Prime proposte risolutive sul tema “austerità” con sviluppo nei diversi quattro ambiti Product
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Exhibit
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Fashion
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Graphic
PRODUCT Definire le prestazioni (funzionali e culturali) di un prodotto che deve essere considerato una evoluzione rispetto allo stato di fatto.
Customer Journey Il libro è un oggetto con cui ognuno di noi ha a che fare, con frequenza diversa ma soprattutto in modalità differenti. Lo schema sottostante vuole riassumere l’approccio dell’utente al libro nelle sue sfumature. Queste sintetiche informazioni costruiscono un quadro generale
dell’esperienza
dell’utente
nelle
diverse
circostanze di fruizione del libro.
Lo schema è leggibile verticalmente, così da ricavarne un breve racconto, oppure per tema, orizzontalmente, rispondendo alle rispettive voci: - come avviene l’acquisto; - per quali ragioni si legge; - quando e dove leggiamo; - cosa necessitiamo noi e il libro nell’ “uso”.
In negozio
Al mercato dell’usato
In biblioteca
Per acquisto online
Per rilassarsi
Per studio
Per lavoro
Per intrattenere
In piedi, sui mezzi
Seduti, in treno
Seduti, ad un tavolo
In piedi
Gestire lo stress
Massimizzare il tempo
Prendersene cura
Ottimizzare lo spazio
Needs & Performances Dopo aver analizzato il macroscenario, proviamo a
personalizzazione;
rispondere ai tre interrogativi che definiranno lo spazio
- concretamente, in che modo il nuovo prodotto potrà
progettuale:
fornire le funzionalità appena individuate? Mostriamo
- dove l’oggetto vedrà il suo uso in tempi e circostanze
delle prime intuizioni.
diverse, focalizzandosi in particolare sul settore mobilità;
Seppure il libro risulti un oggetto, o meglio, supporto
- come Il nuovo prodotto dovrà assicurare all’utente
che non necessita di spiegazioni per l’uso e la fruizione,
servizi precisi, plasmati sulle sue stesse priorità e
un piccolo sguardo alle attività di tutti i giorni possono
dal suo luogo d’azione: la comodità, la protezione, la
farci notare i tanti diversi approcci ad esso.
In movimento
A rischio
Fuori casa
Negli spostamenti per mezzi pubblici, quali treno, metro...
Situazioni in cui il libro potrebbe sporcarsi o rovinarsi.
Situazioni in cui il libro potrebbe sporcarsi o rovinarsi.
Comodità
Protezione
Personalità
Ridurre gli ingombri e organizzare ciò che si porta con sè.
Evitare macchie, pieghe e qualsiasi segno d’usura.
Dare espressione di sè, di un proprio interesse.
Un organizer
Un “salva-libro”
Un’immagine distintiva
Per avere tutto ciò che serve in uno spazio razionalizzato.
Una custodia o altro che prevanga possibili danni al libro.
Dare una cornice per raccontarsi ed identificarsi.
Oggetto & Status E’ facile notare quanti nuovi prodotti si propongano
molti bisogni indotti ( la necessità di stare al passo
sul mercato come sostitutivi di quelli “vecchi”.
con le nuove tecnologie, di apparire sofisticati...)
La
tecnologia, in particolare, continua a dare nuove
che
risposte che, non solo introducono a nuove necessità,
Comprando un eReader, non può forse prevalere il
ma soprattutto offrono alternative ai bisogni più classici.
capriccio di possedere un bell’oggetto, piuttosto che
Leggere
ebook?
soffermarsi alla pura funzione a cui esso è destinato?
La crescente richiesta di dispositivi per lettura digitale,
Questo interrogativo è solo uno dei tanti che mette in
pur non generalizzando, è in molti casi risposta a
discussione il rapporto uomo-tecnologia.
un
libro
cartaceo
o
un
però
indeboliscono
il
L’uso di eReader è ha visto il suo incremento alla luce di innumerevoli fattori: in primis, la ricerca di nuove piattaforme da parte dei giornali. Molte importanti testate giornalistiche hanno convertito i loro contenuti al formato web, allargandosi con file multimediali e, ovviamente, più pubblicità. Proprio quest’ultime, inoltre, hanno basato le loro campagne sull’idea di “prodotto per tutti su tutto”.
legame
utente-libro.
L’eterna scelta Quali sono i fattori che maggiormente influenzano la
personalizzazione;
scelta di un libro rispetto ad un altro? Tralasciando alcune
-
specificità, mediamente possiamo identificarne cinque:
prodotto
- l’autore;
individuate?
concretamente, potrà
in
fornire
Mostriamo
che le
modo
il
funzionalità
delle
prime
nuovo appena intuizioni.
- la notorietà; - la copertina; - il titolo; - il consiglio. E’ facile notare la comunanza tra queste variabili: ognuna di esse si basa su visibilità e comunicazione, fattori imprescindibili nel mercato di ogni prodotto. Maggiore è tale fattore, maggiore è la possibilità che un libro raggiunga il grande pubblico decretandone quasi sempre il successo e la fama.
L’autore Il nome può essere una garanzia perchè il libro possa piacere per contenuti e forma.
Il titolo Questo può essere d’effetto, facendo da primo biglietto da visita per genere e contenuti.
La personalità E’ il primo ritratto del libro: una buona immagine può essere di grande attrattiva e quindi determinante per la scelta.
La notorietà Essere un classico o il soggetto di un adattamento cinematografico incrementa l’interesse del suo pubblico.
Il consiglio Da non sottovalutare: il consiglio, diretto o indiretto, di chiunque può portarci a scelte nuove e inaspettate.
Ritrovare il legame Come ristabilire i rapporti tra il libro cartaceo e il grande pubblico? E’ impossibile mettere in discussione il libro cartaceo, in quanto nato per pura funzionalità (base per la scrittura) e, come già detto, i nuovi strumenti si presentano come troppo forvianti dalla finalità stessa, è bene intraprendere una strategia differente per la sua valorizzazione. Su questa teoria, è quindi necessario individuare e potenziare le caratteristiche del libro, soprattutto a livello visivo e sociologico. Tale programma mira allo sviluppo di un oggetto che stimoli la fruizione del mezzo
Elemento di carisma Il libro molto spesso esercita una forte influenza sull’immagine, facendoci apparire “interessanti perchè interessati”.
Da portare con sè Il libro è un buon compagno per i momenti di studio, lavoro e relax, ovunque ci si trovi.
Comunicazione immediata Poichè supporto assoluto di testo, il libro fornisce info immediate già dal suo esterno.
cartaceo senza però prevalere su di esso: un prodotto la cui presenza non si giustifica esclusivamente dalla richiesta del mercato.
L’elemento grafico Qualunque sia il libro, la copertina è il primo luogo d’approccio, d’attrattiva per lo sguardo.
Oggetto da mettere in mostra Per la sua potenza comunicativa, per l’effetto su di sè e su gli altri, è uno oggetto a cui ci affezion, che ci piace mostrare.
Moda letteraria E’ interessante notare come negli ultimi anni, passerelle
firmate da di Olympia Le-Tan, al gusto per i vecchi
e riviste di moda abbiano puntato i propri riflettori sul
manoscritti riscoperto da Chanel, fino alla provocante
libro, facendone un vero must have nel guardaroba della
Bibbia del design team A&V.
clientela più attenta.
La sua posizione di oggetto di culto, capace di indirizzare
Il libro, seppur solo nella forma, diviene così un oggetto
su di sè l’interesse degli altri, anche solo evocandone la
glamour e dal tocco classico, capace di adeguarsi al gusto
forma, è quindi confermata. Che sia per provocazione,
di chiunque, per stupire e sdrammatizzare: dalla “Lolita”
cultura o semplice tendenza, il libro è già stato riletto dal
e “La Bella e la Bestia”, le clutch ispirate ai grandi classici
fashion come un accessorio vincente.
Una proposta per conciliare A riassumere gli obbiettivi di un prodotto finale sviluppato sugli aspetti esaminati, nasce l’idea di una borsalibro, una sorta di cornice per mostrare, proteggere e soprattutto godersi le proprie letture. Questa borsa si propone di coniugare la capienza e praticità delle borse da lavoro alla ricercatezza di un accessorio alla moda. Pensata per essere realizzata in due materiali, pelle e PVC trasparente, assolutamente minimal nello stile per farsi accettare dalla richiesta del grande pubblico. Essa si adatta a qualsiasi lettore, visto il suo aspetto
le caratteristiche - unisex, essa si adatta a qualsiasi lettore, visto il suo aspetto assolutamente neutro; - minimal, da usare sia nel tempo libero che come borsa da lavoro; - comoda: permette la lettura in posizioni notoriamente scomode;
assolutamente neutro, e vuol essere offrire un punto di visibilità attraverso lo spazio riservato al libro, con una “facciata trasparente” del vano, così da dare la
- ottima protezione per il libro, per evitare macchie, pieghe, pagine arricciate ecc;
possibilità di personalizzare il suo accessorio attraverso la scelta di lettura.
- oggetto per il bisogno: la borsa mostra la sua particolarità solo se utilizzata come portalibri. La copertina è l’unico elemento grafico della borsa e, come tale, è uno stimolo a possedere più libri per cambiare, distinguersi e consigliare agli altri; - è una vetrina editoriale: pubblicizza gratuitamente un articolo, quindi sponsorizzabile.
ok bocover
GRAPHIC & MULTIMEDIA Proposta di una soluzione multimediale che coinvolga l’utente in un’esperienza interattiva in una strategia “anti-austerità”.
Si è parlato di austerità, si è parlato di tre soluzioni ad essa: interazione, ibridazione, innovazione. In che modo, quindi, applicare nel concreto queste strategie? Possiamo creare uno strumento che possa staccarci da questa condizione mentale austera? Questo progetto vuole fondere le tre modalità risolutive in un’unica concretizzazione, lavorando su un piano sensoriale.
I cinque sensi sono degli strumenti indispensabili per capire ciò che ci circonda, determinare uno stato d’animo e dare espressione di sè. Su questa base, nasce l’idea di voler spezzare il ponte tra le singoli percezioni, per costruire una sfera sensoriale totale fatta di transizioni. Questo progetto vuole essere un tentativo concreto di unire suono e colore.
Musica & colore: una fusione L’interazione e la transizione da musica ad immagini, e
molti bisogni indotti ( la necessità di stare al passo
viceversa, è un legame che ha sempre affascinato, che
con le nuove tecnologie, di apparire sofisticati...)
ha visto questi due campi sensoriali constantemente
che
l’un l’altro.
Comprando un eReader, non può forse prevalere il
Questo parallelismo fu notato in particolare da Kandinskij
capriccio di possedere un bell’oggetto, piuttosto che
che, dai primi del Novecento, cercò di tradurre sulla
soffermarsi alla pura funzione a cui esso è destinato?
però
indeboliscono
il
legame
utente-libro.
tela composizioni e sinfonie. Il grande astrattista non si limitò a cercare di ricreare il suono con colori, linee e forme, ma addirittura fissò una vera e propria teoria su questa traduzione sensoriale. In “Dello spirituale nell’arte”, del 1912, Kandinskij, nella sua concezione di un universo armonico di suoni e colori congiunti, arrivò a stabilire una connessione tra il timbro di alcuni strumenti musicali, colori e sensazioni: un giallo vivace per la tromba, un blu calmo per il contrabbasso, un violetto misterioso per il fagotto e via dicendo.
''
In generale il colore è un mezzo che
consente di esercitare un influsso diretto sull’anima. Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto
.
Composizione VIII, realizzata nel 1923 con tecnica olio su tela, 140 x 201 cm. Si trova esposto al Solomon R. Guggenheim Museum, New York
Un percorso simile fu fatto dal compositore russo Alexander Scriabin, negli stessi anni. Per Skrjabin la sinestesia si concretizza nell’idea di fusione di tutte le arti. A lui si deve il primo tentativo di unificare organicamente due arti, con andamento parallelo degli elementi musicali e di quelli pittorici. Nelle sue opere, egli faceva corrispondere ad ogni modulazione armonica una sfumatura cromatica. Scriabin definì un vero e proprio cerchio cromatico che definisse le correlazzioni tra parte sonora e visiva. Questi suoi studi, ebbero un riscontro nelle sue performance. L’esecuzione vedeva l’utilizzo di un nuovo strumento: una tastiera a colori che chiama “Clavier à Lumières”. Grazie ad esso, ogni cosa interna alla sala avrebbe dovuto assumere il colore dell’accordo. Il pubblico stesso doveva essere un’unità, doveva divenire esso stesso luce, colore, suono. Nella sua opera “Prometeo”, in particolare, ad ogni colore Skrjabin associa un significato profondo: ogni colore non è fine a se stesso, ma rientra in un disegno superiore; ognuno di essi è simbolo ed essenza della leggenda di Prometeo, eco luminosa della situazione mitico-filosofica evocata dal Poema del fuoco. I colori si accompagnano ai diversi temi con una certa regolarità e coerenza. Skrjabin fissa una legge, una regola delle «corrispondenze» per il suo Prometeo; ordina le tonalità in riferimento allo spettro solare, ricavandone uno schema ben definito, associando poi, ad ogni tonalitàcolore, un particolare sentimento.
Il compositore ha concretizzato molte delle sue teorie sul parrallelismo suono-colore con schizzi e schemi. Il più celebre è il cosiddetto “disco di Skrjabin”, in cui ogni nota è associata ad una certa tonalità cromatica.
App musicali interattive Gli app store sono ormai un grande archivio di risorse,
creato da LND Games. Dal look accattivante ed infantile,
che nascondono possibilità di interazione sorprendenti.
mirato proprio all’apprendimento di musica e colori
A livello di music experience, troviamo molti esempi
per i più piccoli, questa applicazione possiede una
rappresentativi di come l’utente possa letteralmente
funzionalità estremamente interessante: ha la capacità
giocare col legame tra sonoro e visivo.
di trasformare qualsiasi oggetto concreto in uno già
strumento. Questo grazie alla possibilità di coordinare il
vincitore del premio Apple Design Award 2012,
programma con i sensor motion delle camere frontali di
è
qualsiasi dispositivo.
Musyc,
realizzata
un’app
dal
musicale
gruppo
Fingerlab,
innovativa
e
divertente musica.
Questi, come tanti altri, rendono l’idea delle grandi
Non servono tastiere né partiture: basta posizionare
possibilità offerte dal mondo delle applicazioni su
e trasformare le forme modulari dettate dal software
dispositivi mobili, in continua crescita, che molto
e ascoltare il brano mentre i suoni rimbalzano sullo
spesso vedono libero sfogo proprio nel grande settore
schermo.
della music experience. Che si tratti di app per esperti,
Un altro esempio accattivante è l’app, ancora una volta
appassionati o semplici curiosi, di qualsiasi fascia d’età,
indirizzata all’intrattenimento per bambini, ColorBand,
le modalità di programmazione sono le medesime.
che
trasforma
ogni
tuo
tocco
in
Riportiamo alcuni esempi significati della nostra indagine, tutti premiati da Society for Environmental Graphic Design (SEGD). Da sinistra: il primo caso è quello della banca di Macquarie Group a Sydney, in cui il navigation system, focalizzato sull’immediato riconoscimento gerarchic.
Needs & Performances Il progetto finale vuole essere un software, accessibile sia su dispositivi fissi che su smartphone e ipad, che permetta agli utenti di convertire le proprie immagini in file sonori, ritmali e gestibili. Com’è possibile? Sia i suoni che i colori presentano delle lunghezze d’onda ben definite. Definendo una corrispondenza tra le due parti, sarebbe possibile creare una sorta di convertitore musicale univoco. Do per il rosso, Re per il giallo, Si per il blu e così via nelle sfumature. Dopo questa premessa, passiamo a definire come avverrà la generazione di suoni: il
Proviamo a esplicare tale meccanismo con un semplice grafico. Immaginiamo di considerare un’immagine nel suo totale cromatico, anche se si tratti di bianco e nero. A partire da questa, il programma effettuerà più operazioni: - la sintetizzazione dell’immagine in uno spettro composto da lameno i novi colori (e non) fondamentali; - l’automatica assegnazione di ogni colore a una nota; - il calcolo delle percentuali di presenza d’ogni colore, in riferimento ad un valore complessivo predefinito; - la conversione dei valori calcolati in sequenze ritmiche più o meno fitte; - la sovrapposizione delle singole tonalità ritmate in un unico complesso sonoro a ripetizione continua.
software, dall’analisi dell’immagine scelta, sarà in grado di ricavare un numero di percentuali più o meno alte per ogni colore contenuto. Più alta sarà la percentuale di un determinato tono, più veloce sarà il suo ritmo.
90 % 120 %
150 %
Il software si presenta come un’app dall’interfaccia immediata, capace di tradurre in poche mosse un’immagine appena scattata, o d’archivio in un file sonoro salvabile e condivisibile. Per intervenire sul suono, l’applicazione fornisce un semplice sistema di modifica delle foto (contrasto/ luminosità, saturazione, regolazioni varie...), in grado di gestire ritmo e toni. Allo stesso modo, il software è disponibile sui dispositivi fissi tramite l’accesso al sito del software. In esso è possibile convertire e gestire le proprie foto, oltre che contribuire a un grande archivio costruito dai vari utenti. Inoltre, il sito permette la condivisione veicolata con le maggiori piattaforme di social network e l’invio delle creazioni via email, così da poter spedire delle cartoline musicali uniche nel loro genere.
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L’applicazione per dispositivi mobili è la risposta più semplice per creare un sistema di conversione immediata rispetto a contenuti multimediali “catturati” da secondi dispositivi. Per rinforzare la funzione, fornire anche una piattaforma online si dimostrerebbe utile sia per pubblicizzare l’app che per allargare l’uso anche al resto del pubblico.
FASHION Ricerca analitica su una casa di moda a scelta, con particolare attenzione nell’inquadratura dello stile, delle palette ricorrenti e dei materiali.
“Per portare i miei modelli, una donna non ha bisogno di essere perfetta, nè tantomeno bella: sarà il vestito a farla tale.”
La Maison Balenciaga fu fondata a San Sebastián, in Spagna nel 1919 da Cristóbal Balenciaga. Cristobal Balenciaga Eisaguirre nasce nel 1895 in Guetaria, Spagna. E’ il creatore di uno degli stili più incisori del ventesimo secolo, tanto da essere descritto come un profeta della moda contemporanea: il suo modo di interpretare le forme femminili, di creare volumi a partire da esse. Dopo aver appreso l’arte sartoriale a San Sabastiàn e Madrid, aprì il suo primo salone couture nel 1915, a soli vent’anni, chiamandolo col nome di sua madre, Eisa. Negli stessi anni, visitò frequentemente Parigi per studiare nuovi stili e prender notorietà nel contesto parigino, in pieno clima d’avanguardia. Lasciò la Spagna solo allo scoppiare della guerra civile, trasferendosi nella capitale francese dove aprì, nel 1937, la sua maison haute couture. Da qui, iniziò il suo lungo percorso di definizione di stile che gli regalò trenta gloriosi anni di successo.
Quando nel 1938 la Duchessa di Westminster gli ordinò un abito rosa in jersey, la sua fama raggiunse il successo, tanto da avere ordini dall’oltreoceano. Nel 1947 Balenciaga lanciò i suoi modelli celebri per l’innovativo stile “barrel”: egli creò uno nuovo segno nell’abbigliamento, dalla linea stretta e dritta, che influenzò intere generazioni di designer. Balenciaga odiava la stampa del settore, affamata di pubblicità e continue, così dal 1957 vietò l’ingresso alle sue collezioni a tutti i giornalisti. Lo stilista odiava l’idea di dover soddisfare la voracità dei media, sempre in cerca e pretesa di di nuove tendenze in ogni collezione. La sua aspirazione era differente: affinare lo stile fino ad arrivare ad un livello di eccellenza superiore.
Egli fece da maestro a Givenchy, Courreges, Ungaro e molti altri che continuarono a vedere in lui un vero mentore di stile. Nel 1957 inventò la linea trapezoidale negli abiti. Il 1958 fu l’anno in cui introdusse la linea impero e il famoso vestito “a sbuffo”. Non meno importante fu il design del cappello “pillbox”. Negli anni Sessanta perse la sua popolarità con il diffondersi del pret-a-porter, promosso da molti designer del tempo ma completamente opposto alla sua filosofia della moda. “La moda non sarà più la stessa”, diceva. Nel 1968 decise di ritirarsi, con gran sorpresa di tutti. La sua unica e ultima creazione fu l’abito da sposa della Duqesa de Cadiz nel 1972. Dopo trent’anni di lavoro a Parigi, decise di chiudere, una per una, anche le altre boutique, a Barcellona e Madrid. Morì nello stesso anno a Valencia. Solo verso la metà degli anni Novanta, l’etichetta fu rilanciata nel settore, come pietra miliare nonchè potenziale marchio per continuare a dettare le sorti della moda.
Balenciaga fu sempre stimato dagli altri designer del settore. Fu soprannominato “il maestro” in quanto creò alcuni degli stili più incisivi del ventesimo secolo. Il suo design era ammirato perchè sofisticato, senza tempo nello stile e nel taglio. I lavori firmati Balenciaga erano austeri ma stravaganti, focalizzati sulle proporzioni e modellati affinchè il taglio dell’abito seguisse le linee del corpo, lasciando sempre una totale liberta di movimento. La fusione tra corpo femminile, tessuto e taglio era assoluta. I suoi vestiti da giorno, le suit, nonchè i cappelli, erano semplici, pratici ma innegabilmente eleganti. L’abbigliamneto da sera dava spazio a alla fivolezza, usando stoffe elaborate, piume e gonne pompose e con drappeggi. Molti dei suoi lavori erano sipirati ai tipici abbigliamenti locali spagnoli, oltre che influenzati dalle pitture dei vecchi maestri spagnoli (Goya, Velasquez...).
Lo stilista fu sempre ossessionato dalle maniche. Balenciaga le tagliò con estrema precisione, quasi matematicamente, e non permise mai che maniche imperfette, dell’etichetta e degli stessi visitatori, lasciassero la sua boutique. Secondo lo stilista, la mancia perfetta deve essere una scultura vivente, bella da guardare, un discreto gioco di volumi che incarnasse il totale comfort. Riguardo i colori, il nero fu dominante (il nero di Spagna, in particolare), così profondo nel tono da far schiarire qualsiasi altra tipologia dello stesso colore. Egli usò tutte le sfumature del marrone, dal cioccolato al nocciola, con acquamarina quasi cristallino, rosa pallidi o accesi, blu “pavone”, arancio melone e verdi chiarissimi. Raramente usò tessuti stampati, preferendo ricamati e lustrini. Era però molto attento alle nuove fibre sintetiche, usate spesso in accordo coi materiali naturali.
Oggi, Balenciaga è di proprietà del gruppo Gucci, e distribuito nelle migliori boutique del mondo. Oltre alle classiche collezioni per signore, il marchio Balenciaga è famoso attualmente soprattutto per le creazioni sperimentali e fantasiose. Continuando sulle linee guida del suo fondatore, Balenciaga procede su uno stile dal taglio netto, dai volumi ben definiti, seppur
confrontandosi
con
sperimentazioni su materiali e texture. Il Balenciaga non ha paura di confrontarsi con le fantasie,
ma
l’accostamento
a colori intesi e monoblocco è quasi un must della Maison.
I
suoi
pezzi
strutturati,
avant-guarde,
continuano a rimarcare il posto d’eccellenza che Balenciaga ha saputo conquistarsi nella moda, dettandone le regole ed anticipandone le scelte. Dopo quindici anni di guida sotto Nicolas Ghesquière, nel 2012 il ruolo di creative director passa ad Alexander Wang, dalle linee pulite e con silhouette rifini e classiche che non mancano di un provocativo carattere di urban street style.
EXHIBIT Proposta di progettazione di vere e proprie micro-architetture modulari per la realizzazione di un “mercato dell’arte e dell’artigianato”.
Obiettivi progettuali Con la lettura del bando, sono stati esplicati i vincoli
desiidererebbe dare al proprio progetto.
progettuali e gli obiettivi a cui far fronte per formulare
Con un occhio attento a forme e sistemi naturali, ci si è
una proposta attinente alla richiesta. Da questi, sono
quindi concentrati su cosa e come il sistema modulare
nate delle prime considerazioni sull’ “impronta” che si
debba rappresentarsi nello spazio e rispetto all’utente.
Costruzione strutturata ed organica
Più parti funzionali in un unico sistema organizzato
Morfologia di interazione
Passaggi guidati per unire e razionalizzare
Familiarità
Luogo di immediata riconoscibilità e accoglienza
Stratificazione
Immagine del ruolo dell’artigianato
Massima efficienza costruttiva
Parti standard adattabili alle singole esigenze
Spazi sviluppati su punti
Gestione degli spazi per punti definiti
Spunti d’esecuzione Tra le concretizzazioni
d’exhibit simili agli intenti
personalizzazione;
descritti dal bando, possiamo trovare casi studio a cui
- concretamente, in che modo il nuovo prodotto potrà
non restare indifferenti.
fornire le funzionalità appena individuate? Mostriamo
Il primo esempio è quello realizzato dallo studio Make,
delle prime intuizioni.
a cui si deve il design di chioschi prefabbricati e
Seppure il libro risulti un oggetto, o meglio, supporto
“portable” realizzati in laminato d’alluminio. Prendendo
che non necessita di spiegazioni per l’uso e la fruizione,
spunto dagli origami giapponesi, hanno dato forma a
un piccolo sguardo alle attività di tutti i giorni possono
strutture compatte richiudibili, grazie al movimento
farci notare i tanti diversi approcci ad esso.
radiale su asse centrale.Di dimensioni di circa 2 metri per 3 e mezzo, questi moduli risultano estremamente funzionali e adatti a differenti attività: information point, punti ristoro, dj set... Essi sono stati sfruttati in più eventi, ma sono anche rimaste strutture fisse nel distretto londinese di Canary Wharf. Un altro importante caso risolutivo può essere quello per l’esposizione “ Creating Star Wars: A cinematic revolution” che si sarebbe dovuta svolgere a Los Angeles. Il designer Mike Verta, ha dovuto far fronte alle richieste dei suoi committenti: dato uno spazio, creare una suddivisione che adempisse alle varie parti dell’evento (merchandising, punti ristoro, area meeting, parti espositive ecc). Per far questo, egli ha quindi creato una possibile configurazione, “layout”, costituita appunto da strutture modulari, liberamente adattabili alle diverse funzioni, interconnesse tra loro.
Prima idea risolutiva Per la creazione del sistema, si è pensato a una texture dei moduli, liberamente ispirato al sistema nervoso. Questa struttura è tale da creare importanti punti di snodo, gli stessi che verranno poi utilizzati per definire lo spazio in poligoni più o meno grandi. La struttura finale risulta costruita su due stratificazioni: - quella superiore, esterna, in materiale solido, ad esempio in legno, che faccia da copertura nelle zone d’intersezione tra le parti; - quella inferiore, interna, in materiale tecnico in tensione, facile da gestire nei giochi di visibilità tra gli spazi (opaco, trasparente...) e nell’organizzazione dei vari stand, tramite un meccanismo su scheletro portante.
Questo prima schema strutturale vuole dare un’immagine embrionale su quella che potrebbe essere la forma organizzativa del complesso: si tratta di una composizione modulare a “fusi”, la cui disosizione creerebbe un retino di percorsi curvilinei per la visita degli spazi. Tale struttura creerebbe un’organizzazione funzionale ma al contempo dinamica, creando punti di snodo.
Needs & Performances Dopo aver analizzato il macroscenario, proviamo a
personalizzazione;
rispondere ai tre interrogativi che definiranno lo spazio
- concretamente, in che modo il nuovo prodotto potrà
progettuale:
fornire le funzionalità appena individuate? Mostriamo
- dove l’oggetto vedrà il suo uso in tempi e circostanze
delle prime intuizioni.
diverse, focalizzandosi in particolare sul settore mobilità;
Seppure il libro risulti un oggetto, o meglio, supporto
- come Il nuovo prodotto dovrà assicurare all’utente
che non necessita di spiegazioni per l’uso e la fruizione,
servizi precisi, plasmati sulle sue stesse priorità e
un piccolo sguardo alle attività di tutti i giorni possono
dal suo luogo d’azione: la comodità, la protezione, la
farci notare i tanti diversi approcci ad esso.
In movimento
A rischio
Fuori casa
Negli spostamenti per mezzi pubblici, quali treno, metro...
Situazioni in cui il libro potrebbe sporcarsi o rovinarsi.
Situazioni in cui il libro potrebbe sporcarsi o rovinarsi.
Comodità
Protezione
Personalità
Ridurre gli ingombri e organizzare ciò che si porta con sè.
Evitare macchie, pieghe e qualsiasi segno d’usura.
Dare espressione di sè, di un proprio interesse.
Un organizer
Un “salva-libro”
Un’immagine distintiva
Per avere tutto ciò che serve in uno spazio razionalizzato.
Una custodia o altro che prevanga possibili danni al libro.
Dare una cornice per raccontarsi ed identificarsi.
Oggetto & Status E’ facile notare quanti nuovi prodotti si propongano
molti bisogni indotti ( la necessità di stare al passo
sul mercato come sostitutivi di quelli “vecchi”.
con le nuove tecnologie, di apparire sofisticati...)
La
tecnologia, in particolare, continua a dare nuove
che
risposte che, non solo introducono a nuove necessità,
Comprando un eReader, non può forse prevalere il
ma soprattutto offrono alternative ai bisogni più classici.
capriccio di possedere un bell’oggetto, piuttosto che
Leggere
soffermarsi alla pura funzione a cui esso è destinato?
un
libro
cartaceo
o
un
ebook?
però
indeboliscono
il
La crescente richiesta di dispositivi per lettura digitale, pur non generalizzando, è in molti casi risposta a
L’uso di eReader è ha visto il suo incremento alla luce di innumerevoli fattori: in primis, la ricerca di nuove piattaforme da parte dei giornali. Molte importanti testate giornalistiche hanno convertito i loro contenuti al formato web, allargandosi con file multimediali e, ovviamente, più pubblicità. Proprio quest’ultime, inoltre, hanno basato le loro campagne sull’idea di “prodotto per tutti su tutto”.
legame
utente-libro.
Dopo aver affrontato il tema nel suo contesto generale, proviamo a formulare quattro proposte che possano far da risoluzione al problema. Obiettivi e bozze progettuali per un primo approccio pratico al problema.
Eleonora Bompieri Sapienza Universita’ di Roma
|
Facolta’ di Architettura
Corso di Laurea Triennale in Disegno Industriale
a.a. 2013 / 2014
Laboratorio di Sintesi Finale per la sperimentazione