ALGUNO DICE QUE NO! El programa nr 1 de la comunidad italiana en la Argentina. De lunes a viernes de 11 a 12 hrs. Por AM990 Radio Spendid Conduccion: Tullio Zembo
L ITALIANO
ALGUNO DICE QUE NO! Il programma nr 1 della collettività italiana in Argentina Da lunedì a venerdì dalle 11 alle 12. Am990 Radio Splendid Conduce: Tullio Zembo
ANNO III - NUMERO 110 - MERCOLEDI’ 17 GIUGNO 2009 • QUOTIDIANO PER GLI ITALIANI NEL MONDO • WWW.LITALIANO.IT • ITALIA 0,50 • ARGENTINA $ 1
La prima vittima dell’influenza A è un bebè, una femminuccia per l’esattezza, di tre mesi di età, che presentava segnali di prematurità. La neonata ha fatto il suo ingresso il 2 giugno nella sala di pediatria dell’ospedale Posadas. Per lei non c’è stato nulla da fare. Intanto sarebbero almeno altre tre le persone in fin di vita, tra cui un 28enne ricoverato a La Plata che pare spacciato ALLA PAG. 4
ARGENTINA: ALLARME FEBBRE SUINA
Lʼintervento DELLA CAMERA RILEVAItalianinelMondo CHE LʼITALIA QuiPoliticaIL PRESIDENTE QuiAttualità L’istrionico Benigni pronto HA RISENTITO MENO DI ALTRI PAESI DELLA CRISI a conquistare oggi il pubblico Berlusconi-Obama, Crisi, l’intervento del di Buenos Aires: grande attesa MA AVVISA: “BISOGNA FRENARE LʼINCERTEZZA” per lo spettacolo “Tutto Dante” si rinsalda l’alleanza presidente della Camera Usa-Italia dopo il colloquio alla Casabianca
ATTUALITA’
Gianfranco Fini: «La svolta sta nelle riforme».
QuiMondo Fini: “Riforme e liberalizzazioni” allameno pag.di2 L’Italia risente altri Paesi europei della crisi finanziaria internazionale ma servono riforme e una maggiore liberalizzazione. E’ la convinzione del presidente della Camera della Camera Gianfranco Fini, intervenuto alla presentazione della Relazione annuale dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. “Recenti statistiche e previsioni economiche indicano l’Italia tra i Paesi meno duramente colpiti
ISTAT
L’ITALIANO MERCOLEDI’ 17 GIUGNO 2009
a pag. 5
Inflazione a Siamo ai liv
Teheran nel caos: tra morti e cortei di protesta l’Iran non trova pace dopo alla pag. 3 scelte pubbliche errate o le elezioni. Forse si riconteranno insufficienti; in particolaleuna schede Nel mese re inefficace e lacupag. 5
di ma 2009 l’inflazione h nosa disciplina dei mergistrato una variaz cati finanziari e politiche di + 0,2 % rispett monetarie incautamente mese di aprile 20 accomodanti”, un “conI campioni del domani agli occhi variazione di + corso di errori che hadavanti una % allo st prodotto una miscela perdel mondo: parte l’Europeo Underrispetto 21 mese dell’anno pr versa di opacità, conflitti Svezia. eL’Italia di Casiraghi opposta dente. Si tratta de diininteresse distorsioni”, cremento più basso appare “quanto meno De Gaetano alla Serbia al debutto alla pag. 8 1968, quando si at singolare”, sottolinea Fini, allo 0,7%. L’indice l’atteggiamento di chi “da zionale dei prezzi al più parti” ha “rivendicasumo per le famigl to la superiorità dell’inoperai e impiegati, tervento pubblico e si è in-
Sport
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Lʼincontro di Washington DUE ORE DI PROFICUO COLLOQUIO TRA IL PREMIER E IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI: “TRA I DUE POPOLI CʼÈ UNA PROFONDA COMUNITÀ DI VALORI”
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POLITICA ITALIANA
L’ITALIANO MERCOLEDI’ 17 GIUGNO 2009
Due ore di colloquio per rafforzare i già forti legami tra Italia e Stati Uniti. Barack Obama accoglie Silvio Berlusconi alla Casa Bianca con un “è bello vederti, amico mio”. E il presidente del Consiglio ricambia riconoscendo che gli Usa, con il nuovo presidente, sono “assolutamente” in buone mani. “Barack ha posizioni non solo innovative, che guardano ad un futuro diverso e sono anche concrete e di assoluto buon senso”. “Ciò apre il cuore”, aggiunge il Cavaliere mentre il presidente degli Stati Uniti risponde: “Abbiamo cominciato bene”. Obama si aspettava un colloquio “franco e onesto”. Equesta linea, sono convinti i due leader, ha seguito il lungo incontro di lunedì notte nel corso del quale sono stati toccati diversi temi di attualità, da Guantanamo, con l'Italia che annuncia di accettare tre detenuti, all'Afghanistan, dal G8 al Doha round, fino alle questioni ambientali. Berlusconi ha espresso l'auspicio che il Vertice dei grandi possa contribuire a sbloccare le trattative sul commercio mondiale. Inoltre, si è detto convinto che il G8 rappresenterà il primo gradino per la messa a punto di un corpo di regole per l'economia mondiale che saranno definite dal G20 di Pittsburgh. Il Cavaliere ha sottolineato la volontà di collaborare con Obama, così come fece con George Bush. “Sarei molto con-
L’ABRUZZO A ROMA
Berlusconi-Obama, l’inizio è ok
SILVIO BERLUSCONI DA OBAMA
tento di augurarmi un rapporto personale, amichevole e diretto”, ha tra l'altro detto guadagnandosi parole di gratitudine da parte del presidente Usa: “ Oltre al fatto che a me il premier Berlusconi piace personalmente- ha replicato Obama- anche i nostri popoli si amano e hanno profondi legami e
una profonda comunità di valori”. Il presidente degli Stati Uniti ha riconosciuto quindi all'Italia il “contributo cruciale” alla coalizione impegnata in Afghanistan: Italia - ha aggiunto- che offre il suo contributo alla pace nel Mondo con la presenza in molti paesi. “Vogliamo essere il paese di prima
fila, anzi il primo paese a dare una mano agli Usa ha poi detto Silvio Berlusconi - per quanto riguarda la necessaria chiusura di Guantanamo”. Obama ha quindi detto al premier italiano che intende visitare, in occasione del prossimo G8, le opere d'arte distrutte dal sisma a L'Aquila.
Terremotati in piazza “Vogliamo trasparenza” Corteo e presidio a Roma di cittadini abruzzesi arrivati dai comuni colpiti dal sisma del 6 aprile. Il presidio, davanti Montecitorio, inizialmente composto da poche centinaia di persone, è arrivato a contare circa 600 manifestanti. "Vergogna, vergogna", hanno scandito dal corteo arrivando davanti al palazzo, mentre striscioni e cartelli reclamano una "ricostruzione dal basso". Infine, ad imitazione delle tendopoli, alcuni ragazzi montano canadesi da campeggio sotto l'obelisco che domina la piazza. "Questo è il terremoto delle sfide, e ne abbiamo lanciate parecchie", dice il responsabile della protezione civile nazionale, Guido Bertolaso, a L'Aquila per la firma dell'accordo di programma per la realizzazione della nuova casa dello studente tra Regione Abruzzo e Regione Lombardia. A Roma però i cittadini abruzzesi chiedono trasparenza e velocità nell'opera di ricostruzione nelle zone colpite dal sisma del 6 aprile. "Contro la speculazione per la ricostruzione dal basso: case, scuole e università subito", così lo striscione degli studenti dell'Onda
ABRUZZESI IN PIAZZA A ROMA
scesi anche loro in piazza. Il coordinamento dei collettivi de La Sapienza, impegnato in progetti nel capoluogo abruzzese ha annunciato per oggi alle 16, la presentazione di un'inchiesta su la ricostruzione in Abruzzo. "Chiediamo - dicono - che non sia Impregilo ad occuparsene anche perché fu Impregilo a costruire l'ospedale e la casa dello studente che poi crollarono. Inoltre abbiamo constatato che ci sono delle tendopoli che non sono state ancora raggiunte dalla corrente elettrica e che vivono in condizioni di disagio insostenibili". A queste gli studenti aggiungono "la militarizzazione delle tendopoli in cui, a causa del G8 che si sta preparando, è stato imposto il coprifuoco alle 22:30".
No all’iscrizione al Pse, verrà coniato un simbolo nuovo
Monta il dissenso nell’opposizione
Il Pd ha deciso, in Europa via libera all’Asde
Ma Rutelli spacca il partito: con lui anche Gentiloni e Vernetti
Via libera da parte del Pd all'Asde, l'Alleanza dei socialisti e dei democratici in Europa, ma a condizione che non ci sia iscrizione nel Pse, ci sia un simbolo nuovo e un'autonomia economica e politica del partito. È l'esito della riunione che si è svolta nella sede del Pd tra i big esperti di politica internazionale ed europea con il segretario, Dario Franceschini. Al termine della riunione (assenti Massimo D'Alema e Pierluigi Bersani), Umberto
All’interno del Pd restano le critiche dei rutelliani, che hanno sottolineato "gli errori nella gestione in questo anno", tali dissensi diventeranno voti contrari in sede di direzione il 26 giugno prossimo, ma niente di più. Sono stati messi a verbale alcuni dissensi, oltre a quello di Francesco Rutelli, quelli di Gentiloni, Susta e Vernetti. "La strada è tracciata, è un grande risultato" ha detto Franceschini dopo l'incontro e ha aggiunto: "Il Pd, lo dice
Ranieri ha spiegato: "Si è giunti a una soluzione equilibrata nel senso che gli eletti del Pd fanno parte di un gruppo che è frutto dell'incontro tra i socialisti europei e i democratici, un'alleanza che consentirà al Pd di mantenere un'ampia autonomia. In particolare prosegue la sfida per la costruzione in Europa di un centrosinistra, una prospettiva a cui gli eletti del Pd punteranno". Beppe Fioroni precisa però che sono stati messi dei paletti che
DARIO FRANCESCHINI
vengono considerati imprescindibili: "Per me è un punto di partenza per un superamento definitivo del socialismo e per arrivare a un gruppo democratico. I paletti evitano che ci sia il dissolvimento
nel socialismo". Secondo Franco Marini, "date le condizioni Franceschini ha fatto un compromesso possibile. È un punto di partenza, noi dobbiamo mantenere la nostra autonomia".
il nome stesso è un partito democratico, quindi ci sono anche posizioni diverse. Si discute, ma alla fine si decide. Mi pare che le posizioni alla fine siano molto molto vicine. Contro di noi è stato usato strumentalmente" il fatto che il partito avesse un dibattito molto acceso sulla futura collocazione in Europa. Ora ci sarà "un grande gruppo, in cui la presenza dei democratici sarà determinante per le scelte future e per costruire poi un'area riformista".
Lʼintervento IL PRESIDENTE DELLA CAMERA RILEVA CHE LʼITALIA HA RISENTITO MENO DI ALTRI PAESI DELLA CRISI MA AVVISA: “BISOGNA FRENARE LʼINCERTEZZA”
Fini: “Riforme e liberalizzazioni” L’Italia risente meno di altri Paesi europei della crisi finanziaria internazionale ma servono riforme e una maggiore liberalizzazione. E’ la convinzione del presidente della Camera della Camera Gianfranco Fini, intervenuto alla presentazione della Relazione annuale dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. “Recenti statistiche e previsioni economiche indicano l’Italia tra i Paesi meno duramente colpiti dallo tsunami finanziario e dalle sue ricadute sull’economia reale” ha sottolineato Fini che ha parlato di “segnali indubbiamente confortanti” ma che non devono portare “ad indulgere in facili ottimismi”. “Occorre, innanzitutto, consolidare i progressi sin qui realizzati in direzione di una maggiore liberalizzazione e apertura concorrenziale dei mercati, mettendo al riparo quanto già acquisito da inopportuni tentativi di restaurazione” ha detto il presidente della Camera. Secondo l’OCSE l’Italia è, insieme a Francia e Cina, “tra i Paesi che per primi potrebbero tornare a crescere” ha spiegato Fini ricordando però che “lo scenario complessivo rimane condizionato da forti elementi di incertezza”, a causa in particolare di “un debito pubblico tra i più elevati al mondo, una for-
GIANFRANCO FINI
te dipendenza energetica e una dotazione infrastrutturale complessivamente deficitaria” che “incidono pesantemente sul costo dei fattoti produttivi e sulla competitività delle nostre imprese”. Fattori che sono “in larga misura” la causa del “divario che da anni caratterizza i tassi di crescita del reddito e della produttività del Paese rispetto a quelli dei nostri principali partner europei”. E non solo. Ricorda Fini che ad incidere sul divario esistente tra l’Italia ed altri Paesi è anche “una incompleta o insufficiente modernizzazione del nostro apparato amministrativo, l’eccessiva complessità del quadro normativo che rischia di minare perfino lo stesso principio della certezza del di-
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ATTUALITA’
ritto, l’inefficienza di numerosi servizi pubblici, le inadeguatezze di una regolazione dell’attività economica in molti settori ancora ingiustificatamente restrittiva, quando non apertamente protezionistica e spesso scarsamente orientata ad una efficace tutela dei consumatori”. In questo senso Fini rimarca il ruolo fondamentale dell’Antitrust “il rigore e l’efficacia” dell’Autorità “orientata a garantire, attraverso la correttezza del confronto concorrenziale, la piena valorizzazione dei meriti e delle capacità nell’interesse primario del consumatore”. Considerando dunque che, come spiega Fini, “alla genesi della crisi hanno contribuito, in misura assolutamente non secondaria,
ISTAT
L’ITALIANO MERCOLEDI’ 17 GIUGNO 2009
scelte pubbliche errate o insufficienti; in particolare una inefficace e lacunosa disciplina dei mercati finanziari e politiche monetarie incautamente accomodanti”, un “concorso di errori che ha prodotto una miscela perversa di opacità, conflitti di interesse e distorsioni”, appare “quanto meno singolare”, sottolinea Fini, l’atteggiamento di chi “da più parti” ha “rivendicato la superiorità dell’intervento pubblico e si è invocata una più estesa presenza dello Stato nell’economica, unitamente all’introduzione di vincoli più stringenti alla libertà di iniziativa economica”. Le degenerazioni di “questo assetto squilibrato” secondo Fini, “non possono essere imputate al mercato e alla concorrenza” ma proprio a “quell’insieme di fattori distorsivi”. Inoltre, sottolinea Fini “la presenza pubblica nell’economia” decisa in molti paesi europei per affrontare la crisi economica, è stata attuata “in un’ottica essenzialmente nazionale”, fuori da “una comune adesione ad un progetto condiviso”. Un aspetto che “suscita preoccupazione per i Paesi dell’Unione Europea” dove “l’assenza di adeguati meccanismi di coordinamento rischia in prospettiva, di mettere a dura prova l’avanzamento del processo di integrazione”.
Inflazione al +0.9% Siamo ai livelli del 1968 Nel mese di maggio 2009 l’inflazione ha registrato una variazione di + 0,2 % rispetto al mese di aprile 2009 e una variazione di + 0,9 % rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Si tratta dell'incremento più basso dal 1968, quando si attestò allo 0,7%. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, comprensivo dei tabacchi, nel mese di maggio 2009 ha registrato una variazione di + 0,2 % rispetto ad aprile e una variazione di + 0,8 % rispetto a maggio 2008 Nel mese di maggio gli aumenti congiunturali più significativi sono stati rilevati per i capitoli Comunicazioni (+ 0,9 %), Trasporti (+ 0,6 %) e Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 0,3 %); una variazione nulla si è registrata nel capitolo Istruzione; una variazione congiunturale negativa si è verificata nel capitolo Ricreazione, spettacoli e cultura (- 0,3 %). Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (+ 5,0 %), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 2,5 %) e Altri beni e servizi (+ 2,4 %); una variazio-
ne congiunturale negativa si è verificata nel capitolo Trasporti (- 3,4 %). Gli aumenti congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Comunicazioni (+ 0,9 %), Trasporti (+ 0,6 %) e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 0,4 %); una variazione nulla si è registrata nel capitolo Istruzione; variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Ricreazione, spettacoli e cultura (- 0,2 %) e Abbigliamento e calzature (- 0,1 %). Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (+ 4,9 %), Servizi sanitari e spese per la salute (+ 3,0 %) e Istruzione (+ 2,8 %); una variazione tendenziale negativa si è verificata nel capitolo Trasporti (- 3,4 %). Nell’ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati si sono verificati nelle città di Napoli (+ 2,2 %), Trieste (+% 1,4 %) e Bologna (+ 1,1 %); le variazioni più moderate hanno riguardato le città di Aosta (0,2 %), Trento (nulla), Milano, Venezia e Cagliari (+ 0,2 % per tutte e tre).
Appello del presidente Catricalà alle imprese nella relazione annuale. E al parlamento: basta con lo stillicidio di leggine
L’Antitrust: “Non scaricare la crisi sui consumatori” Non scaricare la crisi sui consumatori. È l'appello lanciato dall'Antitrust alle imprese. Il presidente dell'Autorità, Antonio Catricalà, nella relazione annuale invia anche un monito al Parlamento: lo stillicidio delle leggi smonta le riforme, mentre alle banche chiede più trasparenza perché la loro reputazione è compromessa. "Occorre vigilare - ha sottolineato - affinché i costi della crisi non siano riversati sui consumatori: il pericolo, latente in tutti i mercati, si manifesta in particolare in quelli caratterizzati da intrecci e posizioni dominanti". Inoltre è necessario scoraggiare lo "stillicidio" di iniziative parlamentari che rischia di smontare le riforme, di
frenare le liberalizzazioni e di innescare un'ondata di "restaurazione". "In Parlamento - ha affermato Catricalà - va scoraggiato lo stillicidio di iniziative volte a restaurare gli equilibri del passato, a detrimento dei consumatori". Per il presidente dell'Antitrust, "la modernizzazione del quadro giuridico in senso pro-concorrenziale è un processo graduale che richiede perseveranza nel contrastare i rischi di una fenice corporativa alimentata dai gruppi tutori degli interessi di categoria". Riguardo alle banche ha puntualizzato che "non c'è dubbio che gli enti creditizi siamo imprese e debbano perseguire logiche di profitto ma stabilità e redditività discendo-
ANTONIO CATRICALÀ
no anche da fattori reputazionali, che oggi sembrano compromessi più che in altri periodi: parte
della sfiducia è dovuta alle prassi contrattuali spesso troppo articolate e difficilmente compren-
sibili da parte dei risparmiatori. A questo - ha ammonito - si può e si deve rimediare: vanno fatti ulteriori passi in avanti sulla strada della trasparenza, intrapresa solo ora con timidezza". Con le liberalizzazioni invece bisogna andare avanti e dire no alle tentazioni protezionistiche. "Nel nostro Paese - ha sottolineato Catricalà - i vincoli di finanza pubblica, giustamente considerati dal Governo, ci mettono di fronte a una scelta obbligata e virtuosa: possiamo solo incoraggiare le liberalizzazioni e lo sviluppo di autonome iniziative imprenditoriali". Il presidente dell'Authority ha quindi messo in guardia contro "i rischi di un ritorno al protezionismo e a politiche
restrittive. I segnali in Europa - ha osservato - non sono incoraggianti". L'Antitrust ha poi chiesto "un ruolo più incisivo" nell'istituto della class action che rischia di non avere il giusto peso per la "resistenza di pochi" e ha giudicato non migliorativa la soluzione legislativa che si sta profilando nel suo iter in Parlamento, che non prevede la retroattività. Infine ha definito macchinosa la legge sul conflitto di interessi: la disciplina sul conflitto di interessi è "ben chiara sugli aspetti statici delle incompatibilità tra cariche di governo e altri altri incarichi pubblici e privati ha affermato Catricalà - è invece macchinosa sul manifestarsi dinamico del conflitto".
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QUI ARGENTINA
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IL MINISTRO DELLA SALUTE HA CONFERMATO LA PRIMA VITTIMA UFFICIALE DELL’INFLUENZA “A”
Arriva la prima morte per la febbre suina, ma altre tre persone sono in fin di vita Circoscrizione Consolare di Buenos Aires: l’interrogazione dell’On. Fabio Porta
SALVATORE GIUFFRIDA
BAIRES - C’è già una vittima a causa della febbre suina, mentre sono almeno 733 i casi confermati di contagio. Ad affermarlo è il ministro della salute Gabriela Ocana, che ha ammesso che si esiste già il primo morto a causa della influenza A, ma non solo: sono almeno quattro, infatti, le persone ricoverate le cui condizioni salutari versano in grave stato e preoccupano non poco il personale medico che sta curando i malati. E il virus, in tutto questo, non accenna a diminuire, anzi: solo questa notte sono stati confermati altri 89 nuovi casi di contagio. La prima vittima, intanto, è un bebè, una femminuccia per l’esattezza, di tre mesi di età, che presentava segnali di prematurità. La neonata ha fatto il suo ingresso il 2 giugno nella sala di pediatria dell’ospedale Posadas. “la paziente già era stata ricoverata a causa di complicazioni polmonari che appartenevano al suo stato sanitario e non avevano nulla a che fare con la febbre A”, hanno detto i medici del nosocomio, i quali hanno poi continuato affermando che “la neonata ha poi presentato un’evoluzione della malattia assolutamente negativa e sfavorevole, fino a quando la domenica, 7 giugno, si è presentata la necessità di ricorrere alla respirazione indotta artificialmente”. Un’assistenza fornita dalle macchina che sta salvando la vita ad altre tre persone, che versano in condizioni veramente gravi insieme a una quarta. Su di loro le autorità mantengono il massimo riserbo, ma si sa che, a detta del-
la ministra Ocana, tra i ricoverati vi sono per la maggior parte bambini e adulti per un’età che varia dai 20 ai 50 anni. E mentre si continua a monitorare l’evoluzione del contagio specie nelle quattro persone gravi, il virus continua a espandersi e a contagiare nuove persone: al momento sono 1362 i segnali considerati positivi ma ancora da confermare, mentre sono 940 i casi segnalati come “potenziali contagi” e 733 quelli già
confermati. Secondo Juan Carlos Bossio, direttore dell’istituto nazionale di epidemilogia, bisogna evidenziare il nesso tra i casi di contagio nelle persone al di fuori dell’età scolare e senza nesso epidemiologico e le persone che hanno viaggiato o sono rimaste a contatto, almeno potenzialmente, con soggetti già contagiati. Ma Bossio ci tiene a far sapere che “le persone possono stare tranquille, il quadro sa-
nitario è leggero, anche se può aggravarsi”. Anche perché il paese sta entrando nella stagione invernale, quando cioè possono aumentare i casi di influenza e le difese immunitarie sono notoriamente più basse a causa dell’abbassarsi delle temperature. Fino a ora, sono 48 le scuole che rimangono chiuse a causa di contagi confermati nella capitale ma anche nelle zone di Misiones, Santa Fe e Tierra del Fuego.
Allarme criminalità: aggredita e picchiata a Rosario la senatrice Roxana Latorre BAIRES - Ora la criminalità ha colpito anche il mondo dorato della politica: una banda di malviventi ha aggredito e picchiato selvaggiamente la senatrice Roxana Latorre, nella città di Rosario. L’episodio è avvenuto intorno alle ore 20.15 di ieri notte, a Rosario, nella via Cordoba al numero 4900. La senatrice era in procinto di arrivare a casa sua dopo essere stata in palestra, quando all’improvviso è stata fermata, con grande sorpresa, da due delinquenti che volevano rubarle la borsetta contenente il portafogli e i valori. Latorre, però, non si è lasciata prendere dal panico e ha reagito, opponendo una fiera resistenza al tentativo di furto. Al punto che i delinquenti, vistisi persi e certamente sorpresi a loro volta dalla reazione ferma e decisa della donna, sono passati alla maniere forti e hanno colpito la donna con un forte pugno al volto. Il colpo ha subito prodotto una forte escoriazione e infiammazione, e le conseguenze erano ben visibili sul volto della senatrice, al punto che è dovuta intervenire la guardia medica per portare le prime cure del caso. Tutto questo mentre la polizia ha iniziato fin da subito le operazioni per scovare e arrestare i due ladri. I quali sono alla fine riusciti ad impossessarsi della borsetta e a scappare con la notte, facendo perdere le loro tracce nell’oscurità della notte. Da parte sua Latorre è stata ricoverata al nosocomio più vicino dove è stata curata e dimessa subito dopo senza maggiori conseguenze.
BAIRES - Sulla situazione di "diffuso e persistente disagio" esistente nella circoscrizione consolare di Buenos Aires in conseguenza degli atteggiamenti e delle iniziative assunte nell’ultimo anno dal Console generale Giancarlo Curcio, il deputato del Pd eletto in Sud America, Fabio Porta, insieme ai colleghi Gino Bucchino, Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini e Franco Narducci, ha presentato una interrogazione al Ministro Franco Frattini per sapere "quali siano le valutazioni della struttura dirigenziale del MAE e, soprattutto, quale opinione il Ministro degli Affari Esteri si sia formato sull’azione complessiva del Console Generale di Buenos Aires" e "quali iniziative intenda adottare per affrontare e superare al più presto l’incresciosa situazione venutasi a determinare in una delle realtà di emigrazione più importanti del mondo e per riportare equilibrio e serenità nella nostra comunità e nei rapporti con le autorità argentine". "Il Console Generale di Buenos Aires Giancarlo Curcio – si legge in premessa – il 22 marzo 2009, secondo quanto riferito da diverse agenzie di stampa ha organizzato presso il teatro Coliseo della città una manifestazione di carattere politico, nella quale il Sen. Esteban Caselli ha annunciato la sua candidatura alla Presidenza della Repubblica Argentina rifiutando esplicitamente di rassegnare le dimissioni da Senatore della Repubblica italiana e determinando, di conseguenza, una condizione di interferenza nella situazione politico-istituzionale di un Paese amico (resa ancor più imbarazzante dalla parte attiva svolta nell’occasione dal Console Generale)"."Le manifestazioni di parzialità e le continue forzature del Console Generale – rileva Porta – si sono ripetute in più occasioni, compreso la preparazione della Festa della Repubblica, svoltasi il 31 maggio 2009, al punto che i rappresentanti delle maggiori espressioni del movimento associativo italiano in Argentina, la FEDIBA e la FEDITALIA, si sono pubblicamente dissociati, dichiarando che "tenendo presente quanto avvenuto nelle ultime manifestazioni organizzate dal Consolato Generale d’Italia al Teatro Coliseo, FEDITALIA e FEDIBA non possono dare la propria adesione a eventi che potrebbero trasformarsi in manifestazioni di partito che non sono ammissibili in una celebrazione ufficiale che è festa di tutti, o a eventi che rischiano di danneggiare i tradizionali rapporti di amicizia tra l’Italia e l’Argentina". non minore disagio – si legge ancora nella interrogazione – sotto il profilo dell’immagine e dell’interesse nazionale, aveva destato il divieto del Console Generale alle quattro scuole parificate di Buenos Aires di partecipare alla giornata delle Forze Armate del 4 novembre, un diniego dovuto esclusivamente a ragioni di natura personalistica; anche sul piano della deontologia professionale e della correttezza istituzionale il Console Generale Curcio non è stato da meno, affermando in più occasioni pubbliche e in interviste di avere "restituito dignità al Consolato, eliminando i vergognosi contingentamenti dei connazionali agli ingressi e le file all’esterno", trascurando di ricondurre tale esito alle innovazioni tecnologiche disposte prima del suo arrivo in Argentina; citando e riferendosi in maniera dispregiativa ai suoi predecessori Min. Plen. Placido Vigo e Min. Plen. Vincenzo Palladino, nonché all’attuale Ambasciatore d’Italia in Argentina Min. Plen. Stefano Ronca". "A fronte di atteggiamenti di questa natura che hanno evidenziato un comportamento poco consono alla sua delicata missione istituzionale, hanno diviso profondamente l’importante comunità italiana di Buenos Aires e hanno creato imbarazzo e riserve nei rapporti con le autorità di un Paese amico come l’Argentina" i deputati firmatari dell’interrogazione hanno chiesto a Frattini si sapere "quali siano le valutazioni della struttura dirigenziale del MAE e, soprattutto, quale opinione il Ministro degli Affari Esteri si sia formato sull’azione complessiva del Console Generale di Buenos Aires" e "quali iniziative il Ministro intenda adottare per affrontare e superare al più presto l’incresciosa situazione venutasi a determinare in una delle realtà di emigrazione più importanti del mondo e per riportare equilibrio e serenità nella nostra comunità e nei rapporti con le autorità argentine".
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ITALIANI NEL MONDO
INTANTO L’ATTORE DA IERI E’ UFFICIALMENTE OSPITE D’ONORE DELLA CAPITALE BUENOS AIRES
Roberto Benigni pronto a incantare l’Argentina con il suo “Tutto Dante” ROMA - Oggi mercoledì 17 giugno sbarcherà a Buenos Aires (Teatro Gran Rex) lo spettacolo “Tutto Dante”, interpretato dall’attore e regista toscano, nonchè premio oscar, Roberto Benigni. Lo show chiuderà il tour mondiale iniziato i primi giorni di dicembre dell’anno scorso a Zürich. Città come Parigi, Bruxelles, Londra e Monaco di Baviera hanno già avuto la possibilità di vederlo. Altre come Ginevra, Francoforte, Stoccarda o New York, lo aspettano con ansia. Sia in Italia (dove ha eseguito lo spettacolo nel 2006 e nel 2007) che all’estero (tour mondiale: 2008/2009), i risultati sono sempre gli stessi: biglietti esauriti, teatri pieni e pubblico emozionato che gli rende una standing ovation. Ma qual’è il segreto di questo successo? Anzitutto bisogna dire che lo spettacolo è diviso in due parti: nella prima Benigni fa un monologo dedicato a temi di attualità politica trattati in modo ironico ma sempre divertente; nella seconda parte l’attore recita il Canto V dell’Inferno dantesco, quello riferito ai lussuriosi. Attualità politica e letteratura medievale. Scelta casuale? No, se pensiamo ai molti paesi dove la politica oggi, è equiparabile a un “piccolo inferno”. D’altra parte, e in primo piano Dante e la sua opera. Ma perché dopo settecento anni la Commedia si
rende così attuale? In molte parti del mondo si fa Lectura Dantis, esiste anche un videogioco basato sulla Commedia, “Amor ch’a nullo amato amar perdona” recita Jovanotti in una canzone rap, a Buenos Aires esiste persino un edificio d’inizio Novecento (Palazzo Barolo) pieno di riferimenti della Divina Commedia. Come mai un’opera scritta tra il 1306 e il 1321 continua ad essere così moderna e a catturare la nostra attenzione? Forse perché è un classico e come ha scritto Italo Calvino: “Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha
da dire.” E cosa ha da dire l’Inferno di Dante? Tante. Basta guardare a modo di analisi sociologica i peccati condannabili: la violenza, il tradimento, il furto, l’usura, l’ipocrisia, la corruzione, la simonia... Ma torniamo al presente. Anno 2009: dissocupazione, povertà, violenza e intolleranza si presentano molte volte come leit motiv della nostra epoca, i nostri nuovi comandamenti. E ancora: violenza, ipocrisia, corruzione e tradimento...come nel 1300. “Com’è cambiato il mondo e come è sempre uguale” ripeteva Mastroianni in un
La storia del gelato italiano in Germania diventa storia con “Freddo ma con passione” BERLINO - "Freddo, ma con passione", la grande mostra sulla storia della gelateria italiana in Germania, inaugurata a Bochum sabato scorso, è arrivata ieri a Belluno sotto forma di catalogo. Una delegazione di rappresentanti della Famiglia Nord Reno Vestfalia guidata da presidente Aduo Vio, che con l’LWL Industriemuseum e Anne Overbeck ha organizzato l’evento, ha invitato il prefetto Provvidenza Delfina Raimondo a visitare la rassegna e gli ha consegnato il bel volume che traccia il percorso dell’esposizione. Con foto d’epoca e storie di vita è illustrato, sia sulla carta che in mostra, l’evolversi del fenomeno "gelatieri" nella regione della Ruhr. All’incontro hanno partecipato quindi l’assessore regionale ai Flussi migratori, Oscar De Bona, e ancora
l’attuale presidente dell’associazione Bellunesi nel mondo, ovvero Gioachino Bratti, con esponenti del mondo dell’emigrazione bellunese. Lo svilupparsi della gelateria artigianale in Germania, in questo caso particolare nell’area della Ruhr, è in gran parte targato Belluno. Anzi, più precisamente porta soprattutto la sigla di Zoldo e Cadore. Da queste due valli infatti, nel 1860 partirono i primi emigranti diretti a nord per vendere gelato. Essi dapprima scelsero le grandi città dell’Austria e dell’Europa dell’Ovest per arrivare in quelle della Ruhr da almeno un centinaio di anni. Dapprima giravano le vie e le piazze con i loro caratteristici carretti e poi nacquero gli Eis caffè dal tipico arredamento e architettura italiani. Tutto questo è esposto nella rassegna e riportato nel catalogo dove le immagini di famiglie, di
gelaterie, di personale, di attrezzature, di macchinari, di grafici di vendite e di variopinte coppe di gelato fanno percorrere al visitatore oltre un secolo di storia bellunese e veneta. "È una storia costruita da uomini e donne che con impegno, laboriosità e professionalità hanno portato e continuano a portare lustro al Veneto e all’Italia, oltre che dare un contributo alla nostra economia", ha sottolineato quindi l’assessore Oscar De Bona il quale, attraverso la Regione Veneto, ha sostenuto l’iniziativa. "La mostra di Bochum rende onore in primis ai "pionieri" di questo tipo di emigrazione, segnata allora di notevoli sacrifici e rinunce, ma anche a tutti coloro che in seguito hanno lavorato sodo e con onestà e che oggi possono godere di un accresciuto benessere e della stima di tutti i residenti".
film. Ed è qui dove forse risiede l’attualità del messaggio dantesco, proprio nel farci vedere che dopo sette secoli, la natura dell’uomo non sembra essere cambiata. Ed è il geniale Roberto Benigni chi, sfidando il continuo bombardamento di immagini che pervadono la nostra vita, riesce a imporsi e a commuoverci soltanto con la sua voce e con la sua presenza. È questo attore toscano, che con la sua forza poetica ci colpisce nel profondo della nostra anima e fa trionfare l’oralità. Forse Hesse aveva ragione: “l’arte della vita sta nell’imparare a soffrire e nell’imparare a sorridere”; Benigni ce lo dimostra ogni volta che sale sul palcoscenico e Dante... l’aveva capito molto tempo fa. Quando? Dal momento che si è occupato di questo “strano regalo che ci è toccato in sorte: la vita.” OSPITE D’ONORE - A Buenos Aires per il suo "Tutto Dante", spettacolo che porta in tournèe in Italia e all’estero ormai da più di due anni, Roberto Benigni da ieri pomeriggio è ufficialmente un "Ospite d’onore" della capitale argentina. La cerimonia di conferimento dell’onorificenza da parte della Legislatura de la Ciudad Autónoma di Buenos Aires si è svolta nel Salón Dorado "Hipólito Yrigoyen" del Palacio Legislativo.
Avviato un tavolo di lavoro fra Cne e il coordinamento delle Regioni per le questioni dell’emigrazione ROMA. Un faccia a faccia importante per parlare di italiani nel mondo. Il coordinamento delle Regioni per le questioni dell’emigrazione ed una delegazione facente parte dell’attuale Consulta Nazionale dell’Emigrazione (CNE), attuando un precedente impegno, si sono riunite nella giornata di ieri a Roma nella sede della Regione Piemonte. L’incontro, come hanno sottolineato entrambe le parti, è stato "l’inizio di un confronto mirato a rendere sistematico il rapporto fra Regioni ed associazionismo. In questa fase di mutamenti che investono anche le forme di rappresentanza e di partecipazione delle nostre comunità all’estero non si può prescindere – è stato ribadito – dalle associazioni del mondo dell’emigrazione, dal loro ruolo di promozione sociale e quindi di strumento di prossimità delle nostre comunità di connazionali che vivono all’estero.
La Cne ha in particolare riaffermato "il maggior ruolo sinergico delle Regioni verso gli italiani all’estero è oggi una condizione per rendere più efficace il complessivo intervento delle istituzioni a diverso titolo impegnate verso gli italiani che vivono e lavorano fuori dalla madrepatria". Tutte le associazioni, aggiungono dalla Consulta, "proseguono nella loro azione di qualificazione e quindi rinnovamento, valorizzando il metodo del confronto diretto allo stesso tavolo con le regioni. Un’intesa sulle cose concrete, affrontate di volta in volta, fra le istituzioni regionali e le associazioni, indica a tutti il metodo delle scelte confrontate e condivise che da forza alla rappresentanza sociale propria delle associazioni, e che favorisce il necessario rinnovamento del complessivo ruolo dell’Italia verso i nostri italiani all’estero".
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F.U.S.I.E.
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ESTERI
Teheran a ferro e fuoco SETTE LE VITTIME DEGLI SCONTRI DI LUNEDÌ, IERI MANIFESTAZIONI PRO E CONTRO AHMADINEJAD IL CONSIGLIO SUPREMO APRE AL RICONTEGGIO DEI VOTI
Iran nel caos, tra morti e cortei Sarebbero 7 le persone rimaste uccise negli scontri avvenuti a Teheran tra la milizia islamica Basij i sostenitori di Mussavi: a riferirlo è la radio nazionale iraniana Payam, che ha spiegato così la dinamica dei fatti: “Un gruppo di manifestanti ha attaccato una postazione militare e compiuto numerosi atti vandalici contro le proprietà pubbliche vicino a piazza Azadi: sfortunatamente sette persone sono morte e numerose altre rimaste ferite”. Intanto, non si placa il clima di tensione: ieri a Teheran si è svolta una nuova manifestazione dei sostenitori di Mussavi per contestare la regolarità del risultato delle elezioni presidenziali. Il leader moderato ha prima lanciato un appello affinché la manifestazione sia “calma e pacifica”, poi, tramite un suo portavoce, ha invitato i suoi sostenitori a non partecipare alla marcia, invitandoli a “mettere in salvo la propria vita”. Il regime iraniano ha proibito alla stampa estera di seguire le manifestazioni “non autorizzate”, come quella di ieri a sostegno di Mussavi. Anche i sostenitori di Mahmud Ahmadinejad hanno organizzato una manifestazione a Teheran, nella stessa piazza (Vali Asr) dove è stata organizzata quella a sostegno di Mussavi. E il pre-
SCONTRI E TENSIONI IN IRAN
sidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, attacca il ministero degli Interni, additandolo come responsabile degli attacchi contro studenti e abitanti di una cittadina a nord di Teheran: “Che significa - afferma - che vengano attaccati i dormitori degli studenti nella notte o che alle 2.30 del mattino si attacchi una città residenziale e che si
disturbi la tranquillità degli abitanti? Il ministero dell’Interno è responsabile e deve risponderne”. Per cercare di placare la tensione, intanto, il Consiglio dei guardiani – il più importante organo legislativo iraniano – afferma di essere pronto al riconteggio dei voti delle elezioni che venerdì scorso hanno riconfermato Ahmadinejad alla presiden-
Omaggio dell’ex presidente sovietico a Raisa, morta di leucemia nel 1999
Russia, Gorbaciov incide un disco per ricordare la moglie scomparsa L’ex presidente sovietico, Mikhail Gorbaciov, ha inciso un disco nel quale canta alcune delle canzoni preferite dalla moglia Raisa, morta di leucemia nel settembre 1999. L’ex leader del Cremlino ha inciso il disco, intitolato ‘Canzoni per Raisa’, unitamente ad Andrei Makarevic, un noto compositore e musicista russo, leader del famoso gruppo rock ‘Mashina Vremieni’(La macchina del tempo). Il disco - inciso per ricordare i dieci anni della scomparsa di Raisa Gorbaciova, morta di leucemia il 20 settembre 1999, in una clinica in
Germania - è stato presentato nei giorni scorsi a Londra a una serata di beneficenza organizzata dalla Fondazione Gorbaciov a favore dei bambini malati di leucemia, e non verrà messo in commercio. “Sul disco sono incise sette romanze tanto amate da Raisa Maksimovna. Le canto io personalmente, accompagnato da Andrei Makarevic. Lo abbiamo presentato alla nostra serata di beneficenza a Londra, ma non verrà messo in vendita nei negozi”, ha detto Gorbaciov all’agenzia Interfax. Come ha preci-
sato Pavel Palazhcenko, portavoce della Fondazione Gorbaciov, “cedendo alle richieste di tutti i 347 ospiti della serata, Mikhail Serghieevic ha cantato una delle canzoni più commoventi del disco, intitolata ‘Vecchie Lettere’, suscitando un incredibile entusiasmo e un mare di applausi”. La serata benefica - nella quale sono state raccolte 1 milione e 700 mila sterline - è stata organizzata unitamente al Fondo Marie Curie. Tra gli ospiti presenti il sindaco di Londra Boris Johnson, la moglie del premier britannico Gordon Brown,
Sara, l’ambasciatore russo a Londra Iuri Fedotov, i coniugi Rotemeier proprietari del Daily Mail, la scrittrice Joanne Rowling, l’attrice Vanessa Redgrave, politici, imprenditori, esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo. Come ha sottolineato lo stesso Mikhail Gorbaciov, l’intero ricavato della serata - al pari di quanto avvenuto in altre occasioni analoghe - andrà a beneficio dei bambini malati di leucemia, in particolare per l’acquisto di apparecchiature e attrezzature di ospedali di Mosca e San Pietroburgo.
MIKHAIL GORBACIOV
za dell’Iran: “Il Consiglio – ha spiegato un portavoce - è pronto a ricontare le urne di schede contestate da alcuni candidati, alla presenza dei loro rappresentanti. È possibile – spiega - che ci sia qualche cambiamento nel calcolo dopo il riconteggio”. Il Consiglio ha escluso però la possibilità di ripetere il voto. Mentre si registrano queste aperture, il regime iraniano stringe però la morsa attorno alle opposizioni: all’alba di ieri sono stati arrestati due esponenti riformisti - Saeed Hajjarian e Mohammad Ali Abtahi – vicini all’ex presidente iraniano Khatami. Ahmadinejad, in Russia per un vertice regionale, glissa sugli scontri seguiti alle elezioni e attacca gli Usa, sostenendo che “l’epoca degli imperi è finita”. “Inaccettabili”: così il ministro degli Esteri Franco Frattini giudica le uccisioni dei manifestanti in Iran: “Siamo molto preoccupati per queste violenze – sottolinea -. Noi non vogliamo interferire sulla valutazione del risultato elettorale ma vogliamo dire con grande chiarezza che le violenze nelle strade e l’uccisione delle persone sono inaccettabili”. Intanto, la Commissione europea esprime timori per la situazione in Iran, ribadendo il diritto a manifestare.
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SPORT
Conferations Cup IL COMMISSARIO TECNICO DOPO IL 3-1 AGLI STATI UNITI “I NUOVI INNESTI HANNO DATO QUALCOSA IN PIÙ, MA TUTTI NELLA RIPRESA HANNO FATTO BENE” Tre a uno agli States, con tre reti nella ripresa dopo una prima frazione chiusa sullo 0-1 nonostante la superiorità numerica. L'Italia del primo tempo non va, quella del secondo sì: a riconoscerlo per primo è Marcello Lippi, ma guai a chiedergli se quei ragazzotti Rossi soprattutto ma anche Montolivo - hanno detto qualcosa che il ct non sapeva. “Volete che non mi fossi accorto di quanto valgono, di chi è Giuseppe Rossi? L'ho chiamato io, un anno fa, togliendolo all'Under 21. È l'unico che ha genialità e fantasia, lì davanti, e le ha messo in campo al momento giusto. Ma ora non vuol dire che deve giocare sempre”. Il ruggito di Lippi restituisce l'immagine del ct che fu ai Mondiali: sempre sulla corda, sempre pronto a rispondere colpo su colpo. In questo caso a difesa dei suoi ‘vecchietti’. Anche se ammette che la lucidità nel primo tempo è mancata, e “quel gran gol di Rossi ci ha facilitato, dandoci la tranquillità che ci mancava”. “Siamo partiti stranamente contratti - l'esordio di Lippi forse sentivamo troppo la partita. Ma mi sono meravigliato, non avevamo la lucidità giusta per far girare la palla. C'era il loro 5, Onyewu, che le prendeva tutte di testa. E poi
MARCELLO LIPPI
Altidore ci ha messo in gran difficoltà. Cercavamo subito le punte, e invece dovevamo far girare la palla”. Cosa ha detto nello spogliatoio alla squadra, Lippi non ha paura a rivelarlo. “Nessuna parola magica, solo quel che è giusto dire. Ci serviva più serenità. E nel secondo tempo abbiamo trovato la lucidità per accerchiarli”. In mezzo, i due episodi che avrebbero potuto mettere il timbro sulla partita. “L'espulsione ci ha facilitato, ma non è detto che 11 contro 10 si debba vincere per forza. Tre anni fa successo di
tutto contro gli Usa - ricorda Lippi - Da 10 contro 11 finimmo 10 contro 9, eppure non vincemmo. Poi stasera ci si è messo quel rigore, a complicare le cose in maniera considerevole”. Insomma, l'Italia rischiava di perdersi. “Ma ho sempre saputo che questa squadra ha qualità morali, può giocar male ma poi ritrovarsi col cuore - prosegue Lippi - A prescindere da questo, nel secondo tempo abbiamo ritrovato la lucidità”. E un gran Rossi. “Quando faccio le convocazioni degli attaccanti spiega Lippi - ci metto
tutto: forza fisica, colpo di testa, velocità, tecnica. Lui è l'unico che ha questa fantasia e questa genialità. Sì, ditelo pure: è andato anche oltre le aspettative. E sono molto contento che abbia scelto l'Italia, e non gli Stati Uniti, lui che è nato nel New Jersey”. L'esatto opposto di quel che dice il 'coach' Usa, Bradley. “Conosco molto bene la famiglia di Giuseppe, il padre era giocatore di college con me. Che dire, certo che sono deluso che abbia scelto l'Italia...”. Non è invece deluso dalla sua squadra. “L'espulsione di Clark è forse eccessiva, la partita era cominciata da poco, era il primo fallo. Ma anche in 10 abbiamo continuato a giocare. Finché l'Italia non ci ha accerchiato, e noi siamo calati fisicamente”. Ora per gli azzurri c'è l'Egitto, con i tempi stretti della Confederations. Oggi Italia subito in campo, si prova il recupero di Cannavaro. “Questa Confederations è cominciata bene: i colori della gente, i tanti gol, la Spagna, il Brasile. Ma viste le difficoltà incontrate dai brasiliani con l'Egitto - chiude Lippi - sarà chiaro a tutti che contro gli egiziani giovedì non sarà facile. Li conosco bene: hanno 28 anni di età media, come noi”. Vecchietti anche loro.
IL PROTAGONISTA
Lippi esalta Rossi: “Ma è la vittoria del gruppo” Giuseppe l’americano “Ho sempre voluto l’Italia”
GIUSEPPE ROSSI
C'era una volta il sogno americano. Per ribaltare il nato nel New Jersey. “Due gol agli Usa? No, non dite che valgono più di altri - dice Giuseppe Rossi mondo, c'è voluto il calcio e un ragazzo prodigio in quella che rimarrà la sua serata - I gol sono tutti belli. E non voglio neanche passare per il salvatore della patria. Però tra Usa e Italia non ho mai avuto dubbi: il mio sogno è sempre sta-
to giocare in azzurro”. E magari vincere il Mondiale, come ha confessato il 22enne attaccante del Villareal alla tv, nello spogliatoio del Lotus Versfeld Stadium. “Questa Italia è una grande squadra: ha vinto un Mondiale, e io spero di rivincerlo il prossimo anno”. Poche idee, ma molto chiare. Il ct Usa Bradley esprime tutto il suo rammarico per la scelta di Giuseppe Rossi, che da under 18 avrebbe potuto scegliere una via meno rischiosa, ancorché meno remunerativa. Ma Giuseppe non ha alcun dubbio. “Conosco molti dei giocatori degli Stati Uniti che ho incontrato questa sera. Alla fine ci siamo salutati - ricorda Giuseppe - ma nessun messaggio particolare. Ora che riaccendo il telefonino, me ne aspetto qualcuno dagli amici di Teanek, nel New Jersey”. E dai genitori, che hanno seguito la partita in tv, negli Stati Uniti. “Il gol è dedicato a loro. E anche i tre punti. Ora possiamo arrivare in semifinale”. Ma il sogno resta un altro: “vincere il Mondiale”.
Il presidente Lotito presenta il nuovo allenatore
Pugno duro della Federazione internazionale contro la Ferrari
Lazio, ecco Ballardini “Saremo competitivi”
La Fia non fa retromarcia Resta il budget a 44 milioni
“La Lazio deve avere chiaro un obiettivo: essere sempre competitiva. È un dovere, in qualsiasi manifestazione”. Si è presentato così, nella conferenza stampa a Formello, Davide Ballardini, nuovo allenatore del club biancoceleste. Parlando del suo metodo di lavoro, Ballardini ha aggiunto: “Importanti sono i principi del gioco e le qualità dei giocatori. Poi viene la disposizione in campo, la veste tattica. Dire ora come giocherà la Lazio non sarebbe giusto. Ma ho già le idee chiare su come esaltare le qualità dei miei uomini. Zarate? Deve ancora crescere molto. Però ha già
La Fia ribadisce una volta di più la linea della fermezza confermando l'introduzione a partire del prossimo anno del budget cap fissato a 44 milioni di euro. Sembra dunque ancora lontana l'ipotesi di una soluzione comune tra la Federazione internazionale e la Fota in merito al futuro della Formula 1, nonostante l'incontro svoltosi lunedì a Heathrow tra i rappresentanti economici dei due fronti. A tre giorni dalla scadenza ultima posta dalla Fia, che pretende entro venerdì 19 l'iscrizione “incondizionata” da parte degli 8 team ribelli, è stata la stessa Fia a rivelare “tutta la fru-
DAVIDE BALLARDINI
qualità fuori dal comune”. L'intervento del nuovo tecnico è stato preceduto da quello del presidente Claudio Lotito che introducendo Ballardini ha posto l'accento su “dedizione alla causa della Lazio e cultura del lavoro, nel rispetto
dell'importanza di questa piazza. Ballardini 'vivrà' la Lazio 24 ore al giorno, stando qui a Formello 340 giorni l'anno. Venticinque glieli lasciamo di riposo. Il suo motto sarà “ora et labora”, ha aggiunto sorridendo.
MAX MOSLEYY
strazione” per un accordo che sembra farsi sempre più complicato. Soprattutto dopo che - secondo la Federazione - era stata raggiunta la settimana scorsa un'intesa preliminare, stralciata nelle ore successive. “Come stabilito dall'incontro del 11 giugno - si legge in un comu-
nicato emesso dalla Fia questa mattina - gli esperti finanziari della Fia si sono incontrati ieri con quelli della Fota. Sfortunatamente i rappresentanti della Fota hanno spiegato di non avere alcun mandato per discutere il regolamento economico per il mondiale 2010. Anzi, non sono stati disponibili a discutere nessun aspetto del prossimo regolamento. Di conseguenza l'incontro non ha raggiunto un risultato comune tra le parti. Da ciò ne deriva che il regolamento per il prossimo mondiale rimarrà uguale a quello già annunciato in precedenza”.
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CONTROCOPERTINA - SPORT
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L'Europeo svedese Under 21 costituirà un’ottima vetrina per i nuovi campioni di oggi e di domani. Occhi puntati su Balotelli
Cercasi talenti emergenti MARA DE GAETANO
ROMA - Affinché un ingranaggio ben collaudato possa funzionare al meglio, è necessario che vi sia il mix perfetto di tutte le componenti che ne fanno parte. Il calcio altri non è ormai, che una sofisticatissima macchina deputata ad imbastire uno spettacolo che abbracci trasversalmente il mondo intero; per far sì che il risultato sia ottimale
però, occorre ad ogni modo, preoccuparsi di alimentare un meccanismo di per sé coinvolgente ed entusiasmante, per trasformarlo via via in qualcosa di ancora più grande ed avvincente. Giri di parole a parte, e soprattutto, soldi a
parte, il fascino di questo sport non avrebbe senso di esistere senza i campioni che contribuiscono attraverso gesti atletici, numeri di gran classe, e perché no, sregolatezze e manie di vario genere, a renderlo unico e a tratti
glia della Nazionale, un parziale traguardo potrà dirsi raggiunto, ma figurare bene in una competizione internazionale importante, potrebbe aprire nuove strade verso una carriera ancor più splendente e duratura.
NUOVO MESSI Bojan Krkic, punta del Barça
GUNNER L’Arsenal punta su Theo Walcott
LA SORPRESA Marcus Berg gioca in casa
persino magico. La stessa velocità con la quale la sfera rotola sul terreno di gioco, impone agli addetti ai lavori di avere sempre un occhio proiettato verso il futuro, incanalando sforzi ed attenzioni verso un prossimo che dovrà per forza di cose, rivelarsi più roseo del presente. Non esiste crisi che tenga; ai tifosi poco importa se ci sia o meno il denaro per mettere a segno il colpaccio della stagione. Ciò che preme, a discapito di tutto, è che ci si presenti all'inizio del nuovo anno da vincenti, pronti a competere su più fronti con qualsiasi avversario. I grandi nomi fanno effetto, certo, ma a volte è proprio pescando in zone di mare mai esplorate che si possono scovare gli esemplari migliori. L'Europeo Under 21 appena iniziato sarà senz'altro un palcoscenico importante per tutti i “baby” campioni che cercheranno di mettersi in luce sfoggiando tutto il proprio talento. Ovviamente, essendo riusciti a conquistare la ma-
Come dimenticare, ad esempio, il caso di Cristiano Ronaldo, venduto nel 2003, a 18 anni appena compiuti, al Manchester United per la cifra record di 15 milioni di euro. Ci si augura questo quindi, ci si augura di assistere ad un torneo di grande livello dal quale possano emergere i nuovi talenti del domani. L'Italia, da questo punto di vista, può stare molto più che tranquilla. Tra gli azzurrini di Casiraghi infatti, figura gente del calibro di Balotelli, Giovinco ed Acquafresca, attaccanti già accasatisi nelle grandi squadre, dove però sanno che sarà indispensabile accomunare al talento una buona dose di umiltà per non rischiare di “bruciarsi” troppo in fretta. Caccia al nuovo Cristiano Ronaldo dunque, e chissà che non possa trovarsi proprio in Svezia. Due anni fa, in Olanda, sette giocatori dell'Europeo sono stati ceduti con un giro di quasi 100 milioni di euro; cifre esorbitanti, fortunatamente però, ripagate dal rendimento dei baby campioni. L'Everton ha pagato poco meno di 22 milioni il centrocampista belga di origini marocchine Marouane Fellaini-Bakkaoui; un trasferimento da record se si pensa che il giocatore è costato più dei 14 milioni spesi da Real e Manchester per acquistare Drenthe e Babel, due degli olandesi che quell'anno vinsero il titolo. Discorso a parte per le punte perché, si sa, sono loro le vere perle del mercato; Krkic, 19 anni ad agosto, a soli 17 anni e 25 giorni si è trovato a sostituire Messi in una gara di Champions'League del Barcellona. Sarà lui con Balotelli, Theo Walcott e Marcus Berg a formare il poker stellare dell'Europeo di quest'estate. Non bisogna ad ogni modo dimenticare, chi in Svezia non potrà esserci, ma che, forte di un talento innegabile, sarà preso in considerazione da club di mezza Europa; si tratta del serbo Djordjevic, 21 anni, infortunatosi al piede destro e per questo assente forzato, Denis Abelic e Marko Arnautovic, perché Romania e Austria non si sono qualificate. I due, sono ormai due belle nuove realtà; il primo si dice sarà il nuovo Van Basten, il secondo è da mesi nel mirino dell'Inter. Insomma, che la caccia abbia inizio!