Eco e Narciso / Design - Acqua

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A CURA DI REBECCA DE MARCHI E STEFANO MIRTI (ID-LAB)

Acqua / Water

MARTINO GAMPER ROYAL COLLEGE OF ART, LONDON

ECOMUSEO DELLE GUIDE ALPINE BALME


Acqua Ecomuseo delle Guide Alpine di Balme Martino Gamper Royal College of Art - Londra

Water Alpine Guides Ecomuseum in Balme Martino Gamper Royal College of Art - London


Water is life! L’acqua è uno dei più preziosi elementi nella vita quotidiana, specialmente quando è pulita e sana. Visitando Balme e lavorandovi per una settimana abbiamo sperimentato ben di più che la sola acqua, incontrando i suoi abitanti, la sua natura, la tradizione e i rituali locali di una comunità alpina. Visitare Balme con studenti provenienti da tutto il mondo ha generato una serie di domande su come l’acqua, e in particolare l’acqua proveniente dal Pian della Mussa, possa partecipare alla comprensione della cultura, degli aspetti sociali, delle capacità e produzioni, del rapporto tra contesto globale e locale, e della relativa economia e sostenibilità Partecipanti Fabien Cappello, Jozephine Duker, Martino Gamper, Merel Karhof, Georgios Maridakis, Vahakn Matossian, Christopher Raymond, George Thomas, Marc Trotereau, Bethan Wood.

Water is life! Water, is one of the most precious elements in our daily life, especially clean and healthy water. By visiting and working in Balme for one week we experienced a lot more than just water, and a special water, but also its inhabitants, its nature and with it the tradition and rituals of a local alpine community. Visiting Balme with students from all around the World, we investigated and questioned how water and especially the water from Pian della Mussa could be part in understanding of culture, social, skill and production, localglobal situations, and the sustainability and economy of it. Participants Fabien Cappello, Jozephine Duker, Martino Gamper, Merel Karhof, Georgios Maridakis, Vahakn Matossian, Christopher Raymond, George Thomas, Marc Trotereau, Bethan Wood.


Water Factory & Water Transport Fabien Cappello

Obiettivo qualità. Lo stabilimento Pian della Mussa rivolge grande attenzione all’ambiente e all’acqua che produce, imbottigliandone una quantità contenuta e utilizzando energia pulita. In questa area alpina isolata i trasporti sono da sempre stati difficili. 150 anni fa servivano 10 ore per la spedizione di merce da Torino a Balme, o viceversa, via treno, autobus o addirittura con le slitte. Oggi sono necessari solo 45 minuti in auto. Il servizio di trasporto pubblico rimane carente. Ispirato a questo contesto, ho deciso di lavorare su un sistema di trasporto locale: un servizio di consegna per negozi, ristoranti o clienti residenti nella valle e a Torino. L’intento è quello di sviluppare un oggetto che possa collegare tra di loro le specifiche qualità dell’area (acqua, collocazione geografica, folklore). L’idea consiste nel modificare le auto locali con un motore con dopaggio ad acqua*.

Aiming to quality, Pian della Mussa takes an extra care to their environment and the water they produce. The factory produces a reasonable quantity of bottles from their own clean energy. In this isolated alpine area, transport has always been a main concern. 150 years ago it was a ten hours expedition, by train, by bus and even by sledge, to reach Balme from Torino. Today it only takes 45 minutes by car. However there is still a lack of efficient public transport services. Inspired by this local history, I have decided to turn my interest into a system of local transport: a delivery service for small shops, restaurants, and customers around the valley and Torino. I intend to develop an object that would bring together the specific qualities of the area (water, geographical situation, folklore). I am customizing local cars with a water-doping engine*.

* La tecnologia ad acqua è un perfezionamento del comune motore a gas o diesel. Questo aumenta il rendimento del carburante, riduce così il consumo di gas e l’inquinamento dell’85%. www.econologie.com

* The water dopping technology is an improvement of a regular diesel and gas engine. It increases fuel efficiency, therefore reducing gas consumption and cutting off pollution by 85%. www.econologie.com


Bottle Family Jozephine Duker

Secondo me la forma delle bottiglie Pian della Mussa e le loro etichette non permettono di distinguerle da quelle prodotte da altri stabilimenti né riescono a comunicare l’ottima qualità dell’acqua. L’etichetta riporta una grande quantità di informazioni sulle sue qualità organolettiche, dati che per la maggior parte delle persone non hanno un grande significato. L’essenziale si perde. La ditta Pian della Mussa non realizza nessuna campagna pubblicitaria, la bottiglia è quindi allo stesso tempo prodotto e pubblicità. Credo sia fondamentale per una compagnia che la sua marca sia riconoscibile e distinguibile dalle altre. Le diverse forme delle bottiglie attuali non hanno grandi relazioni le une con le altre. La bottiglia da 500 ml e quella da 1.5 litri hanno la stessa forma, differiscono solo per la dimensione, e solo quella da 1 litro, che ha una forma completamente diversa, riporta il nome della marca in rilievo sulla plastica. Queste differenze producono un’immagine confusa. Il design di bottiglie che propongo permette di comunicare un’identità precisa senza usare, però, la stessa forma. Mi sono avvicinata alla questione immaginando

To me the shape of the bottles of Pian della Mussa and their labels don’t really distinguish from other brands and the good quality of the water isn’t communicated through the bottles. On the label is a lot of information about the water but for most people this information doesn’t say a lot. It is just too much, the essential facts get lost. Pian della Mussa doesn’t make advertisement for their water so the bottles are in fact the advertisement. I think it is good for a company if the brand is recognizable and if it distinguishes from other brands in a way. The company has different sizes of bottles but they don’t really look related to each other. The 500 ml and the 1,5 litre bottles have the same shape, they only differ in size, the 1 litre bottle has a completely different shape and only on this bottle the brand name is in relief in the plastic. These differences give a confusing image of the company. With my design for the bottles I communicate one identity without using the same shape in different sizes. I approached it as a family with different characters. The sizes of the bottles make


una famiglia composta da diversi personaggi. Le differenti grandezze delle bottiglie costituiscono le diverse identità e l’utilizzo di caratteristiche comuni per tutte le bottiglie permette di connetterle tra di loro. Le etichette hanno un design essenziale per contribuire ad esaltare la forma della bottiglia stessa, e non si presenta semplicemente come qualcosa incollato alla bottiglia ma entra a farne parte. Il diametro massimo afferrabile della bottiglia è raggiunto nel punto in cui è attaccata l’etichetta ed è lì che la presa risulta più agevole. Al momento mi sono concentrata solo sulle tre bottiglie di plastica ma le famiglia può aumentare. Possono entrare a far parte del gruppo bottiglie di vetro di due taglie diverse e una bottiglia di plastica da due litri.

the different identities and by using the same characteristics in each bottle they look more connected to each other. The labels are essential in the design because they make the expression of the shape. This way the label is not just something stuck to the bottle but has also a relation with it. The diameter of the label is the maximum diameter the bottle should be take so you can always hold the bottle there. Now I only concentrated on the three plastic bottles but the family can grow. Also a glass bottle in two sizes and a 2 litre plastic bottle can be part of the family.

Georgios Maridakis

Un inatteso benvenuto! Ospitalità, un sorriso, un caldo benvenuto, coccolati probabilmente questo è il modo migliore per descrivere il nostro soggiorno. Dal Royal College of Art di Londra al nordovest di Torino, al confine con la Francia, siamo

An unexpected welcome! Hospitality, a smile, and a warm welcome, spoiled is probably the best way to describe our visit. From the Royal College of Art in London to the northwest of Turin on the border of France we arrived in Balme.


arriviati a Balme. Un luogo sotto i caldi raggi del sole e ai piedi delle montagne a 1430 m di altitudine, orgoglioso del privilegio di avere il più prezioso degli elisir di cui il corpo umano ha bisogno: l’acqua. Sorpresi dalla scoperta di un luogo che riflette i bisogni del commercio in una così piccola comunità. Tecnologia avanzata in uno stabilimento che non sembra nemmeno una fabbrica, macchinari nascosti che entrerebbero in contraddizione con lo spirito libero ed avventuroso della montagna. Influenzati da una settimana di indagine, cibo fantastico, natura e l’addentrarsi nella normale ed eccezionale vita delle persone di montagna ha fatto sì che questo divenisse un’esperienza davvero illuminante. Un viaggio al fine di creare nuove funzioni per la ditta a gestione familiare del Pian della Mussa, e per il contesto, le idee sbocciavano nelle menti dei designer in viaggio. Ognuno all’interno del gruppo aveva un personale punto di vista e approccio a questa esperienza totale e nel creare una propria traduzione della stessa. Il mio contributo è stato ispirato dal macchinario che modella le bottiglie con aria calda sino ai tradizionali modi di produrre oggetti e soluzioni nel paese. Il primo approccio era centrato sulla riproduzione e sul riverbero del valore che arriva all’esterno del paese. Un contenitore come la bottiglia del Pian della Mussa rappresenta Balme e deve comunicare al mondo esterno la bellezza, la purezza e l’unicità di Balme. Ho provato a lavorare con linee e forme sottili cercando di tradurre lo spirito delle

A place under the warm sun and the beautiful mountains at 1430 m is proud to be gifted with the most precious elixir that the human body needs ‘water’. Amazingly through to discover a place that reflects the needs of commerce in such a small community. Advanced technology in a shelve that doesn’t even look like a factory, hide machinery that contradict to the free and adventurous feeling of the mountain. Influenced through a week full of investigation, wonderful food, nature and getting along into the lives of the ordinary and exceptional life of the mountain people it becomes clearly a very inspiring journey. A journey to create new features for the family company Pian della Mussa and the surrounding, the ideas where blooming into the mind of all design travellers. Everybody within the group had different angles and approaches how to see this total experience and to make his own translation. My contribution was inspired from the blow molding reproduction machinery to the traditional way of making objects and solutions within the village. At a fist glimpse, a part of my project was focused on the reproduction and the reflection of the value that is brought to the outside world. A container like the bottle of Pian della Mussa represents Balme and has to communicate to the outside world representing the beauty, purity and the uniqueness of Balme. I tried to play with subtle lines and forms trying to interpret the feeling of the mountains inside of a bottle. Technically this would be possible with the glass and pet bottle. Another


montagne nella bottiglia. Tecnicamente questo è possibile utilizzando sia il vetro che il PET. Un altro aspetto interessante della riproduzione è quello di creare una bottiglia unica ogni volta che ne viene prodotta una attraverso il processo dell’aria calda modellante. Questo sarebbe possibile se il modellatore avesse un margine di libertà, nell’iniezione di aria o acqua in questo processo. Così ogni volta sarebbe prodotta una bottiglia leggermente differente, ottenendo un valore aggiunto e un’identità che rappresenta la qualità dell’acqua che sgorga dalle montagne.

interesting aspect of the reproduction is to create a unique bottle every time a bottle is produced through the blow molding process. This aspect might be possible if the mould has a controllable freedom of injecting air/ or water through this process. So every time you have a subtle different bottle, which gives an extra value, and identity that represents the quality of the water produced by the mountains.

Furniture Bottles Merel Karhof

Ho progettato per lo stabilimento del Pian della Mussa una bottiglia di acqua che possa essere accatastata, partendo dalla richiesta di pensare una nuova bottiglia “di classe” che possa essere utilizzata nei bar o nei ristoranti in modo da ampliare il loro mercato. Spesso nei bar e nei ristoranti le bottiglie di acqua sono nascoste nei magazzini. Ho progettato una bottiglia che non debba essere nascosta ma che

I designed a stackable bottle for water factory Pian della Mussa in Balme. One of the wishes of the company was to have a new stylish bottle that could be used in bars and restaurants in order to extent their market. Often, water bottles in bars and restaurants are hidden in a rise. I designed a bottle that doesn’t have to be hidden, but one that becomes part of the interior. And can also be used when


possa entrare a far parte dall’arredamento. Inoltre può essere utilizzata anche quando è vuota. Questo anche perché la bottiglia è l’unico mezzo pubblicitario utilizzato. La forma che ho concepito per la bottiglia, in modo da rivolgere ancora maggiore attenzione alla stessa, permette di usarla come un mattone in modo da poter costruire sculture, torri e muri. L’idea è che le bottiglie diventino il fulcro intorno al quale lo spazio è organizzato. La bottiglia è fatta della stessa plastica con la quale è prodotta ora. La base è composta da tre scanalature che permettono di incastravi altre tre bottiglie. Queste possono essere impilate una sull’altra senza limiti.

the bottle is empty. This also because the bottle is their only publicity means. To get more attention on the bottle I designed it in a way that it can be used as a brick and you can build sculptures, walls and towers with them, with the intention to make the bottles become the centrepiece of the space. The bottle is made of the same plastic as it is now. The base has three deepening’s where you can put another tree bottles in. You can pile up endlessly.

George Thomas

Visitando Balme e lo stabilimento sono stato colpito da come la piccola comunità fosse fortemente coesa. È un posto calmo e sereno e in qualche modo la sola permanenza ha un effetto salutare. Fanno le cose a loro modo, un modo che ha senso. Volevo che le mie impressioni su Balme si riflettessero nel design di una nuova bottiglia per l’acqua Pian della Mussa. La mia bottiglia scaturiva da una

On visiting Balme and seeing the factory, I was struck by how closely knit the small community was. It was a calm and peaceful place and felt somehow healthy just to be there. They do things in their own way, but a way which makes sense. I wanted to reflect my impressions of Balme in my design for a new water bottle for Pian della Mussa. My Bottle stems from a reaction


reazione alla bottiglia esistente. Pian della Mussa è una ditta di dimensioni molto piccole e l’acqua che produce è giudicata come una delle migliori acque minerali al mondo. Ma, da quanto ho potuto notare, attualmente è confezionata come una qualsiasi acqua e sembra uguale a tutte le altre in vendita. La ditta sta cercando di produrre un’acqua adatta sia per l’uso domestico sia per i ristoranti. Così per il mio ri-design ho creato una bottiglia in vetro verde che possa essere riciclata o riutilizzata e che si allontani il più possibile dagli oggetti usa e getta. Ho semplificato l’etichetta, eliminando tutto ciò che potrebbe creare confusione visiva per rendere la bottiglia particolare e istantaneamente riconoscibile. La bottiglia di acqua non sarà mai l’oggetto principale della tavola ma l’acqua forse così potrà riflettersi nella bottiglia.

to the existing ‘Pian della Mussa’ bottle. Pian della Mussa is a very small company with a very high quality product judged to be one of the finest mineral waters in the world. But as I saw it, it is currently being packaged as an average water from a large bottling plant which looked similar to others we get in shops all over the world. What the company was aiming for was a water that would be used on tables in the ‘family home’ and restaurants. So for my redesign I made the bottle a green glass again which can be recycled or refilled and gives it less of a throw away nature. I really simplified label, getting rid of all the visual clutter. to make it instantly recognisable and individual. The water bottle is never going to be the talking point of the table but the water maybe so lets reflect that in the bottle.

Marc Trotereau

La bottiglia Al ristorante ci sono sempre alcune persone che preferiscono l’acqua naturale ed altre l’acqua gasata. Partendo da questo presupposto, il mio progetto propone di creare un nuovo modo di

The Bottle When you are at the restaurant, there are always some people who prefer still water and others which have a preference for sparkling water. Based on this kind of situation, this project proposed to


ordinare l’acqua al ristorante. Perché non ordinare una bottiglia divisa in due contenitori uno di acqua gasata e uno di acqua naturale? Le due parti sono unite sia dal tappo che dall’etichetta. Quando si vuole aprire ed usare le due bottiglie, si deve rimuovere il tappo e rompere l’etichetta con un’unghia o un coltello…

create a new way to order water at the restaurant. Why do not order a bottle which is divided in two containers, one of sparkling water, one of still water. The two parts are link by the cap and the label. When you want to open and use the two bottles, you remove the cap and rip the label with your nail or a knife…

La bottiglia nel processo di fabbricazione Durante il workshop tenutosi a Balme abbiamo avuto la possibilità di visitare lo stabilimento. Il processo di fabbricazione è avvincente. È composto da così tante azioni, movimenti così diversi gli uni dagli altri. Ogni momento della produzione può essere individuato: modellamento, riempimento, posizionamento dell’etichetta… Durante questo processo, e specialmente in alcuni specifici passaggi, le bottiglie sembrano essere in uno strano momento. Sono in una specie di lento movimento; stanno aspettando qualcosa… il passaggio successivo. Forse, questo momento di sospensione può essere “utilizzato” per creare un valore aggiunto alle bottiglie.

The bottle in the manufacturing process During our workshop in Balme, we had the possibility to visit the water factory. The process of manufacturing is gripping. There is so many different actions, so much various movements. We can recognize each step of the making: molding, filling up, labeling… During this process and especially between some specific stages, the bottle seems to be in a strange moment. They are in a kind of slow motion; they are waiting for something… the next step. May be, it could be possible to “use” this moment of suspension to create an added value to the bottles.

Bethan Wood

Il mio progetto ruota intorno all’acqua. Ero interessata ad indagare il legame che c’è tra l’ambiente locale e l’acqua, per questo volevo produrre un oggetto che sapesse coinvolgere ed unire i residenti e la storia del luogo. Ho tratto ispirazione

For my project I looked at the water bottle. I was interested in the local connection with the water and wanted to make work that embraced and involved the local residents and history. For the bottle I used inspirations form


dall’Ecomuseo e dai ricordi di quando cucinavo con mia mamma usando le bottiglie di vetro come mattarelli. Ho disegnato quattro nuove forme di bottiglia preferibilmente di vetro con una silhouette più affusolata. Una di queste è una caraffa da usare nei ristoranti, mi pare più carino che il contenitore dell’acqua al ristorante abbia la forma di una caraffa piuttosto che quella di una bottiglia. La sommità è sigillata come per le confezioni dello yogurt, tanto nei ristoranti non c’è la necessità di richiudere le bottiglie una volta che sono state servite. La cosa più importante nella bottiglia è il fondo, dove ho impresso quattro disegni basati sulle fantasie riportate dagli stampi di legno per il burro conservati nell’Ecomuseo. I disegni spaziano dal semplice simbolo di Balme, sulla bottiglia per i bambini, a più intricati disegni per le bottiglie più grandi. Il mio desiderio è quello di commissionare ad un intagliatore locale la realizzazione di questi disegni su legno e di usarli poi nel procedimento di modellamento delle bottiglie di vetro. Questo collegherebbe realmente gli abitanti di Balme all’acqua nel modo in cui questa è presentata. Ho deciso di incidere il disegno solo sulla base della bottiglia, ma, questi, possono essere incisi anche in altre parti della bottiglia senza la necessità di creare attrezzature del tutto nuove. Potrebbe essere uno stampo formato da tre parti (da due lati e dalla base) del quale solo la parte inferiori debba essere cambiata per dar vita a nuovi disegni. In questo modo la ditta potrà produrre nuove basi per occasioni speciali come, per esempio, il Natale.

the ecomuseum and the memories I have of cooking with my mum, using glass bottles for rolling pins. I designed 4 new bottle shapes with a more streamlined silhouette, which preferably be made from glass. Once of these is a carafe, for use in restaurants as I think it is much nicer to have water in a carafe then a bottle when eating at a restaurant. The top would be sealed, much in the same way as a yogurt pot, because in restaurants there is no need to reseal the water once it is served. The main focus on the bottle designs however is on the underside, where I designed 4 patterns based on the wooden butter stamps in the ecomuseum. The patterns range in complicity from the very simple symbol of Balme on the children’s size bottle to a much more intricate pattern on the large bottle. My wish is to get a local carver to carve these patterns in wood and use these in the making of the mould for the glass bottles. This way it would really connect the local people with the water and the way it is presented. I decided to have the pattern only on the base, as it would also allow for future possibilities of expanding the range without the need to make completely new tooling. It would be a three-part mould (to sides and a base) with only the bottom section of the tool needing to be changed to allow for a new pattern. This way I hope in the future the water company could set projects within the community to design new bases for i.e. Christmas or other special occasions.


Water Table Vahakn Matossian

Un tavolo da picnic che abbia una fresca sorgente di acqua che vi scorra al centro. L’acqua è deviata da una sorgente o una fontana.

A picnic table that has a fresh spring water river running through it. Water is diverted from a fresh spring or fountain.

Nessuna bottiglia.

No bottles.

Bere. Lavare le mani. Lavare i piatti. Lavare le posate.

Drink. Wash hands. Wash Plates. Wash Cutlery.

Le due sponde di un fiume sono ottime per chiacchierare. I bambini possono giocarci.

Two sides of a river is good for arguments. Children can play.

Diversi tavoli possono essere sistemati nello spazio antistante la fabbrica, e nelle zone circostanti, perchĂŠ le persone possano utilizzarli.

A number of tables should be installed in the open space outside the factory for people to use and also in locations around the area.

Realizzati con legno o pietra locali.

Made from local wood or local stone.


rca.ac.uk

Il Royal College of Art è l’unica istituzione universitaria al mondo di arte e design ed offrire corsi di laurea, master e corsi di perfezionamento in belle arti, design, arti applicate, comunicazione e discipline classiche. Linee guida didattiche del college sono basate su progetti, su lezioni frontali e su un orientamento professionale, ritenendo che questi siano i metodi migliori affinché lo studente possa essere stimolato e incoraggiato nella ricerca della “propria voce” e dei migliori modi di esprimerla. Nei primi due anni di corso gli studenti lavorano in piccoli gruppi di studio chiamati Platform, con propri tutor e un particolare approccio al design. Tom Dixon e Martino Gamper, tutor di Platform Two, ritengono che il design non possa esistere come attività avulsa dalla realtà, quindi l’obbiettivo del programma è quello di creare una serie di situazioni che costringano i designer a confrontarsi e a penetrare all’interno di situazioni di vita reale a loro estranee.

Royal College of Art is the world’s only wholly postgraduate university institution of art and design, offering MA, MPhil and PhD degrees in fine art, applied art, design, communication and humanities. At the heart of the College is a strong belief in project-based education, face-to-face teaching and learning and professional orientation. The RCA believes these are the ways in which postgraduates can best be encouraged to “find their own voice” and discover how best to use it. During the two-year MA course, first- and second-year students work together in small study groups, called Platforms. Each Platform has its own tutors with a particular approach to design. Tom Dixon and Martino Gamper, who are the Platform Two tutors, think that design cannot exist as an activity in itself, therefore Platform Two will create a series of situations which will force the designers into unfamiliar real-life situations.


Martino Gamper gampermartino.com

Martino Gamper è nato nel 1971 a Bolzano e ha studiato fra l’Italia e l’Austria (scultura presso l’Accademia di Belle Arti e Design del Prodotto all’Università delle Arti Applicate di Vienna). Nel 1998 si è trasferito a Londra per frequentare un Master al Dipartimento del Design del Prodotto presso il Royal College of Art, quindi ha aperto uno studio in proprio, gampermartino design. Martino Gamper incentra il suo lavoro sugli aspetti psico-sociali del design d’arredamento. Nutre, inoltre, un interesse per gli oggetti indesiderati. Lavorando su mobilio abbandonato in strada ha creato una scompaginata famiglia d’oggetti. Dietro ad ogni pezzo di Gamper c’è una storia che coinvolge materiali, tecniche, persone e luoghi. È insegnante del RCA a Londra.

Born in 1971, Martino Gamper was brought up in Bolzano, and studied sculpture at the Academy of Fine Arts and Product Design at the University of the Applied Arts, between Italy and Austria. In 1998 he moved to London to study for a Master in the Design Products Department at the Royal College of Art, then set up his own studio, gampermartino design. Martino Gamper’s work focuses on psycho-social aspects of furniture design. He also nurtures an interest in unwanted objects, reworking furniture that has been dumped on the streets, he has created a mismatched family of objects. Behind each of Gamper’s pieces, there is a story, that involves materials, techniques, people and places. At the moment Gamper is working as a teacher at the RCA in London.


Furniture bottles maquette, 2008 Royal College of Art - London (M. Karhof) per / for Ecomuseo delle Guide Alpine - Balme


Water factory & water transport maquette, 2008 Royal College of Art - London (F. Cappello) per / for Ecomuseo delle Guide Alpine - Balme


Water table maquette, 2008 Royal College of Art - London (V. Matossian) per / for Ecomuseo delle Guide Alpine - Balme


Bottle family maquette, 2008 Royal College of Art - London (J. Duker) per / for Ecomuseo delle Guide Alpine - Balme


maquette, 2008 Royal College of Art - London (G. Maridakis) per / for Ecomuseo delle Guide Alpine - Balme


maquette, 2008 Royal College of Art - London (G. Thomas) per / for Ecomuseo delle Guide Alpine - Balme


maquette, 2008 Royal College of Art - London (M.Trotereau) per / for Ecomuseo delle Guide Alpine - Balme


maquette, 2008 Royal College of Art - London (B. Wood) per / for Ecomuseo delle Guide Alpine - Balme


grafica LOREM


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