il grande Sport pagine di pura passione
(anno X n. 7) diffusione gratuita periodico 6 luglio 2014
n. 199
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HOCKEY
CICLISMO
Scuccato lascia la palla alla Sind per il futuro
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MOTORI
Le classiche dell’estate Edizione 2013
1° Zordan Andrea - 2° Villella Davide - 3° Dall'Oste Daniele
Si avvicinano le grandi gare nazionali e internazionali per dilettanti élite e under 23. Tra luglio e agosto andranno in scena il Gp Sportivi Poggiana, la Bassano Monte Grappa e il Giro del Medio Brenta.
Il volley mura la crisi Bassano conferma la B2 nonostante le difficoltà
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ATLETICA
TENNIS
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Rally della Marca felice per Forato e Gasparotto |||| a pagina 14
BASKET
L’Orange 1 crede in Campagnolo e guarda avanti |||| a pagina 6
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Podio Edizione 2013 1° Zordan Andrea - 2° Villella Davide - 3° Dall'Oste Daniele
Fiorese a In rotelle 5 cerchi alla StB Ciliegina sulla torta per il movimento atletico di Cassola: da casa Gs Marconi-AV vola in Cina, alle Olimpiadi giovanili, Beatrice Fiorese, nel salto in lungo. |||| a pagina 7
Va in archivio la 5. edizione del torneo nazionale per giocatori alla Società tennis Bassano con la doppia vittoria di Silviu Culea che domina in singolo e in doppio.
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il grande Sport
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6 luglio 2014 - 2
sportivamente
mondo unning di Enrico Vivian, 35° alla New York Marathon 2010
7 Comuni, la corsa in altura fuori porta Fino a metà anni ’80 arrivava in Altopiano tutta la nazionale di corsa prolungata, dagli ottocentisti ai maratoneti. La base era allo Sporting di Asiago e bastava un chilometro a piedi per arrivare in pista o allungare nei boschi per tutta la distanza prevista dal programma di allenamento. Nel 1987 ho visto Panetta preparare con Rondelli l’oro-argento dei Mondiali di Roma fra l’anello in terra rossa e i giri dell’aeroporto, mentre Bordin costruiva la sua medaglia di bronzo facendo i lunghi su tre giri del triangolo Asiago-TurcioGallio (Gigliotti in bici con l’acqua). L’anno successivo ci fu il trasferimento collettivo a Sestriere perché doveva essere utilizzato un importante investimento a 2000 m sul livello del mare (pista in Sportflex a 8 corsie) e sembrava che non fossero più sufficienti i 1000 metri. In verità molti atleti scendevano nelle vallate limitrofe sopra Torino per trovare percorsi meglio fruibili a 1.600-1.800
metri, come prima si spostavano sulle pendici a quote equivalenti attorno ad Asiago (Campolongo, Campomulo). Subito archiviata la débacle di Panetta a Seul, l’oro olimpico di Gelindo sembrò la miglior dimostrazione di questa teoria, sostenuta anche
negli anni successivi, e l’atletica d’élite perse la strada verso l’Altopiano. Nel frattempo cresceva il popolo dei runner che d’estate chiede un po’ di fresco e i Sette Comuni rimangono una risorsa incredibile per chi vuol correre in altura. Nel 1987 non avevo l’auto per muovermi e insieme ai compagni della nazionale junior giravamo come trottole nei dintorni
di Asiago. Col tempo ho imparato ad apprezzare i molti ambienti che costellano l’Altopiano e, oltre al tracciato della Vacca Mora fino a Campiello, è sufficiente seguire per quanto possibile le piste utilizzate dagli sciatori d’inverno. Così ho imparato a orientarmi attorno a Cesuna e nel Boscon,sopra Gallio e verso malga Moline, dentro la Val d’Assa e attorno al Verena, verso il Corno e dentro il Barental. L’importante è fare attenzione agli incroci per non affrontare prolunghe impreviste: per rinfrescarsi la memoria è sufficiente dare uno sguardo alle cartine all’ingresso dei vari centri fondo, ai segnali lungo le strade e magari affidarsi ai consigli di chi conosce le zone. Giorni fa l’ho fatto anch’io partendo da Valmaron per girare in piana Marcesina e scoprire tanti chilometri in lieve pendenza a 1300-1400 metri. La gara di fine mese sarà l’occasione per farlo assieme. info@scuoladicorsa.it
di Mirko Chemello, 7° classificato alla 100 Km of Namib Desert 2010
Il coraggio di femarsi quando è il momento
Non si mette mai in previsione, è intervenuto il personale sani- ricevuto dalla regina inglese e quando si parte per una gara, la tario che ha condotto l’atleta in Dorando diviene un eroe. Un proverbio dice : non è forte possibilità di doversi ritirare. Più ospedale. le distanze sono lunghe, e più il Molte polemiche sono sorte colui che non cade mai , ma conostro fisico è costretto a soppor- dopo questo fatto, nonostante gli lui che cadendo si rialza. Bisogna tare. Le ore ed ore di corsa posso- organizzatori in un successivo co- avere coraggio di rialzarsi, di no portare a degli inconvenienti e municato abbiano detto che non guardare avanti. Ci si rialza da un quando arrivano c’è una voce che c’è stata sottovalutazione del ri- infortunio o da una malattia. Bidice: ti devi fermare! sognerebbe concedersi ogni tanto, anche se si Anche io per la prima sta bene, dei periodi di volta ho provato questa “fantastica” emozione, stacco o di scarico in alla 100 km del Passamodo che l’organismo tore. Mi sono fermato si possa rigenerare. al 60esimo km. In quel Questo succede molmomento la mia salute to di rado, perchè finchè un atleta sta bene aveva già superato il tende ad allenarsi semlimite e oltrepassarlo pre. significava veramente Un buon piano di rischiare. lavoro fa coincidere tre La parte testarda di me voleva continuare, cose importanti: allenamento, alimentazione e ma per fortuna ho scelriposo. to la cosa più giusta e La corsa è passione saggia da fare, fermar- Londra 1908, l’arrivo drammatico di Dorando Pietri mi. Alla maratona di e un modo salutare di Padova l’atleta kenyano Magut schio per l’atleta. farsi del bene e quindi è veramenha voluto superare il limite. Si è Lo storico arrivo di Dorando te un eroe chi rischia così tanto? A volte ci vuole il coraggio di sentito male a poche centinaia di Pietri alla maratona delle Olimmetri dei 42 km di gara. La sua piadi di Londra del 1908 è entrato fermarsi . corsa sbilenca e scomposta, e il nella leggenda. A pochi metri dal suo corpo, non sostenevano il traguardo, l’atleta italiano, streforte desiderio di arrivare, fino a mato, cade più volte. Sorretto dai quando a circa 300 metri dal tra- giudici di gara arriva vincitore ma guardo si è accasciato contro una per questo viene poi squalificato. transenna e solo in quel momento Il mondo si commuove, viene
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Altopiano
Pedavena
La Enego Marcesina il 27 luglio
Running in notturna il 12 luglio
Su un pezzo di Altopiano, più famoso per i fondisti invernali che ci sciano la Marciabianca, l’ultima domenica di luglio, il 27, ci sarà l’edizione zero della Enego-Marcesina: i runner partiranno dal Centro Fondo Enego in Valmaron (ritrovo alle 10) per passare in piana, girare lungo l’anello fra Rifugio e Albergo Marcesina, rientrare al Centro Fondo per un totale di 10 miglia, poco più di 16 km, la distanza giusta per rimanere a 1300-1400m slm e correre a buon ritmo. L’altitudine qui comincia a farsi sentire, molto più che in centro ad Asiago: bazzecole per i cultori dei trail di montagna, significativa per chi vuol confrontarsi anche con il cronometro. Il percorso in circuito chiuso permetterà di compensare almeno sulla carta salita e discesa e di favorire al massimo la logistica di partenza-arrivo intorno al Centro Fondo. Un maratoneta originario di Enego ha pensato di valorizzare con la corsa questo angolo conteso fra Veneto e Trentino, noto per la neve e le temperature polari d’inverno, le malghe e i funghi d’estate: Marcesina è la spianata più ampia dell’Altopiano, molti chilometri con pendenza inferiore al 2%, buoni per chi vuol prepararsi alla giusta altitudine senza troppo affanno.
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STAMPA Centro Servizi Editoriali Grisignano di Zocco (Vi) Il Grande Sport è free diffuso in oltre 900 punti a:
La seconda “Corsa sotto le stelle” 2. Trofeo Lattebusche si svolge sabato 12 luglio 2014, a Pedavena. La corsa podistica in notturna a staffetta per categorie, organizzata dalla Pro Loco Pedavena, dalla Birreria Pedavena e in collaborazione con l’Associazione “Giro delle Mura Città di Feltre”, inizierà alle 19 con ritrovo nel Parco della Birreria Pedavena. La manifestazione vuole essere anche un’anteprima promozionale della corsa podistica internazionale “Giro delle Mura” di Feltre che si terrà il 30 agosto 2014.
MARCE E CORSE
Asiago Asolo Bassano del Grappa Borso del Grappa Breganze Caerano San Marco Campolongo sul Brenta Castelfranco Castello di Godego Cartigliano Cassola Cismon del Grappa Cittadella Conco Crespano del Grappa Enego Fontaniva Fonte Galliera Veneta Gallio Loria Lusiana Marostica Maser Mason Vicentino Montebelluna Molvena Mussolente Nove Pianezze San Lorenzo Possagno Pove del Grappa Pozzoleone Riese Pio X Romano d’Ezzelino Roana Rosa’ Rossano Veneto San Martino di Lupari San Nazario San Zenone degli Ezzelini Sandrigo Schiavon Schio Thiene Solagna Tezze sul Brenta Valstagna... e non solo!
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il grande Sport
6 luglio 2014 - 3
primo piano
“Farò il Trail degli Eroi” Roberto Venturi racconta il suo sport
L’evento
Non udente, ma “sente” la corsa
Quest’anno in tre versioni Il Trail degli Eroi, quarta edizione, quest’anno “assalta” il Monte Grappa con tre versioni, due delle quali sono totali novità. L’appuntamento è per il 28 settembre. Il Trail degli Eroi “classico” è confermato: 46 chilometri, 2500 mt di dislivello, tempo massimo 10 ore, 350 atleti. Si aggiungono lo Sky Trail degli Eroi, 30 chilometri, 1400 mt D+, max 7 ore, 250 atleti. E l’Ultra Trail degli Eroi, ben 82 chilometri, 4000 mt D+, tempo massimo 13 ore, 150 atleti. L’evento si conferma una nicchia sportiva che vuol affermare i valori di uno sport “diverso” a contatto con la natura. Info traildeglieroi.it
L’intervista completa a Roberto Venturi al sito www.ilgrandesport.it «Io sono sordo, come tutta la mia famiglia (i miei genitori, mia moglie, i miei figli) e non tutti sanno com’è la vita di un sordo che è contemporaneamente figlio, genitore e marito diviso tra lavoro, riunioni a scuola e supporto a genitori, non sempre autonomi, ma appassionato di sport». Roberto Venturi, di Sasso Marconi (Bologna), racconta la sua avventura di non udente nello sport, nella corsa. Gioie e tristezze, accoglienze e discriminazioni. «Vorrei fare un breve confronto tra il mondo degli udenti
e quello dei sordi, per quanto riguarda lo sport. Mi viene da chiedermi come i bambini udenti diventano “campioni”? A mio avviso è perché fin da piccoli c’è chi li cura, li stimola e li segue: genitori, allenatori e associazioni sportive. Invece a un bambino sordo cosa succede? Un bambino sordo con le stesse potenzialità e competenze del bambino udente non ha la stessa fortuna. Semplicemente non lo diventa. Pensate anche solo a cosa succede prima di una partita? Gli allenatori dei “campioni” udenti
li stimolano per ore incitandoli. Mentre un possibile “campione” sordo si deve accontentare di frasi fatte come “forza, mettiamoci la testa”. Com’è possibile per un bambino sordo diventare un futuro campione senza stimoli, incitamenti, incoraggiamenti o anche semplici informazioni? Ciò di cui parlo, non riguarda la sfera economica ma proprio quell’entusiasmo di amici e tifosi che fa più di ogni altra cosa. Io per vent’anni mi sono allenato da solo. Pensate alla sofferenza e alla tristezza che mi sono portato
dentro. Solitudine che vivevo anche nella gara. Spesso il viaggio lo facevo da solo, come il soggiorno in albergo. Gli stessi atleti condividevano con me solo un “ciao” spesso molto freddo». Mancava il calore, soprattutto. «Sono comunque arrivato a buoni risultati, ma sportivamente mi sento accantonato da un mondo di udenti che non parla la mia stessa lingua. Eppure lo sport è uguale per tutti». Venturi corre, da vent’anni. Ha partecipato anche a ultramaratone, ma gli è mancato l’affia-
tamento con le persone, con i fans, con un gruppo con il quale condividere vittorie ed allenamenti. «Per questo mi sento diverso dagli altri atleti. Io penso che tra udenti e sordi non ci siano differenze.Il cuore, i polmoni e le capacità fisiche sono le stesse, ciò che cambia è l’accesso alle informazioni e quelle fortune che un udente vive». Ma la corsa rimane sempre la sua passione, la sua “droga”. Riesce a conciliare una vita faticosa, seguire i figli e i genitopri e trovare il tempo di fare sport: «Per fortuna lavoro fino alle 13 e mia moglie fa un part-time. Per
allenamento, mi è sufficiente correre 1 ora 5 volte alla settimana. Ho tanti impegni, ma nelle ventiquattro ore di un giorno riesco ad organizzarmi. Gestisco la mia giornata incastrando famiglia ed allenamenti». E quest’anno sarà al Trail degli Eroi, in settembre sul Grappa: «Ho deciso di correre l’Ultra Trail degli Eroi. Ho pensato di partecipare anche perché si trattadi una gara che collega natura, storia e cultura e mi interessa moltissimo. Oltre le città caotiche, è bello partecipare a eventi dove le persone rispettano le regole e soprattutto l’ambiente. E io ci sarò».
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6 luglio 2014 - 4
sportivamente
mondo enessere di Raffaella Toniolo, coaching e psicologia del lavoro e dello sport
Il virus dei calciatori troppo coccolati
Sulla base del confronto con un David Johnson, psicologo e mem- sono diversi dal resto delle percollega, che era stato contattato bro della British Psychological sone. Va ricordato, tuttavia, che per una consulenza presso uno dei Society, a seguito di una serie di personalità, ambiente, storia perpiù grandi e prestigiosi club calciinsuccessi di squadre inglesi ben sonale, credenze, atteggiamenti, stici italiani, riporta come comoquotate, ha cominciato a porsi valori sono tutti elementi rilevanti dità e livello di prequalche domanda stazione, oltre una sulla motivazione certa soglia, seguano dei calciatori professionisti e sull’andaun andamento invermento del calcio in samente proporzionale. E la comodità generale. era legata a denaro L’articolo viene pubblicato per e tentativi della sola prima volta nel cietà di rimuovere corso della stagioil più possibile tutti ne calcistica 2005gli ostacoli ai propri 2006 e riproposto giocatori. nel 2008. A volte trovarsi di Nelle sue riflesfronte degli ostacoli da gestire può essesioni si è praticamente chiesto come re più utile che non mai professionisti averne affatto e ci di alto livello, che insegna e ci stimola dovrebbero essere a trovare le risorse estremamente moper superarli, risorStrapagati, osannati, serviti in tutto: senza ostacoli tivati, anche solo se che possediamo quotidiani spesso i calciatori perdono gli stimoli dal fatto di ricevere e che possiamo migliaia di euro a settimana, in per la nostra motivazione. Pietro sfruttare per fare un passo più in realtà non lo sono. Il suo interes- Trabucchi, psicologo dello sport, là verso il nostro obiettivo. se sul “malessere motivazionale” illustrando la possibilità di allenaMetterci alla prova e riuscire a si è focalizzato sul calcio di alto re la resilienza, ossia la capacità superare un ostacolo è un ottimo livello per due ragioni principali: di gestire lo stress ed affrontare le nutrimento per la nostra autostima. Scoprire di avere le capacità in primo luogo, perchè attira più frustrazioni che si incontrano nel di fare una cosa ci motiva e ci dà interesse tra i media e gli sponsor raggiungimento degli obiettivi, e, in secondo luogo, perchè il pro- parla della “minaccia” della coil coraggio di farne altre. www.raffaellatoniolo.it blema sembra essere più presente modità per la motivazione. fra i giocatori professionisti che giocano in squadre della massima serie. Chi di noi non ha mai pensato “prendessi quanto guadagnano loro la motivazione non mi mancherebbe!”? Il problema potrebbe giacere proprio qui. David Johnson parla di un virus e conia il termine Soccer Virus©, uno strano elemento legato a ricompense esterne, estremamente attivo ed aggressivo, che sta dilagando nel calcio professionistico e sta intaccando lentamente la motivazione dei calciatori professionisti. Come con i virus, suggerisce di capire il contesto in cui dilaga, i comportamenti a rischio che lo possono diffondere e propone come primo intervento la consapevolezza della sua esistenza per riuscire a sviluppare un ambiente che ne sia immune, o in grado di ridurne l’impatto, e riportare fra i giocatori un senso di passione, di curiosità e di desiderio verso il gioco. Il tema della motivazione di un individuo, e di un gruppo, è complesso e sarebbe troppo riduttivo, e non realistico, associarlo ad un unico fattore, tuttavia l’afflusso di investimento economico esterno e massiccio degli ultimi anni nel calcio sembra essere uno degli elementi che può aver esacerbato il livello motivazionale di molti professionisti. La motivazione estrinseca (denaro) ha cominciato ad assumere un livello significativo negli ultimi 30 anni quando i salari pagati ai calciatori cominciarono ad aumentare marcatamente ed il calcio è diventato un elemento finanziario e commerciale imponente. Più la motivazione è estrinseca, legata cioè a fattori esterni come potrebbe essere il denaro, la celebrità, lo status sociale, più il motore interno che spinge a raggiungere gli obiettivi rischia di perdere in potenza. È un fattore psicologico che colpisce indistintamente tutti e i calciatori non
di Cosimo Gasparri, nutrizionista e docente di Dietologia/Alimentazione
Sport leggero e pasti frequenti in gravidanza
La gravidanza è una condizione Limitare il consumo di caffè e tè, affumicato, uova crude e poco fisiologica durante la quale i bi- evitare l’alcol. Consumare ab- cotte, maionese, creme, prepasogni nutritivi sono aumentati bondanti quantità di frutta, verdu- rati per dolci, gelati artigianali e per far fronte alla crescita e allo ra, legumi, pesce, carni bianche, dolci tipo tiramisù o altri alimenti sviluppo del feto e della mamma, latte, formaggi e yogurt magri. che possono essere preparati con e per costruire i depositi energeti- Non eccedere con l’assunzione uova sporche o rotte. ci utili al momento del parOccorre lavare molto bene frutta e verdura (incluto e durante l’allattamento. Un’attività fisica leggera se le insalate già preparate) moderata, e non pericoloprima della manipolazione e del consumo, lavare le mani sa può aiutare a controllare l’incremento del peso e a prima, durante e dopo la migliorare la fisiologia della preparazione degli alimenti, gravidanza. refrigerare gli alimenti preVanno consumati piccoli parati in piccoli contenitori, e frequenti pasti durante il per garantire un rapido abgiorno e prima di coricarsi battimento della temperatura, proteggere i cibi prepaper evitare il digiuno che rati dalla contaminazione causa un abbassamento deldi insetti e roditori, evitare la glicemia e la formazione le contaminazioni tra cibi, di prodotti dannosi. La colazione deve essere a base di avendo cura di tenere sepacarboidrati complessi (pane rati i prodotti crudi da quelli integrale, fette biscottate, cotti, evitare che persone con diarrea preparino gli marmellata o biscotti integrali) in modo da limitare alimenti, evitare il contatil senso di fame per il resto to con le mucose dopo aver della mattina. Preferire cibi Alysia Montano negli 800 metri ai recenti manipolato carne cruda, evicampionati Usa: ha fatto discutere la gara tare il contatto con terriccio poco elaborati e facilmente dell’atleta incinta di otto mesi potenzialmente contaminato digeribili. Mangiare piano, masticare lentamente, bere al- di vitamina A, prestare partico- da feci di gatto. meno un litro e mezzo di acqua lare attenzione all’ igiene degli Alcuni pesci contengono a piccoli sorsi, usare olio extra- alimenti per evitare Listeriosi, un’alta concentrazione di mevergine di oliva spremuto a fred- Salmonellosi e Toxoplasmosi. til-mercurio, come pesce spada, do e aggiunto a fine cottura. Non Non consumare alimenti crudi: squalo, tonno ecc.: si consiglia di eccedere nel consumo di dolci, latte e derivati, cibi pronti, carne, consumare i pesci di piccola tabevande zuccherine e gassate e salumi, frutti di mare, evitare di glia e con ciclo vitale breve, pernon usare dolcificanti artificiali, contaminare i cibi in preparazio- ché accumulano meno mercurio. Studio di Dietologia & Nutrizione Umana evitare i cibi fritti, affumicati, sa- ne con cibi crudi e/o provenienti lati o carbonizzati, cibi inscatola- da supermercati, gastronomie e dietologianutrizione@libero.it ti o che contengano conservanti. rosticcerie, non mangiare pesce dietologia1.jimdo.com
Nuoto
A Bassano trofeo dell’Amicizia, Rosà in festa per Gabriele Carli
Le migliori società di nuoto del Veneto hanno solcato le acque dell’ impianto comunale di Bassano del Grappa. 15 società, 430 atleti si sono contesi i podi nelle diverse categorie di gara. Il “Trofeo dell’Amicizia”, organizzato da Aquapolis e Antares Nuoto di Castelfranco, ha visto i migliori atleti del Veneto di categoria Esordienti A e B, primeggiare nelle loro migliori prestazioni, premiate da due testimonial d’eccezione, Ivana Moresco, presidente del Panathlon Club di Bassano, che ha dato lettura dell’importante documento dedicato ai genitori degli atleti la “Carta dei Doveri del Genitore” e l’atleta olimpica bassanese Carlotta Tagnin, che esperta di successi e podi a livello nazionale ha dato il proprio “in bocca al lupo” a tutti i partecipanti. Intanto dal mondo del nuoto arriva un’altra bella notizia. Il sedicenne di Asiago Gabriele Carli, impegnato con la Nazionale Giovanile di nuoto alla Mediterranean Cup a Netanya in Israele, ha conquistato la sua prima medaglia internazionale con la staffetta 4 per 100 stile libero, aggiudicandosi il gradino più alto del podio. Gabriele grazie agli ottimi risultati ottenuti lo scorso marzo in occasione dei Criteria Giovanili, è stato convocato con la Nazionale categoria Ragazzi per partecipare, dal 27 al 29 giugno, alla Coppa Comen, manifestazione internazionale che interessa tutti gli stati bagnati dal Mediterraneo. Con questa il Centro Nuoto Rosà giunge alla sua 17. convocazione in azzurro dal 2009.
6 luglio 2014 - 5 il grande Sport calcio Serie C Unica Il direttore generale prende tempo e chiede al nuovo tecnico Asta di visionare bene il gruppo
Seeber: «Team già competitivo»
Il Bassano di oggi per adesso così simile a quello di ieri, molto meglio così. Si è temuto la grande fuga, l’esodo di massa, perchè non trascorreva giorno in cui l’Ascoli non puntasse gli occhi su qualche alfiere virtussino. Poi alla fine i marchigiani di Petrone hanno limitato il ratto a Berrettoni e Pelagatti e invece tutti gli altri big sono rimasti da queste parti gratificati da un sacrosanto e meritatissimo rinnovo, in molti casi biennale perchè è giusto provare a dare continuità al ciclo avviato la scorsa estate. E al timone è stato firmato Tonino Asta, una garanzia, uno che avrebbe potuto accomodarsi in realtà probabilmente più blasonate e ambiziose di quella giallorossa ma ha preferito premiare la tempestivià della chiamata di via Piave e l’organizzazione societaria. PREZIOSE CERTEZZE: Il lavoro di Werner Seeber ha consentito al Bassano il rinnovo di fondamentali comproprietà. Rimarranno infatti al Mercante Mattia Proietti (che assieme a Iocolano si contenderà la fascia di capitano), Federico Furlan e Dario Toninelli, i pezzi più pregiati delle compartecipazioni. Ma con lo stesso sistema resteranno al Soccer Team pure l’aletta di rincalzo Elia Cortesi, il terzino Gianluca Maran (che verrà girato presumibilmente in serie D) e anche il panzer del Castiglione, Luca Munarini, tornato alla casa madre. Contestualmente le conferme di Zanella e Bizzotto, del portiere Rossi e di Semenzato, di Stevanin e del cannoniere Pietribiasi, oltrechè del già annotato Iocolano e dello sfondatore Tommy Maistrello rendono il Bassano immediatamente competitivo per rincorrere il traguardo salvezza nella C unica. «Tredici o quattordici pedine ce le abbiamo già - conviene il
Serie B
Il Cittadella “scala” il Monte Grappa
direttore generale Werner Seeber - saremmo in grado sin d’ora di schierare una formazione pronta a lottare per conservare la nuova categoria, persino con qualche alternativa di spessore. Però è evidente che serve un organico di 22-23 elementi almeno, incluso qualche giovane del vivaio da integrare nella rosa, ce ne sono diversi che meritano di essere testati
La famiglia Rosso chiede a Tonino Asta una salvezza senza la tagliola playout in prima squadra. Però due o tre ingressi vanno presi entro il raduno del 14 luglio». Chi ad esempio? Le urgenze di Asta riguardano indicativamente un centrale di retroguardia che sappia guidare il reparto, un mediano di fisico e struttura con cui irrobustire il centrocampo e un portiere di scorta che al momento manca all’appello. Poi, è logico, occorrerà dell’altro. «Per l’altro c’è tempo - rimarca Seeber - prima lasciamo che Asta valuti bene gli effettivi durante il ritiro di Asiago e i primi collaudi
amichevoli, quindi interverremo, per ora non c’è alcuna fretta». A lume di naso in un secondo tempo sarà opportuno provvedersi di un altro centrale di riserva, di un cambio per i terzini, di un secondo interno di centrocampo e, come minimo, un esterno offensivo. MODULO E OBIETTIVI: Tonino Asta, 44 anni, è il profilo voluto dalla proprietà, ovvero coi requisiti del combattente di razza in grado di conferire una precisa identità alla squadra, tanto dal punto di vista caratteriale che del gioco espresso. Le sue squadre non sempre sono fosforescenti, tuttavia badano al sodo come poche, sono un poster di concretezza. E per portare a casa la buccia l’anno venturo conta massimamente questa peculiarità. Quanto al modulo, Asta predilige il 4-3-12, con un trequartista di ruolo, ma non è un dogmatico dello schema, tanto che quando a Monza si è rotto Gasbarroni, ha ridisegnato un più prosaico 4-4-2 ed è stato promosso con quello. La famiglia Rosso gli ha chiesto la salvaguardia della C unica, possibilmente schivando la tagliola dei playout. Se ci riesce realizza un capolavoro. E se ci si salva attraverso gli spareggi? Missione compiuta ugualmente. Vincenzo Pittureri
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Il Cittadella ha festeggiato la salvezza diretta, che questa volta è stata la più tribolata della sua storia, con una serie di iniziative organizzate ai vari livelli. La tradizionale cena di chiusura societaria si è svolta “Al Tezzon” di Camposampiero, mentre l’amministrazione comunale ha promosso una popolare e riuscitissima “Festa in piazza Pierobon”. Oltre alle iniziative organizzate dai vari club granata, vanno citate due “feste votive”: la scalata in bici sul patrio Monte Grappa con quasi l’intera rosa e numerosi collaboratori, oltre al dg Marchetti, a sudare da Campo Solagna fino alla Cima. Inoltre un coraggioso drappello guidato dal presidente Andrea Gabrielli con il vice Pavin, il tecnico Foscarini e l’intero staff tecnico, oltre a diversi collaboratori e tifosi, sono andati di buon mattino a piedi da Cittadella al Monte Berico. Dopo le feste si guarda avanti con le conferme del direttore generale Stefano Marchetti e dell’allenatore Claudio Foscarini. La volontà della società, visto il buon finale di campionato, è di confermare il più possibile la rosa dei giocatori, anche se non sarà facile con alcuni giocatori avuti a gennaio in prestito. L’Inter si è già ripresa Raffaele Di Gennaro, giovane portiere da lanciare in piazze più ambite, mentre giocherà un altro anno il quarantacinquenne Andrea Pierobon ritoccando il suo record di calciatore professionista con più anzianità. In difesa Marchetti si è assicurato dall’Inter Simone Pecorini e dal Torino Filippo Scaglia, che con Pellizzer com-
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pone una fortissima coppia di centrali. Si deciderà a breve per Coly, Colombo, Marino, Pugliese e Alborno, mentre Gasparetto ha preferito giocare con la Spal. A centrocampo il Chievo si è ripreso Rigoni, mentre restano Busellato, Paolucci, De Leidi, Lora (riscattato per intero dal Milan) e dovrebbe restare anche Di Donato. Servono ulteriori innesti. In attacco Marchetti si è assicurato dalle comproprietà Perez (dal Pisa) e Donnarumma (destinato a Teramo?); rientra Minesso dal Sutirol, dovrebbero restare Coralli, Djuric (dal Cesena) e Azzi (dal Paulista). Sem-
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il presidente del Cittadella Andrea Gabrielli e Paolo Pan, presidente del club “Angelo Gabrielli granata per sempre” durante una conviviale. Sotto i giocatori del Cittadella sul Grappa
brano persi Piscitella (Roma) e Surraco (Racing Montevideo), mentre il primo colpo e il ritorno in granata dal Verona di Alessandro Sgrigna. «La squadra che stiamo allestendo –ha affermato Andrea Gabrielli nella riunione del club “Angelo Gabrielli granata per sempre”- ha una buona prospettiva. Nel prossimo campionato vogliamo salvarci senza soffrire come nell’ultima stagione». Il 18 luglio ci sarà a Cittadella presentazione della nuova rosa e domenica 27 luglio la “4. Festa del Tifoso Granata” a Lavarone. Rino Piotto
ALL’EPILESSIA
6 luglio 2014 - 6 il grande Sport le nostre big Rugby serie C Il quindici cittadino all’insegna della continuità. A Remonato la gestione del settore giovanile
Stadio Giovanni Bassano si S.affida a Bosco Segafredo Basket Belvedere di Tezze sul Brenta
Il rugby Bassano ha scelto il tecnico che guiderà la serie C nella prossima stagione. Dopo aver riconfermato lo staff medico e il preparatore atletico Fontana per la prima squadra, la vera novità riguarda la panchina. Per la stagione 2014/2015 alla guida del quindici cittadino ci sarà Andrea Segafredo, che già nella passata stagione aveva affiancato Remonato e allenato l’under 18. Una scelta, dunque, indirizzata alla continuità e in linea con quanto già più volte sottolineato dai vertici, ovvero il voler crescere attraverso le risorse interne. Segafredo, classe 1980, è un’autentica bandiera giallorossa: giocatore con la maglia del Rugby Bassano fino a poche stagioni fa, ha poi indirizzato la sua passione per il pallone ovale verso la carriera di allenatore. Dapprima nel settore giovanile, ha poi, con esperienza e partecipando e superando i corsi allenatori tenuti dalla Federazione, acquisito un ottimo livello di preparazione che lo ha visto diventare primo allenatore delle Juniores e vice in prima squadra. «Sono contento per la fiducia che la società ha riposto in me – commenta lo stesso Segafredo – di sicuro questo rappresenta il raggiungimento di un obiettivo personale. Nell’organico ci sono giocatori che avevo già allenato nelle giovanili e anche questo è motivo di soddisfazione. L’obiettivo che mi pongo per la prossima
L’Orange 1 riparte da Pippo
4 maggio 2014 ore 15.00 stagione è dare solidità al gruppo, sia dal punto di vista tecnico che proprio a livello di equilibri interni. Non voglio correre il rischio di essere una meteora destinata a retrocedere la stagione successiva. La scorsa promozione l’abbiamo ottenuta grazie anche a un apporto fondamentale di un giocatore di esperienza quale era Mazzantini, ma il vero salto di qualità va fatto attraverso un
Confermato anche
lavoro globale. La programmazione sarà impostata proprio in virtù di questo e il lavoro da fare non è certo poco». Non mancano le novità nemmeno per la Junior Rugby Bassano: definito il ruolo di direttore tecnico nella figura di Alessandro Remonato, che avrà la supervisione di tutto il settore giovanile, definendo le linee guide che le diverse under dovranno seguire durante l’anno. Appoggiando appieno l’importanza di seguire lo sviluppo del bambino e consapevoli delle diverse problematiche che l’argomento ha con sé, ad entrare nello staff tecnico del minirugby nella prossima stagione ci sarà Chiara Marchesin, insegnante di educazione fisica ed esperta in motricità infantile.
JUS SPORT lo staff medicoBASSANO e il preparatore atletico Fontana
(V.P.) - Adesso che il sogno della B è andato in malora premiando proprio Arzignano, l’unica antagonista della provincia, Bassano l’anno venturo il derby in C Nazionale lo farà direttamente con Vicenza, ambiziosissima matricola tornata sul proscenio di un torneo su scala italiana, per fermarsi pochissimo e riafferrare al volo la B. E qui hanno cominciato già le grandi manovre: nulla di ufficiale poichè per qualunque passaggio ufficiale nel basket come altrove è necessario aspettare la notte dei tempi, tuttavia alcune mosse sono già state formalmente decise. Il club innanzitutto ripartirà dal main sponsor Orange 1, un marchio approdato all’inizio del 2014 e che assieme ad alcuni abbinamenti minori continuerà ad affiancare la pallacanestro in città. In assoluto questa è la notizia migliore perchè garantisce il futuro della società, legata ancora a un partner di indubbio prestigio. In panchina ci sarà sempre Pippo Campagnolo che dopo la finale sfumata di un soffio a maggio, ora ha acquisito l’esperienza necessaria per centrarla,
l’obiettivo non dichiarato dei giallorossi che stavolta a giocarsi il braccio di ferro promozione vogliono proprio arrivarci. Quanto alla squadra, l’idea è di confermare per intero il roster attuale con un solo ingresso di peso e contando invece sull’integrità in partenza dei due play titolari che lo scorso torneo hanno potuto assicurare solo mezzo campionato da sani. C’è l’incognita Coppo, il gio-
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Nel 6° Trofeo Juris Cup di vela, disputatosi domenica 29 giugno nelle acque antistanti Lignano, lo JSB conquista un bellissimo 1° posto nella categoria Alfa. Sulla prestigiosa Città di Grisolera, condotta dallo Skipper Alessandro Bellotti, per lo Jus Sport Bassano hanno partecipato, oltre al presidente Nereo Merlo, Flavio Alessio, Francesco Bellin, Stefano Cabion, Livio Lago, Leonardo Rebecchi e Fausto Taras; equipaggio completato da Cesare Bressan, Fabrizio Pigato e Luigi Candida. Lo scirocco ha reso avvincente e combattuta la gara tra le 11 imbarcazioni al via. Città di Grisolera è stata battuta sul traguardo dall’imbarcazione Tuaamata, degli avvocati di Pordenone, che avevano al timone il pluricampione mondiale e italiano Roberto Bertocchi.
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vane emergente che ai playoff si è procurato una seria distorsione al ginocchio, ma i sanitari contano di riattivarlo in tempo per l’inizio della nuova annata senza bisogno di ricorrere all’intervento chirurgico. Eppoi si ricomincia dalla base di passione e affetto ritrovato con la città: il PalAngarano pieno è una certezza. Poi però c’è da procedere a tambur battente in campo e non più in altalena.
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outdoor
Atletica La under 18 del club di Cassola collezione titoli italiani e si qualifica per i Giochi Giovanili di Nanchino
Fiorese, azzurrina alle Olimpiadi Sartori il ritorno nei 400 hs
Nelle batteria di qualificazione a Donetsk, ai mondiali Under 18 dell’anno scorso, aveva strappato un tempo molto interessante sui 400 ostacoli, in 1’01”05. Era stata, quella, anche la migliore prestazione italiana dell’anno per la categoria. Per questo il ritorno della forte ostacolista bassanese del Gab, Rebecca Sartori, dopo un periodo di stop a causa di alcuni fastidi fisici, è una buona notizia. A Rieti, ai campionati italiani Allieve, la Sartori ha conquistato il bronzo correndo in finale in 1’01”30, riavvicinando quindi il suo personal best. Di certo un’atleta che avrà parecchio da dire.
Il ruolino di marcia, solo per restare al 2014 (l’anno scorso ci furono un titolo italiano nei 100 piani e le maglie azzurre a Eyof in Olanda e Universiadi in Brasile, con argento), è assai efficace: due titoli italiani nell’indoor ad Ancona in febbraio (lungo e tetrathlon), un altro nell’outdoor (lungo) più due argenti (triplo e eptathlon) a Rieti di recente. E soprattutto il terzo posto europeo ai trials continentali di Baku, in Azerbaijan, dov’è volata con il suo coach Daniele Chiurato nella spedizione azzurra. E lì Beatrice Fiorese, con il bronzo nel salto in lungo, ha staccato il pass per le Olimp i a d i giovanili di Nanchino, in Cina, ad agosto. Per la promettente Under 18 che si allena a Cassola, allo stadio di San Giuseppe con il Gs Marconi, e che ve-
Prove Multiple
E i suoi “colleghi” più giovani salgono sul tetto del Veneto
ste la maglia della società “gemella” Atletica Vicentina Frattin Auto, con personali di grande interesse (6,18 nel lungo e c’è pure un 6,26 ventoso, 12,51 nel triplo, 24”64 nei 200, 1,74 nell’alto), un’annata da incorniciare: sarà una dei 37 giovanissimi italiani ad assaggiare il clima olimpico. E’ la capofila di un movimento giovanile in ottima salute in quel di Cassola. A Rieti con lei hanno conquistato il diritto di disputare
gli Italiani altri sei compagni di campo “marconiani”. Un settebello che è un record storico. Salti e lanci, ma non solo, nel “mirino” degli atleti cassolesi: nella città laziale “capitale” dell’atletica italiana sono andati, oltre a Beatrice, per AV Frattin Auto nel triplo Giulia Tessarolo e Sofia Ceccato, Serena Bordignon per il disco, gara nella quale ha conquistato la finale, ed Erika Pontarollo nella marcia; e per AV Despar, Simone Busnardo (già campione italiano studentesco e bronzo un anno fa da Cadetto ai campionati tricolori) per l’alto, e Edy Nichele per il martello. Foto: Beatrice Fiorese durante uno dei salti agli Italiani. Sopra i sette “marconiani” qualificatisi per Rieti. Da sinistra Erika Pontarollo, Giulia Tessarolo, la Fiorese, Sofia Ceccato, Serena Bordignon, Edy Nichele, Simone Busnardo.
Triathlon La squadra di Glenda Antico all’olimpico con 15 atleti
La Tribù assedia Bardolino
“Per il triathleta giugno è il periodo in cui arriva la gara più bella dell’anno: l’international Bardonino Triathlon”. Non ha dubbi Glenda Antico, manager e coach della Tribù, che ha portato i suoi atleti sul Garda: “La distanza in ballo - aggiunge non ha nulla a che vedere con le massacranti gare ironman in cui il corpo viene spinto ad estremismi innaturali, subendo carichi massacranti e il più delle volte nocivi. Nell’olimpico le distanze sono abbordabili e, preparato bene, rappresenta l’espressione più bella del triathlon dove velocità e resistenza vanno equilibratamente dosate, dove anche il nuoto, il più tecnico delle tre discipline, assume un peso importante, dove per scalare la classifica occorre essere veramente completi”. Il meteo era previsto terribile e invece nemmeno una goccia di pioggia ha avuto coraggio di rovinare una manifestazione in cui erano ben 15 i Bassanesi di Triathlon Tribù nella start list. Cesare Bonotto è stato il più veloce fra loro, in 2 ore e 11 minuti, personal best, seguito dall’esordiente Francesco Blandina finisher in 2 ore e 16. La formazione femminile ha visto per primo l’arrivo di Chiara Mocellin, inseguita da Prisca Cavallin e da Katia Pagetta, tutte vicine alle 2 ore e 40 minuti e due su tre allenate per affrontare un 70.3 più che un olimpico. Roncato, reduce dal mezzo ironman d’Austria,
era uno dei 4 Stefano presenti assieme a Gaddo, Priolo e Bianchi, tutti al traguardo vicino alle 2 ore e 30’. Tra i più esperti a correre certamente il colonnello Riccardo La Bella che ha già gareggiato in tutte le possibili declinazioni del triathlon, dallo sprint all’ironman. Enrico Celotto, il più giovane in gara, indeciso fino all’ultimo momento se gareggiare o meno, si è buttato senza timore, soffrendo un pochino ma concludendo con onore la sua performance. Un altro Enrico,
Morello, provato dalle ultime gare e da un periodo di scarico pre gara praticamnte inesistente, ha chiuso la gara un po’ provato. Anche per Luca Benincà si tratta di una gara che arriva dopo una serie lunghissima di maratone e mezze maratone corse durante tutta la primavera ed infine Michele Pagetta, Fratello di Katia, ha gareggiato nella sua prima distanza olimpica. Foto: da sinistra Prisca Cavallin, Katia Paggetta, Chiara Mocellin
Battendo anche la sfortuna Cadetti e Cadette del Gs Marconi di Cassola (Under 15) si sono laureati campioni regionali a squadre di Prove Multiple (pentathlon), con una doppietta storica, sia al maschile che al femminile. Nella finale regionale di Arzignano, massima prova per la categoria, allieve e allievi dei coach Mocellin e Lazzaro si sono comportati benissimo, dimostrando un grande spirito di squadra. La vigilia era stata particolarmente sfortunata, con il forfait per infortunio del titolare Marin e dei primi rincalzi Neri e Zen: per cui nella mischia, ad affiancare Kasibovic e Miglietta, sono entrati Piludu e Vicariotto, alla prima esperienza del genere. Anche tra le femmine la formazione titolare è stata in forse, per la febbre che ha colpito in settimana la Gollin, n. 1 d’Italia nella specialità. Ma pur debilitata non ha voluto mancare con le compagne di squa-
dra Zancanaro, Zambolin, Moretto. In una giornata afosa e durissima i marconiani hanno difeso con i denti il loro primato. Al maschile Amar Kasibovic primo, con una grande prova nel giavellotto sui 48 metri, Riccardo Miglietta “re” dell’alto a 1,83, Luca Piludu e Matteo Vicariotto combattivi nonostante l’inesperienza. Tra le Cadette Gloria Gollin prima nel lungo a 5,33, Stella Zambolin nei m. 600, Gaia Zancanaro nell’alto a 1,54, Cristiana Moretto sempre una sicurezza. Alla fine la grande vittoria, in entrambi i casi con centinaia di punti di vantaggio, e la festa sul podio. I Cadetti hanno preceduto Fiamme Oro e Fiamm Vicenza, le Cadette hanno superato Breganze e Stiore Treviso. Davvero un gruppo straordinario che intende dire la sua anche ai campionati italiani di inizio ottobre, a Borgo Valsugana.
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ciclismo
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Gp Sportivi Poggiana L’internazionale d’agosto si prepara a imbarcare diverse nazionali. Vetrina per giovani talenti
E’ una corsa per combattenti L’indiscrezione ALTIMETRIA
Profil altimétrique � Altimetry
Ca’ del Poggio prossima frontiera?
1° Zordan Andrea - 2° Villella Davide - 3° Dall'Oste Daniele
CIRCUITO Km 14,500 DA RIPETERSI PER 4 VOLTE CIRCUIT KM 14,500 Á RÉPÉTER PAR 4 FOIS CIRCUIT KM 14,500 BE REPEATED 4 TIMES
quest’anno abbiamo deciso di effettuare queste due presentazioni, per la stampa, qui a Ca’ del Poggio e poi l’11 luglio a Poggiana come da tradizione”. Bonin non lo dice ma si tratta del primo indizio che porta a pensare a una possibile modifica del tracciato della corsa per il quarantennale. “Sarebbe bello e suggestivo questo percorso - dice il patron - ma non è di facile soluzione. Probabil-
382 - F.LLA MOSTACIN
RIESE PIO X - MUNICIPIO RIESE PIO X - ROTATORIA VIA CASTELLANA
RIESE PIO X - ROTATORIA VIA DE GASPERI
62 - POGGIANA
173,600 174,800
176,300
178,400
RIESE PIO X - ROTATORIA VIA DE GASPERI
LORIA 169,000
62 - POGGIANA
RAMON
166,300 167,500
164,200
80 - S. VITO DI ALTIVOLE 79 - S. VITO DI ALTIVOLE - VIA DEGLI ALPINI
RIESE PIO X - ROTATORIA VIA MONTEGRAPPA RIESE PIO X - ROTATORIA VIA CALLALTA (cimitero)
RIESE PIO X - VIA CASTELLANA 162,000
159,900 160,500
157,500 158,500
241 - SALITA VIA GORGHESANA
221 - ASOLO - BIVIO FORESTO VECCHIO
125 - CRESPIGNAGA
104 - CASELLA D’ASOLO - SP248
152,100
ARRIVO
TV
153,600
150,300
149,100
147 - MASER
GPM
144,300
251 - BOCCA DI SERRA
197 - MONFUMO
147 - LA VALLE 94,600
91,800 92,100
90,400
86,700
84,300
141,200
382 - F.LLA MOSTACIN 147 - MASER
147 - LA VALLE 189 - VIA LONGON VIA CHIESA 80,100 80,800
77,000
73,900
221 - ASOLO CENTRO
106 - BIVIO VIA S. ANNA
104 - CASELLA D’ASOLO - SP 248 100 - ROTATORIA PER VIA STRADA MUSON
100- CASELLA D’ASOLO - BIVIO ANDREA PALLADIO 125 - CRESPIGNAGA 68,000 69,100
65,600
63,900
79 - S.VITO DI ALTIVOLE - VIA DEGLI ALPINI 80 - S.VITO DI ALTIVOLE - SP6 56,700 57,700
RAMON
61,500 62,100
LORIA
RIESE PIO X - ROTATORIA VIA CALLALTA (cimitero) RIESE PIO X - ROTATORIA VIA MONTEGRAPPA 54,700 55,300
62 - POGGIANA
RIESE PIO X - ROTATORIA VIA DE GASPERI
51,100
49,600
10,000
TV
12,100
LORIA
RIESE PIO X - MUNICIPIO RIESE PIO X - ROTATORIA VIA CASTELLANA 8,500
RAMON
7,300
2,700
62 - POGGIANA
PARTENZA
AD OGNI GIRO À CHAQUE TOUR AT EVERY TURN
GPM
Al 2° e 3° PASSAGGIO À la 2 ème et 3 ème ÉTAPE To 2° and 3° passage
GPM
287 - CASTELLI 180 - CASTELLI - INCROCIO VIA FAGARÉ 297 - CASTELLI - INCROCIO VIA CA’ BALBI
GPM
CIRCUITO Km 12,100 DA RIPETERSI PER 4 VOLTE CIRCUIT KM 12,100 Á RÉPÉTER PAR 4 FOIS CIRCUIT KM 12,100 BE REPEATED 4 TIMES
(48,400)
Edizione 2013
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Edizione 2013 1° Zordan Andrea - 2° Villella Davide - 3° Dall'Oste Daniele
(Gz) E se il Gp Sportivi di Poggiana cambiasse percorso… Ipotesi suggestiva che sicuramente sta tentando il patron della manifestazione Gianpietro Bonin che qualche indicazione la dà, ma molto vaga. Ci sono alcuni indizi che porterebbero a questa storica decisione che potrebbe anche essere il prossimo anno con una “special edition” per i 40 anni della corsa dilettantistica internazionale. Un primo indizio porta alla location per la presentazione di questa edizione e cioè il Ristorante Hotel Ca’del Poggio a San Pietro di Feletto. Un luogo sacro, unico per il ciclismo. Qui, nella salita di Ca’ del Poggio è passato il Giro d’Italia nel 2009, 2013 e 2014 e nel 2010 si è svolto il campionato italiano professionisti. Qui si danno appuntamento ciclisti da tutto il mondo per salire il “muro” diventato un “must” tra i corridori dilettanti e professionisti. In questo luogo speciale Gianpietro Bonin ha voluto presentare il Gp Sportivi di Poggiana: “Ma lo avevamo pensato ancora qualche mese fa insieme alla famiglia Stocco che gestisce la struttura - spiega - così
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“Il Gp Sportivi di Poggiana è un’eccellenza del made in Veneto sportivo”. Eleonora Bottecchia ospite alla presentazione del 39° Gp Sportivi di Poggiana, gara di ciclismo internazionale per under 23, probabilmente non poteva fare complimento migliore al patron Gianpietro Bonin. Complimenti che merita in toto, visto come la manifestazione in questi anni è cresciuta sempre e gradatamente fino a diventare una vera e propria classica del ciclismo dilettantistico internazionale. Quest’anno Gianpietro Bonin ed i suoi collaboratori dell’Uc PoggianaAsolo Bike e cioè Loris Civiero, Cristian Fraccaro, Alberto Tombolato e Waimer Porcellato, hanno deciso di fare la presentazione a Ca’del Poggio: “Un luogo particolare per il ciclismo” ha spiegato Bonin salutando gli ospiti, l’assessore provinciale Gianluigi Contarin, Giorgio Dal Bo del comitato provinciale e Giovanni Bertizzolo (Pasta Zara). E poi via alle novità della corsa del 10 agosto, con presentazione a Poggiana l’11 luglio prossimo a cominciare dal logo. Il nuovo marchio è “Stars Combat”, “perché noi lanciamo le nuove stelle… e per diventare stelle bisogna combattere” - spiega Bonin - la nostra è una corsa per combattenti, così abbiamo pensato a questo logo. Ma sono anche altre le novità di questa edizione che si preannuncia molto combattuta”. Percorso tradizionale, ma lo scollinamento per il centro storico di Asolo lo si farà per la dura salita di Sant’Anna. Diminuito il numero di corridori per squadra, da 8 a 6, e ci saranno 33 formazioni al via: 18 italiane e 15 straniere. Tra queste anche sei nazionali: Argentina, Venezuela, Kazachistan, Russia, Australia e Giappone. Da quest’anno, grazie all’accordo con la Gsg di Simone Fraccaro, saranno assegnate ben cinque maglie: ai primi tre e poi al miglior scalatore e al più combattivo. Il montepremi è di 7.640 euro ed al vincitore ne andranno 2.370. Gabriele Zanchin
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mente la corsa diventerebbe troppo lunga, troppo dura, non lo so…”. Diventerebbe invece troppo bella perché da Poggiana a Ca’del Poggio ci sono circa 60 km che diventano 120 con il ritorno, più che sufficienti per una corsa di prestigio internazionale come quella di Poggiana. Insomma siamo certi che in fase di impostazione della edizione del quarantennale, tra qualche mese, Gianpietro Bonin e collaboratori un pensierino lo faranno di sicuro. Il resto, lo scopriremo solo vivendo…. Foto: Bonin e l’altimetria della gara di quest’anno. A sinistra l’arrivo e il podio del 2013
Podio Edizione 2013 Premio Tre Grazie La campionessa mondiale Alessandra Cappellotto racconta il suo impegno 1° Zordan Andrea - 2° Villella Davide - 3° Dall'Oste Daniele
«Il ciclismo ha bisogno delle donne» Podio Edizione 2013
1° Zordan Andrea - 2° Villella Davide - 3° Dall'Oste Daniele
“Il ciclismo ha bisogno delle donne”. A dirlo e con convinzione è Alessandra Cappellotto 46 anni portati splendidamente, già campionessa d’Italia e del mondo di ciclismo da qualche mese vice presidente dell’Acpi (associazione ciclisti professionisti italiani) il sindacato dei corridori professionisti presieduto da Cristian Salviato. Un ruolo importante per l’ex ciclista vicentina, già residente a Bassano e ora di casa a Monfumo, che vuole dare anche la sua impronta al movimento. Intanto, l’ha messa sul premio “Le tre Grazie” prestigioso riconoscimento organizzato a Monfumo dalla Locanda “da Jerry” in collaborazione con la Fondazione Canova ed il cui ricavato è stato donato alla Lega italiana alla lotta contro i tumori. Il premio le è stato consegnato da due ex campioni del mondo delle due ruote quali
Moreno Argentin ed Alessandro Ballan, con lei nella foto. Un appuntamento ideale per fare il punto della situazione non prima di dire le sensazioni per questo riconoscimento: “Sono rimasta colpita e sono grata agli organizzatori perché non sono della zona, ma ci vivo con grande soddisfazione da una decina d’anni”. Un premio alla donna (la prima volta) ma anche alla campionessa: “Io ho sempre pensato e penso che gli atleti talvolta sottovalutano il loro ruolo sociale. Mi rendo conto invece che è fondamentale avere coscienza di quale ruolo abbiamo e ricordo ancora le
lettere che ho ricevuto da tante donne, mamme, casalinghe, che mi ringraziavano per aver dato loro qualche ora di interesse, passione per lo sport”. Una passione che l’ha portata ad accettare anche il ruolo di vice presidente Acpi: “Cristian Salviato me l’ha chiesto ed ho accettato. Il mio obiettivo è quello di far emergere anche il
potenziale al femminile di questo mondo che è moltissimo, perché tante donne si sono avvicinate al pedale negli ultimi anni”. Nonostante questo però le differenze sono ancora enormi: “Sì, perché manca il coraggio. In Europa ci sono ancora dei preconcetti duri da battere per-
ché è anche un mondo maschilista. Negli Stati Uniti invece essendo uno sport giovane tutto questo non c’è e si lavora molto meglio”. A proposito di lavoro; è appena terminato il Giro d’Italia e sta per cominciare quello di Francia: “Due situazioni molto differenti tra loro ed è impossibile fare dei paragoni, non reggono. A mio avviso il Giro è penalizzato dal periodo. A maggio in Italia il tempo atmosferico non è stabile e questo crea dei problemi ai ciclisti. In Francia a luglio tutto questo non c’è e sicuramente è un vantaggio per gli organizzatori. Comunque due grandi manifestazioni che onorano i rispettivi paesi”. Così parlò Alessandra Cappellotto e visto che ha preso il premio “Le tre Grazie” sarebbe bello sapere come l’avrebbe “scolpita” il grande maestro Antonio Canova. G. Z.
6 luglio 2014 - 11
il grande Sport ciclismo Under 23 La gara organizzata dal Vc Bassano fa il pieno di iscritti
La Bassano Monte Grappa non risente della crisi Giovanili
Ferronato e Faresin assi pigliatutto
Vc Bassano 1892 sugli scudi dopo la prima metà della stagione. Il bilancio finora è più che positivo per gli atleti giallorossi che quest’anno hanno in Filippo Ferronato e Francesco Edoardo Faresin (figlio d’arte dell’ex professionista, ora allenatore della Zalf) i “ragazzi” di punta. «Dopo un anno in cui abbiamo lavorato sodo per crescere - ha raccontato il presidente Massimo Fantin - ora raccogliamo i frutti dell’impegno di tutta la squadra e del certosino lavoro svolto dallo staff». Lo storico sodalizio sportivo conta su tre squadre: giovanissimi, esordienti e allievi. E mai come quest’anno il Vc Bassano è stato così vincente, con Filippo Ferronato e Francesco Edoardo Faresin (allievi) che hanno collezionato sei vittorie e molti piazzamenti nei primi dieci. La squadra degli allievi peraltro sta lottando per la prima posizione nella classifica nazionale di categoria, dove militano circa 200 team, segnale che il Vc Bassano ha ingranato la marcia giusta. Fra i prossimi appuntamenti spiccano i campionati a cronometro a squadre, dove il team giallorosso parte tra i favoriti con il quartetto composto da Faresin, Ferronato, Biasion e Pigato.
La notizia è singolare. Il Vc Bassano si adegua alle esigenze dei tempi, affronta con coraggio le difficoltà economiche che attanagliano il Paese e lancia una nuova sfida: organizzare una corsa senza rimborsi spese. Poteva anche esserci il rischio della diserzione generale e invece lo sport vince ancora alla prossima Bassano Monte Grappa ci sarà il pienone, con le migliori squadre dilettantistiche al via e con la nazionale Argentina a impreziosire una corsa dal sapore unico. Non s’è ancora spenta di fatto l’eco della tappa del Giro d’Italia che ha acceso i riflettori sulle bellezze del Grappa. D’accordo, la salita è stata un’altra, ma l’arrivo sulla Cima del Monte sacro è uguale per tutti e il fascino di questa corsa rimarrà immutato. Tutto pronto dunque per domenica 27 luglio quando si alzerà il sipario sulla 72. edizione, gara nazionale per atleti under 23 che il Vc Bassano del presidente Massimo Fantin ormai organizza a occhi chiusi. La formula rimane la stessa, ritrovo in piazza Libertà alle 10 da dove verrà dato il via ufficiale. La carovana si misurerà su un circuito cittadino pianeggiante per dieci giri, prima di affrontare la dura salita del Grappa, dove si vedranno i veri valori in campo. Su questa salita da dilettante Fabio Aru ha vinto la Bassano Monte Grappa e quest’anno, da professionista, ha incantato gli appassionati con una cronotappa da cineteca. Saranno come sempre 107,900
i km totali da percorrere, dei quali 27 in salita, con orario d’arrivo previsto verso le 13. «Sarà una Bassano Montegrappa decisamente interessante - ha dichiarato il presidente Massimo Fantin - sia per il numero di iscritti che per la qualità delle squadre presenti al via. Questo per me è il secondo anno alla guida della società, e dopo il passaggio del testimone credo di aver acquisito ancora più esperienza per fare in modo che la corsa riesca al meglio. Si tratta di una manifestazione che racchiude in sè tutte le caratteristiche che contraddistinguono ogni ciclista: fatica, passione e volontà di emergere. Ci sarà da divertirsi, ne sono certo».
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Il 29. Giro del Medio Brenta è alle porte Dopo la splendida “Alta Padovana Tour Villa Imperiale” dello scorso 10 maggio è atteso un altro appuntamento con il Grande Ciclismo nel comprensorio cittadellese con la classicissima estiva internazionale 29° Giro del Medio Brenta di domenica 13 luglio. La prestigiosa gara è anche la 3. prova del Trofeo Internazionale Grand Prix Città Murata diretto da Pierluigi Basso che vede al comando la Zalf-Fior ed assegna il “Premio di Rappresentanza del Presidente della Repubblica” alla società vincitrice nell’autunnale “Gala di Premiazione” e si fregia di importanti patrocini amministrativi e sportivi, a conferma dei valori etico-morali-propedeutici del Trofeo da sempre legato alle Istituzioni dello Stato ed alle Forze dell’Ordine a cui è dedicato con varie iniziative collaterali. Al Giro del Medio Brenta, organizzato dal Veloce Club Villa del Conte presieduto da Michele Michielon in collaborazione col Veloce Club Tombolo e coordinamento del direttore sportivo Flavio Miozzo, sono iscritti i maggiori team italiani e stranieri e varie Nazionali, rinnovando il fascino di una manifestazione diretta in corsa dall’ex-iridato Cipriano Chemello e con un ricco Albo d’Oro tra cui spiccano anche i vincitori del Giro d’Italia Gilberto Simoni e Damiano Cunego. Consueto il ritrovo-raduno h.8.30-12 ad Abbazia Pisani alla Ballan spa aperta a tutti gli appassionati nell’ampio piazzale ammirando gli sgargianti automezzi delle squadre e tutto il prologo della partenza prevista alle ore 12.15 dal centro di Villa del Conte con un locale circuito di due giri prima di dirigersi lungo la sp-ss 47 Valsugana a Cittadella (Cinta Murata) e Bassano del Grappa (Ponte
Un passaggio dei corridori in Altopiano nella scorsa edizione e la premiazioni alla campionessa di sci Giulia Gianesini che ha lasciato nelle scorse settimane il mondo dell’agonismo
Nuovo-San Michele), scalando l’Altopiano di Asiago (sp 72 della Fratellanza) con 4 traguardi in quota (tre Gran Premi della Montagna-GPM ed un Traguardo Volante-TV), attraversando Gallio-centro, la discesa lungo la sp 69 Lusianese, Bassano del Grappa. Rosà, Cittadella e l’arrivo previsto quest’anno in Viale Europa a San Martino di Lupari. Il transito altopianese sarà dedicato alla poliziotta galliese delle Fiamme Oro Giulia Gianesini in onore della brillante carriera agonistica appena conclusa nella nazionale italiana di sci alpino in Coppa del Mondo, che seguirà il tragitto locale nell’ammiraglia della direzione di corsa con una speciale premiazione anticipando la carovana alla curva del Caffè Commercio nella centrale Piazza Italia di Gallio.
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6 luglio 2014 - 12 il grande Sport ciclismo Il personaggio L’atleta junior del Breganze Millenium va a segno a Varese. Bene anche la compagna Beggin
La Bertizzolo veste il tricolore Attese, pronosticate, sorvegliate, curate e tremendamente vincenti. Attese proprio ad una prova d’autore, le ragazze di Breganze Millenium non si sono fatte attendere e nella corsa che sul circuito della città di Varese ha assegnato i titoli italiani su strada hanno riportato a Breganze quel tricolore di categoria che mancava dal 2010 e che riporta il club vicentino in quell’olimpo che da sempre l’ha contraddistinta nel panorama ciclistico giovanile femminile. Sofia Bertizzolo si laurea campionessa d’Italia a capo di una corsa dominata, curata e gestita con maturità tattica ed esperienza sin dall’avvio, con un finale letteralmente dominato dalla nuova campionessa italiana e dalla compagna Sofia Beggin. Sul traguardo varesino Bertizzolo e Beggin si sono presentate assieme, suggellando non solo un successo ma anche un’intesa, un affiatamento ed una capacità di condividere doveri e fatiche in corsa e fuori. La corsa si è aperta al quarto giro con lo scatto di Chiara Teocchi (Idro Drain Bianchi) su cui si
to, dà ancora una volta fondo alle energie ma soprattutto fa forza su un’intesa straordinaria ed una capacità ormai consolidata di fare la differenza in salita. Sul traguardo nel centro di Varese il trionfo di Breganze Millenium si trasforma in quattro braccia al cielo, quelle delle due fuggitive, con la Bertizzolo che precede la Beggin, veste il tricolore ed incorona Breganze Millenium Il podio tricolore di Varese e a destra le due ragazze del Breganze Millenium dopo la gara come società numero uno in Italia nella rasporta subito Sofia Bertizzolo (Bregan- la salita di via Marzorati mette le ali alle segna tricolore. “Sono emozionato ed capitane di Breganze Millenium con lo ze Millenium) con Sara Wackermann a fatica riesco ad esprimere a parole la (Valcar Pbm). Il terzetto diventa coppia scatto d’apertura di Sofia Bertizzolo che gioia straordinaria che queste ragazze trova risposta e piena collaborazione in perdendo la Wackermann ma il gruppo hanno saputo regalarci oggi – ha detto si riporta sul tandem al comando a due Sofia Beggin. La coppia monocromatica un emozionato presidente Federico Zata monopolio Breganze Millenium, ben giri dal termine. L’ultimo passaggio suldiretta in ammiraglia da Davide Casarot- tera, presente sul traguardo nella Città
Giardino, con Giorgio Pigato, già presidente in passato dei sodalizi di Breganze – al primo anno da presidente mi trovo quasi ogni domenica davanti a grandi soddisfazioni che solo lo sport sa dare. I miei ed in nostri complimenti alle nostre ragazze ed in particolare alle nostre due Sofia. Alla nuova campionessa d’Italia Bertizzolo ed alla Beggin, entrambi impareggiabili. Riportiamo il tricolore a Breganze con orgoglio!”. Anche da Davide Casarotto parole si stima per le due protagoniste di Varese. “La corsa è andata come l’avevamo prevista e l’abbiamo gestita come meglio non si poteva – ha detto l’ex professionista vicentino – cercavamo nella salita la selezione, abbiamo saggiato la situazione al terzo giro e dato l’accelerata decisiva nell’ultimo passaggio, quando la salita è diventata più dura. Il campionato italiano era uno degli obiettivi più grandi e più belli a cui pensavamo dall’inverno. Dopo una primavera da protagonisti, avevamo messo il segno rosso proprio sulla prova di Varese”.
Due alla Bike Transalp
I rallysti si convertono alla mountain bike
Più abituati al volante, nei rally con la scuderia JTeam, stavolta si sono buttati sulla mountain bike. Sfida del tutto inusuale per Riccardo Favero e Andrea Pozzobon, iscritti alla Craft Bike Transalp, una delle gare più dure e selettive. Sette tappe, dal 20 al 26 luglio, da Oberammergau in Germania sino a Riva del Garda, nelle quali i due biker bassanesi dovranno sciropparsi 582 chilometri complessivi e oltre 19 mila metri di dislivello. I due si sono buttati nella mischia, consapevoli che si tratta di una di quelle occasioni che capita una volta sola nella vita e va colta al volo! Riccardo Favero, 39 anni, professione tecnico di distributori bevande, è pilota di rally dal 1995 con un ottimo palmarès, soprattutto su auto a due ruote motrici. La mountain bike è da sempre stata per lui un mezzo di allenamento per preparare il
fisico alle corse in auto. Poi è diventata una passione autentica al punto di voler affrontare sfide impegnative come la dura Transalp, nella auqle si dovrà confrontate anche con atleti professionisti. Andrea Pozzobon, 37 anni, di professione fa il fotografo. Tra l’altro ha firmato col collega Civiero un singolare reportage sul Giro d’Italia “dietro le quinte”, al seguito della corsa rosa nel 2013, diventato un libro e anche una mostra molto visitata durante i recenti giorni del Giro d’Italia a Bassano. Appassionato di motori, nel 1985 ha iniziato con le corse in kart per poi passare alle auto sia nei rally che in pista. La passione per la bicicletta la coltiva da tempo e ha accettato subito la sfida Translap senza pensarci due volte. In alto i due rallysti biker, e nella piantina l’itinerario dalla Baviera al Garda che li aspetta.
6 luglio 2014 - 13 il grande Sport altri sport Ciclismo L’iniziativa è passata di mano dalla Non Profit Center a Energia Pura che ne cura tutti gli aspetti
Il brevetto del Grappa va in tv
L’idea ce l’ha avuta Ferruccio Lunardon, il Brevetto del Grappa è suo. A ottantacinque anni “Ferruccio 29” mantiene viva la passione per la bicicletta e per tutto quello che gli ruota intorno. Un attaccamento così smisurato alla sua “creatura” che quando ha ascoltato i telecronisti della Rai raccontare il Brevetto del Grappa durante la cronotappa del Giro d’Italia “Bassano - Monte Grappa” non ha perso un attimo e si è prodigato per recuperare la registrazione ricavandone poi una sintesi di dieci minuti che ben riassume la puntata rosa. Ormai gli appassionati del pedale il Brevetto del Grappa non solo lo conoscono, ma la maggior parte di loro il taccuino ce l’hanno in tasca, magari già mezzo timbrato perché siamo in estate e nei mesi primaverili c’è stata più di una occasione per scalare il Grappa. Dieci diversi accessi per raggiungere la Cima, con partenza da ciascuno degli esercizi pubblici convenzionati per la timbratura dell’apposito taccuino annuale. Un regolamento chiaro e semplice scandisce le regole per partecipare, nella maggior parte dei casi sono più che altro delle indicazioni di massima, dei consigli di buon padre di famiglia, come ad esempio quello di effettuare le salite in giorno feriale e in compagnia, per trovare minor traffico e apprezzare meglio l’ascesa, oppure la raccomandazione di un’adeguata preparazione e un’idonea condizione fisica, facendo attenzione alle condizioni meteo e al rispetto del codice della strada. Le salite possono essere fatte fino al 30 settembre (dal 1 marzo) e in base al numero di salite certificate si ha diritto al Brevetto del Grappa: Oro con tutte dieci le salite certificate, Argento con almeno sei salite certificate e Bronzo con almeno
tre salite certificate. La vidimazione dei taccuini avverrà durante una cena organizzata per venerdì 17 ottobre e durante la serata, saranno verificate le timbrature e convalidato il brevetto alla presenza di un campione di ciclismo (negli anni si sono susseguiti Gianluca Brambilla, Alessandro Ballan, Claudio Chiappucci e Gilberto Simoni); tra tutti i partecipanti alla cena
poi verrà estratta a sorte una bicicletta. «Quest’anno siamo già a 700 iscritti – racconta Ferruccio Lunardon – e contiamo di superare gli 800 dell’anno scorso. Ci siamo accorti che c’è ancora una grande passione per questa iniziativa e adesso che siamo passati da Non Profit Center a Energia Pura abbiamo anche ritrovato un nuovo slancio motivazionale perché c’è un gruppo che ci crede molto e che vuole dare ulteriore visibilità all’evento. E poi, per venire incontro agli appassionati della mountain bike quest’anno abbiamo inserito una nuova salita, uno sterrato che parte dal Covolo e che è considerato una vera perla dagli amanti della mountain bike. La strada è sterrata e segue il sentiero 105 per una distanza di circa 10 km con pendenze che vanno dall’11,2 al 20%. Il dislivello di questa mulattiera risalente alla prima guerra mondiale, è di 1.150 metri e porta dal Covolo a Cima Grappa passando per località casare Ardosetta e casare Ardosa».
I percorsi
Dieci salite e una sterrata Ecco nel dettaglio le dieci salite. 1. Strada “Cadorna”, km 27. Delle dieci salite è forse la più facile: inutile tentare le altre se non si è affrontata questa. Strada scelta dal Giro d’Italia, è famosa anche per la Bassano - Monte Grappa dilettanti, nella quale si imposero campioni del calibro di Gino Bartali, Ivan Gotti, Gibo Simoni, Damiano Cunego e il bassanese Isaia Vidale. 2. Da Semonzo a Cima Grappa - Strada “Giardino”, km 20. Strada inizialmente molto panoramica, con balconate sulla pianura sottostante, è impegnativa dall’attacco alla cima, ma tranquilla e poco trafficata. E’ la strada da allenamento preferita da ciclisti di tutte le categorie. 3. Da Fietta a Cima Grappa - Il salto della capra, strada “della vedetta” km 22. La strada si impenna appena lasciato
alle spalle San Liberale e ha il suo tratto più duro al “salto della capra” spauracchio di tutti i ciclisti: prima del “Pian dèa Bala”, su quella che è chiamata “strada della vedetta”, proverete il “Mortirolo del Veneto” con i suoi 600 metri da brivido. 4. Da Possagno a Cima Grappa - Strada “degli Alpini”, km 22. Strada per altre fatiche con tratti duri anche per i ciclisti più preparati, in località Archeson. Dopo un primo tratto agevole propone pendenze impegnative alternate da tratti più pedalabili. 5. Da Cavaso del Tomba a Cima Grappa - Strada del “Tomba”, km 23. Molto dura, passa sotto Monte Palon e si inerpica letteralmente verso l’Archeson, Bocaor e Cima Grappa. Sbucati sui prati di Val delle Mure, si apprezzerà il panorama sulla pianura veneta.
Grappa day, il 20 luglio tutti sulla Cima L’ascesa al Monte Grappa avviene molto spesso in piccoli gruppi, qualcuno magari ci prova da solo, ma è impossibile condividere gioie e dolori con tutti quelli che ogni anno “conquistano” la Cima. Ecco allora spuntare l’idea del “Grappa day” in programma il prossimo 20 luglio. «Si tratta di un annullo speciale - ha spiegato Ferruccio Lunardon - tant’è che invitiamo tutti quelli posseggono il taccuino del Brevetto del Grappa a raggiungere la vetta in piena autonomia, per una qualsiasi delle 11 salite proposte. Baste-
rà arrivare al Rifugio Grappa entro le 13 e sarà una grande festa per tutti». Se consideriamo che già sono 700 gli iscritti, più tutti quelli che ogni domenica salgono sul Grappa, sarà impegnativo gestire l’afflusso di gente. «Su questo ci stiamo preparando. Non sappiamo ancora se accogliere tutti quelli che si presenteranno sul Grappa oppure dedicarsi solamente a quelli che vengono per il Brevetto. Sta di fatto che è una festa del Grappa e quindi ci attendiamo una buona partecipazione. Ci sarà anche una banda di otto elementi pron-
ta ad accogliere i ciclisti e mangeremo qualcosa assieme. D’altra parte è l’unico modo possibile per fare incontrare tutti gli appassionati del pedale che si cimentano sulle varie salite». Il taccuino, per chi non ce l’ha ancora, è reperibile in vari punti vendita: Cicli Cervellin a Cittadella, Casa del Caffè a Marostica, Edicola Bolzan a pederobba, Edicola Zilio a Romano d’Ezzelino, Cicli Premier a San Zenone degli Ezzelini, Bar Vitocco a Seren del Grappa, Outlet Energia Pura a Tezze sul Brenta, Salone Sergio a Tombolo.
6. Da Pederobba a Cima Grappa - Strada della “Monfenera”, km 25. Immersa quasi costantemente nel verde, sembra la classica strada da gita domenicale, ma anche qui non si scherza nonostante il bosco la renda più pedalabile. 7. Da Alano di Piave a Cima Grappa - Strada del “Grappa”, km 22. Variante per salire al Tomba dal lato nord, parte da Alano di Piave e raggiunge Cima Grappa dalla Val delle Mure. Inizialmente pedalabile, si unisce nel finale ai percorsi 3, 4, 5 e 6 dove si incontrano i tratti più difficili. 8. Da Seren a Cima Grappa - Strada “Chiesa nuova - San Luigi”, km 23. Salita dalla pendenze proibitive con carreggiata molto stretta. Dal “Pian della Chiesa”, la strada sale moderatamente fino a quota 600 metri da dove parte lo strappo più duro. 9. Da Caupo a Cima Grappa - Strada “Cadorna”, km 28. Quella da Caupo di Seren del Grappa è una salita impegnativa, ma tranquilla e battuta più volte anche dal Giro d’Italia; è la strada classica per valicare il Massiccio da Feltre verso Bassano del Grappa e viceversa. 10. Da Cismon a Cima Grappa - Strada del “Col dei Prai”, km 26. Parte a nord del paese, da via St. Laurent ed è una strada silvo-pastorale vietata al transito di mezzi motorizzati. A detta degli “scalatori”, le pendenze sono molto impegnative. Poi la strada si snoda in una sinfonia di colli, prati e boschi, nel silenzio più assoluto. Sfocia sulla Strada Cadorna, proveniente da Caupo, prima del Forcelletto.
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Silviu Culea è il vero mattatore al 5. trofeo nazionale “Luigi Grinfan”, manifestazione per giocatori su sedie a rotelle che si è svolta sui campi della Società tennis Bassano. L’alfiere dell’Active sport Brescia non ha disatteso le aspettative andando a vincere sia il torneo di singolare che quello di doppio. Nel singolare Culea, accreditato della prima testa di serie, ha sconfitto in finale il numero due Tratter per 64 63 mentre nel doppio, in coppia con Colombo, non ha
avuto problemi a imporsi sul duo AmadoriMoretto per 75 63. Nel tabellone femminile invece braccia al cielo per Eleonora Menin che sè aggiudicata la targa Miriam Toncelli battendo Eva Zordan 64 63. A causa del maltempo gli ultimi incontri sono stati disputati nelle strutture dello Sporting Bassano. Alle premiazioni è intervenuto anche il nuovo assessore allo sport Oscar Mazzocchin. Giudice arbitro Nicolò Fagioli
6 luglio 2014 - 14 il grande Sport motori Sport/Barchetta Sui 458 km di percorso vincono Riboldi e Sabbadini su Fiat 508 seguiti dai Piantelli sulla Bugatti
Le mitiche che non ti aspetti
Grande successo per la ventesima edizione de “Le Mitiche Sport a Bassano”. Le 85 vetture Sport-Barchetta costruite fino al 1960 hanno fatto sognare lungo i 458 km di percorso sulle strade delle province di Vicenza, Belluno e Trento e attraverso i luoghi della Grande Guerra. I partecipanti provenivano da 14 paesi (i più lontani Nuova Zelanda, Argentina e Giappone) e il 70% degli iscritti era straniero. La partenza il 20 giugno da Ca’ Cornaro a Romano d’Ezzelino e poi l’attraversata delle verdi colline della Valdobbiadene, la salita al passo Praderadego, la sosta a Mel, la discesa in Valsugana e la nuova salita fino al Rifugio Barricata, per giungere in serata ad Asiago. Il 21 giugno è stata la volta del passaggio per Lavarone, l’Altopiano dei Fiorentini, il Passo Xomo, per continuare con la rievocazione della “Coppa del Pasubio”, il passaggio al Passo di Campogrosso e la sosta per il pranzo alle terme di Recoaro. Nel pomeriggio il giusto tributo al conte Giannino Marzotto, con la sosta nella sua splendida villa a Trissino, e l’arrivo a Vicenza, dove le auto hanno invaso Corso Fogazzaro per farsi ammirare da un pubblico foltissimo, che non ha mancato di esprimere il proprio affetto in occasione della prova speciale in notturna dove le “Barchetta” hanno percorso il centro storico tra due ali di folla fino al piazzale del Santuario di Monte Berico. Il 22 giugno il gran finale: partenza da Vicenza, passaggio a Thiene, attraversamento della pedemontana Vicentina e nuova sosta in piazza Libertà a Bassano del Grappa, prima del trasferimento in Piazza degli Scacchi a Marostica per le premiazioni finali, tenutesi al Castello Inferiore. «Ringrazio con tutto il cuore i miei collaboratori e i volontari che hanno permesso di realizzare tutto questo – spiega il presidente del Comitato Organizzatore Stefano Chiminelli –, tutte le associazioni e tutti gli sponsor
Rally/1
Il “Bassano” torna all’antico
che hanno dato il loro contributo. È stato un evento eccezionale, portato avanti con entusiasmo e passione nel ricordo di Danilo e Renato Calmonte, purtroppo recentemente scomparsi». La classifica generale. 1. Alberto Riboldi/Paolo Sabbadini, F.M. Franciacorta., Fiat 508 S Siata del 1933. 2. Maurizio Piantelli/Alberto Piantelli, Piloti sul Serio, Bugatti T37 A del 1927. 3. Mario Piantelli/Fabio Cambiè,
Grande spettacolo nelle piazze di Bassano e Marostica
Piloti sul Serio, Aston Martin LM7 del 1931. I vincitori Riboldi e Sabbadini sono stati premiati da Maria Teresa de Filippis, madrina d’eccezione della manifestazione, in quanto prima pilota donna in Formula 1 e presidente onorario del Grand Prix Drivers Club, l’esclusivo club che riunisce tutti i piloti di F1. I vincitori si sono aggiudicati anche il Trofeo Eberhard & Co.: sono stati premiati proprio da Maria Teresa de Filippis con due splendidi cronografi “Tazio Nuvolari”. I classificati dal 1° al 5° posto sono stati premiati anche con una batteria offerta da FIAMM. Squadre: 1. Gli Svizzeri. 2. Piloti sul Serio. 3. Brescia Corse. Premio Coppa del Pasubio: Hidetomo Kimura/ Akira Okubo a bordo di una Siata Pescara del 1939.
Il Rally di Bassano cambia faccia. Le ingenti spese di allestimento e organizzazione per una manifestazione dove comunque il punto cardine deve rimanere quello della sicurezza per i partecipanti e il pubblico, il momento economico che penalizza tutte le attività commerciali e industriali e di conseguenza limita ogni sorta di investimento in termini di promozione e sponsorizzazione, il parco piloti sempre più “indebolito” dalla situazione economica, ha spinto Paolo Grandesso, presidente del Comitato Organizzatore e i suoi collaboratori ad arrivare ad una sofferta decisione. «Non è stato facile – afferma Grandesso – ma ci siamo trovati a un bivio: o far “morire” il Bassano, dopo tre decenni di successi, oppure trovare una soluzione alternativa, comunque allettante per i concorrenti, in attesa di tempi migliori. Inutile dire – continua ancora – che la passione che ci ha sostenuto in tutti questi anni ci ha spinto a decidere per la rinuncia alla validità “internazionale” della gara». Il 31. Rally Città di Bassano 2014 quindi, in programma il 26 e 27 settembre prossimi, sarà un rally iscritto a calendario nazionale con l’ammissione di piloti stranieri. Tale “rivoluzione” in termini pratici, si traduce in un calo delle spese in termini di organizzazione e in una diminuzione del chilometraggio minimo delle prove speciali in programma che passa dai 120 km ai circa 85 km; di conseguenza, anche per quanto concerne i piloti, la riduzione dei costi è rappresentata da una tassa di iscrizione inferiore e un inferiore costo di noleggio delle vetture, oltre che al fatto che
saranno ammessi alla partecipazione anche i titolari di licenza “Nazionale C”. Certo, mancheranno le vetture WRC, ma vista la mancanza di validità per il campionato IRC, l’incognita sulla presenza di quante vetture di vertice sarebbero state al via era troppo alta; e poi la possibilità di avere più piloti intenzionati a parteciparvi con vetture comunque competitive e di ultima generazione apre nuovi scenari al futuro del rally di Bassano. I primi rumors che arrivano da Bassano e dintorni parlano di tanti drivers intenzionati a presentarsi al via. Il “pacchetto” già interessante andrà ad arricchirsi con il 9° Rally Storico Città di Bassano
e con la 5. Coppa Città di Bassano, manifestazioni riservate alle auto storiche che anno dopo anno stanno vivacizzando la manifestazione. L’attenzione verso questo tipo di vetture è d’obbligo visto, non solo l’interesse di tanti piloti che magari ritrovano la voglia, dopo anni, di indossare nuovamente tuta e casco, e di giovani che apprezzano il fascino di vetture che hanno fatto la storia dell’automobilismo sportivo, ma anche del pubblico che assiste a confronti serrati sul filo dei secondi. E poi, una gara che conta già trentuno anni di storia ininterrotta, deve far coesistere il presente con il suo passato glorioso».
Rally/2
Forato e Gasparotto conquistano la Marca
Dopo il terzo posto assoluto al 41. Rally del Salento con una Clio Super 1600 in mezzo alle più performanti Wrc, l’equipaggio della scuderia bassanese Jteam si aggiudica la Due Ruote Motrici e la S1600 al Marca Trevigiana. Si è infatti disputato nel trevigiano, più precisamente nei dintorni di Valdobbiadene, nel fine settimana del 20 e 21 giugno, il quarto round del Campionato Italiano Wrc. In gara, al 31. Rally della Marca, era presente l’equipaggio composto da Antonio Forato di Castelfranco Veneto e il bassanese Ivan Gasparotto alle note, sull’affidabile Renault Clio S1600 di casa Mu-
naretto Power Car Team. Soddisfazioni anche in questa quarta prova del Campionato Italiano per gli alfieri della scuderia bassanese, che si sono resi autori di una nuova performance che li ha portati a chiudere in prima posizione di classe e tredicesimi assoluti nonostante una foratura già sulla prima prova speciale, la quale ha obbligato l’equipaggio a una veloce rimonta. Ora l’equipaggio si trova saldamente in testa al campionato Michelin. Prossimo appuntamento il Rally di San Martino di Castrozza, quinto e penultimo round dell’Italiano Wrc in programma il 14 settembre.
6 luglio 2014 - 15 il grande Sport altri sport Volley Squadra affidata nuovamente al tecnico Poletto che si sta occupando anche del settore giovanile
Signor: «Rimaniamo in serie B2»
Cambio di rotta in casa giallorossa. Dopo aver vinto il campionato di serie C, il Bassano Volley conferma di voler partecipare al torneo di B2, che segna così il ritorno di Guarise e compagni in un campionato nazionale. Le nubi nere e minacciose che si erano addensate sul futuro del team bassanese sembrano essersi un po’ diradate, tanto che, salvo clamorosi cambi di pensiero dell’ultimo minuto, l’iscrizione alla serie B2 sembra essere sicura. Non si parla più di rinuncia quindi, come accaduto solo poche settimane fa, e la ragione la spiega subito Fiorenzo Signor, fac-totum di casa giallorossa. «Un po’ da tutto l’ambiente pallavolistico bassanese c’è stata la richiesta di andare avanti – afferma Signor – e questo è stato un bel segno, che testimonia che il Bassano Volley è ancora considerato il punto di riferimento della pallavolo nostrana. Facendo poi due conti, siamo giunti alla conclusione che alla fine, dal punto di vista economico, cambia poco tra B2 e serie C. Inoltre, rinunciare alla B2 ci avrebbe creato delle grosse complicazioni, perché avremmo dovuto ripartire non dalla serie C ma dalla D. Insomma, alla fine abbiamo deciso di giocare il prossimo campionato in serie B2, cercando di fare del nostro meglio». Vale a dire? «Stiamo cercando di allestire una squadra per il campionato di B2 con risorse limitatissime, e come primo obiettivo abbiamo quello di confermare il
Il tecnico Diego Poletto al quale è stata affidata non solo la prima squadra ma anche il settore giovanile. Sotto Fiorenzo Signor, fac-totum della società giallorossa
gruppo di giocatori che si sono aggiudicati il torneo di serie C. Puntiamo dunque a confermare i vari Guarise, Pagotto e Filippi, ai quali dovrebbe aggiungersi qualche volto nuovo. Un po’ tutti hanno dato la disponibilità a restare, per cui stiamo per chiudere il cerchio e prepararci a questa nuova avventura». Chi ci sarà alla guida della squadra? «Diego Poletto è stato confermato – conclude Signor - e si sta occupando in prima persona di allestire la squadra che affronterà il prossimo torneo di B2. Poletto rappresenta ormai un punto fermo del Bassano Volley, sia per quanto riguarda la prima squadra, sia per quanto riguarda il nostro settore giovanile. E ci tenevamo particolarmente ad avere ancora Poletto alla guida della squadra in questa nuova avventura targata serie B2». Nella prossima stagione ago-
nistica il Bassano Volley continuerà a giocare al PalaBruel il sabato sera. Stefano Cirillo
Hockey pista
Fincati: «Questa squadra è da terzo posto in classifica» (V.P.) Non finisce mai l’estate calda attorno alla pista giallorossa. Maggio è stato il mese del nuovo assetto societario, quello del duopolio, il proprietario Maurizio Scuccato e lo sponsor Enrico Fincati assieme sulla tolda di comando con programmi rinnovati di rilancio, sulla spinta del brillante playoff e della finale scudetto sfiorata. Poi, la settimana scorsa il colpo di scena, in parte annunciato dagli ultimi malumori: Scuccato si smarca, si sfila e insomma si chiama fuori. Qualcuno parla apertamente di frizioni in atto, in realtà all’uomo che tre anni orsono salvò di fatto il club da una sicura sparizione, era semplicemente scesa la catena. Considerava chiuso il mandato cominciato nel 2011 e che lui stesso aveva promesso di esaurire nel corso di un triennio. È stato di parola, semmai il problema è che ha lasciato Mr. Sind, più noto come Enrico Fincati da solo in mezzo al guado. Il quale Fincati, uomo di orgoglio e senso di appartenenza smisurati, non si è tirato indietro (“Non potevo farlo - dice - mi rimboccherò le maniche, anzi dovremo farlo tutti - e farò di tutto per mantenere gli impegni presi”). Per prima cosa ha ingaggiato Andrea Marangoni, fromboliere della Roller sull’altra sponda del Brenta, riportandolo nel sodalizio che l’ha lancia-
to. Il Maranga che sta vivendo una seconda giovinezza sarà il primo cambio offensivo del tandem d’attacco Garcia/Gimenez, mentre dietro, davanti al portiere Dal Monte, riportato all’ovile dal Lodi e che erediterà i pali del monumento Cunegatti precettato dal Valdagno, ecco il talento cristallino dello spagnolo Pablo Aguaron, il ripristino di Andrea Bolcato (nella foto), prelevato dal Tordera e dalla Liga spagnola, ma bassanesissimo svezzato alla Roller, il guardiano di scorta Bonatto in arrivo dal Breganze più il lancio dei giovani del vivaio Tottene e Andrea Scuccato. Rimpasto dovuto per surrogare gli addii dolorosi del già citato Cune, di Federico Ambrosio (che potrebbe seguire Giudice a Giovinazzo, ma piace pure a Breganze, Valdagno e Forte dei Marmi) e dello stesso Miguel Nicolas che rientrerà in Argentina per intraprendere la carriera medica. «Alcuni contratti dovranno essere necessariamente rivisti - specifica Fincati - il budget senza Scuccato è dimezzato, mi adopererò per portare nuovi sponsor di supporto ma occorrono mesi, per adesso c’è da ottimizzare tutto. Eppure la squadra è da quarto posto. Anzi, lottiamo per il terzo col Valdagno. Solo Forte e Breganze ci sono superiori».
Circolo della spada
Bortoletto e D’Alessandro big
Ad Acireale si sono svolti i Campionati Nazionali Assoluti Olimpici e Paralimpici. E il Circolo della Spada Bassano ha mandato due atleti in Sicilia. Sara Bortoletto, dopo il Premio Panathlon Club di Padova per risultati a scuola e nella scherma, e Francesco D’Alessandro, rientrato da due esami universitari conclusi con successo, si sono presentati sia per il Nazionale di spada che per quello di fioretto nelle rispettive Categorie. Il primo giorno di gare è iniziato con la spada. Francesco, dopo un girone all’italiana non felice, ha incontrato troppo presto il numero due del ranking nazionale Claudio Radicello di Palermo e non è riuscito a batterlo. Radicello ha poi conquistato il secondo posto e D’Alessandro ha dovuto accontentarsi del sesto. Sara invece, allenatasi con più regolarità, ha ottenuto il secondo gradino del podio nazionale mentre la brava Marcella Li Brizzi si è confermata campionessa nazionale. Il giorno successivo, dedicato al fioretto, ha visto Francesco molto più motivato anche se consapevole che l’impegno universitario, sua priorità, gli aveva impedito di
allenarsi con costanza e Sara decisa a battere Li Brizzi nel fioretto. D’Alessandro ha dato il massimo e ha concluso la fase a gironi con quattro vittorie e due sconfitte. Nella diretta per il terzo posto ha superato il bravo Andrea Sacco di Padova. Francesco con il bronzo già in tasca ha affrontato il buon Radicello che gli ha bloccato la strada per l’argento. Sara, dopo un girone mediocre, ha incontrato in semifinale Loredana Trigilia, numero sei ai Mondiali di Lonato. Bortoletto è riuscita nella prima fase di assalto non solo a contenerla ma anche a sopravanzarla di una stoccata. Ma poi la maggior esperienza e un errore di troppo hanno dato ossigeno alla Trigilia che, conquistato il vantaggio, lo ha difeso con accanimento fino alla vittoria. Trigilia ha conquistato poi anche l’oro, addolcendo il bronzo di Sara. Così il terzo gradino del podio è stato occupato a pari merito da Bortoletto e Li Brizzi. Felice il presidente Sponza che allena Sara e Francesco: «Le medaglie conquistate dai miei allievi in carrozzina hanno un valore “diverso”, pesano di più».
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