Tanto per parlare

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QUESTO VOLUME, SPROVVISTO DI TALLONCINO A FRONTE (O OPPORTUNAMENTE PUNZONATO O ALTRIMENTI CONTRASSEGNATO), È DA CONSIDERARSI COPIA DI SAGGIO - CAMPIONE GRATUITO, FUORI COMMERCIO (VENDITA E ALTRI ATTI DI DISPOSIZIONE VIETATI: ART. 17, L.D.A.). ESCLUSO DA I.V.A. (DPR 26-10-1972, N.633, ART. 2, 3° COMMA, LETT. D.). ESENTE DA DOCUMENTO DI TRASPORTO.

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Claudia Brighetti - Alice Fatone

PE R PA R LA RE

tanto per parlare

▶ Spiegazioni chiare e semplici delle funzioni e dei significati dei segnali discorsivi con esempi d’uso in audio e video. ▶ Attività orali con le tracce audio per allenarsi in autonomia su pronuncia, ritmo e intonazione dei segnali discorsivi. ▶ Attività e video-interviste spontanee sui temi della cultura e della vita italiane. ▶ Guida per l’insegnante con suggerimenti didattici.

Brighetti - Fatone

Tanto per parlare presenta materiali didattici per adulti e giovani adulti stranieri in classi di L2 o LS. È un manuale per esercitare l’uso e la comprensione degli elementi pragmatici e discorsivi della lingua italiana con il supporto di documenti audio e video.

In copertina: © Istockphoto

tanto per parlare A2-B1

TANTO PER PARLARE

La Linea Edu

Materiali didattici per la comprensione e l’uso degli elementi pragmatici dell’italiano abilità

Comprensione e produzione orale

Con video e audio

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33260 brighetti - Fatone tanto per parlare

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Vetta d'Italia A U S T R I A 2912 A l p i O r i e n Alto Adige t a Bolzano Marmolada l i 3343 i Friulim Trentino- o l o

S V I Z Z E R A

Monte Bianco

Cervino

ti

Po

Lago Trasimeno

Grosseto

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Cors ica (Francia)

Viterbo

Montecristo

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▶ Trascrizioni delle tracce audio;

onti no Latina

Maddalena

Carbonia

M. Pollino 2248

Golfo di Policastro

Piana di Sibari

Cosenza

Cagliari

Calabria

Golfo di Cagliari

C. Teulada

Isole Eolie

Ustica C. San Vito

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Caltanissetta

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SOLO DIGITALE ALGERIA

Il volume tanto per parlare

9788858332603

Mar

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Sicilia Linosa

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Isole Pelagie

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M.Etna

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Crotone

Golfo di Squillace

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Catania

Ragusa

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1928

Piana di Golfo di Catania Catania

Siracusa

C. Passero

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TUNISIA

Lampedusa

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Enna

Agrigento

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Pantelleria

CARTA + DIGITALE

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S i c i l i a

C. Santa Maria di Leuca

M. Botte Donato

Reggio di Calabria

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Isole Egadi

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Messina

Palermo

Trapani

Golfo di Taranto

Catanzaro

Vibo Valentia

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Basilicata

Golfo di Salerno

Brindisi

Taranto Pen i

Matera

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Sant'Antioco

Salerno

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San Pietro

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Villacidro Iglesias

Bari

P uL egMl i a Potenza

T i r r e n o

Sanluri

Barletta Trani

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Lanusei

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Andria

Vesuvio

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1834

Gennargentu

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uestione d’orecchio: attività orali da svolgersi in –Q autonomia con il supporto delle tracce audio per allenare pronuncia, ritmo e intonazione.

oli Nap

o

Golfo di Manfredonia

lie

Foggia

Avellino

1281

c

n

Sardegna Oristano

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Campania

Napoli

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Nuoro

–N el testo scritto: esempi d’uso del segnale nei testi scritti;

Benevento Caserta

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Gargano

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e

Isole Ponziane

Sassari

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– L aboratorio: alcune proposte per la produzione orale a coppie o in gruppo, in classe o fuori dalla classe;

Molise

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Isole Tremiti

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Golfo di Gaeta

Olbia

Chieti

M. Miletto Campobasso

Tempio

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Asinara

Frosinone

oP

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▶ Soluzioni.

L’Aquila

ROMA

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Pescara

e Abruzzo n tr al e

Lazio

▶ Guida all’uso del volume per l’insegnante;

2914

Gran Sasso

Rieti

CITTÀ DEL VATICANO

d

Ascoli Piceno Teramo

C

▶ 104 tracce audio con esempi d’uso, soluzioni degli esercizi e attività di produzione orale;

a

2476

Terni re

Giglio

L. di Bolsena

Fermo

M. Vettore

Umbria e Tev

▶ 64 brevi video con esempi d’uso dei segnali discorsivi;

Perugia

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Macerata

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I. d' Elba

Marche

M

L

A I C N A R F

▶ 9 video tematici (interazioni spontanee realizzate in interviste e conversazioni);

e

Siena

Ancona

Urbino

Arezzo

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Capraia

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MATERIALI INTEGRATIVI

Va l d ’ a r

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Livorno

B O S NI A E RZ E GOV I N A

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Mar Ligure

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llarghiamo lo sguardo: osservazione e comprensione –A di altri fenomeni del parlato desunti dal video principale;

Imperia

re

–U si: riepilogo dei significati e dei contesti d’uso del segnale con esempi in video e attività di comprensione e allenamento;

te 2165 Forlì Cesena n G ol fo La Spezia M. Cimone t r Rimini di G enova io Carrara Massa Prato n Pesaro a l SAN MARINO Pistoia Lucca e A rn o Pisa Firenze

a

– P er lavorare insieme: visione del video principale con attività di comprensione, analisi del segnale e trascrizione del video;

R

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Savona

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– P er capire bene: attività per esercitare la comprensione del segnale;

Vercelli

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Trieste

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Lombardia

SLOV ENIA

Venezia Golfo Padova P i a n u Lodi Cremona Verona Adige di Venezia Pavia r a Mantova Piemonte Rovigo P a d Piacenza Po Asti Alessandria a n a 3841 Po Parma aro Tan Ferrara Monviso Reggio Modena n e n p nell’Emilia i Bologna Cuneo no Ap S e Emilia-Romagna Ravenna g u r i a t i Genova

Torino

UNGHERIA

Gorizia

Pordenone Treviso

Vicenza

Milano

Venezia Udine Giulia

Belluno

ve

– I ndice delle funzioni principali con esempi d’uso;

▶ Tutto il libro in digitale (myLIM)

Bergamo Lago di Brescia Garda

D

Pia

▶ Ogni unità è così composta:

LIBRO IN DIGITALE

Lecco

Adda

▶ 9 unità ognuna dedicata a un segnale discorsivo (cioè, allora, quindi…)

Novara

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Struttura del volume

Gran Paradiso

Ticin

▶ Corso di livello A2-B1.

Per scaricare il libro in digitale e utilizzare i materiali ad accesso riservato è necessario registrarsi su www.imparosulweb.eu e seguire la procedura di sblocco dell’espansione online del volume, utilizzando il codice presente su questa pagina o sul frontespizio.

Varese Como

Lago Maggiore Monza

Biella

4061

li Alpi nta Occide

▶ Adulti e giovani adulti stranieri in classi di italiano L2 o LS.

Aosta

4634

Valle d’Aosta

MATERIALI AD ACCESSO RISERVATO

3554 Lago Sondrio Adamello di Como Trento

M. Rosa Verbania

4478

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Destinatari

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DOTAZIONE MULTIMEDIALE

Adi g

IL CORSO

l i t r aBernina C e n 4049

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chilometri

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Claudia Brighetti, Alice Fatone

TANTO PER PARLARE

Materiali didattici per la comprensione e l’uso degli elementi pragmatici dell’italiano

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© Loescher Editore - Torino 2019 http://www.loescher.it I diritti di elaborazione in qualsiasi forma o opera, di memorizzazione anche digitale su supporti di qualsiasi tipo (inclusi magnetici e ottici), di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), i diritti di noleggio, di prestito e di traduzione sono riservati per tutti i paesi. L’acquisto della presente copia dell’opera non implica il trasferimento dei suddetti diritti né li esaurisce. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da: CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org. L’editore, per quanto di propria spettanza, considera rare le opere fuori dal proprio catalogo editoriale. La fotocopia dei soli esemplari esistenti nelle biblioteche di tali opere è consentita, non essendo concorrenziale all’opera. Non possono considerarsi rare le opere di cui esiste, nel catalogo dell’editore, una successiva edizione, le opere presenti in cataloghi di altri editori o le opere antologiche. Nel contratto di cessione è esclusa, per biblioteche, istituti di istruzione, musei ed archivi, la facoltà di cui all’art. 71 - ter legge diritto d’autore. Maggiori informazioni sul nostro sito: http://www.loescher.it Ristampe 6 5 4 3 2 1 N 2023 2022 2020 2021 2020 2019 ISBN 9788858332603

Nonostante la passione e la competenza delle persone coinvolte nella realizzazione di quest’opera, è possibile che in essa siano riscontrabili errori o imprecisioni. Ce ne scusiamo fin d’ora con i lettori e ringraziamo coloro che, contribuendo al miglioramento dell’opera stessa, vorranno segnalarceli al seguente indirizzo: Loescher Editore Sede operativa Via Vittorio Amedeo II, 18 10121 Torino Fax 011 5654200 clienti@loescher.it

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Loescher Editore Divisione di Zanichelli Editore S.p.A. opera con sistema qualità certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001. Per i riferimenti consultare www.loescher.it Coordinamento editoriale: Chiara Romerio, Marilina Pecchillo Cimmino Coordinamento redazionale: Andrea Ghezzi Progetto grafico: Massimo Pastore Impaginazione: Angela Ragni Redazione: Edizioni La Linea Ricerca iconografica: Marco Pavone Illustrazioni: Cristina Portolano Fotolito: Walter Bassani - Bascapè (PV) Stampa: Vincenzo Bona S.p.A. Strada Settimo, 370/30 - 10156 Torino

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PRESENTAZIONE

Perché un manuale per insegnare i segnali discorsivi? Questo manuale nasce con l’intento di presentare e facilitare l’uso dei segnali discorsivi nelle classi di lingua italiana a stranieri in contesto LS e L2. Da tempo, sia la glottodidattica sia la manualistica per l’insegnamento dell’italiano richiamano l’attenzione sugli aspetti pragmatici della lingua e un numero crescente di manuali riserva una parte delle attività al loro insegnamento e apprendimento. L’attenzione ai segnali discorsivi e pragmatici come strumento per la pianificazione del discorso, come mezzo per la gestione dell’interazione e della sua relazione con il contesto è considerata indispensabile per imparare a gestire l’ambiguità del discorso, per negoziare il significato e per formulare enunciati a carattere ironico. Tuttavia, la indeterminatezza dei segnali discorsivi e la loro variabilità rispetto al contesto situazionale e alla relazione tra i partecipanti dello scambio ne fanno degli “oggetti” non univocamente classificabili, dai contorni sfumati e difficilmente definibili. È forse per questo che la pratica didattica è portata talora a rinunciare a inserire tra gli obiettivi didattici l’attivazione di questi elementi del discorso. Talvolta si è più portati a registrare la correttezza formale e linguistico-grammaticale, piuttosto che l’errore pragmatico. Per fare un esempio, alla domanda È tardi? ci si accontenta solitamente della risposta No, risposta grammaticalmente corretta ma che prescinde dalla situazione, dalla relazione tra i partecipanti, dalle intenzioni e dal contesto. Infatti una risposta così non ha certo la neutralità che pretende di avere: può essere scortese, volutamente scortese, inappropriata, intesa a interrompere il contatto ma anche rassicurante o ironica. Insieme a prosodia, intonazione, prolungamenti, pause e gestualità, i segnali discorsivi sono necessari per disambiguare gli scambi, per rendere la comunicazione più ricca ed efficace. Nel nostro esempio, vari segnali discorsivi possono accompagnare la risposta con varie finalità: Beh, no (accomodante), Ah, no? (provocatoria), Ma nooo… (rassicurante), No, dai… (più che rassicurante), No, diciamo… (conciliante). Questi “accoppiamenti” sono quindi necessari per non creare equivoci, incomprensioni, per non offendere o per offendere, per adulare, perdonare, accettare quanto detto dall’altro o interrompere lo scambio. Insomma, per creare una lingua flessibile e adattabile a contesti differenti. La scelta dei segnali analizzati è stata fatta sulla base di un sillabo del parlato costruito sull’analisi di conversazioni spontanee. Nella scelta si è considerata la rilevanza del segnale rispetto alla competenza linguistica di Livello A2–B1 del QCER. I brani video utilizzati sono prevalentemente interviste o, per meglio dire, conversazioni tra interlocutori che si conoscono, uno dei quali informato, cioè a conoscenza del tema da svolgere nella conversazione. Nessuna delle conversazioni è costruita appositamente sui segnali discorsivi e nessuno degli interlocutori è a conoscenza di questa finalità principale del lavoro. La scelta di interazioni fra persone che si conoscono è parsa quella più adatta a creare occasioni d’uso di segnali discorsivi di vario genere.

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C’è inoltre un’intervista professionale condotta da giornalisti ad adolescenti e un documentario semiprofessionale: entrambi contengono dialoghi non strutturati e improntati alla spontaneità. Ogni unità didattica è dedicata a un segnale discorsivo desunto dai brani video. Le prime pagine sono una sorta di indice in cui viene anticipato il segnale nei suoi usi primari, che verranno poi rivisti e più ampiamente contestualizzati nel video. Viene presentato quindi il video principale con attività di avvicinamento alla comprensione e verifica. Seguono esercizi da svolgere individualmente, in coppia o con il gruppo classe per attivare l’uso dei segnali evidenziati. La rubrica Allarghiamo lo sguardo analizza il significato di altri fenomeni rilevanti del parlato presenti nel video e comprende attività per l’attivazione delle strutture evidenziate in contesto. Il Laboratorio è dedicato ad attività in coppia o collettive, in classe o fuori dalla classe, per praticare gli elementi pragmatici della comunicazione attraverso la messa in opera dei segnali discorsivi. Le attività sono state create evidenziando sia gli elementi interazionali e testuali sia le scelte personali che ogni interlocutore è tenuto a fare per svolgerle. In particolare, la rubrica ricorrente Da te come si dice? chiede di trovare, attraverso la discussione fra apprendenti provenienti dallo stesso ambito linguisticoculturale, una possibile traduzione dei segnali discorsivi analizzati. Il manuale è quasi esclusivamente dedicato all’uso dei segnali discorsivi nel parlato, abbiamo però voluto aggiungere, per completezza, una sezione con qualche esempio d’uso nella lingua scritta con attività, prevalentemente individuali, per la verifica della comprensione. Questione d’orecchio è l’ultima rubrica e conclude il percorso didattico con attività individuali che riguardano pronuncia, ritmo e intonazione. Riteniamo che sia di vitale importanza portare l’attenzione dell’apprendente su questi aspetti del parlato perché la capacità di riprodurre in modo immediato e fedele suoni e ritmo sono decisive per un uso significativo dei segnali discorsivi. Una diversa intonazione, infatti, può stravolgere il loro significato. I segnali discorsivi dipendono da schemi culturali profondi e da abitudini legate al vissuto personale: per questo la loro interpretazione e la capacità di padroneggiarli risultano talvolta complicate a causa di implicazioni culturali, psicologiche e situazionali. L’intento di questo lavoro è stato quello di renderli comprensibili e utilizzabili, mostrando la loro funzionalità in molti e differenti contesti. Nelle attività didattiche proposte abbiamo cercato di predisporre scenari in cui gli apprendenti potessero allenarsi fino a essere in grado di usarli in modo appropriato. Le Autrici

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INDICE 1

CIOÈ

PER CAPIRE BENE PER LAVORARE INSIEME

ALLARGHIAMO LO SGUARDO Poi LABORATORIO L’intervista Ci salta in mente Cavarsela L’indeciso Raccontare una storia Da te come si dice? QUINDI NEL TESTO SCRITTO Sondaggio! Meglio vivere in una grande città o in un piccolo paese? QUESTIONE D’ORECCHIO

7 8 10

LAVORO E TEMPO LIBERO

USI DI CIOÈ Per chiedere una precisazione Per correggere Per prendere tempo ALLARGHIAMO LO SGUARDO Ah! Altrimenti / Se no LABORATORIO Ci salta in mente Cavarsela La festa Da te come si dice? L’intervista CIOÈ NEL TESTO SCRITTO Adrenalina e divertimento: gli sport estremi arrivano in Italia QUESTIONE D’ORECCHIO

2

ALLORA

PER CAPIRE BENE PER LAVORARE INSIEME

14

17

19

4

QUINDI

22

23 24 26

PER CAPIRE BENE PER LAVORARE INSIEME

41 42 44

CASA GARIBALDI

USI DI QUINDI Per dire e chiedere la conseguenza Per trovare un accordo

49

5

COSì

PER CAPIRE BENE PER LAVORARE INSIEME

56

57 58 59

71 72 73

APPRENDISTA SCRITTRICE

USI DI COSÌ 76 Per riferirsi a quanto detto prima e dire la conseguenza Per presentare o concludere una narrazione o un’argomentazione Per indicare un modo o una qualità Per enfatizzare il significato di un aggettivo o di un avverbio Per prendere o confermare accordi Per non dire, per evitare spiegazioni Per valutare qualcosa in senso non positivo

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55

USI DI MA 62 Per attenuare le proprie affermazioni e per esprimere incertezza Per introdurre un tema Per contrapporre, negare o correggere quanto detto prima Per esprimere incredulità, sorpresa o disappunto Per sottolineare incitamento e rabbia Per dare una breve e significativa risposta 66 ALLARGHIAMO LO SGUARDO Più o meno Una decina, una ventina, una trentina Tipo Il futuro 68 LABORATORIO Ci salta in mente Cavarsela L’equivoco Da te come si dice? 69 MA NEL TESTO SCRITTO Negli Usa maxi panino da 730 calorie. L’esperto: “Si può, ma non sempre” 70 QUESTIONE D’ORECCHIO

MODA ITALIANA

3

PER CAPIRE BENE PER LAVORARE INSIEME

53

AL BAR

21

USI DI ALLORA 31 Per prendere la parola Per spiegare la conseguenza di quanto detto prima Per prendere tempo Per trovare o confermare un accordo Per parlare del passato Per introdurre un discorso 35 ALLARGHIAMO LO SGUARDO Assolutamente sì No no Per cui 37 LABORATORIO L’intervista Ci salta in mente Cavarsela L’appuntamento Da te come si dice? 39 ALLORA NEL TESTO SCRITTO Senza i colori non si fa la storia 40 QUESTIONE D’ORECCHIO

MA

52

5

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INDICE ALLARGHIAMO LO SGUARDO Infatti Proprio LABORATORIO L’intervista Ci salta in mente L’entusiasmo Cavarsela È andata così Da te come si dice? COSÌ NEL TESTO SCRITTO “Caro diario ti scrivo”: così la scrittura mi ha aiutato a guarire QUESTIONE D’ORECCHIO

6

PERò

PER CAPIRE BENE PER LAVORARE INSIEME

Imparzialità Cavarsela Da te come si dice? DICIAMO NEL TESTO SCRITTO Cresce la Street Art, “solo in Italia arrivano condanne di associazione a delinquere” QUESTIONE D’ORECCHIO

80

81

8 83

DICIAMO

GRAFFITI

85 86 88

101 102 104

USI DI DICIAMO 108 Per specificare Per concludere ed esprimere dubbi su quanto si afferma Per parafrasare Per fare un esempio 110 ALLARGHIAMO LO SGUARDO Ecco Per esempio 111 LABORATORIO L’intervista Ci salta in mente

6

9

BEH

PER CAPIRE BENE PER LAVORARE INSIEME

116 117

131 132 133

UN ITALIANO

USI DI BEH Per cominciare a parlare Per enfatizzare Per minimizzare Per trovare un consenso Per mostrare incertezza e delusione Per mostrare meraviglia ALLARGHIAMO LO SGUARDO La ripetizione LABORATORIO L’intervista Ci salta in mente Cavarsela Il convincimento In farmacia Da te come si dice? BEH NEL TESTO SCRITTO Mandiamo i bamboccioni fuori di casa / Noi “bamboccioni” che non andiamo via di casa QUESTIONE D’ORECCHIO

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USI DI DUNQUE 123 Per iniziare a parlare Per trarre una conclusione Per prendere tempo per riordinare le idee o i ricordi Per introdurre un argomento 126 ALLARGHIAMO LO SGUARDO Esatto Ahimè! Macché 127 LABORATORIO Ci salta in mente Cavarsela L’equivoco Da te come si dice? 129 DUNQUE NEL TESTO SCRITTO Ti sposti a piedi, in bus, in bici? A Bologna ora ci guadagni 130 QUESTIONE D’ORECCHIO

84

USI DI PERÒ 92 Per introdurre un’idea contrastante o una conclusione Per correggere quanto detto prima e introdurre una conclusione inattesa Per integrare o attenuare quanto detto prima Per esprimere apprezzamento e meraviglia 95 ALLARGHIAMO LO SGUARDO Insomma Dai Però, insomma, dai 97 LABORATORIO L’intervista Ci salta in mente Cavarsela Lo sfogo Da te come si dice? 99 PERÒ NEL TESTO SCRITTO I sogni ricorrenti 100 QUESTIONE D’ORECCHIO PER CAPIRE BENE PER LAVORARE INSIEME

114

UNA GITA IN BICI

ESAME DI MATURITÀ

7

DUNQUE

PER CAPIRE BENE PER LAVORARE INSIEME

113

136

138 140

142

144

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1

cioè In questa unità vedremo significati e usi della parola cioè. Cioè è invariabile e si usa   per precisare il significato di una parola o di un’idea. TR 01

Sono veramente arrabbiata, cioè, infuriata.

per chiedere di precisare il significato di una parola o di una informazione. TR 02

Mio padre è un po’ strano, vuole cenare sempre prestissimo. cioè, a che ora? Alle 6 e mezza ha già apparecchiato la tavola.

per rispondere con una precisazione. TR 03

Scusi, è lontana la stazione? cioè?

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abbastanza...

Cioè… a piedi, almeno 20 minuti.

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Per capire bene 1

Completa le frasi con le espressioni corrette tra quelle proposte. la mia maglietta era tutta bagnata | sono stati insopportabili | ho sognato di cadere in un burrone | guardate che fisico che ho! | ho riso troppo | tre birre sono veramente troppe! | è stata una giornata lunghissima

a. Ho bevuto moltissimo, cioè b. Ho sudato come non mai, cioè c. Ho mal di pancia dal ridere, cioè d. I bambini hanno urlato tutto il giorno, cioè e. Ho fatto un incubo, cioè f. Abbiamo lavorato ininterrottamente, cioè g. Sono troppo muscoloso, cioè

2

Leggi i dialoghi e scegli gli abbinamenti.

a. b. c. d. e. f. g. h. i. l.

3 8

TR 04

Giorgio è un gran dormiglione!  Paola è molto maleducata.  Piero è molto generoso.  I tuoi amici sono molto fastidiosi!  Dobbiamo vederci al più presto!  La fidanzata di Leo è giovanissima…  Questa giacca costa veramente poco.  Torno tardi.  Ludovica parla molte lingue...  Sara è molto bugiarda!

Cioè?

1. Cioè non dice mai la verità. 2. Cioè non si sveglia mai prima delle 10. 3. Cioè parla inglese, francese e cinese. 4. Cioè non prima di mezzanotte. 5. Cioè non saluta mai. 6. Cioè paga sempre lui. 7. Cioè ha 17 anni. 8. Cioè solo 20 euro. 9. Cioè questa sera stessa. 10. Cioè urlano sempre.

Ascolta il brano audio per verificare le tue risposte. Poi a coppie interpretate i dialoghi.

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4

Ricostruisci i dialoghi.

IN VISITA AL NUOVO APPARTAMENTO 4 Luigi: Cioè a me non piace. 3 Luca: Cioè? 1 Luca: A te piace l’appartamento? 2 Luigi: Mica tanto…

f. IN CITTÀ Vigile: Le ripeto che non può passare, c’è stato un incidente. Automobilista: Che cosa dice? Devo andare a casa! Vigile: L’autista di un autobus non ha dato la precedenza e si è scontrato con una macchina. Automobilista: Cioè? Vigile: Mi dispiace, ma da qui non può passare.

a. TEMPO LIBERO Alba: Faccio passeggiate e incontro gli amici. Alba: Un sacco di cose. Piera: Cioè? Piera: Che cosa fai nel tempo libero?

b. AL BAR

g. IN UN NEGOZIO DI SCARPE Cliente: Buongiorno, vorrei provare gli stivali di pelle in vetrina. Cliente: Il 34, non lo trovo mai. Cliente: Un numero impossibile. Commessa: Cioè? Commessa: Infatti, ha ragione, mi dispiace ma non lo abbiamo. Commessa: Certo, che numero porta?

Cameriere: Cioè? Cliente: Cioè, con tre bustine di zucchero. Cameriere: Buongiorno, che cosa desidera? Cliente: Buongiorno, vorrei un caffè molto zuccherato.

c. AL RISTORANTE Cliente: No, grazie, sono allergica al latte. Cliente: Cioè? Cliente: Che cosa mi consiglia come antipasto? Cameriere: Mozzarella, pomodoro e basilico. Cameriere: Vuole provare la caprese?

h. ALL’UNIVERSITÀ Studentessa: No, non ancora. Studente: Boccia tutti all’esame. Studente: Dicono che è tremenda. Studentessa: Cioè? Studente: Scusa, hai già dato l’esame con la professoressa Pasqualini?

d. IN FAMIGLIA Figlia: Tardissimo. Mamma: Giulia, a che ora sei rientrata ieri sera dalla discoteca? Figlia: Alle 4 passate. Mamma: Cioè?

i. A SCUOLA Studentessa: Non tanto. Studente: Cioè? Studentessa: Io sono spagnola e lo spagnolo è molto simile all’italiano. Studente: Per te studiare l’italiano è difficile?

e. ALLA FERMATA DELL’AUTOBUS Ragazza: Mi dica… Donna: Cioè? Donna: È già passato il 27? Donna: Buongiorno, mi scusi… Ragazza: No, oggi non passa. Ragazza: C’è lo sciopero e non passano autobus. Deve prendere un taxi.

5

TR 05

l. TRA AMICI Paolo: Cioè? Mario: Ho la febbre alta. Mario: 39. Paolo: Che cos’hai?

Ascolta il brano audio per verificare le tue risposte.

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Per lavorare insieme Prima della visione 6

VARIETà DEL PARLATO: centro-nord

Francesca lavora negli uffici amministrativi di un’università americana in Italia. Immagina di farle alcune domande sulla vita privata, sul lavoro e sul tempo libero. Poi rivolgi le domande a un/a collega che immaginerà le risposte di Francesca.

DOMANDE

RISPOSTE

a.

b.

c.

d.

e.

f.

g.

01

7 8

lavoro e tempo libero

Guarda l’intervista a Francesca. Le domande dell’intervistatrice corrispondono alle domande che hai preparato?

Scrivi dieci domande dell’intervista che riesci a capire.

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L’identità 9

01

Guarda la prima parte del video, poi rispondi.

L’intervista è formale.

10

informale.

Scrivi le domande.

a. Intervistatrice: ? Francesca: Sono di Bologna.

b. Intervistatrice:

?

Francesca: No.

c. Intervistatrice:

?

Francesca: Nemmeno.

d. Intervistatrice:

?

Francesca: No.

e. Intervistatrice:

?

Francesca: No.

f. Intervistatrice:

?

Francesca: No.

g. Intervistatrice:

?

Francesca: No, vivo con un coinquilino, un maschio.

h. Intervistatrice:

?

Francesca: Da ormai due anni.

Il lavoro 11

01

Guarda la seconda parte del video, poi scegli le risposte di Francesca.

a. Intervistatrice: E dove abiti? 1. A Milano, in centro. 2. A Palermo, in periferia. 3. A Bologna, vicino al centro.

d. Intervistatrice: E quanto tempo ci metti per venire qua? 1. Una ventina di minuti, una mezz’oretta. 2. Due minuti in macchina. 3. Un’ora a piedi.

b. Intervistatrice: È lontano dall’università? 1. Sì. 2. Non molto. 3. No.

e. Intervistatrice: E da quanto tempo lavori qua? 1. Da un anno e mezzo. 2. Da due anni. 3. Da due anni e mezzo.

c. Intervistatrice: Come vieni all’università? 1. In macchina o in taxi. 2. Sempre a piedi. 3. In bicicletta o a piedi.

f. Intervistatrice: E il tuo orario di lavoro qual è? 1. Dalle otto alle quattro. 2. Dalle nove alle quattro. 3. Dalle nove alle cinque.

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g. Intervistatrice: E al mattino a che ora ti svegli? 1. Alle sette. 2. Alle otto. 3. Alle nove.

3.

h. Intervistatrice: E la colazione dove la fai? 1. A casa o al bar. 2. Sempre a casa. 3. Al bar da Giulio. i. Intervistatrice: E cosa mangi? 1. Un croissant e dei biscotti. 2. Un caffè e uno yogurt se ne ho voglia. 3. Un cappuccino, una brioche

l. Intervistatrice: E per il pranzo dove mangi? 1. Al bar da Giulio. 2. Qualche volta fuori o mi porto

e un succo d’arancia, quando c’è.

un panino. Mi preparo il cibo e lo porto da casa.

m. Intervistatrice: E cosa mangi? 1. Un’insalata. 2. Un panino. 3. Un piatto di pasta. n. Intervistatrice: E dove ceni? 1. Fuori. 2. A casa. 3. Dai miei genitori.

Il tempo libero 12

01

Che cosa fa Francesca la sera? Scrivi sotto ogni immagine l’attività corrispondente scegliendo tra quelle proposte. Poi guarda la terza parte del video e scegli le immagini che meglio rappresentano le attività di Francesca.

va in osteria | fa un corso di cucina | va al cinema | va a teatro | fa yoga | fa un corso di pittura | fa un corso di danza | fa un corso di inglese | va in grotta | va a cavallo

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a.

b.

c.

d.

e.

f.

g.

h.

i.

l.

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Scegli per ogni domanda le due risposte corrette tra quelle proposte.

a. Come passa l’estate Francesca? b. 1. Parte con il suo fidanzato. 2. Organizza un viaggio con gli amici. 3. Viaggia da sola. 4. Prenota un viaggio in un’agenzia di viaggi. 5. Passa qualche giorno in famiglia.

14

01

Che cosa dice dei suoi genitori?

1. 2. 3. 4. 5.

Sono di Bologna. Abitano a Milano. Abitano a Bologna, ma lontano da lei. La madre insegna Ingegneria all’università. Il padre era ingegnere.

Guarda il video e leggi la trascrizione per verificare la comprensione.

L’IDENTITà Intervistatrice: Di dove sei? Francesca: Sono di Bologna. I: Sei sposata? F: No. I: Sei fidanzata? F: Nemmeno. I: Figli? F: No. I: Vivi con i genitori? F: No. I: Vivi sola? F: No. I: Vivi con un’amica? F: No, vivo con un coinquilino, un maschio. I: E da quanto tempo? F: Da ormai due anni.

IL LAVORO I: E dove abiti? F: Abito a Bologna, vicino al centro. I: È lontano dalla Hopkins? F: No, non è lontano, è vicino ai giardini Margherita. I: E come vieni qui alla Hopkins? F: In bicicletta e a piedi qualche volta. I: E quanto tempo ci metti per venire qua? F: Boh... Una ventina di minuti, una mezz’oretta. I: E da quanto tempo lavori qua? Da molto tempo?

F: Da due anni e mezzo. I: Apperò! E il tuo orario di lavoro qual è? F: Il mio orario di lavoro è dalle 9 alle 5, ma molte volte rimango qui più tempo. I: E al mattino a che ora ti svegli? F: Mi sveglio alle 8. I: E la colazione, dove la fai? F: La faccio qui da Giulio. I: E cosa mangi? F: Mangio una brioche, un cappuccino e succo d’arancia quando c’è. I: E per il pranzo dove mangi? F: Sempre da Giulio. I: E cosa mangi? F: Di solito mangio un piatto di pasta insieme ai colleghi. I: E dove ceni? F: Fuori… I: Non ceni a casa? F: Quasi mai.

IL TEMPO LIBERO I: E la sera di solito che cosa fai? F: Faccio due corsi: un corso di teatro e un corso di inglese. I: Ah! F: Ah! I: E non vai mai al cinema, a teatro, fuori con gli amici, in osteria? F: Sì, tutto questo, al di là

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di questi due doveri, sì; e qualche volta vado in grotta. I: In grotta? F: In grotta. I: Cioè? F: A fare speleologia. Sono un’esploratrice. I: E nel weekend che cosa fai di solito? F: Parto con i miei amici, vado molto spesso in montagna e molto spesso in grotta, altrimenti vado al cinema, facciamo delle cene e delle feste. I: E l’estate come la passi? F: Solitamente organizziamo un viaggio tra amici oppure passo qualche giorno con la mia famiglia. I: E la tua famiglia è di Bologna? F: Sì. I: Sia tuo padre che tua madre? F: Sia mio padre che mia madre. I: Sono di Bologna e vivono a Bologna? F: Vivono a Bologna, vicino a casa mia. I: E tuo padre che cosa fa? F: Mio padre è pensionato ma era ingegnere. E mia madre è professoressa all’università e lavora tuttora. I: E che cosa insegna tua madre? F: Psicologia.

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Usi di cioè Per chiedere una precisazione L’intervistatrice è colpita dalla risposta di Francesca, non capisce che cosa significa vado in grotta e chiede di precisare con cioè. E non vai mai al cinema, a teatro, fuori con gli amici, in osteria?

Sì, tutto questo, al di là di questi due doveri, sì, e qualche volta vado in grotta.

In grotta?

In grotta. A fare speleologia. Sono un’esploratrice.

Cioè?

15

02-05

Guarda i dialoghi e scegli, tra quelli proposti, un titolo per ognuno. al lavoro | insegnare una lingua straniera | questione di gusti | vivere in una città piccola

Titolo: Questione di gusti

a. Titolo:

Beh gli studenti americani sono un po’ atipici. Cioè? Diciamo che hanno dei gusti un po’ opinabili a volte.

E il suo orario di lavoro qual è? Cioè? Mah, normalmente, io lavoro alla mattina quindi io arrivo intorno alle 7 e intorno alle 3 del pomeriggio ho finito.

b. Titolo: Quali sono, nella tua esperienza, le difficoltà di insegnare italiano a persone di lingua inglese? Ma, la differenza principale è che con l’inglese la grammatica è facile, cioè, non ci sono coniugazioni, invece la pronuncia è un incubo, non ci sono regole. In italiano, invece, è vero proprio il contrario, la grammatica è relativamente difficile, invece la pronuncia è facilissima, cioè, la pronuncia italiana è molto regolare…

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Da quando arrivo a quando vado a casa.

c. Titolo: Com’è vivere a Ravenna? Vivere a Ravenna è bello, perché è una città tranquilla. Quindi non c’è molto casino. Però è un po’ abitudinaria ormai. Cioè le cose da fare son sempre le stesse. Non ci sono mai novità.

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Che ruolo ha? Indica il ruolo che ha cioè: scrivi P dove serve a precisare il proprio pensiero e C dove serve a chiedere di precisare.

a.

S ono troppo fortunato, cioè io penso di esserlo perché ho tutto quello che desidero. b. Ho mangiato troppo, cioè antipasto, primo, secondo e dolce per me è esagerato! c. – Arrivo tardi. – Cioè? – Non prima delle nove e mezza. d. – Questa felpa l’ho pagata pochissimo! – Cioè? – 20 euro con i saldi.

17

e. f.

g.

Sono fortissima a giocare a basket, cioè… riesco anche a schiacciare! – Sara e Riccardo non hanno molto apprezzato il regalo… – Cioè? Cos’era? – Una scatola di cioccolatini. – Ci credo! Ho fatto un esame con le scelte multiple, cioè… con le crocette.

A coppie inventate dei dialoghi secondo le indicazioni. Gianni chiede un appuntamento al prof. Ghini per parlare della sua tesi di laurea:

Scusi prof. Ghini, quando ci possiamo vedere per parlare della mia tesi? Il prof. Ghini risponde che è nel suo ufficio il giorno dopo nel tardo pomeriggio:

Domani nel mio ufficio nel tardo pomeriggio. Gianni chiede di precisare l’ora: Cioè? Il prof. Ghini precisa l’ora, le 18 e 30: Alle 18 e 30.

a. Martina entra dal macellaio e chiede del macinato per fare tanti tortellini:

Il macellaio chiede di precisare il numero esatto di persone: Martina risponde 12: Il macellaio spiega che ne serve un chilo:

b. Salvo entra in un bar e chiede una bibita ghiacciata: Il barista chiede di precisare quale: Salvo risponde e dice che vuole un chinotto: Il barista glielo dà:

c. Manuel incontra Laura e la saluta: Laura dice che ha una novità importante da dirgli: Manuel chiede di precisare quale: Laura dice che ha vinto un viaggio per i Caraibi e parte domani:

d. Franca entra in libreria e spiega che vuole fare un regalo alla cugina:

Il commesso le consiglia l’ultimo romanzo di Saviano: Franca chiede di precisare il titolo del romanzo: Il commesso risponde “La paranza dei bambini”: Saggio pdf del volume cartaceo. Il libro in digitale in adozione conterrà verifiche interattive

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Per correggere Cioè può servire anche per correggere quanto detto prima; con questo significato si può anche usare anzi. 06

Dai, va bene, ti chiamo, ti telefono... cioè vengo io personalmente. Forse è meglio.

18

Ricostruisci sul quaderno le frasi usando cioè per correggere quanto detto. - Che cosa Le do? - Vorrei mezzo chilo di mele. Cioè, forse è meglio un chilo.

a. Di contorno cosa gradisce? b. Sei stato alla conferenza? C’era molta gente? c. Quanto zucchero vuoi? d. Ciao Chiara, scusa ora ho fretta! e. Dove ci vediamo? f. Ti è piaciuto il film? g. Quanti addominali devi fare ancora per completare l’esercizio? h. A che ora ci vediamo?

1. Un cucchiaino, 2. Molto, 3. Vediamoci alle 6, 4. All’università. No, 5. Sì, c’era veramente tanta cioè... gente, 6. Ok, ti chiamo fra dieci minuti, 7. Patate arrosto, 8. Me ne mancano cinque,

...è meglio mezzo, devo dimagrire. …è il più bello che ho visto quest’anno. …alle 7 perché ho molte cose da fare. …è meglio a casa mia perché ci devo passare prima di andare a teatro. …erano così tanti che sono rimasta in piedi. …è meglio fra mezz’ora. …ah no, mi vanno fritte. …sei, per essere precisi.

Per prendere tempo Cioè può servire per prendere tempo, per riempire dei vuoti. 07

19

Qual è la tua stanza preferita? La mia stanza preferita, beh, sono, cioè, posso dire di essere fortunato perché ho occupato più stanze, cioè, quelle dei miei fratelli perché sono più grandi, quindi ho avuto la possibilità di occupare più stanze. Non ne ho una in particolare, nel senso... 08

Guarda il video: gli attori mimano l’uso eccessivo che viene fatto della parola cioè nel gergo giovanile. In questo contesto cioè assume prevalentemente il ruolo di riempitivo e diventa quasi un tic linguistico. Non è certo un esempio da imitare ma, visto che è un comportamento molto diffuso, è bene imparare a riconoscerlo. Quanti sono i cioè pronunciati dalla ragazza nel video?

1. 16

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10 cioè   2.

13 cioè    3.

20 cioè

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Allarghiamo lo sguardo Ah! Nell’intervista a Francesca, l’intervistatrice mostra stupore e usa l’espressione ah. Francesca la usa nuovamente ripetendola. E la sera di solito che cosa fai? Faccio due corsi: un corso di teatro e un corso di inglese. Ah!

20

Ah!

A coppie dite delle frasi che potrebbero stupire il/la vostro/a collega e reagite di conseguenza. Martedì mollo il lavoro!

Ah!

Domani mi sposo alle Maldive!

Ah!

Altrimenti / Se no Per formulare un’ipotesi alternativa si può usare altrimenti, oppure si può dire se no. E nel weekend cosa fai di solito? Parto con i miei amici, vado molto spesso in montagna e molto spesso in grotta, altrimenti vado al cinema, facciamo delle cene e delle feste.

E nel weekend cosa fai di solito? Parto con i miei amici, vado molto spesso in montagna e molto spesso in grotta, se no vado al cinema, facciamo delle cene e delle feste.

21

Collega le frasi di sinistra con quelle di destra con altrimenti/se no.

a. b. c. d. e. f.

Non so quando partire… parto oggi Sara vorrebbe studiare lingue orientali altrimenti / Adoriamo fare brevi viaggi: visitiamo città d’arte se no Mangiano di tutto, carne Possiamo uscire a cena, possiamo andare in una trattoria Per il compleanno di Chiara, possiamo regalarle una borsa

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1. 2. 3. 4. 5. 6.

visitiamo musei. domani. pesce, verdura. un portafoglio. in un ristorante etnico. lingue moderne.

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22 Una persona viene a trovarti per il fine settimana. Devi proporgli due o più attività alternative per passare la giornata di sabato e domenica. A coppie inventate un dialogo seguendo le indicazioni e i suggerimenti.

indicazioni • Per formulare gli inviti: Ti va di…?; Che ne dici di…?; Perché non…?; Che ne pensi di…?; Senti che cosa facciamo questi giorni? • Per accettare: Dai, sì; Volentieri; Perché no. • Per rifiutare: Non ci penso neanche; No, dai…; Neanche per sogno! • Per formulare l’alternativa: Altrimenti; Se no; Oppure.

suggerimenti • Se volete, potete usare questi personaggi. Mario: è un caro amico di infanzia, è molto affezionato alla sua famiglia, è molto religioso e ama i balli latinoamericani. Federico: è astemio, è vegano e ha viaggiato per tutto il mondo in barca a vela. Ludovico: è ateo, beve molto e non sopporta la luce. Ginetta: mangia solo gelati e salsicce, vuole dimagrire e parla in continuazione. Carlotta: ama molto il cinema ma vede solo film in lingua originale, mangia di tutto e le piace l’Opera. Bernardo: non sta mai fermo, non mangia al ristorante perché è ossessionato dall’igiene e adora la musica elettronica. • Se volete, potete proporre queste attività. In bicicletta sulla riva del fiume; al cimitero monumentale; festival della porchetta; raccogliere radicchi selvatici; processione del santo patrono; assaggiare i vini delle aziende vinicole attorno alla città; salutare i vostri genitori; sagra della patata blu; festival di tango e merengue; rassegna di cinema d’autore sconosciuto; sauna; un concerto di musica medioevale; un concerto di musica elettronica; a casa; in gelateria; da Giovanni che è simpatico; in mongolfiera sulla città; osteria tipica siciliana; fiera vegana.

Carlotta, in questi due giorni ti va di andare a vedere Star Wars? L’ho già visto sette volte. E poi è in lingua originale? No. Allora niente da fare. Che ne pensi di andare alla fiera della porchetta? Altrimenti alla fiera vegana. Per me è uguale, come preferisci tu; semmai la sera possiamo andare a ballare. Sì, c’è il festival di salsa e merengue.

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Laboratorio Ci salta in mente 1

A coppie inventate delle frasi con le parole indicate. Potete coniugare i verbi e usare nomi e aggettivi nella forma singolare o plurale e potete aggiungere altre parole. Poi, a partire da ogni frase, inventate dei dialoghi e interpretateli. altrimenti, Giuseppe, notte, studiare, esame

Giuseppe ieri ha studiato fino a tarda notte altrimenti non passa l’esame. a. cioè, svegliarsi, giornata, brutta, naso, ospedale

b. cioè, nonna, tagliare, capelli, lungo, essere

c. cioè, caldo, faticoso, amici, estate, essere, tornare

d. tavolo, finestra, anzi, entrata, volere, vento

e. anzi, mozzarella, ricotta, pecorino, gorgonzola, comprare, cena

Cavarsela 2

Che cosa direste in queste situazioni? Lavorate in coppia e usate cioè dove possibile. Chiedere un chiarimento: chiedete a che binario parte il regionale per Anzola. Il ferroviere dice di guardare il tabellone, ma voi non capite l’indicazione. - Scusi, a che ora parte il regionale per Anzola? - Guardi il tabellone. - Cioè? - L’elenco con gli orari è là, appeso al muro.

a. Chiedere una spiegazione: chiedete un’indicazione stradale a un passante, il passante risponde malamente e voi non capite. Chiedete di precisare.

b. Dare una spiegazione: qualcuno vi chiede: “Perché c’è tanta gente in piazza?”. Non sapete bene il perché ma trovate una risposta.

c. Cambiare idea: siete a fare l’aperitivo e dovete ordinare. Mentre ordinate cambiate continuamente idea. d. Correggersi: andate al ristorante ma non avete le idee chiare su dove sedervi, su cosa mangiare, su cosa bere. Cambiate molto spesso idea. e. Chiedere di precisare: una persona vi dice una parola che vi sembra offensiva, chiedete spiegazioni. f. Precisare: avete dato appuntamento a un amico, ma dalla sua faccia vi sembra che non abbia capito bene. Saggio pdf del volume cartaceo. Il libro in digitale in adozione conterrà verifiche interattive

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La festa 3

A coppie inventate un dialogo per questa situazione e interpretatelo. Cercate di usare almeno due cioè. Mario telefona a Sandro e lo invita a una festa di Capodanno. Sandro, conoscendo Mario come un ragazzo molto sportivo e informale, indossa un paio di jeans e un maglione a righe, porta una bottiglia di Lambrusco e delle noci. Quando arriva, scopre che la festa è in un palazzo principesco e che tutti sono elegantissimi.

Da te come si dice? 4

Insieme ai colleghi che hanno la tua stessa madrelingua, discuti sulle possibili traduzioni di cioè in questi esempi. Oggi è caldissimo!

cioè?

Cioè ci sono 40 gradi!

che ore sono?

Le 6... cioè, scusa, le 7.

L’intervista 5

Seguite queste istruzioni per fare un’intervista. • Trovate alcuni italiani da intervistare. Scegliete differenti tipi di persone: uomini, donne, ragazzi, ragazze, giovani, adulti, anziani, studenti, lavoratori. • Preparate delle domande sulle abitudini dell’intervistato. Aiutatevi scegliendo dall’intervista a Francesca le domande che secondo voi sono più significative. • Scegliete un intervistato per ciascuno, fate l’intervista e registratela. • Consegnate l’audio dell’intervista a un/a collega. • Il/La collega ascolta l’intervista e descrive alla classe le abitudini dell’intervistato.

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Cioè nel testo scritto Adrenalina e divertimento: gli sport estremi arrivano in Italia Gli sport estremi regalano divertimento, adrenalina ed emozioni forti: ecco dove trovarli in Italia Vi siete mai chiesti che cosa si prova a lasciarsi cadere nel vuoto legati da un laccio? Oppure a lanciarsi da un aereo? Se sì, è evidente che siete alla ricerca di adrenalina. È proprio lei, infatti, la protagonista di queste esperienze sempre un po’ al limite della normalità. Provare gli sport estremi può procurare sbalzi di pressione non indifferenti e anche stimolare la parte più selvaggia e spericolata di ognuno di noi. Chi non ha mai sognato di planare sopra una pianura verdeggiante al calar del sole, oppure di volare in un cielo limpido e di lasciarsi trascinare dal vento? Oggi questi bei sogni possono diventare realtà anche in Italia, dove, ormai da diversi anni, la moda degli sport estremi ha catturato sempre più seguaci e le strutture adatte si sono moltiplicate su tutto il territorio.

ZIPLINING Ziplining, cioè l’essere legati in orizzontale per provare la sensazione di planare come un vero falco pellegrino, è un’attività in cui si viene attaccati a un cavo d’acciaio e lanciati in discesa a folle velocità. Il più lungo del mondo misura 2225 metri e si trova a Rocca Massima, Latina. Si raggiungono i 150 km/h e si può godere di una vista mozzafiato!

BUNGEE JUMPING Il Bungee Jumping, cioè il lasciarsi cadere nel vuoto legati da una semplice corda, è ormai da parecchi anni una moda molto popolare tra i giovani. In Italia è possibile praticarlo in Abruzzo, nel Parco Nazionale della Majella, in provincia di Pescara, dove ad attendere i praticanti di questo sport c’è un ponte di 100 metri. Ma per i più coraggiosi si consiglia la struttura Oasi Zegna, a Biella in Piemonte, dove la caduta dal ponte Colossus è addirittura di 152 metri! [adattato da snapitaly.it]

1

Indica se le frasi sono vere (V) o false (F).

a. b. c. d. e.

V V

Lanciarsi da un aereo non è uno sport estremo. Gli sport estremi possono essere praticati solo all’estero.

F F F

Il Bungee Jumping consiste nel lasciarsi cadere nel vuoto appesi a una corda.

V V

Lo Zipling più lungo del mondo è in Francia.

V

F

Gli sport estremi sono praticati da sempre più persone.

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Completa il riassunto del testo con le parole indicate. temerari | lungo | cavo | praticare | sensazioni Si cercano adrenalina e estreme per provare forti emozioni. Come farlo? Sempre più persone si lanciano da un aereo o attaccate a un

sospeso nel vuoto.

Da alcuni anni, questi sport si possono anche in Italia: il Bungee Jumping in Abruzzo, lanciandosi da un ponte di 100 metri o, se si è davvero

,

in Piemonte lanciandosi da 152 metri. Invece lo Zipling è da provare a Latina per due ragioni: il filo più del mondo e la velocità, che può arrivare a 150 km/h.

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Cerca in internet altri due sport estremi e prova a spiegarli usando cioè. Registra e fai ascoltare la tua produzione a un/a collega per verificare se è comprensibile, ed eventualmente correggila.

Questione d’orecchio TR 06

TR 10

Significati e usi della parola

Individua il significato di cioè dall’intonazione.

cioè. TR 07

a.

chiedere di precisare d.  dare una spiegazione  cambiare idea

chiedere di precisare  dare una spiegazione  cambiare idea

b.

chiedere di precisare e.  dare una spiegazione  cambiare idea

chiedere di precisare  dare una spiegazione  cambiare idea

c.

chiedere di precisare  dare una spiegazione  cambiare idea

Ascolta e nella pausa chiedi di precisare con cioè?

TR 08

Ascolta e rispondi con le frasi indicate. Cioè, è ora di bere qualcosa. Cioè, non fumare! Cioè, vuoi smettere di lavorare? Cioè, chiudo la finestra? Cioè, vuoi mangiare subito? TR 09

Ascolta i dialoghi e poi ripeti le risposte. 22

unità 1 • cioè

TR 11

Riascolta i dialoghi e poi ripeti le risposte. TR 12

Ascolta e controlla gli esercizi di Questione d’orecchio.

Saggio pdf del volume cartaceo. Il libro in digitale in adozione conterrà verifiche interattive

9788858332603_007_022.indd 22

Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

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