L ITALIANO GIOVEDI’ 7 GENNAIO 2010 - Anno IV - Numero 2 (830 dall’inizio) QUOTIDIANO DELL’ITALIA NEL MONDO
www.litaliano.it
Italia 0,50 euro - Argentina 1 peso
La presidente argentina, Cristina Fernandez, ha ordinato la declassificazione di tutti i documenti sulla "guerra sporca" per fare luce sui crimini commessi dai militari durante la dittatura 1976-83. Il decreto pubblicato oggi afferma che 25 anni dopo la restaurazione della democrazia in Argentina, "non è possibile continuare a mantenere il segreto su queste informazioni con la giustificazione della minaccia per la sicurezza dello Stato" ALLLL A A A PPA AG G.. 44
SARANNO SVELATI I DOCUMENTI “GUERRA SPORCA” ItalianinelMondo
QuiItalia
QuiItalia
Tra Renata Polverini ed Emma Bonino, per la regione Lazio, Pier Ferdinando Casini sceglie la candidata del Pdl
Benedetto XVI: la scienza da sola non basta a comprendere la realtà, serve anche la fede
alla pag. 2
La stampa brasiliana è sicura: il presidente Lula concederà presto l’asilo politico all’ex terrorista Cesare Battisti
a pag. 5
QuiMondo Afghanistan, Holbrooke l’inviato speciale
alle pag. 3 degli Usa a Kabul non ha dubbi:
«Guerra sarà più lunga del Vietnam, la più lunga nella storia americana» pag. 6
Sport Lippi e il futuro bianconero: tutti smentiscono, ma il tecnico della nazionale potrebbe assumere la presidenza della Juve alla pag. 8
PAGINA
2
L’ITALIANO GIOVEDI’ 7 GENNAIO 2010
POLITICA ITALIANA
Regionali, nodi sempre intricati NEL LAZIO L’UDC AVVISA IL CENTROSINISTRA: “SE L’ALTRO NOME È LA BONINO NOI STIAMO CON IL PDL, ABBIAMO CONDIVISO LE SUE POSIZIONI SINDACALI”
“Se la scelta dovesse essere tra Bonino e Polverini, noi e il nostro elettorato siamo per la Polverini, della quale abbiamo condiviso le posizioni sindacali e soprattutto quella per il quoziente famigliare”. Ad affermarlo il leader dell’Udc Pierferdinando Casini, che sembra così sciogliere le riserve sulla posizione che assumerà il partito per quanto concerne le regionali nel Lazio. “In Puglia – ha sottolineato Casini spiegando la decisione di appoggiare il deputato del Pd Francesco Boccia - abbiamo scelto un moderato, perché Boccia è un moderato. Nel Lazio la patata bollente è nelle mani del nostro segretario Cesa, che vedrà come dipanarla”. “Le nostre alleanze variabili sono contro questo bipartitismo finto e fittizio” spiega infine Casini replicando alle critiche del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Intanto, ieri, scambio di auguri tra Ranata Polverini ed Emma Bonino, impegnate entrambe nella corsa alla presidenza della Regione Lazio: “Faccio gli auguri ad Emma Bonino che è una donna che stimo – dichiara la candidata del Pdl -. La strada non è mai in discesa. Le campagne elettorali sono importanti: bisogna conquistare voto
PIER FERDINANDO CASINI
per voto”. “Stimo Renata e penso che nessuna delle due ne uscirà battuta se sapremo dare vita a un confronto civile, senza lacerazioni, veramente antipartitocratico, solo se sapremo liberare la politica da questa nausea che riesce a provocare in tutti” risponde la candidata dei Radicali. La candidatura della leader radicale riceve diversi consensi all’interno del Partito democratico, nonostante il mandato esplorativo affidato al presidente della Provincia di Roma Nicola
Zingaretti: ''Già due mesi fa dissi che nella difficilissima situazione della Regione Lazio che si trova a dover fronteggiare un debito disastroso lasciato dalla giunta Storace serviva una persona come Emma Bonino. Ovviamente confermo il mio giudizio – afferma l’ex candidato alla segreteria Ignazio Marino -. Mi auguro che Nicola Zingaretti, persona capace, intelligente e politico esperto consideri con molta attenzione il fatto che quella di Emma Bonino sia
una candidatura rilevante di una persona di grande prestigio e che è assolutamente in grado di attrarre moltissimi voti del centro sinistra. Non penso che si possa svolgere una valutazione sul Lazio prescindendo dalla candidatura di Emma Bonino''. Una candidatura che, secondo il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri è “un sintomo della spaccatura irreversibile della sinistra, che da Roma a Bari va alla deriva tra risse e faide interne''. ''Sorprende – aggiunge poi Gasparri riferendosi all’Udc - che al centro ci sia chi, pensando a improbabili aspirazioni future, si barcameni preferendo il tatticismo a scelte chiare su programmi”. In Puglia, intanto, il deputato del Pd Francesco Boccia continua a esercitare il mandato esplorativo ricevuto lo scorso lunedì: incassato l’appoggio dell’Udc, resta aperto il problema di Nichi Vendola, il governatore uscente che vorrebbe ripresentare la propria candidatura. E aperti restano in problemi con l’Italia dei valori: dopo il Piemonte, anche in Emilia Romagna e Umbria il partito sospende il confronto con il Pd in attesa che Bersani risponda alla richiesta di chiarimento sulle alleanze avanzata da Di Pietro.
CISL
Casini ‘vira’ verso la Polverini Bonanni: “Pensionati traditi da tutti i governi” I governi, tutti i governi degli ultimi 15 anni, hanno tradito i pensionati, soprattutto quelli con i redditi più bassi. Si è trattato di un "tradimento pesante e ingiustificabile" a fronte di "un atto di responsabilità" da parte dei sindacati. A sferrare l'attacco è il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni che chiede con forza di legare le pensioni al costo della vita. "Le pensioni di base - ha detto sono state troppo esposte al vortice dei prezzi dell'ultimo decennio con l'euro e poi non hanno avuto mai fino in fondo una restituzione che fino agli inizi degli anni '90 c'era completamente quando le pensioni erano legate ai salari". Ma poi, aggiunge, "i governi, tutti i governi non hanno mai voluto adeguare le pensioni all'aumento medio della vita". "Per le pensioni alte - continua Bonanni - c'è irritazione ma la situazione alla fine è gestibile. Per le pensioni basse invece la situazione è davvero drammatica soprattutto per quelle persone senza famiglia o che vivono nelle grandi città dove il costo della vita è più
alto". Per il dirigente sindacale "si dovrebbe almeno applicare la legge che sostituì il legame tra pensioni e salari. I governi, tutti i governi dall'inizio degli anni '90 a ora hanno tradito i pensionati soprattutto quelli con il reddito più basso". La Cisl da anni protesta per questo motivo e conduce una battaglia in questa direzione: "La stiamo conducendo da tempo - sottolinea il leader della Cisl - nella disattenzione generale, l'ultima protesta c'è stata proprio a giugno quando i pensionati del sindacato sono scesi in piazza del Popolo a Roma". Insomma, Bonanni chiede di legare le pensioni al costo della vita "come promise quella legge che è stata tradita da tutti i governi, la legge che sostituì il legame tra salari e pensioni nel '90. Si staccarono le pensioni dai salari - spiega Bonanni perché questo suscitava anticipo di inflazione, un atto di responsabilità che noi facemmo per non aumentare l'inflazione è stata tramutato in un pesante e ingiustificabile tradimento nei confronti dei pensionati
L’ex magistrato critica il discorso del Capo dello Stato
La Casa dello studente crollò perché mancava un pilastro
Anche De Magistris contro Napolitano: “Ombre e omissioni”
L’associazione vittime del terremoto d’Abruzzo “Rabbia per gli studenti”
“Ombre e omissioni” nel discorso di fine anno del presidente della Repubblica. L'europarlamentare dell'Idv Luigi De Magistris torna a criticare Giorgio Napolitano in un lungo intervento nel suo blog. De Magistris parte da una premessa: “L'essere stato magistrato per circa quindici anni e la mia stessa formazione culturale fanno sì che il rispetto delle Istituzioni faccia parte indissolubile del mio Dna. Assoluto è, pertanto, l'ossequio che porto alla Presidenza della Repubblica che rappresenta, tra l'altro, l'unità nazionale, oltre ad essere custode della
Costituzione”. Tuttavia, aggiunge difendendo il suo diritto di critica, “tutte le Istituzioni, ovviamente, sono rappresentate da donne e da uomini e possono essere pertanto, nell'ambito del diritto costituzionale di libera manifestazione del pensiero sancito dall'art. 21, sottoposte a critiche, anche decise, purché con forme rispettose”. Dopo aver ricordato le critiche a Napolitano già formulate in passato sulla promulgazione del lodo Alfano e dello scudo fiscale, De Magistris esprime le sue riserve sul discorso di fine anno: “ancora una volta non è stato
LUIGI DE MAGISTRIS
tale da appassionare gli animi di un Paese depresso, preoccupato, smarrito, tutt'altro che coeso. Signor Presidente, il Paese ha bisogno di rinascere, di una rifondazione, non di una finta normalizzazione”. “Non c'è dubbio - sottolinea De Magistris - che nel Suo discorso ci sono anche passaggi condivisibili. Sui giovani, sull'occupazione, sull'esigenza di un nuovo welfare, sui migranti e, quindi, sulla solidarietà. Ma quante ombre ed omissioni”.
“I risultati della perizia creano rabbia e dolore ancora più profondi ed insopportabili perché ai malefici della natura prima o poi ti devi piegare, a quelle degli umani no. I ragazzi si potevano salvare se tutti, dico tutti, avessero compiuto il proprio dovere”. Sono le parole di Antonietta Centofanti, presidente del comitato delle vittime della casa dello studente, pronuncia per commentare il risultato della perizia sul crollo della residenza universitaria redatta dai consulenti nominati dalla procura. Per la Centofanti, il verdetto della perizia è una trage-
dia nella tragedia. In sostanza dal documento emerge che nell'ala nord mancava un pilastro e quindi ci sono responsabilità umane alla base dei crolli. Antonietta Centofanti ha perso un nipote di 19 anni, morto insieme ad altri sette giovanissimi: ora “per quei percorsi di vita gioiosi e pieni di sogni, spezzati nel fiore della giovinezza”, chiede con determinazione giustizia. “Ci sono responsabilità macroscopiche, nella struttura c'erano 120 posti letto ed una mensa molto frequentata - spiega - non c'è distinzione di ruoli tra architetti, inge-
LA CASA DELLO STUDENTE
gneri, strutturisti e dirigenti. Non si può far finta di non sapere, chi non sa è ignorante e quindi colpevole. Tutti i colpevoli vanno punti senza sconti. Non mi fanno nessuna pietà, né credo nei loro ravvedimenti”. Ed aggiunge: “Vigileremo se questi signori abbiamo incarichi o appalti nella ricostruzione, li vogliamo fuori da ogni percorso di costruzioni”.
PAGINA L’ITALIANO GIOVEDI’ 7 GENNAIO 2010
3
ATTUALITA’
“Alla scienza serve anche la fede”
SANITÀ
L’Angelus al Vaticano IL PAPA, NEL GIORNO DELL’EPIFANIA, RIPRENDE IL TEMA DEL DUALISMO TRA LE DUE SFERE: “I SAPIENTI MAGI EBBERO BISOGNO DELLE INDICAZIONI DEI RELIGIOSI” Morti 2 neonati in pochi giorni Aperta un’inchiesta a Foggia
PAPA BENEDETTO XVI A SAN PIETRO
La scienza da sola non basta a comprendere la realtà, che può essere letta solo attraverso una unità tra “intelligenza e fede, scienza e rivelazione”: “le due luci che guidarono il cammino dei Magi”, “sapienti” ma aperti al mistero di Dio. All'Angelus dell'Epifania papa Benedetto XVI riafferma la necessità di una scienza non “autosufficiente”, aperta “ad ulteriori rivelazioni ed appelli divini”. Umiltà e capacità di ascolto - ha detto il Papa all'Angelus furono le doti principali dei Re Magi, additati quali “modelli” di “autentici
cercatori della verità” ai “sapienti” di oggi. “I Magi - ha spiegato Benedetto XVI - ebbero bisogno delle indicazioni dei sacerdoti e degli scribi per conoscere esattamente il luogo in cui recarsi”, anche se “erano dei sapienti, che scrutavano gli astri e conoscevano la storia dei popoli. Erano - ha proseguito il pontefice - uomini di scienza in un senso ampio, che osservavano il cosmo ritenendolo quasi un grande libro pieno di segni e di messaggi divini per l'uomo. Il loro sapere, pertanto, lungi dal ritenersi autosufficiente, era
aperto ad ulteriori rivelazioni ed appelli divini”. Tanto da non vergognarsi “di chiedere istruzioni ai capi religiosi dei Giudei”. “Avrebbero potuto dire: facciamo da soli, non abbiamo bisogno di nessuno, evitando, secondo la nostra mentalità odierna, ogni ‘contaminazione’ tra la scienza e la Parola di Dio. Invece i Magi - ha sottolineato papa Ratzinger ascoltano le profezie e le accolgono”. In più, giunti alla povera capanna, “avrebbero potuto rimanere delusi, anzi, scandalizzati. Invece, da veri sapienti, sono aperti al mi-
stero che si manifesta in maniera sorprendente”. E invece di tornare da Erode ad annunciare la loro scoperta, accolgono l'avvertimento di un sogno, scelgono “come loro sovrano il Bambinò', custodiscono la loro scoperta “nel nascondimento” L'Angelus dell'Epifania si è quindi chiuso con una invocazione alla Vergine Maria, “modello di vera sapienza”, affinché aiuti gli uomini “ad essere autentici ricercatori di Dio, capaci di vivere sempre la profonda sintonia che c'è tra ragione e fede, scienza e rivelazione”.
INCHIESTA ALL’OSPEDALE DI FOGGIA
La morte a distanza di meno di una settimana di due neonati che erano in due culle adiacenti del reparto di Terapia intensiva neonatale degli Ospedali riuniti di Foggia è al centro di un'inchiesta della Procura della Repubblica: trenta persone, personale sanitario e no, risultano indagate. Lo scrive l'edizione pugliese di Repubblica. L'ipotesi è che i due piccoli, morti il 18 dicembre e alla vigilia dello scorso Natale, siano deceduti per setticemia. Giorgia Mavilia, riferisce
suo padre Mario, era nata il 16 dicembre con un parto cesareo programmato. In seguito a problemi respiratori fu trasferita nel reparto di Terapia intensiva neonatale dove morì due giorni dopo. Nella culla vicina c'era Samuele Volpe, anch'egli nato da un parto cesareo, il quale è morto il 24 dicembre dopo che si è fatto in tempo a battezzarlo, dice il suo papà, Giuseppe. I corpicini sono stati sottoposti ad autopsia di cui non si è appreso il risultato.
L’esperto di televisione e letteratura, autore anche di libri di successo e cammei nel cinema, si è spento all’età di 81 anni
Addio a Beniamino Placido, critico e giornalista È morto Beniamino Placido. Il giornalista de La Repubblica, critico letterario e televisivo è scomparso a Cambridge all'età di 81 anni. Il maestro del costume italiano, era nato a Rionero in Vulture nel 1929 ed era malato da tempo. Placido era un “intellettuale del sud”, proprio come lo definisce il cugino attore e regista Michele, uno di quelli che pur partendo da un'estrazione contadina ce l'aveva fatta diventando famoso poi più come rivoluzionario critico tv che per i suoi approfonditi studi di letteratura angloamericana (di cui aveva, tra l'altro, la cattedra a La Sapienza di
Roma). Era stato infatti oltre che un giornalista, un critico letterario e televisivo per il quotidiano La Repubblica. Arrivato a Roma con la carica di consigliere parlamentare della Camera dei deputati, ottiene l'ufficio di segreteria della Commissione agricoltura. Anche grazie a questo ruolo va spesso negli Usa, ma studia più che il sistema finanziario internazionale, la letteratura angloamericana di cui diventa subito un grande esperto. Ma il successo del grande pubblico gli arriva più tardi e per la sua capacità tutta personale di fare critiche tv originali e colte. Critiche
BENIAMINO PLACIDO
che diventano anche libri. Ovvero: 'Tre divertimenti’, 'Variazioni sul tema dei Promessi Sposi, di Pinocchio, e di Orazio’ (1990) e La televisione col cagnolino 1993, in cui un racconto di Anton Cechov diventa spunto per riflettere sulla tv. Appassionato di calcio, oltre a apparire in video in alcuni programmi come '16 e 35' (1978); Serata Garibaldi (1982) ed 'Eppur si muove’ (1994) era stato anche utilizzato nel cinema come attore sempre in film di un certo impegno come 'Porci con le alì e, nel ruolo del critico teatrale, nel film di Nanni Moretti 'Io sono un autarchico’.
PAGINA
4
QUI ARGENTINA
L’ITALIANO GIOVEDI’ 7 GENNAIO 2010
La decisione del capo del governo fare luce su crimini commessi dai militari durante dittatura
La Kirchner toglie segreto di stato a documenti “guerra sporca” BAIRES - La presidente argentina, Cristina Kirchner de Kirchner, ha ordinato nella giornata di ieri la declassificazione di tutti i documenti sulla "guerra sporca" per fare luce sui crimini commessi dai militari durante la dittatura 1976-83. Il decreto pubblicato dal governo afferma che 25 anni dopo la restaurazione della democrazia in Argentina, "non è possibile continuare a mantenere il segreto su queste informazioni con la giustificazione della minaccia per la sicurezza dello Stato". Non solo, ma rendere pubblici questi documenti è diventato ancora più necessario con la riapertura di numerosi casi di abusi di diritti umani. Durante il regime militare, migliaia di persone sono scomparse durante "la guerra sporca" contro i dissidenti politici.
Governo multa Telefonica e soci Telco per non aver ottemperato a disposizioni Antitrust BAIRES - Multa milionaria da parte del governo Argentino a Telefonica e ai soci Telco. Il governo di Buenos Aires ha annunciato di voler sanzionare Telefonica con una multa da 27,2 milioni di dollari (circa 104 milioni di pesos) per non aver ottemperato alle disposizioni in materia di Antitrust in relazione al possesso di alcuni asset che le conferiscono una posizione dominante nel Paese. Il colosso spagnolo controlla Telefonica Argentina e, dal 2007, possiede la maggioranza relativa di Telco, la holding che controlla il 22,4% di Telecom Italia. Quest'ultima controlla circa la metà del capitale di Telecom Argentina. Secondo il ministro dell'Economia, Amado Boudou (nella foto), Telefonica "ha una posizione di mercato molto forte". Secondo l'edizione on line del Clarin, "sebbene Telecom Italia abbia iniziato il processo per la vendita della metà di Telecom Argentina, per il governo argentino non sono stati ancora compiuti tutti i passi richiesti dalle autorità regolatorie a settembre e cioè la vendita da parte di Telefonica e Telco delle loro quote nella società di telecomunicazioni argentina. Il Governo argentino intende inoltre multare gli altri soci di Telco: secondo l'edizione on line del quotidiano Los Andes, nel caso di Pirelli, la sanzione è di 35 milioni di pesos, per Mediobanca di oltre 17 milioni, per Intesa Sanpaolo di 17 milioni, per Generali 43 milioni e per Sintonia 17 milioni.
L’Argentina e i fantasmi del 2001 Alpinista italiano muore in Patagonia
BAIRES - Argentina ultimo atto. La crisi istituzionale che si è aperta ieri tra la presidenta Cristina Fernandez de Kirchner e il governatore della Banca centrale Martin Redrado, offre uno spaccato di un Paese che, superata una depressione economica sfociata in un default 2001, avviato un circolo virtuoso che ha saputo resistere alla crisi
mondiale di questi ultimi 18 mesi, scivola sullo scontro tra poteri dello Stato. L'incidente sarà superato ma inevitabilmente riporta la mente agli anni bui, 2001-2002, in cui pareva che il Paese sprofondasse si avvitasse in una depressione decennale. Così non è stato: dal 2003 al 2009 i miglioramenti sono stati cospicui, soprattutto in
di stabilità termini macrofinanziaria. Ora però il braccio di ferro tra Governo e Banca centrale potrà avere un effetto negativo sulla riapertura dello swap indirizzata ai 190mila risparmiatori italiani che posseggono ancora i tango bonds. A giorni avrebbe dovuto esser ufficializzata, ma lo scontro di ieri fa svanire ogni certezza.
TRENTO - Ancora una tragedia sulle montagne argentine. Un alpinista trentino, Fabio Giacomelli, 51 anni, è stato travolto e ucciso da una valanga sul Cerro Torre, una delle cime
più affascinanti e impegnative della Patagonia, in Argentina. A dare la notizia - secondo il sito web del quotidiano Trentino - è stato il suo compagno di spedizione, Elio Orlandi, 55
anni, anche lui della Provincia di Trento. I due stavano portando in cima al Cerro Torre le ceneri di Cesarino Fava, figura storica dell'alpinismo italiano, scomparso l'anno scorso.
L’ITALIANO GIOVEDI’ 7 GENNAIO 2010
PAGINA
5
ITALIANI NEL MONDO
Il 2010 sarà l’anno di Cesare Battisti? La stampa brasiliana non ha dubbi: il presidente Lula concederà l’asilo politico all’ex terrorista EDITORE Cooperativa Editoriale L'Italiano Soc. Coop. a mutualità prev. Srl P.Iva 09341041003 REGISTRAZIONE Tribunale di Roma: 492007 del 02.03.2007 ROC: 15506 DIRETTORE Gian Luigi Ferretti VICEDIRETTORI Tullio Zembo - Edizione Sud America DIRETTORE RESPONSABILE Salvatore Santangelo COLLABORANO Italia: Stefano Pelaggi, Eugenio Balsamo, Simone Nastasi, Pasquale Campolo, Mara De Gaetano Francia: Carlo Erio Germania: Alessandro Chiodo Svizzera: Antonio Zulian Principato di Monaco: Fabrizio Carbone USA:Luigi Solimeo, Nino Antonelli
SAN PAOLO - Il 2010 che si é appena aperto dovrebbe essere contrassegnato, nelle relazioni tra Italia e Brasile, dalla soluzione definitiva, una buona volta, del «caso Battisti»: secondo indiscrezioni, il presidente della Repubblica Luiz Inácio Lula da Silva prenderá infatti la propria decisione non oltre il primo semestre. Dopo la controversa sentenza dell’Alta corte, oggetto anche d’una successiva pronuncia interpretativa, il presidenteoperaio ha dichiarato che l’ultima parola sull’intricata vicenda relativa a Cesare Battisti spetterá soltanto a lui, e che il Supremo tribunale federale (Stf) ha avuto comunque tutto il tempo a disposizione per le proprie valutazioni
al riguardo. La presa di posizione é stata fatta naturalmente propria dal ministro della Giustizia Tarso Genro, secondo cui l’Stf non é un «negozio in saldi» e non puó cambiare le proprie decisioni «al calar della notte», quando ormai le udienze sono giá chiuse. Inoltre a suo giudizio, i giudici non avrebbero fatto altro che confermare l’ovvio, cioé che il capo dello stato dovrá attenersi al trattato di cooperazione giudiziaria tra Italia e Brasile. Alla vigília delle festivitá, il senatore paraense José Nery, della formazione della sinistra radicale Psol (Partido socialismo e libertade), ha lamentato che l’italiano passerá un altro Natale
in carcere, a causa dell’inosservanza della legge e della Costituzione brasiliana. DECISIONE SCONTATA PER LULA ? - I rumors da Brasília sono insistenti: Luiz Inácio Lula da Silva attenderá che il fascicolo sul «caso Battisti» gli venga trasmesso dal Supremo tribunale federale, e soprattutto aspetterá che i politici del Belpaese siano distratti da qualche altra vicenda. Ma alla fine confermerá per Cesare Battisti l’asilo político, giá concesso da Tarso Genro. Lula ha giá dato svariati segnali sull’intenzione di muoversi in questo senso, e le stesse recenti e ottimistiche dichiarazioni di Luís Roberto Barroso, il legale dell’italiano, vanno in que-
sta direzione. La controversa sentenza dell’Alta corte ha dunque avuto l’unico effetto di ridurre, ma solo lievemente, i margini di manovra del presidente. LULA CONTRO LA CORTE SUPREMA - «L’estradizione di Cesare Battisti è una decisione che spetta a me, non mi importa di cosa sostiene il Tribunale Federale». Con queste parole il presidente brasiliano Ignacio Lula ha aperto una questione non solo politica, ma anche giuridica sull’eventuale crisi istituzionale che può aver luogo quando un capo di Stato e una Corte suprema si arrogano il diritto di avere una supremazia nel prendere una decisione.
Maracaibo: increscioso episodio coinvolge collettività abruzzese MARACAIBO - Increscioso episodio tra abruzzesi del Venezuela, come riferisce Gianfranco Di Giacomantonio da Maracaibo. Con un provvedimento disciplinare di esplulsione per 5 mesi nei confronti del Presidente della Federazione delle associazioni Abruzzesi in Venezuela Giovanni Margiotta, si chiude la vicenda che coinvolse oltre al suddetto, un funzionario del Consolato italiano di Maracaibo. Un acceso diverbio, verificatosi all’interno del Centro Italo, nello scorso mese di novembre, era rapidamente degenerato. I due , infatti, dimentichi dell’onorabilita’ del luogo degli incarichi ricoperti si abbandovano a un colorato litigio da osteria. Ciò ha costretto la giunta direttiva del Centro Italo di Maracaibo, dopo un’attenta valutazione e con i riscontri del caso, a prendere un provvedimento disciplinare esemplare e drástico per una caduta di stile da parte di chi dovrebbe rappresentare autorevolmente la collettivita’ italiana ed abruzzese. Restano, nel frattempo, sempre pendenti i ricorsi al TAR in atto per presunte irregolarita nell’elezione dei rappresentanti del CRAM (Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo), sono stati aperti rispettivamente da due associazioni abruzzesi e molisane, a dir loro, non coinvolte nell’agone elettorale. Cosi’ come continuano le polemiche intorno all’elezione del rappresentante giovane, in seno allo stesso CRAM, risultato eletto perche único giovane in tutto il paese ad aver presentato la sua candidatura. “Ci auguriamo – scrive Di Giacomantonio – che si possa far chiarezza su questi ultimi episodi per riportare serenita’ e pace in una comunita’ che ha bisogno di rappresentare il meglio della nostra regione nel mondo ma che negli ultimi tempi sta vivendo una fase molto contrastata”.
ITALIA Redazione: Palazzo Patrizi Montoro Piazza San Luigi de’ Francesi, 37 00186 Roma Tel.: 0664760600 redazione@litaliano.it Stampa: Telestampa Centro Italia Srl Località Casale Marcangeli Oricola (AQ) EDIZIONE SUD AMERICA Redazione: Uruguay 239 piso 7 apt D C1015ABE Buenos Aires Tel.: 4372-6111 zembot@fibertel.com.ar Stampa: Diario del Viajero Av. de Mayo 666 C1084AAO Buenos Aires Distribuzione: Antonio Felix De Bonis Estados Unidos 1788, 3°piso - 2, Buenos Aires Collaborano: Argentina: Daniel Bellicoso, Salvatore Giuffrida. Brasile: Adriano Bonaspetti, Stefano Andrini Paraguay:Elisabetta Deavi, Antonio Fossati
Unione Stampa Periodica Italiana
F.U.S.I.E.
PAGINA
6
L’ITALIANO GIOVEDI’ 7 GENNAIO 2010
ESTERI
Afghanistan, situazione ancora complicata L’INVIATO SPECIALE DEGLI USA A KABUL HOLBROOKE AVVISA: “LA GUERRA DURERÀ MOLTO, SARÀ LA PIÙ LUNGA DELLA STORIA AMERICANA”
“Sarà peggio che in Vietnam” La guerra in Afghanistan sarà più lunga di quella in Vietnam e la più lunga in assoluto della storia americana. Lo afferma in un'intervista al settimanale 'Die Zeit' l'inviato speciale di Barack Obama per l'Afghanistan e il Pakistan, Richard Holbrooke. "Durerà più di quella del Vietnam e si rivelerà come la più lunga della storia americana", spiega Holbrooke, secondo il quale la situazione attuale è ancora più complicata di quella che gli americani incontrarono per combattere Ho Chi Minh. "Questa guerra è più difficile", afferma, poiché "il Vietnam del Nord era il nemico e potevamo bombardarlo, ma il Pakistan è un nostro alleato". Holbrooke aggiunge che "in nessun'altra guerra americana" il terreno di combattimento e la logistica hanno presentato "una sfida così spaventosa". L'incaricato di Obama riafferma che gli Stati Uniti non ripeteranno l'errore compiuto dall'Urss, che nel ritirarsi dall'Afghanistan ha lasciato campo libero ai talebani. Un ritiro americano avrebbe come conseguenza l'afflusso di "migliaia di nuove reclute al terrorismo", poiché i vertici dei talebani sono "strettamente legati ad Al Qaeda". Holbrooke manifesta anche qualche preoccupazione di fronte alle resistenze dell'opinione pubblica tedesca ad un ulteriore invio di truppe in Afghanistan. Dopo aver sottolineato che un rafforzamento della presenza occidentale è
AFGHANISTAN, SARÀ UNA GUERRA LUNGA
"nell'interesse nostro, ma anche della Germania", Holbrooke esprime le sue perplessità con questa domanda: "I tedeschi terranno conto di questo comune interesse?". Nei giorni scorsi aveva creato forti polemiche la dichiarazione della papessa protestante, Margot Kaessmann, che in diverse interviste ha
chiesto il ritiro del contingente tedesco dall'Afghanistan. "Anche sulla base dei criteri della Chiesa evangelica tedesca questa guerra non è giustificabile", ha spiegato la signora Kaessmann, "per questo il conflitto violento deve cessare al più presto ed i soldati tedeschi devono essere ritirati prima possibile".
Intanto almeno cinque persone, tre agenti e due bambini, sono morti per l'esplosione di un rudimentale ordigno (ied) al passaggio di un convoglio congiunto di forze internazionali e dell'esercito afghano nella provincia di Nagarhar (Afghanistan orientale). Nello stesso tempo, in un altro attentato di proporzioni
minori 20 persone sono rimaste ferite per lo scoppio di un potente ordigno in Haman Square a Khost City, capoluogo della omonima provincia sud-orientale di Khost. Il portavoce del governo di Nagarhar, Ahmed Zia Abdulzai, ha detto che gli attentatori hanno attivato a distanza un ordigno quando il con-
Mohammed al-Hanq nelle mani della polizia a Sana’a
Arrestato dalle autorità yemenita il numero uno locale di Al Qaeda Il capo di Al Qaeda nello Yemen, Mohammed alHanq, è stato catturato ieri dalla polizia dello stato arabo. E’ quanto hanno comunicato le autorità yemenite annunciando quello che sarebbe un colpo fondamentale nella lotta al terrorismo da parte di Sana’a, dove hanno intanto riaperto le ambasciate francesi e britanniche, chiuse nei giorni scorsi dopo il pericolo di possibili attacchi. Mohammed alHanq era stato ferito nei giorni scorsi dopo un conflitto a fuoco nella città di
Hanak, nel quale avevano perso la vita altri due terroristi. Il leader di Al Qaeda in Yemen è stato catturato in un ospedale della località di Raida, nella provincia di Amran, a nordovest della capitale: una cattura fondamentale se si considera che era lui a capo del gruppo responsabile delle minacce che avevano portato alla chiusura delle ambasciate, compresa quella americana. La polizia yemenita ha intensificato ulteriormente le attività antiterrorismo dopo aver ricevuto segna-
li di fiducia e di lode da parte degli Stati Uniti, per gli ultimi progressi fatti nella lotta contro il gruppo estremista. In mattinata, si è registrato intanto un allarme bomba, rivelatosi infondato, all’ambasciata americana a Berna, in Svizzera. L’allerta era scattata dopo il ritrovamento di un oggetto lasciato incustodito e identificato come “pacco sospetto”: dopo l’isolamento della sede diplomatica gli artificieri hanno fatto brillare il pacco, che non conteneva però nulla di pericoloso.
COLPO CONTRO AL QAEDA NELLO YEMEN
voglio era in transito nel villaggio di Mazina, distretto di Rodat, e si dirigeva verso una zona dove è in sviluppo un progetto di ricostruzione. Oltre alla cinque vittime di cui due di minore età, ha indicato il portavoce, nelle locali strutture sanitarie sono stati ricoverati 15 feriti, fra cui vari bambini.
PAGINA L’ITALIANO GIOVEDI’ 7 GENNAIO 2010
Eʼ tornata la Serie A I BIANCONERI PASSANO 2-1 A PARMA: FERRARA SALVA LA PANCHINA. BALOTELLI, GOL E POLEMICHE A VERONA ROMA BEFFATA NEL RECUPERO, PARTENOPEI QUARTI
SPORT
7
Inter campione d'inverno, e sempre a +9 sulla Juventus, che vince a Parma con uno scatto di orgoglio che allontana da Ferrara lo spettro di un divorzio anticipato. A decidere la sfida all'ora di pranzo di Verona è Balotelli, ancora una volta gol e polemiche. A fine partita l'attaccante punta il dito contro il pubblico di Verona (“mi fa sempre più schifo”) per i fischi ricevuti, suscitando la difesa di avversari, dirigenti e del sindaco Tosi, e un rimprovero anche da Mourinho. Due ore più tardi, risponde la Juve che - come dice Ferrara - ora non fa più corsa sull'Inter ma su stessa, per ritrovarsi. La prima partita dell'anno è anche la prima del recuperato Bettega, in tribuna a Tardini, e l'esordio è fortunato: per la Juve che vince grazie a un autogol di Castellini, per 'PennaBianca’, ma soprattutto per Ferrara la cui posizione era traballante. Domenica nuovo esame, la sfida al Milan. Il turno di campionato, quello della Befana, ha detto anche che nel giorno delle quattro vittorie in trasferta, tra cui spicca quella del Napoli di Quagliarella (bellissimo il suo gol) a Bergamo che inguaia di brutto l'Atalanta, contestata dai suoi tifosi, e lancia i partenopei da soli al quarto posto, l'occasione
CIRO FERRARA
più grossa l'ha sprecata la Roma.Dopo aver dominato il Cagliari (che di solito in casa sa farsi valere) ed essere andata sullo 0-2, nei minuti di recupero la formazione di Ranieri ha un calo di concentrazione fatale che le costa due reti (ma quella di Lopez è apparsa viziata da un fallo su Cassetti) e quindi due punti in più in classifica. A dare il colpo fatale è Daniele Conti, figlio d'arte. Ma più che uno scappellotto di Bruno al figlio, fa notare Ranieri, è la Roma a doverlo dare a se stessa. È il Napoli guidato da Mazzarri a scavalcare la coppia Roma-Parma e a insediarsi al quarto posto: se continua così, dice il tecnico livornese, si può parlare di miracolo. Di proporzioni inaspettate (1-5) è il successo della Fiorentina sul campo del Siena, che acuisce la crisi della squadra della Città del Palio e fo-
menterà la rabbia dei tifosi, che hanno visto la loro squadra travolta proprio nel match che non si può perdere, contro i rivali più detestati. Mentre Prandelli ha l'ennesima conferma che può contare su Gilardino (due gol), a Siena l'unica speranza di salvezza sembra essere l'avvento di Massimo Mezzaroma, l'imprenditore che da lunedì prossimo dovrebbe diventare il nuovo padrone della società, per poi procedere alla rivoluzione del parco-giocatori e dello staff dirigenziale (probabile l'arrivo di Michele Uva come direttore generale). Non è escluso che anche Malesani corra dei rischi.La giornata premia le scelte di mercato del presidente della Lazio Claudio Lotito, davanti al quale Floccari, arrivato appena ieri nella Capitale, segna i due gol che lanciano i biancocelesti verso il successo contro
il Livorno in un autentico spareggio-salvezza. È lui il nuovo acquisto più decisivo, con Pandev e Felipe già impiegati nelle rispettive squadre (Inter e Fiorentina). Quanto alla Lazio, la squadra va comunque rafforzata, reclama Ballardini. Sersi Cosmi ha invece confermato la propria tradizione negativa quando affronta i biancocelesti, ma anche che ha bisogno di un attaccante a prescindere dal destino di Lucarelli. In Sampdoria-Palermo nell'arco di un minuto timbrano il cartellino i due protagonisti più attesi, ovvero Cavani per i rosanero e poi Cassano (al secondo gol consecutivo in campionato dopo un periodo buio) per i doriani. Il risultato è giusto, quindi c'è poco da recriminare per i due tecnici, ed ora Del Neri e Delio Rossi continuano la caccia ad un posto in Europa. Infine Bari-Udinese, con la netta vittoria della quadra di casa, e Catania-Bologna. Qui hanno prevalso il fattore campo e la maggiore grinta degli uomini di Mihajlovic, che abbandonano l'ultimo posto in classifica e si portano ad un solo punto dagli emiliani. Per il tecnico serbo è anche una bella rivincita personale sulla squadra che l'aveva prima chiamato e poi esonerato nel corso della stagione passata.
1-0 AL CHIEVO
La Juve torna a vincere, Quagliarella lancia Napoli L’Inter fatica un po’ ma parte col piede giusto Il 2010 inizia con una vittoria per l’Inter capolista in campionato. Allo stadio “Bentegodi”, nell’anticipo della diciottesima giornata di serie A, i nerazzurri di Josè Mourinho superano 1-0 il Chievo. Decisiva la rete di Balotelli. Il tecnico dei clivensi, Di Carlo, parte con il 4-3-1-2: fiducia a Bentivoglio, schierato alle spalle delle punte Bogdani e Pellissier. L’Inter lamenta con molte assenze a centrocampo (squalifiche di Stankovic e Thiago Motta e infortuni di Muntari e Cambiasso) e con l’innesto dal primo minuto del nuovo acquisto Goran Pandev. L’attaccante macedone, ex Lazio, completa con Sneijder e Balotelli la linea di trequartisti dietro Milito unica punta. Gara vivace sin dalle prime fasi: dopo un giro d’orologio Pellissier dalla fascia sinistra lasciava partire un gran tiro deviato in corner da Julio Cesar. Al 6’ calcio di punizione di Marcolini con palla sopra la traversa. Al 12’ contatto in
area Cordoba-Pellissier ma l’arbitro lasciava correre. E sul conseguente contropiede nerazzurro l’Inter sbloccava il punteggio: Balotelli calciava due volte verso la porta di Sorrentino e al secondo tentativo spediva la sfera in fondo al sacco nonostante la respinta oltre la linea bianca di un difensore avversario. Nella ripresa, al 2’, scontro aereo fra Pellissieri e Chivu con conseguenze più importanti per il romeno, costretto al cambio. Al suo posto Mourinho inseriva Materazzi. All’8’ occasione per il Chievo con Pellissier, lesto a girare in porta ma Julio Cesar in uscita negava la rete all’attaccante. Al 17’ il neoentrato Abbruscato da posizione vantaggiosa deviava un assist di Luciano ma non inquadrava lo specchio della porta. In classifica l’Inter sale a quota 42 punti, undici lunghezze in più del Milan, questa sera impegnato nel posticipo casalingo con il Genoa. Seconda sconfitta consecutiva per il Chievo.
Il club di Mancini ha accumulato un passivo di 103 milioni
Nessun problema al ritorno dell’italiano in F1 per il patron
Perdite record nel 2009 per il Manchester City
Ecclestone apre a Briatore “Sarebbe il benvenuto”
Perdite record per il Manchester City che ha chiuso la gestione amministrativa dello scorso anno con un passivo di 103 milioni di euro. Nella storia della Premier League peggio dei Citizens ricorda l’Independent era riuscito a fare il solo Chelsea, nella stagione 2004/2005, facendo registrare un deficit di 156 milioni di euro. Una voragine che lo stesso City però rischia di superare quest’anno avendo già perso solo in estate quasi 140 milioni per l’acquisto di Gareth Barry, Emmanuel Adebayor, Kolo Tourè, Roque Santa Cruz, Joleon Lescott e Carlos Tevez. I conti del club di Eastlands resi pubblici oggi
ROBERTO MANCINI
si riferiscono alla stagione 2008/2009 quando al City of Manchester stadium erano arrivati Robinho (in estate), Shay Given, Craig Bellamy, Nigel de Jong e Wayne Bridge (durante la sessione invernale), per un investimento complessivo di 100 milioni di euro. Dal suo sbarco in Inghilterra lo sceicco Mansour, tra takeover del club, acquisto di giocatori, stipendi e ristrutturazione delle strutture della società, ha investito 859 milioni di euro. E non sembra intenzionato a fermarsi: il prossimo colpo sarà quasi certamente Patrick Vieira, destinato a diventare il primo acquisto dell’era Mancini.
Bernie Ecclestone non avrebbe alcun problema ad accogliere nuovamente Flavio Briatore. Il Tribunale di Parigi ha annullato la radiazione dell’ex team principal della Renault da tutte le attività nel settore dello sport dell’automobile per la vicenda dell’incidente simulato da Nelsinho Piquet, ma la Fia ha promesso battaglia. Ecclestone aveva già criticato la decisione di radiare Briatore. “Ho detto a suo tempo che neppure gli assassini meritano l’ergastolo e i giudici sembrano essere d’accordo - spiega il boss della F.1 al Daily Express. È il benvenuto a ritornare nel paddock. È una persona di grande carattere,
FLAVIO BRIATORE
ma non sono sicuro se questo è ciò che vuole fare adesso. Secondo Ecclestone è sbagliato che la Federazione mondiale dell’Automobile continui la sua battaglia. “La vicenda non è finita e il cammino sarà lungo - continua - La corte ha detto che la squa-
lifica era sbagliata, e la FIA non può ricominciare tutto da capo con una nuova udienza. Si andrebbe avanti all’infinito e questa sarebbe la cosa peggiore. Sarebbe meglio se tutti si sedessero attorno a un tavolo per vedere cosa si può fare”.
anca alla poltrona ident: Lippi for president: la Juve non rt uò dirlo PAGINA
8
SPORT
F1, Singapore-gate Oggi Parigi potrebbe riabilitare Briatore
L’ITALIANO GIOVEDI’ 7 GENNAIO 2010
Oggi pomeriggio il Tribunale di grande istanza di Parigi si pronuncerà in meritoal ricorso d Flavio Briatore contro la sentenza di radiazione dalla F1 emessa dalla Federazione dell’au vent to lo scorso settembre per i fatti del Singapore-gate (l’incidente di Piquet). Visti i molti viz conc sollevati sul processo e la sentenza Fia, in molti s’attendono la riabilitazione del manage italiano. Briatore non sarà presente a Parigi. «non
può dirlo. E Blanc aspetta ordini a panca tta ordini alla poltrona
Dalla panca alla poltrona per Marcello Lippi. La società bianconera all’erta: non smentisce e non conferma. C’è stima, ma fra sei mesi avrà un impegno duro, meglio non anticipare i tempi
previsione, a tempo debito... TORINO - La Juventus, Sei mesi, fino al ufficialmente, tace. L'ipotesi Mondiale. La Juve da una - fatta ieri da Il Giornale - parte e Lippi dall'altra: non che Marcello Lippi possa avversari, ci mancherebbe diventare il prossimo presi- altro. Però: uno con la misdente della società bianco- sione di riconfermarsi camnera non è stata accompa- pione del mondo, l'altra con Domenico Latagliata gnata da una smentita la necessità di vincere qualdiretta da parte della socie- cosa di concreto salvando tà di corso Galileo Ferraris. nel frattempo la panchina LaJuventus,ufficialmenTorinoera Diversa stata la reazio- di Ferrara. ne di qualche giorno- fa, «Dada quell'ormai famoso te, tace. L'ipotesi fatta ieri Il quando prontamente sul incontro a pranzo tra Blanc Giornale che Marcello Lippi sito societario-era apparso il e Lippi, se ne sono dette di «non se ne parla nemmetutti i colori - è il pensiero di possadiventareilprossimopreno» sulle ipotesi di un avvi- chi vive a stretto contatto sidente della società cendamento in panchina e, bianconecon la società bianconera, addirittura, sulla possibilità pur nonda facendone parte -. ra non è stata accompagnata che Chiellini e Buffon potes- La realtà è che, oggi, ogni una prendere smentita ladiretta parteè prematuro. sero via da discorso dell'Inghilterra. Bisogna rimanere concendellasocietàdicorsoGalileoFerUn possibile Lippi sulla trati sugli obiettivi immeraris. Diversa era stata reazioè la scrivania presidenziale diati e a medio termine, una «non notizia», sussur- fa,tifando nedi qualchegiorno quando prima Juve e poi rano in sede. Volendo signi- Italia». Il «prematuro» prontamente sul sito societario ficare che lo stesso ct azzur- diventerà però attualità una era apparso il che «non ne parla ro ha già dichiarato nonse volta conclusi i Mondiali, tornerà in bianconero «né perché «non c'è dubbio che nemmeno»sulleipotesidiunavper fare l'allenatore, né il esista compatibilità tra vicendamento in la panchina dirigente». Lippi, per Ferrara ee,Lippi. Ma questa verità, disse: «direttore tec- non è una addirittura, sulla possibilità chenovità». E, allora, nico», che è un’altra cosa. se il buon Ciro siederà Chiellini e Buffon a metà potessero Punto. In realtà, ancora sulla panchina bianmattinata, ambienti vicini conera - il fantasma di prendere la via dell'Inghilterra. alla società hanno fatto Hiddink è sempre dietro Un possibile Lippi sulla scrivasapere - quasi frenando l'angolo - il progetto «Lippi però in vista del traguardo direttore niapresidenzialeèuna«nonno-tecnico», prima che «il ritorno di Lippi alla che presidente, potrebbe società bianconera non è in spiccare il volo. previsione. Tra sei mesi l'atE il traguardo della pretuale ct azzurro avrà un sidenza essere magari impegno molto importante, rimandato di qualche mese: che merita di affrontare con l'incarico di Blanc scadrà la massima concentrazione ufficialmente nel 2012, visto e tranquillità. Il suo ritorno che il nuovo consiglio di a Torino non è previsto, pur amministrazione si è inseavendo di lui una profonda diato solo lo scorso ottobre. stima». Se poi tornerà in Ma, se la proprietà lo vorrà, MARA DE GAETANO
ce e non conferma un impegno duro»
a
a Stoccarda un bidone»
i -
PREVISIONI L’ad pensa al progetto stadio. Legato a John Elkann: accetterà di fare un passo indietro
à PREVISIONI L’ad pensa ne, a tempo debito... tizia»,sussurranoinsede.Volen-ntrocampodell'Atal progetto stadio. Legato Sei mesi, fino al Mondiale. La augno condosignificarechelostessoctazdiritto di a John Elkann: accetterà zurro paha già dichiarato che non JuvedaunaparteeLippidall'alomilioni l'anno) di fare un passo indietro tra:nonavversari,cimancherebtorneràinbianconero«néperfaoper sempre. rofront: pareva già rehal'allenatore, né il dirigente». bealtro.Però:unoconlamissiol occardagli presne di riconfermarsi campione Lippi, per e lui ha preferito la la verità, disse: «diret0.000euro,riscatto tore tecnico», che è un’altra co- delmondo,l'altraconlanecessia l'altro, gli stavano sa.Punto.Inrealtà,ametàmattitàdivincerequalcosadiconcre-il vuole comprare ROMAil- Anno nuovo, Juve nuova? Lo scopriremo a breve, prima il banco di prova di Parma, poi il big match dell'Olimpico contro il Milan. Una cosa è certa, tosalvandonelfrattempolapannata,ambientiviciniallasocietà eitolo di Marca. a Torino si respira aria di rivoluzione. Il ritorno del 'figliol prodigo' Bettega di Ferrara. «Da quell'orhanno sapere - quasi fre-novitàchina amargheritamasenpotrebbefatto non rappresentare l'unica del 2010. n mezzo al campo "Non andrò alla Juve, a fare il direttore sportivo o l'allenatore", di incontro aparola pranzo però in vista del traguar- mai famoso ope Melo, nando Poulsen MarcelloeLippi, interpellato sul suo futuro post-Nazionale. Il Ct appare particotraBlanceLippi,senesonodetdo - cheevasivo «il ritorno dichiamato Lippi alla ognato nella larmente quando in causa sull'argomento Juventus, ma i maliCoppa un'ipotesi apparentemente clamorosa, ma non gni, e non solo, già pregustano tedi tuttiicolorièil pensierodi societàbianconeranonèinpreeè diventatoTiberio cosìscorso lontana dalla realtà. D'accordo Marcello, non vorrai sederti nuovamente timo l'anno a stretto contatto con la Tra sei mesi l'attuale ct machi ntrattativavisione. la presidenza? sulla panchina della 'vecchia signora', se tivive venisse proposta potrebbe del potere società è passatobianconera, tra le mani dipur Jean-Claude Dopo Cobolli Gigli lo scettromolto non faazzurro avrà un impegno ara al Siena. Resta in Blanc: che il cerchio si completi con Lippi presidente? Il suo amore per la importante,chemeritadiaffroncendone parte -. Lanon realtà è che, oconlaconcorrenza Juventus non è mai tramontato, e lo stesso allenatore toscano ne ha mai risoluzionedelsuo fatto mistero. Uomo di calcio dalle indiscusse capacità, potrebbe toccare a lui tare con la massima concentra- oggi,ognidiscorsoèprematuro. -ntatal'ipotesiZaparistrutturare una 'vecchia signora' e riportarla alle gioie della gioventù. Molto concentrati zione e tranquillità. Il suo ritor- inBisogna -partenzada Genodipenderà anche dell’esito dei mondiali Sudafrica rimanere ma a molti pare scontato nuovo campione mondo sia che fallisca l’obiettivo, la cheasia che si laurei à, Maxi Rodriguez, no Torino non èdiprevisto, pur delsugliobiettiviimmediatieameJuve èDLat nel suo futuro. avendo di lui una profonda sti- dio termine, tifando prima Juve t ma». Se poi tornerà in previsio- e poi Italia». Il «prematuro» di-
Dopo Sudafrica 2010 niente sarà impossibile: sia che Lippi fallisca che diventi ancora campione
patib ques ra,se sulla fanta dietr pi di pres volo Ei za e qual Blan 2012 gliod diato se la potr lunq Mon suai min quin lasci dall' Blan
lo stesso potrebbe essere sciolto in qualunque momento: dopo tutto, Monsieur Le President ha dalla sua il contratto a tempo indeterminato da direttore generale e quindi, se sollecitato, potrebbe lasciare la poltronissima quasi dall'oggi al domani. Del resto, a Blanc preme portare a termine l'operazione nuovo stadio per la stagione 2011-2012, capace di garantire alla Juve una quarantina di milioni l'anno in più: la riconoscenza della Famiglia gli sarà garantita da questo. E non è poco. Se gli sarà chiesto di fare un passo indietro, lui non si impunterà: uomo di John Elkann in tutto e per tutto, recentemente ha anche accettato il ritorno in società di Roberto Bettega pur non avendo abbandonato nessuna delle tre cariche - presidente, direttore generale e amministratore delegato - ricoperte negli ultimi mesi. E se Blanc, il giorno della presentazione dell'ex Bobby gol, ha spiegato di averne deciso da solo il reintegro, è parso l'ope quanto meno strano che il tutto sia avvenuto pochi stag giorni «NON dopo ilNOTIZIA» ritorno sullaDefinita gara scena di Andrea Agnelli: nad l’anticipazione ct. cuginocosì di John Elkann con sul cui i rapporti paiono tornati nosc «Prematuro ogni discorso discreti dopo anni di burragara sca e, all'epoca della Triade, Compatibile con Ferrara» teorico rampollo di famiglia co. S cui affidare la società. Gli scenari sono poi cambiati: pass ma la restaurazione, Lippi terà: compreso, potrebbe avvenito e re di qui a qualche mese.
«NO cos «Pre Com
anch cietà aven delle retto rede mim la pr gol,h daso tom venu no s li:cu irap dop ca d lodi tà. G ti: m com qui a