il grande Sport pagine di pura passione
(anno X n. 12) diffusione gratuita periodico 7 dicembre 2014
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mondo unning di Enrico Vivian, 35° alla New York Marathon 2010
Cara, vecchia campestre disciplina dimenticata Sono stato chiamato dalle insegnanti di mia figlia per fotografare la fase d’istituto della quinta elementare con la prima media delle sedi in via Dalle Laste a Marostica e sono tornato volentieri nel parco della scuola che mi ospitò 35 anni fa. A quei tempi correvamo nei prati adiacenti allo stadio in via Ravenne, lottizzati e non ancora costruiti. Un lustro più tardi cominciò a essere utilizzato l’ampio cortile che fu il campo di calcio e per tribuna aveva un terrapieno che qualificava col saliscendi il circuito tutto curve, con passaggi artistici fra gli alberi per sfruttare al massimo il prato, aggiungendo anche un lungo tratto sul ghiaino e qualche pezzo asfaltato: difficile fare di meglio per chiudere le gare in due giri. Due volte è stata rinviata per la pioggia e la campestre si è corsa in una bella mattinata di fine novembre, prima delle gelate invernali, con la maggior parte degli atleti in corto (maniche e pantaloncini), senza tanto preoccuparsi di vestirsi prima e dopo.
Bravi gli alunni a mettersi alla prova in questa specialità ormai in disuso, fortunati ad avere insegnanti che riservano ore scolastiche, tracciano il percorso e fungono da palo alla prima curva a 180° per evidenziare ai partecipanti la zona diserbata dagli appoggi e molto scivolosa per scarpe senza chiodi. L’incontro con la fatica non è sempre gioia, ha il gusto naturale che si può perdere col tempo e con le comode abitudini che a undici anni possono avere già preso il sopravvento. Comunque ho visto impegno da parte di tutti, anche in alcuni dissidenti che hanno scelto di camminare, e le maestre si sono divertite a leggerlo nei volti che si fanno sempre più rossi, alcu-
ni paonazzi, nelle braccia che si fanno spazio sempre più larghe, nello sguardo che cerca l’appoggio a terra e controlla l’avversario. Tutti nel flusso agonistico, alla fine, vissuto in modo sano fin dal sopralluogo collettivo del percorso – come fosse un riscaldamento – e sigillato dalle premiazioni con applausi e cori per i propri campioni, ora acclamati sul podio quanto prima sostenuti in gara. Nel frattempo foto di classe per tutti, questa piccola culla di società civile in cui crescono insiemi di relazioni per una vita migliore. Anche con una campestre. info@scuoladicorsa.it
di Mirko Chemello, 7° classificato alla 100 km of Namib Desert 2010
Doping, tante domande ma libertà di pensiero Il 21 novembre scorso si sono svolti a Doha in Qatar i campionati del mondo della 100 km. Nove atleti italiani erano presenti, sei uomini e tre donne. Tra questi Giorgio Calcaterra, uno dei favoriti per la vittoria finale. Molte le polemiche nelle settimane precedenti alla gara: Calcaterra ha criticato la convocazione di Alberico Di Cecco da parte della federazione, in quanto sospeso per doping per ben due anni dopo la maratona di Carpi del 2008. la Fidal nelle persone del suo presidente Giomi e del direttore tecnico Magnani aveva dato parere negativo alla convocazione di Di Cecco ma hanno lasciato la decisione alla Iuta (l’associazione italiana di ultramaratona) e quindi al responsabile della nazionale Riccitelli. Quest’ultimo ha detto che ha agito in base al regolamento e quindi l’ha convocato. In realtà Di Cecco si è sempre ribellato a queste accuse e come afferma
Calcaterra non ha mai ammesso le sue colpe e l’uso di Epo. Anzi ha richiesto ulteriori accertamenti e analisi, ha richiesto tutte le cartelle dei 10 anni precedenti, però il risultato sono stati 2 anni di squalifica. Sicuramente in Qa-
tar non ci sono stati una grande armonia e serenità nella squadra azzurra ed in particolar modo tra i due atleti. La cronaca della corsa ha visto vincere lo statunitense Max King in 6 ore e 27 min, ottavo e primo italiano è stato proprio Alberico di Cecco, quindi Palladino e solamente 68. Calcaterra in 8h 30’, purtroppo vittima di una crisi intorno al 50. km. L’unica donna italiana che ha terminato la gara è stata Barbara
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Cimarrusti in 8h 46 min. Rimane il fatto che si continua in un modo o nell’altro a parlare di doping. Molte domande e molte critiche si riescono a costruire intorno a questo argomento. Ha fatto bene Calcaterra ad esternare la sua opinione? E’ giusto dare un’altra possibilità ad Alberico Di Cecco oppure chi fa uso di doping dovrebbe essere radiato? E’ stato veramente approfondito il suo caso? Va anche detto che è accaduto ancora in passato che sportivi famosi predicavano contro il doping e poi sono stati trovati positivi. In fondo chi vince, e chi è forte, è sempre oggetto di sospetti. Ultima domanda che mi faccio io: perchè solamente in alcuni sport, vedi atletica e ciclismo, se ne parla, e nel calcio invece non se ne parla mai? In fondo vanno forte anche loro.
si trovano sul web: da ilgrandesport.it si accede ai calendari veneti e nazionali sui siti: calendariopodismo.it calendariopodismoveneto.blogspot.it
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Faresin in kayak sul Murray
Di avventura in avventura, l’uomo in kayak si prepara a stupirci ancora! Il cavaliere dei fiumi, ambasciatore dell’Italia e del Veneto, uomo dalle mille risorse, con la sua prossima impresa Beppe Faresin ci porterà a scoprire il Murray, il più importante fiume dell’ Australia, icona e anima del paese. Il percorso è stabilito: 1.200 Km in piena autonomia da Albury – a Sud di Sydney – fino a Mildura – direzione Adelaide, alla scoperta di paesaggi magici, natura incontaminata, popoli e leggende dalle radici millenarie: «Attraverserò foreste e paludi, regno indisturbato di serpenti e ragni tra i più velenosi al mondo, come il ragno dal dorso rosso, piccolo, ma molto pericoloso o il ragno dalla ragnatela a imbuto». Così, temerario e intrepido, il “moderno esploratore”, come ama definirsi, è partito per la sua prossima avventura. Faresin non è nuovo a queste imprese. Dopo il suo “battesimo” in canoa negli anni ‘70 lungo il Rodano, ha pagaiato lungo il Po, il Danubio, il Mississippi e lo Yukon, in avventure sempre nuove e avvincenti, che ci hanno insegnato a guardare il paesaggio da una prospettiva particolare come solo il kayak ci può regalare. Denominatore comune di ogni viaggio: portare la solidarietà della sua terra l’Italia, della sua Regione il Veneto, e raccogliere fondi per i progetti dell’UNICEF a favore di bambini meno fortunati, ma non solo. L’ultima discesa del Po nell’estate di quest’anno, infatti, è stata dedicata alla
raccolta fondi per il restauro del Ponte di Bassano. Così di fiume in fiume, il pagaiare in solitario,
donando 1 euro per ogni km percorso, si è trasformato in gesti di aiuto concreto per molti.
Quest’anno Faresin accoglie l’invito di un nuovo gruppo di amici: l’associazione Cuamm Medici con l’Africa, a favore del progetto “Prima le mamme e i bambini”, per garantire l’accesso gratuito ad un parto sicuro in quattro paesi africani dove opera l’associazione. Dal 1950 “Medici con l’Africa” lavora per rafforzare i sistemi sanitari africani convinti che: “La salute è un diritto, battersi per il suo rispetto è un dovere”. Faresin è sicuro che anche percorrendo il Murray, che serpeggia nel Sud dell’Australia, riuscirà ad essere ambasciatore della sua terra, delle sue bellezze culturali, artistiche e culinarie, e nello stesso tempo, stringere un patto di amicizia che parte da Sandrigo, passa per Bassano, arriva al Murray e approda infine in Africa, in un unico percorso di solidarietà. Ben in vista sul kayak di Beppe sventoleranno allora non solo la bandiera dell’Italia e della Regione Veneto, ma anche lo stemma del Cuamm, degli Amici del Ponte di Bassano e dell’immancabile Confraternita del Baccalà di Sandrigo.
Podismo Appuntamento per il 28 dicembre sul percorso omologato di 21,095 km
La Maratonina di Cittadella scalpita La Maratonina della Città Murata arriva anche quest’anno nel pieno delle festività Natalizie, il 28 dicembre, ultima domenica dell’anno. Quale miglior occasione per concludere un’annata sportiva o porre le basi di quella nuova che sta per arrivare. Tre i percorsi per la ludico motoria con partenza dalle ore 8 dal centro di Cittadella, 6 – 12 -21 km adatti a tutti, famiglie e amatori, per i competitivi invece con partenza dalle ore 10 si rinnova l’appuntamento con la gara competitiva Fidal, su percorso omologato di km. 21,095, del 3 Memorial Lino Pasquale. Soliti
ricchi ristori e riconoscimento per tutti, fino ad esaurimento delle scorte, offerti dai nostri prestigiosi sponsor che vedono crescere di anno in anno questa manifestazione. Da ricordare che con il biglietto di partecipazione sarà possibile effettuare il giro di ronda sopra le rinnovate Mura cittadine che offrono una suggestiva veduta della nostra Città. Non resta che confermare l’appuntamento di domenica 28 dicembre per scambiarsi gli auguri e per non mancare a un appuntamento unico. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.maratoneticittadellesi.it.
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mondo enessere di Raffaella Toniolo, coaching e psicologia del lavoro e dello sport
Lasciamo ai nostri figli la possibilità di scegliere È timido, facciamogli fare pallavolo o uno sport di squadra così impara a socializzare; è aggressivo, facciamogli fare rugby così si sfoga; facciamogli fare nuoto è comodo e vicino a casa; farà calcio, magari va in serie A e diventa ricco. Qual è lo sport ideale per il proprio bambino? Lo sport non è la vita ma può essere un buon laboratorio delle dinamiche psicologiche individuali e di gruppo che si ritrovano al di fuori di esso. L’agonismo, gli obiettivi che lo sportivo si pone, le strategie utilizzate per raggiungerli, i valori che promuove si possono ben applicare all’interno del contesto socio-culturale in cui siamo immersi e spesso anche lo sport ne riflette e ne subisce gli effetti. Lo sport, come la musica, la pittura e l’arte in genere, è un linguaggio universale e può essere uno strumento educativo altrettanto potente per trasmettere ai bambini e ai ragazzi un atteggiamento mentale sano e resistente e può contribuire a costruire una buona difesa contro la depressione e comportamenti a rischio in età adolescenziale o adulta. Aiuta a sviluppare non soltanto i muscoli e le abilità fisiche ma anche le abilità cognitive, affettive, relazionali, insegnando ad affrontare vittorie e sconfitte, dello sport e della vita, a rialzarsi e a ripartire. Quotidianamente viviamo immersi nella competizione e, da soli o in gruppo, ci ritroviamo a fronteggiare occasioni che ci sfidano. Le aziende sul mercato competono tra loro o si aggregano per affrontare meglio le sfide, in un colloquio di lavoro competo con altri, quando mi faccio spazio in piazza fra la gente durante uno spettacolo per riuscire a vedere meglio degli altri sto gareggiando e anche la nostra stessa nascita è una questione di competizione, gara e vittoria di uno tra tanti... Quali siano le motivazioni che ci spingono verso uno sport invece che un altro, due sono i fattori fondamentali di base: il gioco e l’agonismo. Il gioco come fonte di divertimento e l’agonismo, esigenza naturale dell’uomo di mettersi alla prova e misurarsi con la natura, con gli altri e con se stesso. L’atteggiamento agonistico, letto attraverso le lenti della psicologia dello sport, rappresenta quella possibilità di tradurre in modo specifico l’aggressività, elemento che consente poi all’atleta di impegnarsi responsabilmente nella competizione. L’aggressività è un istinto innato tipico dell’uomo e di ogni specie animale e pertanto appartiene ad ognuno di noi. È energia propulsiva e va ben distinta dall’aggressione che si manifesta invece in un comportamento distruttivo, auto o etero-lesivo. Lo sport agonistico
in fase educativa può diventare uno strumento importante di prevenzione del disagio giovanile consentendo una educazione della pulsione aggressiva. L’adolescente, sportivamente
educato, impara a direzionare la propria volontà di autoaffermazione e impara a non disperdere le proprie energie e ad impiegarle con perseveranza e metodo nel raggiungimento dei propri obiettivi. Non è difficile scegliere la disciplina più adatta ad un ragazzino o a una ragazzina, basta conoscerli, farli sperimenta-
re e lasciarli agire in un contesto che può potenziare le loro doti e smussarne i difetti. Lo sport ideale è quello che praticandolo è giusto per sé, come una maglietta della propria taglia e come una maglietta può capitare che crescendo ci sia la necessità di cambiarla... Non tutti diventeranno campioni sportivi, autorizziamoli a sperimentarsi e a viversi. Non lasciamo che le aspettative degli adulti prendano il sopravvento e che la vittoria diventi l’unico modo per conquistare l’affetto. Non togliamo il senso del gioco a un gioco e il piacere e l’impegno di un lavoro al lavoro, quando e se si trasformerà in un lavoro. Non cerchiamo una rivalsa attraverso le vittorie dei nostri figli e non rendiamoli doppiamente sconfitti denigrandoli nelle sconfitte. Lasciamo loro la possibilità di diventare se stessi e di non essere noi... www.raffaellatoniolo.it
di Cosimo Gasparri, nutrizionista e docente di Dietologia/Alimentazione
Feste, come difendersi dalle abbuffate natalizie Durante i periodi festivi, pranzi e cenoni abbondanti, ricchi di calorie, grassi e zuccheri contenuti in salumi, frutta secca, carni, grigliate e simili, dolci natalizi, alcolici... se non metabolizzati, l’organismo progettato fin dall’antichità per non sprecare nulla li convertirà in grasso di riserva depositandoli nel tessuto adiposo. Non esiste la bacchetta magica per perdere i chili accumulati e non bisogna credere alle diete che fanno perdere tanti chili in poco tempo. Lo smaltimento del grasso richiede un periodo fisiologico e il nostro corpo ha dei tempi che devono essere rispettati per evitare pericolosi squilibri e disordini metabolici e che si possono tradurre in stress psicofisico, carenze nutrizionali, spese per la salute e chili che si riprendono in tempi brevi. Per bilanciare gli eccessi dovuto ai pasti abbondanti, si consiglia una dieta di compensazione, equilibrata dal punto vista nutrizionale e moderatamente povera di calorie, da seguire nei giorni che precedono o seguono le grandi ‘abbuffate’. Devono essere presenti frutta e verdura fresche di stagione, cereali integrali, legumi, noci e semi,
tutti alimenti ricchi di sostanze antiossidanti come le vitamine C, E, betacarotene, precursore della vitamina A, essenziali per proteggere le cellule dell’organismo dagli attacchi dei radicali
liberi provocati dall’eccesso di grassi. Carciofi, bietole, carote e cavoli, sono ricchi di composti lipotropi, che attivano il metabolismo dei grassi. Preferire una colazione a base di latte scremato o yogurt magro (ha un effetto positivo sulla flora intestinale ed è ricco di vitamine del gruppo B, utili al metabolismo di grassi e zuccheri) e cereali integrali, gli spuntini con frutta di stagione a metà mattina e pomeriggio. A pranzo un primo di cereali integrali con verdure e a cena verdure miste con un secondo
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Medaglia del Presidente per Piotto
di legumi o ricotta magra (cibo molto digeribile e nutriente, povero di grassi e zuccheri). Anche il pesce, nelle varietà più magre e cucinato semplicemente, è un secondo piatto consigliabile. Consumare una-due porzioni di alimenti ricchi di antiossidanti, come rucola, radicchio, pomodori carote, cavolini o broccoletti, condite con succo di limone. Per incrementare l’azione depurativa e ridurre la ritenzione idrica dovuta anche all’eccesso di sale e tossine, scegliere vegetali ricchi di potassio quali spinaci, kiwi, banane e ricordarsi di bere almeno 1.5-2 litri di liquidi al giorno, preferendo l’acqua oligominerale, a basso residuo e scarso contenuto di sodio. Bere acqua durante il pasto può servire a sentirsi pieni in poco tempo, tuttavia troppi liquidi prima dei pasti diluiscono gli acidi dello stomaco, indispensabili per la digestione. Mangiare lentamente è utile per dare il tempo al cervello di riconoscere il senso di sazietà. Accompagnare la dieta con una moderata attività fisica. Niente sforzi eccessivi e attività sportiva forzata, e buone feste a tutti. Studio di Dietologia & Nutrizione Umana dietologianutrizione@libero.it dietologia1.jimdo.com
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Non è soltanto un giornalista sportivo il nostro collaboratore di Cittadella, Rino Piotto, che domenica 9 novembre a Pontedera ha ricevuto niente meno che la “Medaglia del Presidente della Repubblica” nel corso del “28° Premio Internazionale Giovanni Gronchi”. La motivazione sottolinea il suo impegno letterario con pubblicazioni che fanno conoscere le opere di alcuni missionari nei paesi più poveri del mondo.
DIRETTORE RESPONSABILE MICHELE ZARPELLON 338 2022152 CONSULENZA EDITORIALE CLAUDIO STRATI 338 3509386 COLLABORATORI Stefano Cirillo, Michelangelo Cecchetto, Rino Piotto, Vincenzo Pittureri, Gabriele Zanchin EDITRICE LITTERA srl OFFICINA EDITORIALE
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7 dicembre 2014 - 5 il grande Sport le nostre big Serie C Unica La dirigenza giallorossa predica prudenza ma la città sogna la promozione in serie B
Bassano, tutti pazzi per la capolista
Tutti pazzi per il Bassano capolista solitario, con qualche deriva più o meno pericolosa. Quale deriva? Quella del tifoso più istintivo, colui che ha visto la magistrale e torrenziale cavalcata di Petrone lo scorso anno nell’ultima C2 e dà già per scontato che quest’anno finisca allo stesso modo come fosse una rigida equazione matematica. Che va bene l’entusiasmo ma questo è una maniera facilona e supponente di analizzare le cose perchè adesso è un altro mondo, le difficoltà nettamente superiori e le forze in campo diversissime. E allora ci vuole l’equilibrio richiamato ripetutamente dal digì Seeber (“Ora è tutto bello e tutto giusto perchè funziona ogni aspetto, ma ricordiamoci della misura e della sobrietà di giudizio anche quando ci saranno le salite e il cammino si complicherà”) per non farsi travolgere dagli eventi e dall’ebbrezza di una condizione speciale. NESSUNA CASUALITA’. Punto primo: il Bassano è legittimamente lassù perchè lo merita: 31 punti, vetta da solo e con una gara in meno (ad Alessandria recupererà il 17 dicembre), migliore attacco del torneo, formazione che spedisce
in rete un mucchio di giocatori diversi da autentica cooperativa del gol, sono tutti numeri potenti ed eloquenti a certificare la bontà dell’impianto di gioco di Asta e la qualità complessiva del lavoro di un club che da matricola sta strabiliando tutti quanti. Punto secondo: ora fanno tutti a gara (gli altri) a indicare i giallorossi come favoriti alla promozione in B quando in estate non ce n’era uno, dicasi uno, che avesse speso una mezza menzione per i virtussini. Che erano considerati quanto Grecia e Portogallo al tavolo della Ue, due puntini in fondo al gruppo. E’ un giochino al massacro al quale ci sottraiamo al volo: la verità è che il Novara possiede un organico da lotta playoff in B, figurarsi in Lega Pro, che l’Alessandria sfodera un roster da promozione diretta al pari del Pavia, che Como e soprattutto Real Vicenza sono outsider credibilissime e che il Monza
Serie B
Cittadella fanalino di coda, la stagione è tutta in salita
Il Cittadella ha toccato il fondo in una situazione di classifica che ha stravolto le prospettive di inizio stagione. Come ci sia finito è anche difficile da spiegare perché prestazioni come quelle con il Livorno (1-1), il Vicenza (1-1) o il Brescia (1-1 per la 5. volta nelle ultime sei giornate) avrebbero meritato la vittoria, mentre in situazioni di emergenza (fra infortunati e squalificati) come con la Ternana (1-1), il Vicenza o il Brescia, coloro che sono scesi in campo hanno fatto bene meritando il risultato. Certo che le tante squalifiche devono far riflettere. Senza entrare nel merito delle decisioni arbitrali (altrimenti ci si perde!) i giocatori devono onorare la storia del Cittadella, plurivincitrice del Trofeo Fair Play e della Coppa Disciplina anche se ciò significa accettare (obtorto collo) decisioni molto discutibili e non protestare anche se un fallo (o ripetuti falli) subìto non viene rilevato. Le regole del calcio sono dure e vanno accettate; si sa
che “è gol quando lo decide l’arbitro” per dirla alla Vujadin Boskov, anche se il sistema appare superato e troppo arbitrodipendente. Clamorosa a Vicenza la segnalazione del guardalinee sul “fallo del biancorosso”, come ha scritto Il Giornale di Vicenza, mentre l’arbitro ha punito Barreca (con espulsione che ha invertito il trend della partita). Non mancano comunque attestati di stima, come quelli di “90° Minuto serie B” dopo la partita a Vicenza con Foscarini (bis nel match con il Brescia), Coralli e Pellizzer al primo posto fra i migliori della giornata nei rispettivi ruoli: non conteranno per la classifica, ma fanno simpatia. Mentre i tifosi remano compatti a sostegno della squadra e della società, gratificati dalla recente presentazione del progetto di copertura della tribuna est che collocherà il Tombolato al terzo posto nel Veneto (dopo il Bentegodi e l’Euganeo per posti coperti. Rino Piotto
senza i guai societari sarebbe la più attrezzata di tutte. Ecco perchè Bassano sta scrivendo una favola senza precedenti per una realtà che aveva fissato (Stefano Rosso dixit) la salvezza come primo e sacrosanto obiettivo. Punto terzo: a prescindere dalla pie-
ga che prenderà la stagione, è la filosofia astista che stupisce piacevolmente. Il trainer del Soccer Team spinge sempre i suoi all’attacco, qualunque sia l’interlocutore da affrontare, in casa come fuori. Grande slancio sugli esterni e spa-
zio ai giocolieri offensivi dalla cintola in su, laego al trio maravilla Furlan-NolèIocolano a inventare in proprio (12 reti sinora per quei tre) o per i finalizzatori Pietribiasi e Maistrello (10 gol in tandem). Non ci rinuncia mai. Prendete l’ultima esibizione a Venezia, per esempio: avanti 2-1 al 90’ in trasferta e con Cenetti e Davì fuori, ovvero i due mediani a protezione, col Venezia che si agitava come un ossesso, Asta non ha schierato a difesa del risultato un incontrista come Tonon. Macchè. Dentro l’aletta frizzante Cortesi nei minuti di recupero per provare a tenere il pallone e magari pungere. Scelta che il 99% dei tecnici usciti da Coverciano non avrebbe mai fatto. Beh, ha avuto ragione lui poichè al 93’ proprio Cortesi ha avuto il cuoio dell’1-3, murato dal portiere in uscita. Chiaro, se poi i lagunari avessero impattato sull’as-
salto conclusivo del minuto 95, il buon Tonino avrebbe rischiato la lapidazione sulla pubblica piazza, ma era per sottolineare un atteggiamento spregiudicato nelle intenzioni e non solo a parole. ATMOSFERA: Eppoi, sono ormai due anni che l’atteggiamento verso il Bassano, che era precipitato dopo la retrocessione in C2 e il mancato ritorno al piano di sopra il campionato seguente è completamente mutato. Grazie alla forza dei risultati e di un calcio travolgente 12 mesi fa e ugualmente scintillante adesso che il livello è poderosamente salito. Se nella vecchia C1 con Jaconi è stata una coraggiosa prova di sopravvivenza almeno nell’annata di esordio, ora invece la città è rimasta conquistata dalla dimensione sfrontata e spettacolare dei boys Diesel. Una passione che non si evince soltanto dalle presenze allo stadio in costante crescita, ma anche dai commenti per strada, in centro, nei bar, nei negozi. Una passione montante che sarebbe sciocco non cavalcare, ma specialmente un diverso senso di appartenenza e un orgoglio che non è banale nè riduttivo rintracciare attorno a un pallone. Vincenzo Pittureri
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Basket A1 Atleta della Lupe, campionessa nello sport, esempio nella vita
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L’Orange 1 ritrova verve e risale la classifica
Dopo le nubi di ottobre, è tornato a splendere il sole in casa Basket Bassano Orange 1. Le cinque sconfitte consecutive della truppa di coach Campagnolo in campionato sono state spazzate via dalle tre vittorie contro Gorizia, Caorle, ma soprattutto contro Monfalcone, la seconda in classifica che veniva al PalaAngarano con tutti i pronostici a favore. Invece Camazzola e compagni hanno disputato difensivamente una gara perfetta, limitando forse il miglior lungo del campionato, Colli, a nove punti, in attacco hanno sofferto la zona ma sono riusciti con intensità a portare a casa i due punti grazie al 62-61 finale in un finale mozzafiato. Una buona notizia che carica un ambiente che sta vedendo la propria squadra, i rossogialli, crescere partita dopo partita: passati i vari infortuni, con un Crosato che sta vivendo uno stato di forma incredibile, la squadra ci Campagnolo vuole diventare la scheggia impazzita capace di battere chiunque in questo campionato. Anche perché, fra due domeniche, il 14 dicembre, al PalaAngarano, si disputerà una partita diversa dalle altre, il grande derby tra
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le nostre big
Bassano e la Pallacanestro Vicenza, primo in classifica e alla prima sconfitta con Corno di Rosazzo dopo 38 partite. Sono finiti i tempi delle grandi sfide con Marostica, ma per l’Orange 1 rimane un derby che si vuole portare a casa: i vicentini vantano una squadra di talento, fisicità, esperienza, con i fratelli Campiello, Benassi e molti altri ottimi giocatori, ma Gallea e compagni, anche di fronte al proprio pubblico, faranno sicuramente di tutto per portare a casa lo scalpo della capolista. Se il presente ora è positivo, buone notizie per il Bassano vengono per il prossimo futuro: mostruosa prova in Serie B di Mattia Da Campo, giovane classe 1997 cresciuto nelle giovanili rossogialle ed in prestito alla Stella Azzurra Roma, uno dei migliori progetti per valorizzare i giovani in Italia. 31 punti e 13 rimbalzi, una prestazione che fa capire quanto questo giovane, nel caso dovesse tornare a Bassano, potrebbe essere decisivo per la causa rossogialla. Con lui, anche Pietro Lazzarotto e Michele Ebeling, convocati entrambi per un camp della nazionale Under 16 Maschile.
Gianolla, la fuoriclasse
Una stella brilla sempre nel firmamento del basket femminile italiano con Angela Gianolla protagonista dell’As Fila San Martino Lupe Basket e del Campionato di Serie A1, in cui la formazione dell’alta-padovana milita per il secondo anno filato in ottima media-salvezza. Anche perchè è questo il primario obiettivo societario, a partire dal prossimo incontro che si disputerà contro Vigarano domenica 7 dicembre alle 18 (terzultima gara di andata). La campionessa veneziana è stata infatti il primo eccellente colpo del rinnovamento estivo del club del presidente Vittorio Giuriati che si è assicurato le prestazioni della playmaker lagunare, classe 1980, 170 cm, che gioca consecutivamente dal 2001 (promozione in A1 con Osra Venezia) nella massima categoria sempre per dei top-club: Venezia, Priolo, Schio, Taranto, Lucca. Il suo valore è racchiuso nel record personale di non avere mai mancato l’appuntamento coi playoff negli ultimi 11 campionati, raggiungendo ben 4 finali-scudetto consecutive (2010-2013) e vincendone due con Taranto (2010-2012). Oltre ai due tricolori, nel suo palmarès figurano anche una Coppa Italia 2012, tre Supercoppe Italiane 2006-2009-2010, una lunga esperienza con la nazionale maggiore dove conta 35 presenze dal 2008 al 2011 in importanti tornei e qualificazioni europee, la prestigiosa parteci-
pazione in EuroLeague Women. Angela “Angy” Gianolla, scuola Reyer (settore giovanile e 114 presenze oro-granata solo in A1) è una vera fuoriclasse della palla a spicchi, l’Andrea Pirlo dei palquet per elegante e geniale regia e capacità di gioco universale: funambolico palleggio, penetrazioni in lunetta, tiro da fuori, elevate doti realizzative, accelerazioni e improvvisi cambi di ritmo accanto a forza e determinazione, che ne fanno una leader indiscussa con senso del sacrifico e del lavoro. Giocatrice spettacolare per il suo basket eclettico di estro, fantasia, classe sopraffina, astuta sagacia tattica, coadiuvando concretezza e sostanza all’utilità della squadra. Persona di profondo fascino
Angela Gianolla assieme a Pierluigi Basso, a fianco “Angy” in palleggio poichè nella Lupe Basket ricopre il ruolo di playmaker
per spiccato carisma e personalità, si distingue anche fuori campo per valori etico-morali e atteggiamenti misurati, stimata per riservatezza e discrezione, esempio per le più giovani compagne, trainante per il gruppo e di grande fiducia e sicurezza per il coach Gianluca Abignente. È stata la splendida madrina d’eccezione al recente Premio
Panathlon Angelo Gabrielli a Cittadella premiata dai giocatori del Cittadella e da Pierluigi Basso, che prossimamente vorrebbe organizzare uno speciale incontro allo Stadio Tombolato con l’altro veneziano-doc Edoardo Gorini, ex-bandiera e vice-allenatore granata e uguale esempio di stile e correttezza nello sport e nella vita.
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Fincati pensa al futuro
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(V.P.) - La pena di Prato. E quindi? E quindi meno male che in cabina di guida c’è un proprietario come Enrico Fincati che raduna la ciurma e si abbandona a un liscio e busso epocale che non risparmia niente e nessuno. Con questi risultati: la squadra realizza che non può più sbarellare e piega subito il Correggio. Però va in pista col terrore addosso, gioca a malapena un terzo del suo potenziale e rischia l’osso del collo perchè a meno di 8’ dalla sirena eravamo 3-4 e dunque ci siamo capiti. Ma i capi non glissano e non lasciano passare la figuraccia, perchè quei 3 punti sciaguratamente mollati sono 3 punti sanguinosi coi quali oggi saremmo a una sola lunghezza dal terzo posto dei sogni e invece siamo a -4 dal Valdagno prossimo interlocutore a Ca’ Dolfin in un derby già spalle al muro. E già che ci sono rispondo qui a coloro i quali lo scorso anno mi accusavano, facendo leva evidentemente su un mare di scempiaggini, di adoperarmi per far fuori Giudice. Bene, nello scorso torneo ho criticato l’operato del coach e della squadra dopo quasi un mese e mezzo (tra febbraio e marzo) di continue randellate sulle gengive. Mentre stavolta ha puntato il dito su Belligio e i giocatori sin dal
primo rovescio irriguardoso. Significa forse che ce l’ho con Belligio? Macchè, vuol dire soltanto che m’inalbero tutte le volte che la gloriosa maglia giallorossa viene disonorata e taluni traguardi palesemente disattesi. Però all’occhio: mr.Sind sta approntando per l’anno che verrà una formazione da primissimi posti, con almeno un paio di ingressi da mille e una notte, un quintetto insomma per provare a imporsi subito. Tuttavia Fincati è un agonista, uno (e con lui l’altro socio di riferimento Nicola Franzoso) che non tollera nel profondo dell’animo di essere sbertucciato sulle piste di tutta Italia e che perciò anche nella stagione della cosiddetta transizione vuol essere ruggente e ringhiante. Sì, ma quanto ringhiante? Ringhiante da podio e non certo da quinto o sesto posto. Sicchè è indispensabile chiudere almeno tra i quattro al termine dell’andata (quei piazzamenti determineranno la griglia della Coppa Italia) e nel frattempo a Natale, nella finestrella di mercato proprio Fink ha promesso interventi in entrata e in uscita per calibrare e riequilibrare il roster. Intanto sbrigarsi e spicciarsi perchè sono e siamo tutti in ritardo sulla tabella di marcia. Per colpa di un’orrida serataccia.
7 dicembre 2014 - 7 il grande Sport le nostre big Basket Il monumento dello sport italiano è stato chiamato a rappresentare il Paese alla rassegna mondiale
Meneghin, testimonial all’Expo Dino Meneghin, monumento dello sport italiano, icona del basket nazionale ed europeo ma anche veneto, anzi bellunese di Alano di Piave con parenti a Domegge di Cadore. Insomma Dino Meneghin un nome e una garanzia di etica e onestà dello sport italiano e un nome e una garanzia quale prossimo ambasciatore di Expo 2015 la rassegna mondiale milanese incentrata sul tema dell’alimentazione. In base alla sua esperienza, quali attenzioni per l’alimentazione per uno sportivo? «L’alimentazione è alla base per la vita da atleta, sia di basso livello che di alto. Durante la mia esperienza agonistica ricordo che stavo molto attento alla qualità dei cibi che mangiavo e in un secondo momento anche alla quantità. Importante la scelta, condivisa con il medico della squadra sia dei cibi nella prima colazione così come a pranzo e cena. Mai abbondanti ma di qualità e senza condimenti». È stato questo il suo segreto per una carriera così lunga? «Penso che anche senza fare sport è importante avere una buona alimentazione. Poi se uno produce degli sforzi notevoli, come nel caso di un atleta è ancora più fondamentale avere una buona alimentazione». Dopo l’attività sportiva ha continuato a prestare attenzio-
Insieme a lei come ambasciatore è stato nominato anche Gallinari che sta giocando in Nba; lei ha avuto l’occasione di andarci ma non ci è andato, qualche rimpianto? «Molti rimpianti. Era il 1974 quando ho avuto l’opportunità di andare in America a giocare ma non se ne fece nulla. Allora non c’erano europei come ora che giocavano in Nba e nonostante le richieste non se ne fece nulla. State certi però che la prossima occasione non me la farò sfuggire…». Campionato italiano di basket: Venezia e Reggio Emi-
ne all’alimentazione? «Appena smesso mi sono un pochino lasciato andare. Infatti il primo anno dopo il mio abbandono dell’attività agonistica ho messo su quindici chili. Allora mi sono imposto il controllo sull’alimentazione e ora sono contento perché non faccio nessuna fatica e ci sono abituato». Quanto è importante il dietologo per l’attività sportiva? «C’è da fare una distinzione tra attività sportiva professionistica e mi riferisco alla serie A nel basket o nel calcio dove siamo a livelli iperprofessionistici e le altre categorie o attività sportive minori. Nel primo caso è importante il dietologo perché sforzi intensi, stressanti e prolungati hanno bisogno di un recupero particolare. In tutti gli altri casi a mio avviso è superfluo. Basta fare un po’ di attenzione, magari consultare il medico di base e penso che possa essere sufficiente». Cosa significa per lei essere stato nominato ambasciatore Expo 2015? «Vedere accostato il mio nome a fianco di altri personaggi famosi in altri settori non può che farmi piacere. È un riconoscimento alla mia carriera ma anche un po’ alla mia milanesità acquisita. E poi rappresentare il mio Paese e il mio sport in una rassegna globale come l’Expo mi riempie d’orgoglio».
lia in testa, livellamento in basso? «No, non penso. Storicamente la forza del basket in Italia è sempre stata nelle società di provincia. Infatti a parte Milano e Roma le altre realtà sono tutte medio piccole ma con una grande passione ed un gran fervore. Basta vedere Varese, Cantù e poi mettiamoci anche Venezia e reggio Emilia appunto». Il suo piatto preferito? «Costicine di maiale con polenta bianca. Ma lo mangio solo due o tre volte l’anno». Gabriele Zanchin
HOCKEY GHIACCIO
L’Asiago saluta la Coppa e si rituffa in campionato
Ci siamo!
Perché siamo differenti. L’Asiago Hockey 1935 esce di scena, eliminato dal Milano che, bissando il successo ottenuto all’Odegar, centra l’accesso alla Final Four di Coppa Italia. Come Gara 1, anche Gara 2 è stata una partita equilibrata e avara di marcature, chiusa in parità nei tempi regolamentari. Stavolta non sono stati necessari i tiri di rigore, a decidere è stata la giocata di Nicola Fontanive che ha bucato Vincenzo Marozzi al supplementare. Con un solo risultato utile per “rimanere in vita”, l’Asiago è sceso sul ghiaccio del Pala Agorà con la stessa formazione di gara uno (assenti gli infortunati Andrea e Michele Strazzabosco in difesa, Kevin DeVergilio in attacco e Tayler Carnevale il cui debutto è nuovamente slittato) e con
più di qualche giocatore in non perfette condizioni fisiche. Nel frattempo l’Asiago Hockey ha annunciato l’avvio di una nuova partnership con la Poli Medica Altopiano. Si avvicina a grandi passi infine l’appuntamento con il mondiale Under 20. Gli azzurrini, dopo aver affrontato il torneo delle Quattro nazioni conUngheria, Francia e Slovenia, guidati dall’allenatore Erwin Kostner, hanno condotto un test molto importante in preparazione ai prossimi Mondiali Under 20 Division I - Gruppo A, in programma dal 14 al 20 dicembre 2014 ad Asiago e che vedrà sul ghiaccio, oltre all’Italia, anche Norvegia, Lettonia, Bielorussia, Austria e Slovenia.
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A Cassola la festa provinciale, omaggio all’annata del club di casa La festa provinciale dell’atletica leggera torna a Cassola, per la precisione all’auditorium Vivaldi di San Giuseppe, alcuni anni dopo. L’appuntamento annuale di inizio anno, con il quale si fanno i “riassunti” della stagione precedente valorizzando i talenti, soprattutto giovanili delle categorie promozionali, e assegnando simbolici premi, organizzato dal Comitato Provinciale della Fidal presieduto da Luigi Cerin, sarà sabato 17 gennaio alle 17.30. Un paio d’ore di premiazioni, racconti, filmati e musica, che si concluderanno con un semplice rinfresco. La festa è un po’ un omaggio all’annata molto buona vissuta dal club di casa, il Gs Marconi, che con i suoi atleti ha vissuto bellissime cose: dalla finale regionale delle squadre Ragazzi (U13), a quella dei Cadetti (U15) ai primissimi posti nel Veneto, dalla doppia vittoria del titolo regionale a squadre di prove multiple Cadetti e Cadette ai due titoli italiani, un argento, un quinto e un sesto posto ai campionati tricolori di Borgo della stessa categoria. Il team grigioarancio poi ha visto altri exploit con gli atleti “grandi”, tesserati per la collegata AV Despar/Frattin Auto, da Beatrice Fiorese plurivincitrice in Italia e argento alle Olimpiadi giovanili, al trio Fiorese Parolin Strati per il quinto posto d’Italia delle donne a squadre in serie A, ai sette under 18 titolari delle due squadre che hanno vinto lo scudetto uomini e il bronzo donne alla finale di Imola. Saranno proprio gli atleti assoluti di serie A, dall’Under 18 alla squadra assoluta, a fare da testimonial alla manifestazione, come incoraggiamento ai più giovani che si stanno impegnando in questo sport. La Fidal intanto non ha ancora diramato i nomi degli atleti dei club di ogni parte della rovincia che verranno chiamati sul palco. Nel numero di gennaio li pubblicheremo tutti.
7 dicembre 2014 - 8 Volley B2 Il factotum del Bassano di coach Poletto vorrebbe una tifoseria più ampia altri sport
Signor rivuole il pubblico
Salvezza e crescita dei giovani. Erano questi gli obiettivi che si erano posti in casa del Bassano Volley in questa stagione agonistica e che, giunti a un terzo del campionato, sembrano essere già a buon punto. Certo, è ancora troppo presto per stilare bilanci definitivi, ma il team guidato da Diego Poletto pare aver imboccato la retta via. «Abbiamo utilizzato tanti ragazzi giovani – attacca Fiorenzo Signor, factotum del volley maschile bassanese – a cominciare dal libero Mirco Busatta e dalla banda Fabio Bordignon, che sono due ragazzi under 19 cresciuti nel nostro vivaio, per passare poi ai vari Matteo Finco, Federico Comacchio e Giacomo Rampin che hanno da poco superato i vent’anni. Il buon comportamento di questi giovani ci riempie di orgoglio e ci fa ben sperare per il futuro, dandoci la speranza di portare avanti un progetto che intende riproporre il volley bassanese a buoni livelli ancora per molto tempo». E che ben si sono integrati con i “senatori”… «L’apporto di Eros Guarise, Pietro Ioppi e Giacomo Osellame è di primaria importanza, sia in termini di esperienza sia di sostegno nei momenti difficili. Inoltre, sono andati a costituire con i ragazzi più giovani un gruppo ideale, in cui si respira un bel clima e dove tutti sono motivatissimi e desiderosi di impegnarsi a fondo e dare il massimo per la squadra». E i risultati, nonostante qualche punto la-
sciato per strada, non tardano ad arrivare… «Finora il bilancio è senza dubbio positivo, anche se abbiamo lasciato per strada qualche punto a formazioni che sulla carta ci erano inferiori. D’altra parte, abbiamo conquistato punti contro squadre che in classifica ci precedevano di molto, come avvenuto ad esempio nella vittoria conquistata sul parquet della Piera Martellozzo Cordenons o in casa contro la Bibione Mare. A conti fatti, dunque, abbiamo i punti che meritiamo». Anche la terza piazza in classifica non è certo da buttare… «Sarebbe ideale mantenerci nella metà alta della graduatoria fino alla fine del torneo, ma sappiamo che non sarà un’impresa facile. Per il momento quindi ci accontentiamo di questo buon inizio di campionato, a cui vanno aggiunti i buoni risultati che stanno conquistando le varie formazioni del nostro settore giovanile, a cominciare dai ragazzi che stanno affrontando il campionato di serie D». Per concludere, cosa manca ancora al Bassano Volley? «Tralasciamo il discorso relativo agli sponsor – conclude Signor – e parliamo del pubblico che non è ancora così numeroso come vorremmo. Certo, giocare il sabato sera non ci facilita, ma abbiamo dovuto fare questa scelta per lasciare spazio anche al Bruel femminile e alla Luparense di calcio a cinque. Spero però che i tifosi tornino a seguirci, magari sulla scia di qualche bel risultato…». Stefano Cirillo
CALCIO A 5 SERIE A
La Luparense punta in alto con Fernandez Stefano Zarattini e Julio Fernandez. Sullo sfondo la foto dello scudetto 2012
La Luparense Calcio a 5 ha affidato la guida tecnica della prima squadra a Julio Fernandez Correa. Un ritorno in biancazzurro per l’allenatore spagnolo che aveva guidato il club più titolato d’Italia tra il 2010 e il 2012 conquistando proprio nella sua ultima annata il 4° titolo italiano del club. «Sono felice di essere tornato in Italia e alla Luparense, è una bella sfida per me e per la società», ha dichiarato. Nato a San Ciprian in Spagna il 5 aprile del 1961, Fernandez da giocatore è stato portiere e capitano della nazionale spagnola. 17 anni in Division de Honor, 2 volte vincitore della Liga con il La Coruna, 3 Coppe di Spagna, e una carriera da allenatore iniziata nell’annata 1999/2000: la gavetta tra Divi-
sion de Plata (Santiago, Coinasa Coruna, Caloto Lugo) e Division de Honor (O’Parrulo Ferrol), e poi lo sbarco in Italia nel 2007, al Carrè Chiuppano, e poi all’Arzignano (2009/2010). Alla Luparense dal 2010/2011 centra il 2°posto in Serie A e la semifinale playoff al primo anno. Nella stagione seguente arriva in finale di Coppa Italia e vince lo Scudetto. Nel 2012/2013 subentra a Sylvio Rocha sulla panchina della Marca Futsal conquistando il suo secondo Scudetto da allenatore, in una finale infuocata proprio contro la Luparense, di Colini. La sua avventura nella società di Castelfranco Veneto si conclude nel dicembre 2013 per effetto del ridimensionamento e successivo sciolgimento della società.
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il grande Sport
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ciclismo
Breganze Millenium Il presidente traccia il bilancio della stagione
Zattera: «Che annata» Al secondo anno di presidenza ha centrato con le sue atlete quasi tutti gli obiettivi di maggior prestigio mondiale. Federico Zattera, numero uno e presidente di Breganze Millenium guarda con fierezza alla stagione 2014. Un tricolore, un titolo europeo, una medaglia d’oro olimpica, un argento mondiale su strada. Sono solo alcuni degli emblemi di una stagione da incorniciare. In mezzo tante vittorie in lungo ed in largo per l’Italia. «Due anni fa mi proposero di raccogliere un testimone importante – racconta Zattera, vicentino ed imprenditore nel settore tessile – come quello della presidenza di una società di ciclismo, quella femminile di Breganze, che dal 1996 in avanti aveva già lasciato segni importantissimi nell’attività giovanile del movimento a livello nazionale. Un anno di pausa per ripensare e riprogettare il gruppo, dalla prima squadra al vivaio. La consapevolezza che avrei dovuto ripartire con i collaboratori più stretti e fidati con la giusta umiltà. Non fu una partenza semplice ma riuscimmo a riaggregare un pool di sponsor, aziende che hanno sposato il nostro progetto sin dall’avvio. Su tutte Wilier Triestina. Con Davide Casarotto ed Adelmo Meneguzzo è stata ricostruita l’area tecnica, dal presidente Giorgio Pigato e da tutto il suo direttivo sono giunti consigli preziosi». Pochi concetti ma chiari nella filosofia di squadra di Zattera. «Faticare divertendosi cercando di trarre dal gruppo le giuste mo-
tivazioni per aggregare la squadra, condividendo obiettivi e perseguendoli con tenacia. Ecco la sintesi del nostro lavoro, come dirigenti di società, che abbiamo cercato di trasferire alle nostre ragazze».
Tante sono le soddisfazioni lungo i mesi più intensi della stagione. Tutti centrati, soprattutto con le “due Sofie”, Beggin e Bertizzolo, come le chiama il presidente Zattera. Dal campionato italiano “emozionante, una grande giornata” al campionato europeo
FESTA DELLA FRATELLANZA
Salf Granata Club da Godi per celebrare il Cittadella
La “14^ Festa della Fratellanza” organizzata mercoledì 19 novembre dal Salf Granata Club (festa del 2° compleanno) del presidente Silvano Birollo al ristorante Da Godi a Fontaniva ha avuto più presenze dello scorso anno, nonostante il momento sfavorevole del Cittadella. C’erano i vertici granata, dal presidente Andrea Gabrielli con la moglie Fabiola, al vice Giancarlo Pavin, Mauro Michelini, Stefano Marchetti (originario da Fontaniva) Claudio Foscarini (festeggiato per il 56° compleanno), Edoardo Gorini, altri collaboratori, parecchi calciatori e tanti tifosi dei tredici club granata, fra i quali oltre una decina de “I Love Citta”, un club che promuove molte iniziative di
solidarietà. Perché questo era il tema della serata con la cena solidale Pro Fratres, una cooperativa che segue i diversamente abili, e una bella lotteria ben diretta da Giovanni Rebellato. Oltre a realtà sportive e storici dirigenti della Salf nella “Festa dei 40 anni dalla fondazione”, erano presenti altri gruppi sensibili al sociale, come il gruppo missionario di Fontaniva, il presidente onorario Enrico Sambo, il fratello di Suor Rosalba Battistella, rappresentanti delle istituzioni con il parroco Don Gianni e l’assessore allo sport Riccardo De Franceschi. “Le diversità in sinergia sono una ricchezza” è stato sottolineato presentando la bandiera olimpica issata alla parete della sala.
“sofferto, vissuto, con una bellissima volata della Bertizzolo” passando per le Olimpiadi Giovanili della Beggin “il traguardo più alto per un giovane sportivo e per tutti il nostro lavoro”, senza dimenticare le gioie sui traguardi di San Giorgio in Perlena “grande giornata, con il successo in casa che ha sempre un sapore particolare”, Sarnonico “tripletta storica e dominio assoluto”, Malo “doppio successo con la Beggin che si è anche laureata campionessa regionale”, Bottanuco “con un finale emozionante e dominato dalle nostre”. E sul mondiale di Ponferrada «intanto esserci con due nostre ragazze è stato già un bel traguardo. Il podio della Bertizzolo è stato uno dei momenti più emozionanti del 2014». Un pensiero particolare Zattera lo riserva il successo di Francesca Strozzo a Racconigi «perché dimostra ancora una volta l’alto concetto di squadra che ci ha accompagnati, alle vittorie dell’esordiente Carlotta Zanin, potente in volata e spettacolare nei finali affollati. Saprà farsi valere anche nel 2015, ed Elisa Dalla Valle, pronta ad entrare in prima squadra con Casarotto e le altre junior nel 2015 dopo le belle vittorie di quest’anno». Un riconoscimento particolare Zattera lo dedica ai suoi collaboratori «fondamentali nel definire programmi e realizzarli con passione e dedizione, senza i quali non sarebbe possibile disputare una stagione così impegnativa come è stata quella delle junior».
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Vc Tombolo in festa per i suoi 40 anni
Il Vc Tombolo, presieduto da Angelo Berno, ha festeggiato domenica 30 novembre nella tradizionale sede dell’hotel ristorante Rometta di Cittadella il 40° di fondazione (sorto giusto il 29 novembre 1974) e già anticipata al Gala di Premiazione del Trofeo Internazionale Grand Prix Città Murata lo scorso 16 ottobre al Municipio di Tombolo. Con tutto lo staff dirigenziale e tecnico sono intervenute autorità, dirigenti federali, personaggi sportivi, per onorare la società leader territoriale al vertice agonistico-organizzativo e ospiti la giovane ciclista cittadina Martina Marchetti del Breganze Millenium con la compagna protagonista stagionale Sofia Bertizzolo. Uno splendido video-fotografico di Alberto Zonta e Ennio Lago ha riassunto la gloriosa storia del sodalizio, sorto da un gruppo di appassionati (tra cui il presidentissimo AS Cittadella Angelo Gabrielli con cui vige un datato gemellaggio). L’albo d’oro della società ricco di coppe
e trofei si fregia della Medaglia di Bronzo del presidente della Repubblica, Stella di Bronzo Coni, Stella d’Argento Fci. L’organigramma è composto dal vice-esecutivo Sergio Pivato, segretario Amedeo Pilotto, consiglieri Bruno Pilotto, Luca Mattietti, Antonio Beghetto, Aldo Stragliotto, Maurizio Pilotto, Gilberto Pivato, Andrea Andretta, Mauro Simonetto, Fabio Bergamin, Paolo Poggiana, Massimo Zorzi, Giuliano Mognon, Referenti Manfredo Dorella e Andrea Pivato, Direttori Sportivi Giuliano Mognon e Mario Simonetto. Direttore di organizzazione e pubbliche-relazioni Pierluigi Basso. Di rilievo da 13 anni il Trofeo Internazionale Grand Prix Città Murata. Importante la collaborazione di questi anni coi Comuni di Cittadella e Galliera Veneta e i due referenti allo sport Francesco Pozzato e Paolo Bianco sviluppando eventi di successo come la classica Alta Padovana Tour Villa Imperiale e molteplici riunioni di grande sport nelle sedi municipali.
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il grande Sport ciclismo Ciclismosicuro.it Riconoscimento al 40enne di Campese CICLOAMATORI
Simone Temperato premiato in Toscana Ciclismosicuro.it è il sito dedicato a Thomas Casarotto, Nicola Pirolo e Tommaso Cavorso, giovani ciclisti che hanno perso la vita. E’ nato su iniziativa degli scledensi Enzo Casarotto e Stefano Retis, insieme ad Ania Casarotto (la sorella di Thomas) per affermare l’importanza dell’articolo 9 del Codice della Strada, spesso bypassato e trascurato dagli automobilisti, sulla sicurezza in occasione di manifestazioni e attività sportive. Ciclismosicuro.it ha istituito un premio per dare visibilità a questa tematica di interesse ca’piotale per tutti i ciclisti, ma non solo. E stavolta la fama di Simone Temperato alias “Magico Tempe”, il funambolo che compie le sue imprese scalando le montagne in impennata e con una sola ruota, è uscita dai confini veneti: a Calenzano in Toscana il quarantenne di Campese di Bassano del Grappa ha ricevuto proprio il premio “Ciclismosicuro.it” dalle mani di Marina Romoli e da quelle di Marco Cavorso, un genitore che nel 2010 ha perso un figlio di 13 anni mentre si allenava a Rufina, e da quelle di Saverio Carmagnini, l’anima del Giglio d’Oro giunto quest’anno alla 41. edizione. “E’ stata una forte emozione ricevere questo premio straordinario in un evento considerato tra i più importanti d’Italia dice Temperato - ed è il miglior modo per finire il 2014 , che per me è stato un anno ricco di successi ad eventi a cui ho parteci-
pato. Mi riferisco alla partecipazione al Giro d’Italia, al Giro del Trentino oltre che ai nuovi record come la scalata al Monte Grappa pedalando all’indietro. Ringrazio chi mi ha coinvolto nel progetto di ciclismosicuro.it, che ha la prerogativa di far conoscere e divulgare l’articolo 9 del codice della strada, ignorato dai più e scarsamente applicato da parte degli utenti della strada. Questo premio è il coronamento di dieci anni di fatiche e sacrifici, un riconoscimento che mi dà sicuramente più stimoli per continuare a sorprendere e a far divertire il pubblico e gli appassionati di ciclismo anche nel futuro”. Con Temperato sono stati premiati l’esordiente Leonardo Brunetti con il memorial Tommaso Cavorso, Edoardo Affini (Contri Autozai) il miglior Juniores della stagione e campione europeo
in carica, la famiglia di Alfredo Martini, il campione del mondo Michal Kwiatwoski e Nairo Quintana (per delega,) il trentino di Borgo Valsugana Matteo Trentin e Vincenzo Nibali, che ha vinto il premio principale quale miglior professionista dell’anno e per la vittoria al Tour. Il Giglio d’Oro è giunto alla 41. edizione ed è una premiazione internazionale patrocinato dalla stampa sportiva toscana Ussi. Presenti alla manifestazione numerose testate televisive e giornalistiche e tra gli ospiti gli ex professionisti Francesco Moser, Roberto Poggiali, Fabrizio Fabbri, Paolo Alberati, i rappresentanti di Raisport Alessandro Fabretti e Gigi Sgarbossa, Federico Borselli del Team Astana e i familiari di Alfredo Martini e di Gastone Nencini con Francesco Pancani che con Antonio Mannori ha condurre l’evento al Meridiana Country Hotel di Calenzano. (Ec) Foto di Enzo Casarotto: Temperato premiato anche da Marina Romoli a Calenzano
7 dicembre 2014 - 10 NEI 7 COMUNI
Asiago e Trentino Minuzzo, anno la Granfondo da incorniciare sulle gare lunghe cambia pelle Conclusa la stagione agonistica, è tempo di bilanci per il corridore marosticense Paolo Minuzzo, classe 1986, che gareggia nella categoria junior dei cicloamatori. Portacolori del Team LegendMiche-LGL, specialista dei percorsi lunghi delle Granfondo, vincendo la Gf dei Templari e aggiudicandosi la prima edizione del circuito Alé Challenge che in otto gare ha portato i ciclisti a pedalare tra le province di Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige, ha affermato il suo valore e si è confermato tra i più forti atleti a livello nazionale. Una stagione che lo ha sempre visto nelle parti nobili delle classifiche, collezionando anche 7 vittorie di categoria oltre a numerosi piazzamenti di rilievo. Tra i vari risultati di prestigio della stagione appena conclusa ricordiamo le ottime prestazioni alle Gf di Firenze, Gf Cassani, Gf Liotto, Gf Fi’zi:k,Gf del Centenario, Gf Cunego, Gf Pinarello, Gf Charly Gaul, Gf Avesani e Gf delle Bregonze. Si conferma sempre tra i protagonisti alla Gf Nove Colli, gara principe del settore che anche quest’anno ha raggiunto i 12.000 iscritti in rappresentanza di 47 nazioni, dove ha ottenuto un prestigioso 4. posto di categoria. Per Paolo Minuzzo è stata un’altra stagione da ricordare, con oltre 20 Granfondo disputate, giusto premio per la sua costanza negli allenamenti e per la passione che dimostra verso questo sport.
La nuova Granfondo Asiago, nel 2015, attraverserà in lungo e in largo i 7 Comuni permettendo ai granfondisti di godersi gli scorci delle contrade, dei borghi e dei paesaggi di quello che è l’Altopiano più esteso d’Italia e uno dei più ampi d’Europa. La granfondo, in programma domenica 28 giugno, è stata inserita all’interno delle celebrazioni per il Centenario della Grande Guerra con la gara che toccherà molti dei luoghi teatro di battaglie durante il primo conflitto mondiale e si concluderà nella scenografica cornice del Sacrario Militare di Asiago. Nei primi chilometri si transiterà a Canove di Roana, dove ha sede il Museo Storico della Grande Guerra, ma i granfondisti passeranno anche da località come il Rifugio Barricata ai piedi del Monte Ortigara, il cimitero di guerra di Stoccareddo o Forte Lisser, per citarne solo alcune. Gli itinerari, inoltre, accompagneranno i granfondisti fra boschi, prati e pascoli, con l’attraversamento di una zona dall’indiscusso fascino ambientale come la Piana di Marcesina. I percorsi saranno una vera e propria vetrina per l’Altopiano di Asiago Sette Comuni, con due proposte adatte a tutti i tipi di granfondista. Il “mediofondo”, infatti, misura 97 km e presenta un dislivello di 1580 metri, mentre il più impegnativo “granfondo” propone una distanza di 140 km e 2800 metri di dislivello e include anche uno sconfinamento in Trentino, prima di risalire sull’Altopiano superando i tornanti che portano dalla Valsugana sino al Rifugio Barricata. Si partirà da Asiago in direzione Camporovere per rientrare ad Asiago dopo un anello di pochi chilometri. La discesa in direzione Conco farà da preludio alla salita di Rubbio, per poi proseguire su continui saliscendi verso Foza e il bivio fra i due tracciati: qui il mediofondo “attaccherà” la salita di Monte Lisser per giungere nella piana di Marcesina e ridiscendere verso Gallio e il traguardo, mentre il granfondo sconfinerà, come detto, in Trentino per poi riunirsi all’itinerario più corto nel finale. La gara, organizzata dall’Asd Racing 2015 di Piero Casalatina, è la quinta delle sette tappe del celebre Alé Challenge. A breve sarà online il sito web www.granfondoasiago.it
AL VELODROMO MERCANTE
Auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo a tutti gli sportivi
Bici Tandem, sui pedali la grinta dei non vedenti
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“Bici Tandem”, evento alla prima edizione dedicato ai disabili della vista, è andato in scena al velodromo Mercante di Bassano, organizzato dall’associazione che prende il nome dell’impianto sportivo, guidata da Rino Piccoli. Il Gruppo Ciclistico Non Vedenti di Vicenza è giunto con sei equipaggi e altrettanti sono stati schierati dalla Squadra Non Vedenti di Treviso. Molti degli atleti hanno provato, con le loro guide, per la prima volta l’anello del velodromo e traspariva forte l’emozione nel salire le ripide sopraelevate. Il brutto tempo ha concesso una tregua così gli atleti, dopo aver fatto la debita confidenza della pista, hanno potuto inanellare giri su giri a velocità via via crescente. A girare con la sua guida, la pluricampionessa olimpica Silvana Valente che ha inaugurato il meeting, bici tandem ultimo modello con tecnologie avanzate,che si contrapponevano ad altre che “portavano” con orgoglio il peso
degli anni. A dominare su tutto, però, un entusiasmo e un amore per la bici, unito a un autentico spirito sportivo. Alla fine della kermesse è seguita una simpatica riunione: il Rotary Club cittadino, capitanato dal presidente Alberto Calsamiglia, ha donato un tandem nuovo fiammante, preparato per l’occasione da Michele Cavalera, titolare della omonima fabbrica di cicli, al presidente Piccoli. Il vicesindaco Campagnolo ha portato il saluto dell’amministrazione comunale e Cipriano Chemello ha ricordare con Giuseppe Beghetto gli anni d’oro del ciclismo su pista. Molto soddisfatti anche Ferronato della Usl 3 settore disabilità e Sartorato, presidente del Gruppo Sportivo Non Vedenti di Treviso. Silvana Valente ha lanciato un appassionato invito a tutti gli appassionati affinchè diventino guide per tandem, dando la possibilità a delle persone disabili della vista di provare le emozioni che la bici offre.
7 dicembre 2014 - 12 il grande Sport riconoscimenti Profitto e sport Ecco i 40 studenti atleti del Bassanese premiati per i risultati agonistci e scolastici. Oltre 100 in lizza
Con il Panathlon doppiamente bravi
Il premio Panathlon Bassano Profitto Scolastico e Sportivo ha visto 9 ragazzi premiati nelle medie inferiori e 21 nelle superiori con autentiche eccellenze e con 11 campioni d’Italia di categoria. La cerimonia, con la presidente del Panathlon Ivana Moresco, il presidente di giuria Gianpi Zanata, gli assessori Oscar Mazzochin e Giovanna Ciccotti, e il testimonial Ezio Glerean, già coach a Cittadella e Bassano, ha visto il teatro Remondini gremito. Premio tutto al femminile fra le scuole superiori con l’ex aequo di due campionesse di razza, Sofia Bertizzolo (ciclismo, Millenium Breganze: campionessa europea e vicecampionessa mondiale junior) e Beatrice Fiorese (atletica, Gs Marconi Cassola/Atletica Vicentina Frattin Auto: argento olimpico e bronzo ai trials europei) che hanno letteralmente spazzato via la concorrenza. Ecco tutti i premiati. 1. ex aequo, Sofia Bertizzolo, ciclismo, Da Ponte, media 7,45, 2. ai campionati del mondo ciclismo su strada in Spagna, 1. ai campionati europei in Svizzera, 1. ai campionati italiani su strada a Varese, 1. ai campionati italiani su pista, 2. ai campionati italiani crono donne juniores. 1. ex aequo, Beatrice Fiorese, atletica leggera, Brocchi, media 6,80, 2. nel salto in lungo alle Olimpiadi di Nanchino in Cina, 8. nei 100 metri ai mondiali studenteschi di Brasilia, 3. nel salto in lungo al trials europeo di Baku in Azerbajgian, maglia azzurra con un secondo posto nella staffetta nelle gymnasiadi di Brasilia, campionessa italiana di tetrathlon e lungo.
Il gruppo dei partecipanti delle superiori e delle medie
3. Edoardo Francesco Faresin, ciclismo, Brocchi media 8,60, 3. nella graduatoria assoluta della categoria allievi. 4. Amar Kasibovic, atletica leggera, Brocchi, media 8,8, campione d’Italia nel pentathlon individuale. 5. Davide Guidolin, nuoto, Brocchi, media 8,60, primo nella classifica generale italiana di categoria. 6. Gabiele Carli, nuoto, Brocchi, media 8,60, primo nella staffetta 4x100 sl con la nazionale. 7. Andrea Lobba, nuoto, Brocchi, media 9,10, giovane promettente del nuoto paralimpico. 8. Gloria Gollin, atletica leggera, Remondini, media 7,69, campionessa italiana di lungo agli Stu-
denteschi. 9. Franco Pesavento, triathlon, Einaudi, media 7,9, campione italiano di duathlon. 10. Gio Maria Tessarolo, pattinaggio artistico a rotelle, Brocchi, media 3, 1. al trofeo internazionale città di Oderzo. 11. Lisa De Martini, arrampicata sportiva, Da Ponte, media 7,7, 2. al campionato italiano. 12. Edoardo Moresco, mezzofondo e corsa in montagna, De Fabris, media 8,10, 1. nel cross internazionale a San Vittore.
13. Andrea Marin, atletica leggera, Da Ponte, media 7,20, campione italiano di salto con l’asta. 14. Gianfranco Biasion, ciclismo, Da Ponte, media 6,91, 1. nel campionato italiano cronometro quartetto di Bergamo 15. Serena Bordignon, atletica, Brocchi, media 8,5, campionessa regionale del disco. 16. Lisa Signori, canoa slalom, Remondini, media 6,83, 4 volte campionessa italiana nel K1. 17. Michael Caregnato, tiro a volo, Scotton, media 7,08, 1. al
campionato italiano di trap. 18. Lucreazia Tosin, nuoto, New Cambridge, media 6,75, 2. ai campionati italiani di fondo. 19. Elisa Dalla Valle, ciclismo, Da Ponte, media 8, prima e seconda nelle gare nazionali di Parma e Ancona. 20. Riccardo Miglietta, atletica, Brocchi, media 8,3, 6. ai campionati italiani nel salto in alto. 21. Edoardo Zambotto, arti marziali, Da Ponte, media 8,1, 3. nel kumite all’internazionale di Lubiana, 1. a squadre regionale.
Nelle scuole medie inferiori hanno dettato legge Francesca Crestani, Stella Zambolin e Beatrice Bonato. Ecco la classifica. 1. Francesca Crestani, atletica e triathlon, Ic Marostica, voto 8, 1. nella finale nazionale campestre a Grosseto, 1. nel campionato italiano di triathlon e in Coppa Italia. 2. Stella Zambolin, atletica, Ic Mussolente, voto 9, medaglia d’oro nei 1000 metri e nei 1200 siepi al campionato italiano di società, campionessa regionale nelle siepi e 5. posto ai campionati italiani. 3. Beatrice Bonato, atletica, Ic2 Bassano, voto 10, 4. negli 80 ostacoli a Rossano, 1. assoluta nell’alto nelle gare provinciali. 4. Emma Peron, atletica e calcio, Ic Marostica, voto 9, campionessa italiana nei lanci Studenteschi, prima nei campionati provinciali di calcio a 5. 5. Alessandra Moro, atletica, Ic3 Bassano, voto 10 e lode, 3. nella staffetta 3x1000 al campionato provinciale di Valdagno. 6. Samuel Campana, atletica, Ic Rosà media del 10, 6. nel campionato provinciale di salto in lungo, 6. al campionato provinciale negli 80 mt. 7. Marco Todesco, atletica, Ic Cassola, voto 9, 7. posto regionale nel triathlon, medaglia d’oro nel getto del peso, medaglia d’oro in salto in alto. 8. Katia Novello, nuoto, Ic1 Bassano, voto 9, 3. nella staffetta 4x200 stile libero ai campionati nazionali giovanili. 9. Pietro Bonamin, golf, Ic Marostica, voto 8, 1. under 14 al trofeo federale di Mogliano, 1. nel campionato Triveneto.
Alta Padovana I panathleti premiano i “loro” ragazzi che si sono distinti
Anche a Cittadella sfilano gli atleti A Villa Rina di Cittadella protagonisti gli atleti under 14 - under 20 del Cittadellese al terzo Premio Panathlon Angelo Gabrielli organizzato dalla sezione di Cittadella presieduta da Jonny Moletta e sostenuto dalla famiglia Gabrielli (presenti i fratelli Piergiorgio, Andrea, Margherita, Mariangela e famigliari). Sono stati premiati gli atleti in base ai risultati nel biennio e ai curricula scolastici. La commissione del premio era presieduta da Carlo Rizzardi. Queste le società e gli atleti presentati al premio: Asd Fila San Martino Lupe Basket con Claudia Amabiglia e Francesca Beraldo; Asd Breganze Millenium-Ciclismo con Marika Campagnaro e Martina Marchetti; Bici Sport Tezze sul Brenta Ciclismo con Moreno Marchetti (segnalazioni ciclisti-
Un momento delle premiazioni cittadellesi, qui sopra il momento clou: la targa a Ilaria Cusinato
che in collaborazione col Veloce Club Tombolo); HP Cittadella Hockey inline con Filippo
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Grancara e Alessandro Palliotto; Centro Ippico Ponte Alto con Lucrezia Brugnaro; US Grantorto Hockey su prato con Clarissa Giaretta e Michele Bandiera; Karate Galliera Veneta con Alberto Simioni; Team Volley Galliera Veneta con Paola Egonu; Asd Centro Nuoto Cittadella con Ilaria Cusinato; Asd Atletica Galliera Veneta con Elena Mancuso; Asd Polisportiva Salf Altopadovana Fontaniva con Sofia De Poli; Circolo Tennistico Cittadellese con Giulia Bizzotto e Alessia Cecchele; AS Cittadella Calcio con Pietro Zonta. Sono stati dapprima premiati quattro atleti pari merito al 2° posto: per il basket Francesca Beraldo, la più giova-
ne atleta aver segnato punti nel campionato di serie A Basket femminile; per l’hockey Alessandro Palliotto, il più giovane portiere di seri A; per il karate Alberto Simioni, primo posto ai campionati Italiani assoluti Fikta categoria Kata individuale e quarto posto a squadre; per il volley Paola Egonu, per aver realizzato l’ultimo punto con la nazionale italiana contro la Rep. Ceca. Quindi è stata chiamata sulpalco Ilaria Cusinato del Centro Nuoto Cittadella, premiata come prima assoluta per i diversi titoli nazionali e il quinto posto agli Europei di categoria, oltre ad alcune medaglie d’oro alla manifestazione internazionale di Mosca. I premi speciali ad atleti locali in associazioni fuori territorio: 3. posto per il ciclismo a Moreno Marchetti, primo nella classifica generale italiana Fci, oltre ad essere campione italiano di crono
su strada, campione italiano di inseguimento individuale su pista con buoni risultati scolastici; 2. posto per l’equitazione a Lucrezia Brugnaro, storico il suo quinto posto a squadre con il Team Italia agli Europei. Frequenta il liceo artistico Fanoli di Cittadella con la media del 7; 3. per il ciclismo Marika Campagnaro, residente a San Giorgio in Bosco: a squadre ha vinto i campionati europei e i Giochi Olimpici giovanili a Nanchino, oltre ad avere una media scolastica superiore al 9: frequenta il quinto anno al Girardi di Cittadella. Durante la cerimonia sono stati proiettati due fialmati, uno curato da Enzo Simonetto con tutte le immagini delle squadre e degli atleti, un altro realizzato da Jonny Mole sulla figura indimenticabile di Angelo Gabrielli, imprenditore e presidentissimo fondatore dell’AS Cittadella Calcio 1973. Il club granata era
presente con il vicepresidente Giancarlo Pavin, il dg Stefano Marchetti, l’ad Mauro Michelini, l’allenatore Claudio Foscarini, i giocatori Andrea Pierobon, capitan Michele Pellizzer, il bomber Claudio Coralli. Ha presentato Pierluigi Basso coadiuvato dalla “madrina” Angela Gianolla, campionessa del Fila Lupe Basket San Martino, omaggiata dai giocatori del Cittadella. In sala alcuni grandi campioni, olimpici, iridati, europei, tricolori: Giuseppe Beghetto, Miguel Martinez, Cristiano Citton, Flavio Miozzo, Danilo Mason, Giancarlo Pasinato. Sono intervenuti oltre a Moletta e Rizzardi, l’assessore allo sport Francesco Pozzato, Piergiorgio e Andrea Gabrielli. «Forse voi non ve ne rendete ancora conto, ma siamo molto fortunati – ha detto Angela Gianolla ai ragazzi –. I legami che si creano nell’ambiente dello sport, tramite la fatica, le vittorie e anche le sconfitte, sono i più forti che potrete mai costruire, e ve li porterete dentro per tutta la vita. Tenete duro e non vi allontanate mai dallo sport, indipendentemente dal livello a cui lo praticate ».
7 dicembre 2014 - 13 il grande Sport altri sport Rugby Le “vecchie glorie” in campo per ricordare il fondatore bassanese MOTORI AUTOSTORICHE
Old, onore a De Danieli Correva l’anno 1976, quando Giovanni De Danieli si trasferiva a Bassano del Grappa; lui, padovano ed ex giocatore del Petrarca, una volta messo piede nella città vicentina elabora l’idea di creare una squadra di Rugby, tant’è che il presidente della Polisportiva di San Vito e don Lino, il parroco, accolgono l’iniziativa mettendo a disposizione un campo e una stanza per le riunioni. Già nell’estate dello stesso anno si ottiene l’affiliazione alla FIR. Il suo primo collaboratore è Paolo Papi, una colonna portante all’interno del rugby giallorosso, che dal giugno del 1988 milita come presidente della società fino alla prematura morte, avvenuta dieci anni or sono. Renzo, così lo chiamavano gli amici rugbisti, può essere definito il padre fondatore di una grande famiglia, quella del Rugby Bas-
Gli Old Bridge Bassano, organizzatori del Memorial De Danieli
sano; egli, infatti, dedicò la sua esistenza alla passione che vede nel cuore ovale un perno di valori e sacrifici. Fu proprio lui a chiamare nello studio dell’ex sindaco Antonio Basso, il presidente della federazione italiana rugby dell’epoca, ottenendo una sostanziosa donazione che
concesse al rugby bassanese di avere un campo, dedicato qualche anno dopo al suo De Danieli. Renzo fu sempre presente all’interno della società, fino a che un brutto male lo portò via anticipatamente nel 1995. In suo onore si è svolto il consueto appuntamento annuale con il Me-
morial De Danieli, organizzato dagli Old Bridge Bassano. Un torneo triangolare che ha visto la partecipazione dei Petrarchi Old Club di Padova, che, data l’origine patavina di De Danieli, hanno portato le radici di Renzo nel bassanese, ricordandolo con sincero affetto; hanno presenziato inoltre I Quatro Gati di Vicenza: un team che i nostri Old conoscono e con il quale hanno avuto più volte modo di giocare. Il risultato, in questo torneo, è del tutto marginale, poiché lo scopo della giornata è stato ricordare un amico, un padre, un fratello. Alla fine dei match, l’evento si è concluso all’insegna del divertimento e della spensieratezza in pieno stile old: in compagnia del classico stufato alla Guinness. Una giornata colma di grandi emozioni, alla quale non è mancata la partecipazione dei familiari di Renzo.
Montegrappa Legend, si alza il sipario sul 2015 Sabato 13 dicembre, alle 15.30, verrà presentata alla Jtc Racing Technology di San Giuseppe di Cassola, la 3. edizione del “Montegrappa Legend - Historic Event”, manifestazione in programma il prossimo 16 maggio 2015. Giunti alla terza edizione, in concomitanza con il centenario dall’inizio della Grande Guerra, sarà d’obbligo onorare il Massiccio del Grappa con un percorso studiato ad hoc per l’occasione: “le strade
pleto e tassativo rispetto delle norme stradali di circolazione. La manifestazione avrà un iter di transito indicativo che garantirà lo scorrimento del traffico e la sicurezza di quest’ultimo su di tutto il suo percorso. Partner ormai storici per quanto riguarda la gestione della sicurezza attiva in manifestazione, Giorgio Mascotto (Croce Verde di Bassano del Grappa) e Roberto Briotto (Gruppo commissari sporti-
della Grande Guerra”. Grandi ospiti, vetture di rilievo e divertimento saranno assicurati: un giusto mix di cultura e sport che caratterizza ogni anno l’evento ora gestito da Michele Bariani. La manifestazione automobilistica “Montegrappa Legend - Historic Event”, sotto forma di auto raduno a carattere non competitivo, è stata discussa e ampliamente confermata in sede Aci - Csai di Roma e ha l’obiettivo di riqualificare l’interesse storico culturare automobilistico del territorio ammettendo alla manifestazione vetture storiche e moderne, dagli anni ‘50 agli anni ‘90, stradali e da competizione. Tutte le auto dovranno essere munite di tagliando assicurativo Rca e il tutto si svolgerà nel più com-
vi “Montegrappa A.U.G.”). L’evento, grazie al grande successo riscosso delle scorse edizioni, sarà riproposto nella 3° edizione sempre nella stessa formula di manifestazione automobilistica itinerante non agonistica, regolata dal normale codice della strada, per vetture storiche e moderne. Nel particolare, per questa 3° edizione, per onorare il centenario, è stato definito un percorso specifico tutt’attorno al massiccio del Grappa atto a evidenziare le strade della Grande Guerra. «Sin dalla prima edizione siamo in contatto con il Gen. Alpini Italico Cauteruccio - hanno spiegato gli organizzatori -, il quale ha sempre contribuito attivamente alla manifestazione».
Nuoto Gli atleti della società castellana hanno conquistato ottimi risultati
Partenza col botto per l’Antares Inizio di stagione col botto per l’Antares nuoto, con gli atleti della virtuosa società Castellana che hanno conquistato ottimi piazzamenti nelle prime uscite stagionali. La squadra esordienti ha partecipato al 6. “Memorial Lago” a Tezze sul Brenta svoltosi nella prima settimana di novembre, piazzandosi al quinti posto, migliorando il nono posto ottenuto nel 2013. Successo seguito dalle ottime prestazioni conseguite alla prima gara interzonale svoltasi invece alla fine di novembre nelle piscine “Gabbiano” di Campodarsego, nella quale l’affiatato gruppo guidato dallo staff tecnico tutto al femminile formato da Daniela Morosin, Cindy Parisotto e Laura Stangherlin,è
riuscito a raccogliere otto podi con ben quattro ori, nonché la miglior prestazione della manifestazione che vale all’eclettico Victor Shandro classe 2002,una nota di merito.
L’atleta è stato capace di piazzarsi sul gradino più alto del podio in tutte e tre le gare disputate: 400 stile libero (miglior prestazione assoluta della manifestazione), 200 dorso e
staffetta 4x50 mista con i compagni Menapace, Scattolon e Longo. Non è stata certo da meno la squadra junior e ragazzi che al decimo “meeting di Halloween” (piscine di Rosà), si è piazzata al quinto posto, grazie ai 5 ori, 3 argenti e al bronzo ottenuti; risultato impreziosito dai sei pass per i campionati giovanili primaverili conquistati e dal nuovo record della manifestazione stabilito da Mattia Santi nei 200 misti con il tempo di 2’04”27, distanza in cui è vicecampione italiano categoria juniores. Questi primi incoraggianti risultati caricano la squadra per la nuova stagione che ci auguriamo possa essere ricca di soddisfazioni per tutti i giovani nuotatori e lo staff tecnico.
BOXE A CASTELFRANCO
L’Union Ring prepara il S. Stefano pugilistico (G.Z.) Pugni castellani per la ribalta nazionale… in attesa del Santo Stefano pugilistico di Castelfranco. Union Boxe Ring Castelfranco si conferma sempre più società leader in Veneto per la sua attività in campo giovanile. Infatti nella recente kermesse padovana per selezionare i migliori giovani da portare alla ribalta nazionale, lo squadrone di Castelfranco ha piazzato “tre dritti” non indifferenti. Nella cat. 70 kg Spartaco Floriani, kg 80 Francesco de Pieri, kg 69 Nicholas Marzari (miglior pugile veneto per il secondo anno consecutivo). Due hanno poi combattuto a Spoleto per selezionare gli otto migliori giovani in Italia per categoria che accederanno alla fase nazionale e in questa riunione e cioè Spartaco Floriani nella cat. 70 kg e Nicholas Marzari nei 69 kg. A Spoleto Floriani ha pagato dazio all’inesperienza eliminato di un niente ma ha dimostrato che l’avvenire
è suo. È passato alla fase nazionale invece Nicholas Marzari che a fine mese combatterà per il titolo italiano di categoria con buone possibilità di vincerlo. Un fine anno molto intenso questo per l’Asd Union Boxe Ring di Castelfranco che dovrà seguire il ragazzo alle finali nazionali e poi organizzare il tradizionale “Santo Stefano Pugilistico” il programma il 26 dicembre in città presso il Palazzetto dello sport contro un avversario da definire ma si pensa la Croazia. Molti appassionati sperano anche di vedere all’opera i giovani pugili di casa.
Vi aspettiamo anche il sabato pomeriggio nel nostro punto vendita di Marostica
il grande Sport SOCIETA’
Nomination Il capoluogo altopianese si candida. Il Coni dice sì
Sci Club 2000 secondo in Veneto Minotto doppia vittoria di Coppa
Sono stati assegnati all’Hotel Savoy di Bibione i riconoscimenti del Fair Play, il premio che il Comitato Regionale Veneto della Fisi assegna dal 1990 a personalità che si sono distinte nel mondo degli sport invernali. Con l’occasione sono stati consegnati i premi ai vincitori della Coppa Veneto Energia Pura 2013-14. Matilde Minotto, dello Sci Club 2000, ha vinto sia nella categoia Aspiranti che in quella Giovani. Nuova affermazione invece della società vicentina: lo Sci Club 2000 si è classificato infatti al secondo posto fra le società venete.
LA GALLIESE
Giulia si dedica ai giovani talenti Un messaggio su facebook ricco di pathos e Giulia Gianesini, azzurra da Coppa del Mondo, ritiratasi dalle competizioni, ha annunciato di aver superato l’atteso traguardo di struttrice. «La vita è fatta di obiettivi e di traguardi, a volte si riesce a superarli altre no ma l’importante è provarci sempre! Istruttore nazionale, orgogliosa e felice di poterlo dire! Grazie a tutti coloro che mi hanno aiutato e sostenuto, Barbara Milani,gli istruttori dai quali ho avuto l’onore di imparare e in fine, ma non per importanza, la mia famiglia» ha scritto una determinata Giulia.
LA ENEGHESE
Zenere felice al primo podio Fis
Dicevamo che probabilmente può essere la “sua” stagione, lasciando indietro certe sfortune del passato. Asja Zenere, di Enego, maglia Forestale, ha conquistato a Davos il suo primo podio Fis: un terzo posto nel SuperG Fis andato in scena in Svizzera. Neve
7 dicembre 2014 - 15
sport invernali
molle, ma bella gara. «Sono doppiamente soddisfatta e cerco subito conferme - ha dichiarato la forestale a raceskimagazine.it -. Spero di andare forte in qualche gara di Coppa Europa, e iniziare la rincorsa verso la squadra nazionale. Anno importante!».
Asiago punta l’Europa
È stata accolta la candidatura di Asiago a Città europea dello sport lanciata quest’estate dall’assessore allo sport Franco Sella (foto) che ha ricevuto la bella notizia a Roma dove ha incontrato i rappresentanti dell’Ente europeo per lo sport e il presidente del Coni Giovanni Malagò. «Già il fatto che la nostra candidatura sia stata accolta - sottolinea Sella - è una grande soddisfazione, essere in corsa per il titolo di Città Europea dello sport significa che i nostri impianti e le nostre strutture sono considerate adeguate come le nostre capacità professionali di organizzare grandi eventi». «Per il futuro - specifica ancora Sella - ci stiamo attivando per ospitare una tappa del giro d’Italia nel 2016. Diventare Città europea dello sport darebbe accesso anche a finanziamenti specifici con i quali vorremmo rifare e omologare la pista da atletica dello Stadio Zotti, realizzare il tanto atteso stadio del fondo in località Meltar, e le strutture necessarie al biathlon, compresa la pista da skiroll». Gli sport invernali giocano un ruolo fondamentale per le possibilità di Asiago. Tra le iniziative promosse dal Comune, che “peseranno” nel giudizio finale, sono finiti i Mondiali Master di sci nordico, la doppia tappa di Coppa del Mon-
do di fondo, i tornei internazionali e i Mondiali Under 20 e femminili di hockey su ghiaccio. Un ruolo importante anche per i Mondiali di Orienteering. Inoltre Asiago dàmolto spazio alle iniziative sportive in ambito scolastico coinvolgendo gli scolari dalle materne alle elementari che possono così provare a praticare, imparandone i fondamenti, diverse discipline sportive. E poi c’è l’avvio del nuovo indirizzo sportivo al liceo di Asiago. Il Coni insomma ha detto okay. Le credenziali rispettano appieno i criteri del regolamento per il titolo di Città Europea dello sport: un mix di formazione, benessere fisico, agonismo.
FISI VICENZA
Panozzo confermato alla guida Silvano Panozzo confernato alla presidemza della Fisi vicentina. Il dirigente di Treschè Conca è stato rieletto con 3231 voti e peraltro era l’unico candidato alla carica. Tra i consiglieri altra conferma per Gianni Rolfini, che ha conquistato 2583 voti. Gli altri eletti sono risultati Carlo Ceola (2079), Sofia Frigo (2114), Damiano Guidolin (1414), Luca Lagnerini (1764), Stefano Lora (1449), Lucio Ivano Pellichero (1358). Consigleri atleti Daniela Arsie (306) e Giannantonio Strazzabosco (238). Consigliere tecnico Pietro Bonomo (95).
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