Prima della lettura
Secondo te la storia d’amore tra Ginevra e Christian funzionerà?
Episodio 8
H
o continuato a pensarci il giorno dopo e il giorno dopo ancora. La statuetta era diventata un’ossessione: perché Christian ha detto statuetta? Nessuno ha parlato di statuetta, come poteva sapere che l’arma del delitto era una statuetta? Ne ho parlato con Giulia, la mia migliore amica. “Sì, è sospetto. Ma come puoi pensare una cosa del genere?” ha chiesto lei. “Hai ragione. È assurdo, vero?” “Sì, lo è. Ascolta… esaminiamo i fatti: innanzitutto Christian può avere una ragione per uccidere Federico?” “Sì. Purtroppo sì, ci ho pensato tanto. Tu sai che Christian lavorava con Andrea, era il suo assistente, adesso è il capo dell’azienda e può utilizzare liberamente l’invenzione di Andrea” “Cioè tutto è passato a lui.” “Proprio così.”
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“Però c’è un altro fatto importante” fa notare Giulia. “Christian era con noi nella sala quando mangiavamo il dessert.” “Sì, è vero. Però… ricordo che se n’è andato per qualche minuto.” “Sei sicura?” “Sì, sicurissima. È andato a prendere qualcosa da bere. Ma non ricordo esattamente quanto è stato via.” “Più di cinque minuti e meno di dieci?” “No, più di dieci, forse quindici minuti.” “Sì, adesso ricordo anch’io” ha detto Giulia. “È andato a prendere un whisky.” “Quindi poteva salire, uccidere Federico e tornare.” “Però non riesco a spiegarmi una cosa. Non poteva sapere del colpo che Andrea ha dato a Federico. No, ascolta, mi sembra una sciocchezza.” “Hai ragione. È un’idea folle, tutto per una parola: “statuetta”. No, no… Christian non è un assassino.” “Dimentica questa storia e vivi la tua storia felice e serena con il tuo uomo” mi ha consigliato la mia saggia amica. E così ho fatto. Giulia aveva ragione: quando hai un sospetto, questo ti perseguita, ma se non lo nutri1, non cresce, il sospetto muore. E così è stato, il mio sospetto è morto. È passato un anno dall’omicidio ed è stato un anno meraviglioso. Io ero innamorata come mai lo sono stata e anche lui. Pensavamo di sposarci l’anno dopo in settembre. E io cominciavo persino a pensare di mettere su famiglia con lui. Ma
1) nutri: dai da mangiare.
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amici nemici
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quel progetto non si è mai realizzato perché è successo qualcosa. Qualcosa che ha cambiato tutto. Una volta al mese Christian andava nella grande casa di campagna dove abitava sua nonna. Lui adorava la nonna. La casa di campagna si trovava nelle Langhe in Piemonte. Una zona bellissima con colline, vigneti, castelli storici, un paesaggio fiabesco, romantico… Anche la nonna sembrava un po’ un personaggio delle fiabe: piccola, con i capelli bianchi raccolti e un viso tondo e dolce. Ma per i suoi quasi novant’anni era straordinariamente vitale. Quella sera ci ha preparato la cena, la “sua” cena piemontese con gli agnolotti e il tortino di carne con il tartufo. La sera siamo andati a dormire nelle due stanze al piano di sopra. Di mattina mi sono svegliata presto, prima di Christian, come spesso mi succede quando dormo fuori casa. Sono scesa in cucina. E con mia grande sorpresa ho trovato la nonna. Anche lei era stupita. “Signorina Ginevra!” ha esclamato. “Cosa fa qui a quest’ora?” “Mi sono svegliata.” “Io mi sveglio sempre alle quattro e trenta, sa, sono cresciuta in una famiglia di contadini. Noi ci siamo sempre svegliati presto.” Mi ha offerto un caffè profumato e una grande fetta di torta preparata da lei.
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“Vive qui tutta sola?” ho domandato. “Sì, Christian però viene a trovarmi spesso ed è così gentile… il mio nipote preferito. Questa è la casa di famiglia, ma sa… è diventata troppo grande per me e poi è lontana dal paese. Non va più bene per una signora anziana.” “Vorrebbe cambiare casa quindi?” ho chiesto. “Sì, ho pensato di andare a vivere con mia sorella in paese. Questa casa la voglio vendere.” “E prima di venderla devo… svuotarla. In questa casa si sono accumulate2 tante di quelle cose negli anni, nei… decenni. Cantina e soffitta sono piene di roba. Venga a vedere. Magari c’è qualcosa che le piace.” L’ho seguita nella soffitta. “Può prendere quello che vuole” continuava a dirmi lei che girava nella soffitta e mi mostrava questo e quello. Io ho scelto un candelabro antico (adoro le candele!) e una scatola per i biscotti che sembrava vecchia di almeno mezzo secolo. “E questa statuetta, da dove salta fuori?” ha esclamato all’improvviso la signora mostrandomi una statuetta bianca. “Questa non è della famiglia.” “Posso vederla?” ho chiesto. “Sì, è carina, vero?” Io l’ho guardata con attenzione. Era una statuetta bianca che rappresentava una dea greca, Venere o Giunone. Non c’era nessuna scritta, niente di niente. La nonna ha detto statuetta. Sì, proprio statuetta. La stessa parola usata da Christian quando ha parlato dell’omicidio di Federico, come potevo non pensarci? 2) accumulate: si sono raccolte.
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attività
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Comprensione Scegli la risposta giusta. 1. Ginevra parla dei suoi sospetti a Giulia che le consiglia di a indagare. b di lasciar perdere. c di lasciare Christian. 2. Dopo aver parlato con Giulia, Ginevra a nutre ancora dei sospetti su Christian. b non nutre più sospetti su Christian. c lascia Christian.
1.
3. Ginevra e Christian si sono frequentati a per meno di un anno. b per più di un anno. c per un anno circa. 4. Cosa trova Ginevra nella soffitta della nonna di Cristian? a la pistola. b il quadro. c la statuetta. 5. Dopo un anno Ginevra va nelle Langhe con Christian. Identifica in una di queste fotografie quella che rappresenta le Langhe. a 1. b 2. c 3.
2.
3.
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