ALGUNO DICE QUE NO! El programa nr 1 de la comunidad italiana en la Argentina. De lunes a viernes de 11 a 12 hrs. Por AM990 Radio Spendid Conduccion: Tullio Zembo
L ITALIANO
ALGUNO DICE QUE NO! Il programma nr 1 della collettività italiana in Argentina Da lunedì a venerdì dalle 11 alle 12. Am990 Radio Splendid Conduce: Tullio Zembo
ANNO III - NUMERO 130 - MERCOLEDI’ 15 LUGLIO 2009 • QUOTIDIANO PER GLI ITALIANI NEL MONDO • WWW.LITALIANO.IT • ITALIA 0,50 • ARGENTINA $ 1
Continua la scia di sangue italiano in Afghanistan. Un paracadutista è rimasto ucciso e altri tre sono stati feriti in un attentato contro una nostra pattuglia. La vittima è il primo caporal maggiore Alessandro Di Lisio, di Campobasso. Era nato il 15 maggio 1984 e si trovava in missione da quattro mesi. Il dolore dei familiari a pag. 3
UCCISO SOLDATO ITALIANO QuiArgentina
QuiPolitica
QuiMondo
Caso Grillo: continuano le frizioni tra il partito e il comico. L’indignazione del quotidiano Avvenire
Strasburgo: dopo la rinuncia di Mauro il nuovo presidente del Parlamento Europeo è il polacco Jerzy Buzek
alla pag. 2
Finalmente potrebbero avere un volto i killer del poliziotto Marcelo De Bernardi ucciso a colpi di pistola nella località di Caballito
a pag. 4
ItalianinelMondo
La crisi e la recessione imperversano ma il made in Italy resta ben saldo. alla pag. 6 Lo stile italiano nel mondo non perde colpi pag. 5
Sport Secondo la stampa spagnola il Barcellona non molla Ibrahimovic. Pronti cinquanta milioni di euro più il cartellino di Eto’o a pag. 8
PAGINA
Lʼopposizione spiazzata CONTINUANO LE FRIZIONI TRA IL PARTITO (CHE RIFIUTA LA TESSERA) E IL COMICO (“CAMBIASSERO MESTIERE”) IL GIORNALE DELLA CEI: “DERIVA INCONCLUDENTE”
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POLITICA ITALIANA
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Il successo in rete dell'iniziativa di Grillo? "Non è una grande soddisfazione. Non sono io l'elemento trainante, sono loro che sono gli elementi detrainanti...". Dice così l'inventore del 'vaffa-day' e se i vertici del Pd hanno sbarrato la strada alla sua condidatura il comico non fa una piega, invitandoli a pensare ad altro: "Poverini... Basterebbe che si trovassero un altro lavoro e lasciassero andare avanti milioni di persone che vogliono cambiare". A Grillo la decisione di negargli la tessera non è andata proprio giù: "Si devono mettere d'accordo - dice ad Affaritaliani.it - se il Partito Democratico è un tram, un taxi o un autobus. Sono in disaccordo anche sul mezzo di trasporto. Sono davvero fantastici...". Grillo dunque non demorde e ora se la prende anche con Ignazio Marino "che prima ha detto che era giusto che io mi candidassi e poi ha dichiarato che è possibile... ha già capito come funziona il sistema e si è completamente inserito...". Sull'iniziativa del comico genovese intanto, oltre ai dubbi del centrodestra ("non credo che possa essere una soluzione per la politica del Paese", dice il portavoce di Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti), arrivano le critiche dell'Av-
VIOLENZA SESSUALE
Grillo-Pd, duro anche Avvenire Alemanno: Roma parte civile contro lo stupratore seriale
COMUNE DI ROMA IN CAMPO CONTRO LO STUPRATORE
BEPPE GRILLO CON ANTONIO DI PIETRO
venire: "Il partito democratico versa in una deriva confusa e inconcludente", sostiene il quotidiano dei vescovi. Per Franco Marini la questione è un'altra: "Il problema - spiega l'ex presidente del Senato in un'intervista non è Grillo, che è un comico serio. Il suo è uno
sberleffo, ci dà una scrollata. Il problema vero è l'immagine rovinata del partito che mette in palio al 'gratta e vinci’ la carica di segretario". ''Isolarlo vuol dire isolarsi su temi importanti'' ha detto invece il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, commentando la
bocciatura da parte del Pd della candidatura di Beppe Grillo alla segreteria del partito. ''Noi dell'Italia dei Valori - aggiunge - le porte le abbiamo aperte. Una nomenklatura che si chiude in sé stessa e chiede agli altri di spartirsi la lottizzazione delle tessere non funziona''.
“Abbiamo dato mandato per costituirci parte civile, adesso siamo parte offesa”. È quanto ha affermato il sindaco di Roma Gianni Alemanno in merito all'arresto del presunto stupratore seriale della capitale.“Abbiamo presentato istanza - ha aggiunto, a margine della presentazione dei mondiali di baseball a Villa Madama - di riconoscimento come parte offesa
per tutti i reati commessi da Bianchini nell'area del Comune di Roma. Questo ha il valore di sostegno alle vittime, per continuare l'impegno contro la violenza sessuale, un impegno che abbiamo intrapreso ormai da tempo contro tutte le sue forme, da quella domestica - conclude il sindaco fino a quella compiuta da personaggi deviati come questo stupratore seriale”.
Il presidente della Camera: no a xenofobia e odio razziale
Quota record a 1.752 miliardi di euro
Fini: “La società di oggi è a tutti gli effetti multiculturale”
Bankitalia: a maggio debito pubblico record, giù le entrate fiscali
Oggi la società stessa è multiculturale”. Lo afferma il presidente della Camera Gianfranco Fini nell'introduzione al catalogo della mostra “Convergenze mediterranee. Artisti arabi tra Italia e Mediterraneo” - che è stata inaugurata ieri pomeriggio a Montecitorio - mettendo in guardia da “pericolosi fenomeni di xenofobia e odio razziale che, purtroppo, in questi ultimi mesi si sono manifestati sempre più frequentemente”. “Le istituzioni scrive Fini nel suo intervento - hanno il dovere di privilegiare e promuovere la cultura, che per sua
A maggio il debito pubblico italiano registra un nuovo record assoluto, raggiungendo quota 1.752,2 miliardi di euro: il dato emerge dal supplemento Finanza pubblica al Bollettino statistico di Bankitalia. Dall’inizio del 2009 il debito registra una crescita del 5,4%, pari a 89,6 miliardi di euro. L’istituto di via Nazionale segnala inoltre nei primi cinque mesi dell’anno una diminuzione delle entrate fiscali del 3,2%: tra gennaio e maggio le entrate del fisco sono diminuite di 4,5 miliardi di euro, secondo quanto emerge sempre dalle statistiche del supplemento Finanza pub-
natura tende al reciproco scambio tra popoli diversi. In questi primi anni del nuovo secolo due termini ricorrono per definire le dinamiche e interazioni tra i popoli: multietnicità e multiculturalità. Ritengo quest'ultimo termine fondamentale, perché presuppone la piena libertà di scegliere prescindendo dal proprio ambiente o cultura di riferimento. Oggi la società stessa è multiculturale. Vediamo convivere all'interno di una stessa comunità nazionale culture diverse, come testimoniano gli artisti che hanno realizzato queste opere.
GIANFRANCO FINI
Questo scenario, di per sé ricco di opportunità di crescita reciproca, è esposto a pericolosi fenomeni di xenofobia e odio razziale che, purtroppo, in questi ultimi mesi si sono manifestati sempre più frequentemente”. “Il razzismo - sottolinea Fini -
costituisce non solo un attentato ai diritti individuali della persona, ma anche un impedimento per le società e i popoli a raggiungere ed esplicare pienamente quelle risorse di pensiero insite nello sviluppo della propria identità”.
MARIO DRAGHI
blica al bollettino della Banca d’Italia. Tra gennaio e maggio, le entrate del fisco considerate al netto dei fondi speciali per la riscossione (ovvero il gettito già contabilizzato ma non ripartito tra tasse e contributi) sono state pari a 134,8 miliardi, a fronte dei 139,3 miliardi delle stesso periodo dell’anno scorso.
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ATTUALITA’
Sangue italiano in Afghanistan Un’altra vittima italiana in Afghanistan. Il caporal maggiore Alessandro Di Lisio è rimasto ucciso e altri tre parà sono rimasti feriti in un attentato contro una pattuglia, a circa 50 chilometri a nord-est di Farah, nella zona occidentale del Paese. La pattuglia di paracadutisti della Folgore e del 1° Reggimento Bersaglieri è stata investita dall'esplosione di un ordigno posizionato lungo la strada. Nell'esplosione, che ha coinvolto il primo mezzo, sono rimasti feriti tre parà, che sono fuori pericolo, mentre Di Lisio è deceduto per le ferite riportate subito dopo essere stato trasportato all'ospedale militare di Farah. Il convoglio attaccato era composto da blindati 'Lince’ con un equipaggio di cinque uomini e corazzati cingolati 'Dardo’ con un equipaggio di tre persone e la possibilità di trasportare sei uomini di fanteria. Il mezzo investito dall'esplosione, un Lince, era il primo del convoglio, che era diretto a una caserma afghana a Farah. Il rinforzo era stato chiesto dalle forze armate locali che, sotto costante attacco dei ribelli, con riuscivano a completare i lavori di costruzione della struttura. Per le forze militari italiane, si tratta della 14esima vittima nel martoriato Paese dall'inizio
LE REAZIONI
Tragedia nella missione UNA PATTUGLIA DI PARÀ COLPITA DALLʼESPLOSIONE DI UN ORDIGNO A 50 KM DA FARAH: MORTO IL CAPORALE DI LISIO, TRE FERITI TUTTI FUORI PERICOLO Il cordoglio del governo da Berlusconi a Frattini
IL MINISTRO FRATTINI
AFGHANISTAN, MUORE UN SOLDATO ITALIANO
della missione nel 2004, in un momento in cui -più a sud, nella provincia di Helmand- gli statunitensi hanno sferrato un'imponente offensiva contro i talebani, la maggiore dall'invasione militare che disarcionò il regime dei mullah. L'Italia ha schierato in Afghanistan circa 2.800 militari, distribuiti nella capitale Kabul ad Herat, nella parte orientale del Paese; ed al-
tre 500 ne ha inviati per le prossime elezioni. Negli ultimi giorni i talebani hanno intensificato gli attacchi in altre zone del Paese e il mese di luglio è stato il più sanguinoso per le truppe straniere. In soli dieci giorni sono morti 10 soldati britannici, il che ha scatenato una violenta polemica nel Regno Unito. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si è detto "ad-
dolorato", ma ha anche ricordato che c'è "comprensione e condivisione nell'opinione pubblica italiana" nel portare avanti l'impegno in Afghanistan. Il premier Silvio Berlusconi ha espresso il suo personale cordoglio e del governo, ma ha ricordato la necessità e l'importanza della missione di pace in Afghanistan per la stabilità di un'area strategica.
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non appena appresa la notizia dell'attacco contro un convoglio italiano in Afghanistan che ha provocato la morte di un paracadutista e il ferimento di altri tre, si è messo subito in contatto con il sottosegretario Gianni Letta a Palazzo Chigi. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. Il presidente Berlusconi ha espresso il cordoglio suo personale e quello del governo, sottolineando al tempo stesso la necessità e l'importanza della missione di pace in Afghanistan per la stabilità di un'area strategica. “La tragica scomparsa del ca-
poralmaggiore Di Lisio mi addolora profondamente” ha commentato invece il ministro degli Esteri Franco Frattini sulle notizie provenienti dall'Afghanistan. “Rendo il mio commosso omaggio a un militare che è caduto nell'assolvimento dei suoi doveri, ed il cui sacrificio in una missione di pace rende onore alla sua memoria, al coraggio di tutti i nostri militari impegnati nei teatri di crisi ed al Paese intero. Alla sua famiglia - aggiunge il titolare della Farnesina porgo le mie condoglianze più affettuose, e mi auguro che i tre soldati feriti possano guarire al più presto”.
L’Alto commissariato Onu per i rifugiati chiede chiarimenti: 82 clandestini sarebbero stati rimandati in Libia irregolarmente
L’Unhcr: migranti respinti senza accertamenti Dai colloqui avuti da funzionari dell'Alto commissariato Onu per i Rifugiati con 82 migranti respinti in Libia il primo luglio da una motovedetta italiana è emerso che "nessun accertamento è stato fatto dalle autorità italiane a bordo dell'unità della Marina per stabilire la loro nazionalità e tantomeno le motivazioni della fuga dai Paesi d'origine". È quanto si legge in una nota dell'Unhcr. I migranti furono intercettati dalla Marina Militare italiana a circa 30 miglia da Lampedusa e trasferiti poi su una motovedetta libica per essere ricondotte nel Paese nordafricano. "Una volta in Libia", prosegue la nota, "il gruppo è stato smistato in centri di de-
tenzione dove l'Unhcr ha avuto l'opportunità di tenere gli incontri. Fra di loro vi sono 76 cittadini eritrei, di cui 9 donne e almeno 6 bambini. Sulla base delle valutazioni dell'Unhcr relative alla situazione in Eritrea e da quanto dichiarato dalle stesse persone, appare chiaro che un numero significativo di loro ha bisogno di protezione internazionale". L'Unhcr ha raccolto anche testimonianze secondo cui "i militari italiani hanno usato la forza durante il trasbordo dei migranti sulla motovedetta libica". E aggiunge: "In base a queste testimonianze 6 eritrei avrebbero avuto necessità di cure mediche in seguito ai maltrattamenti. Inoltre, gli stessi
L’UNHCR CHIEDE CHIARIMENTI AL GOVERNO
individui affermano che i loro effetti personali, fra i quali documenti di vitale importanza, sarebbero stati confiscati dai milita-
ri italiani durante le operazioni e non più riconsegnati". E ancora: "Le persone ascoltate dall'Unhcr hanno riferito di aver tra-
scorso quattro giorni in mare prima di essere intercettate e di non aver ricevuto cibo dai militari italiani durante l'opera-
zione durata circa 12 ore. In considerazione dalla gravità di quanto riportato, l'Unhcr ha inviato una lettera al governo italiano con la richiesta di chiarimenti sul trattamento riservato alle persone respinte in Libia e il richiamo al rispetto della normativa internazionale". L'Unhcr sottolinea che "negli anni passati l'Italia ha salvato migliaia di persone in difficoltà nel Mediterraneo, fornendo assistenza e protezione a chi ne aveva bisogno. Dall'inizio di maggio è stata introdotta la nuova politica dei respingimenti e almeno 900 persone, nel tentativo di raggiungere l'Italia, sono state respinte verso altri Paesi, principalmente verso la Libia".
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QUI ARGENTINA
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Forse hanno un volto i killer del poliziotto ucciso a colpi di pistola. Sette testimoni hanno dato il loro apporto alle forze dell’ordine con le loro testimonianze, utili per arrivare a disegnare gli identikit dei due malviventi che hanno ammazzato Marcelo De Bernardi
Delitto di Caballito: ci sono gli identikit degli assassini Rapimento lampo e paura per il difensore Pablo Alvarez
SALVATORE GIUFFRIDA
BAIRES - Ci sono gli identikit degli assassini del poliziotto ucciso a colpi di pistola nella località di Caballito. Per la precisione, sette testimoni hanno dato il loro apporto alla polizia con le loro testimonianze, utili per arrivare a disegnare gli identikit dei due malviventi che hanno ammazzato Marcelo De Bernardi: inoltre, secondo gli agenti, gli assassini sono della stessa zona di Caballito, e non si scarta l’ipotesi che ci sia un terzo soggetto coinvolto nel delitto. Tutto è successo sabato notte, quando due ladri hanno commesso un furto a un locale situato all’incrocio tra Pedro Goyena e Viel, nel quartiere di Caballito; dopo il furto, i delinquenti hanno sparato a sangue freddo contro De Bernardi, accorso prontamente al luogo per impedire il furto. Una volta avvisato di quanto stava accadendo, l’agente accorse sul posto, tuttavia, senza chiedere rinforzi. Proprio all’ingresso del locale, De Bernardi si imbattè con uno dei due ladri che ha subito dissimulato l’atto facendo finta di essere un cliente e anzi urlando all’agente di intervenire perché stavano svaligiando il ristorante. Un istante di esitazione, da parte dello
BAIRES - PPablo Alvarez, giocatore del Catania in prestito da gennaio al Rosario Central, è stato sequestrato da due uomini armati per circa tre ore in una località della provincia di Buenos Aires. Con lui, nelle mani dei delinquenti, sua figlia di nove mesi. Dopo essere stato picchiato, Alvarez e la piccola sono stati rilasciati. Al momento del sequestro, avvenuto ieri notte davanti alla casa della madre del giocatore, i due malviventi hanno puntato una pistola contro la bambina. Lo hanno sorpreso mentre scendeva dall'auto per portare la piccola dalla madre: qui è stato colpito. "Il rapimento è avvenuto alla presenza della moglie di Pablo, la quale ha avuto una crisi di nervi", ha precisato alla stampa la madre del giocatore del Catania. Alvarez è stato obbligato a salire sulla sua macchina assieme ai due uomini, che tre ore dopo lo hanno liberato insieme alla figlia, dopo aver rubato, tra l'altro, soldi e un anello d'oro. Alvarez ora è salvo e sta bene, ma la paura è stata molta e conferma la poca sicurezza di alcune zone della provincia di Buenos Aires. stesso De Bernardi, che però risultò fatale: il malvivente gli ha sparato a bruciapelo, non una, ma più volte; la prima pallottola ha colpito il giubbotto antiproiettile, ma i successivi due colpi hanno colpito il collo. Non solo: altri due colpi si sono conficcati nell’addome e uno in testa. Quindi il ladro ha rubato l’arma di ordinanza del poliziotto ed è fuggito. Il primo dei due si è dileguato con la moto con la quale erano venuti, il secondo ha afferrato al volo il mezzo di un pony express che passava di li per caso e ha fatto sparire le sue
tracce. La caccia agli assassini è partita subito: secondo gli agenti, i due avrebbero già precedenti penali per furti e rapine a mano armata, al punto che dal commissariato spiegano che “siamo già nella giusta direzione”, mentre gli identikit forniti dai testimoni sono stati definiti “documenti con un alto grado di certezza”. Intanto cresce la commozione nel quartiere per quanto successo: ieri ha avuto luogo una marcia di solidarietà nei confronti di De Bernardi, alla quale hanno partecipato in massa i residenti del-
la zona. “Te ne sei andato come un eroe, rimarrai per sempre nei nostri cuori”, recitavano in corso i manifestanti, che hanno letto poesie e lettere. Un’atmosfera molto commovente e coinvolgente: anche perché De Bernardi era considerato come un esempio per la sua professionalità. “Sentiva e amava molto il suo lavoro – ha detto il cognato della vittima – non ci sono parole per descrivere quello che stiamo vivendo. Io a quei due non li voglio vedere in carcere, voglio la testa di ognuno di loro”.
Dialogo e riforme: governo al lavoro BAIRES - A poco più di due settimane dalla sconfitta subita nelle elezioni legislative argentine di medio termine, il governo della presidente Cristina Fernandez de Kirchner ha convocato i circa 50 partiti del Paese per dibattere un'ampia riforma politica. Nello stesso tempo, ha anche lanciato un dialogo con gli imprenditori di tutti i settori, per cercare soluzioni comuni agli effetti della crisi economica. Per quanto riguarda la riforma politica, già domani il ministro degli interni Florencio Randazzo si riunirà con gli esponenti di una decina di partiti. Ad essi, come anticipano oggi i giornali, esporrà le riforme a cui punta il governo, tra le quali spicca quella che nelle prossime elezioni saranno obbligatorie le primarie per la scelta dei candidati. Rilevano tuttavia i media che alcuni dei più importanti partiti dell'opposizione si sono più o meno spaccati e che non manca nemmeno chi ha respinto il dialogo, sostenendo che le riforme devono essere dibattute in Parlamento. D'altra parte, anche nel dialogo con gli imprenditori, che verrà avviato nei prossimi giorni, secondo gli analisti ogni settore cercherà di trarre acqua al proprio mulino. Sono quindi prevedibili contrasti, in particolare tra gli industriali ed i proprietari terrieri.
Influenza A, la discordia è sui vaccini BAIRES - Nel mese di agosto si potrebbe provare l’efficacia di un vaccino influenzale nel paese: è questa la proposta di un laboratorio fatta al ministero della Sanità dopo aver condotto uno studio clinico. Una proposta che di sicuro è presa in considerazione: al punto che il ministero ne sta discutendo con le case farmaceutiche per il futuro acquisto dei vaccini contro l'influenza A. Intanto, i rappresentanti di tre laboratori internazionali in Argentina, hanno osservato che il vaccino potrebbe essere disponibile tra agosto e ottobre, anche se l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha recentemente affermato che dovrebbe essere approvato per la fine dell'anno. Questa proposta che sta interessando tutto nel paese non è tuttavia isolata. Secondo la relazione presentata da Cuauhtémoc Ruiz, consigliere regionale sulla immunizzazione del Pan American Health Organization, ci sono 26 imprese in altri paesi che stanno cercando di sviluppare un vaccino. Nel frattempo, per due settimane, il ministero della Sanità sta interagendo con una serie di laboratori per il futuro acquisto di vaccini, così come ha convocato alcuni specialisti per discutere la scelta migliore di vaccini per l'Argentina. La paura è che avvenga una distribuzione iniqua: con l'intenzione di discutere l'equo accesso ai vaccini per la regione si riuniranno quindi domani, i titolari del ministero della Sanità di paesi come Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay e Uruguay. Ma i medici sono scettici: secondo il dottor Ivan Allende, direttore della sorveglianza sanitaria del Paraguay, si teme che “il 60% dei vaccini andrà a paesi sviluppati, e solo il 40% sarà distribuito nel resto del mondo”. Dato questo quadro pessimista, Esperanza Martinez, ministro della Salute paraguaya, ha detto che l’America Latina in generale e i paesi del Mercosur dovrebbero lottare per il maggior numero possibile di dosi, e di distribuire equamente dando la priorità ai gruppi vulnerabili. Non solo: Antonio Pagés, direttore di gabinetto del Pan American Health Organization a Buenos Aires, ha detto che “non sappiamo quando l'Argentina avrà il vaccino a disposizione. Tutto sembra indicare che potrebbe essere disposto nei prossimo tre mesi circa. Ma, in linea di principio, potrebbe essere principalmente destinato all’emisfero nord”. “L’OMS ha a disposizione circa 150 milioni di vaccini per essere distribuiti tra i paesi più poveri - ha concluso Pagès -. Stiamo lavorando per rendere l'accesso al vaccino al mondo a realizzare un equo e giusto.”
Dibattito su crisi globale promosso da “Insieme Argentina” BAIRES - "Il lavoro nella crisi globale – Situazione comparativa tra Argentina e Italia". È questo il tema su cui verterà il dibattito, promosso dall’Associazione Insieme Argentina, che si terrà il prossimo 24 luglio presso l’auditorio dell’Università di Bologna a Buenos Aires. Un dibattito sulla crisi globale, dunque, con particolare riferimento al valore del lavoro, sia per quanto riguarda i lavoratori, sia per le imprese. All’evento parteciperanno i segretari confederali CGIL, Agostino Megale e Nicoletta Rocchi, e altre le personalità del mondo economico come il presidente della Camera di Commercio Italiana della Repubblica Argentina, Luigi Pallaro, il presidente della Confederazione che riunisce le piccole e medie imprese di tutto il Paese, Marcelo Fernandez, l’economista Ruben Lo Vuolo, il membro fondatore della Central de Trabajadores Argentinos, Ariel Basteiro e il giornalista di Clarin e Perfil, Daniel Muchink. All’iniziativa aderiscono l’Ambasciata di Italia in Argentina, l’Istituto Italiano di Cultura a Buenos Aires, la Camera di Commercio Italiana Argentina, FedItalia, il Patronato Inca Argentina, l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani (ANPI) di Argentina, il Circolo Sandro Pertini Rosario, la CGIL Nazionale e la Fondazione Giuseppe Di Vittorio. Il giorno successivo, il 25 luglio, a Rosario, l’evento continuerà con la conferenza "100° anniversario della nascita di Salvador Allende" durante la quale interverranno nuovamente Megale e Rocchi della CGIL e altre autorità locali, parlamentari e associazioni. Alla conferenza del 25 luglio aderiscono il patronato INCA Argentina, il Circolo Sandro Pertini Rosario, la CGIL Nazionale e la Fondazione Giuseppe Di Vittorio.
Il senatore Caselli ospite domani del programma “Clase ejecutiva” BAIRES - Domani 15 luglio, il senatore del Pdl Esteban caselli sarà ospite della trasmissione "Clase ejecutiva" trasmessa dal canale via cavo "Metro" alle 22.30. Condotta come sempre da Ricardo Vanella, la puntata sarà dedicata al tema "Integrazione italo-argentina". Dedicato agli affari e alle imprese, Clase Ejecutiva è il primo programma televisivo a livello mondiale ad aver ottenuto la Certificazione Internazionale di Qualità ISO 9001:2000. Le puntate possono essere viste anche online sul sito www.claseejecutiva.tv e quando ospitano autorità o rappresentanti italiani – come il Console italiano a Buenos Aires, Giancarlo Curcio qualche mese fa – sono sottotitolate nella nostra lingua.
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ITALIANI NEL MONDO
Il made in Italy non conosce crisi ROMA - La crisi non spaventa le imprese del Made in Italy, anzi, le spinge a consolidare e sviluppare la propria attività all'estero con modalità più innovative. Rispondendo ad un'indagine sull'andamento dei prodotti italiani all'estero alla luce della crisi mondiale – condotta da Assocamerestero e Unioncamere con il contributo di 62 Camere di Commercio Italiane presenti in 42 Paesi e presentata a Caserta durante il X Meeting dei Segretari Generali delle Camere di Commercio Italiane all'Estero (CCIE) – i rappresentanti degli oltre 24mila imprenditori collegati alle CCIE indicano il consolidamento e la crescita delle attività come le principali strategie di risposta alla crisi dei mercati adottate dagli imprenditori italiani nel primo semestre del 2009 (indicate rispettivamente dal 44% e dal 30% degli intervistati, mentre solo per il 26% si registra una riduzione della presenza sui mercati esteri). "L'economia italiana – ha commentato il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - esiste in quanto le nostre imprese riescono a internazionalizzarsi. Non abbiamo alternativa per far crescere il Paese. Il Sistema camerale lo sa bene e risponde in modo molto concreto, sostenendo la vocazione all'internazionalizzazione di tante piccole imprese che, da sole, non riuscirebbero a raggiungere i mercati esteri. Lo scorso anno abbiamo coinvolto oltre 4mila imprese in 14mila incontri B2B attraverso missioni, fiere e interventi personalizzati, mettendo a disposizione quasi 70 milioni di euro, il 40% dei quali destinati alla
formazione degli imprenditori italiani e di manager stranieri. È anche grazie a questo impegno che l'immagine del brand Italia nel mondo non conosce crisi. Certo, il nostro modello promozionale deve fare un salto di qualità in termini di coordinamento e di efficacia delle azioni. Al Governo, all'ICE e a tutti gli altri attori istituzionali rinnoviamo la disponibilità di tutto il Sistema a collaborare ancora più strettamente, nel rispetto delle specializzazioni di ciascuno". "I risultati dell'indagine mostrano che l'imprenditoria italiana ha saputo rispondere alla crisi meglio degli altri Paesi, scegliendo i mercati e i prodotti che in questa congiuntura sono più promettenti – ha affermato il Presidente di Assocamerestero, Edoardo Pollastri – per il 70% dei nostri osservatori all'estero,
infatti, la posizione dell'Italia come partner d'affari è rimasta invariata nel primo semestre del 2009 e addirittura per un 15% è migliorata. Un segnale però emerge chiaramente: la partita sui mercati esteri si può vincere solo attraverso un gioco di squadra, con tutti i soggetti della promozione, impegnati a livello nazionale e locale, e una buona strategia d'attacco, fatta di maggior credito alle aziende, di una promozione mirata del nostro Paese e, soprattutto, di una profonda conoscenza dei mercati internazionali che in questo momento offrono le maggiori opportunità di investimento, da poter veicolare alle imprese. E proprio su questo aspetto le CCIE, in qualità di soggetti binazionali radicati sui territori esteri, possono dare un contributo strategico e qualificato". Per mantenere le
Il Consiglio Comunale di Norimberga si schiera apertamente contro la chiusura del Consolato d’Italia NORIMBERGA - La battaglia contro la chiusura del Consolato d'Italia di Norimberga è portata avanti non solo dalla comunità italiana presente sul territorio, ma anche dalle istituzioni locali. A dare manforte alla protesta delle associazioni italiane, dei Comites e di tutti i cittadini è arrivato anche il consiglio comunale della città della Franconia che il 22 luglio voterà un risoluzione contro la chiusura dell'ufficio italiano. La risoluzione è stata presentata per conto del gruppo consiliare della CSU. "Il Consiglio comunale di Norimberga - recita lo stralcio della mozione - si oppone fermamente alla possibile chiusura del Consolato d'Italia in Norimberga. La Città appoggia espressamente le iniziative dei concittadini italiani e di origine italiana e delle numerose imprese italiane e tedesche, che intrattengono rapporti commerciali da e verso Norimberga. Il Consolato d'Italia in Norimberga deve rimanere aperto!" Il consiglio comunale "prega il Borgomastro, insieme ai suoi colleghi dell'asse metropolitana e nella sua qualità di Presidente del Consiglio della Regione Europea Metropolitana di Norimberga, di impegnarsi di fronte ai responsabili del Governo italiano, affinché il Consolato d'Italia a Norimberga rimanga e addirittura venga rafforzato. Per lo meno, deve essere presa in considerazione la possibilità di trasformare il Consolato in un'Unità amministrativa più piccola come, ad esempio, un'Agenzia consolare, oppure di cercare soluzioni alternative". Le motivazioni di tale interessamento da parte del consiglio cittadino della città di Norimberga è spiegata in poche riga per spiegare una delle comunità, quella italiana, più importate, ampia ed inserita di tutta la regione dove "vivono 30.000 concittadine e concittadini italiani ed altrettanti tedeschi di origine italiana o con relazioni familiari con l'Italia. In riferimento alla sola area urbana di Norimberga si tratta di una gruppo di persone di ca. 10.000 unità. Per il disbrigo delle pratiche italiane gli italiani dovrebbero recarsi nel futuro a Francoforte o a Monaco. Ma anche dal punto di vista dell'economia locale ed italiana questa decisione sarebbe, nell'ottica del Comune di Norimberga, affrettata e miope. Un paese basato sull'export come l'Italia si procurerebbe, in tal modo, un autogol. Già da secoli Norimberga è un punto di commercializzazione importante dei prodotti italiani; con città importanti come Verona è in atto un intenso scambio commerciale, per non parlare poi degli scambi culturali documentati, per esempio, dall'amicizia ufficialmente ratificata con Venezia. Un altro parallelo con la Franconia consiste nelle piccole e medie aziende. Proprio per questo l'Ufficio Commerciale del Consolato in loco è un punto di riferimento importante ed un aiuto ideale nel fare i primi passi all'estero. E' superfluo sottolineare che le rappresentanze consolari sono di importanza notevole anche per Norimberga quale centro fieristico. L'Italia sarebbe pertanto mal consigliata, se dovesse tagliare questo tradizionale filo conduttore. L'utilità del Consolato è maggiore del potenziale di risparmio che si avrebbe grazie alla sua chiusura".
posizioni già acquisite sui mercati esteri, le imprese italiane fanno ricorso a modalità di presenza più innovative, come investimenti in catene distributive e servizi postvendita al cliente (come dichiara oltre un terzo degli intervistati), nonché partnership con i soggetti locali (per il 30% delle risposte). Secondo il 60% degli intervistati gli imprenditori che "cavalcano" meglio la crisi sono quelli che puntano sui mercati esteri, ritagliandosi nuove nicchie di mercato ancora poco esplorate, dove la qualità dei prodotti italiani risulta fortemente competitiva. Per sostenere il Made in Italy, affermano i rappresentanti delle business communities collegate alle CCIE, occorre aumentare la promozione, garantendo un miglior coordinamento tra i soggetti che la realizzano (21% delle risposte). Ambiti prioritari d'intervento sono le missioni commerciali (24%) e le campagne di comunicazione dell'immagine dell'Italia all'estero (16%). A seguire, il 20% degli intervistati indica la necessità di garantire maggiori flussi di credito alle imprese. Chiudono la serie delle azioni giudicate utili
dagli imprenditori, il miglioramento della rete distributiva sui mercati internazionali (con il 12% delle preferenze) e la tutela dei marchi (per il 7% degli intervistati). Per il 20% degli intervistati, nel secondo trimestre del 2009 gli ordinativi industriali esteri verso l'Italia hanno subito un calo compreso tra il 6% e il 10%. Si dimezza, rispetto al primo trimestre, la percentuale di coloro che indicano una riduzione delle importazioni dall'Italia inferiore al 5% e si attesta al 29% delle risposte. Salgono invece al 18% (dall'11% del primo trimestre) gli imprenditori che ritengono vi sia stato un calo degli ordini esteri superiore al 20%. L'agroalimentare, per la metà degli intervistati, è il settore che mostra la maggiore capacità di tenuta sui mercati esteri, seguito dalla meccanica, che ottiene un terzo delle preferenze e si conferma inoltre, nell'opinione di ben il 45% degli intervistati, il settore che meglio riesce a reggere gli urti della crisi e che ha buone possibilità di superare più in fretta nei prossimi mesi la congiuntura negativa, recuperando le posizioni perse nella prima parte dell'anno.
Segni e segni dell’emigrazione: presentata a Genova l’opera multimediale a cura di Grassi-Monacelli-Chiarilli GENOVA - Per il ciclo "Dal Porto al Mondo - Incontri sul tema dell’emigrazione", il CISEI - Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana presieduto da Fabio Capocaccia - ha presentato a Genova l’opera multimediale "Segni e sogni dell’Emigrazione", edita da Eurilink. Presenti le autrici dell’opera - Tiziana Grassi, giornalista e autrice di Rai International, Catia Monacelli, Direttore del Museo Regionale dell’Emigrazione "Pietro Conti" di Gualdo Tadino, e Giovanna Chiarilli, giornalista e autrice di Rai International. Oltre a Fabio Capocaccia, all’incontro hanno partecipato le Autorità locali - Enrico Vesco, Assessore Regione Liguria ai Trasporti, alle Politiche attive del Lavoro e all’Emigrazione; Andrea Ranieri, Assessore Comune di Genova per la Promozione della Città, Progetti culturali e Politiche per i Giovani; il Direttore Look Out sull’Immigrazione di Eurispes, Claudio Martelli che, intervenendo, ha ricordato in un articolato excursus le varie leggi che hanno affrontato il fenomeno dell’immigrazione dagli anni ’80 ad oggi; Maria Paola Profumo, Presidente del MuMa (Museo del Mare), che ha ospitato l’evento; e Giorgio Lombardi, Direttore Artistico del Museo del Jazz di Genova. Dopo gli interventi, sono stati proiettati alcuni filmati d’epoca contenuti nell’opera multimediale con l’accompagnamento musicale del gruppo "Louisiana Jazz Quartet" diretto da Egidio Colombo. Tra i numerosi presenti, Stefania Lazzari Celli Scotti e Cinzia Matilde Scotto di Minico, di Eurispes; Antonio Bettanini, Consigliere per il Coordinamento della Comunicazione Pubblica del Ministero degli Affari Esteri; Flaminio Di Biagi, Docente di Italiano alla Loyola University Chicago Rome Center; Silvia Venturi, giornalista presente nell’opera con un contributo sul cinema e l’emigrazione; Giorgio Mancinelli, Vicepresidente della Consulta Regionale Liguri nel Mondo; Fabio Caffarena, docente dell’Università di Genova, che attraverso l’Archivio Ligure della Scrittura Popolare, ha arricchito insieme a Federico Croci - l’opera di preziosi documenti e inedite testimonianze sull’emigrazione. Nel corso degli interventi Giorgio Lombardi, Direttore Artistico del Museo del Jazz, ha ricordato i grandi musicisti italiani che proprio all’estero hanno scritto le pagine più gloriose della storia del jazz, argomento ampiamente approfondito dallo studioso nell’opera stessa; Fabio Capocaccia, inoltre, ha illustrato i numerosi progetti dedicati all’emigrazione avviati dal CISEI.
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Unione Stampa Periodica Italiana
F.U.S.I.E.
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ESTERI
Svolta storica a Strasburgo LʼEURODEPUTATO POLACCO È IL NUOVO PRESIDENTE DELLʼAULA: SUBITO UN GRAZIE ALLʼITALIANO MAURO È LA PRIMA VOLTA DI UN PAESE EX COMUNISTA
Ue, il Parlamento va a Buzek L’eurodeputato polacco Jerzey Buzek è il nuovo presidente del Parlamento europeo. “Una giornata come questa non l’avrei immaginata neanche nel più roseo dei miei sogni”, ha affermato Buzek, ringraziando l’assemblea che lo ha eletto al primo scrutinio con 555 voti favorevoli. Si tratta infatti di un momento storico per il Vecchio Continente, che vede per la prima volta salire sullo scalino più alto dell’euroassemblea un esponente del blocco ex comunista. Un’elezione piena di significati , dunque, “un segnale importante anche per tutti gli altri Paesi dell’Europa centro-orientale ed è un omaggio che viene ai nostri cittadini che non si sono assoggettati a un regime nemico”, ha aggiunto il nuovo presidente dell’istituzione di Strasburgo. Venti anni fa, nel 1989, ha ricordato ancora Buzek, Solidarnosc ha vinto la lotta per la Polonia libera e “ora parliamo di un’Europa comune”. E quello di Mario Mauro e Graham Watson, gli altri due candidati che “si sono ritirati prima per garantire la compattezza del Parlamento europeo”, “è stato veramente un gesto straordinario”, ha sottolineato il neopresidente, prima di indicare quelle che saranno le priorità del suo mandato, partendo dalla difesa dei diritti umani e dal rafforzamento del progetto europeo. Ma la prima seduta del
JERZEY BUZEK
Parlamento europeo uscito dalle elezioni dello scorso giugno, per 51 dei 72 componenti della nuova delegazione italiana è stata un vero e proprio debutto. Al momento dell’inno alla Gioia della nona sinfonia di Ludwig Van Beethoven, quasi tutti i 736 europarlamentari si
sono alzati in piedi, salvo i 13 rappresentanti dell’Ukip, l’Uk indipendent party, rimasti seduti e con le spalle voltate alla bandiera azzurra con le 12 Stelle insieme al leghista Mario Borghezio. Polemiche a parte, negoziati serrati anche per chiudere, entro stamattina, la lista
delle presidenze delle commissioni parlamentari. Per quanto riguarda gli italiani sembrano confermate le presidenze della Affari esteri e di quella per gli Affari costituzionali al Pdl, nonostante non è del tutto escluso che la delegazione italiana del Ppe punti ad incassare una
Prelevati in albergo da dieci miliziani spacciatisi per giornalisti
Due cittadini francesi rapiti a Mogadiscio I responsabili forse sono integralisti islamici Due cittadini francesi sono stati rapiti ieri mattina a Mogadiscio nella loro stanza d'albergo da un gruppo di miliziani, sembra una decina, che in precedenza avevano neutralizzato il servizio di sicurezza. I banditi li hanno poi trascinati via a bordo di una jeep armata. Ufficialmente la polizia parla di “due stranierì', ma è certo che si tratti di francesi. Avevano dichiarato arrivando all'albergo -lo Shahafi, nel quartiere K4, area sud di Mogadiscio - di essere giornalisti. Ma fonti concordi diplomatiche e militari a
Nairobi, anche somale, segnalano che questo non era il vero lavoro dei rapiti, lasciando intendere che potrebbero essere persone legate all'intelligence. Il sequestro è avvenuto poco prima delle 08:00 locali (le 07:00 in Italia), ed è stato eseguito con geometrica precisione militare. Per ora nessuna traccia o notizia dei rapitori, che si pensa siano esponenti di al Shabaab, il gruppo integralista islamico ritenuto collegato ad al Qaida che è alla testa dell'insurrezione contro il governo somalo moderato, internazional-
mente riconosciuto. Attualmente sono molti gli ostaggi nelle mani dei sequestratori in Somalia. Il cinque novembre scorso sei persone (due francesi, un belga, un bulgaro e due keniani) furono rapiti a Dhursomareb, circa 300 km a nord della capitale. Di loro nessuna notizia, come della giornalista canadese Amanda Lindhout e del fotografo australiano Nigel Geoffrey Lindhout, rapiti il 23 agosto a Mogadiscio. La donna - stando a fonti concordi - sarebbe rimasta incinta durante il sequestro.
SOMALIA, RAPITI DUE FRANCESI
terza commissione per eguagliare il totale dei tedeschi. La commissione agricoltura dovrebbe invece andare al Pd, mentre il controllo del bilancio all’Idv. Ma tra i primi obiettivi raggiunti nella mattinata, oltre alle elezione del presidente, spicca anche l’accordo raggiunto tra i
tre principali gruppi del Parlamento, ovvero popolari, socialisti-democratici e liberaldemocratici, per la creazione di una commissione temporanea sulla crisi economica che sarà presieduta da un liberaldemocratico e il cui relatore sarà del gruppo Asde.
LʼInter al lavoro in California DAL RITIRO DI LOS ANGELES IL CENTROCAMPISTA SERBO SI INSERISCE NELLE QUERELLE CON MOURINHO: “SIAMO CARICHI E NESSUNO CI È SUPERIORE” L’ITALIANO MERCOLEDI’ 15 LUGLIO 2009
SPORT
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Dejan Stankovic si schiera dalla parte di Massimo Moratti. Per il centrocampista serbo, infatti, l'Inter non è inferiore a nessuno e, pur non soffermandosi sulle questioni tecniche, appoggia il pensiero del presidente, che, rispondendo a Josè Mourinho, aveva affermato di non volere alibi in ottica Champions League, il principale obiettivo stagionale dei nerazzurri. "Credo che sia ancora troppo presto per parlare - premette Stankovic -. È normale che le parole del presidente ci abbiano caricato perché non siamo inferiori a nessuno, ma non voglio entrare in merito alle questioni tecniche. Io cercherò di vincere, poi se ci riuscirò andrà benissimo, se non lo farò... pazienza". Nel corso dell'intervista rilasciata al termine della prima seduta di allenamento dei nerazzurri sui campi del centro sportivo di Ucla a Los Angeles ("qui è tutto molto bello, è bello cambiare e allenarci qui è una grande opportunità. Los Angeles è una città magnifica, siamo già molto carichi"), Stankovic si è soffermato sull'arrivo di Diego Milito e Thiago Motta, primi (e finora unici) nuovi tasselli dell'Inter 2009/10. "Credo che tutti abbiano il diritto di dimostrare il proprio valo-
DEJAN STANKOVIC
re - si legge sul sito dell'Inter - Diego e Thiago sono bravissimi, mi piacevano già quando giocavano con il Genoa, figuratevi adesso che ho la possibilità di averli come compagni di squadra. Hanno tanta esperienza e tanta voglia di giocare". Il mercato comunque è ancora lungo. "Non è un problema - assicura Stankovic -. È la stessa storia così ogni sei mesi. Chi è arrivato nel nostro gruppo è pronto a lavorare e a lottare per una maglia da titolare, per il resto il mercato è ancora lungo, dura fino al 31 agosto, e se dovessero arrivare altri grandi campioni, come
ripetiamo ogni anno, saranno i benvenuti nell'Inter". In attesa di ulteriori rinforzi, i campioni d'Italia sono già al lavoro col massimo dell'impegno, nonostante il fuso orario: "Già lo scorso anno, nel primo giorno del ritiro con mister Mourinho, abbiamo lavorato con questi ritmi. Non c'è tempo da perdere e anche nel primo giorno si deve dare il massimo come fosse il trentesimo. Anche stavolta - continua l'ex laziale - è stato così anche grazie al fatto che abbiamo dormito bene, qualcuno grazie ad un leggero sonnifero, qualcuno senza". Non ci
sono grandi differenze rispetto allo scorso ritiro: "No, concentrazione, fatica e lavoro sono sempre gli stessi. Anche Mourinho - conclude Stankovic è sempre lo stesso". Intanto, non è cominciata nel migliore dei modi l'avventura americana di Francesco Toldo. Il portiere padovano, infatti, non ha partecipato al secondo allenamento del ritiro. In mattinata, nel corso della partitella, Toldo ha infatti riportato una trauma cranico in seguito a un contrasto di gioco. Lo staff medico nerazzurro, guidato anche negli Stati Uniti dal professor Franco Combi, ha sottoposto immediatamente Toldo ad accertamenti presso l'ospedale universitario UCLA: gli esami, fa sapere l'Inter tramite il suo sito, hanno escluso presenza di ematomi, ma al portiere è stato prescritto riposo assoluto per 48 ore, quindi saranno replicati gli esami strumentali. Nel pomeriggio statunitense (notte in Italia), Josè Mourinho e lo staff hanno fatto svolgere al gruppo un lavoro tecnico-atleticotattico, con esercitazioni specifiche a gruppi per lo sviluppo del gioco. Sedute individuali per David Suazo (potenziamento e rinforzo) e per Nelson Rivas (potenziamento e aerobico).
STAMPA INGLESE
Stankovic sta con Moratti: “Siamo fortissimi” Vieira, futuro in Premier Lo vuole il Tottenham
PATRICK VIEIRA
Possibile ritorno a Londra per Patrick Vieira. Il centrocampista dell'Inter, inserito da Josè Mourinho nella lista dei partenti, potrebbe fare un clamoroso rientro in Premier League indossando la maglia del Tottenham, club arcirivale dell'Arsenal di cui il francese è stato a lungo capitano. Secondo il "Daily Mail" infatti il manager degli "Spurs" Harry Redknapp ha deciso di rompere gli indugi e contattare direttamente Vieira, sperando di portarlo al White Hart Lane senza dover pagare il cartellino al club nerazzurro. A Vieira, 33
anni, è stato proposto un anno di contratto con un deciso taglio sullo stipendio. "Non si tratta di soldi, è una possibilità di giocare - ha detto al Mail un amico del francese -. Ha grandi ricordi del periodo trascorso a Londra, all'Arsenal, ma questo è il passato. L'accordo non è chiuso ma Patrick ha una mente aperta. Non ha paura della sfida che gli offrono gli Spurs". Conferme sull'offerta a Vieira arriverebbero anche dall'Inter. "Il club discuterà il trasferimento con il Tottenham", afferma una fonte della squadra milanese.
Il brasiliano si presenta già ai tifosi bianconeri
Finita l’avventura milanista, l’inglese torna a Los Angeles
Felipe Melo: “Juve, voglio vincere tutto”
Beckham con i Galaxy Pace fatta con Donovan
"Dobbiamo lavorare per portare la Juve al primo posto. Io se non vinco mi arrabbio". È il messaggio inviato da Felipe Melo ai tifosi bianconeri. Il centrocampista brasiliano, ormai di fatto un giocatore della Juve dopo le visite mediche a Perugia, parla della sua nuova avventura a Torino ma non dimentica Firenze e i tifosi viola: "Li voglio ringraziare per quello che mi hanno regalato, li porterò sempre nel mio cuore. Mi dispiace - continua -. Capisco che qualcuno, probabilmente molti, ora ce l'abbiano con me. Ma è stato giusto così. È stato un bene, anche per la società". Alla do-
David Beckham è tornato ad allenarsi con i Los Angeles Galaxy e ha detto che le sue tensioni con il compagno di squadra Landon Donovan sono ormai acqua passata. Donovan aveva duramente criticato Beckham nelle sue anticipazioni ad un suo libro di imminente pubblicazione, “L'Esperimento Beckham”, definendolo un cattivo compagno di squadra e un capitano impossibile. Poi, il giocatore inglese aveva annunciato la sua decisione di prolungare il suo prestito al Milan e di non partecipare quindi alla stagione della Major League, definendo Donovan
FELIPE MELO
manda su cosa preferisca tra scudetto e Champions il brasiliano, che dovrebbe indossare il numero 88 ("se è libero lo terrò"), ri-
sponde così: "Scudetto e Champions, alla Juve - sostiene - si può vincere tutto. Ma per farlo bisogna lavorare".
DAVID BECKHAM
“non professionale” per aver confessato i suoi sentimenti ai media. Parlando con i giornalisti, Beckham ha detto di avere incontrato Donovan e l'allenatore Bruce Arena per chiarire ogni incomprensione. Pur non volendo riferire i dettagli del colloquio, Beckham ha assicurato che “è tutto finito” e “guardiamo avanti”. Il giocatore dovrebbe perciò essere in campo giovedì prossimo, 16 luglio, nella sfida contro i Red Bulls di New York. Non da capitano, però: la fascia è passata nel frattempo a Donovan, e Beckham ha detto che per lui va bene così.
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SPORT
Assalto a Ibra
Zlatan Ib da 3 stag più paga Barcellon suo pian
Il Barcellona torna alla carica Pronti 50 milioni più Eto’o I catalani devono rispondere al Real con un grande acquisto Se salta Villa (destinato al Chelsea) punteranno tutto su Zlatan DALLA REDAZIONE
Un silenzio fragoroso durato un paio di giorni scarsi, poi ufera: Ibra e Maicon restano irrequieti.HainiziatoAntonioCaliendo: «Aspettiamoci l’assalto del Real». Dalla Spagna notizie meno confortantiperil procuratore di Maicon Douglas. Florentino Perez starebbe puntando al difensore Alvaro Arbeloa, ex giovane della cantera madridista, silurato proprio ai tempi dei primi Galacticos, girato al Deportivo La Coruña e ora in Premier al Liverpool, medesimo ruolo di Maicon. Ma sempre dalla Spagna starebbe per arrivare l’offerta indecente, unica strategia per mettere sotto contratto Zlatan Ibrahimovic. Dietro c’è il Barcellona di Joan Laporta. La sua priorità resta David Villa del Valencia, una delle poche alternative lasciate sul mercato da Perez. Villa è sponsorizzato dal premier osé Luis Rodrigues Zapatero che come tutti i catalani sta soffrendo questa tirannia madridista e non ha usato giri di parole per caldeggiarne l’acquisto. Inoltre Villa ha tenuto duro con Perez e questo sarebbe un altro punto in più che colmerebbe di orgoglio i catalani. Laporta ha puntato 43 milioni sul cartellino del giocatore ma Roman Abramovic è arrivato a 45 su preciso desiderio di Carlo Ancelotti. Il Barcellona non può lasciarsi sfuggirel’obiettivo primariodella sua campagna acquisti, ma dall’entourage di Laporta si sta facendo largo l’ipotesi che non sia Villa la prima scelta, ma Zla-
tan Ibrahimovic che fin dalla sera di Inter-Sampdoria di coppa Italia, 1-0 con una sua rete, dichiarò: «Vorrei andare a giocare nella Liga». Era il 23 aprile, aggiornato poi con: «Adoro il Barça e il suo gioco». La strategia
ALTERNATIVE Anche Ancelotti vorrebbe lo svedese nell’affare Deco-Carvalho diLaporta èattenderefino all’ultimo, anzi spingersi oltre, quando la convivenza fra Zlatan e il gruppo nerazzurro diventerà impossibile.Il giocolo conoscono tutti, infatti Massimo Moratti cheèamicodiLaportamagiustamente non si fida, ha fissato una cifra di 80 milioni per chiudere la partita. Laporta ha pronta la contromossa: 50 milioni più Samuel Eto’o che non rinnova e punta a liberarsi a parametro zero per farsi caricare sul conto corrente i soldi risparmiati per l’acquistodelsuo cartellino.Cartellino che al momento non supera il valore di venti milioni e prevede un ingaggio al camerunense di 10 milioni di euro a stagione. In Corso Vittorio Emanuele al 9 si respira l’aria che Moratti ha chiestoeilsuoadErnestoPaolillo ha dichiarato: «Stiamo tranquilli qualche giorno, non è il momento di fare polemiche», e su Ibrahimovic in particolare ha riferito di sentirsi lusingato: «Ibra si sente parte integrante di questa squadra, di questa società e questo fa piacere a noi e ai
suoi compagni di squadra». La tifoseria su Zlatan è divisa, probabilmentenonc’èunanimità neppure in società, sia a Milano, sia a Barcellona. Il costo dell’operazioneè di oltre120milioni di euro al netto, cartellino più ingaggio, tanti per un club che nel suo statuto ha una clausola che vieta la pubblicità sulla maglia. Ma è anche vero che lo svedese è rimasto l’unica carta vincente sul mercato: Frank Ribery, Luis Fabiano e Jan Huntelaar non lo valgono. Il Barça ha poi una seconda alternativa: l’offerta del Manchester City di 30 milioni di euro per Eto’o, con salario di 11 milioni netti al giocatore. E anche in una terza ipotesi con David Villa al Barcellona, per Ibra non cambierebbe molto, diventerebbe il primo nome sul taccuino di Carlo Ancelotti chenonhamainegatola suaammirazione per l’ultimo capocan-
Samuel Eto’o, 28 anni, attaccante del Barça: l’anno prossimo sarà in scadenza di contratto
noniere della serie A. Con Didier Drogba che rientrerebbe prepotentemente in gioco, pronto per approdare con Deco e Carvalho nell’Inter post Ibra. Cisarebberopoiicampionid’Inghilterra del Manchester United che qualcosa devono fare dopo le partenzedi Cristiano Ronaldo e Carlitos Tevez. Da qualunque parte si giri c’è sempre di mezzo Zlatan, unico grande crak rimasto in circolazione. Non rimane molto tempo, la prossima settimana iniziano i ritiri e Josè Mourinhohagiàavvisato:quandoarrivo tiro giù la saracinesca, chi è dentroèdentro,chiè fuorièfuori.
Didier Drogba, 31 anni: se il Chelsea acquista David Villa, l’ivoriano è in vendita
David Villa, 27 anni: l’attaccante del Valencia e della nazionale spagnola interessa al Barcellona
Klaas Hunteelar, 25 anni: esubero del Real Madrid, finirà sul mercato
L’ADDIO AL CALCIO DELL’ATTACCANTE CHE HA FATTO SOGNARE I GIALLOROSSI
L’Aeroplanino spegne i motori. Ora Vincenzo Montella allenerà i pulcini della Roma ROMA - Non vedremo più le sue braccia aperte roteare sui campi di serie A dopo aver segnato un gol. Vincenzo Montella, 35 anni, ha deciso di ritirarsi dal mondo del calcio giocato. L’attaccante nativo di Castello di Cisterna ha deciso di non partire per il prossimo raduno giallorosso, ma la società presieduta da Rossella Sensi ha già pronto per lui un nuovo incarico: dovrebbe allenare una squadra delle giovanili. Insieme con Francesco Totti, Montella era uno degli ultimi reduci dello scudetto della Roma 2000 – 2001. In molti lo chiamavano «Top Gun» per la sua inconfondibile esultanza. Il suo score complessivo, dagli esordi con l’Empoli passando per Genoa, Sampdoria e Roma, è di ben 141 gol. Due anni fa ci fu anche una parentesi inglese: 12 mesi in prestito al Fulham di Al Fayed. Che Montella potesse pensare al ritiro era abbastanza chiaro. Nell’ultimo campionato l'attaccante campano ha seduto quasi sempre in panchina, giocando solo qualche minuto in Champions League contro l’Arsenal (segnando anche un rigore inutile alla qualificazione della Roma). I tifosi giallorossi lo ricorderanno soprattutto per il poker rifilato nel 5 a 1 alla Lazio nel 2002. Quando Capello sedeva sulla panchina giallorossa fu amore – odio: in molti ricordano il gesto di disappunto al San Paolo dopo una sostituzione alla penultima giornata, mentre la Roma si giocava lo scudetto e il Napoli allenato da Mondonico la permanenza in A (che fallì). Unico“rammarico”per Vincenzo, sposatosi a Ischia nel 1998 con Rita (un legame poi concluso), è forse quello di non aver mai potuto vestire la maglia del Napoli. Impensabile il suo passaggio nelle fila azzurre: quando l’aeroplanino volava alto, la squadra napoletana annaspava tra serie B e A. Le cifre parlano per lui: 194 gol segnati nelle 402 gare giocate, di cui 141 in serie A (in 287 presenze). Oltre alla Roma, c’è un altro grande amore nella carriera di Montella, la Sampdoria. Sono i blucerchiati, infatti, a pescarlo in serie B dal Genoa nel 1996. Sven Goran Eriksson gli dà fiducia e lui si fa subito conoscere con 22 gol in 28 presenze e festeggiati nel modo a braccia aperte a mo’di ali. Miglior debuttante italiano della storia e autore di 4 doppiette consecutive (come Puricelli nel ’40-’41). È subito amore con il pubblico blucerchiato che si gode altri 20 gol l’anno successivo, prima della crisi. Nel 1998/99 la pubalgia frena il bomber, mentre in panchina si alternano Luciano Spalletti, David Platt, Giorgio Veneri e ancora Spalletti: la Samp precipita in B. Voluto dal neotecnico giallorosso Fabio Capello, Montella passa alla Roma con cui segnerà 83 gol in 192 apparizioni, unico giocatore a realizzare più di 50 gol in due squadre diverse (come Inzaghi). Nella stagione dell’esordio arrivano 18 gol, preludio alla stagione del terzo scudetto della Roma. Quell’anno, però, all’ombra del cuppolone arriva Gabriel Batistuta e Capello come spalla per l’argentino preferisce Marco Delvecchio. Montella rimane spesso in panchina, ma non fa mai mancare il suo contributo, soprattutto con un gol nel decisivo 2-2 di Juventus-Roma. Le reti a fine stagione sono 13, come quelli del 2001/02, l’anno della“meraviglia”di Montella: il poker nel derby vinto 5-1 che gli varrà per sempre un posto nel cuore della Curva Sud. Difficile, invece, il rapporto del bomber con la Nazionale: in azzurro 20 presenze, 3 gol e due delusioni, il secondo posto agli Europei 2000 e i Mondiali nippo-coreani. Il suo campionato migliore è il 2004/05: 21 reti e rinnovo al 2010. Da lì tanti problemi, i prestiti al Fulham e alla Samp fino alle 12 presenze dell’ultimo anno. Senza gol, la benzina dell’Aeroplanino. MARA DE GAETANO