Quaderno della ricerca #84

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I Quaderni della Ricerca

Tra scripta e scribenda

Proposte e riflessioni per un’educazione permanente alla scrittura

a cura di Arianna Redaelli

I Quaderni della Ricerca 84

Tra scripta e scribenda

Proposte e riflessioni per un’educazione permanente alla scrittura

a cura di Arianna Redaelli

© Loescher Editore - 2025

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Ristampe 6 5 4 3 2 1 N 2031 2030 2029 2028 2027 2026 2025

ISBN 9788820139322

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Progetto grafico copertina: Leftloft – Milano/New York

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2.2.1.

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2.3.1.

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3. Connettere. I dispositivi di coesione tra teoria e applicazioni didattiche

di Filippo Pecorari

3 1 La linguistica del testo

3 2 Che cos’è un testo?

3 3 Coerenza e coesione

3 4 I dispositivi di coesione

3 5 L’anafora e le espressioni anaforiche

3.5.1. Usi problematici

3 6 I connettivi

3 7

4. Navigare. TIC, rete e risorse multimodali nella didattica dell’italiano 83 di Massimo Prada

4 1 Il mondo in rete

4 2 La scuola e la didattica digitale telematica nell’educazione linguistica

4 3 Uno studio di caso: la didattica del lessico nelle scuole secondarie I sinonimi

4.3.1. La struttura dell’unità didattica e la fase 1 (inquadramento dei temi)

4.3.2. La fase 2: incontro con un testo, sua analisi e discussione

4.3.3. La fase 3: riepilogo, sintesi e fissazione degli apprendimenti

4.3.4. La fase 4: ampliamento e proiezione verso attività successive

5. (In)titolare. Titolo, titoli e titoletti

di Cristina Lavinio

5.2.1. Tipi di titoli (tematici e generici)

5.2.2. Prevalenza dei titoli tematici nella narrativa scritta

5.2.3. Lunghezza dei titoli

5.2.4. Struttura dei titoli

5.2.5. Uno sguardo al passato

5 3 narrativa orale e titoli

5 4 Chi sceglie i titoli?

5

5

5 7 Titolo e comprensione del testo

5 8 Titolo, titoli e sottotitoli a scuola: alcuni suggerimenti

5.8.1. Dai testi ai titoli

5.8.2. Dai titoli alla ricostruzione di testi

5.8.3. Intitolare i propri elaborati

5.8.4. Dare titoletti ai paragrafi di un testo

5.8.5. Per una scelta consapevole dei titoli

Bibliografia

Introduzione

La grammatica creò le regole, e scoprì che non bastavano.

Sinteticamente si potrebbe così riassumere lo stato di salute critico in cui versa la scrittura allo sguardo di chi oggi osserva, interagisce, opera, vive tra i banchi di scuole e università. Sebbene, infatti, le norme grammaticali vengano insegnate e ribadite a più riprese nel corso degli anni scolastici, e siano dunque per lo più note (almeno a livello teorico) alle e agli studenti, i loro elaborati permangono spesso ben al di sotto della soglia minima di adeguatezza. L’ostacolo si incontra all’affaccio del prodotto di scrittura nel suo complesso, il quale, lungi dall’esaurirsi nella messa in atto delle prescrizioni dettate dalla grammatica, mostra in effetti carenze quanto a struttura e articolazione interna, coerenza, progressione logica, aspetto e chiarezza del messaggio, conformità rispetto alla specifica destinazione, e così via 1. In altre parole, l’ostacolo si incontra all’affaccio del testo scritto in quanto sistema semantico unitario, costituito da elementi tra loro co-implicati e motivati da un preciso scopo comunicativo.

Intorno al tema l’ambiente linguistico-educativo ragiona da un abbondante quarantennio2 , ed è ormai concorde sulla necessità di integrare i curricoli tradizionali di insegnamento dell’italiano con le nozioni, oggi mature e strutturate, della linguistica testuale, le cui ricerche hanno al contempo contribuito a far progredire il dibattito coinvolgendo in misura sempre maggiore anche le istituzioni scolastiche. Ne sono una dimostrazione – per menzionare soltanto alcune delle iniziative di varia natura più recenti – i Convegni orga-

1. Si vedano in proposito i preliminari risultati del progetto PRIN condotto da N. Grandi all’Università di Bologna, UniverS-ITA. L’italiano scritto degli studenti universitari: quadro sociolinguistico, tendenze tipologiche, implicazioni didattiche. Report finale, 2023 ( https://site.unibo.it/ univers-ita/it/divulgazione/report-finale).

2. La questione è accennata sin dalle Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica del GISCEL ( https://giscel.it/dieci-tesi-per-leducazione-linguistica-democratica/ ), e segnatamente nelle tesi VI e VII, dedicate all’«inefficacia» e ai «limiti» della pedagogia linguistica tradizionale.

nizzati da ASLI Scuola a partire dal 2015 3; le conferenze e i corsi promossi a cadenza annuale dai Poli Lincei4; i contributi di e per docenti che appaiono in riviste scientifiche quali «Italiano a Scuola» e «DIDIT», spesso centrati su esperienze di codificazione e decodificazione dei testi nei vari livelli di istruzione; l’intensificata pubblicazione di grammatiche scolastiche5 e manuali di scrittura6 di impostazione dichiaratamente testuale. Il cursorio, e certo lacunoso, elenco che s’è dato testimonia tanto l’ampiezza quanto l’attualità e centralità del problema, che da un lato ancora si scontra con la scarsezza dei mezzi specifici a disposizione degli insegnanti, e dall’altro si misura in divenire con le abitudini scrittorie degli studenti, oggi veicolate dagli usi e costumi del sistema digitale, e spesso influenzate, nella forma e nella sostanza, dai supporti incorporei di cui quest’ultimo si avvale 7 .

D’altra parte, se è vero che il prodotto finale della scrittura è ciò che di più tangibile abbiamo per monitorare la curva di dominio delle abilità di scrittura tra gli studenti, è altrettanto vero il fatto che la scrittura non si esaurisce nel risultato tangibile del prodotto scritto. Scrivere è un’abilità che rispecchia non solo le competenze linguistiche ma anche il pensiero critico di un individuo, le sue capacità di ragionamento e valutazione, di organizzazione analitica delle informazioni, di interazione efficace e produttiva con il mondo delle persone e delle cose. Comprende, quindi, una serie di operazioni che dal corpo del testo si spostano difilato ai suoi margini (nella scelta del titolo, per esempio), e poi all’esterno (si pensi alla consapevolezza delle differenze diamesiche e diafasiche, all’opportuno impiego degli strumenti di consultazione, alla rielaborazione di concetti noti o all’ideazione consistente e

3. Il riferimento è soprattutto ai primi tre Convegni, intitolati rispettivamente Grammatica e testualità. Metodologie ed esperienze didattiche a confronto (Roma, 25-26 febbraio 2015), Scrivere nella scuola oggi. Obiettivi, metodi, esperienze (Siena, 12-14 ottobre 2017), Dal testo al testo. Lettura, comprensione e produzione (Roma, 20-22 febbraio 2019), e confluiti in omonimi volumi per l’editore Franco Cesati (per i quali si veda la bibliografia).

4. Tra i titoli dei corsi di aggiornamento della Fondazione Lincei per la Scuola in programma per l’a.a. 2024-2025, si trovano, per esempio, Strategie per l’italiano in classe: leggibilità e comprensibilità dei testi (Polo di Milano), Percorsi di educazione alla scrittura (Polo di Napoli) e Le forme del testo (Polo pugliese). Tutte le proposte sono consultabili sul portale della Fondazione: https:// www.linceiscuola.it/corsi-aggiornamento-poli/ (visto il 6 febbraio 2025).

5. In particolare, si fa riferimento a M. Palermo, E. Salvatore, L’italiano di oggi. Grammatica per il biennio delle superiori, Palumbo, Palermo 2019; D. Notarbartolo, G. Branciforti, Grammatica in pratica. Dalla grammatica alla scrittura e alla comprensione dei testi, Bulgarini, Firenze 2021; G. Antonelli, E. Picchiorri, L. Rossi, La cura delle parole. Lingua, lessico, testualità, Mondadori, Milano 2023.

6. Al 2024 risale, per esempio, la settima ristampa del manuale di F. Rossi, F. Ruggiano, Scrivere in italiano. Dalla pratica alla teoria (Carocci, Roma).

7. Sulla smaterializzazione dei supporti, sulle conseguenti implicazioni cognitive e didattiche e su alcune proposte di intervento, anche C. De Caprio, F. Montuori (a cura di), Processi e competenze di lettura: dalla grammatica alla linguistica testuale nella scuola, Loffredo, Napoli 2016.

appropriata di concetti nuovi). In sintesi, scrivere richiede al pari attenzione al dettaglio e all’insieme, e piena padronanza di abilità insieme cognitive e metacognitive che nella prassi scolastica restano spesso relegate alla sfera dell’implicito8 .

A partire da questo genere di considerazioni, ha preso avvio l’organizzazione del ciclo di lezioni SCRIPTA. Laboratorio di educazione permanente alla scrittura, suddiviso in due emicicli, uno per anno accademico, e diretto dalla prof.ssa Donatella Martinelli entro l’azione POT 2023-2025 dell’Università degli Studi di Parma. Rivolto primariamente alle e ai docenti delle scuole ma aperto anche alle e agli studenti, soprattutto universitari, SCRIPTA si è posto sin da principio l’ambizioso obiettivo di stimolare e mantenere vivo il rapporto con la scrittura attraverso riflessioni, esercizi, proposte formative, indagini e ricerche, creando un’occasione partecipe di scambio, condivisione e confronto. Il primo emiciclo, tenutosi nell’a.a. 2023-2024, è constato di sei lezioni, affidate a relatrici e relatori di formazione ed esperienza diverse, e tuttavia accomunati da un particolare interesse per il testo e per le sue declinazioni didattiche. Questo volume raccoglie la maggior parte dei loro interventi, introdotti da titoli verbali che ne evidenziano la natura insieme teorica ed empirica.

Come il ciclo, anche il volume si apre con il saggio Comprendere. La comprensione del testo, una questione complessa, in cui Paola Baratter scioglie sinteticamente alcuni dei nodi relativi al processo di comprensione di un testo scritto. Tale processo non si limita alla mera decodifica del significato (comprendere un testo, cioè, non equivale soltanto a capirne il contenuto), ma richiede un ancoraggio solido al contesto e al cotesto per poter «attecchire e dare vita a nuovi processi di comprensione». Sono quindi proposti degli esercizi per lavorare in classe su alcuni dei segnali grafici e linguistici che partecipano all’organizzazione del testo: i connettivi, l’anafora, i paragrafi, gli impliciti, il linguaggio figurato.

Segue il saggio di Paola Rocchi, Paragrafare. Un aspetto imprescindibile dell’organizzazione del testo. Vi si affronta approfonditamente un tema liminare dal punto di vista della pratica scolastica, ma centrale in ottica scrittoria, e più genericamente di ricezione e composizione di un testo: quello del paragrafo. Dopo aver introdotto lo “stato di salute” di questa unità testuale, anche in relazione alle recenti e naturali influenze del digitale sugli apprendenti, Rocchi si concentra sulla, o meglio, sulle definizioni di paragrafo, sulla sua co-

8. Nella vasta bibliografia sulla questione, restano ancora fondamentali gli studi di D. Corno, tra i quali Lingua scritta. Scrivere e insegnare a scrivere, Paravia, Torino 1987, e la rassegna D. Corno, G. Pozzo (a cura di), Mente, linguaggio, apprendimento. L’apporto delle scienze cognitive all’educazione, La Nuova Italia, Firenze 1991.

stituzione interna e sul ruolo che ha nell’organizzazione di un testo scritto, sui rapporti che intrattiene con le abilità logiche chiamate in causa nel processo di scrittura nel suo complesso; abilità che a scuola possono essere allenate attenuando «l’idea di una propedeuticità rigida», poiché, «anche sul piano dell’addestramento alla paragrafazione, vale il principio di flessibilità e ricorsività che è fondamentale in tutti gli altri processi di insegnamento/ apprendimento della scrittura». A concludere, una serie di “Azioni/Esercizi” che possono essere proposti in classe, a partire dal secondo anno del primo biennio, per indurre gli apprendenti a una paragrafazione istruita, ragionata e pertinente.

In Connettere. I dispositivi di coesione tra teoria e applicazioni didattiche, Filippo Pecorari ripercorre invece i termini di due nozioni cruciali della testualità, vale a dire coerenza e coesione, focalizzandosi in particolar modo su quest’ultima e sulle sue principali manifestazioni. Tramite un approccio dichiaratamente dialogico, il contributo mira a soddisfare alcuni quesiti essenziali sul tema («Che cosa vuol dire “connettere”?»; «P er definire che cos’è un testo, contano di più i legami di significato o quelli di forma?»; «Come si fa a capire qual è il grado di accessibilità del referente, e dunque a scegliere l’espressione anaforica migliore?»); la risposta viene tanto da spiegazioni chiare ed esaustive, fondate sui presupposti teorico-disciplinari della linguistica del testo, quanto da una ricca compagine di esempi reali, tratti per lo più da testi di studenti e accuratamente esaminati, anche ex negativo, allo scopo di fornire spunti di riflessione parimenti utili al docente e al discente.

L’ausilio delle risorse digitali e telematiche nella didattica della lingua italiana (L1) è l’argomento del saggio di Massimo Prada, Navigare. TIC, rete e risorse multimodali nella didattica dell’italiano. L’educazione linguistica e la glottodidattica, infatti, sono oggi «nella condizione di trarre dall’uso delle risorse elettroniche grandi e specifici vantaggi» (e in generale di beneficiare dell’«alone di favore» che circonda tali risorse in specie fra i più giovani): Prada ne fornisce un convincente elenco, insieme alla descrizione di alcuni degli strumenti in rete più utili a scopo linguistico-educativo. Viene infine presentato un caso di studio sull’insegnamento del lessico nelle scuole secondarie: un’unità didattica (UD) strutturata in quattro fasi, il cui obiettivo conoscitivo è incrementare la consapevolezza degli studenti sulla complessità delle relazioni sinonimiche e formare alla capacità di comprendere e utilizzare in modo critico le informazioni offerte dai dizionari. L’integrazione delle TIC è qui pensata per favor ire la cooperazione tra gli studenti e la loro interazione operativa nel processo di apprendimento.

Chiude il volume (In)titolare. Titolo, titoli e titoletti: sulla scorta dei principali studi di titologia e relative nozioni, Cristina Lavinio si occupa della spinosa (e spesso trascurata, almeno in ambiente scolastico) ma ampia questione

di titoli e sottotitoli. Dopo una ben esemplificata panoramica dei tipi di titolo e delle strutture che questi possono assumere, Lavinio discute di come i titoli servano tanto a designare e rappresentare (nello specifico, ma non solo) un testo scritto, con differenze significative legate al genere testuale di appartenenza, quanto a influenzarne la ricezione stessa da parte del lettore: ogni titolo, infatti, «esige un’interpretazione» propria e costituisce, a sua volta, «un ancoraggio iniziale» per l’interpretazione del testo. L’ultima sezione raccoglie i numerosi indizi sparsi all’interno del contributo in direzione didattica fornendo concrete proposte per ragionare e lavorare attivamente su titoli e sottotitoli in classe, per consentire alle e agli studenti di farne buon uso, sia nella fase di comprensione, analisi e fruizione, che in quella di elaborazione originale di un testo scritto.

Nell’insieme, i contributi si muovono senza soluzione di continuità dai testi scritti ai testi da scrivere (da qui il titolo del volume, Tra scripta e scribenda), intendendo la scrittura come un processo complesso ma scomponibile in parti: dimostrano come ciascuna di esse possa essere delineata e valorizzata in sé, prima di essere ascritta al complesso di conoscenze e competenze che l’apprendente deve interiorizzare per poter scrivere bene, e suggeriscono spunti teorici e attività pratiche per familiarizzare con tale approccio. Nel consegnarli al lettore, cogliamo l’occasione per ringraziare una volta di più tutti coloro che hanno dato concretezza al progetto: la prof.ssa Donatella Martinelli, alla quale SCRIPTA è in primo luogo debitore; tutte le relatrici e tutti i relatori di questo primo emiciclo, che hanno accolto con entusiasmo l’invito a partecipare alla nostra finestra di dialogo; la prof.ssa Paola Rocchi in particolare, il cui impegno nei nostri riguardi si è protratto con paziente e prodiga disponibilità ben oltre le aspettative.

Da parte nostra, valga in ultimo solo una provvisoria conclusione. Se nel 1914 l’intellettuale rivoluzionario Giovanni Papini denunciava la crisi e l’immobilismo del sistema scolastico al provocatorio grido di «Chiudiamo le scuole!»9, con questo volume (al pari delle varie iniziative sopra solo sommariamente rammentate) si vorrebbe invece tornare alle scuole: per moltiplicare i punti di incontro tra queste e l’accademia; per suggerire strumenti utili all’educazione linguistica; per integrarla dove possibile, favorendo una formazione continua e partecipata; per lavorare a una didattica della scrittura flessibile e attenta agli stimoli sociali; per incentivare un dialogo costruttivo e sempre attuale tra gli insegnanti, e tra questi e gli studenti. Il risultato è per ora parziale; l’auspicio è di potergli dare un seguito.

9. G. Papini, Chiudiamo le scuole!, «Lacerba», 2/11, 1 giugno 1914, pp. 161-164.

Bibliografia

G. Antonelli, E. Picchiorri, L. Rossi, La cura delle parole. Lingua, lessico, testualità, Mondadori, Milano 2023.

D. Corno, Lingua scritta. Scrivere e insegnare a scrivere, Paravia, Torino 1987.

D. Corno, G. Pozzo (a cura di), Mente, linguaggio, apprendimento. L’apporto delle scienze cognitive all’educazione, La Nuova Italia, Firenze 1991.

P. D’Achille (a cura di), Grammatica e testualità. Metodologie ed esperienze didattiche a confronto. Atti del I Convegno-Seminario dell’ASLI Scuola (Roma, Università Roma Tre, 25-26 febbraio 2015), Franco Cesati, Firenze 2016.

C. De Caprio, F. Montuori (a cura di), Processi e competenze di lettura: dalla grammatica alla linguistica testuale nella scuola, Loffredo, Napoli 2016.

C. Giovanardi, E. De Roberto, A. Testa, Dal testo al testo. Lettura, comprensione e produzione, Franco Cesati, Firenze 2022.

N. Grandi et al., UniverS-ITA. L’italiano scritto degli studenti universitari: quadro sociolinguistico, tendenze tipologiche, implicazioni didattiche. Report finale, 2023 ( https://site.unibo.it/univers-ita/it/ divulgazione/report-finale, visto il 6 febbraio 2025).

D. Notarbartolo, G. Branciforti, Grammatica in pratica. Dalla grammatica alla scrittura e alla comprensione dei testi, Bulgarini, Firenze 2021.

GISCEL, Dieci testi per l’educazione linguistica democratica, 1975 ( https://giscel.it/dieci-tesi-per-leducazione-linguistica-democratica/, visto il 6 febbraio 2025).

M. Palermo, E. Salvatore, L’italiano di oggi. Grammatica per il biennio delle superiori, Palumbo, Palermo 2019.

M. Palermo, E. Salvatore, Scrivere nella scuola oggi. Obiettivi, metodi, esperienze. Atti del II Convegno nazionale ASLI Scuola (Siena, Università per Stranieri, 12-14 ottobre 2017), Franco Cesati, Firenze 2019.

G. Papini, Chiudiamo le scuole!, «Lacerba», 2/11, 1 giugno 1914, pp. 161-164.

F. Rossi, F. Ruggiano, Scrivere in italiano. Dalla pratica alla teoria, Carocci, Roma 20247.

Condividere nel ricordo di don Milani

Nella nostra Università non è passato sotto silenzio il Centenario della nascita di don Milani: abbiamo riproposto alcuni esperimenti di scrittura collettiva che si sono rivelati particolarmente utili nel momento dell’accoglienza degli studenti che intraprendono il Corso di Lettere. Siamo tornati a studiare le carte di don Milani, per comprendere a fondo come fosse nata questa idea, e come le pratiche di scrittura collettiva fossero presenti a Barbiana anche prima della Lettera a una professoressa, che fu il ben noto banco di prova della loro applicazione.

Ma il suo messaggio, al netto delle critiche mosse in questo anniversario (e peraltro rivolte piuttosto all’eredità milaniana nei decenni successivi alla morte), ci pare quanto mai attuale. Le emergenze sono diverse oggi, ma non meno gravi. Le difficoltà che incontrano gli studenti al momento di intraprendere il Corso di Lettere (ma in genere tutti i percorsi umanistici) ci hanno indotto a riflettere sulle nuove strategie da mettere in campo per fare fronte a questa emergenza. Siamo tornati a pensare alle abilità di scrittura nella complessità delle operazioni sottese a un esercizio sempre più trascurato a livello di scuola secondaria. Le ricerche più recenti hanno dimostrato quanto la scrittura degli studenti universitari, anche alla fine del percorso triennale, e talora magistrale, sia spesso precaria, insoddisfacente, inadeguata 1. Quali strade percorrere, con che strumenti, con quali forze?

In questi anni gli Atenei si sono mossi in ordine sparso, con attenzione crescente alle azioni di Orientamento, sostenuti tuttavia da alcune iniziative ministeriali molto importanti al fine di promuovere un significativo recupero di tali competenze. Particolarmente rilevante l’azione POT 2023-2025, che coinvolge una quarantina di Atenei con una complessa azione di offerta rivolta sia a studenti in corso sia alle scuole. Ci siamo mossi in questo quadro

1. Facciamo riferimento al PRIN UniverS-ITA. L’italiano scritto degli studenti universitari: quadro sociolinguistico, tendenze tipologiche, implicazioni didattiche ( https://site.unibo.it/univers-ita/it, visto il 6 febbraio 2025).

di riferimento, attenti a quanto i colleghi di altre università stanno portando avanti.

Il desiderio di condividere progetti di ricerca ed esperienze sul campo ci ha spinto a chiamare a raccolta studiosi di formazione e sensibilità diversa che hanno risposto tutti con grande generosità all’appello, e che voglio ringraziare di cuore.

Questa iniziativa deve molto ai tutor che hanno concorso alla realizzazione del percorso POT2 , con suggerimenti e proposte: a Sabina Ghirardi, studiosa di provata esperienza e tutor POT; alla curatrice di questo volume, Arianna Redaelli, appassionata cultrice di studi linguistici e curiosa esploratrice di ogni prospettiva di ricerca, di ogni sperimentazione innovativa; alle e ai docenti delle scuole secondarie che, oberati da molti impegni, hanno seguito con difficoltà, devo dire, gli incontri in presenza, ma cui il volume si rivolge in prima istanza, nella forma di un invito alla riflessione e al confronto; alle e ai colleghi di Linguistica che combattono, in prima linea, la difficile sfida per la salvaguardia della lingua italiana; infine alle e agli studenti cui, in ultima istanza, questo percorso si rivolge, perché possano tornare ad appropriarsi della scrittura, nella complessità delle sue forme e nelle potenzialità delle sue espressioni, in tutti gli ambiti delle attività umane, con la consapevolezza di costruire il proprio futuro professionale e civile: di persone, di cittadine e di cittadini, come voleva don Milani, come è nello spirito della nostra Costituzione.

Il volume è dedicato alle tutor del Progetto Ministeriale POT ( Piani per l’Orientamento e il Tutorato) che hanno collaborato, con impegno e passione, all’impresa non lieve di sostenere gli studenti in difficoltà del Corso di laurea in Lettere dell’Università degli Studi di Parma (insegnamento di Analisi del testo e produzione scritta) nel percorso di recupero: Sabina Ghirardi, Arianna Maura Michi, Alessia Rovina. Un grazie di cuore anche ad Arianna Redaelli, che ha concorso attivamente all’allestimento del progetto e alla sua realizzazione con lezioni di scrittura universitaria e di editing, e cui si deve la cura di questo volume.

2. Per maggiori informazioni: https://www.orientazione.it/il-progetto/piani-orientamento-etutorato/ (visto il 6 febbraio 2025).

ESCRIPTATRA84RICERQUAD SCRIBENDA

QUESTO VOLUME, SPROVVISTO DI TALLONCINO A FRONTE (O OPPORTUNAMENTE PUNZONATO O ALTRIMENTI CONTRASSEGNATO), È DA CONSIDERARSI COPIA DI SAGGIO - CAMPIONE GRATUITO, FUORI COMMERCIO (VENDITA E ALTRI ATTI DI DISPOSIZIONE VIETATI: ART. 21, L.D.A.). ESCLUSO DA I.V.A. (DPR 26-10-1972, N.633, ART. 2, 3° COMMA, LETT. D.). ESENTE DA DOCUMENTO DI TRASPORTO.

Tra scripta e scribenda

Proposte e riflessioni per un’educazione permanente alla scrittura

Essere in grado di esprimersi attraverso un testo coeso, coerente e ben strutturato è un’abilità fondamentale che riflette il pensiero critico e la capacità di analisi di un individuo. Ormai da tempo, tuttavia, nelle scuole e nelle università si assiste a un progressivo e generalizzato declino delle competenze di scrittura: nell’epoca della brevità –anzi, dell’immediatezza visiva – e del sovraccarico informativo, questa tendenza rischia di minare tanto l’efficacia delle comunicazioni (del presente e del futuro) quanto la possibilità di comprendere il mondo e di interagire con esso in modo significativo e funzionale.

Almeno nelle stesse scuole e università dove il problema delle lacune scrittorie si registra con intensità sempre maggiore, è dunque importante tentare un ritorno al testo nella sua complessità. Il che significa fornire gli strumenti più appropriati per comprenderne le logiche di struttura e il funzionamento; moltiplicare le prospettive tramite cui poterlo attivamente interrogare; incoraggiare proposte stimolanti di apprendimento, che ne facciano emergere i rapporti non soltanto con il dominio delle parole, ma anche con la realtà delle cose.

Il volume, che nasce da un ciclo di seminari intitolato SCRIPTA. Laboratorio di educazione permanente alla scrittura tenutosi nell’anno accademico 2023-2024 presso l’Università degli Studi di Parma, intende avanzare qualche concreta proposta di fronte a queste necessità. Gli interventi, affidati a docenti ed esperte/i di lingua, prendono tutti avvio dal testo, o meglio: dai testi, e aprono una finestra sul fertile ma spesso incolto dialogo tra teoria e prassi linguistica e didattica della scrittura, affrontando temi quali la comprensione del testo, l’organizzazione del paragrafo, i dispositivi di coesione, l’uso delle risorse digitali nella didattica del lessico, l’attribuzione dei titoli. Anche per questo motivo, si è scelto di assegnare a ogni contributo un titolo verbale, che ne definisca insieme gli intenti riflessivi e la natura operativa: destinatari ideali sono infatti insegnanti, formatori e appassionati di lingua italiana, ma anche tutti coloro che sono interessati a mantenere con il testo scritto un rapporto vivo e dinamico, e che credono in un’educazione alla scrittura davvero “permanente”.

Arianna Redaelli è dottoranda in Scienze filologico-letterarie, storico-filosofiche e artistiche all’Università degli Studi di Parma. È autrice e co-autrice di diversi articoli sulla storia della lingua italiana (del Sette e Ottocento in particolare) e sull’intersezione tra elaborazione del linguaggio naturale (NLP) e Digital Humanities. Ha inoltre maturato diverse esperienze di insegnamento nelle scuole secondarie.

€ 9,10

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Quaderno della ricerca #84 by Loescher Editore - Issuu