il grande Sport pagine di pura passione
(anno XI n. 8) diffusione gratuita periodico 2 agosto 2015
n. 212
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Il K1 che viene dal web
Il valligiano Stefano Scremin ai mondiali americani con la canoa fiammante regalatagli dagli “amici” di facebook
CALCIO LEGA PRO
Giallorossi e granata, riparte l’avventura
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LE CLASSICISSIME
Ciccone in Cima, Rcs all’ascolto del Gp Poggiana |||| a pagina 9
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50° ANNIVERSARIO 1965-2015
26 e 27 settembre 2015 sul Massiccio del Grappa
Vieni ad emozionarTi con Noi!
...se non fosse “degli Eroi”, sarebbe solo un Trail !
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il grande Sport
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2 agosto 2015 - 2
sportivamente
mondo unning di Enrico Vivian, 35° alla New York Marathon 2010
Eliud Kpchoge, primo in pista e su strada Dubito che vedremo ancora finali così palpitanti, i due migliori che si incrociano e il terzo incomodo che li sconfigge di misura in volata, arma molto affilata per entrambi. Fra tanti record e allori a Hicham El Guerrouj mancava solo l’oro olimpico sulla distanza preferita, i 1.500 metri, e voleva accoppiarla con i 5.000. Kenenisa Bekele aveva iniziato il suo regno nel cross e avrebbe spazzolato i record di 5-10.000 a Haile Gebrselassie. Entrambi sono tuttora in vetta alle liste all time delle specialità. Ai Mondiali di Parigi 2003 sui 5.000 metri sembrava lotta a due fra il marocchino e l’etiope, già vincitori rispettivamente sui 1.500 e 10.000 nei giorni precedenti. A due giri dalla fine c’erano ancora in scia quattro kenyani, fra cui il campione del mondo junior di cross che si era messo davanti più volte su un ritmo da record del mondo, lanciato da Bekele per sfiancare El Guerrouj. Eliud Kipchoge non si staccò quando Hicham cominciò ad allungare la fila e non perse il passo neanche all’ultima curva, lo affiancò e fu spalla a spalla per tutto il rettilineo d’arrivo, mentre Kenenisa cercava spazio poco dietro come si vede in foto. La sfida si ripeté l’anno successivo alle Olimpiadi di Atene 2004, quando il podio dei 5.000 fu riordinato in Marocco-EtiopiaKenya: El Guerrouj chiuse la carriera con due ori e i piedi piagati,
Bekele aspettò altri quattro anni per la sua doppietta 5-10.000 a Pechino 2008, Kipchoge fu ancora grande protagonista negli anni a venire senza più essere vincente. Eliud era molto resistente, ma non ha mai amato i 10.000, pur scendendo 3 volte sotto i 27’ (15 crono sotto i 13’ sui 5.000). Dopo qualche anno non si
maratona di Londra dello scorso aprile, dopo aver seminato il recordman Kimetto, e nell’ultimo chilometro Kipchoge ha rispolverato frequenze affinate per anni su pista e prati. Per l’autunno il kenyano ha scelto ancora Berlino, a fine settembre, dove da dodici anni i record del mondo vengono al
sentiva più competitivo in pista e ha cominciato a lavorare lungo per trasformare tanta velocità su strada. È sceso subito sotto l’ora in mezza nel 2012 e dall’anno successivo ha infilato una maratona in primavera e una in autunno con tempi ottimi: il più lento all’esordio in 2h05’30” e il più veloce 2h04’05” in occasione dell’unica sconfitta a Berlino 2013 quando fu anticipato da Kipsang verso il record del mondo. I due si sono ritrovati in testa alla
meglio (Tergat 2003, Gebrselassie 2007 e 2008, Makau 2011, Kipsang 2013, Kimetto 2014) fra percorso scorrevole, meteo spesso ottimale e organizzazione al top. Ma a fine agosto avremo i Campionati del Mondo su pista a Pechino, augurandoci di assistere ancora a spettacoli come a Parigi nel 2003 e magari scoprire un nuovo Eliud, che forse sta crescendo col nome di Geoffrey. . info@scuoladicorsa.it
di Mirko Chemello, 7° classificato alla 100 km of Namib Desert 2010
In una maratona conta tanto pure il pubblico Il popolo della corsa è costituito ormai da migliaia di persone. Campioni, dilettanti, amatori, tutti con la stessa passione. Poi ci sono amatori che si credono dei campioni e campioni che un giorno, quando l’età avanza e la carriera sarà terminata, potranno essere dei bravi amatori. Finora ho parlato di gare, di organizzatori, di volontari, di atleti e di corse più o meno estreme. Un argomento che non ho mai affrontato, e da un certo punto di vista è uno degli aspetti più importanti, è il pubblico. I famigliari, le mogli, i mariti, i figli, cioè quelle persone che non corrono ma che condividono questa passione, che aspettano all’arrivo, a volte per ore e ore, o lungo il percorso per dare un supporto morale e un applauso. Senza tutto questo anche la nostra voglia di correre perderebbe entusiasmo. In questi giorni mi sono chiesto: ma io ho mai visto l’arrivo di una maratona? No, non l’ho mai visto, eppure di maratone ne ho fatte tante, ma come potrei vedere quelli forti arrivare. Dovrò decidere di “iscrivermi” come spettatore. Ricordo quando i miei figli erano piccoli e a un arrivo di una maratona mi dissero: “ma papà, i primi sono già arrivati da tanto
tempo!”. Io con il poco fiato che avevo risposi “sì, ma loro corrono forte”. La loro risposta da bambini era quasi scontata: “e allora corri forte anche tu”. Io in quel momento, al limite dello svenimento riuscii a farmi una risata. Poi sono cresciuti e quindi hanno capito come funziona il mondo, apprezzano
in una società di fenomeni, molto spesso esaltati dagli stessi familiari. Lo sport vero invece è quello che sta dentro di noi, passione, entusiasmo, voglia di allenarsi e divertirsi. Sentirsi dei campioni vuol dire aver fatto qualcosa di grande per noi stessi. Qualche volta vedo degli amici arrivare al traguardo con i loro figli per
quello che faccio perchè vedono la mia passione e hanno capito che una maratona non la vincerò mai. I familiari, i nostri amici e chi ci sta intorno devono essere per noi il motore trainante per continuare a fare sport. Viviamo già
mano o addirittura in braccio se sono piccoli. Questo significa sentirsi degli eroi per aver fatto qualcosa di grande. Da parte mia ho deciso che quest’anno voglio vedere l’arrivo di una maratona e quindi farò parte del pubblico. emmerunning.weebly.com/blog
MARCE E CORSE
si trovano sul web: da ilgrandesport.it si accede ai calendari veneti e nazionali sui siti: calendariopodismo.it calendariopodismoveneto.blogspot.it
ULTRACYCLING DOLOMITI
Fatiche nel mirino dell’Università La data del via è il 4 settembre, da Cordignano, nel Trevigiano. Grandi fatiche sulla bici, 606 chilometri attraverso 16 passi montani e dolomitici delle tre regioni del Nordest, oltre 16 mila metri di dislivello complessivo. E l’Università di Udine vi ha collegato un progetto di ricerca finalizzato a valutare gli effetti della fatica neuromuscolare sulla perfomance del ciclista: un’équipe monitorerà l’impegno di venti partecipanti alla Ultracycling Dolomitica con test e valutazioni specifiche. Obiettivo, definire la natura della fatica in uno sforzo di così lunga durata. Anche il Grande Sport seguirà la super granfondo attraverso il magazine online ilgrandesport.it. Stay tuned!
il grande Sport
registrazione tribunale di Bassano del Grappa n. 8/2004 del 24.09.2004
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Il Grande Sport è free ed è diffuso in oltre 900 punti a:
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2 agosto 2015 - 3
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Verso il Trail L’evento sul Grappa quest’anno acquista una novità. Una filosofia di gara consolidata
Gli Eroi aggiungono il vertical MARATONINA
La Mezza del Brenta, 10 anni e restyling Bottiglie in fresca pronte ad esser stappate per celebrare la decima edizione della Mezza del Brenta di Bassano del Grappa. Domenica 6 settembre, nel salotto buono della Città del Brenta, si correrà per la decima volta la prova podistica su strada sul percorso di 21097 metri. Sarà un’edizione tutta speciale con un bel carico di novità proposte da Studio RX, asd B-Sport ed Atletica Bassano Running Store con il supporto dell’amministrazione comunale. Prima tra tutte il nuovo percorso della gara podistica omologata Fidal sulla distanza della mezza maratona, interamente ridisegnato sul territorio bassanese con passaggio a metà prova in piazza Libertà (a disegnare così un “8”), occasione per applaudire il transito dei partecipanti. Se il primo anello è rivolto ad ovest, il secondo si spingerà a sud in zona Santa Croce e S. Lazzaro con tradizionale arrivo posto in piazza Libertà. 21 km che saranno un vero e proprio biglietto da visita per Bassano e le sue bellezze: il Ponte degli Alpini, il centro storico, il lungo Brenta, la villa Palladiana, la campagna e le verdi colline. Nell’anno del centenario dello scoppio della Grande Guerra, si passerà per due luoghi simbolo: il Ponte degli Alpini ed il Tempio Ossario con le spoglie di 5405 caduti nel primo conflitto mondiale. Accanto al nuovo percorso della Mezza, per quanti non avranno nella condizione i 21097 metri, è proposta una 10 chilometri sempre Fidal (ovvero il primo anello della Mezza) e per le “quote rosa” la stessa potrà esser percorsa in chiave di solidarietà con la maglietta rosa. Ma non è tutto. Da scoprire è infatti la staffetta mista “Lei&Lui” con il gentil sesso a percorrere i primi 10 km e dopo il passaggio del testimone (tecnicamente il chip di cronometraggio Sdam) gli uomini a chiudere la prova con i successivi 11.
A rendere colorata la festa per i 10 anni (“Ne facciamo di tutti i colori” è infatti lo slogan) ci sono poi le prove di nordic walking organizzate dal NW Montegrappa e la Marcia del Brenta giunta alla sesta edizione e le sue non competitive sulla distanza di 6, 12 e 20 km inserite nel calendario Fiasp. Una festa del podismo insomma per soddisfare tutti i palati arricchita da musica, varie iniziative e collaborazioni come quella con l’Ana e gli Alpini (con premiazione del primo alpino al traguardo), con il Panathlon Bassano (con il premio che andrà al primo bassanese e prima bassanese sulla finishline) e Telefono Amico. La Mezza del Brenta di quest’anno, accanto al confermato circuito interamente di prove podistiche vicentine “Vicentia Running” è parte del circuito di mezze del Nord Italia “LeMezze.it”, un proposta che coinvolge i principali eventi sulla distanza e che premia non i singoli ma le società con primo premio fissato in 2 mila euro. Quanto mai allettanti anche le condizioni di partecipazione con promozione sino al 9 agosto di soli 12 euro per la mezza maratona e 8 euro per la 10 km. 20 euro invece il costo per la staffetta. Per i non tesserati Fidal o agli Enti di promozione, è previsto il tesseramento con l’Aics, un’opportunità che permetterà a tutti di correre tra le strade di Bassano. Agevolazioni sono inoltre previste per gruppi e gli iscritti alla 5 Miglia di Bassano, corsa il 3 luglio. Tutte le info su www.mezzadelbrenta.it
La ciliegina sulla torta del Grappa è il Trail degli Eroi. Vanta la primogenitura da cui poi si sono sviluppate diverse attività in “copia”, e si qualifica per una sua aura romantica che lo differenzia dalle altre gare: non ricerca spasmodica di numeri, non evento qualificato solo dalla competizione, ma soprattutto una filosofia sportiva aperta al paesaggio e alle emozioni. Al suo quinto anno, il Trail degli Eroi si ridisegna. Accanto alle tre versioni trailistiche previste il 27 settembre, con lo Sky Trail di 30 chilometri e 1400 metri di dislivello, il Trail classico di 46 chilometri e 2500metri di dislivello, l’Ultra Trail di 80 chilometri e 4000 metri di dislivello, l’evento aggiunge quest’anno, il giorno prima, il 26 settembre, la novità del Vertical degli Eroi: 5,7 chilometri salendo come stambecchi e come razzi per 5,7 chilometri, dalla Madonna del Cogolo sopra Crespano su per la direttissima fino alla Cima. Una prova per i forti di cuore che si scommette possano anche, nei loro garretti migliori, salire in meno di un’ora, ma già 65 minuti sarebbero un tempo da paura. Il Trail degli Eroi è in sè una cosa semplice e ultra complessa. Ha bisogno di tanta organizzazione, e per questo servono i volontari “veri” lungo tutto il percorso e nella zona di arrivo. D’altra parte la gara, difficile e emozionante, è spartana. L’autosufficienza alimentare è la parola d’ordine da anni, per una corsa di libertà in autonomia alimentare e senza alcun chilometro segnato lungo il percorso. Una corsa che serve a temprare la propria forza di volontà per gestire la corsa e le fatiche: il Trail degli Eroi vuol essere un modo per far crescere gli atleti nei tre aspetti fisico, mentale e alimentare. Quanto ai numeri, il Trail degli
Eroi è una corsa non oceanica. Vuol essere evento circoscritto e qualificato: un anno fa poco meno di 700 partecipanti, c’è un tetto che sta sotto i mille, dice l’organizzatore Davide Zanetti. L’aspetto che più affascina, fin dalla prima edizione, è il correre nella memoria. La riscoperta del Grappa, tanto più nel centenario, significa valorizzare il territorio ricordando la sua storia attraverso i teatri della Grande Guerra chs segnarono la vita di migliaia di uomini. Ma va ricordato anche il Grappa luogo sacro del
sacrificio e della strage dell’ultimo conflitto, teatro del rastrellamento nazifascista. La preparazione del trail è già iniziata con incontri di approfondimento, grazie ai racconti dello storico Davide Pegoraro (gestisce il Rifugio Valtosella) e con le informazioni tecnico sportive di Paolo Marangoni e Davide Zanetti, ovvero responsabile percorsi e direttore di gara. In anteprima poi gli organizzatori hanno portato a termine, in maggio, il secondo Urban Trail sugli Euganei. Poi varie novità per gli
atleti provenienti da Italia e estero: premio finisher personalizzato per le iscrizioni effettuate entro il 30 giugno con successivo trail portato a termine, con una piastrina personale in tutto simile a quelle dei fanti e degli alpini della Grande Guerra. L’attenzione al territorio e alla valorizzazione turistica e culturale non ha impedito poi, quest’anno, di mettere a disposizione anche dei posti letto gratuiti nella palestra di Borso, o convenzioni agevolate per dei B&B.
TRIATHLON
Lancerin “doma” le acque francesi
Paolo Lancerin a fianco dell’insegna del bar che gestisce a Sperlonga con la moglie Laura
Paolo Lancerin, classe ’66, bassanese, è stato dei protagonisti dell’edizione “Ironman 2015” di Nizza, in Francia. Dopo un inverno passato ad allenarsi duramente, sostenuto dalla moglie Laura, Lancerin è volato in Francia e con il pettorale numero 2.190 ha preso parte alla grande sfida. «La gara come sempre è stata molto dura – ha raccontato Paolo - è iniziata alle 6,30 del mattino con circa tremila partecipanti; il mio accompagnatore Luca D’Agostino ha detto che
sembravamo un branco di alici, infatti il mare, dopo che siamo entrati in massa, bolliva; dopo la prova del nuoto siamo saliti in bicicletta, una frazione durissima, inoltre con lo scorrere del tempo la temperatura era salita parecchio, addirittura arrivando a toccare i trenta gradi. Il mio tempo di “Ironman 2015” è stato di 12 ore e 56 minuti, un’ora in meno della passata edizione». Paolo Lancerin gestisce con sua moglie Laura il più antico bar del centro storico di Sperlonga.
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2 agosto 2015 - 4
sportivamente
mondo enessere di Raffaella Toniolo, coaching e psicologia del lavoro e dello sport
Bambini in sovrappeso, adulti sempre a rischio Il numero dei bambini in sovrappeso è in costante aumento in tutti i Paesi industrializzati e l’Italia non ne è esclusa. La prevenzione dell’obesità infantile sta richiamando sempre maggiore attenzione anche nelle scuole in quanto l’obesità comporta conseguenze importanti non solo per il corpo, aumentato rischio di diabete, incremento della pressione arteriosa e della patologia ossea ed articolare, ma anche non minori conseguenze psicologiche in quanto obesità e sedentarietà influenzano negativamente l’autostima, l’autonomia, l’indipendenza, il senso di autoefficacia, i comportamenti relazionali e la socialità del bambino. Eppure, nonostante ciò, in Italia il 30-40% della popolazione non pratica attività fisica e tra i bambini la sedentarietà raggiunge il 20% già nella fascia compresa tra i 3 e i 5 anni. Secondo i dati dello studio HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare), in Veneto il 5% dei ragazzi di 11 anni sono obesi e il 21% in sovrappeso, significa che circa 1 bambino su 4 ha un peso molto superiore alla norma. I dati vengono confermati da altri studi che dicono che questa caratteristica aumenta con l’adolescenza. I dati riscontrati da ‘Okkio alla Salute’ del Ministero della Salute, in aggiunta, sottolineano come chi ha problemi di peso nell’infanzia rischia di portarli con sé anche in età adulta. Se, come spesso viene indicato, si paragona il nostro corpo a una macchina estremamente funzionante e perfetta in sé, per cominciare a prendersene cura anche con il movimento basterebbe ricordare che una macchina va regolarmente azionata altrimenti si arrugginisce. Cosa dovrebbe fare un genitore per invogliare i propri figli a muoversi? La risposta è molto semplice anche se potrebbe sollevare al contempo molte scuse: basta essere semplicemente un modello. L’esempio vale più di mille raccomandazioni o costrizioni ed essere da esempio anche sotto questo aspetto, camminare, pedalare, giocare con lui in base alle sue competenze motorie, può stimolare nel bambino l’acquisizione di uno stile di vita sano ed equilibrato. Un’altra azione da concretizzare in questa direzione potrebbe essere quella di strutturare gli spazi per il gioco o il giardino in modo che richiamino il movimento: con altalene, barre per fare ginnastica, corde per saltare, palloni, frisbee... e giocare con loro o permettergli di fare liberamente le proprie esperienze insieme ad altri bambini. La sedentarietà ai giorni nostri rappresenta uno dei fattori principali di molte malattie. I bambini hanno bisogno di movimento per sentirsi bene, per
conoscere se stessi e l’ambiente che li circonda, per entrare in contatto con altre persone, per imparare a comunicare con gli altri, per cominciare a gestirsi all’interno di regole, per affrontare anche i propri limiti.
Muoversi nella vita quotidiana fa bene a tutti e ancora di più a loro. Il movimento è fondamentale per lo sviluppo fisico e psicologico: sviluppa l’agilità, migliora la coordinazione, fa entrare in contatto e in relazione con il proprio corpo e con
l’ambiente circostante, riduce il rischio di obesità, previene le malattie dell’adulto. Educa inoltre al riconoscimento e alla gestione delle emozioni, migliora l’autostima e l’autonomia, aumenta le capacità di socializzazione e, non ultimo, fa divertire: in altre parole promuove un benessere globale. Per motivare i bambini al movimento è necessario un contesto familiare e sociale in grado di fornire stimoli positivi e il sostegno di genitori e adulti significativi diventa un elemento imprescindibile. Muoviamoci dunque con loro. Farà bene a loro e farà bene anche a noi. È una questione di abitudini e ogni momento è buono per costruirne o ricostruirne di nuove, partendo dal punto in cui ci troviamo oggi, qui e ora. Nell’oggi, in sintesi, il nostro investimento per il futuro. www.raffaellatoniolo.it
di Cosimo Gasparri, nutrizionista e docente di Dietologia/Alimentazione
African mango, un aiuto nel controllo del grasso Il grasso corporeo è regolato da una rete di meccanismi molecolari e in particolare, negli ultimi tempi, alcune molecole, quali l’adiponectina e la leptina, secrete dalle cellule adipose, sono oggetto di studio e ricerca. L’adiponectina viene secreta quando il grasso presente negli adipociti incomincia a diminuire e può bloccare, rallentare o aumentare la perdita di grasso a seconda dei casi; inoltre può migliorare la sensibilità al glucosio e prevenire iperglicemia e diabete, può agire sulle cellule adipose e muscolari aumentando la trascrizione di alcune proteine (Ucp) che trasformano il grasso in calore corporeo (attivazione della lipolisi). Nell’ipotalamo (regione dell’encefalo con funzione di regolazione di idratazione, pressione, temperatura e bilancio del grasso) questa molecola si integra con le informazioni provenienti dalla leptina (che controlla se il cibo assunto è sufficiente). Se la dieta è drastica, o troppo ipocalorica, i livelli bassi di leptina segnalano
all’’ipotalamo che l’adiponectina deve bloccare la perdita del grasso; se invece i livelli di leptina sono alti perché la dieta non è restrittiva, l’ipotalamo segnala alla adiponectina di continuare a consumare grasso. A livello evolutivo tale mec-
canismo, adattatosi alla vita degli uomini preistorici, aveva il compito di regolare l’alternanza delle stagioni: passato il periodo invernale, il cacciatore doveva inseguire le prede in campo aperto. Per la caccia i depositi accumulati per fare fronte all’inverno non servivano più e dovevano essere rimossi, perché rallentavano il movimento, ma la perdita di grasso doveva essere controllata dalla leptina. Se la caccia e quindi l’alimentazione erano sufficienti, si poteva continuare a dimagrire. Se il cibo mancava, occorreva invece consumare le scorte con maggiore prudenza (blocco o rallentamento metabolico). L’attività fisica e l’assunzione di cibo in quantità giuste possano favorire la produzione di leptina e simulare l’azione della caccia. La perdita di grasso è rallentata se si segue una dieta restrittiva e non si svolge attività fisica, oppure se si
svolge attività fisica e l’assunzione di cibo è insufficiente (diete ipocaloriche): per questo chi inizia una dieta, dopo aver perso i primi chilogrammi, anche se assume pochi alimenti non perde più peso (blocco metabolico). Tra gli alimenti in grado di stimolare la produzione di Leptina, abbiamo l’ African Mango, o Irvingia Gabonensis, il frutto di un albero dell’est Africa che favorisce il processo di termogenesi aumentando la temperatura corporea, agevola il controllo dell’appetito e della fame nervosa, contribuisce ad aumentare la produzione di leptina grazie alla quale il cervello determina il senso di sazietà. Sembra, da numerosi studi, che aiuti anche ad abbassare i livelli di colesterolo, inoltre è ricco di acqua, proteine, carboidrati, fibre alimentari e minerali tra cui Calcio, Sodio, Fosforo, Ferro, Magnesio, Potassio, Zinco, di Vitamina A e da molte Vitamine del gruppo B, C e D, e di antiossidanti: per questo è utile anche agli sportivi, soprattutto se devono perdere peso. Per avere questi effetti bisogna comunque seguire una dieta equilibrata, bere acqua in abbondanza e svolgere attività fisica. Tra i principali effetti collaterali del Mango Africano possono comparire cefalee se l’assunzione di liquidi è insufficiente, o se i livelli di zucchero nel sangue stanno diminuendo. E inoltre flatulenza, insonnia causata dall’aumento del metabolismo, nausee causata della perdita di appetito. Studio di Dietologia & Nutrizione Umana dietologianutrizione@libero.it dietologia1.jimdo.com
NUOTO
Le ragazze di Rosà sul tetto del Veneto
A conclusione dei campionati regionali estivi categoria esordienti, il Centro nuoto Rosà si conferma la squadra d’oro in campo femminile, conquistando la medaglia del metallo più pregiato sia nella staffetta mista che in quella a stile libero. Le ragazze del team rosatese, composto da Emma Orian, Anna Dal Farra, Daisy Aggio e Giulia Fryda Ceccato, non hanno lasciato scampo alle avversarie, aggiudicandosi la vittoria in entrambe le staffette con tre secondi di distacco dalle seconde.
Emma Orian, si è poi aggiudicata due titoli di campionessa regionale nei 100 e nei 200 rana. Emma era di ritorno dalla gara di carattere nazionale “Trofeo delle Regioni”, in cui ha vinto un prezioso bronzo nei 100 rana nuotando un tempo che la piazza in un’ottima posizione in campo nazionale e contribuendo alla conquista del secondo posto in classifica finale per regioni, alle spalle solo della Campania. Ulteriori notizie su ilgrandesport.it
2 agosto 2015 - 5 il grande Sport calcio Lega Pro/1 La società ha già messo a disposizione del tecnico una rosa competitiva in ogni reparto
Giallorossi contro la scaramanzia
Alla faccia della scaramanzia! Venerdì 17 luglio è iniziata, con il ritiro di Asiago, la nuova avventura del Bassano Virtus in vista della stagione 2015-2016. Agli ordini del mister Stefano Sottili, volti nuovi e giocatori della vecchia guardia si sono ritrovati per cominciare questa stagione, che, salvo clamorosi colpi di scena, vedrà i giallorossi ancora protagonisti nel torneo di Lega Pro. Passato definitivamente agli archivi il campionato scorso, il direttore generale Seeber e i suoi collaboratori si sono dati da fare per allestire ancora una volta una formazione molto competitiva. Primo colpo di mercato è stato quindi l’arrivo di Roberto Candido, esterno di centrocampo classe ‘93, che nell’ultima stagione ha vestito la maglia della Pro Patria collezionando 33 presenze e siglando 9 reti. Altro volto nuovo, quello di Giuseppe Fella, attaccante classe ‘93, che nell’ultima stagione ha militato nel Melfi scendendo in campo in 37 occasioni e siglando 5 reti. Ma il colpo di mercato finora sembra essere quello del difensore centrale, classe ‘82, Daniele Martinelli, proveniente dal Trapani. Martinelli è alla prima esperienza in Lega Pro: per lui in precedenza 13 stagioni consecutive in serie B. Dal 2005 al 2013 ha militato nel Vicenza, con
250 presenze in campionato registrate e 6 reti segnate. Dal ChievoVerona è poi arrivato il centrocampista, classe ‘96, Mario Gargiulo, che nella scorsa stagione ha vestito la maglia del Brescia, con la quale ha collezionato 6 presenze in serie B. Inoltre dall’Inter sono arrivati in giallorosso Davide Costa e Davide Toso.
Costa, portiere bassanese classe ‘96, in precedenza ha indossato la casacca giallorossa per 8 anni, prima di approdare all’Inter nel 2011. Toso, terzino destro classe ‘98, dopo 4 stagioni al Bassano Virtus era stato ceduto all’Inter nel 2013. Le conferme di Nicola Bizzotto, Stefano Pietribiasi, Gian Maria Rossi e
ECCELLENZA
Lega Pro/2 Il presidente Gabrielli: “Scelta ponderata”
La Godigese di Santi “Non altezzosi ma umili”
Serietà, impegno ed umiltà. Queste le parole chiave ad inizio di stagione per l’Asd Godigese calcio scandite dal neo presidente Ivano Santi (nella foto con i componenti dello staff direttivo) in sede di presentazione della squadra, quest’anno matricola del campionato di Eccellenza, avvenuto a Borgo San Piero. Santi, che è subentrato alla presidenza a Gilberto Bortolotto rimasto nel direttivo, non ha usato mezze misure:”Il nostro gruppo ha un progetto di calcio ben preciso; non amiamo gente altezzosa o maleducata ma umile, sobria ed impegnata e puntiamo sempre in alto”. Parole dure? No, parole che sino ad ora hanno portato risultati, come ha spiegato il direttore generale Thomas Baggio: “In cinque anni siamo passati dalla seconda categoria all’Eccellenza e questi sono fatti”. I fatti inoltre parlano ora di una squadra completamente rinnovata e ringiovanita, come ha spiegato il ds Cristian Giacometti: “Costruita una buona squadra, ma ora mancano un attaccante ed un altro giovane”. Il perno, oltre a Matteo Martinello, con la militanza più datata è lui, “l’hombre vertical” Alberto Marchesan, il capitano al terzo anno a Godego.”Siamo in una società ambiziosa e che vuole far bene. Come matricola dobbiamo guadagnare la salvezza al più presto possibile e poi vedremo”. Squadra nuova ad iniziare dall’allenatore che è Marco Fabbian:” Sono felice della scelta e della squadra che mi è stata affidata. Modulo di gioco? Non sono vincolato a moduli in particolare, ma si cambierà di continuo; ecco vorrei tanta elasticità perché quello che ci aspetta sarà un campionato molto stimolan-
Daniel Semenzato consentono quindi di delineare la rosa di giocatori che saranno a disposizione di mister Stefano Sottili nella stagione appena iniziata. Tra i portieri, confermato Gian Maria Rossi, con il giovane Davide Costa scalpitante per trovare spazio. Nel reparto difensivo, che sarà guidato da Daniele Martinelli, largo ai
confermati Nicola Bizzotto, Enrico Zanella, Daniel Semenzato e Filippo Stevanin, oltre al neo arrivato Davide Toso. A centrocampo si alterneranno Giacomo Cenetti, Guido Davì, Simone Iocolano, Mattia Proietti e i nuovi acquisti Mario Gargiulo, Roberto Candido, Giuseppe Fella. In attacco confermati Angelo Raffaele Nolè, Stefano Pietribiasi, e Tommy Maistrello, attualmente ancora infortunato. Si tratta indubbiamente di una rosa ricca e di qualità, che permetterà a mister Sottili di poter usufruire di valide alternative in ogni reparto, senza dimenticare che il calcio mercato chiuderà i battenti il 31 agosto e quindi nuovi arrivi sono ancora possibili. Il primo match ufficiale di questa nuova stagione si gioca domenica 2 agosto allo stadio Mercante: i giallorossi affrontano il Pontedera nel primo match valido per la Tim Cup. Il campionato prenderà il via domenica 6 settembre. Stefano Cirillo
te”. Infine la parola ai tifosi, in mobilitazione, e tra tutti Giovanni Simeoni: “Se disciplina, impegno e rispetto non verranno mai meno, noi tifosi sapremo dare la spinta anche per superare i momenti difficili”. Tra le tante novità anche lo sponsor tecnico che sarà la Lotto e, molto probabilmente, la scuola calcio, diretta da Tiziano Visentin sarà promossa “Elite”. Questi i quadri direttivi e la rosa della squadra. Presidente onorario: Renzo Tegon; Presidente: Ivano Santi; vice: Riccardo Moresco e Pasqualino Comacchio; direttore generale: Thomas Baggio; segretario Diego Parisotto; direttivo: Gilberto Bortolotto, Luigi Marchesan, Olivo Santi, Ivano Gamba; D.S.; Cristian Giacometti; Resp. Settore Giov. Tiziano Visentin Casonato; Staff tecnico: Allenatore: Marco Fabbian; vice: Mirco Trentin e Diego Amato; prep. Atletico: Alessio Pavan; prep. Portieri: Diego Didonè; 1 squadra: Portieri: Alex Bertoncello (96), Alberto Marcato; Difensori: Matteo Biral (97 dal Montebelluna), Pierfilippo Bonamin (97 Cittadella), Cristian cecchetto, Federico Civiero, Giulio Dal Bello (97 Montebelluna), Luca Dalla Costa Roberto Lovato (dal Campodarsego), Alberto Marchesan (cap.); Centrocampo: Andrea Campagnolo (Fossano) Mattia Marangon Matteo Martinello, Filippo Santin, Mirko Tessaro (dal QdP), Davide Zarpellon (dal Cartigliano); Attaccanti: Angelo Conte (dal Treviso), John Floriani, Giacomo Pasinato (98 dall’Olimpia Cittadella), Manuel Trevisan (96 dal Giorgione). Gabriele Zanchin
E il Citta riparte da Venturato
Il dopo Foscarini sarà nel segno di Roberto Venturato, il tecnico che il Cittadella ha scelto con l’obiettivo di una pronta risalita in serie B. «È stata una scelta ponderata – spiega il presidente Andrea Gabrielli - che incarna il nostro spirito e i nostri valori. Ha una grande voglia di mettersi in gioco, per cui ritengo sia il tecnico giusto per ripartire». La presentazione della squadra è stata effettuata sabato 18 luglio in Villa Rina di fronte alle autorità locali e a una folta presenza di pubblico. Nello staff tecnico di Roberto Venturato sono stati confermati il vice Edoardo Gorini, il preparatore atletico Andrea Redigolo e Roberto Musso, mentre Andrea Pierobon sarà il nuovo preparatore dei portieri. Per il quarantaseienne ex portierone granata l’ovazione in Villa Rina è stata sonante. La rosa dei giocatori è ancora in fase di completamento, anche perché non sono ancora stati definiti i gironi della Lega Pro e non è del tutto esclusa l’ipotesi di ripescaggio in serie B, ma c’è già una configurazione considerevole basata sul modulo 4-4-2, che Venturato predilige.
Nuovo portiere è il ventisettenne padovano Enrico Alfonso, che offre ottime credenziali, con Matteo Vaccarecci secondo. In difesa sono già arrivati il centrale Manuel Pascali, dopo una prolungata esperienza in Scozia, con Alessandro Salvi, ex Al-
binoleffe, a destra e Amedeo Benedetti, ex Chievo, a sinistra. Il pacchetto arretrato conta anche sui confermati Filippo Scaglia, Michele Pellizzer, Alessandro De Leidi, Andrea Signorini, Nicola Donazzan e Daniel Cappelletti, quest’ultimo recentemente ha fatto parte degli azzurri vincitori nelle Universiadi
in Corea. Le chiavi del centrocampo saranno nelle mani di Manuel Iori, un felice ritorno che è stato il botto nella presentazione in Villa Rina, con i confermati Massimiliano Busellato, Andrea Paolucci, Mattia Minesso e i ritrovati Filippo Lora e Andrea Schenetti, che provengono da una stagione sfortunata per infortunio. L’attacco, oltre a Alessandro Sgrigna, Claudio Coralli e Federico Gerardi, può contare sulla verve dell’ex Primavera Giulio Bizzotto e del rientrante Leonardo Mancuso. Dalla Primavera del Chievo sono previsti un centrocampista e un esterno sinistro. Domenica 26 luglio a Lavarone, durante il ritiro della squadra, si è svolta la “5. Festa del Tifoso”, evento straordinario per la tifoseria del Cittadella che sta dimostrando di essere comunque vicina ai propri beniamini. Domenica 2 agosto l’esordio con la Coppa Italia ospitando il Potenza in un Tombolato vestito a nuovo con la imponente copertura della tribuna est. Pronti al potente via della stagione 2015/16! Rino Piotto
il grande Sport
2 agosto 2015 - 6
altri sport
Calcio a 5 Per la decima volta il capitano rinnova il contratto con la Luparense
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Honorio, l’uomo simbolo
Honorio ha firmato! Il giocatore-simbolo e capitano del Gruppo Fassina Luparense ha detto sì al presidente Stefano Zarattini e al direttore generale Andrea Franceschini: rimarrà in rossoblù per altre tre stagioni, prolungando la sua avventura iniziata nel 2006 e giunta ormai alla decima annata con questi colori. Honorio è la Luparense e la Luparense è Honorio: è il Zarattini-pensiero, nel giorno della stretta di mano ufficiale, della foto di rito e della soddisfazione da ambo le parti. Il giocatore, da ricordare, è reduce dalla rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro, patita contro Asti nell’ultimo turno della regular season, ed è in fase di riabilitazione e pronto, si spera presto e prima possibile, a dare il suo contributo al nuovo progetto Luparense Football Club. Enorme la gioia del “pres” Zarattini per essere riuscito a trattenere il leader del gruppo: «Honorio uguale Luparense: siamo tutti felicissimi per il rinnovo del contratto per altre tre stagioni, del resto non riuscirei mai a vederlo con un’altra maglia che non sia la nostra. Auspichiamo che ritorni più forte di prima a darci una mano, siamo contenti che abbia sposato il nuovo progetto
e il nuovo corso della società, quindi grazie per la scelta fatta e per l’attaccamento alla maglia dimostrato. Gli auguro di cuore di rivincere tutto quello che ha vinto finora. Ho-
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MOTORI
Il Bruel Bassano cambia sede e va a Cartigliano
Basso e Iccolti infiammano la 65. Trento-Bondone
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norio è un simbolo per la società, per i tifosi e per la città». Honorio, che spera presto di tornare anche ad assaporare l’aria della Nazionale italiana, ha voluto ringraziare lo staff che lo sta seguendo nel recupero dall’infortunio: «Sono molto soddisfatto dell’epilogo dell’incontro con il presidente Zarattini e col dg Franceschini. La società ha fatto uno sforzo importante e un po’ l’ho fatto anch’io - sorride - e così il nostro cammino insieme durerà ancora fino al 2018. La prossima sarà la mia decima stagione qui: non vedo l’ora di poter essere a disposizione di mister Ferraro e di dare il mio contributo sperando di convincere anche il ct Menichelli a reintegrarmi in Nazionale». «In questo periodo - continua il numero 9 dei lupi - per me molto difficile la società mi ha sempre fornito l’assistenza necessaria al fine di recuperare dal brutto infortunio di aprile che mi costringerà a saltare anche l’inizio di questa stagione. A tal proposito voglio ringraziare il dottor Maccauro che mi ha operato, il fisioterapista Nicola Faccin e la preparatrice atletica Pamela Battistella che lavorano con me quotidianamente».
Si è da poco chiusa la quarta stagione del Bruel Volley Bassano e per la società del presidente Antonio Passuello è già tempo di programmare la prossima avventura. La giovane società giallorossa anche quest’anno ha concluso la stagione con quattro trofei ufficiali e due ottimi piazzamenti alle finali nazionali: ai due titoli provinciali e ai due regionali vinti nelle categorie Under 16 e Under 18 vanno aggiunti due grandi risultati alle Finali Giovanili Crai con l’U16 e l’U18 Brunopremi. com piazzatesi rispettivamente al 3° e al 4° posto in Italia. Per quanto riguarda la serie B1 invece, non è riuscita alle ragazze di Malinov l’impresa di salvarsi per il secondo anno consecutivo: le leonesse, perduta capitan Ofelia Malinov a gennaio, si sono piazzate terzultime giocando però un ottimo campionato e togliendosi più di qualche soddisfazione contro avversarie decisamente più esperte e più quotate. Detto della stagione passata, vediamo quale sarà il futuro del Bruel Volley: la società in que-
sto senso mira a mantenere gli stessi fronti della stagione appena conclusa, per cui si spera nel ripescaggio in serie B1 per iscriversi ancora una volta al terzo campionato nazionale ma sempre con l’obiettivo di svezzare e far crescere un gruppo di giovani talenti, mentre col medesimo obiettivo un altro gruppo, più giovane, parteciperà al Campionato regionale di Serie C. Nel settore giovanile dovrebbero essere confermate l’Under 18, l’Under 16 e l’Under 14, che poi saranno costituite dallo stesso gruppo di ragazze che prenderà parte ai campionati di serie B1 e serie C. Staff tecnico, saldamente confermato il collaudato duo formato da Atanas Malinov e Kamelia Arsenov, mentre c’è qualche dubbio sull’allenatore in terza. La novità più eclatante è senza dubbio il cambio del campo da gioco e della sede degli allenamenti dal momento che il Bruel Volley Bassano ha deciso di abbandonare il palaBruel, palazzetto in cui la società ha mosso i suoi primi passi, e di spostarsi nel palasport di Cartigliano.
Il marosticense Giampaolo Basso e il bassanese Agostino Iccolti hanno dato spettacolo alla 65. edizione della Trento-Bondone, gara in salita valida per il campionato europeo assoluto. Diciotto chilometri di percorso con un dislivello di 1300 metri e con oltre 40 tornanti hanno messo a dura prova le sei autostoriche messe in strada dal Team Bassano, fra i 250 iscritti totali. E la lotta al vertice fra Basso e Iccolti è stata immediata, con un primo e un secondo posto di classe e un sesto e settimo posto nella classifica assoluta. Reduci dal bel risultato al Rally delle Dolomiti, dove entrambi sono saliti sul podio (Basso secondo e Iccolti terzo), i due galli dello stesso pollaio hanno fin sa subito pigiato duro sull’acceleratore delle loro mitiche Porsche. Nelle prove ufficiali la differenza fra i due è stata di soli 4 centesimi di secondo a favore di Iccolti, mentre nella gara la differenza è stata di 50 centesimi sempre per Iccolti, quasi una fotocopia del giorno prima dopo oltre 12 minuti di brividi a tutto gas.
«Avrei dovuto badare di più alla sostanza – ha dichiarato Basso al termine della gara – e invece mi sono lasciato trasportare dall’entusiasmo cercando la guida spettacolare, non certo adatta alla salita. Un dritto poi su una chiazza d’olio lasciata da un concorrente prima di me che aveva rotto il motore ha fatto il resto». Iccolti invece è stato ripagato da una guida più pulita e più redditizia. Il bassanese è stato doppiamente felice, sia per il risultato ottenuto e sia per aver messo alle spalle l’antagonista Basso per la prima volta dopo tanti anni di salite corse assieme. Grande soddisfazione comunque per entrambi, anche perché sono risultati primo e secondo delle ruote coperte, dietro a soli tre prototipi. Un altro grande risultato è stato ottenuto dal bassanese Roberto Piatto che con la Ritmo 75 Gr2 da lui stesso preparata che ha chiuso secondo assoluto del raggruppamento alle spalle della Porsche di Almerasi con un tempo quasi da record. Gianfranco Marconcini ha chiuso sesto.
il grande Sport
2 agosto 2015 -7
altri sport
Canoa Scremin vince il tricolore U23 e vola negli Usa. Gareggerà con il K1 regalatogli dagli utenti social
Stefano ai mondiali con il “super” K1 Tennis giovanile
Sporting, doppio titolo regionale
Le squadre dello Sporting Club Bassano protagoniste alle Final Four di Montegrotto Terme dove hanno centrato il doppio titolo veneto
L’appello lanciato nel web ha funzionato, eccome. Il papà Giovanni Scremin, in un momento difficile, con la chiusura della fabbrica in cui lavorava, non ha avuto dubbi: ha chiesto l’aiuto del popolo degli appassionati per aiutare il figlio Stefano, 22 anni, che ha conquistato la maglia azzurra per partecipare a tutte le competizioni internazionali in calendario: Coppa del Mondo, Mondiali sprint a Vienna, Campionati Europei in Bosnia e Campionati Mondiali under 23 negli Stati Uniti.
Ex atleta della Marina Militare, Stefano Scremin è portacolori del Valbrenta Team. Per essere competitivo a livello mondiale, però, aveva bisogno soprattutto di una nuova canoa all’altezza. Così è nata la pagina facebook “Una canoa per Stefano”, e ha funzionato! Il popolo dei social ha risposto positivamente e così Giovanni, già il 20 maggio, ha potuto mostrare a tutti il tipo di nuova canoa che sarebbe stata acquistata con i proventi degli aiuti raccolti. Ora siamo al dunque e Stefano
BASKET
Bassano saluta Campagnolo e Sonda. In panca Mattioli Dopo un campionato un po’ sottotono, continua il periodo di restauro della rosa per il Basket Bassano in vista della prossima stagione agonistica. Delineati gli incarichi societari (presidente Enri Pietribiasi, Enrico Marin direttore tecnico e responsabile dell’area sportiva, Freddy Fietta segretario generale), come già accaduto nel finale dello scorso campionato, la società rosso gialla ha deciso di puntare sempre più sui giovani e, proprio per questo, di investire su allenatori adatti a farli crescere nel migliore dei modi. Sono quindi approdati in città Reziero Gianandrea Napolitano, allenatore classe ’94 che, insieme al classe ’89 Francesco Papi, si occuperà proprio del vivaio. Entrambi hanno un passato a Siena e daranno una mano anche alla prima squadra. Che non sarà più guidata da coach Pippo Campagnolo, che dopo due anni e mezzo di avventura giallorossa ha deciso di approdare alla corte del Ponzano, in serie D. I compiti di capoallenatore sono stati quindi affidati a Matteo Mattioli, 28 anni, pesarese, una lunga esperienza nel vivaio della Scavolini, dove ha compiuto tutta la trafila dal minibasket in su fino a guidare l’Under 14, prima di misurarsi nella serie C umbra. Saluti anche a Massimo Sonda, secondo
di Campagnolo, passato ad allenare il Riese in D. Tra i giocatori, arrivederci ad Enrico Crosato, approdato alla Virtus Padova, promossa in serie B dopo la disputa dei playoff. Nella città del Santo Crosato aveva già giocato nella stagione 2008-2009. Tra le gradite conferme, quelle
dei due veterani Mirko Camazzola e Stefano Gallea, che anche l’anno prossimo saranno dunque giocatori fondamentali per la squadra. Il nuovo Bassano sarà quindi un buon mix tra giocatori giovani ed esperti, anche se non è escluso qualche nuovo arrivo. Stefano Cirillo
è in America, all’avventura mondiale. Prima però si è tolto una soddisfazione in più, vincendo il titolo di campione italiano Under 23 di canoa discesa sprint. In Val di Sole, sul fiume Noce, nel K1 under 23 Stefano ha concluso con il tempo di 1.09.03, davanti a Federico Urbani (Canottieri Aniene) e Marco Gasparini (Canottieri Adda). “Negli Usa sarà una bella sfida - ha detto il papà Giovanni - soprattutto contro i forti atleti di Francia, Germania, Slovenia e Repubblica Ceca. Comunque anche nella gara a squadre, con Stefano, Federico Urbani e Riccardo Mattiello siamo competitivi. Incrociamo le dita”. Fiducioso della crescita dei suoi atleti il dt azzurro Robert Pontarollo: “In America potrò contare su un’ottima squadra”. Sempre in Val di Sole il Valbrenta Team con Stefano, Andrea Bernardi e Daniele Gaudiano ha conquistato la medaglia d’argento nella gara a squadre alle spalle del team H2o Sports e davanti alla Canottieri Firenze, mentre il giovane Leonardo Pontarollo ha ottenuto il bronzo tra i ragazzi. Foto: Scremin in azione (cittadellaspezia.com), coach Robert Pontarollo e il modello della nuova canoa.
Sorprendente doppietta dello Sporting Club Bassano nelle Final Four giovanili a squadre che si sono svolte al Commodore di Montegrotto Terme. Il club presieduto da Michele Eger si è aggiudicato il titolo regionale sia nell’under 14 maschile che nell’under 14 femminile. Quest’ultima, composta da Maria Dalla Rovere e Kristal Dule, ha vinto nelle prime due giornate per 3 a 0, rispettivamente contro il Tc Feriole Montecchia e il Tc Peschiera; nella sfida decisiva dell’ultima giornata vittoria contro il Tc Noventa Vicentina al doppio di spareggio, durato oltre 3 ore di gioco. La squadra maschile, composta da Andrea Bresolin, Lal Dal Monte ed Enrico Barca, ha vinto nella prima giornata la sfida decisiva contro l’At Verona per 2 a 1, nella seconda e terza giornata vittorie per 3 a 0 contro la St Bassano e 2 a 0 contro il Tc Trebaseleghe. Entrambe le squadre sono state capitanate dal maestro Antonio Bonserio, responsabile tecnico dello Sporting Club Bassano che commenta così il doppio successo: «Complimenti ai ragazzi non solo per le prestazioni fornite in campo, ma soprattutto per lo spirito di squadra che è emerso in queste tre giornate di gara. È un successo che gratifica i ragazzi, lo staff tecnico e dirigenziale per la passione e l’impegno profuso in questi anni di lavoro, ma è anche un successo che nasce da lontano, in quanto ottenuto con degli allievi che hanno iniziato circa dieci anni fa a muovere i primi passi nel tennis, all’età di 4 o 5 anni, nella nostra scuola tennis. Hanno sposato,
insieme ai loro genitori, il nostro progetto, basato sulla crescita dei nostri ragazzi, non solo dal punto di vista tecnico, ma educativo, comportamentale e aggregativo. Ovviamente loro sono la massima espressione di un folto gruppo di ragazzi che con serenità e tanto entusiasmo svolgono attività agonistica qui allo Sporting, che ormai da anni conta più di 100 allievi. La dedica di tutti noi è rivolta al nostro presidente Michele Eger,perché con la sua passione, undici anni fa, ha creduto in questo progetto». Entrambe le squadre proseguiranno il loro cammino nella fase di Macroarea Nord – Est in agosto, a Grado con la squadra femminile e a Naturno con quella maschile. Dal 17 al 26 settembre allo Sporting Club Bassano partirà un corso gratuito di tennis riservato a ragazzi dai 5 ai 18 anni. Per info e iscrizioni, contattare la segreteria del Club allo 0424 30800 oppure alla mail sb.tennisteam@gmail.com.
2 agosto 2015 - 9 il grande Sport il grande ciclismo Bassano M. Grappa L’abruzzese sarà della Bardiani Gp Sportivi Poggiana Big della Rcs ospiti di Bonin
Sulla Cima ecco Ciccone: è già prof designato
Profuma di rosa l’internazionale della Marca
Il grimpeur 2015 arriva dall’Abruzzo. Sulla Cima del monte sacro Giulio Ciccone si scrolal di dossa il favorito della vigilia Gazzara, collega di fuga, e si presenta solo soletto al traguardo delle gara che ha visto passare tutti i grandi big, da Bartali in qua. La prestigiosa scalata al Grappa lungo la Cadorna, alla 73. edizione, organizzata dal blasonato Vc Bassano di Michele Cavalera, al record di iscritti, oltre 200, ha aggiunto una gara molto pepata. Che è stata decisa sulla lunga salita che ha condotto i corridori fino al Sacrario, dove, nel dopo gara è stata deposta come da tradizione la corona di fiori. Ciccone e Gazzara hanno fatto la differenza imponendo un ritmo asfissiante a tutti gli avversari, salutati a 10 chilometri dal traguardo. Nel finale l’accelerazione di Ciccone per la vittoria con arrivo in solitaria. Gazzara comunque, che veniva dato favorito, conquista il secondo argento nella classica bassanese dopo la piazza d’onore vinta una nno fa dietro a Simone Andreetta. Vinci la BassanoMonte Grappa e poi diventi professionista. E’ quasi un assioma. Stavolta invece l’eroe del Grappa è stato un ventenne che un contratto da “pro” ce l’ha già in tasca, e ha tutta l’aria di meritarselo. Ciccone, nato a Chieti, ha scelto come palestra il rinomatissimo Team Colpack di Bergamo e ha fatto bene, perché la Bardiani non ha tardato ad accaparrarselo dal 2016. Ha messo in fila quelli della MG Kvis, squadra di professionisti Continental, che si sono dovuti sorbire un ordine d’arrivo molto indigesto, visto che hanno occupato la seconda, la terza e la quarta piazza rispettivamente con Gazzara, Santoro e Giampaolo. Ma non il gradino più alto, occupato con merito dal dominante abruzzese. Così la foto ricordo di questa edizione ritrae un abruzzese, un siciliano e un lucano con la corona d’alloro di fronte al sacrario dei caduti del Grappa, con una particolare solennità nel centenario della grande guerra. Il Veloce Club Bassano, presieduto da Michele Cavalera, ha dato vita a una manifestazione di grande effetto. Al via in piazza Libertà a Bassano si sono schierati 173 atleti di 24 formazioni. Un minuto di raccoglimento nel ricordo del compianto Riccardo Costenaro, segretario del Veloce, ppi lo start. Sul Grappa è stato Gazzara ad accendere le micce, ma Giulio Ciccone gli è stato subito addosso. Poi a un chilometro e mezzo dal traguardo Ciccone s’è sbarazzato del compagno di avventura ed è andato a vincere la sua seconda gara nel Veneto dopo la recente vittoria a Boscochiesanuova.
Per i suoi primi 40 anni di vita, il GP Sportivi di Poggiana, si fa un bel doppio regalo: da una parte il gemellaggio con il GP di Capodarco di Fermo, dall’altra legami sempre più stretti con la Rcs, la società che gestisce il Giro d’Italia. A Poggiana i dilettanti under 23 correranno il 9 agosto mentre a Capodarco, nelle Marche, il 16. Il tutto è stato ufficializzato nel corso della presentazione ufficiale del GP Sportivi di Poggiana 40° Trofeo Bonin Costruzioni, 5 GP Pasta Zara, (inserito nel Gran Prix Città Murata) svoltasi a Loria nellalocation suggestiva de “Il rustico”. “Le nostre due gare nel 2016 si correranno ad appena due giorni di distanza - ha spiegato Gianpietro Bonin patron della corsa -. Per questo stiamo pensando alla possibilità di dar vita ad una combinata che possa gettare un ponte tra Poggiana e Capodarco”. Ospiti d’onore l’ex campione del mondo Alessandro Ballan che è anche il testimonial della manifestazione organizzata dall’UC Asolo Bike Poggiana del patron Gianpietro Bonin coadiuvato da Loris Civiero, quindi il giornalista della Gazzetta Marco Pastonesi e per la Rcs Angelo Morlin e Giuseppe Figini. “Mi hanno parlato parecchio di questa gara - ha spiegato Pastonesi una delle penne di punta della Gazzetta appassionato di ciclismo e rugby - soprattutto il mio amico Morlin ma non ho mai avuto modo di vederla perché impegnato. Quest’anno però vorrei esserci e dalla presentazione mi rendo conto dell’importanza dell’avvenimento”. Presenti i sindaci di Riese Matteo Guidolin, di Loria Silvano Marchiori il consigliere nazionale Fci Igino Micheletto, il presidente del comitato provinciale Ivano Corbanese e poi sponsor, sportivi ed amici. Una serata che oltre a presentare la corsa ha sancito il gemellaggio con Capodarco dicevamo infatti sono stati salutati ed omaggiati gli organizzatori Gaetano Gazzoli e Adriano Spinozzi. Per quanto
Ordine d’arrivo. km.107,9 in 2h 53’ media/h 37.218. 1 Ciccone Giulio Team Colpack; 2 Gazzara Michele Ita – MG Kvis Vega Norda a 26”; 3 Santoro Antonio Ita – MG Kvis Vega Norda a 54”; 4 Giampaolo Moreno Ita - Mg Kvis Vega Norda a 1’05”; 5 Ficara Pierpaolo Futura Team Rosini a 1’09”; 6 Ravasi Edward Team Colpack; 7 Mrozek Marcin Pol - Vejus TMF Cicli Magnum a 1’24”; 8 Tintori Devid Gragnano SC a 1’37”; 9 Rusnac Maxim Mda - Gragnano SC a 1’48”; 10 Borella Federico Palazzago Fenice a 2’46”.
Nelle foto di Euro Grotto Photographer l’arrivo di Ciccone, il podio e la cerimonia al Sacrario con l’assessore Oscar Mazzocchin, di Bassano.
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riguarda la corsa denominata “Stars Combat” saranno al via 164 atleti, 33 le squadre con sei ciclisti caduna, 12 sono straniere e quattro nazionali: l’Australia con al via il vincitore della passata stagione Robert Power, Kazakistan, Giappone, Argentina; presidente di giuria la Ceka Simona Davidkova; 7500 euro di montepremi. Le maglie in palio per i primi tre offerte da Pasta Zara, Artuso Legnami e Battagin Marino impianti elettrici quindi la maglia per il vincitore del gran premio della montagna offerta da GsG e, novità di quest’anno, quella del più combattivo offerta da Elettrica B&C. 178 km del percorso, 2 mila metri di dislivello nei 70 km previsti nella pedemontana con la Forcella Mostacin che si percorre per due volte, la via Gorghesana per Asolo quindi S.Anna ed il circuito di Monfumo. Al passaggio per il centro storico di Asolo il gruppo folkloristico “Osti e Tabari in Asolo” ha organizzato un traguardo volante proprio davanti al municipio. “Si tratta di una corsa che più di tutte assomiglia a quelle dei professionisti - ha spiegato Alessandro Ballan dopo aver collaudato il percorso. Chiusura d’obbligo con patron Bonin: “Anche quest’anno, grazie all’appoggio dei nostri sponsor e alla collaborazione dei tanti volontari impegnati nell’organizzazione, porteremo a Poggiana il grande ciclismo, quello dei talenti del futuro. Siamo al lavoro da mesi per allestire questo evento che regalerà un’altra bellissima giornata di sport ai nostri fantastici tifosi”. Gabriele Zanchin Nel servizio FotoBolgan alcuni momenti della serata: Bonin con Ballan, le maglie presentate dalle miss, alcuni dei tanti ospiti, il taglio della maxi torta del 40. anniversario.
il grande Sport LA STORIA
Da Cassola a Miercurea e vince il titolo rumeno
Arriva da Castssola, e da Castelfranco, il nuovo campione di Romania allievi di ciclismo sia su strada che a cronometro. Si tratta di Alberto Hamza, 15 anni, nato a Castelfranco ma che risiede a Marini di Cassola, allievo al primo anno con l’Uc Giorgione Aliseo diretto da Alessandro Cassolato. Alberto ha partecipato al campionato nazionale svoltosi a Miercurea Ciuc in Romania sia a cronometro che in linea. La cronometro si è disputata su un percorso ondulato e nervoso di quasi 15 km con 42 atleti al via. Alberto ha vinto con un distacco di 14” dal secondo classificato. Sullo stesso percorso anche la prova in linea, ma ripetuto per otto volte per un totale di 81 km. Prova dura e selettiva, infatti dei partenti ne sono rimasti una ventina che si sono disputati la vo-
2 agosto 2015 -10
il grande ciclismo
lata dove l’ha spuntata proprio Alberto. “Finalmente una bella ed importante vittoria - spiega il suo Ds Alessandro Cassolato dell’UC Giorgione Aliseo perché quest’anno ha sommato sempre dei buoni piazzamenti e gli mancava proprio- la vittoria. L’ha ottenuta doppia e nelle due gare più importante della stagione per lui e di questo ne siamo molto contenti”. Alberto al rientro in Italia è stato festeggiato dalla squadra ed ora sfoggia la sua bella maglia di campione di Romania. Gabriele Zanchin
Granfondo La prima edizione della competizione organizzata da Rino Piccoli
L’Astorica va sul sicuro Davide Aufiero (Equipe Exploit) ha inaugurato l’albo d’oro di Astorica-Gsg, la granfondo ciclistica disegnata sulle strade della Grande Guerra. L’atleta campano ha raggiunto il traguardo a Bassano in coppia con l’amico Domenico Romano (Biemme Sport Team), dopo avere fatto selezione assieme a lui sulla principale asperità del percorso più lungo (138 chilometri), il Monte Grappa. La vetta sacra alla patria è stata più volte scenario di grandi eventi ciclistici, vedi la cronoscalata del Giro d’Italia 2014 vinta da Quintana, ma non era mai stata affrontata da Pederobba, un versante inedito e con un elevato coefficiente di difficoltà. Al via si sono schierati oltre 300 ciclisti. Poco prima di dare il via alla granfondo, l’associazione Velodromo Mercante e Gsg, organizzatori della manifestazione, hanno chiesto un minuto di raccoglimento per ricordare Riccardo Costenaro, il segretario dei Vc Bassano 1892, mancato solo poche ore prima all’età di 46 anni a causa di una grave malattia. A precedere il gruppo una schiera di ex campioni, sulle loro bici con la
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TENNISTI MODELLO Alcuni manichini avvistati sui campi da gioco
R.Frigo - M. Zarpellon
Riccardo Frigo Michele Zarpellon Per una copia del libro scrivi a tennistimodello@gmail.com
di Astorica-Gsg, ha percorso il tracciato di 97 chilometri. L’imperativo era tornare a Bassano tutti assieme e così è stato, benché il “Moserone” non abbia risparmiato ai suoi colleghi qualche allungo degno del suo repertorio passato. In poco più di due ore e tre quarti si è conclusa la gara sulla distanza di 97 chilometri. La migliore delle donne nel corto è stata Ornella
Gruppo con Simone Fraccaro, a lato i campionissimi Battaglin e Moser che hanno accettato l’invito degli organizzatori
replica delle maglie d’epoca. In molti hanno risposto all’appello di Simone Fraccaro, presente nella doppia veste di partecipante e di organizzatore. Fra loro Roger De Vlaemink, Francesco Moser, Giovanni Battaglin, Mario Beccia, Guido Bontempi e tanti gregari di lusso. In loro compagnia c’era Claudio Pasqualin, con la maglia iridata dei giornalisti veterani. La rappresentanza femminile non è stata da meno: accanto all’ex iridata Alessandra Cappellotto, a Mara Mosole e Patrizia Spa-
daccini, ha fatto la sua comparsa l’olandese Marianne Vos, la leggenda vivente del ciclismo rosa. Assieme agli altri ospiti d’onore
Tieppo. Mezzo minuto esatto ha separato Andrea Chiminello dello Spezzotto Bike Team dall’accoppiata Aufiero-Romano.
Imprese Premier si ripete sul Grappa e fa suo il brevetto extra strong
Le 5 fatiche di Luigino
“Le gambe diranno la loro” scriveva prima di aggredire le 5 salite del Monte Grappa Challenge. Poi, con in quelle gambe 7 mila chilometri “fatti bene” tra Granfondo varie, Strade bianche, Giro delle Fiandre. Così il 18 luglio Luigino Premier, 49enne di San Zenone, si è buttato per conseguire il brevetto “extra strong” del Monte Grappa Challenge. Voleva farne sei, di salite. “Abbiamo preso la salita degli Alpini alle 6,17 circa, piano piano siamo arrivati a Cima Grappa alle 8,09, poi giù a tutta per Caupo”. Qui il timbro e poi su con il gruppo dei “pazzi” per Seren. “Dura ma fresca, alle 11,30 circa eravamo in Cima e lì accettando i consigli dello chef ho fatto il pieno di riso nero integrale, e poi giù per poi andare a prendere la più difficile, la terza salita, sia per il caldo che per la difficoltà; l’abbiamo affontata alle 13,06 circa, sono rimasto senza compagni, chi indietro e chi davanti, e senza acqua. Avevo dimenticato soldi, cellulare e taccuino per timbrare, ma ero lucido e ho chiesto a una famiglia in relax un litro d’acqua, che mi ha portato su di nuovo a Cima Grappa per la terza volta”. Lì Luigino capisce che non c’era il tempo per arrivare a sei. Altra bella mangiata e poi giù per Seren per guadagnare un po’ di tempo, e non vedere la salita di Caupo lunghissima: “L’ho messa come quarta perchè se vuoi tornare a casa sei costretto ad arrivare in cima, a metà causa foratura tubolare post ho perso un po’di tempo. Un piccolo pit stop con Salvatore, compagno di salita, pian piano il clima si faceva più gradevole: in un paesaggio fantastico ho raggiunto Cima Grappa alle 18,45: una bella coca cola per aprire lo stomaco, nuova sosta per rifocillarsi, quindi giù a Campo Croce con la gomma che non teneva per una foratura”. Premier timbra a Romano alle 19,45 per poi scalare la quinta salita, di Campo Croce: “E’ la più bella, clima stupendo, paesaggio idem: le gambe andavano meglio della prima salita, piano piano salgo, viene buio e l’atmosfera irreale e stupenda mi resterà per sempre”. La discesa è stata con il buio “ma ormai la conosco bene - spiega Luigino -, il tubolare ha tenuto bene e via sono andato fino a Pove per ritirare il Brevetto e salutare i fantastici organizzatori di questo evento, che come premio ha solo una soddisfazione personale”. Il segreto della super fatica? “Merito della mia famiglia che mi ha permesso di riposarmi e rilassarmi la settimana prima”.
2 agosto 2015 -11 il grande Sport il grande ciclismo Dilettanti La 30. edizione del Medio Brenta si conclude in Altopiano con una grande partecipazione di pubblico
Lo sprint di Gazzara incanta Gallio Giovani
Giornalisti
Pasqualin iridato a Bagno Fantinato big a Pianezze Il Campionato del Mondo Giornalisti di ciclismo (World Press Cycling Championship) Prova Sprint- si è disputato a Bagno di Romagna con la partecipazione di un folto numero di giornalisti e reporter della carta stampata, radio, tv, internet e agenzie di stampa. Delle cinque maglie iridate in palio (per categorie d’età più le donne) una se l’è aggiudicata (categoria M4) il pubblicista vicentino Claudio Pasqualin, avvocato noto per la sua attività nel mondo del calcio. Pasqualin, appassionato ciclista e presidente del comitato promotore per i mondiali 2020 a Vicenza, può vantare sette titoli di campione italiano avvocati ed è il campione italiano giornalisti in carica, titolo vinto nel giugno scorso a Marostica con arrivo sulla salita della Rosina.
Week end da incorniciare per Kevin Fantinato che dopo la vittoria nella crono di Cotignola si è aggiudicato la 27. edizione della Pianezze – Fontanelle, gara in salita organizzata dal Gs Maroso che da molti anni rientra nel challenge dello “Scalatore D’Oro”. Subito dietro a Fantinato tre vicentini, Filippo Zana (Cage Capes), il campione regionale Alessandro Affollati (Schio 1902) e Matteo Gino Pegoraro (Bicisport). La prima parte è pianeggiante e ricavata in un circuito di quattro chilometri da percorrere 12 volte, dove oltre agli sprint per il velocista (classifica vinta dal campione pro-
vinciale Mattia Raccani) si è assistito all’allungo di 13 atleti che giro dopo giro hanno chiuso il circuito iniziale con oltre 2’ di vantaggio sul gruppo. Già sulla prima rampa di Vallonara il gruppetto si allunga e comincia a perdere i velocisti, rimangono al comando in cinque: Bertizzolo (Guadense), Fantinato (Guadense Bertoncello), Pegoraro (Bicisport), Bonaldo (Giorgione) e Zandonemeghi (Foen). Sul triangolo rosso dell’ultimo chilometro il trentino Kevin Fantinato allunga e vince in solitaria. A premiare il primo cittadino di Pianezze Luca Vendramin con i rappresentanti Fci.
Michele Gazzara vince la 30. edizione del Giro del Medio Brenta. L’alfiere della Mgk Vis conquista la classicissima estiva internazionale élite-under 23 organizzata dal Veloce Club Villa del Conte, mettendo in fila il conterraneo Paolo Brundo della Coppi Gazzera Videa (entrambi sono originari da Canicattì di Bagni) e terzo Simone Petilli della Trevigiani. Grande spettacolo sui versanti dell’Altopiano con la novità del circuito ad Asiago e il traguardo a Gallio proprio per festeggiare il trentennale della corsa. Il via ufficiale dal centro di Villa del Conte con un circuito iniziale di tre giri (Pieve di Curtarolo-Campo San Martino-San Giorgio in Bosco). La carovana è filata via compatta lungo la statale 47 Valsugana a Cittadella, lungo la Cinta Murata, verso Bassano del Grappa (Ponte Nuovo e San Michele) prima di scalare l’Altopiano di Asiago. Il gruppo è salito lungo la strada della Fratellanza transitando per Pradipaldo, Tortima, Conco, Bocchetta Galgi e Stoccareddo. Proprio sulle salite verso l’Altopiano Andrea Cacciotti (al primo anno al GM Cycling Team) ha sferratto un attacco importante che ha movimentato la corsa. In Altopiano si è poi creato un gruppetto di otto corridori che sono andati d’accordo fino a Gallio, dov’erano in programma tre giri in circuito cittadino (Rotonda Turcio, Sasso, Stoccareddo, Campanella, traguardo Gallio) con triplice Gran Premio della Montagna posto davanti alla chiesa di Stoccareddo. La zona di arrivo invece era in via IV Novembre. All’ultimo giro però Gazzara si è alzato sui pedali e con uno scatto fulmineo ha rifilato 50 metri a Brundo, tagliando il
traguardo in solitaria. Gazzara si aggiunge a un ricco albo d’oro, tra i cui nomi spicca alla prima edizione 1986 Giorgio Furlan (tricolore, Giro di Svizzera, Milano-San Remo, Freccia Vallone), Gilberto Simoni (1992) e Damiano Cunego (2002) vincitori del Giro d’Italia, Moreno Moser ed
Enrico Battaglin col podio azzurro 2011. La corsa era valida anche come terza prova del Trofeo Internazionale Grand Prix Città Murata diretto da Pierluigi Basso (Longa di Schiavon 11 aprile; Alta Padovana Tour 16 maggio; Poggiana di Riese Pio X 9 agosto; Paderno di Ponzano Veneto 20 settembre), con la “Zalf Fior” al comando della classifica che cerca la “stella” del decimo successo in 14 edizioni.
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Bertizzolo da record nel quartetto azzurro
La campionessa d’Europa su strada del Team Wilier Breganze Sofia Bertizzolo con il quartetto azzurro dell’inseguimento a squadre su pista ha strapazzato le rivali polacche nella finale europea di Atene valevole per la medaglia d’oro ed ha conquistato il nuovo record del mondo della specialità, portandolo a 4’33”463, abbassando il precedente record detenuto dal trenino britannico dall’agosto 2013 di 4’36”147. Una Bertizzolo pimpante e decisiva nell’azione del quartetto italiano con Marta Cavalli, Rachele Barbieri ed Elisa Balsamo. Aggressivo già dalle qualificazioni, nella finalissima contro la Polonia non ha mostrato flessioni e ha puntato con successo alla medaglia d’oro. La stessa Bertizzolo aveva già dato segnali importanti nell’inseguimento individuale, sfiorando per un’inezia il bronzo e chiudendo in quinta posizione finale soltanto qualche ora prima dell’assalto vincente nella prova a squadre. Una rassegna europea greca decisamente positiva quella che Sofia Bertizzolo regala in casa Team Wilier Breganze, come traspare dall’analisi tecnica di Davide Casarotto, ex professionista ed attuale primo tecnico della formazione vicentina. «La prestazione della nostra Sofia Bertizzolo e di tutto il quartetto è stata super-
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lativa. Arrivare ad abbassare in maniera netta il record mondiale detenuto da una formazione importante e di alta scuola della pista come la Gran Bretagna la dice davvero lunga sulla prestazione odierna e sulla forza sprigionata dalle nostre azzurre. Da parte nostra sapevamo che la Bertizzolo era partita con la nazionale azzurra con una condizione davvero buona. Personalmente valuto in maniera positiva anche la prova dell’inseguimento individuale della nostra atleta. Ad un passo dal bronzo, ha comunque abbassato il proprio tempo personale fatto siglare a Montichiari nel 2014 in occasione del titolo italiano di specialità vinto. Dunque i progressi si vedono ed i numeri sono estremamente indicativi in tal senso».
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