il grande Sport pagine di pura passione
(anno XI n. 2) diffusione gratuita periodico 8 febbraio 2015
n. 206
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MARCIABIANCA
Piana di Marcesina magico paesaggio per la Granfondo
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TRICOLORI ANA
Alpini di tutt’Italia sgli sci stretti in gara ad Asiago
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Asja al cancelletto della Coppa
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CALCIO/1
CALCIO/2
BASKET
Problemi con la serie B? Rosso smentisce
Ezio Gelain sulla panca a Livorno fa scintille
Mary e gli Sbrissa una famiglia targata sport
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IL PERSONAGGIO
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Miki Biasion e la Dakar il trofeo che gli manca
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Il due volte campione del mondo Miki Biasion, grande protagonista sugli sterrati di mezzo mondo, a 57 anni si ritrova con una carriere sfolgorante alle spalle ma con un unico neo: non ha mai vinto la Dakar. Nel 2003 è salito sul podio ma poi glielo hanno pure tolto. A Il Grande Sport racconta: ci spero ancora. |||| a pagina 3 e leggi anche ilgrandesport.it
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Il personaggio Il due volte campione del mondo non ha digerito di non aver mai vinto la mitica corsa
Biasion: «Mi manca solo la Dakar»
Il due volte campione del mondo Miki Biasion ha un unico cruccio, vincere la Dakar. Il pluricampione bassanese, 57 anni, famoso per le sue imprese sulle quattro ruote sugli sterrati di mezzo mondo, non fa mistero di questa sua chimera e lancia la sfida per il prossimo anno: «Ho tutti i numeri per farcela, basta solo che qualcuno investa su me. Non è una questione di età, la Dakar si vince con i mezzi che vanno forte ma soprattutto con l’esperienza, e quella non mi manca». Come si è concluso il 2014? «A livello agonistico ho partecipato a un paio di gare di Coppa del Mondo e mi sono tolto delle belle soddisfazioni. A Pordenone ho gareggiato con un Pick Up della Mitsubishi ed è stato importante per me togliere un po’ di ruggine. Ogni tanto ho bisogno di dare una bella rispolverata a quello che amo fare più di tutto. E poi mi sono presentato al via in Marocco per sviluppare il motore della VM che viene montato su Jeep e Maserati. Anche qui l’esito è stato molto positivo, anche se abbiamo saltato una tappa …». Quindi l’apparizione a Misano. «Dove ho vinto a bordo della mitica Lancia 037 nelle storiche. Mi sono divertito tantissimo». Programmi per il 2015? «Da un po’ di tempo organizzo
dei viaggi di presentazione per il gruppo Fiat e dovrei continuare a farlo. Ora mi sto concentrando sulla preparazione di un paio di spedizioni, una negli Emirati Arabi in Oman a fine primavera e una in Islanda a fine autunno. Faremo correre alcuni appassionati sulla sabbia e sul ghiaccio». Qualcosa un po’ più alla portata di tutti? «Ci sono sempre il Marocco e la Tunisia dove metto a disposizione delle vetture e con un minimo investimento economico si possono trascorrere dei giorni veramente piacevoli per chi ama la guida». Quindi il cruccio Dakar... «Da un paio d’anni non vi prendo parte. Purtroppo le case costruttrici
non hanno molti soldi da investire e mi auguro che il prossimo anno sia quello giusto. In fondo si tratta di una gara che ho quasi vinto nel 2003 e che mi piacerebbe mettere in bacheca. Sarebbe la ciliegina sulla torta. Spero che il lavoro che sto portando avanti con la VM dia i frutti sperati, anche perché, come già detto, penso di avere tutte le caratteristiche per portare a casa un risultato importante». Nel panorama giovanile vedi eredi di Miki Biasion? «In questo momento no. Ci sono dei giovani promettenti ma per diventare campione del mondo e poi ripetersi occorre una serie di coincidenze che non capitano spesso. Il pilota deve avere doti importanti, bisogna avere tanto spirito di sacrificio e serve qualcuno che crede in te. E tutto questo non è facile metterlo insieme». Nella tua carriera hai avuto tante persone che ti hanno girato intorno e che ti hanno aiutato a crescere e a diventare un campione. Scegli una solo di loro per un grazie. «Non ho dubbi, la persona più cara è un bassanese, Alessandro Bordignon, presidente della Hawk Racing Club. Ha sempre creduto in me, facendo salti mortali anche quando non me ne rendevo conto». Michele Zarpellon
Atletica L’atleta AV del Marconi Cassola mette a segno un 6,42
Strati fa il record indoor
Prestazione straordinaria e “assoluta” di Laura Strati nei campionati italiani indoor di prove multiple a Padova. La lunghista dell’Atletica Vicentina, che si allena nel bacino del Marconi Cassola, ha messo in bacheca un risultato molto interessante planando a 6.42 m e centrando così il nuovo record personale. Per Laura Strati, allenata da Daniele Chiurato con la supervisione di Paolo Camossi, si tratta
della migliore misura di sempre, con un progresso di 6 centimetri su un personale assoluto che risale al 2011. La cassolese, che sul podio ha messo in fila la trevigiana Martina Lorenzetto (6.24 la sua misura) e la maltese “lombardizzata” Rebecca Camilleri (6.01), ha realizzato anche il record veneto assoluto indoor, risultato di ottimo auspicio a poche settimane dai tricolori assoluti dove
sicuramente darà filo da torcere a tutte le avversarie. Tra l’altro, la settimana prima aveva fatto il personale nei 60 piani in 7”53 sempre al palaindoor patavino. Altra grande soddisfazione targata Cassola l’argento tricolore conquistato sul podio juniores del campionato italiano di prove multiple, alle spalle della Sportoletti, da Beatrice Fiorese (AV Frattin Auto), sempre allenata da Chiurato.
Ciclismo granfondo
Bassano inaugura la Astorica per celebrare il Centenario
Ormai è trascorso più di un anno da allora, ma la “ferita” non si è ancora del tutto rimarginata. L’associazione sportiva Velodromo Rino Mercante non ha dimenticato lo sgarbo ricevuto dal comitato di Treviso che gli ha soffiato l’organizzazione di una tappa del Giro d’Italia in occasione delle celebrazioni del Centenario della Grande Guerra. Il presidente Rino Piccoli si era presentato a tempo debito in Comune a Bassano per proporre l’allestimento della tappa “Bassano - Mogliano Veneto” per onorare i Cento Anni della Prima Guerra Mondiale, scoprendo poi solo in un secondo momento che il Comitato trevigiano aveva già pattuito con gli organizzatori della Corsa Rosa una serie di tappe che di fatto avevano messo nell’angolo Bassano (recuperando poi in parte con la cronometro dell’anno scorso). La mancata possibilità di organizzare una tappa del Giro ha convinto Piccoli e company e inventare la prima edizione della Granfondo Cycling Città di Bassano “Astorica” su tre percorsi: 117 km da Bassano a Montello, 160 km da Bassano al Grappa e 235 km da Bassano ad Asiago, sempre in funzione del Centenario della Grande Guerra. La Granfondo è in programma il prossimo 5 luglio 2015. «Possiamo chiaramente con-
tare sulla collaborazione degli Alpini – ha dichiarato Piccoli – perché sono una parte integrante del nostro territorio ma soprattutto sono i protagonisti indiretti di questa celebrazione. Quartier generale sarà il Centro Giovanile con la segreteria, le premiazioni e il pasta party finale. Partenza e arrivo
in viale De Gasperi e contiamo di avere al via almeno duemila persone. Saremo in competizione con la Granfondo delle Dolomiti dove di solito accolgono 9000 iscritti prima di chiudere i portoni e noi ci rivolgeremo anche a chi rimarrà escluso da quella».
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sportivamente
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mondo unning di Enrico Vivian, 35° alla New York Marathon 2010
Race Color, un successo annunciato sul Retrone Mi ricordo di averci visto delle gare di atletica 40 anni fa mentre ero in visita a mio zio, che abita di fronte all’ingresso di via Torino, e forse non c’era ancora il muro intorno a una struttura fruibile a ogni ora del giorno. Un anno e mezzo fa ho cominciato a frequentare il Polisportivo di Creazzo per gli allenamenti settimanali di Vicenza Marathon, che vi ha fatto campo base, e abbiamo riempito la pista e il bar, avendo modo di conoscere meglio il centinaio di atleti che sono passati a trovarci. Fra questi anche un runner speciale, Samuele Riello, che ha raccontato più volte la sua storia di sofferenza ai reni, costretto a continue dialisi prima che un trapianto lo riportasse alla quasi normalità nel 2011. Così la mamma gli ha donato un rene e una seconda vita, dopo un periodo che lui definisce in “bianco e nero”, e gli è sembrato naturale fondare un’associazione Mondo di Colori, attiva negli spazi in riva al Retrone, e di farci pure una corsa per condividere la gioia di vivere e raccogliere fondi, devolvendo l’incasso delle iscrizioni, per il
reparto di Nefrologia dell’ospedale S.Bortolo a Vicenza. Non è facile inserirsi in un calendario strapieno e sembrava folle mettersi in rotta di collisione con la Montefortiana che dista
meno di 30 km nella stessa data. Io ho rassicurato tutti, organizzatori e partecipanti, che le manifestazioni avevano gusti e obiettivi diversi per accontentare palati e sensibilità diverse: da una parte la tradizione quarantennale della festa di S. Antonio Abate e un’ampia offerta agonistica e amatoriale sulle colline fra Soa-
ve e l’Alpone, dall’altra la degna chiusura della sagra del broccolo fiolaro a Creazzo. Così, di prima botta, sono arrivati 1600 podisti, più di 1000 a camminare, più di 400 col pettorale, anche se la gara non era competitiva. Siamo partiti con calma, senza colpo di pistola, risalendo il Retrone e la vallata verso Sovizzo. In un chilometro abbiamo guadagnato la quota poi smaltita nella seconda metà gara, fino a sovrapporci negli ultimi due chilometri alla parte iniziale. Ognuno ha fatto il suo ritmo con l’impegno di ritornare sui propri passi e ricompattare il gruppo Scuola di Corsa, per l’occasione vestito di giallo, con l’arrivo dei meno veloci. Samuele ci ha accompagnato negli ultimi metri, orgoglioso di un risultato graziato anche dal sole. Poi tutti in sagra e nei tendoni attrezzati. Confido che fra un anno le adesioni saranno maggiori, anche dall’area bassanese: c’è una bella festa alle porte di Vicenza senza sconfinare nel vicino veronese. info@scuoladicorsa.it
di Mirko Chemello, 7° classificato alla 100 km of Namib Desert 2010
La sfida di Barbara alla Yukon Arctic Ultra Nelle terre del grande nord, questo libro lo scriveva Jack London nei primi del ‘900, quando lasciata S. Francisco si unì ai temerari cercatori d’oro giungendo fino all’Alaska. Raggiunse il Klondike, attraversò le montagne per arrivare poi a Dowton City in Canada e lungo il fiume Yukon. In questi luoghi si svolge ogni anno la Yukon Arctic Ultra, una gara estrema, forse al limite della sopravvivenza. La più fredda, le temperature raggiungono i -44 gradi. Tre le distanze, 100 miglia, 300 miglia e 430 miglia. Barbara Duprè è un’amica, ci siamo conosciuti in occasione della maratona di New York. Insieme abbiamo affrontato il Sahara e la Namibia, al suo attivo le corse più estreme, Marathon de sables, Gore-tex Transalpine, Ironman, 250 km del Madagascar, deserto dei Gobi, le montagne del Nepal, il deserto della Giordania e i ghiacciai dell’Islanda. Dentista di professione, impegnata anche in missioni umanitarie in Kenia e Capoverde. Ci siamo trovati l’altro giorno alla vigilia della sua
imminente partenza per il Canada. Mi ha raccontato la sua preparazione per questa avventura: «Farò la 100 miglia, la più corta, in fondo sono solo 160 km ma fa freddo, tanto freddo. Ho dormito un po’ di notti sul balcone nonostante le nostre temperature non siano paragonabili a quelle polari.
Ho curato l’aspetto del vestiario, dalle maglie intime ai giubotti che resistono alle bassissime temperature. Una slitta, attaccata alla vita tramite una corda mi farà da supporto per il materiale che mi dovrò portare. Cibo, materiale di sopravvivenza e qualche litro di thè caldo dentro i thermos. Pochi gli allenamenti di corsa ma ore e ore di cammino. In questa gara
da regolamento non è previsto dormire, anche nella 430 miglia, se non per un’ora alla volta ogni 24 ore e solo nei pochi punti vita previsti dall’organizzazione. È talmente freddo che bivaccare anche per pochi minuti potrebbe essere molto pericoloso. Per circa 65 km si attraversa il fiume ghiacciato dello Yukon. Sarà la mia sfida più difficile». Barbara è una ragazza sorprendente. Ricordo il suo arrivo alla 100 del Sahara no stop. Era caldissimo, era stremata, le mosche si attaccavano al collo a centinaia e mi disse: «Mirko mai più!». Ebbene dopo pochi giorni era iscritta in Giordania. Le cose estreme fanno ormai parte della sua vita. Il nostro corpo può avere un limite, la nostra mente no, ma con una dovuta saggezza bisogna trovarlo. Una bella frase di Jack London: “Non aveva saggezza, e l’unico modo di ottenerla era a spese della giovinezza, ma una volta saggio, non sarebbe stato più giovane». emmerunning.weebly.com/blog
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si trovano sul web: da ilgrandesport.it si accede ai calendari veneti e nazionali sui siti: calendariopodismo.it calendariopodismoveneto.blogspot.it
Pattinaggio L’atleta asiaghese protagonista all’Ericsson Globe
Rodeghiero 8. in Europa
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L’asiaghese Roberta Rodeghiero non ci ha messo molto a far dimenticare le assenze eccellenti di campionesse come Carolina Kostner e Valentina Marchei andando a conquistare un ottimo ottavo posto agli Europei che si sono svolti nella “Ericsson Globe” di Stoccolma. Sulle note di “Evita” (Eva Peron rispecchia molto la personalità di Roberta, una donna forte, che lotta per i propri obiettivi) la ventiquattrenne dell’Altopiano, allenata da Franca Bianconi, ha messo in scena una grande rimonta nel libero, dimostrando una forte determinazione nel voler rientrare nella top ten, dalla quale era rimasta esclusa al termine del corto (era infatti undicesima). Due doppi axel, sei salti tripli e un triplo salchow hanno assicurato alla Rodeghiero i 107,73 punti che le sono valsi la settima piazza e che aggiunta all’undicesima del corto, l’hanno collocata all’ottavo posto nella generale con 154,37, migliorando di tre posizioni la prestazione del 2014 e garantendo due posti al team Italia alla prossima manifestazione continentale di Bratislava nel 2016.
Forte di una medaglia d’argento ai campionati nazionali, con un inizio di stagione già ricco di importanti piazzamenti e risultati, per Roberta potrebbe arrivare la consacrazione definitiva. L’atleta di stanza al Sesto
Ice Skate può essere soddisfatta di questo inizio anno con i successi al Lombardia Trophy, Ondrej Nepela Memorial e alla Merano Cup (dove ha ottenuto rispettivamente un quarto e due primi posti) e ora l’ottavo posto alla competizione continentale.
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REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Via Verona 40, 36022 Cassola (Vi) TELEFONO E FAX 0424 833717
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Direttore responsabile MICHELE ZARPELLON Consulenza editoriale CLAUDIO STRATI Collaboratori: Stefano Cirillo, Michelangelo Cecchetto, Rino Piotto, Vincenzo Pittureri, Gabriele Zanchin Editrice Littera srl Officina Editoriale Stampa Centro Servizi Editoriali Grisignano di Zocco (Vi)
Il Grande Sport è free ed è diffuso in oltre 900 punti a:
Asiago Asolo Bassano Borso Breganze Campolongo Castelfranco Castello di Godego Cartigliano Cassola Cismon Cittadella Conco Crespano Enego Fontaniva Fonte Galliera Veneta Gallio Loria Lusiana Marostica Maser Mason Vicentino Montebelluna Molvena Mussolente Nove Pianezze Possagno Pove Pozzoleone Riese Pio X Romano d’Ezzelino Roana Rosa’ Rossano San Martino di Lupari San Nazario San Zenone degli Ezzelini Sandrigo Schiavon Schio Thiene Solagna Tezze sul Brenta Valstagna...
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8 febbraio 2015 - 5 il grande Sport le nostre big Serie C Unica Doppio colpo del Bassano che manda Tonon e Munarini al Savona e prende Casarini e Spadafora
I Rosso vogliono la B, eccome! Allo spasimo e all’ultimo tuffo Bassano incolla due nuove figurine al proprio album staccandone altrettante nell’alito conclusivo del mercato. Con uno spunto degno di un centometrista, Werner Seeber in tandem col segretario generale Renato Schena ha chiuso in extremis una doppia operazione col Savona: il centrocampista Niccolò Tonon e la punta Luca Munarini entrambi al Savona, nel girone B della Lega Pro e dai liguri ecco in arrivo da queste parti il mediano Andrea Casarini e l’esterno offensivo Manuel Spadafora: si tratta di due ventenni (classe ‘94), il primo bergamasco di Tradate, un metro e 83 per 76 kg è il classico interno di stazza e struttura che dà sostanza al reparto e rappresenta una valida alternativa al trio di mezzali Cenetti, Proietti e Davì, mentre il secondo è una seconda punta di un metro e 81 per 73 kg, nativo di Popoli, in provincia di Pescara che delinea l’attacco virtussino potendo fare le veci di Pietribiasi ma anche fingere da ala di un tridente o di un modulo con due giocatori offensivi. Casarini, scuola Parma, ha chiuso la trafila delle giovanili a Novara prima di debuttare tra i professionisti col Viareggio e passare al Savona la scorsa estate dove ha collezionato 13 presenze da protagonista. Quanto a Spadafora, Rieti, Riccione, Ischia e Santarcangelo tra D e C sono state le sue tappe di crescita prima di sbocciare per benino a Savona
quest’anno: 15 gettoni arricchiti da 4 gol di cui due pesantissimi da subentrante per la vittoria in rimonta 2-1 col Forlì. Due scommesse che il digì Seeber prova a vincere anche stavolta dopo i diversi azzardi vinti nell’ultimo biennio. Su Spadafora è pronto a mettere le mani sul Arturo Di Napoli, ex trai-
ner del Savona che stravede per questo ragazzo sempre in campo con Re Artù e in naftalina con chi è giunto dopo di lui. E in effetti Spadafora un po’ Di Napoli lo ricorda nelle caratteristiche da avvoltoio d’area di rigore. E dunque Bassano ha firmato il foglio di via in prestito per Tonon, Munarini e Bortot (al Padova), pescando Casarini e Spadafora dal Savona. Che mercato è stato? Il mercato di una formazione sorprendentemente seconda in classifica da sola che non aveva bisogno di
rivoluzioni ma soltanto di addizioni mirate. Asta confidava in un paio di rinforzi di spessore per inseguire il gran salto? Ci sta, è normale che un tecnico ambizioso e preparato come l’ex cuore Toro rincorra il massimo dal suo club, ma il vento è cambiato da un pezzo al Soccer Team, ci sono parametri ristretti e rigorosissimi che non possono essere mai più disattesi. E anche se la proprietà per potenza e impatto economico di respiro internazionale potrebbe permettersi ben altri budget, il basso profilo risponde a una precisa scelta gestionale che abolisce qualunque tipo di spreco a vantaggio della valorizzazione delle risorse umane: una strada che da due anni a questa parte sta regalando una raffica di soddisfazioni al mondo virtussino. E già che ci siamo è fondamentale spazzare via una sciocca chiacchiera che da mesi circola in città, ovvero che i comandanti del Bassano non vorrebbero andare in serie B. Niente di più falso, la B la famiglia Rosso e i soci di riferimento della Virtus la vogliono eccome, tantopiù che anche il Mercante godrebbe di una deroga biennale come accaduto al Carpi che ha un impianto simile al velodromo adiacente a viale Venezia. Solamente che al piano superiore vogliono arrivarci con una condotta oculatissima e senza casse sanguinanti. Tutto qui. Vincenzo Pittureri
Calcio serie B Il team di mister Foscarini ha ritrovato punti e fiducia
Il Cittadella non demorde Anno nuovo classifica nuova per il Cittadella che alla ripresa del campionato ha cambiato pelle conquistando sette punti in tre partite (1-1 con il Modena e vittorie per 2-1 in trasferta a Avellino e 1-0 al Tombolato con il Trapani). Dall’ultimo posto la squadra di Claudio Foscarini è risalita attualmente alla zona play out (farebbe gli spareggi con il Varese), ma sarebbe fuori dalla mischia per la retrocessione se il regolarissimo gol (prima convalidato, poi inspiegabilmente annullato dall’arbitro Melchiori di Ferrara) avesse determinato la vittoria del Cittadella sul Modena per 2-1. I motivi di questa trasformazione affondano le radici sul paziente e lungimirante lavoro a livello mentale svolto dal tecnico e dalla società. Inoltre giovano il recupero di alcuni giocatori della rosa e dal mercato con l’inserimento dell’esterno d’attacco polacco Tomasz Kupisz e del centravanti di movimento Francesco Stanco, ai quali si sono aggiunti il difensore Agostino Camigliano e l’attaccante di fascia Daniele Bazzoffia. Adesso il Cittadella può volare avendo due ali a destra (Kupisz e il recuperato Schenetti) e due a sinistra (Minesso e Bazzoffia), giocatori che possono scambiarsi di fascia e san-
no saltare l’uomo creando situazioni devastanti nelle difese avversarie. E’ questo, nel modulo 4-4-2, su cui puntava Foscarini, che non ha mai potuto attuare avendo avuto a disposizione
nel girone di andata soltanto Minesso e sopperendo con Pecorini, Sgrigna o Paolucci in ruoli di ripiego. Contro il Pescara potrà disporre di Rigoni e Gerardi che rientrano da squalifica, mentre in quel di Vercelli, seguito dal pullman di tifosi organizzato dal club granata “Dino Pettenuzzo” di San Giorgio in Bosco. La trasferta dei tifosi effettuerà anche una visita turistico-culturale con guida alla riseria di Tronzano Vercel-
lese: come dire che la mutata classifica ha sostituito il sor-riso al pellegrinaggio a San Leopoldo, al quale va comunque il dovuto ringraziamento per l’avvenuto miracolo. Adesso il motto è continuare sulla nuova via senza distrazioni o tentennamenti perché il percorso è sempre insidioso e difficile, ma “lo rendiamo difficile anche agli altri” precisa il dg Stefano Marchetti. Il Bologna, prossimo avversario al Tombolato il 21 febbraio, è avvisato. Rino Piotto
IL PERSONAGGIO
Ezio Gelain, da Fontaniva a neo tecnico del Livorno Da sinistra Katia Scalco, Gianfranco Velo Dalbrenta (primo sponsor della Salf), Ezio Gelain e Giorgio Scalco (primo presidente della Salf)
Ezio Gelain con due vittorie (in casa della capolista Carpi e al Picchi con il Brescia) ha fatto il suo esordio con il botto nelle prime due partite sulla panchina del Livorno. Il neo tecnico labronico è originario da Fontaniva e rinfresca volentieri i suoi trascorsi in riva al Brenta. Vive da oltre una decina di anni sulla sponda dell’Arno in quel di Empoli, ultima tappa di una soddisfacente carriera di calciatore. Ha iniziato a giocare nella Fontanivese con Gherardo Pavan e poi con Bruno Cavicchiolo ha fatto (non solo lui) il salto di qualità. «A quindici anni – racconta - sono andato nelle giovanili della Juventus, poi ho giocato nel Casale Monferrato in C, nella Spal in B concludendo a Empoli dove mi sono accasato e ho iniziato ad allenare le giovanili. Nel 1999 con la Primavera dell’Empoli ho vinto il titolo nazionale. Nel 2001 e nel 2004 ho vissuto due esperienze all’estero nella Dinamo Bucarest. Al Livorno sono arrivato come vice di Perotti nel finale di tre campionati fa, in coincidenza con la morte di Morosini. Sono rimasto due anni come allenatore in seconda di Nicola fino al suo esonero, poi sono passato nel settore giovanile e quest’anno ho allenato la Primavera». La promozione alla guida della pri-
ma squadra è storia recente. Sulla sua gioventù a Fontaniva, ricorda: «Alle Medie restano memorabili le partite di fine anno scolastico fra alunni e professori. Con parecchi ex giocatori del formidabile gruppo cresciuto da Bruno Cavicchiolo mi trovo almeno una volta all’anno in Patronato a Fontaniva per le partite a scopo benefico organizzate da Flavio Spiga e Fabiano Pampagnin. Ci sono Stefano Marchetti, attuale direttore generale del Cittadella, Odone Zorzo, attuale presidente della Fontanivese, Enrico Mendo, Emilio Vendranin, Matteo Pan e altri». Praticando l’atletica leggera Ezio ha trovato moglie. «Erano gli anni ’70 e Katia Scalco era un’atleta di punta della mitica Salf, il cui primo presidente è stato suo zio Giorgio. Lei è stata la prima fontanivese a vincere il titolo veneto Fidal nella velocità, mentre io me la cavavo nel salto in lungo. Dopo il matrimonio mi ha seguito nella mia carriera di calciatore. Viviamo a Empoli con il figlio Mattia di ventidue anni, che pratica soprattutto il basket, mentre la figlia Martina, di dieci anni, promette bene nell’atletica leggera seguendo le orme di sua madre. Quando ci è possibile torniamo volentieri a Fontaniva, dove siamo accolti dalle nostre famiglie d’origine e da molti amici».
Vi aspettiamo anche il sabato pomeriggio nel nostro punto vendita di Marostica
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sportivamente
mondo enessere di Raffaella Toniolo, coaching e psicologia del lavoro e dello sport
Il muro del maratoneta e la questione mentale Negli sport di resistenza l’uomo e la donna entrano in competizione con il proprio corpo e il proprio io cercando di dosare energie e accedendo a risorse a volte sconosciute a se stessi. Allenandosi ne studiano i meccanismi e si perdono nel loro funzionamento, apprendendo strumenti e strategie per affrontare fatica e dolore delle lunghe distanze. Alcuni fattori comuni sembrano accompagnare la realizzazione degli obiettivi che si pongono: determinazione, sacrificio, obiettivi chiari e misurabili, alimentazione mirata, consapevolezza del proprio corpo e delle proprie sensazioni, dosaggio e recupero delle energie, preparazione fisica e mentale costanti. Tra gli sport di resistenza forse il più noto è la Maratona, uno sport cosiddetto “povero”, dove l’atleta, a meno che non abbia uno sponsor che lo sostenga, dovrà trovare un equilibrio tra la passione per questa attività, la preparazione alle competizioni e la propria vita lavorativa e relazionale. Quaranta ore, o più, di lavoro settimanali, allenamenti quotidiani, una giornata di stacco e poi un weekend dopo l’altro dedicati al raggiungimento degli obiettivi sportivi. Tra consigli, suggerimenti, confronti tecnici e tecniche di rilassamento il tempo viene inghiottito dalla preparazione e le ventiquattro ore giornaliere vengono ritagliate sulla base degli allenamenti programmati. Ma per quanto allenato sia, prima o poi l’amatore, lo “sponsorizzato” e anche il top runner si troveranno a dover affrontare il cosiddetto “muro del maratoneta”, la crisi metabolica che solitamente si riscontra intorno ai 35 km anche se in realtà questo “muro”, in base alla preparazione atletica, si può presentare in qualsiasi momento. L’impossibilità di fare ancora un passo in più perchè il corpo sembra stremato e incapace di utilizzare le proprie riserve energetiche mentre la mente comincia a essere disorientata, a interrogarsi sul da farsi e a chiedersi se ha già superato il limite e se sia il caso di proseguire o mollare. Ed è questo il momento che farà la differenza. Alcuni aspetti rilevanti che sembrano facilitare l’insorgere della crisi sono: la preparazione non adeguata, la condotta di gara non corretta, l’alimentazione pre-gara o in gara e l’idratazione non sufficienti o errati, la mancanza di idee chiare sui ritmi da tenere, il non riconoscere e non ascoltare i segnali fisici e mentali di esaurimento energetico. Un altro fattore importante che ne influenza il sopraggiungere ma che tuttavia non è imputabile ai nostri comportamenti è il clima di gara (caldo, elevata umidità ecc.). E se pur nella preparazione migliore dovesse comunque capitare, cosa fare? Preoccuparsi, demotivarsi o irritarsi per l’avvento della crisi non è la soluzione migliore. È importante accoglierla e
gestirla con la massima calma. Essere consapevoli della propria condizione e attuare le strategie migliori per affrontarla. Accusarsi di errori fatti o di ciò che si poteva fare nei km ormai andati è uno spreco ulteriore di energie e lasciare spazio a pensieri denigratori o negativi potrebbe
bloccare in toto il proseguio della gara. Non resta che rimanere nel “qui e ora”, affrontare la crisi e attraversarla come meglio si può. Restare in gara e vivere la gara senza preoccuparsi del cronometro, del risultato o dell’avversario che ci raggiunge. Cercare di rilassarsi, rallentare, idratarsi ed evitare ulteriori consumi energetici compreso l’atteggiamento mentale che può influenzare concretamente questo consumo. Lo stress elevato infatti, che non è altro che un’attivazione di difesa del nostro organismo, si concretizza fisicamente in una reazione di lotta o di fuga con dispendio immediato di energia. Non basta allenare il nostro corpo per giungere al traguardo ma anche la nostra mente e i nostri atteggiamenti perchè ciò che si fa su un livello si riflette anche sull’altro e viceversa. E noi? Nella corsa verso i nostri obiettivi, nelle nostre battaglie personali, come alleniamo l’atteggiamento mentale per affrontare il nostro 35° km? www.raffaellatoniolo.it
di Cosimo Gasparri, nutrizionista e docente di Dietologia/Alimentazione
Fitness non è solo sport ma anche stile di vita Con il termine Fitness non si intende solo sport, ma un vero e proprio stile di vita salutare, il cui obiettivo e il miglioramento del benessere e dello stato di salute psico-fisichico. Una dieta equilibrata abbinata ad attività fisica migliora il benessere e riduce il rischio di patologie cerebro-cardiovascolari e tumorali. Carboidrati, lipidi, e in alcune condizioni le proteine vengono utilizzati principalmente per fornire energia, mentre alcune proteine e minerali forniscono materiale per la crescita e la riparazione dei tessuti, è alcuni minerali e vitamine regolano le reazioni metaboliche. Le proteine sono formate da amminoacidi, 8 su 20 sono definiti essenziali, 3 di questi leucina, valina, isoleucina, detti ramificati, sono coinvolti nel metabolismo muscolare, energetico e per riparare le strutture danneggiate, contrastano la produzione di acido lattico e ostacolano l’affaticamento fisico e mentale. Assunti prima di un allenamento influenza l’ormone della crescita, l’insulina e il testosterone, riducono la stanchezza. Se
assunti durante l’esercizio, diminuiscono la degradazione muscolare, alleviano la stanchezza di allenamenti prolungati, presi invece dopo un esercizio, servono per ristabilire le riserve di energia e per favorire la sintesi proteica, e diminuire il catabolismo post-allenamento. La quantità assunta è 1g/10 kg di massa corporea, suddivisi prima, durante e dopo l’allenamento. Sono
abbondanti nella carne, pesce, latte, uova, ma anche in legumi, cereali. I cereali sono carenti di triptofano e lisina, mentre i legumi, sono carenti di metionina e cisteina, importanti per la crescita di peli, capelli e unghie per la sintesi di glutatione, un potente antiossidante in grado di proteggere le nostre cellule dallo stress ossidativo (radicali liberi), abbinando correttamente tra loro differenti proteine vegetali si può compensare la carenza dei vari aminoacidi limitanti (complementazione-proteica). Le vitamine svolgono funzione di controllo, protezione, regolazione, ma tendono a perdersi durante la cottura, l’esposizione alla luce, all’ossigeno, mentre i
minerali regolano le funzioni del sistema nervoso e dell’apparato circolatorio, contribuiscono alla formazione di ossa e denti (calcio e fosforo) e dei globuli rossi (ferro)... e tendono a perdersi con il lavaggio. Attività sportiva e dieta migliorano le funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio, respiratorio, muscolo-scheletrico, immunitario, urinario, del metabolismo lipidico, glucidico, del sistema psico-ormonale. Si consiglia di fare piccoli pasti semplici con corrette combinazioni alimentari e non due abbuffate al giorno, consumate cereali, legumi, frutta e verdura, soprattutto all’inizio del pasto, per favorire la digestione e diminuire la fame, e dare abbondante apporto di vitamine, sali minerali e oligoelementi. Sostituite i carboidrati raffinati con cereali integrali per garantire un apporto di fibra. Preferite, alimenti biologici e biodinamici, privi di residui chimici, diserbanti e anticrittogamici e più ricchi di valori nutritivi. Limitare il consumo di carne, il fumo, l’alcol, alimenti nervini (caffé, tè nero e altre bevande contenenti caffeina). Queste sostanze riducono l’assorbimento di alcuni elementi diminuiscono la prestazione sportiva. Assumere un sufficiente apporto di liquidi, durante l’attività fisica. Mangiate solo se avete fame, masticate accuratamente e insalivate bene ogni boccone: favorisce un’ottimale digestione e assimilazione. Non mangiate mai in fretta o quando siete agitati; concedetevi un momento di relax anche dopo il pasto. Studio di Dietologia & Nutrizione Umana dietologianutrizione@libero.it dietologia1.jimdo.com
IN MEMORIA
Diego De Leo, l’arbitro di quattro federazioni
A 94 anni ci ha lasciato Diego De Leo, arbitro di 4 federazioni. Mestrino di nascita e bassanese di adozione, con una lunga permanenza a Tezze sul Brenta, De Leo lascia ricordi indelebili nel mondo del pallone e non solo. La sua lunga avventura si è conclusa il 31 gennaio (nella casa di riposo Rubbi di Marostica) dopo quasi un secolo di successi personali e arbitrali. Nel 1948 Di Leo, allora arbitro di Prima Divisione, ha lasciato il Veneto per andare in Argentina come arbitro di “Primera Division”, dove ha esordito nella massima serie del campionato argentino con il Boca Juniors. Dopo aver calcato numerosi campi di prestigio fra Argentina e Colombia, è tornato in Italia dove ha diretto 36 gare in serie A. Quin-
di nel 1957 il rientro in America Latina dove ha ottenuto la qualifica di arbitro internazionale e diretto in Brasile, Cile, Perù e Messico, fino alle designazioni per la federazione messicana ai Giochi Olimpici del 1968 – dove ha arbitrato la finale – e ai Campionati mondiali del 1970, dove non ha potuto arbitrare la finale per la presenza della nazionale ItaliaBrasile. Chiusa la parentesi sui terreni di gioco è rientrato in Italia nella “sua” sezione di Bassano del Grappa ricevendo incarichi tecnici nell’Aia, anche ai massimi livelli, con i sempre numerosi impegni in tutto il mondo quale istruttore Fifa. Una figura di spicco nel panorama arbitrale che la sezione bassanese ricorda con affetto e con grandissima stima.
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8 febbraio 2015 - 8 Basket A1 Mary è un punto di riferimento per il Fila San Martino
il grande Sport
altri sport
MOTORI STORICHE
Riparte il Trofeo Tre Regioni con Rally Isola e Team Bassano Dopo aver valutato le numerose candidature e anche l’ipotesi di un Trofeo su due gironi, Rally Club Isola Vicentina e Team Bassano hanno finalmente svelato il calendario e le linee guida dell’edizione 2015 del Trofeo Tre Regioni, unica Serie ufficiale riconosciuta da ACI Sport, la nuova entità che prende il posto della CSAI. Poche le variazioni a livello regolamentare, mentre per il calendario si parte subito con la gradita novità del Revival del Pane che si correrà abbinato al 2° Rally Storico Città di Adria nei giorni 13 e 14 marzo. Due settimane dopo ci si sposta nel veronese per la quinta edizione del Lessinia Sport e bisognerà poi attender altre cinque settimane per il Campagnolo Historic che promette numerosi cambiamenti. Maggio si chiuderà con l’edizione numero quattro del Dolomiti Revival e giugno offrirà la possibilità di solcare le spettacolari strade del Rally Lana in concomitanza con la gara valevole per il Campionato Italiano Rally Storici. Gradito il ritorno a fine luglio del Due Valli Classic, anche questo in abbinata con la gara del CIRAS prima del pe-
riodo dedicato alle vacanze. Si va poi in Trentino per il gran finale col Revival San Martino di Castrozza nel secondo fine settimana di settembre e chiusura col Valsugana Classic che si posiziona a metà ottobre. Otto le gare, ben distribuite a livello temporale e geografico: una di sola regolarità sport, sei abbinate ad altrettanti rally storici, e una sola, il San Martino di Castrozza, che si correrà assieme al rally moderno e a quello
storico. Sette il numero massimo di risultati che si potranno conteggiare per le classifiche con un minimo di tre per accedere ai premi finali che, oltre a quelli d’onore, saranno costituiti anche da iscrizioni gratuite per le gare aderenti all’edizioni 2016. Confermati anche i premi speciali dedicati ai marchi Abarth, Opel, Lancia e Porsche; riconoscimenti al miglior equipaggio femminile e alle prime tre Scuderie classificate.
Sbrissa a stelle e strisce
Maria Luisa “Mary” Sbrissa è il formidabile capitano del Fila San Martino, al 3. posto nel Campionato di Serie A1 di Basket Femminile mantenuto anche dopo lo scivolone interno con le umbre di Umbertide (dopo un filotto di cinque vittorie e grazie al successo del Famila Schio corsaro al Taliercio con la Reyer Venezia) e ora atteso da due consecutive trasferte a Orvieto e Trieste, rientrando tra le mure amiche solo il 1 marzo contro Lucca, per la Final Four di Coppa Italia del 21 e 22 febbraio a Perugia, che annovera anche la storica partecipazione del Fila. Mary Sbrissa, classe ‘86 di Castelfranco Veneto, ala-pivot di 187 cm, è l’amatissima campionessa delle Lupe: dal ‘98 al 2005 ha giocato a San Martino di Lupari prima della prestigiosa esperienza negli Stati Uniti dove, dopo aver partecipato nell’estate 2005 al WBSC Supercamp di Sportilia, volò dal 2006 al 2009 nei College di Oregon e New York. Rientrata in Italia, ancora e sempre in giallonero, è stata tra le protagoniste di tanti successi, tra cui spicca la promozione in A1 (con la sua memorabile performance nei play-off contro la corazzata Milano delle nazionali Gottardi-Zanon) e affermandosi in questo campionato fra le migliori giocatrici “universali” (con Francesco Velluzzi della rosea “Gazzetta dello Sport” a segnalarla per la maglia azzurra, suo grande e meritato sogno...) per indomito temperamento, duttilità
Mary Sbrissa, capitano Lupe, Giovanni Sbrissa del Vicenza calcio, e la famiglia Sbrissa (da sinistra Elena, Giovanni, Chiara con Isaac, seduti Mary, papà Steno, mamma Daniela ed Eleonora)
e polivalenza di ruolo, classe e forza fisica, ottima tecnica individuale e completi fondamentali di tipico stampo a “stelle a strisce”, distinguendosi inoltre come punto di riferimento in campo e fuori e quale persona dotta e di cultura sopraffina: maturità classica, laurea in scienze
motorie, prossima a un secondo dottorato, autentico esempio di assoluto impegno e sacrificio nella vita e nello sport. Una famiglia di spiccata immagine etico-morale e simbolo sportivo della castellana, guidata dai genitori Steno (architetto ed ex-calciatore dilettante nel
Sant’Andrea al Muson) e Daniela, con sei fratelli dedicatisi allo sport e con brillanti riscontri scolastici: Chiara (nuoto e basket), Elena (Basket Montebelluna B e Lupe B-A2), Maria Luisa (Basket USA e A1), Eleonora (ex-tricolore Lupe Under 17), Giovanni (giovane stella del Vicenza in B), Isaac (allievi nazionali Vicenza) di meravigliosa unità e reciproca spinta fra tutti. Al Menti è frequente infatti vedere genitori e fratelli incitare Giovanni, centrocampista - classe ‘96 - nazionale under 19, partito dal Vallà di Riese con tutta la trafila giovanile biancorossa (oggi nel mirino di top-club di A come Juventus, Udinese, Atalanta) o viceversa dopo la partita Giovanni recarsi sulla via del ritorno in tribuna a San Martino a incitare la sorella Mary! Una straordinaria pagina di antichi e profondi ideali di vita e significati dello sport e del senso autentico della famiglia, massime priorità anche del presidente delle Lupe Vittorio Giuriati, del presidente onorario Francesco Cordiano, della famiglia sponsor Pettenon, con Mary Sbrissa amata proprio per queste sue peculiari caratteristiche che fanno della “americana di Castelfranco” un modello positivo di campionessa assoluta, molto legata anche al Cittadella Calcio e spesso ammirata e applaudita ospite allo Stadio Tombolato col suo spirito e cuore sportivo di affascinante “condottiera giallo-nera”.
Storiche Decolla la corsa organizzata dalla Jtc
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È statao presentato il percorso del “3° Montegrappa Legend - Historic Event” in programma sabato 16 maggio 2015: obiettivo principale per l’organizzazione sin dalla prima edizione, quello di promuovere i paesi e le località che hanno reso così famoso il nostro territorio a livello internazionale. In questa terza edizione i fari saranno puntati sul Monte Grappa, esattamente a distanza di 100 anni dall’inizio della Grande Guerra: un centenario che non si poteva di fare a meno d’omaggiare. Al suono della “adunanza”, la madrina dell’evento assessore Elena Donazzan, darà il via da piazza Europa a Pove del Grappa, assieme al corpo degli Alpini. Confermata anche la presenza di
Sandro Munari come ospite. L’’organizzazione si sta mettendo in contatto anche con Walter Rohrl, Alex Caffi e Riccardo Patrese: l’idea è quella di abbinare grandi nomi del Rally a quelli della Formula 1. Da evidenziare anche le grandi realtà ristoratrici di zona che ospiteranno la manifestazione e che con il loro sostegno, continuano a supportare l’idea che ha avuto la Jtc.
8 febbraio 2015 - 9
il grande Sport ciclismo Dilettanti Una settimana di ritiro a Riotorto per fare km e gruppo
La Zalf va già alla carica Il ritiro di preparazione invernale di Riotorto ha promosso a pieni voti la Zalf Euromobil Désirée Fior: il clima mite della Costa degli Etruschi e la voglia di ben figurare sin dai primi appuntamenti della nuova stagione hanno permesso ai ragazzi del sodalizio capitanato da patron Gaspare Lucchetta e da Egidio Fior di percorrere oltre 1000 chilometri in appena sette giorni. «Abbiamo svolto tutto il programma che ci eravamo prefissati e l’intera squadra ha risposto molto bene alle prime sollecitazioni - ha sottolineato il diessse Gianni Faresin -. Nei prossimi giorni riprenderemo gli allenamenti sulle strade di casa con alcuni mini-raduni settimanali fino al 20 febbraio, poi ci sarà solo da mettere il numero sulla schiena...». Ma il collegiale toscano è servito ai tecnici della corazzata trevigiana anche per formare il nuovo gruppo, rinnovato per ben due terzi rispetto a quello che ha vestito la casacca bianco-rosso-verde nel 2014. «Sapevamo che questa sarebbe stata una settimana cruciale per conoscere meglio tutti gli elementi della nuova formazione e per impostare la squadra in vista dell’intera stagione. Per questo abbiamo voluto radunare tutti i nostri atleti in una struttura come quella del Borgo degli Olivi che ci ha permesso di fare diverse riunioni di gruppo, di svolgere alcuni work-shop e di sottoporre i ragazzi agli esami medici di rito. In questi giorni ho ritrovato un gruppo forte di una ottima intesa: nonostante vestano gli stessi colori solo da un paio di mesi, questi atleti hanno dimostrato di avere una gran voglia di pedalare e di stare insieme. E’ un ottimo segnale in vista delle tante sfide che ci attendono...». La Zalf Euromobil Désirée Fior scalda i motori e, in attesa della presentazione ufficiale che si terrà venerdì 13 febbraio, alle 19, nel consueto scenario dell’Hotel Fior di Castelfranco Veneto, continua il proprio lavoro per coltivare i sogni di un’altra intensa ed affascinante stagione.
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Nel frattempo il maglificio MsTina di Riese Pio X ha presentato in assoluta anteprima l’abbigliamento che contraddistinguerà la Zalf Euromobil Désirée Fior anche nel 2015. «Siamo felici di proseguire questa importante collaborazione con la Zalf Euromobil
Désirée Fior perché si tratta di una squadra che è apprezzata e seguita dai fans di tutto il mondo e, allo stesso tempo, rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per l’intero movimento giovanile italiano» ha sottolineato Alberto Bettiol. Disegno classico quello ricalcato anche nella versione 2015 dai designer di Marcel Tinazzi in accordo con i fratelli Lucchetta ed Egidio Fior, arricchito da alcuni piccoli ritocchi come quello bianco-rosso presente sul fianco sinistro delle nuove maglie che saranno indossate dai 22 atleti a disposizione di Luciano Camillo, Gianni Faresin e Luciano Rui. La prima occasione per sfoggiare i nuovi completini per i ragazzi che saranno chiamati a tenere alto il vessillo bianco-rosso-verde nella annata agonistica che si aprirà il prossimo 21 febbraio, è stata quella offerta dallo shooting fotografico realizzato all’interno del parco dell’Hotel Fior.
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Juniores L’atleta del Team Wilier Breganze mette in bacheca un altro successo
Beggin fagocita anche il Master
Dopo la conquista del titolo italiano di ciclocross tra le donne junior, la padovana del Team Wilier Breganze Sofia Beggin è tornata a far parlare di sé grazie al successo ottenuto nella classifica finale del Master Cross Selle Smp, conclusosi in coincidenza con la trentesima edizione del Trofeo Città di Vittorio Veneto. La classica trevigiana non ha regalato l’ennesima vittoria dell’inverno alla Beggin, che comunque non ha mancato l’appuntamento con il podio conquistando un buon terzo posto che le ha permesso di controllare le avversarie più dirette per la conquista del Master Cross Selle Smp. Alla prima uscita in maglia tricolore, con tutte le emozioni e le attenzioni del caso, la Beggin si è misurata con le altre atlete su un tracciato molto tecnico e spettacolare, reso difficile dai continui saliscendi tracciati nella zona collinare che fu teatro dei campionati italiani di ciclocross. A vincere a Vittorio Veneto è stata Alessia Dal Magro, con il bronzo alla Beggin ed una gioia comunque più ampia di quanto possa sembrare in casa Team Wilier Breganze. A spiegare il successo Federico Zattera, presidente della squadra vicentina. «Intanto il successo finale di Sofia nel Master Cross è una grande soddisfazione perché testimonia grande continuità ad alti livelli sin da novembre. Ma il successo della Dal Magro ci piace molto perché Alessia entrerà a far parte del nostro team juniores femminile dal 2015. Un’atleta interessante sia per la prossima stagione su strada che per il prossimo inverno del ciclo-
RINNOVI CARICHE
Asolo Bike, Bonin rimane in sella
cross». Con il ciclomercato ormai chiuso da diverse settimane e le stradiste già in bicicletta per preparare l’avvio dell’impegnativa e ricca stagione su strada, è tempo di bilanci per un inverno davvero impegnativo ma anche ricco di successi. «Il titolo italiano della Beggin di Pezze di Greco su tutti gli altri successi ha davvero il prestigio maggiore – prosegue Zattera – senza trascurare le altre otto vittorie ed i piazzamenti sempre di Sofia, che la collocano al vertice nazionale di categoria. Sempre Sofia ha concluso in sesta posizione il Trofeo Triveneto di ciclocross, nel quale siamo stati ben presenti anche nel settore giovanile».
Asolo Bike, eletto il nuovo consiglio direttivo 2015-2017. In cabina di regia Bonin e la sua squadra già al lavoro per il 40^ Gp Sportivi di Poggiana. Un nuovo anno è appena iniziato e i vertici dell’Asolo Bike Poggiana già si sono riuniti per mettersi a tirare in testa al gruppo in vista dell’edizione 2015 del Gp Sportivi di Poggiana, la corsa U23 di caratura internazionale che negli ultimi anni si è imposta come vera e propria Classica di Marca del ciclismo italiano oltrepassando anche i confini nazionali ed europei. Il primo incontro tra i soci dell’Associazione Asolo Bike Poggiana ha delineato la struttura del consiglio direttivo per il triennio 2015-2017: presidente Giampietro Bonin, vicepresidente Loris Civiero, segretaria Monica Milani, consiglieri
Ivana Furlan, Cristian Fraccaro e Marco Tessarolo. «Una squadra vincente che viene confermata - ha commentato soddisfatto il presidente Giampiero Bonin che resta alla guida in cabina di regia - grazie al grande lavoro svolto in questi anni ci siamo affermati ai vertici del ciclismo U23. Ora dobbiamo continuare a pedalare lungo la stessa strada». Questo quindi il team di lavoro che, assieme ai tanti collaboratori e volontari dell’Asolo Bike e ai preziosi sponsor capitanati da Pasta Zara, è al lavoro già dallo scorso inverno per allestire la 40^ edizione del Gp Sportivi di Poggiana, fissata in calendario per domenica 9 agosto. Un’edizione speciale, per festeggiare le 40 candeline della Classica della Marca.
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8 febbraio 2015 - 10
il grande Sport altri sport Volley B2 Torna il sorriso ai giallorossi che stendono la capolista
Guarise & C. volano Chiusura col botto del girone di andata per il Bassano Volley, che si è imposto con un netto tre a zero sul Valsugana Volley Padova. La formazione giallorossa, che aveva iniziato con una sconfitta il nuovo anno uscendo sconfitta nel derby contro lo Zanè, è andata a violare il parquet patavino dopo una prestazione da incorniciare. Grazie ai tre punti messi in saccoccia, i ragazzi di Poletto chiudono la prima parte del campionato in ottava posizione con 22 punti conquistati in otto vittorie (di cui una al tie-break) e cinque sconfitte (una al quinto set). La zona salvezza dista ora ben undici punti, tanto da far dormire sonni tranquilli ai tifosi giallorossi. D’altra parte, la zona play-off è lontana solo cinque lunghezze, sette la vetta. Ma ciò che più conta in questo momento è il gioco espresso, e l’inaspettato successo sul campo della capolista testimonia come la squadra giallorossa sembri aver imboccato la giusta strada. Poco ha potuto l’ex coach giallorosso Mario Di Pietro contro la verve di Guarise e compagni: il Valsugana Padova continua sì a guidare la classifica, forte del titolo di campione d’inverno, ma dopo la sconfitta subita dai giallorossi avrà senza dubbio qualche sicurezza in
meno. Come i tifosi giallorossi ricorderanno, è una storia caratterizzata da una buona conoscenza reciproca quella tra Mario Di Pietro e il team giallorosso. Nel torneo 2003-2004, il primo disputato dai giallorossi in serie A2, l’allora Armet Bassano affrontò il 23 novembre 2003 l’Eurosport Cosenza, guidata proprio da Mario Di Pietro. I giallorossi guidati da Alberto Boldo si imposero per tre a uno, soprattutto grazie ad un’ottima prestazione dell’indimenticato Stephen Shittu, autore di ben 25 punti. Il Bassano terminò poi settimo in quel campionato, mentre Di Pietro fu esonerato poco tempo dopo la sconfitta con il Bassano. Le sorti di Di Pietro e del Bassano Volley si intrecciarono nuovamente nel 2010.
Il tecnico padovano sostituì infatti Gheorghe Cretu nello sfortunato torneo 2009-2010, quando il Bassano Volley si giocò la permanenza in A2 ai play-out contro la Canadiens Mantova, dopo aver concluso la regular-season al tredicesimo posto. Pur disponendo di una squadra priva di punte di diamante, i giallorossi vendettero cara la pelle fino all’ultimo, quando vennero sconfitti al tiebreak della “bella” per la salvezza, retrocedendo così in B1. Mario Di Pietro è stato quindi l’ultimo tecnico ad aver guidato il Bassano in serie A2. Ora le strade del Bassano Volley e di Mario di Pietro si sono nuovamente incrociate, ma a gioire sono stati ancora una volta i giallorossi. Stefano Cirillo
Giovanili
Memorial Campesan alla Brunopremi.com che bissa il successo di un paio di anni fa
Un grandissimo Brunopremi. com trionfa al Memorial Campesan, il prestigioso torneo riservato a formazioni under 16 femminili provenienti da tutta Italia che da quattro anni a questa parte si gioca nel fine settimana di sosta di tutti i campionati. Per il Bruel Volley Bassano si tratta del secondo successo in una manifestazione giunta alla quarta edizione che la società giallorossa aveva vinto anche nel 2012, ovvero alla prima edizione del torneo dedicato alla memoria di Gianni e Doriana Campesan. Quell’anno scendeva in campo lo squadrone guidato
dalla coppia Malinov-Guerra (entrambe ora al Club Italia in A2) che poi avrebbe vinto il tricolore di categoria a Lucrezia di Cartoceto. Dopo due anni di assenza la società giallorossa ha deciso di ripresentarsi ai nastri di partenza del torneo e ancora una volta le leonesse hanno fatto centro. La squadra di mister Malinov ha infatti vinto tutte le partite cedendo alle avversarie solamente tre set in sei incontri ed imponendosi su formazioni forti e blasonate come San Donà, Ravenna e Modena. Il cammino delle leonesse inizia con due successi nel girone di qualificazione dove il Bruno-
premi.com deve vedersela con Assicuritas Argentario e Lilliput Settimo Torinese, battute rispettivamente 2-0 e 2-1. Nell’ottavo di finale le ragazze di Malinov si impongono 2-0 sulle cugine dell’US Torri. Quindi Bassano affronta nel quarto di finale la Teodora Ravenna vincendo 2-1. In semifinale va in scena l’ennesima puntata dell’eterna sfida con il San Donà piegato in due set con un duplice 25-20 da urlo. Nella finalissima, in un PalaBerta gremito in ogni ordine di posto si gioca al meglio dei 5 set e l’avversario si chiama Anderlini Unicom Starker Modena: finisce 3-1 per le giallorosse.
Hockey pista A1 Fincato sta già pianificando la prossima stagione
TENNISTI MODELLO
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Si pensa al futuro IMPRESE
Beppe Faresin doma il Murray
Alcuni manichini avvistati sui campi da gioco
R.Frigo - M. Zarpellon
Riccardo Frigo Michele Zarpellon
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(V.P.) - Si arriva sempre lì a un passo dal podio e non lo si aggancia mai. Al momento di balzarci sopra il Sind viene sistematicamente ricacciato indietro. È accaduto a Prato prima, Giovinazzo poi e nell’uscita interna con Trissino. Nel primo caso ci furono colpevoli e riprovevoli sventatezze alla base dell’inopinato scivolone in Toscana, mentre con Giovinazzo e Trissino hanno inciso gli infortuni in serie che hanno colpito a raffica Garcia, Bolcato e Zen, oltrechè la squalifica di Gimenez nel tremendo inverno giallorosso. Ora però il calendario in ottica terzo posto, distante 3 punti e occupato sul terzo gradino del podio da Valdagno e Viareggio non può più aspettare: subito il duello-passerella col Benfica per l’ultima sfilata di Champions in casa, poi però martedì 10 il posticipo di campionato porterà Bassano proprio a Viareggio in un incandescente scontro diretto coi toscani in proiezione terza piazza. Quindi l’anticipo di venerdì 13 al PalaBruel (il palazzo è impegnato col ballo) contro Sarzana, un tour de force che precede la sfida di Breganze e soprattutto la Fina Eight di Coppa Italia di fine mese a Follonica dove gli uomini di Belligio affronteranno nel primo
turno dei quarti a gara secca di nuovo il Viareggio con in palio l’accesso alle semifinali. Come dire che febbraio è un mese che deciderà molto dei destini di Dal Monte e i suoi amici: dal probabile piazzamento in regular season in vista dei playoff, al cammino in Coppa Italia dove il Sind, naturalmente non testa di serie, vorrebbe tuttavia recitare da mina vagante senza uscire al primo giro come l’anno scorso, sino al commiato europeo possibilmente col sorriso e con un risultato di prestigio che conferirebbe tutt’altra dimensione internazionale per il Bassano riaffacciatosi a sorpresa quest’anno in Champions League dopo 5 anni di assenza senza naturalmente mire da conquistatore. E all’orizzonte si staglia il programma ambizioso disegnato dal main sponsor Enrico Fincati per l’anno che verrà: subito una formazione competitiva per il vertice già in estate sapendo sin d’ora che questo gruppo se non altro ha la prerogativa di non mollare mai e dunque in Coppa come in campionato deve mantenere fede all’etichetta di osso duro. Oggi, domani e dopodomani. Con playoff ruggenti e roventi come dodici mesi fa.
Ennesima impresa del vicentino di Sandrigo, Beppe Faresin, che ha percorso 1200 chilometri pagaiando sul Murray, il più grande fiume australiano con i suoi 2.575 km. L’uomo in kayak, così ormai è soprannominato dai suoi supporter, ce l’ha fatta ancora una volta. A 61 anni suonati, Faresin ha percorso le acque impetuose che portano da Albury a Mildura. Il cavaliere dei fiumi, esploratore moderno e ambasciatore dell’Italia e del Veneto, anche in questa occasione si è impegnato a raccogliere fondi a favore dell’associazione Cuamm medici con l’Africa e per il restauro del ponte di Bassano. «E’ stata dura – ha raccontato al suo rientro - un po’ per le mie condizioni fisiche, dovute a un forte mal di schiena, e per le particolari condizioni ambientali. Non avevo considerato il gran caldo dell’estate australiana, con temperature fino a 40 gradi all’ombra e aria bollente proveniente dal deserto. Inoltre negli ultimi giorni ci si è messo un vento a 50 km orari che mi soffiava sempre contro. Procedere con la canoa è stata un’impresa».
il grande Sport
8 febbraio 2015 - 11
sport invernali
Sci alpino Dopo i podi Fis e la vittoria in Val Sarentino per la bionda diciottenne eneghese convocazione in Europa
Asja in Coppa, ora si fa sul serio La stagione fila via veloce per Asja Zenere. Veloce come lei, che in libera soprattutto, ma anche in super G, ha conseguito punteggi Fis molto, molto interessanti. E intanto le si è aperta la strada per la Coppa Europa femminile di sci alpino, con la convocazione a St. Moritz da parte del responsabile tecnico Devid Salvadori. La bionda discesista di Enego, aggregata alla Forestale e che
da tempo si allena in Alto Adige con Hansjörg Plankensteiner, ha un caratterino ma sfoggia grandi potenzialità quando sta sugli sci. E da più parti la si considera la vera “erede” di Giulia Gianesini: un’altra veneta altopianese lanciata. Il nostro giornale la segue da tempo, e facciamo il tifo per questa eneghese diciotten-
Asja Zenere in alcune foto dal suo profilo Facebook
secondo posto in superG e il secondo posto in supercombinata. E quindi è scattata la convocazione in Coppa Europa. A questo punto la sfida è lanciata. Asja sta bene, dopo un lungo
ne temeraria, che un po’ alla volta sta bruciando le tappe, anche per vendicarsi di un’annata precedente piuttosto sfortunata, che l’ha vista per mesi a mezzo servizio a causa di qualche problemino di salute poi ampiamente superato. Negli ultimi mesi sono arrivati i podi Fis (terzo posto a Davos in super G, seconda, tra l’altro,
in una gara nazionale Fis junior in Val Passiria) e anche la vittoria, in gennaio, in Val Sarentino. Qui poi ha conquistato anche il
periodo di riabilitazione è tornata alla grande. Può togliersi altre soddisfazioni e fare sognare i tifosi e gli appassionati.
I MASCHIETTI
Anche Trulla e Guidolin in ottima forma
Nella Fis in Val Sarentino è arrivato anche il secondo posto Aspiranti di Mattia Trulla in superG. In più, ben tre ragazzi di Fisi Veneto sono stati convocati per la Coppa Europa di Sella Nevea (Udine): sono Riccardo Bosio, appunto il vicentino Mattia Trulla e il bassanese Tiberio Guidolin, tesserato con il Club 18 nel Bellunese. Trulla, insieme a Nicolò Menegalli, è piombato anche sul podio della Fis di Foppolo: Nicolò Menegalli secondo Giovani e Mattia Trulla secondo Aspiranti. Tra le altre notizie da ricordare, la partecipazione di Sofia Pizzato all’Eyof, un cam-
pionato europeo junior. Nello slalom la Pizzato ha conquistato il 30. posto. Foto: Trulla, Guidolin e Pizzato
il grande Sport
sport invernali
8 febbraio 2015 - 12
Federghiaccio L’olimpionico di Marca chiamato dal presidente asiaghese alla stanza dei bottoni federale
Sanfratello è il manager di Gios
In pista ha vinto, è campione olimpico, nella vita anche, visto che è felicemente sposato e con un figlio. Ora, Ippolito Sanfratello, piacentino di nascita, trevigiano “castellano” di adozione, 41 anni campione olimpico in pista lunga nell’inseguimento a squadre su ghiaccio a Torino 2006, vuole vincere un’altra sfida: quella con il futuro. Infatti nei giorni scorsi è stato raggiunto dalla notizia della nomina, dal primo aprile prossimo, a nuovo segretario generale della Federghiaccio. Un incarico importante che naturalmente ha accettato di buon grado, nonostante svolgesse un’attività altrettanto importante e stimolante come manager del gruppo tecnico e responsabile del marchio Rollerblade.
Inoltre ha sempre seguito nei quadri tecnici gli atleti della nazionale di velocità su ghiaccio. Ora Ippolito si trova ad abbandonare una brillante carriera in azienda per intraprendere questa stimolante attività in ambito sportivo. “Il segretario uscente Alberto Berti ha fatto il mio nome al presidente Andrea Gios, che ha accettato di buon grado” spiega Sanfratello. Ma qual è l’attività che la attende? “Il mio sarà un contratto a tempo indeterminato e mi occuperò dell’intero andamento della federazione. Una specie di direttore generale con la gestione economica in primis ma anche tecnica dei settori della Federghiaccio che sono velocità, figura, hockey, curling. Mi occuperò di sponsorizzazione e andamento tecnico economico della Federghiaccio. Penso che abbia giocato a mio favore,
oltre ad una conoscenza dell’ambiente anche per i miei trascorsi agonistici, una formazione professionale maturata in questi anni di lavoro al Gruppo Tecnica. Colgo l’occasione di ringraziare la famiglia Zanatta per questi anni stupendi passati in azienda ed i miei colleghi. Lascio con un marchio, la Rollerblade che anche nel 2014 ha cresciuto il fatturato del 15 per cento e di questo sono molto orgoglioso”. Infine c’è un sogno segreto del neo manager della Federghiaccio? “È molto semplice: vorrei riuscire a mettere gli atleti nelle migliori condizioni per vincere”. E lui, sicuramente, sa come si fa. Gabriele Zanchin Foto: Ippolito Sanfratello e il presidente Andrea Gios. Sotto, la festa olimpica di Torino 2006 con Anesi e Fabris
ALPINO. “ENERGIA PURA”
Matilde giganteggia ad Alleghe Per la seconda tappa della Circuito di gare Energia Pura del Veneto, sono stati due i Giganti disputati sulla pista “Civetta” di Alleghe per l’organizzazione dello Sci Club 2000 di Mason Vicentino. Ancora una doppietta di Matilde Minotto, giovane promettente padovana ma da tempo atleta portacolori dello sci club organizzatore vicentino. La Minotto, dopo i due slalom a Passo Monte Croce a inizio gennaio, si è aggiudicata anche queste due gare. Al secondo posto, in entrambe le competizioni, un’altra padovana, Fedrica Vinelli (Sorapiss), mentre sul gradino più basso del podio si sono alternate Stefania Carli (Asiago) e Francesca De Luca (Sporting
Campiglio). In ambito maschile le vittorie sono andate a Nicolò Bugatti, seguito da Matteo Crapisi e Francesco Calndri nella prima gara, a Luca Debertol davanti ancora a Crapisi e Calandri nella seconda.
8 febbraio 2015 - 13 il grande Sport sport invernali Granfondo Lo storico evento, alla 43. edizione, si svolge il 22 febbraio a Marcesina. Paese mobilitato
Ecco la Marciabianca, in pista tutto Enego (con Grigno alleato)
La piana di Marchesina splendidamente imbiancata si appresta ad ospitare l’edizione numero 43 della Marciabianca, dal 1973 la prima e più “storica” Granfondo d’Italia. Enego è in fibrillazione e, insieme agli amici di Grigno, sta organizzando al meglio la manifestazione. E’ il secondo anno che il gruppo facente capo alla nuova amministrazione è coinvolto nell’avventura: l’idea è sempre quella di sviluppare una manifestazione “in proprio”, patrimonio del paese e delle sue risorse umane e associative. L’appuntamento è per il 22 febbraio. La neve, dopo essersi fatta desiderare, è arrivata. “Sono caduti venti centimetri, poi altri quindici – spiega l’assessore allo sport di Enego, Lara Galvan – ed è prevista qualche ulteriore precipitazione. Quindi siamo tranquilli, anche perché nella piana le temperature iniziano ad essere quelle giuste, sui meno 10, meno 13 gradi, il che fa ghiacciare il terreno e crea il fondo ideale. Le festività sono state molto avare di neve, con una ricaduta negativa sul comparto turistico locale: era stato creato un piccolo circuito di fondo per bambini, ma ha resistito poco. Il Lisser ha invece aperto in modo deciso solo una ventina di giorni fa. Con la Marciabianca contiamo di movimentare un po’ la stagione”. Si conferma, come da anni, l’alleanza con Grigno. Il comune trentino, “trainato” da Tullio Stefani, collabora attivamente con i suoi volontari. In particolare il gruppo dei pompieri locali si occupa del lancio della partenza della gara, il momento in cui i concorrenti vengono preparati e controllati nei numeri di pettorale e nella scelta dei
L’assessore allo sport di Enego Lara Galvan e una foto d’archivio della Marciabianca a Marcesina
da tradizione, in due versioni, 25 e 50 chilometri. Il direttore di pista quest’anno è Roberto Rigoni, forestale di Asiago. “C’è già un centinaio di iscritti – aggiunge l’assessore – speriamo di superare i numeri del 2014. Molti decidono negli ultimi giorni in base ai calendari che sono un po’ rivoluzionati, perché si recuperano eventi rinviati per mancanza di neve. In ogni caso avremo in gara Rigoni e già gli atleti del team Hartmann si sono prenotati… A fine gara premiazioni e festa al rifugio Valmaron, con minestrone di pasta e fagioli, formaggio L’Enego, del buon rosso e altre cose buone”.
due percorsi. Inoltre i volontari di Grigno gestiscono il punto di ristoro collocato nel tratto della 50 chilometri sul loro territorio comunale. Importante l’apporto dell’associazione sportiva Sisampa di Grigno, sottolinea l’assessore Galvan. E poi c’è tutta Enego impegnata a lavorare per la gara. Lara Galvan ricorda i vari apporti ricevuti: la Pro loco, l’Us Enego Lisser, gli Alpini ovviamente, l’associazione Famiglie dispersi in guerra, i giovani di I love Enego, il grafico Demetrio Nardi, il gruppo dei ristori coordinato da Marcello Spagolla. “Ci sono anche molti artigiani, commercianti e albergatori che hanno collaborato – continua Lara Galvan – e dobbiamo poi ringraziare il dottor Mauro Bello che ci presta l’assistenza sanitaria”. La Marciabianca sarà, come
E quest’anno c’è una novità in coda all’evento. Il primo marzo si va con le ciaspole o attrezzati da sci alpinismo “sui sentieri della Grande Guerra”, dal centro di Enego fino a Valmaron: una giornata speciale di turismo sportivo. “Il nostro obiettivo è, per la Marciabianca, realizzare una manifestazione del paese – conclude Lara Galvan – che sappia essere economicamente autosufficiente, senza oneri per il Comune. Un anno fa ci siamo riusciti e ora proseguiamo su questa strada, cercando di consolidare la promozione dell’evento. Tra le idee che concretizzeremo nel prossimo futuro un grande cartellone da installare sulla Valsugana, a Primolano, per ricordare a tutti la Marciabianca. Sempre a piccoli passi, attenti ai costi”.
BIATHLON GIOVANILE
Quelli dell’Usa Sci si mettono in luce Con tinua l’iniziativa coraggiosa dell’Us Asiagio Sci che ha portato sull’Altopiano, per il giovanile, la disciplina del Biathlon. I ragazzi hanno già iniato a gareggiare in alcune manifestazioni riportando anche risultati molto interessanti. E tra la fine digennaio e l’inizio di febbraio hanno anche partecipato in Val Zoldana ai campionati italiani della specialità. Al di là del campionato italiano, che è stato un bel rodaggio tricolore, nelle gare precedenti si sono messi in luce alcuni giovanissimi. Tra questi Riccardo Finco, già autore di un sesto po-
sto all’esordio e di un secondo posto. Esordio con il botto per il piccolo Antonio Pertile (si legge
nel sito della società Usa Sci) che vince il primo posto nella sua categoria!
SNOWFUNPARK
GRANDE PARCO GIOCHI CON ZONA TUBING, PISTA DA BOB E SLITTINI, TAPIS ROULANT, MOTOSLITTE
KINDERHEIM
8 febbraio 2015 - 15 il grande Sport sport invernali Campionati italiani Ana di fondo Il 14 e 15 febbraio: cerimonie ad Asiago, gare probabili a Campolongo
Alpini “in trincea” sugli sci stretti C’è il ricordo dei tempi d’oro, nei campionati italiani Ana di fondo ad Asiago il 14 e il 15 febbraio. Quando lo sci nordico, su magnifici sci di legno, era già il clou dell’Altopiano, e Asiago e dintorni erano già il paradiso del fondo. La locandina dei campionati, organizzati dall’Ana (sede nazionale e sezione Monte Ortigara, Gsa Asiago, Comune di Asiago, patrocinii di Regione, Provincia e Spettabile Reggenza dei 7 Comuni) immortala un passaggio in neve fresca sulle alture intorno al Sacrario di numerosi decenni fa, mentre una fantastica foto anni ‘30, pubblicata nella monografia dei campionati, regala uno scorcio di Asiago affollata di auto e turisti, sullo sfondo uno striscione che annuncia “Grandi gare di ski”. Come prosecuzione del mondiale al Millepini e dei mondiali Master alla Golf Arena, stavolta tocca al tricolore Alpini. Ci saranno circa 500 atleti, molti al top, delle fasce subito dietro agli atleti del giro della nazionale, almeno 800 ospiti nelle strutture ricettive altopianesi. Un evento robusto, che prevederà anche, oltre ai tesserati Ana di tutt’Italia, anche una gara destinata agli “amici degli alpini”. La location probabilmente salirà in quota: “Al 99 per cento le gare
si disputeranno al centro fondo di Campolongo di Rotzo, a quota 1400 - spiega Fabrizio Dalle Ave, presidente del Gsa Alpini Asiago - perché le condizioni tecniche e climatiche al parco Millepini, a due passi dal centro, non sono ottimali. Troppo caldo ha fatto, purtroppo, avevamo previsto una pista agonistica di 5 chilometri, percorsi da 5, 10 e 15, ma il meteo non ci è stato favorevole, con temperature incompatibili con i cannoni sparaneve. Andremo in quota in una cornice ambientale bellissima”. Asiago però resta il centro dei campionati. Il sabato
In alto Fabrizio Dalle Ave, presidente del Gsa Asiago. Qui sopra il capoluogo dell’Altopiano in una foto di almeno 80 anni fa, già a quel tempo capitale del “nordico”
CAMPI DI BATTAGLIA
15 marzo, penne nere in pattuglia a Campomulo Sempre gli alpini sono protagonisti al Trofeo Campi di Battaglia, data fissata al 15 marzo a Campomulo, al Centro fondo Gallio. Nella speciale gara una cinquantina di pattuglia di tre atleti (un modo per ricordare le pattuglie di alpini della prima guerra mondiale) impegnate in un percorso crono a squadre di 25 chilometri. Partenze ogni trenta secondi e tempo preso all’arrivo del terzo atleta di ciascuna squadra. Uno spettacolo suggestivo giusto ai piedi del comprensorio altopianese che comprende anche l’Ortigara.
14, alle 16, la città accoglierà la sfilata inaugurale in partenza dallo stadio del ghiaccio, aperta dal gonfalone di Asiago, con tutti i sindaci altopianesi, in via Garibaldi e in corso 4 novembre, fino alla loggia dei caduti, presenti autorità militari e civili. Sono stati invitati il generale Bonato, comandante delle truppe alpine, un rappresentante della presidenza dell’Ana, il presidente della Regione Luca Zaia, l’assessore Elena Donazzan. La sera ci sarà l’evento “Fiocchi di luce” (in ripetizione la domenica alle 18) poi la domenica le gare dalle 9 alle 12.30. Si torna per le premiazioni ad Asiago,
al palazzo Millepini. “Avremo un campo di gara al top - aggiunge Dalle Ave - e la partecipazione di atleti come il lombardo Gianfranco Polvara, che gareggiò a varie Olimpiadi invernali. In pista categorie dai 18 anni in su, alpini in armi compresi, e tutte le categorie master”. Un anno fa, ai Piani di Bobbio, per l’organizzazione dell’Ana di Lecco, il vincitore assoluto del titolo nazionale Ana sulla distanza maggiore (15 chilometri) fu Francesco Rossi della Sezione di Sondrio, su Richard Tiraboschi (Sezione di Bergamo) e Matteo Radovan (Sezione di Trento).
Vennero consegnati riconoscimenti al più giovane alpino in gara, Federico Rampazzo (Asiago, classe 1988) e al più anziano, Renato Rossi (Biella, classe 1931). Il comitato tecnico 2015: Daniele Peli, Enzo Biasia, Fabrizio Dalle Ave, Giovanni Stella, Ana, Federcronometristi, Mariagrazia De Bortoli, Mauro Falla, Protezione civile Altopiano di Asiago, Polizia Locale Asiago, Corpo Forestale dello Stato, Michele Paganin, Daniela Dal Sasso, Giannantonio Strazzabosco, Pino Finco, Giovanni Viel, Renato Angonese, Gerardo Rigoni