Il Grande Sport n. 203 del 2 novembre 2014

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il grande Sport pagine di pura passione

(anno X n. 11) diffusione gratuita periodico 2 novembre 2014

n. 203

leggi anche il magazine web

www.ilgrandesport.it

CALCIO

MOTORI

Mister Asta: «Non scherzo se parlo di salvezza...»

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HOCKEY PISTA

Team Bassano è titolo piloti Al Team Bassano mancava solo un titolo, quello assoluto piloti! Dopo una stagione ricca di sfide e colpi di scena l’alloro è arrivato grazie alla vittoria al Rally Piancavallo da parte di Montini e Belfiore. |||| pagina 7

Pan, stella del futuro

CICLISMO

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DOPING

Giovani tricolori

Amatori e dopati

A Borgo Valsugana i campionati italiani Under 15 hanno chiuso la stagione all’aperto. Molti i Cadetti del nostro territorio e molte le soddisfazioni sul podio tricolore.

Alessandro Donati racconta a studenti e sportivi il dramma del doping di massa “amatoriale”. Piaga come la droga.

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La giovane bassanese ha esordito in serie A con la Reyer Venezia

ATLETICA

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Sind Bassano, la partenza è sottotono Bruseghin testimonial del Brevetto

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sportivamente

mondo unning di Enrico Vivian, 35° alla New York Marathon 2010

Venice marathon verso i 100mila euro “charity” Ogni anno l’ultima domenica di ottobre si corrono 42,2km da Villa Pisani lungo la riviera dei Dogi fino alla Malcontenta, poi attraverso Mestre e il parco San Giuliano si arriva ai bordi della laguna, attraversandola sul ponte della Libertà e affiancando la Giudecca fino a punta della Dogana per saltare il Canal Grande sul ponte di barche, fare un giro a piazza S.Marco e concludere in Riva Sette Martiri: ecco in poche righe lo scenario della Venice Marathon. Proprio nel sontuoso avanti/indietro di fronte alla Basilica di S. Marco ho visto sfilare una folla arancione marcata Asla che portava in carrozzina – anche una Joelette – tre disabili affetti da Sindrome Laterale Amiotrofica, una malattia meno rara di quel che si pensa. E verso le cinque ore di gara sono passati altri gruppi radunati attorno ad altre buone intenzioni. Il premio per chi aiuta è già nella partecipazione e l’occasione è buona per raccogliere fondi che non bastano mai. Due anni fa in conferenza stampa sono state tirate le somme per le 3 associazioni legate alla maratona 2011,

circa 45 mila euro di contributi diretti e altri 15 mila soprattutto dalle iscrizioni. Ho immaginato che il fenomeno fosse in crescita quando negli ultimi mesi ho ricevuto quattro comunicazioni da amici che mi scrivevano “corro

rettamente la Banca degli Occhi che segue con quasi 6 mila euro. Un’interfaccia chiara, solida e credibile come Rete del Dono ha permesso di allargare la vetrina charity della Maratona di Venezia a 16 associazioni e di

la Maratona di Venezia per questa buona causa”. Anita, Alberto e Marco hanno raccolto online 500€ a testa col meccanismo Rete del Dono e si sono uniti ai più ampi progetti “Ferma il Melanoma” (più di 10 mila euro) e “Run to End Polio” (quasi 18 mila euro), che insieme ad Asla (più di 13 mila euro) formano il podio delle associazioni più beneficiate. Anna invece ha promosso di-

convogliare in unico bacino i mille rivoli della generosità che prosegue anche dopo l’arrivo. Il contatore in prima pagina nel sito www.venicemarathon.it ha superato i 74 mila euro e potrà continuare verso gli 80 a cui si aggiungeranno altri canali di raccolta per arrivare a 100. Siamo quasi al raddoppio in tre anni e pronti a un altro nei prossimi tre. info@scuoladicorsa.it

di Mirko Chemello, 7° classificato alla 100 km of Namib Desert 2010

Nella corsa bisogna saper anche andare in discesa Per molti runner correre in discesa può essere un momento di rilassamento. Molto spesso, dopo aver affrontato salite impegnative, si cerca il punto di scollinamento per poter dire: “finalmente respiro”. È vero, correre in discesa è meno faticoso, almeno dal punto di vista cardiaco e polmonare. Rimane invece non indifferente l’impegno muscolare. Se si ha una buona tecnica la corsa in discesa diventa un momento che può fare la differenza. Ci sono atleti che in discesa corrono a folle velocità, spalle e bacino molto avanzati con appoggio completo del piede. Questo avviene in una miscela fatta di concentrazione: in pratica il cervello deve percepire e memorizzare istantaneamente l’appoggio del piede sul terreno che avverrà nel passo successivo. Quando la discesa non è troppo impegnativa, inferiore al 10%, non c’è un grosso dispendio di energia. Diversamente, se questa percentuale aumenta, il lavoro

muscolare è impegnativo perchè si tende a frenare. Le braccia servono molto per equilibrare e stabilizzare il corpo, mentre nella corsa in salita le braccia danno anche la spinta. Per altri podisti la corsa in di-

scesa mette timore, soprattutto se il terreno è sconnesso, si rischia sempre di slogarsi una caviglia o di cadere rovinosamente. I grandi discesisti direbbero che bisogna lasciarsi andare, ma loro sono ben consapevoli delle proprie

capacità. Si rischia invece nella velocità di superare la soglia e il gesto della corsa diventa incontrollabile. Un errore comune di chi pratica il trail running è quello di allenare principalmente la salita e avere l’idea che poi la discesa viene in automatico. Un bell’allenamento da fare potrebbe essere quello di scegliere una discesa un po’ tecnica di uno o due chilometrie poi ripeterla di tanto in tanto per migliorare il proprio record. È una cosa divertente, allenante e in più non dobbiamo rendere conto a nessuno dei nostri tempi di allenamento, ma le nostre performance le metteremo in mostra in occasione di qualche gara. In fondo la corsa in natura è fatta anche di questo: salite, discese, dislivelli e lunghezze variabili dove il cronometro può avere un’importanza relativa. Differenziare i nostri allenamenti può essere stimolante per raggiungere nuovi obiettivi. emmerunning.weebly.com/blog

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si trovano sul web: da ilgrandesport.it si accede ai calendari veneti e nazionali sui siti: calendariopodismo.it calendariopodismoveneto.blogspot.it

Podismo 7 dicembre con partenza dalla Birreria Pedavena

Babbo Natale è di corsa

La Corsa di Babbo Natale 2014 è in programma il prossimo 7 dicembre con partenza alle 10 dalla Birreria Pedavena dove è previsto anche l’arrivo. Così come avviene con successo in alcune città degli Stati Uniti e nei paesi anglosassoni e scandinavi, Pedavena vuole festeggiare l’arrivo del Natale celebrando in modo sportivo, simpatico e originale uno dei simboli più caratteristici e conosciuti della tradizione popolare. Sarà una festa nel cuore del Comune di Pedavena animata dal Mercatino di Natale nel Parco della Birreria Pedavena. Questa iniziativa si aggiunge anche ad altre numerose manifestazioni promosse dalla Pro Loco e dal Comune in occasione delle festività natalizie. Il percorso si snoda fra le frazioni del Comune di Pedavena e ha una lunghezza di 4 chilometri per famiglie, principianti e under 14 e di 10 chilometri per gli adulti più allenati. Saranno aperte le iscrizioni nei giorni 16 - 23 - 30 novembre

presso lo stand della Pro Loco di Pedavena durante il Mercatino di Natale nel Parco della Birreria Pedavena; dal 25 novembre al 5 dicembre in orario Pro Loco dalle 18.00 alle 19.30. Il sabato 6 dicembre dalle ore 14 presso l’ufficio della Pro Loco in Via Roma a Pedavena e domenica 7 dicembre fino a 15 minuti prima

della partenza. Gli altri giorni presso la Pro Loco di Pedavena al martedì e al venerdì dalle ore 18 alle 19.30. La quota di partecipazione prevede la preiscrizione di € 13,00 comprensiva del kit di Babbo Natale, € 7,00 per chi ha già l’abbigliamento da Babbo Natale. Per l’iscrizione il giorno della gara € 17,00 comprensiva del kit di Babbo Natale e € 11,00

per chi ha già l’abbigliamento da Babbo Natale. Iscrizione Ragazzi/e minori di 12 anni € 8,00 comprensiva del kit di Babbo Natale da ragazzi/e € 2,00 per chi ha già l’abbigliamento da Babbo Natale. É obbligatorio partecipare alla premiazione con l’abbigliamento da Babbo Natale. Ricchi premi saranno assegnati a: primi 10 classificati maschili e femminili; primi 5 classificati maschili e femminili under 14; primi 5 arrivati tra i gruppi più numerosi; primi 3 classificati maschili e femminili delle Pro Loco Unpli Regione Veneto; primi 3 gruppi più numerosi delle Pro Loco Unpli Regione Veneto; primo gruppo più numeroso delle Pro Loco Trentino Alto Adige. Per chi partecipa alla corsa sono in palio a estrazione due week end romantici, uno all’Hotel Menardi di Cortina d’Ampezzo e uno allo Sport Hotel di Padola. L’offerta comprende una cena a lume di candela, pernottamento e prima colazione per 2 persone.


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Donati a Bassano L’accusatore del sistema parla a ragazzi e educatori. E un ex atleta fa outing

Doping, follia sempre più quotidiana

Alessandro Donati, incontrando le scuole e il mondo sportivo a Bassano, ha aperto nuovi squarci sul sistema doping. Il Maestro dello Sport del Coni, grande accusatore del sistema, autore del long seller “Lo sport del doping” in cui ha raccontato decenni di sport di vertice taroccato visto “dal di dentro”, all’incontro promosso da FidalVeneto e Libera su sport e legalità ha spiegato ai ragazzi come il doping agisca sul sistema nervoso e sugli equilibri biochimici anche del cervello instaurando situazioni che limitano la libertà di chi lo assume. Un meccanismo identico a quello della droga, ha aggiunto Donati: i consumatori rischiano di diventare succubi di un sistema mondiale imposto dai produttori che fanno business colossali. Ha anche raccontato la follia del doping quotidiano di gente

che dovrebbe fare sport solo per passione e per divertirsi: «Due fratelli romani, gestori di una rinomata trattoria della capitale, cicolamatori, hanno acquistato fiale di Gh, l’ormone della crescita, via web. Uno è morto di epatite fulminante. L’altro, subito dopo aver seppellito il fratello, è stato malissimo ed è stato salvato solo grazie a un immediato trapianto di fegato. Le mogli non sapevano nulla». Storie di pazzia che si rincorrono, che si leggono ormai quasi ogni giorno. Alessandro Donati ovviamente non ha mancato di far riferimento alle sue esperienze di ex allenatore della nazionale “scomodo” dagli anni ‘80 in poi: «Il nostro sistema sportivo ha avuto bisogno di 50 anni per capire certi meccanismi di vertice, un mostro di incrostazioni. Quando ero allenatore del mez-

zofondo, altri colleghi avevano fatto la scelta del doping. Ci sono adulti onesti e disonesti, e il loro rapporto coi giovani è fondamentale, perchè spesso dipendono unicamente dall’allenatore. Poi anche l’atleta cresce e aumentano negli anni la sua competenza e la sua responsabilità». Tra gli interventi del pubblico interessante quello di Mariano Scotton, bassanese, oggi 58enne insegnante di educazione fisica nonchè presidente regionale della Federtennis. In anni giovanili era un mezzofondista del “giro” azzurro molto promettente, ma improvvisamente la sua carriera finì. Scotton ha fatto outing spiegando per la prima volta in pubblico il perchè: «A 17/18 anni facevo qualcosa come 200 chilometri a settimana, avevo avuto indicazioni approssimative da qualche allenatore e io correvo,

correvo. Poi ho avuto un’orticaria e in ospedale mi hanno fatto due fiale di cortisone. Sono stato benissimo subito e pochi giorni dopo ho partecipato a un raduno della nazionale giovanile: facevo tempi incredibili e strepitosi, erano tutti sbigottiti e io pure. Bene, dopo quel raduno io ho smesso di correre, per sempre. Per i malesseri e perchè avevo capito che quelle performance non erano normali». Donati ha ringraziato Scotton per la testimonianza coraggiosa: «Per gli allenamenti aveva avuto indicazioni da un ambiente sbagliato, un atleta di livello avrebbe fatto al massimo 60/70 km a settimana. Ma ha capito giustamente l’effetto del farmaco, che è posticcio e illusionale e influisce sul sistema nervoso, anche se l’ha preso solo per curarsi». Claudio Strati

Da sinistra, Alessandro Donati e Mariano Scotton. Al convegno di Bassano aperto un nuovo squarcio sul sistema doping Leggi l’approfondimento sul magazine online www.ilgrandesport.it

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mondo enessere di Raffaella Toniolo, coaching e psicologia del lavoro e dello sport

Lo sport come medicina che protegge la salute Perchè l’esercizio fisico dovrebbe proteggere la mia salute? Lo sport, escludendo in questa sede l’accezione della sua dimensione agonistica e professionistica, offre una sana valvola di sfogo allo stress, alle tensioni e ai disagi che accumuliamo quotidianamente, modifica la biochimica del nostro cervello e stimola la produzione di particolari sostanze che potenziando il tono dell’umore migliorano le sensazioni di benessere. Ma come può il corpo aiutarmi nei disturbi dell’umore o a liberarmi dall’ansia? L’umore è una disposizione affettiva di base che colora la nostra esistenza e oscilla in modo naturale tra la tristezza e la gioia. Quando questa naturale oscillazione si blocca sulla tristezza e sui pensieri ad essa correlati per troppo tempo c’è il rischio di cadere e ritrovarsi inermi in quel malessere più noto come depressione. Qualunque sofferenza è caratterizzata da emozioni che ci disturbano ma questi segnali non devono essere considerati come qualcosa di negativo ma piuttosto come un qualcosa che ci sta dando delle indicazioni, indicazioni che a volte da soli non riusciamo ad interpretare. Pensieri ed emozioni sono indissolubilmente legati fra loro e sono due aspetti mentali la cui combinazione ci porterà ad agire in un determinato modo invece che in un altro. Ed è qui che entra in gioco il nostro corpo. La mente non è scissa dal corpo. La mente è nel corpo, è manifestazione di quella parte del corpo che chiamiamo cervello. Ogni attività mentale (pensieri, emozioni, immagini, sentimenti...) è un’attività cerebrale, quindi fisica, che può realizzarsi solo per il fatto che le cellule del sistema nervoso lavorano insieme attraverso il rilascio di sostanze chimiche e lo scambio di tutte quelle informazioni necessarie alla realizzazione di ogni aspetto della nostra vita. Capire in che modo le emozioni e i pensieri, consci e inconsci, ci informano sulla nostra realtà ha a che fare con il cambiamento che possiamo ottenere per noi e con la qualità stessa della nostra vita. Negli ultimi anni si stanno sempre più sviluppando ricerche sui benefici che può avere l’attività motoria sui disturbi dell’umore e sulla depressione in senso stretto e l’esercizio fisico sembra poter contrastare questi e altri disagi in svariati modi. Innanzitutto promuovendo, come su esposto, il rilascio di ormoni e neurotrasmettitori che producono sensazioni di analgesia e benessere stimolando così conseguenze benefiche fisiche, emotive e psicologiche. Un recente studio statunitense ha dimostrato che trenta minuti di attività aerobica praticati per almeno tre volte a settimana per

un periodo di un anno offrono un risultato simile a quello di alcune psicoterapie che trattano la depressione. Mente e corpo sono specchi di come ci stiamo trattando. La cura della nostra

igiene mentale ed emotiva dovrebbe essere consuetudine quotidiana come la cura della nostra igiene dentale e del corpo. Integrare lo sport anche con altri percorsi può essere molto utile per conoscere il nostro modo di approcciarci alla vita e impararne anche di nuovi. Se iniziamo dal movimento, cominciamo

con quello che sappiamo fare o con quello che più ci piacerebbe fare e costruiamo il nostro “diario di viaggio” ascoltando il corpo, verificando come si modifica l’umore, assecondando le sensazioni momento per momento. Non poniamoci subito obiettivi troppo grandi, non viviamolo come una performance da realizzare a tutti i costi e non cadiamo nell’eccesso... non rendiamo controproducente uno spazio solo nostro acutizzando l’ansia e gli sbalzi d’umore che vorremmo ridurre aggiungendo l’ansia da prestazione... viviamolo come un gioco, come una dimensione di scoperta. E perchè no, troviamo anche un “mentor”, scegliamolo e condividiamo questo viaggio. Può esserci molto utile nella costruzione complessiva del nostro benessere. Usiamo piacevolmente lo sport come medicina ma attenzione che in certe dosi lo stesso farmaco diventa veleno. www.raffaellatoniolo.it

di Cosimo Gasparri, nutrizionista e docente di Dietologia/Alimentazione

I consigli alimentari per ridurre il gonfiore Gli enzimi dell’apparato digerente non digeriscono le fibre alimentari, i batteri della nostra flora intestinale le utilizzano con lo scopo di ricavare energia per sopravvivere e replicarsi producendo gas e acidi grassi che proteggono la mucosa intestinale, regolano la produzione di colesterolo, favoriscono assorbimento del calcio, ferro, magnesio, vitamine idrosolubili (come le vitamine del gruppo B) e producono vitamine K e PP. Il gonfiore addominale dopo i pasti può essere dovuto a un’eccessiva presenza di gas per effetto dei batteri e i lieviti (funghi) che vi vivono, tranne il metano (CH4), sono tutti inodori e vengono eliminati attraverso il retto e l’ano con flatulenza. Se per motivi di errata alimentazione, vita sedentaria o più generalmente per uno stile di vita scorretto, la quantità di gas addominale aumenta, si crea una situazione di tensione dell’addome. La quantità e qualità di enzimi prodotti da ogni persona, determinano il maggior o minore passaggio di nutrienti indigeriti nel colon con sviluppo di gas differente al variare delle colonie che lo compongono. Individui distinti, a parità di

alimentazione, producono miscele di gas differenti per qualità e quantità dei componenti. L’eccessiva produzione di gas può avere anche natura patologica: intolleranza al lattosio, perito-

nite, calcoli della cistifellea, gastroenterite, sindrome del colon irritabile. Si consiglia di ridurre i carboidrati raffinati, il lattosio contenuto nel latte e derivati, il raffinosio contenuto in legumi come fagioli e ceci, e del sorbitolo contenuto in dolcificanti, merendine, caramelle e bibite zuccherate. Ridurre il consumo di alcune verdure come broccoli, cavoli, crauti, cipolle e di alimenti ricchi di lievito come pane e pasta e sughi troppo elaborati, di latticini

e formaggi freschi sostituendoli con formaggi stagionati come grana e parmigiano. Consumare alimenti più ricchi di proteine e grassi, di cereali come il riso che non determina lo sviluppo di grandi quantità gas, masticare con lentezza senza fagocitare il cibo, non bere con cannucce o aspirando i liquidi (si riduce così drasticamente la quantità di aria ingerita), tonificare la muscolatura dell’addome con un programma di esercizi fisici adeguati e svolgere regolare attività fisica per stimolare la motilità e ridurre il transito intestinale, evitare bevande gassate e ricche di anidride carbonica e ridurre lo stress, non masticare gomme, non fumare. Consumare 4-5 pasti distinti, di cui 3 principali e 2 merende. Consumare la frutta lontano dai pasti principali in maniera da impedire problemi di fermentazione e sviluppo di gas, ripristinare la flora batterica dell’intestino consumando yogurt e probiotici. Nei casi ostinati può essere di aiuto la somministrazione di carbone attivo vegetale che si lega a sostanze che generano gas. Studio di Dietologia & Nutrizione Umana dietologianutrizione@libero.it dietologia1.jimdo.com

Podismo

La Maratona dei 6 Comuni parte dalla piazza di Marano L’edizione numero sette della Mezza Maratona dei 6 Comuni ha acceso i motori e, pronta al conto alla rovescia, lancia la sfida a centinaia di runners che stanno rispondendo all’appello già numerosi. E quando mancano ancora oltre 15 giorni dalla competizione, le iscrizioni hanno già superato quota 300… La Mezza dei 6 Comuni quest’anno ha per loro in serbo una sorpresa: il percorso, pur attraversando sempre i territori di Thiene, Malo, Marano Vicentino e Villaverla, presenta grandi novità nel tracciato e dopo cinque anni di partenze dal cuore di Villaverla, vedrà gli atleti al nastro di partenza per lo sparo del “via” in piazza Silva nel Comune di Marano Vicentino. È Marano Vicentino, infatti, il Comune che si è proposto per accogliere lo start della competizione della settima Mezza Maratona dei 6 Comuni, curando anche l’onere organizzativo della partenza prevista sempre alle 10 di domenica 16 novembre. L’assessore allo sport del Comune di Marano Vicentino, Marco Guzzonato, dichiara: “La Mezza Maratona dei Sei Comuni ritorna e si conferma appuntamento agonistico di livello, evento sportivo in grado di attrarre tanti professionisti ed appassionati della

corsa. Questa esperienza in costante e positiva evoluzione si basa sulla efficace collaborazione tra le Amministrazioni Comunali ed in particolare sul concreto lavoro di squadra di Assessori e tecnici comunali. In questa edizione della gara Piazza Silva di Marano ha il graditissimo e delicato compito di ospitare la partenza. I gruppi, le associazioni ed i volontari si stanno impegnando al massimo per organizzarla al meglio e per questo li ringrazio di cuore: Gruppo Alpini, Volontari della Protezione Civile, Podisti Maranesi, Gruppo Ciclistico Follador, MaRun, Sette Note Swing Band. Anche quest’anno – conclude Guzzonato - in occasione della Mezza Maratona, Marano Vicentino organizzerà, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo, la gara podistica per ragazzi MaRun. Tutto è pronto, dunque, per scaldare la partenza della corsa e per vivere insieme una intensa giornata di sport”. Da Marano il percorso si dirigerà verso Thiene ed attraverserà il centro storico, percorrendo Corso Garibaldi, via De Marchi, via Rasa, via dell’Eva e, attraversando l’incrocio con via Marconi, passerà sotto il ponte “Dei Quarei” per dirigersi in zona industriale.


2 novembre 2014 - 5 il grande Sport le nostre big Volley B2 Il Bassano torna a calcare parquet di prestigio e l’inizio della stagione pone già dei dubbi

Giallorossi sui campi che contano Prime impressioni dal campionato di serie B2. Finalmente, dopo un’estate trascorsa tra i dubbi (disputare il torneo di B2 o rinunciarvi per giocare ancora nella più comoda serie C?), il Bassano Volley è tornato a calcare i parquet che contano. Il campionato di B2, una delle quattro serie nazionali, è scattato il 18 ottobre scorso, tra conferme (coach Diego Poletto e qualche giocatore della vecchia guardia) e novità (volti nuovi tra gli atleti e qualche gradito ritorno, leggasi Osellame). DEBUTTO. Era dalla stagione 2000-2001 che il Bassano Volley (per la precisione la Pallavolo Mussolente) non disputava il campionato di serie B2. Ma il ritorno nella serie non è stato dei più felici, perché il team bassanese è uscito sconfitto al debutto dal PSG Villafranca. Troppa la differenza di valori in campo, con i veronesi pronti ad aggredire al servizio e i giallorossi, in difficoltà in ricezione, incapaci di trovare il bandolo della matassa. Alla fine tre a zero e stop. PUBBLICO. Una menzione a parte merita il pubblico. Nel match del debutto, sugli spalti del PalaBruel c’erano solo pochi intimi, e sinceramente il panorama genera un po’ di tristezza. “Starà a noi riuscire a portare più tifosi al PalaBruel – ha dichiarato capitan Eros Guarise – nel senso che se riusciremo ad ottenere risultati importanti i tifosi torneranno a seguirci numerosi”. La scelta di giocare al sabato sera non favorisce però l’affluenza del pubblico. RISCATTO. Nella seconda di campionato è ar-

rivato il pronto riscatto giallorosso. A Cordenons, contro il Piera Martellozzo, la truppa di Poletto ha conquistato la prima vittoria della stagione. Anche grazie all’apporto di uno scatenato Guarise, autore di ben 31 punti, i bassanesi hanno ottenuto tre punti importantissimi sia per la classifica che per il morale. Coach Diego Poletto non ha nascosto la soddisfazione per questa vittoria meritata quanto impre-

vista. FUTURO. È vero, siamo solo all’inizio del campionato, e trarre conclusioni è quanto mai prematuro. Ma certo è che il Bassano non può essere quello visto in azione contro il Villafranca. Piuttosto, ci piace pensare che il vero Bassano si avvicini a quello vittorioso a Cordenons: una formazione che sa giocare a pallavolo e che ha senza dubbio ampi margini di miglioramento. Se così fosse, il traguardo della salvezza, magari raggiunto senza affanni, sarebbe sicuramente alla portata. Stefano Cirillo

HOCKEY PISTA A1

Il Sind dovrà crescere per rimanere in corsa

(V.P.) - E poi arrivò il risveglio. Brusco, feroce e atroce. Quattro pappe dal Trissino dopo le vittorie con Giovinazzo e Lodi in campionato, il successo sul Quevert in Coppa Campioni e il pari orgoglioso di Follonica. E allora è opportuno capire se per il Sind il derbino nel cestino sia stato solo frutto di un’orribile serataccia, di quelle che ogni tanto capitano, o se invece c’è dell’altro, se questa squadra cioè presenti delle crepe strutturali fin qui sconosciute. Voi leggerete queste righe a ridosso del week-end, quando cioè la comitiva si appresterà a un terzetto di gare in sette giorni da panico e paura. Il viaggio a Lisbona per la Champions è palesemente fuori portata. Si tratta di non essere spazzati via dal Benfica dell’ex di passata Nicolìa, perchè tra perdere e straperdere ed essere piegati dignitosamente c’è una bella differenza. Per dire, i portoghesi nel turno inaugurale hanno impattato 1-1 al Palau Blaugrana col Barcellona e ci siamo già capiti. Quindi, tre giorni

Basket donne A1 Il club di San Martino viaggia ai ritmi delle prime

Le Lupe corrono in testa L’AS Fila San Martino è protagonista per il secondo anno consecutivo nel grande basket A1 femminile. Sorta nel 1979 l’AS San Martino Fila-Lupe Basket ha raggiunto i vertici nazionali il 10 maggio 2008 con la Serie A2, disputando ora la seconda stagione consecutiva in Serie A1, dopo la finale paly-off contro Milano del 1 maggio 2013. Oltre a un settore giovanile con varie finali-nazionali e il tricolore Under 17 nel 2010, con la partecipazione ai Campionati di Serie B e C. Dopo la finale di “Coppa Italia-Fila Cup 2013” di A2, lo scorso 4-5 ottobre, San Martino è stata ancora la capitale del basket italiano col prestigioso “Opening Day” che ha radunato tutte le squadre di A1 per il classico 1° turno collettivo del Campionato 2014/2015, richiamando al palasport una moltitudine di appassionati con eccezionale lavoro di dirigenza e collaboratori e il patrocinio regionale e municipale. La squadra presieduta da Vittorio “Lele” Giuriati (con Francesco Cordiano presidenteonorario) e sostenuta dallo storico marchio Fila della famiglia Pettenon, è guidata dal coach Gianluca “Larry” Abignente (assistente in Nazionale del ct Ricchini) con un rinnovato roster di giocatrici. Accanto alla amatissima capitana Maria Luisa “Mary” Sbrissa di Castelfranco Veneto con importanti esperienze nei College Usa di Oregon e New

York (sorella di Giovanni grande promessa del Vicenza Calcio in serie B) sono giunte la geniale play-maker Angela “Angy” Gianolla, fuoriclasse veneziana classe 80 con 35 presenze azzurre e palmarés di spicco (2 scudetti, Coppa Italia, Supercoppa) l’Andrea Pirlo dei palquet per la sua elegante regia di estro e classe sopraffina; dallo Spezia la formidabile accoppiata di ali (nel giro azzurro) Silvia Favento e Marcella Filippi; quindi un gruppo di ottime giocatrici e promettenti giovani: Monica Tonello, Claudia Amabiglia, Francesca Beraldo, Jessica Santi. Molto forti le due americane Jasmine Bailey (confermata dalla scorsa stagione) e Taysha Pye beniamine del pubblico per le funamboliche giocate e pesanti canestri, in attesa della terza straniera che lo staff-tecnico sta valutando per un ulteriore raf-

La formazione delle Lupe e sotto il capitano Mary Sbrissa

forzamento. Notevole colpo a sorpresa a inizio ottobre è stato l’arrivo di Valentina Fabbri (free-agent che era in allenamento col Famila Schio) tra i più alti (197 cm) e forti pivot italiani che ha già en-

tusiasmato la platea con spettacolari giocate in difesa e attacco (sebbene una forzata assenza di due anni per una vicenda di tesseramento) e con 32 presenze in Nazionale. Giunti alla quinta giornata, sebbene con un duro calendario, il “Fila” ha tre vittorie, con Napoli e due esterne con le big Reyer Venezia e Umbertide, ed è scivolata solo a filo di sirena contro Spezia e Cagliari, per totali 6 punti in alta classifica. Ora le “giallonere” domenica 2 e 9 hanno una doppietta consecutiva in casa contro Orvieto e Triestina per un gran un balzo distanziando le dirette rivali-salvezza sognando i play-off. Di successo le sinergie e gemellaggi con altre discipline e associazioni ampliando rispettive iniziative e pubblico, come il Cittadella Calcio (già madrine del Citta 2013 e ammirate ospiti al Tombolato in Tribuna d’Onore e anche Tribuna Est coi gruppi organizzati ed il Presidente Andrea Gabrielli ospite del collega Giuriati al Palasport) o nel Grande Ciclismo “madrine” alle gare in ammiraglia e ai podi e ospiti ai grandi eventi come Valentina Fabbri splendida testimonial del Veloce Club Tombolo al recente Gala di Premiazione del Grand Prix Città Murata e la veneziana Angela Gianolla alla prossima inaugurazione della Sezione Granata Jesolo e del “Premio Panathlon Angelo Gabrielli” giovedì 20 novembre in Villa Rina a Cittadella.

più tardi, turno infrasettimanale al palazzo con la capolista Viareggio, sorprendentemente in vetta dopo la rivoluzione estiva, infine trasferta a Matera il sabato seguente, contro un quintetto infinitamente più agguerrito di una volta. A Trissino è andata in onda una formazione molto più impacciata, lenta e involuta del solito. Può essere un calo fisiologico per chi è andato ininterrottamente in pista ogni 72 ore, un episodio destinato a rimanere tale. Ad ogni modo la prima certezza è che questo Bassano se vuole rimanere in corsa per il podio in campionato deve correggere forzatamente le sue percentuali nei piazzati. Ormai il tiro da fermo traccia il solco nell’hockey moderno e l’ennesimo zero a referto finisce col compromettere qualsiasi risultato. Inoltre i giallorossi ogni sabato beccano un numero impressionante di pali. Che non sempre è solo sfiga, ma come dice coach Belligio, “bisogna inquadrare la porta”. (foto Bosca)

IL PERSONAGGIO

Pan, esordio tra le grandi a 17 anni Francesca Pan, classe 1997, figlia dell’ex presidente del Basket Bassano Luciano Pan, ha esordito a 17 anni in serie A con la maglia della Reyer Venezia. È nel giro della nazionale di categoria dove ha giocato anche l’europeo, finendo nel quintetto delle migliori cinque e attualmente gioca nell’Under 19 di Venezia ma si allena con la prima squadra, essendo una delle grandi promesse del basket femminile italiano. «Esordire in prima squadra era uno dei mie obiettivi, un’ambizione che finalmente sono riuscita a realizzare - ha raccontato Francesca dopo il debutto contro Orvieto dove ha segnato cinque punti in cinque minuti -. È stata un’emozione unica che non dimenticherò mai nella mia vita.

E se ci sono arrivata è perchè ho avuto intorno a me tante persone che mi hanno aiutato. Per questo devo ringraziare le mie copagne di squadra e la società che hanno creduto nelle mie potenzialità». Sulla tua prestazione d’esordio invece? «Sono felice di come mi sono comportata. È stata una grande vittoria contro una squadra di valore come Orvieto che non è mai facile affrontare». Dove affondano le tue radici? «Chiaramente nel settore giovanile che finora mi ha aiutato a crescere. Ho migliorto i miei punti deboli, ho capito come devo comportarmi, ho imparato a rispettare l’avversario, l’arbitro e a gestire le critiche che si ricevono dal pubblico».


2 novembre 2014 -6 il grande Sport calcio Serie C Unica Il tecnico del Bassano ammonisce i tifosi ribadendo che essere capolista è un fatto straordinario

Asta: «Verranno i tempi duri»

Lassù soli soletti. Per quanto tempo? Ma chissenefrega sinceramente. Intanto ci siamo rimasti un paio di settimane che è comunque un gran vivere e un gran bel vedere, poi verificheremo tutti cammin facendo. E in ogni caso il Bassano nella nuova dimensione della Lega Pro da matricola doveva, deve e dovrà salvare la buccia e al momento è addirittura davanti a tutti quanti e ha messo in riga l’intera concorrenza. Qualcosa che già così è straordinario. Poi è chiaro che qui si abituano bene in fretta: lo scorso anno si doveva chiudere baracca e la squadra ha giocato a strabiliare dominando in lungo e in largo la C2 e pure la Supercoppa. Stavolta i più arditi e gli inguaribili ottimisti vagheggiavano un ruolo da outsider nella C unica e al contrario il Soccer Team è persino in pole position. E allora guai a mugunare nel preciso istante in cui arriveranno fatalmente le giornate dispari o si vivrà un periodaccio un po’ rio, poichè è fisiologico che accada, tantopiù che i giallorossi non accusano una flessione da due anni esatti, dai tempi di Rastelli per capirci, nel calcio un’era geologica. Ecco perchè molto intelligentemente Tonino Asta dopo la squadra ha cominciato ad allenare anche la gente. «Signori - ha tenuto a ribadire il nocchiero virtussino - il nostro obiettivo stagionale non è stare in cima dall’inizio alla fine, bensì quello di divertire il pubblico, divertirci in campo e avvicinare ancora di più la città alla squadra. Mi pare che ci stiamo riuscendo. Senza dimenticare di guardarsi sotto. Pietribiasi ha detto che al lunedì osserva la classifica badando allo scarto da quelle di coda. Stefano fa la cosa giusta ed è un particolare che osservo sempre anch’io.

Elia Cortesi (foto Stefano Cirillo)

Dopodichè è normale che voglia aspirare a qualcosa di più e cerchi ugualmente di viaggiare nel gruppetto a ridosso delle migliori che per noi significherebbe comunque un rendimento eccezionale». Già, meglio chiarire e puntualizzare ora, prima che qualcuno consideri normale ciò che normale non è come un anno e mezzo o quasi in testa a due tornei diversi. E prima che qualcuno soprattutto inizi a storce-

LLO TENNISTI MODE

TENNISTI MODELLO ti Alcuni manichini avvista o sui campi da gioc

ellon R.Frigo - M. Zarp

Riccardo Frigo Michele Zarpellon

re la bocca magari per due capitomboli di fila, opportuno specificare un paio di concetti: 1) La Lega Pro è un patrimonio e una straoordinaria vetrina per Bassano che deve essere orgogliosa della sua realtà calcistica a livello nazionale e che da due anni gli sta facendo fare un figurone in ogni angolo d’Italia, inclusa la Tim Cup, mai scordarlo un solo attimo; 2) Novara e Como, sono due squadroni di tradizione e attrezzatissimi per salire su e il fatto che davanti per il momento ci sia invece la banda Asta è un’ebbrezza impagabile. Sicchè godiamocela sino in fondo senza fare troppo gli schizzinosi, perchè i giorni dei cartoni nei denti in serie D non sono poi così lontani e remoti. Inoltre la vera novità sostanziale è che la proprietà non solo si è galvanizzata un bel po’ riavvicinandosi alla squadra in questo biennio, ma ha aperto il club a nuovi soci del territorio creando all’atto pratico una base allargata di struttura e solidità non solo vincolata alla famiglia Rosso. Facendo sì che possa esistere un futuro di alto livello anche nel giorno in cui Mr.Diesel dovesse disimpegnarsi. Questo è un successo che equivale quelli agonistici e garantisce continuità alla Bassano del pallone. Poi non è un mistero che i comandanti di via Piave, sempre ottimizzando un budget dalle risorse volutamente limitate ma che poggia specialmente sull’attività di scouting e ricerca del digì Seeber e dei suoi collaboratori, inseguano sul medio periodo il salto in B. Ma sempre aguzzando l’ingegno e mettendo le idee davanti ai danari, poichè ormai da qualche anno, pur avendo disponibilità acclarate, qui si ragiona così. E i riscontri sono tangibili. Vincenzo Pittureri

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CALCIO SERIE B

Il Cittadella annaspa e si aggrappa ai tifosi

Il periodo nero del Cittadella si sta manifestando più lungo rispetto a qualsiasi previsione, mentre nello scorso campionato proprio in questa fase il Cittadella (13 punti) era nel suo momento migliore. Le sconfitte interne al Tombolato contro Lanciano e Virtus Entella hanno fatto emergere una endemica difficoltà a esprimere il proprio gioco quando l’avversario adotta un atteggiamento difensivista. «Meglio incontrare l’Avellino che sta ai vertici della classifica» ha esclamato qualche tifoso. In effetti quando l’avversario chiude gli spazi e cerca di non far ragionare il Cittadella, c’è il forte rischio di assistere ad una brutta partita con la beffa della sconfitta. Contro la Virtus Lanciano il tecnico Claudio Foscarini aveva fatto rifiatare Nicola Rigoni mettendolo in panchina, ma la squadra granata è apparsa irriconoscibile per cui nella ripresa il forte centrocampista è stato gettato nella mischia trascinando il Cittadella al 2-2 (suo il gol del pari). Nei minuti finali però è arrivata la beffa con pallone sfuggito al portiere Valentini per la tripletta di Vastola. A Varese i granata hanno disputato un buon primo tempo al motto “Il Cittadella gioca, il Varese segna” finendo all’intervallo sotto (2-0), mentre con un ottimo secondo tempo è arrivato il pareggio (2-2) sfiorando anche la vittoria. Il peggio è successo

con l’Entella, squadra operaia che si è portata in Liguria tre punti d’oro, mentre un confusionario Cittadella è risultato il più brutto fin qui visto. A Crotone senza Rigoni squalificato e Busellato reduce da infortunio, il centrocampo era in difficoltà, ma proprio Busellato entrando nella ripresa ha messo a segno di testa il gol del 2-2 al 96’. Un pari di carattere che ha dato morale e salvato il salvabile in classifica. TIFOSI. Nonostante il periodo poco felice, il Centro di coordinamento dei club granata ha organizzato per la Fiera Franca la tradizionale “Festa del tifoso” martedì 21 ottobre nel tendone in Villa Rina. È stata l’occasione per risollevare il morale alla squadra e all’intero ambiente con una serata riuscitissima a scopo benefico devolvendo 2250 euro al Centro Residenziale per Anziani di Cittadella. Un’altre serata con cena solidale Pro Fratres (una cooperativa che a Fontaniva si occupa dei ragazzi diversamente abili) è prevista mercoledì 19 Novembre presso il Ristorante “Da Godi” a Fontaniva (25 euro con prenotazione entro martedì 18 novembre al 049 5941426 oppure al 3393391094). Chissà che promuovendo lo sport solidarietà girino diversamente anche i risultati della squadra di Claudio Foscarini. Rino Piotto

VOLLEY

Quadrangolare, buon test per il Marostica Si è svolto domenica 19 ottobre negli impianti sportivi di Mason Vicentino il primo quadrangolare “Rachele Ferraro”. Il torneo, organizzato dalla Pallavolo Marostica in collaborazione con l’ex presidente Graziano Ferraro, è stato un buon test per le formazioni di Prima divisione che hanno partecipato, utile per fare il punto sull’ormai imminente inizio di stagione. Nonostante la formazione marosticense abbia leggermente sofferto della mancata presenza di alcune pedine fondamentali, ha ottenuto il primo posto dando buoni segnali al tecnico Marchetti. Ma la cosa più importante è stato lo svolgimen-

to del torneo che ha visto tutte e quattro le formazioni (Pallavolo Marostica, Pallavolo Bassano, Pallavolo Belvedere e Fulgor Thiene), combattere per tutta la giornata in un girone “tutti contro tutti” che ha messo alla prova anche la tenuta fisica delle formazioni. Il pranzo, offerto alle squadre da Ferraro, ha permesso alle ragazze di trascorrere una giornata all’insegna della pallavolo ma anche dell’amicizia e ritrovarsi a passare una domenica piacevole pranzando insieme e condividendo gli ideali che lo sport stesso per sua natura promuove.


2 novembre 2014 - 7 il grande Sport motori Campionato italiano Monomarca Giovanni e Luigi, figli d’arte di papà Daniele, spopolano sulle piste d’Italia

Zarpellon, gemelli terribili del kart

I gemelli Giovanni e Luigi Zarpellon di 11 anni, piloti di kart e portacolori della scuderia Rally Team di Travettore di Rosà, riempiono il sacco di un ottimo bottino, visto il risultato ottenuto alla settima e ultima prova del Campionato Italiano del Monomarca Championkart di Romano d’Ezzelino, svoltosi sulla Pista Azzurra di Jesolo lo scorso 28 settembre. In tutte le prove di Campionato che si sono svolte sulle varie piste d’Italia, i due gemelli hanno lottato sempre per le prime cinque posizioni con piloti con età media di 13 anni e sulla Pista Azzurra di Jesolo hanno conquistato la vittoria con Giovanni e un terzo posto con Luigi, dove quest’ultimo era in testa e stava lottando con il detentore del titolo italiano 2014 che ha lasciato la strada

I gemelli si confermano ancora degli ottimi figli d’arte, vista la soddisfazione del papà Daniele, già pilota affermato nel mondo dei kart e anche nelle Formule Monoposto, dove ha gareggiato con piloti come Zanardi e il figlio del grande Gilles Villeneuve. Il Papà Daniele dà merito ai risultati ottenuti, alla voglia e alla passione e tenacia dei gemelli che hanno anche l’appoggio incondizionato di mamma Laura e del cugino ex pilota di Rally Simone Chemin, che a sua volta offre tutta la sua esperienza come se fossero i propri figli e non bisogna dimenticare coloro che aiutano la scuderia a livello monetario, dando la possibilità di acquistare materiali anche molto sofisticati per competere con Team professionistici.

L’esultanza dei gemelli Zarpellon del Rally Team Travettore di Rosà

libera al gemello Giovanni, sfruttando un bellissimo gioco di squadra e raggiungendo con questi punti di campionato il titolo di vice campione italiano della categoria Academy. Categoria nella quale hanno

gareggiato 38 piloti con età dai 12 ai 15 anni e dove i gemelli Zarpellon erano debuttati avendo vinto per due anni consecutivi il titolo italiano nella categoria minore, 60 Mini Academy.

PASSAGGIO DEL TESTIMONE

Museo Bonfanti, Vallotto raccoglie il testimone Il Consiglio Direttivo del Museo dell’Automobile Bonfanti-Vimar ha eletto il nuovo presidente per il triennio 2014-2017.Dopo 22 anni di ininterrotta presenza, Nino Balestra passa il testimone all’amico Massimo Vallotto, già socio fondatore, vicepresidente e consigliere della Fondazione. Durante la presidenza Balestra il Museo è cresciuto e gradatamente affermato a livello internazionale. 40 esposizioni tematiche hanno attratto decine di migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo, ben 48 le nazionalità che hanno lasciato un

Massimo Vallotto e Nino Balestra

lusinghiero commento nel libro degli ospiti. A lui si deve anche la “Galleria del Motorismo, Mobilità e Ingegno Veneto-Giannino Marzotto”.

Montini e Belfiore (Porsche) vincono il rally Piancavallo

Al Team Bassano mancava solo un titolo nell’ambito nazionale: quello assoluto piloti! Dopo una stagione ricca di sfide e colpi di scena l’alloro è finalmente arrivato grazie alla vittoria al Rally Piancavallo da parte di Nicholas Montini e Romano Belfiore che hanno portato per la seconda volta nel mese di ottobre, la loro Porsche 911 RSR Gruppo 4 sul gradino più alto del podio permettendo anche alla scuderia di festeggiare una splendida doppietta grazie alle vittorie di Campionato Italiano assoluto conduttori e del Trofeo Nazionale Scuderie; Nicholas e Romano si aggiudicano inoltre il Trofeo Nazionale del 2° Raggruppamento oltre alla Coppa Csai di classe. Grande la gioia per il duo lombardo che festeggia un meritato successo maturato grazie anche ad un finale di stagione in crescendo e ad una gara ricca di colpi di scena. Gioiscono anche Giorgio Costenaro e Sergio Marchi, quarti assoluti con la Lancia Stratos, i quali col risultato ottenuto a Maniago si aggiudicano il Campionato Triveneto nel 2° Raggruppamento, nel quale precedono i compagni di scuderia Claudio Zanon e Maurizio Crivellaro, secondi di classe C5 con la Porsche 911 RSR Gruppo 4 ed autori dell’ottava pre-

stazione assoluta. Missione compiuta anche per Damiano Zandonà, per l’occasione navigato da Tania Haianes Bertasini, che vince la classe E3 con la Renault 5 Gt Turbo e la spunta sul filo di lana nel Triveneto dove si aggiudica la classifica del 4° Raggruppamento, grazie al maggior numero di vittorie parziali ottenute rispetto a Nicola Randon, secondo di classe a Maniago con la Fiat Ritmo 130 TC che ha diviso con Enrico Gaspari. Gara sfortunata per Tiziano e Francesca Nerobutto che vengono rallentati nel corso della seconda speciale da problemi di accensione alla loro Volkswagen Golf Gti Gruppo 2 e accusano oltre cinque minuti di gap, che in parte riusciranno a recuperare nella seconda frazione di gara, aggiudicandosi comunque la classe D2. All’arrivo anche Nico Bortolato e Daniele Cazzador in gara con la Fiat Ritmo 130 TC, unica vettura del periodo J2 iscritta nella categoria “classic”. Nonostante il ritiro per problemi al motore della Porsche 911 SC Gruppo 4, Roberto Montini esulta per la vittoria del figlio Nicholas col quale festeggia la già confermata vittoria del Trofeo Nazionale del 3° Raggruppamento; anche in questa occasione lo navigava Erika Zoanni.

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il grande Sport Il funambolo di casa nostra Il Magico Tempe ha incantato il pubblico con le sue prodezze

Non c’è salita o discesa che tenga per la ruota di Temperato

La salita più impossibile e la discesa più pazzesca. Due imprese con cui Simone Temperato, il Magico Tempe, ha chiuso (ma sarà vero?) un’annata assolutamente da record, con sfide quasi inimmaginabili. Nel 2014 del Grappa scalato, lungo la tappa del Giro, al contrario, pedalando all’indietro come i gamberi (articolo letto 1800 volte sul magazine web ilgrandesport.it, mentre le visioni sulla pagina Facebook non si contano), le ciliegine di fine stagione sono maturate sul Garda e in Alto Adige. Alla Extreme Race Punta Veleno di Castello di Brenzone, alle pendici del Monte Baldo, l’atleta funambolo di Campese ha affrontato, parole sue, “senza dubbio la cronoscalata più dura che abbia mai fatto”. E se lo dice lui bisogna credergli. Al via c’erano 100 partecipanti pronti a battagliare su una delle salite più dure d’Europa. Una corsa molto difficile, solo 8 chilometri ma con un dislivello di 1090 metri e una pendenza media del 12,7 per cento, e nel tratto centrale di sei chilometri una media del 14,9 per cento con punte di massima del 25: solo lo Zoncolan può essere paragonato a questa ascesa. A far da cornice alla gara per super grimpeur è stata la spettacolare prestazione del ciclista di Campese di Bassano, che ha dato l’assalto a Punta Veleno facendo segnare a fine prova l’ottimo tempo di 1 ora 3 minuti 11 secondi. Senza ruota davanti, senza forcella, Simone ha affrontato le durissime rampe pedalando in condizioni veramente estreme, in equilibrio con una sola ruota su quelle mostruose pendenze. A rendere la prova al limite del ribaltamento sono stati anche i canali di scolo dell’acqua

presenti lungo il percorso di gara, in alcuni punti addirittura ha dovuto saltarli via per non rischiare di restarci incastrato con la ruota e di conseguenza cadere. Ovviamente l’impresa non lo ha appagato appieno e così in Alto Adige ha firmato un’altra prestazione memorabile, come altre che ha sottoscritto negli ultimi anni nel territorio sudtirolese pedalando su una sola ruota tra Stelvio, Rombo, Giovo, Plan de Corones e dintorni. Cosa ha escogitato stavolta Temperato? Ha deciso di scendere, rischiando l’osso del collo, con la sua mountain bike priva di ruota e forcella dall’Albergo Edelweiss di San Genesio fino a Bolzano per la direttissima, dalla strada vecchia che passa per il Castello di Rafenstein, altra sali-

2 novembre 2014 - 8

ciclismo

CICLOCROSS

Franzoi inizia il Giro col 3. posto di Fiuggi

ta tra le più dure che, in poco più di 7 chilometri, ha un dislivello di 1049 metri con una pendenza media del 14.6 per cento e una massima del 35! Assolutamente folle da affrontare in discesa, sapendo che per scendere o salire da quelle rampe in auto qualcuno ci ha lasciato giù frizione e pastiglie dei freni! Ma l’obiettivo era da anni ormai nel mirino del Magico Tempe e finalmente si è concretizzato grazie anche all’aiuto di alcuni amici della zona e di alcuni membri dell’Associazione Mountain bike Italia di Bolzano (Amibike) di cui Simone fa parte. “Il percorso era molto tecnico, ha raccontato Simone, ed è stato fondamentale mantenere la concentrazione sempre alta in ogni momento per non rischiare di cadere”. Gli ostacoli

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Il Magico Tempe su una sola ruota e dopo aver tolto anche la forcella ha firmato altre due mitiche imprese. Quest’estate aveva dato spettacolo sulla salita del Giro, sul Grappa, salendo da Semonzo alla Cima pedalando all’indietro

incontrati lungo il percorso sono stati tanti, solchi dovuti a lavori per il rifacimento del manto stradale o il pavé nel centro di San Genesio che faceva perdere la stabilità. Il capolavoro nella parte finale: dal Castello di Rafenstein fino all’arrivo la pendenza è impressionante, tratti al 35 per cento con fondo stradale dissestato misto a cemento con buche, crepe e un’infinità di ostacoli che era obbligatorio schivare per non rischiare che la ruota posteriore si bloccasse e facesse catapultare in avanti Simone con conseguenze poco piacevoli. Temperato qui ha dovuto procedere a velocità basse, per cercare le traiettorie migliori e evitare qualsiasi ostacolo. Un vero e proprio calvario portato a termine in poco più di 23 minuti. Alla fine tutto è andato al meglio, freni da buttare ma morale alto. Per Simone ha parlato il suo slogan: “L’impossibile non esiste ancora”.

La prima gara italiana della stagione di Enrico Franzoi non nasce sotto una buona stella e nella prima prova del Giro d’Italia del ciclocross organizzato a Fiuggi dall’Asd Romano Scotti il vicentino di Castelnuovo di Isola Vicentina anche se sale sul terzo gradino del podio può recriminare contro la sfortuna che lo ha penalizzato oltremodo nella gara laziale. Nella gara degli elite (79 partenti) hanno duellato Gioele Bertolini (Selle Italia Guerciotti) vincitore lo scorso anno del Giro d’Italia del ciclocross e Marco Ponta portacolori del Cs Esercito-Cx Selle Smp Dama Merida

Drc con Enrico Franzoi costretto alla rincorsa. «Nel corso del secondo giro sono caduto e ho perso il ritmo di gara ed una ventina di secondi – afferma a caldo un contrariato Enrico Franzoi – da li in poi ha iniziato la rimonta culminata dopo qualche tornata al quasi aggancio (Franzoi viaggiava a 6” da Bertolini e Ponta) che purtroppo non è avvenuto per una foratura a tre giri dalla fine che mi ha costretto a perdere ulteriore terreno. Nonostante ciò ho cercato di rientrare e nel finale mi sono avvicinato molto ai primi perdendo l’opportunità di giocarmi allo sprint una posizione migliore».

DILETTANTI

La Zalf Fior riparte dal progetto giovani Tanti sono i cambiamenti che interesseranno la Zalf Euromobil Désirée Fior in vista della nuova annata ciclistica che vedrà ancora una volta protagoniste le casacche bianco-rosso-verdi: confermati i passaggi al professionismo di Simone Andreetta (Bardiani Csf), Giacomo Berlato (Vini Fantini Nippo), Nicolas Marini (Vini Fantini Nippo), Alessandro Tonelli (Bardiani Csf), Eugert Zhupa (Neri Sottoli) e Federico Zurlo (UnitedHealthcare), infatti, Luciano Rui e Gianni Faresin hanno deciso di puntare con decisione sui giovani talenti provenienti dalla categoria juniores. Tre gli atleti classe 1996 che approderanno in terra trevigiana: Gianmarco Begnoni, Filippo Rocchetti e Mirco Sartori. I primi due nell’ultima stagione sono cresciuti tra le fila della Aspiratori Otelli, la formazione che già in passato aveva lanciato Nicolas Marini, mentre Mirco Sartori, trentino come Gianni Moscon, proviene dalla Campana Imballaggi Airone Team. A questi si aggiungerà il britannico, classe 1994, Daniel Pearson che nel 2014 ha maturato diverse esperienze in tutta Europa con lo Zappi’s Team. «Dopo due stagioni ricche di soddisfazioni siamo pronti a ripartire dai giovani per aprire un nuovo ciclo vincente. La filosofia della Zalf Euromobil Désirée Fior è proprio questa: scoprire giovani talenti, guidarli nella crescita e dare loro l’occasione di affrontare il grande salto nel ciclismo che conta» hanno annunciato Luciano Rui e Gianni Faresin. «Begnoni, Rocchetti e Sartori hanno dimostrato già nelle categorie minori di avere le

carte in regola per emergere anche tra i dilettanti - ha aggiunto Gianni Faresin, attento osservatore del mondo giovanile. Gianmarco Begnoni è un velocista di razza: si è appena laureato campione italiano nell’omnium su pista, nell’ultima stagione ha collezionato ben sette successi su strada, imponendosi anche in Coppa delle Nazioni, in una tappa della Corsa della Pace. Anche Mirco Sartori è dotato di un ottimo spunto veloce ma sa essere competitivo pure sui percorsi ondulati: nonostante in questi anni abbia raccolto meno risultati, per caratteristiche tecniche, mi ricorda il giovane Sacha Modolo. Infine Filippo Rocchetti: un ragazzo completo sempre brillante protagonista sui palcoscenici più prestigiosi. Con la maglia della nazion ale ha conquistato una tappa al Trophée Morbihan e si è piazzato in alcune delle gare più impegnative del calendario degli juniores». Il primo britannico a vestire la maglia della Zalf Euromobil Désirée Fior sarà, invece, Daniel Pearson: «Grazie alla collaborazione con Flavio Zappi, negli ultimi due anni, ho potuto seguire da vicino la crescita di questo ragazzo - ha sottolineato Luciano Rui che con Flavio Zappi ha condiviso due stagioni da professionista nel 1981 e nel 1982 alla Hoonved Bottecchia -. È uno scalatore molto promettente: quest’anno ha concluso tra i primi dieci sia al Nettarine sia al Valle d’Aosta e, con la sua nazionale, si è messo in luce pure al Tour de l’Avenir. Sono certo che nel 2015 potrà fare ancora di più».


il grande Sport

2 novembre 2014 - 9

ciclismo

Iniziative sul Monte Grappa Testimonial della serata Marzio Bruseghin

In 600 per il Brevetto Grande festa alla cena di convalida del Brevetto del Grappa 2014 che si è svolta al Pala tenda Villa Rina di Cittadella, alla presenza di 600 ciclisti e di addetti ai lavori del mondo del ciclismo. Il riuscitissimo evento ha avuto l’intervento clou con l’ospite d’onore Marzio Bruseghin, veneto, ex pro ciclismo, ma soprattutto uomo dalla generosità incredibile, che si è rimesso in gioco ciclisticamente dopo 5 anni che non saliva su una bicicletta, per affrontare un’ancora più incredibile e singolare avventura ciclistica, superando in 26 ore quasi 600 km con 16.000 metri di dislivello, 15 passi alpini, partendo da Cordignano, affrontando come prima ascesa il Monte Grappa dal Tomba e poi … ritornandovi. Questa impresa, nella sua prima edizione creata dall’associazione XI di Marca (associazione di imprenditori veneti che, a scopo benefico si impegnano a cercare fondi per le varie realtà ed esigenze del territorio, e il cui statuto prevede l’auto finanziamento personale che non intacca i fondi associativi neanche per

Nella foto in alto le tavolate in Villa Rina a Cittadella mentre a fianco l’ideatore del Brevetto Ferruccio Lunardon sul palco con Marzio Bruseghin e Paolo Mutton

le spese di gestione). Questa impresa ha il nome di Ultracycling dolomitica, e questa fatica di Marzio ha avuto lo scopo, tra

GRAN PRIX

Il 13. trofeo Città Murata chiude l’anno in bellezza

Grande successo per il Gala di Premiazione del 13° Trofeo Internazionale Grand Prix Città Murata svoltosi il 16 ottobre al Municipio di Tombolo stipato da 600 persone e condotto da Mario Guerertta. Una platea di autorità, amministratori, ospiti, campioni sportivi hanno applaudito la consegna al team euro-mondiale “Zalf Euromobil Désirée Fior” rappresentata dallo storico “patron” Egidio della “Medaglia del Presidente della Repubblica” omaggiata nel Tricolore e dall’Inno di Mameli. Col sindaco Cristian Andretta sono intervenuti i colleghi di Cittadella e Galliera Veneta Giuseppe Pan e Stefano Bonaldo coi i referenti allo sport Francesco Pozzato e Paolo Bianco, il vicepresidente della Regione Veneto Marino Zorzato, il presidente ed il segretario del Veloce Club Tombolo Angelo Berno e Amedeo Pilotto, il presidente del Grand Prix e membro Corte Federale Fci avv. Enzo Conte e vari dirigenti sportivi tra cui il presidente della Fci-Crv Raffaele Carlesso che ha tessuto profondi elogi allo spessore internazionale del Trofeo ed il

delegato Coni Flaviano Burato e la direzione di Pierluigi Basso in cabina di regia con smagliante passione sportiva. Spettacolare il filmato curato da Teleciclismo sulle cinque gare del Grand Prix (GP Longa di Schiavon; Alta Padovana Tour Villa Imperiale; Giro del Medio Brenta; GP Poggiana-Riese Pio X, Trofeo Bianchin-Paderno di Ponzano Veneto) con la premiazione dei referenti Ivan Gasparotto, Sergio Pivato, Michele Michielon, Giampietro Bonin, Cinzia Zanatta. Premiazione speciale anche per i rappresentanti delle Forze dell’Ordine col Vicequestore-aggiunto di Padova Angelo Gigante (Polizia di Stato), Ispettore-Capo Giovanni Collutto (Polizia Stradale), Capitano Marco Stabile e Associazione Nazionale Carabinieri, Polizia Locale con vari Comandi e molte autorità presenti in sala, tra cui il Magistrato della Corte d’Appello di Venezia Giuseppe De Rosa, oltre a numerosi campioni mondiali mondiali e olimpici (Alessandro Ballan, Giuseppe Beghetto, Cipriano Chemello….).

l’altro già andato a buon fine, prima ancora di iniziarne l’avventura, di recuperare fondi per l’acquisto già effettuato, di due

macchinari importantissimi per il Reparto Pediatrico dell’Ospedale di Conegliano. La 5. edizione del Brevetto del Grappa è stata illustrata e presentata da Paolo Mutton, che da sempre presenzia le più rappresentative Gran Fondo Nazionali e internazionali e gli eventi più importanti del mondo del ciclismo. La sua esperienza nel condurre la serata, unita alle tante novità ed al nuovo modo di interpretare questo Brevetto del Grappa, hanno reso l’evento un successo di pubblico attento al nutrito programma che prevedeva la spiegazione con foto e filmati delle 10 + 1 salite ora dedicate ognuna ad importanti Aziende venete del mondo del ciclismo. Così ogni salita avrà il nome di quelle aziende che hanno messo il gioco il loro nome dando un valore aggiunto alle scalate. La nutrita presenza di un rappresentante di ogni Azienda ha suggellato l’importanza della serata e la valenza del Brevetto del Grappa come unica iniziativa territoriale, ideata da Ferruccio Lunardon, che è più viva che mai e che riserverà ancora novità interessanti per chi vorrà faticare divertendosi sulle salite del nostro Monte Grappa.

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Paolo Minuzzo premiato alla 1. edizione dell’Alè Challenge fra 750 atelti al via Cala il sipario sulla 1. edizione dell’Alé Challenge con un’affluenza record alla Fiera del Riso di Isola della Scala dove si sono svolte le premiazioni dei protagonisti. Alla serata era presente anche uno speaker d’eccezione, il campione lombardo Paolo Savoldelli. Dopo gli otto eventi che hanno portato quest’anno a pedalare tra le province di Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige, ritroviamo tra i primi della classe l’atleta marosticense Paolo Minuzzo (Senior) del team Legend-Miche-LGL già vincitore di edizioni del Challenge Giordana. Alla presenza di un’emozionata e soddisfatta Alessia Piccolo, general manager di Alé, è seguita poi la presentazione in anteprima assoluta dell’Alé Challenge 2015 che scatterà con la GF Liotto del 12 aprile prossimo. In sala c’era Doretta Liotto la quale ha anticipato come l’evento migrerà verso Vicenza e i Colli Berici. Marostica e i suoi castelli saranno nuovamente protagonisti per la GF fi’zi:k del 26 aprile, che proporrà anche una variante di tracciato “corta” oltre alla

Mediofondo e Granfondo, inoltre sarà organizzato un evento Mini per i più piccoli. Trascorsa una settimana dalla gara di Marostica e dintorni l’Alé Challenge sbarcherà al mare, a San Benedetto del Tronto con l’omonima granfondo che per l’appunto porterà i ciclofondisti da colline e montagne a respirare l’aria dell’Adriatico. La GF Eddy Merckx del 7 giugno conferma in toto il menu 2014. Dopo la prova dedicata al Cannibale, l’Alé Challenge si sposterà in Trentino per la Marcialonga Cycling Craft del 14 giugno a Predazzo. L’ultima domenica di giugno sarà la volta della seconda novità assoluta, ovvero la GF Città di Asiago organizzata da Piero Casalatina, che porterà gli atleti fino in cima alla nota Salita della Barricata. La GF Pinarello, come ha illustrato Fausto Pinarello, avrà anch’essa una salita inedita che infiammerà di certo gli animi e le classifiche il giorno 12 luglio. Per la chiusura dell’Alé Challenge 2015 è stata confermata la Leggendaria Charly Gaul – Trento Monte Bondone del 19 luglio a Trento.

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2 novembre 2014 - 10 il grande Sport ciclismo Protagoniste internazionali Sull’ammiraglia l’ex professionista Davide Casarotto ha sostenuto le sue atlete

A Breganze è tempo di fare festa PROFESSIONISTI

Andrea Zordan chiama i suoi fan per festeggiare

Il vicentino Andrea Zordan, professionista da un anno

Andrea Zordan festeggia il primo anno da Pro, e con lui i suoi moltissimi fan. Vicentino di Altavilla, Andrea Zordan (Androni Giocattoli) ha appena terminato il primo anno di attività tra i professionisti del ciclismo. Oltre ai risultati sportivi conseguiti, Andrea, si gode questo

periodo di riposo con la famiglia e con il primogenito Elia. I supporter e amici lo festeggeranno domenica 9 novembre alle 12 all’Agriturismo Rivaratta in località Carbonara via Campestrini a Montecchio Maggiore. Per info prenotazioni contattare il numero di cell. 3489135002.

Giusto qualche giorno di relax prima di rituffarsi nell’organizzazione della prossima stagione. Ma c’è il tempo di guardarsi indietro e rivivere mesi magici. Per l’ex professionista vicentino Davide Casarotto il 2014 è stato l’anno del ritorno sull’ammiraglia di Breganze Millenium dopo la breve parentesi di stop al termine del ciclo firmato Lievore Detersivi Artuso Legnami Cicloclub Breganze ’96. Grazie a Wilier Triestina e a un pool di sponsor mossi da passione e cuore per far crescere la squadra, Casarotto ha formato un team giovane, con quasi tutte atlete di primo anno. «Non nascondo che confrontandomi con il nostro collaboratore Gino Lunardon già nelle uscite prestagionali avevo visto fare cose eccellenti a Bertizzolo e Beggin. Mancava però il confronto diretto in corsa: quello ti dà il punto di visuale giusto e ti fa capire se il lavoro è stato fatto nella direzione migliore. L’inverno è stato fondamentale per creare il gruppo, la squadra, il collettivo. Senza quello non si va da nessuna parte». A Cittiglio la prima rivelazione della stagione. «Proprio il gruppo – prosegue Casarotto che volevo è venuto fuori subito nel varesotto. Non abbiamo vinto ma abbiamo capito che i valori in campo ci vedevano protagonisti, specie quando la strada saliva e comunque quando c’era da fare selezione». Sempre in tema di terra varesina, nella memoria di Casarotto rimarrà sempre l’ultima domenica di giugno, quando nella città giardino si assegnavano i tricolori su strada. «Venivamo da una

L’esultanza delle ragazze del Breganze Millenium

primavera bellissima. Solo la giornata di San Giorgio in Perlena, sulla strade di casa, con il dominio della Beggin e della Bertizzolo, poteva bastare a farci felici. Invece abbiamo dominato anche a Montignoso, in maniera netta a Sarnonico, abbiamo retto bene il confronto con le elite a Bolzano in una giornata terribile. Ma a Varese mi sono commosso con quattro braccia alzate di due mie atlete in un campionato italiano». Più incerto ma egualmente emozionante il traguardo del campionato europeo di Nyon, con un altro successo di Sofia Bertizzolo. «Sofferto fino all’ultimo metro, in volata non si sa mai. Poi partivamo con le nostre sotto i riflettori. Hanno saputo tener testa a una concorrenza agguerrita, padrone della corsa

conquistata con un sprint serrato ma vincente». Proprio nel successo della Bertizzolo in terra elvetica, con il tricolore coperto dalla maglia di campionessa europea, Casarotto trae motivo per un’altra arma vincente della stagione. «Se il gruppo, la squadra è stata fondamentale, altrettanto e forse di più è stata l’umiltà con cui abbiamo affrontato tutta la stagione. Parlo di Marchetti e Simeoni, grandi lavoratrici specie nelle fasi centrali di gara. Poi Pillon e Campagnaro: quest’ultima partita molto bene, ha conquistato tanti piazzamenti, pedina fondamentale nelle fasi finali di tante corse con compiti delicati di controllo nei gruppetti delle inseguitrici». Non una squadra a due punte dunque ma Breganze Millenium

si è mossa sempre a favore di chi stava meglio e poteva cogliere l’occasione giusta. «A Valvasone Sara Pillon è andata a podio con il terzo posto e la Beggin ha lavorato tutto il giorno – prosegue Casarotto – e a Racconigi abbiamo vinto con la Strozzo, con un grande lavoro ancora della Beggin, vincente otto giorni prima con un grande finale in coppia con la Bertizzolo a Bottanuco. La vittoria della Strozzo dimostra come lo spazio ci sia stato per tutte e la felicità per la vittoria di Francesca è stata grande per tutti noi». Due i capitoli a parte che hanno strappato a Casarotto qualche lacrima. «Le Olimpiadi giovanili in Cina e il Mondiale. Avere una propria atleta che sale su un podio olimpico ripaga di tutto, come il campionato italiano di Varese. Sentire raccontare la Beggin dell’esperienza olimpica, le sue emozioni, i ricordi, qualche amarezza e le gioie provate è stato splendido. Non pensavo di arrivare a tanto, ad una medaglia d’oro che per noi ha un peso che va al di là della sostanza. Con una ragazza di primo anno come Sofia Beggin, davvero una soddisfazione immensa. Poi il Mondiale di Ponferrada. E lì, dietro le transenne, l’ultimo chilometro l’ho quasi pedalato con la Bertizzolo. Con un pizzico in più di esperienza e di scaltrezza forse avrebbe potuto farcela, forse quel bell’argento sarebbe potuto diventare oro. Ma abbiamo dimostrato anche in Spagna di essere ai migliori livelli mondiali, soprattutto quando c’è da fare selezione importante sulla testa della corsa».

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Sara Bortoletto, del Circolo della Spada Bassano, ha conquistato la medaglia d’argento alla Prima Prova Nazionale di fioretto paralimpico svoltasi ad Erba. Dopo una bella gara dove ha dimostrato di far tesoro degli insegnamenti del Maestro e della sua intelligenza e autocontrollo ha perso il titolo per sole tre stoccate contro la più esperta Marcella Li Brizzi, pluricampionessa Nazionale. Sara si è cimentata anche con la spada conquistando un ottimo terzo posto confermando la classifica prima delle vacanze estive appena trascorse. «La nostra atleta - ha dichiara-

to Giovanni Sponza - ha ceduto il passo per la finale alla brava Li Brizzi (Palermo), poi sconfitta dalla Mogos (Torino). Per motivi di studio mancava Francesco D’Alessandro che si trova ora in Abruzzo e che si allenerà ora presso un Circolo locale. Peccato dover perdere un atleta come Francesco che ha conquistato con noi il titolo Nazionale di fioretto e 3 terzi posti. Sono comunque grato a Francesco per l’esperienza che ci ha permesso di fare e per la gioia di vedere i suoi progressi. Gli auguro di cuore di continuare il lavoro con costanza».


2 novembre 2014 - 11 il grande Sport ciclismo Corsa rosa L’atleta di casa pregusta le tappe vicentine e non vede l’ora di partire dalla sua Marostica

Battaglin: «Sogno già il Giro»

Sono state svelate nella sede della Giunta Regionale a Venezia, le tappe del prossimo Giro d’Italia (in programma dal 9 al 31 maggio) nel Veneto. Il rapporto tra la “corsa rosa” e la regione, terra di campioni e appassionati, è ultracentenaria e risale al 1912 quando, la prima tappa di quel Giro d’Italia, edizione numero 4, si concluse a Padova con la vittoria di Giovanni Micheletto. Nel Giro del 2015 sono previste due tappe interamente sul territorio mentre una vedrà l’arrivo a Vicenza e una la partenza da Marostica. Giovedì 21 maggio: Imola – Vicenza km 190 (arrivo in salita). Tappa dalle due identità. I primi 130 km sono perfettamente piatti per attraversare la Pianura Padana e quindi affrontare i Colli Euganei (Castelnuovo) e i Monti Berici dove la salita di Crosara da Mossano con i suoi 1500 m tra il 12 e il 15% (max 18%) e la salita di FimonPerarolo porteranno gruppetti selezionati all’ascesa finale del Santuario di Monte Berico anch’esso al termine di una salita di poco più di 1 km con punte del 10%. Come un’ideale “Classicissima” di tre settimane (si parte da Sanremo e si arriva a Milano) la Corsa Rosa ha nel percorso una sua narrativa socio culturale, storica e sportiva.

La presentazione in sede regionale con Luca Zaia e il campione di casa Enrico Battaglin

Venerdì 22 maggio: Montecchio Maggiore – Jesolo, km 153 (per velocisti). Tappa assolutamente per velocisti. Breve, veloce, interamente pianeggiante fino al finale dove la volata di gruppo è praticamente una certezza. Sabato 23 maggio: Treviso – Valdobbiadene, km 59,2 (cronometro individuale). Cronometro divisa nettamente in due parti: la prima di poco più di 30 km perfettamente pianeggiante e la seconda quasi altrettanto lunga caratterizzata da salite e discese a volte anche impegnative (la prima dopo Conegliano

è valida come GPM). Un esercizio contro il tempo dalla distanza inusuale che costringerà a valutare bene la gestione delle energie. Domenica 24 maggio: Marostica – Madonna di Campiglio, km 165. Partenza dalla città degli Scacchi e corsa che rimarrà in Veneto per 50 chilometri fino a Lastebasse. Tappa di montagna dove si affrontano quasi 4000 m di dislivello concentrati in tre salite: la Fricca nella prima parte e Passo Daone (max 14%) e Madonna di Campiglio nella seconda in rapida successione.

Alla presentazione sono intervenuti il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e il direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni oltre ai referenti dei comitati tappa. Gradito ospite della mattinata il corridore veneto, nativo di Marostica e vincitore di 2 tappe al Giro d’Italia (nel 2014 quella con arrivo al Santuario di Oropa), Enrico Battaglin. «Le strade e le montagne del Veneto hanno scritto pagine importanti della storia del ciclismo - ha dichiarato il presidente Luca Zaia -, in un connubio senza soluzione di continuità. Anche nel

2015 avremo l’onore, la gioia, l’entusiasmo di vedere la carovana rosa attraversare il nostro territorio, e alcuni dei suoi pezzi pregiati come Vicenza, Montecchio, Jesolo, Treviso, Valdobbiadene, Marostica. Da appassionato non mi perderò una tappa, come sono certo faranno anche le centinaia di migliaia di veneti che amano lo sport, amano e praticano il ciclismo, amano il Giro d’Italia come una delle sue massime espressioni al modo. Metteremo a disposizione tutto ciò di cui necessitano, a cominciare da comitati organizzatori locali fatti da uomini e donne di esperienza e di comprovata passione, perché tutto dovrà svolgersi nel migliore dei modi. Il Veneto è grato al Giro d’Italia per aver ancora una volta scelto di attraversare le sue strade in maniera così ampia, con tappe tecnicamente straordinarie come la crono Treviso-Valdobbiadene e con percorsi che, grazie alla fantastica copertura mediatica che sempre accompagna questa avventura sui pedali, garantiranno anche un grande ritorno d’immagine, non solo per lo sport, ma anche per l’economia, il turismo, l’enogastronomia. Approfitto anche per ricordare un trevigiano, un grande uomo di ciclismo come “Nani” Pinarello, che ci ha lasciato da poco. Molte bici

al Giro porteranno ancora il suo nome e lui ci guarderà da lassù. Non dimenticheremo di salutarlo lungo le strade, perché il Giro d’Italia è stato tutta la sua vita, prima da atleta e poi da imprenditore di successo». «Il rapporto tra il Giro d’Italia e il Veneto ha una storia ultracentenaria - ha aggiunto Vegni -. Questa è una terra che ha dato al ciclismo grandi campioni e che ha innata, nella sua gente, una passione unica. Siamo sicuri che le quattro tappe venete saranno, dal punto di vista tecnico mediatico e di partecipazione, un grande successo come storicamente accade quando la “Corsa Rosa” arriva in questa bellissima regione». «Il Giro d’Italia per me è la corsa dell’anno - ha dichiarato il campione di casa Enrico Battaglin. Sulle strade italiane è bello confrontarsi con tanti Campioni e a volte riuscire anche a vincere come ho fatto nel 2013 a Serra San Bruno e quest’anno al Santuario di Oropa. Nel 2015 partire da Marostica per me, che sono nato lì, sarà sicuramente una grande emozione e una giornata da ricordare. Già ora penso a quel giorno e all’abbraccio dei miei fans. Guardando in generale tutte le tappe venete, penso che la 12esima con l’arrivo a Vicenza possa essere adatta alle mie caratteristiche».

L’evento Serata con i campioni al club cittadellese per capire la disciplina TENNIS

Panathlon in sella al Bmx Grande serata di ciclismo al Panathlon di Cittadella con grandi ospiti in ricordo della figura indimenticabile di Angelo Gabrielli che nel triennio 1973/75 è stato elemento cardine nella vita sportiva dell’alta padovana, dando vita al Cittadella Calcio il 21 giugno 1973 e oggi protagonista in Serie B e poi come socio-fondatore il 29 novembre 1974 del Veloce Club Tombolo e nel 1975 del Panathlon di Cittadella quale primo presidente. Oltre ad avere appoggiato anche tante squadre ed eventi, tra cui nel 1981 la “Selle San Marco-SiderGabrielli” protagonista al Giro d’Italia e nelle grandi classiche con lo scalatore romagnolo Alfio Vandi e il padovano Flavio Miozzo. La serata era specificatamente improntata sulla meravigliosa ed emozionante specialità del Bmx, con ospiti in sala la squadra del Creazzo, forse la più importante realtà italiana in questa disciplina che da Pechino 2008 è diventata pure specialità olimpica. Il regista della serata è stato il presidente del Panathlon Cittadellese Jonny Moletta gran pedalatore e che da tanto sognava di far conoscere al territorio questa meravigliosa realtà qual è appunto il Bmx, come disciplina propedeutica vesso tutti gli altri sport dove sia necessario un mix di forza, resistenza, scatto e riflessi, uno sport completo insomma e un’innegabile scuola di vita. L’ospite d’eccezione è stato

I protagonisti della serata con il Panathlon Cittadellese e in basso la campionessa europea di Bmx Camilla Zampese

Angelo Furlan, ex-velocista su strada con alle spalle quattordici anni di professionismo, due vittorie di tappa alla Vuelta di Spagna, una coppa Bernocchi e molte altre vittorie sempre con arrivi a ranghi compatti. Angelo Furlan arriva dal Bmx, come del resto altri campioni dello sport del calibro di Marco Melandri e Luca Paolini; a dimostrare di come questo sport, se praticato fin dalla tenera età, riesca a cambiare i codici psicofisici di un ragazzino rendendolo più sveglio e reattivo in gruppo… e forse nella vita di tutti i giorni. Federico Ventura, che è il preparatore dei ragazzi, ha raccontato la vita di un corridore di Bmx e come lo si diventa con tutti i sacrifici del caso e le eventuali soddisfazioni possibili, passando la parola poi a Camilla

Zampese, l’atleta che è riuscita a vincere due campionati europei e diversi campionati italiani.

Poi è la volta di Mattia Ventura, un atleta elite che si è fregiato della medaglia d’argento alle olimpiadi giovanili di Singapore, questi due ragazzi sono appena rientrati da una lunga trasferta e ottimi piazzamenti in Argentina e California e sono azzurrabili per Rio 2016. A proposito di attività giovanili il dibattito è proseguito poi con Stefano Carletto dirigente Fci, Sergio Pivato vice presidente del Veloce Club Tombolo che festeggia il 40° societario e rduce dal grandios Gran Galà del Grand Pirx Città Murata e Flavio Miozzo ex professionista e tra i maggiori e vincenti direttori sportivi. La discussione si è basata sul fatto di quanto difficile sia al giorno d’oggi potere fare correre i ragazzi, sia per problemi economici, sia per le difficoltà tecniche e per la mancanza di disponibilità da parte dei familiari, oppure a causa di certi familiari stessi che vorrebbero sostituirsi ai tecnici. Difficoltà che ci sono sempre state del resto e che continueranno a esserci e che vengono puntualmente superate grazie all’esperienza e la passione di gente come Pivato e Carletto e tanti altri della loro caratura, senza dimenticare le associazioni come il Panathlon che tanto s’impegnano contribuendo sensibilmente alla diffusio ne di un fare sport all’insegna dei veri valori umani.

St Bassano avanti tutta coi giovani

L’avevano promesso: vinciamo lo scudetto di serie A1 a squadre e poi ripartiamo dai giovani. E così hanno fatto. Alla Società tennis Bassano la parola è stata mantenuta e dopo aver messo in bacheca il prestigioso titolo tricolore, con la presenza in squadra di atleti come Andreas Seppi e Huta Galung, sono ripartiti dalla linea verde. Tolto Paolo Lorenzi, che è rimasto a far da “mamma chioccia” dall’alto della sua esperienza, i capitani Fioravanzo e Moretto quest’anno hanno per le mani solo atleti di primo pelo. Non per questo sono meno competitivi, anzi, sia chiaro che quest’anno è proprio questa la forza della St Bassano, mandare in campo una formazione

sbarazzina, peso sulle spalle e senza l’ansia di dover per forza portare a casa il risultato. Una filosofia che a quanto sembra sta pagando, visto che il team giallorosso veleggia al primo posto in classifica alla pari del Tc Parioli. Le scelte di ingaggiare i giovani Matteo Donati e Stefano Napolitano sono state azzeccate, anche perchè motivano i ragazzi del vivaio di casa a dare il massimo. Basti pensare che contro il Barletta (formazione che per la verità funge da cuscinetto) sono stati chiamati in causa tutti e tre i giovanotti di casa, ossia Salviato, Gabrieli e Zitarosa, una scelta che qualche anno fa sarebbe stata del tutto impensabile. Avanti così, sarà solo un successo.


Città di Bassano del Grappa

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2 novembre 2014 - 12 il grande Sport atletica Under 15 Si confermano i vivai ai piedi del Grappa: due ori e un argento a Cassola, un altro argento a Marostica

Giovani in vetrina tricolore a Borgo e

La stagione “estiva” dell’atletica si chiude tradizionalmente con i campionati italiani Cadetti (Under 15), atleti che fanno la prima superiore o la terza media. Quest’anno si sono svolti a Borgo Valsugana, in due splendide giornate di sole, e la scuola veneta non si è smentita. Terza nelle classifiche finali a squadre, sintomo di vivai che vanno a mille, la rappresentativa regionale era imbottita di giovanissime promesse delle nostre parti. E alla fine i ragazzi hanno staccato diversi biglietti vincenti. Dopo due giornate di gara due ori e due argenti sono stati

il bottino degli atleti dei club ai piedi del Grappa. La prestazione corale di maggior impatto è stata quella offerta dagli atleti del club di Cassola, il Gs Marconi, che aveva in gara cinque atleti, finiti tutti sul podio delle premiazioni tricolori. Hanno vinto il titolo di campioni italiani Andrea Marin nell’asta, con una gara impeccabile e un percorso netto concluso alla quota di 4 metri, e Amar Kasibovic che fin dal primo giorno ha dominato le prove multiple del pentathlon, stabilendo nuovi record personali nei 100 hs, nell’alto a 1,78, nel lungo a 5,87, vincendo il giavellotto a 48,61

metri e controllando i mille metri conclusivi: alla fine per lui 3.788 punti, miglior prestazione nazionale dell’anno. Per la collega Gloria Gollin, sempre nel pentathlon, un bell’argento: l’atleta ha combattuto fino all’ultimo per l’oro, superata solo dalla lombarda Montagna; nelle sue cinque gare nuovi record personali nell’alto a 1,57 e nel giavellotto a quasi 35 metri. Completano il lotto dei cassolesi il quinto posto di Stella Zambolin nei 1200 siepi (4’01”) e il sesto di Riccardo Miglietta nell’alto, arrivato a superare l’1,86. L’altro club che ha festeggiato

due podi è stata l’Atletica Marostica Vi m a r : la poliedrica lanciatrice Emma Peron si è aggiudicata l’argento nel disco, lanciando a 37,33 metri. Ottimo il quinto posto poi della collega Francesca Crestani nei 2000 metri in 6’41”60. La prestazione d’oro choc dei Campionati è stata nel salto in lungo dove Mattia Zagotto

Da sinistra i campioni italiani Amar Kasibovic e Andrea Marin, gli argenti Gloria Gollin e Emma Peron, le fondiste Stella Zambolin e Francesca Crestani, quinte nelle siepi e nei 2000. Qui a fianco Riccardo Miglietta, sesto nell’alto

(Fiamm Vicenza) è volato a 7,11 metri, misura incredibile per la categoria, la seconda di tutti i tempi dietro solo a Howe. Altre belle soddisfazioni per le breganzesi (Asi Breganze) Angela Brandstetter, settima nel giavellotto a 36,44, e Francesca Cerato, ottava negli 80 hs in

12”43. Tra le altre partecipazioni degli atleti del nostro territorio, ancora Chiara Bergamin di Breganze, Beatrice Cocco della Nevi di Rossano, Edoardo Moresco del Marostica, Michele Toso (6. nel giavellotto) e Riccardo Favaretto del Vedelago, Sofia De Poli (8. nel lungo) e Elena Mancuso del Galliera.

JUS SPORT d icuore Bas a n o d20.000 e l G euro rapp a la Città della Speranza SPORTBASSANO E SOLIDARIETA’ La Partita del has raccolto per

��������������������� a favore della I capitani delle formazioni: Nereo Merlo, Fabio Poli e Emanuele Arena, con il responsabile della Città della Speranza Franco Scomazzon e Andrea Camporese, presidente dell’Istituto di Ricerca Pediatrica della Città della Speranza. In basso Nereo Merlo con Fabio Brunello, presidente dell’Asd S. Croce

evento 077/14-VI

Bassano del Grappa - Stadio Santa Croce Sabato 25 ottobre 2014 ore 15.00 Anche questa 7. edizione della Partita del Cuore, disputatasi sul campo di Santa Croce, è stata ad appannaggio dello Jus Sport Bassano che ha battuto sul campo le altre due formazioni: 3 a 2 ai Promotori di Banca Mediolanum, con gol di Rebecchi, Sartore e Gasparini, e 4 a 2, ai rigori, alla formazione del Centro di coordinamento dei clubs biancorossi, a segno Campagnolo, Gasparotto, Tessarolo e Branciforti. Ma lo JSB ha vinto an-

che fuori dal campo! Infatti, grazie a questa iniziativa del presidente dello JSB, avv. Nereo Merlo, cominciata nel 2008, è stata donata alla Città della Speranza la bella somma di 20.000 euro. Il triangolare si è disputato alla presenza del dott. Andrea Camporese, già Presidente della Città della Speranza, e, da aprile, Presidente dell’Istituto di Ricerca Pediatrica. Il Presidente dell’ASD Santa Croce, Fabio Brunello, ha proceduto alle premiazioni.

con la collaborazione della A.S.D. Santa Croce www.cittadellasperanza.org

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2 novembre 2014 - 13 il grande Sport altri sport Ironman Bertoncello, bassanese di 42 anni, vuole scrivere il suo nome sull’albo d’oro della gara a stelle e strisce

Le Hawaii secondo Fabian LA TRIBALE

Alla prima di Mussolente Lazzaretto e Rigoni i big

“Perché il triathlon? Perché è una sfida all’impossibile”. È appena rientrato dall’ennesima impresa da “Ironman”, Fabian Bertoncello 42 anni bassanese, imprenditore e uno dei migliori triathleti italiani, reduce appunto dalla famosissima gara svoltasi alle Hawaii dove ha corso insieme ad Alex Zanardi e ad altri mille atleti, selezionatissimi in tutto il mondo. Ci ha impiegato 10 ore per percorrere tutto il percorso e cioè i 3,8 km di nuoto, 180 km in bici e i 42 km e 195 metri della maratona finale, quarto tra i dodici italiani presenti. Un buon risultato ma non per Bertoncello che punta a essere il primo degli italiani e punta anche a vincere la sua categoria nella famosissima corsa statunitense. Tutto questo nonostante sia da solo cinque

anni che gareggia collezionando già due titoli veneti nella categoria “Olimpica” e per mantenersi a questi livelli da quattro anni si allena sette giorni su sette. «Nella vita ho tre cose fondamentali: lavoro, famiglia e sport, il triathlon appunto - spiega Bertoncello - . Come ho cominciato? Per caso. Volevo solo fare uno sport difficilissimo, il più difficile: ho provato il triathlon e ho capito che era il mio. Mi piacciono da matti le cose difficili e non c’è nulla di più difficile del triathlon a livello agonistico. 8-10 ore di gara si possono decidere per un minuto. Lo scorso anno non ho potuto partecipare alla famosissima gara delle Hawaii perché nelle gare preliminari un tedesco mi ha battuto per sette secondi, questo per dire a che livello di

difficoltà, agonismo e impegno siamo arrivati». Poi Bertoncello parla dell’esperienza americana. «È stata una cosa fantastica ma per me non è un punto di arrivo ma di partenza. Il prossimo anno voglio vincere assolutamente la mia categoria e per questo mi impegnerò ancor di più». Come si fa ad impegnarsi ancora di più? «Bisogna farlo perché questo sport ti prende fino a diventare parte integrante della tua vita. Io ho un lavoro, un’attività con una trentina di dipendenti che mi impegna, una famiglia a cui tengo e poi ho il triathlon e basta. Questa è la mia vita». La prossima gara? «In Francia a Nizza. Una gara che vede vincitori sempre i francesi; l’obiettivo è di andare lì e vincere…». Gabriele Zanchin

La giornata degli Eroi Summit nella sede della Ncs Bassano Onlus

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La Tribale, la prima gara di triathlon organizzata nel territorio vicentino, ha preso il via a fine estate nella piscina comunale di Casoni di Mussolente dove, per l’occasione, tutta la vasca è stata riservata ai 100 atleti presenti allo start. Dopo 400 metri di nuoto sono tutti sfrecciati per le vie di Mussolente presidiate dalla protezione civile, dalla municipale e dai volontari per ben 16 chilometri. L’ultima fatica dei concorrenti sono stati i 5 chilometri di corsa nella zona limitrofa alle piscine. Il primo a tagliare il traguardo con un vantaggio clamoroso è stato la promessa del triathlon scaligero Mirco Lazzaretto mentre per le donne ha vinto la giovane Mariachiara Rigoni proveniente da Asiago. L’organizzazione di una gara di triathlon risulta complessa per l’unione di tre sport insieme ma l’aiuto del sindaco Cristiano Montagner, dei gestori degli impianti sportivi Mario Ceccato e Laura Pavesi (rappresentante di NCM gestioni sportive) e la sintonia dello staff hanno fatto sì che tutto sia filato liscio, compreso il meteo. La gara è stata una bellissima festa di sport dove agonisti edamatori alle prime armi hanno gareggiato fianco a fianco e dove tutto il pubblico ha applaudito dal primo all’ultimo concorrente. L’evento è stato organizzato dall’associazione sportiva Manibus in collaborazione con la squadra di triathlon Bassanese Tribù che hanno trovato a Mussolente la location giusta per promuovere e divulgare questo sport così in crescita in Italia e in tutto il mondo già da qualche anno. L’appuntamento è al 2015 per la Tribale e su www.triathlontribù. com per informazioni ed allenamenti di triathlon.

Nella nuova sede di via Madonna di Monte Berico, a sud della città di Bassano (zona stabilimenti Nardini), la Nuova Cooperativa Bassano Onlus ha incontrato volontari e collaboratori dopo l’esperienza del Trail degli Eroi, che l’ha vista impegnata per tutta la domenica del 28 settembre sul Grappa per garantire assistenza sanitaria ai 700 runner giunti da ogni parte d’Italia e d’Europa nel corso della manifestazione. «Avevamo impegnate tre squadre di personale medico, infermieri e autisti - spiega Fabio Florio che coordina, insieme a Cinzia Scuccato e Mario Locatelli, componenti del Cda, la struttura - con tre ambulanze e un ambulatorio mobile. Gestivamo inoltre sette defibrillatori lungo i percorsi del Trail. Ottima la collaborazione con il Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa nei punti più difficili da raggiungere, un po’ complicato il coordinamento con le tre centrali provinciali. Una giornata intensa, dalle due

Il summit post Trail degli Eroi nella sede della Ncs Bassano Onlus. Da sinistra Cavalli, Giovagnoli, Florio, Locatelli, Scuccato e Zanetti

del mattino fino a sera». Tra le persone che hanno dato aiuti fondamentali ci sono Erwin Giovagnoli, ex runner, ex alpinista, facente parte del gruppo, che ha collaborato alla creazione del percorso lungo e alla piani-

ficazione degli itinerari di corsa; Diego Cavalli, esperto di telecomunicazioni, radioamatore e volontario di Protezione civile con l’Associazione nazionale Carabinieri, che in 24 ore ha sistemato i collegamenti e il ponte

radio, oltre a fornire tutto il materiale necessario; e infine Florio sottolinea l’ottima intesa con “I Lupi Team”, organizzatori del Trail, sodalizio presieduto da Davide Zanetti che con un sostanzioso contributo economico ha favorito il completamento del ponte radio, operazione fondamentale per la gestione del sistema di assistenza.

Vi aspettiamo anche il sabato pomeriggio nel nostro punto vendita di Marostica



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sport invernali

SCI E SNOWBOARD

Le promesse venete nelle squadre Fisi

Il meglio dello sci giovane veneto nelle rappresentative del Comitato veneto. Ecco tutti i nomi. SCI ALPINO Maschile: Nicolò Menegalli (1994, Forestale), Tiberio Guidolin (1995, Gore Tex Drago), Edoardo Longo (1995, Forestale), Riccardo Bosio (1997, Sc 18), Mattia Trulla (1997, Gore Tex Drago), Pietro Canzio (1998, Ski

Matilde Minotto

College), Matteo Pradal (1998, Ski College). Femminile: Giorgia Andrea Dalmasso (1995, Forestale), Matilde Minotto (1996, Sc 2000), Martina Scussel (1996, Ski College), Asja Zenere (1996, Forestale), Sofia Pizzato (1998, Sc 18). Responsabile: Nicola De Martin. Tecnici: Andrea Schenal, Paolo Zardini, Federico Vanz. SCI DI FONDO Aspiranti femminile: Anna Comarella (1997, Forestale), Eleonora Prigol (1997, Polisportiva Sovramonte), Martina Padovan (1997, Polisportiva Sovramonte), Ilaria Reato (1998, Polisportiva Sovramonte), Martina Piccoli (1998, Sc Bosco), Chiara De Zolt (1998, Us Valpadola). Aspiranti maschile: Marcello De Martin (1997, Us Valpadola), Antonio Facchin (1997, Polisportiva

Deborah Rosa

Sovramonte), Pietro Campara (1997, Sc Bosco), Jacopo Solagna (1997, Us Valpadola), Giacomo D’Agostini (1997, Enal Villaga), Jacopo Grisotto (1997, Polisportiva Sovramonte), Cristian Gaole (1998, Sc Bosco), Nicola Massella (1998, Sc Bosco), Antonio Roncari (1998, Sc Bosco). Juniores femminile: 1. Erica Antoniol (1995, Fiamme Oro),

Francesca Corbellari (1996, Sc Bosco), Deborah Rosa (1995, Us Asiago), Lisa Bolzan (1995, Sc Orsago), Anna Bolzan (1995, Sc Orsago). Juniores maschile: Michele De Bettin (1995, Us Valpadola), Nicola D’Agostini (1996, Polisportiva Sovramonte), Alessandro Carlet (1995, Sc Orsago), Lorenzo Busin (1996, Sc Canale d’Agordo). Squadra B: Nicola Barat (1998, Polisportiva Sovramonte), Simone De Martin (1998, Us Valpadola), Marco Traina (1996, Us Valpadola). Responsabile: Alberto Lazzarini Tecnici: Carlo Dal Pozzo (direttore tecnico), Elio De Martin, Simone Antoniol, Alessandro Leso, Omar Genuin (allenatori), Elvezio Antoniol, Alberto Pertile, Alberto Rigoni (materiali). BIATHLON Caterina Dall’Acqua (1994, Sc Val Fiorentina), Marco Di Sopra (1996, Us Valpadola), Gregor Gombac (1996, Sc Cortina), Leonardo Dall’Acqua (1997, Sc Val Fiorentina), Davide Mancin Majoni (1997, Us Valpadola), Fabio Zannantonio (1997, Us Valpadola), Chiara Panciera (1998, Sc Valzoldana), Andrea Osta (2000, Us Valpadola). Responsabile: Mario Del Puppo. Tecnici: Pierino Fontana Hoffer, Maria Rosa Moè, Giampaolo Bonifacio. SCI ALPINISMO Alba De Silvestro (1995, Dolomiti Ski Alp), Martina Da Rin Zanco (1995, Dolomiti Ski Alp), Laura Corazza (1997, Dolomiti Ski Alp), Jacopo Facchin (1995, Sc Ponte nelle Alpi), Fabio Pettinà (1996, Sci Cai Schio), Erwin Ronzon (1997, Sc Valdobbiadene), Enrico Loss (1997, Sc Valdobbiadene), Daniele Soppelsa (1998, Dolomiti Ski Alp). Responsabile: Carlo Ceola. Tecnici: Vittorio Romor, Luca Palla. SNOWBOARD Flavio Agostini (1996, Ski College), Daniele Bernard (1996, Ski College), Filippo Ferrari (1999, Ski College), Elisa Caffont (1999, Ski College), Linda Cappa (1997, Ski College), Nicolò Constantini (1996, Snowboard club Cortina), Mattia Rezzadore (1997, Snowboard club Cortina), Edoardo Fornaro (1998, Snowboard club Cortina), Riccardo De Zanna (1999, Snowboard club Cortina), Alice Sartori (1999, Snowboard club Cortina). Responsabile: Livio Spinelli. SCI D’ERBA Roberto Cerentin (2004, Slalom Ski), Enrico Sommavilla (2003, Sc Ponte nelle Alpi), Beatrice Cerentin (2001, Slalom Ski), Steven Davare (2000, Sc Ponte nelle Alpi), Monica Ferrighetto (1999, Slalom Ski), Tommaso Reghin (1998, Sc Feltre), Davide Saviane (1998, Sc Tambre), Jacopo Facchin (1995, Sc Ponte nelle Alpi). Responsabile: Massimo Pellegrino. Tecnici: Ilaria Sommavilla, Fausto Cerentin.

2 novembre 2014 - 15

Personaggi La velocista di sci alpino di Enego pronta per la stagione

Asja entra in Forestale

Un altro passo avanti per Asja Zenere, la sciatrice di Enego di cui il nostro giornale ha scritto spesso. La giovane promessa veneta, specialista di libera e super gigante, di recente è approdata al Gruppo Sportivo della Forestale e questa stagione che sta arrivando sembra proprio quella che può farle gustare ottime soddisfazioni. L’anno scorso era stata piuttosto sfortunata. Nella prima parte della stagione era rimasta ferma diverse settimane a causa di un malanno. Poi era tornata in pista ed era comunque riuscita a far vedere di cosa era capace. Allenata in Alto Adige da Hansjorg Plankesteiner, un po’ pendolare con la sua Enego, punta delle squadre del Comitato Veneto, l’altopianese è una delle assidue ai raduni e proprio tra Comitato Veneto Fisi e Forestale i legami sono sempre più forti. Sinergie per unire le forze e aggregare e “fare qualità”, oltre che per magari ottenere anche alcuni risparmi, che nello sport giovanile sono molto importanti oggi. Il Grande Sport su queste pagine e online (ilgrandesport.it) seguirà la stagione di Asja.

Asja Zenere da Facebook e dalla gara


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