nome è apparso in una lista diffusa dalla Banca Centrale, l'ex presidente argentino, marito dell'attuale Capo di Stato Cristina Fernandez, ha ammesso di aver comprato ai primi di ottobre del 2008 due milioni di dollari, pagandoli in moneta locale. Fin qui tutto bene, la legge lo permette: il problema è che a fine mese, a causa di una manovra decisa dal governo per far fronte alla crisi finanziaria globale, il peso argentino è stato svalutato del 10%, facendo così guadagnare un po' di soldi a chi aveva deciso di scommettere sul biglietto verde. Poco meno di duecentomila dollari, un'inezia nel patrimonio di undici milioni di dollari dichiarato dai coniugi più potenti dell'Argentina, ma che fa specie se si tiene presente che, al momento dell'operazione, Nestor poteva contare su informazioni privilegiate sulla politica monetaria del governo guidato dalla consorte. Un insider trading ad altissimo livello, l'ultimo di una serie di scandali riportati dalla stampa e dall'opposizione, che ora chiede l'apertura di una inchiesta. “Comprando dollari in un momento di incertezza per il paese - ha scritto ieri Marcos Aguinis su “La Nacion” – l'ex presidente dimostra la scarsa
fiducia nella solidità della moneta e sulla capacità del governo di far fronte alle turbolenze finanziarie. Come dire: “Io mi salvo, voi arrangiatevi da soli”. Kirchner, che non è solito intervenire su queste questioni, si è difeso in un'inusuale lettera alla stampa, dicendo che i dollari non furono cambiati di nuovo in pesos ma usati per comprare un hotel a Calafate vicino allo splendido scenario del ghiacciaio Perito Moreno: non ci avrebbe quindi guadagnato nulla. I dubbi restano. Pochi mesi fa la magistratura ha archiviato un'inchie-
sta per arricchimento illecito per lo straordinario exploit nella fortuna del matrimonio presiden-
ziale cresciuto del 150% in meno di due anni. Per il giudice federale Norberto Oyarbide i gua-
dagni sono stati il frutto d'interessi accumulati in azioni e depositi bancari, di utili negli hotel di loro
proprietà (almeno tre nel Sud del spese) e gli affitti di una trentina di case e appartamenti. Nessuna corruzione ma un'ottima gestione dei propri risparmi. Sta di fatto che si tratta si una fortuna accumulata in un momento di instabilità dell'economia argentina, mai ripresa completamente dal tracollo del 2001 e con problemi di cassa per il pagamento del debito estero. Per far fronte alle rate in scadenza il governo vuole attingere direttamente alle riserve monetarie, una manovra al limite della costituzionalità. Nel lungo braccio di ferro con l'opposizione è già caduta la testa del presidente della Banca Centrale Martin Redrado. E' una battaglia complicata perché l'esecutivo non ha la maggioranza in Parlamento. Nel frattempo il peso argentino continua a perdere terreno sul dollaro, i prezzi dei prodotti importati salgono e l'inflazione galoppa.
Morti e feriti in tutto il paese per incidenti BAIRES - Otto morti e decine di feriti a causa di incidenti che si sono registrati nelle ultime ore in tutto il paese: a Cordoba si è ribaltato un autobus. L’incidente ha provocato la morte di sei persone e il ferimento di più di cinquanta. Sulla Panamericana si sono scontrati due camion e uno dei due conducenti è morto. Un altro incidente mortale si è verificato a Chacabuco. Il primo incidente si è verificato intorno alle 2 di notte in prossimità di Leguizamon, un villaggio vicino al confine tra Santa Fe e Cordoba, a circa 370 miglia di distanza dalla capitale mediterranea. Un autobus Mercedes Benz della compagnia “Palma Blanca” era appena partito da San Juan per dirigersi a Necochea, provincia di Buenos Aires, con 56 passeggeri, due autisti e due aiutanti di bordo. In seguito all’incidente, quattro adulti e due minori sono morti subito, mentre altri 50 sono rimasti feriti, alcuni anche in modo grave. Nel frattempo, sulla Panamericana, due camion sono entrati in collisione al chilometro 32: uno degli autisti è stato ucciso e tre sono stati i feriti. Sempre sulla stessa strada, la Panamericana, tre veicoli si sono scontrati in collisione in un altro incidente, a 25 miglia ad altezza di Don Torcuato, mano nella Capitale. Per completare la scena tragica, sulla strada 7, all'altezza di Chacabuco, si è schiantato un camion e una macchina davanti, lasciando un pedaggio di morti e quattro feriti.
Si apre il dibattito sul Fondo del Bicentenario BAIRES - Il governatore della Terra del Fuoco, Fabiana Rios, è stata aggiunta alla lista dei leader provinciali che hanno deciso di sostenere il Fondo del Bicentenario e ha considerato la sua creazione come “necessaria per finanziare il funzionamento del governo, le infrastrutture e cancellare il debito. Abbiamo bisogno di un fondo destinato a finanziare le operazioni di governo, le infrastrutture e cancellare il debito”, ha detto il presidente di Tierra del Fuego. Non solo: Rios ha anche rilevato che “gli economisti possono discutere su quale sia il modo migliore, ma credo che il governo nazionale, cosi come ciascuna provincia, abbia politicamente il diritto di scegliere quale sia il fondo adatto per finanziare le sue operazioni e il rimborso del debito”. La stessa Rios ha poi continuato affermando che “il Parlamento può dire sì o no al Fondo”, pur rilevando che se dovesse essere negata questa possibilità, “allora si dovranno cercare delle alternative, perché quello che non si può fare è lasciare il paese senza finanziamento”. “La creazione di un fondo per il finanziamento, il rimborso del debito e le infrastrutture, beneficia a prescindere dalla loro nome, anche le province”, ha poi reiterato il governatore. Il quale ha poi concluso lanciando un vero e proprio appello al congresso, che “in ogni caso deve dire se esiste un altro fondo dalle condizioni migliori di quello proposto dal governo nazionale”. Dal canto suo la maggioranza e l'opposizione sono disposti a discutere del Fondo Bicentenario. Su Radio 10, il governatore del Chaco, filogovernativo, Jorge Capitanich ha ribadito che le riserve non devono essere usate come un metodo di finanziamento occulto delle spese”. Capitanich è dunque intervenuto contro la possibilità che le riserve della Banca centrale possano essere utilizzate per altre destinazioni diverse dal pagamento del debito pubblico, come è stato incluso nel Fondo Bicentenario. Tutto questo dopo la decisione finale sull’ormai imminente addio di Martin Redrado alla Banca centrale; immediatamente il governo e l'opposizione hanno cominciato ad avviare la discussione sul Fondo Bicentenario di oltre 6.500 milioni di dollari, che potrebbe garantire il pagamento delle scadenze del debito. Il governatore ha ribadito il suo sostegno al fondo, ma ha anche detto che tali risorse dovrebbero essere usati per le spese correnti o per i lavori di infrastruttura per le province: nei giorni scorsi era emerso che il palazzo del governo aveva tentato i governatori delle province con alcune di queste risorse, al fine di avere il sostegno del Congresso per i propri membri. “Non si dovrebbero usare il pretesto delle riserve come metodo di finanziamento, senza un metodo nel lungo periodo”. Nel frattempo, ha detto in un'intervista con Marcelo Longobardi, il programma ogni mattina su Radio 10, che “non abbiamo provato, non so di alcuna iniziativa legata alla riforma della Carta del BCRA”. Da parte sua, il capo del partito socialista e il senatore Ruben Giustiniani ha descritto come “patetico” il tentativo di barattare voti in seno alla commissione bicamerale “per qualche opera pubblica in ogni provincia”. Nel frattempo, i membri del blocco Perdonismo Federal hanno espresso il rifiuto ad usare “discrezionalità” nelle riserve della Banca centrale per “obiettivi politici di breve termine”. E cosi, a seguito di una riunione presso la sede del Congresso, presieduta dal legislatore Felipe Solá, i dissidenti peronisti hanno anche sollecitato i governi provinciali a “riconquistare i loro redditi federali in modo urgente dato che le riserve della BCRA non devono essere usate con potere discrezionale per fini politici a breve termine, perché in questo modo si potrebbe entrare in una strada di non ritorno per l'iperinflazione”. SALVATORE GIUFFRIDA
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ITALIANI NEL MONDO
Oggi a New York la serata della Ciim con il presidente della Camera Fini Il Messaggio dell’On. Mirko Tremaglia, sotto il cui Ministero nacque la Confederazione Imprenditori Italiani nel Mondo NEW YORK - Si terrà oggi, 4 febbraio, al Grand Hyatt Hotel di New York, la serata con il presidente della Camera, Gianfranco Fini, organizzata dalla Confederazione degli Imprenditori Italiani nel Mondo (CIIM) ed il Consolato Generale d’Italia a New York, in collaborazione con le associazioni GIPI. Impossibilitato a partecipare, Mirko Tremaglia, storico ministro degli italiani nel mondo, tuttora Segretario Generale del CTIM, ha inviato un messaggio agli organizzatori di una manifestazione "di una grande italianità". "Sono stato costretto, per gravi motivi di salute di mia moglie, peraltro in via di guarigione, a rimanere in Italia e non partecipare a questo importantissimo viaggio del Presidente della Camera dei Deputati, On. Gianfranco Fini, che verrà ricevuto dal Congresso degli Stati Uniti d’America e da numerose grandi Personalità politiche", spiega Tremaglia. "Mettiamo quindi a fuoco i nostri programmi, dopo essere stati puntuali l’8 agosto scorso a Marcinelle per la "Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano all’Estero" e poi, sempre puntuali, il 12 ottobre a New York in occasione del Columbus Day dove, ancora una volta, con il bravissimo Antonio Cardillo e gli altri del CTIM ho "assaporato" l’entusiasmo del Tricolore in mezzo all’amore per l’Italia da parte dei cittadini di New York e degli Stati Uniti. A questi eventi – prosegue il decano della Camera – possiamo aggiungere la manifestazione patriottica di Hereford in Texas, organizzata da Vincenzo Arcobelli con i reduci della prigionia della seconda guerra mondiale. Così abbiamo esaltato il nostro patriottismo ed i nostri Comitati Tricolore nel Mondo, che dal 1968 operano in ogni parte del mondo, non solo per l’Italia, ma per la giustizia sociale e per la difesa dei più umili, opponendosi a quanti compiono azioni incivili contro l’emigrazione, in particolare volendo noi ovunque cancellare il reato "inventato" di emigrazione clandestina e dovendo difendere invece sempre quanti osservano le leggi degli Stati che li accolgono". "Abbiamo, come italiani, sofferto anche noi discriminazioni, ingiustizie e soprusi in ogni parte del mondo", ricorda il Ministro. "Ci siamo opposti e abbiamo vinto nella storia raggiungendo il la trionfo di cambiare Costituzione e dare il voto politico a più di 4 milioni di cittadini nostri residenti all’estero. Per queste ragioni al sottoscritto il Sindaco del Comune di Bergamo, Dr. Franco Tentorio, ha conferito solennemente la Medaglia d’Oro con quella motivazione". "Abbiamo donato agli Italiani,
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che avevano attraversato difficoltà e subito umiliazioni - talvolta ignobili e totalmente ingiuste - da chi li voleva colpire con il potere, questa eccezionale soddisfazione del voto, a loro concesso per eleggere Senatori e Deputati nel Parlamento italiano. Ma vi sono, altresì, di grande valore anche internazionale, ben 395 Parlamentari di origine italiana in varie parti del mondo. Questi Parlamentari – ribadisce ancora un volta Tremaglia – costituiscono un punto e un momento straordinario nell’interesse specifico dell’Italia, valutando la possibilità di una collaborazione nostra con tutti i Paesi, dove sono stati eletti. Per fare questo, noi dobbiamo rendere attivo lo strumento di confronto e di collaborazione con tutti questi Paesi, facilitando il colloquio e la discussione anche su argomenti specifici, da quelli culturali a quelli economici e del lavoro, attraverso lo strumento della elezione nel Parlamento italiano della Commissione Bicamerale per gli Italiani all’estero. Ecco il grande strumento, che va approvato, e non più ritardato, da Camera e Senato in Italia. Per chi dice che siamo in disarmo – sottolinea – noi riaffermiamo sempre di più non solo i nostri programmi, ma la nostra Organizzazione". Tremaglia passa quindi a ricordare la storia del Ctim che, scrive, "dal 1968 ha affrontato e vinto le più grandi battaglie della
nostra gente, che da noi è stata convocata come gli Scienziati e i Ricercatori, gli Esuli dell’Istria, Fiume e Dalmazia, gli Imprenditori, gli Artisti, i Ristoratori, le Donne, i Missionari; è in piena operatività nelle sue cariche e nella sue organizzazioni periferiche; dal 1° gennaio è in atto il rinnovo del "Tesseramento 2010" con una tessera nuova che riporta con la mia firma il mio cuore ed i miei sentimenti, che sono ricambiati da tutti voi in modo eccezionale. Vi sono sempre da ogni Stato lontano toccanti episodi che mi incoraggiano sempre più ad andare avanti e che mi commuovono". Per Tremaglia è quindi "indispensabile in questa nuova fase tener conto in termini assoluti che a parte esiste la CIIM – Confederazione degli Imprenditori Italiani nel Mondo – che conta su una propria organizzazione autonoma di grandi possibilità, in particolare negli Stati Uniti con Tomaso Veneroso e in varie parti del mondo, fatta di imprese italiane di grandi capacità, che vogliono tener vivo ed effettivo il rapporto con le imprese italiane. Questi sentimenti – assicura – io li rinnovo in questa occasione esaltante e di grande straordinaria importanza, quale quella della presenza di un grande uomo politico e combattente come il nostro amato Presidente Gianfranco Fini, che in tutti que-
sti anni difficili ci ha dato la possibilità di vincere sfide quasi impossibili terminate con il successo degli emigrati italiani e con una battaglia talvolta di sopravvivenza da parte di tutta l’emigrazione. Questi sentimenti si estendono da parte di tutta l’emigrazione all’Illustre Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, che è stato sempre all’avanguardia nella difesa dei valori degli Italiani nel mondo e della giustizia per tutti gli emigranti". Nel messaggio, l’ex ministro rivolge un "fervido saluto riconoscente" all’ambasciatore italiano negli Usa, Giulio Terzi di Sant’Agata, "uomo di grandi capacità, da tutti riconosciute straordinarie e così valutate anche da tutta la nostra Comunità" e "al Segretario generale del Cgie Elio Carozza, ai suoi collaboratori ed ai rappresentanti delle Associazioni politiche e sindacali". "Un abbraccio veramente pieno di affetto, anche per il momento particolare, a tutti i Comitati Tricolore nel mondo, anche su un piano personale mio e per la straordinaria organizzazione di cui hanno dato prova in questa manifestazione per la visita dell’On. Gianfranco Fini e per tutti i CTIM nel mondo, nella continuità della loro organizzazione e quale manifestazione di grande italianità. Siamo destinati a vincere – conclude – certamente al di là dei Partiti".
EDIZIONE SUD AMERICA Redazione: Uruguay 239 piso 7 apt D C1015ABE Buenos Aires Tel.: 4372-6111 zembot@fibertel.com.ar Stampa: Diario del Viajero Av. de Mayo 666 C1084AAO Buenos Aires Distribuzione: Antonio Felix De Bonis Estados Unidos 1788, 3°piso - 2, Buenos Aires Collaborano: Argentina: Daniel Bellicoso, Salvatore Giuffrida. Brasile: Adriano Bonaspetti, Stefano Andrini Paraguay:Elisabetta Deavi, Antonio Fossati
Unione Stampa Periodica Italiana
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ESTERI
Il nucleare dellʼIran IL PRESIDENTE SI DICE DISPOSTO A FAR EFFETTUARE LʼARRICCHIMENTO IN PAESI TERZI COME PROPOSTO DALLʼONU. GLI USA: LO COMUNICHI ALLʼAIEA
L’ITALIANO GIOVEDI’ 4 FEBBRAIO 2010
Ahmadinejad apre sull’uranio
Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad è intervenuto martedì sera a sorpresa sulla questione del nucleare ed ha detto che il suo paese è pronto a far arricchire in paesi terzi parte del suo uranio, così come proposto dalle Nazioni Unite. “Non ci sono problemi ad inviare il nostro uranio all'estero, c'è chi si agita troppo, noi lo consegniamo al 3,5 per cento e ci viene restituito al 20 per cento nel giro di
qualche mese”, ha detto in un'intervista alla Tv pubblica. In attesa dalla prossima riunione del '5+1', preannunciata per i prossimi giorni, gli Usa hanno replicato che se l'Iran è pronto ad accettare quanto suggerito dall'Onu dovrebbe comunicarlo all'Aiea, l'agenzia per il nucleare delle Nazioni Unite. Il Dipartimento di stato ha chiarito che l'offerta non è rinegoziabile e la Casa Bianca ha affermato che la
proposta originaria “è equilibrata e in buona fede”. Una fonte anonima dell'Amministrazione ha poi detto che gli Usa “sono comunque pronti ad ascoltare” se c'è qualche vera novità. L'Aiea e il Gruppo 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) lo scorso ottobre hanno suggerito che Teheran consegni alla Russia 1.200 dei 1.500 chilogrammi di uranio al 3,5 per cento di cui dispone.
Una volta arricchito al 20 per cento, lo stock verrebbe passato alla Francia che provvederebbe a trasformarlo in combustibile nucleare per un reattore a Teheran che produce isotopi per la cura del cancro. L'Iran non ha mai formalmente accettato l'offerta, chiedendo correttivi che la comunità internazionale ha giudicato inaccettabili. Teheran in passato si era già detta disposta all'arricchimento all'estero ma solo in piccoli quantitativi. L'Occidente mira invece a privare temporaneamente l'Iran di gran parte dei suoi stock per impedirgli di produrre uranio adatto a scopi bellici. Nella sua intervista, Ahmadinejad non ha toccato questo punto cruciale e non ha precisato quanto uranio sarebbe disposto a consegnare. Ma sia pure con il beneficio del dubbio, alcuni osservatori giudicano le sue parole una sorta di apertura, anche se tutta da verificare sul campo. Nonostante i rapporti tra Teheran e l'Occidente continuino essere tesi e la minaccia di nuove sanzioni incomba, i contatti sul nucleare in questi mesi sono proseguiti. La scorsa settimana in sede Aiea si sottolineava che l'accordo è ancora possibile. E al Forum di Davos dello scorso fine settimana, il ministro degli esteri iraniano Manoucher Mottaki aveva affermato che “nuove idee sono in fase di discussione”. Il problema Iran continua ad essere al centro anche della visita in Israele del presidente del
Venti morti nella sciita Kerbala, altri nove nel Blambutt
Sangue in Pakistan e Iraq due attentati fanno 29 vittime La violenza terroristica scuote per l’ennesima volta l’Iraq e il Pakistan. A Kerbala, città santa dell’islam sciita nel sud dell'Iraq, una bomba nascosta in una motocicletta ha fatto 20 morti e 113 feriti. L’ordigno è stato fatto esplodere davanti all'istituto tecnico all'ingresso est della città, nel momento in cui stava passando un gruppo di pellegrini giunti a migliaia per le celebrazioni dell'Arbain, che cade domani. Agenzie locali informano che dieci morti sono stati trasporta-
ti all'ospedale al Husseini e altrettanti sono giunti al centro clinico femminile al Nisaaya. Attentato dai contorni ancora poco chiari anche in Pakistan, dove nella provincia di frontiera del nord-ovest un’esplosione avrebbe causato la morte di nove persone. Le testimonianze ancora frammentarie parlano di tre morti fra i militari Usa specializzati nell'addestramento delle truppe pachistane ai quali si aggiungono tre studentesse, due civili e un soldato pachistano. Le prime rico-
struzioni parlano di un’autobomba scoppiata nel villaggio pakistano di Koto, nel distretto di Lower Dir, all’interno del tehsil (provincia) di Blambutt, nei pressi di una scuola femminile in via di inaugurazione costruita proprio col denaro dell’organizzazione non governativa colpita. Almeno 80 studentesse e tre insegnanti sarebbero rimaste ferite. L'ordigno è esploso al passaggio di un veicolo con a bordo molti giornalisti stranieri che era scortato da un altro della polizia.
ANC0RA SANGUE A ORIENTE
MAHMOUD AHMADINEJAD
Consiglio Silvio Berlusconi e dei suoi colloqui con il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Ieri entrambi hanno evocato la prospettiva di sanzioni più dure verso Teheran, sottolineando il pericolo che il suo programma nucleare rappresenta. Nella sua intervista, Ahmadinejad ha anche parlato di “contatti” con gli Stati Uniti per un possibile scambio tra i tre cittadini americani detenuti dallo scorso luglio con
l'accusa di spionaggio e tre iraniani incarcerati negli Usa. Da Washington è giunta una dichiarazione di disponibilità a risolvere il caso ma la Casa Bianca ha negato che vi siano trattative in corso. Il portavoce Mike Hammer ha detto che gli Usa vogliono la liberazione di “tutti e sei” cittadini Usa detenuti in Iran, aggiungendo che Washington è ‘pronta’ a fornire chiarimenti sugli iraniani incarcerati negli Usa.
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In pista a Sepang CON 299 GP È IL VERO VETERANO DEL MOTOMONDIALE MA LORIS, NOSTALGIA A PARTE, È SEMPRE LO STESSO “SONO COMPETITIVO, MA LE VECCHIE 500 A DUE TEMPI...”
SPORT
Duecentonovantanove Gran Premi e non sentirli. Loris Capirossi si presenta a Sepang, per i primi test della stagione 2010, con un personale record: è lui il veterano della MotoGp. Il pilota di Imola gira sui circuiti del Mondiale dal 1990 (anno dell'esordio con la Honda Rs125) e si è laureato iridato tre volte, due nella ottavo di litro (1990 e 1991), per poi ripetersi in 250 nel 1998, con l'Aprilia. Compirà 37 anni il prossimo 4 aprile e l'11 dello stesso mese, in Qatar, sarà al via della sua 300/a gara, la prima della nuova stagione. In 21 anni di carriera, cosa ha visto cambiare Capirossi nell'ambiente delle corse? “Una volta ricorda, con un po’ di nostalgia - eravamo tutti più rilassati. Facevamo le prove, poi giocavamo a calcio nel paddock. Era più facile legare tra piloti, andavamo in moto e poi in hotel, perché i motorhome non c'erano, o meglio, ce li avevano solo gli americani”. “Oggi - spiega Loris - gli impegni sono maggiori: incontri con la stampa prima del weekend di gara, interviste, tanto tempo nel box per riunioni. Prima, quando non c'era nemmeno la telemetria, si dicevano le proprie sensazioni al capo tecnico che toccava qualcosa e poi ti rimandava dentro a dare gas senza complimenti. Oggi, non dico che queste
FORMULA UNO
La sfida di Capirossi: “Smetto quando smette Vale” Primi giri per Alonso sulla nuova Ferrari
FERNANDO ALONSO
LORIS CAPIROSSI
moto siano semplici, ma abbiamo molti più aiuti per andare forte”. Nella sua lunga esperienza Capirossi ha affrontato tutte le classi del motociclismo, dalla 125 alla 500, fino all'attuale MotoGp. E l'unico, piccolo, rimpianto è per le due tempi e la loro puzza d'olio bruciato. “Non ho mai avuto moto brutte - ricorda - ma quel-
le che preferisco ancora oggi sono le 500 a due tempi. Dovevi stare attento con quelle moto, bisognava dare loro del Lei. Erano gustose perché quando andavi forte era una bella conquista. Oggi con le quattro tempi è arrivata anche tanta elettronica, che aggiusta un po’ le cose”. Dopo tanto tempo nelle corse non è
Il difensore nella bufera potrebbe godere di una vacanza
ancora arrivato il momento di smettere? “A me piace andare in moto - risponde Capirossi - e mi piace correre. Potrei smettere quando lo farà Valentino Rossi. Io sono una persona competitiva, lo sono in tutto quello che faccio, le gare fanno parte della mia vita, quindi finchè potrò cercherò di essere in pista”.
Primo giorno di test per Fernando Alonso alla guida della Ferrari. Il pilota spagnolo ha fatto ieri mattina il suo debutto ufficiale alla guida della F10 con il numero 8. La monoposto, rende noto il sito di Maranello, è uscita per la prima volta dal box alle 10.01 per effettuare il giro di installazione. Poi, dopo i consueti controlli tutto era pronto per il primo run ma una bandiera rossa causata da una macchina ferma in pista ha ritardato il primo run. C'era molta attesa per l'esordio di Fernando in rosso. I responsabili del circuito hanno previsto un afflusso di almeno trentamila persone e già prima dell'apertura della pista si erano formate del-
le code all'uscita dell'autostrada. Al momento dell'uscita e del rientro al box un nugolo di cameraman e fotografi ha accerchiato la vettura tanto da rendere difficoltoso il lavoro dei meccanici, a testimonianza dell'interesse che circonda il binomio Alonso-Ferrari. Il programma tecnico non è stato dissimile da quello che ha seguito Felipe Massa nelle due precedenti giornate di prove. Il primo obiettivo era quello di individuare un assetto base della vettura per poi cominciare a fare le prime regolazioni. Inoltre si è lavorato sulla conoscenza dei nuovi pneumatici Bridgestone e sul comportamento della macchina con diversi carichi di benzina.
Il tecnico giallorosso pensa solo al match con l’Udinese
Ancelotti pronto a dare Ranieri: “Non è la Roma un po’ di pace a Terry la vera rivale dell’Inter” Carlo Ancelotti è pronto a concedere qualche giorno di "vacanza" a John Terry in modo che il capitano del Chelsea possa sistemare con calma le vicende private che lo hanno coinvolto negli ultimi giorni. "Se ha bisogno di un periodo di riposo glielo darò ha detto il tecnico dei Blues al termine della sfida con l'Hull City (1-1) di martedì sera -. Se non ne avrà bisogno, giocherà contro il Cardiff. È un discorso tra me e John, non un problema vostro credo". Terry è alle prese con una bufera che si è scatenata per la presunta relazione extraconiugale con Vanessa Per-
JOHN TERRY
roncel, fidanzata dell'ex compagno di squadra, ora al Manchester City, Wayne Bridge. Il ministro dello Sport ha addirittura chiesto
a Fabio Capello di togliergli la fascia di capitano, e un incontro tra il ct e il giocatore è in programma venerdì. "Ma io e John non abbiamo mai parlato di questo. A me - assicura Ancelotti - piace parlare con i miei giocatori, ma non di queste cose. Per lui non è cambiato nulla. Ha giocato molto bene, sta dando il suo meglio a ogni partita". La vicenda Terry non ha turbato il Chelsea: "L'atmosfera nella squadra è la stessa, non cambia, nulla può disturbare la nostra concentrazione, penso che il Chelsea sia concentrato su ogni partita", conclude.
“Non siamo l'anti Inter. Loro sono su un altro piano”. Ranieri non accetta accostamenti con la squadra che sta dominando il campionato. La sua Roma, dopo un avvio disastroso sotto la gestione Spalletti, ha intrapreso una rincorsa che l'ha portata a risalire al secondo posto, ma per l'attuale tecnico c'è ancora molto da sudare. “Stiamo lavorando ma le difficoltà e le insidie sono sempre dietro l'angolo mette in guardia il tecnico -. Guardare il Milan per credere. Non mi piace illudere i tifosi, continuiamo a lavorare e quello che riusciremo ad ottenere alla fine lo offriremo ai tifosi”. Alla vigilia della semifinale d'andata di coppa Italia con l'Udinese Ranieri recupera Totti, Vucinic e Menez. L'allenatore assicura: “Ho in mente solo la gara di domani (oggi, ndr). Come tengo alta l'attenzione della squadra? Ricordando a tutti dove eravamo appena un girone fa...”.
CLAUDIO RANIERI
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Ecco il nuovo Schumacher il Giornale
Non firma autografi ai bambini ferraristi Martedì 2 febbraio 2010
L’ex re di Maranello snobba tutti e fa uno sgarbo a un piccolo fan. Nei primi test però il campione tedesco è già in forma mondiale: «Mi sento un ragazzo, voglio vincere» FERRARISTA DELUSO MARA DE GAETANO
o Schumi: o Schumi: utografi utografi erraristi erraristi no sgarbo a un piccolo fan
VALENCIA - Alvaro ha otto anni e da un'ora e mezza se ne sta immobile davanti al maniero di Schumacher. Cappellino rosso della Rossa, camicione rampante della Ferrari, indossa roba larga e datata, frutto di un tifo che si tramanda di padre in figlio. Papà lo controlla a vista, «Alvaro, mettiti il giaccone». consiglia. I due tifosi dell'ex ferrarista non mollano la posizione mentre si apre, lenta, la porta del maniero. Come un suono di trombe, una salva di ohh ammirati si propaga mensità motoristica hatra pre-i curiosi al Mercedes centro delfino padso un taxi al dock valenciano dove circuito, le chiavi del maniemensità motoristica hanel preMicael da leggersi rigoro e si è-subito rifugiata so unNon taxi sa Mercedes rosamente alla fortino. chetedesca il suofino cre-- al le chiavi del maniehacircuito, il suo fordo èposteggiato ottimizzare, che non c'è ro e si è perdite subito rifugiata tino: un grigio meganel spazio per di tempo, fortino. Non sa che illungo suo crecaravan roulotte svaghi, distrazioni, niente di è ottimizzare, inche prestito 15do metri preso niente. E la giornata dinon ieric'è spazio ditètempo, dal fratello Ralf.8 un Quando parla per per lui. perdite Alle e di svaghi, distrazioni, niente l'enormità teutonica spacorsa, ancora assonnato, alladi niente. la giornata di in ieri lanca la E porta e finalpresentazione fotografica parla per Allescende 8 un tè eedi mente, in lui. tuta, pit lanedella Mercedes.Cenassonnato, alla si corsa, avvicina, Alvaro porge to metri ancora in tutto. Quindi di presentazione fotografica nuovo chiuso e protetto nelin il foglio all'idolo e l'idolo Mercedes.Cenfortino. Fino alle 10, quando lo pitlanedella scosta e va altrove. to metri in tutto. Quindi noterà il rombo sua exdi ignore e della signori, nuovoSchumacher chiusoilsuoexalliee protetto Ferrari,quando Micael è piùnel fortino. Fino alle 10, quando vo Massa darà il segnale per in forma che mai. Dolce noteràinilpista. rombo della sua ex entrare Ferrari, occhio, perché Ferrari,quandoilsuoexallieSolo allora questo quiMicael non deciderà vede e vomischiarsi Massa daràper il segnale per di ricorda nessuno equalche vuole entrare in pista. istantecon il popolo assiepaasfaltare tutto e tutti, dalSolo to attorno al maniero. Lo farà l'età chealloraMicael avanza al deciderà rosso dicorrere mischiarsi per Mercequalche per nel box del passato, compresi i istantecon il popolo assiepadesgiusto tifosi cheintempoper furono e affacnon to attorno al maniero. Lo farà ciarsi al muretto e guardare dovranno più essere. per correre nel box MercelasuaexRossasfrecciarglidaPersino il intempoper futuro vuole desgiusto affacvanti.Poi,inattesacheilcomasfaltare: per cementarlo ciarsiRosberg al muretto e guardare pagno finisca la prie fermarlo e inciderci malasuaexRossasfrecciarglidaparte di prove, Schumi sopra Schumi titolo vanti.Poi,inattesacheilcomnumero 8, missione compagno Rosberg finisca la pripiuta. maniero ma parte Ildi prove, Schumi Schumacher inquieta come il suo Principe. Pare una fortezza eretta nella notte nel cuore
FERRARISTA DELUSO Michael Schumacher, 41 anni, il più grande pilota di tutti i tempi, 7 volte campione del mondo tra il 1994 e il 2004, 91 gran premi vinti su 250 disputati, è tornato in pista ieri alla guida di una Mercedes GP atre annie mezzodi distanza dall’ultimo gran premio corso con la Ferrari nel 2006. Eccolo mentre esce dal suo«castello» alcircuito valenciano ed evita un piccolo tifoso della Ferrari che gli chiede un autografo scomparirà di nuovo nel ca-
«Mi unaragazzo» unosento sgarbo un piccolo fan inpic: «Mi sento un ragazzo» ospita-
do sta noinpicgranhospitaosità e ondo e. Da-sta ua esagranal olosità , c'è la e one. Daanzetppesa al es, c'è la stanzet-
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CONTROCOPERTINA - SPORT
della F1. Gli altri piloti vanno e vengono dall'hotel e al massimo si riposano in piccole stanze dentro le hospitality.
Micael no. In fondo sta anche in questo la sua grandezza fatta di meticolosità e amore della perfezione. Davanti al
maniero, appesa al motorhome Mercedes, c'è la scala che porta nella stanzetta del suo compagno, Nico Rosberg,
stello al centro del paddock. Qualcuno domanderà: forse scomparirà di nuovo nel cadicendo che da giorni sta studiando leva telemetrie di stello al centro del«si paddock. quanto «incredibile Rosberg? Macché, stalui faQualcuno domanderà: forse sia concentrato, parla cendo una pastasciutta, lo fa starilassarsi». studiando le telemetrie solo di F1 anche a pran-di per La pastasciutRosberg? Macché, «sipezzo sta fazo». ta. È questo l'unico cendo una pastasciutta, lo fa d'Italia è rimasto adNico che nongli sa, ingenuo, per rilassarsi». La pastasciutdosso. Alvaro lo capirà a proche dovrebbe copiare e ta. È questo l'unico pezzo prie spese poche ore dopo, fotocopiare e mandare a d'Italia che gli è rimasto adquando alle 15 Schumi lo mente. Non sa che l'imdosso. Alvaro lo capirà a proschiveràperandarsiaimmermensità motoristica è prieinspese poche ore dopo, gere quel mondo che ama giunta domenica sera quando alle 15 Schumi in pista e non sopporta appe-lo con il proprio jet privato schiveràperandarsiaimmerna spegne il motore. Quel in compagnia solo della gere inche quela mondo ama mondo finestampa testche gli farà fidata addetta e in pista e non sopporta appedire«è statoungiorno perfetdel fisioterapista. Non sa na spegne il motore. Quel to,tuttomiriesceinmodonache l'immensità motorimondo chesento a fineun test gli farà turale e mi ragazzo stica ha preso un taxi dire«è statoungiorno perfetcome nel '91, quando debutMercedes fino al circuito, to,tuttomiriesceinmodonae percorrendo il mioeprisi letai chiavi delsento maniero turale mi unwow!, ragazzo giroepensai che, èmo subito rifugiata neldebutfor-le come nel '91, quando F1 sono davvero veloci». tino. sa cheil ilmio suo tai e Non percorrendo priQuel mondo dove, cantava che le è ottimizzare, credo mo giro pensai che, può wow!, Ruggeri, un dettaglio ucnon spazio per perdiF1 c'è sono davvero veloci». cidereuna poesia.Già. Lapote di svaghi, Quel dove, cantava esia di mondo untempo, bambino che avedistrazioni, nientepuòdi Ruggeri, un dettaglio ucvaunidoloenonl'hapiù.«Peniente. E la giornataLapodi cidereunapoesia.Già. ròfaniente,magariconAlonieri parla lui. Alle 8 esia didiverso». un per bambino che aveso sarà unvaunidoloenonl'hapiù.«Petè e di corsa, ancora assonnato, alla presentaròfaniente,magariconAlonzione so saràfotografica diverso». in pit lane della Mercedes. Cento metri in tutto. Quindi di nuovo chiuso e protetto nel fortino. Fino
a Rossa 408 chilometri senza intoppi. Felipe: «Io e lei stiamo benissimo» va Rossa 408 chilometri senza intoppi. Felipe: «Io e lei stiamo benissimo»
ncia
alle 10, quando noterà il rombo della sua ex Ferrari, quando il suo ex allievo Massa darà il segnale per entrare in pista. Solo allora Micael deciderà di mischiarsi per qualche istante con il popolo assiepato attorno al maniero. Lo farà per correre nel box Mercedes giusto in tempo per affacciarsi al muretto e guardare la sua ex Rossa sfrecciargli davanti. Poi, in attesa che il compagno Rosberg finisca la prima parte di prove, Schumi scomparirà di nuovo nel castello al centro del paddock. Qualcuno domanderà: forse sta studiando le telemetrie di Rosberg? Macché, «si sta facendo una pastasciutta, lo fa per rilassarsi». La pastasciutta. È questo l'unico pezzo d'Italia che gli è rimasto addosso. Alvaro lo capirà a proprie spese poche ore dopo, quando alle 15 Schumi lo schiverà per andarsi a immergere in quel mondo che ama in pista e non sopporta appena spegne il motore. Quel mondo che a fine test gli farà dire «è stato un giorno perfetto, tutto mi riesce in modo naturale e mi sento un ragazzo come nel '91, quando debuttai e percorrendo il mio primo giro pensai che, wow!, le F1 sono davvero veloci». Quel mondo dove, cantava Ruggeri, un dettaglio può uccidere una poesia. Già. La poesia di un bambino che aveva un idolo e non l'ha più. «Però fa niente, magari con Alonso sarà diverso».
felicitàconquegliocchipiccolieviva- noGranpremiaraffica,peròlamac- blemi. Buon per lui e buon per loro, guitodaDellaRosasuBmw-Sauberci. Perché qui non è andato in scena china è giusta e non ha regalato le vistochec'èl'onta 2009dalavarevia Ferrari(a proposito:ilteamexBmw davanti e dietro solo l’esordio della Ferrari della ri- strane sensazioni della F60 all’esor- e soprattutto ci sono la Mercedes e portaancoralasiglatedescabenché curva a far ciao vincita ma anche il debutto del nuo- dio.«Hagiàunottimobilanciamene quella spocguitodaDellaRosasuBmw-SaubernoGranpremiaraffica,peròlamac- Schumi blemi. Buon per inaspettata lui e buon per loro, abbiamotoriitaliani)epoilui:Schufelicitàconquegliocchipiccolievivalencia peròallafineec- voci. Felipe, delqui miracolato, del in pilota Terzo, tre decimi e rotti dietro la ed è un ottimoesegnale è giusta non haavvertirlo regalato le chiauberallesdarintuzzare.Perché vistochec'èl'onta 2009dalavarevia mi. Perché non è andato scena tochina Ferrari(aproposito:ilteamexBmw davanti e dietro dato Eosenza intoppi, ex squadra. «Ah sì?» domandeper finito e invece «sto aldella centori- subito nei primi chilometri» va sul ancheseallavigiliatuttiavevanopiù solo l’esordio della Ferrari strane sensazioni della F60 all’esorportaancoralasiglatedescabenché e soprattutto ci sono la Mercedes e sua VALENCIA - Fernando Alonso perdel lanuoprima volta sibrasiliano. è seduto alla della Ferrari F10 un di Formula è stato già più veloce sia di Felipe Massa che di Michael ure tecniche e per in curva a far ciao cento anzi di più, invece potrei tecnico il «Edguida è più facile o Schumi meno detto checircuito sarebbero stati e si ed domanderà Massa, «Michael vincita ma anche il debutto abbiamotoriitaliani)epoilui:Schue su quella inaspettata spoc- ràUno dio.«HagiàunottimobilanciamenAlonso haottimo abbassato 0"252 ilamiglior tempo ottenuto martedì dal suo compagno Massa e ha messo in fila Schumacher neicento test natabene.Lodia,peròallafineecdatoguidare, persino dadimettere tempi difficilida paragonare poiché haraccontatochequandomihapasfarne altri diValencia. giri da quanto miin 1'11"470 vo Felipe, delamiracolato, del pilota mi. Terzo, tre decimi e rotti dietro la tutti i rivali. Grande entusiaed è un segnale avvertirlo chiauberallesdarintuzzare.Perché 20 mila (paganti) per vedere i primi giri di Alonso con la Ferrari e già prima dell'apertura della pista si erano formate smo degli spagnoli, accorsi in circa chilometri o.408 E senza intoppi, sento forma». truppe dial rosso sua ex squadra. «Ah sì?» domande- code all'uscita dell'autostrasubito nei primi chilometri» va sul ogniteamavrebbeusatodiversicariancheseallavigiliatuttiavevanopiù sato,hasalutatoconlamano?Nonè datoinper finito eLe invece «sto cento punto.Epoiognicosahafunzionato da. ardoradioso di e vestite di benzina, cronometro, siamo sì salutati, ero io possono uninvece sospiro di dall'inizioallafine».Comeadiremiotture tecniche rà e ci si domanderà Massa,ma «Michael o meno detto ilche sarebberoieri, stati così: per cento anzitirare di più, potrei tecnico il brasiliano. «Ed è più facile chi Pedro De la Rosa hacacomel’annoscorso,quandofurostabilito il secondo crono in 1'12"094 facendo megliomolto della Mercedes (1'12"438). quarto posto la Toro Rosso dello spagnolo io di quantoTEST mi -sollievo. invece parlato chiaro.poiché E hadi Schumi Forse nondisi(Bmw dominerà co-mi che lo avevo appenaAlsorpassato». ènatabene.Lodiharaccontatochequandomihapasda guidare, persino da mettere a ha tempi difficilida paragonare farne altri cento giri da Sauber) quanto del campione del mondo Jenson in 1'12"951. Alle sue il Vitaly Petrov con la Renault, Jaime menel2004,magarinonsivinceranAlguersuari (1'12"576), seguita dallanosubitoproblemieproblemieproMcLaren detto: ilButton più veloce è stato Felipe, se- spalle BCLuc il primo russo a mettere piede irenourlandodi e 408 chilometri sato,hasalutatoconlamano?Nonè punto.Epoiognicosahafunzionato ogniteamavrebbeusatodiversicarisento in forma». Le truppe di rosso in Formula 1, con 1'13"097, infine il tedesco Nico Hulkenberg (1'13"669), che sta prendendo confidenza con la Williams. guardoradioso di vestite possono tirare un sospiro di dall'inizioallafine».Comeadiremi- chi di benzina, il cronometro, ieri, così: ci siamo sì salutati, ma ero io VOGLIA DI RISCATTO giorni ha - Insidue i 905 chilometri. Stando sempre esattamente come Eglihapiace. Massa ha sorpassato». imparato quasi tutto da Michael eglio di quanto mi sollievo. cacomel’annoscorso,quandofurohadavanti, invece parlato molto chiaro. Forse non dominerà co-superato cheFelipe lo avevo appena Schumacher, la tecnica e la visione del mondo, le priorità etiche e la gestione dell'acceleratore. Poi fa a modo suo,senaturalmente. Da Schumacher ha imparato anche come sia meglio serenourlandodi menel2004,magarinonsivincerannosubitoproblemieproblemieprodetto: il più veloce è stato Felipe, BCLuc fuggire liberi che seguire le piste altrui. «Essere inseguiti e non inseguitori, questo è il sistema. Adesso però è presto per essere il più veloce. E’ negli ultimi due giorni di prove prima del Mondiale che devo riuscirci». D'accordo, viviamo momento per momento, e questo è un momento sereno alla Ferrari. Accolgono nel tendone persino Michael Schumacher, non uccidono vitelli grassi per lui ma un piatto di pasta glielo regalano, e anche al suo medico. «E' stato carino a venirci a trovare» , commenta Felipe senz'ombra di ironia. Massa ieri ha tirato giù la saracinesca, oggi Alonso debutta ufficialmente sulla Ferrari e il brasiliano si rivedrà la settimana prossima a Jerez. I tecnici hanno facce serene pure se è troppo presto per sentirsi la squadra da battere. Ma in due giorni avrebbero potuto dilapidare intere reputazioni professionali e invece cominciano a sperare di non avere sbagliato tutto. Massa aveva puntato addirittura qualcosa di più sul tappeto grigio del circuito Ricardo Tormo. Da ieri sa di essere ancora un pilota integro, l'uomo che può perdere il Mondiale alla penultima curva ma avrà sempre l'ultima e poi altre ancora per ribellarsi. La macchina meccanica e quella umana insieme per 905 chilometri senza guastarsi, senza soffrire. Bentornate a entrambe.
Massa ci crede: «Batterò Alonso e Schumacher»
ll’antidoping all’antidoping
ti con Di Luca: 2 anni e 280mila euro di multa nti con Di Luca: 2 anni e 280mila euro di multa
ne del dottor Sancoradiatoperpratia il Tribunale anti-
Il vincitore del Giro 2007 era stato trovato positivo all'eritropoietina (Epo) ricombinante di tipo
de i suoi avvocati avevano chiesto tempo per poter fornire il profilo ormonale, ma soprattutto la valu-
innocenza-ribadiscedecisoDiLuca - e con i miei avvocati e i miei periti andrò fino in fondo. Io sono
apertounnegoziodibicicletteefitnessnelcuorediPescara,nonsembraassolutamenteprovatodall’en-