ALGUNO DICE QUE NO! El programa nr 1 de la comunidad italiana en la Argentina. De lunes a viernes de 11 a 12 hrs. Por AM990 Radio Spendid Conduccion: Tullio Zembo
L ITALIANO
ALGUNO DICE QUE NO! Il programma nr 1 della collettività italiana in Argentina Da lunedì a venerdì dalle 11 alle 12. Am990 Radio Splendid Conduce: Tullio Zembo
ANNO III - NUMERO 113 - SABATO 20 GIUGNO 2009 • QUOTIDIANO PER GLI ITALIANI NEL MONDO • WWW.LITALIANO.IT • ITALIA 0,50 • ARGENTINA $ 1
I decessi “ufficiali” sono sei, gli ultimi tre avvenuti in meno di una settimana, ma nelle ultime ore è morta una donna in un’ospedale di Formosa e tutto lascia pensare che si tratti della settima vittima del virus anche se si attende la conferma del Ministero della Salute. Almeno un’altra decina di pazienti ricoverati nella Capitale e in provincia rischiano però di non farcela A LL LLA A A PPA AG G.. 44
FEBBRE SUINA: L’ARGENTINA HA PAURA L’ITALIANO SABATO 20 GIUGNO 2009
lica fa discutere ItalianinelMondo QuiPolitica QuiEconomia Gli imprenditori italiani sempre più A DI BERLUSCONI A GHEDINI: “È UNA al Canada: firmato accordo , SCRIVONO COSE CHE NON HO MAI DETTO” Continua la tempesta La crisi investe sempre di più vicini tra la Regione Lombardia e l’Ontario SERVE PRESTO UN CHIARIMENTO” PAGINA per nuove importanti sinergie mediatica contro Berlusconi. anche il mondo del lavoro.
POLITICA ITALIANA
o gli occupati 9% AL 7,1% LE 7,9%
TA’ ho mai parlato di complotti” 3 alla pag. 2
EUROPARLAMENTO
«I giornali inventano, non Nel primo trimestre del 2009 ho mai parlato di complotti» persi ben 204mila posti
a pag. 5
Esteri
Il leader religioso iraniano Khamenei si appella a Moussavi: «Adesso basta, alla pag. 3 il popolo ha scelto il suo leader, deve tornare la calma nel paese» pag. 4 insiste
Europa, il premier “Mauro alla presidenza”
Sport Giuseppe Rossi, il fenomeno che l’Italia si è lasciata scappare. Adesso la Juve ci fa un pensierino. Primi contatti con il Villarreal De Gaetano alla pag. 8
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POLITICA ITALIANA
La tv pubblica fa discutere TELEFONATA DI BERLUSCONI A GHEDINI: “È UNA VERGOGNA, SCRIVONO COSE CHE NON HO MAI DETTO” AVVENIRE: “SERVE PRESTO UN CHIARIMENTO”
"Di essere spiato non l'ho mai detto... Ma dai Niccolò, ti sembra possibile che tu possa pensare una cosa del genere di me? Mi offendo io... Ora faccio subito un comunicato, chiamo Bonaiuti e gli faccio fare un comunicato... Ci sono cose che ho visto in certi titoli che non ho assolutamente mai detto: non ho mai parlato di 'complotto oscuro’, mai che 'temo di essere spiato’. mai detto che 'il mio avvocato è uscito pazzo’, mai detto quell'altra cosa, che mi ha fatto incazzare, di 'rispondere colpo su colpo’. Veramente, è una cosa incredibile, sono dei disgraziati". Silvio Berlusconi parla al telefono con il suo avvocato e deputato Pdl, Niccolò Ghedini, mentre le telecamere delle tv, con i microfoni aperti, si accalcano per riprendere il tradizionale giro di tavolo che apre i lavori della seconda giornata del Consiglio europeo a Bruxelles. E dai microfoni di Sky si può ascoltare la telefonata di Berlusconi. Il fuori-onda è una nuova puntata della 'querelle’ sul ruolo dei media. Paolo Bonaiuti interviene proprio sulla questione delle 'frasi inventatè dai giornali e messe in bocca al Cavaliere. "È scandaloso che alcuni giornali continuino ad attribuire al Presidente del Consiglio frasi che in realtà non
EUROPARLAMENTO
“Non ho mai parlato di complotti” Europa, il premier insiste “Mauro alla presidenza”
SILVIO BERLUSCONI. IN ALTO A DESTRA NICCOLÒ GHEDINI
sono tate pronunciate. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, nella nota diffusa ieri mattina, elenca un 'campionario di falsità’ dai giornali: "temo di essere spiato", "sono stato spiato e pedinato", "risponderò colpo su colpo", "il mio avvocato è uscito pazzo", "se vogliono la guerra l'avranno", "è in atto un oscuro complotto". Tutte queste frasi - dice Bonaiuti - sono inventate di sana pianta. Ma per garantire la loro verosimiglianza, vengono
riportate dai giornali tra virgolette e attribuite al Presidente Berlusconi da ignoti interlocutori (mai nome e cognome, per carità!". "Questo malvezzo è peggiorato negli ultimi tempi eppure - conclude non abbiamo visto ancora un solo intervento degli Organi dei giornalisti". Intanto, è 'Avvenire’ a chiedere di "arrivare il più presto possibile a un chiarimento sufficiente a sgomberare il terreno dagli interrogativi più pressanti, che non vengono
solo dagli avversari politici ma anche da una parte di opinione pubblica non pregiudizialmente avversa al premier". L'editoriale del quotidiano dei Vescovi italiani dice a Berlusconi che "se anche non fosse possibile eliminare ogni ombra, perché ad esempio su alcune questioni il bandolo della matassa è in mano alla magistratura, si pongano almeno i presupposti per evitare ulteriori stillicidi di chiacchiere e di tempeste mediatiche".
MARIO MAURO
Silvio Berlusconi parla di Mario Mauro quale candidato alla presidenza dell'Europarlamento. Al termine del vertice di Bruxelles il premier ribadisce la validità della candidatura: "Siamo il primo partito nel Ppe, abbiamo con il gruppo dell'Udc portato 12 milioni di voti. Noi - dice il Cavaliere -
auspichiamo che ci possa essere considerazione per questa candidatura perché Mauro è stimato da tutti. Ho visto - conclude Berlusconi - una dichiarazione della sinistra che dice di voler votare contro Mauro: è una vergogna. Ricordo che per Prodi noi abbiamo dato il nostro voto".
Monito del presidente: deve essere fatto molto di più
il leader del Pd: “Non è un voto dettato dalle ideologie”
Napolitano: “Crisi, la situazione rimane seria”
Ballottaggi, Franceschini ci prova: “Conta solo il governo delle città”
La crisi economica che è stata di "dimensioni devastanti" rimane "seria, anche molto seria in alcuni casi". Giorgio Napolitano lancia l'allarme sulla crisi internazionale, in particolar modo sugli effetti che questa può avere in Europa. Finora, spiega al vertice dei Capi di Stato dell'Europa centrale, "la risposta dell'Unione Europea è stata parziale". Anche se "le decisioni delle istituzioni europee e la protezione diretta o indiretta dell'Euro hanno portato il nostro continente ad affrontare una crisi di dimensioni devastanti". Oggi "molto di più deve essere fatto e può es-
Il segretario del Pd Dario Franceschini ha rilanciato l'appello al voto per i ballottaggi delle Amministrative in programma domenica e lunedì, partecipando a Ferrara ad alcune iniziative elettorali, soprattutto nei mercati e nelle piazze, per sostenere il candidato a sindaco della città Tiziano Tagliani e la candidata alla presidenza della Provincia Marcella Zappaterra. “Nei ballottaggi - ha detto Franceschini - è tutto più chiaro e trasparente, non c'è più la sovrapposizione con le elezioni europee che ha reso più confusa l'ultima campagna elettorale tra i temi
sere fatto, rafforzando gradualmente il governo economico e finanziario dell'Unione". Infatti "l'attuale crisi, non governabile a livello nazionale e nemmeno intergovernativo, richiede una intensa salvaguardia del mercato interno e una maggiore sovranità condivisa tra gli stati membri". Una riflessione particolare Napolitano la dedica al tema della energia. "Le difficoltà degli ultimi anni hanno dimostrato che una questione di tale importanza non può essere affrontata a livello nazionale". In altre parole "è assolutamente necessaria un'azione coordinata a livello europeo".
GIORGIO NAPOLITANO
locali e quelli nazionali”. Secondo Franceschini non conta più lo scontro tra Governo e opposizione. “Adesso i cittadini che vanno a votare scelgono le persone dalle quali far governare le loro città e sceglieranno sicuramente in base alla loro credibilità e alla loro competenza. I nostri candidati garantiscono, per la loro storia e la loro preparazione, che dopo le elezioni manterranno gli impegni che hanno preso. Non è un voto dettato dalle ideologie e dalle battaglie nazionali, ma è la scelta degli elettori su a chi affidare il futuro delle proprie città”.
DARIO FRANCESCHINI
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ATTUALITA’
Lavoro, persi 204 mila posti La crisi economica scarica i propri effetti sul mercato del lavoro. Per la prima volta dopo 14 anni, nel primo trimestre del 2009, calano gli occupati in Italia. Lo certifica l'Istat secondo cui tra gennaio e marzo sono stati persi 204.000 posti di lavoro, pari allo 0,9% su base annua. Il calo sintetizza la discesa di 426.000 unità della componente italiana e la crescita di 222.000 unità di quella straniera, per un totale di 22 milioni 966 mila occupati. Il numero delle persone in cerca di occupazione registra il quinto aumento tendenziale consecutivo, portandosi a 1.982.000 unità (+221.000 unità, pari al +12,5% rispetto al primo trimestre 2008), mentre il tasso di disoccupazione passa dal 7,1% del primo trimestre 2008 all'attuale 7,9%. Attenzione, ma nessun allarme da parte del governo. Secondo il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, "il dato indica quello che sappiamo: una contrazione del lavoro ma in misura minore di quanto potevamo temere". "Il 7,9% dell'Italia - ha aggiunto Sacconi - ci deve preoccupare ma va anche paragonato ad una crisi globale che vede negli altri Paesi cifre più alte. Solo pochi anni fa la disoccupazione da noi era al 12,5%. Ovviamente que-
FRODI ALIMENTARI
Crisi: nel primo trimestre 2009 calano gli occupati TRA GENNAIO E MARZO CALO DELLO 0,9% IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE PASSA DAL 7,1% DEL PRIMO TRIMESTRE 2008 ALL'ATTUALE 7,9% Sequestrate 4 tonnellate di mozzarelle adulterate
OPERAZIONE DEI NAS A CREMA
LA CRISI SI FA SENTIRE SUL LAVORO
sto costituisce un motivo di preoccupazione, per questo siamo impegnati a rafforzare la 'cassetta degli attrezzi' per affrontare questa situazione". La strada da percorrere, ha aggiunto, "è valorizzare i contratti di apprendistato da parte delle Regioni e le imprese devono utilizzarle. Per questo il Governo quanto prima rafforzerà la propria 'cassetta degli attrezzi' a ridare ad un 'patto Stato-Regioni' sulla formazione". Sacconi ha aggiunto che "bisogna
incentivare a rimanere nell'ambiente lavorativo, per questo stiamo pensando ad un premio di occupabilità". Di tutt'altro avviso l'opposizione: "Un nuovo allarme viene dall'Istat: per la prima volta, dopo 14 anni, l'occupazione è in calo in Italia ha evidenziato il responsabile lavoro del Pd, Cesare Damiano -. Tutte le associazioni del lavoro e dell'impresa, oltre che gli osservatori più attendibili, sono concordi nel ritenere che l'autunno ci ri-
serverà purtroppo brutte sorprese. Il tempo per agire prima dell'estate è breve e il governo continua a barcamenarsi tra false illusioni e silenzi imbarazzanti". Sul fronte sindacale c'è preoccupazione ma non allarmismo. Per la leader dell'Ugl, Renata Polverini, è necessario un confronto con il governo per fermare questa emorragia, mentre per Giorgio Santini della Cisl, non c'è il temuto crollo anche se preoccupa il dato sui giovani.
Vasta operazione dei Carabinieri dei Nas che ha condotto al sequestro di circa 4 tonnellate e mezzo di mozzarelle, prodotte da un'azienda casearia di Crema e distribuite per il consumo in tutto il Nord Italia. Il sequestro è stato disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crema su tutto il territorio nazionale, in conseguenza di un'attività di indagine svolta dai Carabinieri del N.A.S. di Cremona, che avevano denunciato i 2 titolari del caseificio per frode in commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine e sofisticazione di alimenti con sostanze non consentite. I militari hanno infatti accertato che le mozzarelle venivano prodotte presso quell'azienda utilizzando quasi esclusivamente materie prime non consentite come caseina, burro e formaggi scaduti o prossimi alla
scadenza. In tal modo, aumentando la massa grassa del prodotto con il burro e la consistenza proteica con la caseina, l'azienda riusciva a produrre mozzarelle utilizzando scarsissime quantità di latte, fornendo però un alimento qualitativamente scadente alla propria clientela. I militari hanno immediatamente bloccato la produzione, sequestrando le 3 tonnellate di mozzarelle rinvenute presso l'azienda, nonché oltre un quintale delle materie prime illecitamente utilizzate. Ingenti partite del prodotto erano state già commercializzate a favore di esercizi pubblici e ristoranti del Nord Italia. I Nas hanno dunque sequestrato una tonnellata e mezza circa di mozzarelle, pronte a finire sulle tavole dei consumatori. Il valore degli alimenti sottratti alla rete distributiva ammonta a circa 45.000 euro.
La cifra supera di oltre 100 milioni il livello dell'anno scorso e rappresenta circa un sesto della popolazione mondiale
Fao: oltre un miliardo di persone sottonutrite Per la prima volta nella storia umana, oltre un miliardo di persone in tutto il mondo risultano sottonutrite. Lo rende noto la Fao, che ha rivisto al rialzo le stime per il 2009 sul numero di persone che soffrono la fame, indicando la cifra di 1,02 miliardi. Tale cifra supera di oltre 100 milioni il livello dell'anno scorso e rappresenta circa un sesto della popolazione mondiale. Questo aumento della fame a livello mondiale - spiega la Fao - non è la conseguenza di raccolti insoddisfacenti, ma della crisi economica mondiale che ha ridotto i redditi e aumentato la disoccupazione. E anche nelle nazioni sviluppate la denutrizione è divenuta un problema crescente, riguar-
dando 15 milioni di persone. La fame nel mondo - sottolinea l'agenzia delle Nazioni Unite - ha mostrato un trend di lenta ma continua crescita nell'ultimo decennio. Quest'anno il numero di persone vittime della fame è previsto crescere globalmente dell'11%, secondo le stime della Fao basate su analisi del Dipartimento per l'Agricoltura degli Stati Uniti. Quasi l'intera popolazione sotto-nutrita vive nei Paesi in via di sviluppo ma una fetta di 15 milioni riguarda i Paesi sviluppati. In Asia e nel Pacifico circa 642 milioni di persone soffrono di denutrizione cronica; nell'Africa Sub-Sahariana 265 milioni; in America Latina e nei Caraibi 53 milioni; nel Vicino Oriente e
BENEDETTO XVI A BETLEMME
nel Nord Africa 42 milioni. Secondo il direttore generale Jacques Diouf, "questa silenziosa crisi alimentare costituisce un serio rischio per la pace e la sicurezza nel mondo. Non possiamo rimanere indifferenti". "Le nazioni povere - ha aggiunto Diouf - devono essere dotate degli strumenti economici e politici necessari a stimolare la produzione e la produttività del loro settore agricolo. Per ridurre il numero di persone vittime della fame, i governi, assistiti dalla comunità internazionale, devono garantire ai piccoli contadini l'accesso non solo a sementi e fertilizzanti, ma anche a tecnologie più adatte, infrastrutture, schemi di finanza rurale e mercati".
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QUI ARGENTINA
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La conferma non è ancora ufficiale ma potrebbe essere ulteriormente salito il numero delle vittime per influenza “A”. Il caso riguarda una donna che era ricoverata a Formosa e che presentava tutti i sintomi del virus. Il ministero della salute per ora non conferma
Febbre suina: l’Argentina adesso ha paura Un altro decesso: e ora i morti sono sette SALVATORE GIUFFRIDA
BAIRES - Il Ministero della Salute ha confermato che ci sono ufficialmente sei morti per influenza “A” nel paese sudamericano. Sono quindi cinque i casi mortali confermati nella provincia di Buenos Aires a cui si aggiunge un altro decesso avvenuto nella capitale. Ma purtroppo non è tutto: potrebbero infatti essere ad oggi sette le vittime della febbre suina se le indagini in corso dovessero confermare che la morte di una donna a Formosa avvenuta ieri è dovuta effettivamente a un nuovo caso di influenza. In particolare, una donna che è stata internata presso l'ospedale centrale di Formosa con sintomi di influenza A (H1N1) è morta due giorni fa: almeno fino a ieri sera l'Istituto Malbrán, che si occupa delle indagini sui casi di febbre suina, non aveva ancora confermato la presenza
Ecoenergia: Argentina e Brasile paesi all’avanguardia BAIRES - Il Brasile, che gia' si posiziona tra i primi Paesi in tutto il mondo per quanto riguarda la produzione di energia ecocompatibile con il 44% di energia generata da fonti sostenibili, ha deciso di espandere la propria produzione rinnovabile lanciandosi anche nell'eolico. Per il momento la graduatoria dell'energia verde brasiliana e' guidata da idro-energia elettrica - con piu' di 1.100 Megawatt - e dall'etanolo derivante dalla canna da zucchero con una produzione di 20 miliardi di litri (dati 2006) - di cui circa 8 miliardi esportati. E gli investimenti nel settore continuano ad essere ingenti. In questi giorni a San Paolo e' iniziato R-energia - l'evento organizzato da Veronafiere, Saragozza e da Survey Marketing & Consulting - dopo che si e' svolta la scorsa settimana in Argentina (10-12 giugno). R-energy si svolge presso l'''Anhembi Parque'' (www.anhembi.com.br), a San Paolo, vero e proprio cuore pulsante dell'economia e della finanza brasiliana, dove sono presenti oltre il 50 per cento dei capitali privati del Paese, l'85 per cento delle grandi banche, l'80 per cento del pacchetto azionario dell'intero Brasile. La volonta' di espansione, comunque, riguarda anche l'energia eolica, il fotovoltaico, il mini-idro e le biomasse. Tutti ambiti nei quali si prevedono forti espansioni e dove il know how italiano ed europeo puo' senza dubbio promuovere lo sviluppo, creare business ed agevolare la strada intrapresa dal Brasile. Una strada sostenuta anche a livello istituzionale, con il piano ''Proinfa'', partito nel 2008 ed articolato in due fasi. In una prima fase verra' sostenuto con riferimento all'eolico, al mini-idro e alle biomasse, mentre la seconda parte del piano intende assicurare almeno il 15 per cento di tutto il mercato dell'energia elettrica attraverso le fonti rinnovabili, di qui al 2030. Il governo federale del Brasile, poi, sempre attraverso il ''Proinfa'', garantira' l'acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili per 20 anni. Assolutamente interessante anche la realta' delle energie rinnovabili in Argentina. Secondo i pronostici della Btm Consult ApS, lo sviluppo dell'energia pulita in Argentina dovrebbe crescere con una media di almeno il 15 per cento nei prossimi 20 anni, mentre dovrebbe soddisfare a livello globale, di qui al 2020, almeno il 12 per cento del fabbisogno di energia elettrica a livello mondiale. Spazi di crescita, in un Paese con caratteristiche geoclimatiche caratterizzate dalla presenza pressoche' costante di vento, sono assicurati dall'energia eolica. Ma anche il biofuel, ricavato non dalla canna da zucchero bensi' dalle coltivazioni di soia, ha forti prospettive di crescita.
Assiste in diretta telefonica alla morte del fidanzato Tassista 32enne ucciso da due rapinatori a Mar del Plata MAR DEL PLATA - Una morte orribile e forse ancora più macabra è la dinamica dell’omicidio: la ragazza di un tassista di Mar del Plata ha assistito in diretta telefonica all’aggressione di due rapinatori nei confronti del fidanzato. Aggressione che poi ha portato alla tragica fine dell’uomo. In evidente stato di shock, la donna non si è persa d’animo: ha subito chiamato il 911 per far prestare i primi soccorsi del caso al ragazzo, mentre alcuni colleghi del tassista bloccavano la strada e si gettavano all’inseguimento degli assassini, li raggiungevano e iniziavano a picchiarli selvaggiamente. Quasi un linciaggio, insomma, al punto che solamente l’intervento di due agenti di polizia ha potuto evitare la fine certa ai due malviventi. Il motivo del tragico omicidio è sempre lo stesso: furto e rapina a mano armata. Secondo fonti di polizia, i responsabili sono due giovani, che portavano con loro una pistola calibro 9 millimetri. I due avevano preso di mira il tassista: entrati nella sua auto, gli hanno puntato l’arma e hanno fatto fuoco. Il fatto è successo ieri notte, alle due del mattino, all’incrocio tra la via Luro e la via 218. Il tassista era un ragazzo di 32 anni che si pagava gli studi di Giurisprudenza con il suo lavoro. Proprio mentre stava parlando con la sua ragazza al telefono, gli si sono avvicinati i due, che si sono accostati al finestrino e lo hanno minacciato. Quando - anche se solo in apparenza – il ragazzo ha resistito, i ladri gli hanno sparato a bruciapelo. Allora il ragazzo per reazione ha accelerato, andando a sbattere contro la porta di un’abitazione che si trovava dall’altra parte della strada. Pochi minuti dopo aveva già perso la vita. Dall’altra parte del telefono ha assistito alla morte del suo uomo. Impotente. Ma almeno è riuscita a far arrestare i due killer. SALVATORE GIUFFRIDA
del virus, secondo quanto ha dichiarato alla stampa locale il ministro provinciale dello sviluppo umano, Aníbal Gomez. Per la precisione, la vittima aveva viaggiato dalla sua casa nella città di Quilmes a Buenos Aires passando per i comuni di Villa Rica e Clorinda, situati nella provincia di Formosa. Di qui si era poi diretta a Asuncion, capitale del Paraguay, dove la donna aveva dei parenti. I familiari della donna, che era in attesa di un trapianto, avevano deciso di trasferirla da Clorinda a Formosa, a causa del suo delicato stato di salute e dai sospetti, già forti, che fosse stata contagiata dal virus A (H1N1). Secondo quanto ha dichiarato il funzionario, la paziente è stata ricoverata nelle prime ore del mercoledì in un settore isolato dell’ospedale centrale ed è morta ieri pomeriggio. In ogni caso, finora, le morti dovute all’influenza A in Argentina sono sei, come confermato dalle autorità sanitarie. Tra le sei persone che sono morte a causa del virus H1N1, cinque come già detto sono della provincia di Buenos Aires e una vittima è della capitale federale, come confermato dai ministri della sanità Jorge Lemus e Claudio Zin in una conferenza stampa congiunta. In precedenza, le autorità avevano precisato i dati della quinta vittima: un ragazzo di circa 15 anni, morto ieri mattina in un ambulatorio nella città di Tapiales a Buenos Aires. A confermare la notizia è stato lo stesso dottore Alberto Rodriguez Cetran, direttore della Clinica Los Cedros dove era stato ricoverato il giovane di La Mataza. Il medico riferisce che l'Istituto Malbrán aveva già confermato la diagnosi,
nonché aveva segnalato che il giovane era affetto da una grave malattia respiratoria, come quelle che spesso accompagnano questi casi. “Abbiamo preso insieme alla famiglia del ragazzo tutte le precauzioni del caso”, ha detto Cetran Rodriguez, che ha dichiarato anche che era all'oscuro in merito al luogo in cui è avvenuto il contagio. Nel frattempo, si è chiarito che la sesta vittima, un insegnante che lavorava presso una scuola nel quartiere di La Paterna, in realtà è morto di meningite e non dal virus come si temeva. In merito alla sesta vittima, un bambino, la cui morte è avvenuta nella capitale federale, le autorità hanno confermato che il minore era effettivamente affetto dal virus. “Il quinto caso della provincia (il sesto in totale) è stato un ragazzino il cui decesso è stato causato anche da altre malattie concomitanti, come ha spiegato il ministro Zin. Inoltre, Zin ha sottolineato che “era inevitabile che il virus circolasse”, e ha osservato che il numero dei decessi è direttamente legato ai casi. “Sapevamo che i casi potevano raddoppiare”, ha sottolineato il capo della salute, che basa la sua ipotesi sul fatto che ci sono almeno 11 milioni di abitanti che vivono nell'area metropolitana. Da parte sua, il ministro della sanità di Buenos Aires, Jorge Lemus ha detto che la città ha oggi 73 persone ricoverate per affezioni respiratorie, e nove di esse risultano ufficialmente contagiate con il virus dell'influenza A. Sette di queste sono in terapia intensiva e quindi rischiano la vita. I morti quindi sono destinati ad aumentare e sembra che l’Argentina non possa davvero far nulla.
Calata la domanda di energia elettrica nel mese di maggio BAIRES - La domanda di energia elettrica in Argentina nel mese di maggio ha subito un calo del 3,9 per cento rispetto allo stesso mese del 2008, secondo un report recentemente pubblicato da Fundelec, ´think tank´ locale del settore. Il report non offre motivazioni precise per il declino della domanda, nonostante sia molto probabile la diminuzione della domanda da parte degli utenti industriali in conseguenza del rallentamento dell´economia. Altro fattore potrebbe essere quello del lieve aumento delle temperature medie, che hanno portato a una diminuzione della domanda di energia per riscaldamento sia nelle fabbriche che nelle abitazioni. La domanda totale è stata di 8.435,3 gigawatt/ora, rispetto agli 8.777,8 dello scorso anno. Rispetto ad aprile la domanda è cresciuta del 4,1 per cento. Il 60,6 per cento dell´energia generata in maggio è derivata dalla termo-generazione; l´idroelettrico ha contato per il 30,2 per cento, il nucleare per il 7,6 p.c. L´energia importata ha coperto l´1,6 per cento del totale delle forniture.
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ITALIANI NEL MONDO
DOPO L’ACCORDO CON IL QUEBEC, LA REGIONE LOMBARDIA SI AVVIA A NUOVI PROGETTI CON L’ONTARIO
Gli imprenditori lombardi aprono le porte al Canada: Formigoni riceve il Ministro Pupatello MILANO - Prosegue senza sosta la collaborazione fra la Regione Lombardia e l'Ontario, le due "locomotive" economiche di Italia e Canada. In questa prospettiva si inserisce l'incontro che si è svolto questo pomeriggio al Palazzo della Regione a Milano fra il presidente Roberto Formigoni e il ministro per il Commercio Estero e gli Investimenti, Sandra Pupatello, accompagnata dall'ambasciatore del Canada in Italia, Robert Collette. Un momento di lavoro su diverse tematiche cui hanno partecipato anche Lucio Stanca, amministratore delegato di Expo Spa, Michele Perini, presidente di Fiera Milano Spa,
Cgie: convocato il comitato di presidenza ROMA - Si terrà il 23 e 24 giugno prossimi, presso il Ministero degli Affari Esteri, la riunione del Comitato di Presidenza del Cgie, convocata dal segretario generale Elio Carozza. I lavori del Comitato prenderanno avvio alle ore 9.30 di martedì 23 giugno con numerosi punti all'ordine del giorno: Relazione del Governo; Rete consolare; Misure di assestamento di Bilancio 2009: capitoli di spesa in favore degli italiani all'estero; Elezioni europee e referendum: analisi e valutazione relative a informazione, partecipazione, anagrafe e alle operazioni legate al voto; Finanziaria 2010: Capitoli di bilancio politiche italiani all'estero; Convocazione Assemblea plenaria Terza Conferenza Permanente Stato-Regioni-Province AutonomeCgie; Programma di lavoro e riunioni secondo semestre 2009; Assistenza diretta e indiretta: criteri di assegnazione e ripartizione per circoscrizione consolare ed Ente; Valutazioni richieste convocazioni straordinarie delle Commissioni tematiche; Funzionamento segreteria Cgie e autonomia; Varie ed eventuali.
Francesco Bettoni, presidente di Unioncamere Lombardia, Luigi Rovati di Farmindustria e Dompè Farmaceutici, e altri importanti rappresentanti di Brixia Fiera Spa di Brescia, Italcementi di Bergamo, Apilombardia e Bracco Imaging. "La giornata odierna segna un'ulteriore tappa nel processo di sviluppo dei rapporti economici tra l'Italia e il Canada e in particolare tra la nostra Regione e l'Ontario", ha
detto Formigoni. "Vogliamo infatti dare seguito ai fruttuosi incontri che la nostra delegazione ha avuto con i rappresentanti del mondo politico ed economico canadese perché siamo convinti che Lombardia e Ontario abbiamo numerosi punti in comune, a cominciare dalle ragioni del fare impresa. E perché ciò si possa realizzare occorre, appunto, condividere anzitutto una visione strategica e strumenti programmatici efficaci". Ecco allora spiegato il senso del Protocollo d'Intesa che il presidente Formigoni ha sottoscritto a Toronto con il premier dell'Ontario, Dalton Mc Guinty, incentrato su energia, industria, ambiente, università, ricerca, trasferimento tecnologico e servizi di pubblica utilità. "Con lo stesso entusiasmo", ha spiegato Formigoni, "oggi abbiamo voluto nuovamente far incontrare le rispettive delegazioni le imprese per approfondire le esperienze di
ciascuno e discutere su comparti di interesse comune. Gli accordi che alcuni di loro hanno già raggiunto non possono essere che un punto di partenza". Soddisfatta dell'incontro anche il ministro Pupatello, che ha sottolineato "la strategicità" dei settori individuati come prioritari. Il ministro ha anche evidenziato come in Canada siano in vigore norme che favoriscono enormemente gli investimenti stranieri, a partire da una detrazione sulle imposte del 60%. La visita del ministro Pupatello è stata anche l'occasione per riparlare di Expo che il Canada considera "un'importante vetrina e un'occasione da non perdere da subito, lavorando alacremente proprio a partire dal tema stesso della manifestazione, l'alimentazione e tutto ciò che le gravita attorno". "In questo senso", ha concluso Formigoni, "anche la nuova forte apertura del Canada verso l'Europa e la firma di recenti accordi di free trade e sul trasporto aereo rappresentano elementi nuovi, stimolanti. Insieme potremo giocare un ruolo importante per aprire sempre più canali di interscambio".
Festa della Repubblica di Buenos Aires Tucci (Ital Uil): «Non è stata politicizzata» BAIRES - La Festa della repubblica a Buenos Aires non è stata affatto politicizzata come hanno sostenuto Feditalia e Fediba e come si intende dalla lettura dell’interrogazione presentata dai deputati del Pd al ministro Frattini. A sostenerlo è Josè Tucci, coordinatore dell’Ital Uil in Sud America, che il 31 maggio scorso al Teatro Coliseo ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica. "Il 31 maggio scorso – scrive Tucci – si è celebrata presso il Teatro Coliseo di Buenos Aires la Festa della Repubblica. Le ripercussioni di quest’illustre manifestazione hanno superato le aspettative degli organizzatori e praticamente quasi tutto il mondo associativo ed una gran quantità di pubblico erano presenti ai festeggiamenti. E’ di pubblica conoscenza che né Feditalia né Fediba hanno accompagnato questa manifestazione, considerando che "avrebbe potuto" trasformarsi in un atto politico, sebbene la comunità italiana di Buenos Aires sappia che tale pretesto non fosse esatto. In effetti – rilancia Tucci – Feditalia e Fediba, durante la prima e anche nella seconda campagna politica per il voto degli italiani all’estero, sono state funzionali ad un progetto politico facilmente dimostrabile". Oltre a Tucci, durante la cerimonia ha ricevuto l’onorificenza italiana anche il Presidente della UIM Argentina, Italo Aloisio. "Ho sentito dire – aggiunge Tucci – che quello del Teatro Coliseo è stato un atto politico e che è stata persino presentata un’interrogazione parlamentare dai deputati eletti all’estero del Partito Democratico: è un peccato -commenta – che non siano stati consultati coloro che hanno lavorato duramente per il Pd, come Italo Aloisio e me. È molto facile mettersi a scrivere, ma è più serio se si cerca un’informazione obiettiva. Questa è una falsità che ha dietro una chiara e manifesta intenzionalità. Sarebbe meglio impegnarsi a fare leggi e non mettersi in mezzo a beghe diplomatiche". Tucci sottolinea anche "il lavoro che sta realizzando il Console Generale d’Italia, Giancarlo Maria Curcio, che per quanto riguarda le attività consolari si dimostra sempre più attivo e molto legato alle organizzazioni sociali. Una conseguenza di quest’impeccabile lavoro è stata proprio la grande concorrenza di pubblico, che ha colmato il Teatro Coliseo il 31 maggio scorso".
Al via l’assemblea annuale dei Mantovani nel Mondo ROMA - Il giorno 26 giugno 2009 alle ore 20.30 , è convocata l'Assemblea annuale dell'Associazione dei Mantovani nel Mondo Onlus, presso il Dopolavoro Polimeri Europa in Strada Ostigliese 10, Mantova. Ordine del giorno: Approvazione Bilancio consuntivo 2008, Assemblea annuale dell'Associazione, Approvazione Bilancio preventivo 2009, Presentazione attività 2008/2009, Varie ed eventuali. Uno stralcio dell'art.6 dello statuto dell'AMM: "L'Assemblea è composta da tutti gli associati ordinari ed è l'organo sovrano dell'Associazione stessa. È convocata dal Presidente almeno una volta all'anno, presso la sede sociale ovvero in altra più opportuna scelta dal Consiglio medesimo nell'ambito della provincia di Mantova.... N.B. s'invitano i soci a presenziare a questo importante appuntamento. Dopo l' Assemblea verrà offerta una risottata a tutti i presenti. Si prega di dare conferma della propria presenza. Il Presidente Daniele Marconcini Il Presidente Daniele Marconcini ha dichiarato che "L'Associazione dei Mantovani nel Mondo ,pur mantenendo la sua mission a favare dei lombardi e degli italiani nel mondo, ha variato già l'anno scorso il suo Statuto, inserendo l'attività di cooperazione internazionale e di assistenza agli immigrati con particolare riferimenti a quelli di origine italiana. Questo coerentemente con quanto discusso presso l'UNAIE,l'Unione delle Associazioni degli Immigrati ed Emigrati, a cui l'AMM aderisce." Tra le iniziative in corso il Presidente dell'AMM ha comunicato che in questi giorni, verranno erogati da parte dell'AMM i contributi di solidarietà agli indigenti di origine lombarda in America Latina per un importo di 72mila, grazie ad un finanziamento della Regione Lombardia e alla collaborazione della rete consolare italiana. Inoltre l'AMM ha scritto al Sottosegretario Roberto Ronza per invitarlo ad insediare un Comitato tecnico-scientifico per elaborare la nuova legge sui Lombardi,assicurando la massima collaborazione.Di rilievo anche l'attività dell'AMM in tema di ricerche familiari.E' stata richiesta anche la presentazione dello studio sui Lombardi nel Mondo svolta dall'Ente di ricerca regionale IRER sui Lombardi nel Mondo, specialmente per quanto attiene l'emigrazione degli ultimi anni. Una delegazione dei Mantovani nel Mondo formata da Daniele Marconcini. Pietro Liberati e Ernesto Milani,assieme alla direttrice dell'Archivio di Stato di Mantova Daniela Ferrari ha presentato presso l'Archivio di Stato di Milano,presenti i rappresentanti degli enti archivistici della Lombardia ,l'esperienza mantovana della banca dati,presente sul sito dei Lombardi nel Mondo, realizzata grazie alla collaborazione del sodalizio virgiliano con l'Archivio di Stato di Mantova. In Lombardia infatti sono oramai migliaia le richieste di ricerche familiari che giungono da discendenti lombardi residenti all'estero,oltre che agli Archivi pubblici,a Comuni e Parrocchie. E'quanto mai importante verificare quanti di questi si stabiliscono nella nostra Regione.Secondo Marconcini infatti "una nuova emigrazione lombardo-veneta di ritorno è in atto,soprattutto dal Brasile ma questo incredibilmente ancora sfugge alle istituzioni e agli enti preposti.Ne è la riprova indiretta ,le migliaia di richieste che giungono agli Archivi di Stato lombardi. Noi intendiamo sensibilizzare la Regione Lombardia su questo fenomeno e creare le condizioni affinchè in modo chiaro, statisticamente e socialmente,esso emerga nella sua complessità ed evidenza.".
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Unione Stampa Periodica Italiana
F.U.S.I.E.
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L’ITALIANO SABATO 20 GIUGNO 2009
ESTERI
Il leader religioso iraniano dice basta alle proteste PER L'AYATOLLAH "IL RISULTATO DELLE ELEZIONI ARRIVA DALLE URNE, E NON DALLA STRADA LA VITTORIA DI AHMADINEJAD Eʼ DEFINITIVA"
Khamenei: “Il popolo ha scelto” Con un discorso molto atteso, la Guida Suprema della Rivoluzione, Ali Khamenei, ha ordinato la fine delle manifestazioni di protesta in Iran, ha detto che non cederà alle pressioni della piazza e ha dato l'imprimatur all'elezione di Mahmoud Ahmadinejad. Il popolo iraniano ha scelto, ha detto l'ayatollah nelle tradizionali preghiere del venerdì. "Il risultato delle elezioni arriva dalle urne, e non dalla strada", ha aggiunto, sottolineando che ora il Paese ha bisogno di "tranquillità". Davanti a decine di migliaia di persone riunite all'università di Teheran e nel suo primo discorso alla nazione da quando sono cominciati i disordini post-elettorali, il 'numero uno' del regime ha ufficialmente indicato Ahmadinejad come il vincitore delle presidenziali, sottolineando che la sua vittoria, con 24 milioni e mezzo di voti, è "definitiva"; e in ogni caso il risultato elettorale dovrà essere esaminato con gli strumenti che mette a disposizione la legge. Davanti alla marea umana, Khamenei, che prende la parola sempre più raramente, ha infatti rispedito al mittente le accuse di brogli e comunque ha ribadito che qualsiasi controllo sul risultato dovrà avvenire attraverso i canali previsti dalla legge. "Non ce-
LA GUIDA SUPREMA DELLA RIVOLUZIONE, ALI KHAMENEI
derò a novità illegittime", ha detto con un chiaro riferimento alle proteste degli ultimi giorni. Non solo: "Se ci sarà un bagno di sangue, i leader della protesta saranno ritenuti direttamente responsabili". Un imprimatur, il suo, accompagnato dall'accusa ai nemici esterni dell'Iran di
voler agitare la protesta nel Paese: mettendo in dubbio la legittimità dei risultati del voto presidenziale, ha detto, i nemici prendono di mira la legittimità dell'establishment. Viceversa, le elezioni del 12 giugno hanno dimostrato che il popolo iraniano ha fiducia nel siste-
ma islamico. L'affluenza record, stimata ufficialmente intorno all'85 degli aventi diritto, è stata "una magnifica dimostrazione del senso di responsabilità di un popolo per determinare l'avvenire del proprio Paese". L'ayatollah ha parlato al Paese durante le preghiere del ve-
nerdì, dinanzi a decine di migliaia di persone nell'Università di Teheran. Le autorità hanno permesso l'accesso – oltreché a uno straordinario numero di iraniani giunti da ogni parte del Paese e che si sono riversati nelle strade adiacenti all'ateneo - anche alla stampa straniera, al
L’automobile dell’esponente della polizia è saltata in aria ieri mattina
Spagna: il separatismo basco torna a colpire Ucciso a Bilbao il capo dell’antiterrorismo L'Eta ha ucciso il capo dell'antiterrorismo a Bilbao. Eduardo Pueyes Garcia è stato dilaniato dall'esplosione di un ordigno piazzato a bordo della sua vettura in un parcheggio del quartiere di La Pena. La deflagrazione alle 9 ha distrutto il veicolo e alcune auto vicine in calle Santa Isabel. Pueyes Garcia, 49 anni, era a capo del Gruppo della brigata di informazione della Polizia nazionale, responsabile della lotta contro il terrorismo. Appena tre giorni fa il nuovo ministro dell'Interno basco, Rodolfo Ares, aveva assicurato al ministro dell'Interno nazionale, Alfredo Perez Rubalcaba la volontà di raf-
forzare la collaborazione nella lotta contro l'estremismo separatista tra la Ertzaintza, la polizia autonoma basca di cui fa
parte un fratello della vittima, e le altre forze di sicurezza. Il premier José Luis Zapatero, è rientrato a Madrid dal Consiglio eu-
ropeo a Bruxelles dopo aver condannato con forza l'attentato e aver assicurato che "i responsabili saranno perseguiti con fermezza e determinazione". Al posto di Zapatero resterà al Consiglio il ministro degli Esteri Miguel Angel Moratinos. Si tratta del primo attentato dell'Eta da quando il socialista Patxi Lopez è 'lehendakari', ossia a capo del governo autonomo basco. Le prime indagini sono indirizzate verso ciò che resta del Comando Vizcaya, fuoriusciti dall'Eta. L'ultimo attentato mortale risale al 3 dicembre quando un imprenditore fu assassinato colpi di pistola ad Azpeita.
AZIONE TERRORISTICA IN SPAGNA
contrario di quello che era accaduto nelle manifestazioni di protesta degli oppositori. Intanto, mentre i capi di Stato e di governo dell'Ue hanno rivolto un appello a Teheran perché consenta le manifestazioni pacifiche, il Foreign Office ha convocato l'ambasciatore iraniano a Londra.
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SPORT
Calciomercato, le grandi manovre LʼAMMINISTRATORE DELEGATO DEL MILAN CONFERMA IL REGISTA (“RESTA AL 99.99%”), CHIUDE A CISSOKHO E PUNTA SU DZEKO: “SPERO CHE IL WOLFSBURG CEDA”
Per Pirlo "non abbiamo ricevuto nessuna offerta e se le riceveremo le rispediremo al mittente". Così l'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, risponde ai giornalisti che gli chiedevano delle voci di mercato sul centrocampista. "Pirlo al 99.99% periodico resterà al Milan. Noi continuiamo a credere e pensare di avere una squadra di grandi campioni", ha aggiunto. "Il contratto di Ambrosini? Con calma lo faremo, quest'anno c'è un contratto e poi vedremo. Non si può dire sempre di sì a tutti. Bisogna negoziare, trattare, lavorare. Sennò è facile e comodo, basta di dire di sì". A chi gli chiedeva delle dichiarazioni d'amore di Giuseppe Rossi verso il Milan, Galliani ha risposto: "Ci fanno molto piacere, è un bravissimo attaccante ma noi avendo già due attaccanti esterni molto bravi come Pato e Ronaldinho stiamo cercando un centravanti classico. Ronaldinho? Puntiamo assolutissimamente su di lui e quindi farà bene". Galliani ha poi comunicato che tra il Milan e Cissokho "è finita". "Non abbiamo trovato un accordo né per quanto riguarda il prestito con diritto di riscat-
ANDREA PIRLO
to, né per quanto riguarda uno sconto - ha aggiunto -. Quindi è tramontata. Non credo ci saranno altri discorsi col Porto". A chi gli chiedeva se la società abbia già in mente un sostituto, ha risposto: "No, credo di no.
Abbiamo molti terzini di fascia, penso che resteremo coi nostri. Abbiamo Zambrotta, Oddo, Jankulovski, Antonini, Bonera che può andare sulla fascia, Flamini che può fare il terzino. Siamo coperti". Adesso in via Turati si
punta su Dzeko: "Sotto con Dzeko - ha spiegato ai giornalisti l'amministratore delegato rossonero sperando che il Wolfsburg lo ceda". Secondo Galliani "Dzeko è un grande attaccante e il Wolfsburg al momento non lo sta mollando. Speriamo di farcela con lui altrimenti cercheremo qualcun altro. Il Wolfsburg non sta giocando - ha aggiunto - vuole tenere il calciatore ma c'è il solito problema che non puoi tenere un giocatore (e la regola vale per tutti) se non è d'accordo, se non è felice. È il mercato". A chi gli faceva presente che i tifosi rossoneri si aspettano un colpo, Galliani ha risposto: "Non devono aspettarsi un colpo. Arriverà un centravanti. Noi abbiamo campioni assoluti come Gattuso, Pirlo, Ambrosini, Seedorf, Pato e Ronaldinho - ha spiegato -. Certo è partito Kakà e arriva un attaccante. Ricordiamoci che siamo arrivati secondi a pari merito con la Juventus, per le regole italiane siamo arrivati terzi. Fossimo stati in Germania, Inghilterra, Francia dove vale la differenza reti generale saremmo arrivati secondi. Ma non arriviamo da una stagione negativa".
ITTALPETROLI
Galliani blinda Pirlo e cerca un attaccante Roma, verifiche in corso sull’interesse di Fioranelli
VINICIO FIORANELLI
“Sono ancora in corso le verifiche da parte di Compagnia Italpetroli e del proprio advisor finanziario Mediobanca in merito alla concretezza dell'interesse a suo tempo rappresentato dal Signor Fioranelli, in nome e per conto di una società di diritto svizzero, ad acquisire il pacchetto azionario di controllo di As Roma, nonché sulla capacità economica e finanziaria di
tale società”. Così, con una nota, Italpetroli commenta le notizie riportate sulla stampa in data odierna, relative alle trattative di Vinicio Fioranelli per l'acquisizione del club giallorosso. “Italpetroli - conclude la nota non è ovviamente a conoscenza degli spostamenti, dell'agenda e degli incontri che Fioranelli avrebbe organizzato in questi giorni” .
Cobolli Gigli: Trezeguet? E’ merce preziosa per noi
Ghirardi punta anche sull’esperiena di Cruz e Lucarelli
La Juve cerca Rossi “Ma c’è da aspettare”
Parma interessato a Panucci e Acquafresca
Giuseppe Rossi non era nei piani della Juventus prima della Confederations Cup, ma ora il presidente Giovanni Cobolli Gigli vorrebbe capire quale è il suo esatto valore per ragionare su un possibile sacrificio economico. “È un grandissimo calciatore, contro gli Stati Uniti è stato fondamentale, nella seconda partita - ha osservato il presidente bianconero al suo arrivo in Lega calcio - ha giocato meno bene, dimostrando che anche i grandi campioni hanno alti e bassi. Il problema del sacrificio economico è correlato alle prestazioni. Se lo avessero venduto dopo la partita con gli Usa avrebbero fatto qualche milione di euro in più, dopo quella di ieri (giovedì, ndr) invece qualche mi-
È in corso una trattativa con Panucci. Il giocatore tornerà dalle vacanze domenica, faremo due chiacchiere anche con lui”. Lo ha confermato il presidente del Parma, Tommaso Ghirardi, spiegando che “noi lo consideriamo un campione, però bisogna vedere se tutto può coincidere”. In attesa di capire se hanno attecchito i discorsi delle settimane scorse con l'ex interista Cruz, per l'attacco Ghirardi punta su Acquafresca. “Credo che debba essere lui a scegliere del proprio destino e sposare il progetto che ritiene più opportuno. Noi ha detto Ghirardi - ne abbiamo parlato col procuratore: è un giocatore giovane, forte e potrebbe interessarci”. Intanto sono già stati trovati gli accordi
GIUSEPPE ROSSI
lione in meno: quindi si tratta di capire quali sono i prezzi veri di questi giocatori”. Cobolli Gigli ha aggiunto che “prima Rossi non era nei nostri programmi e comunque noi dobbiamo prima affronta-
re il tema Trezeguet, che è merce preziosa per la Juventus”. Il discorso per il francese è sempre lo stesso: o accetterà di non avere il posto assicurato, oppure “se vuole andare via, bisogna trovare una squadra che gli dia l'ingaggio che lui desidera, e a quel punto potremo pensare anche ad altre soluzioni”. È possibile uno scambio Rossi-Trezeguet? “Bisogna capire se il Villareal è disposto a corrispondergli il suo attuale stipendio”, è la replica di Cobolli Gigli, che non si sbilancia nemmeno sull'ipotesi di uno scambio con van Nistelrooy: “In questo momento può capitare di tutto, se dicessi che è ipotizzabile esagererei, ma degli scambi possono avere una loro utilità”.
CHRISTIAN PANUCCI
per Galloppa e Coppola, oltre al rinnovo della comproprietà di Paloschi. “Sono molto soddisfatto. Paloschi - ha osservato il numero uno del Parma - è un giocatore sul quale l'anno scorso abbiamo investito delle cifre importanti. Ha 19 anni, si sta confermando. Però non mettiamogli troppa pressione, sarà per la prima volta titolare in serie A e dovrà
anche lui capire che questa categoria non è semplice”. Al fianco di Paloschi, Ghirardi vorrebbe avere ancora Cristiano Lucarelli, ma ancora non è confermata la permanenza dell'attaccante in Emilia. “Per noi è un giocatore importantissimo per quello che è e - ha sottolineato - per quanto l'abbiamo pagato. Per me è un titolare, poi vedremo”.
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PERSONAGGI DELLO SPORT
L’ITALIANO SABATO 20 GIUGNO 2009
Lippi stravede per lui. Un anno fa Arrigo Sacchi lo consigliò senza mezzi termini a Spalletti e alla Roma che preferirono però Baptista. Storia di un ragazzo “normale” figlio di italiani emigrati nel New Jersey
Fenomeno Rossi: ecco l’italoamericano che adesso il nostro campionato rimpiange MARA DE GAETANO
Una garanzia
ROMA - Il primo a segnalarlo fu Arrigo Sacchi, oggi suggeritore di talenti emergenti oltre che apprezzato opinionista di tv e giornali. «Perchè non prendi Giuseppe Rossi?» chiese in un mattino afoso d’estate nel corso della sua quotidiana conversazione telefonica con Luciano Spalletti, allenatore della Roma. Arrigo lo aveva avuto sotto gli occhi, ne aveva controllato da vicino talento e temperamento, gli piangeva il cuore vederlo ritornare all’estero nel disinteresse generale del calcio italiano. Non aveva un grande costo il suo cartellino e suggerirlo alla Roma, che godeva di collaudati ed efficaci schemi d’attacco, gli sembrò una buona idea. «Luciano, perchè non prendi Giuseppe Rossi?» chiese Sacchi a Spalletti. Dalla Spagna arrivò Baptista, “la bestia” e quel suggerimento rimase sospeso nell’afa di una banale estate italiana. L’ultimo, in ordine di tem-
po, a scandalizzarsi fu Gigi Riva, team nanager del club Italia, un mito dei nostri tempi, intervenuto sull’argomento non più tardi di qualche settimana fa, con l’intervista al Giornale. «Ma come si fa a lasciarlo giocare in Spagna?» si chiese stupito dal disinteresse collettivo nei confronti del piccolo grande attaccante della Nazionale di Lippi. «È un delitto averlo lasciato in Spagna» fu il suo giudizio perentorio. Allora forse è il caso di riflettere sul destino di questo ragazzo, scoperto dal Manchester United, rilanciato dalle nostre parti attraverso l’esibizione col Parma e puntualmente ignorato dai grandi club oltre che dagli osservatori. Solo il ct viareggino, che ha fama di essere un conservatore e sotto sotto continua a preparare il ribaltone per il prossimo mondiale, non si è mai lasciato condizionare dai pregiudizi. E appena l’ha visto all’opera nelle sfide di Champions league, ha deciso di puntare deciso su questo ragazzo sveglio e ma-
turo. Per lo stesso motivo, l’altezza, il Parma del post Ranieri, ignorò la pista puntando su un gigante di uno, Cristiano Lucarelli da Livorno con il risultato secco e deprimente di scivolare in serie B. In azzurro, Giuseppe Rossi si presentò in punta di piedi, seguito e scortato dal papà Felice oltre che dal suo procuratore, Pastorello jr., e da una qualità che lui stesso si riconosce, «quando voglio qualcosa la ottengo». Nei modi educati, sul campo un ragazzo deciso a tutto pur di sfondare. Come dimostrò a Sofia, come confermò ad Atene, come ripetè a Pisa quando riuscì ad armare il suo sinistro sul primo assist di Mascara. «Il ragazzo si farà» il pronostico di Lippi, soddisfatto della propria intuizione. E che Giuseppe Rossi sia destinato a farsi spazio nel calcio che predilige il fisico al talento purissimo dei piedi e anche alle motivazioni straordinarie, è scontato dopo quei due colpi da mister gol rovesciati sulla schiena dell’acerba naziona-
le americana. «Sono milanista da sempre» è la sua confessione seguita alla serata da protagonista vissuta con gli azzurri al debutto nella Confederations cup. «I miei idoli da ragazzo sono stati Gullit e Van Basten» l’altra spiegazione di una passione mai nascosta. «Se mi chimasse Galliani cosa gli risponderei? Io risponderei... ciao» la replica prima di ricevere i complimenti dallo stesso Galliani, al telefono, ieri sera. La verità è che Giuseppe Rossi è ancora sospeso tra la Spagna e l’Italia. I suoi progetti sono scritti sul taccuino del procuratore: se arriva una proposta eccellente, ne parliamo subito, altrimenti meglio la Spagna, Villarreal, senza stress e nemmeno polemiche. E soprattutto senza pregiudizi per l’altezza. Nella terra di Messi sarebbero fuori luogo.
Quando l’orgoglio sportivo di un paese è sulle spalle di un cognome Rossi è il cognome più diffuso in Italia: lo portano 82.882 famiglie. Inevitabile quindi che anche tanti sportivi si chiamino così... Curioso però che in tanti siano arrivati a livelli eccelsi: da Pablito all'olimpionico Antonio, da Sebastiano a Vale PABLITO Paolo Rossi, eroe del mondiale ’82
DOTTORE Valentino Rossi, il Dottore del motomondiale
BELL’ANTONIO Antonio Rossi, campione olimpico canoa
MILANO - Un Rossi venuto dagli Stati Uniti ha illuminato la prima notte nella terra dei diamanti della Nazionale di Lippi. Sulla carta d'identità si legge, nome: Giuseppe, età: 22 anni, e vedendolo giocare a calcio capisci che è un predestinato. Una doppietta per stendere gli Yankees. Giuseppe Rossi mezzo americano ma tanto italiano, soprattutto nel nome dello sport e del calcio. Non è l'unico, e non sarà certo l'ultimo, della grande famiglia dei Rossi a cercare fama e gloria nel mondo dello sport. Dal Dottore Valentino Rossi, una vita di corsa su una motocicletta, al Bell'Antonio Rossi, che divora chilometri, e conquista titoli mondiali e olimpici, in canoa. Per non parlare dei Rossi del calcio: l'ex allenatore della Lazio Delio, il Pablito nazionale, divenuto simbolo di una generazione d'italiani dei primi anni Ottanta; il Sebastiano volante tra i pali della porta del Milan, il portiere che detiene ancora il record d'imbattibilità nel campionato di serie A. ROSSI PER LO SPORT — Calciatori, motociclisti, canoisti, atleti olimpici, allenatori, e, se siete alla ricerca di un dato curioso, nella patria dei motori nessun Rossi ha mai gareggiato a livelli nazionali e internazionali in F.1. La famiglia dei Rossi nello sport è quanto mai ampia: di atleti di punta se ne contano 118, di cui 97 arrivano dal pianeta calcio, 15 dalla storia delle partecipazioni ai Giochi olimpici, 6 dal motociclismo. Una pattuglia nutrita, e, d'altronde, non poteva essere altrimenti in questa Italia dove, dati alla mano dell'ultimo censimento Istat, Rossi è ampiamente il cognome più diffuso: lo portano 82.882 famiglie italiane (al secondo posto, ben distanziati, ci sono i Russo, 56.105), presenti in tutte le Regioni e in 4.541 comuni (sugli 8.100 complessivi). GRANDI CAMPIONI — Valentino è il più titolato di tutti. Il Dottore in sella è stato otto volte campione del mondo, ed è l'unico ad aver vinto in tutte le categorie (125, 250, 500 e MotoGp): in questa stagione si è lanciato all'assalto del nono titolo mondiale. Con i suoi gol ha conquistato una generazione: Paolo, o meglio Pablito, campione del Mondo con i ragazzi di Bearzot nel '82 in Spagna, capocannoniere di quel Mondiale e Pallone d'oro al termine di quell'anno di grazia. Altro Rossi, altro campione. Sebastiano, portiere del Milan degli anni Novanta, suo il record d'imbattibilità nel campionato italiano di serie A di 929', costruito dalla 16ª alla 26ª giornata della stagione '93-'94. Campione olimpico e mondiale è stato Antonio Rossi, il bell'Antonio, pagaiata di ferro e occhi d'acciaio. Altri Rossi vincenti: Delio, ex tecnico della Lazio, squadra con la quale ha vinto una coppa Italia; Graziano, motociclista, papà di Vale, primo al traguardo in 48 GP. E anche un commissario del Coni: si tratta di Ettore, di professione architetto, era l'epoca della Guerra, in carica dal 2 ottobre '43 agli inizi del '44. Se volessimo costruire un medagliere "avulso", con tutti i Rossi medagliati ai Giochi, il bottino sarebbe di tutto rispetto: 4 medaglie d'oro, 2 d'argento e 4 di bronzo. ALL'ESTERO — Non solo grandi nomi, e volti da copertina. Nello sport, sono passati anche Rossi per lo più sconosciuti, o, meglio, poco noti al grande pubblico. Si parte dai primi del Novecento, quando Italo I (classe 1898) collezionò 119 presenze nel campionato di Serie A e 36 reti. Dal calcio agli sport olimpici: Alberto Rossi, detto Al, era anche lui di origini statunitensi (come il Giuseppe di Lippi), nato nel '31, e portò gloria agli Stati Uniti vincendo un bronzo olimpico del '52 nel canottaggio. I Rossi nati all'estero non sono pochi: lo è anche Mariana, nata in Argentina nel '79, che con la sua Nazionale ha conquistato una medaglia di bronzo ai recenti Giochi di Pechino nell'hockey. Altri Rossi in giro per il mondo nel passato e nel presente: Julio Hernan, argentino, oggi calciatore del Nantes in Francia; Nestor Raul (anche lui argentino), scomparso il 13 giugno 2007, difensore della Nazionale con la quale partecipò anche ai Mondiali del '58; Youssef, calciatore, difensore, marocchino, gioca nel campionato del Quatar con l'Al Khor. Rossi alla conquista del Mondo.
«POTEVO GIOCARE I MONDIALI CON GLI USA Giuseppe Rossi, 22 anni, italoamericano del New Jersey, attaccante del Villarreal. Arrivato giovanissimo al Manchester United è finito in Spagna dopo 6 mesi a Parma. «Gli Usa mi chiesero se volevo fare il mondiale, ma io voglio solo l’Italia»