Usare e descrivere l'italiano

Page 1

9 7

8

5

8

31

8

8

bal

5

50

boni

5

97

0

e

descrivere

07

55

831

85

88

7

usare

BN

1

IS

3 5

QUESTO VOLUME, SPROVVISTO DI TALLONCINO A FRONTE (O OPPORTUNATAMENTE PUNZONATO O ALTRIMENTI CONTRASSEGNATO), È DA CONSIDERARSI COPIA DI SAGGIO - CAMPIONE GRATUITO, FUORI COMMERCIO (VENDITA E ALTRI ATTI DI DISPOSIZIONE VIETATI: ART. 17, L.D.A.). ESCLUSO DA I.V.A. (DPR 26-10-1972, N.633, ART. 2, 3° COMMA, LETT. D.). ESENTE DA DOCUMENTO DI TRASPORTO.

4 0 0

l'italiano

1 1

- Studenti con almeno un A2 spesso spontaneo e quindi incompleto, approssimativo, che vogliono o devono consolidare la loro padronanza iniziando una riflessione sull’uso e sulla forma dell’italiano, inteso sia come lingua che come complesso di linguaggi non verbali. ▶ La struttura Il volume è diviso in due sezioni che possono essere utilizzate in parallelo e non necessariamente in sequenza al loro interno: - Usare l’italiano: una sezione che porta lo studente a riflettere su che cosa significhi “sapere una lingua”, e poi dedica unità autonome allo sviluppo delle abilità di comprensione, di produzione, ai diversi tipi di testo che gli studenti incontrano nella vita quotidiana, ai gesti.

Il codice alfanumerico stampato sul frontespizio consente lo sblocco dei materiali riservati su: www.imparosulweb.eu ▶ Soluzione degli esercizi ▶ Attività extra

MATERIALI AD ACCESSO LIBERO www.loescher.it/ida

PORTALE IDA Un portale di supporto al personale della scuola e agli amministratori locali impegnati nel settore dell’educazione degli adulti e nella realizzazione dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti. Ogni mese articoli e schede su: approfondimento delle conoscenze sulla normativa, didattica, orientamento, valutazione e certificazione delle competenze.

€ 12,90

BALBONI USARE E DESCRIVERE L'ITALIANO

ISBN 978-88-58-31550-7

11400

31550

NELL'ELENCO DEI LIBRI DI TESTO INDICARE L'INTERO CODICE ISBN

31550

Grammatica

31550_PH1

- Descrivere l’italiano: la sezione, composta di schede autonome, ha tre scopi. Il primo è essenzialmente scolastico, e fornisce quella serie di termini e nozioni grammaticali che fanno parte del patrimonio comune della scuola. Il tentativo degli autori è di curare la terminologia senza appesantirla, ma facendo notare continuamente quanto essa sia funzionale e chiarirsi le idee (se a ogni termine corrisponde un concetto ben chiaro) e per lavorare sulla lingua. Il secondo è quello di fornire alcuni strumenti di riferimento, ad esempio l’alfabeto, l’ortografia, la struttura retorica di alcuni testi. Infine, si avvia una riflessione sulla lingua, sulla sua natura e il suo funzionamento. Il tentativo è quello di offrire gli stimoli e ricavarne i risultati essenziali, senza cadere nella tentazione dell’esaustività.

Usare e descrivere l’italiano

MATERIALI AD ACCESSO RISERVATO

- Studenti stranieri, ma anche italiani che hanno lasciato la scuola nell’adolescenza, o che frequentano i CTP o le Scuole Professionali.

Per CTP e CPIA

▶ Destinatari

IDA

NEL WEB

Balboni

SU CARTA

In copertina: © Shutterstock

Una grammatica per studenti stranieri o italiani che hanno lasciato la scuola nell’adolescenza, che frequentano i CTP o le Scuole Professionali. Un testo per consolidare la padronanza iniziando una riflessione sull’uso e sulla forma dell’italiano, inteso sia come lingua che come complesso di linguaggi non verbali.

/ GRAMMATICA IDA Paolo E. Balboni - Maria Voltolina

Usare e descrivere l’italiano Per CTP e CPIA

VALIDO PER IL 2014

9 788858 315507

31550_Balboni_06.indd 3

04/09/14 16:05


Saper parlare e scrivere A che gioco giochiamo?

Nelle foto vedi i ragazzi di una squadra di calcio. Non stanno giocando la partita – quella la giocheranno domenica prossima. Che cosa stanno facendo? a. nella foto a sinistra stanno ................................................... il loro allenatore, che spiega loro le strategie per la partita; b. nella foto a destra si stanno ..................................................., cioè stanno preparando i loro muscoli ma anche le loro reazioni, i loro movimenti di squadra. Non penseresti mai di andare a giocare senza allenarti e senza aver deciso una strategia… ma spesso si inizia a scrivere o si affronta un dialogo – anche molto delicato – senza prepararsi! In queste pagine ti diamo delle idee per ragionare su che cosa vuol dire prepararsi a scrivere, a parlare, a dialogare.

1 Perché scrivi e perché parli? Se ti chiedono perché scrivi o parli la tua risposta potrebbe essere “per comunicare”, “per scambiare informazioni”, e… hai ragione! Ma, se completi il cruciverba qui sotto, nella colonna colorata troverai un’altra risposta ancora, altrettanto vera e molto importante. 5 1

8

3

7

9

2 4

6

10

22

31550_03_Saper parlare e scrivere_senza ombra_def.indd 22

02/08/14 15.47


Raccogliere le idee 1. Se vuoi farti sentire meglio quando parli alzi la ................................................... . 2. Se parli a ................................................... troppo alta pensano che sei maleducato. 3. Uno scritto corretto ................................................... ha errori. 4. Se parli a ................................................... troppo bassa non ti sentono. 5. L’opposto di leggere è ................................................... . 6. L’opposto di sì è ................................. . 7. Abbiamo scritto questa parola altre 3 volte. 8. E adesso la riscriviamo ancora. 9. Uno scritto corretto non ha ................................................... . 10. Questa ................................................... l’ultima lettera da inserire. La parola che compare è ............... + ................................................... Discuti con i tuoi compagni su questa risposta prima di andare avanti. Quando parli, scrivi o dialoghi con qualcuno vuoi fare principalmente due cose: a. raggiungere i tuoi scopi, che possono essere molto semplici (sapere che ore sono, dire come ti chiami, comprare del formaggio) o molto complessi (diventare allenatore di una squadra, contrattare l’acquisto di una casa ecc.). Insomma: vuoi vincere, intendi cioè raggiungere gli scopi che ti sei prefissato. b. condividere le tue idee, sentimenti, progetti con qualcuno, in modo che ti capisca, ti aiuti o, addirittura, si affianchi a te: vuoi convincere l’altro, espressione che vuol dire vincere insieme. Per questo, prima di parlare, scrivere, conversare è molto importante stabilire gli obiettivi da raggiungere. Una volta che hai deciso dove vuoi arrivare, devi trovare il modo per arrivarci, cioè scegliere le cose da dire e il modo in cui dirle.

Il brainstorming In inglese brainstorming significa raccogliere idee senza preoccuparsi di come si scrivono, se sono giuste o sbagliate, se si dicono sciocchezze o se non si capisce subito dove si va a finire. Si può fare il brainstorming da soli, ma se si è in due, tre o quattro (già in quattro si rischia di fare confusione però!) è meglio: vengono più idee! L’importante è scriverle su un foglio di carta, sulla lavagna o sul computer.

22 Il brainstorming, una “tempesta nel cervello”! Lavora con i compagni e indica alcune parole-chiave che ti aiutino a “vincere” una discussione su questi temi (non pensare alle tue convinzioni, segui quello che ti diciamo noi!). a. Vuoi sostenere che la pena di morte è incivile. ............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................

b. Vuoi sostenere che il rugby è uno sport non violento, certamente meno violento del calcio.

............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................

c. Vuoi sostenere che il mondo di oggi è migliore di quello di 50 anni fa.

........................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................

23

31550_03_Saper parlare e scrivere_senza ombra_def.indd 23

02/08/14 15.47


Saper parlare e scrivere 3 E adesso viene il bello del brainstorming Per i calciatori allenarsi significa fare esercizi, tanti esercizi. Anche tu devi farne, quindi, adesso, devi trovare ragioni per sostenere l’opposto di quello che hai sostenuto nell’esercizio precedente. Puoi servirti anche solo di parole-chiave. a. Vuoi sostenere che la pena di morte è crudele ma utile. ........................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................

b. Vuoi sostenere che il rugby è uno sport violento, certamente più del calcio. ........................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................

c. Vuoi sostenere che il mondo di oggi è peggiore di quello di 50 anni fa. ........................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................

44 Adesso gioca la partita della (con)vinzione: è il ballo delle idee!

A coppie, o in un gruppo composto da due “partiti” con idee contrapposte, discutete sui tre temi degli esercizi precedenti, usando le motivazioni che avete trovato durante il brainstorming. Dopo 2 minuti, l’insegnante darà l’ordine di rovesciare le parti: chi voleva la pena di morte diventa contrario, chi la condannava deve sostenerla. È come in un ballo in cui si gira e si gira e si gira… Ricorda: se non avessi gli appunti del brainstorming, questo passaggio di ruolo sarebbe impossibile!

Lo schema a ragno Che cos’è, invece, lo schema a ragno? Hai presente un ragno? Ha un grande corpo centrale e otto lunghe zampe. Se devi discutere su un tema, preparare uno scritto, pensare a una strategia per raggiungere uno scopo, puoi utilizzare questo schema scrivendo la parola-chiave al centro, nel corpo del ragno, e, lungo le zampe, gli appunti sui vari argomenti che si possono sviluppare a partire dal concetto-chiave. Facciamo un esempio che riguarda la ricerca di una nuova casa da parte di uno studente-lavoratore.

24

31550_03_Saper parlare e scrivere_senza ombra_def.indd 24

02/08/14 15.47


Fare la scaletta SENTIRE PRIMA LUCIA 1 anno fare sorpresa

privato

campagna in qualunque posto vicino alla fabbrica

arredata

con Carlo

da solo

4 anni agenzia

senza mobilio con sconosciuti

cercare casa

minimo due stanze monolocale comprare cercare prestito fare mutuo

5 Prova tu! Con uno o due compagni prepara tre schemi a ragno sui temi suggeriti. a. Comprare una macchina. b. Cambiare città, andare in un’altra parte d’Italia. c. Iscriversi a un corso di formazione.

6 Ora sta a te convincere gli altri! Prepara un breve discorso orale in cui cerchi di spiegare a un tuo compagno – e poi qualcuno dovrà farlo per tutta la classe – perché compri o non compri la macchina, e di che tipo dovrà essere se nuova, usata ecc.; un altro compagno farà lo stesso per il cambio di città e un altro ancora per il corso di formazione. 7 E adesso spiegalo a una persona importante della tua vita Ora, con calma, prova a scrivere una lettera a una persona importante nella tua vita, alla quale spieghi la tua decisione a proposito della macchina. Usa bene gli argomenti che hai indicato nello schema a ragno.

La scaletta Gli esercizi 6 e 7 sarebbero stati più facili se tu avessi fatto la scaletta. La foto qui a fianco ti mostra una scaletta che, passo dopo passo, ti permette di salire dove hai bisogno di andare. Fare una scaletta vuol dire scrivere su un foglio (o alla lavagna, o sul computer) l’elenco dei punti da trattare, nell’ordine in cui decidi di trattarli: in altre parole, ti aiuta a fare l’indice. Per esempio, le ultime pagine che hai letto sulla creazione di testi sono basate su questa scaletta: a. Far capire che per scrivere o dialogare bene serve allenarsi. b. Far capire che prima di parlare o scrivere bisogna aver ben chiaro il proprio scopo. c. Spiegare il brainstorming. d. Spiegare lo schema a ragno. e. Spiegare la scaletta, dopo aver fatto scrivere senza scaletta.

25

31550_03_Saper parlare e scrivere_senza ombra_def.indd 25

02/08/14 15.47


Saper parlare e scrivere 8 Che scaletta avevi in mente? Riprendi la lettera che hai scritto nell’esercizio 7 e prova a scrivere la scaletta mentale che hai seguito, anche se non l’avevi preparata prima. Era giusta la scaletta che, pur senza rifletterci, avevi seguito? O era meglio cambiare qualcosa, mettere alcune cose prima e spostarne altre dopo? C’era un argomento su cui avresti potuto scrivere di più? Pensaci e confrontati con un compagno. Nella prima parte di questa sezione abbiamo visto testi argomentativi (p. 72), cioè testi scritti o orali in cui sostieni le tue idee o le tue decisioni con degli argomenti. E se, invece, vuoi raccontare una storia, un evento, qualcosa che è successo, elaborando così un testo narrativo (p. 70)? Allora la scaletta, che è sempre necessaria, deve avere informazioni su:

per (cauché sa)

i

Ch

quanto

perché

dov

quando

e

com

e

(scopo)

che cosa

A seconda del tuo stile, nel tuo racconto le informazioni possono essere messe tutte in ordine, o sparse, ma è fondamentale che tutte quelle importanti per la storia ci siano. Facciamo un esempio usando una storia molto conosciuta in Europa e anche in altre parti del mondo: Cappuccetto Rosso.

9 Scrivere o parlare per raccontare? Mentre leggi la storia di Cappuccetto Rosso, completa la tabella che segue, dove una colonna delle sei che sono state inserite, tra le tante possibili, è già stata riempita. Questa è la storia di Cappuccetto Rosso, una bambina che ha questo soprannome perché porta un cappottino con un cappuccio rosso brillante. È una buona bambina, anche se non sempre è obbediente. Un giorno la mamma le dice che la nonna è malata e le chiede di portarle qualcosa per la cena. Le dà, quindi, un cesto con dei dolci, della frutta e altre cose buone e le dice di non fermarsi a parlare con gli sconosciuti e di non prendere il sentiero nel bosco, ma di andare per la strada principale anche se è più lunga. Cappuccetto Rosso saluta e parte, ma il cesto pesa e allora decide di andare per il sentiero nel bosco, dove il lupo la vede, la ferma e le chiede dove sta andando. La bambina glielo dice e lui le augura buona passeggiata. Poi, di corsa, il lupo va alla casa della nonna, bussa alla porta e quando la nonna chiede chi è lui risponde: “Cappuccetto Rosso”, imitando la voce della bambina. La nonna apre e il lupo se la mangia in un boccone! Poi si mette la camicia da notte della nonna e si stende a letto.

26

31550_03_Saper parlare e scrivere_senza ombra_def.indd 26

02/08/14 15.47


Raccontare Quando Cappuccetto Rosso arriva vede che c’è qualcosa che non va: la nonna ha orecchie strane, mani lunghissime, una bocca enorme… e mentre esamina quei particolari, il lupo mangia anche lei e poi si mette a dormire. Ma dormire, dopo quella cena, è difficile e, nel sonno, il lupo si lamenta per il mal di pancia. Un cacciatore, che all’alba sta camminando verso il bosco, passa vicino alla casa della nonna, sente i lamenti, va a vedere che cosa succede, entra, trova il lupo a letto con un gran pancione e capisce tutto. Allora prende il coltello, gli apre la pancia ed ecco la nonna e la bambina che saltano fuori, molto spaventate ma ancora vive. E così Cappuccetto Rosso capisce che bisogna seguire i consigli della mamma!

Chi

Che cosa succede

Dove

Quando

Come

Perché

Mamma e Cappuccetto Cappuccetto e il lupo Il lupo e la nonna Il lupo e Cappuccetto Il lupo e il cacciatore Tutti e quattro

Se ci fai caso, gli eventi che hai inserito nella colonna “Quando” sono nell’esatto ordine presentato dalla favola che hai letto. Nei racconti, però, abbiamo spesso la possibilità di spostare delle parti, non è necessario seguire la storia: qui potremmo raccontarla al rovescio: Cappuccetto Rosso capisce che è meglio seguire i consigli della mamma dopo essere stata salvata da un cacciatore, che ha aperto la pancia di un lupo che aveva mangiato lei e la nonna. Cappuccetto Rosso le aveva portato un cestino con cose da mangiare preparate dalla mamma che, avendole detto di portarlo alla nonna, si era raccomandata di non fare la strada nel bosco. 27

31550_03_Saper parlare e scrivere_senza ombra_def.indd 27

02/08/14 15.47


Saper parlare e scrivere

Gli atti comunicativi Quando parliamo vogliamo “fare” qualcosa – salutare, ringraziare, insultare, chiedere la strada, descrivere una casa, dire come stiamo ecc. Facciamo, cioè, un atto, un’azione. E la facciamo per comunicare: realizziamo in questo modo degli atti comunicativi. Cerchiamo, allora, di iniziare a ragionare su quel che vogliamo fare quando diciamo qualcosa.

10 “Fare” con le parole Collega i testi contenuti nei fumetti agli atti che essi realizzano.

Che ne dici di un caffè?

È una Fiat Punto rossa, vecchia, mal messa.

Volentieri!

a. Chiedere il nome di qualcuno

È lungo 2 metri e 30 centimetri.

Vada avanti e in fondo giri a destra.

b. Chiedere/Dire lo stato fisico c. Parlare dei gusti d. Offrire/Accettare qualcosa e. Informare sulla propria provenienza

Come si chiama?

f. Descrivere qualcosa

Vengo dal Marocco.

g. Informare sulle dimensioni di qualcosa h. Dare un’indicazione stradale i. Salutare

Ciao!

Come stai?

21 anni.

l. Dire l’età

Ti piacciono i funghi?

No, proprio no!

28

31550_03_Saper parlare e scrivere_senza ombra_def.indd 28

02/08/14 15.47


Gli atti comunicativi 1111 Sta a te! Realizza gli atti comunicativi che ti sono indicati scrivendo le espressioni che useresti. a. Stai andando via, saluta un amico. ...........................................................................................................................................................................................................................................

b. Esci da un negozio, saluta cortesemente. ...........................................................................................................................................................................................................................................

c. Di’ la tua età e l’altezza. ...........................................................................................................................................................................................................................................

d. Chiedi scusa a una persona che non conosci. ...........................................................................................................................................................................................................................................

e. Chiedi scusa a un amico. ...........................................................................................................................................................................................................................................

f. I funghi non ti piacciono proprio, dillo a un tuo amico. ...........................................................................................................................................................................................................................................

g. …e adesso dillo al cameriere di un ristorante. ...........................................................................................................................................................................................................................................

h. Incontri un amico per strada, salutalo. ...........................................................................................................................................................................................................................................

I registri Osserva l’atto che hai realizzato alla lettera “c”: quello che hai scritto va bene solo se parli con un amico, come nella situazione a sinistra, o anche se stai parlando con un medico, come succede a destra? Non preoccuparti se non sai rispondere… infatti va bene in tutte e due i contesti: quando parli di fatti (età, statura, salute, provenienza, nome e cognome) non cambia molto il modo in cui lo fai, chiunque sia il tuo interlocutore. Ma osserva ora gli altri casi: vedi bene che lo stesso atto comunicativo (salutare, dire i propri gusti, scusarsi ecc.) viene realizzato in maniera diversa a seconda dell’interlocutore: in alcuni casi usi un registro formale, rispettoso, e in altri un registro informale, amichevole. Si dice spesso che in italiano il registro formale è indicato dal darsi del “lei” e l’informale dal darsi del “tu”; però questo non basta: è tutto un testo a essere formale o informale, come vedremo meglio nelle prossime pagine.

29

31550_03_Saper parlare e scrivere_senza ombra_def.indd 29

02/08/14 15.47


Saper parlare e scrivere Per capirlo meglio esercitati sull’opposizione tra gli atti comunicativi con un registro informale, amichevole, e quelli con un registro formale, rispettoso.

12 Non tutti sono uguali Osserva gli atti comunicativi dell’esercizio precedente e riporta la lettera di ciascuno nella casella giusta. Atti formali, rispettosi Atti informali, amichevoli In alcuni casi, per passare da un registro all’altro, ti basta passare dal “tu” amichevole, informale, al “lei” formale.

13 E infatti… Esegui gli atti comunicativi richiesti. a. Chiedi scusa amichevolmente ...........................................................................................................................................................................................................................................

b. Chiedi scusa in maniera formale ...........................................................................................................................................................................................................................................

In altri casi, invece, cambia proprio la forma che usi.

14 Prova questi! Esegui gli atti comunicativi richiesti nei due registri, formale e informale. Formale

Informale

Salutare qualcuno incontrandolo Salutare qualcuno andando via Devi fare molta attenzione all’uso dei registri, cioè alla scelta della maniera, formale o no, in cui comunichi con gli altri: sbagliare un congiuntivo è brutto, ma sbagliare il registro può avere conseguenze molto peggiori! Come dicevamo sopra, la differenza più evidente è che tra amici ci si dà del “tu” e tra persone che non si conoscono, o nei casi in cui si vuol manifestare il rispetto, ci si dà del “lei”. Ora possiamo aggiungere che per fare un discorso formale contano anche la scelta delle parole, l’eliminazione delle “parolacce”, l’attenzione a non interrompere l’interlocutore e così via.

30

31550_03_Saper parlare e scrivere_senza ombra_def.indd 30

02/08/14 15.47


I registri 15 Non siamo più amici! Leggi il dialogo tra due amici. Poi, con un compagno, provate a modificarlo immaginando che al posto della ragazza ci sia una signora anziana alla quale ci si rivolge con rispetto. Utilizzate lo spazio a destra per prendere appunti. Lui

Ciao, Carla!

Lei

Ciao. È una vita che non ti vedevo!

Lui

Sono stato in Germania qualche mese. Adesso sono tornato e…

Lei

Dimmi!

Lui

Vedi, la casa che avevo in affitto l’ho lasciata a quel deficiente di Julio e adesso lui s’è messo con Clara e io non c’ho più posto.

Lei

E allora ti serve una casa.

Lui

Già. Per qualche giorno posso stare ancora da Jimmy, ma non ce la faccio più con lui, devo trovare un altro buco!

Lei

Affitto, no? Quanto?

Lui

400 al mese; massimo 500 con le spese di condominio, però.

Lei

Ahia… difficile, di ’sti tempi…

Lui

Dai, Carla, tu conosci mezzo mondo. Vedi se riesci a…

Lei

Ci provo. Non ti prometto niente, però. Ti telefono se trovo qualcosa.

Lui

Ho cambiato numero… eccoti quello nuovo: 335 18948.

Lei

Ok. Ci sentiamo presto, spero.

Lui

Spero anch’io! Ciao.

Lei

Ciao!

Recita! 16 Con un compagno recitate il dialogo modificato. Il resto della classe deve dire se è d’accordo con le vostre modifiche o no; poi riscrivi il dialogo modificato: ti serve per fissare meglio nella memoria le modifiche e soprattuto per ragionare con calma, mentre scrivi, sulle cose che hai cambiato. 31

31550_03_Saper parlare e scrivere_senza ombra_def.indd 31

02/08/14 15.47


Saper parlare e scrivere

Le funzioni Nella nostra lingua ci sono regole pragmatiche che ci consentono di “fare” con la lingua, di agire, di compiere degli atti, delle azioni comunicative. La maggior parte di questi atti riguarda: a. parlare di se stessi; ............................................................................ b. entrare in contatto con gli altri; ............................................................................ c. regolare il comportamento degli altri; ............................................................................ d. descrivere il mondo, riferire eventi. ............................................................................ In tutti questi casi la lingua svolge una funzione ben precisa: qui sotto trovi i nomi specifici delle quattro funzioni principali. PERSONALE

REGOLATIVA

REFERENZIALE

INTERPERSONALE

17 Atti e funzioni Scrivi accanto agli atti comunicativi elencati sopra, il nome della funzione – non lo fai per impararlo, non serve, ma per usare la tua esperienza e cercare di intuire anche il significato delle cose che non sai. Tre sono facili, il quarto arriva per esclusione. Quindi, parlare di se stessi realizza la funzione personale, stabilire contatti quella interpersonale (inter- è un indicatore che significa “tra”), regolare il comportamento quella regolativa. La quarta e ultima è la funzione referenziale, parola che deriva da “riferire”. Cerchiamo di vedere da vicino alcuni degli atti comunicativi che realizzano le funzioni della lingua. Molti degli atti comunicativi che fai parlano di te: ti presenti, dici come stai, che cosa vuoi ecc.

18 Parla di te Qui sotto trovi una lista di atti comunicativi, scrivi accanto a ciascuno il modo in cui lo realizzi in italiano. Se conosci un’altra lingua impiegala nella colonna di destra. Chiedere il nome Dire il nome Chiedere l’età Dire l’età Chiedere la nazionalità

Dire la nazionalità Chiedere la professione Dire la professione (puoi usare fare o essere) Dire quello che ti piace Dire come stai

...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ......................................................................

Di dove… ......................................................................

Da dove… ...................................................................... Sono… ...................................................................... Vengo… ......................................................................

...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ......................................................................

...................................................................... ......................................................................

......................................................................

......................................................................

...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ......................................................................

32

31550_03_Saper parlare e scrivere_senza ombra_def.indd 32

02/08/14 15.47


Le funzioni Hai appena visto alcuni atti comunicativi che fai parlando di te. Vediamo adesso quelli che fai per entrare in relazione con gli altri: saluti quando arrivi in un posto e quando te ne vai, ringrazi, ti scusi, offri qualcosa ecc.

19 Parla con gli altri Qui sotto trovi una lista di atti comunicativi, scrivi accanto a ciascuno il modo in cui lo realizzi in italiano. Se conosci un’altra lingua, impiegala nella colonna a destra. Salutare un amico quando arrivi… …e quando vai via Salutare una persona importante quando arrivi… …e quando vai via Scusarti con amici… …e con persone sconosciute Ringraziare amici… …e persone sconosciute Offrire qualcosa a un amico Accettare l’offerta Rifiutare l’offerta Presentarti Rispondere alla presentazione

...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ......................................................................

Dopo aver parlato di te ed essere entrato in contatto con altri, vediamo alcuni atti comunicativi con cui regoliamo il comportamento degli altri attraverso consigli e ordini.

20 Regolare il comportamento degli altri: consigli e ordini Qui sotto trovi una lista di atti comunicativi, scrivi accanto a ciascuno il modo in cui lo realizzi in italiano. Se conosci un’altra lingua, impiegala nella colonna a destra. Dare un consiglio (per esempio: andarsene a casa) usando la forma “secondo me” il verbo consigliare il verbo pensare o credere

...................................................................... ..................................................................... ...................................................................... ..................................................................... ...................................................................... .....................................................................

Dare istruzioni (per esempio: dove mettere una vite) usando il verbo mettere all’imperativo i verbi andare + mettere

...................................................................... ..................................................................... ...................................................................... .....................................................................

Dare un ordine, per esempio andare via non andare via

...................................................................... ..................................................................... ...................................................................... .....................................................................

33

31550_03_Saper parlare e scrivere_senza ombra_def.indd 33

02/08/14 15.47


Saper parlare e scrivere Quando abbiamo accennato al modo in cui si comprende (p. 15), abbiamo detto che è fondamentale prevedere, immaginare che cosa può essere detto in un testo. Molte delle previsioni che facciamo si basano su dei “copioni” come quelli del cinema: si tratta di battute che impariamo a memoria fin da bambini e che per tutta la vita usiamo senza difficoltà.

21 Che cosa stanno dicendo? Guarda le persone ritratte qui sotto e prova a indovinare che cosa sentiresti se tu fossi lì vicino e potessi ascoltare le loro parole. Siccome sei capace di immaginarlo, scrivi tu le loro battute nei fumetti!

Piacere!

34

31550_03_Saper parlare e scrivere_senza ombra_def.indd 34

02/08/14 15.47


Le funzioni

35

31550_03_Saper parlare e scrivere_senza ombra_def.indd 35

02/08/14 15.47


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.