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Eine etwas andere Literaturgeschichte L’approccio non cronologico agli autori, partendo dai contemporanei per arrivare a Goethe, e la centralità del testo letterario sono i connotati essenziali dell’opera che offre nuovi spunti per una lezione di letteratura coinvolgente. ElEmEnti carattErizzanti di quEsto corso Dagli autori contemporanei, che per stile e contenuto sono più vicini alla sensibilità del lettore moderno, a J.W.v.Goethe, che rappresenta il punto di arrivo del percorso.
Raccolta di schede monografiche
Le 16 schede monografiche di cui si compone il volume sono a sé stanti: l’insegnante può scegliere l’autore/opera con cui lavorare.
Struttura di ciascuna scheda
• Biografia dell’autore; • Riassunto dettagliato dell’opera: trattato come Lesetext con apparato didattico; • Più brani antologici dell’opera con traduzione a fronte; • Spunti per la discussione e la riflessione; • Analisi e commento dell’opera; • Inquadramento storico dell’autore e dell’opera.
Strumenti didattici essenziali
L’apparato didattico del riassunto dell’opera consente allo studente di imparare a parlare dell’opera analizzata, a riassumerla, a evidenziarne gli aspetti salienti e ad apportare un contributo critico personale. La traduzione di ogni brano facilità e rende piacevole la lettura e la comprensione, con l’obiettivo di sviluppare il gusto per la lettura parallela, fondamentale nell’apprendimento linguistico.
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Giorgio Motta
MEINE AUTOREN Eine etwas andere Literaturgeschichte
MEINE AUTOREN
Ordine cronologico a ritroso
Motta
MEINE AUTOREN
In copertina: Illustrazione di Monica Fucini, 2011.
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Espansioni online per docenti e studenti
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questo volume, sProvvisto del talloncino a fronte (o oPPortunamente Punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi coPia di saggio - camPione gratuito, fuori commercio (vendita e altri atti di disPosizione vietati: art. 17, c. 2 l. 633/1941). esente da iva (dPr 26.10.1972, n. 633, art. 2, lett. d). esente da documento di trasPorto (dPr 26.10.1972, n. 633, art. 74).
Lettura di brani antologici
PER LO STUDENTE
Ulteriori estratti di opere già presenti nel volume Altre opere, con estratti, degli autori già presenti nel volume Autori aggiuntivi Kurzgeschichten didattizzate Dichtung und Geschichte Raccolta di testi di maturità
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quEsto corso è costituito da: 978-88-58-30010-7 volume + cd mP3 PEr l’insEGnantE E PEr la classE 978-88-58-30011-4 fascicolo soluzioni 978-88-58-30012-1 2 cd audio
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Giorgio Motta
Meine autoren Eine etwas andere Literaturgeschichte
LOESCHER EDITORE
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Presentazione Cara studentessa, Caro studente, ti stai accingendo ad affrontare lo studio della letterature tedesca, compito che comprensibilmente ti potrebbe spaventare e far sorgere dubbi e domande del tipo: “Sarò in grado di leggere un testo letterario? Capirò le tematiche di autori impegnativi come Thomas Mann? Riuscirò poi a fare le mie considerazioni personali in tedesco?” Il testo che hai tra le mani ha però l’ambizione di essere eine etwas andere Literaturgeschichte, ovvero una storia della letteratura tedesca un po’ diversa dalle altre e quindi, spero, un po’ più rassicurante e incoraggiante. Sfogliandola ti accorgerai che la progressione cronologica viene qui ribaltata: si inizia infatti con un autore contemporaneo come Bernhard Schlink per finire con Johann Wolfgang von Goethe. Se l’obiettivo del fare letteratura è, come penso, avvicinare giovani come te alla lettura di un’opera, ciò risulterà più semplice e naturale proponendo inizialmente testi che per stile e contenuto sono più vicini alla sensibilità del nostro tempo. La lettura di un classico come Wahlverwandtschaften di Goethe non può essere il punto d’inizio di un percorso alla scoperta della letteratura tedesca bensì quello d’arrivo. Invece di un dettagliato panorama dello sviluppo letterario degli ultimi due secoli, troverai qui 16 schede monografiche: ciascuna si concentra su un’unica opera che viene analizzata e didattizzata in maniera approfondita. Alla fine sarai in grado di parlare dell’opera, riassumerla, evidenziarne gli aspetti salienti apportando anche un tuo contributo critico personale. Un consiglio: prima di affrontare in classe il romanzo o il racconto in questione, leggilo per conto tuo in italiano. Ciò faciliterà lo studio in tedesco e ti renderà più partecipe del lavoro che farai con l’insegnante. Ma l’aspetto che forse ti rassicurerà maggiormente è rappresentato dalla traduzione posta a fronte dei brani antologici. Ho pensato così di facilitarti la comprensione del brano. So come sia estremamente frustrante per uno studente affrontare un testo complesso in lingua con il solo aiuto di poche note lessicali. Da qui la necessità di offrirti, accanto al testo originale, la traduzione integrale con l’obiettivo di sviluppare il gusto per la lettura con testo a fronte, fondamentale nell’apprendimento linguistico. E siccome un’opera letteraria non è mai estranea al suo tempo troverai, come momento conclusivo, una History Box con le coordinate storiche per comprendere meglio autore e opera analizzata. Fare letteratura è ben diverso da fare storia della letteratura! Fare letteratura vuol dire imparare ad affrontare un’opera, acquisire gli strumenti necessari per poi lavorare da solo, leggere e analizzare autonomamente altre opere, appassionarsi alla lettura … Spero di essere riuscito con Meine Autoren a fornirti un tale strumento così che alla fine del tuo percorso potrai dire, magari con un certo orgoglio: Das sind auch meine Autoren! Buon lavoro e … viel Spaß! L’autore
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Inhalt
Bernhard Schlink Biographie
Friedrich Dürrenmatt Biographie
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Der Vorleser
Der Besuch der alten Dame
Die Handlung
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Die Handlung
Auszug 1: Das Entstehen eines Rituals Auszug 2: Wiedersehen im Gefängnis Auszug 3: Hannas Tod
13 14 15
Zur Diskussion Interpretationshilfe & Buchbesprechung History Box: Die Ausschwitz-Prozesse
17 18 20
Auszug 1: Am Bahnhof warten der Bürgermeister und die Güllener auf die Ankunft von Claire Zachanassian Auszug 2: Die Begrüßungsrede des Bürgermeisters und Claires Angebot Auszug 3: Die Gemeindeversammlung verurteilt Ill zum Tode
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Zur Diskussion Interpretationshilfe & Buchbesprechung History Box: Die Schweiz und das schmutzige Geld
50
55 56 59 61 62 64
Christa Wolf Biographie
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Heinrich Böll Biographie
Der geteilte Himmel Die Handlung
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Auszug 1: Rita erwacht im Krankenhaus Auszug 2: Abschied von Manfred
Zur Diskussion Interpretationshilfe & Buchbesprechung History Box: Der Mauerbau
27 29 31 32 34
Ansichten eines Clowns Die Handlung
68
Auszug 1: Hans’ Ankunft in Bonn 71 Auszug 2: Hans’ Überlegungen über seine 73
Zur Diskussion Interpretationshilfe & Buchbesprechung History Box: Die Bundesrepublik der 1950-1960er Jahre
Günter Grass Biographie
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75 76 78
Wolfgang Borchert Biographie
80
Die Blechtrommel Die Handlung
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Draußen vor der Tür Die Handlung
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Auszug 1: Oskar stürzt sich die Kellertreppe hinunter Auszug 2: Oskar bei der Beerdigung seines Vaters, oder der Beschluss wieder zu wachsen
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Auszug 1: Der Einbeinige kehrt heim und findet Beckmann bei seiner Frau 85 Auszug 2: Beckmann vor der Wohnung seiner Eltern 87
Zur Diskussion Interpretationshilfe & Buchbesprechung History Box: Die freie Stadt Danzig
45 46 48
Zur Diskussion Interpretationshilfe & Buchbesprechung History Box: Deutschland Stunde Null
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89 90 92
Inhalt
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Bertolt Brecht Biographie
Auszug 1: Galilei spricht mit Andrea und erklärt ihm das neue kopernikanische Weltsystem 99 Auszug 2: Nach dem Widerruf lebt Galilei in einem Landhaus in der Toskana. Andrea besucht ihn. 101
103 104 106
Erich Kästner Biographie
108
Fabian. Die Geschichte eines Moralisten Die Handlung
110
Auszug 1: Fabian befindet sich mit dem Journalisten Münzer in der Redaktion einer Zeitung Auszug 2: Cornelia verlässt Fabian Auszug 3: Fabians Tod
113 115 116
Zur Diskussion Interpretationshilfe & Buchbesprechung History Box: Die „goldenen“ zwanziger Jahre
117 118 120
Hermann Hesse Biographie
122
Narziß und Goldmund Die Handlung
136
Tonio Kröger 96
Zur Diskussion Interpretationshilfe & Buchbesprechung History Box: Die DDR der 1950er Jahre
Biographie
94
Leben des Galilei Die Handlung
Thomas Mann
124
Die Handlung
138
Auszug 1: Tonios Verhältnis zu Hans Auszug 2: Der Brief an Lisaweta
141 142
Zur Diskussion Interpretationshilfe & Buchbesprechung History Box: Hitlers Machtergreifung und
143 144
die Exilliteratur
146
Franz Kafka Biographie
148
Die Verwandlung Die Handlung
150
Auszug 1: Gregors Verwandlung Auszug 2: Gregors Tod
153 155
Zur Diskussion Interpretationshilfe & Buchbesprechung History Box: Der Vielvölkerstaat
157 158
Österreich-Ungarn
160
Theodor Fontane Biographie
162
Effi Briest
Die Handlung
164
Auszug 1: Gespräch zwischen Narziß und Goldmund Auszug 2: Goldmund sieht eine Marienfigur in einer Klosterkirche Auszug 3: Im Kloster Mariabronn, kurz vor Goldmunds Tod
129
Auszug 1: Effis Alltag in Kessin 167 Auszug 2: Instetten hat den Betrug seiner Frau entdeckt. Er bespricht die Angelegenheit mit seinem Freund, Ministerialrat Wüllersdorf 169
Zur Diskussion Interpretationshilfe & Buchbesprechung History Box: Weimar, die instabile Republik
131 132 134
Zur Diskussion Interpretationshilfe & Buchbesprechung History Box: Bismarck und das Kaiserreich
127 128
171 172 174 Inhalt
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Gottfried Keller Biographie
Biographie
176
Romeo und Julia auf dem Dorfe 178
Auszug 1: Als die Welt der zwei Bauern noch in Ordnung war Auszug 2: Der Streit am Bach
181 183
Zur Diskussion Interpretationshilfe & Buchbesprechung History Box: Kurze Geschichte der Schweiz
185 186 188
Die Handlung
Zur Diskussion Interpretationshilfe & Buchbesprechung History Box: Die Befreiungskriege gegen Napoleon und die Entstehung des deutschen Nationalbewusstseins
Die Handlung
192
Auszug 1: Caput I
195
Zur Diskussion Interpretationshilfe & Buchbesprechung History Box: Wiener Kongress, Restauration
197 198 200
209 211 212
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J ohann Wolfgang von Goethe Biographie
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Die Wahlverwandtschaften Die Handlung
Auszug 1: Gespräch zwischen Eduard und Charlotte: Soll der Hauptmann auf das Schloss aufgenommen werden? Auszug 2: Die verhängnisvolle Nacht von Eduard und Charlotte: Der doppelte Ehebruch Auszug 3: Ottilies Bootsfahrt und der Tod des Kindes
Zur Diskussion Interpretationshilfe & Buchbesprechung History Box: Die „Goethezeit“
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Deutschland. Ein Wintermärchen
und Junges Deutschland
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Auszug 1: Der Taugenichts verlässt sein Elternhaus und zieht in die Welt hinaus Auszug 2: Der Taugenichts glaubt, dass seine Geliebte schon vergeben ist und verlässt das Schloss
Heinrich Heine Biographie
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Aus dem Leben eines Taugenichts
Die Handlung
Joseph von Eichendorff
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223 225 227 229 230 232
Inhalt
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Goethe
Eichendorff
Heine
Keller
Fontane
Kafka
Mann
Hesse
Kästner
Brecht
Borchert
Böll
Dürrenmatt
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Grass
Wolf
Günter Grass
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Schlink
biographie
biographie
Günter Grass
(1927)
Günter Grass wurde am 16. Oktober 1927 in Danzig geboren. Er stammt aus einer deutsch-polnischen Familie: Der Vater war deutscher, die Mutter kaschubischer Herkunft (die Kaschuben waren eine kleine Bevölkerungsgruppe mit polnischen Wurzeln). Die gewaltsame Eingliederung Danzigs ins Deutsche Reich mit dem Angriff auf Polen am 1. September 1939 belastete Grass’ Familie sehr, denn nach Hitlers Rassenlehre waren die Kaschuben keine „Reichsdeutschen“. Im Zweiten Weltkrieg meldete sich Grass mit 16 Jahren zur Wehrmacht, wurde dann Mitglied der Waffen-SS (was er aber jahrzehntelang verschwieg). Kurz vor dem Ende des Krieges geriet er in amerikanische Kriegsgefangenschaft, aus der er erst im April 1946 entlassen wurde. Nach dem Krieg widmete sich Grass zunächst der Bildhauerei und der Grafik: Er studierte an der Düsseldorfer Kunstakademie und an der Berliner Hochschule für Bildende Künste. In den Jahren 1956-57 fanden seine ersten Ausstellungen statt, gleichzeitig begann er zu schreiben, vor allem Kurzprosa und Gedichte. Im Jahr 1959 erschien Grass’ erster Roman Die Blechtrommel, der ihn mit einem Schlag berühmt machte. Protagonist des Romans, der zum größten Teil in Danzig spielt, ist der kleine Oskar, der mit drei Jahren beschließt, nicht mehr zu wachsen. Ständig begleitet von seiner Blechtrommel, erzählt Oskar die Geschichte seiner Familie, die gleichzeitig auch die deutsch-polnische Geschichte zwischen 1899 und 1954 ist. Der Roman bildet den ersten Teil der „Danziger Trilogie“, zu der auch die Novelle Katz und Maus (1961) und der Roman Hundejahre (1963) gehören: In beiden Werken, die in Danzig spielen, steht die Frage nach der individuellen und kollektiven Schuld der Deutschen im Mittelpunkt des Geschehens. Aufgrund seines politischen Engagements wurde Grass in den 1960er Jahren zu einer wichtigen Figur im öffentlichen Leben der Bundesrepublik. Er unterstützte die Sozialdemokratische Partei (SPD) in ihrem Wahlkampf in den Jahren 1965, 1969 und 1972, war persönlicher Freund von Willy Brandt und setzte sich für dessen Ostpolitik ein. 36
Günter Grass
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biographie In den 1970-80er Jahren kehrte Grass mit zwei Romanen zur Epik zurück: In Der Butt (1977) schildert er den Wandel im Verhältnis zwischen Mann und Frau bis zur Bewegung der Frauenemanzipation. In Die Rättin (1986) zeigt sich Grass’ Engagement in der Umwelt- und Friedensbewegung. Nach der friedlichen Revolution in der DDR wurde Grass wieder politisch aktiv: Er kritisierte die Art und Weise, wie die deutsche Einheit zustande kam. In Essays und Reden äußerte er sich gegen die Wiedervereinigung und für eine Konföderation der zwei deutschen Staaten, was in der Bundesrepublik heftige Diskussionen auslöste. 1995 erschien der Roman Ein weites Feld. Er spielt im Berlin der Nachwendezeit und zeichnet ein Panorama der deutschen Geschichte von der Märzrevolution 1848 bis zur Wiedervereinigung. In Mein Jahrhundert (1999) betrachtet Grass rückblickend das 20. Jahrhundert. Es handelt sich um eine Sammlung von 100 kurzen Erzählungen, in denen er sowohl die historischen Ereignisse als auch seine persönlichen Erfahrungen und Erlebnisse beschreibt. Im Jahr 1999 erhielt Grass den Nobelpreis für Literatur. 2002 erschien die Novelle Im Krebsgang, in der Grass den tragischen Untergang des Schiffes „Wilhelm Gustloff“ am Ende des Zweiten Weltkrieges beschreibt. Das Schiff, mit über 10.000 Flüchtlingen an Bord, wurde am 30. Januar 1945 von einem sowjetischen U-Boot versenkt. Damit thematisierte Grass zum ersten Mal in der Nachkriegsliteratur die Leiden der deutschen Bevölkerung im Zweiten Weltkrieg, wie z.B. die Vertreibung aus den Ost-Gebieten. Für Aufsehen sorgte im Jahr 2006 seine Autobiographie Beim Häuten der Zwiebel. In einem Abschnitt des Buches erwähnte Grass zum ersten Mal, dass er mit 17 Jahren Mitglied der Waffen-SS gewesen war, was er bislang verschwiegen hatte. Er, der sich so gern in der Nachkriegszeit als politischen Moralisten gesehen hatte, wurde nun scharf angegriffen und kritisiert. Er wurde sogar aufgefordert, den Literaturnobelpreis zurückzugeben. Grass lebt heute in der Nähe von Lübeck. Günter Grass
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die handlung
die handlung Günter Grass
Die Blechtrommel Der 30-jährige Oskar Matzerath, der aber nur 123 cm groß ist, befindet sich in einer Irrenanstalt, wo er im Laufe von zwei Jahren, und zwar von 1952 bis 1954, seine Autobiographie schreibt. Es entsteht eine Familiensaga vom Beginn des 20. Jahrhunderts über die Nazi-Zeit bis in das Nachkriegsdeutschland der 1950er Jahre. Hauptschauplatz der Geschichte ist die Stadt Danzig, wo Oskar 1924 geboren wird. Die Handlung fängt aber mit der Zeugung von Oskars Mutter Agnes im Jahr 1899 an. Oskars Großmutter sitzt auf einem Kartoffelacker und versteckt unter ihren weiten Röcken einen von der Polizei verfolgten Mann. Es kommt zum Geschlechtsverkehr, woraus Agnes, Oskars Mutter, hervorgeht. Agnes heiratet Alfred Matzerath, hat aber gleichzeitig ein Verhältnis mit ihrem Cousin Jan, so dass Oskars Vaterschaft unklar ist. Mit drei Jahren bekommt Oskar eine rot-weiße Blechtrommel von seinem Vater geschenkt. Gleichzeitig beschließt er, nicht mehr weiter zu wachsen: Er stürzt sich die Kellertreppe hinunter und fällt auf den Kopf. Die Blechtrommel und Oskar sind seitdem untrennbar. Als eines Tages sein Vater ihm seine Trommel wegnehmen will, beginnt Oskar zu schreien: Seine Stimme ist so durchdringend, dass die Glasscheibe der Standuhr zu Bruch geht. Oskar besitzt von jetzt an die Fähigkeit, mit seiner Stimme alles, was aus Glas besteht, zu zersingen. An seinem ersten Schultag hat Oskar sein Spielzeug dabei und trommelt während des Unterrichts. Als die Lehrerin ihm die Trommel wegnimmt, fängt Oskar so laut zu schreien an, dass er die Brille der Lehrerin zerstört.
Die Blechtrommel, Regie: Volker Schlöndorff, BRD/PL 1979.
Kurz nach der Machtergreifung der Nationalsozialisten tritt Oskars Vater in die NSDAP ein. Mit seiner Trommel gelingt es Oskar, sogar eine Partei-Veranstaltung zu sabotieren: Er trommelt, stört dabei die Marschmusik der Parade und zwingt die Menschen, dem Rhythmus seiner Trommel zu folgen. Als Oskars Mutter merkt, dass sie wieder schwanger ist, bekommt sie Angst, wieder ein Krüppelkind zu gebären und will sterben. Sie beginnt unaufhörlich Fisch zu essen und stirbt an einer Fischvergiftung. Oskar lernt die 17-jährige Maria kennen, verliebt sich in sie und eines Nachts kommt es zum Geschlechtsverkehr. Aber Maria hat auch ein intimes Verhältnis mit Oskars Vater, heiratet ihn und bringt ein Kind auf die Welt. Oskar ist aber überzeugt, dass Kurt, so heißt das Kind, sein Sohn ist. Während des Zweiten Weltkriegs reist Oskar mit einem Clown namens Bebra, ebenfalls ein Zwerg wie er, durch das Reich, um die deutschen Truppen zu unterhalten. Als gegen Ende des Krieges die Russen Danzig erreichen, stirbt Oskars Vater. Bei der Beerdigung wirft Oskar seine Trommel auf den Sarg und beschließt zu wachsen. Er, der bisher nur 91 cm groß war, misst bald 123 cm und bekommt einen Buckel.
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die handlung Nach dem Krieg ziehen Oskar, Maria und Kurt in den Westen, und zwar ins Rheinland. Während Maria und Kurt Schwarzmarkthandel betreiben, beginnt Oskar ein Praktikum bei einem Steinmetz, dann musiziert er als Trommler in einer Band. Oskar verdient mit seiner Trommelei ziemlich gut, fühlt sich aber oft allein. Eines Tages findet Oskar während eines Spazierganges mit einem Hund einen Ringfinger, der vermutlich Dorothea, einer Frau, die er einmal geliebt hatte, gehört. Oskar wird angeklagt, Dorothea getötet zu haben und wird vom Gericht zum Aufenthalt in einer Irrenanstalt verurteilt, wo er mit 30 Jahren immer noch sitzt.
1. Welche Behauptungen sind richtig (R), welche falsch (F)?
R
F
1. Am Anfang des Romans ist Oskar 30 Jahre alt. 2. Der erwachsene Oskar ist nur 123 cm groß. 3. Oskars Mutter wurde auf einem Kartoffelacker gezeugt. 4. Es ist nicht sicher, ob Alfred Matzerath Oskars Vater ist. 5. Als Oskar drei Jahre alt ist, wird er krank. 6. Infolge einer Krankheit kann Oskar nicht mehr wachsen. 7. Wenn Oskar laut schreit, geht alles, was aus Glas ist, kaputt. 8. Oskars Vater ist stolz auf seinen Sohn, der auf einer Nazi-Parade trommelt. 9. Oskars Mutter stirbt bei der Geburt ihres zweiten Kindes. 10. Nach dem Tod seiner Frau heiratet Herr Matzerath die 17-jährige Maria. 11. Kurt könnte sowohl der Sohn als auch der Halbbruder von Oskar sein. 12. Nach dem Tod seines Vaters beschließt Oskar wieder zu wachsen. 13. Die ganze Geschichte spielt von Anfang bis Ende in Danzig. 14. Nach dem Krieg zieht Oskar allein von Danzig in den Westen. 15. Am Ende sitzt Oskar in einer Irrenanstalt, weil er beschuldigt wird, eine Frau getötet zu haben.
2. Wie sagt man auf Deutsch? Suche in der Zusammenfassung des Romans die entsprechende deutsche Übersetzung.
1. ospedale psichiatrico
…………………................…………………
2. concepimento
…………………................…………………
3. avere una relazione con una persona
…………………................…………………
4. crescere
…………………................…………………
5. buttarsi giù dalle scale
…………………................…………………
6. una voce penetrante
…………………................…………………
7. mandare in frantumi gridando
…………………................…………………
8. suonare il tamburo
…………………................…………………
9. essere incinta
…………………................…………………
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die handlung
10. morire per una intossicazione da pesce
…………………................…………………
11. avere rapporti sessuali
…………………................…………………
12. mettere al mondo
…………………................…………………
13. nano
…………………................…………………
14. sepoltura
…………………................…………………
15. a Oskar spunta una gobba
…………………................…………………
16. venire accusato
…………………................…………………
3. Übersetze. 1. Il protagonista si chiama Oskar. Sebbene abbia 30 anni Oskar è alto soltanto 123 cm. 2. Il Tamburo di latta racconta la storia della famiglia di Oskar dall’inizio del 20° secolo fino all’inizio degli anni ’50. 3. Oskar nasce nel 1924 a Danzica. Qui si svolge gran parte della vicenda. 4. La storia inizia con il concepimento della mamma di Oskar in un campo di patate. 5. La mamma di Oskar sposa Alfred Matzerath ma ha anche una relazione con suo cugino Jan. 6. Non è chiaro chi sia il padre di Oskar. 7. A tre anni Oskar decide di non crescere più. 8. Per il suo compleanno il papà regala ad Oskar un tamburo di latta rosso e bianco. 9. Con la sua voce Oskar riesce a mandare in frantumi tutto ciò che è fatto di vetro. 10. Con il suo tamburo Oskar riesce a sabotare una manifestazione nazionalsocialista. 11. Quando la mamma di Oskar scopre di essere di nuovo incinta mangia in continuazione pesce e muore. 12. Maria mette al mondo un bambino e Oskar pensa che questo sia suo figlio. Infatti Oskar aveva avuto un rapporto sessuale con Maria. 13. Quando il papà muore Oskar decide di riprendere a crescere. 14. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale Oskar si trasferisce con Maria e Kurt da Danzica nella Renania. 15. Oskar si trova in un ospedale psichiatrico perché è accusato di aver ucciso una donna.
4. Antworte. 1. Wo befindet sich Oskar am Anfang/Ende der Geschichte? Was macht er dort? 2. Wie alt bzw. wie groß ist Oskar am Anfang/Ende der Geschichte? 3. Wo bzw. wann spielt der Großteil der Geschichte? 4. Wie heißen Oskars Eltern? 5. Was macht Oskar mit drei Jahren? 6. Oskar entwickelt eine eigenartige Eigenschaft. Welche? 7. Was passiert an Oskars erstem Schultag? 8. Was passiert bei einer Nazi-Veranstaltung? 9. Wie stirbt Oskars Mutter? 10. Wer ist Maria? Wie ist das Verhältnis Oskar-Maria? 11. Was macht Oskar bei der Beerdigung seines Vaters? 12. Welche äußerliche Veränderung begleitet Oskars Wachstum? 13. Was macht Oskar nach dem Ende des Zweiten Weltkrieges? 14. Wie verdient der „erwachsene“ Oskar seinen Lebensunterhalt? 15. Wie bzw. wo endet die Geschichte?
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Oskar stürzt sich die Kellertreppe hinunter
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auszüge
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Text
s bedurfte doch immerhin einer Minute, bis ich begriff, was die Falltür zu unserem Lagerkeller von mir verlangte. Bei Gott, keinen Selbstmord! Das wäre wirklich zu einfach gewesen. Das andere jedoch war schwierig, schmerzhaft, verlangte ein Opfer und trieb mir schon damals, wie immer, wenn mir ein Opfer abverlangt wird, Schweiß auf die Stirn. Vor allen Dingen durfte meine Trommel keinen Schaden nehmen, wohlbehalten galt es, sie die sechzehn ausgetretenen Stufen hinab zu tragen und zwischen den Mehlsäcken, ihren unbeschädigten Zustand motivierend, zu plazieren. Dann wieder hinauf bis zur achten Stufe, nein, eine tiefer, oder die fünfte täte es auch. Aber Sicherheit und glaubwürdiger Schaden ließen sich von dort herab nicht verbinden. Wieder hinauf, zu hoch hinauf auf die zehnte Stufe, und endlich von der neunten Stufe hinab stürzte ich mich, ein Regal voller Flaschen mit Himbeersirup mitreißend, kopfvoran auf den Zementboden unseres Lagerkellers. Noch bevor sich meinem Bewußtsein die Gardine vorzog, bestätigte ich mir den Erfolg des Experiments: Die mit Absicht herabgerissenen Himbeersirupflaschen lärmten genug, um Matzerath aus der Küche, Mama vom Klavier, den Rest der Geburtstagsgesellschaft aus den Vogesen in den Laden zur offenen Falltür und die Treppe hinunter zu locken. (…) Ich glaube, Greff trug mich hoch. Im Wohnzimmer erst tauchte Oskar wieder aus jener Wolke auf, die wohl zur Hälfte aus Himbeersirup und zur anderen Hälfte aus seinem jungen Blut bestand. Der Arzt war noch nicht da, Mama schrie und schlug Matzerath, der sie beruhigen wollte, mehrmals und nicht nur mit der Handfläche, auch mit dem Handrücken, ihn einen Mörder nennend, ins Gesicht. Da hatte ich also – und die Ärzte haben es immer wieder bestätigt – mit einem einzigen, zwar nicht harmlosen, aber doch von mir wohldosierten Sturz nicht nur den für die Erwachsenen so wichtigen Grund des ausbleibenden Wachstums geliefert, sondern als Zugabe und ohne es eigentlich zu wollen den guten harmlosen Matzerath zu einem schuldigen Matzerath gemacht. Er hatte die Falltür offengelassen, ihm wurde von Mama alle Schuld aufgebürdet, und er hatte Gelegenheit, Jahre an dieser Schuld, die ihm Mama zwar nicht oft, aber dann unerbittlich vorwarf, zu tragen. Mir brachte der Sturz vier Wochen Krankenhausaufenthalt ein und danach, bis auf die späteren Mittwochbesuche bei Dr. Hollatz, verhältnismäßige Ruhe vor den Ärzten. (…) Fortan hieß es: An seinem dritten Geburtstag stürzte unser kleiner Oskar die Kellertreppe hinunter, blieb zwar sonst beieinander, nur wachsen wollte er nicht mehr. Und ich begann zu trommeln. Unser Mietshaus zählte vier Etagen. Vom Parterre bis zu den Bodenverschlägen trommelte ich mich hoch und wieder treppab. (…) Meine Trommel hielt
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i volle comunque un minuto prima che capissi quello che la botola che portava nella nostra cantina esigeva da me. Per Dio, non un suicidio! Sarebbe stato veramente troppo facile. L’altra cosa però era difficile, dolorosa, esigeva un sacrificio e mi faceva già allora venire il sudore sulla fronte, come succede tutte le volte che mi si richiede un sacrificio. Innanzitutto il mio tamburo non doveva subire danni, si trattava di portarlo giù sano e salvo per i sedici gradini consumati e piazzarlo tra i sacchi di farina motivando così il fatto che fosse rimasto intatto. Poi di nuovo su fino all’ottavo gradino, no, uno più in basso, oppure anche il quinto sarebbe andato bene. Ma la sicurezza e un danno credibile da lì non erano compatibili tra loro. Risalii fino al decimo gradino che era troppo in alto e finalmente mi buttai dal nono a testa in giù sul pavimento di cemento della nostra cantina trascinando con me uno scaffale pieno di bottiglie di sciroppo di lamponi. Ancora prima che la tenda si chiudesse davanti alla mia coscienza ebbi la conferma che l’esperimento aveva avuto successo: le bottiglie di sciroppo di lamponi che avevo travolto intenzionalmente avevano fatto abbastanza rumore da attirare Matzerath dalla cucina, la mamma dal pianoforte, il resto della compagnia del compleanno dai Vosgi nel negozio fino alla botola aperta e giù per la scala. (…) Penso che fu Greff a portarmi su. Solo quando fu in soggiorno Oskar riemerse da quella nuvola fatta per metà da sciroppo di lamponi e per metà dal suo giovane sangue. Il medico non era ancora arrivato, la mamma gridava e colpiva Matzerath, che voleva tranquillizzarla, ripetutamente in volto, non solo con il palmo, ma anche con il dorso della mano, dicendo che era un assassino. E così – e i medici l’hanno sempre confermato – con una sola caduta, che non era stata certamente innocua, ma comunque da me ben dosata, avevo fornito non solo la spiegazione della mia mancata crescita, che per gli adulti era così importante, ma in più e senza volerlo veramente avevo trasformato il buon e innocuo Matzerath in un Matzerath colpevole. Aveva lasciato aperta la botola, a lui la mamma addossò tutta la colpa, e lui ebbe così modo di portare per anni questa colpa che la mamma certo non spesso, ma inesorabilmente gli rinfacciava. La caduta mi causò quattro settimane di ospedale e in seguito, ad eccezione delle successive visite del mercoledì dal dottor Hollatz, una relativa pace dai medici. (…) Da quel momento in poi si disse: Il giorno del suo terzo compleanno il nostro piccolo Oskar è caduto giù per la scala della cantina, è rimasto sì tutto intero, ma non ha più voluto crescere. E io iniziai a suonare il tamburo. Il nostro condominio con appartamenti in affitto aveva quattro piani. Dal piano terra alla soffitta andavo su e giù suonando il tamburo. (…) Il mio
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das aus, die Erwachsenen weniger, wollten meiner Trommel ins Wort fallen, wollten meinem Blech im Wege sein, wollten meinen Trommelstöcken ein Bein stellen – aber die Natur 55 sorgte für mich. Die Fähigkeit, mittels einer Kindertrommel zwischen mir und den Erwachsenen eine notwenige Distanz ertrommeln zu können, zeitigte sich kurz nach dem Sturz von der Kellertreppe fast gleichzeitig mit dem Lautwerden einer Stimme, die es mir 60 ermöglichte, in derart hoher Lage anhaltend und vibrierend zu singen, zu schreien oder schreiend zu singen, daß niemand es wagte, mir meine Trommel, die ihm die Ohren welk werden ließ, wegzunehmen; denn wenn mir die Trommel genommen wurde, schrie ich, und wenn ich schrie, zersprang Kostbares: 65 Ich war in der Lage, Glas zu zersingen; mein Schrei tötete Blumenvasen; mein Gesang ließ Fensterscheiben ins Knie brechen …
tamburo lo sopportava, gli adulti meno, volevano troncare la parola al mio tamburo, volevano ostacolare la mia latta, volevano fare uno sgambetto alle mie bacchette – ma la natura provvedeva per me. La capacità di poter creare, suonando un tamburo da bambini, una necessaria distanza tra me e gli adulti si manifestò poco dopo la mia caduta dalla scala, quasi contemporaneamente al crescere di una voce che mi permetteva di cantare a lungo con toni così alti e con vibrazioni, di gridare o di cantare gridando, che nessuno osava portare via il mio tamburo che faceva appassire le orecchie di tutti; perché, se mi si portava via il tamburo, io gridavo e quando gridavo andavano in frantumi cose preziose: ero in grado di rompere il vetro cantando; il mio grido uccideva i vasi da fiori; il mio canto metteva in ginocchio i vetri delle finestre.
5. Wie geht der Satz weiter? 1. Als Oskar die offene Falltür zum Keller sah, …
a. an Oskars Sturz.
2. Oskar sorgte dafür, dass …
b. von der neunten Stufe der Kellertreppe hinab.
3. Oskar stürzte sich …
c.
er mit seiner Stimme Glas zersingen konnte.
4 Nach dem Sturz stellte Oskar fest, dass …
d.
zu wachsen.
5. Oskars Mutter gab Matzerath die Schuld …
e.
ununterbrochen zu trommeln.
6. Nach dem Sturz hörte Oskar auf …
f.
beschloss er, sich die Treppe hinunterzustürzen.
7. Nach dem Sturz begann Oskar …
g.
eilten in den Keller.
8 Oskars Mutter, Matzerath und andere Leute hörten den Lärm und …
h.
seine Trommel beim Sturz nicht beschädigt wurde.
6. Antworte. 1. Was beschließt Oskar, als er die offene Falltür zum Keller sieht? 2. Was macht Oskar, bevor er sich die Treppe hinunterstürzt? 3. Beschreibe Oskars Sturz. 4. Was passiert, nachdem Oskar sich die Treppe hinuntergestürzt hat? 5. Wie reagiert Oskars Mutter, als sie ihren verletzten Sohn sieht? 6. Der Sturz ist ein Wendepunkt in Oskars Leben. Was passiert von jetzt an? 7. Wie ist die Reaktion der Erwachsenen auf die Trommelei Oskars? 8. Nach dem Sturz erwirbt Oskar eine besondere Fähigkeit. Welche? …………………................………………………………................…………………………………................……………….…................………………… …………………................………………………………................…………………………………................……………….…................………………… …………………................………………………………................…………………………………................……………….…................………………… …………………................………………………………................…………………………………................……………….…................………………… …………………................………………………………................…………………………………................……………….…................………………… …………………................………………………………................…………………………………................……………….…................………………… …………………................………………………………................…………………………………................……………….…................………………… …………………................………………………………................…………………………………................……………….…................………………… …………………................………………………………................…………………………………................……………….…................………………… …………………................………………………………................…………………………………................……………….…................………………… …………………................………………………………................…………………………………................……………….…................…………………
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Oskar bei der Beerdigung seines CD 1.05/MP3 05 Vaters, oder der Beschluss wieder zu wachsen
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ie mochten einen Meter tief gegraben haben, und Oskar stand müßig und ratlos zwischen altem Granit, zwischen Krüppelkiefern, zwischen der Witwe Matzeraths und einem Kurtchen, das nach dem Wellensittich warf. Soll ich oder soll ich nicht? Du bist im einundzwanzigsten Lebensjahr, Oskar. Sollst du oder sollst du nicht? Ein Waisenkind bist du. Du solltest endlich. Seit deine arme Mama nicht mehr ist, bist du eine Halbwaise. Schon damals hättest du dich entscheiden sollen. Dann legten sie deinen mutmaßlichen Vater Jan Bronski dicht unter die Erdkruste. (…) Soll ich oder soll ich nicht? Jetzt machen sie ein Loch für Matzerath, deinen zweiten mutmaßlichen Vater. Mehr mutmaßliche Väter gibt es deines Wissens nach nicht. Warum jonglierst du dennoch mit zwei glasgrünen Flaschen: Soll ich, soll ich nicht? Wen willst du noch befragen? (…) Sie hatten die Kiste neben das etwa einszwanzig tiefe Grab geschoben. Der alte Heilandt hatte es eilig, mußte aber warten, weil Maria katholisch betete, weil der Herr Fajngold den Zylinder vor der Brust hielt und mit den Augen in Galizien war. Auch Kurtchen kam jetzt näher heran. Wahrscheinlich hatte er nach seinem Treffer einen Entschluß gefasst und näherte sich aus diesen oder jenen Gründen, doch ähnlich entschlossen wie Oskar, dem Grab. (…) Der alte Heilandt begann zu schaufeln. Das Kurtchen half ihm ungeschickt doch eifrig dabei. Ich habe Matzerath nie geliebt. Manchmal mochte ich ihn. Er sorgte für mich mehr als Koch denn als Vater. Er war ein guter Koch. Wenn ich heute Matzerath manchmal vermisse, sind es seine Königsberger Klopse, seine sauren Schweinenieren, seine Karpfen mit Rettich und Sahne … (…) Jetzt lag Matzerath und konnte nicht mehr stehen. Der alte Heilandt schippte ihn zu und rauchte dabei Matzeraths Derbyzigaretten. Oskar hätte jetzt das Geschäft übernehmen sollen. Aber inzwischen hatte Herr Fajngold mit seiner vielköpfigen unsichtbaren Familie das Geschäft übernommen. Der Rest fiel mir zu: Maria, Kurtchen und die Verantwortung für alle beide. Maria weinte und betete immer noch echt und katholisch. Herr Fajngold weilte in Galizien oder löste knifflige Rechenaufgaben. Kurtchen ermüdete, schaufelte aber unentwegt. (…) Da nahm er (Oskar) sich das Blech vom Hals, sagte nicht mehr „Soll ich oder soll ich nicht?“, sondern „Es muß sein!“ und warf die Trommel dorthin, wo schon genügend Sand auf dem Sarg lag, damit es nicht so polterte. Ich gab auch die Stöcke dazu. Die blieben im Sand stecken. Das war meine Trommel … (…) Aber als ein Wurf Sand ihre Fläche traf, gab sie Laut. Und beim zweiten Wurf gab sie noch etwas Laut. Und beim dritten Wurf gab sie keinen Laut mehr von sich, zeigte nur noch etwas weißen Lack, bis der Sand auch das
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otevano aver scavato un metro in profondità e Oskar se ne stava ozioso e perplesso tra il vecchio granito, tra i pini deformi, tra la vedova di Matzerath e un piccolo Kurt che tirava i sassi al pappagallino. Devo o non devo? Sei nel ventunesimo anno di vita, Oskar. Devi o non devi? Tu sei un orfano. Dovresti finalmente. Da quando la tua povera mamma non c’è più, sei mezzo orfano. Già allora avresti dovuto deciderti. Poi misero il tuo presunto padre Jan Bronski appena sotto la crosta terrestre. (…) Devo o non devo? Ora fanno una buca per Matzerath, il tuo secondo presunto padre. Ulteriori padri presunti, per quanto tu ne sappia, non ce ne sono. Perchè fai allora il giocoliere con due bottiglie verdi: devo, non devo? Chi vuoi ancora interrogare? (…) Avevano spinto la cassa vicino alla fossa che era profonda circa un metro e venti. Il vecchio Heilandt aveva fretta, ma dovette aspettare perché Maria stava dicendo preghiere cattoliche, perché il signor Fajngold teneva il cilindro davanti al petto e con gli occhi era in Galizia. Ora anche il piccolo Kurt si avvicinò. Probabilmente aveva preso una decisione dopo aver fatto centro e si avvicinava alla fossa per questo o quel motivo, ma comunque in maniera decisa come Oskar. (…) Il vecchio Heilandt iniziò a lavorare con la pala. Il piccolo Kurt lo aiutava in maniera maldestra ma con zelo. Non ho mai voluto bene a Matzerath. Talvolta mi piaceva. Provvedeva a me più come cuoco che come padre. Era un bravo cuoco. Se oggi sento ogni tanto la mancanza di Matzerath è per le sue polpette di Konigsberg, per i suoi rognoni di maiale all’agro, le sue carpe al rafano e panna … (…) Ora Matzerath se ne stava disteso e non poteva più stare in piedi. Il vecchio Heilandt lo ricopriva di terra e nel far ciò fumava le sigarette Derby di Matzerath. Ora Oskar avrebbe dovuto rilevare il negozio. Ma nel frattempo il signor Fajngold con la sua famiglia numerosa e invisibile aveva rilevato il negozio. Il resto spettava a me: Maria, il piccolo Kurt e la responsabilità per entrambi. Maria piangeva e continuava a dire in maniera sincera le sue preghiere cattoliche. Il signor Fajngold era perso in Galizia o risolveva complicati problemi di aritmetica. Il piccolo Kurt si stancava, ma lavorava incessantemente di pala. (…) Allora lui (Oskar) si tolse il tamburo di latta dal collo, non disse più „Devo o non devo?“, ma „Deve essere così“ e buttò il tamburo là dove c’era già abbastanza sabbia sulla bara affinché non facesse troppo rumore cadendo. Aggiunsi anche le bacchette. Rimasero infilate nella sabbia. Quello era il mio tamburo … (…) Ma quando un lancio di sabbia colpì la sua superficie, il tamburo emise un suono. E al secondo lancio emise un altro suono. E al terzo lancio non emise più alcun suono, mostrò solo un po‘ di lacca bianca finché la sabbia
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livellò il tutto con altra sabbia, con sempre più sabbia, la sabbia aumentava sul mio tamburo, si ammucchiava, cresceva – e anch’io iniziai a crescere, cosa che si annunciò con una forte perdita di sangue dal naso.
gleichmachte mit anderem Sand, mit immer mehr Sand, es vermehrte sich der Sand auf meiner Trommel, häufte sich, wuchs – und auch ich begann zu wachsen, was sich durch heftiges Nasenbluten anzeigte.
7. Wie geht der Satz weiter? 1. Oskar denkt an den verstorbenen Matzerath und stellt fest, dass …
a. er Verantwortung für Maria und Kurtchen übernehmen muss.
2. Außer Oskar stehen auch …
b. beginnt er zu wachsen.
3. Oskar steht am Grab seines Vaters und fragt sich: …
c. „Soll ich oder soll ich nicht?“
4. Matzerath hatte für Oskar mehr als Koch …
d. er ihn nie geliebt hatte.
5. Es wird Oskar bewusst, dass …
e. Maria und Kurtchen am Grab Matzeraths.
6. Nach langem Überlegen entschließt sich Oskar, …
f.
7. Nachdem Oskar seine Trommel ins Grab geworfen hat, …
g. denn als Vater gesorgt.
8. Als Oskar zu wachsen beginnt, …
h. seine Trommel ins Grab zu werfen.
blutet er aus der Nase.
8. Antworte. 1. Oskar stellt sich mehrmals die Frage: “Soll ich oder soll ich nicht?“ Was soll er tun bzw. nicht tun? 2. Oskar bezeichnet sowohl Jan Bronski als auch Matzerath als mutmaßliche Väter. Warum? 3. Oskar scheint nicht besonders traurig darüber zu sein, dass Matzerath gestorben ist. Warum? Belege deine Antwort mit Textstellen. 4. Im Text ist von Maria und Kurt die Rede. Wer sind sie? In welchem Verhältnis stehen sie zu Matzerath? 5. Am Grab Matzeraths beschließt Oskar, Verantwortung für Maria und Kurt zu übernehmen. Warum? 6. Was macht Oskar, nachdem er gesagt hat „Es muß sein“? 7. Nachdem Oskar seine Trommel ins Grab geworfen hat, wird Sand auf die Trommel geworfen.Im Text steht: „Aber als ein Wurf Sand ihre Fläche traf, gab sie Laut. Und beim zweiten Wurf gab sie noch etwas Laut. Und beim dritten Wurf gab sie keinen Laut mehr von sich.“ Wie kann diese Stelle interpretiert werden? 8. Was passiert im Leben Oskars, nachdem seine Trommel „beerdigt“ worden ist? ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
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zur diskussion
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1. Wie kann Oskars Weigerung zu wachsen interpretiert werden? 2. Warum will sich Oskar von seiner Trommel nicht trennen?
3. Die Trommel und die durchdringende Stimme können als Oskars „Waffe“ bezeichnet werden. Wogegen kämpft er? 4. Inwieweit kann Oskar als Außenseiter bezeichnet werden? 5. Erkläre Oskars Verhältnis zu seiner Mutter. 6. Die Entscheidung Oskars, nach dem Tod seines Vater wieder zu wachsen, kann als Wendepunkt des Romans bezeichnet werden. Warum? 7. Im Roman kann man zwei Ebenen unterscheiden. Welche? 8. Der Leser wird mit dem Nationalsozialismus und der Nachkriegszeit in der jungen Bundesrepublik konfrontiert. Was will Grass mit der Behandlung von historischen Ereignissen erreichen?
Du hast Recht, Oskar will...
Günter Grass will mit diesem Roman...
Ich denke, dass Oskar...
Nein, ich bin anderer Meinung. Ich denke, dass...
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interpretationshilfe & buchbesprechung
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Charakterisierung Oskars Oskar ist ein gesellschaftlicher Außenseiter. Seine Außenseiterrolle beginnt mit der Entscheidung, nicht mehr wachsen zu wollen. Dadurch weigert er sich, an der Welt der Erwachsenen teilzunehmen. Oskar fürchtet sich davor, so zu werden wie die Erwachsenen in seiner familiären Umgebung und lässt sich einen „Trick“ einfallen: Er stellt sein körperliches Wachstum ein, so dass er äußerlich ein Kind bleibt, obwohl seine geistigen Fähigkeiten denen eines Erwachsenen entsprechen. Er hat so als Kind die Möglichkeit, die Welt und die Menschen aus einer anderen Perspektive zu betrachten und die politischen, sozialen und moralischen Widersprüche seiner Epoche aufzudecken. Sein Nicht-Wachsen-Wollen ist ein Protestruf gegen die Welt der Erwachsenen, zu der Oskar nicht gehören will. In seiner Rolle als Kind genießt Oskar eine gewisse Freiheit, die es ihm erlaubt, die Welt und die Erwachsenen zu kritisieren bzw. unangenehme Sachen auszusprechen.
Die Blechtrommel, Regie: Volker Schlöndorff, BRD/PL 1979.
Die Rolle der Trommel Die Trommel begleitet Oskar durch den ganzen Roman. Sie ist ein Teil von Oskar, sein ständiger Begleiter, von dem er sich nicht trennen kann/will, und zwar bis zur Beerdigung seines mutmaßlichen Vaters Alfred Matzerath. Seine Trommel ist eines der wenigen Dinge, die Oskar in seinem Leben lieb hat. Aus diesem Grund reagiert er immer sehr empfindlich (er fängt an zu schreien), wenn jemand sie ihm wegnehmen will. Die Trommel symbolisiert Oskars Kindheit, ist also das Zeichen der Weigerung Oskars, der Erwachsenenwelt zuzugehören. Oskar gebraucht seine Trommel als Kommunikationsmittel: Er benutzt sie jedes Mal, wenn er etwas kommentieren bzw. gegen etwas protestieren will. Man könnte die Trommel auch als Waffe bezeichnen, mit der Oskar gegen die Welt der Erwachsenen kämpft. Dasselbe gilt für seine durchdringende Stimme, mit der er Glas zerstören kann. Mit der Macht, die ihm seine Trommel und Stimme geben, kann also Oskar nicht nur sich selbst verteidigen, sondern auch die Erwachsenenwelt angreifen und bloßstellen. Aber die Trommel spielt auch in der Gegenwart, d.h. in der Irrenanstalt, wo sich Oskar befindet, eine wichtige Rolle. Mit deren Hilfe kann sich Oskar an sein früheres Leben erinnern: Er trommelt und dabei fallen ihm Episoden aus seiner Vergangenheit ein.
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buchbesprechung
interpretationshilfe & buchbesprechung
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Die Blechtrommel als Anti-Entwicklungsroman Die Blechtrommel ist ein klassischer Anti-Entwicklungsroman. Anders als in einem traditionellen Entwicklungsroman, wo der Protagonist eine geistig-seelische Entwicklung und einen Reifeprozess durchmacht, bleibt Oskar von Anfang bis Ende immer derselbe. Schon als Kind, als Oskar beschließt nicht mehr zu wachsen, hat er den Verstand eines Erwachsenen, seine geistige Entwicklung ist schon abgeschlossen. Mit drei Jahren besitzt Oskar die Fähigkeit, über die Welt und die Erwachsenen zu urteilen. Dieses Urteilsvermögen behält er im Laufe des ganzen Romans. Auch der Beschluss zu wachsen ändert wenig bzw. nichts an seiner Persönlichkeit: Er ist zwar bereit, Verantwortung für Maria und Kurt zu übernehmen, aber sein Leben als „Erwachsener“ unterscheidet sich kaum von seinem früheren als Kind: Oskar bleibt immer ein Außenseiter, ein Antiheld.
Der Roman als Beitrag zur Verarbeitung deutscher Geschichte Die Blechtrommel ist einer der ersten literarischen Versuche, sich mit dem Dritten Reich auseinanderzusetzen. Der Aufstieg des Nationalsozialismus, die Radikalisierung der Gesellschaft, die Judenfeindlichkeit, der Zweite Weltkrieg und dessen Folgen spiegeln sich nämlich in dem Schicksal der einzelnen Protagonisten wider. Mit der Blechtrommel will Grass die Deutschen auffordern, die eigene Geschichte nicht zu verdrängen und zu vergessen. Grass wendet sich gegen jene gefährliche Haltung, die in der Bundesrepublik der 1950er Jahre sehr verbreitet war, die darin bestand, die schrecklichen Vorgänge der Nazi-Zeit zu relativieren oder, schlimmer noch, so zu tun, als hätten sie gar nicht stattgefunden. Jeder, der Grass’ Roman liest, wird mit der deutschen Vergangenheit konfrontiert und aufgefordert, sich kritisch damit auseinanderzusetzen. Unter diesem Gesichtspunkt betrachtet hat Die Blechtrommel sicher einen wichtigen Beitrag zur Verarbeitung der deutschen Geschichte geleistet. Natürlich ist die Art und Weise, wie sich Grass mit der deutschen Vergangenheit beschäftigt, sehr grotesk und eigenartig. Die Blechtrommel, Regie: Volker Schlöndorff, BRD/PL 1979.
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Die Freie Stadt Danzig Nach dem Friedensvertrag von Versailles (1919) musste Deutschland eine Anzahl von Gebieten abtreten, darunter auch die Stadt Danzig, die zur „Freien Stadt Danzig“ erklärt wurde. Danzig war praktisch ein souveräner, selbständiger Freistaat unter dem Schutz des Völkerbundes. Militärisch wurde die Stadt von polnischen und englischen Truppen kontrolliert. Nachdem Anfang 1920 freie Wahlen stattgefunden hatten, konstituierte sich der erste Danziger Volkstag (das Stadtparlament). Danzig hatte eine Bevölkerung von ca. 400.000 Einwohnern, von denen 95% deutscher und knapp 5% polnischer Nationalität waren. Deutsche und Polen hatten getrennte Verwaltungen, es gab sogar verschiedene Postämter. Ab 1923 hatte Danzig auch eine eigene Währung, den Danziger Gulden. Die isolierte Lage der Stadt, die Zollgrenzen zum Deutschen Reich und eine wenig entwickelte Industrie führten zu wirtschaftlichen Schwierigkeiten.
Angriff auf das polnische Munitionsdepot.
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Für Polen war es besonders wichtig, die Stadt zu kontrollieren, da Polen selbst keinen Seehafen besaß. Und tatsächlich standen der Hafen, der Zoll und die Eisenbahnverbindung unter polnischer Verwaltung. Außerdem hatte Polen ein Munitionslager im Hafen eingerichtet. Mit der Machtübernahme Hitlers im Jahr 1933 änderte sich die politische Situation in Danzig: Auch hier übernahmen Nationalsozialisten die Macht. In den folgenden Jahren wurden die Beziehungen zum Deutschen Reich immer enger. Mit dem Angriff auf das polnische Munitionsdepot im Danziger Hafen am 1. September 1939, der als Beginn des Zweiten Weltkriegs gesehen wird, endete die Zeit der „Freien Stadt“: Danzig wurde wieder an das Deutsche Reich angeschlossen. Am 26. März 1945 wurde Danzig durch sowjetische Truppen erobert und nach dem Potsdamer Abkommen vom 2. August 1945 dem Staat Polen zugesprochen.
Danzig, Rathaus der Rechtsstadt.
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